SABATO 21 MAGGIO
GIORNALE DI SICILIA
LETTERA DEL SINDACO
Strade provinciali: «Si eliminino pericoli»
RIBERA. Porzioni di strade provinciale che insistono sui territorio riberese in condizioni precarie e in alcuni casi anche prive di adeguata segnaletica. L'Amministrazione comunale ha chiesto che si intervenga presto per eliminare i pericoli con una nota inviata all'Amministrazione provinciale che è la proprietaria delle strade in questione. La richiesta è stata avanzata dal sindaco Carmelo Pace e dal Comandante dei Vigili urbani Nino Novara ed è indirizzata al presidente Eugenio D' Orsi e all'Ufficio infrastrutture stradali guidato dall'ingegnere capo Piero Hamel è finalizzata a prevenire incidenti ed ad assicurare un regolare scorrimento del traffico, che nei prossimi giorni, soprattutto lungo l'asse Ribera-Seccagrande, diventerà alquanto consistente. Dall'attività di controllo della Polizia municipale sono stati segnalati alcuni inconvenienti che riguardano oltre alla Ribera-Seccagrande, anche la SP 86 Ribera Magone, la SP 61 Ribera-Montallegro, la SP 57 Ribera-Borgo Bonsignore, l'ex consortile 18 Ponte Magazzolo Ribera-Cianciana e l'ex consortile 17 Castellana-Camei. Lungo la Ribera Seccagrande viene segnalata tra l'altro la mancanza di striscia di mezzeria, di segna margine, di rifrangenti nei guard-rail; viene anche richiesta la sostituzione di pannelli visuali nelle curve. Nelle altre arterie viene segnalata la mancata mietitura delle cunette e delle banchine, la mancanza di segnaletica verticale lungo la Ribera-Magone, il cedimento al Km 5 del piano viabile, e lungo la stessa arteria la mancanza di pavimentazione al Km 0+500. Era stata segnalata anche la mancanza di operai lungo i tratti di strada. A tal proposito è stato assicurato che a giorni arriverà una squadra per effettuare dei lavori.
C'è il via libera dalla commissione
In arrivo fondi per la pesca e l'agricoltura
Si sbloccano i contributi per i settori dell'artigianato, pesca ed agricoltura. La commissione consiliare «Attività produttive» della Provincia, presieduta da Lillo Lo Leggio ha incontrato il dirigente tecnico del settore Agricoltura, Giovanni Butticè, che ha relazionato sulla stato dell'arte di tutte le pratiche di contributi relativi al 2002. Il presidente Lo Leggio ha voluto sottolineare i risultati dell' azione della Commissione e del Settore Attività Produttive che ha portato negli ultimi due anni all'erogazione di contributi provinciali dovuti dai 2000 in poi. In particolare per il settore agricoltura le richieste di contributi sono in totale 113. Di queste 61 sono già state definite ed erogate, 12 sono state le rinunce, 24 sono state archiviate perché gli interessati non hanno integrato la documentazione, e 16 rimanenti sono ancora in istruttoria. Per la definizione delle pratiche però occorre che venga reso operativo il Comitato tecnico amministrativo, nominato dal presidente della Provincia, D'Orsi che deve essere composto dal dirigente del settore, dall'assessore, da un funzionario amministrativo e da un agronomo. Pertanto Lo Leggio ha aggiornato i lavori per incontrare D'Orsi ed il segretario Vella per definire gli adempimenti amministrativi.
Iniziativa ieri mattina per invogliare gli investimenti privati
Hamel: "Il 5 per mille è solo demagogia. Spiccioli, tra 2 anni"
Invogliare i privati ad investire nel centro storico di Agrigento, attraverso una fattiva collaborazione delle banche. Si è parlato di questo, ieri mattina, all'ex collegio dei Filippini, nel corso di un workshop organizzato dal Consorzio Turistico Valle dei Templi, presieduto da Gaetano Pendolino. All'iniziativa, presente anche, in nome dell'Amministrazione, il vice sindaco Massimo Muglia, l'assessore comunale al Centro Storico, Roberto Campagna, il presidente degli ordini degli architetti e degli ingegneri, rispettivamente Piero Fiaccabrino ed Enzo Di Rosa, e l'ingegnere Giuseppa Picone. Assenti, ma per motivi prettamente istituzionali, il sindaco Marco Zambuto, l'assessore comunale ai Lavori Pubblici, Renato Buscaglia, ed il presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi. Ad animare l'incontro, gli interventi di Vincenzo Evola, direttore Unicredit Agrigento, e di Ugo Barresi, responsabile credito agevolato per la Sicilia. «Inutile e demagogica». Sono le parole al veleno pronunciate dal consigliere comunale Nello Ramel (Idv) all'indomani della presentazione alla stampa dell iniziativa «Salviamo il centro storico con il 5 per mille». «Vi spiego come stanno realmente le cose: il cinque per mille - ha sottolineato Hamel - ha una destinazione che viene recuperata dagli enti locali e che non può essere investito per attività strutturali all'interno del centro storico. Ma quello che si deve far sapere ai cittadini è che questo cinque per mille sarà riscosso dal Comune di Agrigento nel 2014 e non nel 2011». Hamel ha già fatto i conti di quanto verrà raccolto con la donazione: «Si tratta - ha spiegato - di poche decine di migliaia di euro e che sicuramente non risolveranno i problemi che il centro storico si trascina».
LA SICILIA
Il caso della discarica "ignota" di Camastra la dice lunga: servono progetti di smaltimento alternativi
Rifiuti, l'Ato naviga a vista
Si chiamano impianti per lo stoccaggio e l'imballaggio dei rifiuti (Stir) e gli Ato rifiuti della provincia di Agrigento, probabilmente, neanche sanno di cosa di tratta. Emerge anche questo nella vicenda della piccola discarica di Camastra che, ogni giorno, riceve 125 tonnellate di rifiuti provenienti da Napoli. Cinque tir colmi di spazzatura che arrivano anche quando mezza provincia di Agrigento era sommersa dai rifiuti perché la Catanzaro Costruzioni aveva chiuso la sua di discarica in attesa che gli Ato e i Comuni pagassero quanto dovuto. Gli Stir praticamente ricevono rifiuti indifferenziati - immondizia «normale» come quella che si produce da noi dove i livelli di differenziata sono trascurabili - e trattano la spazzatura facendola diventare rifiuto speciale non pericoloso e dunque conferibile anche nelle piccole discariche come quella di Camastra.
Già sul nostro quotidiano ieri abbiamo riportato la dichiarazione del liquidatore della Gesa2 Teresa Restivo che - ha detto così - non sapeva dell'esistenza del sito di Camastra. Un sito che tratta rifiuti e che ha tutte le autorizzazioni della Regione e che, caso quasi unico, è apertissima a dare tutte le spiegazioni del caso. Un sito che però non può ricevere rifiuti indifferenziati come quelli prodotti nell'Agrigentino dove in diversi anni il management dell'Ato non è riuscito a mettere su uno straccio di politica per l'incremento della raccolta differenziata. Tutto viene conferito a Siculiana
con costi enormi per la collettività e per lo stesso ambiente. E inoltre sempre lo stesso management non è riuscito a presentare progetti finanziabili anche dall'Europa per realizzare impianti di trattamento dei rifiuti (escluso l'inceneritore che, senza differenziata, sarebbe una vera bomba ecologica). Ma la Gesa ha mai progettato chiedendo finanziamenti per impianti o procedure che potessero comunque garantire all'Azienda un qualunque sistema di smaltimento che potesse abbattere i costi? Ieri il liquidatore della Gesa 2 Teresa Restivo è stata per tutto il giorno irraggiungibile al suo cellulare (che ha squillato senza purtroppo risposta). Senza esito anche un sms. Va anche detto che il costo per il conferimento dei rifiuti trattati dallo Stir è leggermente superiore a quello del semplice conferimento in discarica. Circostanza che probabilmente ha fatto sì che gli Ato agrigentini - non solo dunque la Gesa 2, ma anche la Dedalo Ambiente e la società che gestisce il servizio nel Saccense - non inseguissero questa strada. Comunque sia, l'assenza di un qualunque progetto credibile se non in qualche singolo comune - che possa incrementare la raccolta differenziata non potrà che portarci ad una situazione napoletana. Solo che noi non avremo nemmeno gli Stir per trattare la spazzatura e magari inviarla in qualche altro posto.
DOMENICA 22 MAGGIO
GIORNALE DI SICILIA
Il «Linares» al primo posto nel concorso contro la violenza
VIDEO E FOTO, PREMIATO IL LICEO
Gli studenti del liceo"Linares", guidato da Santino Lo Presti, si sono aggiudicati il premio "Da 2.500 anni contro la violenza" patrocinato da Provincia, Ufficio Scolastico Provinciale e Museo Archeologico.
