GIORNALE DI SICILIA
Gibbesi: tutto da rifare, i disappunto della giunta
All'amministrazione comunale non è piaciuta, e c'era da aspettarselo considerato che è tutt'altro che positiva, la risposta della terza commissione Attività Produttive dell'Assemblea regionale siciliana sulla diga Gibbesi. Nel corso del vertice palermitano di mercoledì sera, i cui risultati definitivi sono stati resi noti ieri mattina da Palazzo dell'Aquila, è infatti emerso (come aveva anticipato il rappresentante della Cisl Tony Licata) che "quanto sino ad oggi era stato prospettato - scrive il Comune - e programmato è saltato a causa delle recenti innovazioni normative e delle variazioni registrate in seno agli assetti politici e burocratici regionali". Insomma bisogna ricominciare tutto da capo e perciò, malgrado gli agricoltori licatesi attendano la canalizzazione da decenni, ci saranno ulteriori ritardi nella realizzazione delle opere. "La delegazione comunale - si legge nel documento di Palazzo dell'Aquila - che ha partecipato all'audizione presso la terza commissione Affari Generali ha espresso disappunto per quanto ha appreso, riguardo allo "stato di avanzamento dell'iter procedurale per la realizzazione della condotta di adduzione dalla diga sul Gibbesi al "vascone" Ripellino di Licata". "Nel corso del dibattito è stato evidenziato - scrive il Comune - il grave stato di crisi in cui versa Licata, sia per quanto concerne l'approvvigionamento idrico da destinare al settore agricolo, che per ciò che riguarda le risorse da destinare alla cittadinanza, ma dirigenti e tecnici degli assessorati regionali all'Agricoltura ed all'Energia, oltre ai rappresentanti del Consorzio Gela 5, dell'Ato Idrico e del Consorzio Agrigento 3, hanno praticamente comunicato che per quanto concerne la canalizzazione della diga sul Gibbesi occorre ricominciare l'iter con l'assegnazione dell'incarico di progettazione ed il reperimento delle risorse necessarie, nonché con l'espletamento di ogni altro adempimento complementare necessario al funzionamento della diga".
PROVINCIA
Consiglio, convocata nuova seduta
Il Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi ha convocato giorno 15 febbraio, alle ore 18:00, una seduta del Consiglio Provinciale con all'ordine del giorno: "Valutazioni sulla composizione della nuova Giunta Provinciale - Dibattito politico". La convocazione del Presidente Buscemi fa seguito alla richiesta di una seduta consiliare, ai sensi dell'art. 26 comma 3 dello Statuto che prevede la possibilità di convocare il Consiglio su domanda di almeno 1/5 dei suoi componenti. La richiesta è stata sottoscritta da undici Consiglieri provinciali appartenenti a diversi gruppi: Paci, Lazzano, Testone, Giovanni D'Angelo, Picone, Ruvolo, Carmelo D'Angelo, Roberto Gallo, Ignazio Di Prima, Angelo Bennici e Riccardo Gallo.
LA SICILIA
PROVINCIA
Interpellanza sul finanziamento del rifacimento della rete idrica
I consiglieri provinciali Evan Paci, capo gruppo "Pdl", Matteo Ruvolo, capo gruppo "Patto per il Territorio", Roberto Gallo, capo gruppo "La Destra", Arturo Ripepe capo gruppo "Pid" e Carmelo Avarello, capo gruppo "Sinistra e Libertà" hanno rivolto una interpellanza al presidente della Provincia D'Orsi e del consiglio provinciale Buscemi, sull'appalto per il rifacimento della rete idrica cittadina. «Premesso - scrivono - nel documento, che è stata finanziata con la delibera della Giunta Regionale di Governo del 30 dicembre 2010 la nuova rete idrica della Città di Agrigento con lo stanziamento dei primi 25 milioni di euro; che notizie di stampa lasciano intravedere iniziative atte ad eseguire i lavori attraverso sistemi che causerebbero equivoche interpretazioni tecnico - giuridiche tra fondi Pot e Fas; interpellano il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, che per la carica è anche il Presidente del Consorzio di Ambito - Servizio Idrico Integrato, per conoscere se le procedure che si vogliono seguire sono in linea con le normative vigenti e con i principi della concorrenza. Tanto per avere una risposta urgente in Consiglio Provinciale al fine di rasserenare l'opinione pubblica agrigentina che l'Ente Provincia e il suo Presidente sono Enti pubblici posti a tutela della trasparenza e della legalità e che nulla hanno a condividere con i tentativi di fare risorgere le logiche dei vecchi comitati di affari che hanno di fatto gestito, con altri soggetti, gli appalti pubblici nell'agrigentino negli anni '90».
