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Rassegna stampa del 27 gennaio 2011

 

GIORNALE DI SICILIA
  
PROVINCIA
Va in pensione il funzionario Franco Setticasi
Con una breve cerimonia, ieri Franco Setticasi, funzionario amministrativo della Provincia Regionale, ha salutato amici e colleghi dopo oltre 30 anni di carriera all'interno dell'Ente. Alla cerimonia di commiato hanno partecipato numerosi dipendenti della Provincia ed il direttore generale Giuseppe Vella. «Lascio una Provincia diversa dall'ente che avevo conosciuto oltre trent'anni fa, quando lasciai l'insegnamento».
 
LIQUIDAZIONE. Miceli succederà a se stesso
Dedalo Ambiente, si nomina un commissario
Al via oggi, al pari di tutte le Ato siciliane, l'inizio della messa in liquidazione per la Dedalo Ambiente, autorità territoriale d'ambito che esegue la raccolta dei rifiuti a Licata, Canicattì, Palma di Montechiaro, Naro, Camastra, Ravanusa e Campobello di Licata. Di fatto, stamani, il consiglio di amministrazione dell'Ato Ag 3 si scioglie. Il presidente Rosario Miceli ha convocato per le li, nella sede legale di via Collegio a Licata, l'assemblea dei soci. L'organismo dovrà prendere atto dell'avvio del procedimento di messa in liquidazione e nominare un commissario che amministrerà l'Ato fino a quando non confluirà nell'autorità territoriale d'ambito unica per tutta la provincia che affiderà il servizio ad una ditta privata. Secondo indiscrezioni Rosario Miceli potrebbe succedere a se stesso. Pare che i soci abbiano già trovato l'accordo, infatti, per nominare commissario liquidatore l'attuale presidente della Dedalo Ambiente. La decisione, ovviamente, sarà presa stamani nel corso dell'assemblea, ma salvo colpi di scena alla guida dell'autorità territoriale d'ambito dovrebbe rimanere proprio il ravanusano. La legge stabilisce che successivamente sarà il presidente della Provincia ad avviare le procedure per la costituzione di un' unica Ato rifiuti per tutto l'agrigentino. Una volta costituita l'autorità territoriale d'ambito pubblicherà il bando per affidare il servizio di raccolta e smaltimento ad una società privata. L'Ato rifiuti, di fatto, sarà equiparato a quello idrico. 
 
PIERO MACEDONIO. Comune e Provincia sono «vittime» della babele
Patto per il territorio "Nuove giunte, non si perda tempo"
Alla Provincia prendono tempo, al Comune prendono tempo. Come se ce ne fosse ancora da perdere. Rimpasto a destra e rimpasto a sinistra. Palazzo dei Giganti e piazza Aldo Moro: fretta sulla carta, calma piatta nella realtà. «Tra una settimana farò la nuova giunta», aveva rassicurato il presidente Eugenio D'Orsi. Passato il Natale e poi finita anche l'Epifania. E le bocce sono ancora ferme. Tanto ferme da far gridare allo scandalo perfino uno sparuto plotone di eletti nei partiti convenzionali che hanno dato vita ad un «partito» per contestate metodi e scelte da prima repubblica. Loro alla Provincia sono già in sei, una forza nuova. Per tutti parla Piero Macedonio, ex assessore con D'Orsi e «pensatore ufficiale» della giovane congregazione che risponde al nome di «Patto per il territorio». «Osserviamo con preoccupazione - scrive in una nota Macedonio - lo stato di incertezza politica che regna nella nostra provincia, figlio della più evidente babele "regionale e nazionale le difficoltà che hanno oggi sia il sindaco Zambuto che il presidente D'Orsi di dare corso ad un nuovo assetto governativo, ne sono la più chiara conferma». «Noi del Patto - aggiunge Macedonio - vogliamo dare un apporto concreto stimolando i responsabili dei due importanti vertici a uscire dalle logiche ataviche delle distribuzioni ed attribuzioni e a creare giunte di programma di fine legislatura. Se presentiamo ai nostri concittadini un programma condiviso ed accessibile, avremmo compiuto il nostro dovere». Al Presidente della Provincia - conclude Macedonio - noi non negheremo il nostro apporto politico, se ci incontreremo per concordare, insieme alle altre forze politiche responsabili una serie di obiettivi da portare a termine in questa legislatura e se, nell'attuazione di questi progetti a noi viene data, in par conditio, piena responsabilità. Se ciò non sarà possibile collaboreremo ugualmente il nostro presidente con una opposizione tanto rigorosa, quanto costruttiva». Fin qui la nota, tradotto dal politichese vuoi dire che con D'Orsi sono disposti a tutto. Anche a fare una giunta con il Pdl. Ma non con il Pd tanto caro a Lombardo e Roberto Di Mauro, per buona pace di Pippo Scalia. Insomma, se son fiori fioriranno.  
COSTI DELLA POLITICA. Completato l'esame in commissione all'Ars
Ridurre i deputati  regionali da 90 a 70  - Il disegno di legge muove primi passi
La commissione Affari istituzionali dell'Ars ha completato ieri la discussione generale sul disegno di legge che prevede la riduzione dei deputati regionali da 90 a 70. Martedì il termine per gli emendamenti, poi l'esame articola per articolo e l'arrivo in aula previsto perla settimana successiva. Con venti deputati in meno la Regione risparmierebbe oltre sette milioni di euro l'anno — dice il relatore e autore del testo Giovanni Barbagallo (Pd) - ma al di là della spesa si pone un problema di oggettivo riequilibrio. I numeri parlano chiaro: la Sicilia ha il numero di deputati regionali più alto in termini assoluti e, considerando la proporzione tra abitanti e consiglieri, il dato siciliano (1 deputato ogni 55.746 abitanti) è in stridente contrasto con altre regioni, come ad esempio la Lombardia, che ha un consigliere ogni 118.440 abitanti». La riduzione dei numero dei deputati regionali rivestirebbe una forte valenza, anche simbolica, «in grado di mettere l'Ars nelle condizioni di richiedere con maggiore autorevolezza e credibilità sacrifici agli enti locali territoriali — aggiunge Barbagallo - nell'ottica della riduzione dei componenti di consigli comunali, provinciali e circoscrizionali e del contenimento dei costi della politica». Una legge, in realtà, trasversalmente poco benvoluta, come dimostra anche la bocciatura di un testo simile non più di un anno fa, ma sulla quale la presidenza dell'Ars avrebbe ora posto una sorta di veto prima della prosecuzione dell'iter di riforma della legge elettorale. 
 
SCUOLA PUBBLICA. Non funzionano dallo scorso dicembre, ed i ragazzi seguono le lezioni indossando cappotti, sciarpe, plaid, guanti e berretti.
Riscaldamenti guasti al liceo «Politi» - Studenti in classe con le coperte di lana.
L'impianto di riscaldamento ad Liceo Scientifico - Socio Psico Pedagogico «R. Politi» del Quadrivio Spinasanta di Agrigento, è completamente guasto. Dall'8 Dicembre, infatti, giorno nel quale, secondo la legge, dovrebbe attivarsi l'impianto, i termosifoni non emettono calore. Innumerevoli i disagi degli studenti, costretti a seguire le lezioni dei loro docenti addobbandosi con sciarpe, guanti, berretti, plaid e coperte. Dopo una settimana di protesta, avvenuta alla riapertura delle attività didattiche al termine della sosta natalizia, i ragazzi non hanno ottenuto alcun risultato concreto ed hanno così deciso di rientrare nell'istituto. «Purtroppo - afferma il docente Francesco Graceffa - non è stato ancora riparato il problema dell'impianto. E'una situazione difficile perché dopo un'ora di lezione si comincia già a tremare dal freddo. Il nostro dirigente scolastico si è attivato in tal senso, contattando gli uffici della Provincia e devo ammettere con estrema sincerità che i tecnici stanno provvedendo al guasto». Delusa anche la rappresentante di classe della III A del Pedagogico Puliti, Fabiana Sferrazza: «Per me il problema andava studiato e valutato prima di Settembre in modo tale da non avere conseguenze durante il periodo delle lezioni. Ogni mattina indosso giubbotti pesanti, plaid e porto borse di acqua calda, perché si muore letteralmente dal freddo. Il nostro dirigente scolastico da sempre ci promette che prima o poi il problema sarà riparato, ma al momento, non vedo alcun risultato».
Le fa eco anche la compagna Alessia Saieva: « una situazione davvero difficile da affrontare. Non mi nascondo a dire che ogni giorno porto una borsa calda perché nella mia classe si congela. Purtroppo le nostre richieste, allo stato attuale, non sono state esaudite. Per questo spero che al più presto la situazione possa migliorare». «Secondo me - afferma la studentessa Ilaria Spataro - è ingiusto creare un caso quando credo che sia nel nostro diritto usufruire dei riscaldamenti accesi durante il periodo invernale». Pessimista Livia Sharon Infamino: «Non credo che il problema venga riparato. Più che pessimista sono realista". Pronta la replica da parte dell'assessorato provinciale della pubblica istruzione: "A giorni - afferma il funzionario Manlio Alletto - partirà il servizio. La Provincia, pur non avendo alcuna responsabilità in merito, si è attivata ed un nostro tecnico è riuscito a sbloccare un iter burocratico lungo ed ha individuato il problema. L'intoppo era dovuto a qualche incomprensione tra la scuola e la ditta del gas». Problema definitivamente risolto, invece, all'istituto Commerciale "M. Foderà" di Agrigento come confermato dalla vice preside Domenica Giglia: "Tutto risolto.  E'stato cambiato l'intero impianto. Dalla caldaia a gasolio siamo passati al metano".   