Al sit-in voluto da Referendari e Legambiente presenti gruppi provenienti da ogni parte della provincia
Catena umana contro il nucleare: Palma, a centinaia sulla scalinata
Tanti giovani, in corteo e tenendosi per mano, hanno percorso le vie del centro storico. La manifestazione, iniziata alle 10.30, è andata avanti per tutta la mattinata. Numerose centinaia di persone vi hanno preso parte
Un popolo colorato ha invaso ieri mattina Palma di Montechiaro. Le bandiere rosse, gialle e verdi sventolate dagli attivisti di associazioni, partiti, sindacati ed associazioni di volontariato, hanno scandito i tempi della manifestazione contro il nucleare voluta dal comitato referendario e da Legambiente, ma sostenuta anche dagli amministratori pubblici. Palma di Montechiaro luogo simbolo del "no all'atomo", considerato che proprio una porzione della città del Gattopardo è stata inserita in uno studio per la realizzazione di una centrale. "Vorremmo che riguardo al nucleare - ha detto Mimmo Fontana di Legambiente - il Governo dicesse tutta la verità. A parte i gravi rischi che una centrale comporta c'è una questione economica assolutamente rilevante. I costi per impiantare e mantenere attiva una centrale sono elevatissimi, ma di questi nessuno parla, fare impianto di questo tipo è costosissimo, ma il Governo preferisce tacere in questo senso". "Il nostro no - ha aggiunto Roberto Di Cara dell'associazione "Piazza Progresso" di Licata - è totale, categorico, e soprattutto generale. È evidente, dunque, che ci opponiamo all'ipotesi di realizzazione di una centrale a metà strada tra Palma di Montechiaro e la nostra Licata. L'impianto farebbe morire la pesca, l'agricoltura, il turismo. inoltre porterebbe tumori e malattie, oltre al rischio concreto di attentati terroristici ed attacchi militari". In prima fila, per dire no al nucleare, c'erano anche le istituzioni. Il sindaco di Palma di Montechiaro Rosario Bonfanti che mostrava un volantino per invitare a votare si al referendum di giugno, il vice sindaco Angelo Cottitto, l'assessore al Turismo di Licata Paolo Licata, i consiglieri comunali di Palma Calogero Alotto e Salvatore Manganello. "Sono qui - ha detto l'assessore provinciale Angelo Biondi mentre sfilava nella catena umana per le vie di Palma di Montechiaro - come cittadino e rappresentante della giunta provinciale guidata dal presidente Eugenio d'Orsi. Questa è una zolla a vocazione turistica, ma il settore finirebbe per essere distrutto dalla costruzione di una centrale. Il nostro no, come quello del presidente della Regione Lombardo, è categorico". Tantissime donne, moltissimi ragazzi, persino qualche neonato alla manifestazione. Ad aprire la "catena umana" sono stati i bambini delle elementari.
GLI ANNI DELLAFONDAZIONE. La celebrazione si è svolta ieri a Campobello di Licata, nel paese del boss latitante acciuffato nel 2010 a Marsiglia
Legalità, festa nel paese del boss Falsone: "La polizia per noi è un valore aggiunto"
Confindustria: "L'azione di sostegno e vicinanza è forte pure per gli imprenditori che denunciano il crimine". Sul palco e tra la genìe il questore e i suoi uomini, grandi protagonista di una battaglia vinta per dare primato allo Stato sulle logiche illegali.
Nella terra in cui Giuseppe Falsone, ex numero uno di Cosa Nostra, è nato e cresciuto, laddove scorazzava, quasi come se fosse il padrone dei paese, in sella al suo cavallo, ieri, si è festeggiato. È stato celebrato del centesimo anniversario della festa della polizia. E' stata la festa dello Stato che ha tinto contro la mafia. Un momento solenne al quale nessuno ha voluto mancare. C'erano i magistrati, i carabinieri, i finanzieri, i politici. Anche Confindustria di Agrigento, con il suo vice presidente Pierangela Graceffa, ha tributato un ringraziamento, l'ennesimo. «La polizia di Stato è un valore aggiunto per tutti i cittadini. La loro azione di sostegno e vicinanza è forte anche per gli imprenditori che hanno deciso di denunciare le frange criminali che bloccano la crescita economica». Giuseppe Falsone, l'uomo tutto ad un pezzo, colui che preferiva il business con sei zeri e che per crudeltà era stato paragonato al boss italo-americano Albert Anastasia, ormai, per Campobello di Licata rappresenta il passato Il suo arresto a Marsiglia ha affiancato la città dalle mortificazioni subite. La festa della polizia di ieri ha voluto dare voce alla gente onesta, agli imprenditori sani e laboriosi. Perché per Campo bello di Licata è cominciata t'era dei riscatto. E a suggellare un momento altissimo, qual è la vittoria dello Stato sul potere oscuro di Cosa Nostra, ieri mattina, in piazza XX Settembre, laddove si erge maestoso ed affrescato il Municipio, c'erano tutti. C'era il questore di Agrigento, Girolamo Di Fazio, e i suoi uomini, i grandi protagonista di una battaglia vinta. C'era il presidente della provincia Eugenio D'Orsi o c'erano i sindaci, quello di Campobello, Michele Termini, in testa. C'erano i deputati e Senatori, come Vincenzo Fontana e Benedetto Adragna. Ma soprattutto c'erano loro: i magistrati, coloro i quali con la polizia hanno condiviso gli anni duri della caccia al superlatitante e della gioia per il suo arresto. Il sostituto procuratore della Dda di Palermo Fernando Asaro, ieri mattina, ha voluto esserci, ad ogni costo. E il suo sorriso era lo stesso di quando da Marsiglia gli venne comunicata la notizia: «Lo abbiamo preso! E' lui!». Accanto ad Asaro, il procuratore aggiunto di Agrigento, Ignazio Fonzo, e il procuratore capo di Sciacca Vincenzo Pantaleo. Il "copione" dei festeggiamenti è stato rispettato: lo schieramento del reparto, coordinato dal commissario capo Stefania Marino. il discorso dei questore, la consegna dei riconoscimenti effettuata da Di Fazio e dal vice prefetto Nicola Diomede. Ad assistere, cartelloni di legalità alla mano e cappellini della polizia in testa, gli studenti.
LA SICILIA
RIBERA
"Necessario riparare le strade provinciali"
RIBERA. La polizia municipale segnala la pericolosità di alcune strade di competenza della Provincia Regionale e il sindaco Carmelo Pace scrive al competente ufficio infrastrutture stradali per chiedere di realizzare dei servizi di manutenzione e di riparazione. La arterie provinciali che vengono segnalate sono la provinciali n. 32 Ribera-Seccagrande, la n. 86 Ribera-Magone-SS 115, la n.61 Ribera-Montallegro, la n. 57 Ribera-Borgo Bonsignore, la n. 18 ex consortile ponte MagazzoloRibera-Cianciana e la n. 17 Castellana-Camemi. La situazione su tali arterie, secondo i vigili urbani, costituiscono un pericolo per la pubblica incolumità degli utenti delle strade provinciali che sono molte frequentate in ogni periodo dell'anno e in particolare con l'avvicinarsi della stagione estiva perché alcune portano dalla città delle arance e dai paesi del comprensorio alle località balneari di Seccagrande, Borgo Bonsignore e Piana Grande. Le arterie presentano la mancanza di tratti di guard rail, di segnaletica verticale, di bande sonore in base al regolamento del codice civile, di tratti di asfalto e presentano la mancata mietitura di erbacce nelle cunette e sulle banchine, il cedimento di un tratto stradale sulla Ribera-Borgo Bonsignore e la mancata sostituzione dei pannelli visual nelle curve. Non vi sono strisce bianche che segnalano i margini delle arterie e i catarifrangenti molto utili nei guard rail.
INCONTRARTI MUSIC AWARD
Venerdì e sabato audizioni, domenica concerto finale
Date, nomi degli ammessi e giuria: tutto pronto per il primo concorso nazionale "IncontrArti Music Award" organizzato dal "Lions Club Chiaramonte" di Agrigento. Le audizioni si terranno venerdì 27 e sabato 28 maggio; il concerto finale di competizione e premiazione avrà luogo domenica 29 presso l'Auditorium di Realmonte. Questi i nomi degli ammessi alle audizioni: Accursio Maria Friscia, (pianoforte), Antonina D'anna (chitarra classica), Giuseppe Villa (clarinetto); Mario Bonanno (pianoforte), Ensemble L'estro Armonico (6 violini, 2 violoncelli e pianoforte) Chiara Rizza (pianoforte), Corrado Valvo (pianoforte). E ancora: Norma Murgano (pianoforte), il Duo Maria Antonella Callea (flauto) e Stefania Stabile (pianoforte), Giulio Menichelli (violino).
Tra questi concorrenti la giuria sceglierà gli idonei a partecipare alla finale per l'aggiudicazione di 3 borse di studio e delle relative opere d'arte originali. La serata conclusiva sarà aperta al pubblico gratuitamente fino ad esaurimento posti (vietato l'ingresso ai minori di 8 anni).
Per i concorrenti che parteciperanno al concerto finale sarà d'obbligo l'abito da Concerto. La giuria sarà presieduta dalla professoressa Natalia Di Bartolo, ideatrice e organizzatrice del concorso.
Svolgeranno il ruolo di commissario i maestri: Giovanni Anastasio, docente di violino all'I.s.s.m. "Bellini" di Catania; Claudio Montesano direttore dell'I.s.s.m. "Toscanini" di Ribera; Stefano Sanfìlippo docente di accompagnamento pianistico all'Istituto s.s.m. "Bellini" di Catania, direttore d'orchestra ed esperto di musica da camera: Stefano Tesè, pianista e docente di educazione musicale nelle scuole secondarie inferiori di primo grado; Anna Maria Van Der Poel, flautista ed insegnante di educazione musicale nelle scuole secondarie inferiori di primo grado. Il giudizio della apposita giuria sarà insindacabile; la puntualità, la disciplina, l'educazione e il contegno dei concorrenti contribuiranno alla valutazione complessiva ai fini dell'ingresso alla finale e per il piazzamento in graduatoria.
Palma di Montechiaro una catena umana per il referendum contro il nucleare
PALMA DI MONTECHIARO. Centinaia di persone hanno partecipato ieri alla catena umana, la prima delle dieci catene umane organizzate in altrettanti siti in Italia dal Comitato "Vota Sì per fermare il nucleare". La scelta di Palma di Montechiaro è dovuta al fatto che la costa agrigentina è oggetto di studio per la localizzazione di una centrale nucleare, per la disponibilità di acqua e la relativa stabilità sismica della zona. Le manifestazioni hanno l'obiettivo di protestare contro "la disinformazione e la sordina messa all'appuntamento referendario - spiegano gli organizzatori-: gli italiani hanno il diritto di sapere quello che sta capitando al referendum nucleare". E proprio contro «i tentativi di sabotare» l'appuntamento col voto del 12 e 13 giugno, il Comitato rivolge un appello ai deputati: «Il Parlamento non si presti al raggiro del decreto Omnibus che vuole cancellare il referendum senza fermare i programmi atomici del governo». «L'Italia aveva già scelto nel 1987 di uscire dal programma nucleare - dichiarano Alberto Mangano, portavoce del Comitato regionale "Vota Sì per fermare il nucleare", Nicola Cipolla, presidente del Cepes, e Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia - ed era stata una scelta consapevole, non scaturita sull'onda dell'emozione. Ritornare adesso al nucleare, mentre tutte le potenze nucleari si stanno ponendo l'obiettivo di lasciare questa tecnologia è una scelta insensata».
