14 dicembre - sabato
LA SICILIA
LA SICILIA IN UN BUCO PROFONDO 1,1
MILIARDI
La Corte dei Conti. La regione dovrà
trovare e appostare nell'esercizio per il 2019, le coperture del
disavanzo
Un altro miliardo dovrà, invece,
essere coperto negli esercizi considerati dal governo nel bilancio di
previsione.
Un miliardo subito e un altro nel giro
due anni. La road map del rientro per il disavanzo della Regione che
va oltre i 2 miliardi di euro è stata fissata ieri dalla Corte del
conti senza troppi giri di parole, tra il linguaggio dei numeri che
non ammette appelli e il rendiconto del 2018 parificato con alcune
riserve dalle sezioni riunite della Corte dei conti. La legislatura
in corso, ha precisato la Corte - non potrà concludersi senza la
copertura del pesante disavanzo.
Dato da non sottovalutare quello della
disponibilità di cassa che si è ridotta di oltre il 70% rispetto
allo stesso dato rilevato alla fine del precedente esercizio,
attestandosi, al 31 dicembre del 2018, a 314 milioni di euro. Non a
caso, come è stato evidenziato nella seduta di ieri, la Regione ha
dovuto ricorrere ad anticipazioni di liquidità che hanno toccato la
cifra di 6 miliardi di euro, quasi un terzo dell'ammontare delle
intere entrate, mentre non è stato recuperato il disavanzo di 580
milioni di euro. Tra le cose che non vanno non manca nel giudizio
della Corte dei conti "la quota degli accantonamenti di legge"
sottratti "sistematicamente alla gestione di bilancio",
come viene scritto nella relazione. Da qui nascerebbe una "impropria
capacità di spesa". Il riferimento è al risultato complessivo
della gestione finanziaria 2018, chiuso in negativo di oltre un
miliardo di euro. Nonostante insomma i giudici abbiano parificato il
bilancio nel dispositivo, accogliendo le richieste della Procura
generale, hanno altresì rilevato una serie di irregolarità
riguardanti i fondi vincolati, alcune partite sulle entrate relative
agli accertamenti in conto competenza per 5 milioni di euro circa, i
residui attivi per circa 75 milioni di euro.
Nella blacklist delle criticità da
risolvere entra anche il Fondo per le società partecipate, il Fondo
contenzioso e quello di crediti di dubbia esigibilità - che la Corte
ha dichiarato non regolari. Un passaggio da non sottovalutare dal
momento che indica come sotto stimata la capacità dell'ente a
reagire a eventuali rischi che si possono presentare nel corso
dell'esercizio finanziario.
Non è stata completata inoltre la
ricognizione straordinaria del patrimonio. Altra nota dolente quella
sulla quantificazione dei beni immobili e mobili che ha portato a un
giudizio non regolare del conto economico e dello stato patrimoniale
per mancanze di certezze.
Senza troppe attenuanti il giudizio
della Corte per cui "la Regione non è stata in grado di
raggiungere nemmeno gli obiettivi 'minimi' che essa stessa si era
data con la legge di stabilità". Inoltre, "né il Defr
2018-2020, né il bilancio di previsione - pur essendo stati
approvati ad esercizio ampiamente in corso - né l'assestamento, sono
informati al rispetto del principio di continuità degli esercizi
finanziari".
Per la Corte l'unico titolo che ha
registrato un incremento del 3,5 per cento è quello delle Entrate
correnti di natura tributaria, contributiva e che tuttavia risultano
compresse dal pesante fardello del contributo alla finanza pubblica
che, per il 2018, ammontano a 1 un miliardo e 304,9 milioni di euro.
Non è mancato il passaggio per il
costo che ancora incide in maniera elevata dei dipendenti regionali
in 14mila con una diminuzione di poco superiore al 5% rispetto
all'esercizio precedente (14.797 unità). La contrazione complessiva
nell'ultimo decennio si avvicina al 25%. Diminuisce la spesa per gli
stipendi e aumenta quella dei trattamenti previdenziali. La
diminuzione ha precisato la Corte "si è sinora dimostrata assai
contenuta e i risparmi conseguiti sui redditi di lavoro dipendente si
rivelano in parte assorbiti dagli incrementi delle pensioni".
