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Rassegna stampa del 2 febbraio 2011

 

GIORNALE DI SICILIA

Nuovo polo, crisi anche a Catania - E si ferma la legge sul commercio
L'Mpa nella giunta Stancanelli scatena l'ira dei finiani. Che però a Ragusa si alleano col Pdl.
PALERMO. Dopo Ragusa, il Nuovo polo va in frantumi anche a Catania e scricchiola ancora ad Agrigento. Nel giorno in cui si è fermata all'Ars la riforma del commercio, Lombardo ha compiuto una mossa che ha irritato gli alleati. L'Mpa del presidente della Regione è rientrato con due assessori nella giunta del Comune di Catania, guidata dal Pdl con Raffaele Stancanelli. Il rimpasto, che dà vita a una giunta per metà tecnica, ha visto anche l'ingresso di due politici del Pd. Mpa e berlusconiani tornano dunque insieme proprio nel quartier generale di Lombardo. Mossa che non è piaciuta a Pippo Scalia. Il leader dei finiani proprio ieri aveva incassato le critiche di Lombardo al sostegno annunciato dal suo partito a Ragusa (unica città al voto in primavera) al candidato del Pdl, Nello Di pasquale. Sostegno - sposato anche da Udc e Api - frutto della conferma dell'alleanza che da 5 anni governa Ragusa. Ieri il finiano Fabio Granata aveva a sua volta accolto le obiezioni di Lombardo: "Alle prossime Amministrative, da Ragusa all'ultimo centro dove si vota col proporzionale, non si può che partire dal Nuovo polo e avere una strategia comune con l'area politica che sostiene il governo regionale. Scalia non può non tenerne conto". Granata ha ribadito il suo "mai più con Pdl e Forza del Sud". E anche Giuseppe Lupo, segretario del Pd, ha tuonato: «assurdo che partiti del terzo polo sostengano il Pdl a Ragusa». Ma dopo la notizia dell'ingresso dell'Mpa in giunta a Catania Scalia ha mostrato il suo disappunto: "Avrà anche ragione Lombardo sull'unità del Nuovo polo. Ma poi agisce diversamente. Come la spiega questa operazione su Catania? La verità è che c'è un progetto comune ma ci vuole tempo per metterlo in piedi". E infatti anche sulla giunta provinciale di Agrigento ieri si è registrata una battuta a vuoto. Lì il presidente, l'autonomista Eugenio D'Orsi, vuole portare dentro il Pd ma Udc e finiani si oppongono. Ieri Lombardo ha comunque riunito i leader all'Ars della nuova maggioranza targata Fu, Udc, Api, Mpa e Pd. Sul tavolo però è finita la contestatissima legge sol commercio. Un testo che regola gli orari di apertura imponendo la chiusura domenicale tanto a piccoli negozi che grandi centri commerciali. Lombardo e gli alleati hanno concordato in mattinata di fermare per una settimana il provvedimento, che ieri era atteso alla prova del voto all'Ars. Con obiettivo dichiarato: modificare il testo introducendo una sorta di corsia privilegiata che i grandi distributori devono assicurare ai prodotti agroalimentari siciliani. Per Mario Bonomo (Api) "non si può non garantire ai nostri produttori uno sbocco commerciale adeguato. Oggi invece i nostri prodotti soffrono la concorrenza di quelli esteri". Una forma di imposizione non può però essere prevista e allora toccherà all'assessore Marco Venturi individuare un percorso. Da qui il rinvio, l'Ars tornerà a esaminare la legge martedì prossimo". Dietro la decisione il PdL vede però il pressing delle lobby della grande distribuzione. Anche perchè dal testo è stato cancellato un articolo che prorogava la concessione di cinque megastore avviati ma non conclusi nei tempi prestabiliti. Fra questi e n'è uno, a Misterbianco, finito in una inchiesta della Procura di Catania,.In ogni caso la legge assegna al governo una delega per scrivere un regolamento che limiti le aperture di grandi centri commerciali. Tanto basta a Salvino Caputo, relatore del testo e presidente della commissione Attività produttive, per rilevare che le lobby sono gia al lavoro». Caputo ha chiesto che la commissione torni a esaminare in fretta i 200 emendamenti che appesantiscono il testo. Ma anche per Caputo "è un materia estremamente delicata e merita un approfondimento sui i rapporti tra la grande distribuzione e le esigenze dei lavoratori delle piccole strutture". Per il Pd, con Pino Apprendi la legge va approvata in fretta: «Permetterebbe ai dipendenti di trascorrere con le proprie famiglie 40 domeniche e festività l'anno, e alle piccole attività commerciali di prendere fiato". Nell'attesa, l'assessore Venturi varerà in tutta fretta una proroga del decreto sulle città d'arte che consentirà di alzare le saracinesche anche domenica prossima.

RIBERA
FLAUTO SENZA SEGRETI
L'istituto superiore di studi musicali "Arturo Toscanini"di Ribera, istituito e finanziato dalla Provincia, organizza una masterclass di flauto diretta dalla concertista Newyorkese Marlaena Kessick, già titolare di cattedra presso il conservatorio statale di musica di Milano e in atto direttore artistico deill'Ente concerti castello di Belveglio, ad Asti. Un corso di perfezionamento che si svolgerà presso la sede dell'istituto, in via Roma, dal4 all'8 aprile. L'iniziativa, aperta anche a studenti esterni di ogni nazionalità, offre la possibilità ai flautisti di realizzare un percorso di alta formazione in provincia di Agrigento. Potranno partecipare anche uditori. Per iscriversi c'è tempo fino al 25marzo. Info sul sito www.istitutotoscanini.it oppure allo 092561280
 
SICULIANA. Bruno bersaglio di intimidazioni
Avvertimento al sindaco
Solidarietà dal consiglio
Seduta straordinaria del Consiglio comunale di Siculiana ieri in segno di solidarietà nei confronti del sindaco, Maria Giuseppa Bruno, bersaglio nei giorni scorsi di una intimidazione. Al primo cittadino, sabato scorso, è stata recapitata una lettera con minacce di morte.
Preoccupazione per l'episodio è stata manifestata dal presidente del Consiglio provinciale di Agrigento, Raimondo Buscemi.
«L'intimidazione al sindaco di Siculiana - dice - è un gesto da condannare fermamente e che testimonia ancora una volta a quale rischio si espongono gli amministratori dei nostri Comuni che in tendono operare nel pieno rispetto della legalità». Il presidente Buscemi ha reso noto che parteciperà alla seduta straordinaria del Consiglio comunale di Siculiana: «Ha ritenuto di partecipare alla seduta consiliare - conclude Buscemi - non solo quale gesto di solidarietà, ma per testimoniare la vicinanza e il pieno sostegno a una donna in lotta per l'affermazione dello legalità nel Comune di Siculiana.
 
SOLARIS
DIVENTARE MEDIATORI
La Solaris organizza un corso formativo di 50 ore rivolto a tutti coloro che sono iscritti ad un albo professionale (prescindendo dalla laurea) e che intendono diventare mediatori. Al termine sarà rilasciato rio attestato del ministero della Giustizia. Le lezioni si svolgeranno in via Diodoro Siculo. Info 0922401303.