PALACONGRESSI
Scuola, conclusa ieri la rassegna Euterpe Mediterraneo in musica
brano d'ispirazione ebraica. La migliore composizione originale per orchestra è stata eseguita dall'istituto scolastico "Castagnolo" di Agrigento con il brano "Concerto Mediterraneo" del maestro Francesco Buzzurro. Ancora un ex aequo per il premio "Valle dei Templi" per il miglior progetto musicale interdisciplinare: premiate le scuole "Roncalli" di Grotte e "Capuana" di Siculiana. Mentre, le menzioni speciali per solisti sono andate a: Clara Gulotta (violoncello) della scuola "Bivona" di Menfi, Elena Bizzini (violino) dell'istituto "Arcoleo" di Caltagirone e Giuseppe di Ventura (pianoforte) del "Giangitano" di Canicattì. Menzioni speciali per formazioni da camera a: Luciano Sacco e Mariagrazia Virga dell'istituto "Alighieri "di Cammarata, al "Crispi" di Ribera, al "Giorgio" d Licata e alla "Garibaldi" di Agrigento. Per repertorio didattico menzioni speciali all'istituto "Bivona" di Menfi, alla scuola "S. Agostino" di Naro, alla "Garibaldi" di Realmonte e alla "Meli" di Bivona. Ieri, sul palco del Palacongressi del Villaggio Mosè, è calato il sipario sulla settima edizione di "Euterpe mediterraneo in musica". Tra le 31 scuole che hanno partecipato al concorso nazionale, solo 8 orchestre sono state ammesse alla sera conclusiva. Dopo le pertòmance, la giuria ha decretato i vincitori dell'edizione del 2011. Il premio "Lions for Orchestra Euterpe" offerto dal Lions Club Chiaramonte di Agrigento è stato assegnato all'Orchestra scolastica in Rete (scuole: "Padre Pino Puglisi" e "Giuseppe Di Vittorio" di Palermo). La premiazione riguarda la Migliore esecuzione di un brano tratto dal repertorio classico. Il premio per il miglior solista intitolato "Lions for Solo Euterpe" è stato consegnato alla flautista Marianna La Mattina della scuola "Mazzini" di Campobello di Licata. La giuria ha definito l'esecuzione della studentessa
"... composta, precisa ed espressiva" . Un ex aequo per il miglior arrangiamento per orchestra: al maestro Paolo Romano delle scuola "Virgilio" di Palermo per la colonna sonora dei film "I pirati dei Caraibi", e alla scuola "Verga Don Milani" di Barrafranca". "Il bilancio della VII edizione della rassegna è positivo sotto ogni aspetto- ha commentato il prof. Stefano Tesè del comitato tecnico- il numero delle scuole che hanno partecipato è tra i più alti nell'intero panorama nazionale delle rassegane musicali. Molto entusiasmanti le giornate di musica in città e la commissione, composta dal maestro Claudio Montesano, dalla dott.ssa Natalia Di Bartolo e dalla prof.ssa Antonella Tedesco, ha dichiarato che il livello delle scuole è migliorato complessivamente, in particolare quello delle scuole agrigentine. Si confida in una maggiore disponibilità di enti e privati per fare di questa manifestazione un momento ancora più importante dal punto di Vista formativo, culturale e sociale".
IL FATTO. I lavori per il raddoppio della Ss 640 continuano, ma ritardi e disagi restano
Calvario senza via d'uscita
Il calvario è destinato a prolungarsi. I lavori di raddoppio della strada statale 640 Agrigento - Caltanissetta, proseguono a ritmo tutto sommato sostenuto, ma nonostante Ciò, i conti non tornano. Un esempio su tutti, il tratto di cantiere in contrada Gasena, subito dopo la zona della Valle dei Templi e il luogo in cui venne ucciso il giudice Livatino, rimarrà chiuso almeno fino al prossimo settembre 2011. Altro che estate, come traguardo. Suona strano dunque il discorso fatto il 29 marzo scorso dal presidente dell'Anas Ciucci: «I lavori per il raddoppio della Strada statale 640, Agrigento-Caltanissetta, viaggiano spediti ed entro pochi giorni è prevista l'apertura al traffico di un primo tratto di 3 chilometri, mentre l'intero tratto di 34 chilometri del primo lotto, quello che ricade nel territorio della provincia di Agrigento, dovrebbe essere aperto al traffico entro l'estate del 2012». Ciucci annunciò anche che in primavera - questa, ormai agli sgoccioli - con l'apertura del primo tratto del primo lotto, verrà siglata anche la consegna dei lavori del secondo lotto, lungo circa 30 chilometri che ricade nel territorio della provincia di Caltanissetta e che si innesterà con l'autostrada Palermo-Catania. Insomma, dopo anni di attesa, anni dove si sono contati centinaia e centinaia di morti per via della pericolosità dell'arteria, sembrava che all'orizzonte ci fosse la speranza che il raddoppio potesse lenire in fretta i problemi degli agrigentini. A fine gennaio scorso, il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli e quello alla Giustizia Angelino Alfano erano intervenuti per il varo di un impalcato del viadotto Pellegrino, in contrada Serra Cazzola in territorio di Canicattì. L'impalcato del viadotto Pellegrino, rappresenterà il collegamento diretto tra i capoluoghi di provincia di Agrigento e di Caltanissetta, ma anche una dorsale strategica della viabilità regionale. In quella occasione, proprio Matteoli affermò che «il Governo è impegnato seriamente nell'infrastrutturazione della Sicilia», Il ministro della Giustizia Angelino Alfano aveva invece parlato di «più grande opera pubblica nella storia della provincia di Agrigento» e aveva spiegato di volerla dedicare «alle persone che sono morte lungo questa strada». L'itinerario della Statale 640 è lungo all'incirca 74 chilometri ed è percorsa in media da 25 mila veicoli al giorno. Il tracciato diventerà a due corsi per ogni senso di marcia separate da uno spartitraffico centrale. Fra le principali opere da segnalare 20 viadotti per una lunghezza complessiva di oltre 6 chilometri, 3 gallerie e 8 svincoli. In tutto l'investimento è di circa 1,3 miliardi di euro. La consegna dei lavori i è prevista - a rigor di contratto - per il luglio del 2012. Una volta ultimata l'opera, le distanze tra Agrigento e Caltanissetta si ridurranno sensibilmente e, per gli agrigentini, si dimezzerà la distanza per recarsi all'aeroporto «Fontanarossa» di Catania. Questo potrebbe anche rappresentare un ulteriore sviluppo del turismo. Tutto bello, tutto vero anche se un cronista di questo stesso quotidiano ha vissuto in prima persona l'Odissea di un viaggio andata e ritorno tra Catania e Agrigento, spalmato complessivamente su sette ore di viaggio. Uno scandalo per un paese civile. Si dirà: 2Qualche sacrificio è indispensabile per avere la strada raddoppiata". Vero, ma gli agrigentini cominciano a innervosirsi, dinanzi alla mancata consegna di almeno qualche parte di tracciato, in grado di spazzare via finalmente le snervanti deviazioni. L'empedoclino che deve recarsi a Canicattì non può continuare in eterno a impiegare un'ora, facendo un salto prima a Favara. La buona notizia della prima bitumatura di una "complanare", nei pressi del centro commerciale Le Vigne, non addolcisce certamente la pillola dei ritardi nella consegna dell'opera. E c'è un'altra questione che rende tutto più difficile. La questione sicurezza. Transitando lungo il «tracciato infernale» non si può non notare come tutti gli accessi ai cantieri siano aperti. Chiunque avesse intenzione, per qualsiasi motivo, di accedere nelle aree interessate dagli scavi potrebbe farlo. Uno scenario che si presta perfettamente alle esigenze dei ladri di carburante dai mezzi di lavoro, oltre alle attività dei vandali in genere. Per non parlare della silente polemica in atto tra ditte al lavoro e proprietari dei terreni. Gente che ha ancora casa a pochi passi dai mezzi impegnati negli scavi, ma che a volte non riesce a rientrare nella proprietà, dando vita a caldi confronti con i capi cantiere di turno. Facile dunque intuire una delle possibili risposte alla domanda: «Chi apre i cancelli dei cantieri?» Alcuni giorni fa, la polizia stradale ha elevato alcuni verbali di ammenda a qualche proprietario terriero «reo» di tornare a casa sua, entrando però in un'area cantierata. Qualche rappresentante delle ditte impegnate nei lavori aveva proposto agli organi competenti l'istituzione di pass per i residenti.
In questo modo a essere autorizzati al transito nelle zone cantierate sarebbero solo i residenti «veri» e non intrusi. In questa maniera si eviterebbero polemiche e rischi per la pubblica incolumità. Anche perché da qui alla fine dei lavori ci vorrà un bel po' di tempo. Forse un altro paio d'anni, con la speranza di sbagliare il «pronostico».
