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Rassegna stampa del 2/3 gennaio 2011

 

DOMENICA 2 GENNAIO 2011
 
GIORNALE DI SICILIA
 
D'Orsi resta fedele alla linea-Lombardo. Dai democratici riceverà solo un eventuale appoggio esterno
Provincia, «no» del presidente al Pdl  - Ma pure il Pd resta fuori dalla giunta
Il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi si appresta a varare la sua terza giunta: il PdL resterà ancora fuori, dal Pd solo un appoggio esterno.
E' stato un anno caratterizzato dalla nascita della seconda giunta clic si è concluso con l'azzeramento della stessa. Ma che ha anche dato ottimi risultati amministrativi. E' questo, in sintesi, il bilancio tracciato dal presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi sui 2010.
«Una scelta sofferta - ha detto D'Orsi riferendosi all'azzeramento della giunta - essendo stato combattuto tra il senso di gratitudine a Lombardo e Di Mauro che mi avevano candidato nel 2008, ma anche al cartello di centrodestra che mi ha sostenuto, e di senso di appartenenza ad un partito in cui mi riconosco. Un partito che è stato estro- messo dalle giunte a Trapani, Palermo, Caltanissetta, Catania e Siracusa: si imponeva dunque una scelta, che prescinde dagli eccellenti rapporti personali e di stima con il ministro Alfano e Coni! Senatore Cuffaro. Il PdL sarà fuori dalla nuova Giunta che spero di varare in tempi brevi dopo avere incontrato tutte le altre forze. Quanto al Pd dico che in Giunta non entreranno partiti che hanno perso le elezioni,,. Sul piano amministrativo, D'Orsi ha evidenziato le grandi difficoltà in cui la Provincia è venuta a trovarsi a causa dei pesanti tagli ai trasferimenti: "Raffaele Lombardo ha detto che vuole abolire le Province, ma di questo passo, e con questi tagli di risorse, finirà che chiuderanno davvero e senza bisogno di leggi specifiche. Comunque siamo riusciti ad intercettare 40 milioni di euro per le strade provinciali, i bandi stanno per concludersi ed entro il 2011 avvieremo i cantieri: è stato un grande risultato. Abbiamo firmato l'Accordo di programma quadro per l'ammodernamento della statale 189Agrigento-Palermo, mentre i lavori per il raddoppio della statale 640 procedono speditamente. Sull'aeroporto non voglio aggiungere altro se non la soddisfazione di avere affidato l'incarico per il business plain alla Kmpg, una delle Società più serie che operano in questo settore: sarà la migliore garanzia per i privati che intendono investire in questa struttura nella quale crediamo fermamente, a prescindere dalla valutazione del Presidente dell'Enac. «Peraltro voglio ricordare che proprio l'Enac ha indicato il sito di Licata quale ideale per la costruzione di un aeroporto regionale. Abbiamo ottenuti risultati eccellenti - ha continuato D'Orsi - nel campo della promozione culturale: faccio solo l'esempio della riapertura della Scala Reale, un input per l'apertura delle porte del Palazzo della Provincia a ben 1.800 visitatori, in gran parte studenti, lasciando passare anche il messaggio di un avvicinamento all'istituzione. Abbiamo inoltre snellito l'apparato burocratico istituendo quattro macroaree. li mio rammarico è dovuto invece alla situazione delle scuole, che avrebbero bisogno di interventi che pure noi potremmo effettuare con gli avanzi di amministrazione, ma coni! vincolo attualmente insuperabile del patto di stabilità: in questo senso abbiamo chiesto a gran voce una deroga. Un altro motivo di rammarico è l'aver perso un galantuomo come il prefetto Postiglione, che è stato sempre vicino alle iniziative della Provincia. Ma l'amarezza maggiore è arrivata dall'attacco immotivato, gratuito e volgare da parte di un gruppo di precari, che hanno affisso abusivamente dei volantini diffamatori. Stiamo lavorando per cercare una soluzione al loro gravissimo problema, potevamo chiudere la vicenda nel modo più doloroso lo scorso luglio, cioè il licenziamento e invece stiamo cercando una soluzione che garantisca il sacrosanto diritto al posto di lavoro. «La Provincia ha fatto tutto ciò che poteva, e continuerà ad impegnarsi in questo senso - ha concluso il Presidente della Provincia - ma senza l'intervento della Regione e del Governo Nazionale saremo costretti a non andare oltre la proroga di3 mesi».
 