La legge elettorale passa in commissione a maggioranza
Ma la riforma del commercio «inciampa» in Aula
PALERMO. Nuovo Polo e Pd hanno forzato la mano approvando in commissione all'Ars la riforma elettorale per gli enti locali. Mentre in aula l'opposizione ha costretto il governo a ritirare una norma cruciale della riforma del commercio: passo che provocherà probabilmente lo stop ai lavori in corso per la costruzione di alcuni ipermercati. È un clima da guerriglia, quello in cui lavora il Parlamento da ieri. Forte dell'appoggio di Pd e delta copertura istituzionale di Lombardo, il presidente della commissione Affari istituzionali, l'autonomista Riccardo Minardo, ha completato l'esame della riforma elettorale. Primo sì dunque alla scheda singola con obbligo di votare sia il candidato sindaco che il consigliere (oggi il voto al secondo si estende invece anche al primo). Cade l'incompatibilità fra consigliere comunale o provinciale e assessore: almeno la metà dei membri della giunta può provenire dai consigli. E va garantita la presenza di donne in giunta. C'è anche la mozione di sfiducia contro sindaco o presidente della Provincia (ma non prima di 24 mesi dall'insediamento) e la reintroduzione del referendum popolare per la loro rimozione (ma va proposta da un terzo degli elettori che hanno votato alla consultazione precedente). Minardo ha utilizzato un escamotage per scavalcare l'ostruzionismo di Pd!, Pid e Forza del Sud. Ha messo ai voti un vecchio disegno di legge su cui gli emendamenti erano già stati presentati rendendo impresentabili i nuovi. Le norme poi passate (col solo voto di Nuovo Polo e Pd) sono state inserite come correzioni a! testo base. Procedura contestata per iscritto dal capogruppo del Pdl, Innocenzo Leontini, al presidente dell'Ars. E Francesco Cascio ha preso tempo: 'Prima andrà in aula la legge di riduzione dei deputati. Poi convocherò la conferenza dei capigruppo e vedremo se c'è l'accordo per fare la riforma elettorale». Non a caso Antonello Cracolici, Pd, si è detto ancora disponibile al dialogo. Ancora più violento lo scontro sulla legge che prevede limiti alle aperture dei negozi e grandi centri commerciali la domenica e nei festivi. Il Pdl, con Fabio Mancuso, ha attaccato in aula il governo sull'articolo 3, che consente la proroga delle autorizzazioni concesse agli imprenditori prima del 2005 per impianti che non sono ancora arrivati a compimento. Il Pdl ha visto in questa norma un vantaggio per alcuni centri finiti in inchieste di mafia: «Uno - spiega Mancuso - è quello di Misterbianco finito nell'inchiesta Iblis. Lì sono già stati investiti 20 milioni. Dopo le proteste Venturi ha ritirato questo articolo e dunque l'impianto non potrebbe essere completato. Secondo Mancuso ci sarebbero almeno altre 3 strutture nella stessa situazione: a Palermo, Caltanissetta e Messina. Ma c'è grande confusione su questi dati. E Salvino Capoto, presidente della commissione Attività produttive, ha chiesto una relazione al governo «per accertare quali centri sono ora privi di concessione o autorizzazione. L'Ars tornerà a riunirsi martedì: e si inizierà a votare sulla riforma del commercio.

LA SICILIA
 
CASTELTERMINI
Fondi in arrivo per gli studenti
Ammonta a settantottomila euro la cifra che sarà erogata, dal Comune di Casteltermini in favore degli studenti del paese. Questo grazie a due finanziamenti, uno della Provincia Regionale di Agrigento, che ammonta a quasi quarantamila euro, e uno dell'assessorato regionale all'istruzione di 38.000 euro. I soldi saranno devoluti agli studenti castelterminesi secondo due modalità: il contributo provinciale spetterà, in forma di borsa di studio, agli studenti delle scuole dell'obbligo, che riceveranno un bonus, rispettivamente di 90 euro, per le elementari, e di 120 euro per le medie inferiori, I soldi regionali, serviranno a 327 studenti per l'acquisto dei libri di testo. «Un obiettivo raggiunto - commenta Salvatore Vaccaro (nella foto), assessore alla Solidarietà sociale— questi finanziamenti sui quali puntavamo da tempo. Un input che rafforza il concetto di diritto allo studio e che sprona soprattutto le fasce meno abbienti della nostra comunità. i bonus, infatti, coniugheranno il profitto scolastico alla condizione economica. il tutto sarà erogato secondo graduatorie che rispetteranno dei rigoroso criteri di imparzialità, basati, appunto sul parametro condizione economica-valutazione del merito. Siamo certi che ottenere un riconoscimento soprattutto quando si è giovanissimi, incita a fare meglio, sia dal profilo scolastico, che umano».
 
PROVINCIA REGIONALE
Cerimonia per il saluto di Francesco Setticasi
Con una breve cerimonia, ieri mattina il dott. Francesco Setticasi, funzionario amministrativo della Provincia Regionale, ha salutato amici e colleghi dopo oltre 30 annidi carriera all'interno dell'Ente. In pensione dallo scorso 1° gennaio, Francesco Setticasi ha voluto condividere con quanti gli sono stati vicini quello che il dott. Buscemi, presidente del Consiglio provinciale, con cui lo stesso Setticasi ha collaborato sin dal suo insediamento, ha definito "l'inizio di un nuovo percorso, ricco di interessi e nuovi stimoli di vita". Alla cerimonia di commiato hanno partecipato numerosi dipendenti della Provincia Regionale, il direttore generale Giuseppe Vella, che ha ricordato la professionalità di Francesco Setticasi, il direttore del settore organi collegiali Michele Giuffrida e, appunto, il presidente del consiglio provinciale Raimondo Buscemi, che ha avuto parole di apprezzamento e stima per l'operato di un funzionario integerrimo, profondo conoscitore dell'apparato amministrativo e del ruolo istituzionale della Provincia Regionale. "Lascio una Provincia molto diversa dall'ente che avevo conosciuto oltre trent'anni fa - ha detto Setticasi - ritengo di avere svolto il mio dovere, e di essere stato un privilegiato rispetto ai tanti giovani ai quali oggi il futuro si presenta più incerto".
 
Dopo le intimidazioni a chi amministra parola al questore
Qualcosa sta cambiando
Eugenio D'Orsi, Armando Savarino, Calogero Gattuso, Michele Botta, Giuseppe Vinciguerra, Calogero Firetto, Angelo Graci. Nono sono i componenti dì un nuovo variegato partito politico formatosi in vista di prossime elezioni. E' il gruppo di politici che amministrano enti come la Provincia regionale o Comuni dell'agrigentino che, loro malgrado, sono stati fatti oggetto di intimidazioni di vario tipo nel brevissimo arco di circa un mese. L'ultimo mese. Una allucinante recrudescenza di quella che in gergo si è soliti definire strategia della tensione e che conferma la terra Agrigentina tra quelle più difficili in cui vivere anche per chi la deve amministrare politicamente. A D'Orsi hanno bruciato la casa al mare alla quale era sentimentalmente affezionato, a Savarino e Gattuso (sindaco e assessore di Ravanusa) hanno bruciato il portone di casa, a Michele Botta (sindaco di Menfi) ignoti hanno inviato una lettera con frasi minacciose, all'assessore comunale dì Palma di Montechiaro Giuseppe Vinciguerra - marito del vice questore dirigente del locale commissariato di polizia Fatima Celona - hanno incendiato il portone della propria abitazione. Al sindaco di Porto Empedocle Calogero Firetto hanno recapitato due proiettili dentro una busta contenente anche la data 2011. Ultimo in ordine di tempo in questa angosciante striscia è stato l'altro ieri il primo cittadino di Licata Angelo Graci al quale hanno fatto recapitare tre proiettili e un invito a «non rompere con le case abusive, altrimenti muori». Una «guerra» che si combatte ogni giorno, che costringe le forze dell'ordine ad alzare il livello di attenzione verso obiettivi quanto mai sensibili. D'Orsi ha una super scorta che lo lascia solo quanto va in bagno, Firetto ha un vigile urbano armato alle costole, tutti gli altri sono «liberi» anche se nei loro confronti è stato innalzato più o meno ufficialmente il livello di vigilanza. Alla luce di tutto ciò vien da chiedersi cosa ne pensino i vertici delle istituzioni di questo territorio. Il questore Girolamo Di Fazio sottolinea come «simili episodi confermano come quando la pubblica amministrazione decine di alzare la testa c'è qualcuno che non gradisce e lancia certi segnali inquietanti. Sono episodi di inaudita violenza perché turbano l'esistenza stessa del singolo individuo. Aldilà di questa considerazione però - sottolinea Di Fazio - voglio pensare positivo, evidenziando come queste reazioni della criminalità possono essere lette come un rigetto a un nuovo modo di intendere la pubblica amministrazione in questa nostra realtà. Segno che sindaci e altri amministratori con il loro agire più trasparente infastidiscono chi per anni ha fatto ciò che voleva».
 
