/ Rassegna stampa » 2011 » Maggio » 3 » Rassegna stampa del 3 maggio 2011

Rassegna stampa del 3 maggio 2011

 

GIORNALE DI SICILIA
 
I contratti passeranno da 24 a 18 ore
Provincia, precari verso la proroga
La Provincia Regionale intende rinnovare i contratti dei lavoratori a tempo determinato, ormai prossimi alla scadenza. E' questo l'orientamento della Giunta guidata dal Presidente Eugenio D'Orsi, che è sensibile alle istanze dei lavoratori e intende dare risposte concrete per risolvere i problemi del precariato. "L'intenzione è quella di rinnovare i contratti per cinque anni e con un orario lavorativo di 18 ore settimanali - dice il presidente D'Orsi - e ci impegniamo sin da adesso ad aumentare questo monte ore a 24 settimanali se riusciremo a reperire le risorse finanziarie nel corso della predisposizione degli atti del Bilancio di previsione 2011. Ci stiamo fortemente impegnando, nell'ottica dei percorso di risanamento economico intrapreso sin dal nostro insediamento, a ridurre tutte le spese non strettamente necessarie all'attività dell'Ente. Il nostro obiettivo finale rimane quello della migliore azione amministrativa, assicurata peraltro, con ammirevole impegno, da tutti i lavoratori precari.
 
La Finanziaria assegna 312 mila euro al «Cupa»
Con l'approvazione delle Legge finanziaria il Governo Regionale ha messo a disposizione 312 mila per l'Università di Agrigento. La somma consentirà al Cupa di chiudere il proprio schema di bilancio, ed è stata resa disponibile grazie ad un emendamento presentato dal Deputato Regionale Giovanni Panepinto su sollecitazione del presidente della Provincia Eugenio D'Orsi. Il Presidente D'Orsi si era a sua volta attivato, esercitando una decisa azione politica nei confronti del Governatore Lombardo, ritenendo che solo con un ulteriore contributo economico si potesse completare il processo di sviluppo del Cupa e il suo adeguamento alle nuove sfide che la formazione dei giovani e il loro inserimento nel mondo del lavoro impongono.
 
Riuniti i vertici del partito. Lombardo apre: posizione responsabile
Il Pd siciliano archivia il governo tecnico Verso la giunta politica
Via a un'alleanza «fra le forze progressiste, moderate e autonomiste»,un governo che unirebbe le forze di opposizione a Berlusconi. Ipotesi accettata dall'Udc.
PA LE R M O. «La stagione del sostegno al governo tecnico si è esaurita»: il Pd ha annunciato ieri la fine del Lombardo quater, pronto però ad aprire entro fine giugno una stagione nuova «fondata sull'alleanza fra le forze progressiste, moderate e autonomiste». E il primo passo per un governo politico, il quinto della presidenza Lombardo, che vedrebbe insieme tutte o quasi le forze di opposizione a Berlusconi. Ipotesi accettata dall'Udc e che vede la disponibilità di Lombardo. A quel punto nascerebbe un modello da esportare a livello nazionale. Bersani ha spedito ieri al vertice convocato a Cinisi il coordinatore della segreteria nazionale, Maurizio Migliavacca. Per giorni le varie anime del Pd - da D'Antoni a Genovese e Papania per arrivare a Cracolici, Lupo e Lumia - hanno lavorato a un'intesa siglata in un documento che traccia la road map. Suonato il de profundis per il governo tecnico ("in questi mesi ha messo in evidenza luci e ombre"), Migliavacca e il segretario Giuseppe Lupo hanno annunciato di lavorare alla costituzione di una grande alleanza. Servirà una «verifica stringente» della possibilità di realizzarla ma va fatta entro il 19 giugno.
Per quella data è fissata l'assemblea generale del partito, che doveva tenersi domenica ed è stata invece spostata a dopo le elezioni per evitare di mostrare un Pd che va alla conta sul rapporto con Lombardo. Nel frattempo si attenderanno le mosse del terzo polo alle Amministrative, anche a livello nazionale: l'alleanza ai ballottaggi sarà un punto della verifica che porterà al patto da suggellare poi con la nuova giunta. Altrimenti scatterà il piano B: il referendum sul sostegno a Lombardo si farà, ma a fine settembre. A quel punto tutto o quasi potrebbe essere stato già deciso in sede politica. E in ogni caso l'area Cracolici punta a sterilizzare il referendum promosso da Enzo Bianco, Mirello Crisafulli e Bernardo Mattarella inserendo un secondo quesito. Verrebbe chiesto agli elettori se vogliono un'alleanza col terzo polo:l'eventuale sì sarebbe in contraddizione con il no a Lombardo del primo quesito e il referendum potrebbe trasformarsi nella legittimazione del patto siglato in sede politica.
Nell'attesa di queste mosse Migliavacca ha precisato due cose: «Il Pd non farà mancare il suo appoggio al governo all'Ars ma un eventuale rinvio a giudizio del presidente della Regione renderebbe impraticabile qualunque forma di sostegno». Ma a quel punto resterebbe in piedi l'ipotesi di un'alleanza con l'Mpa per affrontare le elezioni. Resta fermo il no a Lombardo di Ignazio Marino. Lupo ha poi sottolineato che il progetto è aperto anche a SeL e Idv. D'Antoni ha invece precisato che «se su questo progetto non ci fossero le risposte che attendiamo, staccare la spina sarebbe l'unica soluzione». Lombardo ieri ha discusso con Cracolici dell'esito della riunione. Poi ha aperto al Pd pur alzando il prezzo di un accordo: «La proposta del Pd mi pare matura e responsabile. Va presa in considerazione, anche perchè è evidente che rende inutile il referendum e tutte le sue interpretazioni. Prevale la linea di chi ritiene positiva questa esperienza politica. Si va avanti sulle riforme». Poi Lombardo ha rilevato che «all'Ars sulle riforme c'è una larga volontà di collaborare. Ritengo anche che fra Forza del Sud e il Pdl ci sia una spaccatura più profonda di quanto non emerga, dovuta anche alla candidatura di Miccichè. Anche nel Pdl trovo recentemente un linguaggio diverso». E Nino Dina ha detto ieri che «il Pid non verrà mai meno alle sue responsabilità rispetto alle riforme».
 