LA SICILIA
 
ASI
Stefano Catuara si è insediato per la terza volta
Stefano Catuara é tornato a occupare la poltrona di presidente del Consorzio per l'area di sviluppo industriale di Agrigento. Dopo la notifica dell'ordinanza del Tar, che ha sospeso il decreto di commissaria_ mento dellìassessore Venturi, il direttore del Consorzio ha preso atto della decisione del Tar ed ha proceduto con il ritorno di Catuara. Come primo atto, quest'ultimo ha chiesto allo stesso direttore una dettagliata relazione sull'attività svolta sotto la gestione del commissario e, naturalmente, anche sulla situazione finanziaria aggiornata dello stesso Consorzio. «E' un atto dovuto - spiega - perché devo necessariamente rendermi conto di ciò che é stato fatto nel periodo in cui non ci sono stato». Catuara, come primo atto dopo essere tornato alla guida del Consorzio Asi, ha chiesto al direttore ed all'ufficio tecnico anche una relazione sullo stato dei lavori di completamento dell'asse urbano di Porto Empedocle. Come si ricorderà, la vicenda che vede come protagonisti lo stesso Catuara e l'assessore Venturi si protrae dallo scorso mese di maggio, quando l'esponente del governo regionale commissario una prima volta il Consorzio estromettendo il suo antagonista che in quel momento era presidente uscente. Nominò un commissario che annullò la convocazione del Consiglio generale da poco nominato. Catuara si rivolse al Tar che dispose la sospensiva del provvedimento decisione che venne confermata anche dal Cga. Il Consiglio generale venne riconvocato a settembre ed in modo plebiscitario lo rielesse alla presidenza del Consorzio. L'assessore regionale Venturi tuttavia non si rassegnò e decreto un secondo commissarja mente anche questo impugnato da Catuara.
 
SERVIZI & AZIENDE. L'imprenditore aragonese Carmelo Salamone, 45 anni, è il nuovo amministratore delegato della società
Girgenti acque, si cambia
Giuseppe Giuffrida non é più l'amministratore delegato di Girgenti Acque. Nei giorni scorsi ha passato le consegne al suo successore che è l'imprenditore aragonese Carmelo Salamone, 45 anni, con alle spalle una lunga attività nel settore delle costruzioni di impianti per l'erogazione di servizi a rete (reti idriche e loro automazione, depuratori, eccetera). Giuffrida tuttavia non sparisce certamente dalla circolazione: a lui sono stati affidati invece i servizi a rete: sostanzialmente sovrintenderà gli aspetti operativi che si riferiscono alla distribuzione dell'acqua ed alla gestione degli impianti di depurazione. Insomma un incarico prettamente tecnico nel quale la società spera che egli possa operare al meglio per rendere più efficienti i servizi resi all'utenza.
A Girgenti Acque tengono a sottolineare che non si tratta di un provvedimento finalizzato ad emarginare Giuffrida. «Era ampiamente previsto da tempo che ci fosse una variazione di questo genere nell'organigramma della società - spiega il nuovo amministratore delegato - si tratta di evitare che tutte le responsabilità ricadano su di una sola persona e che invece esse vadano ripartite tra tutti: insomma in questo modo tutti potremo dare un prezioso apporto per raggiungere gli obbiettivi che ci siamo prefissi e che sono quelli di rendere sempre più efficaci i servizi che noi rendiamo all'utenza». Sostanzialmente la figura di Giuffrida ne esce inevitabilmente ridimensionata (prima si occupava un pò di tutto), ma anche la figura del nuovo amministratore delegato non ha tutte le competenze che prima erano di Giuffrida. Come si ricorderà, la ristrutturazione della società che si occupa del servizio idrico integrato nella nostra provincia venne avviata nel gennaio del 2010 quando avvenne la ricapitalizzazione con il passaggio del capitale sociale da quattro a nove milioni di euro. Nei primissimi giorni dello scorso mese di luglio poi avvenne il cambio al vertice della società, con l'elezione di Marco Campione alla presidenza. Nel consiglio di amministrazione entrarono lo stesso Giuffrida, l'imprenditore catanese Vincenzo Di Giacomo, Antonio e Luigi D'Amico, imprenditori napoletani, l'avvocato Giuseppe Scozzari e Carmelo Salamone. Alla direzione generale della società venne confermato l'ingegnere Giuseppe Carlino. La distribuzione degli incarichi é stato un processo abbastanza lungo, probabilmente ancora in corso, e che proprio negli ultimi giorni ha fatto registrare la variazione di incarico per Giuseppe Giuffrida e l'avvento di Salamone come amministratore delegato.
 
UNA VICENDA DALLE ORIGINI STORICHE
Lampedusa è di proprietà del Demanio - Il Comune "in affitto" cerca un accordo
PALERMO. Tutto il territorio delle Pelagie, le isole di Lampedusa e Linosa, non è del Comune ma del Demanio. Ieri mattina, dopo oltre un secolo in cui l'amministrazione e i privati hanno dovuto versare somme allo Stato per l'affrancamento dei canoni essendone solo concessionari, il Comune ha deciso di cercare un accordo con il Demanio, anche se la norma che precede la riscossione degli antichi privilegi enfiteutici, può decadere solo con una nuova legge statale. La singolarità di carattere giuridico-catastale, che ha origine storiche connesse con la colonizzazione delle isole si riscontrerebbe solo per il territorio delle Pelagie. Per risolvere la questione che crea numerosi problemi sia al Comune sia ai privati (che devono fare due atti notarili per ogni terreno), gli assessori delle Pelagie Antonio Pappalardo, Pietro Busetta e Gianni Sparma hanno incontrato ieri mattina a Palermo i dirigenti dell'Agenzia del Demanio. "Nonostante l'Agenzia del Demanio abbia manifestato ampia collaborazione per una migliore risoluzione del problema - afferma l'assessore Pietro Busetta - sarà necessaria una legge dello Stato. Abbiamo avviato uno accertamento formale della norma per capire la legittimità o meno di tali privilegi e se comunque si può arrivare a un accordo". La vicenda ha radici antiche. Dopo che nel 1839 Lampedusa venne acquistata da Ferdinando il, Re delle due Sicilie, le Pelagie entrarono a far parte del territorio dello Stato con l'unità d'Italia. Qui, come in altre zone d'Italia, il Demanio, forse alla ricerca di entrate, chiede ai livellari (in questo caso il Comune) di corrispondere le somme relative all'affrancamento dei canoni. Tutto questo secondo una prassi che risale al Medioevo. I livellari, infatti, erano contadini che coltivavano la terra concessa loro in affitto con un contratto "di livello" per il quale veniva affidata per un certo periodo di tempo a determinate condizioni.
 
PROVINCIA
Domani si riunisce il Consiglio
E' stata convocata per domani, giovedì 3 febbraio, dal Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemj, la Commissione dei Capigruppo .1 lavori della Commissione serviranno a stabilire la data del nuovo Consiglio Provinciale e i punti da inserire all'ordine del giorno. Molti di quelli non approvati nell'ultima seduta ,saranno riproposti nell'ordine del giorno, tra cui, la discussione della modifica del regolamento per la disciplina delle concessioni ed autorizzazioni e per l'applicazione del canone di occupazione di spazi ed aree pubbliche (C.o.s.a.p.) e l'approvazione del nuovo schema dello Statuto del Consorzio universitario della Provincia di Agrigento. Anche l'approvazione del piano delle alienazioni e valorjzzaz ioni immobiljari provinciali, l'ordine del giorno del consigliere Lazzano sul completamento liceo scientifico statale "E. Fermi" di Sciacca e l'ordine del giorno della VIA Commissione lavori pubblici sul rilancio dell'edilizia saranno discussi dal prossimo Consiglio. Infine saranno riproposti la modifica delI'art. 4 del regolamento per Consulta dei Trasporti, la proposta del settore infrastrutture stradali relativa all'approvazione del regolamento per la classificazione delle strade appartenenti alla Provincia e la relazione del Presidente D'Orsi del 1° semestre 2010.
 