GLI SCARSI SPAZI A DISPOSIZIONE DELLA PROVINCIA
Eugenio D'Orsi torna alla carica «La Prefettura va sfrattata»
Il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi seriamente intenzionato ad andare avanti nella richiesta al ministero dell'interno finalizzata ad avere, rilasciati gran parte dei locali al primo piano del palazzo del governo, attualmente destinati ad alloggio del prefetto. «Siamo alle strette - spiega - e non possiamo più tentennare. Dobbiamo lascia re i locali dell'ex caserma dei vigili del fuoco e dobbiamo trovare una sistemazione per i nostri uffici che attualmente sono ubicati in quell'immobile. L'unica soluzione praticabile mi sembra proprio quella della riduzione dell'alloggio prefettizio che é grande qualcosa come un migliaio di metri quadrati. Potremmo lasciarne circa duecento per l'abitazione del prefetto, che mi sembra una dimensione più che dignitosa, ed utilizzare il rimanente per gli uffici che si accingono a rimanere senza una sede».
Vale la pena di ricordare che l'intero palazzo della Provincia é di proprietà di quest'ultimo ente e che il ministero dell'interno é debitore di una cifra che si aggira sul milione e 600 mila euro nei confronti dell'ente, Intanto si discute sulla destinazione dell'ex caserma dei vigili del fuoco e sull'opportunità di venderla insieme alle altre proprietà comunali. In proposto ribadisce il suo no alle alienazioni il vicepresidente del consiglio comunale Piero Marchetta che potrebbe diventare il prossimo assessore al bilancio. «Io insisto sulla opportunità di costituire un fondo immobiliare. Sostanzialmente bisognerebbe affidare l'incarico - mediante un'apposita gara d'appalto - ad una società digestione del risparmio, la quale anticiperebbe subito al Comune poco meno della metà del valore del patrimonio immobiliare da destinare al fondo, costituendo per quella somma una serie di quote. Queste ultime verrebbero poi vendute ai risparmiatori».
 
No alle bollette trappola
Denunciate gravi irregolarità nei rendiconti dei consumi di acqua e rifiuti. I sindacati Cgil e Sunia e la Federconsumatori chiedono immediati accertamenti
Parlano di bollette trappola, di una beffa e di una vessazione nei confronti del cittadino: sono i sindacati Spi Cgil, Sunia e Federconsumatori che "alzano la voce" sulla questione delle bollette rifiuti ma anche su quelle dell'acqua. «Dopo anni di totale tolleranza da parte del Comune di Agrigento - scrivono i sindacalisti Mangione, Baldanza, Di Caro e Piscopo - verso l'evasione e la elusione, non è possibile volere, ora, fare cassa attraverso bollette pazze e bollette trappola. E dire che Provincia, Comuni ed amministratori degli Ato avevano promesso costi bassi ed alta qualità dei servizi con il passaggio alla gestione privata. Invece tutto è andato all'incontrano».
I sindacati hanno incontrato gli avvocati Sabrina Mangione ed Alessandra Ciccone per fare chiarezza sulle bollette della TIA e sarebbero emersi errori non indifferenti: avvisi di accertamento relativi allo stesso immobile a più componenti dello stesso nucleo familiare; pagamenti pretesi per anni in cui l'immobile non era stato acquistato o era stato venduto; richieste di paga-mento per superfici errate e, comunque, non accertate preventivamente; preteso pagamento per immobili flon abitati anche se forniti di altre utenze, il presunto ma non provato invio da parte di Gesa al cittadino del questionario per la indicazione dei dati catastali e della composizione del proprio nucleo familiare. «Il comportamento da parte di Gesa continuano i sindacalisti- risulta in contrasto coi principi di collaborazione e buona fede nei rapporti tra contribuenti ed amministrazioni». Spi, Sunia e Federconsumatori invitano il .sindaco di Agrigento, Zambuto, ad intervenire: «Al primo cittadino chiediamo dove sono finite le entrate derivanti dalla emersione dei 12 mila nuovi paganti (ex evasori), le economie di cui alla raccolta differenziata ed all'abbattimento del costo di conferimento in discarica, visto che i cittadini subiscono l'aumento sistematico delle tariffe, mentre gli operatori ecologici continuano a scioperare per il mancato pagamento degli stipendi».
Spi, Sunia e Federconsumatori sono, intanto, disponibili a fornire assistenza gratuita nella sede di via Matteo Cimarra 23. Il movimento difesa per il cittadino lamenta il mancato incontro che si sarebbe dovuto tenere lo scorso 19 gennaio con i vertici dell'Ato Gesa per avere chiarimenti legali sulle bollette della TIA. «L'amministratore della Gesa, Restivo- dice il responsabile provinciale, Pippo Spataro- vuole incassare il più possibile e in qualsiasi modo. Abbiamo verificato con i nostri legali delle scorrettezze nelle bollette TIA».
 
Sagra del mandorlo in fiore: dalla Regione ancora nessuna notizia di finanziamenti
Ancora fumata nera per la sagra del mandorlo in fiore. Nemmeno nella giornata di ieri, infatti, é stato emesso il decreto di finanziamento che la Regione siciliana aveva promesso per concorrere alla buona riuscita della manifestazione di primavera agrigentina. Come si sa, la mancanza del bilancio approvato (per cui l'amministrazione sta operando in dodicesimi) sta creando notevoli difficoltà rispetto alla possibilità di prelevare la somma promessa e di emettere il relativo decreto. Nel frattempo però il tempo passa e la preoccupazione tra gli organizzatori aumenta. Mancano ormai pochissimi giorni al previsto avvio e ci sono a disposizione soltanto i poco più di cento milioni promessi dal Comune. Se i soldi dell'assessorato regionale al turismo non arriveranno in tempo (o non arriveranno affatto) l'effettuazione della sagra rischia di saltare. Nel frattempo é stata rinviata anche la presentazione della manifestazione. Come si sa, inizialmente Comune, Provincia e Camera di commercio avevano dato incarico nello scorso mese di aprile a Giugiù Gallo ed Enzo Lauretta di predisporre un programma, che essi allestirono in pochissimo tempo.
tre enti avrebbero dovuto concorrere a sostenere le spese della manifestazione, ma quando Gallo e Lauretta, convocati soltanto ad ottobre, si sono tirati indietro ritenendo ormai i tempi troppo ristretti, anche la Provincia e la Camera di commercio hanno ritirato la loro disponibilità economica.
Solo il Comune ha deciso di andare avanti da solo, sperando nel concorso della Regione siciliana la quale tuttavia allo stato attuale non ha dato alcuna notizia. La Provincia, nel frattempo ha deciso di andare per conto proprio allestendo una manifestazione riservata alle persone disabili.
L'organizzazione della sagra del mandorlo in fiore nel frattempo si é messa in moto ed é stato allestito il programma, ma si aspetta prima di partire che la Regione notifichi il decreto di finanziamento che fino ad oggi tuttavia non è arrivato.
 
Agrigentoflash
 
D'Orsi: "Ridimensionare i locali della Prefettura"
Il presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, torna alla carica sui locali del primo piano della Prefettura, attualmente destinati ad alloggio del prefetto. La Provincia dovrà lasciare a breve i locali dell'ex caserma dei vigili del fuoco e bisogna trovare una sistemazione per gli uffici che attualmente sono ubicati in quell'immobile. "L'unica soluzione praticabile - sostiene D'Orsi - è quella della riduzione dell'alloggio prefettizio che è molto grande. L'intero palazzo della Provincia (dove ha sede anche la Prefettura) è di proprietà dell'Ente locale e il ministero dell'Interno è debitore di una cifra che si aggira sul milione e 600 mila euro.
 
Censimento delle opere d'arte su Agrigento, risponde il Louvre
Sono due i musei internazionali che hanno risposto, in questi giorni, all'appello del Presidente D'Orsi per il censimento delle opere d'arte che riguardano la nostra provincia. Si tratta del museo più conosciuto del Mondo, il Louvre di Parigi e di un altro museo francese, quello di Grenoble. Queste lettere seguono l'elenco inviato dal Rijksmuseum di Amsterdam Al Museo del Louvre risultano essere presenti 57 opere d'arte di provenienza della nostra provincia o ispirate ai luoghi della città di Agrigento. Sedici sono opere d'arte greca, tra cui alcuni crateri a figure rosse del 460 a.c, alcuni Lekythos, vasi greci a forma cilindrica, dotati di uno manico e figure femminili. Presenti anche 41 tra opere e disegni dei pittori Jean Houel, Prosper Barbot, Achille Michallon, Ernest Hebert, Joseph Benoit Suvee e Jean Louis Desprez, di cui è esposto il famoso quadro "Prise d'Agrigente par les Carthaginois" Di Pierre Henri de Valenciennes è possibile ammirare "L'antica Città di Agrigento" del 1780, un olio su tela che riproduce una visione ideale del paesaggio dell'antica Akragas oltre ad una serie di disegni sui templi donati al Louvre nel 1930 dalla Principessa Cro- Dulmen. Solamente un quadro presente nel museo di Grenoble, dipinto da Nicolas de Stael, uno dei maggiori pittori del 900, datato 1954, intitolato Sicile, sul tema della città di Agrigento, che fa parte della collezione realizzata dall'autore russo-francese. Nicolas De Stael trascorse, nel 1953, un periodo della sua vita ad Agrigento, insieme alla famiglia, realizzando, successivamente, una serie di 31 opere dedicate alla città dei templi. Verosimilmente qualche disegno di Stael potrebbe trovarsi nella città di Agrigento. Si tratta di opere dal grande valore pittorico che hanno raggiunto quotazioni superiori al milione di euro. "Stiamo ricevendo risposte positive dai musei a cui abbiamo richiesto notizie - ha dichiarato il Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi. Sapevamo che al Louvre erano presenti opere artistiche che riguardano il nostro territorio, ma dalle informazioni ricevute, questo numero è maggiore rispetto alle nostre attese. Con questo censimento abbiamo la possibilità di far conoscere il nostro territorio, documentato da importanti opere d'arte o da reperti archeologici che possono servire per attirare segmenti di turismo che sono interessati all'arte e che vogliono essere affascinati da contenuti altamente culturali. Alla fine di questa ricognizione valuteremo la possibilità di stampare un libro da mettere a disposizione dei turisti, oppure organizzare una esposizione, utilizzando i fondi dell'Unione europea che dedica alla cultura".
 