Il maltempo ha disturbato lo svolgimento della «tre giorni» dedicata al principale prodotto locale
Tra luci e ombre il «Riberelladays» - Lanciata l'idea del gelato all'arancia
Tra le idee venute fuori durante la manifestazione tenuta tra Corso Umberto e villa comunale anche la preparazione di un gelato «riberino»
Il futuro delle 'bionde arance riberesi", che si fregiano da qualche tempo della D.O.P.? Potrebbe essere la realizzazione di un gelato all'arancia, del quale è stato fatto assaggiare un primo prototipo realizzato per l'occasione da due maestri dei gelato, i fratelli Granata, reduci dalle affermazioni allo "Sherbeth" di Cefalù, durante uno dei diversi laboratori gastronomici che hanno caratterizzato la prima edizione del "Riberelladays", che ha visto a Ribera personaggi del calibro di Patrizio Roversi, di "Turisti per caso". Potrebbe essere questa la nuova frontiera di un prodotto, la "bionda brasiliana", poco presente di questi tempi nel mercato, dato che in quest'anno si è venduta bene senza le notevoli difficoltà di piazzarla degli anni passati. Nei corso della manifestazione, disturbata fortemente dal maltempoche non ha certo inogiiato la gente a venire nella "città delle arance" per partecipare alla gran mole di eventi messi in campo per l'occasione, si è guardato molto al futuro di questo prodotto coltivato tra le valli del Verdura e dei Magazzolo. Si sono fatti arrivare chef, pasticcieri, gastrogiornalisti, studiosi di storia locale, esperti del mondo agricolo, per analizzare le potenzialità del prodotto e per assicurare la cui presenza nei mercati. Questo al fine anche di evitare quel che sta accadendo di questi tempi caratterizzati da una "invasione" di arance provenienti dalla Spagna, come ha denunciato nei giorni scorsi la Coldiretti provinciale, approfittando del calo di presenza delle "bionde riberesi" di questi tempi. Sono stati temi dibattuti durante i convegni allestiti dentro la Villa comunale trasformata in un grande laboratorio per la preparazione e degustazione di dolci, primi e secondi piatti, anche di un certo pregio. Anche se le aspettative degli organizzatori, il Comune su tutti, per via di alcuni problemi legati al maltempo, ma anche, forse, al periodo di svolgimento, sono state un po' al di sotto delle previsioni, almeno in fatto di partecipazione di visitatori, dalla prima "Riberelladays", sono venuti segnali incoraggianti per la promozione del prodotto più pregiato della terra riberese, non foss'altro per il battage pubblicitario realizzato. Si punta a creare nell'arco dell'anno un momento di grande attrazione, coniugando agricoltura e quel turismo che timidamente, e lo si è visto anche in questi giorni di "festa" per le arance, sta cominciando a muovere i primi passi.
 
VERSO LE ELEZIONI. Nuove alleanze e intese a 36 ore dalla scadenza perla presentazione di liste e candidati sindaco
Cani incassa l'appoggio dell'Udc - Forza del Sud correrà da sola
Politica in movimento quando mancano circa 36 ore alla scadenza del termine per presentare le liste per il rinnovo del consiglio comunale nonché delle candidature a sindaco delle diverse coalizioni. Due novità si registrano intorno al candidato sindaco di Gaetano Cani che nelle ultime ore ha incassato l'appoggio dell'Udc. Ad appoggiano anche la lista civica "Canicattì Futuro", Fli, rappresentato da Luigi Gentile e Pippo Scalia, nonché Sicilia Vera e l'Api di Rutelli. Nelle ultime ore però una precisazione ed una smentita arriva da Vincenzo Giambrone di Forza del Sud. "Non è vero che appoggiamo la candidatura di Gaetano Cani e questo l'abbiamo detto all'interessato ormai cinque giorni fa". Lasciato Cani al suo destino, Giambrone e FdS annunciano l'intesa con un candidato sindaco già ufficializzato ma non presentato ancora alla città. L'assessore uscente al Servizi Sociali, Daniela Marchese Ragona, che da collaboratrice del sindaco Corbo rischia di divenire la sua maggiore antagonista e spirito critico. A sostenerla al momento oltre al FdS, le civiche "Amici di Daniela" e "Lista Cuore". Passando su un altro fronte in casa Msi-Fiamma Tricolore è certa la candidatura di bandiera di Giuseppe Cammalleri. In casa Pd saltata l'intesa con Roberto Di Mauro ed i suoi amici, lo stesso pare stia accadendo o sia già accaduto con il già candidato in pectore alla carica di sindaco Tino Di Naro e la sua lista civica "Canicattì città nuova". Resta confermato il candidato sindaco Vincenzo Cipollina che non dovrebbe contare sull'intesa con la Sinistra Radicale, composta da Idv, Federazione Comunisti e Sinistra Ecologica e Libertà, che ha indicato in Gioacchino Guarneri il candidato di bandiera. Ivan Paci nel Pdl cerca altre liste oltre alla sua civica "Canicattì prima di tutto" e del partito ma potrebbe offrire ospitalità ad altri candidati al consiglio in una ulteriore lista civica.
 
LA LETTERA. Quesiti a D'Orsi sullo scalo
«Per fare l'aeroporto terre da espropriare? Meglio non farlo»
Alessa Antona
Il B - ISTITUTO «BONSIGNORE»- LICATA
Egregio signor Eugenio D'Orsi, sono una studentessa della scuola secondaria di primo grado, mi chiamo Alessia e Le scrivo per farle alcune domande sul futuro della nostra Licata. Per molto tempo si è tanto parlato di creare una struttura aeroportuale in una zona pianeggiante del nostro territorio. Poi, ho sentito dire che l'aeroporto doveva essere costruito a Racalmuto, un paese sempre dell'Agrigentino, che presenta un territorio pianeggiante, molto più vasto di quello di Licata. Su questa futura costruzione, tante sono state le dicerie, attualmente, però, non se ne parla più. Ma qual è la verità? Desidero porgerle un'altra domanda: il nostro sarà un aeroporto nazionale regionale? A dir il vero, sinora, non l'ho capito. Secondo il mio parere, non avrebbe senso privare tanti braccianti agricoli delle loro terre, unica fonte di guadagno, per creare una struttura aeroportuale circoscritta nell'ambito della regione. Chi, secondo lei Signor D'Orsi, pagherebbe centinaia di euro per arrivare a Catania o Palermo? Nessuno, sicuramente, perché bastano pochi soldi per andare comodamente in auto o pullman. A queste condizioni è meglio che non venga creato. Solo con un aeroporto nazionale la nostra città potrebbe risollevarsi, perché ci sarebbero più posti di lavoro, si creerebbe una rete stradale più efficiente e s'incrementerebbe il turismo.
 
PALERMO. Era dipendente in aspettativa dell'ispettorato alla Sanità
Ultimo atto per Cuffaro: la Regione lo licenzia
PALERMO La Regione ha licenziato l'ex presidente Salvatore Cuffaro. Si chiude così uno degli ultimi capitoli della vicenda giudiziaria che lo scorso gennaio ha visto la Cassazione confermare la condanna a sette anni per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra, con l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Da qui la rescissione del contratto con l'amministrazione regionale, secondo quanto previsto dalla legge. «Il licenziamento è obbligatorio per questo tipo di reato», ha spiegato il dirigente regionale del Personale, Giovanni Bologna. L'istruttoria per il licenziamento era stata avviata da circa un mese. «Quando abbiamo ricevuto la copia della sentenza - ha aggiunto Bologna - ho firmato il provvedimento e abbiamo rescisso il contratto. Quindi abbiamo proceduto a inviare le notifiche di rito». «Un atto dovuto dopo la condanna per questo tipo di reato», spiega il dirigente del Personale Bologna. L'ex presidente è in cella per scontare 7 anni. L'ex senatore passato col Pid, oggi in cella nel carcere di Rebibbia, era dipendente dell'Ispettorato regionale alla Sanità dal 1989, ma dal 1991, dopo la prima elezione all'Assemblea regionale siciliana, era in aspettativa. In pratica Cuffaro aveva un'anzianità di servizio di 21 anni, ma dal 1991 in poi è sempre stato impegnato in politica. In Sicilia è stato deputato e assessore all'Agricoltura. Nei primi anni del Duemila, Cuffaro rientrò nell'ultimo scaglione di un gruppo di dipendenti della Regione con 25 annidi servizio, autorizzati a una sorta di baby-pensionamento per effetto di una legge che sarebbe stata poi abolita. Per evitare le polemiche, Cuffaro rinunciò a quel beneficio, che oggi gli avrebbe 'evitato" il licenziamento. Poi, nel gennaio 2008, sono arrivate le dimissioni da presidente della Regione, in seguito alla condanna in primo grado. 
 
