2 LUGLIO 2011
GIORNALE DI SICILIA
PARTITI. I due principali enti a un passo dalla formazione di nuove coalizioni. Il punto della situazione, ed il presidente presenta il suo movimento
Provincia, D'Orsi oggi presenta "I lealisti" - Zambuto senza Forza del Sud, Pd e Mpa.
I tre partiti non faranno parte della nuova giunta di palazzo dei Giganti, tutti i nomi del toto-assessori
La Trinacria, simbolo della Sicilia, i Templi che rappresentano Agrigento ed un aereo come quelli che si realizzano con un foglio di carta, ad evidenziare ancora una volta il sogno di una provincia che vuole volare. Sono questi i simboli della lista "Movimento per il presidente, i lealisti" che nasce su input del capo dell'amministrazione provinciale, Eugenio D'Orsi. Il movimento sarà presentato questa mattina alle 10 al cinema Concordia di via Crispi ad Agrigento. Cambia la geografia del consiglio provinciale. L'ultimo movimento in ordine cronologico in Consiglia provinciale, quello di Gaetano Nobile, che ha lasciato Futuro e libertà ufficializzando il propria passaggio al Gruppo misto in qualità di indipendente, modifica ancora una volta la geografia di Sala Giglia. Sono diversi i cambi di casacca che si sono registrati a distanza di 3 anni dall'insediamento del presidente Eugenio D'Orsi. Sono stati costituiti i gruppi di: Patto per il territorio, Forza del sud, Futura e libertà, Coesione nazionale e Iniziativa responsabile e Pid. Carmelo D'Angelo non ha mai aderito al gruppo consiliare di Forza del sud. Questa la situazione nel dettaglio dopo i cambi di casacca e dopo la costituzione di nuovi gruppi: il Pdl ha 5 consiglieri: Angelo Bennici; Ivan Paci; Lillo Lo Leggio; Nicola Testone e Mario Lazzano (tutti alfaniani). Forza del sud ne ha 2: Orazio Guarraci e Leo Vinci; Luigi Sutera Sardo e Raimondo Buscemi fanno parte del Fli. Sei sono i consiglieri del Patta per il territorio: Giovanni D'Angelo, Matteo Ruvolo, Giuseppe Picone, Riccardo Gallo, Pellegrino Quartararo ed Ezio Di Prima. L'Mpa ne ha sei: Totò Scozzari; Calogero Martello; Ignazio Tavormina; Gaetano Militello , Giuseppe Terrazzino, Davide Gentile. L'Udc ne ha uno: Salvatore Montaperto mentre gli ex: Francesco La Porta e Arturo Ripepe sono approdati al Pid. Tre consiglieri sono del Pd: Pietro Giglione ed Ettore Di Ventura vicini all'onorevole Capodicasa e Daniele Cammilleri della corrente vicina al parlamentare regionale Giovanni Panepinto. Gioacchino Zarbo fa parte di Iniziativa responsabile, Carmelo D'Angelo di Coesione nazionale. Poi c'è Antonino Spoto (Federazione della sinistra), ed il gruppo misto composto da Carmelo Avarello (Sinistra ecologia e libertà), Roberto Gallo (La destra). Indipendenti: Stefano Girasole, Rosario Marino e da ieri anche Giuseppe Nobile.
Rimpasto al Comune di Agrigento.
Forza del sud, Mpa e Partite democratico si tirano fuori dalla proposta politica di Marco Zambuto e non faranno parte della giunta. Discussione interna nel partito di Cimino, ma l'idea è quella di restarne fuori. Quindi sarà una giunta composta da Pdl, Udc e Pid. Alcuni nomi, Elisa Virone e Giuseppe Gramaglia per il Pid, la riconferma di Giuseppe Putrone per il Pdl e pare passa entrare in giunta anche Maurizio Calabrese per l'Udc. Per quanto riguarda Fli ancora nulla di certo, sebbene il contatto tra Zambuto e Gentile si è intensificato in questi giorni. Si parla di un coinvolgimento dell'ex assessore Carmelo Settembrino. Intanto il consigliere Angelo Principato, ha formalizzato con una nota inviata al presidente Francesco Alfano e al segretario comunale Carmelo Burgio, di non «fare più parte del grappe consiliare del Partita Italia domani - Pid». Principato si è dichiarato indipendente.
ALLARME DI BUSCEMI
«Ancora senza bilancio, e la Provincia si paralizza»
Il presidente del consiglio provinciale di Agrigento Raimondo Buscemi esprime preoccupazione per la mancata approvazione del bilancio di previsione 2011 entro il 30 giugno. «Entro questo termine infatti dice Buscemi - il bilancio avrebbe dovuto essere esaminato ed approvato dal Consiglio Provinciale, ma ad oggi, nonostante sia trascorso parecchio tempo dall'approvazione dello schema di bilancio da parte della giunta provinciale, lo stesso schema non è stato restituito all'Amministrazione dai revisori dei conti che dovevano esprimere il loro parere. «Non capisco i motivi di questo ritardo - aggiunge Buscemi - tanto più che in ogni caso passeranno almeno quindici giorni prima che il bilancio possa approdare in consiglio provinciale, secondo quanto previsto dalla legge per la presentazione degli emendamenti, il che significa che non avremo la possibilità di approvarlo prima della fine del mese di luglio». «Un ritardo - conclude Buscemi - che si tradurrà nella gestione provvisoria e quindi nel blocco dell'attività della Provincia, visto che al di fuori delle spese ordinarie non ci sarà la possibilità di effettuare nuovi impegni di spesa. Il consiglio provinciale valuterà attentamente la relazione dei revisori dei conti, ma è chiaro che i tempi si allungano notevolmente, e non certo per colpa dei consiglieri che da tempo sono pronti all'esame dello schema di bilancio».
PULIZIA DELLE SPIAGGE
La giunta contro la Provincia: «I ritardi sono inaccettabili»
LICATA. "Il ritardo nella pulizia delle spiagge ha comportato notevoli disagi ai bagnanti, ai turisti, agli operatori economici tutti, e del settore turistico in particolare". A sostenerlo, in una lunga
nota diffusa ieri, è Calogero Scrimali, assessore comunale all'Ambiente, che non risparmia
critiche alla Provincia, ente preposto alla pulizia degli arenili. "Il presidente D'Orsi - aggiunge Scrimali - avrebbe dovuto agire con maggiore solerzia. Non va, tra l'altro, dimenticato, che tale ritardo ha fatto slittare anche la possibilità d procedere all'assunzione straordinaria di disoccupati da destinare alla pulizia delle spiagge, così come è accaduto in passato. Ritardo dovuto anche ai fatto che la stessa Provincia aveva avviato una procedura, poi bloccata dai sindaci, con la quale intendeva affidare Il servizio ad una ditta esterna, rischiando di lasciare fuori i disoccupati che attendono da tempo di essere chiamati per lavorare". L'accordo tra Provincia e Dedalo Ambiente per la pulizia delle spiagge è stato siglato all'inizio della settimana.
LA SICILIA
Le Regioni: «Un salasso» - Castiglione: «Le Province hanno tagliato le spese»
ROMA. Non risente degli effetti dell'appartenenza politica la resistenza che Regioni, Comuni e Province stanno opponendo alla manovra. E da più parti, dunque, in molti riprendono a snocciolare i numeri di quello che viene definito un salasso. Come fa il leader dell'Upi Giuseppe Castiglione, secondo il quale tra il 2013 e il 2014 i tagli alle Province «ordinarie» e «speciali» ammonteranno a circa 2,4 miliardi di euro. Ancora in attesa di un'analisi di tipo contabile, il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani ribadisce l'allarme sul funzionamento dei servizi essenziali. Netta anche la bocciatura del presidente del Consiglio Nazionale dell'Anci e sindaco di Roma Gianni Alemanno, che ricorda all'esecutivo che quello dei Comuni «è l'unico comparto della P.A. con un saldo in attivo».