LUNEDI 23 MAGGIO
GIORNALE DI SICILIA
Da ministero dell'Ambiente
Rimozione delle macerie - Trovati i soldi
Zambuto: «In arrivo 2 milioni e 300 mila euro per attenuare l'erosione della costa. Ho chiesto di stornarli, e hanno accolto la mia proposta. Ora attendo il provvedimento». Le promesse di soldi, adesso, sono tante. Arrivano dalla Regione e dal governo nazionale. L'emergenza, senza precedenti, che sta vivendo il centro storico di Agrigento non consente però d'aspettare. Ecco perché il sindaco Marco Zambuto, attraverso dei contatti telefonici con un funzionario dei ministero dell' Ambiente, ha pensato di "dirottare" il finanziamento concesso per l'erosione delle coste all'emergenza crolli dei rioni più vecchi della città. Si tratta di un finanziamento di 2 milioni e 300 mila euro già assegnati alla città dei Templi proprio dal ministero dell'Ambiente. «L'erosione delle coste è vero è stelo, e lo attenta, un problema per l'arenile di San Leone dice Zambuto - . Ma ai momento l'emergenza più grande è il cure vecchio della città. Dopo aver avuto buone speranze - spiega- domani (oggi ndr) predisporrò ed inoltrerò al ministero dell'Ambiente richiesta ufficiale di utilizzare i fondi di 2 milioni e 300 mila euro anziché per l'erosione della costa per la messa in sicurezza del cenno storico". Da Roma, ad Agrigento. Almeno in via informale, sono arrivate buone rassicurazioni in merito. Bisognerà però attendere il placet ufficiale per "stornare" il maxi finanziamento da una emergenza all' altra. Trattandosi sempre di dissesti - spiega Zambuto -
grossi problemi ad avete via libera in tal senso non dovrebbero essercene. Speriamo bene". «Se riusciremo a sbloccare rapidamente questo finanziamento conclude Zambuto non potremo che utilizzare subito i primi soldi che giungeranno per la messa in sicurezza prima e la raccolta delle macerie dopo di palazzo Lo Jacono Maraventano». L'amministrazione comunale, per attenersi alla procedura indicata dai periti nominati dalla procura della Repubblica, ha stimato che servono dai 600 agli 800 mila euro, Stamani intanto, gli operai della ditta incaricata continueranno a montare i ponteggi luogo tutto il prospetto esterno, e forse non solo, dell'ex chiesa dell'Itria. Al massimo mercoledì, probabilmente anche prima, si potrà passare alla fase della demolizione dell'ultimo piano, quello che rischia di sbriciolarsi da un momento all'altro su via Duomo. «Le reiterate critiche del sindaco di Agrigento al Presidente della Regione sono quanto mai ingenerose - scrive in una nota il consigliere del Pd, Giuseppe Arnone, Zambuto - aggiunge - deve rivedere toni ed iniziative nei confronti di Lombardo, abbandonando ogni profilo inutilmente polemico, Anzi, ritengo proprio che sia il caso di riprendere e concretizzare l'iniziativa della cittadinanza onoraria, da conferirsi a Lombardo, facendola coincidere con l'avvio dei lavori per il rifacimento della rete idrica, rispetto ai quali vanno fortemente accelerati i tempi e superati inspiegabili ritardi».
LA SICILIA
Festa della Polizia
E' mancato l'opportuno riconoscimento delle istituzioni
Spenti i riflettori accesi sabato a Campobello di Licata per le celebrazioni per il 159 anniversarsio della nascita della Polizia, è il momento di fare qualche riflessione a commento della manifestazione. La prima è certamente sui riconoscimenti che sono stati tributati alla questura Agrigentina. Il comune di Campobello di Licata, città natale del superboss Giuseppe Falsone ha significativamente voluto ospitare la festa del corpo di Polizia che lo ha arrestato a Marsiglia. Grande segnale che è stato bene accolto dal questore Girolamo Di Fazio, Molto apprezzato anche il riconoscimento assegnato alla Questura di Agrigento per il lavoro svolto, che il questore Di Fazio ha volutamente ritirato insieme a due giovani poliziotti e a un impiegato civile della Questura agrigentina, per far notare che dietro al lavoro dei poliziotti c'è una struttura complessa che si occupa anche dei loro stipendi o dell'anticipo delle missioni. Molto gradito dai poliziotti e dal questore anche il riconoscimento assegnato dal Senato al questore Girolamo Di Fazio e che è stato consegnato dal senatore questore Benedetto Adragna. Per il resto nulla. Il fatto che quest'anno la Polizia di Agrigento si fosse distinta per il lavoro svolto in vari campi, soprattutto quello di aver affrontato in modo encomiabile l'inattesa emergenza sbarchi a Lampedusa e contestuale presenza di quasi 6 mila emigrati non ha spinto le istituzioni nazionali a dare un pubblico riconoscimento anche con una significativa presenza alla cerimonia. Il presidente del Senato Renato Schifani nello stesso giorno e nello stesso orario ha preferito recarsi in visita direttamente a Lampedusa e il prefetto di Agrigento Francesca Ferrandino è stata sull'isola ad accoglierlo delegando la rappresentanza della prefettura alla celebrazione di Campobello di Licata al vice prefetto vicario Nicola Diomede.
Anche nel campo dello sport ci sono stati degli interventi forti della questura di Agrigento con diversi provvedimenti per i vertici di alcune società. Ma anche in questo caso nessuno ha pensato di dare merito alla polizia. Eppure era l'ultima occasione per ringraziare pubblicamente il dott. Di Fazio, visto che presto lascerà Agrigento.
SOLE 24 ORE
Revoca concordata con l'aggiudicatario
Nell'esercizio del potere di autotutela dopo l'adozione del provvedimento di aggiudicazione definitiva, la stazione appaltante deve coinvolgere il soggetto che subirà gli effetti della revoca, notificandogli l'atto di avvio del relativo procedimento ex articolo 7 legge 241/1990.
E' quanto afferma il Consiglio di Stato che, nella sentenza n. 2456/2011, ha evidenziato come il perfezionamento della procedura di gara a evidenza pubblica, contrassegnato dall'adozione del provvedimento di aggiudicazione definitiva, vale a differenziare e qualificare la posizione conseguita dall'aggiudicatario, rispetto, ad esempio, all'ipotesi dell'aggiudicazione soltanto provvisoria. L'articolo 11 del Dlgs 163/2006 stabilisce, infatti, che a seguito della selezione dell'offerta migliore, e previa verifica dell'aggiudicazione provvisoria, l'amministrazione conclude l'iter di gara con l'adozione dell'atto di aggiudicazione definitiva, fatto salvo l'esercizio dei poteri di autotutela. Sulla base di queste premesse, i giudici di Palazzo Spada - muovendo dall'accoglimento dell'impugnativa proposta avverso un provvedimento di revoca di un'aggiudicazione definitiva, adottato senza il coinvolgimento dell'interessato hanno messo in rilievo come il destinatario del provvedi- mente di vera e propria aggiudicazione (qual è quella «definitiva» ex articolo 11, commi 7-8-9 del Dlgs 163/20 06) ha diritto, in virtù della posizione di vantaggio acquisita, a interloquire con l'autorità sull'effettiva sussistenza delle ragioni di interesse pubblico presupposte all'esercizio del potere di autotutela prima che sia formalizzata la revoca dell'aggiudicazione. La sezione ha, così, esteso a questa ipotesi l'applicazione del generale principio partecipativo, posto dall'articolo della legge 241/90 in base ai quale l'avvio del procedimento deve essere sempre comunicato ai soggetti nei confronti dei quali il provvedimento di secondo grado è destinato a produrre i propri effetti, a meno che non sussistano ragioni di impedimento derivanti da particolari esigenze di celerità del procedimento. Con la pronuncia in esame, se da un lato viene confermata la possibilità per la pubblica amministrazione di esercitare, in presenza dei presupposti richiesti dalla legge, i poteri discrezionali di revoca e o annullamento di un atto precedentemente emanate, viene d'altro canto osservato che questo potere non può essere esercitato dalla stazione appaltante in piena ed esclusiva autonomia, quando andrebbe direttamente a incidere sulla posizione di vantaggio cristallizzata dall'atto di individuazione del vincitore della gara. In altri termini, per essere legittimo, il potere discrezionale della pubblica amministrazione in autotutela deve essere sì speso in conformità ai principi di legalità, di economicità e di razionalità, ma anche nel rispetto del contraddittorie con chi, al termine del procedimento di gara, ha raggiunto una posizione consolidata di vantaggio e ha pertanto un oggettivo e Concreto interesse al mantenimento del provvedimento attestante la graduatoria finale dell'appalto.
Corte dei conti. I criteri per il bilancio
Nella spesa del personale anche le società partecipate
Il rebus delle spese di personale delle società degli enti locali rappresenta una vera e propria mina vagante. Secondo un orientamento consolidato della Corte dei Conti la spesa di personale sostenuta dalle società partecipate deve essere considerata insieme a quella sostenuta dagli enti. Il tema è stato rilanciato dalle sezioni riunite con il parere 27/2011 secondo il quale nella quantificazione della spesa di personale non si devono considerare solo quelle contenute nell'intervento in quanto «non può essere sottaciuto» che la modalità di gestione dei servizi e quindi i processi di esternalizzazione incidono in modo sostanziale: limitarsi al bilancio dell'ente può risultare non equo. In caso contrario si incentiverebbe un progressivo affidamento all'esterno dei servizi con finalità sostanzialmente elusive dei vincoli di finanza pubblica. Per questo si rende «necessario accedere ad una nozione più ampia di spesa di personale, che vada oltre la rappresentazione in bilancio e tenga conto (...) della spesa del personale impiegato in organismi esterni». Questi concetti non devono essere applicati solo alla riduzione della spesa di personale ma anche al rapporto tra spesa di personale e spesa corrente. Sempre rimanendo nell'ambito delle sezioni riunite, concetti del tutto analoghi sono contenuti nei parere 3/2011 in materia di Unioni di Comuni, Comunità montane e Consorzi. Per quanto attiene alle società in house a totale capitale pubblico, basta citare la Corte dei Conti Campania (parere 98/2011) quando ribadisce che «sono da considerarsi sostenute direttamente dall'ente locale le spese di personale iscritte nel bilancio della società pubblica in house, tanto nel caso di partecipazione unica totalitaria, quanto nei caso di compartecipazione plurisoggettiva». La sostanziale assenza di un quadro normativo preciso "legittima" gli enti ad adottare comportamenti più inclini alla soluzione dei problemi contingenti correlati alla gestione dei servizi che non alle osservazioni degli organi di controllo, anche se la partita è decisiva perché il mancato rispetto dei vincoli sul personale blocca le assunzioni e le integrazioni del fondo. Evidentemente la variabile "società partecipate" è decisiva.