RAFFADALI
Presentata la nuova Giunta municipale
RAFFADALI. È stata presentata ieri la nuova Giunta comunale guidata dal sindaco Silvio Cuffaro. Accanto al primo cittadino ci saranno gli assessori Luigi Argento, Salvatore Librici, Salvatore Tuttolomondo, Stefano Iacono Manno, Giuseppe Sicurello, Nino Di Noto e l'unica rappresentante del sesso femminile, Giovanna Vinti. A svolgere le funzioni di vicesindaco, Cuffaro ha voluto accanto a sé, Luigi Argento che già aveva ricoperto tale incarico nella prima giunta Cuffaro. Lo stesso sindaco, nel corso della conferenza stampa, ha chiarito i motivi delle sue scelte.
«Innanzitutto - ha spiegato Cuffaro - voglio ringraziare gli assessori uscenti per il grande lavoro svolto in questi mesi. Avevo però la necessità di dare nuovo slancio all'attività amministrativa e dopo diverse consultazioni con i consiglieri di maggioranza che in larga parte mi hanno dato il loro assenso, ho fatto le mie scelte. Si tratta di gente che ha voglia di impegnarsi e di lavorare per il bene della collettività e ho quindi voluto premiare questa volontà. Le deleghe che ho assegnato sono quelle già annunciate, voglio solo aggiungere che ho mantenuto per me quella all'urbanistica mentre quella alla cultura è rimasta vacante. Ciò perché, a breve, sarà nominato un consiglio direttivo della biblioteca comunale del quale farà sicuramente parte l'ex assessore Filippo Tarallo che, assieme ad altri sei componenti darà le linee guida per quanto riguarda le attività culturali».
Il Pd attacca la Giunta Pace
Primo attacco del Pd alla Giunta Pace. Lo fa il segretario Nino Tornambè, con una lettera che prende spunto da un articolo nel quale il primo cittadino Pace annunciava tagli derivanti dai mancati trasferimenti statali e regionali. Tornambè, dopo le tante feste messe su dal sindaco, attacca il primo cittadino per aggravi di spese sul bilancio comunale determinati dalla nomina del direttore generale del Comune e dei componenti dello staff del primo cittadino i quali avrebbero dovuto operare a titolo gratuito e nel contempo impone ai cittadini nuove tasse comunali, mai pagate prima, per certificazioni tecniche e autorizzazioni varie e per il parcheggio delle auto nelle pubbliche vie. Tornambè ricorda, che, a parte lista e candidato fantocci alle ultime amministrative (tra cui alcuni familiari di Pace), il candidato antagonista Smeraglia ha ottenuto il trasferimento da Palermo a Ribera a tamburo battente, con ufficio e carico economico sul Comune. Pare anche siano 57 le nuove tasse e i balzelli comunali che la popolazione dovrà sborsare in un periodo di grave crisi economica e con tantissimi soldi in meno trasferiti dallo Stato. «Abbiamo ottenuto il marchio Dop europeo - dice - ma il mercato ortofrutticolo di Donna Vanna, voluto dal consigliere provinciale Pace, oggi rimane chiuso con i coltivatori costretti a dovere portare il prodotto nei centri di raccolta gestiti da privati che dal commercio tendono giustamente ad avere un profitto. Mi chiedo possono vendersi le arance senza il marchio? Il consorzio di tutela è un circolo chiuso circoscritto a poche ditte?». Mentre il Pd è contro la centrale elettrica a biomassa, Tornambè chiede ancora di conoscere le sorti della casa degli anziani, dell'irrigazione e dell'accumulo dell'acqua negli invasi.
CARNEVALE. Il presidente della Provincia regionale non si sbilancia sulla possibilità di erogare un contributo
Ecco le allegorie dei carri in cartapesta
Entra nel vivo la costruzione dei carri allegorici che parteciperanno alla prossima edizione del Carnevale. Gran parte delle associazioni hanno già completato alcuni manufatti in cartapesta e dai bozzetti su carta sono già individuabili l'impostazione artistica e l'allegoria. Le associazioni in gara sostengono di essere a buon punto e che saranno pronti per le sfilate della settimana dedicata alla manifestazione. Nuova Arte 96, con il carro «Non ce n'è per Nettuno», si occupa delle piattaforme petrolifere; Saranno famosi 2007 con il carro "1861... Brandelli d'Italia", descrive un Paese diviso proprio in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia; l'associazione Argentina con il carro "Alla ricerca dell'oro nero", si occupa di petrolio, la risorsa che fa andare avanti il mondo; Smaniosa con «Sicilia, isola di l'amuri», dedica il carro alla valorizzazione delle bellezze naturali e artistiche dell'isola; Sos Spettacoli con "Mancu a Broadway", punta il dito sulla politica locale e sulle inefficienze della pubblica amministrazione; Nuova isola con il carro «Conto alla rovescia», punta sulla fatidica data del 2012; l'associazione Archimede con il carro «In bilico» descrive la crisi economica e gli italiani che è sempre più in rosso; in ultimo l'associazione Pirandello con il carro «E tu credi ancora nelle favole ?», fa riferimento alle promesse che i politici non mantengono, ed in questo caso ai capannoni che non sono stati ancora realizzati. Il carro allegorico del Peppe Nappa, sarà invece realizzato dall'associazione Punto e a capo e come sempre sottolinea il carattere gioviale della comunità locale. La macchina organizzativa dai suo canto prosegue l'attività per mettere su il programma e individuare altri possibili canali di finanziamento. Ieri è stato in città il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi. Lo hanno convito a visitare i garage dove vengono allestiti i carri allegorici, sperando di persuaderlo ad erogare quel contributo che quest'anno appare incerto. La visita di D'Orsi era stata richiesta espressamente da Ferrara e sponsorizzata anche dal deputato regionale Roberto Di Mauro. Dopo aver visto quanto coinvolgimento di maestranze e di allegoria c'è dietro la popolare festa saccense, il presidente della Provincia pale abbia deciso di cambiare idea. D'Orsi, come tutti quelli che per la prima volta assistono alle fase di costruzione delle opere in cartapesta, ha manifestato un grande entusiasmo e lodato con affettuose parole l'encomiabile lavoro delle maestranze. Alla domanda se darà il via libera al contributo, ha dispensato un incoraggiante sorriso, che gli organizzatori non sanno se interpretare come un si o come la conseguenze degli assaggi di vino appioppati dai carristi.