La Procura di Agrigento indaga sulle nomine ma anche su tre denunce, una delle quali di Catuara
Quattro inchieste sull'Asi
La Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto quattro fascicoli d'inchiesta sul Consorzio per l'area di sviluppo industriale di Agrigento. Le indagini condotte dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria presso la Procura di Agrigento sono coordinate dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto procuratore Giacomo Forte. Quattro i filoni di inchiesta. Il primo riguarda la composizione del Consiglio generale e del Comitato direttivo. L'input è arrivato da un articolo pubblicato sul Corriere della Sera alcuni mesi fa, firmato da Gian Antonio Stella, nel quale si dava conto di nomine piuttosto lontane dai criteri di competenza e professionalità e improntate invece sul «clientelismo». A questo proposito, secondo quanto si è appreso, i carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria della Procura hanno sentito diversi componenti del Consiglio generale ai quali è stato chiesto sostanzialmente il «curriculum» per capire meglio quale sia stato il meccanismo di nomina.
Il secondo filone è quello relativo ad un esposto dell'ex direttore generale del Comune di Licata, Caterina Moricca, che ha segnalato alla Procura una serie di presunte irregolarità sulle quali ora i magistrati stanno cercando di fare luce. Il terzo filone riguarda un altro esposto di un funzionario, Antonio Sutera Sardo, che ha denunciato una serie di presunte irregolarità che ne hanno di
fatto impedito il trasferimento attraverso la mobilità. Anche in questo caso la Procura sta cercando di verificare se tutto si sia svolto seguendo le normative o se vi siano stati abusi. L'ultimo filone è invece stato aperto a seguito della denuncia del presidente del Consorzio Asi, l'avvocato Stefano Catuara, secondo cui ci sarebbero state una serie di provvedimenti della Regione ai suoi danni illegittimi e comunque persecutori. Una vicenda che, come è noto, è finita anche sul tavolo dei giudici amministrativi che hanno dato ragione a Catuara. Ora l'ex assessore provinciale ha chiesto alla magistratura di fare luce sui diversi provvedimenti dell'assessorato all'Industria finalizzati alla sua rimozione dal vertice del Consorzio Asi. Si tratta di un organismo del quale fanno parte la Regione, ma anche la Provincia, la Camera di commercio, i Comuni di Aragona, Casteltermini, Campobello di Licata, Campofranco, Comitini, Favara, Grotte, Joppolo Giancaxio, Naro, Porto Empedocle, Racalmuto, Ravanusa e Sciacca, nonché le organizzazioni sindacali, l'associazione degli industriali, della piccola e media industria e le associazioni degli artigiani. Al momento l'inchiesta è esplorativa e non ci sono ovviamente nemmeno persone indagate. Ma nelle prossime settimane l'inchiesta potrebbe avere clamorosi sviluppi.
 
Dopo sei anni cambiano le regole sull'aggiudicazione dei lavori
Appalti pubblici, dal primo aprile
In vigore l'offerta più vantaggiosa Tre gli indici di valutazione: qualità tecnica, prezzo e durata
Venerdì vertice con il presidente Lombardo prima che la riforma Russo approdi in Giunta
PALERMO. Svolta in Sicilia sull'aggiudicazione degli appalti pubblici. L'assegnazione dei lavori pari o superiore ai 2 milioni, infatti, non sarà più effettuata attraverso il sistema del massimo ribasso, ma con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, già a partire dal prossimo aprile. Dunque, dopo sei anni cambiano le regole sull'annosa questione degli appalti in Sicilia, e ciò grazie a un atto di indirizzo messo in campo dall'assessore regionale alle Infrastrutture, Pier Carmelo Russo, e sottoscritto dai relativi Ordini professionali e organizzazioni di categorie a vario titolo. Venerdì prossimo, sarà lo stesso governatore Raffaele Lombardo, assieme ai firmatari dell'accordo, ad approfondire i dettagli del provvedimento prima che questo approdi in giunta. Ma andiamo con ordine. Dal 2004 a oggi, nell'Isola l'aggiudicazione di un appalto avviene tramite il cosiddetto massimo ribasso, che in certi casi sfiora anche il 60» del prezzo base di gara. Un sistema, secondo Russo, che porta, tra l'altro, alla realizzazione di lavori «da parte di Cosa Nostra, la sola che si può permettere di guadagnare pur offrendo ribassi così notevoli, con conseguenze anche sulla compressione dei costi della manodopera e il ricorso al lavoro nero». Insomma, un criterio, quello al massimo ribasso, che negli ultimi anni ha aggravato la già dura crisi del settore, I dati dell'Ance (Associazione nazionale costruttori edili) Sicilia sono eloquenti. Lo scorso anno il numero di gare espletate in Sicilia sono diminuite di circa il 14% (570) rispetto al 2009 (661). In soldoni, siamo passati dai circa 591 milioni appaltati del 2009 a poco più di 534 milioni del 2010. Senza parlare del guazzabuglio normativo (25 leggi) che regola la materia. E pensare che la Sicilia sugli appalti pubblici ha podestà legislativa esclusiva. Ma cosa cambia adesso? Il nuovo sistema prevede che l'offerta sia valutata secondo tre indicatori: gli elementi tecnico-qualitativi che avranno un peso pari al 60% nella valutazione; il prezzo che inciderà per il 30%; la durata dei lavori che segnerà un 10% nella valutazione dell'offerta. In sostanza, non sarà solo una questione di prezzo, ma soprattutto di qualità del lavoro in termini di sicurezza e di organizzazione dell'impresa. in cantiere c'e anche una bozza legislativa che punta a riformare la materia in Sicilia e che mira a uniformarsi al cosiddetto codice degli appalti in vigore nel resto d'Italia. Lo stesso Russo pensa di far approdare all'Ars, entro 60 giorni, il relativo disegno di legge. Per Salvo Ferlito, presidente Ance Sicilia, «questo atto possiamo definirlo un intervento tampone» e chiede «un coraggio civile» da parte della politica per dare una svolta. Plauso arriva pure dai sindacati, anche essi protagonisti dell'accordo. La Cisl evidenzia come il «meccanismo oscuro del massimo ribasso è stato spesso causa di incompiute, lavoro nero, violazione di norme sulla sicurezza e di un intrigo infinito e perverso tra varianti d'opera e subappalti». Adesso, prosegue la Cisl, «servono vigilanza e un clima positivo».
 