Il contratto dei segretari non spinge la buonuscita
Il 1°marzo 2011 è stato siglato il contratto collettivo del biennio economico 2008/2009 dei segretari comunali e provinciali, con il quale è stato previsto (articolo 3, comma 5) il conglobamento di una parte della retribuzione disposizione nello stipendio tabellare: 3.008 per i segretari di fascia A e B, 1964 per quelli di fascia C; tali importi sono comprensivi della tredicesima mensilità. Ai fini della determinazione dell'eventuale maggiorazione della retribuzione disposizione e del galleggiamento (comma 7), continuano a prendersi a riferimento i valori previsti dal Ceni 2001-2 biennio economico.
In fase di applicazione del contratto, sorge il problema su quale retribuzione di posizione tale somma debba essere prelevata; infatti i segretari non appartenenti all'area dirigenziale (le ex Ville IX qualifiche - alla data del 16maggio 2001) alla data del 30 novembre 1995 si vedono valutare ai fini dell'indennità premio servizio (ips) solo l'importo corrispondente all'ex "indennità di direzione" (1.032,91,2.065,83 03.098,74) oltre il rateo di tredicesima mensilità. Ad esempio, per un segretario di fascia B (comune di2classe) - alla data del 1 giugno 2001, la retribuzione di posizione era di 18.592,45 euro, la quota assoggettata a Inadel e Cpdel era di 3.356,97 e quella assoggettata solo a Cpdel era di 15.235,48. Il nuovo Ccnl prevede che il conglobamento nello stipendio tabellare della retribuzione di posizione non modifica le modalità di determinazione della base di calcolo matto del trattamento pensionistico e dei Tfs. In altre parole, il "prelievo" di 3.008 euro pare debba avvenire sulla quota già assoggetta ad inadel. Se il "prelievo" fosse effettuato sulla quota attualmente assoggettata solo a Cpdel, il segretario - all'atto della cessazione - percepirebbe un'Ips maggiore di circa 160 per ogni annodi servizio. Questo discorso non può applicarsi ai segretari che avevano in godimento, all'atto del Ccnl 2001 im importo corrispondente all'indennità di direzione inferiore a 3.098,74 , onde evitare importi negativi nella quota da assoggettare a Inadel che, in altri termini, significherebbe avere una parte di stipendio tabellare non utile ai fini del Tfs. Una soluzione potrebbe essere quella di ridurre fino a concorrenza la quota già assoggetta a Inadel tralasciando (a favore del segretario l'eventuale importo negativo; ma in questo caso non risulterebbe rispettata l'osservazione del Consiglio dei ministri e della magistratura contabile. Solo l'Inpdap potrà sciogliere il nodo quando pubblicherà la nota applicativa relativa al Ccnl 1 marzo 2011. Il problema non sussiste per i segretari comunali assunti dopo il 2000.
Dirigenti, turn over bloccato
I tetti agli incarichi non permettono il rinnovo a molte giunte uscite dal voto
Negli enti locali, i dirigenti a contratto sono diventati merce scottante: da un lato possono rappresentare, a seguito dei pareri della Corte dei Conti, personale in eccedenza, dall'altro, per effetto della nuova tornata elettorale, sono figure ricercate. Si riassume così la situazione dei dirigenti assunti sulla base dell'articolo 110, comma 1, della Tuel. E vero, infatti, che le pronunce delle sezioni riunite della Corte hanno buttato nello scompiglio le diverse Amministrazioni nelle quali si era proceduto alla nomina dei dirigenti a tempo determinato dopo l'entrata in vigore del Dlgs 150/2009.1 giudici contabili hanno affermato, infatti, (pareri n. 12, 13 e 14 del 2011) che anche alle autonomie locali si applica il limite della riforma Brunetta, e, quindi, i dirigenti a contratto non possono superare l'8% dei posti di qualifica dirigenziale previsti in dotazione organica. Sulla sorte dei dirigenti nominati in eccesso rispetto a questo limite, soccorrono i chiarimenti forniti - sempre dalla Corte dei Conti - ma sezione regionale del Piemonte (parere n. 52/2011), secondo la quale conservano efficacia, fino a scadenza, i contratti individuali di lavoro sottoscritti prima del i novembre 2009, data di entrata in vigore della riforma, ma non possono essere rinnovati. Per quelli sottoscritti successivamente, la Corte evidenzia come, avendo le pronunce degli stessi giudici contabili valore interpretativo, i contratti non potevano essere stipulati e quindi risultano sottoscritti in violazione a norme imperative di legge. Nelle amministrazioni dove si è proceduto al rinnovo del Sindaco o del Presidente si è di fronte al problema diametralmente opposto. Con la cessazione delle precedenti amministrazioni sono venuti meno i vecchi incarichi ex articolo 110 del Dlgs 267/2000. In alcuni enti questi incarichi sono in numero esiguo, ma in altri rappresentano una quantità molto elevata rispetto al complesso dei dirigenti presenti. Stante i limiti imposti dal Dlgs 150/2009, nell'interpretazione fornita dalla Corte dei Conti, nella impossibilità di superare la soglia dell'8°o, in molti casi non risulta possibile sostituire integralmente i dirigenti cessati.
E la situazione potrebbe risultare ancora più difficile se anche queste tipologie di assunzioni dovessero rientrare in quel limite del 2000 della spesa corrispondente alle cessazioni intervenute nell'anno precedente, previsto dall'articolo 14, comma 9, del Dl 78/2010, così come sembra delinearsi dalle interpretazioni fornite da alcuni giudici contabili (Piemonte, parere 6/2011, Lombardia, parere 167/2011, Emilia Romagna, parere 14/2011 - contrario Campania, parere 46/2011). La struttura deve affrontare, di conseguenza, una grave crisi organizzativa in quanto mancante di un'importante fetta della direzione. Nel brevissimo periodo, si può far fronte a questa situazione affidando degli incarichi ad interim al dirigenti a tempo indeterminato, ma nel medio termine, l'amministrazione è costretta a una rivisitazione della propria macrostruttura sulla base del personale dirigente presente e non, come si dovrebbe, fondando le proprie scelte sugli obiettivi che ha posto a base del mandato politico. Perciò, parecchi sono i dubbi sulla legittimità di queste norme: da un lato, è vero che tali disposizioni sono misure comunque volte al coordinamento della finanza pubblica, dall'altra incidono in maniera pesante su quella autonomia riconosciuta agli enti locali dall'articolo n della Costituzione.
Possibile mini-rimborso a chi usa l'auto propria
Abolito con il Dl 78/2010 il rimborso delle spese di viaggio ai dipendente che, per ragioni di servizio, utilizza il proprio mezzo di trasporto, con la sola eccezione dello svolgimento di attività di natura ispettiva. Sull'argomento è intervenuto il ministero dell'Economia fornendo le proprie indicazioni con circolare n. 36/2010. Successivamente si è pronunciata la Corte dei
conti a sezioni riunite delibera n. 8/Contr/11 dello scorso 16 dicembre arrivando a concludere che le disposizioni degli enti locali potranno prevedere, per il dipendente, un indennizzo pari a quanto egli avrebbe speso qualora si fosse avvalso del mezzo di trasporto pubblico, ove il ricorso al mezzo privato determini un più efficace espletamento del servizio.
Scade oggi il termine per le «verifiche» sui vecchi part time
Rischio annullamento sui provvedimenti per imporre il tempo pieno ai dipendenti
Le autorizzazioni al lavoro part time, già adottate prima della data di entrata in vigore della riforma dell'istituto nella Pubblica amministrazione, sono state nell'ultimo semestre oggetto di ripensamento da parte del datore di lavoro pubblico. L'evaporazione del diritto al part time, contenuto nella riforma, sembrava lasciare indenni i rapporti pregressi, basati sulle premesse normative precedenti, prima che in argomento intervenisse l'articolo i6 della legge 183/2010 (il collegato Lavoro), per il quale entro oggi (cioè dopo i8o giorni dall'entrata in vigore della legge) le Pubbliche amministrazioni possono sottoporre a nuova valutazione i provvedimenti di concessione della trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale, nel rispetto dei principi di correttezza e buona fede. Le amministrazioni si sono mosse in ordine sparso, e non sempre correttamente, poiché la norma ha alimentato dubbi interpretativi ed incertezze applicative. Occorre premettere che l'articolo s6 non conferisce una semplice possibilità di intervento, perché i dirigenti non possono sottrarsi dai compito di portare a verifica gli interessi organizzativi in gioco, secondo le regole di buon andamento, inteso in senso omnicomprensivo dì buona amministrazione: efficiente, efficace, economica ed imparziale. E, poi, pacifico l'ambito di riferimento: i soli part time trasformati, esclusi i rapporti ex articolo 12-bis. comma 1, del Dlgs 01/2000 (lavoratori affetti da patologie oncologiche). Riguardo al termine, 180 giorni, pare di poter affermare che sia riferibile all'esito dell'attività di valutazione, il cui oggetto sono i provvedimenti di concessione (terminologia, invero, perplessa per descrivere un atto di natura privatistica), altrimenti verrebbe ammessa una dilazione dei tempi anche consistente. Ma quale comportamento, sul piano concreto, poteva portare l'accertamento della presenza di pregiudizi funzionali collegati ai vecchi rapporti a tempo parziale
Il datore di lavoro pubblico non poteva unilateralmente revocare i part time autorizzati, ovvero modificarli, e neppure richiedere al lavoratore una nuova istanza, quale presupposto per una nuova autorizzazione o per un diniego secondo la vigente disciplina. Una prima conferma a questa lettura arriva dal Tribunale di Trento, che in un'ordinanza depositata il4 maggio scorso ha bocciato il provvedimento di una Pa centrale proprio perché non concordato con il lavoratore interessato.
