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Rassegna stampa del 18 gennaio 2011

 

GIORNALE DI SICILIA
 
Discariche abusive.
L'assessore Sorce chiede aiuto alla Provincia
Per ripulire la discarica sorta sotto il cavalcavia che attraversa il fiume Naro l'assessore comunale all'Ambiente, Lino Sorce, si è rivolto alla Provincia. "Dall'ingegnere Dino Barone - dice Sorce
- non abbiamo ricevuto, però, risposte confortanti. L'amministrazione comunale sta esaurendo le somme relative a un appalto del 2009 mentre ne dovrebbe far partire un altro nella prossima primavera. (*UR*)
 
Aeroporti.
Matteoli: presto il decreto sui servizi per Comiso
«Il decreto del ministero dell'Economia che pone a carico dello Stato gli oneri dei servizi di volo e della sicurezza non è stato ancora firmato ma sarà emanato al più presto in quanto non c'è nessun giallo». L'ha affermato a Comiso, al termine di un sopra!luogo nell'aeroporto, il ministro dei Trasporti Altero Matteoli, con riferimento alla vicenda che ha acceso roventi polemiche tra parlamentari degli opposti schieramenti.
 
RUTELLI. Guiderà il partito in provincia.
«Alleanza per Italia»
Mistretta è coordinatore
MENFI
 È Antonino Mistretta, classe '60 geometra funzionario regionale, da anni impegnato in politica con ruoli diversi nel comune di Menti, il Coordinatore provinciale di "Alleanza per l'Italia" che fa capo a Francesco Rutelli. Oggi ha ricevuto l'importante incarico facendo cosi parte del comitato promotore regionale della Sicilia. «Ho accettato con entusiasmo la nomina - spiega Mistretta - e sono cosciente del duro lavoro che mi attende per la costruzione del terzo polo. Ma l'appuntamento più vicino è rappresentato dalle elezioni amministrative, che interesseranno alcuni Comuni agrigentini tra cui Canicattì. Sulla nomina arriva anche la soddisfazione dei consiglieri comunali di Menti, Nino Corsentino e Lilla Lanzarone eletti nella lista "Menti libera e Democratica" che evidenziano: «Esprimiamo vivo compiacimento per la nomina dell'amico Mistretta, sempre impegnato con coerenza e dedizione nella politica quotidiana».
Francesco Graffeo
 
ORDINE PUBBLICO. La Presenterà il sen. Adragna
Intimidazione a D'Orsi, interrogazione a Maroni
Attentati al presidente della Provincia D'Orsi: saranno i senatori del Pd Adragna, Ferrante, Lumia e Della Seta a sollevare innanzi al Ministro dell'interno le vicende attinenti gli atti criminosi in danno a D 'Orsi. Nel corso di un incontro tra il sen. Benedetto Adragna e Giuseppe Arnone - si legge in una nota - si è tra l'altro deciso che i senatori del Partito Democratico Adragna, Ferrante, Lumia e Della Seta solleveranno con una interpellanza parlamentare, le questioni relative agli intimidatori e
ai gravissimi danneggiamenti posti in essere da organizzazioni criminali in danno dei Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi.
«Sono infatti gravissimi, e al di fuori di qualsivoglia precedente da molti lustri a questa parte - si legge nella nota - episodi come quello dell'incendio all'abitazione estiva o dell'aggressione fisica in danno del figlio del presidente della Provincia.
L'atto ispettivo verrà depositato non appena il senatore Adragna ritornerà a Roma.
 
Patto tra Lombardo, Fli, Udc e Api. E nasce un asse per modificare la legge elettorale
«Nuovo polo» a battesimo Correrà unito alle comunali.
PALERMO
 La prima decisione è stata quella di cambiare nome: dal patto siglato ieri fra Mpa, Udc, Fli e Api è nato il Nuovo Polo e non il terzo Polo. Lombardo ha messo attorno a un tavolo Giampiero D 'Mia e Giulia Adamo dell'Udc, Mario Bonomo dell'Api, i finiani Pippo Scalia, Alessandro Aricò e Livio Marrocco. Per l'Mpa c'erano Francesco Musotto ed Enzo Oliva. Il Nuovo Polo avrà un candidato unico e autonomo alle Amministrative di primavera: sarà - per dirla con le parole di Musotto - sfidante sia del Pd che del Pdl mentre al secondo turno si sceglierà le alleanze guardando con priorità al Pd. Anche Lombardo si è espresso in questo senso. Sull'alleanza col Pd alla Regione ci sarà un primo test oggi. In prima commissione all'Ars si discutono le basi della riforma elettorale per i Comuni con il Pd che chiede l'introduzione della doppia scheda (una per eleggere il sindaco e l'altra peri] consigliere) e il Nuovo Polo che vorrebbe restare con la scheda unica. La mediazione la stanno portando avanti i finiani e prevede, rivela Livio Marrocco, di restare con una sola scheda ma rendere obbligatoria l'indicazione sia del candidato sindaco che del consigliere, pena la nullità del voto. Il segretario del Pd, Giuseppe Lupo, apre: «Noi vogliamo che il voto al sindaco sia evidente e non frutto di trascinamento. Vedremo le proposte che matureranno».
Le Amministrative saranno il primo test per i Nuovo Polo, che intanto si coalizza anche in vista di eventuali elezioni nazionali. Se Berlusconi cadesse, la stessa posizione Comune verrebbe espressa per le Politiche. E in quel caso non da escludere la candidatura di tutti i leader, Lombardo compreso. Passaggio che in caso di elezione permetterebbe al governatore dì decidere entro tre mesi se optare per Roma o Palermo: ci sarebbe insomma una fase di transizione in cui decidere se chiudere o meno la legislatura anche alla Regione. Decisione da prendere sulla base del risultato elettorale delle Politiche. Nell'attesa Udc, Mpa, Pii e Api formalizzeranno il patto con la costituzione all'Ars di un intergrupp0: sorta di federazione parlamentare che può contare su 28 deputati. Martedì la presentazione ma resta imprescindibile il rapporto col Pd per andare avanti all'Ars, Da decidere anche la posizione nelle varie giunte locali amministrate ancora col Pdl. Ma l'idea è quella di andare avanti insieme fin quando possibile.
I rapporti col Pdl sono stati fotografati ieri da Angelino Alfano che da Sciacca ha giudicato Lombardo «una calamità per la Sicilia. Il ministro della Giustizia ha provocato il Pd: «Sostenendo Lombardo sta perdendo il voto d'opinione a vantaggio di Di Pietro e Vendola. E c'è aria di frattura fra Cateno De Luca e Gianfranco Miccichè: il deputato messinese ha mostrato malessere verso il leader di Forza del Sud. Raccogliendo la solidarietà di un ex pupillo di Miccichè, Giovanni Greco.
GIA.PL
 
Il Guardasigilli con il ministro Matteoli sulla «strada della morte», dopo aver inaugurato uno svincolo a Sciacca.
Alfano nel cantiere della Statale 640
«Presto più sicura»
AGRIGENTO
«Dedico quest'opera a quanti sono morti nella strada statale 640». Arrivato ieri mattina nel cantiere dell'Anas nei pressi di Racalmuto, in occasione del varo di un impalcato del viadotto Pellegrino, in località Serra Cazzola, il ministro della Giustizia Angelino Alfano, ha subito pensato all'importanza che il raddoppio della strada statale 640 Porto Empedocle-Caltanissetta avrà per la sicurezza degli automobilisti. Presenti anche il ministro delle lnfrastrutture, Altero Matteoli, e il presidente dell' Anas, Pietro Ciucci. «E un risultato straordinario - ha aggiunto il Guardasigilli - e si tratta, probabilmente, dell'opera più importante nella storia della viabilità
in provincia dì Agrigento. Un anno fa eravamo venuti per la posa della prima pietra e adesso i lavori sono molto avanzati. Saremo in grado di rispettare la tabella di marcia e di offrire questa straordinaria opera agli agrigentini». Alfano ha sottolineato che «nell' ultimo anno sono stati investiti su quest'opera cento milioni di euro, che hanno rappresentato un reale indotto nella nostra provincia». Anche il ministro Matte- oli ha sottolineato che si tratta di «un'opera moderna che garantirà sicurezza», aggiungendo: «Sfatiamo così ciò che si dice quando si sostiene che le opere nel Mezzogiorno non si fanno. Sfruttiamo i fondi Fas per fare opere infrastrutturali nel Meridione, Manterremo l'impegno preso di concludere l'intera strada nel giugno del 2012. E primo tratto di quattro chilometri - ha concluso - verrà completato nel prossimo mese di maggio».
Prima di raggiungere Racalmuto Alfano e Matteoli hanno fatto tappa a Sciacca per inaugurare gli svincoli sulla statale 115 con l'eliminazione degli innesti a raso che, negli anni, sono stati la causa di diversi incidenti mortali. L'opera, da 2l milioni di euro, verrà completata nelle prossime settimane con la sistemazione del manto stradale nelle bretelle laterali, transitate in particolare dai produttori agricoli che operano nella contrada Piana Scunchipani.
ELIO DI BELLA - GIUSPPE PANTANO
 
IL MINISTRO: «Stiamo dando tutto il supporto possibile e immaginabile»
Aeroporto, Matteoli: «Credo che si farà»
Arriva il ministro per i trasporti e le infrastrutture Altero Matteoli ed è certamente d'obbligo conoscere il suo pensiero sulla realizzazione di uno scalo aeroportuale ad Agrigento. Sogno rincorso da tanti decenni. 11 ministro non si sottrae alla domanda dei giornalisti e risponde prontamente: Stiamo lavorando perché l'aeroporto di Agrigento si possa realizzare. Sarà un aeroporto però regionale e noi stiamo dando tutto il supporto possibile e immaginabile. Ma resta un aeroporto regionale — ha ribadito Matteoli - Occorre quindi che la Regione faccia quello che deve fare.
La Regione siciliana dovrà cioè garantire un proprio finanziamento per la realizzazione dello scalo e dovrà individuare le società private che intendono partecipare all'impresa della Costruzione di un aeroporto in provincia di Agrigento. Di recente il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo, nel corso della sua ultima visita ad Agrigento, ha ribadito la volontà del governo regionale di dotare Agrigento di un aeroporto: «Mi risulta che ci sono delle disponibilità da parte dei privati. Ecco il punto: darà i finanziamenti se le imprese private si faranno avanti. (EDB) 
 
LA SICILIA
 
Messana (Pd) e Pira (Mpa) cercano l'intesa per governare insieme gli enti locali
Il coordinatore provinciale del Partito democratico Emilio Messana si incontrerà nei prossimi giorni con quello del Mpa Francesco Pira per vedere se ci sono, ed eventualmente quali sono, i presupposti per avviare insieme un percorso che porti i due partiti a governare insieme gli enti locali agrigentini (o a stare insieme all'opposizione laddove non ci sono i numeri per amministrare ed a costruire poi un'alleanza elettorale.
E' quanto è emerso sabato sera nel corso di un "vertice" interno del Pd al quale hanno partecipato tutti i parlamentari nazionali e regionali del Pd, Enzo Napoli per la segreteria regionale ed ovviamente Messana. Come si sa, il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi ha azzerato la propria giunta per mettere fuori gli esponenti del Pdl ed ora si accinge a formarne una nuova con la partecipazione dei partiti c'he a livello regionale sostengono il governatore Raffaele Lombardo. D'Orsi é intenzionato a dar vita ad un esecutivo di otto elementi (contro i dodici precedenti), riservandosi per gli altri quattro di nominarli in un secondo momento, il Pd dovrebbe far parte di questa maggioranza, ma difficilmente il presidente della Provincia li farà entrare con un rappresentante ufficiale. E' più facile che possa nominare un tecnico che non sia un attivista del partito ma che comunque in qualche modo si riconosca alle posizioni di quest'ultimo.
Più complicata la situazione al Comune, dove il sindaco Marco Zambuto ormai nove giorni addietro - in occasione della visita del governatore Lombardo che gli portò il decreto di finanziamento della nuova rete idrica cittadina - aveva annunciato che avrebbe avviato un dialogo con i partiti che intendono aiutare la città, lasciando intendere che avrebbe azzerato la giunta. Fino a ieri mattina in realtà non ha adottato alcuna decisione, preferendo probabilmente aspettare di sapere prima quale sarà l'evoluzione della situazione nazionale e regionale, ma forse anche che vengano definite altre vicende che interessano qualche personaggio della politica locale. Nelle more evita anche di farsi rintracciare.
Tornando al Pd, ieri sera si é riunita la commissione provinciale per il congresso per la proclamazione degli delegati eletti all'assemblea provinciale, I lavori si sono protratti fino a tarda ora. Gli eletti sono 190 (avrebbero dovuto essere 200 ma ci sono alcuni piccoli comuni nei quali non si é tenuto il congresso, mentre nelle ultime settimane si sono celebrati quelli di Canicattì, Realmonte, Faima di Montechiaro ed Aragona) e dovrebbero riunirsi alla fine di gennaio, probabilmente domenica 30, per l'elezione del segretario provinciale che sarà lo stesso Emilio Messana, unico candidato espresso dal partito.
 
D'Orsi ha ricevuto la solidarietà delle istituzioni
Il Consiglio provinciale di Agrigento si è riunito in seduta straordinaria aperta, come atto di solidarietà e vicinanza nei confronti del presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, fatto bersaglio di una serie di intimidazioni ad opera di ignoti, che gli hanno pure bruciato la sua abitazione estiva di Palma di Montechiaro. In programma, in un primo momento lo scorso 11 gennaio era stato rinviato per la febbre altissima che aveva colpito proprio il Presidente. Ieri sera nei banchi della sala provinciale, erano presenti oltre ai consiglieri, anche le più alte autorità provinciali, tra cui il questore e i colonnelli dei carabinieri e della Guardia di Finanza, il prefetto, Francesca Ferrandino, l'arcivescovo, Francesco Montenegro e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali.
Massima solidarietà e sostegno al presidente della Provincia Regionale di Agrigento Eugenio D'Orsi vittima di un gravissimo episodio è stata espressa da tutti gli intervenuti. Vicinanza che è stata pure rivolta al direttore generale Giuseppe Vella e ai dirigenti Fabrizio Caruana e Aldo Cipolla, vittime nei gironi scorsi di un atto intimidatorio. Ad aprire la seduta è stato il presidente del Consiglio provinciale, Raimondo Buscemi, che esprimendo sostegno allo stesso D'Orsi e altre dirigenti, ha spiegato, che tali episodi criminali preoccupano e sono segni pericolosi. Subito dopo c'è stato l'intervento del capo dell'Ente Provincia, «ringrazio tutti e vado avanti per la mia strada - ha detto - l'ultimo atto intimidatorio nei miei confronti, mi fa paura, ma non mi lascio intimidire. Lo ripeto una volta ancora, mi sarei aspettato una parola di coraggio, di solidarietà, da parte della classe politica agrigentina, che, invece, non c'è stata, per questo mi sono indignato. Mi hanno bruciato la casa della mia famiglia, e nessuno si è fatto sentire. Questo non mortifìca D'Orsi, ma mortifica tutti i cittadini della provincia. Per il lavoro che sto portando avanti da quando sono diventato presidente di questo Ente, sono in pace con la mia coscienza.
Poi è stato il turno del prefetto, Francesca Ferrandino, dell'arcivescovo e di altri.
 
LA STRADA STATALE 640
Entro la primavera il primo tratto della Ag-Cl
CANICATTI'. Proseguono i lavori per il raddoppio della Statale 640 Agrigento Caltanissetta. Ieri, alla presenza del ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, del ministro della Giustizia Angelino Alfano e del presidente dell'Anas Pietro Ciucci, è stato varato un impalcato del viadotto Pellegrino, in contrada Serra Cazzola in territorio di Canicattì.
Entro la primavera — come ha detto il presidente dell'Anas Ciucci — è prevista l'apertura al traffico di un primo tratto di 3 chilometri, mentre l'intero tratto di 34 chilometri del primo lotto, quello che ricade nel territorio della provincia di Agrigento, dovrebbe essere aperto al traffico entro l'estate del 2012. Ciucci ha anche annunciato che in primavera con l'apertura del primo tratto del primo lotto, verrà siglata anche la consegna dei lavori del secondo lotto, lungo circa 30 chilometri che ricade nel territorio della provincia di Caltanissetta e che si innesterà con l'autostrada Palermo Catania.
«Non è la prima volta nei due anni di Governo — ha detto ministro Altero Matteoli — che sono venuto in Sicilia per dare avvio a nuovi lavori infrastrutturali o ad inaugurare opere concluse. E ciò a riprova che il Governo è impegnato seriamente nell'infrastrutturazione della Sicilia».
Il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha invece parlato di (più grande opera pubblica nella storia della provincia di Agrigento» ed ha spiegato di volerla dedicare (alle persone che sono morte lungo questa strada».
L'itinerario della Statale 640 è lungo all'incirca 74 chilometri ed è percorsa in media da 25 mila veicoli al giorno. Il tracciato diventerà a due corsi per ogni senso di marcia separate da uno spartitraffico centrale. Fra le principali opere da segnalare 20 viadotti per una lunghezza complessiva di oltre 6 chilometri, 3 gallerie e 8 svincoli. In tutto l'investimento è di circa 1,3 miliardi di euro.
F.R.
 
Il presidente D'Orsi ha incontrato domenica una delegazione di industriali israeliani
Sarebbero disponibili a partecipare alla realizzazione dell'impianto
Gli israeliani sono interessatissimi all'aeroporto di Agrigento e sono convinto che giungeremo ad un accordo che condurrà senza indugi alla realizzazione della grande infrastruttura».
Il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi é particolarmente soddisfatto di come è andato l'incontro avuto domenica sera con la delegazione di industriali dello stato ebraico.
«Si tratta di una holding di imprenditori spiega - che in passato ha già avuto esperienze in fatto di aeroporti e di linee aeree. Ho spiegato loro la situazione, dove dovrebbe nascere lo scalo, a che punto è il progetto, quali sono le nostre aspirazioni. Loro hanno compreso ed hanno detto che sarebbero ben contenti di partecipare alla realizzazione dell'impianto cdi occuparsi successivamente della sua gestione, ritenendo che l'impresa sarebbe sicuramente produttiva anche sul piano economico).
- Allora avete già concluso un accordo?
«No. Per il momento sono stato io a non volere definire la vicenda. Preferisco prima aspettare che la Kpgrn advisor, società del ministero dell'economia e delle finanze ci consegni la relazione sul business plan che sta preclisponendo su nostro incarico. Ciò dovrebbe avvenire intorno alla metà di marzo. Quando avremo elementi certi sulla convenienza della realizzazione dell'aeroporto (già, per la verità, abbiamo avuto delle anticipazioni in tal senso dalla stessa società che sta preparando il piano), allora discuteremo con dati di fatto alla mano e potremo pervenire alla conclusione di un accordo». Ieri mattina intanto lo stesso D'Orsi ha effettuato un altro sopralluogo a Licata nell'area dove dovrà sorgere il complesso aeroportuale. Lo stesso presidente si dice certo che, se nel
verrà tempestivamente adottata la variante allo strumento urbanistico di Licata, entro la fine dell'anno in corso potrebbero essere avviati i lavori. La realizzazione verrebbe curata dagli imprenditori privati (il contatto con gli israeliani lo ha procurato il governatore Raffaele Lombardo), mentre la Provincia, grazie al finanziamento regionale, si occuperebbe dell'esproprio dei terreni e del miglioramento della viabilità attigua allo scalo. Quest'ultimo, come si sa, dovrebbe essere costituito da una pista di 1500 metri (ci sarebbe comunque anche lo spazio per allungarla) e dovrebbe essere realizzato nelle adiacenze del centro abitato di Licata.  Il relativo progetto é stato predisposto da uno staff di tecnici della Provincia Regionale, coordinati dall'ing. Piero Hamel ed ha già avuto il via libera, sul piano tecnico, dell'Enac. Quest'ultimo semmai ha delle riserve per il fatto che lo Stato non può finanziarlo: per questo si é scelta la strada del project financing con i privati.
SALVATORE  FUCÀ

 

Agrigentoflash.it

 

Consiglio provinciale straordinario contro le intimidazioni a D'Orsi

Si è riunito il Consiglio provinciale di Agrigento in seduta straordinaria aperta, come atto di solidarietà e vicinanza nei confronti del presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, fatto bersaglio di una serie di intimidazioni ad opera di ignoti. Nei banchi della sala provinciale, erano presenti oltre ai consiglieri, anche le più alte autorità provinciali, tra cui il questore e i colonnelli dei carabinieri e della Guardia di Finanza, il prefetto, Francesca Ferrandino, l'arcivescovo, Francesco Montenegro e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Massima solidarietà e sostegno al presidente della Provincia Regionale di Agrigento Eugenio D'Orsi vittima di un gravissimo episodio è stata espressa da tutti gli intervenuti. Vicinanza che è stata pure rivolta al direttore generale Giuseppe Vella e i dirigenti Fabrizio Caruana e Aldo Cipolla, vittime nei gironi scorsi di un atto intimidatorio. Ad aprire la seduta è stato il capo dell'Ente Provincia, ringrazio tutti e vado avanti per la mia strada - ha detto D'Orsi - l'ultimo atto intimidatorio nei miei confronti, mi fa paura, ma non mi lascio intimidire. Lo ripeto una volta ancora, mi sarei aspettato una parola di coraggio, di solidarietà, da parte della classe politica agrigentina, che, invece, non c'è stata. Per questo mi sono indignato >. Poi è stato il turno del prefetto, Francesca Ferrandino, dell'arcivescovo e di altri ancora interventi per esprimere piena e convinta solidarietà al presidente D'Orsi.

 

Agrigentonotizie.it

 

Intimidazioni a D'Orsi

Interrogazione parlamentare del Partito democratico

Il consigliere del Pd, Giuseppe Arnone I senatori del Pd Adragna, Ferrante, Lumia e Della Seta intendono procedere con un'interpellanza parlamentare in merito agli atti intimidatori a danno del presidente della Provincia Eugenio D'Orsi. Dopo un incontro tra Adragna e Arnone, il consigliere comunale del Pd ha evidenziato la particolare gravità di questi gesti che colpiscono al cuore le libertà democratiche e la serenità e trasparenza della vita politica e democratica agrigentina. "Sono infatti gravissimi - dichiara Arnone - e al di fuori di qualsivoglia precedente da molti lustri a questa parte, episodi come quello dell'incendio all'abitazione estiva o dell'aggressione fisica in danno del figlio del presidente della Provincia". L'atto ispettivo verrà depositato dal senatore Adragna al suo rientro a Roma.

 

Agrigentoweb.it

 

Emergenza criminalità, celebrato il consiglio provinciale straordinario

"Questa provincia è un territorio dove si può lavorare e dove ci si può permettere per le grandissime responsabilità che ognuno di noi ha di sognare di cambiarla, di migliorarla, di viverla con legalità, con il rispetto verso gli altri, verso la persona che porta con se i valori della propria esperienza e del proprio senso di coabitazione civile nel mondo".

Con queste parole è iniziato il discorso del Presidente della Provincia Regionale di Agrigento rivolto alle autorità ed ai tanti cittadini presenti alla seduta del Consiglio Provinciale Straordinario per l'emergenza criminalità in provincia di Agrigento"

"E' chiaro che questi valori qualcuno li ha calpestati, e non li hanno calpestati solamente i criminali organizzati; quando si mistificano certi problemi come ad esempio il problema dei precari del progetto aeroporto a Racalmuto, degli agricoltori di Licata, anche questa è criminalità, terrorismo della comunicazione. Io oggi mi vergogno di essere cittadino di questa provincia quando un grave atto delinquenziali, come l'attentato incendiario ai danni della mia abitazione estiva non vengono

portati direttamente , dalla deputazione regionale e nazionale, all'attenzione del Ministero degli Interni.

Mi sento violato nell'intimo, sono entrati, qualche tempo fa, prima nella mia casa di Palma di Montechiaro , ed, in ultimo, nella mia abitazione estiva, bruciando i miei ricordi più cari che mi riportavano alla mia infanzia.

Non ho bisogno di messaggi di solidarietà, che sono graditissimi. Ma che servono a ben poco se, dopo una settimana, si dimentica tutto. E mi chiedo se questa classe politica non deve vergognarsi di vivere in una provincia considerata la più mafiosa d'Italia.

Non ci possiamo scandalizzare se un vicepreside si vende per pochi soldi e ad un Presidente gli bruciano la casa se non abbiamo la capacità di indignarci.

Io spesso non nascondo di avere un certo timore e confesso che spesso la sera non dormo , ma vado avanti perchè mi sento in pace con me stesso sapendo di fare il mio dovere fino in fondo.

Al momento del mio insediamento questo Ente presentava aspetti critici in ordine al rispetto del Patto di Stabilità conseguente all' introduzione dei nuovi criteri di calcolo della cosiddetta "competenza mista" in presenza di ingenti investimenti effettuati dalla precedente Amministrazione e finanziati prevalentemente con l'utilizzo degli avanzi di amministrazione . Per evitare lo sforamento del patto e l'applicazione delle conseguenti sanzioni, che avrebbero di fatto provocato il blocco dell 'attività amministrativa con pregiudizi gravissimi per la collettività amministrata si è intervenuti con estremo rigore sulla spesa corrente. Abbiamo eliminato i mutui ed oggi la provincia è riconosciuta dall corte dei conti come uno degli enti più virtuosi d'Italia. Siamo così riusciti in due anni ad azzerare i debiti grazie all'aiuto del Consiglio Provinciale. Ringrazio, a tal fine, tutti i Consiglieri Provinciali per la loro serietà ed il Presidente del Consiglio Raimondo Buscemi per la sensibilità nell'aver convocato questo Consiglio Provinciale Straordinario.

Ringrazio tutte le autorità presenti civili e militari per avermi dimostrato tutta la loro solidarietà.

 

Viabilità, si lavora su 115 e 640

Si lavora sulle strade dell'agrigentino. E si cominciano a raccogliere i primi frutti.

Nella giornata odierna, alla presenza del ministro alle Infrastrutture Altero Matteoli ed alla presenza del presidente dell'Anas Pietro Ciucci, è stato inaugurato lo svincolo di Sciacca Nord sulla 115.

Lungo la 640, all'altezza del viadotto Serra Cazzola, alla presenza del ministro agrigentino Angelino Alfano, è stato effettuato un sopralluogo "per rimarcare - ha detto il ministro - che dopo la prima pietra, viene posata anche l'ultima. Siamo abituati - ha continuato Alfano - a vedere opere iniziate e mai terminate. Oggi invece possiamo vedere come i lavori procedano e quanto si sta facendo per questa terra", dove, ha spiegato invece Matteoli, "mai è stato investito così tanto dai governi precedenti".

Il raddoppio della 640 dovrebbe essere pronto tra circa due anni.

 

Perlacittà.it

 

D'Orsi: "Mi chiedo se questa classe politica non deve vergognarsi di vivere in una provincia considerata la più mafiosa d' Italia"

di Redazione

"Questa provincia è un territorio dove si può lavorare e dove ci si può permettere per le grandissime responsabilità che ognuno di noi ha di sognare di cambiarla, di migliorarla, di viverla con legalità, con il rispetto verso gli altri, verso la persona che porta con se i valori della propria esperienza e del proprio senso di coabitazione civile nel mondo". Con queste parole è iniziato il discorso del Presidente della Provincia Regionale di Agrigento rivolto alle autorità ed ai tanti cittadini presenti alla seduta del Consiglio Provinciale Straordinario per l'emergenza criminalità in provincia di Agrigento.

 

"E' chiaro - ha aggiunto D'Orsi - che questi valori qualcuno li ha calpestati, e non li hanno calpestati solamente i criminali organizzati; quando si mistificano certi problemi come ad esempio il problema dei precari del progetto aeroporto a Racalmuto, degli agricoltori di Licata, anche questa è criminalità, terrorismo della comunicazione. Io oggi mi vergogno di essere cittadino di questa provincia quando un grave atto delinquenziali, come l'attentato incendiario ai danni della mia abitazione estiva non vengono portati direttamente , dalla deputazione regionale e nazionale, all'attenzione del Ministero degli Interni".

"Mi sento violato nell'intimo, sono entrati, qualche tempo fa, prima nella mia casa di Palma di Montechiaro , ed, in ultimo, nella mia abitazione estiva, bruciando i miei ricordi più cari - ha continuato il presidente della Provincia di Agrigento - che mi riportavano alla mia infanzia. Non ho bisogno di messaggi di solidarietà, che sono graditissimi. Ma che servono a ben poco se, dopo una settimana, si dimentica tutto. E mi chiedo se questa classe politica non deve vergognarsi di vivere in una provincia considerata la più mafiosa d' Italia".

"Non ci possiamo scandalizzare - ha detto ancora D'Orsi - se un vicepreside si vende per pochi soldi e ad un Presidente gli bruciano la casa se non abbiamo la capacità di indignarci. Io spesso non nascondo di avere un certo timore e confesso che spesso la sera non dormo , ma vado avanti perchè mi sento in pace con me stesso sapendo di fare il mio dovere fino in fondo. Al momento del mio insediamento questo Ente presentava aspetti critici in ordine al rispetto del Patto di Stabilità conseguente all' introduzione dei nuovi criteri di calcolo della cosiddetta "competenza mista" in presenza di ingenti investimenti effettuati dalla precedente Amministrazione e finanziati prevalentemente con l'utilizzo degli avanzi di amministrazione" .

"Per evitare lo sforamento del patto e l'applicazione delle conseguenti sanzioni, che avrebbero di fatto provocato il blocco dell 'attività amministrativa con pregiudizi gravissimi per la collettività amministrata - ha concluso D'Orsi - si è intervenuti con estremo rigore sulla spesa corrente. Abbiamo eliminato i mutui ed oggi la provincia è riconosciuta dall corte dei conti come uno degli enti più virtuosi d'Italia. Siamo così riusciti in due anni ad azzerare i debiti grazie all'aiuto del Consiglio Provinciale. Ringrazio, a tal fine, tutti i Consiglieri Provinciali per la loro serietà ed il Presidente del Consiglio Raimondo Buscemi per la sensibilità nell'aver convocato questo Consiglio Provinciale Straordinario. Ringrazio tutte le autorità presenti civili e militari per avermi dimostrato tutta la loro solidarietà".

 

Grandangolo on line

 

Agrigento riflette sulle intimidazioni a D´Orsi

Il "botto" prima o poi doveva accadere. Cinque anni fa, quando era nell´aria l´irruzione antimafia nella Provincia Regionale di Agrigento, furono "trasferiti" contemporaneamente , prefetto e questore (Sodano e Casabona). Un "en plein" su mandato dell´allora ministro degli Interni Pisanu. Oggi i presidenti di Provincia e le strategie "governative" sono evidentemente cambiate e valga per tutti la frase del presidente D´Orsi riferita stasera nella riunione straordinaria del Consiglio provinciale "offerta" a tutte le forze sociali e politiche nell´Aula Giglia: "Io temo, avrò terrore il giorno in cui possano andar via da Agrigento il questore Di Fazio, il prefetto Ferrandino, il colonnello dei carabinieri Di Julio, il comandante delle Fiamme Gialle, Raffo", tutti presenti e in prima fila. E sempre D´Orsi, pochi giorni prima, aveva dichiarato "Non serve a niente ricevere solidarietà se poi c´è qualcuno con la faccia da perbenista che diventa il killer del politico che non può parlare, che non può rispondere e mi fa rispondere dal suo sguattero....per dirmi che non posso offendere il ministro Alfano". Dichiarazioni brucianti che per altri versi ricordano le parole del generale Dalla Chiesa: "In Sicilia le prime corone ad arrivare in chiesa sono quelle dei mandanti". Per fortuna oggi funerali non si sono celebrati e l´on. Bosco era presente a questa straordinaria riunione consiliare che il Guardasigilli Alfano ha mancato di poche ore dopo avere inaugurate strade e viadotti. Buona, ne poteva essere altrimenti, la rappresentanza politica con Ruvolo, Cateno De Luca, uno sfuggente Di Benedetto, Di Mauro, sindaco e vicesindaco di Licata, il presidente del Consiglio comunale di Sciacca, di "Insieme nel sociale", Aldo Capitano, il segretario Cgil Lo Bello e dell´Ugl Lillo Volpe, Spataro dell´Associazione consumatori e infine l´arcivescovo di Agrigento Montenegro che con estrema sensibilità, a differenza di altri politici, è rimasto ad ascoltare fino alla fine. Una riunione valida tutto sommato sotto il profilo del richiamo all´unità, al lavoro di squadra per il bene comune. "I palazzi " devono riconsiderare il rapporto con il territorio perché la politica non è stata capace di anticipare le situazioni di oggi - ha detto Cateno De Luca: "Nefandezze di una società malata" per Aldo Capitano, mentre Spataro dei Consumatori ha ricordato l´istituzione dell´apposito assessorato per volere di D´Orsi. Assenti Uil e Cisl. Su tutto e su tutti ha campeggiato l´iniziale discorso e appello di D´Orsi all´unità, al gioco di squadra cui ha fatto eco Lo Bello della Cgil ricordando che Agrigento "non ha bisogno di tifosi ma di giocatori" anche se la distanza sindacale rimane sui precari. Di certo non sarà facile per gli accadimenti politici dimenticare la voce rauca di D´Orsi che racconta i fatti e l´omertà di questi giorni e che fin dall´esordio aveva messo in guardia l´uditorio dal rifuggire le solite "Omelie" ma anche dai comportamenti che possano risultare "terroristici". Ma è una chiamata a raccolta tutta da verificare nel concreto e che è stata rimarcata nelle intenzioni di un documento finale firmato dai capigruppo consiliari della Provincia. Una Provincia e una città che non deve dirsi né berlusconiana né autonomista ma semplicemente civile e democratica, concetto ribadito da D´Orsi e indirizzato al Guardasigilli: "Gli chiedo di farsi sentire come agrigentino anche per dare un segnale a questa terra, considerata la più mafiosa d´Italia, che ha bisogno di respirare legalità e onestà e di vivere tutte quelle condizioni serene che permettano al presidente della provincia di operare senza dover camminare senza la scorta".