"Ci aspettavamo qualcosa di diverso dalla manovra», ammette Castiglione: «Erano stati annunciati tra l'altro provvedimenti di modifica al patto di stabilità che avrebbero dovuto liberare risorse per gli enti virtuosi, ma così non è stato. I criteri di virtuosità che sono stati definiti per allentare il patto di Province e Comuni - sottolinea - sono del tutto indicativi, privi di effettiva sostanza. Per non dire della quota di premio previsto per gli enti più virtuosi, che è irrisoria: 200 milioni di alleggerimento dell'indebitamento da ripartire tra tutti gli enti locali, Comuni e Province. Duecento milioni su 8 miliardi e 400 milioni di manovra: è evidente - spiega - che una cifra così esigua non avrà alcun effetto sui bilanci». Torna invece a chiedere chiarezza il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani: sulla Manovra bisogna fare «operazione verità», nel senso che «il premier deve dire agli italiani quali servizi la Repubblica è in grado di assicurare», visto che si tratta di un colpo pesantissimo a chi è più debole». Le Regioni, ha annunciato, parleranno la settimana prossima col governo e in quella sede «siamo pronti a confrontarci sulla manovra, a far parte di uno sforzo comune, ma bisogna dire quale è la direzione di marcia». Tra i Paesi Ocse, ha ricordato Errani, «siamo al penultimo posto per spesa sociale. C'è il problema della spesa pubblica, certamente, ma nel 2008 c'erano 2,4 miliardi a spesa sociale, nel 2011 500 milioni, l'anno prossimo 300. E nel 2014 saremo a zero». Lucido anche l'altolà del sindaco di Roma, Alemanno, che accende i riflettori sul rischio del taglio di 3 miliardi di euro al fondo di riequilibrio.
CAMMARATA
Seduta del Consiglio comunale
Il presidente del Consiglio comunale Nicolò Gabriele Madonia, ha convocato per lunedì alle 20 presso l'aula di Palazzo Trama una seduta per proseguire la discussione dei punti all'ordine del giorno che non si sono affrontati lo scorso 10 giugno. Tra i punti che lunedì saranno sottoposti al vaglio dei consiglieri figurano alcuni debiti fuori Bilancio riferiti a forniture di stampati e di Gas. Il Consiglio si occuperà anche delle procedure per l'attivazione dell'assemblea consultiva dei monti Sicani e di una mozione con la quale viene chiesta la modifica dell'art. 36 dello Statuto speciale della Regione siciliana nella parte in cui si fa riferimento al fabbisogno finanziario. Si parlerà anche di nuovo ordinamento degli uffici comunali e dei relativi servizi. Nella precedente seduta consiliare, l'unico punto all'ordine del giorno affrontato con diversi interventi è stato quello riguardante la realizzazione di un nuovo elettrodotto che stando alle trattative con la società incaricata dei lavori, condotte dal sindaco con il conforto dei tecnici comunali, avrebbe sicuramente dei benefici per Cammarata e non solo dal punto di vista economico. La proposta che ha avuto ampi consensi da parte dei consiglieri è stata quella di far spendere nel territorio cammaratese la somma di sessanta mila euro che la Provincia dispone a titolo di compensazione Questo perché, è stato precisato, Cammarata è l'unico paese della provincia agrigentina ad essere attraversato dal nuovo elettrodotto.
CARMELO D'ANGELO
«Il presidente D'Orsi lasci l'Mpa per diventare sintesi tra Berlusconi e Lombardo»
Questa settimana il consigliere provinciale, Carmelo D'Angelo, ha incontrato gli amici del collegio di Licata per discutere della situazione politica generale ed in particolare quella della provincia di Agrigento. Al termine di questi incontri, a cui hanno partecipato consiglieri comunali ed amministratori dei comuni del collegio, lo stesso consigliere ha diramato una nota che di seguito riportiamo: «Appare necessario rilanciare l'azione politico - amministrativa della provincia di Agrigento» - ha dichiarato il presidente della commissione Ll.Pp. della provincia «con progetti che concretamente rilancino il territorio e che si realizzino in tempi certi». «Il presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi» - ha esortato D'Angelo - «farebbe bene a sganciarsi dal Movimento per l'Autonomia che rischia di farlo scivolare irrimediabilmente a sinistra, andare oltre i partiti e siglare un patto con tutte le forze che hanno a cuore le sorti della provincia. Sono maturi i tempi per abbandonare le formule tecniche e ridare dignità alla politica».
3 LUGLIO
GIORNALE DI SICILIA
D'Orsi presenta «Lealisti» e attacca Riggio e Alfano
E' nato il movimento politico dal nome "I lealisti", voluto dal Presidente della provincia Eugenio D'Orsi, un gruppo che sarà all'interno dell'MPA, ma con la sua precisa autonomia. Alla presentazione del nuovo soggetto politico era presente molta gente comune, ma anche numerosi esponenti della stessa giunta provinciale. D'Orsi è stato un fiume in piena durante il suo discorso, toccando molti punti da quelli strettamente amministrativi a quelli giudiziari sulle recenti indagini della Procura sulle spese di rappresentanza dell'Ente da lui gestito. inoltre non ha dimenticato di citare i tanti momenti di amarezza registrati a causa dei tanti, troppi attentati intimidatori. «La Provincia ha cancellato - ha spiegato Eugenio D'Orsi - nei tre anni del mio mandato 52 milioni di mutui ed è stata riconosciuta tra te prime 24 più virtuose d'Italia. Per il resto sia chiaro che se non raggiungerò gli obiettivi prefissati non mi ricandiderò. Comunque, aggiungo che questo movimento non nasce per la mia ricandidatura la quale è già stata riconfermata dagli onorevoli: Cimino, Capodicasa, D'Alia, e Raffaele Lombardo, ma per poter combattere ogni giorno a favore dei diritti della gente comune». Durissimo sulla vicenda dell'aeroporto è stato il Presidente che ha attaccato il presidente dell'ENAC Vito Riggio. Poi invece non ha lesinato frecciate ai ministro Alfano il ruolo che sul ministro Matteoli può avere a favore del progetto senza dimenticarsi della sua terra. Un movimento che nasce quindi per lottare in tempi certo non facili, ma che dovrà anche riuscire a dare fiducia, ad una società civile che oltre ai tagli alla spesa necessari, è in attesa di progetti concreti di sviluppo di cui l'aeroporto e la viabilità sono punte di diamante necessari ma non da soli sufficienti a trasformare "i diversamente vivi", come lo stesso D'Orsi ha chiamato molti cittadini agrigentini.
LA SICILIA
NATO IL MOVIMENTO «LEALISTI»
D'Orsi: "Vogliamo ricordare ai politici chi li ha eletti e perché"
movimento che si occupa del territorio e che faccia sentire la voce di quest'ultimo per la soddisfazione dei bisogni della gente e soprattutto per la realizzazione dell'aeroporto. Di fronte ad una sala gremita di amici e sostenitori, ieri mattina Eugenio D'Orsi ha presentato il suo nuovo movimento, denominato "Lealisti". «Lealisti - ha chiarito lo stesso D'Orsi - perché pur avendo intenzione di fare la voce grossa per la provincia di Agrigento, resteremo sempre leali nei confronti del nostro leader Raffaele Lombardo ed al Mpa da lui guidato». Il movimento ha già raccolto alcune adesioni in parecchi comuni, ma anche all'interno del Consiglio provinciale: ieri mattina c'erano infatti anche Mariano Ragusa e Rosario Marino, ma particolarmente seguito é stato anche l'intervento di Carmelo Pace, ex vicepresidente della provincia ed attuale sindaco di Ribera. Pace ha avuto parole di grande apprezzamento per D'Orsi, esprimendo a lui ed alla sua famiglia solidarietà per tutte le vicende che gli sono accadute (a cominciare dagli attentati) ed auspicando una sua ricandidatura alla presidenza della Provincia. Un discorso significativo perché potrebbe preludere ad un'adesione del sindaco crispino ai Lealisti. Importante anche l'intervento dell'assessore provinciale Paolo Ferrara, intervenuto a nome di Forza del Sud: «Ci chiedono sempre dov'é collocato il nostro partito - ha detto - ma noi ci teniamo a chiarire che noi siamo accanto al presidente D'Orsi». Dunque una presa di posizione chiara e netta che rispecchia, d'altra parte, ciò che sta succedendo a livello regionale. Alla fine ha preso la parola lui, il presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi il quale ha spiegato le motivazioni che lo hanno indotto a fondare il movimento. «I deputati, quando vanno a Roma o a Palermo, - ha detto - dimenticano da chi e per cosa sono stati eletti e noi intendiamo ricordarglielo. Vogliamo riportare la gente alla politica costruttiva per il territorio. Qui non si fanno opere pubbliche da secoli, forse l'ultima grande opera realizzata sono stati i templi».
