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Rassegna stampa del 1° marzo 2011

 

GIORNALE DI SICILIA
 
PROVINCIA. Dopo la bocciatura della modifica allo Statuto fatta nell'ultima seduta del Consiglio. Il PdL rinnova le critiche
Università, D'Orsi scende in difesa di Mifsud: «Ingiusto colpire un uomo di cultura»
Dopo aver incassato la bocciatura delle modifiche allo Statuto del Cupa, il presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, passa al contrattacco. E lo fa mettendosi a fianco il presidente dell'università agrigentina, Josef Mifsud, il componente del CdA Rolando Montalbano, il delegato dell'Università di Palermo Lucio Milazzo e l'assessore provinciale alla Cultura Katea Ferrara. «Voglio ricordare che Josef Mifsud lavora esclusivamente per la crescita della nostra Università - ha spiegato ieri in conferenza stampa il presidente D'Orsi - l'unico vero investimento della politica sul nostro territorio negli ultimi 30 anni. Mifsud è stato raggiunto da critiche ingenerose, e da uomo di cultura qual è voleva anche dimettersi, recedendo dal suo proposito solo per il suo alto senso di responsabilità». Josef Mifsud ha riassunto alcuni risultati, precisando che la proposta di modifica dello Statuto bocciata dal Consiglio provinciale non era stata proposta né da D'Orsi né da lui stesso, bensì dal Cda del Cupa. «Una proposta - ha aggiunto - che peraltro prevedeva la possibilità di sfiducia nei confronti del Presidente del Cupa stesso». D'Orsi ha aggiunto che non riproporrà al Consiglio provinciale le modifiche e che nel 2012 riproporrà Josef Mifsud alla presidenza del Cupa.
Secca la reazione dell'opposizione consiliare. Per il Pdl è intervenuto il capogruppo Ivan Paci che ha definito quella del presidente D'Orsi la «politica schizofrenica». «Il Pdl - ha spiegato Paci - non ha mai discusso di tali modifiche allo statuto del Cupa, nemmeno quando era in maggioranza. Ma ammesso, e non concesso che ne avessimo discusso, non avremmo mai potuto avallare scelte di bassa politica come l'allargamento del Cda per sistemare qualche amico dei politici, né tanto meno avremmo consentito di creare una figura direzionale che costerebbe 100 mila euro alle casse dell'ente. Da una parte - aggiunge il capo- gruppo del Pdl - il presidente D'Orsi predica bene e dall'altra razzola male. Ci chiede di diminuire le spese, tagli tutto, anche la sagra riservata ai disabili e poi nomina un consulente a 9 mila euro per accaparrarsi il favore di Forza del sud. I soldi o ci sono o non ci sono, ma non possono esserci per esigenze di bassa politica». 
 
L'area che fa capo a Genovese potrebbe staccarsi già oggi. Lupo: Cracolici non è in discussione
Pd, il gruppo resta spaccato - Scissione sempre più vicina
Niente intesa sull'appoggio a Lombardo. Rischia la riforma elettorale
Messaggio di Lupo a Lombardo sul rimpasto: «Valiamo il 50% della coalizione, non imponiamo diktat ma non ne accettiamo». Fallica: «Miccichè sia il candidato di tutto il centrodestra».
PALERMO. Il Pd arriva alla prima verifica senza un'ipotesi di accordo. La spaccatura nel gruppo parlamentare non è stata ricucita nel week end e oggi l'area che fa capo a Francantonio Genovese potrebbe annunciare la creazione di un gruppo autonomo. Antonello Cracolici riunirà il gruppo all'Ars. Genovese ritiene quello fra Cracolici e Lombardo un rapporto privilegiato e chiede che la sua corrente, Innovazioni, pesi di più nel gruppo ma anche nella giunta, dove si chiede l'ingresso con assessori politici: «Non siamo ancora a livello di una rottura totale ma possiamo arrivarci» è la previsione di Genovese per la giornata. Ieri il segretario Giuseppe Lupo ha rilanciato per tenere tutti insieme: «Cracolici non è in discussione ma i margini per una sintesi ci sono. Nel Pd c'è un consenso diffuso per la formazione di un governo politico che apra una nuova fase, considerato che il cambio di rotta che abbiamo chiesto a Lombardo stenta ad arrivare». Lupo ha messo sul tavolo i numeri del Pd nella maggioranza: «Valiamo il 50% della coalizione, non imponiamo diktat ma non ne accettiamo». Messaggio al presidente, che fino a oggi ha negato il rimpasto. Lombardo sta a sua volta assecondando Udc e Fu, contrari a un'alleanza politica con la sinistra.
Lo stesso Cracolici ha detto che «un partito come il Pd non può permettersi di fare domande del genere senza sapere quale potrebbe es sere la risposta. Il governo politico deve essere un obiettivo da costruire attorno a una maggioranza stabile e duratura». I tempi per il Lombardo quinquies a trazione Pd non sarebbero maturi e il rischio, per Cracolici, è che salti tutto. In casa Pd gli equilibri sono confusi e subiscono l'influenza di ciò che accade a Roma. L'ipotesi di un rimpasto politico non è escluso nemmeno dall'area Mattarella che - con Miguel Donegani e Giacomo Di Benedetto - ha guidato insieme a Bianco e Crisafulli la mozione per un referendum degli iscritti che bocci l'alleanza con Lombardo. Ma anche in questo caso un ingresso in giunta riequilibrerebbe i rapporti interni e darebbe spazio a un'altra area per ora non rappresentata nel governo. L'area Genovese, cui fanno capo Nino Papania e Salvatore Cardinale, si iscrive a livello nazionale nella corrente Fioroni la più irrequieta e critica verso Bersani. A Roma l'allontanarsi della prospettiva elettorale rende meno necessario il rapporto con l'Mpa. E da Roma sarebbe stato commissionato un sondaggio da cui è emerso che più della metà degli elettori (il 57%) non gradirebbe il governo Lombardo.
In questo clima oggi Genovese potrebbe iniziare a rompere gli equilibri mettendosi in posizione autonoma: »Dopo le nostre critiche non è successo nulla - ha detto Baldo Gucciardi -. Noisiamo pronti a un nuovo gruppo che resti però all'interno del Pd». Ne farebbero parte anche Rinaldi, Ammatuna, Picciolo, Laccoto eVitrano. Ma Gucciardi prevede che «potrebbe non riguardare solo l'area Innovazioni». Il riferimento è ai delusi della gestione Cracolici: Giovanni Barbagallo in primis. A fare le spese della spaccatura potrebbe essere la riforma elettorale, cavallo di battaglia di Cracolici e Lupo: "Per noi la priorità è la legge sulla semplificazione amministrativa" ha sintetizzato Gucciardi. Chi sta a guardare è il centrodestra. Pippo Fallica (Forza del Sud) ha chiesto il ritorno alle urne rilanciando la candidatura di Miccichè: »Abbiamo il via libera di Berlusconi, che lo ha detto anche ad Alfano e Schifani. Speriamo che Gianfranco sia il candidato di tutto il centrodestra».
 
Immigrazione, si è riunita la commissione
La commissione consiliare immigrazione ed emergenze territoriali, presieduta dal consigliere provinciale del PdL Gioacchino Zarbo, nell'ultima seduta ha trattato il Protocollo d'intesa tra l'Unione Province Italiane ed il Comitato nazionale per il microcredito. E' stata costituita
- si legge in una nota - una cabina di regia nazionale per il monitoraggio, la valutazione, la verifica dei servizi competenti al lavoro, alle indicazione previste dalla legislazione nazionale e regionale di riferimento. li protocollo prevede la presenza di osservatori provinciali sui fabbisogni di competenze per figure professionali dei sistemi produttivi locali che operino, tra l'altra, secondo la metodologia di rilevazione unitaria individuata dalla cabina di regia nazionale istituita presso il ministero del lavoro.
 
I SOLDI DEL COMUNE. Pubblicate all'albo pretorio alcune determinazioni dirigenziali per pagare le spese della kermesse Carnevale, il palco 32 mila euro
Tutti i fondi destinati alla festa
SCIACCA. La spesa complessiva per la festa sfiora le 400 mila euro, con una riduzione dei fondi comunali anche perché la Regione, portandolo a 124 mila euro, ha aumentato il budget rispetto al 2010. All'albo pretorio sono state pubblicate le prime determinazioni che impegnano le somme. Per i carri allegorici ed il Peppe Nappa la 180 mila curo, ma ci sono anche altre spese che pesano sul bilancio del carnevale a cominciare da quella per il palco, che comprende luci, server ed amplificazione. Lo sta realizzando la ditta Mega Service di Palermo che, con un ribasso di poco più del 17 percento, si è aggiudicata la gara per una somma appena superiore a 30 mila euro. «Dallo scorso anno - osserva il vice sindaco, Carmelo Brunetto - questa spesa è più che dimezzata rispetto al passato». Tra le altre spese: 33 mila euro per il piano di sicurezza che comprende anche l'attività sanitaria o di prevenzione antincendio; 10 mila alla ditta Volpe Gru di Porto Empedocle per montaggio e smontaggio carri; 2.390 alla ditta Lo Monaco di Sciacca per rimozione di fioriere e ceppi stradali. Le statuette del Poppe Nappa in ceramica realizzate dai maestri saccensi sostituiranno le coppe nella premiazione. 
 