 

www.l'altraagrigento.it

 

Attentati a D'Orsi: senatori del Pd al ministero dell'Interno

A proposito degli attentati subiti dal presidente della Provincia D'Orsi, saranno i senatori del PD Adragna, Ferrante, Lumia e Della Seta a sollevare innanzi al Ministro dell'Interno le vicende attinenti gli atti criminosi in danno a D'Orsi. Ieri, nel corso di un incontro tra il sen. Benedetto Adragna e l'avv. Giuseppe Arnone, si è tra l'altro deciso che i senatori del Partito Democratico Adragna, Ferrante, Lumia e Della Seta solleveranno, con una interpellanza parlamentare, le questioni relative agli intimidatori e ai gravissimi danneggiamenti posti in essere da organizzazioni criminali in danno del Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi.

Adragna e Arnone si sono anche soffermati sulla particolare gravità di questi gesti, che colpiscono al cuore le libertà democratiche e la serenità e trasparenza della vita politica e democratica nella politica agrigentina.

Sono infatti gravissimi, e al di fuori di qualsivoglia precedente da molti lustri a questa parte, episodi come quello dell'incendio all'abitazione estiva o dell'aggressione fisica in danno del figlio del presidente della Provincia.

L'atto ispettivo verrà depositato non appena il senatore Adragna ritornerà a Roma

 
 

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Provincia: a rischio la partecipazione alla BIT Milano 2011

Agrigento - Rischia di saltare la partecipazione della Provincia Regionale di Agrigento al principale appuntamento italiano e internazionale per i professionisti del turismo.

Bit è il più grande evento dedicato all'esposizione del prodotto turistico italiano e alle migliori offerte del mercato turistico internazionale e rappresenta un imperdibile momento di incontro e di scambio tra domanda ed offerta.

Dopo due anni di assenza, quest'anno la Provincia avrebbe dovuto nuovamente partecipare a quella che è una della più autorevoli nel settore del turismo.Eppure nonostante dietro uno specifico progetto del consigliere provinciale Roberto Gallo si sia arrivati ad una variazione al "bilancio pluriennale" per stanziare 40.000 euro per le fiere turistiche, pare proprio che ancora una volta Agrigento non sarà presente ad una fiera che lo scorso anno ha fatto registrare ben 5.000 espositori provenienti da 130 paesi.

Nulla ancora di certo o di ufficiale, ma secondo i ben informati la partecipazione alla fiera, che aveva anche ricevuto la "benedizione" del Presidente D'Orsi, non ci sarà.

Motivo? L'ennesimo ordine giunto dall'alto, che tarpa ancora una volta le ali allo sviluppo turistico del territorio agrigentino.

Voci di corridoio vorrebbero che a dare lo stop al progetto sia stato il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo e se così realmente fosse, allora potremmo metterci il cuore in pace poiché molto difficilmente D'Orsi potrebbe non subire l'imposizione del suo leader di riferimento.

Sulla vicenda abbiamo provato a contattare Gallo, il quale essendo in partenza per ragioni istituzionali, non ha voluto commentare telefonicamente le indiscrezioni delle quali siamo venuti a conoscenza, riservandosi d'intervenire al suo ritorno, affinchè Agrigento non debba rinunciare ad un appuntamento importante come la BIT Milano 2011.

In attesa di ulteriori notizie in merito, non ci resta che sperare che il Presidente D'Orsi prenda atto di essere il rappresentante di una popolazione che lo ha eletto, dimenticando ordini di scuderia provenienti da vertici di partito, che penalizzerebbero ulteriormente la nostra provincia, mortificando le aspettative degli agrigentini.

Gian J. Morici

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