Il presidente ci tiene a sottolineare che «Il mio movimento non é antagonista di nessuno! Di Mauro rimane per noi un prezioso punto di riferimento, figurarsi se possiamo essere antagonisti a lui». Nei fatti comunque D'Orsi ha costituito una vera e propria corrente dentro il Mpa che potrebbe scontrarsi con quella di Roberto Di Mauro. anche perché D'Orsi ha preannunciato la presentazione di proprie liste alle prossime elezioni comunali. Non é mancato nemmeno un riferimento al segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano: «E' doveroso che un personaggio della sua Caratura si impegni per l'aeroporto e per gli altri problemi di Agrigento, mantenendosi sempre distante dalle diatribe derivanti dall'appartenenza politica».
D'Orsi, grande fiducia nella magistratura ma anche sicurezza sul proprio operato
"E' il momento di avere massima fiducia tiella magistratura, ma anche nella democrazia e nello stato di diritto che, lo ricordo, si fonda sulla presunzione di innocenza". Parole pronunciate dal presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, dopo i primi effetti sull'inchiesta, che ha portato alla notifica di 12 avvisi di comparizione, per dirigenti e funzionari dell'Ente, da lui diretto. Fiducia nella procura, ma anche difesa dell'operato dei suoi collaboratori, che secondo il capo della provincia, dimostreranno la loro estraneità ai fatti che gli vengono contestati. «Mostrerò il grafico fatto dai miei uffici dove si parla di spese di rappresentanza - ha dichiarato D'Orsi, amareggiato perla vicenda - dove nel 2006 sono state spese 260 mila euro, nel 2010 circa 80 mila euro, per arrivate ai 5000 euro dei primi cinque mesi del 2011. Ci contestano il pagamento delle fatture in quanto manca la dicitura "Provincia di Agrigento", l'elenco del cibo consumato e la mancanza dei fini istituzionali». Proprio per quanto riguarda le fatture, secondo il presidente della Provincia le ricevute sono state realizzate sempre nello stesso modo negli ultimi due decenni, « sono andato a contro!lare personalmente - continua - ed ho appurato, che negli ultimi 20 anni di rimborsi spese delle varie ricevute fiscali, sono state pagate sempre alla stessa maniera. Se ci sono state irregolarità negli ultimi 3 anni di gestione D'Orsi, lo stesso si può parlare dei 17 rimanenti. Io non so se sarò convocato, ma se ciò avverrà dimostrerò la serietà mia e delle persone che mi collaborano. Ho provato fastidio quando dai giorni ho appreso che potrei ricevere un avviso, non perché un giudice me lo abbia notificato. La città di Agrigento può contare su una procura fatta di persone serie, che so faranno piena chiarezza sulle accuse infondate che sono state rivolte contro me e i miei più stretti collaboratori ». Intanto l'inchiesta va avanti speditamente. Lunedì saranno ascoltati dagli ufficiali della Guardia di Finanza le 12 persone, tra dirigenti e funzionari dell'Ente, finite sotto inchiesta per abuso d'ufficio, nell'ambito dell'indagine sulla gestione di fondi pubblici. Nel mirino della procura alcune spese effettuate per l'acquisto di penne di lusso, ospitalità in alberghi, oggetti di cartolibreria; rinfreschi, pranzi e cene. Contestata alla Provincia la procedura dell'affidamento diretto dei servizi, senza la trattativa privata. «L'affidamento diretto è consentito dalla legge - anche su questo D'Orsi una spiegazione l'ha trovata - per importi sotto i 20 mila euro riduce l'importo diffuso dalla stampa per il costo dell'hospitality offerto come nel caso alla compagnia del musical "I promessi sposi", ovvero 33mila euro».
Zambuto alle corde
Marco Zambuto é sempre più alle strette: deve decidere se azzerare la propria giunta e adeguare la sua Amministrazione al cartello regionale, con l'aggiunta di Forza del Sud, oppure se procedere sulla strada di un'alleanza con il Pdl ed il Pid. L"aut aut" sarebbe venuto a Roma nei corso di una riunione svoltasi con i deputati del cosiddetto terzo polo i quali chiedono al sindaco di Agrigento di fare chiarezza sulla propria posizione politica. Zambuto avrebbe ribadito la necessità di rimettere tutto in discussione con un azzeramento anche della giunta provinciale, ma quest'ultima viaggia ormai verso un suo equilibrio definitivo che passa attraverso l'immissione in giunta di un assessore Udc, anche se quest'ultima non è rappresentata in Consiglio. Questo fatto nuovo, insieme ad una spaccatura verificatasi in seno al Pid sulla designazione del secondo assessore avrebbe determinato il ritardo nella presentazione della nuova giunta, preannunciata quindici giorni addietro entro una settimana e che invece ancora non E' passata la seconda settimana da quando ha annunciato il rimpasto e ancora non si parla del nuovo esecutivo. I problemi legati all'Udc che gli chiede di seguire il Terzo Polo e il Pid ha visto la luce. Sostanzialmente il Pid ha già scelto Giuseppe Gramaglia (al posto del quale, se farà l'assessore, in consiglio entrerà il primo dei non eletti Giuseppe Di Nolfo), mentre Elisa Virone ha subito fatto sapere di non avere nessuna intenzione di fare l'assessore. Ora, Virone e Gramaglia sono gli unici due consiglieri eletti a suo tempo con l'Udc, mentre gli altri componenti del gruppo Pid sono stati eletti in altri partiti. Quindi se loro fanno gli assessori saranno sostituiti da colleghi di partito (anch'essi transitati nel Pid) e la consistenza del gruppo è immutata. Scegliendo altri componenti del gruppo invece quest'ultimo si assottiglierebbe perché entrerebbe il primo dei non eletti di forze politiche diverse. Da qui l'esigenza di scegliere il secondo assessore al di fuori del gruppo consiliare. A questo punto il partito si é spaccato, sono circolati parecchi nomi tra cui quelli dell'ex presidente del Consiglio Luigi Cacciatore e di Salvatore Cinquemani, dipendente dell'ufficio del lavoro. Alla fine sarebbe prevalso, quest'ultimo, ma la Virone, nella qualità di capo gruppo, si sarebbe rifiutata di segnalare a Zambuto (che peraltro avrebbe voluto lo stesso capogruppo in giunta) una designazione tutt'altro che unitaria. Che farà ora Zambuto? La cosa più attendibile è che lasci invariata l'attuale giunta aggiungendo Gramaglia e Cinquemani (o Cacciatore) oltre a Maurizio Calabrese. C'è infine l'incognita di Fli, che avrebbe segnalato Settembrino, ma alla fine forse non entrerà in giunta dato che non é ancora chiara la collocazione di Pippo Scalia.