Gibbesi, si riparte da zero
Delusione alla riunione all'Ars: il progetto deve ricominciare daccapo
Diga Gibbesi, anno zero. Nel corso di un incontro che si è tenuto nei giorni scorsi a Palermo dinanzi ai componenti della terza commissione attività produttive all'Ars, è emerso che l'iter per la progettazione delle opere di canalizzazione delle acque invasate dovrà ripartire da zero. Dall'incontro sarebbe emerso che quanto sino ad oggi era stato prospettato e programmato, è praticamente saltato a causa delle recenti innovazioni normative e delle variazioni registrate in seno agli assetti politici e burocratici regionali. Insomma, cambiata la legge, i tempi per vedere arrivare nelle campagne di Licata l'acqua invasata all'interno della Diga Gibbesi di Sommatino, si allungano a dismisura. Non che gli agricoltori di Licata abbiano mai sperato di potere irrigare con quell'acqua i loro campi, troppe promesse e troppe illusioni sono state prospettate al comparto negli ultimi decenni, ma questa volta qualche segnale incoraggiante pareva esserci. Ed invece la delegazione comunale, capeggiata dal sindaco Angelo Graci è tornata a Licata con le pive nel sacco. I partecipanti alla riunione, sindaco, assessori, commissario straordinario e sindacalisti di Cgil e Cisl hanno espresso «disappunto», forse un po' poco per quella che può essere annoverata tra le eterne incompiute della politica siciliana. I dirigenti e i tecnici degli assessorati regionali all'Agricoltura ed all' Energia oltre che dai rappresentanti del Consorzio Gela 5 e dell'Ato Idrico e del Consorzio Agrigento 3 hanno praticamente comunicato che per quanto concerne la canalizzazione della diga sul Gibbesi, «occorre ricominciare l'iter con l'assegnazione dell'incarico di progettazione ed il reperimento delle risorse necessarie, nonché con l'espletamento di ogni altro adempimento complementare necessario al funzionamento della diga». Solo a fine seduta, l'on. Vincenzo Marinello, è riuscito a strappare la proposta di indire una conferenza di servizio, da qui a quindici giorni, con la partecipazione dei presenti alla riunione di ieri allargati agli assessori regionali, o loro delegati, dell'Agricoltura, delle Infrastrutture e dell'Energia.