LA SICILIA
 
C'è fibrillazione per le liste
Domani scadono i termini di presentazione all'ufficio comunale. In città è caos.
Domani è il fatidico giorno. Entro mezzogiorno, infatti, dovranno essere presentate liste e candidature in vista delle amministrative del 29 e 30 maggio prossimi. Ad oggi le candidature certe sono quelle del sindaco uscente, Vincenzo Corbo, che correrà appoggiato dalla civica"Corbo Sindaco", quella di Adolfo Bartoccelli appoggiato da "impegno Civico", "Canicattì Forte e Libera""Forza Canicattì" e parte deil'Mpa quello che si riconosce nelle posizioni dell'ex deputato regionale Giancarlo Granata. E ancora di sicuro in campo ci sarà Gaetano Cani ex assessore provinciale alla pubblica istruzione il quale proprio ieri ha incassato il sostegno dell'Udc. Lo hanno reso noto i rappresentanti dei partiti della coalizione dopo Che domenica sera si è avuto un incontro tra Fu, rappresentato da Luigi Gentile e Pippo Scalia, Lillo Firetto e Massimo Zambuto per l'Udc, Nino Mistretta per l'Api di Rutelli e Giuseppe Arnone per Sicilia Vera. A questa decisione si è giunti dopo che lo stesso Gaetano Cani ha dichiarato di non avere aderito ad altra formazione politica che non fosse il partito di Pier Ferdinando Casini. Quindi Gaetano Cani diventa il candidato sindaco dell'area moderata che si riconosce nei valori, dei cattolici democratici, negli ideali e nei principi del Partito Popolare Europeo. Ovviamente l'Udc ritira dopo l'appoggio a Cani la candidatura del dottor Angelo Muratore. A questi bisogna aggiungere Giuseppe Cammalleri dell'Msi fiamma Tricolore attuale consigliere comunale che correrà per il suo partito dopo che non è stato raggiunto accordo con altri ed Ivan Paci del Pdl. Per il resto ad oggi c'è tanta confusione.
Si parla infatti della candidatura dell'assessore alle politiche sociali del comune Daniela Marchese Ragona con l'appoggio di due civiche e di Forza del Sud. Il Pd propone Vincenzo Cipollina che trova l'accordo con l'Mpa di Di Mauro (i meridionali per Canicattì) e con la civica di Tino Di Naro. E quindi con la sinistra radicale: Sei, Rifondazione, Italia dei Valori che storce il naso se il candidato non fosse Cipollina ma qualche altro. Altre liste che invece non riescono a trovare il numero dei candidati da proporre ai consiglio comunale e rischiano quindi di saltare a poche ore ormai dalla conclusione e la presentazione di tutto. Nonostante la festività del primo maggio le riunioni e gli incontri si sono susseguiti a ritmo serrato ma non sono bastate a chiudere gli ultimi accordi e sancire le definitive alleanze.
Le ultime ore quindi saranno fondamentali per definire passaggi ed altre coalizioni. Ma una cosa è certa in città regna la confusione politica più totale. Almeno questa è la lettura di quanto sta avvenendo in città.
 
Niente soldi dalla Regione
"O mi trovano i soldi per mettere in sicurezza gli edifici pericolanti o sarò costretto a disporre l'evacuazione dell'intero centro storico". C'e rimasto malissimo il sindaco di Agrigento Marco Zambuto non appena appresa la notizia che i due milioni che erano stati promessi dal presi dente della Regione Raffaele Lombardo, per far fronte alle emergenze statiche dei quartieri più antichi della città dei templi, non ci sono più. Sostanzialmente é successo che il maxiemendamento alla finanziaria nel quale era stato inserito il provvedimento per Agrigento é stato ritirato in blocco dal governo, per cui le illusioni di qualche giorno addietro sono andate in fumo. Come si ricorderà, all'indomani del crollo del palazzo Lojacono Zambuto e l'assessore ai lavori pubblici Renato Buscaglia chiesero a Lombardo il rifinanziamento della legge sul centro storico di Agrigento. Il governatore promise il proprio interessamento ed alla fine venne approvato dai capi gruppo un emendamento alla finanziaria che prevedeva l'accantonamento del 5 per cento dei fondi infrastrutturali per i comuni, pari a circa due milioni di euro. Questi soldi avrebbero dovuto servire per mettere in sicurezza gli edifici, o le parti di essi, che sono pericolanti e che minacciano la pubblica incolumità. Sembrava un risultato ormai acquisito ed invece ieri mattina l'amara sorpresa: non se n'è fatto niente. Zambuto, dicevamo, c'è rimasto malissimo: Lombardo deve trovare i soldi - afferma - o sarò costretto ad evacuare tutto il centro storico. Gli uffici mi stanno già predisponendo tutte le ordinanze necessarie. Non intendo aspettare che qualcuno ci rimetta la vita".
Il sindaco ha anche scritto una lettera allo stesso presidente della Regione Raffaele Lombardo  e una a quello dell'Assemblea regionale siciliana Salvatore Cascio, inviate per conoscenza anche ai parlamentari agrigentini. Al primo ha detto, tra l'altro, di essere «fortemente deluso per l'esito negativo che ha avuto la proposta del Suo Governo in ordine ai primi finanziamenti da destinare al centro storico di Agrigento. Le rassicurazioni che personal mente mi aveva fornito solo qualche giorno fa sono state sacrificate sull'altare di un'inconcepibile politica regionale. La settimana scorsa non avevamo chiesto soldi per opere pubbliche facilmente differibili, non eravamo venuti per raccomandare elargizioni per fini clientelari, abbiamo soltanto evidenziato una situazione, resa drammatica dai recenti crolli di alcuni palazzi e dalla grave evoluzione della stabilità della Cattedrale. Che richiede interventi decisi ed urgenti, anche in termini di risarcimento ad una comunità che ha visto sfuggire, per responsabilità politiche degli amministratori locali dell'ultimo quarantennio e per i mancati controlli della Regione, i finanziamenti speciali per il centro storico di Agrigento. La modalità con cui si è conclusa l'approvazione della legge finanziaria richiede adesso che si trovino altre soluzioni attingendo a fondi destinati ad interventi urgenti ed imprevedibili che sono già nella Sua disponibilità o instaurando un corridoio legislativo privilegiato. In assenza di questa prospettiva non ci resterebbe che chiudere, come è stato già fatto per il Duomo, anche i quartieri più antichi. Già da domani con l'intera Giunta comunale saremo permanentemente a Palermo per fare la spola tra la sede della Presidenza del Governo e dell'Assemblea regionale, per non lasciare nulla di intentato. A Cascio ha scritto che «E' stata veramente infausta la conclusione della manovra finanziaria che ha lasciato fuori, insieme all'emendamento che disponeva i primi finanziamenti per il centro storico di Agrigento, la possibilità di riscatto di questa Città, amministrata in passato da uomini incapaci di utilizzare le risorse che una legge speciale aveva destinato, La speranza accesa nei giorni scorsi adesso sembra spegnersi a meno che l'Assemblea che Lei presiede non abbia un momento di resipiscenza e, previa convocazione della conferenza dei capigruppo, ponga immediatamente all'ordine del giorno dell'aula la votazione di provvedimenti urgenti per il centro storico di Agrigento, E' l'unica possibilità che la classe politica che attualmente esprime questo Governo siciliano e questo Parlamento regionale possa riscattare decenni di disattenzione verso Agrigento.
Intanto, mentre tutti (amministratori comunali, tecnici, cittadini, abitanti delle zone interessate) si preoccupano della situazione esistente e della possibilità che eventuali altri crolli possano provocare, prima o poi, la morte di qualcuno, la Soprintendenza ai beni culturali ha chiesto, a quanto sembra, al Comune di non intervenire sulle rovine del palazzo Lojacono. In sostanza lo stesso ufficio sostiene che qualsiasi tipo di intervento debba preventivamente essere auto rizzato dai propri tecnici. Il Comune tuttavia sembra intenzionato a privilegiare la salvaguardia della vita umana, per cui stamattina, alla presenza dei periti nominati dalla Procura della Repubblica, si dovrebbe procedere alla demolizione controllata delle patti ancora pericolanti che ci sono nella zona dell'edificio crollato la sera dello scorso 29 aprile. Si tratta di un'operazione molto delicata data la conformazione dei luoghi, la posizione dei muri e la presenza delle rovine ancora sul posto. Si provvederà con fondi derivanti dal bilancio municipale e per il momento non sarà avviata la rimozione delle macerie e soprattutto dei blocchi che Costituivano la parte architettonicamente più pregevole e che saranno sicuramente conservati.
 