TRIBUNALE. La vicenda scaturì da una querela presentata da Guarraci
P. Empedocle, non ci fu voto di scambio - Il Gip ha archiviato l'indagine su Firetto
Non ci fu alcun voto di scambio e in ogni caso il reato sarebbe prescritto. Lo ha deciso il gip di Agrigento Stefano Zammuto che ha disposto l'archiviazione dell'indagine a carico del sindaco di Porto Empedocle Calogero Firetto. La vicenda scaturisce da una querela presentata da Orazio Guarraci, candidato sconfitto al ballottaggio del 2006. Il rivale aveva accusato Firetto di avere "comprato" dei voti promettendo ad alcune persone lavatrici e benefici di altra natura, come il pagamento delle bollette. L'esposto di Guarraci aveva fatto partire un'inchiesta per voto di scambio. Il pubblico ministero Antonella Pandolfi, dopo quattro annidi approfondite indagini, aveva ritenuto infondate le accuse e aveva chiesto l'archiviazione dell'inchiesta, avviata come "atto dovuto". Guarraci, difeso dall'avvocato Arnaldo Faro, aveva presentato un'opposizione alla richiesta di archiviazione chiedendo di svolgere nuove indagini. Il gip, come prevede il codice, aveva fissato un'udienza per esporre le ragioni di tutte parti, che si è celebrata il 9 febbraio. Il pm Antonella Pandolfi aveva insistito per la richiesta di archiviazione, L'avvocato Arnando Faro, difensore di Guarraci nella qualità di "parte offesa", aveva invece chiesto l'imputazione del sindaco. Ieri è stata sciolta la riserva. Il gip ha bocciato la tesi contro Firetto, assistito dall'avvocato Angelo Farruggia. Alcuni dei testimoni, che avevano messo per iscritto la testimonianza contro il sindaco, avevano poi chiarito di avere firmato un foglio in bianco credendo di sottoscrivere un modulo di richiesta per l'assegnazione di case popolari. 
 
LA SICILIA
 
MIMOSA D'ORO
Assegnata a Loredana Errore
Si arricchisce della "Mimosa d'oro - Giovani" il prestigioso Premio che ormai da 21 anni il Centro Culturale "Renato Guttuso" di Favara assegna a donne che si sono particolarmente distinte nel loro campo d'azione. "Accanto al Premio Mimosa d'Oro, giunto alla XXI edizione - spiega la presidente Lina Urso Gucciardino - da quest'anno abbiamo istituito la sezione Giovani in quanto vogliamo evidenziare le nuove realtà, i giovani talenti che si affacciano nel mondo dell'arte, della musica, della politica, dell'impegno sociale". Il Premio Mimosa d'oro giovani" è stato assegnato a Loredana Errore, la giovane cantante agrigentina, lanciata dalla trasmissione "Amici" e divenuta in poco tempo una delle voci più apprezzate del panorama canoro italiano. Per lei Biagio Antonacci ha scritto il brano "Ragazza occhi cielo", nell'ultima edizione del Festival di Sanremo ha duettato con Anna Tatangelo. Il premio Mimosa d'oro giovani sarà consegnato a Loredana Errore sabato 26 marzo 2011, al Palacongressi del Villaggio Mosè, unitamente al Premio Mimosa d'oro, assegnato quest'anno alla giornalista di Canale 5 Mimosa Martini.
Il premio viene svolto in collaborazione con i Comuni di Agrigento e Favara e la Provincia Regionale di Agrigento. Anche quest'anno il Centro Guttuso, in occasione del premio Mimosa d'oro, ha promosso una raccolta di fondi che saranno destinate all'associazione "Le opere del Padre" fondata nel 2005 da Claudia Koll, che da anni si occupa di r opere umanitarie in Africa e Asia.
 
PORTO EMPEDOCLE. Guarraci-Firetto: il Tribunale accoglie la richiesta di archiviazione della Procura
"Voto di scambio: niente processo"
PORTO EMPEDOCLE. Il giudice del Tribunale di Agrigento Stefano Zammuto ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura della Repubblica sulle indagini scattate cinque anni fa, circa un presunto caso di voto di scambio consumatosi nel ballottaggio per le amministrative del giugno 2006, dal poi eletto sindaco Calogero Firetto. A denunciare i fatti, all'epoca fu il candidato uscito sconfitto dal ballottaggio, Orazio Guarraci. E sempre Guarraci alcune settimane fa, appreso della richiesta di archiviare l'indagine da parte dell'autorità giudiziaria, avanzò tramite il proprio avvocato Arnaldo Faro un ricorso a tale richiesta, confermando invece il proprio orientamento teso a sollecitare nelle sedi opportune il rinvio a giudizio del sindaco incarica. Ieri mattina il giudice Zammuto ha in sostanza sbloccato la situazione, rimasta in stand by per alcuni giorni, proprio perché il giudice ha deciso di passare al setaccio con estrema attenzione le carte entrate in suo possesso, tra quelle della Procura e quelle presentate dalle due parti contrapposte. Firetto era assistito nella vicenda dall'avvocato Farruggia. Ieri dunque la fase di stallo è finita, mettendo dunque un grosso paletto nella vicenda. Il giudice Zammuto ha accolto la richiesta di archiviazione dell'indagine e di non procedere al rinvio a giudizio di Firetto soprattutto per due motivi. Prima di tutto perché non sono emersi indizi o elementi tali da rendere indispensabile lo svolgimento di un processo a carico del sindaco e poi perché i fatti che avrebbero costituito reato sono andati in prescrizione. Ma c'è di più. Tra le righe del procedimento il giudice ha lasciato margine alla Procura di decidere e valutare sul materiale prodotto dalla difesa di Firetto che, in sostanza, denuncia Guarraci di calunnia, diffamazione e altri reati del genere. L'attuale primo cittadino empedoclino si è infatti ritenuto e si ritiene tuttora gravemente danneggiato da quanto accaduto, essendo stato preso di mira da quelle che da sempre ha definito come «accuse infondate».
Durante le udienze tenute nelle scorse settimane, è emerso uno spaccato desolante dalle denunce presentate dai legali di Guarraci e Firetto, relativamente a cosa sarebbe accaduto quei giorni di luglio 2006, quando si doveva decidere il sindaco, in un ballottaggio all'ultimo voto. Accuse reciproche che adesso, con la decisione del Tribunale sono state azzerate. Adesso Firetto sta valutando come rivalersi sull'eterno rivale anche in sede economica. Da evidenziare come l'epilogo di questa storia arrivi a poche settimane dallo svolgimento delle elezioni amministrative, alle quali Firetto si presenterà con il sogno legittimo di essere rieletto. E farlo senza il fardello di un processo in corso per presunto voto di scambio sulle spalle sarà più semplice.
 
Lo sfogo del presidente D'Orsi sul Cupa: «Ci sono soci che non pagano le quote sociali da 5 anni»
Ci sono alcuni enti locali soci del Consorzio universitario, che non pagano le quote sociali da 5 o sei anni. Lo ha affermato ieri mattina il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi nel corso della conferenza stampa convocata insieme a Joseph Mifsud per difendere l'operato di quest'ultimo e per chiarire la vicenda della riforma dello statuto del Cupa. 2E, guarda caso, a non pagare - ha aggiunto D'Orsi - sono proprio quelli che mi hanno criticato quando riportai alle cifre originali il contributo della Provincia al Cupa, accusandomi di andare contro l'università". La conferenza stampa è servita anche per invitare le forze politiche a lasciare fuori dai Cupa le beghe di partito e per rinnovare la fiducia a Mifsud, tanto da rendere certa la sua conferma per altri tre anni alla scadenza del suo mandato. Circa le modifiche allo statuto, D'Orsi ha detto che non le voleva lui ma gli sono state chieste proprio da quelle forze che poi le hanno bocciate. Egli tuttavia ha annunciato che chiederà l'azzeramento dello stesso cda per rinominarlo tutto con docenti universitari, mettendo da parte la spartizione politica. "Non so se è un caso il fatto che tutto questo succede dopo il rimpasto di giunta, ma la politica deve restar fuori dall'università!"
Mifsud ha parlato di quello che è stato fatto e sta facendo per l'internazionalizzazione del Cupa. Ha annunciato che c'é un progetto che si chiama "Archeomed", che coinvolge archeologia e turismo, già finanziato dall'Unione europea. Sulla vicenda è intervenuto anche il capogruppo del Pdl in Consiglio Ivan Paci il quale ha precisato che "il Pdl non ha mai concordato con D'Orsi alcunchè sul Cupa né su nessun'altra iniziativa o progetti. Con le modifiche allo statuto noi non c'entriamo nulla. Anche se fossimo stati in maggioranza non avremmo mai accettato un direttore generale a 100 mila euro l'anno o un allargamento del cda".
 