SOLE 24 ORE
Torino e Parma i grandi municipi più beneficiati dalla nuova «salvaguardia»
Sconti sul patto per 1.400 comuni
L'obiettivo 2011 non può superare una percentuale variabile sulla spesa corrente - Il meccanismo premia soprattutto le realtà minori
MILANO. Alla fine sono quasi 1.400 i comuni che nelle regole definitive del patto di stabilità incontrano uno sconto più o meno consistente rispetto alle previsioni originarie, scritte nella legge di stabilità. Merito delle «clausole di salvaguardia», differenziate a seconda della dimensione dei Comuni, che hanno ottenuto l'ok nella Conferenza stato-città della scorsa settimana e che evitano le cure da cavallo che in molti enti sarebbero scaturite dall'applicazione automatica della regola generale. In termini assoluti, lo sconto maggiore arriva a Torino, dove il saldo di bilancio necessario a rispettare il patto 2011 scende di 30 milioni di euro, seguita da Panna (-19 milioni), e Taranto (-14,5 milioni); sono però soprattutto molti comuni medio-piccoli a tirare un sospiro di sollievo e a incontrare «sconti» clic nei casi limite arrivano al 9000 rispetto all'obiettivo originario (i dati di ogni comune sono disponibili sul sito dell'Ifel). Al bilancio dello stato la novità non costa troppo, perché utilizza 5o dei 480 milioni di «extra dote» per gli enti locali individuata con la legge di stabilità, ma sul territorio al novità fa la differenza: gli altri 130 milioni hanno preso la strada verso Milano (no al comune e 20 alla provincia), per onorare l'impegno statale ad aiutare la città impegnata nelle realizzazioni per l'Expo. Per capire il problema del patto di stabilità "originario" bisogna fare un passo indietro. Il patto di stabilità 2011 introduce un doppio obiettivo: i comuni devono prima di tutto raggiungere il saldo zero, che pareggia entrate e uscite calcolate con il metodo della «competenza mista» (competenza di parte corrente e cassa di conto capitale) e a questo devono aggiungere un obiettivo ulteriore, differenziato per ogni ente e calcolato come miglioramento percentuale rispetto alla media della spesa corrente 2006/2008. Così individuato, l'obiettivo va raffrontato a quello che si sarebbe ottenuto applicando i vecchi parametri, quelli scritti nella manovra estiva del 2008, C il 5000 della differenza va tolto (se positiva) o aggiunto (se negativo) all'obiettivo. Nonostante tutte le precauzioni, accesa la calcolatrice si è scoperto che in molti comuni l'applicazione di queste regole si traduce in obiettivi-monstre, praticamente impossibili da raggiungere anche dove lo stato dei conti locali è buono. t)i qui l'introduzione di tre clausole di salvaguardia, che impediscono all'obiettivo assegnato a ogni comune di superare una percentuale della spesa corrente: il tetto, nel Dpcm esaminato dalla Conferenza stato-città, è stato fissato al 10,500 nei comuni sopra i 200mila abitanti, si attesta al 7% in quelli fra 10mila e 200mila e scende al 5,4%, nei comuni più piccoli soggetti al patto, quelli fra mila e 10mila abitanti. Un meccanismo che ha il pregio di misurare le richieste del patto sulle forze (e le dimensioni) effettive dei bilanci comunali e concentra gli sconti sui comuni più piccoli, che in molti casi si erano visti presentare il conto più salato: il record va a Loreggia, in provincia di Padova, che a causa di una super-spesa corrente registrata nel 2007 per l'acquisto della rete del gas (con successiva, e lucrosa, messa a gara) si è vista recapitare dal patto 2011 Un obiettivo da 2,6 milioni di euro, più del 60% della spesa corrente: con le nuove regole l'obiettivo scende a 150 mila euro. Tra i super-beneficiati anche Maiolati Spontini, che l'anno scorso è stato incoronato dall'Economia come comune con i conti migliori d'Italia nel decreto di ripartizione dei premi ai «virtuosi», ma nonostante questo avrebbe dovuto centrare nel 2011 un obiettivo da 3,5 milioni (sceso ora a 35omila euro). Archiviato il problema del patto, ora gli amministratori locali lanciano l'allarme sul rischio di un mega-buco di cassa sui trasferimenti. L'avvio del federalismo cancella infatti il classico assegno statale, ma i ritardi del decreto sul fisco municipale non faranno arrivare i nuovi fondi prima di giugno, mentre la prima rata dei trasferimenti scatterebbe a fine febbraio: la partita vale 3 miliardi di euro, e l'Anci ha scritto ieri una lettera ai ministri Tremonti, Calderoli, Maroni e Fitto per chiedere che nella fase transitoria siano garantiti i vecchi fondi.
Angelo Rughetti
«Fuori dai vincoli chi hi i conti a posto»
«Tra gli sconti sul patto ci 360 milioni recuperati con le nuove regole per gli enti commissariati la trattativa con il governo ha portato in dote 710 milioni, un risultato molto positivo. Per un cambio di passo, però, bisogna intervenire più a fondo sulle regole, e far uscire dall'applicazione del patto di stabilità i comuni che hanno avanzi di bilancio». Messa una pezza ai conti del 2010, gli amministratori locali guardano avanti e Angelo Rughetti, segretario generale dell'Anci, punta tutte le carte sul tema delle risorse locali per gli investimenti, in una serie di proposte che in più punti incontrano il «manifesto» delle imprese per il rilancio (su cui si veda Il Sole 24 Ore di martedì).
-Finora tutti i tentativi di premiare i «virtuosi» sono andati a vuoto. Come se ne esce?
Rimuovendo i paradossi: se l'applicazione del patto porta a un comune un saldo positivo, perché mai non può utilizzare quelle risorse?
- Soluzioni?
Prima di tutto, bisogna liberare gli investimenti: un'ipotesi è fare un'operazione secca, che esclude tout court dal patto le spese per nuove infrastrutture.
- L'idea, però, costa.
Lo stato dovrebbe trovare risorse per coprirla, ma altri paesi lo fanno proprio per la centralità degli investimenti locali. L'alternativa è stabilire a inizio anno le quote di investimenti da assegnare a ogni comparto.
- In che modo?