Nell'esercito dei regionali non va dimenticata l'ampia quota (quasi
la metà) che copre una serie di funzioni che nelle altre Regioni
sono di competenza statale. Ciononostante la stessa Corte ha ribadito
l'esigenza di un ricambio generazionale anche per le figure della
dirigenza regionale, mai realizzata".
Ma la Corte non ha taciuto inoltre
sulla necessità di completare la riforma delle ex Province «evitando
il crescente deterioramento degli equilibri di bilancio e le attuali
logiche emergenziali». A fine 2018 gli enti locali siciliani in
bilico sui conti erano una quarantina con un incremento di circa il
25% rispetto all'anno precedente, prevalentemente concentrati nelle
provincia di Messina (quindici). Nell'esercizio 2018 hanno
formalizzato il dissesto finanziario 10 Comuni, cui vanno aggiunti
altri 26 già in dissesto, che non hanno ultimato la procedura di
risanamento, per un totale di 36.
Poteva andare peggio o meglio? La
situazione di fatto non è brillante. Recuperare il disavanzo non
sarà semplice; l'inerzia è proseguita nella stessa direzione anche
nel 2018. Occorreranno correttivi massicci e misure ancora più
specifiche. La stagione dei tagli e delle rimodulazioni insomma è
lontana dal concludersi e rischia di comprimere la prospettiva di
gestione ancora a lungo.
GIUSEPPE BIANCA
15 dicembre - domenica
LA SICILIA
SCIACCA. Il sindaco Francesca
Valenti ironizza e i cittadini protestano
Strade colabrodo e transenne ...
estemporanee
SCIACCA. Sta facendo discutere in città
un post ironico su Facebook pubblicato nella mattinata di ieri dal
sindaco Francesca Valenti. Nel tentativo di ironizzare sull'ennesimo
smottamento del manto stradale e la relativa collocazione di una
transenna (il centro urbano è pieno di punti dissestati e di
transenne collocate dal Comune per segnalare una situazione di
pericolo) il primo cittadino ha annunciato via social, con una frase
che sa tanto di provocazione e che a tanti non è affatto piaciuta,
che da oggi in poi ogni transenna avrà un nome, cominciando con
quella chiamata "Salvatore", riferita al Natale che si
avvicina o, forse, ad uno dei più accaniti rappresentanti
dell'opposizione politica il cui nome , di battesimo è proprio
Salvatore. Tra le righe pure pure un tentativo, anche questo non
riuscito, di criticare la stampa che diffonde le notizie delle strade
danneggiate. Il primo cittadino fa riferimento al degrado della rete
idrica e fognaria che sarebbe causa di questi problemi, ma il post ha
provocato tanti commenti critici e da più parti è arrivato l'invito
a fare un passo indietro o censurare l'iniziativa forse adottata da
chi gestisce, sua sua direttiva, la stessa pagina social. Purtroppo
la realtà è che gran parte delle strade urbane presentano problemi
seri, dovuti certamente alla vetustà delle reti fognaria e idrica,
ed al ritardo con cui stanno andando avanti le procedure per il
rifacimento di tali impianti, interventi da anni progettati e
finanziati, ma la cui competenza non è comunale. La situazione
peggiora di molto nella stagione delle piogge e sia l'ente gestore
delle reti, che com'è noto è commissariato, sia il Comune di
Sciacca, non riescono ad arginare le varie situazioni di emergenza
che si vengono a creare ogni giorno.
GIUSEPPE RECCA
MUSUMECI CHIEDE L'AIUTO DI
CONTENZIOSO
"DISAVANZO 2018 IN RATE
DECENNALI"
PALERMO. Dalla difesa all'attacco. Nel
"day after" della parifica della Corte dei conti, Nello
Musumeci comincia a delineare la strategia del governo regionale per
venire a capo di un disastro finanziario del quale, ha sostenuto il
governatore, «non sono mai stato corresponsabile, né direttamente
né indirettamente».