Non incassando soldi, la ditta Catanzaro non ha fatto scaricare la spazzatura dei Comuni dell'Ato  Ag2 nella discarica di Siculiana
Rifiuti incubo sempre attuale
Se nelle prossime ore non ci fossero sviluppi sulle strade torneranno i cumuli di pattume con gravi rischi per l'igiene pubblica
Cancelli sbarrati ieri mattina alla discarica di Siculiana per i compattatori di Gesa Ag 2, costretti a tornare nei comuni di provenienza senza aver potuto conferire la spazzatura raccolta nelle ore precedenti. Come preannunciato l'impresa Catanzaro che gestisce l'impianto si é rifiutata di ricevere i rifiuti in mancanza di precise garanzie in ordine al pagamento del credito che vanta nei confronti di Gesa (intorno a quattro milioni e 700 mila euro). "Ho appreso per via indiretta della chiusura della discarica - riferisce Giancarlo Alongi del raggruppamento di imprese che si occupa del prelievo dei rifiuti (e che avanza a sua volta qualcosa come oltre dodici milioni di euro) - nessuna notizia ufficiale invece da Gesa. In mancanza di comunicazioni formali stamattina (ieri per chi legge, ndr) i nostri mezzi hanno regolarmente raccolto la spazzatura e si sono recati alla discarica dove però non sono stati nemmeno fatti entrare".
Di questa situazione il raggruppamento di imprese ha immediatamente dato notizia a Gesa, e per conoscenza alla Prefettura e alla Questura, dato che «il mancato svuotamento di detti automezzi - si legge tra l'altro nella nota inviata alla società d'ambito - non consentirebbe lo svolgimento di alcun servizio di raccolta previsto per domani (oggi per chi legge, ndr)». «Non è vero che nessuno sapeva niente - precisa Fabio Catanzaro - già lo scorso 17dicembre avevamo inviato una nota ai sindaci chiedendo loro di sottoscrivere un piano di rientro del nostro credito con delle scadenze ben precise. Addirittura nella nota avevamo indicato come termine ultimo il 30 gennaio, preannunciando che il 31 avremmo chiuso la discarica. Abbiamo atteso un giorno in più per capire come si stessero muovendo le amministrazioni comunali, ma quando ci siamo resi conto che non ci sarebbe stata nessuna firma abbiamo deciso di mantenere il proposito di chiudere l'impianto, anche se con 24 ore di ritardo sul previsto. Non riapriremo la discarica se non avremo risposte precise: guardi, non chiediamo nemmeno soldi per l'immediato, noi chiediamo soltanto l'assunzione di impegni precisi da parte dei sindaci, niente di più». Il liquidatore di Gesa Teresa Restivo ieri mattina ha cercato in tutti i modi di risolvere la faccenda, ma ha ben pochi mezzi finanziari in questa fase per potere affrontare l'emergenza con buone possibilità di risolverla, Ha provato a fare intervenire il Dipartimento regionale dei rifiuti ed ha anche interessato i sindaci dei comuni che ricadono nell'ambito della società, a cominciare dal sindaco di Agrigento, ma fino al tardo pomeriggio di ieri non era riuscita ad ottenere risultati concreti che potessero portare alla revoca della chiusura da parte dell'impresa Catanzaro. Da stamattina se non ci saranno novità, la spazzatura non verrà raccolta ed é facile prevedere come potranno accumularsi grossi cumuli di rifiuti in particolare nei punti di raccolta. Peraltro lunedì dovrebbero scioperare anche i dipendenti del raggruppamento di imprese che si occupa della raccolta della spazzatura. Essi sono creditori della mensilità di dicembre, della tredicesima ed ora anche della mensilità di gennaio.
 
SOLE 24 ORE
 
Patto di stabilità. In conferenza stato-città il decreto correttivo
Sconti per mille comuni
MILANO. In arrivo la clausola di salvaguardia per evitare guai eccessivi ai comuni troppo colpiti dal patto di stabilità e le regole per la nuova austerità nelle «buste paga» della politica locale.
Arrivano oggi in conferenza Stato-città due provvedimenti chiave per l'attuazione della manovra destinata agli enti locali: il primo serve a mitigare il patto sui comuni più colpiti, e dovrebbe impedire all'obiettivo del 2011 di superare una percentuale (il riferimento è all'8%) della spesa corrente. Il Dpcm, su cui ieri i tecnici del governo era ancora al lavoro, nasce per «tagliare le punte» del nuovo patto di stabilità. Il cambio di regole, infatti, si rivela a conti fatti molto punitivo: il record è a Loreggia (Padova) e Nocera Umbra, dove i vincoli chiederebbero di migliorare il bilancio di una somma pari a più del 50% delle spese il che, nella quasi assenza di manovrabilità sulle entrate, significherebbe dimezzare di botto le uscite. Al di là dei casi limite, la nuova regola interessa molti: una clausola di salvaguardia fissata all'8% offrirebbe sconti a 967 comuni, cioè più del 40% di quelli chiamati a rispettare il patto nel 2011. Tra gli interessati anche molti capoluoghi, tra cui Torino, Padova, Taranto, Brescia, Reggio Emilia, Perugia, Arezzo. Alla partita guarda anche Milano, per ragioni diverse: gli sconti messi in campo dal decreto sono alimentati dai 480 milioni assicurati ai comuni dalla manovra correttiva, che ne ha destinati una quota ancora da stabilire alla città dell'Expo. Nelle scorse settimane si era parlato di un assegno da 80 milioni, ma il bottino del capoluogo lombardo per finanziare i pagamenti delle nuove linee metropolitane 4 e 5 potrebbe essere un po' più consistente. Le cifre finali, comunque, devono ancora essere stabilire, mentre appare più tranquilla la navigazione del provvedimento sui tagli alle indennità degli amministratori, che dopo l'ok in conferenza dovrà andare al consiglio di Stato. Le sforbiciate (dal 3 al 10%, crescenti con la dimensione del comune) incideranno sulle indennità previste dal Dm 119/2000 (mai aggiornate): chi già si trova sotto quel livello, quindi, non sarà costretto a rivedere i «costi della politica». Rispetto alla manovra sale da 15mila a 30mila abitanti la soglia sotto la quale il dazio da pagare è limitato al 3%: un aggiustamento tecnico, per evitare che le percentuali fissate dalla manovra offrano a un comune di 15mila abitanti indennità più alte rispetto a uno da 29mila.
L'austerità della manovra, inoltre, colpisce anche i revisori dei conti: la Corte dei conti della Lombardia ha confermato che il taglio del 10% riguarda anche loro.
 
