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Rassegna stampa del 14 aprile 2011

 

 LA SICILIA

Non si può tagliare l'acqua
Il taglio dell'acqua non è legittimo. E' quanto sostiene il presidente provinciale Anaci di Agrigento, Salvatore Cultrera, in merito all'interruzione del servizio idrico operato in questi giorni da Girgenti Acque nei confronti degli utenti morosi. L'Anaci, che in provincia rappresenta trenta amministratori di oltre 1.500 condomini, ha chiesto un incontro urgente a Girgenti Acque, all' Ato idrico, al presidente della Provincia, al sindaco e al presidente del Consiglio comunale. Della questione ha investito anche il prefetto affinché si trovi al più presto una soluzione.
Cultrera contesta in particolare le procedure messe in atto da Girgenti Acque, visto il "carattere di servizio pubblico essenziale". La chiusura del servizio alle utenze sta riguardando il mancato pagamento della bolletta di dicembre 2010. Per il ripristino della fornitura è previsto, oltre al pagamento delle somme dovute, anche un onere di riallaccio di 220 euro. Secondo quanto sostiene l'Anaci è chiaro che un servizio va pagato.
"Per fugare ogni dubbio — precisa Cultrera - il canone idrico deve essere pagato e pertanto Girgenti Acque deve adottare tutti gli strumenti per il recupero del credito. Noi contestiamo la facilità con cui procede al taglio presa. Nel 2009, lo stesso Antitrust si è espresso in tal senso condannando l'Acea Ato 2 ad una sanzione di 150 mila euro". Diversi i motivi: per prima cosa, se il caso di morosità riguarda un intero condominio, per l'Anaci non appare corretto procedere nei confronti di tutti. Intanto, per deficit informativo, perché i solleciti pervengono prevalentemente all'amministratore di condominio. Poi anche per debolezza economica-giuridica di singoli. Succede che a subire l'interruzione del servizio essenziale siano anche coloro che pagano regolarmente, solo perché c'è qualche condomino che non ha fornito la sua quota. 11 Tar del Lazio ha stabilito che la cessazione dell'erogazione "deve considerarsi una extrema ratio" e deve essere preceduta da una pluralità di misure e cautele volte ad informare il consumatore. Quindi, ogni singolo condomino deve essere messo nelle condizioni di conoscere in anticipo le ragioni e i tempi dell'eventuale distacco per morosità e le modalità per evitarlo. Sia la direttiva del presidente del Consiglio dei ministri, che il regolamento idrico del Comune prevedono di procedere legalmente con la facoltà della sospensione del servizio nei casi di perdurante morosità. Secondo l'Anace "l'interruzione del servizio idrico per il manca-
to pagamento del solo anno 2010 non può intendersi una situazione di per- durante morosità. inoltre, Girgenti Acque non ha adottato una pluralità di misure e cautele volte ad informare il consumatore, ma si è limitato ad inviare un solo sollecito indirizzato al condominio o all'amministratore e non ai singoli condomini i quali, secondo stabilito dal Tar". L'Anaci chiede alla Girgenti Acque di accettare i pagamenti in acconto, senza procedere alla sospensione del servizio idrico, e di comunicare i condomini adempienti e inadempienti al fine di potere "colpire" questi ultimi".

Approvato documento sul Polo universitario
Il Comune di Agrigento deve perseguire la crescita del Consorzio universitario ed a vigilare che tutto avvenga nella massima regolarità. E' il contenuto di un ordine del giorno presentato dai componenti della sesta commissione consiliare (affari istituzionali) ed approvato a maggioranza dal consiglio comunale che nella sostanza appoggia in modo unitario l'azione del sindaco e della giunta. tappi ovazione del documento é stata preceduta da un lungo ed articolato dibattito, al termine del quale é stato stilato l'ordine del giorno che impegna l'Amministrazione ad una più attenta valutazione delle proprie modalità di partecipazione all'interno del Consorzio universitario, con individuazione di personalità atte ad offrire contributi qualificati e in grado di garantire la crescita del Consorzio. Impegna, altresì, l'Amministrazione a vigilare ed intervenire in modo da assicurare la permanenza nel nostro territorio del Consorzio universitario oltre a procedere, a verificare ed attivare tutte quelle procedure utili ad individuare eventuali responsabilità».

