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Rassegna stampa del 2/3/4 aprile 2011

 

SABATO 2 APRILE 
 
LA SICILIA
 
Il presidente della Provincia D'Orsi ieri mattina in «visita» alla Procura
«Ho solo chiesto notizie sullo stato di avanzamento delle indagini relative agli attentati e alle intimidazioni subite da quando sono presidente della Provincia». Così un apparentemente sereno presidente della Provincia regionale Eugenio D'Orsi ha sintetizzato, all'uscita del palazzo di Giustizia, il contenuto della visita fatta ieri mattina alla Procura della Repubblica. D'Orsi, accompagnato come sempre dalla scorta, dopo lo sfogo urbi et orbi dei giorni scorsi col quale ha lamentato di essere solo, sotto i colpi della criminalità che lo intimidisce, aveva nei giorni successivi raffreddato i toni della questione. Ma nel suo cuore, il capo della Provincia regionale freme. «Ho chiesto alla Procura di essere ricevuto per avere ragguagli sulle indagini che riguardano gli attentati e le intimidazioni che io e la mia famiglia subiamo da mesi. In particolare ho evidenziato al procuratore come dietro l'incendio della mia casa estiva a Palma di Montechiaro sia da verificare cosa ci sia dietro, dal punto di vista del contesto ambientale in cui quell'atto è stato inscenato». D'Orsi in sostanza ha manifestato un coinvolgimento: «Nessuno da quelle parti brucia la casa a qualcuno senza il via libera di determinate organizzazioni o di chi per esse>). Il presidente ha sottolineato il «tono cordiale con cui si è svolto l'incontro anche perché la fiducia nella magistratura è massima», li faccia a faccia è durato circa mezz'ora, e non resta che attendere l'evolversi delle indagini su cosa e chi pare voglia far terra bruciata intorno al presidente della Provincia.
 
Acqua pubblica, costituito comitato per il referendum
La provincia di Agrigento si mobilita in vista del referéndum su acqua pubblica e nucleare indetti per il 12 e 13giugno. Nel pomeriggio di ieri presso l'aula consiliare "Luigi Giglia" si è Costituito il Comitato provinciale per il referendum sull'acqua pubblica. Ne fanno parte associazioni. gruppi, partiti politici e semplici cittadini. Nel corso dell'assemblea di ieri, è stato lanciato un appello a tutti i cittadini della provincia di Agrigento, perché in questi due mesi che mancano per il referendum, si apra una grande stagione di sensibilizzazione sociale sul tema dell'acqua, e si produca, ciascuno nella sua realtà e con le sue attitudini e potenzialità, uno straordinario sforzo di comunicazione, sull'importanza di riportare la gestione dell'acqua in mano pubblica. Tra i promotori del Comitato, i sindaci di Bivona, Burgio, Cammarata, il Consigliere provinciale Nino Spoto, e Vincenzo Lombardo, portavoce del forum provinciale acqua bene comune Agrigento.
«La privatizzazione dell'acqua ha mostrato evidenti segni di fallimento - ha dichiarato Lombardo - non è migliorata la qualità del servizio e sono aumentare le tariffe. Il Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua è stato promotore della raccolta firme per l'abrogazione della legisla7iorie che ha introdotto la privatizzazione del prezioso bene comune. Mai nella storia dei referendum sono state raccolte, come in questa occasione, quasi 1.500.000, a testimonianza del fatto che i cittadini hanno sperimentato sulla loro pelle gli effetti nefasti della privatizzazione. 1112 giugno si voterà su due dei tre quesiti referendari presentati per riportare la gestione dell'acqua in mano pubblica, atteso che l'acqua non è una merce ma un bene comune esenziale e vitale per i cittadini e perciò non può esse
re oggetto di mercato. La campagna referendaria per l'acqua pubblica si trasformerà in un successo solamente se ciascuno di noi si farà portavoce in ogni luogo pubblico, coinvolgendo tutta la propria rete di conoscenze - ha aggiunto il sindaco di Burgio, Vito Ferrantelli - il nostro è un invito esplicito a partecipare rivolto a tutti i cittadini. Tutti devono essere convinti che l'acqua è un diritto - ha spiegato il sindaco di Cammarata, Vito Mangiapane - l'impegno comune e per fare in modo che l'acqua ritorni ad essere un bene comune. La costituzione del Comitato per l'acqua pubblica è un importante occasione - sottolinea, il sindaco di Bivona, Giovanni Panepinto - da tempo porto avanza la battaglia a favore dell'acqua bene comune anche con iniziative parlamentari. Ricordiamoci che è necessario attivarsi per il raggiungimento del quorum».
 
CASTROFILIPPO
«Troppi bimbi rom non vanno a scuola»
Organizzato dall'istituto Comprensivo «Balsamo» di Castrofilippo, si è svolto ieri all'istituto Alberghiero «Gaspare Ambrosini» di Favara, diretto dal preside Giuseppe Salamone, un convegno, a carattere regionale, sul tema: «Uno sguardo altrove: il diritto allo studio degli alunni nomadi». Un argomento che riguarda molto da vicino diverse comunità nomadi che vivono proprio nella cittadina castrofilippese. All'interessante incontro, tra gli altri, hanno partecipato il dirigente scolastico dell'istituto «Balsamo», Michele Passalacqua, l'assessore provinciale alla Pubblica istruzione, Nicoletta Marchese (nella foto) e l'ispettore tecnico del Miui Giovanna Zaffuto, che ha coordinato gli interventi. Nel suo intervento l'assessore Marchese ha sviluppato un'articolata relazione sul tenia della scolarizzazione e  dell'inserimento scolastico dei bambini rom. Ha sostenuto che elevata è la percentuale dei bambini rom e sinti che evadono l'obbligo scolastico. «E necessario — ha detto — contattare i responsabili di queste due etnie di nomadi, famiglia per famiglia negli alloggi, nelle case, nei terreni privati, nelle aree comunali e nei campi sosta e convincerli a mandare i bambini a scuola, Il problema dell'evasione scolastica può essere risolto solo attraverso la programmazione e l'attuazione di progetti mirati».
 