Terrana: «Non si può fare un bilancio perché non sono stati ancora conclusi»
Ricevuti 25 milioni con una performance di spesa del 92 per cento
Per Bankitalia i Patti territoriali hanno fallito. In provincia di Agrigento non tutti sono d'accordo e sono pronti a dimostrare il contrario con cifre e risultati. I Patti erano contratti sottoscritti tra rappresentanti di Comuni contigui, imprenditori e sindacati. L'obiettivo era lo sviluppo di aree depresse del Mezzogiorno. Era il 1996. Da allora sono trascorsi 15 anni e li avevamo quasi dimenticati. Ma i Patti esistono ancora. Olindo Terrana è il direttore tecnico della Propiter Scm Spa, Società mista pubblico-privato con maggioranza di capitale sociale pubblico, costituita per la gestione dei finanziamenti, la promozione, il monitoraggio delle attività dirette allo sviluppo produttivo, occupazionale e sociale dell'area del comprensorio del Patto Sicilia Centro-Meridionale (Comuni di Aragona, Camastra,Campobello di Licata, Canicattì, Castrofìlippo, Comitini, Favara, Grotte, Naro, Palma di Montechiaro, Racalmuto, Ravanusa).
- Architetto Terrana, è possibile fugare queste dense nubi almeno sui Patti della provincia di Agrigento?
"Intanto, la provincia di Agrigento ha dimostrato di sapere spendere in maniera adeguata. Non si può ancora fare una valutazione finale, perché alcuni processi non sono stati definiti per ritardi attribuibili in parte ai soggetti privati, e in taluni casi al ministero dello Sviluppo Economico, che non ha messo i soggetti responsabili nelle condizioni di continuare ad espletare le loro funzioni e a fornire assistenza; e questo malgrado le continue proroghe e il conseguente allungamento della tempistica. La parte privata si è spesso trovata senza interlocutori e in alcuni casi questi processi si sono inceppati".
- Dal 1996 quali sono le realtà produttive a cui si è dato vita?
"Il Patto Sicilia Centro Meridionale ha avuto finanziamenti per circa 25 milioni di euro, con una performance di spesa del 92%. Ha realizzato l'autodromo di Racalmuto; l'ampliamento dell'area spumanti delle Cantine Milazzo di Campobello di Licata, il potenziamento dell'azienda bio-agricola Bosco di Aragona; la tintoria del maglificio Scilla di Naro, il villaggio turistico Gattopardo Vacanze di Palma di Montechiaro; ed ancora gli investimenti di Calabrò porte corazzate e Salotti Maira, di Canicattì; ha anche realizzato l'incubatore d'imprese con il Centro Servizi al servizio del comprensorio".
- Ma ancora oggi il Patto territoriale esiste, ha una sede, una sua struttura operativa?
"Certo. C'è la Società, la Propiter, a maggioranza costituita dai Comuni del comprensorio, che ha sede a Castrofilippo, presso l'incubatore d'imprese".
- L'analisi di Bankitalia avanza il sospetto che qualcuno abbia solo approfittato dei finanziamenti, senza realizzare gli obiettivi. Quali risultati si sono avuti in termini di sviluppo e occupazione?
'Chi avanza questi sospetti finge di non sapere che se non si dimostra come raggiunto l'obiettivo occupazionale stabilito in fase istruttoria viene meno il finanziamento. Le commissioni ministeriali che sono venute in Sicilia per le verifiche hanno appurato livelli occupazionali conformi agli obiettivi e questo nonostante le difficoltà in cui si sono venute a trovare le aziende, malgrado la tempistica, e in qualche caso gli investimenti in termini di risorse umane e finanziarie da parte delle imprese sono stati superiori a quanto preventivato. Se ci fosse stato fallimento degli obiettivi il ministero avrebbe revocato i finanziamenti".
- Quali sono le prospettive future?
"Intanto stiamo cercando di scommettere sul Distretto turistico. Ci muoviamo per il rilancio dell'area attraverso la valorizzazione delle risorse agro-alimentari e quindi anche al turismo legato a questi prodotti. Abbiamo avviato un dialogo con i Paesi transfrontalieri del Mediterraneo, con il progetto di cooperazione Italia-Tunisia; e in materia di programmazione, oltre al contratto di programma in area Asi, abbiamo i cosiddetti protocolli aggiuntivi". Altri Patti territoriali in provincia di Agrigento sono: Magazzolo Platani (32 milioni euro circa di investimenti pubblici); Empedocle (23 mln),Terre Sicane; del Golfo (che è di Gela, ma comprende anche Licata). Poi ci
sono i patti territoriali di filiera agricola, il Patto per la Pesca e i Gal.
-Possiamo de che la Programmazione territoriale funziona meglio con la concertazione?
"La concertazione è alla base di ogni processo di sviluppo e all'interno possono esserci le linee guida, i meccanismi di verifica, di controllo e di monitoraggio della parte politica. Ma la concertazione pubblica intanto è l'obiettivo che tiene lontano ogni interesse mafioso. E' un processo equilibrato, in cui il pubblico si rende conto dei limiti delta burocrazia e cerca di correggerli, e l'imprenditore s'impegna a portare avanti proposte progettuali proponibili e compatibili".

IL CASO DEI CANONI ESOSI
Il sindaco Corbo all'Ato idrico: «Stop alle bollette»
Incontro ieri mattina del sindaco Vincenzo Corbo con i componenti del consiglio di amministrazione dell'Ato Idrico di Agrigento sulla questione che riguarda le bollette inviate ai cittadini di Canicattì. Il capo dell'Amministrazione comunale ha illustrato la situazione che si è venuta a creare in città con l'invio di bollette poco chiare e soprattutto prossime alla scadenza, visto che domani sarà l'ultimo giorno utile per pagane da parte dei contribuenti altrimenti scatteranno sanzioni e more. Dopo una attenta analisi, il Cda dell'Ato ha assicurato al sindaco Vincenzo Corbo che entro oggi si Pronuncerà sulla vicenda dopo che già in passato era intervenuto per lo stesso problema. Intanto la prima commissione consiliare presieduta da Giuseppe Cacciato, si è riunita alla presenza del vice sindaco Gaetano Rizzo e ha invitato il sindaco Vincenzo Corbo a chiedere alla Girgenti Acque «di voler sospendere temporaneamente la scadenza del pagamento indicato nelle bollette recapitate all'utenza in attesa che venga fatta chiarezza sul contenuto delle stesse, al fine di scongiurare il distacco della presa idrica come minacciato da Girgenti Acque». La Commissione, inoltre fa appello al presidente del Consiglio comunale Luigi Lalicata di convocare una seduta straordinaria per discutere sulla gestione del servizio idrico e in particolare la fatturazione e la richiesta di pagamento del canone da parte della Girgenti Acque. Stessa identica richiesta è stata inviata al sindaco ed al presidente del Consiglio dal consigliere Antonio Insalaco, il quale ha chiesto la sospensione del pagamento delle bollette idriche e la rateizzazione del pagamento degli importi in almeno quattro rate come previsto per qualsiasi altra imposta o tassa comunale o statale.
 
«Blitz» da Lombardo
 Terme. Sindaco e assessore Ferrara oggi a Palermo sul caso dismissione
SCIACCA. Il sindaco Vito Bono e l'assessore al Turismo Michele Ferrara stamattina, con l'occasione della conferenza stampa a Palazzo d'Orleans per la presentazione del Carnevale, chiederanno al presidente della Regione un appuntamento per approfondire i termine della dismissione delle Terme. In questi giorni, nella città termale, si è creato un dibattito sulla vicenda termale, e il nostro giornale ha dedicato diversi articoli di approfondimento. Alla Regione si sottolinea come le terme non sono strategiche e quindi si sta operando per la loro dismissione. Il verbo utilizzato non è gradito ai saccensi che nella risorsa termale credono fino in fondo, ricordando in ogni circostanza che essa è nata da un partenariato cittadino. L'orientamento della Regione, e lo ha ribadito l'assessore al Bilancio, Gaetano Armao, è quello "di affidare a terzi la gestione delle risorse termali dietro corrispettivo di un canone". Un'idea che mette in fibrillazione la classe politica e dirigente della città termale, ma soprattutto la gente. Dalla frase pronunciata dall'assessore Armao, si comprende come l'obiettivo della Regione è quello di disfarsi di "strutture passive" e fare cassa con la loro dismissione. Ciò che crea apprensione in città è la mancanza di un dettaglio del percorso che la Regione sta praticando. Non si conoscono i limiti, le condizioni, le caratteristiche, di un contratto di affidamento a terzi. Ma soprattutto si sconosce il ruolo che il Comune di Sciacca abbia in tale contesto. Purtroppo, negli anni precedenti, a iniziare dagli anni settanta e per un decennio, le Terme hanno già fatto l'esperienza dell'affidamento a terzi della gestione. Un'esperienza culminata negativamente con società che sono fallite e che non hanno corrisposto i canoni di affidamento.
 
SOLE 24 ORE
 
Corte dei conti. Gli effetti della manovra estiva
Le «missioni» dei sindaci superano il taglio del 50%
MILANO. Il dimezzamento delle spese di missione nelle pubbliche amministrazioni previsto dalla manovra estiva del 2010 non riguarda sindaco, assessori e consiglieri comunali. La tagliola non può limitare l'attività degli organi istituzionali di comuni e province, anche perché altrimenti «non sarebbe costituzionalmente ammissibile», e finirebbe per incidere «non tanto sull'attività amministrativa discrezionale», ma «sulle scelte di natura politica» delle istituzioni locali; una norma statale di questo tipo andrebbe in contrasto con «i principi basilari su cui si fonda l'attuale assetto costituzionale», che punta «alla massima valorizzazione e indipendenza delle autonomie locali».
Parola della Corte dei conti (delibera 10/2011 della sezione di controllo per la Liguria), che dopo aver escluso i segretari comunali dalla nuova disciplina, restrittiva, dei rimborsi auto, ora "libera" gli spostamenti dei politici locali. In questo caso l'esame della magistratura contabile si è rivolto all'articolo 6, comma 11 della manovra estiva (Dl 78/2010), che per quest'anno impone di ridurre del 50% le spese di missione rispetto al 2009. La legge statale esclude dalla stretta solo le missioni internazionali di pace e le spese per il personale che ha compiti ispettivi, ma sindaci e assessori si salvano perché le loro «missioni» sono disciplinate dal testo unico degli enti locali (articolo 84, comma 1 del decreto legislativo 267/2000); su questa norma interviene un'altra parte della manovra estiva (l'articolo 5, comma 9), che prevede il rimborso integrale delle spese effettivamente sostenute e manda in pensione l'indennizzo forfetario. In pratica, quando il sindaco
o gli altri politici locali si spostano per andare in provincia o in regione, oppure per partecipare al consiglio dell'Unione di comuni, hanno diritto al rimborso integrale (compreso vitto ed eventuale alloggio, specifica la Corte), e gli stanziamenti per garantirlo non sono frenati dal taglio a metà previsto per tutte le altre missioni.
Nella stretta, precisa l'analisi della Corte dei conti, non rientrano nemmeno i rimborsi spese per il sindaco che abita in un altro comune e che si deve spostare per raggiungere l'amministrazione. Anche questi indenizzi nascono dal Testo unico (articolo 84, comma 3), rientrano nelle spese istituzionali e non in quelle «dimissione», e non sono toccate in alcun modo dall'austerità imposta a (quasi) tutta la spesa pubblica dalla manovra estiva dell'anno scorso.
 
