GIORNALE DI SICILIA
PROVINCIA
Domani arriva una delegazione di imprese siriane
Domani una delegazione di imprenditori siriani sarà ad Agrigento. Previsto un incontro con il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi. su tavolo della discussione accordi commerciali tra le due realtà ed anche la questione aeroporto alla quale gli imprenditori sembrano interessati.
L'ira di D'Orsi: «Lasciato solo dai deputati"
Claudio Spoto
''Battetevi il petto, recitate il mea culpa, almeno tre volte, e cambiate rotta e atteggiamenti». Parole forti che pesano come un macigno quelle che il presidente della Provincia rovina addosso ai parlamentari regionali e nazionali agrigentini. A loro, così come alla gente comune, Eugenio D'Orsi rimprovera il silenzio assordante e l'insidiosa indifferenza che hanno accompagnato l'inquietante atto incendiario che io scorso 4gennaio ha seriamente danneggiato la casa di fami glia a Marina di Palma. Un alto d'accusa, in piena regola, quello lanciato dal capo dell'amministrazione provinciale che, nel corso della conferenza stampa, ha detto di sentirsi, come rappresentante delle istituzioni, «offeso, mortificato e indignato». E ha spiegato, con la sua proverbiale passione, le ragioni della rabbia e dello sdegno. «In questi giorni - ha tuonato D'Orsi - non ho visto alcun deputato o senatore del nostro territorio prendere formale posizione nei confronti del Ministero dell'Interno, sollecitare Roberto Maroni ad intervenire in riferimento alla mia vicenda che avviene in un territorio classificato leader in Italia in termini di presenza mafiosa». E a proposito di mafia, D'Orsi ha rivolto poi un provocatorio appello al ministro della Giustizia, Angelino Alfa- no, che dopodomani sarà nella città dei templi per inaugurare alcuni cantieri lungo la statale Agrigento-Caltanissetta. «Anziché venire qui a parlare di 640 - ha osservato polemicamente il presidente - farebbe bene a parlare di 416 bis». Anche il Guardasigilli è accusato di indifferenza nei suoi confronti. «Non è così - ha replicato ti suo portavoce - subito dopo l'incendio dell'abitazione della famiglia D'Orsi, il ministro si è affrettato a manifestare sostegno e solidarietà con una pubblica nota,. Ed aggiungono Giovanni Barbera ed il capogruppo alla
Provincia del Pdl, Ivan Paci: «Parole deliranti. Quella del presidente D'orsi è una caduta di stile. Gli ricordiamo che il Ministro Alfano ha inviato un doveroso comunicato di solidarietà il 5gennaio scorso ripreso dalle agenzie di stampa e dai media locali. Relativamente al 416 bis, se il Presidente D'orsi desidera maggiori informazioni, si rivolga al Presidente Lombardo che per tale reato risulta indagato dalla Procura di Catania.
E alla domanda se questo sentimento di indifferenza sia frutto delle mutate dinamiche politiche, D'Orsi è andato giù pesante: «Se fosse realmente così, i nostri parlamentari dovrebbero vergognarsi due volte. Sì, perché stiamo parlando di un presidente clic da tempo è nel mirino di balordi, vigliacchi e criminali, E lo è non perché insidia la moglie a qualcuno, ma nell' espletamento del suo ruolo istituzionale, il cui operato, improntato sulla trasparenza, legalità e taglio agli sprechi, da evidentemente fastidio,. Ma in questo momento, certamente delicato, non tutte le articolazioni dello Stato e delle istituzioni lo hanno comunque deluso. ,,Mi sento di ringraziare alcune persone - ha precisato D'Orsi - il questore Di Lazio, il vice questure Guarino, il comandante provinciale dei carabinieri, Di lulio, quello della guardia di finanza, Raffo, e l'arcivescovo, monsignor Francesco Montenegro. Loro non si sono limitati alta solidarietà di facciata. Servono azioni concrete. Per questo è incomprensibile - ha concluso D'Orsi - che, a distanza di dieci giorni, sia calato il silenzio sulla mia vicenda».
AULA GIGLIA. Approvato il nuovo regolamento che regola il rimborso spese peri viaggi fatti dagli amministratori.
Provincia, disposti nuovi tagli per le missioni dei consiglieri
La Provincia stringe i cordoni della borsa. Maggiore cautela nei rimborsi al presidente, agli assessori ed ai consiglieri provinciali. E' stata infatti approvata dall'assemblea di Sala Giglio, la proposta di modifica del regolamento della disciplina delle missioni e del rimborso spese sostenute dagli amministratori. In sostanza, quando un amministratore presenterà la notula per il rimborso, dovrà dichiarare la sede di residenza e di domicilio, ma l'ente provvederà a pagare soltanto la distanza chilometrica minore. Significa che se un assessore o consigliere che è residente a
Sciacca o di Licata, per motivi vari decide di prendere casa ad Agrigento, stabilendo il proprio domicilio nella città, non avrà diritto a nessun rimborso chilometrico perché si tiene conto del domicilio. Stessa cosa anche riferita ad un assessore o consigliere residente ad Agrigento che decide di stabilirsi a Sciacca perché in questo caso si tiene conto della residenza. Insomma un amministratore di Sciacca o Licata, per avere il rimborso dovrà far coincidere il domicilio e la residenza nella stessa città. Oltre a trattare questo punto, il Consiglio si è occupato di altri argomenti. In apertura di seduta il residente Raimondo Buscemi ha reso noto che il consigliere Nicola Testone ha aderito ai gruppo del Pdl. In effetti si tratta di un ritorno alla casa madre per il consigliere saccense che era stato eletto nella lista degli alfaniani. Ha quindi preso brevemente la parola il presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, che ha ringraziato i consiglieri provinciali per la solidarietà espressa subito dopo i gravi atti intimidatori subiti dallo stesso D'Orsi e da tre dirigenti della Provincia. Il consiglio ha anche fatto propria una mozione del Consigliere Orazio Guarraci sul piano provinciale dei trasporti. Lo stesso Guarraci ha rimarcato come «Per sconfiggere la cultura della rassegnazione alla criminalità, occorre che il Consiglio si faccia portavoce di una forte istanza al ministro degli Interni sull'emergenza criminalità in provincia». ('PAP)
LA SICILIA
SCIACCA: Riunione dei presidenti dei Consigli comunali della provincia per solidarizzare con D'Orsi
«Maroni affronti l'emergenza criminalità»
SCIACCA. Quello che avrebbero dovuto fare i parlamentari nazionali, lo faranno oggi i presidenti di Consigli comunali della provincia. Su iniziativa del capo dell'assemblea civica di Sciacca, Filippo Bellanca, i rappresentanti dei 43 Comuni agrigentini si incontreranno oggi alle ore 10 nell'aula consiliare saccense, intitolata ai giudici Falcone e Borsellino, per manifestare piena solidarietà al presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, ma soprattutto per approvare un documento da trasmettere al ministro dell'interno, allo scopo di sollecitare l'attenzione delle autorità nazionali sulla difficile situazione che stanno vivendo le istituzioni del territorio provinciale.
«Capisco la reazione di rammarico manifestata dal presidente D'Orsi - dice Bellanca - è umana e condivisibile in un momento così difficile per la sua persona e la sua famiglia. La mia idea di riunire i colleghi della provincia è stata varata all'indomani dell'ennesima intimidazione subita dal presidente D'Orsi, spero sia utile per porre la questione Agrigento tra le priorità del governo nazionale in tema di sicurezza pubblica».
Gran parte dei presidenti dei civici consessi del territorio provinciale hanno aderito all'invito e si raduneranno oggi nella città termale, Il documento predisposto dal presidente Bellanca, sul quale si potranno fare delle modifiche e inserire ulteriori riflessioni e proposte, fa riferimento alla preoccupante escalation di azioni criminali portate a termine da ignoti nei confronti delle istituzioni della Piovincia Regionale di Agrigento e si rivolge al governo della Regione Sicilia e in particolare al Ministero degli Interni, affinché vengano adottate iniziative concrete per garantire una prosecuzione serena dell'attività istituzionale.