Bisogna intervenire sulle regole contabili. Oggi i comuni sono i più penalizzati, perché hanno bilanci più piccoli delle regioni ma sono quelli che effettuano i pagamenti, bloccati dal patto di stabilità. Una ripartizione diversa libererebbe risorse e farebbe ripartire investimenti e pagamenti sul territorio. Ci sono poi da recuperare le risorse dei comuni che ogni anno "spariscono".
- Cioè?
Ogni anno i comuni superano l'obiettivo assegnato di circa un miliardo, ma nell'assegnazione degli obiettivi si riparte sempre da zero. Quei soldi devono invece rimanere nei comuni, e concorrere ad alimentare i nuovi investimenti.
AGRIGENTOWEB
Nuova convocazione del Consiglio Provinciale il 15 febbraio su richiesta di 11 Consiglieri
Il Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi ha convocato giorno 15 febbraio, alle ore 18:00, una seduta del Consiglio Provinciale con all'ordine del giorno: "Valutazioni sulla composizione della nuova Giunta Provinciale - Dibattito politico". La convocazione del Presidente Buscemi fa seguito alla richiesta di una seduta consiliare, ai sensi dell'art. 26 comma 3 dello Statuto che prevede la possibilità di convocare il Consiglio su domanda di almeno 1/5 dei suoi componenti. La richiesta è stata sottoscritta da undici Consiglieri provinciali appartenenti a diversi gruppi: Paci, Lazzano, Testone, Giovanni D'Angelo, Picone, Ruvolo, Carmelo D'Angelo, Roberto Gallo, Ignazio Di Prima, Angelo Bennici e Riccardo Gallo.
"Voto di scambio alle comunali del 2006 a Porto Empedocle", scontro in aula fra Firetto e Guarraci
Ex sindaco contro sindaco. Ieri mattina, davanti al gip Stefano Zammuto, si è celebrata l'udienza per decidere sull'archiviazione dell'indagine a carico del primo cittadino di Porto Empedocle Calogero Firetto. Orazio Guarraci, il candidato a sindaco sconfitto al ballottaggio del 2006, ha denunciato il suo rivale di avere "comprato" dei voti. La Procura, dopo quattro anni di approfondite indagini, ha ritenuto infondate le accuse e ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta, avviata come "atto dovuto" dopo la querela. Guarraci ha presentato un'opposizione alla richiesta di archiviazione. Ieri mattina si è celebrata l'udienza per esporre le ragioni di tutte parti. Il pm Antonella Pandolfi ha insistito per la richiesta di archiviazione. L'avvocato Arnando Faro, difensore di Guarraci nella qualità di "parte offesa", ha invece chiesto l'imputazione del sindaco per l'accusa di voto di scambio. L'avvocato Angelo Farruggia, difensore di Firetto, ha contrattaccato chiedendo che lo stesso Guarraci venga indagato per calunnia e altri reati. Il giudice deciderà nei prossimi giorni.
Enti partecipati, interrogazione di Paci e Lazzano sulle nomine provinciali
I Consiglieri Provinciali del PDL Ivan Paci e Mario Lazzano, attraverso un'interrogazione urgente, chiedono al presidente della Provincia Eugenio D'Orsi di conoscere "quali e quanti sono i membri di nomina provinciale presso tutti gli Enti partecipati dalla Provincia Regionale di Agrigento, e quali sono stati i criteri di nomina adottati".
Gli interroganti chiedono urgente risposta durante la prossima seduta del Consiglio Provinciale.
Rifacimento della rete idrica. Interpellanza urgente presentata al Presidente D'Orsi
I Consiglieri Provinciali Paci Ivan capo gruppo "PDL" , Ruvolo Matteo capo gruppo "Patto per il Territorio", Gallo Roberto capo gruppo "La Destra", Ripepe Arturo capo gruppo "PID" e Avarello Carmelo capo gruppo "Sinistra e Libertà", hanno inviato al presidente della provincia un'interpellanza urgente che mira a conoscere le procedure che si vogliono seguire sono in linea con le normative vigenti e con i principi della concorrenza in merito all'appalto dei lavori per il rifacimento della rete idrica. "Tanto per avere una risposta urgente in Consiglio Provinciale al fine di rasserenare l'opinione pubblica agrigentina che l'Ente Provincia e il suo Presidente sono Enti pubblici posti a tutela della trasparenza e della legalità e che nulla hanno a condividere con i tentativi di fare risorgere le logiche dei vecchi comitati di affari che hanno di fatto gestito, con altri soggetti, gli appalti pubblici nell'agrigentino negli anni '90" si legge nell'interpellanza.
SICILIA 24 H
Si fascianu a testa prima di rumpirisilla...
Interpellanza urgente probabilmente per sola aria fritta.