4 LUGLIO
LA SICILIA
«Agrigento porta fra Continenti che non viene sfruttata»
L'analisi di Rino La Mendola presidente della fondazione "Architetti nel Mediterraneo"
Agrigento "Porta d'Europa sul Mediterraneo", polo internazionale di riferimento, luogo di scambio culturale, sociale e politico, ma se solo fosse dotata di adeguate infrastrutture. Questo il punto di vista di Rino La Mendola presidente della fondazione "Architetti nel Mediterraneo" (Amf - Agrigento) e presidente del Dipartimento lavori pubblici del Consiglio Nazionale Architetti. "Affinché la provincia di Agrigento diventi Porta d'Europa - scrive in nota La Mendola- è necessario dotare concretamente il suo territorio di quelle opere pubbliche indispensabili per colmare il gap infrastrutturale con il resto del Paese, scongiurando il rischio che l'importante centralità euro-mediterranea della nostra terra si trasformi sempre di più in una negativa marginalità europea. Com'è noto all'opinione pubblica, nell'epoca del libero scambio, la nostra città presenta una scarsa viabilità provinciale non adeguatamente collegata all'anello autostradale siciliano; a ciò si aggiungono gli obsoleti collegamenti ferroviari, l'assenza di un aeroporto che si trovi ad una distanza ragionevole e l'inidoneità dei tre porti (P. Empedocle, Licata e Sciacca) che non sono in grado di garantire collegamenti con i Paesi del Mediterraneo perché non adatti all'attracco di grosse imbarcazioni. "Infatti- continua La Mendola- oggi i grandi mercantili provenienti dall'india e dalla Cina lambiscono la nostra costa e raggiungono il Nord Europa ignorando il nostro Paese, la Sicilia ed Agrigento. Lo stesso accade con le navi da crociera in transito nel Mediterraneo che, per carenza di porti adeguati, sono costrette ad ignorare la costa meridionale siciliana ed in particolare quella agrigentina, mortificando così le nostre risorse culturali ed ambientali come la Valle dei Templi, le meravigliose coste del litorale, i nostri beni culturali ed i nostri prodotti agroalimentari".
Il presidente dell'Amf - Agrigento fa un appunto anche sulla questione aeroporto, sottolineando che per anni i cittadini hanno creduto nello scalo di Racalmuto: speranza stoppata dal no dell'Enac. "Speriamo che non accada lo stesso per l'aeroporto di Licata, su cui sta puntando con apprezzabile impegno il presidente della provincia D'Orsi: ci auguriamo che una volta tanto la politica dei veti incrociati venga sfatata". Dopo l'esposizione delle manchevolezze che si registrano nel nostro territorio, La Mendola mette in risalto che oggi qualcosa comincia a cambiare in virtù dei lavori intr presi e delle previsioni del piano regolatore dei trasporti. Infatti è in corso la velocizzazione della tratta ferroviaria Palermo - Agrigento: in avanzato stato di realizzazione i lavori per il raddoppio della Agrigento Caltanissetta. Saranno inoltre avviati i lavori del tratto Canicattì- Caltanisseta e altri previsti dal Piano regionale dei trasporti come l'ammodernamento della Ss 189 Palermo -Agrigento ed interventi di riqualificazione dei Porti di Licata, Sciacca e Porto Empedocle (anche se le operazioni inerenti i porti al momento non hanno copertura finanziaria). "Il nostro auspicio- conclude La Mendola- è che la politica agrigentina abbandoni la cultura dei veti incrociati, aprendo una nuova stagione che possa regalare a questa terra infrastrutture essenziali. Il tutto per consentire alla città e alla sua provincia di poter recitare autorevolmente il ruolo di Porta d'Europa sul Mediterraneo".
SOLE 24 ORE
Così il Codice digitale rivoluziona gli sportelli
Due giorni di full immersion sulla riforma digitale. Domani e mercoledì, DigitPA e Anci aprono uno spazio dedicate a tutti i Comuni per fare domande, avere chiarimenti, porre questioni legate all'introduzione del «Codice dell'amministrazione digitale» nella pratica amministrativa. Da gennaio scorso, data di entrata in vigore del nuovo Cad, sono operativi alcuni importanti elementi di riforma dell'amministrazione digitale, che si possono riassumere in un concetto: esigibilità di servizi pubblici innovativi e diritto all'utilizzo delle nuove tecnologie nei rapporti con le pubbliche amministrazioni. Tre sono gli assi principali su cui è stata sviluppata la riforma:
integrazione e precisazione del quadro normativo: le transazioni e le comunicazioni digitali hanno pieno valore giuridico; regole tecniche condivise: si realizza l'infrastruttura tecnica che assicura la sicurezza e la correttezza delle transazioni digitali; scadenze cogenti per le amministrazioni: la riforma deve avvenire in tempi certi (3, 6,12, 15 mesi al massimo), scaduti i quali, per effetto della riforma Brunetta, i responsabili del mancato rispetto delle scadenze incorreranno in sanzioni e di5 incentivi. Oggi i cittadini e le imprese hanno diritto di usare l'Ict per parlare con qualsiasi amministrazione pubblica, e, in particolare, con le amministrazioni comunali che rappresentano il primo e il principale punto di erogazione dei servizi alla cittadinanza. Non è più possibile per un'amministrazione obbligare i cittadini ad andare allo sportello per presentare documenti cartacei, per firmare fisicamente domande o istanze, per fornire chiarimenti: per tutto questo deve essere sempre e dovunque disponibile un canale digitale sicuro, certificato e con piena validità giuridica che permetta di dialogare con l'amministrazione da un computer. Il digitale deve rappresentare la regola nei rapporti tra imprese e amministrazioni e il cartaceo l'eccezione: gli enti devono utilizzare le comunicazioni cartacee solo quando sia impossibile utilizzare quelle telematiche e devono consentire a cittadini e imprese di inoltrare istanze e di effettuare pagamenti per via telematica. Il sito web istituzionale conferma il suo ruolo di vero e proprio front-office, in cui sono pubblicate le informazioni di contatto, di trasparenza e di operatività dell'azione amministrativa. La posta elettronica certificata, che nel Codice assume un ruolo chiave, diventa, per tutte le imprese e i professionisti che per legge devono esserne dotati, e per i cittadini che lo desiderano,il mezzo più veloce, sicuro e valido per comunicare con le amministrazioni pubbliche. Da lì passano comunicazioni, atti e provvedimenti, come pure istanze e dichiarazioni che il cittadino trasmette usando la propria casella Pec anche come strumento che può evitare, nella maggior parte dei casi, l'uso della firma digitale.
L'innovazione delineata dal nuovo Cad porterà non solo vantaggi legati al cambiamento tecnologico e conseguenti all'utilizzo dei nuovi strumenti digitali, ma anche e soprattutto un cambiamento organizzativo e procedurale del rapporto tra amministrazione e cittadini. Un Comune vicino alle esigenze del cittadino e trasparente rafforza la propria funzione, in un processo dì crescita di fiducia in grado di generare benefici in tutto il sistema-paese.
Per la ragioneria riduzione sulla media del personale che resta in servizio
Integrativi: il taglio fondi al rebus delle cessazioni
Se cessa un livello iniziale sottrarre la quota standard penalizza gli altri
La riduzione delle risorse accessorie in proporzione al personale cessato, secondo l'interpretazione della Ragioneria generale dello Stato, rischia di portare in squilibrio il fondo per la contrattazione decentrata. La manovra estiva 2010 non solo bloccava le risorse disponibili per il triennio 2011-2013 al valore del 2010 ma ne imponeva anche un taglio automatico in «misura proporzionale alla riduzione del personale in servizio». Dettato il principio, si tratta di capire come effettuare i calcoli. Le istruzioni operative contenute nella circolare 12/2 011 fanno riferimento al valore medio dei dipendenti presenti in servizio calcolato come semisomma dei presenti il primo e l'ultimo giorno dell'anno. In pratica la riduzione avviene "per teste" come se la cessazione avvenisse sempre
a metà anno. Abituati a criteri cervellotici in questo caso il calcolo risulta di una semplicità disarmante ma non senza conseguenze. I problemi nascono nel momento in cui il dipendente che cessa attinge dal fondo una quantità di risorse inferiori alla media. Si pensi alla cessazione di un dipendente in posizione iniziale di accesso in un ente con dirigenza. Con ogni evidenza il valore medio delle risorse utilizzate saranno decisamente inferiori a quelle medie, non fosse altro perché sul fondo è finanziato anche il salario delle posizioni organizzative. La soluzione è una sola: si dovranno rivedere al ribasso le risorse a beneficio degli altri dipendenti. Anche se questo è praticabile fino ad un certo punto. in un ente che abbia saturato il budget disponibile a favore degli istituti stabili (progressioni e comparto), qualora cessi un dipendente senza progressione, il fondo si trova automaticamente in situazione di squilibrio: a fronte di una decurtazione pari a un utilizzo medio, si avrà un risparmio reale decisamente inferiore. Ed il problema non ha più una soluzione. Se da una parte, infatti, la riduzione va fatta sulla scorta delle istruzioni della Ragioneria, dall'altra non è pensabile che si mettano in discussione istituti giuridici stabili legittimamente riconosciuti ai dipendenti negli anni pregressi. Il problema si amplifica ulteriormente per le cessazioni che si realizzano a fine anno. E' diffuso che i dipendenti accedano al pensionamento con decorrenza 31dicembre, alfine di evitare eventuali effetti negativi derivanti dall'applicazione di nuove norme che generalmente decorrono dal 1° gennaio e contemporaneamente per beneficiare della perequazione automatica con effetto sempre dall'inizio dell'anno.