Parla il capo della magistratura inquirente: «Sul fronte delle intimidazioni, poi, qui in molti ancora non denunciano gli estortori»
Giustizia, Di Natale: "Molte inchieste puntano sugli amministratori pubblici"
«Ad Agrigento cè troppa gente che ancora preferisce non denunciare e accetta le estorsioni mafiose in silenzio. E un comportamento inaccettabile perché le istituzioni hanno dimostrato di essere al fianco di chi denuncia». E' l'appello del procuratore Renato Di Natale al termine di un anno considerato storico per la giustizia agrigentina. La sensazione è che Ii questa fase ci sia un'attenzione particolare ai reati contro la pubblica amministrazione. Siamo in presenza di una politica malata?
«Non credo che ci sia un'accentuazione patologica del fenomeno nella provincia di Agrigento. Purtroppo spesso chi opera in politica non ha comportamenti ortodossi. Negli ultimi tempi abbiamo rivitalizzato il dipartimento reati contro la pubblica amministrazione, coordinato ottimamente dal collega Ignazio Fonzo, e siamo riusciti a ottenere risultati di grande importanza. Non è un mistero che ci sono in cantiere molte altre iniziative giudiziarie nei confronti delle persone che operano in maniera illegale all'interno della pubblica amministrazione».
Al tribunale, in particolare in Procura, c'è un problema legato alla carenza di organici che l'ha visto protagonista di un intervento forte. Lei, insieme al presidente del tribunale Luigi D'Angelo è andato dal ministro Alfano per sollecitare interventi immediati.
«Sì, è stato un risultato importante raggiunto grazie al dialogo col ministro della Giustizia. E stata concessa una deroga alla legge che vieta ai magistrati di prima nomina di essere assegnati alle procure. Ad aprile arriveranno tre nuovi sostituti a incrementare l'organico».
Recentemente il presidente dell'Anm Stefano Zammuto ha parlato di Agrigento come di un territorio a forte vocazione criminale...
«Non solo criminale in senso generico ma anche mafioso. È impressionante anche la vocazione al      traffico di stupefacenti. Ogni anno ci sono numeri elevatissimi di arresti. La droga viene consumata da chiunque, non solo da gente che proviene da un contesto sociale basso. Uno dei migliori risultati del 2010 lo abbiamo raggiunto in tema di usura. Abbiamo svolto un'inchiesta, denominata Easy Money, che ha portato a dieci arresti. Quasi tutti hanno patteggiato e altre vittime si sono fatte avanti per denunciare. Purtroppo, invece, non si può dire io stesso per le estorsioni. A tal proposito voglio lanciare un appello».
Prego...
«Quasi ogni giorno assistiamo ad intimidazioni ai danni di imprese. Lì non siamo in presenza di fatti personali ma di racket. La denuncia purtroppo è pari a zero. Le forze dell'ordine sono in grado di fare indagini e dare risposte in tempi rapidi. Il silenzio delle vittime non si può più giustificare. Sono stato a capo della procura di Caltanissetta quando Confindustria iniziò a sponsorizzare l'espulsione di chi paga il pizzo. E' un movimento che ha prodotto risultati anche a livello nazionale. Purtroppo ad Agrigento ci sono troppe intimidazioni e troppi silenzi".
Subito dopo l'arresto dell'ultimo latitante Gerlandino Messina si è dibattuto sulla mentalità, spesso troppo arretrata, della città di Favara che faciliterebbe la diffusione della cultura mafiosa. Lei che ne pensa?
«Non posso che concordare. Se un latitante trascorre anni in una città e non arriva neanche una segnalazione dai cittadini vuol dire che è così. Favara è un territorio difficile dove spesso regna l'omertà, dove sessanta imprese partecipano a gare conio stesso ribasso. C'è qualcosa che non funziona. Non hanno fiducia nello Stato anche se noi siamo presenti.
Il 2010 è stato un anno storico. Con l'arresto di Giuseppe Falsone e Gerlandino Messina la provincia è senza latitanti di mafia. Cosa significa questo dato?
 «E' probabile che sia già stato designato un capo e che lavori a pieno ritmo. Ci sono i segnali per poterlo affermare. C'è una regia mafiosa dietro certi episodi. Penso poi a un signore di Aragona, arrestato nei mesi scorsi con dei kalashnikov. Queste armi non servono per fare le rapine ma solo per attentati o azioni eclatanti. È certo che rifornisse i mafiosi".
 
LA  SICILIA

DUE RAGAZZI AGRIGENTINI PROTAGONISTI IN UN SETTORE SEMPRE PIÙ DIFFICILE, MA STIMOLANTE
Aggiudicato ad Antonella Nobile e Gerlando Mandracchia il Premio "Giovani per la Responsabilità sociale d'impresa")
Il primo posto del Premio "Giovani per la Responsabilità Sociale d'impresa 2010", è stato conquistato dal team business composto da Antonella Nobile e Gerlando Mandracchia di Agrigento, aggiudicandosi l'importo complessivo di 3000 euro. L'idea di impresa vincente, denominata Akragas Center, intende promuovere la conoscenza e diffusione delle risorse agrigentine raggiungendo ampie fasce di pubblico attraverso la creazione di un'impresa turistica impegnata in un'attività legata alla realizzazione di un centro di documentazione culturale e ambientale.
Tale struttura, fortemente improntata a criteri tecnologici e ad impatto ambientale ecosostenibile, si pone come centro propulsore di una serie di servizi e prodotti innovativi per il territorio. «L'idea nasce dalla constatazione della necessaria ricerca di prodotti culturali - spiegano i vincitori - che costituiscano strategie di marketing finalizzate anche ad attivare non solo circuiti turistici imponenti, ma anche l'economia e tutte le sinergie ad essa legata che siano presenti nel territorio agrigentino». L'idea imprenditoriale "M.I.R.C. (Marketing Intelligence Reggio Calabria)" delle Calabresi Sara Sgrò e Francesca Sgrò si aggiudica il secondo posto, mentre il terzo va ad un'altra coppia di siciliani: Gabriele Cipolla e Mirabile Aurelia di Palermo, che vincono con il progetto "Bed&Breakfast a Naro". La premiazione è avvenuta al Polo universitario della Provincia di Agrigento, nell'ambito dell'evento "Benvenuti al sud! Costruiamo insieme un futuro per giovani imprenditori. La Responsabilità Sociale d'impresa: una leva per lo sviluppo strategico delle imprese giovanili", organizzato per la chiusura del Progetto "Giovani imprenditori per un futuro da protagonisti: saper essere e saper fare" (Progetto GI).
Hanno preso parte all'evento 320 studenti universitari. «Il vero successo dei progetto è in questa sala gremita di giovani, — ha commentato Fulvio Obici, Responsabile Comunicazione del PON Ricerca e Competitività 07-13, Ministero Istruzione Università e Ricerca — i quali adesso dovranno essere, attraverso quanto appreso durante i seminari promossi dal Progetto GI, i veri protagonisti dell'avvio dell'imprenditorialità fatta dai giovani per la crescita vera del territorio".
Nella stessa occasione, sono stati presentati ufficialmente i risultati della ricerca condotta dall'Istituto Piepoli S.p.A., ottenuti durante tutto il 2010. Dalla ricerca è emerso che tra i giovani vi è una scarsa propensione al rischio d'impresa, ovvero sono solo il 16% coloro che intendono investire in un progetto imprenditoriale. «Tale dato trova giustificazione nel fatto che il mondo dopo la crisi genera incertezze, soprattutto nei giovani che si approcciano al lavoro — spiega Filomena Tucci, Senior Account Executive Istituto Piepoli S.p.A. - questa situazione non incentiva i futuri imprenditori ad investire nelle tematiche di avanguardia, quali le tecnologie (1Cl), mass media e ambiente, ma piuttosto spinge i giovani a rimanere ancorati ai settori tradizionali dell'economia che sembrano meno azzardati».
Luigi Tua, direttore Scientifico dell'Istituto Piepoli invita i giovani che si apprestano ad entrare nel mondo del lavoro, a ripensare il concetto di Responsabilità Sociale d'impresa (RSI) alla luce della recente crisi economico-finanziaria e dei nuovi scenari che questa ha aperto, non solo nel futuro dei mercati, ma anche nel rapporto tra imprese e tessuto sociale, investendo sulla RSI che rappresenta il futuro delle imprese, le quali nel dopo-crisi avranno bisogno di esperti che forniscano conoscenze e apportino le loro competenze nell'ambito della RSI.
 