INCONTRO TRA LO SHOWMAN E LA GIUNTA PROVINCIALE
Arbore: «L'aeroporto è necessario»
La missione istituzionale a Lampedusa del presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, e della Giunta ha avuto anche un fuori programma con l'incontro in aeroporto di uno dei più grandi esponenti della musica leggera italiana, Renzo Arbore.
Il noto showman si è intrattenuto in conversazione con il presidente rilasciando anche un'intervista ai microfoni dell'Ufficio stampa dell'Ente locale. Tra i temi trattati, l'emergenza Lampedusa e l'aeroporto ad Agrigento.
Arbore ha avuto parole di grande stima per i Lampedusani: «Penso che Lampedusa sia stata fin troppo generosa - ha detto - sono stato sull'isola due anni fa con l'Orchestra Italiana per O'Scia'; i Lampedusani sono certamente generosissimi e pieni di senso della solidarietà; però quando è troppo è troppo! Adesso bisogna lasciare libera l'isola e ospitare i migranti in tutte le Regioni d'italia».
Arbore ha parlato anche del suo grande amore per Agrigento e la Valle dei Templi e della bellezza della primavera in Sicilia, ma anche delle vetuste e peri-
colose vie di comunicazione che collegano la Città dei Templi al resto della Sicilia, sottolineando l'importanza della creazione di uno scalo aeroportuale per lo sviluppo economico del territorio provinciale: ((Oggi volare è diventato molto frequente - ha continuato Arbore, soffermandosi sulla battaglia che il presidente D'Orsi sta conducendo per l'aeroporto - vediamo cosa sta succedendo negli aeroporti, anche in quelli siciliani, che prima erano piccoli e adesso sono pienissimi di voli low cost. Prima o poi Agrigento - conclude Arbore - dovrà avere un aeroporto per essere ancora meglio apprezzata e conosciuta».

RIBERA
Pace: «Vado avanti per la mia strada»
«Il gesto malavitoso ha colpito, più di ogni altra cosa, la mia famiglia, le mie bambine e anche la città, offuscandone la buona immagine per la quale continuiamo a lavorare tutti i giorni. La mia grande amarezza resta il fatto che è stata colpita la famiglia, mia moglie, mia madre e le mie piccole innocenti che ho portato al balcone per evitare le pesanti esalazioni del fumo. Forse un politico o un
amministratore può mettere in conto, nel momento di scendere in campo, qualche turpe e vile episodio, ma la famiglia deve restare decisamente fuori». A parlare a cuore aperto, manifestando un fortissimo legame con i suoi cari, è il sindaco Carmelo Pace (nella foto) che abbiamo incontrato ieri nel suo studio municipale al lavoro, tra un funzionario, una visita di cittadini e uno squillo del telefono, per farci raccontare il suo stato d'animo. ((Sono tranquillo di avere fatto e di continuare a fare il mio dovere nell'interesse della collettività - dice - la mattina stessa, dopo l'incendio, sono tornato al mio posto di lavoro a progettare l'avvenire della città e ad ascoltare le sollecitazioni dei cittadini. Mi dispiace molto, pure, che Ribera abbia subito un danno di immagine, un'offesa in un momento in cui lavoriamo sodo per turismo, agricoltura ed economia. Ringrazio tutti, istituzioni, enti, associazioni e cittadini che ha mi hanno telefonato, perfino una casalinga di Sciacca che non mi conosce e che mi ha chiamato.