PESCE D'APRILE SU CAMBIO NOMI E AEROPORTO
Non poteva mancare anche quest'anno il "pesce d'aprile che avrebbe fatto scalpore in alcuni centri della provincia perchè tre città vogliono cambiare il nome e perché l'aeroporto di Licata sarebbe una cosa ormai fatta. Due annunci in contemporanea hanno creato incredulità e sorpresa tra molti e certezze tra qualche buontempone che si è fatto imbrogliare dallo scherzo d'aprile. Il sito web di Ribera, realizzato da Giuseppe Nicola Ciliberto, ha diffuso la notizia che la Regione Siciliana ha approvato il decreto, in corso di pubblicazione stilla gazzetta ufficiale, del cambio della denominazione di Ribera in "Riberella", di Sciacca in "Sciacca Terme" e di Porto Empedocle in "Vigata". Il tutto in omaggio allo scrittore Andrea Camilleri e alla città dei suoi romanzi, al bacino idrotermale di Sciacca per il quale qualche consigliere comunale ha chiesto l'aggiunto del sinonimo al nome della cittadina e infine alla pregiate arance Riberella per le quali si chiedeva di cambiare il nome della cittadina per la quale in passato qualcun altro ha proposto l'aggiunta del nome di Crispi, lo statista. Telefonate al centralino del comune, pareri e risposte di cittadini, da Ribera, dall'Italia e dall'estero, preoccupazione di tanta gente che ha cominciato a chiedersi, informandosi, se era urgente cambiare anche il nome nuovo della città sui documenti di ogni tipologia. Una baraonda e accavallamento di notizie e pareri sia a Ribera che a Sciacca, che a Porto Empedocle. La realizzazione dell'aeroporto a Piano Romano di Licata sarebbe stata data dal Dipartimento delle Infrastrutture Terrestri di Roma che ha dato mandato alla Protezione Civile di realizzare, in tre mesi, la pista per l'aeroporto con un finanziamento di 28 milioni di euro. Si è capito del pesce di aprile quando il dlgs ha fatto riferimento al 4 maggio del 1976. Una burla che alla fine ha fatto ridere in tanti.
 
IL CASO. I netturbini senza stipendio da tre mesi scioperano prima del previsto, Ato e Comuni cercano soldi.
Caos totale, esplode l'emergenza rifiuti
Soltanto i sindaci, al momento, possono scongiurare una vera e propria emergenza sanitaria dovuta alla presenza di grossi cumuli di spazzatura che sono destinati ad aumentare e ad assumere dimensioni sempre più grosse con il passare dei giorni. Infatti gli operai del raggruppamento di imprese titolare del servizio di prelievo dei rifiuti solidi urbani non hanno lavorato nemmeno ieri e difficilmente si rimetteranno all'opera nei prossimi giorni se prima non avranno avuto garanzie.
Come si sa, hanno avviato una protesta senza alcun preavviso e al di fuori del controllo dei sindacati confederali, fin dalla mattinata di giovedì scorso. Si lamentano per il mancato pagamento di tre mensilità: quella di gennaio, quella di febbraio ed ora anche quella di marzo.
I sindacati Cgil, Cisl e Uil avevano proclamato lo sciopero per l'11 aprile, facendo precedere la protesta dai tempi tecnici richiesti dalle leggi che regolano il diritto di sciopero, ma i lavoratori - stanchi ed esasperati dei continui ritardi nel pagamento dei loro emolumenti - se ne sono andati per proprio conto ed hanno bloccato il servizio. Il raggruppamento di imprese ha immediatamente avvisato Gesa e l'autorità garante peri! diritto di sciopero, ma più di questo non è in grado di fare. «Abbiamo già anticipato 4 mesi di stipendio al nostro personale - spiegano - e siamo creditori nei confronti di Gesa di quasi 7 mensilità. Non possiamo anticipare più nulla, stante che sono cresciuti anche i costi digestione dei mezzi. Il liquidatore di Gesa Teresa Restivo giovedì pomeriggio ha riunito i sindaci dei diciannove comuni dell'ambito. Si è parlato della nuova gara d'appalto, della rimodulazione dei servizi, ma anche della necessità di far fronte all'emergenza venutasi a determinare. La situazione appare senza vie d'uscita: il contratto con Aipa è scaduto il 31 dicembre scorso e non è possibile prorogano, per cui non possono più esserci anticipazioni. La società di riscossione potrebbe dare qualcosa soltanto sul prelievo coatto che sta facendo sugli anni passati, ma si tratta di cifre che non risolverebbero il problema e che comunque sono servite anche a pagare le altre imprese creditrici di Gesa, tra cui la Catanzaro Costruzioni per la discarica di Siculiana. La bollettazione 2011 pertanto non è ancora avvenuta e si deve stabilire chi deve farla: 5 comuni (Cammarata, Casteltermini, Porto Empedocle, Raffadali e San Giovanni Gemini) si sono ripresi i ruoli. Nei loro confronti Gesa emetterà a breve la fattura, ma saranno in grado di pagare in tempi brevi? Tutti comunque sono debitori dei confronti della società d'ambito per svariati milioni di euro. Se pagassero l'intero ammontare di questi ultimi debiti la situazione cambierebbe in modo radicale. Ma se non lo faranno è molto probabile che sarà la Regione a correre ai ripari: pare che infatti il Dipartimento rifiuti si accinga a commissariale i comuni morosi.
 
GIORNALE DI SICILIA
 
Intervento della Marchese all'Ambrosini
L'assessore provinciale alla pubblica istruzione, Nicoletta Marchese ha preso parte al Convegno regionale sul tema "Uno sguardo altrove: il diritto allo Studio degli alunni nomadi" tenutosi venerdì Scorso nell'aula magna dell'istituto alberghiero "Ambrosini" di Favara. La ha relazionato sul tema della scolarizzazione e dell'inserimento scolastico dei bambini Rom.
 
ALUNNI NOMADI
All'Ambrosini» un seminario sui camminanti
 "Uno sguardo altrove  il diritto allo studio degli alunni nomadi". E'stato su questo tema che ieri mattina si è dibattuto nel corsa di un seminario rivolto ai dirigenti scolastici che si è tenuto pressa l'aula magna dell'istituto alberghiero Ambrosiani. All'incontro, organizzato dal professor Michele Passalacqua, preside dell'Istituto comprensivo "Balsamo" di Castrofilippo, è stato presente l'assessore provinciale alla Pubblica istruzione, Nicoletta Marchese A coordinare gli interventi l'ispettore tecnico del Miur, Giovanna Zaffuto. 
 
Alla Provincia un vertice per i precari
Precari, emergenza immigrati e Terme di Sciacca. Sono questi gli argomenti che il Consiglio provinciale ha trattato durante un articolato dibattito. Ad inizio di seduta il presidente del Consiglio, Raimondo Buscemi, ha informato l'aula della proposta, avanzata da diversi Consiglieri, di dar vita ad una seduta straordinaria per affrontare il problema dei precari in servizio all'Ente. Buscemi ha inoltre comunicato la costituzione del gruppo di «Forza del sud», composto da Orazio Guarraci e Leo Vinci e dell'adesione di Carmelo D'Angelo a «Coesione Nazionale», gruppo presente al Senato. Il problema delle Terme di Sciacca è stato sollevato da Mario Lazzano (Pdl) che ha proposto l'attivazione a Palermo di un tavolo tecnico per chiedere al governatore Lombardo quale sarà il futuro della struttura di Sciacca, una delle migliori del mondo. Il dibattito è proseguito sull'emergenza umanitaria di Lampedusa. Orazio Guarraci (Fds) ha sostenuto che questa grave situazione non ha visto la Provincia «protagonista»: «Eppure Lampedusa fa parte del territorio - ha detto - e come tale dobbiamo far sentire ai lampedusani che non sono soli». Nino Spoto ha proposto un Consiglio straordinario nell'isola per ascoltare i problemi della gente. Duro l'intervento di Nicolò Testone (Pdl): «Sono deluso della sensibilità di questa amministrazione e di quella precedente. Per anni abbiamo lavorato alla costituzione di una consulta degli emigrati. La consulta avrebbe dosato insediarsi ma a distanza di 4 anni ancora non si è fatto nulla. 
 