E la prima mossa è una lettera che da
Palazzo d'Orleans arriva al premier Giuseppe Conte. «La grave
situazione scaturita da alcune decisioni del Ministero della Salute
su risorse finanziarie della Regione determina l'impossibilità di
trasferire le somme necessarie ai Comuni per scongiurarne il
dissesto». Impossibilità aggravata dalla parifica della Corte dei
conti, che «impone il ripianamento di un disavanzo in gran parte
ascrivibile - come precisato dalla stessa Corte - a esercizi passati
e ad alcune partite finanziarie risalenti a 25 anni fa», scrive
Musumeci. Evidenziando che la Regione, pur proprie essenziali
funzioni. È quindi urgentissimo che si possa bloccare la vicenda
delle rate di mutuo per l'indebitamento sanitario presso il ministero
della Salute e quello dell'Economia e finanze (127 milioni circa),
mantenendo l'imputazione delle risorse al Fondo sanitario regionale».
Musumeci, nella nota, chiede anche un
intervento diretto del premier «per l'inserimento dell'emendamento,
già esaminato dalla commissione Bilancio del Senato e rinviato alla
negoziazione bilaterale, relativo al ripianamento decennale del
disavanzo accertato nel rendiconto 2018». Entrambi i provvedimenti
sono privi di oneri finanziari per lo Stato.
Il governatore, infine, auspica che,
nella legge di bilancio statale lo stanziamento per rimuovere,
definitivamente, il prelievo forzoso che ancora grava sulle Città
metropolitane e sui Liberi consorzi della Sicilia venga riportato da
80 a 100 milioni. «Somma valutata dalla Corte dei conti - conclude
Musumeci - come minimale per raggiungere l'obiettivo inserito
nell'Accordo che Stato-Regione hanno stipulato lo scorso anno».
Ma i parlamentari nazionali del M5S
sembrano già soddisfatti dallo stanziamento previsto. «Riduciamo
l'odioso prelievo forzoso che, negli anni, ha concorso a ingigantire
la crisi delle ex Provincie regionali. Con la nuova legge di bilancio
si trasferiscono 80 milioni all'anno alla Sicilia come compensazione
dell'ingente contributo alla finanza pubblica. Grazie al lavoro
svolto da noi portavoce siciliani con il sottosegretario al Mef,
Alessio Villarosa, finalmente mettiamo fine ad un trattamento
discriminatorio».
GIUSEPPE BIANCA
AGRIGENTONOTIZIE
Cronaca
"SÌ" ALLA DEMOLIZIONE DEL
BUNKER, CHIUSA LA PROVINCIALE PIANO GATTA - FONDACAZZO
Secondo quanto rende noto la
Prefettura, da domani la strada 1/A sarà interdetta alla
circolazione e verranno predisposti i percorsi alternativi.
Redazione
C'è rischio crollo. La Sovrintendenza
autorizza la demolizione del bunker della seconda guerra mondiale e
la strada provinciale 1/A, al chilometro 1+800, in contrada Piano
Gatta-Fondacazzo verrà chiusa a partire da domani a mezzogiorno.
Nei giorni scorsi, lungo la provinciale
1/A, in contrada Piano Gatta-Fondacazzo, sono stati rilevati segnali
di sfaldamento alla base del bunker che sovrasta la sede stradale. Lo
rende noto la Prefettura di Agrigento. I controlli, immediatamente
disposti, hanno consentito di verificare una grave situazione di
instabilità del manufatto con fenomeni di erosione del terreno di
fondazione che, in un punto, è esposto per circa mezzo metro.
Trattandosi di un bene di rilevanza storica, è stato necessario
interessare - spiega il vice prefetto vicario Giovanna Termini - la
Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Agrigento che ha
confermato la tutela dell'opera. E' stato considerato il ruolo
strategico della strada nel quadro generale della viabilità
provinciale e della città di Agrigento. Il capoluogo di provincia ha
rischiato di ritrovarsi isolato anche da quel punto d'accesso.