Agrigentonotizie
 
L'istituto "Toscanini" a "Conservatori in concerto"  
Successo di share nazionale, il 22 febbraio scorso, per l'istituto superiore di studi musicali "Toscanini" con sede a Ribera, istituito e finanziato dalla Provincia regionale di Agrigento, ai programmi musicali "Conservatori in concerto, sesta edizione" di Radio Vaticana.
L'istituto, selezionato dalla direzione generale "Alta Formazione Artistica e Musicale" (Afam) del Ministero dell'università e ricerca, ha inviato in Vaticano due neo laureati Ester Prestia (flauto) e Maurizio La Rocca (chitarra) per un recital radiofonico dal vivo con musiche di Paganini, Giuliani ed Ibert trasmesso anche via web in tutta Italia. Grande soddisfazione per questa ulteriore affermazione del "Toscanini" esprimono il direttore Claudio Montesano ed il presidente della Provincia e dell'Istituto Eugenio D'Orsi che così dichiara: "L'affermazione dell'Issm Toscanini a Città del Vaticano, nel contesto delle trasmissioni del suo organo ufficiale di diffusione, è per la provincia di Agrigento motivo di particolare orgoglio nonchè tangibile dimostrazione dell'alto livello raggiunto dalle attività di formazione e produzione".
 
Nino Spoto saluta il concittadino scomparso Nicola Casà  
Il consigliere della Federazione della sinistra alla Provincia regionale di Agrigento, Nino Spoto, appresa con sgomento la notizia del grave incidente che è costato la vita al suo caro concittadino Nicola Casà, partecipa sentitamente al grande dolore per il lutto che ha colpito la sua famiglia per la drammatica scomparsa del loro caro congiunto Nicola. Il consigliere Spoto mediante comunicato, esprime con sincera commozione il suo cordoglio e la sua solidarietà ed auspica che la politica possa impegnarsi nel creare posti di lavoro per i nostri giovani senza che questi intraprendano lavori o carriere lontano dalle loro famiglie e dalla loro terra.
 
Troppa politica nel Cupa, D'Orsi vuole un Cda tecnico   
Dopo la bocciatura da parte del Consiglio provinciale delle modifiche allo statuto del Cupa, il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi fa "quadrato" intorno a Josef Mifsud e ammonisce:"Le beghe politiche restino fuori dalla gestione del Polo", e propone l'azzeramento del Cda e la nomina di un nuovo consiglio di amministrazione non politico scelto dall'Ateneo. Nel corso della conferenza stampa di questa mattina, alla presenza anche del presidente del Cupa, del componente del Cda Rolando Montalbano, del delegato dell'Università di Palermo Lucio Milazzo e l'assessore provinciale alla Cultura Katea Ferrara, D'Orsi ha voluto rimarcare i meriti della gestione Mifsud - pagato, così dice, circa 1500 euro al mese - e ha puntato il dito contro alcuni componenti del Cda e verso la politica "che - dice D'Orsi - attacca l'attuale presidente del Cupa per attaccare politicamente me".
Tra quanto detto, gli enormi debiti al momento contratti dagli enti che dovrebbero finanziare il Polo, soprattutto il Comune di Agrigento, che da solo dovrebbe circa 600mila euro, e un'atmosfera poco serena all'interno del Cda, con consiglieri assenteisti - Mifsud ha chiesto loro di dimettersi -, e con dure polemiche interne legate, secondo D'Orsi, alla pesante riduzione dell'indennità, passata da 1800 a poco meno di duecento euro voluta dal presidente, oltre che, ovviamente, al rimpasto di Giunta. "E' necessaria serenità per poter lavorare - ha chiesto Mifsud-. Vorrei ricordare che Agrigento gestirà direttamente il progetto Archeomed, finanziato dalla Commissione Europea con 1 milione e 800 mila euro e che altri due progetti, Italia-Malta e Italia-Tunisia, sono in dirittura d'arrivo. Posso già impegnarmi a dire che tra il 2011 e il 2012 faremo incassare al Cupa almeno due milioni e mezzo di euro come progetti finanziati, più di quanti il Polo ne abbia mai avuto in cassa". Una postilla polemica però viene comunque aggiunta." Posso avere la presunzione di dire che capisco molto più di università io di quanto ne capiscono coloro che mi hanno attaccato".
Circa poi i rapporti con Palermo D'Orsi è sicuro:"sono buoni, ma se dovessero incrinarsi ci sono tante altre università che ambiscono alla sede di Agrigento". Sicurezza mostrata anche per quanto riguarda la trasparenza dell'Ente e del Cupa:"vogliono fare atti ispettivi? Li facciano".
Per quanto poi riguarda la proposta di modifica dello statuto del Cupa, D'Orsi e Mifsud precisano che si è trattata di una proposta del Cda, quindi non voluta dal secondo ma "dagli amici - ha detto l'esponente Mpa - di quelli che hanno votato 'no' in Consiglio". Il riferimento è tra gli altri al Patto per il territorio, che, secondo indiscrezioni, doveva scegliere il nome del dirigente operativo, un nuovo ruolo che sarebbe dovuto essere inserito nella modifica, che avrebbe portato quindi un inutile aggravio di costi per l'ente. Inutile perché, sebbene la proposta sia arrivata fin al Consiglio provinciale senza che nessuno si opponesse in modo pubblico, adesso D'Orsi garantisce che non ne sarà votata nessun'altra.
 
Agrigentoweb
 
Il Presidente D'Orsi difende operato Mifsud: "Non bisogna spostare diatriba politica su Università"
Il Presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, è intervenuto questa mattina nel corso di una conferenza stampa sul momento del Polo Universitario di Agrigento. Hanno partecipato il Presidente del CUPA Josef Mifsud, il componente del CdA Rolando Montalbano, il delegato dell'Università di Palermo Lucio Milazzo e l'Assessore provinciale alla Cultura Katea Ferrara.
"Premetto che non mi sembra corretto che l'evoluzione della situazione politica alla Provincia possa riflettersi sull'Università" ha detto D'Orsi "e che l'attacco politico o personale a D'Orsi non può essere spostato sul Presidente del Cupa, voglio ricordare che Josef Mifsud lavora esclusivamente per la crescita della nostra Università, l'unico vero investimento della politica sul nostro territorio negli ultimi 30 anni. Mifsud è stato raggiunto da critiche ingenerose, e da uomo di cultura qual è voleva anche dimettersi, recedendo dal suo proposito solo per il suo alto senso di responsabilità. E' una risorsa importantissima per il nostro territorio, sin dal suo insediamento sta portando avanti un processo di internazionalizzazione dell'università, con nuovi progetti già finanziati".
Josef Mifsud ha riassunto alcuni risultati, precisando che la proposta di modifica dello Statuto bocciata dal Consiglio provinciale non era stata proposta né da D'Orsi né da lui stesso, bensì dal CdA del CUPA. "Una proposta - ha aggiunto - che peraltro prevedeva la possibilità di sfiducia nei confronti del Presidente del Cupa stesso. Ricordo alcuni risultati conseguiti dalla mia presidenza: il progetto Archeomed, finanziato dalla Commissione Europea e gestito direttamente dal Polo, 1 milione e 800 mila euro, e altri due progetti, Italia-Malta e Italia-Tunisia, in dirittura d'arrivo, che faranno affluire enormi risorse, mai presenti delle casse del Polo. Spero quindi che tutti gli Enti che sono soci del Cupa e che da anni non versano le loro quote diano il loro contributo". Mifsud ha anche ricordato l'attivazione di corsi di lingua straniera, l'iniziativa con Confindustria, i master su turismo e cultura e su euro progettazione. Il Presidente D'Orsi ha aggiunto che non riproporrà al Consiglio provinciale la modifica dello Statuto del CUPA (che aveva solo lo scopo di migliorare la struttura burocratica) e che nel 2012 riproporrà Josef Mifsud alla Presidenza del Cupa: "Attaccare Mifsud non è corretto - ha concluso - il Cupa è aperto a qualsiasi contributo dall'esterno, non ha mai alzato barricate in questo senso". I problemi che stanno investendo l'università in Italia non hanno per ora scalfito la struttura del Polo agrigentino: lo ha confermato anche il prof. Lucio Milazzo che ha aggiunto: "La politica distruttiva del governo nazionale su università e scuola pubblica può essere sopportata da questa bella realtà solo se si lavora in piena armonia. Il Polo non ha registrato diminuzioni del numero degli studenti o tagli ai corsi di laurea, ma dovrà adeguarsi alle nuove regole imposte dalla riforma Gelmini".
 
