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rassegna stampa del 19 dicembre 2019

Giornale di Sicilia

Completati altri 8 chilometri della statale 640
Caltanissetta più vicina ad Agrigent
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Ivana Baiunco
CALTANISSETTA
È stata l'auto del sindaco di Caltanissetta, Roberto Gambino, a fare da apri pista per l'apertura dell'ultimo tratto della strada statale 640, che collega il capoluogo nisseno ad Agrigento. Da ieri pomeriggio si può percorrere senza deviazioni. Sono due le gallerie di nuova fattura transitabili, Papazzo e Favarella. Solo un piccolo tratto di strada è a doppio senso di circolazione. Il vice ministro Giancarlo Cancelleri ha annunciato, durante la diretta istagram con il sindaco che si trovava invece sul posto insieme ai tecnici Rimane ancora da costruire il collegamento dal capoluogo nisseno alla A 19 dell'Anas ed al direttore dei lavori Carlo Damiani, che entro fine gennaio anche quello sarà ultimato, manca solo l'asfalto sulla carreggiata e le barriere laterali. Sono in tutto 8 i chilometri completati e aperti ieri. I primi sei chilometri erano pronti già a luglio, quando si fece la prima riunione all'Ars insieme al sindaco di Agrigento Lillo Firetto, ma i problemi dei pagamenti ai creditori da parte di Cmc bloccò tutto. Sabato sarà firmato al Comune di Caltanissetta un accordo attraverso il quale Cmc cederà i lavori a Consorzio Italia, che è la coopertiva formata dai creditori, così da poter  prendere i cantieri in mano direttamente e lavorare in forze. Sarà una firma che secondo Cancelleri risolverà molti problemi legati ai tempi ed ai modi di pagamento e che darà anche un'accelerata ai lavori. Adesso manca il nodo più grosso: il collegamento da Caltanissetta alla A 19. La grande galleria, come la chiamano in gergo tecnico, di 4 chilometri scavati dalla fresa saranno completati in non meno di 20 mesi. Anche questa notizia è stata annunciata dal vice ministro. Pare ci siano problemi di staticità, perché il terreno sovrastante è argilloso e dunque dovrà essere ingabbiata con una tensostruttura metallica prima di continuare i lavori. I lavori si erano bloccati a causa dell'effetto delle penali che erano maturate sugli obbiettivi, attraverso l'Avvocatura e su istanza di Anas sono stati sbloccati e dunque erogati, sia per i lavori che sono stati effettuati per un milione e 733 mila euro che è già in pagamento, tanto che l'Empedocle2 ha fatto il mandato irrevocabile all'incasso per i fornitori. (*IB*)

Nello storico palazzo in centro città
L'ex Provincia apre le porte
Visita degli studenti liceali

Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento spalanca le porte alla scuola. Un centinaio di studenti del Liceo Classico «Empedocle», ieri mattina, infatti, hanno effettuato una visita didattica all'Ottocentesco «Magnifico Palazzo», sede istituzionale dell'Ente. La visita si è svolta nell'ambito del progetto Pon, percorsi per le  competenze trasversali e per l'orientamento (potenziamento dei percorsi di alternanza scuola lavoro) riferiti alla «bibliotecomia ed ai servizi da essa offerti al pubblico e al territorio. La bibliotecomia è la disciplina che studia i vari sistemi di classificazione, catalogazione, collocazione, distribuzione e conservazione delle opere raccolte nelle biblioteche, l'organizzazione e il funzionamento di queste e la legislazione relativa. Gli studenti, infatti, guidati dal personale esperto dell'ex Provincia, hanno visitato la biblioteca ubicata al pian terreno del Palazzo, e visionato il pregiato patrimonio librario costituito da circa 6000 volumi a prevalente indirizzo storico, giuridico ed amministrativo, che rappresenta uno strumento essenziale di documentazione ed informazione. (* PAPI*)