Manganella sale, Airò scende
FAVARA. Al primo, che ha già coalizzato Mpa e Forza del Sud, strizza l'occhio pure il Pdl. Il secondo è out
FAVARA. Si vanno delineando e vanno prendendo forma gli scenari politici e le aggregazioni per l'elezione del sindaco e del Consiglio comunale. Sulle trattative arriva l'annuncio della nascita di una medita coalizione di centro che vede uniti Mpa, Forza del Sud, e due liste civiche portate avanti rispettivamente dai consiglieri provinciale Salvatore Montaperto e Gaetano Nobile. Si rompe così l'asse Mpa-Pd che sembrava consolidato e che, in consiglio comunale, aveva dettato i tempi. La nuova coalizione fa registrare anche il distacco dai rispettivi partiti di origine di Totò Montaperto, Udc, e Gaetano Nobile, Fli. «L'iniziativa deriva dall'esigenza di dare una netta discontinuità rispetto al tipo di amministrazione che ci si è lasciati alle spalle - scrivono in una nota assieme ai due consiglieri anche Angelo Messinese leader locale del Mpa e Marilì Chiapparo coordinatrice cittadina di FdS - consapevole delle difficoltà del momento, la coalizione si dice convinta di costruire una proposta politica in grado di affrontare le emergenze della collettività di Favara». Alla luce di questi presupposti «la coalizione ritiene interessante l'appello lanciato da Rosario Manganella soprattutto quando fa riferimento alla volontà di operare esclusivamente per il bene della città». Sembra proprio il leader del movimento «Primavera favarese» l'uomo giusto al posto e al momento giusto per dar corpo ad una grande coalizione di responsabilità, auspicata anche dal deputato regionale del Pdl Nino Bosco. «Da anni invito, così come è noto a tutti, le forze politiche a riunirsi intorno ad un progetto di responsabilità - scrive Bosco - solo così infatti ritengo si possa con serietà, trasparenza ed efficacia affrontare l'emergenza Favara». Una situazione grave per la città soprattutto dopo la tragedia del 23 gennaio con la morte delle sorelline Bella- via che invita a lasciare da parte ideologie e superare ogni steccato. «L'occasione delle elezioni amministrative ci da l'opportunità di mettere insieme tutte le migliori energie per contribuire al rilancio della nostra comunità segnata da mille emergenze - conclude Bosco - per queste valutazioni ritengo che la disponibilità data da Sasà Manganella, che vede la creazione di una coalizione di responsabilità, sia la strada maestra per aggredire ed insieme affrontare i tanti problemi che travagliano la nostra città.
Ci si aspetta adesso la contromossa del Fli che sembra essere stato spiazzato dal suo progetto iniziale, ma anche del Pd, rimasto solo senza l'alleato Mpa e dove è ormai sfumata anche la candidatura dell'ex sindaco Lorenzo Airò.
 
SOLE 24 ORE
 
Corte dei conti Campania
Fuori dal blocco dei turn over i dipendenti a tempo
Ma i magistrati contabili della Lombardia solo qualche settimana fa si sono espressi in maniera contraria
MILANO. I limiti al turn over nel personale degli enti locali introdotti dalla manovra estiva del 2010 non riguardano il personale a tempo determinato. L'affermazione, nuova, arriva dalla sezione regionale della Corte dei conti della Campania, nella delibera 246/2011 diffusa ieri. Di opinione opposta la magistratura contabile della Lombardia, che in una delibera di un paio di settimane fa (la 167, 2011) aveva affermato l'esatto contrario. La questione è spinosa, e incide in maniera profonda sulle politiche del personale nelle amministrazioni locali. La regola, fissata dall'articolo 14, comma 9 del Dl 78/2010, impedisce le «assunzioni a qualsiasi titolo e con qualsiasi contratto» negli enti che dedicano alle buste paga più del 40% delle spese correnti, e consente alle altre amministrazioni di effettuare «assunzioni» nel limite del 20% dei risparmi ottenuti con le cessazioni intervenute nell'anno precedente. Ma quali sono queste seconde «assunzioni»? I magistrati contabili della Lombardia non hanno dubbi: secondo la loro lettura si tratta delle stesse «assunzioni a qualsiasi titolo» citate nella prima frase dei comma, e di conseguenza anche i contratti a termine rientrano nei vincoli al turn over. A supporto della propria tesi, la Corte lombarda richiama lo scopo «sostanziale» della regola, che consiste nel contenimento della spesa di personale e, dunque, dovrebbe assorbire tutte le tipologie di uscite per stipendi. La Campania non è d'accordo, e sposa invece la tesi caldeggiata anche dalla nota Anci del 29 luglio scorso, di commento alla manovra estiva, secondo cui il limite si applica alle sole assunzioni a tempo indeterminato. Sul punto, la Corte campana richiama anche una delibera delle sezioni riunite di controllo (la 20/2011), che però si era concentrata sull'esclusione dai vincoli dei co.co.co. nei Comuni sotto i 5mila abitanti; in quei caso, inoltre, il riferimento è al tetto al turn over del 100% e non del 20%, perché gli enti non soggetti al Patto erano riò stati esclusi tout court dal nuovo vincolo dalle stesse sezioni Riunite (delibera 3/2011). La via campana non è necessariamente più "generosa" di quella lombarda; quest'ultima, infatti, inserendo pienamente i contratti a termine nel raggio d'azione del turn over, potrebbe permettere di utilizzare i "risparmi" ottenuti con la scadenza dei contratti per finanziare nuove assunzioni a tempo indeterminato.
 