Eppure, pur di apparire, anche una bufala riesce a darti da parte dei media qualche minuto di celebrità. Loro sono cinque consiglieri provinciali e si chiamano Ivan Paci (Pdl), Matteo Ruvolo (Patto per il Territorio), Roberto Gallo (La Destra), Arturo Ripepe (Pid) e Carmelo Avarello (Sinistra e Libertà). A quanto pare solo loro hanno certezza del fatto che esistono già pronti su un piatto d'argento i "primi" 25 milioni di euro già destinati dal Governo regionale per la sistemazione e il rifacimento della rete idrica di Agrigento. I cinque consiglieri provinciali sono talmente tanto convinti dell'esistenza di quei soldi che vanno già oltre, e chiedono al presidente della Provincia Eugenio D'Orsi "se ci sono iniziative atte ad eseguire i lavori attraverso sistemi che causerebbero equivoche interpretazioni tecnico-giuridiche tra fondi Pot e fondi Fas".
Sempre gli stessi cinque chiedono al presidente D'Orsi, nella qualità di presidente anche del Consorzio di Ambito-Servizio Idrico Integrato, "se le procedure che si vogliono seguire sono in linea con le normative vigenti e con i principi della concorrenza". I cinque, al fine di "far rasserenare l'opinione pubblica", chiedono una risposta urgente "onde evitare il risorgere delle logiche dei vecchi comitati di affari degli anni 90...". Ma dove è la certezza che in realtà quei 25 milioni di euro sono pronti per essere investiti? Come hanno questa certezza? Saranno rimasti impressionati del fatto che il sindaco di Agrigento Zambuto abbia voluto offrire la cittadinanza onoraria al presidente Lombardo?
Dopo la presentazione in pompa magna ad Agrigento con tanto di visita di Lomabrdo, è calato il silenzio più assoluto; nessuno ha più parlato nè di finanziamenti nè di rete idrica. Non so se posso farlo, ma invito i cinque consiglieri provinciali, prima di lasciarsi andare ad inutili e strumentali polemiche con il presidente D'Orsi (usando non tanto sommessamente il nome della società che dovrebbe gestire i lavori) a fare una capatina a Palermo per vedere se in realtà quei soldi sono già pronti per essere destinati alla rete idrica agrigentina; nessuno, ancora oggi, ha visto uno straccio di carta seria (e ripetiamo seria) che comprovi l'avvenuto affidamento dei 25 milioni di euro. Successivamente, quando (e se) porteranno notizie positive dal capoluogo siciliano (tutti gli agrigentini le stiamo aspettando), sarà il caso di interpellare il presidente D'Orsi per i "rilevamenti" del caso, ma non prima di aver dato una lettura al contratto stipulato con la Società di Ambito per vedere cosa c'è scritto nella voce "lavori di rifacimento della rete idrica" e soprattutto a chi spetta effettuarli. Essere a conoscenza dei contenuti del contratto significherebbe evitare inutili e demagogiche polemiche che scadono nella bassezza più totale. Non solo: anche l'opinione pubblica rimarrebbe molto meno "turbata" da questi fatti. Perchè turbare la serenità degli agrigentini diffondendo notizie di cui non vi è uno straccio di certezza? Perchè turbare la serenità degli agrigentini solo per fare opposizione politica? Perchè turbare la serenità degli agrigentini solo per prestare il fianco a qualche organo di stampa? Andate a Palermo e se avete le palle tornate ad Agrigento con i 25 milioni di euro, invece di tediare una intera popolazione con le vostre cazzate!
AGRIGENTOFLASH
Consiglio provinciale, dibattito sulla nuova Giunta
Il Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi ha convocato giorno 15 febbraio, alle ore 18, una seduta del Consiglio Provinciale con all'ordine del giorno: "Valutazioni sulla composizione della nuova Giunta Provinciale - Dibattito politico". La convocazione del Presidente Buscemi fa seguito alla richiesta di una seduta consiliare, ai sensi dell'art. 26 comma 3 dello Statuto che prevede la possibilità di convocare il Consiglio su domanda di almeno 1/5 dei suoi componenti. La richiesta è stata sottoscritta da undici Consiglieri provinciali appartenenti a diversi gruppi: Paci, Lazzano, Testone, Giovanni D'Angelo, Picone, Ruvolo, Carmelo D'Angelo, Roberto Gallo, Ignazio Di Prima, Angelo Bennici e Riccardo Gallo.
Nuove rete idrica, interpellanza a D'Orsi
I Consiglieri Provinciali Ivan Paci, capo gruppo "PDL" , Matteo Ruvolo, capogruppo "Patto per il Territorio", Roberto Gallo, capogruppo "La Destra", Arturo Ripepe, capo gruppo "Pid" e Carmelo Avarello, capogruppo "Sinistra e Libertà"hanno rivolto un'interpellanza al presidente della Provincia regionale di Agrigento in merito ai lavori per la nuova rete idrica di Agrigento, finanziata con 25 mln di euro. Chiedono al presidente della Provincia Regionale di Agrigento, che per la carica è anche il Presidente dell'Ato idrico, di conoscere se le procedure che si vogliono seguire sono in linea con le normative vigenti e con i principi della concorrenza. Ciò "al fine di rasserenare l'opinione pubblica agrigentina che l'Ente Provincia e il suo presidente sono Enti pubblici posti a tutela della trasparenza e della legalità e che nulla hanno a condividere con i tentativi di fare risorgere le logiche dei vecchi comitati di affari che hanno di fatto gestito, con altri soggetti, gli appalti pubblici nell'agrigentino negli anni '90″.