Provincia, festa di pensionamento per Setticasi
Con una breve cerimonia, stamani il dr. Francesco Setticasi, funzionario amministrativo della Provincia Regionale, ha salutato amici e colleghi dopo oltre 30 anni di carriera all'interno dell'Ente. In pensione dallo scorso 1° gennaio, Francesco Setticasi ha voluto condividere con quanti gli sono stati vicini quello che il dr. Buscemi, Presidente del Consiglio provinciale, con cui lo stesso Setticasi ha collaborato sin dal suo insediamento, ha definito "l'inizio di un nuovo percorso, ricco di interessi e nuovi stimoli di vita". Alla cerimonia di commiato hanno partecipato numerosi dipendenti della Provincia Regionale, il direttore generale dr. Giuseppe Vella, che ha ricordato la professionalità di Francesco Setticasi, il direttore del settore organi collegiali dr. Michele Giuffrida e, appunto, il presidente del consiglio provinciale dr. Raimondo Buscemi, che ha avuto parole di apprezzamento e stima per l'operato di un funzionario integerrimo, profondo conoscitore dell'apparato amministrativo e del ruolo istituzionale della Provincia Regionale. "Lascio una Provincia Regionale molto diversa dall'ente che avevo conosciuto oltre trent'anni fa, quando lasciai l'insegnamento per sfruttare questa opportunità di lavoro nella mia città, mettendo da parte l'idea di emigrare al Nord- ha detto, tra le altre cose, Francesco Setticasi, che per molti anni è stato anche esponente di spicco della RSU della Provincia - ritengo di avere svolto il mio dovere, e di essere stato, tutto sommato, un privilegiato rispetto ai tanti giovani ai quali oggi, per i noti problemi del precariato, il futuro si presenta più incerto".
 
Precari, incontro con i vertici di Ugl
I problemi dei lavoratori precari della Provincia Regionale sono stati al centro di un incontro che si è tenuto stamani nella sala della presidenza della Provincia Regionale di Agrigento tra il Presidente Eugenio D'Orsi e i vertici dell'UGL. Il Presidente D'Orsi ha recepito le preoccupazioni del segretario provinciale Eugenio Bartoccelli e del vicesegretario Lillo Volpe per la situazione dei precari, in vista della scadenza della proroga contrattuale fissata al 31 marzo e in seguito alla riduzione dell'orario settimanale di lavoro.
"Ampia convergenza sulla necessità di trovare in tempi rapidi quantomeno una soluzione tampone" ha detto il Presidente D'Orsi dopo l'incontro "che assicuri maggiore tranquillità alle famiglie. Stiamo producendo un grande impegno in questo senso, ed è probabile che nella stesura del prossimo bilancio di previsione effettueremo tagli alle spese per impinguare le risorse da destinare ai lavoratori precari.
E' ovvio tuttavia che per mettere la parola fine a questa vicenda dobbiamo attendere le decisioni del Governo nazionale e di quello regionale, al cui impegno e alle cui linee politiche è demandato il compito di assicurare un futuro dignitoso e sereno ai lavoratori e alle loro famiglie dopo tanti anni di servizio nella pubblica amministrazione".
 
Patto per il territorio: "Subito le nuove Giunte a Comune e Provincia"
I Consiglieri del "Patto per il territorio" osservano "con preoccupazione lo stato di incertezza politica che regna nella nostra provincia, figlio della più evidente babele regionale e nazionale, le difficoltà che hanno oggi sia il sindaco Zambuto che il presidente D'Orsi di dare corso ad un nuovo assetto governativo, ne sono la più chiara conferma. Noi del Patto, in ossequio al principio che ne ha determinato la nascita, vogliamo dare un apporto concreto stimolando i responsabili dei due importanti vertici a uscire dalle logiche ataviche delle distribuzioni ed attribuzioni e a creare giunte di programma di fine legislatura Se presentiamo ai nostri concittadini un programma condiviso ed accessibile, avremmo compiuto il nostro dovere. Al Presidente della Provincia noi non negheremo il nostro apporto politico, se ci incontreremo per concordare, insieme alle altre forze politiche responsabili, una serie di obiettivi da portare a termine in questa legislatura e se, nell'attuazione di questi progetti a noi viene data, in par conditio, piena responsabilità. Se ciò non sarà possibile collaboreremo ugualmente il nostro Presidente con una opposizione tanto rigorosa, quanto costruttiva per il bene della collettività".
 
Agrigentonotizie
 
Patto per il territorio: adesso Giunte di responsabilità   
Stallo politico alla Provincia e al Comune, il "Patto per il territorio" sollecita la formazione delle nuove giunte, invitando nuovamente al raggiungimento di una concordia tra gli schieramenti. "Osserviamo con preoccupazione lo stato di incertezza politica che regna nella nostra provincia, figlio della più evidente babele regionale e nazionale - si legge in una nota-. Noi del Patto, in ossequio al principio che ne ha determinato la nascita, vogliamo dare un apporto concreto stimolando i responsabili dei due importanti vertici a uscire dalle logiche ataviche delle distribuzioni ed attribuzioni e a creare giunte di programma di fine legislatura". In merito all'appoggio in Consiglio provinciale del gruppo costituito dal Patto, i consiglieri hanno precisato che non negheranno il loro apporto politico, ma per concordare, "insieme alle altre forze politiche responsabili", per affrontare una serie di obiettivi da portare a termine entro questa legislatura.
 
Opere d'arte agrigentine, ecco quelle al Louvre   
Il quadro di Houel dell'Oratorio di Falaride conservato al Louvre Dopo il Rijksmuseum di Amsterdam, anche i musei francesi del Louvre e di Grenoble rispondono all'appello del presidente della Provincia D'Orsi per il censimento delle opere d'arte che riguardano il territorio dell'Agrigentino.
Al Louvre risultano essere presenti 57 opere d'arte provenienti dalla nostra provincia o ispirate ai luoghi della città di Agrigento. Sedici sono opere d'arte greca, tra cui alcuni crateri a figure rosse del 460 aC, alcuni lekythos e figure femminili. Presenti anche 41 tra opere e disegni dei pittori Jean Houel, Prosper Barbot, Achille Michallon, Ernest Hebert, Joseph Benoit Suvee e Jean Louis Desprez, di cui è esposto il quadro sulla vittoria degli agrigentini sui cartaginesi.
Di Pierre Henri de Valenciennes è possibile ammirare  "L'antica città di Agrigento" del 1780, un olio su tela che riproduce una visione ideale del paesaggio dell'antica Akragas oltre ad una serie di disegni sui templi donati al Louvre nel 1930 dalla principessa Cro Dulmen.  Solamente un quadro presente nel museo di Grenoble, dipinto da Nicolas de Stael, datato 1954, intitolato "Sicile", sul tema della città di Agrigento, che fa parte della collezione realizzata dall'autore russo-francese.  
"Stiamo ricevendo risposte positive dai musei a cui abbiamo richiesto notizie - ha dichiarato il presidente Eugenio D'Orsi -. Sapevamo che al Louvre erano presenti opere artistiche che riguardano il nostro territorio, ma dalle informazioni ricevute, questo numero è maggiore rispetto alle nostre attese. Con questo censimento abbiamo la possibilità di far conoscere il nostro territorio, documentato da importanti opere d'arte o da reperti archeologici che possono servire per attirare segmenti di turismo che sono interessati all'arte e che vogliono essere affascinati da contenuti altamente culturali. Alla fine di questa ricognizione valuteremo la possibilità di stampare un libro da mettere a disposizione dei turisti, oppure organizzare una esposizione, utilizzando i fondi dell'Unione europea che dedica alla cultura".
 