GIORNATA DI SCHERZI. Diramato un comunicato dal ministero delle Infrastrutture: "Stanziati 28 milioni di euro, coinvolta la protezione civile"
"Trasporti, aeroporto pronto in tre mesi" - Ma si trattava solo di un pesce d'aprile.
«Finanziati 28 milioni di euro per l'aeroporto agrigentino che sarà costruito entro tre anni,
ti presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, non avrebbe creduto alle sue orecchie. La notizia circolava ieri mattina su internet, qualche tg l'ha letta in tv. Ma è bastato poco per capire che era un pesce d'aprile architettato ad arte. E la chicca arrivata ieri nelle redazioni di alcuni giornali agrigentini contenuta in un finto comunicato con il logo della Repubblica Italiana e l'intestazione «Dipartimento delle infrastrutture terrestri». Ad alcuni che l'hanno pubblicata è sembrata una notizia seria, eccola: «il Dipartimento della Infrastrutture terrestri ha approvato il progetto per la realizzazione dell'aviopista  prevista a Piano Romano di Licata su richiesta della Provincia Regionale di Agrigento. Con provvedimento del dirigente del Dipartimento, dott. Augusto Alberoni, è stato dato mandato alla struttura della Protezione Civile di realizzare, entro tre mesi, una pista e le necessarie strutture di hanging ed incoming. Il dipartimento ha dato così seguito all' atto di indirizzo fissato dal ministro della Difesa  on Ignazio La russa che ha chiesto la predisposizione di strutture alternative all'aeroporto di Trapani Birgi per il quale è stato dato il via alla riconversione al traffico civile. Nell'ipotesi di un prolungarsi della operazioni militari in Libia, così come previsto dalla Risoluzione 1973 dell' Onu, la Nato ha chiesto all'Italia l'utilizzo, entro e non oltre il 31 agosto, di strutture militari alternative, Piano Romane, per la sua posizione geografica, è stata inserita nell eletseo delle priorita rosi conte previsto dal Dlgs n. 56 del 4 maggio del 1978. I fondi straordinari messi a disposizione dal Governo, la cui gestione è stata demandata al Dipartimento della Protezione Civile, ammontano a 28 milioni di euro. Era tutto uno scherzo, resi conte a Licata, dove vari blog hanno annunciato le dimissioni del sindaco Angelo Gran «per una crisi mistica", invece a mollare la caricati primo cittadino licatese non ci pensa proprio. Anche il primo aprile dell'anno scorso qualche «mattacchione» prese in giro i giornalisti agrigentini ingannandoli con un finto comunicato dell'Anas che annunciava la sospensione dei lavori sulla Ss 640, allora appena iniziati, a causa del rinvenimento di un teatro ellenico. La notizia si rivelò totalmente falsa. Come quella di ieri sull'aeroportio agrigentino che però, scherzi a parte, fra tre anni, potrebbe davvero cominciare ad essere una realtà se vanno a buon fine i progetti del presidente D'Orsi.  

DOMENICA 3 APRILE
 
LA SICILIA
 
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA D'ORSI
«Tutti bravi a reclamare ma al momento di pagare...»
«Il servizio di igiene ambientale è cambiato negli ultimi anni - afferma il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi. E' facile a reclamare questo o quello. Siamo tutti bravi a chiedere.
Ma al momento di pagare le cose cambiano aspetto. Se i sindaci non pagano è logico che il sistema salta. Peraltro è un sistema che gi per conto suo era destinato a fallire. Voglio aggiungere che c'è stata una gestione precaria non solo dal punto di vista economico ma anche organizzativo, con tutto il rispetto e la stima che nutro per la dott. Restivo. Per l'affidamento si poteva fare in tempo la gara senza ricorrere alla proroga». E perla nuova Srr? »Abbiamo già acquisito la documentazione e la bozza dello statuto - spiega l'assessore Lillo Volpe — e la settimana entrante ci incontreremo con la dott, Restivo per ulteriori chiarimenti. Abbiamo anche preso atto della posizione dei sindaci che chiedono di rivedere il servizio e vedremo come venire loro incontro, anche se c'è sempre il timore di ricadute occupazionali».
 
La statale è chiusa, ma tutti passano lo stesso»
PALMA. Lettera-denuncia di Cavaleri: i suoi autobus costretti a una lunga deviazione con disagi per i pendolari.
La richiesta dell'imprenditore narese Pino Camilleri, titolare della ditta di autolinee «Giuseppe Cavaleri» è senza dubbio provocatoria ma con essa ha anche inteso portare a conoscenza delle autorita'. La situazione che si sta verificando nel tratto stradale Palma-Camastra sulla ss 410, in cm in località Saladino si sono verificati alcuni smottamenti per i quali l'Anas ha fatto interrompere i! transito veicolare attraverso l'installazione di transenne. Secondo il titolare della ditta di trasporti oneste transenne sono state rivolte e addirittura da molti mesi, senza alcun controllo, col buio e con la luce, nella Strada Statale, seppur danneggiata dalle frane, vi percorrono anche camion a pieno carico. In considerazione d quanto pericolosamente sta avvenendo nella arteria che dovrebbe essere tassativamente chiusa ai traffico nel tratto Palma-Camastra e viceversa, l'imprenditore narese  provocatoriamente ha scritto a diverse autorità regionali e provinciali e persino ai ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli. chiedendo di fare attraversare i pulman della sua ditta, affidataria del servizio di trasporto extraurbano, proprio dal tratto dove le transenne sono state fatte defilare e dove ormai anche i mezzi pesanti non si curano di osservare il divieto di accesso nella strada che collega quattro paesi, con la zona a mare da una parte e con le autostrade per Catania-Messina-Palermo dall'altra. «Chiedo — ha scritto tra l'altro Pino Camilleri — nell'interesse anche dei dipendenti e dei pendolari, di poter transitare con autobus medio-piccoli direttamente sulla strada franata ma resa percorribile dalla eliminazione delle transenne. Ciò al fine di cessare il danno per rarefazioni di viaggiatori e per l'aumento dei chilometri percorsi in più di quelli finanziati dalla Regione con il contratto di servizio. E spiacevole ricordare che sono caduti nel più assoluto silenzio i nostri appelli all'Anas per il ripristino del tratto stradale Interessato i cui provvedimenti sono ancora fermi all'avvio delle indagini geologiche e geognostiche, propedeutiche alla progettazione della sistemazione e ammodernamento della ss 40 nel tratto Palma-Camastra. Perciò la decisione della azienda e dei dipendenti sarò quella di festeggiare ogni 7 del mese, data della interruzione della strada un anno fa, di esibire in contrada Saladino, dove si è verificata la frana, i nostri autobus abbelliti e pitturati con immagini dei monumenti barochi e di offrire dolci tipici locali agli automobilisti che attraverseranno la Camastra-Palma».
 