Professioni. Reato di diffamazione
Il giornalista dà le notizie, non fa il giudice
LA DIFFERENZA. Il diritto di cronaca non va confuso con le valutazioni tese a suggestionare la collettività
MILANO. Il giornalista può riporta- rei fatti e le dichiarazioni contenute negli atti delle indagini. Ma non orientare in chiave "colpevolista" l'esito di un procedimento ancora in corso a fronte di indagini ufficiali «non concluse» e senza riuscire a dimostrare l'affidabilità di proprie indagini "private". Con la sentenza 3674, depositata ieri, la Corte di cassazione ha respinto il ricorso del giornalista Peter Gomez che chiedeva l'assoluzione dal reato di diffamazione nei confronti del presidente del consiglio, Silvio Berlusconi. La causa per diffamazione era approdata in Corte d'Appello, dove il reato era stato dichiarato estinto per prescrizione. Ma il giornalista aveva chiesto comunque ai supremi giudici un'assoluzione piena, in virtù del riconoscimento del diritto di cronaca. Gomez aveva firmato un'inchiesta sui presunti finanziamenti della mafia al gruppo Fininvest, riportando dichiarazioni di altri soggetti coinvolti nella vicenda. Tali dichiarazioni avvaloravano la credibilità di uno di questi, orientando, secondo i giudici, il lettore in chiave colpevolista. Il collegio di piazza Cavour — nel respingere il ricorso — coglie anche l'occasione per definire i confini del legittimo esercizio della cronaca giudiziaria. I giudici ribadiscono il diritto dei cittadini a essere informati sulle 'vicende di chi è coinvolto in un procedimento penale o civile, soprattutto quando il protagonista riveste incarichi pubblici di particolare rilievo nella vita sociale o politica. «Rientra - si legge nella sentenza - nell'esercizio di cronaca giudiziaria riferire atti di indagini e atti censori, provenienti dalla pubblica autorità,ma non è consentito effettuare ricostruzioni, analisi e valutazioni tendenti ad affiancare e precedere attività di polizia e magistratura, indipendentemente dai risultati ditali attività». Per gli "ermellini" è, dunque, «in stridente contrasto con il diritto-dovere di narrare i fatti», l'opera del giornalista che confonda «cronaca su eventi accaduti e prognosi su eventi a venire». In tal modo, precisa la Cassazione, «egli, in maniera autonoma, prospetta e anticipa l'evoluzione e l'esito delle indagini in chiave colpevolista, a fronte di indagini ufficiali né iniziate né concluse, senza essere in grado di dimostrare l'affidabilità di queste indagini private e la corrispondenza a verità storica del loro esito». A ciascuno il suo, concludono i giudici: «Agli inquirenti il compito di effettuare gli accertamenti, ai giudici il compito di verificarne la fondatezza, al giornalista il compito di darne notizia, nell'esercizio del diritto di informare, ma non di suggestionare, la collettività».
 
Pa digitale. Falsa partenza per gli invii dei medici
Si blocca il sistema per i certificati on line
Bilancio negativo per il primo giorno di invio obbligatorio delle certificazioni di malattia on line all'Inps da parte dei medici. La previsione di sanzioni fino al licenziamento per gli inadempienti ha provocato ieri afflussi record al sistema, andato subito in tilt e bloccato per quasi 24 ore. E non va meglio al numero verde del cali center, organizzato all'Economia per le visite domiciliari o in assenza di collegamento internet, dos e, linea permettendo, ci sono state attese medie di 18 minuti. Tanto che il ministero dell'Innovazione ha fatto sapere che «nessuna sanzione scatterà per chi nella giornata "inaugurale" della trasmissione telematica non sia riuscito a mandare il certificato per il mancato funzionamento del server centrale Inps» e in generale, sottolinea, in tutti i casi in cui il blocco sia dovuto a problemi tecnici.
I dottori, però, non si fidano e i principali sindacati dei generalisti mettono in campo le contromisure. Giacomo Milillo, segretario dei medici di famiglia della Fimmg, ha inviato un telegramma ai prefetti per denunciare «una giornata disastrosa» e che il "malfunzionamento del server causerà disservizi e tensioni medici-cittadini". Angelo Testa, presidente Snami, ha scelto di rivolgersi alla procura della Repubblica «per far luce» su una vicenda che chiama in causa «le regioni, inadempienti nel mettere a disposizione i sistemi per la trasmissione on line».Totti i sindacati confermano lo stato d'agitazione, fino allo sciopero, su cui decideranno venerdì 4 febbraio e il segretario dello Smi, Salvo Cali, invita «i sindacati a organizzare una giornata di disobbedienza civile». Dal canto suo, il ministro Brunetta ha convocato oggi una conferenza stampa con il titolare del Welfare, Maurizio Sacconi, e il presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, per fare il punto sulla sperimentazione. E nel tardo pomeriggio di ieri è intervenuto, con una nota, con la sua versione dei fatti: dall'avvio della sperimentazione i certificati sono quasi 4 milioni e solo ieri sarebbero stati inviati 70mila certificati. Il sistema sarebbe dunque «perfettamente funzionante e a regime». Ma 4 milioni di certificati on line rispetto ai 50 milioni anno di cartacei sono una goccia nel mare secondo i sindacati che temono che il caos si ripeta. In Lombardia, che finora ha inviato il doppio dei certificati on line rispetto alle altre regioni e dove il 97% dei medici già tra smetteva i documenti per via telematica, il servizio informativo ha comunicato ai medici «che per problemi al server Mcf/Inps il servizio "Certificati di malattia" non è disponibile». Davanti alla valanga di invii per l'entrata in vigore delle sanzioni, insomma, il servizio informatico del ministero dell'Economia non ha "retto". «Evidentemente — spiega Marco Visconti, componente della commissione informatica Fimmg— il sistema Mcf nonè correttamente dimensionato: se tutti i medici si connettono, come prescritto dalla legge, va in tilt». Solo nella tarda mattinata di ieri, infatti, la Sogei, la società informatica che gestisce il sistema per conto del governo, ha ripristinato i collegamenti in tutta Italia. Ma il blocco non è dovuto solo al server centrale. In Campania, testimone del flop è Gabriele Peperoni, presidente dell'ordine dei medici di Napoli e segretario della federazione nazionale degli ordini. «Nell'ambulatorio dell'Asl che condivido con altri specialisti — spiega — tutti abbia mo ricevuto il pin per accedere al sistema. Il problema è che nessuno ha la linea per connettersi. Forse — propone — la soluzione sarebbe nell'assegnare un pin unico di struttura, delegando una sola persona all'invio dei certificati, con notevoli risparmi di tempi e costi».

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Entra nel vivo il torneo Ordini e Enti
Il Torneo Ordini Enti Pubblici di calcio a 8 organizzato dal Centro Sportivo Italiano di Agrigento, presieduto da Giovanni Messina, entra nel vivo. Infatti mancano 4 gare per concludere il girone e determinare la classifica finale. La formula del torneo prevede i play off che interesseranno tutte e 8 le squadre. Infatti si svolgeranno i quarti di finali, semifinali e finali. Questa la classifica attuale del torneo Ordine Ingegneri 15 Polizia di Stato 9 Carabinieri 8 Ordine Avvocati 8 Beni Culturali 8 Studio Legale Gaziano 7 Ordine Architetti 6 Ass Palmisano (Provincia) 2. Al termine del torneo invernale, la stagione prosegue con la Coppa Primavera riservata sempre agli ordini professionali e agli enti pubblici.
 
Provincia regionale: convocata Commissione Capigruppo
E' stata convocata giovedì 3 febbraio, alle ore 12:00 la Commissione dei Capigruppo dal Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi. I lavori della Commissione serviranno a stabilire la data del nuovo Consiglio Provinciale e i punti da inserire all'ordine del giorno.
Diversi i punti che non sono stati approvati nell'ultima seduta e che saranno riproposti  nell'ordine del giorno, tra cui, la discussione della modifica del regolamento per la disciplina delle concessioni ed autorizzazioni e per l'applicazione del canone di occupazione di spazi ed aree pubbliche (C.o.s.a.p.) e l'approvazione del nuovo schema dello Statuto del Consorzio universitario della Provincia di Agrigento.
Anche l'approvazione del piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari provinciali, l'ordine del giorno del consigliere Lazzano sul completamento liceo scientifico statale "E. Fermi" di Sciacca e l'ordine del giorno della VI^ Commissione lavori pubblici sul rilancio dell'edilizia saranno discussi dal prossimo Consiglio. Infine saranno riproposti la modifica dell'art. 4 del regolamento per Consulta  dei Trasporti, la proposta del settore infrastrutture stradali relativa all'approvazione del regolamento per la classificazione delle strade appartenenti alla Provincia e la relazione del Presidente D'Orsi del 1° semestre 2010.
 