Libero consorzio comunale
Progetto «Tartalife»
Concluse le verifiche

Si è concluso, con l'ultima verifica da parte del monitor inviato dalla Commissione Europea, il progetto «Tartalife - Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale» che ha visto come partner il Libero consorzio comunale di Agrigento. Una verifica che ha confermato positivamente tutti i passaggi e le azioni messe in atto da questa importante iniziativa, finanziata con il contributo, pari al 75% del budget totale, dello strumento Life+ Natura 2012 della Commissione Europea, e il cofinanziamento del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali - direzione generale Pesca. Positivo il riscontro tecnico-amministrativo sulle azioni gestite dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento, partner del progetto insieme, tra gli altri, a Legambiente, Isole Pelagie (Ente Gestore Comune di Lampedusa e Linosa). Nel Tartalife, iniziato nel 2012, lo staff del Settore Ambiente del Libero Consorzio di Agrigento ha messo a disposizione una lunga esperienza nei progetti realizzati con lo strumento Life, contribuendo a far conoscere meglio non solo lo status e le esigenze di conservazione di questa specie, ma anche l'importanza della salvaguardia della biodiversità marina. Già nelle precedenti visite dei monitor era stata verificata l'efficacia delle varie campagne di informazione e le sperimentazioni con nuove tecniche condotte negli ultimi anni e finalizzate alla riduzione dell'impatto della pesca professionale nel Mediterraneo della Tartaruga marina Caretta caretta, specie prioritaria inserita nella Direttiva «Habitat» e protetta da numerose Convenzioni internazionali, e la cui conservazione è messa seriamente a rischio dall'impatto delle attività antropiche, sistemi di pesca in testa. Il progetto Tartalife, che include la certificazione «Turtle Safe» di «Friend of the Sea», ha effettivamente prodotto ottimi risultati, con riduzioni sostanziali delle catture accessorie di tartarughe nella pesca commerciale, la pubblicazione di articoli scientifici e altro ancora. Friend of the Sea», consulente nell'ambito del Tartalife, è lo standard di certificazione leader a livello mondiale per prodotti e servizi  che rispettano e proteggono l'ambiente marino. Positiva la avlutazione delle azioni, comprese quelle gestite dal Libero consorzio, che ha portato a termine il programma di educazione ambientale «Scopri-Tarta», i programmi di informazione e sensibilizzazione T art aworld sulle spiagge agrigentine e le diverse edizioni del Tarta-day e attivato gli sportelli informativi per gli operatori professionali della pesca per informazioni e consulenze relative ai Fondi della pesca. È previsto per il prossimo mese di settembre il convegno conclusivo del progetto, che si svolgerà ad Ancona e al quale parteciperanno, oltre i rappresentanti dei partner, esperti e biologi marini. Il programma, pervisto dal progetto  Tartalife, ha coinvolto nei numerosi incontri turisti e residenti grazie alle attività di animazione svolte da Francesco Caramanno, Davide Lentini, Veronica Gallo e Luisa Maietta, selezionati dal Libero Consorzio sin dall'avvio del programma nel 2015. Con giochi e attività di laboratorio semplici ed efficaci gli animatori sono riusciti a coinvolgere ogni volta decine di ragazzi con informazioni sulle minacce e sull'impatto delle attività antropiche sull'ambiente marino che hanno portato negli ultimi anni ad un rapido declino della popolazione di questa specie nel Mediterraneo. (* PAPI*)