Agrigentoflash
 
Legalmente giovani, concluso il convegno a Canicattì
"Legalmente giovani" è il titolo del convegno che si è svolto sabato 30 aprile a Canicattì alla presenza del sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo Gaetano Paci. All'incontro ha partecipato l'assessore all'Istruzione della Provincia Regionale di Agrigento Nicoletta Marchese che ha letto una lettera dell' ergastolano Alfredo Sole dal titolo :"Mio figlio che paga le mie colpe", pubblicata sul periodico racalmutese "Malgrado Tutto". Nicoletta Marchese, citando Saviano e Savatteri, ha incitato i giovani, presenti numerosi nel palazzetto dello sport "Saetta e Livatino", ad impegnarsi per diffondere sempre di più la cultura della legalità nel pieno rispetto delle leggi.
 
Lavoratori a tempo determinato, Provincia verso il rinnovo
La Provincia Regionale intende rinnovare i contratti dei lavoratori a tempo determinato, ormai prossimi alla scadenza. E' questo l'orientamento della Giunta guidata dal Presidente Eugenio D'Orsi, che è sensibile alle istanze dei lavoratori e intende dare risposte concrete per risolvere i problemi del precariato. "L'intenzione è quella di rinnovare i contratti per cinque anni e con un orario lavorativo di 18 ore settimanali - dice il Presidente D'Orsi - e ci impegniamo sin da adesso ad aumentare questo monte ore a 24 settimanali se riusciremo a reperire le risorse finanziarie nel corso della predisposizione degli atti del Bilancio di previsione 2011. Ci stiamo fortemente impegnando, nell'ottica del percorso di risanamento economico intrapreso sin dal nostro insediamento, a ridurre tutte le spese non strettamente necessarie all'attività dell'Ente. Il nostro obiettivo finale rimane quello della migliore azione amministrativa, assicurata peraltro, con ammirevole impegno, da tutti i lavoratori precari che quotidianamente onorano il proprio contratto nell'esclusivo interesse della provincia e della collettività".
 
Finanziaria, 312 mila euro per l'università
Con l'approvazione delle Legge finanziaria il Governo Regionale ha messo a disposizione 312.000 per l'Università di Agrigento. La somma consentirà al Cupa di chiudere il proprio schema di bilancio, ed è stata resa disponibile grazie ad un emendamento presentato dal Deputato Regionale Giovanni Panepinto su sollecitazione del Presidente della Provincia Regionale, Eugenio D'Orsi. Il Presidente D'Orsi si era a sua volta attivato, esercitando una decisa azione politica nei confronti del Governatore Lombardo, ritenendo che solo con un ulteriore contributo economico si potesse completare il processo di sviluppo del Cupa e il suo adeguamento alle nuove sfide che la formazione dei giovani e il loro inserimento nel mondo del lavoro impongono. "Ringrazio quanti, dall'on. Panepinto all'on. Lombardo, hanno permesso che le nostre istanze si trasformassero in un fatto concreto - dice il Presidente D'Orsi - tanto più che questo emendamento si colloca in uno schema che prevedeva tagli alle principali università siciliane, segno che a Palermo credono nella bontà della nostra azione di risanamento e di rilancio del Cupa".
 
Agrigentonotizie
 
Nel bilancio regionale  300mila euro per il Cupa   
C'è voluta la Regione siciliana per "salvare" il bilancio del Cupa. Nella Legge finanziaria, infatti, il Governo regionale ha messo a disposizione 312mila euro per l'Università di Agrigento, somma che consentirà al Cupa di chiudere il proprio schema di bilancio, e colmare il disavanzo che i revisori dei conti avevano evidenziato mesi fa. Tutto questo mentre, dopo roventi polemiche, gli altri soci, non avrebbero ancora versato quanto dovuto nelle casse del Cupa. La somma, resa disponibile grazie ad un emendamento presentato dal Deputato Regionale Giovanni Panepinto su sollecitazione del presidente della Provincia Regionale, Eugenio D'Orsi,  consente di scavalcare i problemi evidenziati non molto tempo fa che però rimarranno in tal modo irrisolti.
 
Stabilizzazione dei precari, si pensa ad un contratto quinquennale da 18 ore settimanali   
Il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi l'aveva detto nel marzo scorso:"stabilizzeremo i nostri precari". Prima, aveva spiegato, con un contratto da 24 ore da aprile a settembre e poi, forse, con un contratto quinquennale da 18 ore settimanali che sarebbe potuto essere incrementato di sette ore settimanali nel caso in cui fossero disponibili i fondi. La soluzione, è giusto ricordarlo, non suscitò l'entusiasmo dei sindacati. "Si tratta di risposte insufficienti ai problemi dei lavoratori - dissero i segretari di Cgil, Cisl e Uil -. Bisogna trovare fondi ad esempio tagliando le consulenze e utilizzando il denaro che si risparmia con il pensionamento del personale, non promettendo misure come quelle annunciate". E invece, a poco più di un mese di distanza la Provincia Regionale di Agrigento annuncia che la Giunta D'Orsi intende rinnovare i contratti dei lavoratori a tempo determinato per cinque anni e con un monte ore da 18 ore settimanali, con l'impegno di incrementarlo a 24 settimanali "se - dice D'Orsi - riusciremo a reperire le risorse finanziarie nel corso della predisposizione degli atti del Bilancio di previsione 2011". "Ci stiamo fortemente impegnando - prosegue -,  nell'ottica del percorso di risanamento economico intrapreso sin dal nostro insediamento, a ridurre tutte le spese non strettamente necessarie all'attività dell'Ente. Il nostro obiettivo finale rimane quello della migliore azione amministrativa, assicurata peraltro, con ammirevole impegno, da tutti i lavoratori precari che quotidianamente onorano il proprio contratto nell'esclusivo interesse della provincia e della collettività".
E' verosimile che sulla misura i sindacati manterranno la medesima posizione, soprattutto data l'esiguità in termini economici di un contratto da 18 ore settimanali, che, raccontavano i lavoratori, non consente nei fatti di mantenere una famiglia.
 
Agrigentoweb
 
Lavoratori a tempo determinato: Provincia verso il rinnovo quinquennale.
La Provincia Regionale intende rinnovare i contratti dei lavoratori a tempo determinato, ormai prossimi alla scadenza. E' questo l'orientamento della Giunta guidata dal Presidente Eugenio D'Orsi, che è sensibile alle istanze dei lavoratori e intende dare risposte concrete per risolvere i problemi del precariato. "L'intenzione è quella di rinnovare i contratti per cinque anni e con un orario lavorativo di 18 ore settimanali - dice il Presidente D'Orsi - e ci impegniamo sin da adesso ad aumentare questo monte ore a 24 settimanali se riusciremo a reperire le risorse finanziarie nel corso della predisposizione degli atti del Bilancio di previsione 2011. Ci stiamo fortemente impegnando, nell'ottica del percorso di risanamento economico intrapreso sin dal nostro insediamento, a ridurre tutte le spese non strettamente necessarie all'attività dell'Ente. Il nostro obiettivo finale rimane quello della migliore azione amministrativa, assicurata peraltro, con ammirevole impegno, da tutti i lavoratori precari che quotidianamente onorano il proprio contratto nell'esclusivo interesse della provincia e della collettività". 