Infoagrigento
 
CUPA, DOPO LE POLEMICHE D'ORSI "BLINDA" JOSEPH MIFSUD
Dopo che il consiglio provinciale di Agrigento, tra mille polemiche ha bocciato la proposta di modifica allo statuto del CUPA di Agrigento, non mancando di bersagliare lo stesso Mifsud, ill Presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi ha voluto chiarire alcuni aspetti della vicenda nel corso di una conferenza stampa. "Premetto - ha detto D'Orsi - che non mi sembra corretto che l'evoluzione della situazione politica alla Provincia possa riflettersi sull'Università" ha detto D'Orsi "e che l'attacco politico o personale a D'Orsi non può essere spostato sul Presidente del Cupa, voglio ricordare che Josef Mifsud lavora esclusivamente per la crescita della nostra Università, l'unico vero investimento della politica sul nostro territorio negli ultimi 30 anni. Mifsud è stato raggiunto da critiche ingenerose, e da uomo di cultura qual è voleva anche dimettersi, recedendo dal suo proposito solo per il suo alto senso di responsabilità. E' una risorsa importantissima per il nostro territorio, sin dal suo insediamento sta portando avanti un processo di internazionalizzazione dell'università, con nuovi progetti già finanziati".
Alla conferenza stampa è intervenuto anche Josef Mifsud che ha riassunto alcuni risultati, precisando che la proposta di modifica dello Statuto bocciata dal Consiglio provinciale non era stata proposta né da D'Orsi né da lui stesso, bensì dal CdA del CUPA. "Una proposta - ha aggiunto - che peraltro prevedeva la possibilità di sfiducia nei confronti del Presidente del Cupa stesso. Ricordo alcuni risultati conseguiti dalla mia presidenza: il progetto Archeomed, finanziato dalla Commissione Europea e gestito direttamente dal Polo, 1 milione e 800 mila euro, e altri due progetti, Italia-Malta e Italia-Tunisia, in dirittura d'arrivo, che faranno affluire enormi risorse, mai presenti delle casse del Polo. Spero quindi che tutti gli Enti che sono soci del Cupa e che da anni non versano le loro quote diano il loro contributo". Mifsud ha anche ricordato l'attivazione di corsi di lingua straniera, l'iniziativa con Confindustria, i master su turismo e cultura e su euro progettazione.
Il Presidente D'Orsi ha aggiunto che non riproporrà al Consiglio provinciale la modifica dello Statuto del CUPA (che aveva solo lo scopo di migliorare la struttura burocratica) e che nel 2012 riproporrà Josef Mifsud alla Presidenza del Cupa: "Attaccare Mifsud non è corretto - ha concluso - il Cupa è aperto a qualsiasi contributo dall'esterno, non ha mai alzato barricate in questo senso".
 
 Sfogo di Eugenio D'Orsi: "Zambuto non mi risponde più al telefono"
"Il sindaco di Agrigento Marco Zambuto non risponde più alle mie telefonate. Ed ho la prova". Lo ha detto il Presidente della Provincia di Agrigento Eugenio D'Orsi a margine di una conferenza stampa sulla situazione in atto al CUPA di Agrigento. D'Orsi avrebbe più volte cercato di contattare il sindaco Zambuto per informarlo delle gravi carenze strutturali in cui versa la scuola di cui è dirigente scolastico, ovvero l'Istituto Comprensivo Pascoli, e per chiedere l'intervento dell'amministrazione comunale".
 Questa mattina - ha detto D'Orsi esibendo ai giornalisti il proprio telefono cellullare - ho provato a chiamarlo diverse volte e non si è degnato di rispondermi. Nel frattempo i miei studenti vivono una situazione di profonda indigenza".
 
 "Se la politica è sorda come farsi sentire?" Nota della CGIL 
"La caparbietà e l'energia con cui la Provincia continua ad inseguire il sogno agrigentino dell'aeroporto merita un riconoscimento, tuttavia tale impegno dovrebbe essere indirizzato ad una più generale causa, dal momento che quella infrastruttura, pur utile che sia, non ha, da sola, un valore salvifico per il presente - futuro dell'economia e del lavoro di questa comunità". A parlare è Piero Mangione Segretario della CGIL Pensionati di Agrigento.
"Come ben si sa - continua Mangione - ci vuole molto più altro per fare uscire questa area sud occidentale della Sicilia dall'isolamento geografico, dalla marginalità economica, cause primarie della sua ghettizzazione come capitale della disoccupazione, della povertà, del lavoro nero, della illegalità e della rassegnazione. Consapevoli di tanta grave condizione economica e sociale, aggravata dalla "grande crisi", CGIL, CISL, UIL provinciali e regionali hanno cercato l'impegno comune della Chiesa, della Confindustria, della Camera di commercio per sintetizzare una idea condivisa di utilizzo delle leve dello sviluppo (agenda europea e oltre) per aprire una nuova fase nel rapporto congiunto con la politica regionale e nazionale, cominciando coi Comuni e con la Provincia . Agli "Stati Generali" convocati dai sindacati confederali hanno parlato don Mario Sorce, Peppe Catanzaro e Vittorio Messina per manifestare la condivisione e la loro disponibile partecipazione attiva all'avvio di questa nuova fase, dentro cui la Provincia Regionale deve assumere la centralità politica costituendo una "cabina di regia per lo sviluppo" e chiamando all'appello tutti i soggetti economici e sociali, unitamente agli amministratori locali".
"Ma all'appuntamento del 16 febbraio scorso - secondo il sindacalista - la grande assente è stata proprio la politica che, senza declinare l'invito, non si è presentata né per cortesia, né per prendere atto delle cose che avevano da dire gli organizzatori della manifestazione di intendi. Purtroppo, all'assenza del 16 ha fatto seguito un assordante silenzio da parte di chi avrebbe dovuto dire, assentire, dissentire, contestate, approvare, mostrando un disinteresse per la concretezza dei problemi posti e nei confronti di una annunciata volontà di agire contro il sotto sviluppo, la disoccupazione, il disagio e la povertà, le illegalità e la mafia, la cultura delle gelosie rivali che impedisce la cooperazione di tutte le forze in campo per un unico, comune obiettivo: aiutare la provincia di Agrigento a rialzarsi. Ma, se la politica è latitante, le famiglie, i disoccupati, gli studenti, i cittadini, le reti sociali non possono restare silenziosi, rassegnati al peggio, ma devono assumere una forma di cittadinanza attiva, partecipando agli appuntamenti sociali, per approvare e sostenere chi cerca di fare il bene della comunità e contestare chi ha il dovere di coltivare gli interessi generali ed, invece, latita o fa altro".
"Al Forum del 16 febbraio tutti hanno detto che, di fronte al disastro sociale della provincia, bisogna fare da pungolo alla politica. La stampa e le televisioni hanno assegnato grande rilievo a tale presa di posizione che non induce all'antipolitica semmai ne intende valorizzare la funzione ed i compiti. Dopo tanto silenzio spetta a CGIL, CISL, UIL, e Confindustria riprendere le fila del Forum e scegliere la strada per fare in modo che la politica sia costretta a fare la sua parte", ha concluso Piero Mangione.
 
Grandangolo
 
 D'Orsi e Mifsud in piena sintonia       
Il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi e del Cupa Joseph Mifsud proseguono in perfetta sintonia. Una conferenza stampa convocata stamattina non lascia adito a cedimenti o dubbi di sorta nonostante attacchi strumentali e ritorsioni diventate ormai la regola in questa nostra Regione che tenta di darsi nuovi assetti amministrativi. Non ne esce indenne la provincia di Agrigento con Eugenio D'Orsi presidente sotto scorta e vittima di  una sequela di attentati. Persino la modifica dello statuto del Cupa non richiesto dalla Provincia ma dall'assemblea dei soci lascia adito a perplessità che attengono più ad una "sharia" magrebina che ad una corretta richiesta di dialogo tanto più che alle critiche non hanno fatto seguito le proposte. D'Orsi difende Mifsud a spada tratta e a ragion veduta ricordandone "le risorse umane e professionali non indifferenti". Mifsud - rivela D'Orsi - percepisce quasi 1600euro di indennità, gli iscritti all'università non sono diminuiti e sono sempre in crescita le occasioni di progettazione culturale". Di contro-  incalza D'Orsi - i consiglieri di amministrazione del Cupa percepivano 2000 euro mensili che io ho ridimensionato a 180 euro. Noi siamo pronti a qualsiasi confronto e se ci sono persone che hanno altre idee si facciano avanti". Dal canto suo Joseph Mifsud sottolinea i traguardi raggiunti in maniera trasparente e dà notizia dell'arrivo di un milione e 800mila euro che serviranno alla gestione di un progetto archeologico che darà ulteriore lavoro. Senza contare i progetti Italia - Malta già approvati, i corsi per immigrati che hanno la convalida di università come Siena e Perugia, le iniziative con la Confindustria attraverso le quali gli studenti hanno fatto esperienze in Polonia e Libano. Alla domanda se si rischia di chiudere qualche corso universitario, Mifsud esclude la eventualità anche se le nuove regole gelminiane impongono una  revisione radicale sotto tanti aspetti. "Comunque - conclude Mifsud - chi del consiglio di amministrazione non vuol lavorare è meglio che lasci". Era presente alla conferenza stampa l'assessore Katea Ferraro che da poco nominata sta prendendo atto delle nuove responsabilità a lei affidate e soprattutto sta stilando la graduatoria degli Enti che non pagano la loro quota da cinque - sei anni. Ancora più determinato  appare D'Orsi nelle sue decisioni quando anticipa la notizia  che confermerà Mifsud per altri tre anni (il mandato scade nel 2012) e che non proporrà nessuna modifica allo statuto del Cupa "perché non è proibito sognare una nicchia della cultura agrigentina. Nessuno può ricattarci ed è risibile che si colpisce Mifsud per colpire D'Orsi, quando persino il Parlamento a livello europeo invita il prof. Mifsud come relatore ufficiale come si sta verificando  per discutere la situazione nordafricana." Solo che questa è una Provincia - riferisce D'Orsi - dove si invitano due ministri (e un incalcolabile numero di deputati) per inaugurare un chilometro di cavalcavia e con un Marinello, semisconosciuto alla provincia regionale che chiama "pittoresco" un presidente che ha rimesso ordine  al caravanserraglio pidiellino. 
 