Violazioni ambientali
Ex Provincia, tre ingiunzioni a pagare

Uno è stato pizzicato mentre trasportava  rifiuti consistenti in miscugli di cemento, mattoni e ceramiche perun peso di 2.220 chilogrammi. Un altro avrebbe tenuto in modo incompleto il registro di carico/scarico dei rifiuti non pericolosi. Ed infine una donna, a Torre Salsa, avrebbe apportato modifiche alle formazioni vegetali asportando e danneggiandone delle parti. Tutti sono stati contravvenzionati dalla polizia Stradale, dalla polizia provinciale e dal corpo Forestale. Nessuno di loro ha però onorato i verbali di contestazione e, nelle ultime Multe della polizia Stradale, dalla polizia provinciale e dal corpo Forestale ore, il Libero consorzio comunale di Agrigento ha firmato altrettante ingiunzioni di pagamento. All'agrigentino che è stato beccato, dalla polizia Stradale, - era il 7 gennaio del 2015 - a trasportare rifiuti consistenti in miscugli di cemento, mattoni, mattonelle, ceramiche non pericolosi, per un peso di 2.220 chilogrammi, senza il prescritto formulario di identificazione dei rifiuti è arr vata una ingiunzione di pagamento di 1.600 euro. Non ha, del resto, fatto pervenire scritti difensivi e documenti alla Provincia regionale di Agrigento, né ha chiesto di essere sentito per avanzare l'istanza di riduzione della sanzione edittale. Ingiunzione di pagamento -da 103,29 euro -per la donna che, il 30 giugno del 2015, è stata sorpresa dal corpo Forestale ad effettuare modifiche alle trasformazioni vegetali naturali, asportando o danneggiando anche parte di essi, a Torre Salsa a Siculiana. E ingiunzione - da onorare entro 30 giorni -di 1.040 euro a carico dell'agrigentino che secondo la polizia provinciale avrebbe tenuto in modo incompleto il registro di carico/ scarico dei rifiuti non pericolosi. Il Libero consorzio comunale ha avvisato tutti i destinatari del fatto che il mancato pagamento entro il termine indicato farà sì che l'amministrazione proceda ad esecuzione forzata. L'ordinanza-ingiunzione costituisce, del resto, titolo esecutivo contro il quale si può proporre opposizione giudiziaria entro il termine di 30 giorni dalla notifica al tribunale. (*CR*)

Incontro in municipio
Tutela della Scala dei Turchi
Un vertice a Realmonte

REALMONTE
Conservazione e tutela della Scala dei turchi: riunione al Comune di Realmonte, con diversi enti per valutare le condizioni in cui versa il fragile e affascinane versante di marna. Si sono incontrati, tra gli altri, la Protezione civile regionale e provinciale, il settore viabilità del Libero consorzio, l'Assessorato regionale Territorio e ambiente, il Genio civile e la Soprintendenza ai Beni culturali. Presentiovviamente il sindaco Lillo Zicari con i propri uffici. Primo punto all'ordine del giorno, l'individuazione delle possibili cause che hanno generato il distacco di pietre di varie dimensioni registratosi nelle scorse settimane e che ha portato oggi all'interdizione di una parte della Scala, nel lato della punta ad ovest. I tecnici intervenuti hanno ribadito in tal senso che si tratta di normali fenomeni erosivi provocati dall'azione di vento e pioggia, escludendo che vi siano responsabilità da ricercare in eventuali modifiche del territorio o a presunti fenomeni di cementificazione. Sugli interventi da realizzare, al momento ci si è riaggiornati ad un successivo incontro per individuare gli interventi di consolidamento e tutela che possano eliminare il pericolo di nuovi scivolamenti di materiale. Lavori che dovranno essere realizzati con particolare cautela. (* PAPI*)

Livesicilia

Antimafia, l'inchiesta sui rifiuti Riflettori su due comuni sciolti
di Salvo Toscano