Ora i candidati a sindaco sono quattro
A Corbo e Paci si sono aggiunti anche Vaccaro e Di Naro. Ma non è finita qui
CANICATTI'. Salgono a quattro le candidature ufficiali alla carica di sindaco in vista delle prossime amministrative in città. ieri, ha ufficializzato di volere correre per la carica di capo dell'amministrazione comunale il consigliere comunale Carmelo Vaccaro, funzionario dell'ufficio provinciale dei lavoro di Agrigento. Sarà appoggiato da parte dell'Mpa (quello vicino all'ex deputato regionale Giancarlo Granata), da una lista civica «Canicattì Forte e Libera» e dai socialisti. Ma la coalizione è destinata ad allargarsi considerato che vi sono «trattative» in corso con altri partiti. Ma un'altra novità dell'ultima ora è quella della candidatura di Tino Sante Di Naro, cardiologo di professione che in passato è stato consigliere comunale con il Pdl. Sarà appoggiato dalla lista civica «Canicattì città nuova». Di Naro apre anche ad altri sostenitori ma non esclude di poter correre da solo. Vaccaro e Di Naro vanno ad aggiungersi a chi la candidatura l'ha proposta ormai da tempo. Si tratta del sindaco uscente Vincenzo Corbo e del capogruppo del Pdl alla Provincia di Agrigento, Ivan Paci. Ma nonostante manchi ormai meno di un mese alla scadenza del termine per la presentazione di liste e candidature in vista delle amministrative il fermento politico in città continua a rimanere alto e tutti sono a caccia di quegli accordi politici che possano proiettarli a correre per lo scranno più ambito di palazzo di città. Così ad esempio l'Udc mette sul piatto delle trattative il medico Angelo Muratore. La lista civica «Impegno Civico» propone il dermatologo Adolfo Bartoccelli con l'appoggio di Idv, Sel, Rifondazione e Comunisti Italiani. Ma continua ad essere candidabile anche l'assessore della giunta Corbo Daniela Marchese Ragona con delle civiche "Cuore" e «Amici di Daniela». Chi invece sino ad oggi non ha speso nomi ed avanzato ipotesi di candidature è il Partito Democratico. Intanto, ieri sera alla presenza dei deputati Pippo Scalia e Luigi Gentile "Futuro e Libertà" ha inaugurato la propria sede in piazza IV novembre.
 
GIORNALE DI SICILIA
 
ATO AG2. Marciapiedi e strade sono già delle discariche a cielo aperto e la situazione è destinata a peggiorare ancora
Emergenza rifiuti, città invase - Domani la marcia dei netturbini
Iniziativa degli operatori ecologici che dalla sede Gesa si sposteranno in prefettura
Nessuna prospettiva per chiudere la vertenza. L'unica speranza è affidata ai sindaci dei Comuni che devono 17 milioni di euro alla società d'ambito.
Una marcia per chiedere più attenzione e interventi rapi di da partc di tutte le autorità e gli enti competenti. I circa 400 lavoratori delle imprese della Gesa Ag2, hanno deciso di andare fino in fondo nella lotta intrapresa per il riconoscimento del loro diritto allo stipendio e domani mattina a partire dalle nove, marceranno dalla sede della Gesa fino alla Prefettura di Agrigento per protestare contro i lunghissimi ritardi che li hanno portati a non riceverei soldi da tre mesi. La manifestazione è stata organizzata in maniera autonoma e senza avere consultato le rappresentanze sindacali di riferimento Cgil, Cisl e Uil che avevano già indetto uno sciopero pur il prossimo 11 aprile. "Chiederemo spiegano i lavoratori — un incontro con il prefetto Francesca Ferrandino alla quale spiegheremo il perché della nostra protesta chiedendole di intervenire in maniera energica sulla nostra vertenza. Siamo stanchi di aspettare e di essere sempre e comunque l'anello più debole di questa catena". E anche ieri mattina, gli operatori ecologici si sono riuniti in sit in davanti la sede della Cosa per mettere a putito i dettagli della manifestazione. Intanto, ad Agrigento, così come negli altri comuni consorziati, la situazione è al collasso e l'emergenza è conclamata. Nonostante i divieti e le ordinanze di non gettare la spazzatura, i cittadini e soprattutto gli operatori commerciali non sentono ragione e i marciapiedi e le strade adiacenti i cassonetti sono ormai delle piccole discariche a cielo aperto, comprese quelle vicino alle scuole, agli uffici e ai negozi. Fa eccezione Lampedusa, dove il senso di responsabilità degli operatori ecologici ha prevalso sulle ragioni della protesta con la raccolta dei rifiuti che continua nonostante il mancato pagamento degli stipendi. Domani si apre comunque un settimana importantissima per la vertenza. Martedì è previsto un nuovo cda straordinario tra Gesa e sindaci dell'Ato Ag2 per discutere di aspetti tecnici riguardo la nuova gara d'appalto. All'ordine del giorno, attualmente non figura la vicenda legata al mancato pagamento degli stipendi che attribuisce è legato alla mancata corresponsione dei debiti milionari clic i comuni hanno nei confronti della società d'ambito. Le imprese dell'Ari intanto continuano a vivere momenti di difficoltà economiche forse senza precedenti con alcune ditte, le più piccole, che non hanno neanche i soldi per fare rifornimento agli autocompattatori.
 
SCUOLA E IMPRESE
L'assessore Marchese interviene al Classico Foscolo
L'assessore provinciale della Pubblica istruzione di Agrigento, Nicoletta Marchese, ha partecipato ieri al convegno "Educare all'imprenditorialità", al Liceo «Ugo Foscolo». Presenti il Presidente dell'ARCA e alcuni rappresentanti di Confindustria e della Camera di Commercio. "La scuola - ha detto la Marchese dal blog Regalpetra Libera - deve essere essa stessa la prima imprenditrice, sviluppando una propria missione originale in sinergia con il proprio sistema di riferimento e con quello dei propri allievi".
 