Anche se il pensionando assorbisse risorse esattamente pari alla media, il fondo si troverebbe in squilibrio per il fatto che la riduzione è parametrata al semestre mentre il dipendente è rimasto sostanzialmente in servizio per l'intero anno, Sul punto risulta più ragionevole la posizione della Corte dei conti Lombardia 324/2011 secondo la quale la riduzione per i cessati in corso d'anno deve avvenire con il criterio del pro rata temporis e non come media dei dipendenti in servizio.
Ancora più complessa la situazione che deriva dal caso in cui l'ente, non avendo rispettato il patto di stabilità o non avendo ridotto le spese di personale, non possa integrare le risorse stabili con quelle variabili.
Infoagrigento
2 luglio
Eugenio D'Orsi "battezza" il gruppo dei Lealisti
L'annunciato movimento politico che sosterrà, nei mesi a venire, l'azione politico-amministrativa del Presidente Eugenio D'Orsi si è ufficialmente costituito. Nella sala di un noto cinema cittadino, centinaia di simpatizzanti e sostenitore del Presidente si sono dati appuntamento per presentare il nuovo soggetto politico che, ormai appare chiaro, punta ad espandersi anche nel capoluogo.
Alla manifestazione sono intervenuti, tra gli altri, gli assessori provinciali Lillo Volpe e Mariano Ragusa, il consigliere comunale Rosario Marino, l'ex assessore Giuseppe Ciulla, il Presidente dell'associazione "Agrigento Libera" e altri elementi del Movimento dell'Autonomia. Partito dal quale, comunque, i lealisti non divorzieranno ufficialmente, anche se con ogni probabilità saranno costituiti gruppi autonomi.
Vedremo quali saranno le prossime mosse del Presidente Eugenio D'Orsi che, in ogni caso, ha già annunciato la propria ricandidatura alla presidenza della provincia regionale.
Perlacittà
2 luglio
Carmelo D'Angelo: «D'Orsi lasci il Mpa e sia sintesi tra Berlusconi e Lombardo»
di Redazione
Il consigliere provinciale, Carmelo D'Angelo, ha incontrato gli amici del collegio di Licata per discutere della situazione politica generale ed in particolare quella della provincia di Agrigento. Al termine di queste occasioni di confronto, a cui hanno partecipato consiglieri comunali ed amministratori dei comuni del collegio, lo stesso consigliere ha diramato la seguente nota:
«Appare necessario rilanciare l'azione politico - amministrativa della provincia di Agrigento» - ha dichiarato il presidente della commissione Ll.Pp. della provincia «con progetti che concretamente rilancino il territorio e che si realizzino in tempi certi». «Il presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi,» - ha esortato D'Angelo - «farebbe bene a sganciarsi dal Movimento per l'Autonomia che rischia di farlo scivolare irrimediabilmente a sinistra, andare oltre i partiti e siglare un patto con tutte le forze che hanno a cuore le sorti della provincia». «Sono maturi i tempi per abbandonare le formule tecniche e ridare dignità alla politica», - ha dichiarato ancora il consigliere provinciale «cercando di interloquire sia con il governo nazionale che con il governo regionale per portare risorse ed infrastrutture in provincia di Agrigento». «Essere parte in una diatriba politica e non sintesi di una proposta politica» - ha concluso Carmelo D'Angelo - «significherà rinunciare all'aeroporto, all'ammodernamento della SS189 e a tutte quelle iniziative che, ove realizzate, possono riscattare la nostra terra».
Rigassificatore. Gallo: "D'Orsi rispetti l'orientamento del Consiglio Provinciale di Agrigento"
In un'interrogazione, con richiesta di risposta scritta e con richiesta di risposta immediata in "Question time, indirizzata al Presidente Provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi, e al Presidente del Consiglio Raimondo Buscemi, il consigliere de La Destra, Roberto Gallo, scrive così:
"PREMESSO CHE si vuol realizzare un grande rigassificatore nel nostro territorio provinciale nella cittadina di Porto Empedocle, il sottoscritto Gallo Roberto ha già prodotto diversi documenti ed interventi sull'argomento, denunciando che il nostro territorio provinciale rischia di diventare terreno di conquista per i grandi affari che non portano vantaggi alla nostra Comunità. Tra questi il progetto di realizzare il "mega rigassificatore" da 9 miliardi di metri cubi nel comune di Porto Empedocle . Una iniziativa che porterebbe pochissimi vantaggi al territorio, anzi metterebbe a repentaglio centinaia di posti di lavoro nel comparto turistico e nell'indotto . Infatti potrebbe essere motivo di ripensamento da parte Unesco sul sito Valle dei Templi, ed anche revoca da parte di grossi touroperators nazionali ed internazionali su Agrigento tappa obbligatoria per l'itinerario Sicilia .
CONSIDERATO CHE il Consiglio provinciale si è espresso a maggioranza assoluta sulla contrarieta' alla realizzazione del suddetto impianto industriale , e che successivamente lo stesso Consiglio si è espresso a maggioranza sulla necessita' che la Provincia di AG si costituisse in giudizio sulla vicenda . Infatti , è noto che gia' il TAR Lazio ha accettato il ricorso contro la realizzazione del rigassificatore , in quanto alcune procedure autorizzative erano illeggittime .
VALUTATO CHE il prossimo 19 luglio è prevista l'udienza presso il Consiglio di Stato, che dovra' pronunciarsi su un controricorso da parte del "cartello pro rigassificatore"
RITENUTO CHE la legge da una importante valenza agli atti di indirizzo che il Consiglio Provinciale esprime , peraltro ripetutamente, e nella fattispece a maggioranza assoluta. Ossia che tali atti impegnano l'amministrazione attiva , cioe' il presidente D'Orsi e la sua Giunta a tenerne conto.
PER TUTTO CIO' si chiede di sapere cosa ha fatto il presid. D'Orsi per rispettare l'orientamento del Consiglio Provinciale? Ed ancora , visto che a tuttoggi ha disatteso , a mio avviso, i deliberati del Consiglio come si intende rimediare al tempo perduto ?"
Agrigentoinformazioni
2 luglio
HA GIA' INCONTRATO LA STAMPA, D'ORSI E ZAMBUTO
SI E' INSEDIATO IL NUOVO QUESTORE DI AGRIGENTO GIUSEPPE BISOGNO
Si è insediato il nuovo questore di Agrigento Giuseppe Bisogno originario di Nocera Superiore ma residente ad Avellino. Bisogno succede a Girolamo Di Fazio, trasferito a Roma. Il nuovo questore ha già incontrato i giornalisti agrigentini quindi il sindaco Marco Zambuto ed il presidente della Provincia Eugenio d'Orsi. Bisogno era accompagnato dal capo di gabinetto della questura Luca Burrieci. L'incontro, informano dalla Provincia, si è svolto "nel segno della massima cordialità, al termine del quale il presidente D'Orsi ha consegnato a Bisogno un omaggio, augurandogli buon lavoro.