Il Pd chiede di uscire dal Cupa
Per i consiglieri Di Paola, Grisafi e Sabella, le risorse andrebbero investite diversamente
«Il Comune deve valutare attentamente se alla luce delle ben note difficoltà di bilancia denunciate di recente, è il caso di rimanere soci del Consorzio universitario della provincia di Agrigento».
E' il locale Partito Democratico, con i consiglieri comunali Simone Di Paola, Maurizio Grisafi ed Enzo Sabella, a porre in esame il delicato problema dopo la diffida con cui il Cupa sollecita l'Ente locale al pagamento di tre quote associative pregresse, due delle quali già liquidate in questi giorni. Trentamila euro l'anno, questo l'importo che il Comune inserisce annualmente nel proprio bilancia per far parte del Consorzio fondato nel 1994 ed al quale aderiscono venticinque Enti pubblici, con circa 5 mila studenti iscritti e sei facoltà.
l consiglieri Di Paola, Sabella e Grisafi, hanno chiesto ai sindaco della città termale, Vita Bono, un incontro urgente per affrontare la questione. Ritengono che la presenza del Comune di Sciacca nel Consorzio universitario debba essere giustificata con atti concreti, oppure tanto vale uscirne e destinare ad altro tali preziose risorse. «Purtroppo - dicono i tre - dobbiamo constatare che, a distanza di anni, al nostro Comune sono rimasti soltanto gli oneri associativi da pagare, senza aver mai ottenuto alcun beneficio da questa nostra partecipazione. La facoltà universitaria di Economia del turismo non è mai arrivata nella nostra città; i campus estivi, che pure il Consorzio universitario ci risulta pronìuovere (con la presenza di Erasmus provenienti da tutta Europa), vengono organizzati in altre realtà, ma non a Sciacca. Insomma - concludono - nessun servizio qualificante che giustifichi tali sforzi finanziari; soltanto una segreteria studenti, che da sola non basta a colmare la pressoché totale mancanza di servizi ed opportunità per i nostri universitari».
Non ci sarebbe, insomma, un nessun servizio qualificante che giustifichi tali sforzi finanziari; soltanto una segreteria studenti. La città, di Sciacca, sin dalla nascita del Consorzio universitario agrigentino, aderì immediatamente, divenendone socio, con conseguenti oneri associativi che ammontano a circa 30.000 euro annui.
Il Comune saccense fu uno dei primi ad aderire al Consorzio, ritenendolo fondamentale per la crescita sociale e culturale della provincia. La presa di posizione di un partito farà certamente discutere, anche se gli uffici riferiscono comunque di avere già pagato due delle tre annualità arretrate.

GIORNALE DI SICILIA

ISTITUZIONI
Studenti di Aragona in visita al palazzo della Provincia
Il presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi, ha ricevuto, ieri mattina alcune classi della Scuola Media Vittorio Emanuele Orlando" di Aragona". Le classi erano accompagnate dai docenti Chiappara, La Mendola, Caltagirone, Graceffa e Zambito. Nel corso dell'incontro il Presidente Buscemi ha spiegato agli studenti il funzionamento degli organi istituzionali della Provincia, i compiti e le competenze dell'Ente.

PROVINCIA
Renzo Arbore:«L'aeroporto? Prima o poi si realizzerà»
La missione Istituzionale a Lampedusa del presidente D'Orsi ha un «fuori programma».
Un confronto a viso aperto I su aeroporto ed immigrati con Renzo Arbore che era, anche lui, in aeroporto in attesa di partire.
«Penso che Lampedusa sia stata fin troppo generosa - dice Arbore - sono stato sull'Isola due anni fa con l'Orchestra Italiana per Oscià. I Lampedusani sono certamente generosissimi e pieni di senso della solidarietà. Però quando è troppo è troppo Adesso bisogna lasciare libera l'isola e ospitare i migranti in tutte le Regioni d' Italia».
Arbore ha parlato anche del suo amore per Agrigento e la Valle dei Templi sottolineando l'importanza della creazione di uno scalo aeroportuale: «Oggi volare è diventato molto frequente - ha aggiunto Arbore a proposito della battaglia del presidente D'Orsi - vediamo cosa sta succedendo negli aeroporti, anche in quelli siciliani, che prima erano piccoli e adesso sono pienissimi di voli low cost. Prima o poi Agrigento dovrà avere un aeroporto per essere ancora meglio apprezzata e conosciuta».