La Commissione Sviluppo ha incontrato l'Italcementi
La Commissione Sviluppo Economico e ambiente del Consiglio provinciale, presieduta da Giuseppe Picone, alla presenza del vice presidente Ettore Di Ventura e dei componenti Orazio Guarraci, Ignazio Di Prima, si è riunita nello stabilimento della Italcementi di Porto Empedocle La Commissione ha incontrato il direttore, Giovanni La Maestra, il capo servizio tecnico, Di Meo e il capo servizio amministrativo, Lo vergine. Dopo un attento ed approfondito esame degli accorgimenti tecnici posti in essere per il controllo delle emissioni di fumi e polveri sottili, a garanzia dell'ambiente e della popolazione, la Commissione ha affrontato anche il tema del processo di ristrutturazione dell'impianto, finalizzato, oltre alla garanzia degli attuali livelli occupazionali, anche ad un auspicabile, seppur ancora in fase di studio, incremento dei posti di lavoro. La Commissione con la direzione dello stabilimento, ha concordato un ulteriore incontro nel corso del quale sarà effettuato un sopralluogo nello stabilimento produttivo e nelle cave.
 
LUNEDI
 
GIORNALE DI SICILIA
 
Interrogati sindaci
Nomine Asi, indagine della Procura
Riflettori puntati sull'Asi di Agrigento. La Procura di Agrigento, ha aperto una inchiesta, dopo le dichiarazioni di Confìndustria, che aveva lanciato un appello ai sindaci per nominare persone competenti nel Consiglio generale. Adesso è arrivata la delega di indagine firmata dai sostituti Giacomo Forte e Luca Sciarretta con il coordinamento di Ignazio Fonzo. La Procura vuole vederci chiaro sul meccanismo di nomina dei componenti il Consiglio generale. Avvisi a comparire, come persone informate sui fatti sono arrivati al presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi e ai sindaci dei Comuni di: Aragona, Casteltermini, Campobello di Licata, Campofranco, Comitini, Favara, Grotte, Joppolo Giancaxio, Naro, Porto Empedocle, Racalmuto, Ravanusa e Sciacca. Stamattina a Ravanusa nei locali della caserma dei carabinieri, il sindaco Armando Savarino dovrà produrre la documentazione sui tre nominativi indicati per la composizione del Consiglio generale. «Sono abbastanza sereno - ha detto ieri Savarino - perché i nominativi indicati sono di persone competenti». Sulla stessa scia il sindaco di Campobello, Michele Termini: «Io mi sono attenuto alle disposizioni normative». I a Procura indaga sulla scelta dei componenti, che non hanno indennità di carica e non percepiscono gettone di presenza, ma insospettisce il fatto che tra i nominati ci siano agenti di polizia penitenziaria, infermieri che con questo settore non sembrano aver nulla a che vedere.
 
Da riconvocare la seduta del consiglio
Dovranno essere riconvocati i lavori del consiglio Provinciale di Agrigento, già rinviato per mancanza di numero legale. All'appello erano presenti infatti soltanto 13 consiglieri e la seduta è stata sciolta. La data della nuova convocazione sarà resa nota dopo la prossima conferenza dei capigruppo appositamente convocata dal presidente Raimondo Buscemi.
 

SOLE 24 ORE
 
Ma nei bilanci la politica pesa più della tecnica
Il decreto sull'armonizzazione contabile, in un processo federalista che si vuole fondare su dati certi, dovrebbe essere il cuore del sistema e certo il primo decreto a essere proposto e approvato.
Viene invoco sottoposto a parere parlamentare solo ora, vittima di priorità politiche che hanno privilegiato il quadro delle risorse da destinare agli enti locali, anche a prezzo di fondarsi su elementi di dubbia affidabilità, come quelli a cui si affida la misurazione dei fabbisogni standard (i costi standard, previsti dalla legge42/2009, di cui spesso parla la politica sono invece scomparsi dai testi dei decreti di attuazione).
La scelta di misurare i fabbisogni standard attraverso i questionari predisposti dalla Sose testimonia infatti la rinuncia ad una contabilità degli enti locali che dia informazioni analitiche e affidabili. Una scelta di realismo, da un corto punto di vista. Ma soprattutto una resa, non dettata dalla impossibilità di arrivare a di risultati corti, ma dal fatto che, evidentemente, non si è ritenuto che questa fosse una priorità. C'è da chiedersi, però, se a questo punto abbia un senso portare avanti un processo di armonizzazione dei bilanci. Del resto la strada seguita, che certo rispetta l'impianto normativo della legge 42/2009, solleva non pochi dubbi, su cui sarebbe opportuno riflettere con attenzione, prima di dare avvio ad un cambiamento che rischia di essere tanto oneroso quanto privo di effetti positivi.
La prima perplessità, più di fondo, è questa. Quando si vuole riformare un sistema contabile occorre individuare con chiarezza chi siano i destinatari delle informazioni di bilancio, così come viene sempre fatto nel cosiddetto Conceptual Framework, il documento di"inquadramento" di ogni corpo di principi contabili.
Ragionevolmente, questi dovrebbero essere gli amministratori locali, che hanno bisogno di strumenti contabili che favoriscano la razionalità dello loro decisioni, ed i cittadini, che devono giudicare come operano i loro sindaci o presidenti.
Ebbene il modello di riferimento adottato è quello della classificazione Cofop, utilizzata a fini statistici (Sec 95). Un elemento importante, ma che servo essenzialmente a Istat e ministero dell'economia, non certo ai sindaci o ai cittadini. Ha senso cambiare i bilanci di 8 mila comuni, con i costi che questo comporterà e le inevitabili difficoltà che si incontreranno, solo per facilitare il pur importante lavoro di arrivare ad un consolidato pubblico nazionale? Un compito fondamentale, ma avrebbe avuto forse più senso, visto che il problema comunque c'è, intervenire a livello di certificati di bilancio e di rendiconto (i prospetti sintetici che i Comuni inviano al ministero dell'Interno e alla Corte dei conti, che sono poi i documenti da cui si attinge a Roma), minimizzando l'impatto sul sistema di decisioni degli enti o sui costi di adeguamento dei sistemi informativi e gestionali.
So poi entriamo nel campo dei postulati di bilancio, e quindi negli aspetti più sostanziali, si devo notare che un cambiamento, rilevante, c'è. Ed è peraltro condivisibile. Nei postulati si è scelto di definire l'accertamento e l'impegno in modo da avvicinare al momento della entrata o della sposa (si accerta e si impegna nell'anno in cui si ritiene di incassare o pagare). Il fino è quello di limitare il fenomeno, ormai patologico, dei residui o in particolare di quelli attivi, che sposso si rivelano di difficile esigibilità.
La scelta, che era sempre stata contrastata dalla dottrina contabile pubblica (e sostenuta per converso dal ministero dell'Economia) pare convincente sul piano sostanziale. Ci domandiamo però se si sia attentamente riflettuto sul fatto che essa porterà, con ogni probabilità, a un pesante taglio delle entrato ordinarie di competenza, e che rappresenta quindi una manovra 'implicita" su regioni cd enti locali. E che cosa avverrà, per quanto riguarda gli importi contabilizzati in precedenza seguendo i vecchi criteri (ovvero se un comune ha accertato 100 nel 2010 pur sapendo che lo incasserà tra 2 o 3 anni come accade per i ruoli delle sanzioni al codice della strada o delle entrate tributario, tanto per fare un esempio)? Su questi elementi sarebbe meglio immaginare una disciplina transitoria, ed è auspicabile che il Parlamento rifletta con grande attenzione.
 