PROVINCIA REGIONALE
Entro giorno 10 le domande per il progetto "il verde e il blu"
Entro il 10 Gennaio 2011 dovranno essere inviate le domande di ammissione alla selezione, al progetto "Il verde e il blue:giovani per la sostenibilità ambientale" destinato a 15 giovani, per la provincia di Agrigento, che frequenteranno un apposito corso di formazione/informazione.
Il progetto intende valorizzare i territori in cui hanno sede le riserve naturali: le Grotte di Sant'Angelo Muxaro, le Maccalube di Aragona e Torre Salsa di Siciliana. La Provincia Regionale di Agrigento fa parte, infatti, del progetto finanziato a seguito dell'avviso pubblico dell'Unione delle Province Italiane - Azione Province Giovani 2010. Gli altri partner sono le Province di Messina, Trapani e capofila la Provincia di Palermo. Il progetto, promosso dall'assessorato all'Ambiente, prevede la realizzazione di attività volte alla educazione ambientale, ed alla conoscenza del territorio. Alle attività formative saranno ammessi i candidati che hanno presentato
istanze conformi ai requisiti formali prescritti dal presente bando. Verranno selezionate le istanze in base all'ordine cronologico di arrivo ed in base alla fascia di età nel seguente modo: 5 giovani per la fascia d'età 18- 21 anni; 5 giovani per la fascia d'età 22- 25 anni; 5 giovani per la fascia d'età 26-30 anni. Questo progetto servirà ai giovani per sensibilizzarli nella tematica di educazione ambientale, sviluppo sostenibile e lotta ai cambiamenti climatici, offrendo loro, nello stesso tempo, l'accrescimento di un bagaglio culturale spendibile in un futuro ingresso nel mondo del lavoro.
"Con questo progetto - dichiara il presidente Eugenio D'Orsi - si intende focalizzare l'attenzione sulla formazione dei giovani, promuovendo un'attività che responsabilizzi i giovani a costruire il proprio futuro mediante scelte consapevoli e coscienti sul rispetto dell'ambiente, promuovendo cambiamenti negli atteggiamenti e nei comportamenti sia a livello individuale che collettivo".
 
LUNEDI' 2 GENNAIO 2011
 
GIORNALE DI SICILIA
 
PRESIDENZA. L'esponente di Forza del Sud: «Un immobilismo che dura da anni». D'Agostino: «Lui era con noi»
Regione, Miccichè torna a candidarsi -  L'Mpa: da sottosegretario ha fallito.
Maira, capogruppo del Pid all'Ars: alla ripresa dei lavori, il 12 gennaio, l'opposizione presenterà la mozione di sfiducia contro Lombardo.
PALERMO. Mentre Pid ePdl si apprestano a depositare all'Ars la mozione di sfiducia annunciata a inizio dicembre, Gianfranco Miccichè compie un altro passo per la sua candidatura alla presidenza della Regione. E cosi il 2011 è iniziato come il 2010: scontro aperto intorno a Lombardo.
Il sottosegretario ha dettato dal suo blog un commento in cui ritiene «urgente un nuovo governo capace di ribaltare l'attuale situazione di immobilismo e instabilità che sta producendo danni incredibili». Da qui in poi le mosse di Miccichè sono più o meno annunciate: «Per Forza del Sud (il suo movimento nato dalla ceneri del Pdl Sicilia, ndr) il 2011 sarà un anno importante pieno di sfide entusiasmanti e traguardi da raggiungere. Primo fra tutti restituire alla Sicilia la dignità politica che merita». Miccichè lascia intendere anche che la macchina organizzativa sul territorio è già partita: «Affrontiamo questo nuovo anno con la consapevolezza di essere una realtà già importante in molti territori del Sud e con l'impegno di radicarci ancora di più». Frasi che irritano il quartier generale dell'Mpa. Nicola D'Agostino, deputato all'Ars, risponde a tono: "Miccichè tradisce una memoria corta: i suoi fedelissimi hanno ricoperto incarichi determinanti nel governo Lombardo da lui convintamente sostenuto nel momento della rottura con il PdL. Peraltro il governo nazionale era amico e proprio da lui era garantito il rapporto privilegiato, data la sua carica di sottosegretario con delega al Cipe e ai fondi Fas. Ma è servito a nulla". D'Agostino va anche al contrattacco: «Rischieremmo di dover pensare che fino a questa estate anche lui sotto sotto remasse contro. Miccichè purtroppo ha scelto un comodo campo dove coltivare serenamente le proprie ambizioni, dimostrando nessun coraggio al richiamo del padrone. I veri siciliani pretendono di più e di meglio». Ma per il miccicheiano Carmelo Incardona «D'Agostino appare l'utile sciocco al servizio del padrone». Intanto Rudy Maira, capogruppo del Pid all'Ars, anticipa che alla ripresa dei lavori, il 12gennaio, presenterà la mozione di sfiducia: «Il testo è già stato scritto. Sarà un atto politicamente pesante». Ma i numeri all'Ars, se il Pd confermerà l'appoggio a Lombardo, sono dalla parte del governatore.
 
I 40 Megawatt utilizzati da 100mila abitanti
Cattolica Eraclea, nella rete elettrica l'energia eolica dell'azienda Moncada
AGRIGENTO. Aumenta con il nuovo anno la produzione di energia pulita nell'Agrigentino e l'imprenditore Salvatore Moncada continua la sua ascesa nella green economy siciliana. «Sono stati allacciati nei giorni scorsi alla rete elettrica del Comune di Cattolica Eraclea - informa la Moncada Energy - 40 Megawatt che, assieme agli 84 MW già costruiti e che saranno immessi nella rete entro il prossimo febbraio, porteranno il gruppo ad un totale di circa 240 MW di energia eolica prodotta in Sicilia». Si tratta di 25 auto generatori realizzati con tecnologie di ultima generazione che dovrebbero produrre energia pari al fabbisogno di circa 100 mila abitanti e che porteranno nelle casse del Comune qualcosa come circa 100 mila euro all'anno. È il parco eolico sul quale avrebbe tentato di mettere le mani la famiglia del boss cattolicese Domenico Terrasi; un possibile tentativo di in- filtrazione mafiosa sventato da un «protocollo di legalità» siglato con la Prefettura e dall'operazione della Dia di Agrigento e della Dda di Palermo denominata «Minoa». 
 