PUBBLICA ISTRUZIONE. Dibattito serrato a Palazzo dei Giganti sul futuro della struttura realizzata in contrada calcarelle.
Consorzio Universitano senza pace
Si e dimesso il vicepresidente Caci
Università ancora al centro del dibattito politico agrigentino. Ieri, Filippo Caci ha annunciato le sue dimissioni da vice presidente, che saranno formalizzate venerdì mattina, mentre il Consiglio comunale del capoluogo ha approvato un documento che impegna l'amministrazione Zambuto ad un maggior controllo della gestione del Consorzio universitario.
«Ho preannunciato al presidente D'Orsi - ha detto Caci - le mie dimissioni dalla carica perché non potendo seguire da vicino la gestione, preferisco farmi da parte».
Ma dietro alla decisione, spiegata in politichese da Caci, ci sarebbero altre vicende non chiarite all'interno della struttura gestionale. Dall'incartamento sulla gestione del Cupa è emerso un documento sulle spese telefoniche, sia fisse che mobili, dai 2002 ad oggi. Mentre nel 2002, sotto la gestione Lagalla, si spendevano 1.045 euro per telefonia fissa, nel 2010 con Mifsud la spesa è arrivata a 10.335 euro. Ma la cosa rilevante è l'aumento vertiginoso delle spese per telefonia mobile: 1.405 euro nel 2003, 3.041 nei 2008, 18.823 euro nel 2010.
Cifre che danno il senso di un gran lavorio svolto, che meritavano, per questo, una spiegazione ed una replica. Il presidente Joseph Mifsud, ieri pomeriggio, ha preferito rinviare.
Altre spese «non controllate» e consulenze erano state denunciate nei giorni scorsi dal sindaco Marco Zambuto.
Intanto il Consiglio comunale di Agrigento ha approvato, a maggioranza, un ordine del giorno che impegna l'amministrazione attiva ad «una più attenta valutazione delle proprie modalità di partecipazione all' interno dei Consorzio universitario, con individuazione di personalità atte ad offrire contributi qualificati e in grado di garantire la crescita del Consorzio.
Impegna, inoltre, l'amministrazione a vigilare ed intervenire in modo da assicurare la permanenza del Consorzio universitario ad Agrigento, oltre apro- cedere, nell'ambito delle proprie competenze, a verificare ed attivare tutte quelle procedure utili ad individuare eventuali responsabilità e, in qualità di socio fondatore, richiedere l'invio di tutta la documentazione anche alla Corte dei Conti».
L'indicazione dei Consiglio comunale è stata condivisa dal vice sindaco Massimo Muglia ed anche il presidente Alfano ha voluto sottolineare l'intendimento propositivo dell'atto di indirizzo approvato auspicando che «il Consorzio universitario trovi, attraverso le nomine dei suoi componenti, un rilancio in modo da evitare un pericoloso declassamento che possa indurre anche alla soppressione con grave pregiudizio per i tanti giovani studenti agrigentini e non solo che io frequentano».
Intanto il presidente del Consiglio comunale, Francesco Alfano, ha annunciato che trasmetterà gli atti della seduta del Question time del 7 aprile scorso, all'assessorato regionale alle Autonomie locali, così come previsto dal regolamento, su richiesta del capo- gruppo dell' Mpa, Giuseppe De Francisci. In sostanza alla seduta consiliare non aveva partecipato né il sindaco né gli assessori per cui la seduta era stata invalidata trattandosi di risposte che l'amministrazione avrebbe dovuto dare ai consiglieri. Il sindaco Zambuto ha inviato una lettera di scuse al presidente Alfano.

Tragedia nel mare di Pantelleria Annegano due giovani donne
Salvatore Gabriele
La tragedia si è consumata all'alba ieri nel mare di Pantelleria. Due giovani donne sono morte annegate. Viaggiavano a bordo di un barcone cori 190 persone partito quattro giorni fa da Tripoli. La barca è finita sugli scogli in località Arenella. Alcuni migranti sono saltati in acqua prima che il mare s'ingrossasse, gli altri sono stati salvati dai carabinieri, dagli uomini della Guardia Costiera, dai finanzieri, dai vigili del fuoco, dai volontari della Misericordia, i volontari della Protezione civile regionale iscritti al Cisar, a i sub di Pantelleria che hanno fatto un ponte di corde per farli scendere dall'imbarcazione che ormai imbarcava acqua. Sono stati attimi di tensione,
di paura, la paura di non farcela, le grida disperate di quelli che arrivavano a terra, i bambini che piangevano. Bambini, tanti bambini e ragazzi, più di venti che hanno poi riempito il reparto ginecologia dell'ospedale Nagar di Pantelleria. Un bimbo lo porta in braccio un carabiniere, un'altra viene aiutata a raggiungere la riva da un finanziare e da un marinaio. La piccola Annie è infreddolita. L'ambulanza è partita. Viene adagiata a terra, trema. Qualcuno le metto il proprio giubbotto addosso, lei guarda accennando ad un sorriso di gratitudine, poi ricomincia a piangere. A Papà bateau, papà bateau» (

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