INFOAGRIGENTO
Consiglio provinciale: fissata per il 15 la discussione sul D'Orsi ter
Della delicata situazione politica in seno alla provincia di Agrigento se ne occuperà adesso il consiglio provinciale. Infatti, il Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi ha convocato giorno 15 febbraio, alle ore 18:00, una seduta del Consiglio Provinciale con all'ordine del giorno: "Valutazioni sulla composizione della nuova Giunta Provinciale - Dibattito politico".
La convocazione del Presidente Buscemi fa seguito alla richiesta di una seduta consiliare, ai sensi dell'art. 26 comma 3 dello Statuto che prevede la possibilità di convocare il Consiglio su domanda di almeno 1/5 dei suoi componenti. La richiesta è stata sottoscritta da undici Consiglieri provinciali appartenenti a diversi gruppi: Paci, Lazzano, Testone, Giovanni D'Angelo, Picone, Ruvolo, Carmelo D'Angelo, Roberto Gallo, Ignazio Di Prima, Angelo Bennici e Riccardo Gallo.
PERLACITTA'
Il 15 febbraio seduta del consiglio provinciale di Agrigento dedicata alla nuova giunta
Il Presidente del Consiglio Provinciale di Agrigento, Raimondo Buscemi, ha convocato giorno 15 febbraio, alle ore 18:00, una seduta del Consiglio Provinciale con all'ordine del giorno: "Valutazioni sulla composizione della nuova Giunta Provinciale - Dibattito politico". La convocazione del Presidente Buscemi fa seguito alla richiesta di una seduta consiliare, ai sensi dell'art. 26 comma 3 dello Statuto che prevede la possibilità di convocare il Consiglio su domanda di almeno 1/5 dei suoi componenti. La richiesta è stata sottoscritta da undici Consiglieri provinciali appartenenti a diversi gruppi: Paci, Lazzano, Testone, Giovanni D'Angelo, Picone, Ruvolo, Carmelo D'Angelo, Roberto Gallo, Ignazio Di Prima, Angelo Bennici e Riccardo Gallo.
AGRIGENTOINFORMAZIONI
COLPO DI FULMINE DI MESSANA PER D'ORSI
IL PD SI INCHINA ALL'MPA
Il Pd con il suo segretario provinciale Emilio Messana rompe gli indugi e passa nella maggioranza al soldo dell'Mpa e del presidente Eugenio d'Orsi, che aveva sfidato contrapponendo Giandomenico Vivacqua. Si ripete il ribaltone portata a termine alla Regione ed in cui non si riconoscono migliaia di iscritti e di simpatizzanti del partito democratico. Il Pd si inchina all'Mpa pronto a mettersi in riga agli ordini del presidente Eugenio D'Orsi riconoscendogli il merito, spiega Messana, di avere proceduto responsabilmente alla nomina della nuova giunta, composta da tecnici, che sancisce anche nella nostra provincia la rottura del centrodestra. "Il Pd, aggiunge , Messana, è interessato a sviluppare nel nostro territorio insieme alle altre forze del centrosinistra un confronto politico e programmatico con quei partiti, riformisti e moderati, in particolare il Movimento per le Autonomie, disponibili a costruire l'alternativa al centrodestra".
Messana annuncia che nelle prossime ore una delegazione del Pd si incontrerà con l'Mpa e con D'Orsi per approfondire le priorità programmatiche e le questioni politiche ancora aperte.
CANICATTIWEB
Nuova convocazione del Consiglio Provinciale il 15 febbraio su richiesta di 11 Consiglieri
Il Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi ha convocato giorno 15 febbraio, alle ore 18:00, una seduta del Consiglio Provinciale con all'ordine del giorno: "Valutazioni sulla composizione della nuova Giunta Provinciale - Dibattito politico". La convocazione del Presidente Buscemi fa seguito alla richiesta di una seduta consiliare, ai sensi dell'art. 26 comma 3 dello Statuto che prevede la possibilità di convocare il Consiglio su domanda di almeno 1/5 dei suoi componenti. La richiesta è stata sottoscritta da undici Consiglieri provinciali appartenenti a diversi gruppi: Paci, Lazzano, Testone, Giovanni D'Angelo, Picone, Ruvolo, Carmelo D'Angelo, Roberto Gallo, Ignazio Di Prima, Angelo Bennici e Riccardo Gallo.