Seduta straordinaria del consiglio comunale per essere solidali al Presidente D'Orsi   
La giunta comunale di Licata si riunirà in seduta straordinaria venerdì 28 gennaio. Oggetto di discussione sarà un unico punto, ovvero la solidarietà al presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, vittima di forti intimidazioni. Il più recente atto criminale che ha colpito il presidente è stato l'incendio divampato presso la sua residenza estiva sita in contrada Capreria, a Palma di Montechiaro
 
Gestione acqua pubblica  Petrotto attacca Zambuto
"Una mostruosità giuridica"    Salvatore Petrotto Parole di dura polemica da parte dei Salvatore Petrotto, sindaco di Racalmuto, al  collega di Agrigento Marco Zambuto.
"Dispiace costatare - dichiara Petrotto - che il sindaco di Agrigento non ha mai letto cosa prevede il contratto stipulato tra l'Ato idrico e Girgenti acque. Lo stesso prefetto di Agrigento, Umberto Postiglione, dopo qualche mese dal suo insediamento, sottolineò pubblicamente questa palese stortura, questa mostruosità giuridica consistente in una gara in cui i Comuni di Agrigento, Favara, Aragona, Raffadali  e gli altri Comuni del Consorzio Voltano erano contemporaneamente soci di Girgenti  Acque e componenti dell'organo consortile, cioè l'Ato idrico che celebrò la gara. Disse  che è come se un'intera  Giunta Comunale  appalta un servizio ed una parte degli assessori che fanno parte di quella giunta si aggiudicano tale servizio. nel 2007 l'allora presidente della Provincia, Enzo Fontana, si avvalse della consulenza legale di Gaetano Armao. Oggi assessore regionale, che espresse parere favorevole sulla vicenda. Si disse allora che se non si fosse integrandola con propri fondi di bilancio e non erano in grado di far fronte a tali rilevanti  incombenze economiche sostenibili solo da Girgenti acque, ci si affrettò per firmare quel contratto, perché, si disse che il 2007 era l'ultimo anno utile per utilizzare quei finanziamenti. E avete visto com'è finita? immediatamente firmato quel contratto, tutti e 43 i Comuni interessati avrebbero perso i finanziamenti previsti nel cosiddetto Pot, il piano cioè per il rifacimento di tutte le reti idriche e fognarie dell'intera provincia agrigentina, che prevedeva finanziamenti per oltre 120 milioni di euro destinati da Agenda 2000/2007. Poiché i Comuni erano privi di risorse, visto che avrebbero dovuto compartecipare alla spesa nell'ordine di non meno del 30%. Siamo nel 2011, sono trascorsi 4 anni  e i soldi europei sono rimasti a Bruxelles, le nostri reti idriche continuano ad essere un eterno colabrodo, l'acqua continua ad arrivare nelle case quando può, compatibilmente con le rotture di ogni genere,  le bollette per i cittadini e le cartelle pazze sono schizzate alle stelle. Mi risulta strano  e mi stupisce il fatto che il sindaco di Agrigento non si ricorda nulla di tutto questo. 
Si vuol sapere dal presidente della Provincia Eugenio D'Orsi se Girgenti acque, direttamente e senza compartecipare alle spese, deve eseguire i 25 milioni di euro lavori per il rifacimento della rete idrica di Agrigento, così come le centinaia di milioni di euro che verranno spese in tutti i comuni della provincia. Lo dovremmo chiedere, evidentemente, a chi con quel contratto, contestato da oltre 20 sindaci, dall'allora Prefetto di Agrigento, Umberto Postiglione, ha inteso a mio parere travisare  e raggirare le vigenti normative in materia. Sono stati presi in giro tutti quei comuni che si sono battuti contro questa mostruosità giuridica, consistente in un colpo micidiale non solo alla democrazia ed all'autonomia gestionale dei Comuni, ma anche nella violazione della benché minima intelligenza di cui eravamo dotati.Bisognava attendere che l'attuale gestione dei rifiuti svuotasse le tasche dei cittadini?E che cosa abbiamo riservato ai bilanci dei Comuni  in soli tre anni? Buchi che in Sicilia ammontano ad un miliardo di euro, trascinandoli tutti quanti al fallimento, ossia al dissesto finanziario.E per le famiglie? Non parliamo poi delle aziende. Vi sembra normale tutto questo? E' normale passare di monopolio in monopolio, come nel caso di Girgenti Acque, oltre che dell'At.o. rifiuti, assicurando ad alcuni ben individuati soggetti privati, esorbitanti guadagni e garantendo degli scadentissimi ma costosissimi servizi pubblici, con terribili perdite per cittadini e Comuni? Ed in che modo si garantisce questo insopportabile e costosissimo  disastro gestionale? In barba a tutte le leggi regionali, statali e comunitarie! Ma stiamo scherzando?
E la stessa cosa con la gestione dell'acqua. Quale legge o contratto può mai consentire ad alcune ditte private, nascoste sotto l'ombrello di una spa, di ottenere senza gara appalti pubblici per centinaia di milioni di euro senza gara, senza alcun ribasso. Ma dove viviamo, nella Repubblica autonoma di Agrigento? Di queste scandalose gestioni vorrei che tutti gli organi di informazione e non solo si occupassero, per spiegare il perché la provincia di Agrigento è tra le ultime in Italia in tutto, ma la prima in assoluto riguardo ai suoi costosissimi servizi pubblici, quali rifiuti ed acqua. Con i risultati che sappiamo. I nostri paesi e le nostre città sono le più sporche d'Italia e l'acqua nelle case arriva e non arriva, arriva e non arriva, arriva e non arriva! Ma le bollette, quelle normali e quelle pazze,  le più care d'Italia, arrivano, arrivano, arrivano sempre, regolarmente."
 
Patto per il territorio: adesso Giunte di responsabilità   
Stallo politico alla Provincia e al Comune, il "Patto per il territorio" sollecita la formazione delle nuove giunte, invitando nuovamente al raggiungimento di una concordia tra gli schieramenti. "Osserviamo con preoccupazione lo stato di incertezza politica che regna nella nostra provincia, figlio della più evidente babele regionale e nazionale - si legge in una nota-. Noi del Patto, in ossequio al principio che ne ha determinato la nascita, vogliamo dare un apporto concreto stimolando i responsabili dei due importanti vertici a uscire dalle logiche ataviche delle distribuzioni ed attribuzioni e a creare giunte di programma di fine legislatura".
In merito all'appoggio in Consiglio provinciale del gruppo costituito dal Patto, i consiglieri hanno precisato che non negheranno il loro apporto politico, ma per concordare, "insieme alle altre forze politiche responsabili", per affrontare una serie di obiettivi da portare a termine entro questa legislatura.

Agrigentoweb
 
Il Louvre e il Museo di Grenoble rispondono alle richieste del Presidente D'Orsi.
Sono due i musei internazionali che hanno risposto, in questi giorni, all'appello del Presidente D'Orsi per il censimento delle opere d'arte che riguardano la nostra provincia. Si tratta del museo più conosciuto del Mondo, il Louvre di Parigi e di un altro museo francese, quello di Grenoble. Queste lettere seguono l'elenco inviato dal Rijksmuseum di Amsterdam
Al Museo del Luovre risultano essere presenti 57 opere d'arte di provenienza della nostra provincia o ispirate ai luoghi della città di Agrigento.
Presenti anche 41 tra opere e disegni dei pittori Jean Houel, Prosper Barbot, Achille Michallon, Ernest Hebert, Joseph Benoit Suvee e Jean Louis Desprez, di cui è esposto il famoso quadro "Prise d'Agrigente par les Carthaginois"
Di Pierre Henri de Valenciennes è possibile ammirare  "L'antica Città di Agrigento" del 1780, un olio su tela che riproduce una visione ideale del paesaggio dell'antica Akragas oltre ad una serie di disegni sui templi donati al Louvre nel 1930 dalla Principessa Cro- Dulmen.
Solamente un quadro presente nel museo di Grenoble, dipinto da Nicolas de Stael, uno dei maggiori pittori del 900, datato 1954, intitolato Sicile, sul tema della città di Agrigento, che fa parte della collezione realizzata dall'autore russo-francese.
Nicolas De Stael trascorse, nel 1953, un periodo della sua vita ad Agrigento, insieme alla famiglia, realizzando, successivamente, una serie di 31 opere dedicate alla città dei templi. Verosimilmente qualche disegno di Stael potrebbe trovarsi nella  città di Agrigento.
Si tratta di opere dal grande valore pittorico che hanno raggiunto quotazioni superiori al milione di euro.
"Stiamo ricevendo risposte positive dai musei a cui abbiamo richiesto notizie - ha dichiarato il Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi. Sapevamo che al Louvre erano presenti opere artistiche che riguardano il nostro territorio, ma dalle informazioni ricevute, questo numero è maggiore rispetto alle nostre attese.
Con questo censimento abbiamo la possibilità di far conoscere il nostro territorio, documentato da importanti opere d'arte o da reperti archeologici che possono servire per attirare segmenti di turismo che sono interessati all'arte e che vogliono essere affascinati da contenuti altamente culturali.
Alla fine di questa ricognizione valuteremo la possibilità di stampare un libro da mettere a disposizione dei turisti, oppure organizzare una esposizione, utilizzando i fondi dell'Unione europea che dedica alla cultura".
 