LA SICILIA
 
D'AGOSTINO (MPA): UNA INCREDIBILE LEZIONCINA, IL LEADER DI FORZA DEL SUD TRADISCE UNA MEMORIA CORTA
Micciché: «Adesso serve un nuovo governo per la Sicilia»
PALERMO. Gianfranco Miccichè (leader e fondatore di Forza del Sud) e Nicola D'Agostino (Vice capogruppo del Mpa all'Ars) non si danno tregua neanche nei giorni delle «feste comandate». Il primo affida al 2011 la restituzione alla Sicilia della «dignità politica che merita» e auspica un nuovo governo. Come dire che, secondo l'esponente di Fds il governo in carica non avrebbe dignità politica. Forse riferendosi alla formazione di una giunta di tecnici che non avrebbe credito a Roma. D'Agostino ritorce rilevando «memoria corta» di Miccichè posto che «i suoi fedelissimi hanno ricoperto incarichi determinanti nel governo Lombardo da lui convintamente sostenuto nel momento della rottura con il Pdl».
Visto da Miccichè e D'Agostino in cosa consiste la differenza tra il precedente governo Lombardo e l'attuale che non darebbe dignità politica alla Sicilia? Vediamolo.
«Serve urgentemente un nuovo governo capace di ribaltare l'attuale situazione di immobilismo e instabilità che sta producendo danni incredibili». E' il percorso per il 2011 tracciato da Gianfranco Miccichè quale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e leader di Forza del Sud.
E aggiunge: «Affrontiamo questo nuovo anno con la consapevolezza di essere una realtà già importante in molti territori del Sud e con l'impegno di radicarci ancora di più. La nostra forza sta nella chiarezza del messaggio politico: il Sud ha tutte le potenzialità per emergere, niente più piagnistei, né spreco di risorse; serve una classe politica educata alla buona amministrazione e un governo amico che, con i fatti metta al centro della sua azione la riduzione del gap infrastrutturale ed economico fra Nord e Sud del Paese».
Messaggio chiaro. Questa la sostanza: il governo di una Regione che non vive di luce propria, cioè che non ha sufficiente autonomia finanziaria non può affrontare l'esecutivo nazionale senza avere alle spalle una forte connotazione politica. Ma D'Agostino gli ricorda che il precedente governo regionale «era amico» del nazionale e che il rapporto privilegiato era garantito da «lui Miccichè, ndr) data la sua carica di sottosegretario con delega al Cipe e ai fondi Fas. Ma è servito a nulla sia il governo amico che il suo ruolo, purtroppo per la Sicilia. Che ora ci riproponga questa lezioncina morale appare incredibile, se non fosse che rischieremmo di dover pensare che fino a questa estate anche lui sotto sotto remasse contro».
Aggiunge l'esponente del Mpa, mentre rilancia la sfida del governo regionale nei confronti di Roma: «In effetti, da neo sedicente meridionalista Miccichè dimentica che i cosiddetti governi amici (Berlusconi compreso) da sessant'anni tradiscono i siciliani e che essere davvero meridionalista presuppone indipendenza proprio dai governi amici cui mai bisogna affidare le proprie sorti e con i quali governi nazionali, tutti, occorre trattare su un piano di coerente autonomia e di forze in campo. Miccichè purtroppo ha scelto un comodo campo dove coltivare serenamente le proprie attribuzioni, dimostrando nessun coraggio al richiamo miei padrone. I veri siciliani pretendono di più e di meglio».
 
SOLE 24 ORE

Missioni. Le indicazioni della Corte conti
Anche i segretari senza rimborsi auto
LA REGOLA. La norma introdotta dalla manovra estiva rende inefficaci le previsioni nei contratti delle categorie
Le misure per frenare la spesa pubblica introdotte dalla manovra estiva sui costi di missione per il personale statale (articolo 6, comma 12 del Dl 78/2010) implicano l'automatica disapplicazione delle norme in materia contenute nei contratti collettivi nazionali del personale delle autonomie locali, anche per l'utilizzo del mezzo proprio. Così, in base a quanto indicato nel parere 171/2010 della sezione regionale di controllo della Corte dei conti per la Toscana, non può essere riconosciuto alcun rimborso per le spese di viaggio anche a favore dei segretari comunali e provinciali, titolari di segreterie convenzionate, nei casi in cui usino il proprio mezzo di trasporto nell'espletamento delle funzioni di servizio. Il rimborso in questione, anche se espressamente previsto dal contratto dei segretari comunali e provinciali sottoscritto il i6 maggio 2001 (che riconosce al segretario titolare di segreterie convenzionate, per l'accesso alle diverse sedi, il rimborso delle spese di viaggio effettivamente sostenute e documentabili), soggiace in via generale ai limiti di spesa che il legislatore nazionale ha posto anche agli enti locali, in funzione di coordinamento di finanza pubblica. Sul punto il comma 12 dell'articolo 6 del Dl 78/2010 si applica infatti anche a questi ultimi, in virtù dell'espresso richiamo a tutte le amministrazioni inserite nel conto economico consolidato della Pa, individuate dall'Istat ai sensi del comma 3 dell'articolo 1 della legge 31 dicembre 2009, n. 196.
D'altra parte, come evidenziato dalla Corte, la norma stessa contempla specifiche e dettagliate ipotesi -  tra le quali non è inclusa quella che qui interessa - escluse dal rispetto dei limiti di spesa; configura, quale illecito disciplinare e fonte di responsabilità erariale, gli atti e i contratti posti in essere in violazione di tali limiti di spesa; indica la perdita di efficacia delle «analoghe disposizioni contenute nei contratti collettivi».
Considerate pertanto le generali finalità del legislatore, ricorrono, nel caso esaminato dalla sezione, i requisiti di analogia fra le norme di legge disapplicate per i dipendenti statali e l'articolo comma 4, del Ceni dei segretari comunali e provinciali, riferendosi ambedue le disposizioni all'ammissibilità, previa autorizzazione, dell'utilizzo del proprio mezzo di trasporto. Non essendo coerente consentire la permanenza di un differente regime giuridico in caso di situazioni con caratteristiche analoghe, proprio alla luce della ratio sottesa all'imposizione dei nuovi vincoli alla spesa. Tuttavia, in modo del tutto residuale, l'utilizzo del proprio mezzo di trasporto per ragioni esclusive di convenienza economica deve ritenersi ammissibile sia in considerazione del fatto che la norma in tal senso (articolo 9 della legge 26 luglio 1978, 11. 417) non risulta disapplicata, sia in ossequio ai generali principi di buon andamento e di sana gestione, economicità ed efficienza dell'azione amministrativa, per esempio se l'uso del proprio mezzo di trasporto consenta un risparmio, nel senso di evitare ulteriori spese di vitto ed alloggio, fermo restando che tale autorizzazione, nell'attuale contesto delle misure per il contenimento strutturale della spesa, non comporta in ogni caso il rimborso delle spese connesse.
 
Appalti. Le responsabilità dell'ente
Spese di personale: l'errore va risarcito
Il. CASO. L'amministrazione aveva escluso un'offerta perché aveva ritenuto incongrui gli esborsi per le retribuzioni
Ai fini risarcitori, la responsabilità della Pa per un danno provocato a soggetti privati a causa dell'adozione di un provvedimento illegittimo sussiste solo se la violazione provocata risulta di grave entità e commessa in un contesto di circostanze di fatto e in un quadro di riferimenti normativi e giuridici tali da palesare la negligenza e l'imperizia dell'organo nell'assunzione del provvedimento viziato; non sussiste, invece, quando l'indagine conduce al riconoscimento dell'errore scusabile per l'esistenza di contrasti giudiziari, per l'incertezza del quadro normativo di riferimento o per la complessità della situazione di fatto. Così si è espresso il Consiglio di stato, nella sentenza 8229/2010. La domanda di risarcimento del danno a carico della Pa, per risultare ammissibile, deve dunque prevedere, oltre all'elemento oggettivo consistente nell'annullamento del provvedimento lesivo, anche un elemento soggettivo consistente nel dolo o nella colpa dell'ente; è necessario, in questo caso, che la Pa non rispetti le regole di imparzialità, correttezza e buona fede. In particolare, con riferimento all'elemento soggettivo della colpa, risultano applicabili i principi propri della responsabilità aquiliana, ai sensi dell'articolo 2043 del codice civile. Pertanto, mentre il privato può limitarsi a fornire al giudice elementi indiziari dai quali si possa evincere una presunzione di colpevolezza per l'amministrazione, spetta invece a quest'ultima l'onere di dimostrare che, al contrario, i provvedimenti adottati non integrano alcuna responsabilità.
Sul punto è intervenuta la giurisprudenza comunitaria chiarendo che, ai fini della valutazione della gravità della violazione, occorre valutare parametri quali «il grado di chiarezza e precisione della norma violata, la presenza di una giurisprudenza consolidata sulla questione esaminata e definita dall'amministrazione, nonché la novità della medesima questione, riconoscendo così portata esimente all'errore di diritto, in analogia all'elaborazione della giurisprudenza penale in tema di buona fede nelle contravvenzioni» (Corte di giustizia Ce 5 marzo 1996, cause riunite 46 e 48 del 1993; 23maggio1996, causa C5 del 1994).
Applicando tali principi alla fattispecie esaminata, i giudici non hanno rilevato gli estremi dell'errore scusabile e hanno riconosciuto una responsabilità dell'amministrazione, in sede di valutazione dell'anomalia dell'offerta, per aver escluso una concorrente sul presupposto che il costo del personale indicato nell'offerta fosse incongruo. L'ente, infatti, aveva ritenuto che le retribuzioni dovute ad unità lavorative assunte con contratto di lavoro a progetto non potessero essere inferiori ai minimi salariali previsti nel contratto del commercio, applicato dall'impresa concorrente ai lavoratori assunti con contratto di lavoro subordinato. La sezione, al contrario, ha precisato che il rapporto di lavoro riferito ai collaboratori a progetto è assimilabile al lavoro autonomo e pertanto il compenso corrisposto per tali collaborazioni deve risultare proporzionato alla quantità e qualità del lavoro eseguito, tenendo conto dei compensi corrisposti per analoghe prestazioni.
 
Agrigentonotizie.it
 
Roberto Gallo: "La nuova giunta è politicamente illegittima" 
 "La Provincia si appresta a varare un governo politicamente illegittimo, perchè non voluto dagli elettori". Così il consigliere provinciale Roberto Gallo bolla la futura Giunta D'Orsi. "Il presidente - dice l'esponente de La Destra - metterà fuori il Pdl ed il Pid, i quali sono stati i maggiori sostenitori della sua elezione insieme all'Mpa. La gente - dice Gallo - è già nauseta  della politica , e questi ribaltoni non fanno altro che allontanare  ancora di più, le persone dalle istituzioni".
 
Agrigentoweb.it
 
La Politica di fine anno secondo Roberto Gallo (La Destra)
Le vicende politiche che riguardano il nostro territorio provinciale e quello della citta' di Agrigento, hanno tenuto banco inevitabilmente in questi giorni. La citta' di Agrigento ha un nuovo presidente del Consiglio nella persona di Francesco Alfano, la Destra esprime soddisfazione  e da fiducia piena  al nuovo presidente, ampiamente dotato di correttezza, di esperienza, di valori positivi  e di senso della Comunità.
La Provincia si appresta a varare un governo politicamente illegittimo, perche' non voluto dagli elettori. Infatti D'Orsi mettera' fuori il PDL ed il PID (ex udc), i quali sono stati i maggiori sostenitori dell'elezione dell'attuale presidente della Provincia, insieme all'Mpa. Quindi, di fatto questa famosa "sovranità popolare" va a farsi benedire alla faccia dei cittadini-elettori.
La gente è gia' nauseta  della politica, e questi ribaltoni non fanno altro che allontanare, ancora di piu', le persone dalle Istituzioni. Cio' mi pare chiaro, anche per via dei disastri sociali che la Sicilia e la nostra provincia in particolare stanno attraversando. Parlare di sviluppo ed occupazione della provincia di Agrigento significa, far finta di non vedere le centinaia di attivita' piccole e medie che hanno chiuso e stanno chiudendo, far finta di non sapere che le famiglie sono  allo stremo e che il tenore di vita è sceso drammaticamente. E questo lo dico non solo per i numeri a disposizione, ma  anche perche' lo vedo e lo vivo personalmente. Le persone che lavorano sono notevolmente diminuite tra licenziamenti, cassintegrati e lavoratori in mobilita'. I servizi sociali, che i comuni devo dare ai cittadini sono pessimi. Si puo' dire che tutto cio' è dovuto alla crisi economica che interessa il pianeta, ed in particolare quelle nazioni avanzate, abituate ad un livello socioculturale elevato. Si puo' aggiungere, che i tagli  drastici ai bilanci dei comuni e delle province stanno  comportando gravi disagi.   Ma si deve anche sottolineare che i governi provinciali e comunali di Agrigento finora, malgrado piccoli segnali positivi, di fondo non hanno un vero e serio progetto di sviluppo del territorio.  Il motivo sta nel fatto che dedicano piu'  tempo alle beghe politiche, ossia a soddisfare le richieste clientelari, le strategie per future elezioni regionali e nazionali, dove poter diventare deputati o poter essere rieletti.  E poi solo, di fatto, per ultimo ci si occupa dei doveri istituzionali, che sono la dedizione totale per il bene comune nel senso Cristiano e Platoniano del termine. Il cosiddetto "senso dello stato "  da noi è optional, anzi spesso è inesistente.
Il mio augurio è che il 2011 porti a tutti, in testa chi ha responsabilità politiche, un po' di senso dello stato, che significa maggiore impegno per la Comunita' in termini di studio e di iniziative utili a migliorare la vita dei cittadini che sono anche contribuenti ed elettori. La Destra, benche' piccola, c'è e con l'anno nuovo si fara' sentire con impegno per la Provincia e per la citta di Agrigento.
Roberto Gallo
 
Sicilia24h.it
 
La Destra, Gallo: Provincia e Comune senza alcuna prospettiva di sviluppo
Riceviamo e pubblichiamo una riflessione a firma del coordinatore provinciale de La Destra, Roberto Gallo a proposito delle ultime vicende politiche che hanno riguardato il Comune di Agrigento con l'elezione a presidente del Consiglio Comunale di Francesco Alfano e il  rimpasto di Giunta annunciato dal presidente, Eugenio D'Orsi alla Provincia regionale di Agrigento.
 "Le vicende politiche che riguardano il nostro territorio provinciale e quello della citta' di Agrigento, hanno tenuto banco inevitabilmente in questi giorni.  La citta' di Agrigento ha un nuovo presidente del Consiglio nella persona di Francesco Alfano, la Destra esprime soddisfazione  e da fiducia piena  al nuovo presidente, ampiamente dotato di correttezza, di esperienza, di Valori positivi  e di senso della Comunità . La Provincia si appresta a varare un governo politicamente illegittimo, perche' non voluto dagli elettori. Infatti D'Orsi mettera' fuori il Pdl ed il Pid  (ex Udc) , i quali sono stati i maggiori sostenitori dell'elezione dell'attuale presidente della Provincia , insieme all'Mpa . Quindi, di fatto questa famosa "sovranità popolare" va a farsi benedire alla faccia dei cittadini-elettori. La gente è gia' nauseata  della politica , e questi ribaltoni non fanno altro che allontanare, ancora di piu' , le persone dalle Istituzioni. Cio' mi pare chiaro, anche per via dei disastri sociali che la Sicilia e la nostra provincia in particolare stanno attraversando. Parlare di sviluppo ed occupazione della provincia di Agrigento significa , far finta di non vedere le centinaia di attivita' piccole e medie che hanno chiuso e stanno chiudendo, far finta di non sapere che le famiglie sono  allo stremo e che il tenore di vita è sceso drammaticamente. E questo lo dico non solo per i numeri a disposizione , ma  anche perche' lo vedo e lo vivo personalmente. Le persone che lavorano sono notevolmente diminuite tra licenziamenti, cassintegrati e lavoratori in mobilita'. I servizi sociali, che i comuni devo dare ai cittadini sono pessimi. Si puo' dire che tutto cio' è dovuto alla crisi economica che interessa il pianeta , ed in particolare quelle nazioni avanzate, abituate ad un livello socioculturale elevato. Si puo' aggiungere, che i tagli  drastici ai bilanci dei comuni e delle province stanno  comportando gravi disagi. Ma si deve anche sottolineare che i governi provinciali e comunali di Agrigento finora, malgrado piccoli segnali positivi, di fondo non hanno un vero e serio progetto di sviluppo del territorio.  Il motivo sta nel fatto che dedicano piu'  tempo alle beghe politiche , ossia a soddisfare le richieste clientelari, le strategie per future elezioni regionali e nazionali , dove poter diventare deputati o poter essere rieletti. E poi solo , di fatto , per ultimo ci si occupa dei doveri istituzionali, che sono la dedizione totale per il bene comune nel senso Cristiano e Platoniano del termine. Il cosiddetto "senso dello stato "  da noi è optional , anzi spesso è inesistente. Il mio augurio è che il 2011 porti a tutti , in testa chi ha responsabilità politiche , un po' di senso dello stato, che significa maggiore impegno per la Comunita' in termini di studio e di iniziative utili a migliorare la vita dei cittadini che sono anche contribuenti ed elettori . La Destra, benche' piccola, c'è e con l'anno nuovo si fara' sentire con impegno per la Provincia e per la citta di Agrigento".
 
Lavalledeitempli.net
 
Roberto Gallo: Il "senso dello Stato " da noi è optional
"Le vicende politiche che riguardano il nostro territorio provinciale e quello della citta' di Agrigento - scrive Roberto Gallo consigliere provinciale de La Destra-, hanno tenuto banco inevitabilmente in questi giorni. La citta' di Agrigento ha un nuovo presidente del Consiglio nella persona di Francesco Alfano, la Destra esprime soddisfazione e da fiducia piena al nuovo presidente, ampiamente dotato di correttezza , di esperienza, di Valori positivi e di senso della Comunità . La Provincia - continua Gallo - si appresta a varare un governo politicamente illegittimo, perche' non voluto dagli elettori. Infatti D'Orsi mettera' fuori il PDL ed il PID (ex udc) , i quali sono stati i maggiori sostenitori dell'elezione dell'attuale presidente della Provincia , insieme all'Mpa . Quindi , di fatto questa famosa "sovranità popolare" va a farsi benedire alla faccia dei cittadini-elettori. La Gente è gia' nauseata della politica , e questi ribaltoni non fanno altro che allontanare , ancora di piu' , le persone dalle Istituzioni. Cio' mi pare chiaro, anche per via dei disastri sociali che la Sicilia e la nostra provincia in particolare stanno attraversando. Parlare di sviluppo ed occupazione della provincia di Agrigento significa , far finta di non vedere le centinaia di attivita' piccole e medie che hanno chiuso e stanno chiudendo, far finta di non sapere che le famiglie sono allo stremo e che il tenore di vita è sceso drammaticamente. E questo lo dico non solo per i numeri a disposizione , ma anche perche' lo vedo e lo vivo personalmente. Le persone che lavorano sono notevolmente diminuite tra licenziamenti , cassintegrati e lavoratori in mobilita' . I servizi sociali , che i comuni devo dare ai cittadini sono pessimi . Si puo' dire che tutto cio' è dovuto alla crisi economica che interessa il pianeta , ed in particolare quelle nazioni avanzate, abituate ad un livello socioculturale elevato. Si puo' aggiungere, che i tagli drastici ai bilanci dei comuni e delle province stanno comportando gravi disagi . Ma si deve anche sottolineare che i governi provinciali e comunali di Agrigento finora , malgrado piccoli segnali positivi, di fondo non hanno un vero e serio progetto di sviluppo del territorio . Il motivo sta nel fatto che dedicano piu' tempo alle beghe politiche , ossia a soddisfare le richieste clientelari, le strategie per future elezioni regionali e nazionali , dove poter diventare deputati o poter essere rieletti . E poi solo , di fatto , per ultimo ci si occupa dei doveri istituzionali, che sono la dedizione totale per il bene comune nel senso Cristiano e Platoniano del termine . Il cosiddetto "senso dello stato " da noi è optional , anzi spesso è inesistente. Il mio augurio è che il 2011 porti a tutti , in testa chi ha responsabilità politiche , un po' di senso dello stato, che significa maggiore impegno per la Comunita' in termini di studio e di iniziative utili a migliorare la vita dei cittadini che sono anche contribuenti ed elettori . La Destra , benche' piccola, c'è e con l'anno nuovo si fara' sentire con impegno per la Provincia e per la citta di Agrigento - conclude Gallo, porgendo gli auguri a tutti, a nome proprio e del partito.

L'altraagrigento.it
 
Sondaggio: stravince Don Franco Montenegro, bene Antonica. Male la politica a parte D'Orsi ma...
 Per gli agrigentini è Don Francesco Montenegro, l'arcivescovo di Agrigento, la persona che più di tutte si è impegnata concretamente per il rilancio civile, culturale, sociale e soprattutto morale della nostra città. Il 36% dei votanti del nostro sondaggio ha scelto proprio l'anticonformista Vescovo che ha davvero attirato le simpatie di molti credenti (e non) per i suoi accattivanti modi di fare. La decisione di non proporre i tre Re magi al presepio per provocazione contro chi osteggia l'accoglienza agli extracomunitari ("Anche San Calogero era un immigrato" disse il 6 gennaio 2010), oppure per le sue dure contestazioni contro la politica agrigentina nazionale, regionale e locale per cercare di stimolare i nostri "eroi" ad un maggiore impegno per la città e non cercare sempre e comunque un ritorno personale (economico o politico); o di duro attacco alla mafia con molte omelie che hanno davvero lasciato il segno senza dimenticare che Don Franco è un pastore che ama il suo gregge, molti ricordano come spesso ama dialogare con i bambini, con le persone comuni, e non è difficile vederlo in giro per la città da solo con la sua amata Vespa o a piedi come un normale cittadino. Come non citare quella volta che entrò in una classe di scuola elementare e pregò l'esterefatta insegnante di spostare tutti banchi perchè doveva parlare di Gesù seduto a terra insieme ai bimbi. Certo Don Franco si sarà attirato le antipatie di alcuni che magari sono infastiditi dal suo comportamento, anche sul versante ecclesiale. Pare che alcuni preti abbiano espresso più volte, in privato, la nostalgia di Don Carmelo Ferraro, per il suo rigore, per l'intransigenza, per il conformismo. Ma tant'è, questi prelati dovranno rassegnarsi. Lunga vita a Don Franco e che Dio lo benedica, Agrigento ha bisogno di persone pure e trasparenti come lui.
Secondo posto del sondaggio (21,8%) votato dai nostri lettori, ad un Comandante che ha rivoluzionato il modo di intendere la legge e il rispetto per le regole in una città, Agrigento, storicamente allergica ad ogni genere di considerazione per le norme legali o civili. Il Corpo dei Vigili Urbani e la città di Agrigento, oggi, possono vantare ed essere orgogliosi di avere l'ex capitano dei Carabinieri, Cosimo Antonica, al comando della Polizia Municipale. Inflessibile, rigoroso e rispettoso delle leggi, Antonica si è impegnato con successo per il raggiungimento dell'obiettivo di riportare Agrigento ai livelli di una città del nord, come scrupoloso ed irremovibile osservatore delle regole. Per troppo tempo dalle nostre parti i Vigili Urbani si comportavano "bene" con gli amici o con i politici, meno con la gente comune, con gli sconosciuti, con differenze di comportamento che davano fastidio e irritavano le vittime dei provvedimenti delle multe. Ora grazie ad Antonica questo è finito. Prova ne è la lettera che lo stesso Comandante inviò poco tempo fa in Consiglio Comunale dove accusava alcuni consiglieri comunali di comportamenti "poco rispettosi" nei confronti di alcuni Vigili Urbani rei, secondo i politici agrigentini, di essere stati troppo severi a causa di alcune multe per sosta vietata subìte per delle infrazioni in pieno centro cittadino. Antonica e i nostri Vigili non si sono piegati alle minacce e hanno proseguito per la loro strada di rigore e di rispetto della legge, e hanno fatto bene perchè ad oggi c'è anche una inchiesta della Procura di Agrigento che probabilmente condurrà ad una condanna per i politici colpevoli di questo comportamento. Forse non hanno capito, lorsignori, che sono anche loro cittadini come tutti gli altri. Un plauso al Comandante dei Vigili Urbani Cosimo Antonica e a tutti i componenti della Polizia Municipale per il lavoro svolto. E' un secondo posto meritatissimo.
Terza posizione con l'11,1% ai magistrati della Procura di Agrigento che nel corso del 2010 hanno condotto una lotta serrata contro le realtà mafiose, delinquenziali e anche politico-truffaldine della nostra provincia. Come non citare, tra tutte, il caso Callari, l'ex presidente del Consiglio Comunale di Agrigento, per una inchiesta che ha svelato i metodi truffaldini con cui venivano rimborsate spese personali con soldi pubblici; stesso discorso per le inchieste sull'Accademia di studi Mediterranei di Agrigento, rea secondo la procura, di aver falsificato fatture per un importo di circa 400mila euro ai danni di enti pubblici; oppure della vicenda Tetris che vede coinvolti impiegati comunali e componenti di associazioni dedite alla solidarietà sociale. Un ottimo lavoro dei nostri magistrati che non è ancora del tutto concluso, sviluppi su queste ed altre inchieste sono, infatti, in corso per un 2011 che si annuncia ricco di novità.
Primo dei politici, con l'8,1% è il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi. Evidentemente il sanguigno rappresentante dell'Mpa, rispetto ad altri, è entrato nel cuore di molti agrigentini. Le sue battaglie per l'aeroporto, per i precari, per il taglio ai carrozzoni inutili hanno colpito nel segno e non sono passate inosservate all'opinione pubblica. Altro paio di maniche sono, però, i fatti. Se è vero che D'Orsi sta combattendo una guerra contro chi osteggia la costruzione della tanto agognata struttura aeroportuale è pur vero che la disunione dal maggiore ed influente partito politico italiano (il PDL o quello che ne rimane) decisa da Raffaele Lombardo, ha ridotto la possibilità di vedere gli aerei atterrare a Licata al lumicino. Il Pdl non darebbe mai la possibilità a D'Orsi di vantarsi di essere il realizzatore politico dell'opera, sarebbe un vantaggio che Alfano&co. non gli concederebbero.
Il risultato di queste guerre politiche tra fazioni dimostra che a piangerci è sempre il cittadino, il popolo, costretto a subire le angherie di stupidi giochi di potere. Per il 2011 ci auguriamo che si apra quantomeno un dialogo tra i nostri politicanti per il bene della nostra provincia e, nel contempo, auspichiamo che il presidente accetti, non solo i complimenti, ma anche le critiche della stampa senza sciorinare, a volte, banali valutazioni verso giornalisti o editori che si limitano a fare il proprio lavoro e di non generare differenze alcune tra testate che siano televisive, cartacee o su internet e di concedere a tutti la stessa possibilità di pubblicizzare gli eventi, le iniziative dell'Ente senza distinzioni, soprattutto per il bene della pluralità dell'informazione. Non è stato corretto, ad esempio, concedere ad alcuni la pubblicità sull'aeroporto a danno di altri. In ultimo, ma non meno importante, non ci ha convinti, quest'anno, la presa di posizione di D'Orsi sul rigassificatore, una ambigua scelta dettata presumibilmente dai vertici del partito, che non ha fatto fare una bella figura al presidente, spesso assente nei consigli provinciali dove si è discusso sul rigassificatore e soprattutto quando erano presenti i comitati del NO!, e verso quei cittadini che stanno combattendo contro la realizzazione dell'opera a Porto Empedocle. Buon anno presidente.
Al quinto posto con il 7% votato il colonnello dei Carabinieri Mario Di Iulio che nel corso del 2010 si è distinto soprattutto per la guerra contro i clan mafiosi, e per l'arresto del boss Gerlandino Messina. Un piccolo riconoscimento dei cittadini agrigentini verso chi, senza clamori, si impegna in silenzio per il bene della comunità. Un plauso dalla città e dall'intera provincia a Lei e ai carabinieri tutti. Grazie.
Al sesto posto il sindaco di Agrigento Marco Zambuto con il 5,3%. Sicuramente al nostro giovane primo cittadino non avranno giovato, in termini di apprezzamento, i salti fatti da un partito all'altro nel corso di questi tre anni di mandato. Sindaco nel 2007 grazie ai voti della sinistra con l'efficace slogan "Al di sopra dei Partiti", saltato alla corte di Angelino Alfano (ricorderete tutti l'imbarazzante conferenza stampa dove in principio negò la vicinanza al PDL), il sindaco è tornato all'ovile all'Udc di Casini orfano dei potenti onorevoli siciliani Mannino, Cuffaro e Romano.
Tra i peggio, secondo il nostro parere però, Zambuto è sicuramente il migliore. Con pochi mezzi, pochi soldi ma tanta buona volontà, ha cercato in tutti i modi di ottenere qualcosa per la città. La battaglia per la nuova rete idrica (che sembrerebbe vinta), gli impianti sportivi (alcuni) tornati in uno stato decoroso dopo l'ecatombe dell'era Piazza, alcune strade che sembrano tornate tali dopo anni di abbandono (via Toniolo, via Caruso Lanza, via Solferino, la salita che conduce in via Graceffo), l'idea di affidare le aiuole ai privati (non tutti però osservanti e giudiziosi nella loro cura), la scelta di affidare alcuni assessorati a giovani motivati (Spinnato, Campagna), e sicuramente di saper ascoltare i bisogni dei cittadini. Obiettivamente Zambuto attualmente non può fare di più. I due predecessori (Piazza e Sodano) hanno ridotto le casse comunali sul lastrico a causa di gestioni a dir poco allegre e Zambuto si ritrova al limite del collasso economico come nel 2007 quando arrivò a Palazzo dei Giganti. Si attendono aiuti che potrebbero giungere da Roma (soldi che il ministero della Giustizia pare debba al Comune che anticipa i soldi per la gestione del Tribunale di Via Mazzini) e ulteriori finanziamenti che, a questo punto, visti gli ultimi stravolgimenti politici (un pò come D'Orsi) sembrano, purtroppo, lontani. Così come è lontana la riqualificazione delle frazioni agrigentine, citiamo Villaseta emblema dell'inefficienza politica di questi ultimi 30 anni, quartiere abbandonato a se stesso che sprofonda ogni giorno di più nella miseria, nella povertà ma soprattutto nell'indifferenza; San Michele quartiere vicino all'ospedale, privo di segnaletica ormai deteriorata, anch'esso zona dimenticata che sopravvive solo grazie alle iniziative della parrocchia che cerca di aggregare i giovani ed i bambini della zona; Fontanelle popoloso quartiere satellite cercato solo nel periodo elettorale. Un lavoro duro che Zambuto dovrà cercare di fare in questi ultimi due anni del suo mandato, pena la riconferma.
A pari merito al settimo posto Vincenzo Raffo e Girolamo Di Fazio rispettivamente comandante della Guardia di Finanza e Questore di Agrigento premiati con il voto dei cittadini per il loro impegno contro la criminalità organizzata e contro le evasioni fiscali. Complimenti.
All'ottavo posto il presidente di Confindustria Giuseppe Catanzaro (2,1%) mentre chiudono la classifica i nostri eroi: i deputati nazionali e regionali, a dimostrazione della simpatia e dell'affetto che i cittadini nutrono nei loro confronti, soprattutto (e ci sono arrivati diversi commenti a riguardo) per le corpose buste paga che ogni mese incassano alla faccia della povera gente che è costretta a vivere con poco più di mille euro al mese (quando si è fortunati). Il nostro appello è rivolto a tutti i cittadini che voteranno alle prossime elezioni: mandateli a casa (sempre se si decidano a cambiare la legge Porcellum), intanto la nostra speranza è di rivedere nel 2011 Agrigento con un colore e uno spirito diverso, proprio come il nostro caro tempio della Concordia in questi giorni. 

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