Agrigentonotizie
 
Il Pd si prepara a divenire maggioranza in Giunta  
di Gioacchino Schicchi
 Il Partito democratico, da alcune settimane, è al centro dell'attenzione nella vicenda per il rimpasto della Giunta provinciale. Prima il presidente Eugenio D'Orsi aveva smentito ogni ingresso del partito di Bersani nella sua compagine amministrativa, poi il partito (e lui si è sempre definito uomo di partito), in forza del progetto al momento portato avanti alla Regione aveva scelto la linea più morbida e aveva dato via alle trattative.
In tanti però hanno espresso "mal di pancia", sia a livello regionale (Pippo Scalia tra questi) che a livello locale, così come sia tra le file del centrodestra che tra quelle del centrosinistra. Adesso che la nuova giunta D'Orsi, ad oltre 40 giorni dall'azzeramento, si fa sempre più vicina, si attende con maggior curiosità di conoscere quali saranno le scelte dal punto di vista politico.
E il Pd? Quali sono le prospettive del partito? Lo abbiamo chiesto al capogruppo al Consiglio provinciale Daniele Cammilleri. "Bisogna che si capisca - ci spiega - che il vecchio quadro politico è finito il 14 dicembre scorso, quando Fli ed Mpa hanno votato la sfiducia al Governo Berlusconi. Lì è stata tracciata la linea di confine che deve portare quei partiti lontano dal Pdl".
Il Pd, spiega Cammilleri, in questi giorni ha avviato una fitta fase di dialogo con il Movimento per le autonomie, soprattutto con l'uomo di fiducia di Lombardo (fu D'Orsi a definirlo così), Roberto Di Mauro. Ma al momento un posto in Giunta non sarebbe l'obiettivo primario.
"Durante i nostri incontri - dice Cammilleri - abbiamo presentato un progetto a livello provinciale, che tocchi tutto il territorio, e che veda il Pd legato al Mpa". Il progetto è ambizioso, e anche abbastanza mirato. Seguendo un po' il principio che "il nemico di un mio nemico è mio amico", il Pd punta a battere il centrodestra, soprattutto il Pdl in "casa". Estromettere Alfano dalla sua provincia (una volta parlammo di de-alfanizzazione), ammette lo stesso Cammilleri, "è un passo importante per proseguire poi a livello regionale". Ma cosa legherà i due partiti anche solo alla Provincia? "Crediamo - conclude Cammilleri - ce sia necessaria una condivisione di temi per un quadro di fine legislatura. Su argomenti come la politica di risparmio, la valorizzazione del Cupa, la stabilizzazione del personale precario e la programmazione ad esempio turistica, c'è piena condivisione".  Sugli equilibri Cammilleri è chiaro:"Abbiamo chiesto che a tutti i partiti venga riconosciuta pari dignità", e respinge il "toto assessore": "il partito non ha ancora individuato eventuali nomi. Si tratta di mere illazioni giornalistiche".
 
Stato Perriera, Ezio Di Prima non ci sta  
di Federica Barbadoro
Il consigliere provinciale di Sciacca, Ezio Di Prima, attraverso un comunicato stampa, risponde al consigliere comunale Giuseppe Ambrogio e a tutta quanta l'amministrazione comunale.
Quanto affermato dal consigliere Ambrogio, afferma Di Prima, "corrisponde ad una triste realtà. Ad inizio del mandato amministrativo del sindaco Vito Bono avevamo fatto una serie di richieste di interventi utili per migliorare le condizioni di vivibilità del quartiere della Perriera, ma dopo un anno e mezzo non si è visto alcun intervento serio al riguardo. Cosa dovrebbe fare - continua il consigliere provinciale - un consigliere comunale, che durante la campagna elettorale si era impegnato, assieme al sindaco, davanti ai propri elettori di farli vivere in una città normale vedendo che le tante segnalazioni che vengono fatte rimangono lettera morta e che nulla viene fatto. Dovrebbe stare in silenzio e subire mortificazioni sol perché di maggioranza. Amministrare Sciacca - conclude Ezio Di Prima - è sicuramente difficile, le emergenze sono tante ma è indispensabile che l'amministrazione comunale faccia una seria programmazione per migliorare la vivibilità dei vari quartieri della città. Solo così Sciacca si potrà considerare una città normale".
 
Capigruppo, commissione "a rapporto" da Buscemi 
 di Federica Barbadoro
E' stata convocata giovedì 3 febbraio, alle 12, dal presidente del Consiglio provinciale Raimondo Buscemi, la commissione dei capigruppo. I lavori della commissione serviranno a stabilire la data del nuovo consiglio Provinciale e i punti da inserire all'ordine del giorno.
Diversi i punti che non sono stati approvati nell'ultima seduta e che saranno riproposti  nell'ordine del giorno, tra cui, la discussione della modifica del regolamento per la disciplina delle concessioni ed autorizzazioni e per l'applicazione del canone di occupazione di spazi ed aree pubbliche (Cosap) e l'approvazione del nuovo schema dello Statuto del Consorzio universitario della Provincia di Agrigento. Anche l'approvazione del piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari provinciali, l'ordine del giorno del consigliere Lazzano sul completamento liceo scientifico statale "Fermi" di Sciacca e l'ordine del giorno della sesta Commissione lavori pubblici sul rilancio dell'edilizia saranno discussi dal prossimo consiglio.
Infine saranno riproposti la modifica dell'articolo 4 del regolamento per Consulta  dei Trasporti, la proposta del settore infrastrutture stradali relativa all'approvazione del regolamento per la classificazione delle strade appartenenti alla Provincia e la relazione del Presidente D'Orsi del primo semestre 2010.
 
Agrigentoweb
 
Torneo Ordini Enti, a febbraio i Play Off
Il Torneo Ordini Enti Pubblici di calcio a 8 organizzato dal Centro Sportivo Italiano di Agrigento, presieduto da Giovanni Messina, entra nel vivo. Infatti mancano 4 gare per concludere il girone e determinare la classifica finale. La formula del torneo prevede i play off che interesseranno tutte e 8 le squadre. Infatti si svolgeranno i quarti di finali, semifinali e finali. Questa la classifica attuale del torneo
Ordine Ingegneri 15
Polizia di Stato 9
Carabinieri 8
Ordine Avvocati 8
Beni Culturali 8
Studio Legale Gaziano 7
Ordine Architetti 6
Ass Palmisano (Provincia) 2
Al termine del torneo invernale, la stagione prosegue con la Coppa Primavera riservata sempre agli ordini professionali e agli enti pubblici.
 