Depone in tal senso una lettura sistematicamente e costituzionalmente orientata della norma. I 'articolo 6 non può, infatti, porsi in contrasto, pena la sua disapplicazione, con la direttiva n.97/81/CE, che afferma la necessità di interventi attivi degli Stati membri per favorire la flessibilità lavorativa e la rimozione degli ostacoli al part time. E, inoltre, da segnalare l'esposizione della norma alla censura di incostituzionalità, in quanto incidente su diritti ormai acquisiti, con compressione del legittimo affidamento nutrito dagli interessati. In ogni caso, tutt'altro che sfumato è il riferimento al rispetto dei principi di correttezza e buona fede, che presumono una lealtà di condotta nel rapporto la quale non può prescindere dal considerare il sacrificio richiesto al dipendente affinché possa adempiere correttamente. Conclusivamente, il carattere bilaterale della volontà in ordine al cambiamento dell'orario di lavoro è difficilmente negabile. La novella introdotta con il collegato lavoro, ove non interpretata quale sollecitazione verso un'attività manageriale di attenta analisi degli interessi organizzativi e di proposta di soluzioni gestionali, tra le quali anche il ripensamento consensuale dei rapporti part time, rischia di portare le pubbliche amministrazioni verso onerose controversie giudiziarie.
Agrigentoflash
21/5
Avarello e Spoto: "Svelino i segreti del Cupa"
Forti reazioni dei Consiglieri Provinciali Carmelo Avarello di "Sinistra Ecologia Libertà" e Nino Spoto della Federazione della Sinistra in merito alle sconcertanti notizie riguardanti il CUPA di Agrigento ed il Presidente Mifsud apparse sui siti web della nostra città. I consiglieri Avarello e Spoto ritengono opportuno ed indispensabile l'esigenza di anticipare il Consiglio Straordinario del 20 Giugno al fine di chiarire le accuse rivolte contro l'Istituzione Universitaria di Agrigento e contro il suo attuale Presidente. I Consiglieri Provinciali Avarello e Spoto, oggi stesso, chiederanno ufficialmente al Presidente del Consiglio Provinciale non solo di anticipare il Consiglio Provinciale, ma la possibilità di verificare tutti gli atti ed i documenti compresa la lettera riservata del Rettore dell'Università di Palermo Prof. La Galla
22/5
Guarraci e Vinci, soddisfazione per l'archiviazione dell'inchiesta su Cimino
"I sottoscritti Consiglieri Provinciali del Partito di Forza del Sud, Orazio Guarraci e Leo Vinci, - si legge in una nota - esprimono la loro grande ed immensa soddisfazione per la decisione della Procura di Palermo, la quale ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta aperta nei confronti dell'ex vicepresidente della Regione siciliana Michele Cimino. I sottoscritti, unitamente alla totalità del gruppo dirigente del partito, hanno sempre manifestato, fiducia, sostegno e affetto all'On. Michele Cimino, sicuri dell'estraneità dei fatti addebitategli. A volte la giustizia ci appare ingiusta, - conclde la nota - ma alla fine trionfa e la restituzione della serenità all'uomo Cimino e alla sua famiglia è la giusta ricompensa che in parte può ripagare il danno di immagine subito.
Tutto il gruppo dirigente di Forza del Sud, confidando nella ritrovata serenità dell'On. Michele Cimino, saprà attivare azioni ed iniziative, finalizzate alla crescita ed al consolidamento del progetto politico dei cittadini del Sud, che partendo da una progettualità ed un vero programma di sviluppo, rivendicano un significativo riscatto socio economico, che possa migliorare la qualità della vita dei cittadini del Sud".
Agrigentonotizie
21/5
D'Orsi a Lombardo: "Buttiamo fuori i parassiti"
Nel momento forse più delicato vissuto dal governatore Raffaele Lombardo, scende in campo il presidente della Provincia regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, che questa mattina ha inviato una lettera al leader del partito. "Non sono né un deputato - esordisce -, né occupo posti di rilievo nazionale, sono un presidente della Provincia che sa di essere diventato tale solo grazie al Mpa. Gratitudine e senso di appartenenza verso un leader, onesto, lungimirante e politicamente avveduto non mi consentiranno mai di valutare altre scelte, che reputerei infami e intrise di tradimento".
Il riferimento del presidente è ai dissidenti del partito Ferdinando Latteri e Carmelo Lo Monte, "pronti ad imbarcarsi in scialuppe di salvataggio - dice mutuando l'espressione pronunciata nei giorni scorsi dal leader Fds Gianfranco Miccichè -".
L'appoggio di D'Orsi è totale, anche nei confronti del progetto avanzato da Lombardo circa la creazione di un nuovo soggetto politico. "Ricostruire un movimento autonomista senza una militanza è impresa ardua e difficile, ma possibile; ricostruirlo con professionisti della politica, attenti più al loro interesse personale, è operazione impensabile! Che vadano via. Se saremo bravi porteremo con noi tutta quella gente che vorrà cambiare la Sicilia e soprattutto la testa dei siciliani. La naturale evoluzione - prosegue - può fare a meno dei parassiti di turno e concentrarsi per diffondere l'idea autonomista nel sud. Forse, in passato, si sono commessi degli errori, era inevitabile, occorre agire con cautela sostenendo l'azione di tanti, di quanti vorranno seriamente impegnarsi. Riconoscere che alcuni nostri amici non hanno ascoltato l'appello non deve evitare di aprir un serio dibattito anche in presenza di chi la pensa diversamente e costringerli ad essere chiari sforzandoci per un ritorno alla stabilità grazie al rilancio dell'azione del Governo regionale".
Il nuovo progetto ad oggi ha un nome: Alleanza per la Sicilia, anche se al momento ha vita solamente all'Ars. "L'alleanza con Berlusconi aveva suscitato appetiti e prospettive. La scelta coraggiosa di un'altra intesa ha inevitabilmente, scosso alcune certezze. E' una sfida difficile, in salita, ma noi possiamo vincere se il presidente Lombardo continuerà a credere in una Sicilia non colonizzata, libera, autonomista e in grado di decidere responsabilità ed impegni. Il linguaggio di Lombardo - prosegue - non si può censurare solo quando fa vacillare posizioni e poltrone, esso si deve accompagnare di programmi e strategie e la battaglia va condotta contro chi vuole questa terra schiava di un manipolo di deputati attenti più alle cose proprie che non alla terra di Sicilia. Forse scomodare un concetto come la gratitudine dei più, per la politica nostrana, è un pò troppo. Ma come descrivere altrimenti quel che succede nell'Mpa? L'Mpa - conclude - andrà avanti lo stesso e il presidente valuterà attentamente le prossime mosse. La questione è ancora allo studio. In compenso alcune tappe future sono state definite, fuori i parassiti! Presidente, andiamo avanti, non fermiamoci".
Riqualificazione del centro storico, Girasole: "Condivido la scelta di Fabio Leonte"
Il consigliere provinciale Girasole, appoggia la decisione dell'Amministrazione comunale che prevede le agevolazione nel pagamento dei tributi comunali, per tutti quei commercianti del centro storico penalizzati dai lavori di riqualificazione. "Condivido la scelta fatta dall'assessore comunale Fabio Leonte - afferma Girasole - ed invito l'Amministrazione comunale ad adoperarsi ancora per accelerare i tempi di completamento dei lavori nella zona Chiazza e per avere un cofnronto costruttivo con i commercianti, alcuni dei quali sono costretti ad affrontare una grave situazione di crisi. Spero - conclude il consigliere provinciale - che la vertenza si chiuda positivamente e che in futuro non si verifichino ulteriori ritardi e disfunzioni".
Politica provinciale - Le spine nel fianco di FdS
Dopo un lungo periodo di tensione si va ormai verso la rottura tra Stefano Castellino e Carmelo D'Angelo e Forza del sud. Il primo a rompere gli indugi è stato, alcuni giorni fa, l'ex assessore provinciale Stefano Castellino, che, attraverso uno scarno comunicato stampa del 17 maggio dichiarava: "Nel valutare il triennio di esperienza amministrativa al fianco del presidente D'Orsi considero che questa azione politico-amministrativa rappresenti una concreta possibilità di svolta per il nostro territorio. Ritengo di costruire un comune percorso di iniziativa territoriale, con il presidente D'Orsi, per il rilancio socio economico della nostra provincia". Una dichiarazione che era passata sotto tono ma che ha aperto, a Palma di Montechiaro, nuovi scenari. Prova ne è la presa di posizione, oggi, del vicesindaco Angelo Cottitto, insieme a Castellino tra i fondatori del "Gruppo di via Cangiamila", da sempre vicinissimo alle posizioni di Michele Cimino. "Esprimo la mia massima condivisione ed il mio totale sostegno alla recente presa di posizione dell'ex assessore Castellino - dichiara -, amico carissimo, nonché apprezzato rappresentante del gruppo di cui mi onoro di far parte. Gruppo che negli anni di luminosa attività politica si è sempre dimostrato unito e vincente, e preziose caratteristiche che nessuno mai potrà scalfire. Il nostro obiettivo - ha proseguito - è quello di avviare un'operazione di coinvolgimento di tutte le forze sane della nostra Provincia, per determinare finalmente il cambiamento dei questa nostra terra". Il cambiamento al momento ha probabilmente un nome: Alleanza per la Sicilia, la nuova formazione politica lanciata dal presidente della Regione Raffaele Lombardo. La posizione assunta da Cottitto però ha provocato la secca replica di Rosario Incardona, che insieme a Salvatore Castronovo è stato eletto nelle fila della lista "Insieme per la libertà - gruppo di via Cangiamila". "Forza del Sud - dichiara - oggi costituisce l'unico soggetto politico che può rappresentare le ragioni della nostra provincia e del Comune di Palma di Montechiaro, così come i recenti risultati elettorali hanno evidenziato la crescita del partito a favore delle popolazioni del meridione. Per tale motivo - dichiara - chiedo al sindaco Bonfanti un chiarimento politico perchè il vice sindaco, distaccandosi dal partito non può in alcun modo essere garantito da un punto di vista politico dal presidente D'Orsi che a Palma di Montechiaro ha sostenuto il candidato a sindaco dell'opposizione". A breve si annuncia una contro replica da parte di Cottito, ma i movimenti interni a Forza del sud, anzi, interni ai "Ciminiani" non si limitano a Palma di Montechiaro, ma potrebbe estendersi anche al collegio di Licata.