Grandangolo
3 luglio
Rigassificatore: Gallo chiede spiegazioni a D'Orsi
Mentre si attende il pronunciamento del Consiglio di Stato, per il 19 luglio, sul ricorso proposto da Enel Nuove Energie e dal Comune di Porto Empedocle contro la sentenza del Tar del Lazio dello scorso 14 dicembre, che di fatto ha bloccato l'iter di realizzazione del terminale di rigassificazione nella zona Asi di Porto Empedocle, si riaccende il dibattito politico. Il consigliere provinciale di Agrigento de La Destra, Roberto Gallo ha annunciato una interrogazione nella quale si chiede al presidente D'Orsi di rispettare la contrarietà espressa dal Consiglio provinciale e di tenere conto della costituzione dell'Ente come Parte Civile. Nel ribadire il totale dissenso sulla realizzazione dell'opera, Gallo chiede di sapere cosa ha fatto il presidente della Provincia D'Orsi per rispettare l'orientamento del Consiglio Provinciale e come intende rimediare al tempo perduto alla luce del fatto - sostiene - che sono stati disattesi tutti i deliberati del Consiglio provinciali.
2 luglio
Interrogazione del consigliere Gallo sul rigassificatore .
Interrogazione con richiesta scritta al prossimo question time della Provincia Regionale da parte del consigliere provinciale Roberto Gallo che chiede notizie riguardo il rigassificatore di Porto Empedocle. Gallo chiede in proposito che "si vuol realizzare un grande rigassificatore nel nostro territorio provinciale nella cittadina di Porto Empedocle, il sottoscritto Gallo Roberto ha gia' prodotto diversi documenti ed interventi sull'argomento, denunciando che il nostro territorio provinciale rischia di diventare terreno di conquista per i grandi affari che non portano vantaggi alla nosta Comunita'. Tra questi il progetto di realizzare il "mega rigassificatore" da 9 miliardi di metri cubi nel comune di Porto Empedocle . Una iniziativa che porterebbe pochissimi vantaggi al territorio, anzi metterebbe a repentaglio centinaia di posti di lavoro nel comparto turistico e nell'indotto . Infatti potrebbe essere motivo di ripensamento da parte Unesco sul sito Valle dei Templi, ed anche revoca da parte di grossi touroperators nazionali ed internazionali su Agrigento tappa obbligatoria per l'itinerario Sicilia .
Considerato che il Consiglio provinciale si è espresso a maggioranza assoluta sulla contrarieta' alla realizzazione del suddetto impianto industriale , e che successivamente lo stesso Consiglio si è espresso a maggioranza sulla necessita' che la Provincia di AG si costituisse in giudizio sulla vicenda. Infatti , è noto che gia' il Tar Lazio ha accettato il ricorso contro la realizzazione del rigassificatore , in quanto alcune procedure autorizzative erano illeggittime. Valutato che il prossimo 19 luglio è prevista l'udienza presso il Consiglio di Stato, che dovra' pronunciarsi su un controricorso da parte del "cartello pro rigassificatore"
Ritenuto che la legge da una importante valenza agli atti di indirizzo che il Consiglio Provinciale esprime , peraltro ripetutamente, e nella fattispece a maggioranza assoluta. Ossia che tali atti impegnano l'amministrazione attiva , cioe' il presidente D'Orsi e la sua Giunta a tenerne conto.
Per tutto ciò si chiede di sapere cosa ha fatto il presid. D'Orsi per rispettare l'orientamento del Consiglio Provinciale? Ed ancora , visto che a tuttoggi ha disatteso, a mio avviso, i deliberati del Consiglio come si intende rimediare al tempo perduto ?
Provincia, Buscemi: "Bilancio di previsione non approvato, perchè?" .
Il Presidente del Consiglio Provinciale di Agrigento dr. Raimondo Buscemi esprime preoccupazione per la mancata approvazione del bilancio di previsione 2011 entro il 30 giugno.
"Entro questo termine infatti - dice Buscemi - il bilancio avrebbe dovuto essere esaminato ed approvato dal Consiglio Provinciale, ma ad oggi, nonostante sia trascorso parecchio tempo dall'approvazione dello schema di bilancio da parte della Giunta Provinciale, lo stesso schema non è stato restituito all'Amministrazione dai revisori dei conti che dovevano esprimere il loro parere.
Non capisco i motivi di questo ritardo, tanto più che in ogni caso passeranno almeno quindici giorni prima che il bilancio possa approdare in consiglio provinciale, secondo quanto previsto dalla legge per la presentazione degli emendamenti, il che significa che non avremo la possibilità di approvarlo prima della fine del mese di luglio. Un ritardo che si tradurrà nella gestione provvisoria, e quindi nel blocco dell'attività della Provincia, visto che al di fuori delle spese ordinarie non ci sarà la possibilità di effettuare nuovi impegni di spesa.
AGRIGENTO NOTIZIE
2 LUGLIO
D'Orsi è pronto: si presenta la lista dei "Lealisti"
Il simbolo c'è, il gruppo su Facebook pure, adesso si attende di verificare la reale forza sul territorio del movimento dei "Lealisti", che sarà presentato domani mattina presso un cinema agrigentino dal presidente della Provincia Eugenio D'Orsi. Un cantiere aperto, che lo stesso esponente Mpa aveva presentato nel mese di giugno e che domani sarà reso pubblico. Incertertezza al momento sui nomi di coloro che parteciperanno al nuovo movimento politico, che, precisano gli aderenti, non è in contrapposizione con l'Mpa, ma rappresenta un percorso locale e aperto alla società civile. Se da più parti si parla dell'ingresso dell'ex presidente del Consiglio provinciale e sindaco di Ribera Carmelo Pace, oltre che di altri primi cittadini e consiglieri comunali, oggi giungono i distinguo da parte di coloro che inizialmente si erano posti in prima linea al fianco del presidente. Nella giornata antecedente all'importante incontro, Carmelo D'Angelo ha inviato una nota stampa nella quale invita il presidente della Provincia a "sganciarsi dal Movimento per l'autonomia che rischia di farlo scivolare irrimediabilmente a sinistra, andare oltre i partiti e siglare un patto con tutte le forze che hanno a cuore le sorti della provincia. Essere parte in una diatriba politica e non sintesi di una proposta politica - ha concluso Carmelo D'Angelo - significherà rinunciare all'aeroporto, all'ammodernamento della SS189 e a tutte quelle iniziative che, ove realizzate, possono riscattare la nostra terra". Una nota che sa tanto di scontento, soprattutto perché inviata il giorno prima dell'incontro fondativo del movimento, e che lascia trapelare, sempre visto la vicinanza con l'appuntamento di domattina, una sorta di scetticismo nei confronti della mossa politica messa in campo dall'esponente Mpa. "Pezzo forte" di domani potrebbe essere la presentazione della lista e del candidato sindaco che potrebbero misurarsi con le imminenti elezioni amministrative previste ad Agrigento. Di certo il movimento avrà in Consiglio provinciale una propria rappresentanza, non si sa al momento quanto nutrita, utile comunque a D'Orsi in questo momento di difficoltà politica.
Nascono i "Lealisti" di Eugenio D'Orsi
Il movimento dei "lealisti" è realtà. Questa mattina, in una sala affollata principalmente da normali cittadini, con la presenza di molti dipendenti della Provincia regionale di Agrigento, la creatura del presidente Eugenio D'Orsi ha emesso il primo "vagito". Partiamo innanzitutto da chi ha già dato la propria disponibilità ad entrare nel movimento. I lealisti avrebbero già rappresentanti a Camastra, Palma di Montechiaro e Ribera, dove, ha detto lo stesso D'Orsi, è in corso un "corteggiamento" nei confronti del sindaco Carmelo Pace. In Consiglio provinciale il movimento ha già ricevuto l'appoggio di Marino e Ciulla, oltre che dell'assessore Mariano Ragusa e di Forza del Sud, che per voce dell'assessore Paolo Felice, ha garantito la presenza degli "arancioni" e il sostegno alla ricandidatura di Eugenio D'Orsi alle prossime elezioni provinciali. Assente Carmelo D'Angelo (ma non Stefano Castellino), che pure fin da subito si era affiancato alle posizioni del presidente. "D'Angelo - ha detto D'Orsi - invece che salire sul carro vuole salire direttamente sui cavalli"
Quello che per molti è un movimento che parte dal basso per il bene della provincia è però, da un punto di vista strettamente politico, una "riserva" di voti ad uso del presidente della Provincia. D'Orsi durante l'incontro con i giornalisti ha parlato dell'"esigenza improcrastinabile di dare al territorio le risposte che attende su temi come l'acqua, il precariato e la viabilità".