Provincia. Il Presidente Buscemi convoca la Commissione dei Capigruppo
E' stata convocata giovedì 3 febbraio, alle ore 12:00 la Commissione dei Capigruppo dal Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi. I lavori della Commissione serviranno a stabilire la data del nuovo Consiglio Provinciale e i punti da inserire all'ordine del giorno. Diversi i punti che non sono stati approvati nell'ultima seduta e che saranno riproposti nell'ordine del giorno, tra cui, la discussione della modifica del regolamento per la disciplina delle concessioni ed autorizzazioni e per l'applicazione del canone di occupazione di spazi ed aree pubbliche (C.o.s.a.p.) e l'approvazione del nuovo schema dello Statuto del Consorzio universitario della Provincia di Agrigento. Anche l'approvazione del piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari provinciali, l'ordine del giorno del consigliere Lazzano sul completamento liceo scientifico statale "E. Fermi" di Sciacca e l'ordine del giorno della VI^ Commissione lavori pubblici sul rilancio dell'edilizia saranno discussi dal prossimo Consiglio. Infine saranno riproposti la modifica dell'art. 4 del regolamento per Consulta dei Trasporti, la proposta del settore infrastrutture stradali relativa all'approvazione del regolamento per la classificazione delle strade appartenenti alla Provincia e la relazione del Presidente D'Orsi del 1° semestre 2010.
 
Intimidazione a Sindaco di Siculiana: il Presidente del Consiglio Provinciale porta solidarietà in Consiglio straordinario
Il Presidente del Consiglio Provinciale di Agrigento, dr. Raimondo Buscemi, esprime grande preoccupazione per il nuovo atto intimidatorio subito da un amministratore della nostra provincia. "L'intimidazione al sindaco di Siculiana, Mariella Bruno - dice Buscemi - è un gesto da condannare fermamente e che testimonia ancora una volta a quale rischio si espongono gli amministratori dei nostri Comuni che intendono operare nel pieno rispetto della legalità".
Il Presidente Buscemi esprime per questo piena solidarietà a Mariella Bruno, che incontrerà personalmente nella seduta straordinaria del Consiglio comunale di Siculiana, convocata oggi alle ore 18.00 proprio per discutere questo nuovo episodio criminale. "Ho ritenuto di partecipare alla seduta consiliare" conclude Buscemi "non solo quale gesto di solidarietà, ma per testimoniare la vicinanza e il pieno sostegno a una donna in lotta per l'affermazione della legalità nel Comune di Siculiana".
 
Perlacittà
 
Il Presidente Buscemi convoca la Commissione dei Capigruppo alla Provincia di Agrigento
di Redazione
E' stata convocata per giovedì 3 febbraio, alle ore 12:00 la Commissione dei Capigruppo dal Presidente del Consiglio Provinciale  di Agrigento Raimondo Buscemi. I lavori della Commissione serviranno a stabilire la data del nuovo Consiglio Provinciale e i punti da inserire all'ordine del giorno. Diversi i punti che non sono stati approvati nell'ultima seduta e che saranno riproposti  nell'ordine del giorno, tra cui, la discussione della modifica del regolamento per la disciplina delle concessioni ed autorizzazioni e per l'applicazione del canone di occupazione di spazi ed aree pubbliche (C.o.s.a.p.) e l'approvazione del nuovo schema dello Statuto del Consorzio universitario della Provincia di Agrigento. Anche l'approvazione del piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari provinciali, l'ordine del giorno del consigliere Lazzano sul completamento liceo scientifico statale "E. Fermi" di Sciacca e l'ordine del giorno della VI^ Commissione lavori pubblici sul rilancio dell'edilizia saranno discussi dal prossimo Consiglio. Infine saranno riproposti la modifica dell'art. 4 del regolamento per Consulta  dei Trasporti, la proposta del settore infrastrutture stradali relativa all'approvazione del regolamento per la classificazione delle strade appartenenti alla Provincia e la relazione del Presidente D'Orsi del 1° semestre 2010.
 
Sicilia24h
 
Intimidazione Sindaco di Siculiana, Buscemi porta solidarietà in Consiglio straordinario
Il Presidente del Consiglio Provinciale di Agrigento, Raimondo Buscemi, esprime grande preoccupazione per il nuovo atto intimidatorio subito da un amministratore della nostra provincia. "L'intimidazione al sindaco di Siculiana, Mariella Bruno - dice Buscemi - è un gesto da condannare fermamente e che testimonia ancora una volta a quale rischio si espongono gli amministratori dei nostri Comuni che intendono operare nel pieno rispetto della legalità".
Il Presidente Buscemi esprime per questo piena solidarietà a Mariella Bruno, che incontrerà personalmente nella seduta straordinaria del Consiglio comunale di Siculiana, convocata oggi alle ore 18.00 proprio per discutere questo nuovo episodio criminale. "Ho ritenuto di partecipare alla seduta consiliare" conclude Buscemi "non solo quale gesto di solidarietà, ma per testimoniare la vicinanza e il pieno sostegno a una donna in lotta per l'affermazione della legalità nel Comune di Siculiana".
 
Provincia, convocata Commissione dei Capigruppo
E' stata convocata giovedì 3 febbraio, alle ore 12:00 la Commissione dei Capigruppo dal Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi. I lavori della Commissione serviranno a stabilire la data del nuovo Consiglio Provinciale e i punti da inserire all'ordine del giorno.
Diversi i punti che non sono stati approvati nell'ultima seduta e che saranno riproposti  nell'ordine del giorno, tra cui, la discussione della modifica del regolamento per la disciplina delle concessioni ed autorizzazioni e per l'applicazione del canone di occupazione di spazi ed aree pubbliche (C.o.s.a.p.) e l'approvazione del nuovo schema dello Statuto del Consorzio universitario della Provincia di Agrigento.
Anche l'approvazione del piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari provinciali, l'ordine del giorno del consigliere Lazzano sul completamento liceo scientifico statale "E. Fermi" di Sciacca e l'ordine del giorno della VI^ Commissione lavori pubblici sul rilancio dell'edilizia saranno discussi dal prossimo Consiglio.
Infine saranno riproposti la modifica dell'art. 4 del regolamento per Consulta  dei Trasporti, la proposta del settore infrastrutture stradali relativa all'approvazione del regolamento per la classificazione delle strade appartenenti alla Provincia e la relazione del Presidente D'Orsi del 1° semestre 2010.
 