D'Angelo infatti ha più volte manifestato insofferenza nei confronti della gestione del partito, in particolare per quanto riguarda la composizione della giunta provinciale, e proseguendo con la scelta di Cimino di nominare coordinatore cittadino di Licata Giuseppe Montana, primo dei non eletti alle Provinciali e adesso forse addirittura in corsa per un posto da assessore. A confermare l'avvicinamento di D'Angelo è lo stesso presidente D'Orsi, ma bisognerà adesso vedere quale sarà l'effetto trascinamento e come Alleanza per la Sicilia cambierà realmente gli equilibri in provincia.
Quel che è certo ormai è che, al di là dei singoli fatti, tra i sostenitori "storici" dell'azione politica di Michele Cimino serpeggia il malcontento, forse proprio a causa delle scelte fatte dall'ex vicepresidente della Regione nella distribuzione delle cariche nel nuovo partito, privilegiando volti nuovi e politicamente semisconosciuti.
22/5
Operazione Family La Procura chiede l'archiviazione per Cimino, soddisfatti Guarraci e Vinci
I consiglieri provinciali del Partito di Forza del Sud, Orazio Guarraci e Leo Vinci, esprimono la loro soddisfazione per la decisione della Procura di Palermo, la quale ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta aperta nei confronti dell'ex vicepresidente della Regione siciliana Michele Cimino.
"I sottoscritti, unitamente alla totalità del gruppo dirigente del partito - hanno dichiarato - hanno sempre manifestato, fiducia, sostegno e affetto all'onorevole Michele Cimino, sicuri dell'estraneità dei fatti addebitategli. A volte la giustizia ci appare ingiusta, ma alla fine trionfa e la restituzione della serenità all'uomo Cimino e alla sua famiglia è la giusta ricompensa che in parte può ripagare il danno di immagine subito. Tutto il gruppo dirigente di Forza del Sud, confidando nella ritrovata serenità dell'onorevole Michele Cimino, saprà attivare azioni ed iniziative, finalizzate alla crescita ed al consolidamento del progetto politico dei cittadini del Sud, che partendo da una progettualità ed un vero programma di sviluppo, rivendicano un significativo riscatto socio economico, che possa migliorare la qualità della vita dei cittadini del Sud".
Agrigentoweb
21/5
Il Presidente D'Orsi scrive al Governatore Lombardo: "Fuori i parassiti"
Il Presidente della Provincia regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, ha inviato una lettera politica al Governatore della Sicilia on dr Raffaele Lombardo. Ecco il testo della lettera:
Non sono né un deputato, né occupo posti di rilievo nazionale, sono un Presidente della Provincia che sa di essere diventato tale solo grazie all'MPA. Gratitudine e senso di appartenenza verso un leader, onesto, lungimirante e politicamente avveduto non mi consentiranno mai di valutare altre scelte, che reputerei infami e intrise di tradimento.
Non entro nel merito di chi, in un momento di grande riflessione, si prepara ad imbarcarsi in scialuppe di salvataggio, che molto probabilmente gli consentiranno di mantenere la poltrona.
Ricostruire un movimento autonomista senza una militanza è impresa ardua e difficile, ma possibile; ricostruirlo con professionisti della politica, attenti più al loro interesse personale, è operazione impensabile! Che vadano via. Se saremo bravi porteremo con noi tutta quella gente che vorrà cambiare la Sicilia e soprattutto la testa dei siciliani. La "naturale evoluzione" può fare a meno dei parassiti di turno e concentrarsi per diffondere l'idea autonomista nel Sud. Forse, in passato, si sono commessi degli errori, era inevitabile, occorre agire con cautela sostenendo l'azione di tanti, di quanti vorranno seriamente impegnarsi. Riconoscere che alcuni nostri amici non hanno ascoltato l'appello non deve evitare di aprir un serio dibattito anche in presenza di chi la pensa diversamente e costringerli ad essere chiari sforzandoci per un ritorno alla stabilità grazie al rilancio dell'azione del Governo Regionale. Il punto è tutto nel nuovo progetto. L'alleanza con Berlusconi aveva suscitato appetiti e prospettive. La scelta coraggiosa di un'altra intesa ha inevitabilmente, scosso alcune certezze. E' una sfida difficile, in salita, ma noi possiamo vincere se il Presidente Lombardo continuerà a credere in una Sicilia non colonizzata, libera, autonomista e in grado di decidere responsabilità ed impegni. Il linguaggio di Lombardo non si può censurare solo quando fa vacillare posizioni e poltrone, esso si deve accompagnare di programmi e strategie e la battaglia va condotta contro chi vuole questa terra schiava di un manipolo di deputati attenti più alle cose proprie che non alla terra di Sicilia. Forse scomodare un concetto come la gratitudine dei più, per la politica nostrana, è un po' troppo. Ma come descrivere altrimenti quel che succede nell'Mpa ?
L'Mpa andrà avanti lo stesso e il Presidente valuterà attentamente le prossime mosse. La questione è ancora allo studio. In compenso alcune tappe future sono state definite, fuori i parassiti !
Presidente, andiamo avanti, non fermiamoci.
Eugenio D'Orsi
CUPA, Spoto e Avarello: "Si svelino i segreti del consorzio universitario"
I Consiglieri Provinciali Carmelo Avarello di "Sinistra Ecologia Libertà" e Nino Spoto della Federazione della Sinistra ritengono opportuno ed indispensabile l'esigenza di anticipare il Consiglio Straordinario del 20 Giugno al fine fare chiarezza sulle accuse rivolte contro l'Istituzione Universitaria di Agrigento e contro il suo attuale Presidente. I Consiglieri Provinciali Avarello e Spoto, oggi stesso, chiederanno ufficialmente al Presidente del Consiglio Provinciale non solo di anticipare il Consiglio Provinciale, ma la possibilità di verificare tutti gli atti ed i documenti compresa una lettera riservata del Rettore dell'Università di Palermo Prof. La Galla
22/5
Mafia, Guarraci e Vinci soddisfatti della richiesta di archiviazione per Cimino
"I sottoscritti Consiglieri Provinciali del Partito di Forza del Sud, Orazio Guarraci e Leo Vinci, - si legge in una nota - esprimono la loro grande ed immensa soddisfazione per la decisione della Procura di Palermo, la quale ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta aperta nei confronti dell'ex vicepresidente della Regione siciliana Michele Cimino. I sottoscritti, unitamente alla totalità del gruppo dirigente del partito, hanno sempre manifestato, fiducia, sostegno e affetto all'On. Michele Cimino, sicuri dell'estraneità dei fatti addebitategli. A volte la giustizia ci appare ingiusta, - conclde la nota - ma alla fine trionfa e la restituzione della serenità all'uomo Cimino e alla sua famiglia è la giusta ricompensa che in parte può ripagare il danno di immagine subito. Tutto il gruppo dirigente di Forza del Sud, confidando nella ritrovata serenità dell'On. Michele Cimino, saprà attivare azioni ed iniziative, finalizzate alla crescita ed al consolidamento del progetto politico dei cittadini del Sud, che partendo da una progettualità ed un vero programma di sviluppo, rivendicano un significativo riscatto socio economico, che possa migliorare la qualità della vita dei cittadini del Sud".
Infoagrigento
23/5
Assoluzione Cimino: soddisfatti i consiglieri di Forza del Sud
I consiglieri Provinciali del Partito di Forza del Sud, Orazio Guarraci e Leo Vinci, esprimono soddisfazione per la decisione della Procura di Palermo che ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta aperta nei confronti dell'ex vicepresidente della Regione siciliana Michele Cimino. "I sottoscritti - si legge in una nota stampa - unitamente alla totalità del gruppo dirigente del partito, hanno sempre manifestato, fiducia, sostegno e affetto all'On. Michele Cimino, sicuri dell'estraneità dei fatti addebitategli. A volte la giustizia ci appare ingiusta, ma alla fine trionfa e la restituzione della serenità all'uomo Cimino e alla sua famiglia è la giusta ricompensa che in parte può ripagare il danno di immagine subito". "Tutto il gruppo dirigente di Forza del Sud, confidando nella ritrovata serenità dell'On. Michele Cimino, saprà attivare azioni ed iniziative, finalizzate alla crescita ed al consolidamento del progetto politico dei cittadini del Sud, che partendo da una progettualità ed un vero programma di sviluppo, rivendicano un significativo riscatto socio economico, che possa migliorare la qualità della vita dei cittadini del Sud", hanno concluso Orazio Guarraci e Leo Vinci.
Perlacittà
22/5
Chiesta l'archiviazione dell'inchiesta aperta nei confronti dell'on. Michele Cimino e del padre dell'ex vice presidente della Regione
La Procura di Palermo ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta aperta nei confronti dell'ex vicepresidente della Regione siciliana Michele Cimino, di Forza del Sud, indagato per concorso nell'associazione mafiosa. Analoga richiesta e' stata sollecitata per il padre dell'esponente politico, Gioacchino Cimino, e per il segretario, Giovanni Galizia. Le richieste dovranno adesso passare al vaglio del Gip. "La notizia non ci sorprende affatto - ha dichiarato Pippo Fallica, coordinatore regionale di Forza del Sud -siamo sempre stati convinti della linearità dei comportamenti di Michele. Abbiamo sempre avuto fiducia in lui, così come nella magistratura che soprattutto in Sicilia svolge un compito assai arduo e delicato nel contrastare la criminalità organizzata, pertanto l'epilogo di questa brutta disavventura non poteva che essere questo".