Comunicalo
REALMONTE
Consiglio straordinario contro le intimidazioni agli amministratori agrigentini
Realmonte. "Misure straordinarie a tutela di chi opera per la legalità e per la democrazia in prima fila in provincia di Agrigento". E' la richiesta al governo nazionale contenuta nel documento approvato all'unanimità dal Consiglio comunale di Realmonte riunitosi in seduta straordinaria per esprimere solidarietà agli amministratori agrigentini presi di mira con atti intimidatori. Presenti alla seduta il presidente della Provincia, Eugenio D'orsi, il sindaco di Licata Angelo Graci, il sindaco di Menfi Michele Botta, il sindaco di Siculiana Mariella Bruno e il sindaco di Porto Empedocle Calogero Firetto, tutti amministratori che recentemente "sono stati vittime di gravi ed inquietanti episodi di intimidazione e di gesti di violenza criminale". Il consiglio comunale di Realmonte "respinge con forza il tentativo di condizionare, con gesti di chiara matrice criminosa e mafiosa, l'operato di coloro che quotidianamente svolgono con grande dedizione, serietà competenza e spirito di sacrificio proprio compito" invitando "tutte le forze politiche, sindacali, la magistratura, le forze dell'ordine, la società civile, le forze produttive ed in modo particolare i giovani ad unirsi nel comune obbiettivo di respingere con fermezza ogni tentativo di turbare i principi di legalità e trasparenza".
Consiglio Provinciale, nuova convocazione il 15 febbraio
Il Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi, ha convocato giorno 15 febbraio, alle ore 18:00, una seduta del Consiglio Provinciale con all'ordine del giorno: "Valutazioni sulla composizione della nuova Giunta Provinciale - Dibattito politico". La convocazione del Presidente Buscemi fa seguito alla richiesta di una seduta consiliare, ai sensi dell'art. 26 comma 3 dello Statuto che prevede la possibilità di convocare il Consiglio su domanda di almeno 1/5 dei suoi componenti. La richiesta è stata sottoscritta da undici Consiglieri provinciali appartenenti a diversi gruppi: Paci, Lazzano, Testone, Giovanni D'Angelo, Picone, Ruvolo, Carmelo D'Angelo, Roberto Gallo, Ignazio Di Prima, Angelo Bennici e Riccardo Gallo.
Agrigentonotizie
Il Consiglio provinciale si riunisce giorno 15 febbraio
Il presidente del Consiglio provinciale Raimondo Buscemi fa sapere tramite una nota stampa che ha convocato giorno 15 febbraio, alle 18, una seduta del Consiglio provinciale con all'ordine del giorno: "Valutazioni sulla composizione della nuova Giunta provinciale e dibattito politico". La richiesta è stata sottoscritta da undici Consiglieri provinciali appartenenti a diversi gruppi: Paci, Lazzano, Testone, Giovanni D'Angelo, Picone, Ruvolo, Carmelo D'Angelo, Roberto Gallo, Ignazio Di Prima, Angelo Bennici e Riccardo Gallo.
Luigi Gentile: "Prima i candidati per le comunali, poi la Giunta"
Tra le forze politiche coinvolte in questi giorni nella creazione del nuovo cartello "Lombardiano" in provincia di Agrigento è quella che ad oggi si è esposta meno, ha commentato meno, che ha reso palesi meno le difficoltà che tutti i partiti, in questo momento di confusione affrontano. Si tratta di Futuro e Libertà, ad Agrigento al fianco di Mpa, Pd, Udc e Forza del sud, e in attesa di poter entrare nella terza Giunta D'Orsi con due assessori. Posti, ad oggi, blindatissimi, che aspettano di essere colmati dopo che Fli effettuerà le valutazioni del caso. Riflessioni che riguarderanno il futuro del nuovo polo soprattutto in vista delle prossime elezioni amministrative. "Entro la prossima settimana - ci spiega il deputato regionale Luigi Gentile - avremo un incontro con i responsabili dei partiti per fare il punto sulla situazione di questo nuovo schieramento e per giungere a candidature unitarie per le prossime elezioni comunali". E' quindi ancora presto per parlare di nomi, che saranno avanzati solo dopo accordi riguardanti i candidati a sindaco. Gentile minimizza le voci che parlavano di un vero e proprio scontro tra lui e l'aragonese Pippo Scalia, coordinatore regionale del Fli. "Tra me e lui c'è stato solo un chiarimento - spiega - nato da una differenza di visione. Scalia vede la situazione sul piano regionale, io su quello più locale. Per me la vicenda della Giunta provinciale si poteva concludere anche senza guardare al quadro regionale, ma è giusto dare un contorno preciso al nuovo polo". Circa la situazione della Giunta comunale di Domenico Russello Gentile è chiaro. "Abbiamo deciso di allargare quella che inizialmente era una squadra monocolore - dichiara - per consentire al sindaco di governare per il restante anno e mezzo con serenità. Il partito ha assunto una posizione chiara dinnanzi a tutte le forze politiche senza nessuna preclusione". Sostegno poi di Gentile alla Giunta D'Orsi: "è tecnica, sganciata dai partiti, e questo può consentire la presenza di tutti (Pd, Fds, Udc ndr)", anche contro le critiche avanzate alle professionalità dei neo-assessori:"ci sono deleghe - ha assicurato - che può ricoprire anche un pediatra". Attendiamo con fiducia.