L'idea è quella di sollecitare gli esponenti politici agrigentini, comunque non invitati questa mattina, "per dare risposte concrete ad una terra dimenticata". I temi sono quelli cari al presidente: aeroporto, autostrade e patto di stabilità. "Lombardo è disponibile affinchè si realizzi una struttura aeroportuale, attendiamo di vedere se c'è qualcun'altro che lo vuole sostenere".
D'Orsi, comunque, ha confermato di non voler fuoriuscire dal Mpa. "Sono autonomo ma ho lealtà verso chi mi ha permesso di diventare presidente della Provincia. La stessa lealtà che avrò con chi si propone di affrontare con me il percorso futuro". Per quanto riguarda poi la presentazione di una lista e di un candidato a sindaco D'Orsi frena. "Un sindaco si sceglie in rapporto ad una coalizione. Se ce ne saranno di più preparati saremo pronti a discuterne. Abbiamo un'interlocuzione aperta con Mpa, Fds e Terzo polo e non disdegneramo la loro partecipazione".
Inchiesta Provincia
D'Orsi: "Ho piena fiducia nella magistratura"
"Agrigento può contare su una Procura fatta di persone serie che so faranno piena chiarezza sulle accuse infondate che mi sono state rivolte". Così il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi ha commentato, per la prima volta dopo la notifica di dodici avvisi di comparizione, l'inchiesta che sta scuotendo l'ente da lui diretto. L'esponente Mpa, che più volte ripete la propria fiducia nei procuratori, non risparmia però qualche punta di ironia. "Ho saputo che potrei ricevere un avviso di garanzia dai giornali, non perché me un giudice me lo abbia notificato - ha dichiarato-".
La difesa del proprio operato, così come quello della propria amministrazione è totale. "Ho ridotto le spese di rappresentanza dai 260mila euro del 2006, agli 80 mila euro nel 2010 - ha detto -. Quest'anno siamo appena a cinquemila euro spese con un monte massimo di 20mila".
Per quanto riguarda le fatture, spesso secondo la Procura prive di intestazione dell'Ente D'Orsi ribatte che alla Provincia regionale di Agrigento le ricevute sono state realizzate sempre nello stesso modo negli ultimi venti anni. "Se ci sono state irregolarità negli ultimi 3 anni allora ci sono state anche nei precedenti diciassette."
Circa poi la contestazione di alcuni appalti concessi con affidamento diretto D'Orsi replica che, "l'affidamento diretto è consentito dalla legge per importi sotto i ventimila euro" e riduce l'importo diffuso dalla stampa per il costo dell'hospitality offerto alla compagnia del musical "I promessi sposi", ovvero 33mila euro. Un importo secondo il presidente congruo e comunque irrisorio rispetto al ritorno di immagine di cui ha goduto la provincia di Agrigento dalla presenza dello spettacolo nella Valle.
Rigassificatore, Gallo: "Perché D'Orsi non ha rispettato la volontà del Consiglio?"
Il consigliere provinciale de La Destra, Roberto Gallo, ha presentato un'interrogazione con risposta scritta al presidente della Provincia Eugenio D'Orsi in merito alla mancata costituzione come parte civile della Provincia regionale di Agrigento nonostante gli indirizzi dati proprio da aula "Giglia".
"Il Consiglio provinciale - si legge - si è espresso a maggioranza assoluta sulla contrarietà alla realizzazione del suddetto impianto industriale, e successivamente si è espresso a maggioranza sulla necessità che la Provincia di Agrigento si costituisse in giudizio sulla vicenda . E' noto che già il Tar Lazio ha accettato il ricorso contro la realizzazione del rigassificatore , in quanto alcune procedure autorizzative erano illeggittime . Valutato che prossimo 19 luglio è prevista l'udienza presso il Consiglio di Stato, che dovrà pronunciarsi su un controricorso da parte del "cartello pro rigassificatore, chiedo di sapere cosa ha fatto il presidente D'Orsi per rispettare l'orientamento del Consiglio Provinciale, e sopratutto, visto che a tutt'oggi ha disatteso , a mio avviso, i deliberati del Consiglio come si intende rimediare al tempo perduto".
Bilancio di previsione 2011
Raimondo Buscemi: "Si rischia la gestione provvisoria"
Mentre il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi rilascia dichiarazioni rassicuranti circa l'iter previsto per il bilancio di previsione 2011, il presidente di aula "Giglia" lancia l'allarme:"Si va verso la gestione provvisoria, e il possibile dell'Ente". "Entro questo termine infatti - dice Buscemi - il bilancio avrebbe dovuto essere esaminato ed approvato dal Consiglio Provinciale, ma ad oggi, nonostante sia trascorso parecchio tempo dall'approvazione dello schema di bilancio da parte della Giunta provinciale, lo stesso schema non è stato restituito all'Amministrazione dai revisori dei conti che dovevano esprimere il loro parere. Non capisco i motivi di questo ritardo, tanto più che in ogni caso passeranno almeno quindici giorni prima che il bilancio possa approdare in consiglio provinciale, secondo quanto previsto dalla legge per la presentazione degli emendamenti, il che significa che non avremo la possibilità di approvarlo prima della fine del mese di luglio. Un ritardo che si tradurrà nella gestione provvisoria, e quindi nel blocco dell'attività della Provincia, visto che al di fuori delle spese ordinarie non ci sarà la possibilità di effettuare nuovi impegni di spesa. Il Consiglio Provinciale valuterà attentamente la relazione dei revisori dei conti, ma è chiaro che i tempi si allungano notevolmente, e non certo per colpa dei consiglieri che da tempo sono pronti all'esame dello schema di bilanci". I tempi, tra l'altro, potranno essere dilatati ulteriormente dalla presenza di numerosi emendamenti pesentati dal Pdl. Il bilancio poi era stato argomento di confronto tra D'Orsi e Buscemi: il presidente della Provincia aveva minacciato le dimissioni se il Consiglio non avesse approvato l'atto, salvo poi vedersi rispondere dal presidente di aula "Giglia" che la responsabilità dei ritardi era imputabile alla Giunta.
AGRIGENTOWEB
2 LUGLIO
Bilancio 2011, il Presidente del Consiglio Provinciale: "Si va verso gestione provvisoria, possibile blocco attività Ente".
Il Presidente del Consiglio Provinciale di Agrigento dr. Raimondo Buscemi esprime preoccupazione per la mancata approvazione del bilancio di previsione 2011 entro il 30 giugno. "Entro questo termine infatti - dice Buscemi - il bilancio avrebbe dovuto essere esaminato ed approvato dal Consiglio Provinciale, ma ad oggi, nonostante sia trascorso parecchio tempo dall'approvazione dello schema di bilancio da parte della Giunta Provinciale, lo stesso schema non è stato restituito all'Amministrazione dai revisori dei conti che dovevano esprimere il loro parere.
Non capisco i motivi di questo ritardo, tanto più che in ogni caso passeranno almeno quindici giorni prima che il bilancio possa approdare in consiglio provinciale, secondo quanto previsto dalla legge per la presentazione degli emendamenti, il che significa che non avremo la possibilità di approvarlo prima della fine del mese di luglio. Un ritardo che si tradurrà nella gestione provvisoria, e quindi nel blocco dell'attività della Provincia, visto che al di fuori delle spese ordinarie non ci sarà la possibilità di effettuare nuovi impegni di spesa. Il Consiglio Provinciale valuterà attentamente la relazione dei revisori dei conti, ma è chiaro che i tempi si allungano notevolmente, e non certo per colpa dei consiglieri che da tempo sono pronti all'esame dello schema di bilancio".
Siculiana, promosso un incontro tra i cittadini
"Incontriamoci per dialogare e riflettere...il silenzio non aiuta" è il titolo di un seminario che si svolgerà sabato 2 luglio alle 20.00 nell'atrio della Chiesa del Santissimo Crocifisso di Siculiana. Una serata voluta dai parroci del paese, Don Leopoldo Argento e Don Pino Agozzino, per riflettere sulle tristi vicende delle "combustioni"che hanno colpito la comunità siculianese. All'incontro interverranno il Sindaco di Siculiana Mariella Bruno, il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento Eugenio D'Orsi, il Comandante della Radiomobile di Agrigento Cosimo Vizzino, il Direttore della Caritas Diocesana di Agrigento Valerio Landi, il Vicario Generale di Agrigento Melchiorre Butera e l'ex Sindaco di Palma di Montechiaro Rosario Gallo. L'incontro avrà l'obiettivo di parlare alle coscienze e muovere il senso civico.