 
Giovaninfesta 2011: riuscita manifestazione, il ringraziamento alle associazioni di volontariato protezione civile.
L'ufficio di Protezione Civile della Provincia Regionale di Agrigento ha partecipato ieri alla manifestazione "Giovaninfesta", edizione 2011, che si è svolta a Casteltermini. Una manifestazione pienamente riuscita grazie al lavoro dei tecnici dell'Ufficio Provinciale, diretto dall'ing. Dino Barone e coordinato dal dr. Marzio Tuttolomondo, che hanno operato in piena sinergia con i volontari delle associazioni di protezione civile e i tecnici dell'ufficio di protezione civile del Comune di Casteltermini. "E' stata una bella manifestazione" dice il Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi "che come ogni anno ha richiamato migliaia di giovani spinti dal consueto entusiasmo. Tutto è andato per il verso giusto grazie al contributo della Protezione Civile, ed è mio dovere rivolgere un sentito ringraziamento, oltre che ai nostri validi tecnici, anche alle associazioni di volontariato che si sono prodigate affinché tutto si svolgesse nella massima sicurezza, fornendo assistenza continua. La nostra Protezione Civile continua a distinguersi per efficienza e professionalità, ma va dato il giusto plauso a quanti, per puro spirito di volontariato, prestano la loro collaborazione".
Questo l'elenco delle associazioni che hanno partecipato all'edizione 2011 di "Giovaninfesta":
Guardia costiera ausiliaria Onlus - centro operativo di Agrigento
A.E.O.P. - sez. di Agrigento 1
Volontari di Protezione Civile Aics - Agrigento
Associazione Volontari Protezione Civile "Fenice" di Agrigento
Organizzazione Nazionale Volontariato Giubbe D'Italia - Sez. di Cattolica Eraclea
Gruppo Volontariato di Protezione Civile del Comune di Montallegro
P.A. Croce D'Oro di Porto Empedocle
S.E.R.L.A.N.C.E. C.B. - di Porto Empedocle
Organizzazione Nazionale Volontariato Giubbe d'Italia - Sez. di Santa Elisabetta
Compagnia Giubbe Verdi "Santa Croce" di Casteltermini
Confraternita di Misericordia di Sant'angelo Muxaro
Confraternita di Misericordia di San Biagio Platani. 
 
Infoagrigento
 
Finanziaria: 312mila euro per il CUPA       
Con l'approvazione delle Legge finanziaria il Governo Regionale ha messo a disposizione 312.000 per l'Università di Agrigento. La somma consentirà al CUPA di chiudere il proprio schema di bilancio, ed è stata resa disponibile grazie ad un emendamento presentato dal Deputato Regionale Giovanni Panepinto su sollecitazione del Presidente della Provincia Regionale, Eugenio D'Orsi. Il Presidente D'Orsi si era a sua volta attivato, esercitando una decisa azione politica nei confronti del Governatore Lombardo, ritenendo che solo con un ulteriore contributo economico si potesse completare il processo di sviluppo del CUPA e il suo adeguamento alle nuove sfide che la formazione dei giovani e il loro inserimento nel mondo del lavoro impongono. "Ringrazio quanti, dall'on. Panepinto all'on. Lombardo, hanno permesso che le nostre istanze si trasformassero in un fatto concreto - dice il Presidente D'Orsi - tanto più che questo emendamento si colloca in uno schema che prevedeva tagli alle principali università siciliane, segno che a Palermo credono nella bontà della nostra azione di risanamento e di rilancio del CUPA".
 
Perlacittà
 
Lavoratori a tempo determinato: Provincia di Agrigento verso rinnovo quinquennale
La Provincia Regionale di Agrigento intende rinnovare i contratti dei lavoratori a tempo determinato, ormai prossimi alla scadenza. E' questo l'orientamento della Giunta guidata dal Presidente Eugenio D'Orsi, che è sensibile alle istanze dei lavoratori e intende dare risposte concrete per risolvere i problemi del precariato. "L'intenzione è quella di rinnovare i contratti per cinque anni e con un orario lavorativo di 18 ore settimanali - dice il Presidente D'Orsi - e ci impegniamo sin da adesso ad aumentare questo monte ore a 24 settimanali se riusciremo a reperire le risorse finanziarie nel corso della predisposizione degli atti del Bilancio di previsione 2011. Ci stiamo fortemente impegnando, nell'ottica del percorso di risanamento economico intrapreso sin dal nostro insediamento, a ridurre tutte le spese non strettamente necessarie all'attività dell'Ente. Il nostro obiettivo finale rimane quello della migliore azione amministrativa, assicurata peraltro, con ammirevole impegno, da tutti i lavoratori precari che quotidianamente onorano il proprio contratto nell'esclusivo interesse della provincia e della collettività".
 
Agrigentooggi
 
Università di Agrigento, per la Regione vale 312 mila euro
AGRIGENTO - Con l'approvazione delle Legge finanziaria il Governo Regionale ha messo a disposizione 312.000 per l'Università di Agrigento. La somma consentirà al CUPA di chiudere il proprio schema di bilancio, ed è stata resa disponibile grazie ad un emendamento presentato dal Deputato Regionale Giovanni Panepinto su sollecitazione del Presidente della Provincia Regionale, Eugenio D'Orsi. Il Presidente D'Orsi si era a sua volta attivato, esercitando una decisa azione politica nei confronti del Governatore Lombardo, ritenendo che solo con un ulteriore contributo economico si potesse completare il processo di sviluppo del CUPA e il suo adeguamento alle nuove sfide che la formazione dei giovani e il loro inserimento nel mondo del lavoro impongono.
"Ringrazio quanti, dall'on. Panepinto all'on. Lombardo, hanno permesso che le nostre istanze si trasformassero in un fatto concreto - dice il Presidente D'Orsi - tanto più che questo emendamento si colloca in uno schema che prevedeva tagli alle principali università siciliane, segno che a Palermo credono nella bontà della nostra azione di risanamento e di rilancio del CUPA". 
 
Precari della Provincia verso il rinnovo quinquennale
La Provincia Regionale intende rinnovare i contratti dei lavoratori a tempo determinato, ormai prossimi alla scadenza. E' questo l'orientamento della Giunta guidata dal Presidente Eugenio D'Orsi, che è sensibile alle istanze dei lavoratori e intende dare risposte concrete per risolvere i problemi del precariato. "L'intenzione è quella di rinnovare i contratti per cinque anni e con un orario lavorativo di 18 ore settimanali - dice il Presidente D'Orsi - e ci impegniamo sin da adesso ad aumentare questo monte ore a 24 settimanali se riusciremo a reperire le risorse finanziarie nel corso della predisposizione degli atti del Bilancio di previsione 2011. Ci stiamo fortemente impegnando, nell'ottica del percorso di risanamento economico intrapreso sin dal nostro insediamento, a ridurre tutte le spese non strettamente necessarie all'attività dell'Ente. Il nostro obiettivo finale rimane quello della migliore azione amministrativa, assicurata peraltro, con ammirevole impegno, da tutti i lavoratori precari che quotidianamente onorano il proprio contratto nell'esclusivo interesse della provincia e della collettività".
 