La strada 1/A è il più immediato e
utilizzato collegamento da e per Porto Empedocle e l'ospedale.
Inoltre, la Protezione civile ne ha evidenziato - chiarisce sempre la
Prefettura - la funzione indispensabile nell'eventualità di
emergenze causate da eventi naturali o provocati dall'uomo. La
Soprintendenza, quindi, tenendo conto che i lavori per la messa in
sicurezza comporterebbero la chiusura della strada per un periodo non
inferiore ad un anno, ha espresso parere favorevole alla demolizione
del bunker. Il parere ha valenza anche ai fini della realizzazione
della procedura di somma urgenza già avviata dall'undicesimo
reparto Infrastrutture dell'Esercito che dovrebbe portare a termine
la demolizione in circa due settimane.
L'intervento comporterà la
temporanea interdizione della viabilità per la durata dei lavori,
con deviazioni che sono state definite nel pomeriggio di ieri nel
corso di una riunione alla polizia Stradale di Agrigento, alla quale
hanno preso parte rappresentanti del Comune, del Libero consorzio,
dell'Anas, della polizia municipale e della polizia provinciale.
A decorrere dalle ore 12 circa di
domani - lunedì 16 dicembre - la strada provinciale 1/A sarà
interdetta alla circolazione, con predisposizione dei percorsi
alternativi.
A SUD, per chi proveniene dalla
statale115 o da Villaseta, la strada provinciale 1/A sarà interdetta
subito dopo l'intersezione per Piano Gatta e gli utenti diretti ad
Agrigento troveranno indicazioni per raggiungere la strada
provinciale 1/B Fondacazzo - contrada Borsellino che si innesta
sulla statale 118 utilizzando l'intersezione per Piano Gatta.
A NORD, la strada provinciale 1/A sarà
interdetta solo parzialmente all'altezza del chilometro 1, nei
pressi dello svincolo per via Ignazio Alfieri (Parco Icori) -
collegamento strada provinciale 1 Via Volpe, per consentire l'accesso
ai soli utenti che abbiano residenza prima del chilometro 1+800,
mentre dal chilometro 1+700 l'interdizione sarà totale. L'utenza
che provenga dalla statale 189 troverà indicazioni per raggiungere
la statale 122 in direzione Porto Empedocle - Trapani proseguendo
per la statale 640, mentre i veicoli provenienti dalla statale 118
potranno usufruire della strada provinciale 1/B Fondacazzo -
contrada Borsellino, che si innesta sul tratto aperto al transito
della strada provinciale 1/A.
16 dicembre - lunedì
LA SICILIA
CIANCIANA, LA Sp. 32 E' UN FIUME IN
PIENA APPELLO DEI SINDACI
"SI RISCHIA LA VITA"
CIANCIANA. La strada provinciale 32, la
Cianciana-Ribera, di competenza del Libero Consorzio comunale di
Agrigento, quando piove un fiume in piena egli automobilisti
rischiano la vita quotidianamente. La denuncia è stata avanzata in
questi giorni di piogge dai cinque sindaci dei paesi dell'interno
montano Cianciana, Alessandria della Rocca, Bivona, Santo Stefano
Quisquina e San Biagio Platani, da dove per raggiungere il litorale,
la strada statale 115" tra Ribera-Sciacca, devono percorre
l'unica arteria di collegamento.
Sitrtitta d.i un tratto diappena18
chilometri, metà ex strada provinciale e metà tracciato rotabile
ricavato sulla, massicciata dell'ex ferrovia scartamento ridotto
Magazzolo-Cianciana, che si trasforma, durante l'inverno in fiume
molto pericoloso, frammisto a fango, detriti di pietre ed arbusti
nastro di asfalto non si vede più, e gli automobilisti si fermano o
rischiano di finire in aperta campagna.
Da anni gli amministratori comunali
segnalano la pericolosità della transitabilità della
strada-trappola. Stavolta sono scesi in campo il sindaco di
Alessandria della Rocca: Giovanna Bubello e il primo cittadino di
Cianciana Francesco Martorana, con l'assessore Liborio Curaba e la
consigliera Antonella Settecasi i quali denunciano che il diritto
alla salute non viene garantito. Pare che una donna abbia partorito
di recente in ambulanza che viaggiava a velocità ridotta verso
l'ospedale riunito di Ribera-Sciacca. I sindaci da poco hanno chiesto
all'Anas la trasformazione dell'arteria in statale. Pare che ci sia
un progetto dell'ex Provincia di 700-00mila euro ma gli
amministratori comunali affermano che con il finanziamento forse non
si potranno tappare nemmeno le buche.
ENZO MINIO
BUNKER MILITARE RISCHIA DI CROLLARE
CHIUSA LA PROVINCIALE DI FONDACAZZO
g.c.) Un vecchio bunker della Seconda
guerra mondiale sul ciglio della strada per Fondacazzo rischia di
collassare: sarà abbattuto perché in assenza del viadotto Akragas
la percorribilità della Provinciale 1 è troppo importante per
un'area significativa della provincia. La decisione è stata presa
durante un vertice in Prefettura. Tutto è iniziato un paio di
settimane fa, quando si sono iniziati a riscontrare dei sintomi di
sfaldamento della pietra arenaria su cui la struttura in calcestruzzo
poggia.
"In considerazione del ruolo
strategico della strada nel quadro generale della viabilità
provinciale e della città di Agrigento, per la quale l'arteria è il
più immediato ed utilizzato collegamento da e per Porto Empedocle e
l'ospedale. Inoltre - dice una nota della Prefettura - la Protezione
Civile ne ha evidenziato la funzione indispensabile nell'eventualità
di emergenze causate da eventi naturali o provocati dall'uomo".
Si procederà adesso in somma urgenza,
con l'intervento, dell'Esercito che dovrebbe demolire tutto in
due settimane. A partire dalle 12 di oggi, quindi, la strada
provinciale VA sarà interdetta alla circolazione. I percorsi
alternativi sono i seguenti: per chi proviene dalla statale 115 o da
Villasseta, la strada provinciale 1/A sarà interdetta subito dopo
l'intersezione per Piano Gatta e gli utenti diretti ad Agrigento
troveranno indicazioni per raggiungere la Strada Provinciale 1/B
Fondacazzo - Contrada Borsellino, che si innesta sulla SS. 118
utilizzando l'intersezione per Piano Gatta.
A nord la strada provinciale 1/ A sarà
interdetta solo parzialmente all'altezza del Km.l, nei pressi dello
svincolo per via Ignazio Alfieri (Parco Icori) - Collegamento SP 1
Via Volpe, per consentire l'accesso ai soli utenti che abbiano
residenza prima del km 1+800, mentre dal km 1+700 l'interdizione sarà
totale. Le automobili che provengono dalla statale 189 troveranno
invece indicazioni per raggiungere la Statale l22 in direzione Porto
Empedocle -Trapani proseguendo per la statale 640, mentre i veicoli
provenienti dalla statale 118 potranno usufruire della strada
provinciale 1/B Fondacazzo - contrada Borsellino, che si innesta,
come sopra spiegato, sul tratto aperto al transito della strada
provinciale 1/ A.
AGRIGENTONOTIZIE
Cronaca
"QUALITÀ DELLA VITA 2019":
AGRIGENTO CADE ALL'INDIETRO E PRECIPITA AL 102ESIMO POSTO
Lo scorso anno, secondo
l'indagine de "Il Sole 24 ore" era sul 93esimo gradino
della speciale classifica. Encomiabile la posizione raggiunta per
"Giustizia e sicurezza": 16esimo posto
Redazione
Per "Italia Oggi" era ultima:
al 107esimo posto. Per "Il Sole 24 ore" è, invece, al
102esimo posto. Di fatto, secondo l'indagine de "Il Sole 24 ore"
si vive bene a Milano: il capoluogo lombardo conferma la sua
leadership e vince per il secondo anno consecutivo la classifica
sulla "Qualità della vita 2019" che è giunta alla
trentesima edizione. Maglia nera, quest'anno, per Caltanissetta che è
al 107esimo posto. Ma non va comunque per niente bene Agrigento che
è, appunto, al 102esimo gradino della graduatoria. Agrigento è
tornata a precipitare nel "baratro" visto che, lo scorso
anno, era al 93esimo posto e in 365 giorni circa ha "bruciato",
cadendo all'indietro, 9 posizioni.
Qualità della vita 2019: i parametri
Che cosa misura questa classifica? La
qualità della vita 2019 è una versione extra large della
tradizionale indagine del quotidiano sul benessere nei territori, su
base provinciale: rispetto all'anno scorso, infatti, il numero di
indicatori è aumentato da 42 a 90, divisi in sei macro aree
tematiche che indagano altrettante componenti dello star bene. Le
classifiche di tappa sono: "Ricchezza e consumi", "Affari
e lavoro", "Ambiente e servizi", "Demografia e
società", "Giustizia e sicurezza", "Cultura e
tempo libero".
Per "Ricchezza e consumi",
Agrigento è al 103esimo posto. La sorpresa è tutta invece per
"Ambiente e servizi" dove la città dei Templi si è
piazzata ad un niente male 59esimo posto. Ancora più encomiabile,
poi, la posizione raggiunta per "Giustizia e sicurezza":
Agrigento è al 16esimo posto, mentre la vincitrice Milano è al
107esimo gradino. Precipita, di nuovo, alla fine dell'elenco per
"Affari e lavoro": è penultima. Esattamente lo stesso
gradino in cui si trova per "Cultura e tempo libero",
ultima è invece Enna. Ed è sempre al 106esimo posto anche per
"Valore aggiunto per abitante". Per "Demografia e
società", Agrigento è 69esima; per "Depositi bancari pro
capite" è invece al 102esimo gradino. Gli agrigentini sono però
scrupolosi e coscienziosi visto che per "Rata mensile dei mutui"
è 34esima ed è - addirittura - seconda per "Finanziamenti
attivi - Esposizione media residua". Per "Prezzo medio di
vendita delle case" è invece 93esima, per "Canoni di
locazione" è 15esima, mentre scende al 101esimo gradino per
"Importo medio delle pensioni di vecchiaia". Per
"Assorbimento del settore residenziale" è ventesima; per
"Spesa delle famiglie per consumo di beni durevoli"
precipita al 105esimo posto; per "Protesti pro capite" è
al 92esimo posto; per "Rischio dei finanziamenti" è
all'88esimo posto; mentre per "Popolazione con crediti attivi"
è al 101esimo gradino. Per "Reddito medio complessivo per
contribuente" è sempre in fondo alla classifica: 105esimo
posto. Per niente positivo poi il dato "Emigrazione
ospedaliera": Agrigento è 59esimo posto.
Cronaca
STABILIZZAZIONE DEI PRECARI SEMPRE
PIÙ A RISCHIO: MANCA ANCORA IL PARERE SUL CONSOLIDATO
I revisori al momento non hanno
dato il proprio "via libera" al provvedimento essenziale
per approvare un già zoppicante piano del fabbisogno del personale
Redazione
Stabilizzazione dei precari del Comune
di Agrigento e approvazione dei bilanci mancanti, è corsa contro il
tempo da parte del Consiglio comunale di Agrigento. Oggi, dopo una
seduta a vuoto nei giorni scorsi, dovrebbe riunirsi la conferenza dei
capigruppo in seduta urgente e allargata per discutere della
possibilità (che deve essere condivisa da tutti i consiglieri
comunali) di rinunciare ai 20 giorni concessi dalla legge per
analizzare il bilancio previsionale 2019 ed evitare che, come invece
accadrebbe ad oggi, lo stesso venga calendarizzato il 31 dicembre,
senza concedere alcun margine per votare tutti gli atti finanziari e
poter quindi approvare il piano di fabbisogno del personale e poi
firmare la stabilizzazione dei precari da parte degli uffici.