Dopo tre sedute
Il consigliere decade per assenteismo
È legittima la delibera del consiglio comunale che ha dichiarato decaduto dalla carica un consigliere che — senza alcun giustificato motivo — si era assentato per tre sedute consecutive, se lo statuto comunale prevedeva che ogni consigliere era tenuto a giustificare per iscritto l'assenza entro 10 giorni dalla seduta. Così ha stabilito il Consiglio di Stato, sezione V, marzo 2011 n. 5789, confermando la decisione del Tar Puglia-Bari, I, del 15 settembre 2010 n. 3478.
Il caso riguardava un consigliere che negli anni 2007 e 2008 non aveva partecipato, per tre volte consecutive alle sedute, ed era stato perciò dichiarato decaduto dalla carica. Il consigliere assenteista aveva impugnato la delibera, ma i giudici del Tar e del Consiglio di Stato hanno respinto il ricorso, con le seguenti argomentazioni: i) lo statuto del Comune prevede all'articolo 16 che i consiglieri hanno il dovere di intervenire alle sedute del consiglio e sono tenuti a giustificare per iscritto l'assenza dalla seduta entro 10 giorni dalla stessa; 2) lo stesso articolo 16 prescrive che i consiglieri che si assentano senza giustificato motivo per tre sedute consecutive concorrono al procedimento della dichiarazione di decadenza; 3) il consigliere ricorrente si è assentato per tre sedute consecutive e non ha fornito alcuna giustificazione nei tempi previsti dall'articolo 16 dello statuto; 4) in conseguenza, il consigliere è stato legittimamente dichiarato decaduto dalla carica.
La sentenza è esatta. Il consigliere aveva sostenuto a propria difesa, tra l'altro, che le sue assenze avevano natura di "protesta politica". Ma i giudici hanno puntualmente smontato questa fantasiosa affermazione, con l'argomento che le «proteste politiche» non possono essere giustificate su un  piano giuridico. Queste proteste avrebbero dovuto essere valutate politicamente e discrezionalmente dal Consiglio comunale deliberante, che nel caso di specie non ha espresso alcun apprezzamento.
  
AGRIGENTOFLASH
 
 La Provincia per il diritto allo studio dei nomadi
L'assessore Provinciale alla pubblica istruzione, Nicoletta Marchese ha preso parte al convegno regionale sul tema "Uno sguardo altrove: il diritto allo studio degli alunni nomadi" che si è tenuto oggi, venerdì 1 aprile presso l'aula magna dell'istituto alberghiero "Ambrosini" di Favara. La professoressa Marchese ha sviluppato una articolata relazione sul tema della scolarizzazione e dell'inserimento scolastico dei bambini Rom. Nella sua esposizione Nicoletta Marchese ha sostenuto che "Elevata è la percentuale dei bambini Rom e Sinti che evadono l'obbligo scolastico. E' necessario - ha detto l'assessore Marchese - contattare i responsabili di queste due etnie di nomadi famiglia per famiglia negli alloggi, nelle case, nei terreni privati, nelle aree comunali e nei campi sosta e convincerli a mandare i bambini a scuola. Il problema dell'evasione scolastica può essere risolto solo attraverso la programmazione e l'attuazione di progetti mirati che impegnino mediatori culturali che svolgono questa azione con la scuola e le famiglie, che favoriscono una didattica interculturale e un inserimento socio-culturale dei bambini".

AGRIGENTONOTIZIE
 
Consiglio provinciale: manca il numero legale, seduta rinviata
Dovranno nuovamente essere convocati i lavori del Consiglio provinciale di Agrigento, già rinviato ieri sera per mancanza di numero legale dopo l'approvazione di alcuni punti. All'appello di stasera erano presenti infatti soltanto 13 consiglieri, e la seduta è stata sciolta. La data della nuova convocazione sarà resa nota dopo la prossima conferenza dei capigruppo.

Terme, precari e crisi a Lampedusa in Consiglio provinciale
Ampio ed articolato dibattito ieri sera in Consiglio provinciale, convocato in seduta ordinaria. Ad inizio di seduta il presidente del Consiglio, Raimondo Buscemi, ha informato l'aula della proposta, avanzata da diversi consiglieri, di dar vita ad una seduta straordinaria per affrontare il problema dei precari in servizio all'Ente. Buscemi ha inoltre comunicato la costituzione del gruppo di "Forza del Sud", composto da Orazio Guarraci e Leo Vinci e dell'adesione di Carmelo D'Angelo a "Coesione nazionale", gruppo presente nel Senato della Repubblica italiana. Lo stesso D'Angelo ha lamentato un forte scollamento tra la Giunta ed i componenti della commissione Lavori pubblici e ha chiesto al presidente D'Orsi di tornare ad una "Giunta politica".
Il problema delle Terme di Sciacca è stato sollevato da Mario Lazzano, che ha proposto l'attivazione a Palermo di un tavolo tecnico per chiedere al governatore Lombardo quale sarà il futuro della struttura di Sciacca, una delle migliori del mondo.
Il dibattito si è quindi spostato sulle spese per la pubblicità istituzionale della Provincia. Ignazio Di Prima ha chiesto una nuova e diversa organizzazione della pubblicità, destinando una quota delle somme al Consiglio provinciale. Carmelo Avarello ha proposto di suddividere la somma in bilancio in 50 percento all'amministrazione ed il restante 50 percento al Consiglio, che la ripartirà in base al numero dei consiglieri che compongono i vari gruppi. La proposta è stata accolta positivamente dall'Aula Giglia. Sull'argomento sono poi intervenuti i consiglieri Orazio Guarraci, Mario Lazzano, Roberto Gallo e Michele Ruvolo.
Arturo Ripepe ha proposto il prelievo del punto riguardante la strada di accesso al liceo "Madre Teresa di Calcutta" di Casteltermini. L'assessore alla Pubblica istruzione Nicolina Marchese e l'ingegnere Gaetano Gucciardo hanno informato il Consiglio su alcune problematiche della pericolosa strada che consente a studenti, professori ed operatori scolastici di raggiungere la sede del liceo. In particolare Gaetano Gucciardo ha chiesto al Consiglio di fare una direttiva affinché si possa provvedere alla soluzione del problema. La mozione di Arturo Ripepe è stata approvata all'unanimità.
Il dibattito è proseguito sull'emergenza umanitaria di Lampedusa. Orazio Guarraci ha sostenuto che "questa grave situazione non ha visto la Provincia regionale di Agrigento protagonista: eppure Lampedusa fa parte della nostra provincia e come tale dobbiamo far sentire ai lampedusani che non sono soli". Dal canto suo Nino Spoto ha proposto un Consiglio straordinario nell'isola per ascoltare i problemi della gente, commentando negativamente anche la notizia dell'acquisto della villa da parte del presidente del Consiglio.
Duro l'intervento di Nicolò Testone: "Sono molto deluso della sensibilità di questa amministrazione e di quella precedente. Per anni abbiamo lavorato alla costituzione di una consulta degli emigrati, quando ero presidente della commissione Emigrazione, per dare voce a questa umanità disperata, e che abbracciasse anche tutte le organizzazioni onlus. In questi anni mi sono battuto affinché la consulta si insediasse ma a distanza di quattro anni ancora non si è fatto nulla". Sul problema sono intervenute un po' tutte le forze politiche, con vari distinguo, da Roberto Gallo (Destra) che ha chiesto di evidenziare la differenza tra clandestini e richiedenti asilo, a Carmelo Avarello che ha lamentato l'assenza della Provincia in queste drammatiche settimane. Sulla stessa lunghezza d'onda Mario Lazzano, Matteo Ruvolo e Orazio Guarraci. Alla fine per mancanza di numero legale la seduta è stata rinviata a questo pomeriggio.

AGRIGENTOWEB
 
Manca numero legale, Consiglio Provinciale da riconvocare.
Dovranno nuovamente essere convocati i lavori del Consiglio Provinciale di Agrigento, già rinviato ieri sera per mancanza di numero legale dopo l'approvazione di alcuni punti. All'appello di stasera erano presenti infatti soltanto 13 consiglieri, e la seduta è stata sciolta.
La data della nuova convocazione sarà resa nota dopo la prossima conferenza dei capigruppo.

Dibattito in Consiglio provinciale su terme, precari e crisi immigrati
Ampio ed articolato dibattito ieri sera in Consiglio Provinciale, convocato in seduta ordinaria. Ad inizio di seduta il Presidente del Consiglio, Raimondo Buscemi, ha informato l'aula della proposta, avanzata da diversi Consiglieri, di dar vita ad una seduta straordinaria per affrontare il problema dei precari in servizio all'Ente. Buscemi ha inoltre comunicato la costituzione del gruppo di "Forza del Sud", composto da Orazio Guarraci e Leo Vinci e dell'adesione di Carmelo D'Angelo a "Coesione Nazionale", gruppo presente nel Senato della Repubblica Italiana. Lo stesso D'Angelo ha lamentato un forte scollamento tra la Giunta ed i componenti della Commissione Lavori Pubblici e ha chiesto al Presidente D'Orsi di tornare ad una "giunta politica".
Il problema delle Terme di Sciacca è stato sollevato da Mario Lazzano (PdL) che ha proposto l'attivazione a Palermo di un tavolo tecnico per chiedere al governatore Lombardo quale sarà il futuro della struttura di Sciacca, una delle migliori del mondo.
Il dibattito si è quindi spostato sulle spese per la pubblicità istituzionale della Provincia. Ignazio Di Prima (Patto per il Territorio) ha chiesto una nuova e diversa organizzazione della pubblicità, destinando una quota delle somme al Consiglio Provinciale. Carmelo Avarello (Gruppo Misto - SEL) ha proposto di suddividere la somma in bilancio in 50 per cento all'amministrazione ed il restante 50 per cento al Consiglio, che la ripartirà in base al numero dei consiglieri che compongono i vari gruppi. La proposta è stata accolta positivamente dall'Aula Giglia. Sull'argomento sono poi intervenuti i consiglieri Orazio Guarraci, Mario Lazzano, Roberto Gallo (Destra) e Michele Ruvolo (Patto).
Arturo Ripepe (PID) ha proposto il prelievo del punto riguardante la strada di accesso al liceo "Madre Teresa di Calcutta" di Casteltermini". L'Assessore alla Pubblica Istruzione Nicolina Marchese e l'Ingegnere Gaetano Gucciardo hanno informato il Consiglio su alcune problematiche della pericolosa strada che consente a studenti, professori ed operatori scolastici di raggiungere la sede del liceo. In particolare Gaetano Gucciardo ha chiesto al Consiglio di fare una direttiva affinché si possa provvedere alla soluzione del problema. La mozione di Arturo Ripepe è stata approvata all'unanimità.
Il dibattito è proseguito sull'emergenza umanitaria di Lampedusa. Orazio Guarraci (FdS) ha sostenuto che questa grave situazione non ha visto la Provincia Regionale di Agrigento protagonista: "... eppure Lampedusa fa parte della nostra provincia e come tale dobbiamo far sentire ai lampedusani che non sono soli". Dal canto suo Nino Spoto (Gruppo Misto - SEL) ha proposto un Consiglio straordinario nell'isola per ascoltare i problemi della gente, commentando negativamente anche la notizia dell'acquisto della villa da parte del Presidente del Consiglio.
Duro l'intervento di Nicolò Testone (PdL): "Sono molto deluso della sensibilità di questa amministrazione e di quella precedente. Per anni abbiamo lavorato alla costituzione di una consulta degli emigrati, quando ero presidente della commissione emigrazione, per dare voce a questa umanità disperata, e che abbracciasse anche tutte le organizzazioni onlus. In questi anni mi sono battuto affinché la consulta si insediasse ma a distanza di quattro anni ancora non si è fatto nulla". Sul problema sono intervenute un po' tutte le forze politiche, con vari distinguo, da Roberto Gallo (Destra) che ha chiesto di evidenziare la differenza tra clandestini e richiedenti asilo, a Carmelo Avarello che ha lamentato l'assenza della Provincia in queste drammatiche settimane. Sulla stessa lunghezza d'onda Mario Lazzano, Matteo Ruvolo e Orazio Guarraci. Alla fine per mancanza di numero legale la seduta è stata rinviata a questo pomeriggio (ore 18.00).
Presenti ai lavori di Consiglio il Presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi e gli assessori Katea Ferrara, M. Teresa La Marca, Nicolina Marchese, Domenico Alaimo, Calogero Crapanzano, Paolo Felice, Tullio Lanza, Felice Lo Faso, Giuseppe Pasciuta e Calogero Volpe. Ed è stato l'assessore Volpe che, su delega del Presidente D'Orsi, ha risposto alle varie interrogazioni e mozioni presentate.

 
 
SICILIA 24H
 
Agrigento: Manca numero legale, Consiglio Provinciale da riconvocare
Dovranno nuovamente essere convocati i lavori del Consiglio Provinciale di Agrigento, già rinviato ieri sera per mancanza di numero legale dopo l'approvazione di alcuni punti. All'appello di stasera erano presenti infatti soltanto 13 consiglieri, e la seduta è stata sciolta. La data della nuova convocazione sarà resa nota dopo la prossima conferenza dei capigruppo.

Dibattito in Consiglio provinciale su Terme, precari e crisi immigrati
Ampio ed articolato dibattito ieri sera in Consiglio Provinciale, convocato in seduta ordinaria. Ad inizio di seduta il Presidente del Consiglio, Raimondo Buscemi, ha informato l'aula della proposta, avanzata da diversi Consiglieri, di dar vita ad una seduta straordinaria per affrontare il problema dei precari in servizio all'Ente. Buscemi ha inoltre comunicato la costituzione del gruppo di "Forza del Sud", composto da Orazio Guarraci e Leo Vinci e dell'adesione di Carmelo D'Angelo a "Coesione Nazionale", gruppo presente nel Senato della Repubblica Italiana. Lo stesso D'Angelo ha lamentato un forte scollamento tra la Giunta ed i componenti della Commissione Lavori Pubblici e ha chiesto al Presidente D'Orsi di tornare ad una "giunta politica".
Il problema delle Terme di Sciacca è stato sollevato da Mario Lazzano (PdL) che ha proposto l'attivazione a Palermo di un tavolo tecnico per chiedere al governatore Lombardo quale sarà il futuro della struttura di Sciacca, una delle migliori del mondo.
Il dibattito si è quindi spostato sulle spese per la pubblicità istituzionale della Provincia. Ignazio Di Prima (Patto per il Territorio) ha chiesto una nuova e diversa organizzazione della pubblicità, destinando una quota delle somme al Consiglio Provinciale. Carmelo Avarello (Gruppo Misto - SEL) ha proposto di suddividere la somma in bilancio in 50 per cento all'amministrazione ed il restante 50 per cento al Consiglio, che la ripartirà in base al numero dei consiglieri che compongono i vari gruppi. La proposta è stata accolta positivamente dall'Aula Giglia. Sull'argomento sono poi intervenuti i consiglieri Orazio Guarraci, Mario Lazzano, Roberto Gallo (Destra) e Michele Ruvolo (Patto).
Arturo Ripepe (PID) ha proposto il prelievo del punto riguardante la strada di accesso al liceo "Madre Teresa di Calcutta" di Casteltermini". L'Assessore alla Pubblica Istruzione Nicolina Marchese e l'Ingegnere Gaetano Gucciardo hanno informato il Consiglio su alcune problematiche della pericolosa strada che consente a studenti, professori ed operatori scolastici di raggiungere la sede del liceo. In particolare Gaetano Gucciardo ha chiesto al Consiglio di fare una direttiva affinché si possa provvedere alla soluzione del problema. La mozione di Arturo Ripepe è stata approvata all'unanimità.
Il dibattito è proseguito sull'emergenza umanitaria di Lampedusa. Orazio Guarraci (FdS) ha sostenuto che questa grave situazione non ha visto la Provincia Regionale di Agrigento protagonista: "... eppure Lampedusa fa parte della nostra provincia e come tale dobbiamo far sentire ai lampedusani che non sono soli". Dal canto suo Nino Spoto (Gruppo Misto - SEL) ha proposto un Consiglio straordinario nell'isola per ascoltare i problemi della gente, commentando negativamente anche la notizia dell'acquisto della villa da parte del Presidente del Consiglio.
Duro l'intervento di Nicolò Testone (PdL): "Sono molto deluso della sensibilità di questa amministrazione e di quella precedente. Per anni abbiamo lavorato alla costituzione di una consulta degli emigrati, quando ero presidente della commissione emigrazione, per dare voce a questa umanità disperata, e che abbracciasse anche tutte le organizzazioni onlus. In questi anni mi sono battuto affinché la consulta si insediasse ma a distanza di quattro anni ancora non si è fatto nulla". Sul problema sono intervenute un po' tutte le forze politiche, con vari distinguo, da Roberto Gallo (Destra) che ha chiesto di evidenziare la differenza tra clandestini e richiedenti asilo, a Carmelo Avarello che ha lamentato l'assenza della Provincia in queste drammatiche settimane. Sulla stessa lunghezza d'onda Mario Lazzano, Matteo Ruvolo e Orazio Guarraci. Alla fine per mancanza di numero legale la seduta è stata rinviata a questo pomeriggio (ore 18.00).
Presenti ai lavori di Consiglio il Presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi e gli assessori Katea Ferrara, M. Teresa La Marca, Nicolina Marchese, Domenico Alaimo, Calogero Crapanzano, Paolo Felice, Tullio Lanza, Felice Lo Faso, Giuseppe Pasciuta e Calogero Volpe. Ed è stato l'assessore Volpe che, su delega del Presidente D'Orsi, ha risposto alle varie interrogazioni e mozioni presentate.

Provincia, l'assessore Marchese al convegno per il diritto allo studio dei nomadi
L'Assessore Provinciale alla pubblica istruzione, Nicoletta Marchese ha preso parte al convegno regionale sul tema "Uno sguardo altrove: il diritto allo studio degli alunni nomadi" che si è tenuto oggi, venerdì 1 aprile presso l'aula magna dell'istituto alberghiero "Ambrosini" di Favara.
La professoressa Marchese ha sviluppato una articolata relazione sul tema della scolarizzazione e dell'inserimento scolastico dei bambini Rom.
Nella sua esposizione Nicoletta Marchese ha sostenuto che "Elevata è la percentuale dei bambini Rom e Sinti che evadono l'obbligo scolastico. E' necessario - ha detto l'assessore Marchese - contattare i responsabili di queste due etnie di nomadi famiglia per famiglia negli alloggi, nelle case, nei terreni privati, nelle aree comunali e nei campi sosta e convincerli a mandare i bambini a scuola. Il problema dell'evasione scolastica può essere risolto solo attraverso la programmazione e l'attuazione di progetti mirati che impegnino mediatori culturali che svolgono questa azione con la scuola e le famiglie, che favoriscono una didattica interculturale e un inserimento socio-culturale dei bambini".

3/4/11
Consorzio universitario, intervento dell'Associazione "Giovane Europa"
L'associazione "Giovane Europa" condivide le preoccupazioni recentemente manifestate dal Sindaco di Agrigento e dal Presidente della Camera di Commercio in ordine alle prospettive di sviluppo del Consorzio Universitario della Provincia di Agrigento. "In tale ottica - si legge in una nota a firma del presidente Fabio Zarbo - è certamente da auspicare la ridefinizione degli obiettivi da perseguire, mirando al conseguimento di traguardi concreti, finalizzati al rilancio ed al consolidamento della realtà universitaria agrigentina, preziosa risorsa sociale, culturale ed economica del nostro territorio".

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