Prosegue la lunga indagine dell'Antimafia dell'Ars sui rifiuti. Ieri c'è stata l'audizione dell'ex assessore regionale
Mariella Lo Bello, dopo le audizioni dell'altro ieri incentrate su Terrasini e Motta Sant'Anastasia. È un argomento gigantesco quello che l'inchiesta sta affrontando. Nel quale emergono tanti tasselli di un gigantesco puzzle ricco di ombre, scelte per lo meno sfortunate e una sorta di maledizione che per lunghissimo tempo ha portato la Sicilia su sentieri molto lontani da pratiche virtuose.
E tra i temi su cui si sta scavando c'è anche quello sempre di attualità dello scioglimento dei comuni. In particolare, due storie diverse con più di un elemento in comune. Si svolsero in anni diversi e in due zone distanti, Siculiana e Scicli. Ma presentarono alcune analogie. Così ritiene la commissione Antimafia dell'Ars, che indaga sul sistema dei rifiuti in Sicilia, e che le sta approfondendo in parallelo, per capirne di più di quelle coincidenze. Entrambi i comuni, infatti, vennero in periodi diversi sciolti dal Consiglio dei ministri per mafia. In entrambi i casi, le indagini penali sugli amministratori finirono in un nulla di fatto. E in entrambi i casi, le amministrazioni mandate a casa si erano messe di traverso alla realizzazione o all'ampliamento di impianti legati ai rifiuti.
Il comune di Siculiana, nell'Agrigentino, venne sciolto nel 2008 e la gestione commissariale fu prorogata nel 2009, quello di Scicli, nel Ragusano, nel 2015. I commissari della commissione parlamentare presieduta da Claudio Fava hanno sentito in queste settimane gli amministratori e i tecnici di allora e anche i comitati civici. A Siculiana, sindaco e dirigenti finirono sotto inchiesta per abuso d'ufficio e concorso esterno in associazione mafiosa ma vennero assolti dal gup di Palermo nel 2012. Nel frattempo, il comune era stato sciolto dal governo, anche a seguito di un'altra inchiesta che aveva coinvolto altri soggetti. L'allora sindaco di Siculiana Giuseppe Sinaguglia aveva ricostruito questi eventi quando era stato sentito anche dalla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. L'amministrazione era entrata in conflitto con la ditta Catanzaro (uno dei titolari è l'autosospeso presidente della Confindustria siciliana) in merito alla discarica gestita da quest'ultima. A Scicli, lo scioglimento si verificò nel 2015. Nelle pagine che motivarono la decisione del governo, su proposta del ministro dell'Interno Angelino Alfano, si parlò di "concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti e indiretti degli amministratori locali con la criminalità organizzata di tipo mafioso e su forme di condizionamento degli stessi". L'ex sindaco Franco Susino fu assolto nel procedimento penale. "È inaudito che l'imputazione abbia superato il vaglio dell'udienza preliminare": così si leggeva nelle motivazioni a sostegno della sentenza del Tribunale di Ragusa che lo prosciolse con formula piena. Il Consiglio di Stato intanto confermò la legittimità dello scioglimento. Anche nel comune del Ragusano l'amministrazione uscita di scena aveva intrapreso un braccio di ferro sulla possibilità di realizzare di una discarica a Truncafila (non fu mai realizzata) e di un impianto per il trattamento di rifiuti pericolosi Acif in contrada Cutuli. C'erano state anche altre inchieste all'epoca e un'interrogazione parlamentare del senatore Beppe Lumia ad aprile 2015 aveva chiesto al ministro dell'Interno quali azioni si intendesse mettere in atto per difendere la legalità nella zona e a quale stadio si trovi l'avvio del procedimento di valutazione dello scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Scicli.
"Nel momento in cui si apre un conflitto tra comune di Siculiana e privati esplode improvvisamente il bubbone mafioso - ha ricostruito Fava a Livesicilia il mese scorso -, con un'inchiesta che poi si risolverà in un nulla di fatto. Nel frattempo però il comune era stato sciolto. Una situazione analoga si è verificata a Scicli". Intanto, l'indagine dell'Antimafia dell'Ars è andata avanti anche con l'acquisizione di tutta la documentazione relativa alle due vicende. "Potrebbero essere solo coincidenze, vogliamo capire meglio", spiega Fava.
Ma questo è solo un piccolo pezzo dell'inchiesta con cui i commissari dell'Ars stanno passando in rassegna il complesso sistema dei rifiuti in Sicilia degli ultimi vent'anni, sentendo ex assessori, ex governatori, dirigenti regionali. Ieri nel corso di una lunga audizione l'ex assessore regionale Mariella Lo Bello è stata sentita sulle vicende legate all'assessorato al Territorio e Ambiente, sulle divergenze di vedute che si registrarono in quella stagione tra il suo assessorato e l'allora assessore ai Rifiuti Nicolò Marino in particolare sulla discarica di Siculiana, ma anche sugli equilibri politici nella stagione dei governi di Rosario Crocetta e sui rapporti tra politica e burocrazia. Un pezzo dell'indagine sta incrociando alcuni contenuti già toccati dalla commissione nel corso dell'indagine sul così detto "Sistema Montante", ma i fatti oggetto dell'attenzione dei commissari affondano le origini già negli anni dei governi Cuffaro e arrivano ai giorni nostri. Si va dal grande affare, saltato, dei quattro mega termovalorizzatori, ai ritardi nell'avvio della differenziata con il conseguente record di conferimento in discarica, un enorme business per imprese private, alle vicende legate a burocrazia e autorizzazioni che sono state oggetto anche di procedimenti penali, fino al grande caos dei servizi di raccolta nei comuni, altra giungla che spesso e volentieri finisce nelle cronache giudiziarie.





























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