Sul cammino di approvazione degli atti
necessari, anche, per dare n contratto non più part time ai
dipendenti da anni in "purgatorio", è però anche comparso
un nuovo ostacolo: se non bastassero le problematiche del tempo
necessario per votare tutti i provvedimenti, e quelle connesse
all'assenza di un parere pienamente positivo da parte dei revisori
dei conti del piano per il fabbisogno del personale, adesso è sorta
pare una difficoltà da parte del collegio a rilasciare dovuto parere
sul bilancio consolidato, essenziale per la stabilizzazione. Pare che
i tecnici non avrebbero tempo a disposizione per provvedere perchè
già onerati dall'analisi di numerosi debiti fuori bilancio e altri
atti.
Martedì, intanto, sarà convocata una
riunione dei capigruppo con il commissario ad acta per l'approvazione
del bilancio consuntivo che, verosimilmente, potrebbe essere discusso
il prossimo 20 dicembre.
LIVESICILIA
MANOVRA
NUOVA LEGGE DI BILANCIO
"ALLA SICILIA 80 MILIONI
ALL'ANNO"
PALERMO - "La Sicilia con la nuova
legge di Bilancio si vedrà trasferire 80 milioni di euro all'anno
come compensazione dell'ingente contributo alla finanza pubblica. E'
stato svolto un gran lavoro e adesso la Sicilia non sarà né
discriminata, né lasciata indietro rispetto alle altre regioni
italiane". La afferma in una nota il senatore Vincenzo
Santangelo (M5s) secondo il quale "si tratta di ristabilire
l'equità per noi siciliani. Portiamo a compimento un complesso
cammino del provvedimento che prevede ora la compartecipazione
statale al prelievo forzoso, iniziato lo scorso anno".
"Sono molto contento - aggiunge -
perché in questo modo riduciamo l'odioso prelievo forzoso che, negli
anni, ha concorso ad ingigantire la crisi delle ex Provincie
Regionali siciliane. Già nell'accordo Stato-Regione del dicembre del
2018 era stata prevista una riduzione del contributo alla finanza
pubblica da parte della Regione siciliana e il trasferimento di 540
milioni di euro per strade e scuole, da erogare fino al 2025".
Per il senatore del M5s "è stato frutto di un lavoro sinergico
di noi parlamentari siciliani e del sottosegretario al Mef Alessio
Villarosa, già dall'insediamento del primo governo Conte.
Sicuramente questo contributo - conclude Santangelo -è una grossa
boccata d'ossigeno, che servirà a risollevare le sorti della nostra
Sicilia".(ANSA).
SICILIA24H
In evidenza
DA OGGI PER DUE SETTIMANE CHIUSA AL
TRANSITO LA PIANO GATTA - FONDACAZZO
Redazione
Ad Agrigento per due settimane, a
decorrere da oggi lunedì 16 dicembre, è vietata al transito la
strada provinciale 1/A, al chilometro 1+800, in contrada Piano Gatta
- Fondacazzo. Due settimane è il tempo stimato come necessario per
demolire un bunker risalente alla seconda guerra mondiale, che
sovrasta la strada e che, come accertato dai tecnici, versa in
condizione di grave instabilità.
Trattandosi di un bene di rilevanza
storica, la Prefettura ha coinvolto la Soprintendenza ai Beni
Culturali che ha prestato il consenso alla demolizione perché
eventuali opere di consolidamento del bunker avrebbero determinato la
chiusura della strada almeno per un anno. E la Protezione Civile ha
invece ritenuto strategico tale collegamento stradale, e quindi
prevalente l'interesse pubblico alla sua percorribilità. Ad
occuparsi della demolizione, con procedura di somma urgenza, è l'11°
Reparto Infrastrutture dell'Esercito. Il traffico è deviato con
apposita segnaletica su percorsi alternativi.