Federalberghi: "Basta giochi politici, il turismo necessita di professionalità"
La sezione provinciale di Federalberghi, associazione di categoria maggiormente rappresentativa in Italia con i suoi 34.000 alberghi associati, invita l'amministrazione comunale di Agrigento guidata dal Sindaco Marco Zambuto a porre grande attenzione al nome che vorrà associare alla delega di Assessore comunale al Turismo della città dei Templi, nel previsto rimpasto di giunta.
"La città di Agrigento ha nel turismo il vero motore economico che deve dare reali possibilità di sviluppo; è arrivato il momento di fare delle scelte serie e strategiche affinché il futuro della città ed il rilancio dell'amministrazione comunale, del presente e del futuro, vengano gestite con professionalità - questa l'affermazione del Presidente di Federalberghi Agrigento Francesco Picarella - Le continue dichiarazioni di questo o quel soggetto politico finalizzato solo a perseguire un interesse personale e non a creare reali condizioni di sviluppo, fa si che ad un anno dalle elezioni amministrative, constatiamo un rallentamento dell'azione dell'amministrazione attiva, percependo la sensazione di essere più attenta a stipulare accordi politici e non pensare ad un miglioramento delle condizioni economiche e sociali della città. - afferma ancora Picarella -
Così per come il settore urbanistica e lavori pubblici, la carica di Assessore al Turismo di una qualsiasi amministrazione deve uscire fuori da logiche di spartizioni politiche, e proprio con questa convinzione, invitiamo il Sindaco di Agrigento a nominare quale Assessore al Turismo un professionista del settore, così che si possa realmente avere un interlocutore preparato nella soluzione dei problemi turistici agrigentini, e garantire un futuro migliore alle aziende che hanno investito sul territorio capitali rischiando del proprio e credendo fortemente nello sviluppo di questa terra. Una interlocuzione professionale e sinergica tra pubblico e privato e quanto di più auspicabile in questo momento di difficoltà economica del comparto turistico.
SICILIA 24 H
3/7
Rigassificatore, Gallo (La Destra) incalza D'Orsi
Alla vigilia del pronunciamento del Consiglio di Stato, atteso per il 19 luglio, sul ricorso proposto da Enel Nuove Energie e dal Comune di Porto Empedocle contro la sentenza del Tar del Lazio dello scorso 14 dicembre, che di fatto ha bloccato l'iter di realizzazione del terminale di rigassificazione nella zona Asi di Porto Empedocle, si riaccende il dibattito politico. Il consigliere provinciale di Agrigento de La Destra, Roberto Gallo ha annunciato una interrogazione nella quale si chiede al presidente D'Orsi di rispettare la contrarietà espressa dal Consiglio provinciale e di tenere conto della costituzione dell'Ente come Parte Civile. Nel ribadire la contrarietà dell'opera, Gallo chiede di sapere cosa ha fatto il presidente della provincia D'Orsi per rispettare l'orientamento del Consiglio Provinciale e come intende rimediare al tempo perduto alla luce del fatto - sostiene - che sono stati disattesi tutti i deliberati del Consiglio provinciali.
2/7
Provincia, Buscemi augura buon lavoro al nuovo questore di Agrigento
Il Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi, a nome suo e di tutto il Consiglio Provinciale, si congratula per l'insediamento del nuovo questore di Agrigento Giuseppe Bisogno che sostituisce Girolamo Di Fazio, promosso al grado di primo dirigente e trasferito a Roma.
"Il compito che aspetta il nuovo Questore di Agrigento non è dei più semplici in una provincia investita da profondi fenomeni di criminalità organizzata dove la mafia è ancora presente nel territorio grazie anche alle precarie condizioni economiche che aprono spazi al proliferare della criminalità organizzata. Auguro al Dott. Bisogno di continuare con grande efficacia la battaglia contro la criminalità organizzata che ha raggiunto, nella nostra provincia, notevoli traguardi investigativi. Mi sento di condividere il messaggio del nuovo questore - ha dichiarato Buscemi - il quale auspica che la gente si liberi dalla paura affinché anche in questa provincia si possa vivere serenamente. E' compito della politica, oltre che della società, aiutare le forze dell'ordine al cambiamento culturale richiesto dal Questore. Il Consiglio Provinciale di Agrigento sarà sempre disponibile, per quanto attiene alle proprie competenza, a collaborare con le forze dell'ordine e la magistratura per rendere più sicura e più vivibile questa provincia. Un vivo ringraziamento va al questore Girolamo Di Fazio, il quale in questi anni, si è speso, con grandi risultati investigativi, per rendere più sicura e più vivibile questa provincia. Sono certo che, anche nel nuovo incarico a Roma, il Dott. Di Fazio, uomo di grande esperienza professionale, riuscirà a raggiungere altri importanti traguardi".
Carmelo D'Angelo: "D'Orsi lasci il Mpa e sia sintesi tra Berlusconi e Lombardo"
Questa settimana il consigliere provinciale, Carmelo D'Angelo, ha incontrato gli amici del collegio di Licata per discutere della situazione politica generale ed in particolare quella della provincia di Agrigento. Al termine di questi incontri, a cui hanno partecipato consiglieri comunali ed amministratori dei comuni del collegio, lo stesso consigliere ha diramato una nota che di seguito riportiamo: «Appare necessario rilanciare l'azione politico - amministrativa della provincia di Agrigento» - ha dichiarato il presidente della commissione Ll.Pp. della provincia «con progetti che concretamente rilancino il territorio e che si realizzino in tempi certi». «Il presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi,» - ha esortato D'Angelo - «farebbe bene a sganciarsi dal Movimento per l'Autonomia che rischia di farlo scivolare irrimediabilmente a sinistra, andare oltre i partiti e siglare un patto con tutte le forze che hanno a cuore le sorti della provincia». «Sono maturi i tempi per abbandonare le formule tecniche e ridare dignità alla politica», - ha dichiarato ancora il consigliere provinciale «cercando di interloquire sia con il governo nazionale che con il governo regionale per portare risorse ed infrastrutture in provincia di Agrigento». «Essere parte in una diatriba politica e non sintesi di una proposta politica» - ha concluso Carmelo D'Angelo - «significherà rinunciare all'aeroporto, all'ammodernamento della SS 189 e a tutte quelle iniziative che, ove realizzate, possono riscattare la nostra terra».
Bilancio Provincia, Buscemi: possibile blocco attività Ente
Il Presidente del Consiglio Provinciale di Agrigento Raimondo Buscemi esprime preoccupazione per la mancata approvazione del bilancio di previsione 2011 entro il 30 giugno. "Entro questo termine infatti - dice Buscemi - il bilancio avrebbe dovuto essere esaminato ed approvato dal Consiglio Provinciale, ma ad oggi, nonostante sia trascorso parecchio tempo dall'approvazione dello schema di bilancio da parte della Giunta Provinciale, lo stesso schema non è stato restituito all'Amministrazione dai revisori dei conti che dovevano esprimere il loro parere. Non capisco i motivi di questo ritardo, tanto più che in ogni caso passeranno almeno quindici giorni prima che il bilancio possa approdare in consiglio provinciale, secondo quanto previsto dalla legge per la presentazione degli emendamenti, il che significa che non avremo la possibilità di approvarlo prima della fine del mese di luglio. Un ritardo che si tradurrà nella gestione provvisoria, e quindi nel blocco dell'attività della Provincia, visto che al di fuori delle spese ordinarie non ci sarà la possibilità di effettuare nuovi impegni di spesa. Il Consiglio Provinciale valuterà attentamente la relazione dei revisori dei conti, ma è chiaro che i tempi si allungano notevolmente, e non certo per colpa dei consiglieri che da tempo sono pronti all'esame dello schema di bilancio".