In pensione il dr. Francesco Setticasi, decano dei funzionari amministrativi
Con una breve cerimonia, stamani il dr. Francesco Setticasi, funzionario amministrativo della Provincia Regionale, ha salutato amici e colleghi dopo oltre 30 anni di carriera all'interno dell'Ente. In pensione dallo scorso 1° gennaio, Francesco Setticasi ha voluto condividere con quanti gli sono stati vicini quello che il dr. Buscemi, Presidente del Consiglio provinciale, con cui lo stesso Setticasi ha collaborato sin dal suo insediamento, ha definito "l'inizio di un nuovo percorso, ricco di interessi e nuovi stimoli di vita".
Alla cerimonia di commiato hanno partecipato numerosi dipendenti della Provincia Regionale, il direttore generale dr. Giuseppe Vella, che ha ricordato la professionalità di Francesco Setticasi, il direttore del settore organi collegiali dr. Michele Giuffrida e, appunto, il presidente del consiglio provinciale dr. Raimondo Buscemi, che ha avuto parole di apprezzamento e stima per l'operato di un funzionario integerrimo, profondo conoscitore dell'apparato amministrativo e del ruolo istituzionale della Provincia Regionale.
"Lascio una Provincia Regionale molto diversa dall'ente che avevo conosciuto oltre trent'anni fa, quando lasciai l'insegnamento per sfruttare questa opportunità di lavoro nella mia città, mettendo da parte l'idea di emigrare al Nord- ha detto, tra le altre cose, Francesco Setticasi, che per molti anni è stato anche esponente di spicco della RSU della Provincia - ritengo di avere svolto il mio dovere, e di essere stato, tutto sommato, un privilegiato rispetto ai tanti giovani ai quali oggi, per i noti problemi del precariato, il futuro si presenta più incerto".
 
Giunta D'Orsi, il Patto per il territorio in attesa
Anche alla Provincia regionale di Agrigento e' attesa la ricomposizione della nuova Giunta D'Orsi.
Nel merito oggi interviene il presidente provinciale del Patto per il Territorio di Agrigento, Piero Macedonio, che afferma : '' noi del Patto per il territorio, in ossequio al principio che ne ha determinato la nascita, vogliamo dare un apporto concreto stimolando il Presidente della Provincia ad uscire dalle logiche ataviche delle distribuzioni ed attribuzioni, ed a creare giunte di programma di fine legislatura. Al Presidente non negheremo il nostro apporto politico se ci incontreremo per concordare insieme alle altre forze politiche responsabili una serie di obiettivi da portare avanti in questa legislatura. Ed ancora, non negheremo il nostro apporto se nell'attuazione di questi progetti a noi viene data, in par conditio, piena responsabilita' gestionale. Se cio' non sara' possibile, collaboreremo ugualmente il nostro Presidente con una opposizione tanto rigorosa, quando costruttiva per il bene della collettivita' '' - conclude Piero Macedonio. 
 
Infoagrigento
 
Il "Patto per il territorio" pronto a sostenere Eugenio D'Orsi       
Anche alla Provincia regionale di Agrigento e' attesa la ricomposizione della nuova Giunta D'Orsi. Nel merito oggi interviene il presidente provinciale del Patto per il Territorio di Agrigento, Piero Macedonio, che afferma : '' noi del Patto per il territorio, in ossequio al principio che ne ha determinato la nascita, vogliamo dare un apporto concreto stimolando il Presidente della Provincia ad uscire dalle logiche ataviche delle distribuzioni ed attribuzioni, ed a creare giunte di programma di fine legislatura. Al Presidente non negheremo il nostro apporto politico se ci incontreremo per concordare insieme alle altre forze politiche responsabili una serie di obiettivi da portare avanti in questa legislatura. Ed ancora, non negheremo il nostro apporto se nell'attuazione di questi progetti a noi viene data, in par conditio, piena responsabilita' gestionale. Se cio' non sara' possibile, collaboreremo ugualmente il nostro Presidente con una opposizione tanto rigorosa, quando costruttiva per il bene della collettivita' '' - conclude Piero Macedonio.
 
D'Orsi all'UGL: "in breve tempo risolveremo la situazione dei precari" 
I problemi dei lavoratori precari della Provincia Regionale sono stati al centro di un incontro che si è tenuto stamani nella sala della presidenza della Provincia Regionale di Agrigento tra il Presidente Eugenio D'Orsi e i vertici dell'UGL. Il Presidente D'Orsi ha recepito le preoccupazioni del segretario provinciale Eugenio Bartoccelli e del vicesegretario Lillo Volpe per la situazione dei precari, in vista della scadenza della proroga contrattuale fissata al 31 marzo e in seguito alla riduzione dell'orario settimanale di lavoro.
"Ampia convergenza sulla necessità di trovare in tempi rapidi quantomeno una soluzione tampone" ha detto il Presidente D'Orsi dopo l'incontro "che assicuri maggiore tranquillità alle famiglie. Stiamo producendo un grande impegno in questo senso, ed è probabile che nella stesura del prossimo bilancio di previsione effettueremo tagli alle spese per impinguare le risorse da destinare ai lavoratori precari.
E' ovvio tuttavia che per mettere la parola fine a questa vicenda dobbiamo attendere le decisioni del Governo nazionale e di quello regionale, al cui impegno e alle cui linee politiche è demandato il compito di assicurare un futuro dignitoso e sereno ai lavoratori e alle loro famiglie dopo tanti anni di servizio nella pubblica amministrazione".
 
Comunicalo
 
PRECARIATO. Agrigento, incontro alla Provincia tra D'Orsi e i vertici dell'Ugl 
I problemi dei lavoratori precari della Provincia Regionale sono stati al centro di un incontro che si è tenuto stamani nella sala della presidenza della Provincia Regionale di Agrigento tra il Presidente Eugenio D'Orsi e i vertici dell'UGL.
Il Presidente D'Orsi ha recepito le preoccupazioni del segretario provinciale Eugenio Bartoccelli e del vicesegretario Lillo Volpe per la situazione dei precari, in vista della scadenza della proroga contrattuale fissata al 31 marzo e in seguito alla riduzione dell'orario settimanale di lavoro.
"Ampia convergenza sulla necessità di trovare in tempi rapidi quantomeno una soluzione tampone" ha detto il Presidente D'Orsi dopo l'incontro "che assicuri maggiore tranquillità alle famiglie. Stiamo producendo un grande impegno in questo senso, ed è probabile che nella stesura del prossimo bilancio di previsione effettueremo tagli alle spese per impinguare le risorse da destinare ai lavoratori precari.
 E' ovvio tuttavia che per mettere la parola fine a questa vicenda dobbiamo attendere le decisioni del Governo nazionale e di quello regionale, al cui impegno e alle cui linee politiche è demandato il compito di assicurare un futuro dignitoso e sereno ai lavoratori e alle loro famiglie dopo tanti anni di servizio nella pubblica amministrazione".
 
AGRIGENTO. Rimpasto alla Provincia, la posizione del Patto per il territorio 
Anche alla Provincia regionale di Agrigento e' attesa la ricomposizione della nuova Giunta D'Orsi. Nel merito oggi interviene il presidente provinciale del Patto per il Territorio di Agrigento, Piero Macedonio.
''Noi del Patto per il territorio - afferma in un comunicato - in ossequio al principio che ne ha determinato la nascita, vogliamo dare un apporto concreto stimolando il Presidente della Provincia ad uscire dalle logiche ataviche delle distribuzioni ed attribuzioni, ed a creare giunte di programma di fine legislatura. Al Presidente non negheremo il nostro apporto politico se ci incontreremo per concordare insieme alle altre forze politiche responsabili una serie di obiettivi da portare avanti in questa legislatura. Ed ancora, non negheremo il nostro apporto se nell'attuazione di questi progetti a noi viene data, in par conditio, piena responsabilita' gestionale. Se cio' non sara' possibile, collaboreremo ugualmente il nostro Presidente con una opposizione tanto rigorosa, quando costruttiva per il bene della collettivita'  '' - conclude Piero Macedonio. 
  
Grandangolo
 
D'Orsi vuol "segare" l'alloggio al prefetto       
Il presidente della Provincia regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, torna alla carica sui locali del primo piano della Prefettura, attualmente destinati ad alloggio del prefetto. La Provincia dovrà lasciare a breve i locali dell'ex caserma dei vigili del fuoco e bisogna trovare una sistemazione per gli uffici che attualmente sono ubicati in quell'immobile. "L'unica soluzione praticabile - sostiene D'Orsi - è quella della riduzione dell'alloggio prefettizio che è molto grande. L'intero palazzo della Provincia (dove ha sede anche la Prefettura) è di proprietà dell'Ente locale e il ministero dell'Interno è debitore di una cifra che si aggira sul milione e 600 mila euro. 
 
Macedonio: "A D'Orsi apporto concreto se..."       
Anche alla Provincia regionale di Agrigento è attesa la ricomposizione della nuova Giunta. Oggi interviene il presidente provinciale del Patto per il Territorio di Agrigento, Piero Macedonio, che afferma: ''Noi del Patto per il territorio, in ossequio al principio che ne ha determinato la nascita, vogliamo dare un apporto concreto stimolando il presidente della Provincia ad uscire dalle logiche ataviche delle distribuzioni ed attribuzioni, ed a creare giunte di programma di fine legislatura. Al presidente non negheremo il nostro apporto politico se ci incontreremo per concordare insieme alle altre forze politiche responsabili una serie di obiettivi da portare avanti in questa legislatura. Ed ancora, non negheremo il nostro apporto se nell'attuazione di questi progetti a noi viene data, in par conditio, piena responsabilità gestionale. Se ciò non sarà possibile, collaboreremo ugualmente il nostro presidente con una opposizione tanto rigorosa, quando costruttiva per il bene della collettività".
 