Sicilia24h
22/5
Giardino Botanico, oltre 3.000 giovani visitatori a maggio
Il Giardino Botanico di Agrigento, la struttura di proprietà della Provincia recuperata e di recente ulteriormente arricchita e valorizzata con l'acquisto di circa 3.000 piantine di numerose specie vegetali, continua ad essere mèta di visite delle scolaresche di vari istituti. Nel solo mese di maggio sono stati circa 3 mila gli alunni di oltre 30 scuole elementari e medie provenienti da Agrigento e provincia che, accompagnati da docenti e dirigenti scolastici, hanno visitato il giardino, cogliendo l'occasione di visitare uno dei siti più suggestivi della città e al tempo stesso di poter ammirare dal vivo essenze spontanee, coltivate ed esotiche, grazie anche all'impegno del personale della Provincia Regionale, diretto dall'agronomo Giovanni Alletto, che regolarmente guida le scolaresche, spiegando la storia e le caratteristiche di quella che era una volta l'ex colonia agricola dell'ospedale psichiatrico di Agrigento. "Mi sono reso conto sin dal mio insediamento - dice il Presidente D'Orsi - delle enormi potenzialità di questa struttura, spesso sconosciuta anche agli stessi agrigentini. Uno scorcio di natura e di storia della cultura agricola nel cuore della città, in una posizione strategica anche per quanti visitano quotidianamente il Parco Archeologico. Recentemente, nel corso della presentazione del progetto "Il verde e il blue", ho invitato il Direttore del Settore Ambiente ing. Barone e il responsabile del Giardino Botanico dr. Alletto di stimolare ulteriormente questo flusso di visitatori, e in effetti ho notato che nel mese di maggio abbiamo avuto un incremento considerevole. Un dato che mi inorgoglisce e al tempo stesso testimonia il nostro interesse per i beni naturali, anche quelli custoditi tra mura non più segrete come quelle del Giardino Botanico, strategico anche nelle varie iniziative di educazione ambientale" .
Palma di Montechiaro: Forza del Sud si spacca
Si anima il dibattito politico a Palma di Montechiaro dopo la decisione dell'ex assessore provinciale, Stefano Castellino di lasciare Forza del Sud per aderire alle posizioni del presidente della provincia, Eugenio D'Orsi. La decisione di Castellino ha trovato d'accordo il vice sindaco Angelo Cottitto ma non il consigliere comunale di Forza del Sud, Rosario Incardona che in una nota afferma:"In ordine alla recente dichiarazione resa dal Vice Sindaco di Palma di Montechiaro Angelo Cottitto, desidero ribadire, nella mia qualità di consigliere comunale, la mia totale appartenenza alle posizioni dell'On. Michele Cimino". "Forza del Sud - afferma Incardona - oggi costituisce l'unico soggetto politico che può rappresentare le ragioni della nostra provincia e del Comune di Palma di Montechiaro, così come i recenti risultati elettorali hanno evidenziato la crescita del Partito a favore delle popolazioni del Meridione. Per tale motivo, dichiarandomi e, condividendo il progetto politico di Forza Del Sud, chiedo al Sindaco Bonfanti un chiarimento politico, affinchè il Vice Sindaco, essendo espressione da me rappresentata nella qualità di consigliere comunale, distaccandosi dal Partito non può in alcun modo essere garantito da un punto di vista politico dal Presidente D'Orsi che a Palma di Montechiaro ha sostenuto il candidato a Sindaco dell'opposizione".
Palma di Montechiaro, Cottitto: bene la scelta di Castellino
Il Vice Sindaco di Palma di Montechiaro Angelo Cottitto esprime - in una nota - massima condivisione e totale sostegno alla recente presa di posizione dell'ex Assessore Provinciale Stefano Castellino di lasciare Forza del Sud per abbracciare il progetto politico del presidente della provincia, Eugenio D'Orsi. "Esprimo - afferma Cottitto - la mia massima condivisione ed il mio totale sostegno alla recente presa di posizione dell'ex Assessore Prov. Stefano Castellino, amico carissimo, nonché apprezzato rappresentante del gruppo di cui mi onoro di far parte. Gruppo che negli anni di luminosa attività politica si è sempre dimostrato unito e vincente, e preziose caratteristiche che nessuno mai potrà scalfire. Conosco da lunghissimo tempo le qualità e le capacità umane e politiche di Stefano Castellino, nel corso del suo mandato in Giunta Provinciale, con il suo operare senza sosta con impegno e dedizione, ha dimostrato ancora una volta il suo valore. Valore che gli procurato il plauso del Presidente Eugenio D'Orsi e di tantissimi concittadini della Provincia. Per taluni amministrare significa volgarmente "farsi un giro", per me, per Stefano Castellino e per il nostro gruppo è una missione da compiere con onestà, impegno e passione! Il nostro obiettivo è quello di avviare un'operazione di coinvolgimento di tutte le forze sane della nostra Provincia, per determinare finalmente il cambiamento dei questa nostra Terra, afflitta da moltissimi ed atavici mali ed oggi ancor più del passato abbandonata da alcune importanti istituzioni del Paese"
"Archiviazione Cimino", il plauso dei consiglieri provinciali FDS
I Consiglieri Provinciali del Partito di Forza del Sud, Orazio Guarraci e Leo Vinci, esprimono soddisfazione per la decisione della Procura di Palermo, la quale ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta aperta nei confronti dell'ex vicepresidente della Regione siciliana Michele Cimino. I sottoscritti, unitamente alla totalità del gruppo dirigente del partito, hanno sempre manifestato, fiducia, sostegno e affetto all'On. Michele Cimino, sicuri dell'estraneità dei fatti addebitategli. A volte la giustizia ci appare ingiusta, ma alla fine trionfa e la restituzione della serenità all'uomo Cimino e alla sua famiglia è la giusta ricompensa che in parte può ripagare il danno di immagine subito. Tutto il gruppo dirigente di Forza del Sud, confidando nella ritrovata serenità dell'On. Michele Cimino, saprà attivare azioni ed iniziative, finalizzate alla crescita ed al consolidamento del progetto politico dei cittadini del Sud, che partendo da una progettualità ed un vero programma di sviluppo, rivendicano un significativo riscatto socio economico, che possa migliorare la qualità della vita dei cittadini del Sud.
Agrigentoinformazioni
22/5
MAFIA: CHIESTA L'ARCHIVIAZIONE PER L'EX ASSESSORE REGIONALE MICHELE CIMINO
LA SODDISFAZIONE DI GUARRACI E VINCI
I Pm della Procura della Repubblica di Palermo hanno chiesto che venga archiviata l'inchiesta avviata un paio di mesi a carico dell'ex vicepresidente della Regione siciliana Michele Cimino, di Forza del Sud, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Analoga richiesta è stata formulata dai Pm per il padre dell'ex assessore regionale, il commerciante Gioacchino Cimino, e per il segretario, Giovanni Galizia. Sarà ora il Gip a decidere. L'on. Michele Cimino aveva ricevuto un avviso di garanzia nell'ambito dell'inchiesta Family condotta dalla Dda di Palermo che nel settembre scorso culminò nell'arresto del sindaco di Castrofilippo e di altre quattro persone.
Secondo alcuni pentiti Cimino avrebbe ricevuto voti da cosche di Porto Empedocle: ipotesi che non ha trovato riscontri investigativi. I suoi legali, gli avvocati Nino Caleca e Grazia Volo, hanno sottolineato che l'ex assessore non ha avuto alcun contatto con i mafiosi, così come avevano detto gli stessi pentiti. I collaboranti avevano escluso che vi fosse stato pagamento di denaro in cambio dei voti. Il sostituto procuratore Fernando Asaro, che con il procuratore aggiunto Vittorio Teresi ha chiesto l'archiviazione, ha escluso la configurabilità del concorso esterno, dato che non vi sarebbero elementi da cui desumere che egli avesse assunto impegni seri e concreti in favore delle cosche e che poi avesse mantenuto gli impegni.
LA SODDISFAZIONE DEI CONSIGLIERI PROVINCIALI GUARRACI E VINCI
Solidarietà all'ex assessore regionale Michele Cimino da parte dei consiglieri provinciali Orazio Guarraci e Leo Vinci. "Esprimono, dicono, la nostra grande ed immensa soddisfazione per la decisione della Procura di Palermo, la quale ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta aperta nei confronti dell'ex vicepresidente della Regione siciliana Michele Cimino. I sottoscritti, unitamente alla totalità del gruppo dirigente del partito, hanno sempre manifestato, fiducia, sostegno e affetto all'On. Michele Cimino, sicuri dell'estraneità dei fatti addebitategli. A volte la giustizia ci appare ingiusta, ma alla fine trionfa e la restituzione della serenità all'uomo Cimino e alla sua famiglia è la giusta ricompensa che in parte può ripagare il danno di immagine subito".
"Tutto il gruppo dirigente di Forza del Sud, confidando nella ritrovata serenità dell'On. Michele Cimino, saprà attivare azioni ed iniziative, finalizzate alla crescita ed al consolidamento del progetto politico dei cittadini del Sud, che partendo da una progettualità ed un vero programma di sviluppo, rivendicano un significativo riscatto socio economico, che possa migliorare la qualità della vita dei cittadini del Sud".
Canicattiweb
22/5
Il consigliere provinciale Lillo Lo Leggio incontra il Dirigente Tecnico del Settore Agricoltura
La Commissione consiliare " Attività Produttive " presieduta dal Consigliere Lo Leggio Calogero, oggi ha incontrato il Dott. Giovanni Butticè nella propria qualità di Dirigente Tecnico del Settore Agricoltura che ha relazionato sulla stato dell'arte di tutte le pratiche di contributi per l'agricoltura giacenti presso l'Ente Provincia risalenti all'anno 2002. Il Presidente nel ringraziare il Dott. Butticè per l'impegno profuso, ha voluto sottolineare i risultati dell'azione della Commissione e del Settore Attività Produttive che ha portato negli ultimi due anni all'erogazione di contributi provinciali dovuti dal 2000 in poi per i settori dell'artigianato,della pesca e dell'agricoltura. In particolare per il settore agricoltura le richieste di contributi sono in totale 113. Di queste 61 sono già state definite ed erogate , 12 sono state le rinunce, 24 sono state archiviate perché gli interessati non hanno integrato la documentazione, e n.16 rimanenti sono ancora in istruttoria. Per la definizione delle stesse però occorre che venga reso operativo il CTA (Comitato tecnico amministrativo) di nomina del Presidente D'Orsi che deve essere composto dal Dirigente Tecinico del Settore,dall'Assessore protempore,da un Funzionario amministrativo e da un Esperto Agronomo segnalato dall'Ordine dei Dottori Agronomi. Pertanto Il Presidente Calogero Lo Leggio ha aggiornato i lavori per incontrare il Presidente D'Orsi ed il Segretario generale Dott. Vella per definire gli adempimenti amministrativi.