«La magistratura e le forze dell'ordine - afferma Bellanca - sono già attivamente impegnate nel contrasto alla criminalità organizzata nel nostro territorio, hanno raggiunto brillanti risultati, spero facciano al più presto luce sull'ignobile vicenda, con l'obiettivo di affermare la legalità».
L'assemblea denuncerà, inoltre, la carenza di organico delle forze di Polizia: «Sono indispensabili interventi urgenti per potenziare sia in uomini che in mezzi, le forze dell'ordine del nostro territorio provinciale. C'è una carenza di organico lamentata dalle organizzazioni sindacali di categoria - prosegue Bellanca - e nonostante ci sia un costante impegno su più fronti, che ha già permesso di ottenere brillanti risultati nella cattura di latitanti, occorrerebbero più uomini per una più efficace azione di prevenzione e repressione».
GIUSEPPE RECCA
Agrigentonotizie
L'INDAGINE - Nuovo sopralluogo degli investigatori in casa D'Orsi
Mentre il presidente della Provincia, ad Agrigento, nel corso di una conferenza stampa, denunciava il silenzio delle istituzioni, a Palma di Montechiaro la sezione di polizia giudiziaria della Procura è entrata nuovamente nella casa di Eugenio D'Orsi, data alle fiamme lo scorso 4 gennaio. Gli investigatori hanno voluto fare un nuovo sopralluogo in contrada Capreria, alla ricerca di indizi.
Gli inquirenti sono riusciti a definire la dinamica dell'accaduto, secondo la quale i malviventi sarebbero entrati con dei cartoni sotto le suole delle scarpe, al fine di non lasciare tracce. Gli autori dell'incendio hanno dapprima reciso la recinzione e, dopo essere entrati, hanno appiccato le fiamme, avendo cura di non lasciare nessun tipo di impronta
Barbera (Pdl): "D'Orsi mi chieda scusa"
"Invito il presidente D'Orsi ad utilizzare un linguaggio più consono alla figura istituzionale che, ancora oggi, rappresenta. Il linguaggio, ricordo a me stesso, qualifica sempre l'individuo". A dirlo è il coordinatore cittadino del Pdl, Giovanni Barbera, in seguito alle dichiarazioni del presidente della Provincia, "il quale - dice Barbera - mi avrebbe apostrofato quale 'killer al soldo del ministro Alfano' ".
"Invito D'Orsi - continua Barbera - ad abbandonare le espressioni volgari e gratuite, lesive dell'altrui dignità; Ricordo, altresì, che nella mia lunga militanza politica mai ho offeso nessuno, anzi ho sempre avuto, io, l'onestà intellettuale di riconoscere anche i meriti degli avversari politici. Resta, in ogni caso, immutata la mia solidarietà per il vile gesto intimidatorio subito, atto che mortifica e umilia la sensibilità di quanti onestamente si impegnano tutti i giorni, nei rispettivi ruoli, nell'interesse della collettività". Barbera, infine, chiede a D'Orsi le pubbliche scuse.
Aggredito il figlio di D'Orsi, la denuncia del presidente
D'Orsi al Consiglio comunale di Ribera "Hanno pestato mio figlio". Lo ha denunciato il presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi, durante la seduta del Consiglio comunale straordinario di Ribera, convocato per esprimere solidarietà al capo dell'Amministrazione provinciale recentemente colpito dall'ennesima intimidazione con l'incendio alla della sua casa estiva.
"Da quando sono presidente ho ricevuto 25 pallottole, 15 attentati, teste di capretti mozzate e mi hanno anche pestato un figlio. Finora non l'ho detto - ha affermato il presidente - perché non voglio mettere mio figlio nelle condizioni di subire queste cose. E' la prima volta - ha aggiunto D'Orsi - che viene così pesantemente colpito il presidente della Provincia di Agrigento".
Il capo dell'esecutivo provinciale è tornato, poi, a denunciare l'indifferenza dei cittadini e della politica su quanto a lui accaduto: "In Calabria hanno bruciato mezzo portone a un magistrato, ebbene il ministero dell'Interno - ha detto il presidente - ha mandato l'Esercito, cioè il segnale forte dello Stato ai delinquenti, per far capire che lo Stato ha detto di essere presente con le Forze dell'ordine. Qui, al di là del questore Di Fazio, del colonnello della Guardia di finanza Raffo e del colonnello dei carabinieri Di Iulio, non ho avuto simili manifestazioni, se non quelle di affetto, ma non servono se il messaggio che passa è che le intimidazioni al presidente della Provincia siano una cosa normale. Mi aspettavo che parlamentari nazionali e regionali quantomeno scuotessero il ministro Maroni chiedendo cosa stia succedendo nell'agrigentino".
Ivan Paci (Pdl): "Sul 416 bis D'Orsi chieda a Lombardo"
Barbera (Pdl): "Alfano combatte la mafia"
"Credo che quella del presidente D'Orsi sia solo una caduta di stile e gli ricordiamo che il ministro Alfano ha inviato un doveroso comunicato di solidarietà il 5 gennaio 2011, ripreso dalle agenzie di stampa e dai media locali. Relativamente al 416 bis, se il presidente D'Orsi desidera maggiori informazioni, si rivolga al presidente Lombardo che per tale reato risulta indagato dalla Procura di Catania. Il 416 bis è un reato per il quale il ministro Alfano ha proposto in Parlamento l'aumento delle pene previste ed oggi quella proposta è Legge dello Stato".
Queste le dichiarazioni del capogruppo del Pdl al Consiglio provinciale di Agrigento, Ivan Paci, in merito a quanto detto stamani in conferenza stampa dal presidente della Provincia regionale Eugenio D'Orsi. Parole durissime, quelle del presidente D'Orsi, contro la deputazione agrigentina nazionale e regionale ma soprattutto contro il ministro Angelino Alfano.
A Ivan Paci fa eco il coordinatore cittadino del Pdl di Agrigento, Giovanni Barbera: "Al presidente D'Orsi ricordo che il ministro Alfano rappresenta, oggi, una delle più alte istituzioni dello Stato che, con grande impegno, anche legislativo, si è speso nella lotta alla mafia, non solo colpendo duramente i loro patrimoni personali e familiari, ma assicurando alla Giustizia un numero di delinquenti tale da svuotare la lista dei ricercati nazionali, inclusi i due più pericolosi criminali mafiosi locali (tali Gerlandino Messina e Giuseppe Falsone). L'attività legislativa del ministro va, quindi, ben oltre il citato art. 416 bis limitata esclusivamente all'associazione per delinquere di tipo mafioso. E' ora di smetterla di mistificare la realtà che riguarda l'attività del ministro Alfano, "utilizzando" la sua figura come scudo per mascherare le inefficienze amministrative e politiche di alcuni amministratori locali agrigentini, esponendolo anche a rischi di carattere personale, cercando di isolarlo nella sua attività legislativa di contrasto alla mafia. Resta, in ogni caso, immutata la nostra solidarietà, già espressa immediatamente in precedenza, come intero partito del Pdl, per il grave gesto intimidatorio che ha colpito il presidente della Provincia, tre alti dirigenti dell'Ente e le loro famiglie, atto che mortifica e umilia la sensibilità di quanti onestamente si impegnano tutti i giorni nei rispettivi ruoli nell'interesse della collettività".
Agrigentooggi.it
Conferenza stampa del 14 gennaio 2011 - intervento del Presidente Eugenio D'Orsi (VIDEO)
"Ho bisogno del vostro aiuto e della vostra collaborazione perchè non intento che un fatto di questa portata possa essere dimenticato dopo qualche ora e non passi in secondo piano; credo che questo vile attentato mortifichi non è solemente l'uomo Eugenio D'Orsi, ma, soprattutto, l'Istituzione che rappresento quale Presidente di una provincia di 400 mila abitanti, un territorio che nelle classifiche risulta essere la provincia più mafiosa d'Italia". Con queste parole, rivolte agli organi di stampa, è iniziata la conferenza stampa di questa mattina del Presidente della Provincia Regionale di Agrigento Eugenio D'Orsi per richiamare l'attenzione sul silenzio che è calato dopo pochi giorni sul vile attentato che ha coinvolto la propria abitazione a Palma di Montechiaro.
Intimidazioni, il Presidente D'Orsi: "Amareggiato dall'indifferenza della gente e dei nostri rappresentanti a Roma"
"L'ho detto e lo ribadisco: non saranno questi gravi atti a fermare il mio impegno per il cambiamento e lo sviluppo, tuttavia sono amareggiato dall'indifferenza con cui questi episodi sono stati accolti da cittadini e deputati". Il Presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, aveva già parzialmente esposto ieri sera, nel corso della seduta consiliare, il suo stato d'animo in seguito alle intimidazioni subite la scorsa settimana, e oggi lo ha ribadito nel corso di una conferenza stampa. "Ad essere colpita - ha detto D'Orsi - è la Provincia come Istituzione, e non Eugenio D'Orsi come uomo. Certo, non nego la mia preoccupazione, sono venuti a colpirmi negli affetti più cari, la casa di famiglia nella quale sono cresciuto e alla quale mi legano ricordi bellissimi. Ma mi ha colpito e indignato il silenzio, l'indifferenza della gente comune e dei nostri deputati e senatori.
Per quanto mi risulta - ha continuato - è la prima volta che viene bruciata la casa ad un Presidente di Provincia, e nessuno si è preoccupato di presentare quantomeno un'interrogazione parlamentare, un quesito al Ministro Maroni, di solito pronto ad intervenire in seguito ad episodi analoghi. Evidentemente la Provincia Regionale e il Presidente D'Orsi sono figli di un dio minore. Questo è grave, perché i delinquenti che hanno compiuto questi atti, e quelli come loro, si alimentano proprio di questo silenzio. Io mi sono permesso di dire ai consiglieri provinciali e al Presidente Raimondo Buscemi, con il dovuto rispetto ma anche provocatoriamente, che mi sta bene la convocazione di un consiglio straordinario su questi atti e sull'emergenza criminalità, così come ho apprezzato la convocazione di un consiglio straordinario a Ribera. Ma da queste assemblee deve arrivare l'input per un cambiamento culturale generale, altrimenti si tratta di iniziative fini a sé stesse. Io credo nello Stato e nelle Istituzioni, e a questo proposito desidero ringraziare Prefetto, Questore, Comandanti dei Carabinieri e della Guardia di finanza per la scrupolosità con cui stanno conducendo le indagini e per la vicinanza al sottoscritto e alla Provincia, e ringrazio anche l'arcivescovo Montenegro per le sue parole di incoraggiamento. Ma avrei voluto la stessa vicinanza ed atti concreti dalla classe politica che ci rappresenta a Roma. Tutti dobbiamo sentirci offesi, compreso il Ministro Alfano, che è agrigentino, figlio di questa terra e quindi colpito come me al cuore".
GIORNALE DI SICILIA
CONSIGLIO COMUNALI
A Eugenio D'Orsi la solidarietà dei presidenti
Solidarietà è stata espressa al presidente della provincia Eugenio D'Orsi nel corsa dell'incontro tenuto a Sciacca tra presidenti di consiglio comunale della provincia al quale, per la prima volta, ha presa parte anche il presidente del consiglio comunale riberese Giuseppe Tortorici. "Si è decisa di inviare il documento approvato ai ministro Maroni, al Prefetto, al Vescovo e ai parlamentari, dice a proposito Andrea Puleo presidente del consiglio comunale di Burgio. Durante l'incontro si è anche discusso della proposta di legge sulla Conferenza dei presidenti del consiglia comunale e sulla vicenda della pubblicizzazione dell'acqua. (TC)
Opere da censire L'Olanda risponde
Il censimento delle opere d'arte che riguardano la nostra provincia custodite nei musei del mondo si arricchisce dei primi dati. Il direttore del Rijksmuseum di Amsterdam ha risposto alla richiesta inviata a fine dicembre dal presidente delta Provincia Eugenio D'Orsi, inviando un lungo elenco di opere custodi- te nel museo olandese. Le opere d'arte che riguardano il nostro territorio sono principalmente opere pittoriche di Lous Ducros, uno dei paesaggisti più conosciuti della fine del settecento, venuto in provincia di Agrigento nel 1778. Ventitré sono i dipinti del pittore svizzero custoditi nel museo, che riguardano viste dei templi, delle miniere di zolfo e del fiume Platani. Presenti anche nove opere pittoriche di Luigi Mayer, altro paesaggista della fine del settecento ed uno del pittore inglese Paul Standby, sempre legate alla rappresentazione dei templi di Agrigento. Il museo di Amsterdam si è detto disponibile anche ad inviare le immagini fotografiche delle opere.
FORMAZIONE. Da domani a giorno 29, ragionieri e geometri saranno «impiegati» nelle aziende romagnole
Galilei, 20 studenti a Rimini per uno stage-lavoro.
È stato illustrato ieri mattina presso la sala convegni dell'Istituto tecnico per ragionieri e per geometri «Galileo Galilei», lo stage che venti studenti delle quarte e quinte classi di entrambi gli indirizzi scolastici, faranno da domani e fino ai 29 gennaio a Rimini nell'ambito del «Pon Fse», competenze per lo sviluppo.
Alla cerimonia di presentazione, erano presenti il dirigente scolastico Calogera Genco, il docente tutor Pasquale Petix, il dottore Giulio Ferraro componente del Cts del] istituto cdi genitori dei ragazzi. Finalità del progetto, è quella di offrire all allievo l'opportunità di applicare le sue conoscenze in un contesto lavorativo vero mentre gli obiettivi didattico-formativi che Io stesso intende raggiungere sono ampliare le conoscenze e le competenze specifiche del ragioniere e del geometra.
CONSIGLIO STRAORDINARIO: Davanti l'assemblea il presidente della Provincia ha parlato di un clima di odio
A Ribera la nuova denuncia di D'Orsi: «Mio figlio aggredito da balordi»
Paolo Picone
RIBERA
Avrebbe voluto mantenere il riserbo, nia l'occasione di un Consiglio comunale aperto, che si è svolto a Ribera, per solidarietà nei suoi confronti, ha fatto rompere gli indugi al presidente della Provincia. Eugenio D'Orsi, intervenendo durante l'assemblea cittadina, ha detto: "Mio figlio è stato pestato da balordi". Dopo la casa al mare di Palma, incendiata ai primi di gennaio, quindi, altri episodi hanno turbato la serenità familiare del capo della Provincia. Il presidente ha parlato, nel suo discorso a braccio durato circa mezz'ora, di vari tentativi di intimidirlo: "teste mozzate di capretto, l'intrusione senza asportare nulla nella sua abitazione di Palma, lettere e telefonate minatorie, proiettili". Insomma tutti gli ingredienti per rendergli la vita difficile e costringerlo a mollare. Ma lui non lo farà e rafforza il suo pensiero sulle false attestazioni di solidarietà che spesso sono solo sulla carta. A Ribera, all'appello del presidente del Consiglio comunale Giuseppe Turturici hanno risposto anche: Giuseppe Ruvolo, Salvatore Cascio e l'ex parlamentare Giovanni Manzullo, oltre ai Consiglieri provinciali Matteo Ruvolo, Pellegrino Quartararo e Totò Scozzari. "I lavori di questo Consiglio straordinario - ha dichiarato il sindaco di Ribera Carmelo Pace - facciano da apripista a forti segnali di solidarietà fattiva nei confronti di una persona perbene, di un Presidente che opera nella legalità. Condanniamo questi atti criminali certi che lui continuerà a lavorare come ha sempre fatto con la schiena dritta e la testa alta". "Questo territorio - ha debuttato il presidente D'Orsi - ha bisogno di segnali forti, di respirare legalità, di respirare onestà , di tutte quelle sensazioni che consentono alle persone che lavorano con onestà e trasparenza di non camminare con la scorta. lo desidero - ha concluso il presidente D'Orsi - polso forte ed una perentoria condanna che non si fermi solo nel territorio ma che giunga a Roma". Intanto si riprende a lavorare per il D'Orsi Ter. Ieri serali presidente D'Orsi ha incontrato nuovamente il Partito democratico per chiudere l'accordo elettorale e giungere alla composizione della sua terza giunta senza il Pd ma con Pd. In giunta ci dovrebbe essere anche Forza del sud, cioè il partito che fa capo a Michele Cimino. Lotte intestine però stanno frantumando il gruppo che si trova a dover discutere sulla eventuale nomina di Pino Montana, primo dei non eletti nel collegio di Licata con la lista del Pdl ma in quota Cimino. Montana ieri ha fatto sapere la sua posizione: "Premesso che non sono candidato per nessuna carica - spiega Montana - chiarisco che in ogni attendo un segnale da parte dell'onorevole Cimino per soddisfare parzialmente gli accordi presi su Licata e con i licatesi". Interviene Matteo Ruvolo, capogruppo di Patto per il territorio: "Riteniamo utile un ampio confronto programmatico tra tutte le forze politiche affinchè tutti insieme diamo nuovo impulso all'azione politico-amministrativa, sviluppando soluzioni e progetti concreti". (PAPI)
POLITICA. Il sindaco parla: «Aspettiamo che si muova qualcosa in favore della nostra città»
Rimpasti al Comune, Zambuto: «Alfano ci dia un segnale»
Gerlando Gandolfo
Comune e Provincia: ma che fine hanno fatto i rimpasti? Rimessi in frigo, in attesa che vengano scongelati, con l'Mpa che oltre a controllare la Provincia si avviava repentinamente ad entrare nei governo cittadino. Dovrà pazientare. Sembrava, infatti, ormai vicino al parto il rimpasto al Comune, con il sindaco Marco Zambuto sul punto ormai di proporre il quadro politico che governala Regione. Ovvero un esecutivo sostenuto dall'Mpa, dall'Udc, dagli ex An ora Pli, dal Pd e dai due consiglieri di Forza del Sud che dopo avere rotto con Lombardo, non avrebbero problemi ad appoggiare Zambuto che dovrebbe mettere alla porta il Pdl di Angelino Alfano, tenendo fuori anche il Pid di Totò Cuffaro. Lombardo venendo ad Agrigento con Zambuto non ha certo Solo parlate di rete idrica, tant'è che il sindaco non ha esitato a fare il doppio annuncio: la cittadinanza onoraria per il governatore, osteggiata dal Pdl, ed una poltrona - chi l'avrebbe mai retto - in giunta per all'Mpa, il partito di Enzo Camilleri che Zambito sconfisse ai ballottaggio. Poi ancora il sindaco ha pure comunicato di avere ricevuto, sulla strada di on percorso politico nuovo, pena disponibilità alle dimissioni da parte dei componenti della Giunta comunale. Insomma è fatta. Macché. Il sindaco ha improvvisamente tirato il freno a mano, proprio nel momento in cui mentre lui tentava di rompere con il Guardasigilli, a Roma il suo nuovo referente politico, casini, apriva a Berlusconi. Solo una coincidenza? Perché temporeggiare ancora? 'Non c'è stata nessuna frenatura. Andiamo avanti, dice Zambuto ai telefono, lungo il percorso che abbiano tracciato. Sto sentendo tutti e voglio passare dalla vecchia alla nuova giunta senza bloccare la macchina amministrativa. Voglio evitare che ci sia quel quello stacco che si sta registrando alla Provincia". Sì, ma metterà alla porta Alfano 'licenziando" il suo assessore Putrone? "Chi si vorrà tirare fuori, aveva risposto solo alcuni giorni fa Zambuto, si assumerà le sue responsabilità di fronte alla città, ma saranno responsabilità conseguenti a scelte politiche autonome che faranno". Ora, a distanza di qualche giorno e dopo le polemiche di questi giorni che lo vedono in guerra con il PdI, sembra non volere chiudere definitivamente la porta alla componente del Guardasigilli: "Speriamo - dice- che possa arrivare qualche segnale in termini di finanziamenti e di risorse nei confronti della città non può, lasciar intendere, starsene ad aspettare in eterno. Il tempo sta per scadere, perché la nuova maggioranza - quella della Regione - è già pronta a salpare anche ai comune con dentro Mpa, Pd e Fu e Forza del Sud. Ed a questo punto, pensa Zambuto, è chiaro che non appena tale quadro politico si concretizzerà, il Pdi "automaticamente si tirerà fuori. L'impressione è che si è solo all'inizio di una guerra destinata a riservare più di una sorpresa, perché il Guardasigilli e Cuffaro non se ne staranno certo con le mani in mano mentre, l'Mpa e Fli, Pd e Foza del Sud, pianificano, dicono nei due schieramenti, la loro esclusione alla Provincia e dal comune capoluogo.
(GG)
LA SICILIA
PALMA DI MONTECHIARO
Critiche palmesi a D'Orsi sulla Sagra peri disabili
Il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, oltre alle amarezze e le delusioni che è costretto purtroppo a subire nell'esercizio del suo difficile mandato istituzionale, dovrà ora aggiungere una non certo fievole critica mossagli da un diversamente abile palmese, suo compaesano, non nuovo ad iniziative in difesa della sfortunata categoria a cui appartiene. Come si sa il capo dell'Amministrazione provinciale, con una decisione senza precedenti, ha preannunciato di avere in cantiere l'allestimento di una Sagra del Mandorlo in fiore diversa da quella solita, poiché la kermesse folkloristica dovrebbe essere riservata solo ai cosiddetti diversamente abili. L'insolita iniziativa del presidente Eugenio D'Orsi sicuramente non nasconde altri scopi, se non quelli di creare una manifestazione collaterale alla tradizionale Sagra del Mandorlo in fiore, con cui potere consentire alcune giornate di aggregazione e di gioiosa partecipazione a coloro i quali la natura non è stata benevola. Di questi concetti però non è d'accordo il palmese Salvatore Lombardo, collaboratore del periodico locale "Il peso specifico". Egli, a nome della categoria dei portatori di handicap, ha scritto una lettera al presidente della Provincia per contestare la sua iniziativa e per spiegare i motivi che, a suo parere, non dovrebbero permettere l'allestimento della Sagra del Mandorlo in fiore, riservata solo ai diversamente abili. ((Sono rimasto alquanto sbalordito nell'apprendere, tramite notizie di stampa - ha scritto tra l'altro Salvatore Lombardo - che il signor presidente prof. Eùgenio D'Orsi è intenzionato a promuovere la Sagra dei diversamente abili, in alternativa alla Sagra del Mandorlo in fiore che ogni anno si svolge la prima settimana di febbraio e che richiama migliaia di turisti da ogni parte del mondo. In un momento in cui gli enti locali hanno difficoltà a far quadrare i propri bilanci, l'iniziativa che vorrebbe promuovere l'Amministrazione provinciale, a mio modo di vedere, sarebbe un vero e proprio sperpero di denaro. Pur apprezzando il pensiero del presidente D'Orsi per i diversamente abili, ritengo che tale iniziativa non potrà mirare all'integrazione sociale ma viceversa potrebbe creare discriminazione e soprattutto emarginazione a quei soggetti che, come me, sono stati nella vita sfortunati. Noi portatori di handicap siamo persone che meritano di vivere la propria vita come persone normali e di conseguenza hanno il diritto di partecipare a manifestazioni rivolte a tutte le fasce del nostro tessuto sociale. Se il nostro presidente Eugenio D'Orsi pertanto -ha concluso Salvatore Lombardo- vuole fare qualcosa per noi diversamente abili, si adoperi nel far sì che gli stessi possano avere la possibilità di partecipare all'esibizione dei gruppi folkloristici della vera Sagra del Mandorlo in fiore edizione 2011».
FIILIPPO BELLIA
RIBERA. Nel corso di una seduta del Consiglio comunale ad hoc dopo le intimidazioni subite dal presidente della Provincia Per D'Orsi una solidarietà «straordinaria»
RIBERA. Il consiglio comunale in una seduta straordinaria e aperta, alla quale hanno partecipato sindaci, amministratori comunali, forze politiche e partiti di una mezza dozzina di comuni del comprensorio, ha espresso solidarietà al presidente della Provincia Eugenio D'Orsi per i gravissimi atti di intimidazione cui è stato sottoposto nei giorni scorsi e ha approvato un dettagliato ordine del giorno di netta condanna degli atti di intimidazione, con l'invito al presidente della provincia a continuare a lavorare di quantità e di qualità, con la trasparenza già mostrata, a favore delle popolazioni agrigentine, e con il sostegno di tutte le amministrazioni locali.
Sono durati oltre due ore i lavori del consiglio al quale hanno preso parte i sindaci e gli amministratori comunali di Ribera, Calamonaci, Lucca Sicula, Burgio, Villafranca Sicula, Sciacca e Cattolica Eraclea, i deputati Giuseppe Ruvolo e Salvatore Cascio, l'ex parlamentare Manzullo, diversi consiglieri comunali e provinciali, rappresentanti e portavoce delle forze politiche e dei partiti.
Hanno preso la parola, nell'ordine, Carme- lo Pace, Giuseppe Brisciana, Matteo Ruvolo, Simone Di Paola, Giovanni Marizullo, Paolo Caternicchia, Michelangelo Labbate, Antonino Oliveri, Sergio lndelicato, Baldassare Tramuta, Antonino Tornambè, Nello Inglese e Carmelo Brunetto, Salvatore Cascio e Giuseppe Ruvolo.
Dai diversi interventi è venuto l'invito al presidente D'Orsi a continuare nel suo lavoro amministrativo con l'impegno già affrontato di chiudere i rubinetti economici clientelari e con il coraggio di portare la Provincia Regionale fuori dal palazzo. E' stato apprezzato il coraggio del presidente D'Orsi a continuare la battaglia per ottenere la realizzazione dell'aeroporto di Agrigento e per le miiative finalizzato a migliorare le infrastrutture come le strade provinciale, i porti e a realizzare l'autostrada Gela-Castelvetrano.
Il presidente della Provincia ha lamentato di essere stato lasciato solo da tutti, dal governo e dalla deputazione agrigentina, ha parlato di un completo silenzio attorno alla sua vicenda (solo rituali telefonate di solidarietà) e indifferenza di tanti quando ad essere colpito pesantemente, oltre all'uomo, al professionista, c'è stata l'intera provincia con i suoi 450 mila abitanti.
ENZO MINIO
PROVINCIA REGIONALE. Su iniziativa del presidente D'Orsi avviato censimento in vari musei del mondo
A «caccia» di opere d'arte
Un censimento delle opere d'arte che hanno come soggetto le località della provincia di Agrigento e che sono sparse nei più importanti musei del mondo. L'idea è della Provincia regionale di Agrigento ed ha già dato i primi frutti.
«Abbiamo scritto, tanto per cominciare, ad undici tra i più prestigiosi museo del mondo racconta il presidente Eugenio D'Orsi - ed abbiamo chiesto se, tra il materiale che essi espongono, ci sono opere che abbiamo come soggetto la provincia di Agrigento, riservandoci di richiedere in un secondo tempo la riproduzione fotografica di tale materiale.
- A che avete scritto e chi ha risposto?
«Abbiamo scritto al Museo del Louvre dj Parigi, al British Museum di Londra, al Fitzwilliam Museum di Cambridge, al Musée di Grenoble, ai Metropolitan di New York, al Paul Getty Museum ed al Moca Museum di Los Angeles, alla National Gallery of art di Washington, allo Steatliche Sammlung di Monaco, all'Hermitage di San Pietroburgo ed al Rijks Museum di Amsterdam. Per il momento ci siamo limitati a questi, ma nel prossimo futuro ritengo che scriveremo anche ad altre strutture mussali di altri paesi. Allo stato attuale ha risposto il dipartimento sculture del Louvre che ha risposto di non possedere nulla, mentre il Rijks Museum di Amsterdam ci ha comunicato di avere un bel po' di materiale».
- Che cos'hanno?
«Intanto 33 acquarelli firmati da Louis Ducros, uno svizzero che venne in Sicilia nel 1778, e di Louis Mayer, quindi sono dei dipinti molto antichi ed estremamente pregiati. Hanno anche una tela di Paul Sandby e quindici fotografie, scattate alla fine del XIX secolo dal tedesco Giorgio Sommer, da Roberto Rive, dajean Andrieu e da Giuseppe Incorpora, tutti fotografi di grande prestigio. Le foto rappresentano, oltre naturalmente ai templi, anche la cattedrale, miniere di zolfo ed il panorama dalla Rupe Atenea».
- Praticamente però una sola risposta... «Considerate che abbiamo mandato la nostra richiesta alla vigilia di Natale, per cui ci sono state di mezzo le festività. io penso che nei prossimi giorni dovremmo ricevere altre comunicazioni. 11 materiale non manca: so, per esempio, che nel museo di Grenoble c'è un quadro di Nicholas Destael, avente come soggetto proprio il nostro territorio, la cui valutazione di aggira intorno ad un milione e 200 mila euro».
- Quali sono le finalità del progetto? «Vedremo cosa viene fuori, poi decideremo il da farsi: potremmo anche concordare una esposizione temporanea ad Agrigento. Intanto ritengo che questa sia un'operazione culturale di grande livello che fa seguito al restauro ed alla riapertura della scala reale. Quest'ultima, lo voglio ricordare, da quando è stata riaperta, è stata visitata da quasi duemila ragazzi della scuole agrigentine.
SALVATORE FUCA'
Agrigentooggi
Emergenza criminalità, la Provincia si riunisce il 17
Il Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi, ha deciso, durante la riunione della commissione dei capigruppo, di aggiornare la seduta del consiglio provinciale straordinario dal tema "Emergenza criminalità ed atti intimidatori contro la Provincia" per domani 7 gennaio alle ore 19:00. Il Consiglio provinciale sarà aperto soprattutto alla cittadinanza, ma anche alle Istituzioni provinciali, alla deputazione agrigentina, alle forze economiche e sociali, ai segretari provinciali dei sindacati.
"Chiediamo alla società civile, ha commentato il presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi, di essere presente alla seduta straordinaria del Consiglio Provinciale, insieme alle Istituzioni provinciali, alle forze politiche e sociali, alle forze produttive, alla deputazione regionale e nazionale, per dare un forte segnale di unità di fronte al vile attacco cui sono stati fatti oggetto il Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, il Direttore Generale Giuseppe Vella e i dirigenti Fabrizio Caruana e Aldo Cipolla". Il Consiglio straordinario celebrato lo scoro 10 gennaio era stato rinviato per l'indisposizione del Presidente D'Orsi.
Il Rijksmuseum di Amsterdam invia elenco di opere della nostra provincia
Il censimento delle opere d'arte che riguardano la nostra provincia custodite nei musei del mondo si arricchisce dei primi dati.
Il direttore del Rijksmuseum di Amsterdam ha risposto alla richiesta inviata a fine dicembre dal presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, inviando un lungo elenco di opere custodite nel museo olandese.
Le opere d'arte che riguardano il nostro territorio sono principalmente opere pittoriche di Lous Ducros, uno dei paesaggisti più conosciuti della fine del settecento, venuto in provincia di Agrigento nel 1778. Ventitre sono i dipinti del pittore svizzero custoditi nel museo, che riguardano viste dei templi, delle miniere di zolfo e del fiume Platani.
Presenti anche nove opere pittoriche di Luigi Mayer, altro paesaggista della fine del settecento ed uno del pittore inglese Paul Standby, sempre legate alla rappresentazione dei templi di Agrigento.
Copiosa anche la raccolta di immagini fotografiche tra il 1860 e i primi del novecento con scatti di Roberto Rive, Giorgio Sommer, Jean Andrieu e Giuseppe Incorpora sulla provincia di Agrigento.
Il museo di Amsterdam si è detto disponibile anche ad inviare le immagini fotografiche delle opere oltre a fornire ulteriori informazioni dei lavori in loro possesso.
"Questo primo, numeroso, elenco mi induce a pensare che esiste un notevole patrimonio artistico custodito nei musei del mondo - ha dichiarato il Presidente Eugenio D'Orsi. Aspettiamo con curiosità le risposte dagli altri musei interpellati: il British Museum di Londra, The Fitzwilliam Museum di Cambridge, il Louvre di Parigi, il Musée de Grenoble, il Metropolitan Museum di New York, il Paul Getty Museum di Los Angeles, il Moca di Los Angeles, la National Gallery of Art di Washington, il Glyptothek e lo Staatliche Antikensammlung di Monaco e l'Ermitage di San Pietroburgo. Dopo di che valuteremo se fare una pubblicazione delle opere d'arte, oppure, attraverso finanziamenti dell'Unione Europea, arrivare ad organizzare una mostra - evento ad Agrigento delle opere più significative che riguardano il nostro territorio. Sarebbe un avvenimento dal grande valore culturale e una promozione del nostro territorio senza eguali."
BlogSicilia.it
La rivelazione a Ribera durante una seduta del consiglio comunale.
Picchiato il figlio di Eugenio D'Orsi, presidente della Provincia di Agrigento
di Markez -
"Hanno pestato mio figlio ma ho preferito non rendere pubblico l'episodio perché non voglio metterlo nelle condizioni di subire queste cose". Questo il racconto del presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi, durante una seduta del consiglio comunale di Ribera, che si è riunito per esprimergli solidarietà dopo l'ultimo atto intimidatorio subìto. Infatti qualche settimana è stata data alle fiamme la sua casa di villeggiatura. D'Orsi ha parlato anche di questo durante la seduta ma senza fornire ulteriori precisazioni. All'inizio di gennaio ignoti hanno anche appiccato il fuoco alla sua abitazione di Palma di Montechiaro e pochi giorni prima venero recapitate a tre dirigenti della Provincia Regionale di Agrigento, buste contenenti proiettili e minacce.
Corrieredisciacca.it
D'ORSI DENUNCIA: "MIO FIGLIO E' STATO PESTATO DA BALORDI"
Lo ha riferito nel corso del consiglio comunale aperto di Ribera, convocato per solidarietà al presidente della Provincia.
Il Consiglio comunale aperto di Ribera è stato convocato per manifestare solidarietà al presidente della Provincia Eugemio D'Orsi, dopo l'attentato incendiarim alla sua villa. Era presente anche lui, nell'assise riberese. Parlando ha anche confessato che suo figlio "è stato aggredito da balordi". Un presidente della Provincia a cui sono state inviate "teste mozzate di capretto, lettere e telefonate di morte", ma anche episodi di "intrusione nell'abitazione di Palma, senza asportare nulla". Ancora risuonano le parole durissime che D'Orsi ha rivolto alla deputazione agrigentina che siede in Parlamento: "sono amareggiato, non hanno fatto neanche un'interrogazione al ministro dell'Interno". Ma l'amarezza di D'Orsi non risparmia neanche la gente comune. Si attendeva una maggiore risposta di solidarietà.
GIORNALE DI SICILIA
FAVARA . Sindaco ha incontrato il governatore
«Lombardo non voleva realizzare un ghetto»
FAVARA
Le polemiche suscitate dalle dichiarazioni del presidente della Regione Raffaele Lombardo nella sua visita ad Agrigento della settimana scorsa hanno avuto un chiarimento nel corso dell'incontro che il "governatore" ha avuto ieri a Serradifalco con il sindaco Mimmo Russello. «lombardo riferisce il primo cittadino non aveva nessuna intenzione di creare un ghetto alla periferia della città. La sua preoccupazione maggiore era quella di eliminare dal pericolo quelle famiglie che vivono in pieno centro storico occupando case fatiscenti clic potrebbero subire la stessa sorte di quella di via del Carmine». L'un. Lombardo ha proposto di elaborare un bando, anche per il tramite dell'Iacp, per acquistare alcune case, subito abitabili, in modo da consegnarle a chi vive nella precarietà abitativa e non è nelle condizioni economiche di ristrutturare quelle in cui vive. «Ci siamo dati appuntamento alla fine di questa settimana aggiunge Russello in modo da avere un quadro della situazione più preciso. Faremo, insomma, una sorta di censimento per capire quali sono le famiglie che hanno maggiore bisogno di trovare una nuova sistemazione». Ieri, a Serradifalco c'era tutto lo stato maggiore della Protezione Civile, oltre all'on. Di Mauro e al presidente della Provincia D'Orsi.
Il Patto: basta con i litigi senza limiti
Paolo Picone
I più «giovani» mostrano saggezza e non ci stanno a guardare agli altri mentre litigano. È quanto sta accadendo alla Provincia, dove mentre tra D'Orsi e gli ex alleati del Pdl si lanciano frecciatine, si registra la posizione di grande equilibrio del neonato movimento politico Patto per il territorio composto da 6 consiglieri, Il Patto getta acqua sul fuoco e chiede ai contendenti di deporre le armi.
Il capogruppo del Patto, Matteo Ruvolo: «Chiediamo con forza di evitare sterili ed inutili polemiche tra i rappresentanti delle Istituzioni, E necessario che la Politica sì riappropri del ruolo nobile che le è stato assegnato dalla sovranità popolare, nel rispetto assoluto delle Istituzioni tutte (sia di livello Nazionale che Locale) preoccupandosi degli interessi del territorio agrigentino, e mettendo da parte quelli di schieramenti e colori politici, esordisce in una nota il massimo esponente del gruppo consiliare. Noi del Patto, riteniamo utile un ampio confronto programmatico tra tutte le forze politiche operanti sul territorio anche coinvolgendo le nostre deputazioni, afflnchè tutti insieme (evitando inutili tentati- vidi riproporre schemi e modelli politici altrove adottati, che alla fine generano solo confusione aumentando la sfiducia della gente nei confronti della propria classe dirigente), si dia nuovo impulso all'azione politico-amministrativa».
Stasera il Consiglio provinciale sulle intimidazioni. Intanto stasera si riunisce, in forma straordinaria, l'assemblea di Sala Giglia. «Emergenza criminalità ed atti intimidatori contro la Provincia», sarà il tema da discutere con inizio alle 19, L'obiettivo è quello di esprimere piena solidarietà da parte di tutti i gruppi presenti in Consiglio al presidente Eugenio D'Orsi, al segretario generale Giuseppe Vella, ai dirigenti dei settori ragioneria e risorse umane Fabrizio Caruana e Aldo Cipolla, dopo gli atti criminali perpetrati nei loro confronti da ignoti malviventi.
Le trattative per il D'Orsi Ter.«Non c'è stato il faccia a faccia tra il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi con il segretario.
«Fuori dalla giunta? Ma l'impegno resta»
«Se qualcuno tenta di intimorirci politicamente, con attacchi politici, improduttivi e scomposti, ha sbagliato direzione». Parla Giovanni Barbera, coordinato- re cittadino del Pdl.
Nominato nel pieno della «eruzione» vulcanica che ha preso la Provincia, dal suo insediamento ad oggi non ha avuto pace: sempre sugli scudi, pronto a schivare colpi e rimandare al mittente offese (»killer»), accuse e insinuazioni.
«Qualcuno - dice - forse ha deciso di volere imbrigliare la nostra azione politica, come partito del Pdl, a rintuzzare attacchi politici, sterili e gratuiti, nei confronti del ministro Angelino Alfano, con l'unico scopo di utilizzare strumentalmente la sua figura: a volte come scudo delle proprie inefficienze e qualche altra volta per distogliere l'attenzione dai gravi e
annosi problemi che affliggono da sempre la nostra terra». Ma questo lo dicono tutti, anche i suoi avversari che voglio fare gli interessi del territorio... «Noi non siamo nati per la rissa. Vorremmo spendere le nostre risorse e le nostre energie esclusivamente nell'interesse della popolazione. I fatti parlano da soli. Ci sono interventi e finanziamenti che parlano, per esempio il dissalatore di P. Empedocle. C'è chi, invece, vende fumo ed promette. Mi dispiace che si sia credito a certi pifferai senza scrupoli. Noi alla gente offriamo il frutto del nostro lavoro. Il raddoppio della statale 640 ne è un esempio. E la gente sa, è troppo matura per non capire che chi attacca ed urla lo fa solo per coprire le proprie colpe e nascondere le ambizioni personali».
Ha letto che il sindaco attende un segnale dal vostro gruppo?
«La nostra partecipazione, alla risoluzione dei problemi della nostra terra, non è legata a poltrone assessoriali. Lo abbiamo dimostrato ampiamente in tutti questi mesi, dove di fatto, siamo stati estromessi: dal governo della Regione Siciliana, grazie al ribaltone dei Presidente Lombardo, e dal governo della Provincia grazie al ribaltoni sta presidente D'Orsi».
E al Comune?
«Le dichiarazioni "poco argomentate" del sindaco Zambuto non ci fanno presagire nulla di buono. Quindi, nella eventualità dovessimo anche essere estromessi politicamente, non per demeriti, dal "governo attivo" della città, noi del Pdl sapremo partecipare, con rinnovato impegno, ugualmente e concretamente, a svolgere una azione propositiva e concreta nei confronti delle scelte per la nostra collettività.
LA SICILIA
D'Orsi vuole pagata la servitù di passaggio per i sottoservizi delle strade provinciali
Gli organismi e le società che fruiscono quotidianamente delle strade provinciali perle reti necessarie all'erogazione dei servizi di loro pertinenza (devono pagare la servitù di passaggio, Lo afferma il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi il quale ha dato incarico all'ufficio patrimonio ed all'ufficio tecnico dell'ente di eseguire un censimento delle strade e dei sottoservizi che si snodano al di sotto di esse.
«Ho chiesto una mappa completa di tutto quello che attraversa le nostre strade - ha ribadito D'Orsi - linee elettriche, cavi telefonici, condotte idriche e di gas, eventuali fognature, insomma di tutto quello che si trova al di sotto delle strade che sono di proprietà della Provincia Regionale. Una volta disponibile questa mappa, che non dovrebbe essere di difficile predisposizione, notificheremo ai vari organismi che sono titolari di questi sottoservizi la necessità che essi ci paghino la concessione del sottosuolo secondo gli importi che ci premureremo di indicare al momento opportuno.
- Questo vi aiuterà ad incrementare le entrate...
«Questo anzitutto per rispettare la legge e per fare in modo di valorizzare e rendere produttive le proprietà della Provincia, tra le quali vanno collocate senz'altro le strade di sua pertinenza. E poi sicuramente per avere una voce di entrata in più nella partita delle entrate del nostro bilancio. E' prevedibile che al di sotto delle nostre strade ci sia una fitta rete di condutture di vario genere per le quali potremmo incassare un bel po' di soldi che, in un momento cosa che non avveniva in passato, abbiamo incassato qualcosa come 200 mila euro. Certo, non è una somma che sconvolge il nostro bilancio, che è di ben altra portata, tuttavia il totale delle entrate è fatto anche di tante piccole voci tra cui anche questa. Allo stesso modo ritengo che potrà avvenire anche con l'attraversamento delle nostre strade. Anzi, considerato il gran numero di cavi e condutture, nonché la rilevante quantità di strade che dipendono dalla nostra amministrazione, io penso che la somma che riusciremo a totalizzare grazie a questa iniziativa sarà ben più elevata rispetto a quella che abbiamo realizzato grazie al pagamento dei passi carrabili».
Nei prossimi giorni dunque verrà ultimata la mappa completa degli attraversamenti strada per strada, quindi sarà notificato a ciascun ente il totale da pagare. E' facile immaginare, come ha rilevato lo stesso presidente della Provincia, che si tratterà di somme non indifferenti.
- SALVATORE FUCÀ
Girasole e Di Prima: "Manifestazione Matteoli e Alfano costruita sul nulla"
"Siamo indignati di fronte ad un'altra manifestazione istituzionale organizzata in una terra dimenticata da tutti. La bagarre mediatica costruita attorno alla presenza a Sciacca del Ministro per la Infrastrutture Altero Matteoli, ci sorprende e ci indigna. Con tutto il rispetto per il Ministro, siamo di fronte ad una manifestazione costruita sul nulla". Sono le parole contenute in una nota stampa a firma dei consiglieri provinciali Stefano Girasole ed Ezio Di Prima. "Si inaugura uno svincolo di un progetto che deve ancora essere completato e si fa un gran battage mediatico che passa su tutti gli organi di informazione, dimenticando che siamo nella zona della Sicilia dove non ci sono autostrade e dove sulle strade statali si continua a morire. Per fortuna i cittadini non sono più dei creduloni. Non a caso c'è un comitato civico che lunedi mattina manifesterà la propria preoccupazione per le condizioni di pericoli del cantiere e del manto stradale che non è stato rifatto a regola d'arte. Un Ministro viene ad inaugurare uno svincolo e un sottopassaggio, probabilmente non sa che c'è ancora un cantiere aperto e manca un impianto di illuminazione. Matteoli venga invece a dirci perché nel Nord Italia si parla di alta velocità e l'area sud occidentale della Sicilia non ha un'autostrada e nemmeno una linea ferroviaria. Si stanno spendendo soldi pubblici - proseguono i consiglieri - per montare stands e organizzare la festa di lunedi prossimo. Ricordo che poco meno di due anni fa fece lo stesso un rappresentante del Governo regionale nella cerimonia di inaugurazione della strada sul Cansalamone, quella che per la dose eccessiva di spumante si è poi... miseramente sgretolata...".
Barbera a D'Orsi: "Alfano usato per coprire inefficienze"
Spetta oggi al coordinatore cittadino del Pdl di Agrigento, Giovanni Barbera, la strenua difesa del ministro Alfano e del suo operato, dopo le dichiarazioni rese dal presidente della Provincia e in particolare questa che riferisce al prossimo arrivo del ministro con Altero Matteoli per l'inaugurazione di due tratti di strada: "Anziché venire qui a parlare di 640 farebbe bene a parlare di 416 bis". Barbera precisa intanto che Alfano sarà in provincia di Agrigento per inaugurare alcune "infrastrutture di primaria importanza per lo sviluppo economico e della viabilità del nostro territorio" ed aggiunge: "Siamo di fronte ad un attacco politico personale, ingiustificato e sterile dello stesso presidente della Provincia Eugenio D'Orsi". Barbera "ricorda" al presidente D'Orsi che "il Ministro Alfano rappresenta, oggi, una delle più alte istituzioni dello Stato che, con grande impegno, anche legislativo, si è speso nella lotta alla mafia, non solo colpendo duramente i loro patrimoni personali e familiari, ma assicurando alla Giustizia un numero di delinquenti tale da svuotare la lista dei ricercati nazionali, inclusi i due più pericolosi criminali mafiosi locali, tali Gerlandino Messina e Giuseppe Falsone. L'attività legislativa del Ministro va, quindi, ben oltre il citato art. 416 bis limitata esclusivamente all'associazione per delinquere di tipo mafioso. E' ora di smetterla di mistificare la realtà - prosegue Barbera - che riguarda l'attività del Ministro Alfano, "utilizzando" la Sua figura come scudo per mascherare le inefficienze amministrative e politiche di alcuni amministratori locali agrigentini, esponendolo anche a rischi di carattere personale, cercando di isolarlo nella Sua attività legislativa di contrasto alla mafia. Resta, in ogni caso, immutata la nostra solidarietà - intende sottolineare Barbera - , già espressa immediatamente in precedenza, come intero partito del P.d.L., per il grave gesto intimidatorio che ha colpito il Presidente della Provincia, tre alti dirigenti dell'Ente e le loro famiglie, atto che mortifica e umilia la sensibilità di quanti onestamente si impegnano tutti i giorni nei rispettivi ruoli nell'interesse della collettività".
Eugenio D'Orsi presente al Consiglio Comunale di Ribera
Il Presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, parteciperà questo pomeriggio alla seduta straordinaria e aperta del Consiglio comunale che si terrà a Ribera a partire dalle 18 nella Sala Consiliare "Leonardo Frenna". La seduta è stata convocata dal presidente del consiglio comunale di Ribera Giuseppe Tortorici su invito anche del sindaco Carmelo Pace, e sarà dedicata ai gravi atti intimidatori subiti nei giorni scorsi dal Presidente D'Orsi.
Alla seduta sono stati invitati parlamentari, consiglieri e amministratori dei Comuni dell'hinterland riberese e della provincia, lo stesso Presidente D'Orsi, le autorità civili, militari e religiose, e i rappresentanti dei sindacali e dell'associazionismo.
"Ad essere colpita - ha detto D'Orsi - è la Provincia come Istituzione, e non Eugenio D'Orsi come uomo. Certo, non nego la mia preoccupazione, sono venuti a colpirmi negli affetti più cari, la casa di famiglia nella quale sono cresciuto e alla quale mi legano ricordi bellissimi. Ma mi ha colpito e indignato il silenzio, l'indifferenza della gente comune e dei nostri deputati e senatori.
Per quanto mi risulta - ha continuato - è la prima volta che viene bruciata la casa ad un Presidente di Provincia, e nessuno si è preoccupato di presentare quantomeno un'interrogazione parlamentare, un quesito al Ministro Maroni, di solito pronto ad intervenire in seguito ad episodi analoghi. Evidentemente la Provincia Regionale e il Presidente D'Orsi sono figli di un dio minore. Questo è grave, perché i delinquenti che hanno compiuto questi atti, e quelli come loro, si alimentano proprio di questo silenzio. Io mi sono permesso di dire ai consiglieri provinciali e al Presidente Raimondo Buscemi, con il dovuto rispetto ma anche provocatoriamente, che mi sta bene la convocazione di un consiglio straordinario su questi atti e sull'emergenza criminalità, così come ho apprezzato la convocazione di un consiglio straordinario a Ribera. Ma da queste assemblee deve arrivare l'input per un cambiamento culturale generale, altrimenti si tratta di iniziative fini a sé stesse. Io credo nello Stato e nelle Istituzioni, e a questo proposito desidero ringraziare Prefetto, Questore, Comandanti dei Carabinieri e della Guardia di finanza per la scrupolosità con cui stanno conducendo le indagini e per la vicinanza al sottoscritto e alla Provincia, e ringrazio anche l'arcivescovo Montenegro per le sue parole di incoraggiamento. Ma avrei voluto la stessa vicinanza ed atti concreti dalla classe politica che ci rappresenta a Roma. Tutti dobbiamo sentirci offesi, compreso il Ministro Alfano, che è agrigentino, figlio di questa terra e quindi colpito come me al cuore".
Agrigentoflash
Stasera il Consiglio provinciale straordinario
Il Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi, ha deciso, durante la riunione della commissione dei capigruppo, di aggiornare la seduta del consiglio provinciale straordinario dal tema "Emergenza criminalità ed atti intimidatori contro la Provincia" ad oggi, alle 19. Il Consiglio provinciale sarà aperto soprattutto alla cittadinanza, ma anche alle Istituzioni provinciali, alla deputazione agrigentina, alle forze economiche e sociali, ai segretari provinciali dei sindacati. "Chiediamo alla società civile, ha commentato il presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi, di essere presente alla seduta straordinaria del Consiglio Provinciale, insieme alle Istituzioni provinciali, alle forze politiche e sociali, alle forze produttive, alla deputazione regionale e nazionale, per dare un forte segnale di unità di fronte al vile attacco cui sono stati fatti oggetto il Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, il Direttore Generale Giuseppe Vella e i dirigenti Fabrizio Caruana e Aldo Cipolla". Il Consiglio straordinario celebrato lo scoro 10 gennaio era stato rinviato per l'indisposizione del Presidente D'Orsi.
Alfano e Matteoli inaugurano due tratti di strada
I ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli e della Giustizia Angelino Alfano saranno questa mattina a Racalmuto e a Sciacca per l'inaugurazione di due tatti di strada. Prima al varo di un impalcato del viadotto Serra Cazzola sulla strada statale 640, al km 37, alle 11 del 17 gennaio. Nel corso dell'evento avverrà l'annuncio dell'apertura al traffico dello svincolo di Aragona lungo la strada statale 189 Della Valle dei Platani. L'evento avrà inizio con un sopralluogo in pullman dei cantieri della strada statale 640. Saranno Pietro Ciucci, presidente dell'Anas e le Autorità locali. Poi sarà la volta dell'apertura al traffico dello svincolo di Sciacca Nord e di Baiata, primo stralcio della strada statale 115 Sud Occidentale Sicula. L'evento avrà inizio presso il Km 112 della strada statale 115, nel Comune di Sciacca. Il programma prevede un'introduzione di Ugo Dibennardo, Capo Compartimento di Anas Sicilia, cui seguiranno gli interventi di Pietro Ciucci, Vito Bono, sindaco di Sciacca, Eugenio D'Orsi, presidente della Provincia, Raffaele Lombardo presidente della Regione. Le conclusioni saranno affidate ad Altero Matteoli. Seguirà la benedizione di Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e il taglio del nastro
Sottoservizi strade provinciali, D'Orsi chiede pagamento concessione sottosuolo
Chi usufruisce delle strade provinciali per le reti necessarie all'erogazione di servizi deve pagare la servitù di passaggio. Ad affermarlo è il presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, il quale ha dato incarico all'ufficio patrimonio ed all'ufficio tecnico dell'Ente di eseguire un censimento delle strade e dei sottoservizi che si snodano al di sotto di esse. D'Orsi ha chiesto una mappa completa di tutto quello che passa sotto le strade provinciali: linee elettriche, cavi telefonici, condotte idriche e di gas, eventuali fognature. Una volta disponibile questa mappa, ai vari organismi titolari di questi sottoservizi sarà chiesto di pagare la concessione del sottosuolo.
L'Altraagrigento.it
Attentati a D'Orsi: senatori del Pd al ministero dell'Interno.
A proposito degli attentati subiti dal presidente della Provincia D'Orsi, saranno i senatori del PD Adragna, Ferrante, Lumia e Della Seta a sollevare innanzi al Ministro dell'Interno le vicende attinenti gli atti criminosi in danno a D'Orsi. Ieri, nel corso di un incontro tra il sen. Benedetto Adragna e l'avv. Giuseppe Arnone, si è tra l'altro deciso che i senatori del Partito Democratico Adragna, Ferrante, Lumia e Della Seta solleveranno, con una interpellanza parlamentare, le questioni relative agli intimidatori e ai gravissimi danneggiamenti posti in essere da organizzazioni criminali in danno del Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi.
Adragna e Arnone si sono anche soffermati sulla particolare gravità di questi gesti, che colpiscono al cuore le libertà democratiche e la serenità e trasparenza della vita politica e democratica nella politica agrigentina.
Sono infatti gravissimi, e al di fuori di qualsivoglia precedente da molti lustri a questa parte, episodi come quello dell'incendio all'abitazione estiva o dell'aggressione fisica in danno del figlio del presidente della Provincia.
L'atto ispettivo verrà depositato non appena il senatore Adragna ritornerà a Roma.