Perlacittà
 
CUPA. D'Orsi: "Non bisogna spostare diatriba politica su Università"
Il Presidente della Provincia di Arigento, Eugenio D'Orsi, è intervenuto nel corso di una conferenza stampa sul momento del Polo Universitario di Agrigento. Hanno partecipato il Presidente del CUPA Josef Mifsud, il componente del CdA Rolando Montalbano, il delegato dell'Università di Palermo Lucio Milazzo e l'Assessore provinciale alla Cultura Katea Ferrara.
"Premetto che non mi sembra corretto che l'evoluzione della situazione politica alla Provincia possa riflettersi sull'Università" ha detto D'Orsi "e che  l'attacco politico o personale a D'Orsi non può essere spostato sul Presidente del Cupa, voglio ricordare che Josef Mifsud lavora esclusivamente per la crescita della nostra Università, l'unico vero investimento della politica sul nostro territorio negli ultimi 30 anni. Mifsud è stato raggiunto da critiche ingenerose, e da uomo di cultura qual è voleva anche dimettersi, recedendo dal suo proposito solo per il suo alto senso di responsabilità. E' una risorsa importantissima per il nostro territorio, sin dal suo insediamento sta portando avanti un processo di internazionalizzazione dell'università, con nuovi progetti già finanziati".
Josef Mifsud ha riassunto alcuni risultati, precisando che la proposta di modifica dello Statuto bocciata dal Consiglio provinciale non era stata proposta né da D'Orsi né da lui stesso, bensì dal CdA del CUPA. "Una proposta - ha aggiunto - che peraltro prevedeva la possibilità di sfiducia nei confronti del Presidente del Cupa stesso. Ricordo alcuni risultati conseguiti dalla mia presidenza: il progetto Archeomed, finanziato dalla Commissione Europea e gestito direttamente dal Polo, 1 milione e 800 mila euro, e altri due progetti, Italia-Malta e Italia-Tunisia, in dirittura d'arrivo, che faranno affluire enormi risorse, mai presenti delle casse del Polo. Spero quindi che tutti gli Enti che sono soci del Cupa e che da anni non versano le loro quote diano il loro contributo". Mifsud ha anche ricordato l'attivazione di corsi di lingua straniera, l'iniziativa con Confindustria, i master su turismo e cultura e su euro progettazione.
Il Presidente D'Orsi ha aggiunto che non riproporrà al Consiglio provinciale la modifica dello Statuto del CUPA (che aveva solo lo scopo di migliorare la struttura burocratica) e che nel 2012 riproporrà Josef Mifsud alla Presidenza del Cupa: "Attaccare Mifsud non è corretto - ha concluso - il Cupa è aperto a qualsiasi contributo dall'esterno, non ha mai alzato barricate in questo senso".
I problemi che stanno investendo l'università in Italia non hanno per ora scalfito la struttura del Polo agrigentino: lo ha confermato anche il prof. Lucio Milazzo che ha aggiunto: "La politica distruttiva del governo nazionale su università e scuola pubblica può essere sopportata da questa bella realtà solo se si lavora in piena armonia. Il Polo non ha registrato diminuzioni del numero degli studenti o tagli ai corsi di laurea, ma dovrà adeguarsi alle nuove regole imposte dalla riforma Gelmini".
 
Mangione: "Riprendere le fila del Forum davanti alla latitanza della politica"
La caparbietà e l'energia con cui la Provincia continua ad inseguire il sogno agrigentino dell'aeroporto merita un riconoscimento, tuttavia tale impegno dovrebbe essere  indirizzato ad una più generale causa, dal momento che quella infrastruttura, pur utile che sia, non ha, da sola, un valore salvifico per il presente - futuro dell'economia e del lavoro di questa comunità.
Come ben si sa, ci vuole molto  più altro  per fare uscire questa area sud occidentale della Sicilia dall'isolamento geografico, dalla marginalità economica, cause primarie della sua ghettizzazione come capitale della disoccupazione, della povertà, del lavoro nero, della illegalità e della rassegnazione. Consapevoli di tanta grave condizione economica e sociale, aggravata dalla "grande crisi", CGIL, CISL, UIL provinciali e regionali hanno cercato l'impegno comune  della Chiesa, della Confindustria, della Camera di commercio per sintetizzare una idea condivisa di utilizzo delle leve dello sviluppo (agenda europea e oltre) per aprire una nuova fase nel rapporto congiunto con la politica regionale e nazionale, cominciando coi Comuni e con la Provincia .
Agli "Stati Generali" convocati dai sindacati confederali hanno parlato don Mario Sorce, Peppe Catanzaro e Vittorio Messina per manifestare la condivisione e la loro disponibile partecipazione attiva all'avvio di questa nuova fase, dentro cui la Provincia Regionale deve assumere la centralità politica costituendo una "cabina di regia per lo sviluppo" e chiamando all'appello tutti i soggetti economici e sociali, unitamente agli amministratori locali. Ma all'appuntamento del 16 febbraio scorso la grande assente è stata proprio la politica che, senza declinare l'invito, non si è presentata né per cortesia, né per prendere atto delle cose che avevano da dire gli organizzatori della manifestazione di intendi. Purtroppo, all'assenza del 16 ha fatto seguito un assordante silenzio da parte di chi avrebbe dovuto dire, assentire, dissentire, contestate, approvare, mostrando un disinteresse per la concretezza dei problemi posti e nei confronti di una annunciata  volontà di agire contro il sotto sviluppo, la disoccupazione, il disagio e la povertà, le illegalità e la mafia, la cultura delle gelosie rivali che impedisce la cooperazione di tutte le forze in campo per un unico, comune obiettivo: aiutare la provincia di Agrigento a rialzarsi. Ma, se la politica è latitante, le famiglie, i disoccupati, gli studenti, i cittadini,  le reti sociali non possono restare silenziosi, rassegnati al peggio, ma devono assumere una forma di cittadinanza attiva, partecipando agli appuntamenti sociali, per approvare e sostenere chi cerca di fare il bene della comunità e contestare chi ha il dovere di coltivare gli interessi generali ed, invece, latita o fa altro. Al Forum del 16 febbraio tutti hanno detto che, di fronte al disastro sociale della provincia, bisogna fare da pungolo alla politica. La stampa e le televisioni hanno assegnato grande rilievo a tale presa di posizione che non induce all'antipolitica semmai ne intende valorizzare la funzione ed i compiti. Dopo tanto silenzio spetta a CGIL, CISL, UIL,  e Confindustria riprendere le fila del Forum e scegliere la strada per fare in modo che la politica sia costretta a fare la sua parte.
Piero Mangione
 
Sicilia24h
 
Piange il telefono
Lui lo chiama, l'altro non risponde. Lui prova a richiamarlo dopo qualche minuto. L'altro continua a non rispondere. Passa una mezz'oretta e lui riprova; niente da fare. L'altro rimane muto come un pesce. Lui è il presidente della provincia regionale di Agrigento Eugenio D'Orsi. L'altro è il sindaco della stessa città, Marco Zambuto. D'Orsi cerca disperatamente Zambuto perchè la scuola dove insegna sta cadendo a pezzi; vuol chiedere un intervento da parte dei tecnici comunali per sistemare alcuni tetti ed alcune tubature che fanno acqua da tutte le parti. Non a caso, dentro le aule, piove. Si spera attraverso questo Filo di Nota che Zambuto possa finalmente rispondere a D'Orsi.
Dopo questa possibilità a D'Orsi non rimane altro che rivolgersi alla trasmissione "Chi l'ha visto...".
Ad maiora!
 