Provincia: incontro Ugl - D'Orsi       
I problemi dei lavoratori precari della Provincia regionale sono stati al centro di un incontro che si è tenuto stamani nella sala della presidenza della Provincia Regionale di Agrigento tra il presidente Eugenio D'Orsi e i vertici dell'Ugl. Il presidente D'Orsi ha recepito le preoccupazioni del segretario provinciale Eugenio Bartoccelli e del vicesegretario Lillo Volpe per la situazione dei precari, in vista della scadenza della proroga contrattuale fissata al 31 marzo e in seguito alla riduzione dell'orario settimanale di lavoro. "Ampia convergenza sulla necessità di trovare in tempi rapidi quantomeno una soluzione tampone" ha detto il presidente D'Orsi dopo l'incontro "che assicuri maggiore tranquillità alle famiglie. Stiamo producendo un grande impegno in questo senso, ed è probabile che nella stesura del prossimo bilancio di previsione effettueremo tagli alle spese per impinguare le risorse da destinare ai lavoratori precari.  E' ovvio tuttavia che per mettere la parola fine a questa vicenda dobbiamo attendere le decisioni del Governo nazionale e di quello regionale, al cui impegno e alle cui linee politiche è demandato il compito di assicurare un futuro dignitoso e sereno ai lavoratori e alle loro famiglie dopo tanti anni di servizio nella pubblica amministrazione". 
 
Perlacittà
 
Il Louvre e il Museo di Grenoble rispondono alle richieste del Presidente D'Orsi
di Redazione
Sono due i musei internazionali che hanno risposto, in questi giorni, all'appello del Presidente D'Orsi per il censimento delle opere d'arte che riguardano la nostra provincia. Si tratta del museo più conosciuto del Mondo, il Louvre di Parigi e di un altro museo francese, quello di Grenoble. Queste lettere seguono l'elenco inviato dal Rijksmuseum di Amsterdam
Al Museo del Luovre risultano essere presenti 57 opere d'arte di provenienza della nostra provincia o ispirate ai luoghi della città di Agrigento. Sedici sono opere d'arte greca, tra cui alcuni crateri a figure rosse del 460 a.c, alcuni Lekythos,(nom masculin). vasiVase grec de forme cylindrique , muni d' une anse .vasiva greci a forma cilindrica, dotati di uno manico e figure femminili.
Presenti anche 41 tra opere e disegni dei pittori Jean Houel, Prosper Barbot, Achille Michallon, Ernest Hebert, Joseph Benoit Suvee e Jean Louis Desprez, di cui è esposto il famoso quadro "Prise d'Agrigente par les Carthaginois"
Di Pierre Henri de Valenciennes è possibile ammirare "L'antica Città di Agrigento" del 1780, un olio su tela che riproduce una visione ideale del paesaggio dell'antica Akragas oltre ad una serie di disegni sui templi donati al Louvre nel 1930 dalla Principessa Cro- Dulmen.
Solamente un quadro presente nel museo di Grenoble, dipinto da Nicolas de Stael, uno dei maggiori pittori del 900, datato 1954, intitolato Sicile, sul tema della città di Agrigento, che fa parte della collezione realizzata dall'autore russo-francese.
Nicolas De Stael trascorse, nel 1953, un periodo della sua vita ad Agrigento, insieme alla famiglia, realizzando, successivamente, una serie di 31 opere dedicate alla città dei templi. Verosimilmente qualche disegno di Stael potrebbe trovarsi nella  città di Agrigento.
Si tratta di opere dal grande valore pittorico che hanno raggiunto quotazioni superiori al milione di euro.
"Stiamo ricevendo risposte positive dai musei a cui abbiamo richiesto notizie - ha dichiarato il Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi. Sapevamo che al Louvre erano presenti opere artistiche che riguardano il nostro territorio, ma dalle informazioni ricevute, questo numero è maggiore rispetto alle nostre attese.
Con questo censimento abbiamo la possibilità di far conoscere il nostro territorio, documentato da importanti opere d'arte o da reperti archeologici che possono servire per attirare segmenti di turismo che sono interessati all'arte e che vogliono essere affascinati da contenuti altamente culturali.
Alla fine di questa ricognizione valuteremo la possibilità di stampare un libro da mettere a disposizione dei turisti, oppure organizzare una esposizione, utilizzando i fondi dell'Unione europea che dedica alla cultura".
 
Approvato in commissione all'Ars l'articolato del ddl sulla riforma elettorale degli enti locali.
La Commissione Affari Istituzionale all'Ars presieduta dall'on. Riccardo Minardo ha approvato nella seduta odierna tutto l'articolato del ddl sulla riforma elettorale degli enti locali. Il ddl è stato trasmesso al comitato per la qualità della legislazione e successivamente tornerà in Commissione per il voto finale per poi passare in Aula. Le principali novità introdotte sono:
L'attribuzione dei seggi nei consigli provinciali secondo il metodo D'Hondt in analogia al sistema vigente per le elezioni comunali; Scheda unica con voto confermativo per il Sindaco; Componenti della giunta non superiori al 50% dei consiglieri eletti togliendo così l'incompatibilità tra consiglieri ed assessori con la presenza di genere; Nei comuni fino a 3 mila abitanti il rapporto tra maggioranza ed opposizione dev'essere 8 a 4; La previsione della mozione di sfiducia nei confronti del sindaco o del presidente della provincia non venga proposta prima di 24 mesi o negli ultimi 6 mesi dal mandato; La reintroduzione del referendum popolare per la rimozione del sindaco e del presidente della provincia su richiesta di un terzo di firme dei voti validi alla consultazione precedente.
Il disegno di legge è stato approvato dalle forze di maggioranza (Terzo polo e Pd) mentre i rappresentanti dell'opposizione (Pdl, Pid e Fds) hanno abbandonato i lavori della commissione.
 
Il "Patto per il territorio" preoccupato per lo stato d'incertezza politica nell'agrigentino
di Redazione
I Consiglieri del "Patto per il territorio" osservano con preoccupazione lo stato di incertezza politica che regna nella nostra provincia, figlio della più evidente babele "regionale e nazionale le difficoltà che hanno oggi sia il sindaco Zambuto che il presidente D'Orsi di dare corso ad un nuovo assetto governativo, ne sono la più chiara conferma.
"Noi del Patto - si legge in una nota  - in ossequio al principio che ne ha determinato la nascita, vogliamo dare un apporto concreto stimolando i responsabili dei due importanti vertici a uscire dalle logiche ataviche delle distribuzioni ed attribuzioni e a creare giunte di programma di fine legislatura Se presentiamo ai nostri concittadini un programma condiviso ed accessibile, avremmo compiuto il nostro dovere. Al Presidente della Provincia noi non negheremo il nostro apporto politico, se ci incontreremo per concordare, insieme alle altre forze politiche responsabili, una serie di obiettivi da portare a termine in questa legislatura e se, nell'attuazione di questi progetti a noi viene data, in par conditio, piena responsabilità. Se ciò non sarà possibile collaboreremo ugualmente il nostro Presidente con una opposizione tanto rigorosa, quanto costruttiva per il bene della collettività".
 
Problema precariato, incontro tra il Presidente D'Orsi e i vertici dell'UGL
di Salvatore Pezzino
I problemi dei lavoratori precari della Provincia Regionale sono stati al centro di un incontro che si è tenuto stamani nella sala della presidenza della Provincia Regionale di Agrigento tra il Presidente Eugenio D'Orsi e i vertici dell'UGL. Il Presidente D'Orsi ha recepito le preoccupazioni del segretario provinciale Eugenio Bartoccelli e del vicesegretario Lillo Volpe per la situazione dei precari, in vista della scadenza della proroga contrattuale fissata al 31 marzo e in seguito alla riduzione dell'orario settimanale di lavoro.
"Ampia convergenza sulla necessità di trovare in tempi rapidi quantomeno una soluzione tampone" ha detto il Presidente D'Orsi dopo l'incontro "che assicuri maggiore tranquillità alle famiglie. Stiamo producendo un grande impegno in questo senso, ed è probabile che nella stesura del prossimo bilancio di previsione effettueremo tagli alle spese per impinguare le risorse da destinare ai lavoratori precari. E' ovvio tuttavia che per mettere la parola fine a questa vicenda dobbiamo attendere le decisioni del Governo nazionale e di quello regionale, al cui impegno e alle cui linee politiche è demandato il compito di assicurare un futuro dignitoso e sereno ai lavoratori e alle loro famiglie dopo tanti anni di servizio nella pubblica amministrazione".

Sicilia24h
 
Rimpasto Provincia e Comune, Patto per il territorio: D'Orsi e Zambuto escano dalle logiche ataviche
I Consiglieri provinciali di Agrigento del "Patto per il territorio" si dicono - in una nota- preoccupati per  lo stato di incertezza politica che regna alla provincia e a Palazzo dei Giganti. "Si tratta - spiegano i consiglieri - di una crisi figlia della più evidente babele "regionale e nazionale. Noi del Patto, in ossequio al principio che ne ha determinato la nascita, vogliamo dare un apporto concreto stimolando i responsabili dei due Enti a uscire dalle logiche ataviche delle distribuzioni ed attribuzioni e a creare giunte di programma di fine legislatura. Se presentiamo ai nostri concittadini un programma condiviso ed accessibile, avremmo compiuto il nostro dovere".
"Al Presidente della Provincia - concludono -  non negheremo il nostro apporto politico, se ci incontreremo per concordare, insieme alle altre forze politiche responsabili, una serie di obiettivi da portare a termine in questa legislatura e se, nell'attuazione di questi progetti a noi viene data, in par conditio, piena responsabilità. Se ciò non sarà possibile collaboreremo ugualmente il nostro Presidente con una opposizione tanto rigorosa, quanto costruttiva per il bene della collettività".