Università di Agrigento, per la Regione vale 312 mila euro
AGRIGENTO - Con l'approvazione delle Legge finanziaria il Governo Regionale ha messo a disposizione 312.000 per l'Università di Agrigento. La somma consentirà al CUPA di chiudere il proprio schema di bilancio, ed è stata resa disponibile grazie ad un emendamento presentato dal Deputato Regionale Giovanni Panepinto su sollecitazione del Presidente della Provincia Regionale, Eugenio D'Orsi. Il Presidente D'Orsi si era a sua volta attivato, esercitando una decisa azione politica nei confronti del Governatore Lombardo, ritenendo che solo con un ulteriore contributo economico si potesse completare il processo di sviluppo del CUPA e il suo adeguamento alle nuove sfide che la formazione dei giovani e il loro inserimento nel mondo del lavoro impongono.
"Ringrazio quanti, dall'on. Panepinto all'on. Lombardo, hanno permesso che le nostre istanze si trasformassero in un fatto concreto - dice il Presidente D'Orsi - tanto più che questo emendamento si colloca in uno schema che prevedeva tagli alle principali università siciliane, segno che a Palermo credono nella bontà della nostra azione di risanamento e di rilancio del CUPA". 
 
Sicilianews
 
Giovaninfesta 2011, D'Orsi "Festa riuscita. Grazie a Protezione Civile e volontari"
Pienamente riuscita l'edizione 2011 di Giovaninfesta, la manifestazione organizzata dalla Curia agrigentina che si è svolta ieri a Casteltermini e ha richiamato giovani da ogni parte della Sicilia.
Fondamentale il contributo dato dai volontari provinciali della Protezione Civile che hanno operato in piena sinergia con i tecnici e i colleghi del Comune di Casteltermini. "E' mio dovere- dice il Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi - rivolgere un sentito ringraziamento, oltre che ai nostri validi tecnici, soprattutto alle Associazioni di volontariato che si sono prodigate affinché tutto si svolgesse nella massima sicurezza, fornendo assistenza continua. La nostra Protezione Civile continua a distinguersi per efficienza e professionalità, ma va dato il giusto plauso anche a quanti, per puro spirito di volontariato, prestano la loro collaborazione".
 
Canicattìweb
 
Legalmente giovani, concluso il convegno a Canicattì
 "Legalmente giovani" è il titolo del convegno che si è svolto sabato 30 aprile a Canicattì alla presenza del sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo Gaetano Paci. All'incontro ha partecipato l'assessore all'Istruzione della Provincia Regionale di Agrigento Nicoletta Marchese che ha letto una lettera dell' ergastolano Alfredo Sole dal titolo :"Mio figlio che paga le mie colpe", pubblicata sul periodico racalmutese "Malgrado Tutto". Nicoletta Marchese, citando Saviano e Savatteri, ha incitato i giovani, presenti numerosi nel palazzetto dello sport "Saetta e Livatino", ad impegnarsi per diffondere sempre di più la cultura della legalità nel pieno rispetto delle leggi.
 

SICILIA 24H
 
Meglio l'opera dei pupi che le vite umane...
La storia agrigentina recente scrive testualmente: la domenica di pasqua alle ore 05,30 crolla il palazzo Lo Jacono Maraventano in pieno centro storico. La strage viene evitata per un puro miracolo in quanto poche ore prima da quel posto erano passati migliaia di fedeli per il venerdi santo. Scatta l'allarme e il mondo politico si "mobilita". Il sindaco di Agrigento Marco Zambuto si lamenta con il presidente della Regione Lombardo perchè ha mostrato poco interesse sul pericolo che incombe nel centro storico agrigentino. Lombardo si incazza più di Zambuto e replica furiosamente al primo cittadino di Agrigento. Dice: "Mai il Comune di Agrigento ha presentato progetti per mettere in sicuro e risanare il centro storico, altrimenti la Regione avrebbe contribuito sicuramente".
Seconda parte: Lombardo qualche giorno dopo sfodera una dichiarazione: la Regione ha stanziato un milione di euro per il centro storico di Agrigento... Ieri, dopo che la Regione siciliana ha approvato il bilancio, spostando decine e decine di miliardi di qua e di la, si scopre che il presidente non ha fatto mettere nemmeno un centesimo a favore del centro storico di Agrigento. Al contrario, basta andare a dare una sbirciatina alla famosa "tabella H" per comprendere come si prendono 57 milioni di euro e "investirli" in associazioni, fondazioni, enti dalle tipologie più disparate. Ed ancora: fauna marina e marionette palermitane... Questo giornale appena qualche giorno addietro aveva scritto un Filo di Nota con il quale invitava tutti gli sfortunati abitanti del centro storico a scappare via tutti, previa la serissima presa in considerazione di fare i conti con la morte da un momento all'altro. Abbiamo sbagliato? La cosa più raccapricciante di tutta questa vicenda, al di la dell'ennesima presa per i fondelli da parte del Governatore Lombardo, è che nessuna procura siciliana, nessun prefetto, nessun organo Istituzionale che rappresenti lo Stato, non si interessi seriamente di un mistificatore politico del genere come Raffaele Lombardo. Non riusciamo a comprendere come ancora, dopo un atto del genere e visto che viene proprio così difficile arrestarlo (per vicende gravissime passate) come nessuno riesca a far mettere da parte questo signore.
Come è possibile che viene ignorata una situazione come quella di Agrigento e nessuno dice nulla? Ma chi deve tutelare i cittadini di Agrigento, visto che politica e politicanti da strapazzo non fanno altro che umiliarci in continuazione? Zambuto, che per il fantomatico finanziamento idrico aveva dato la cittadinanza onoraria al presidentissimo (all'epoca dei fatti c'era in atto un mix schifoso di contrattazioni politiche che dovevano imporre al primo cittadino di pomiciare con Lombardo), oggi si sente tradito, deluso e abbandonato dal baffuto catanese. Quelle chiavi della città che ha consegnato nelle mani di Lombardo doveva fargliele ingoiare una per una! Altro che cittadinanza onoraria! Ma lo ribadiamo ancora una volta: come è possibile che le vere Istituzioni (e non la bassa politica) rimangano inermi dinnanzi a cotanta strafottenza di un Governatore che, invece di lavorare per la Sicilia ed i siciliani, ha spalmato a destra e a manca miliardi e miliardi per cazzate varie e non per salvare vite umane che ogni giorno rischiano la propria vita? Un doveroso ringraziamento va anche ai sindaci che si sono succeduti nel corso degli ultimi trenta anni che di Agrigento tutto hanno fatto, incetta compresa, tranne che salvaguardarne il proprio territorio. Un altro grazie particolare è doveroso rivolgerlo alla classe politica degli ultimi trenta anni, regionale e nazionale. Pirati di voti con l'ossessione della elezione.
Nel frattempo, ciò che hanno lasciato di Agrigento, muore; tutto crolla, tutto va a pezzi, manca l'acqua, le case cadono, le strade fanno schifo, la vivibilità è penosa, ma soprattutto la gente è rassegnata. Confidiamo ancora una volta nell'intervento del Prefetto o di qualche procura siciliana. Non si può e non si deve far finta di nulla dinnanzi ad un pericolo tanto grave quanto incombente. Nessuno oggi, insomma, può dire...non sapevo. Solo Lombardo continua a girarsi dall'altra parte con una faccia tosta peggio "de basuli" di quella città che gli ha dato i natali. Ma come può continuare a governare ancora un elemento del genere? Ma come fanno ex magistrati e prefetti di un certo spessore a rimanere ancora un minuto in più seduti accanto a lui? Ma è davvero così forte la fame di potere? Questi signori assessori dovrebbero spiegare ai siciliani almeno un solo motivo positivo atto a giustificare la loro presenza nella Giunta regionale. Siamo davvero così soli? Chi deve salvarci da tanta inettitudine? Ma davvero la Regione siciliana non necessita un commissariamento nelle prossime ore? Come si fa a cacciare via questa gente?
Speriamo che le Istituzioni non facciano come Lombardo, girandosi dall'altra parte, altrimenti non ci resta altro che difenderci da soli. Io, per primo, incatenerei il presidente della Regione ai piedi della pericolante cattedrale di Agrigento in attesa che questa...
O dobbiamo invocare le "gesta eroiche" del bandito Salvatore Giuliano?
Volete vedere che adesso qualcuno si sveglia e mi viene ad arrestare?
 