Università, D'Orsi difende operato Mifsud
Il Presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, è intervenuto questa mattina nel corso di una conferenza stampa sul momento del Polo Universitario di Agrigento. Hanno partecipato il Presidente del CUPA Josef Mifsud, il componente del CdA Rolando Montalbano, il delegato dell'Università di Palermo Lucio Milazzo e l'Assessore provinciale alla Cultura Katea Ferrara.
"Premetto che non mi sembra corretto che l'evoluzione della situazione politica alla Provincia possa riflettersi sull'Università" ha detto D'Orsi "e che  l'attacco politico o personale a D'Orsi non può essere spostato sul Presidente del Cupa, voglio ricordare che Josef Mifsud lavora esclusivamente per la crescita della nostra Università, l'unico vero investimento della politica sul nostro territorio negli ultimi 30 anni. Mifsud è stato raggiunto da critiche ingenerose, e da uomo di cultura qual è voleva anche dimettersi, recedendo dal suo proposito solo per il suo alto senso di responsabilità. E' una risorsa importantissima per il nostro territorio, sin dal suo insediamento sta portando avanti un processo di internazionalizzazione dell'università, con nuovi progetti già finanziati".
Josef Mifsud ha riassunto alcuni risultati, precisando che la proposta di modifica dello Statuto bocciata dal Consiglio provinciale non era stata proposta né da D'Orsi né da lui stesso, bensì dal CdA del CUPA. "Una proposta - ha aggiunto - che peraltro prevedeva la possibilità di sfiducia nei confronti del Presidente del Cupa stesso. Ricordo alcuni risultati conseguiti dalla mia presidenza: il progetto Archeomed, finanziato dalla Commissione Europea e gestito direttamente dal Polo, 1 milione e 800 mila euro, e altri due progetti, Italia-Malta e Italia-Tunisia, in dirittura d'arrivo, che faranno affluire enormi risorse, mai presenti delle casse del Polo. Spero quindi che tutti gli Enti che sono soci del Cupa e che da anni non versano le loro quote diano il loro contributo". Mifsud ha anche ricordato l'attivazione di corsi di lingua straniera, l'iniziativa con Confindustria, i master su turismo e cultura e su euro progettazione.  Il Presidente D'Orsi ha aggiunto che non riproporrà al Consiglio provinciale la modifica dello Statuto del CUPA (che aveva solo lo scopo di migliorare la struttura burocratica) e che nel 2012 riproporrà Josef Mifsud alla Presidenza del Cupa: "Attaccare Mifsud non è corretto - ha concluso - il Cupa è aperto a qualsiasi contributo dall'esterno, non ha mai alzato barricate in questo senso".  I problemi che stanno investendo l'università in Italia non hanno per ora scalfito la struttura del Polo agrigentino: lo ha confermato anche il prof. Lucio Milazzo che ha aggiunto: "La politica distruttiva del governo nazionale su università e scuola pubblica può essere sopportata da questa bella realtà solo se si lavora in piena armonia. Il Polo non ha registrato diminuzioni del numero degli studenti o tagli ai corsi di laurea, ma dovrà adeguarsi alle nuove regole imposte dalla riforma Gelmini".
 
Provincia, microcredito e lavoro approdano in Comm. Emergenze territoriali
La Commissione Consiliare Immigrazione ed Emergenze Territoriali della provincia regionale di Agrigento, presieduta dal Consigliere provinciale del PdL Gioacchino Zarbo, nell'ultima seduta ha trattato il Protocollo d'Intesa tra l'U.P.I. (Unione Province Italiane) ed il Comitato Nazionale per il microcredito. E' stata costituita - si legge in una nota - una cabina di regia nazionale per il monitoraggio, la valutazione, la verifica dei servizi competenti al lavoro, alle indicazione previste dalla legislazione nazionale e regionale di riferimento. Il protocollo prevede la presenza di osservatori provinciali sui fabbisogni di competenze per figure professionali dei sistemi produttivi locali che operino, tra l'altro, secondo la metodologia di rilevazione unitaria individuata, dalla cabina di regia nazionale istituita presso il Ministero del Lavoro. E' previsto altresì l'impegno di attivare, nei centri pubblici per l'impiego, punti di informazione in materia di auto impiego e microcredito dedicati ai soggetti percettori di sostegno al reddito o comunque svantaggiati in quanto non bancabili. Tale atto avrà durata biennale a decorrere dal mese di Ottobre 2010.
 
Lavalledeitempli
 
Il Presidente D'Orsi difende operato Mifsud: "Non bisogna spostare diatriba politica su Università"
Il Presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, è intervenuto questa mattina nel corso di una conferenza stampa sul momento del Polo Universitario di Agrigento. Hanno partecipato il Presidente del CUPA Josef Mifsud, il componente del CdA Rolando Montalbano, il delegato dell'Università di Palermo Lucio Milazzo e l'Assessore provinciale alla Cultura Katea Ferrara. "Premetto che non mi sembra corretto che l'evoluzione della situazione politica alla Provincia possa riflettersi sull'Università" ha detto D'Orsi "e che l'attacco politico o personale a D'Orsi non può essere spostato sul Presidente del Cupa, voglio ricordare che Josef Mifsud lavora esclusivamente per la crescita della nostra Università, l'unico vero investimento della politica sul nostro territorio negli ultimi 30 anni. Mifsud è stato raggiunto da critiche ingenerose, e da uomo di cultura qual è voleva anche dimettersi, recedendo dal suo proposito solo per il suo alto senso di responsabilità. E' una risorsa importantissima per il nostro territorio, sin dal suo insediamento sta portando avanti un processo di internazionalizzazione dell'università, con nuovi progetti già finanziati".
Josef Mifsud ha riassunto alcuni risultati, precisando che la proposta di modifica dello Statuto bocciata dal Consiglio provinciale non era stata proposta né da D'Orsi né da lui stesso, bensì dal CdA del CUPA. "Una proposta - ha aggiunto - che peraltro prevedeva la possibilità di sfiducia nei confronti del Presidente del Cupa stesso. Ricordo alcuni risultati conseguiti dalla mia presidenza: il progetto Archeomed, finanziato dalla Commissione Europea e gestito direttamente dal Polo, 1 milione e 800 mila euro, e altri due progetti, Italia-Malta e Italia-Tunisia, in dirittura d'arrivo, che faranno affluire enormi risorse, mai presenti delle casse del Polo. Spero quindi che tutti gli Enti che sono soci del Cupa e che da anni non versano le loro quote diano il loro contributo". Mifsud ha anche ricordato l'attivazione di corsi di lingua straniera, l'iniziativa con Confindustria, i master su turismo e cultura e su euro progettazione.
Il Presidente D'Orsi ha aggiunto che non riproporrà al Consiglio provinciale la modifica dello Statuto del CUPA (che aveva solo lo scopo di migliorare la struttura burocratica) e che nel 2012 riproporrà Josef Mifsud alla Presidenza del Cupa: "Attaccare Mifsud non è corretto - ha concluso - il Cupa è aperto a qualsiasi contributo dall'esterno, non ha mai alzato barricate in questo senso".
I problemi che stanno investendo l'università in Italia non hanno per ora scalfito la struttura del Polo agrigentino: lo ha confermato anche il prof. Lucio Milazzo che ha aggiunto: "La politica distruttiva del governo nazionale su università e scuola pubblica può essere sopportata da questa bella realtà solo se si lavora in piena armonia. Il Polo non ha registrato diminuzioni del numero degli studenti o tagli ai corsi di laurea, ma dovrà adeguarsi alle nuove regole imposte dalla riforma Gelmini".
 
Agrigentooggi
 
LA VERGOGNA DELLA PROVINCIALE N. 3
Possibile, ci si chiede, che ancora nessuna delle autorità cosiddette competenti, che sicuramente avranno notato il problema, non abbia sentito il dovere di intervenire nei confronti dei proprietari della strada?  La strada è la Provinciale n. 3 quella, per intenderci, che bisogna obbligatoriamente percorrere per raggiungere la 640 dopo la deviazione per il raddoppio della statale. Stiamo parlando di pochi chilometri che rappresentano un infermo per gli automobilisti. La bretella è soggetta ad un traffico intenso a tutte le ore ma la Provincia, sembra disinteressarsi lasciando al loro destino quanti per necessità o per lavoro sono costretti a transitare da quelle parti. Lo scorso anno la carreggiata venne interessata da una frana. Si arrivò alla sistemazione grazie anche all'intervento del comandante della Polizia provinciale Vincenzo Giglio con il quale chi scrive ha avuto un proficuo dialogo. Ma non è possibile che anche stavolta si debba quasi chiedere il favore di mandare gli operai a ripristinare l'asfalto. Ci si chiede, allora, cosa aspettano i tecnici responsabili della viabilità nella zona a predisporre gli interventi necessari. Il presidente D'Orsi, dal canto suo, consideri questa un'emergenza da non sottovalutare.
 
D'Orsi difende Mifsud: "Non a diatriba politica su Università"
Il Presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, è intervenuto questa mattina nel corso di una conferenza stampa sul momento del Polo Universitario di Agrigento. Hanno partecipato il Presidente del CUPA Josef Mifsud, il componente del CdA Rolando Montalbano, il delegato dell'Università di Palermo Lucio Milazzo e l'Assessore provinciale alla Cultura Katea Ferrara.
"Premetto che non mi sembra corretto che l'evoluzione della situazione politica alla Provincia possa riflettersi sull'Università" ha detto D'Orsi "e che l'attacco politico o personale a D'Orsi non può essere spostato sul Presidente del Cupa, voglio ricordare che Josef Mifsud lavora esclusivamente per la crescita della nostra Università, l'unico vero investimento della politica sul nostro territorio negli ultimi 30 anni. Mifsud è stato raggiunto da critiche ingenerose, e da uomo di cultura qual è voleva anche dimettersi, recedendo dal suo proposito solo per il suo alto senso di responsabilità. E' una risorsa importantissima per il nostro territorio, sin dal suo insediamento sta portando avanti un processo di internazionalizzazione dell'università, con nuovi progetti già finanziati".
Josef Mifsud ha riassunto alcuni risultati, precisando che la proposta di modifica dello Statuto bocciata dal Consiglio provinciale non era stata proposta né da D'Orsi né da lui stesso, bensì dal CdA del CUPA. "Una proposta - ha aggiunto - che peraltro prevedeva la possibilità di sfiducia nei confronti del Presidente del Cupa stesso. Ricordo alcuni risultati conseguiti dalla mia presidenza: il progetto Archeomed, finanziato dalla Commissione Europea e gestito direttamente dal Polo, 1 milione e 800 mila euro, e altri due progetti, Italia-Malta e Italia-Tunisia, in dirittura d'arrivo, che faranno affluire enormi risorse, mai presenti delle casse del Polo. Spero quindi che tutti gli Enti che sono soci del Cupa e che da anni non versano le loro quote diano il loro contributo". Mifsud ha anche ricordato l'attivazione di corsi di lingua straniera, l'iniziativa con Confindustria, i master su turismo e cultura e su euro progettazione. Il Presidente D'Orsi ha aggiunto che non riproporrà al Consiglio provinciale la modifica dello Statuto del CUPA (che aveva solo lo scopo di migliorare la struttura burocratica) e che nel 2012 riproporrà Josef Mifsud alla Presidenza del Cupa: "Attaccare Mifsud non è corretto - ha concluso - il Cupa è aperto a qualsiasi contributo dall'esterno, non ha mai alzato barricate in questo senso". I problemi che stanno investendo l'università in Italia non hanno per ora scalfito la struttura del Polo agrigentino: lo ha confermato anche il prof. Lucio Milazzo che ha aggiunto: "La politica distruttiva del governo nazionale su università e scuola pubblica può essere sopportata da questa bella realtà solo se si lavora in piena armonia. Il Polo non ha registrato diminuzioni del numero degli studenti o tagli ai corsi di laurea, ma dovrà adeguarsi alle nuove regole imposte dalla riforma Gelmini".
 
Laltragrigento
 
D'Orsi: "Mifsud voleva dimettersi" .
Il Presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, è intervenuto questa mattina nel corso di una conferenza stampa sul momento del Polo Universitario di Agrigento. Hanno partecipato il Presidente del CUPA Josef Mifsud, il componente del CdA Rolando Montalbano, il delegato dell'Università di Palermo Lucio Milazzo e l'Assessore provinciale alla Cultura Katea Ferrara.
"Premetto che non mi sembra corretto che l'evoluzione della situazione politica alla Provincia possa riflettersi sull'Università" ha detto D'Orsi "e che l'attacco politico o personale a D'Orsi non può essere spostato sul Presidente del Cupa, voglio ricordare che Josef Mifsud lavora esclusivamente per la crescita della nostra Università, l'unico vero investimento della politica sul nostro territorio negli ultimi 30 anni. Mifsud è stato raggiunto da critiche ingenerose, e da uomo di cultura qual è voleva anche dimettersi, recedendo dal suo proposito solo per il suo alto senso di responsabilità. E' una risorsa importantissima per il nostro territorio, sin dal suo insediamento sta portando avanti un processo di internazionalizzazione dell'università, con nuovi progetti già finanziati". Josef Mifsud ha riassunto alcuni risultati, precisando che la proposta di modifica dello Statuto bocciata dal Consiglio provinciale non era stata proposta né da D'Orsi né da lui stesso, bensì dal CdA del CUPA. "Una proposta - ha aggiunto - che peraltro prevedeva la possibilità di sfiducia nei confronti del Presidente del Cupa stesso. Ricordo alcuni risultati conseguiti dalla mia presidenza: il progetto Archeomed, finanziato dalla Commissione Europea e gestito direttamente dal Polo, 1 milione e 800 mila euro, e altri due progetti, Italia-Malta e Italia-Tunisia, in dirittura d'arrivo, che faranno affluire enormi risorse, mai presenti delle casse del Polo. Spero quindi che tutti gli Enti che sono soci del Cupa e che da anni non versano le loro quote diano il loro contributo".
Mifsud ha anche ricordato l'attivazione di corsi di lingua straniera, l'iniziativa con Confindustria, i master su turismo e cultura e su euro progettazione. Il Presidente D'Orsi ha aggiunto che non riproporrà al Consiglio provinciale la modifica dello Statuto del CUPA (che aveva solo lo scopo di migliorare la struttura burocratica) e che nel 2012 riproporrà Josef Mifsud alla Presidenza del Cupa: "Attaccare Mifsud non è corretto - ha concluso - il Cupa è aperto a qualsiasi contributo dall'esterno, non ha mai alzato barricate in questo senso". I problemi che stanno investendo l'università in Italia non hanno per ora scalfito la struttura del Polo agrigentino: lo ha confermato anche il prof. Lucio Milazzo che ha aggiunto: "La politica distruttiva del governo nazionale su università e scuola pubblica può essere sopportata da questa bella realtà solo se si lavora in piena armonia. Il Polo non ha registrato diminuzioni del numero degli studenti o tagli ai corsi di laurea, ma dovrà adeguarsi alle nuove regole imposte dalla riforma Gelmini".
 
TV Alfa
 
AGRIGENTO, D'ORSI DIFENDE MFSUD: PER L'UNIVERSITA' AGRIGENTINA HA LAVORATO BENE 
Il presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, è intervenuto questa mattina nel corso di una conferenza stampa sul momento del Polo Universitario di Agrigento. Hanno partecipato il Presidente del CUPA Josef Mifsud, il componente del CdA Rolando Montalbano, il delegato dell'Università di Palermo Lucio Milazzo e l'Assessore provinciale alla Cultura Katea Ferrara.
"Premetto che non mi sembra corretto che l'evoluzione della situazione politica alla Provincia possa riflettersi sull'Università" ha detto D'Orsi "e che  l'attacco politico o personale a D'Orsi non può essere spostato sul Presidente del Cupa, voglio ricordare che Josef Mifsud lavora esclusivamente per la crescita della nostra Università, l'unico vero investimento della politica sul nostro territorio negli ultimi 30 anni. Mifsud è stato raggiunto da critiche ingenerose, e da uomo di cultura qual è voleva anche dimettersi, recedendo dal suo proposito solo per il suo alto senso di responsabilità. E' una risorsa importantissima per il nostro territorio, sin dal suo insediamento sta portando avanti un processo di internazionalizzazione dell'università, con nuovi progetti già finanziati".
Josef Mifsud ha riassunto alcuni risultati, precisando che la proposta di modifica dello Statuto bocciata dal Consiglio provinciale non era stata proposta né da D'Orsi né da lui stesso, bensì dal CdA del CUPA. "Una proposta - ha aggiunto - che peraltro prevedeva la possibilità di sfiducia nei confronti del Presidente del Cupa stesso. Ricordo alcuni risultati conseguiti dalla mia presidenza: il progetto Archeomed, finanziato dalla Commissione Europea e gestito direttamente dal Polo, 1 milione e 800 mila euro, e altri due progetti, Italia-Malta e Italia-Tunisia, in dirittura d'arrivo, che faranno affluire enormi risorse, mai presenti delle casse del Polo. Spero quindi che tutti gli Enti che sono soci del Cupa e che da anni non versano le loro quote diano il loro contributo". Mifsud ha anche ricordato l'attivazione di corsi di lingua straniera, l'iniziativa con Confindustria, i master su turismo e cultura e su euro progettazione. Il Presidente D'Orsi ha aggiunto che non riproporrà al Consiglio provinciale la modifica dello Statuto del CUPA (che aveva solo lo scopo di migliorare la struttura burocratica) e che nel 2012 riproporrà Josef Mifsud alla Presidenza del Cupa: "Attaccare Mifsud non è corretto - ha concluso - il Cupa è aperto a qualsiasi contributo dall'esterno, non ha mai alzato barricate in questo senso". I problemi che stanno investendo l'università in Italia non hanno per ora scalfito la struttura del Polo agrigentino: lo ha confermato anche il prof. Lucio Milazzo che ha aggiunto: "La politica distruttiva del governo nazionale su università e scuola pubblica può essere sopportata da questa bella realtà solo se si lavora in piena armonia. Il Polo non ha registrato diminuzioni del numero degli studenti o tagli ai corsi di laurea, ma dovrà adeguarsi alle nuove regole imposte dalla riforma
 
AGRIGENTO, PACI ILLUSTRA LA POLITICA "SCHIZOFRENICA" DI D'ORSI 
Dopo la conferenza stampa del presidente Eugenio D'Orsi che ha confermato la fiducia a Joseph Mifsud, arrivano le prime reazioni. Per il Pdl è intervenuto il capogruppo Ivan Paci che ha definito quella del presidente D'Orsi la "Politica schizofrenica". "Il Pdl - ha spiegato Paci - non ha mai discusso di tali modifiche allo statuto del Cupa, nemmeno quando era in maggioranza. Ma ammesso, e non concesso che ne avessimo discusso, non avremmo mai potuto avallare scelte di bassa politica come l'allargamento del Cda per sistemare qualche amico dei politici, né tanto meno avremmo consentito di creare una figura direzionale che costerebbe 100 mila euro alle casse dell'ente. Da una parte - aggiunge il capogruppo del Pdl - il presidente D'Orsi predica bene e dall'altra razzola male. Ci chiede di diminuire le spese, tagli tutto, anche la sagra riservata ai disabili e poi nomina un consulente a  9 mila euro, per accaparrarsi il favore di Forza del sud. I soldi o ci sono o non ci sono, ma non possono esserci per esigenze di bassa politica".

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