Il Luovre e il Museo di Grenoble rispondono alle richieste di D'Orsi
Sono due i musei internazionali che hanno risposto, in questi giorni, all'appello del Presidente D'Orsi per il censimento delle opere d'arte che riguardano la nostra provincia. Si tratta del museo più conosciuto del Mondo, il Louvre di Parigi e di un altro museo francese, quello di Grenoble. Queste lettere seguono l'elenco inviato dal Rijksmuseum di Amsterdam
Al Museo del Luovre risultano essere presenti 57 opere d'arte di provenienza della nostra provincia o ispirate ai luoghi della città di Agrigento. Presenti anche 41 tra opere e disegni dei pittori Jean Houel, Prosper Barbot, Achille Michallon, Ernest Hebert, Joseph Benoit Suvee e Jean Louis Desprez, di cui è esposto il famoso quadro "Prise d'Agrigente par les Carthaginois"
Di Pierre Henri de Valenciennes è possibile ammirare  "L'antica Città di Agrigento" del 1780, un olio su tela che riproduce una visione ideale del paesaggio dell'antica Akragas oltre ad una serie di disegni sui templi donati al Louvre nel 1930 dalla Principessa Cro- Dulmen.
Solamente un quadro presente nel museo di Grenoble, dipinto da Nicolas de Stael, uno dei maggiori pittori del 900, datato 1954, intitolato Sicile, sul tema della città di Agrigento, che fa parte della collezione realizzata dall'autore russo-francese. 
Nicolas De Stael trascorse, nel 1953, un periodo della sua vita ad Agrigento, insieme alla famiglia, realizzando, successivamente, una serie di 31 opere dedicate alla città dei templi. Verosimilmente qualche disegno di Stael potrebbe trovarsi nella  città di Agrigento.
Si tratta di opere dal grande valore pittorico che hanno raggiunto quotazioni superiori al milione di euro. "Stiamo ricevendo risposte positive dai musei a cui abbiamo richiesto notizie - ha dichiarato il Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi. Sapevamo che al Louvre erano presenti opere artistiche che riguardano il nostro territorio, ma dalle informazioni ricevute, questo numero è maggiore rispetto alle nostre attese. Con questo censimento abbiamo la possibilità di far conoscere il nostro territorio, documentato da importanti opere d'arte o da reperti archeologici che possono servire per attirare segmenti di turismo che sono interessati all'arte e che vogliono essere affascinati da contenuti altamente culturali. Alla fine di questa ricognizione valuteremo la possibilità di stampare un libro da mettere a disposizione dei turisti, oppure organizzare una esposizione, utilizzando i fondi dell'Unione europea che dedica alla cultura
 
Precari Provincia: D'Orsi incontra i vertici dell'Ugl
I problemi dei lavoratori precari della Provincia Regionale di Agrigento sono stati al centro di un incontro che si è tenuto stamani nella sala della presidenza della Provincia Regionale di Agrigento tra il Presidente Eugenio D'Orsi e i vertici dell'UGL. Il Presidente D'Orsi ha recepito le preoccupazioni del segretario provinciale Eugenio Bartoccelli e del vicesegretario Lillo Volpe per la situazione dei precari, in vista della scadenza della proroga contrattuale fissata al 31 marzo e in seguito alla riduzione dell'orario settimanale di lavoro.  "Ampia convergenza sulla necessità di trovare in tempi rapidi quantomeno una soluzione tampone" ha detto il Presidente D'Orsi dopo l'incontro "che assicuri maggiore tranquillità alle famiglie. Stiamo producendo un grande impegno in questo senso, ed è probabile che nella stesura del prossimo bilancio di previsione effettueremo tagli alle spese per impinguare le risorse da destinare ai lavoratori precari. E' ovvio tuttavia che per mettere la parola fine a questa vicenda dobbiamo attendere le decisioni del Governo nazionale e di quello regionale, al cui impegno e alle cui linee politiche è demandato il compito di assicurare un futuro dignitoso e sereno ai lavoratori e alle loro famiglie dopo tanti anni di servizio nella pubblica amministrazione".

Agrigentooggi

 
Luovre e Museo di Grenoble rispondono alle richieste della Provincia
Sono due i musei internazionali che hanno risposto, in questi giorni, all'appello del Presidente D'Orsi per il censimento delle opere d'arte che riguardano la nostra provincia. Si tratta del museo più conosciuto del Mondo, il Louvre di Parigi e di un altro museo francese, quello di Grenoble. Queste lettere seguono l'elenco inviato dal Rijksmuseum di Amsterdam.
Al Museo del Luovre risultano essere presenti 57 opere d'arte di provenienza della nostra provincia o ispirate ai luoghi della città di Agrigento. Sedici sono opere d'arte greca, tra cui alcuni crateri a figure rosse del 460 a.c, alcuni Lekythos,(nom masculin). vasiVase grec de forme cylindrique , muni d' une anse .vasi greci a forma cilindrica, dotati di uno manico e figure femminili.
Presenti anche 41 tra opere e disegni dei pittori Jean Houel, Prosper Barbot, Achille Michallon, Ernest Hebert, Joseph Benoit Suvee e Jean Louis Desprez, di cui è esposto il famoso quadro "Prise d'Agrigente par les Carthaginois".
Di Pierre Henri de Valenciennes è possibile ammirare "L'antica Città di Agrigento" del 1780, un olio su tela che riproduce una visione ideale del paesaggio dell'antica Akragas oltre ad una serie di disegni sui templi donati al Louvre nel 1930 dalla Principessa Cro- Dulmen.
Solamente un quadro presente nel museo di Grenoble, dipinto da Nicolas de Stael, uno dei maggiori pittori del 900, datato 1954, intitolato Sicile, sul tema della città di Agrigento, che fa parte della collezione realizzata dall'autore russo-francese.
Nicolas De Stael trascorse, nel 1953, un periodo della sua vita ad Agrigento, insieme alla famiglia, realizzando, successivamente, una serie di 31 opere dedicate alla città dei templi. Verosimilmente qualche disegno di Stael potrebbe trovarsi nella città di Agrigento.
Si tratta di opere dal grande valore pittorico che hanno raggiunto quotazioni superiori al milione di euro. "Stiamo ricevendo risposte positive dai musei a cui abbiamo richiesto notizie - ha dichiarato il Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi. Sapevamo che al Louvre erano presenti opere artistiche che riguardano il nostro territorio, ma dalle informazioni ricevute, questo numero è maggiore rispetto alle nostre attese. Con questo censimento abbiamo la possibilità di far conoscere il nostro territorio, documentato da importanti opere d'arte o da reperti archeologici che possono servire per attirare segmenti di turismo che sono interessati all'arte e che vogliono essere affascinati da contenuti altamente culturali. Alla fine di questa ricognizione valuteremo la possibilità di stampare un libro da mettere a disposizione dei turisti, oppure organizzare una esposizione, utilizzando i fondi dell'Unione europea che dedica alla cultura".
 
In pensione Francesco Setticasi, funzionario della Provincia
con una breve cerimonia, stamani il dr. Francesco Setticasi, funzionario amministrativo della Provincia Regionale, ha salutato amici e colleghi dopo oltre 30 anni di carriera all'interno dell'Ente. In pensione dallo scorso 1° gennaio, Francesco Setticasi ha voluto condividere con quanti gli sono stati vicini quello che il dr. Buscemi, Presidente del Consiglio provinciale, con cui lo stesso Setticasi ha collaborato sin dal suo insediamento, ha definito "l'inizio di un nuovo percorso, ricco di interessi e nuovi stimoli di vita".
Alla cerimonia di commiato hanno partecipato numerosi dipendenti della Provincia Regionale, il direttore generale dr. Giuseppe Vella, che ha ricordato la professionalità di Francesco Setticasi, il direttore del settore organi collegiali dr. Michele Giuffrida e, appunto, il presidente del consiglio provinciale dr. Raimondo Buscemi, che ha avuto parole di apprezzamento e stima per l'operato di un funzionario integerrimo, profondo conoscitore dell'apparato amministrativo e del ruolo istituzionale della Provincia Regionale.
"Lascio una Provincia Regionale molto diversa dall'ente che avevo conosciuto oltre trent'anni fa, quando lasciai l'insegnamento per sfruttare questa opportunità di lavoro nella mia città, mettendo da parte l'idea di emigrare al Nord- ha detto, tra le altre cose, Francesco Setticasi, che per molti anni è stato anche esponente di spicco della RSU della Provincia - ritengo di avere svolto il mio dovere, e di essere stato, tutto sommato, un privilegiato rispetto ai tanti giovani ai quali oggi, per i noti problemi del precariato, il futuro si presenta più incerto".

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