Lavalledeitempli
 
Forum per l'acqua pubblica. Lettera aperta a D'Orsi
Egregio Signor Presidente,
lo scrivente forum provinciale acqua-beni comuni di Agrigento si rivolge alla S.V nella Sua qualità di presidente dell'ATO idrico 9, per esporre la problematica relativa alla sentenza n.335/08 della Corte Costituzionale e chiedere alla S.V interventi idonei alla tutela dei cittadini e alla salvaguardia della loro salute.
Come Lei ben sa con la citata sentenza la Corte Costituzionale ha sancito il principio che il corrispettivo per la depurazione delle acque reflue, voce che incide significativamente nella bollettazione sull'acqua, è da configurare come tassa e non come imposta, pertanto il cittadino è tenuto a versarlo in cambio del servizio di depurazione delle acque reflue fornito dall'ente gestore del S.I.I.
Scaturisce da questa premessa che laddove il servizio di depurazione non viene effettuato per mancanza di impianti o perché gli impianti esistenti non funzionano il tributo imposto e preteso dagli enti gestori si appalesa come arbitrario ed iniquo.
E' noto che alcuni comuni sono dotati di impianti, altri invece ne sono privi. Se un minimo di giustificazione può sussistere per il prelievo forzato- così come previsto dall'at.14,comma 1, della Legge 5 gennaio 1994 n° 36 (Legge Galli), parte dichiarata incostituzionale- in quei comuni sprovvisti di impianti di depurazione, basando tale prelievo sul presupposto che occorrono le risorse per la costruzione degli impianti, esso non trova alcuna giustificazione in quei comuni che sono già forniti di impianti di depurazione. Anzi, il mancato funzionamento di detti impianti non solo implica l'arbitrarietà del prelievo da parte del gestore, ma a nostro avviso comporta responsabilità civili e penali di tutti gli organismi preposti alla complessiva gestione del ciclo delle acque, laddove si verificano danni all'ambiente e alla salute dei cittadini per il mancato o inadeguato funzionamento  degli impianti di depurazione. Né questa ipotesi si fonda solo sui fatti di cronaca nazionale che vedono imputati per danni ambientali  pubblici amministratori e privati gestori, ma su precisi e circostanziati fatti locali che hanno visto l'ente gestore Girgenti Acque sanzionato pecuniariamente dal NOE per inefficace trattamento delle acque reflue, come avvenuto, ad esempio, per il depuratore di Raffadali. Questo forum vuole sottolineare che il suo obiettivo primario è il funzionamento degli impianti di depurazione perché la salubrità dell'ambiente è una precondizione per la salute dell'uomo; tuttavia in assenza di tale funzionamento per negligenza o incapacità delle'ente gestore il cittadino contribuente ha diritto al rimborso della quota bolletta imputata alla depurazione. Noi riteniamo che la responsabilità primaria degli uomini delle istituzioni, eletti dai cittadini, sia quella di salvaguardare la loro salute e l'ambiente in cui essi operano e vivono e che essi debbono adoperarsi perché eventuali interessi di privati soggiacciano all'imperativo inderogabile della tutela dell'interesse e del  benessere  delle comunità amministrate. Venir meno a questa responsabilità non significa solo abdicare ad un dovere istituzionale ma rendersi complice di interessi privati, sulla cui liceità saranno eventualmente altri organi ad intervenire e giudicare.
Noi sappiamo del Suo grande attivismo e della sua caparbietà quando si propone di raggiungere un obiettivo, come ad esempio l'aeroporto. Ci aspettiamo altrettanta determinazione e sollecito intervento nell'affrontare le questioni che ci siamo permessi di sottoporre alla Sua attenzione nella Sua qualità di presidente dell'ATO idrico 9 di Agrigento.
Per valutare assieme le questioni sollevate chiediamo che Lei fissi un incontro con una delegazione dello scrivente forum. Nell'attesa porgiamo distinti saluti.
p/Forum ProvincialeAcqua-Beni Comuni di  Agrigento
Vincenzo Lombardo (portavoce)

Agrigentooggi
 
Intimidazione sindaco di Siculiana, solidarietà dalla Provincia
Il Presidente del Consiglio Provinciale di Agrigento, dr. Raimondo Buscemi, esprime grande preoccupazione per il nuovo atto intimidatorio subito da un amministratore della nostra provincia. "L'intimidazione al sindaco di Siculiana, Mariella Bruno - dice Buscemi - è un gesto da condannare fermamente e che testimonia ancora una volta a quale rischio si espongono gli amministratori dei nostri Comuni che intendono operare nel pieno rispetto della legalità".
Il Presidente Buscemi esprime per questo piena solidarietà a Mariella Bruno, che incontrerà personalmente nella seduta straordinaria del Consiglio comunale di Siculiana, convocata oggi alle ore 18.00 proprio per discutere questo nuovo episodio criminale. "Ho ritenuto di partecipare alla seduta consiliare" conclude Buscemi "non solo quale gesto di solidarietà, ma per testimoniare la vicinanza e il pieno sostegno a una donna in lotta per l'affermazione della legalità nel Comune di Siculiana".

Provincia, il Presidente convoca la Commissione dei Capigruppo
E' stata convocata giovedì 3 febbraio, alle ore 12:00 la Commissione dei Capigruppo dal Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi. I lavori della Commissione serviranno a stabilire la data del nuovo Consiglio Provinciale e i punti da inserire all'ordine del giorno.
Diversi i punti che non sono stati approvati nell'ultima seduta e che saranno riproposti nell'ordine del giorno, tra cui, la discussione della modifica del regolamento per la disciplina delle concessioni ed autorizzazioni e per l'applicazione del canone di occupazione di spazi ed aree pubbliche (C.o.s.a.p.) e l'approvazione del nuovo schema dello Statuto del Consorzio universitario della Provincia di Agrigento.
Anche l'approvazione del piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari provinciali, l'ordine del giorno del consigliere Lazzano sul completamento liceo scientifico statale "E. Fermi" di Sciacca e l'ordine del giorno della VI^ Commissione lavori pubblici sul rilancio dell'edilizia saranno discussi dal prossimo Consiglio.
Infine saranno riproposti la modifica dell'art. 4 del regolamento per Consulta dei Trasporti, la proposta del settore infrastrutture stradali relativa all'approvazione del regolamento per la classificazione delle strade appartenenti alla Provincia e la relazione del Presidente D'Orsi del 1° semestre 2010.
 
Italiaoggi
 
In Sicilia il terzo polo è già spaccato sulle prossime amministrative
di Antonio Calitri 
Troppe anime nella nuova alleanza tra Udc, Fli, Api e Mpa che in Sicilia già si spacca sulle prossime elezioni amministrative. Con Raffaele Lombardo che schiera il suo Mpa o da solo o con il partito democratico e contro i partiti di Pier Ferdinando Casini, Gianfranco Fini e Francesco Rutelli.
Da Ragusa ad Agrigento e perfino a Bagheria, l'isola che doveva trasformarsi nel primo laboratorio del terzo o nuovo polo che sia è già ai materassi. Colpa delle elezioni amministrative della prossima primavera e di troppi galli nello stesso pollaio, ognuno che guarda in una direzione diversa. Fatto sta che come spesso avviene nelle peggiori liti, la guerra che rischia di aprire una frattura insanabile tra il movimento autonomista di Lombardo e il resto dell'alleanza è incominciata con un banale disaccordo. A Ragusa, il più grande centro siciliano interessato alle prossime elezioni amministrative, Fli Udc e Api si sono già schierati per la ricandidatura dell'attuale primo cittadino del Pdl, Nello Dipasquale, anche perché, per il capo regionale di Fli Pippo Scalia, «è la base che ce lo ha chiesto». Mentre Lombardo che sperava in una corsa solitaria del Nuovo Polo convinto di avere i numeri per battere gli avversari o per lo meno di andare al ballottaggio, si è arrabbiato e dopo aver inveito con un «cominciamo male» ha deciso di svincolarsi. E ora guarda al Pd. Come un effetto domino poi, in meno di 24 ore la scossa si è fatta sentire anche alla provincia di Agrigento dove il presidente dell'ente Eugenio D'Orsi (Mpa) alle prese con il rimpasto, su input del governatore vuole portare in giunta i democratici che appoggiano Lombardo in regione ma trovano muro sia nell'Udc che nei finiani. Un'altra goccia che ha costretto il governatore ha riunire gli stati generali dei suoi a Palermo dove ha fatto capire di prepararsi al peggio. A palazzo d'Orleans Lombardo ha chiesto ai dirigenti del suo partito di proporre nomi per potenziali sindaci in tutti i comuni al voto, da Bagheria a Campofelice e a Terrasini.

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