Lavoratori a tempo determinato: Provincia verso il rinnovo quinquennale
La Provincia Regionale intende rinnovare i contratti dei lavoratori a tempo determinato, ormai prossimi alla scadenza. E' questo l'orientamento della Giunta guidata dal Presidente Eugenio D'Orsi, che è sensibile alle istanze dei lavoratori e intende dare risposte concrete per risolvere i problemi del precariato. "L'intenzione è quella di rinnovare i contratti per cinque anni e con un orario lavorativo di 18 ore settimanali - dice il Presidente D'Orsi - e ci impegniamo sin da adesso ad aumentare questo monte ore a 24 settimanali se riusciremo a reperire le risorse finanziarie nel corso della predisposizione degli atti del Bilancio di previsione 2011. Ci stiamo fortemente impegnando, nell'ottica del percorso di risanamento economico intrapreso sin dal nostro insediamento, a ridurre tutte le spese non strettamente necessarie all'attività dell'Ente. Il nostro obiettivo finale rimane quello della migliore azione amministrativa, assicurata peraltro, con ammirevole impegno, da tutti i lavoratori precari che quotidianamente onorano il proprio contratto nell'esclusivo interesse della provincia e della collettività".
 
Successo Giovaninfesta a Casteltermini: tra i partecipanti la Protezione civile della Provincia
L'ufficio di Protezione Civile della Provincia Regionale di Agrigento  ha partecipato ieri alla manifestazione "Giovaninfesta", edizione 2011, che si è svolta a Casteltermini. Una manifestazione pienamente riuscita grazie al lavoro dei tecnici dell'Ufficio Provinciale, diretto dall'ing. Dino Barone e coordinato dal dr. Marzio Tuttolomondo, che hanno operato in piena sinergia con i volontari delle associazioni di protezione civile e i tecnici dell'ufficio di protezione civile del Comune di Casteltermini. E' stata una bella manifestazione" dice il Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi "che come ogni anno ha richiamato migliaia di giovani spinti dal consueto entusiasmo. Tutto è andato per il verso giusto grazie al contributo della Protezione Civile, ed è mio dovere rivolgere un sentito ringraziamento, oltre che ai nostri validi tecnici, anche alle associazioni di volontariato che si sono prodigate affinché tutto si svolgesse nella massima sicurezza, fornendo assistenza continua. La nostra Protezione Civile continua a distinguersi per efficienza e professionalità, ma va dato il giusto plauso a quanti, per puro spirito di volontariato, prestano la loro collaborazione".
Questo l'elenco delle associazioni che hanno partecipato all'edizione 2011 di "Giovaninfesta":
Guardia costiera ausiliaria Onlus - centro operativo di Agrigento
A.E.O.P. - sez. di Agrigento 1
Volontari di Protezione Civile Aics - Agrigento
Associazione Volontari Protezione Civile "Fenice" di Agrigento
Organizzazione Nazionale Volontariato Giubbe D'Italia - Sez. di Cattolica Eraclea
Gruppo Volontariato di Protezione Civile del Comune di Montallegro
P.A. Croce D'Oro di Porto Empedocle
S.E.R.L.A.N.C.E.  C.B.  -  di Porto Empedocle
Organizzazione Nazionale Volontariato Giubbe d'Italia - Sez. di Santa Elisabetta
Compagnia Giubbe Verdi "Santa Croce" di Casteltermini
Confraternita di Misericordia di Sant'angelo Muxaro
Confraternita di Misericordia di San Biagio Platani.
 
Università di Agrigento, Finanziaria regionale: in arrivo 312mila euro
Con l'approvazione delle Legge finanziaria il Governo Regionale ha messo a disposizione 312.000 per l'Università di Agrigento. La somma consentirà al CUPA di chiudere il proprio schema di bilancio, ed è stata resa disponibile grazie ad un emendamento presentato dal Deputato Regionale Giovanni Panepinto su sollecitazione del Presidente della Provincia Regionale, Eugenio D'Orsi. Il Presidente D'Orsi si era a sua volta attivato, esercitando una decisa azione politica nei confronti del Governatore Lombardo, ritenendo che solo con un ulteriore contributo economico si potesse completare il processo di sviluppo del CUPA e il suo adeguamento alle nuove sfide che la formazione dei giovani e il loro inserimento nel mondo del lavoro impongono. "Ringrazio quanti, dall'on. Panepinto all'on. Lombardo, hanno permesso che le nostre istanze si trasformassero in un fatto concreto - dice il Presidente D'Orsi - tanto più che questo emendamento si colloca in uno schema che prevedeva tagli alle principali università siciliane, segno che  a Palermo credono nella bontà della nostra azione di risanamento e di rilancio del CUPA". 
 
Convegno "Legalmente giovani", Marchese: "Importante il dialogo per diffondere cultura legalità"
"Legalmente giovani" è il titolo del convegno che si è svolto sabato 30 aprile a Canicatti alla presenza del sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo Gaetano Paci. All'incontro ha partecipato l'assessore all'Istruzione della Provincia Regionale di Agrigento Nicoletta Marchese che ha letto una lettera  dell' ergastolano Alfredo Sole dal titolo :"Mio figlio che paga le mie colpe", pubblicata sul periodico racalmutese "Malgrado Tutto". Nicoletta Marchese, citando Saviano e Savatteri,  ha incitato i giovani, presenti numerosi nel palazzetto dello sport "Saetta e Livatino", ad impegnarsi  per diffondere sempre di più la cultura  della legalità  nel pieno  rispetto delle leggi.

Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO