GIORNALE DI SICILIA
L'esponente dell'Mpa lancia la candidatura dell'ambientalista: ne condivido le scelte
Il presidente D'Orsi: «Io alle prossime elezioni voterei per Arnone»
Agrigento, in questi anni, nulla di significativo è accaduto e ora, nel tempo stretto che precede le prossime elezioni amministrative, siamo in presenza del nulla, delle solite facce e delle consolidate promesse mai mantenute». Lo dice il presidente della Provincia di Agrigento Eugenio D'Orsi a proposito delle prossime elezioni amministrative. «Arnone è da sempre vicino alla gente - aggiunge-, pronto a mettere la faccia a difesa dei diritti della comunità e delle fasce più
deboli. Non teme nulla e spinge la gente ad occuparsi della cosa pubblica, ed aprire gli occhi assumendosi totalmente le proprie responsabilità. E da oltre vent'anni in prima linea per la difesa dell'ambiente, e si è spesso scontrato con poteri forti i cui interessi andavano nella direzione opposta. Non da Presidente della Provincia o da esponente politico - conclude D'Orsi -,ma da cittadino, per queste ragioni e per le indiscusse capacità che gli riconosco, voterei Peppe Arnone».
Risolta la crisi, quattro le nuove nomine: si tratta di Renato Bruno, Giuseppe Gramaglia, Pietro Mirotta e Ignazio Sciortino
Zambuto presenta la nuova giunta - Arriva il Pid, e il PdL "raddoppia"
Ieri mattina il giuramento al Comune, nelle prossime ore l'assegnazione delle deleghe
In mattinata le dimissioni di Giovanni Barbera dal coordinamento cittadino. Ma sono state subito respinte da Nino Bosco: «Non se ne parla neanche».
Dopo una lunga attesa ecco i nuovi assessori del Comune di Agrigento. Quattro nomine «esclusivamente personali e non politiche» - ha rimarcato in conferenza stampa il sindaco Marco Zambuto - per integrare i posti vacanti e completare l'esecutivo che, probabilmente, concluderà la legislatura. Una giunta presentata «dal profilo marcatamente civico e non sacrificata alle pressioni e alle logiche delle lottizzazioni politiche».
Confermata in blocco l'attuale squadra, per rilanciare l'azione amministrativa Zambuto ha scelto due medici, un avvocato ed un ingegnere. I neo assessori sono Renato Bruno, 53 anni, medico; Giuseppe Gramaglia, 51 anni, anche lui medico; Pietro Mirotta, 34 anni, avvocato, e Ignazio Sciortino, 68 anni, ingegnere.
Ieri mattina la presentazione alla stampa e la cerimonia di giuramento a cui non ha potuto, però, essere presente Sciortino perché fuori sede. Quattro professionisti ma certamente non estranei alla politica, anzi. Renato Bruno, di ispirazione di centro sinistra, nel 2003 è stato eletto al Consiglio provinciale di Agrigento nella lista denominata "Birritteri presidente".
Giuseppe Gramaglia, di centro destra, di ispirazione cattolica, è consigliere comunale dal 1997 quando è stato eletto nella lista del Partito popolare italiano. Nel 2001 rieletto con Democrazia Europea e nel 2007 con l'Udc per poi transitare nel Pid. «Ma oggi sono in giunta - ha detto - a titolo personale, il partito non c'entra».
Pietro Mirotta, il più giovane degli assessori, è stato candidato nel 2007 al consiglio comunale di Agrigento risultando il primo dei non eletti nella lista della Margherita. Per alcuni anni vicino alle posizioni, del senatore Benedetto Adragna oggi si dice «indipendente, libero professionista impegnato con entusiasmo in politica con l'obiettivo di contribuire a risolvere i problemi della città. Pronto a dare l'esempio alla casta sacrificando anche l'indennità e mettendoci del proprio».
Ignazio Sciortino èil più "anziano" della pattuglia dei neo assessori. Socialista di lungo corso, già a capo del Genio civile di Agrigento e Catania, è stato candidato alle regionali del 2006 con il Movimento per l'Autonomia risultando il primo dei non eletti. Consulente del Comune di Siculiana, Sciortino, da alcuni mesi è componente del direttivo provinciale del Pdl. Una nomina che ha creato qualche scompenso. Già in mattinata si sono registrate le dimissioni di Giovanni Barbera da coordinatore cittadino e componente del partito. Dimissioni, però, prontamente rigettate dal coordinatore provinciale Nino Bosco.
Nella risoluzione del rimpasto non ha tenuto conto dei diktat romani dell'Udc, il suo partito: «Io sono contro la politica del "tavolino"».
Zambuto: «Servire il Comune, ma non servirsene»
«Servire il Comune di Agrigento e non servirsene. Le persone con le loro competenze prima ancora dei partiti». È questo il motto del sindaco Marco Zambuto su cui si è voluto soffermare annunciando i nomi dei nuovi assessori e spiegando la linea adottata. Sembravano certi gli ingressi di Fli, Udc e negli ultimissimi giorni anche di Api ed, invece, Zambuto ha fatto scelte diverse cogliendo di sorpresa anche chi respirava aria di nomina e si sentiva cori più di un piede in giunta vedi, innanzitutto, Carmelo Settembrino e Maurizio Calabrese. Nel nuovo esecutivo dentro Pdl, Pid ed alcuni esponenti d'area di sinistra seppur non appartenenti a partiti. Non c'è neppure l'Udc, il partito dello stesso sindaco Zambuto che nei giorni scorsi aveva ricevuto dai leader regionali dello scudo crociato il preciso diktat di comporre una squadra che comprendesse Pd ed Mpa.
Sindaco Zambuto perché questa decisione?
«Le rispondo con la franchezza di chi è consapevole di ricoprire un ruolo delicato di guida di
una città come Agrigento con tante emergenze ancora aperte. Ebbene, ho detto un secco "no" ad Mpa e Pd che volevano ricreare il cosiddetto "tavolino", ovvero ragionare sul piano delle spartizioni e delle lottizzazioni politiche. Mi sono fermamente opposto all' asse Di Mauro-Capodicasa che rappresenta la conservazione di un modo di far politica che combatto con fervore sin dalla mia elezione. Non ci sto e non ci sta la città che si ritrova a pagare anni di gestione clientelare. E' ora di dire basta a questi sistemi che hanno portato il Comune ad avere anche oltre 40 milioni di debiti».
Gli assessori che ha nominato hanno, comunque, una storia politica. E' con questa giunta che terminerà la legislatura?
«Sono tutte persone principalmente perbene e professionisti stimati a cui ho chiesto un impegno di responsabilità per la città indipendentemente dal loro percorso politico. Ho scelto gli uomini che ritengo giusti per continuare ad amministrare al meglio. Sono contento che abbiano risposto positivamente alla mia proposta. E' chiaro che siamo aperti a chiunque voglia sposare il nostro progetto. Ma si dovranno mettere da parte i vecchi metodi della politica ragionata sui numeri delle poltrone, sull'imposizione dei nomi. Qui occorrono fatti concreti per il bene di Agrigento».
Quale potrà essere la reazione del suo partito, l'Udc?
«Io sono e resto dell'Udc. Ma sono principalmente il sindaco di Agrigento. Più che alle casacche penso al futuro della mia città che desidero continuare a guidare. Agrigento prima di qualsiasi partito e coni partiti purché finalmente si volti pagina portando a compimento i nostri tanti progetti di sviluppo. I,a politica deve dare risposte concrete. Dove sono i nostri rappresentanti eletti a Roma e a Palermo? C'è un ritardo dei partiti rispetto alle esigenze della società civile. E questo non possiamo consentirlo».
Quando l'assegnazione delle deleghe?
«Saremo operativi prestissimo anche perché non c'è tempo da perdere».
NUOVE ENERGIE. Attesa, dopo la sententa del Tar
Rigassificatore, oggi la decisione del Cga
È prevista per oggi la la decisione del Consiglio di Stato sulla realizzazione del rigassificatore a Porto Empedocle. Il Cga dovrà esprimersi in merito al ricorso presentato da Enel Nuove Energie dopo che una sentenza del Tar del Lazio, aveva stoppato il progetto accogliendo le richieste del Comune e della Camera di commercio di Agrigento, di Legambiente e del Codacons. Nel dettaglio, il progetto consiste nella realizzazione, all'interno dell' area del porto, di un terminale
di rigassificazione di gas naturale liquefatto, con una capacità di 8 miliardi di metri cubi all' anno.
L'iniziativa prevedrebbe anche 50 milioni di opere compensative e a fianco alle misure una tantum ci sarebbero contributi economici annuali e interventi continuativi in fase di esercizio di 6 milioni anno. Inoltre, al fatturato del rigassificatore sarebbero legati incassi di Iva per 30 milioni di euro l'anno.
PROVINCIA
CAVALLI ARABI DIPINTI
La galleria espositiva della Scala Reae al palazzo della Provincia, in piazza Aldo Moro, ospita la nuova mostra del pittore Pippo Vaccaro intitolata Il Cavallo arabo nei coloridi Sicilia. in esposizione 25 tele che mettono in evidenza il connubio dei colori della terra siciliana con il cavallo arabo: elemento molto presente nell'isola. La mostra sarà visibile fino ai 22 luglio, dal lunedì a venerdì dalle 9 alle 13.
PROVINCIA
Turismo, fatto un depliant multimediale
La Provincia Regionale di Agrigento, in collaborazione cori la facoltà di Umanistica Informatica dell'Università di Pisa, ha realizzato un nuovo depliant multimediale. «Si tratta - dice l'assessore provinciale alla Promozione Turistica Angelo Biondi di un sistema di comunicazione che coniuga il vecchio depliant con il messaggio multimediale, facilmente acquisibile, fotografando con il telefonino il codice QR riportato nel depliant», La presentazione del nuovo depliant e dei collegamenti multimediali sarà effettuata giovedì.
ATO AG2. Gli operatori ecologici ieri non hanno effettuato il servizio di raccolta e smaltimento. Nessuna intesa con i sindacati
Allarme rifiuti, sciopero selvaggio - Partite e denunce per i netturbini
Le imprese hanno inviato le lettere di contestazione per abbandono del posto di lavoro
La Gesa ha inviato una richiestadi chiarimento alle ditte mentre per oggi la situazione rimane incerta. Possibile una nuova giornata di fermo totale.
Interruzione di pubblico servizio e abbandono arbitrario del posto di lavoro. Di queste accuse dovranno rispondere dinanzi le sedi competenti, gli operatori ecologici del raggruppamento temporaneo di imprese che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti per la Gesa Ag2. Ieri mattina, infatti i netturbini non si sono presentati nelle sedi delle imprese di riferimento, fatta eccezione per alcuni di quelli che si occupano dello spazzamento a San Leone. Niente raccolta dei rifiuti ad Agrigento e negli altri 18 comuni dell'Ato di riferimento e niente conferimento in discarica. Cassonetti pieni e odori nauseabondi a causa delle alte temperature hanno già invaso le strade e la Valle dei Templi e non è detto che oggi la situazione non si ripeta. Già ieri mattina le imprese hanno fatto partire le lettere di contestazione a tutti i lavoratori che si sono arbitrariamente astenuti dal lavoro senza aver concordato alcuna forma di lotta regolamentata per legge con i loro sindacati. «Il fermo dei netturbini commentano i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Alfonso Buscemi, Nino Stella e Giovanni Manganella - altro non è che il risultato delle scelte imposte dalla maggioranza dei sindaci dell'Ato Ag2 che hanno deciso di fare cassa sulla pelle dei lavoratori pianificando a tavolino licenziamenti di massa ed offrendo pessimi servizi e distruggendo quanto di buono, poco perla verità, si era fatto in passato. Inoltre si continua a viaggiare in ritardo con gli stipendi, cosa questa che non può che infervorare ancora di più gli animi». Ma anche le imprese, che vantano crediti con Gesa per oltre 11 milioni di euro, ignare fino a ieri mattina dello sciopero selvaggio, hanno ricevuto una comunicazione scritta da Gesa per mancata esecuzione del servizio. «Ci viene chiesto conto e ragione — spiega Giancarlo Alongi manager di Iseda —di qualcosa di cui non eravamo a conoscenza e che non abbiamo potuto prevedere. Ieri mattina dlavanti ai cancelli non c'era nessuno degli operai, abbiamo solo potuto prendere atto della loro assenza arbitraria e far partire le lettere di conte- stazione». Sul fronte dei pagamenti i netturbini attendono gli stipendi di maggio e giugno mentre settimana scorsa hanno ricevuto la quattordicesima per intero. Ma l'attenzione di tutti è puntata all'assemblea dei soci di Gesa in programma per domani.
NUOVO BANDO
Domani assemblea dei soci del Cda
In attesa della riunione di domani, le imprese stanno prendendo visione del nuovo bando per l'affidamento dei servizi, visto che hanno tempo fino al 30 agosto per parteciparvi con l'apertura delle buste prevista per il 20 settembre. I lavoratori invece, proprio perle conseguenze del bando, sono preoccupati dai tagli che questo prevede, tagli voluti da quasi tutti i sindaci dell'Ato. Intanto i sindacati con- federali hanno contattato i sindaci di Agrigento, Favara, Raffadali e Porto Empedocle, per intervenire affinchè il bando possa essere annullato anche se è già stato pubblicato. Infatti, fino a che le buste non vengono aperte dopo l'espletamento della gara, la stessa può essere stoppata. Tutto dunque, se la politica non peggiora le cose ulteriormente, può ancora essere rivisto.
AGRIGENTO. Il Circolo Rabat, nell'ambito del progetto "Goletta Verde', ha monitorato la qualità delle acque
"Il mare è pieno di coliformi fecali" - Non superano il limite, niente divieto
I dati delle analisi evidenziano una concentrazione del batterio «Escherichia Coli», presente nelle feci: 375, il massimo consentito è 500.
Il tratto di mare antistante la spiaggia del "Mare Nostrum" di San Leone è ai limiti di legge, i valori riscontrati dalle analisi chimiche effettuate sulle acque sono di poco inferiori ai limiti normativi, dunque non è possibile apporvi il divieto di balneazione.
È quanto emerge dalla relazione presentata questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, dal Circolo "Rabat" Legambiente di Agrigento, il quale, nell'ambito del progetto "Goletta Verde", ha eseguito il monitoraggio dello stato di qualità delle acque nella zona di "Mare Nostrum' a San Leone, I dati evidenziati dalle analisi determinerebbero infatti una concentrazione di 373 UFC (unità formanti colonie) /100 ml del batterio "Escherichia Coli", presente di norma nelle feci, su un limite di 500 previsto dal decreto legislativo del 31 marzo 2010, e un numero di "Enterococchi intestinali" pari a 172 UFC/100 ml su un massimo previsto pari a 200. Tali valori, come spiegano Claudia Casa, Marco Interlandi e Daniele Gucciardo, coordinatori del Circolo agrigentino di Legambiente, sono effettivamente inferiori ai limiti di legge, ma indicherebbero senza ombra di
dubbio la presenza, in quella zona di mare, di scarichi fognari non depurati. «Nell'ambito della campagna "Goletta Verde" - affermano Daniele Gucciardo e Marco Interlandi- abbiamo deciso di effettuare dei controlli, oltre che alla foce del fiume Akragas, anche nelle acque del Mare Nostrum. Ebbene, i risultati da noi ottenuti non sono per niente tranquillizzanti: il mare, stando alla legge, non è inquinato e pertanto non può essere apposto il divieto di balneazione, ma i livelli di coliformi fecali sono comunque preoccupanti, poiché, pur essendo di poco inferiori ai limiti previsti, sono comunque presenti in una quantità 5 volte maggiore rispetto a quella riscontrabile in acque definibili "pulite". La causa di tutto ciò è, con molta probabilità, la presenza di un guasto alla rete fognaria o un allaccio abusivo alla condotta di acque bianche. Pertanto, chiediamo agli enti preposti di effettuare dei controlli per risolvere al più presto il problema».
A Gucciardo e Interlandi fa eco Claudia Casa, che afferma: «Poichè siamo in possesso di dati certi sui quali riflettere, chiediamo innanzitutto che cessino le polemiche scatenate in questi giorni riguardo la qualità del mare agrigentino. Come prima cosa, bisognerebbe fare dei controlli meticolosi su quello che è l'attuale sistema con il quale si depurano i reflui fognari della zona di San Leone, compresi tutti i vari impianti e centraline».
MANOVRA FINANZIARIA. Il primo scatto, di tre mesi, partirà dal 2013. La novità entrerà a regime entro il 2032
Pensioni, ecco come cambiano - Le donne vanno a casa a 65 anni
Le più penalizzate le donne con meno di 51 anni. Quelle di età superiore potranno ancora godere della pensione di vecchiaia a 60 anni.
Innalzamento età pensionabile delle donne nel privato con scaglioni progressivi fino al 2032; interventi anche per chi ha più 40 annidi contributi; blocco rivalutazioni per pensioni medio-alte; dal 2013 innalzamento dell'età pensionabile adeguandolo alle aspettative di vita: sono le principali novità in materia di pensioni contenuti nella manovra finanziaria a cui ha lavorato a lungo il ministro per l'Economia Giulio Tremonti.
Rivalutazione
Il punto più controverso è il blocco delle rivalutazioni. Scatta per i trattamenti superiori ai 2300 euro che nel biennio 2012-2013 rimarranno perciò fermi. Gli assegni compresi fra 1.402 e 2.337 euro verranno rivalutati al 70%. Infine le pensioni d'oro. Qui c'è un vero e proprio prelievo, da agosto 2011 a tutto il 2014, pari al 5% per chi incassa fra i 90mila e i l50mila euro all'anno e del 10% per quelle ancora più alte, per la parte eccedente i 150mila euro.
Età pensionabile
L'agganciamento tra requisiti pensionistici e aspettative di vita avverrà nel 2013, con un primo scatto di tre mesi. Poi ogni tre anni ci sarà un ulteriore innalzamento di 3-4 mesi. Significa che nel 2050 per andare in pensione ci vorranno 70 anni.
Donne
Un capitolo fondamentale riguarda l'età pensionabile delle donne che, anche nel privato viene portata a 65 anni entro il 2032. Il passaggio è spalmato nell'arco di vent' anni. li primo scatto avviene il primo gennaio 2020, quando il requisito anagrafico, rispetto agli attuali 60 anni, viene incrementato di un mese. Quindi sì procede con ulteriori due mesi a decorrere dal
gennaio 2021, tre mesi l'anno successivo, quattro mesi nei 2023 (sempre a partire dal primo gennaio), cinque mesi nel 2024, e infine sei mesi per ogni anno successivo fino al 2031 e gli ultimi cinque nel 2032. Sommando fra loro gli effetti di questi provvedimenti, si ottiene il seguente risultato: le più penalizzate sono le donne con meno di 51 anni. Quelle di età superiore, infatti, potranno ancora godere della pensione di vecchiaia a 60 anni, e subiranno solo l'adeguamento alle speranze di vita a partire dal 2013. Dopo il 2020 invece l'età pensionabile sale per tutte le lavoratrici: dunque, le donne con meno di 51 anni subiranno gli effetti di entrambe le misure, pur in forma graduale. Le donne che andranno in pensione nei 2032, anno in cui la soglia dei 65 anni sarà maturata, lavoreranno 7 anni e due mesi in più rispetto a ora.
Quarant'anni
L'intoccabilità dei 40 anni di contributi (che permettono di andare in pensione indipendentemente dall'età anagrafica) era già stata toccata dalla "finestra mobile" che prevedeva 12 mesi di attesa per incassare la pensione. Ora c'è un provvedimento che riguarda specifiche limitazioni: chi ha 40 anni di contributi dovrà aspettare un mese in più nel 2012, due mesi nel 2013 e tre nel 2014.
LA SICILIA
D'Orsi lancia la candidatura di Arnone a sindaco
Il presidente della Provincia regionale di Agrigento Eugenio D'Orsi, esponente del Movimento per l'Autonomia di Raffaele Lombardo e Roberto Di Mauro scende in campo per sostenere la candidatura a sindaco di Giuseppe Arnone. E lo fa con una nota ufficiale diramata su carta intestata della Provincia regionale di Agrigento. «Si farebbe un errore madornale - scrive - se si considerasse come un semplice, normale stato d'animo insoddisfatto quello che è un dato obiettivo, cioè una pubblica, diffusa opinione nei confronti di una classe politica assente dal territorio e lontana dai problemi reali della gente. Sono ormai un elemento del panorama politico confusione, imbarazzo, insicurezza, mancato rispetto delle regole, bunga bunga, etc. Ma la generalizzazione è divenuta un dato, che deve essere preso come tale, realisticamente: un dato che va al di là del criticismo endemico. L'indegnità di pochi ridonda inevitabilmente in discredito di tutti, Il non essere disposti di tanti cittadini a portare ancora acqua all'interesse di chi appartiene a giri di interesse e di potere, invisibili e talora occulti: giri che operando spesso fuori, o contro la legge, mi inducono a ritenere come unica strada percorribile - sempre che si voglia - di candidare a sindaco della città di Agrigento Peppe Arnone.
«Ad Agrigento, in questi anni, nulla di significativo è accaduto e ora, nel tempo stretto che precede le prossime elezioni amministrative, siamo in presenza del nulla, delle solite facce e delle consolidate promesse mai mantenute. Arnone è da sempre vicino alla gente, pronto a mettere la faccia a difesa dei diritti della comunità e delle fasce più deboli. Non teme nulla e spinge la gente ad occuparsi della cosa pubblica, ad aprire gli occhi assumendosi totalmente le proprie responsabilità. Diciamoci la verità E' scontroso, forse antipatico, rompiballe, ma profondamente onesto. Se così non fosse, non riterreste che i molti nemici che lo vogliono a terra non avrebbero di già trovato le maniere per farlo fuori? Non da Presidente della Provincia o da esponente politico, ma da cittadino, per queste ragioni e per le indiscusse capacità che gli riconosco, voterei Peppe Arnone".
STAMATTINA LA DECISIONE DEL CONSIGLIO DI STATO
Rigassificatore, il giorno del giudizio
«E' una giornata decisiva per il futuro del rigassificatore di Porto Empedocle perche' dalla decisione del Consiglio di Stato dipendera' il destino di questo investimento cosi' importante. Speriamo di non ritrovarci di fronte a una nuova puntata negativa dopo il caso scandaloso di Porto Tolle». Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, in attesa dell' udienza del Consiglio di Stato che decidera' oggi sul ricorso presentato dall' Enel sul rigassificatore di Porto Empedocle dopo il blocco del progetto. E' un' opera strategica per la diversificazione degli approvvigionamenti di gas, nonche per lo sviluppo della Sicilia: in ballo ci sono 800 milioni di investimenti, 50 milioni di opere compensative per lo sviluppo del territorio e centinaia di posti di lavoro", ha continuato il leader sindacale, che ha ricordato come sia un progetto condiviso dalla Regione, da Confindustria e dai sindacati.
«Quando si parla di sviluppo e di crescita del Paese, bisognerebbe ricordare a tutti che lo sviluppo del territorio si fa avviando questi investimenti in infrastrutture, non aspettando Godot", ha concluso Bonanni. Anche il presidente Regionale di Confindustria Ivan Lo Bello è intervenuto sulla vicenda "Sono convinto che domani (oggi per chi legge) il Consiglio di Stato sapra' valutare le pretestuose tesi sostenute dal Comune di Agrigento avverso il rigassificatore di Porto Empedocle. Trovo preoccupante che nel nostro Paese, molti enti locali, come il Comune di Agrigento, dove peraltro non ricade il rigassificatore, decidano di adottare comportamenti dilatori, ricorrendo a cavilli giuridici per adire le vie giudiziarie, quando il vero tema, che ha portato ad esempio il Comune di Agrigento ad impugnare l'autorizzazione unica rilasciata in favore dell' impianto, e' partecipare alle misure compensative. Misure compensative a favore del territorio che la societa' Nuove Energie di Enel ha messo nero su bianco nel decreto autorizzativo per ben 50 milioni di euro, oltre agli effetti indotti dagli oltre 800 milioni di investimenti previsti. E' sconsolante assistere a tanta insipienza".
I dipendenti delle ditte Iseda e Sap domenica hanno deciso di tornare a incrociare le braccia
Si gridava già alla "scongiurata emergenza rifiuti" ma così non è stato. I netturbini dipendenti delle ditte Sap e Iseda, che gestiscono il servizio di raccolta e conferimento dei rifiuti per l'ambito territoriale ottimale Gesa, hanno deciso domenica sera di incrociare le braccia e i cassonetti della spazzatura sono stracolmi di spazzatura. Una decisione presa arbitrariamente quella degli operatori ecologici agrigentini cioè, senza l'ok dei sindacati e il motivo è il mancato pagamento di due mensilità ma anche la riduzione del personale previsto dal nuovo bando di gara dei rifiuti. Sono circa 60 gli operatori ecologici che rischiano di rimanere senza lavoro, una situazione che, ovviamente, i netturbini non accettano. Domani è in programma l'assemblea dei soci, durante la quale si affronterà, tra le altre cose, anche la possibilità, da parte dei comuni, di acquisire il personale che dovrebbe essere licenziato nel nuovo bando per far svolgere lavori come lo scerbamento o altri servizi. In merito a questa ultima possibilità, però, c'è chi è favorevole come i sindaci di molti grandi comuni, tra cui Agrigento, ma anche chi dice "no". Il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, alcuni mesi fa, quando scattò l'emergenza, promise che l'amministrazione comunale avrebbe gestito direttamente la raccolta dei rifiuti. Per il segretario provinciale dell'Ugi, Roberto Migliara, che ha sostenuto i netturbini nei quattro giorni di sit-in davanti la prefettura dei giorni scorsi, il problema è sempre lo stesso: « non è un problema solo di emergenza rifiuti- afferma- ma anche sociale visto che una sessantina di uomini rischiano il rimanere senza lavoro. Al prefetto- continua Migliara- avevamo chiesto aiuto e qualche risposta ma, ad oggi, non abbiamo notizie, I sindaci, poi, pensano ad evitare il dissesto finanziario con una riduzione di servizi ma mi chiedo- conclude il sindacalista - perchè non si pensa alla raccolta differenziata che , inizialmente potrebbe avere un costo ma, coni! passare del tempo, ci sarebbe un notevole risparmio». Il rappresentante dell'Ati, Giancarlo Alongi, si chiede e chiede « Come è possibile continuare a lavorare in queste condizioni. Vantiamo- afferma Alongi- un credito dall'Ato Gesa ag2 di quasi 1 milioni di euro. Ai netturbini devono essere ancora pagati gli stipendi di aprile e maggio ma l'Ato con le imprese è ferma con i pagamenti a dicembre e rischiamo di non avere i soldi neanche per acquistare il gasolio. La situazione è drammatica- conclude Giancarlo Alongi- e i sindaci dovrebbero pensare a saldare i debiti che le loro società devono alle imprese invece di pensare ad altre cose». Se la situazione non dovesse cambiare, dunque, Agrigento, e non solo, sarà nuovamente stracolma di rifiuti.
PROVINCIA
UN DEPLIANT TURISTICO
Nel piano di comunicazione turistica, la Provincia Regionale di Agrigento, in collaborazione con la facoltà di Umanistica Informatica dell'Università di Pisa, ha realizzato un nuovo depliant multimediale basato sulla tecnologia QR. La presentazione del nuovo depliant e dei collegamenti multimediali sarà effettuata giovedì prossimo, 21 luglio, alle ore 11.00, nella sala convegni Pellegrino di via Acrone.
POLITICA COMUNALE
Piero Luparello replica a Rosalda Passarello
In una recente lettera aperta l'assessore Rosalda Passarello, in risposta ad un intervento politico del Coordinatore cittadino del Pd Piero Luparello sull'Amministrazione Zambuto, aveva sostenuto, tra l'altro, che proprio Luparello è tra quelli che "in maniera repentina ha alternato schieramenti politici" con ripetuti cambi di casacca e che l'uscita dalla Giunta, sia stata dettata da interessi personali. La risposta del dott. Luparello, naturalmente, non si è fatta attendere. Rosalda Passarello - sostiene il Coordinatore del Pd - dovrebbe ricordare che nel marzo del 2007 per condividere l'avventura della primavera agrigentina voluta da Marco Zambuto, mi sono dimesso dall'Udc e coerentemente ad una regola morale che costantemente mi guida, ho lasciato la carica di presidente del Consiglio provinciale. Non ritiene la Passarello che in una logica di mera vis politica, mi avrebbe giovato restare fermo al mio posto, tenendomi strette le poltrone che secondo lei io inseguo?'. Quel che a Piero Luparello non va giù è sicuramente il passo della lettera dell'assessore all'Ecologia in cui il rappresentante dell'Amministrazione parla di repentini cambi di casacca".
"Faccio presente - aggiunge Luparello - che in dieci anni di politica attiva ho militato in due soli partiti e non mi sembra, per quanto mi riguarda, che si possa parlare di repentini cambi di casacca. E poi, l'uscita dalla Giunta è nata per rispetto di chi ci aveva votato credendo in un progetto tradito dalle successive scelte".
Completata la Giunta
Alla fine il sindaco Marco Zambuto c'è riuscito. Ha completato la sua giunta senza un coinvolgimento diretto dei partiti. Mantenendo fede per quanto possibile all'iniziale motto "al di sopra dei partiti" ha nominato i quattro componenti rimasti mancanti della sua giunta.Da ieri mattina sono entrati a far parte del suo esecutivo il dott. Renato Bruno, il dott. Giuseppe Gramaglia, l'avvocato Pietro Mirotta e l'ing. Ignazio Sciortino.
Renato Bruno, 53 anni, sposato ha due figlie. Ha un passato da scout ed un grande amore per il mare, la vela e la natura. Laureato in medicina, specializzato in malattie dell'apparato digerente ed in medicina dello sport nel 1992. Nel maggio 2003 è stato eletto al Consiglio provinciale nella lista "Birritteri Presidente". Subito dopo ha fondato con alcuni amici e candidati della stessa lista il circolo locale dell'associazione "Uniti nell'Ulivo", ad Agrigento. Ha aderito all'associazione "Libertà e Giustizia" (di cui è componente del direttivo regionale). Ha poi aderito al partito della Margherita ed ha svolto un'intensa attività politica. Nel gennaio 2008 è stato nominato capogruppo del PD alla Provincia regionale di Agrigento e si è candidato alle elezioni per la Presidenza della Provincia di Agrigento del 15 e 16 giugno 2008.
Giuseppe Gramaglia, 51 anni, medici, sposato e con due figli, è direttore dell'unità operativa di pediatria dell'ospedale "S. Giovanni di Dio" di Agrigento. Consigliere comunale dal 1997, quando viene eletto nella lista del Ppi, rieletto nel 2001 con Democrazia Europea e nel 2007 tra le fila dell'Udc. E' stato vice presidente della commissione consiliare sanità. Impegnato nel mondo dei volontariato è componente dell'associazione di bioetica "Evangelium vitae, per la quale ha organizzato diversi convegni internazionali sulle cellule staminali, e del Centro d aiuto alla vita.
Pietro Mirotta, 34 anni, avvocato dal 2002. Laureatosi all'Università "la Sapienza" di Roma, è stato nello studio Geraci di Palermo e Presidente del Consiglio di amministrazione della società di gestione della struttura ospedaliera privata "Clinica del Mediterraneo" di Ragusa.
Ignazio Sciortino è stato ingegnere capo al Genio Civile di Agrigento e in quelle di Catania. Ha avuto anche diverse esperienze politiche. Con loro la giunta comunale torna a 10 assessori, com'era sino all'autunno dell'anno scorso. Restano in carica gli altri componenti ovvero, Massimo Muglia, Renato Buscaglia, Rosalda Passarello, Gianluca Spinnato Angelo La Rosa e Salvatore Putrone. Per Zambuto, che ieri mattina li ha presentati alla stampa in occasione dei loro giuramento (era assente solo Sciortino per precedenti impegni) è stata una bella occasione per mantenere una giunta "operativa" fatta da gente impegnata nel sociale e per la città, evitando il cosiddetto "tavolino" ovvero la spartizione delle poltrone con il metodo «Cencelli ». Ora la distribuzione delle deleghe e poi si può cominciare a lavorare. Anche se solo per alcuni mesi visto che in primavera si tornerà alle urne.
Manganello: «Spiagge in condizioni vergognose»
PALMA DI MONTECFIIARO. Per Salvatore Manganello, ex assessore all'Ambiente della giunta di centrosinistra, guidata dail'ex sindaco Rosario Gallo e attuale consigliere comunale del Sei, facente parte del gruppo consiliare del Patto per Palma, non c'è più un attimo da perdere sull'inizio della pulizia straordinaria delle spiagge delle località balneari del litorale palmese. L'esponente politico ha assicurato di avere compiuto una ricognizione personale, partendo da Torre di Gaffe, proseguendo per Ciotta, sostando a Marina di Palma e completando il suo monitoraggio nella suggestiva baia di Vincenzina, tutte zone balneari che ha trovato affollate di bagnanti e di turisti ma che ai suoi occhi riferisce che si sono presentate in una condizione igienico-sanitaria allarmante e che perdurerebbe da diversi giorni.
«Sono convinto - ha sottolineato Totò Manganello - che tale situazione negativa non ha precedenti e specie in un periodo clou dell'estate, quando cioè le spiagge del nostro litorale sono invase da centinaia di famiglie provenienti dall'entroterra canicattinese e nisseno. Ho potuto constatare - ha aggiunto l'ex assessore all'Ambiente - di come, anche a causa della inciviltà di tanti bagnanti, vi sia la presenza a Torre di Gaffe, Ciotta, Marina di Palma e Vincenzina di decine di sacchetti di spazzatura, sparsi sulla battigia e negli arenili. Numerosi resti di cibo e di angurie abbandonati in ogni dove e persino vetri di bottiglie infossati nella sabbia, che potrebbero costituire grave pericolo per la stessa incolumità dei bagnanti e specie dei bambini. Oltre sui cittadini che non hanno la dignità di salvaguardare i luoghi preferiti per bagnarsi, bisogna anche puntare il dito contro la Provincia regionale che ha drasticamente diminuito il contributo per la pulizia delle spiagge, affidata alla Dedalo Ambiente, penalizzando anche gli operatori stagionali che saranno costretti a lavorare solo 22 giorni, perdendo la possibilità di godere della indennità di disoccupazione. Spero ora che la bonifica possa iniziare immediatamente - ha concluso Manganello - per così eliminare una situazione vergognosa e inconcepibile in piena stagione estiva».
Spiaggia di Marianello sommersa dai rifiuti
Sacchetti stracolmi di spazzatura accatastati all'ingresso della spiaggia di Marianelio evidenziano lo stato di totale abbandono in cui versano le spiagge licatesi. Un indecoroso spettacolo che ha costretto centinaia di bagnanti a turarsi il naso e correre per allontanarsi dalla catasta di rifiuti che avrebbe dovuto già provocare il tempestivo concreto intervento delle autorità. Il nauseabondo fetore sprigionato dai sacchetti stracolmi di rifiuti che da diversi giorni rimangono in attesa di essere rimossi sotto un sole cocente accatastati sull'arenile lungo la spiaggia libera da diversi giorni hanno reso l'aria irrespirabile. Già la settimana scorsa sul mancato avvio dei lavori di pulizia delle spiagge libere avevamo affrontato l'argomento dedicandovi un ampio servizio giornalistico, il disservizio
provocato dal mancato avvio dei lavori di pulizia delle spiagge ha provocato un ingente danno al già precario settore turistico locale. Salvatore Miceli commissario liquidatore della Dedalo Ambiente che gestirà il servizio di pulizia delle spiagge libere lungo la costa licatese ha assicurato che il servizio verrà attivato non appena sarà completata la selezione dei 30 dei 49 disoccupati che hanno presentato domanda per essere assunti per 22 giorni lavorativi.
CON LA MANOVRA COSTA DI PIÙ ANCHE RICORRERE ALLA GIUSTIZIA ECCEZIONE: LE CAUSE DI LAVORO
Controversie tributarie, niente esenzione. Ricorsi al Tar più cari
ROMA. Processi più salati e anche chi divorzia dovrà pagare. O meglio, non potrà più godere dell'esenzione tino ad ora prevista e, ad esempio in caso di separazione concorsuale, dovrà versare il contributo unificato di 37 euro. E arriva il contributo di 600 euro anche per chi desiderasse ricorrere al presidente della Repubblica. Sono questa, tra le tante norme, alcune delle novità introdotte dalla manovra di bilancio già in vigore. Unica buona notizia per chi dovesse trovarsi in un'aula di tribunale è che viene allargata la fascia di esenzione relativa alle cause di lavoro. Ma, ad esempio, il contributo unificato viene esteso anche ai procedimenti tributari.
Ecco una breve mappa di come cambiano le spese per la giustizia:
CONTRIBUTO UNIFICATO ESTESO. Il contributo unificato di iscrizione a ruolo è dovuto per ciascun grado di giudizio, nel processo civile (compresa la procedura concorsuale e di volontaria giurisdizione), amministrativo e tributario.
RICORSI AL COLLE. Arriva un contributo di 600 euro per chi fa ricorso straordinario al presidente della Repubblica.
VIA ESENZIONE CONTROVERSIE PREVIDENZIALI. Si elimina l'attuale esenzione per le controversie di previdenza ed assistenza obbligatorie e per quelle individuali di lavoro o che riguardano rapporti di pubblico impiego. In tali controversie devono versare il contributo le parti titolari di un reddito imponibile Irpef (come risulta dall'ultima dichiarazione), superiore a 21.256,32 euro. La soglia è ottenuta raddoppiando l'importo del reddito massimo previsto quale condizione per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato (10.628,16 euro).
PIU' ESENZIONE PER LAVORO. Il Senato ha ampliato l'area dell'esenzione dal contributo unificato per le controversie in materia di lavoro: il pagamento dei contributo è dovuto dalle parti titolari di un reddito Irpef pari a tre volte il reddito massimo richiesto per l'accesso al gratuito patrocinio, ovvero almeno 31.884,48 euro.
NO ESENZIONE PER DIVORZI. Si elimina l'esenzione dal pagamento del contributo per i processi relativi alla separazione personale dei coniugi. Quindi chi vorrà separarsi dovrà pagare il contributo unificato aumentato di 4 euro (ora a 37 euro) nel caso in cui si tratti di separazione consensuale e per la domanda di cessazione degli effetti civili del matrimonio.
ARRIVA CONTRIBUTO PER PROCESSI TRIBUTARI. Arriva il contributo anche per i procedimenti davanti alle commissioni tributarie regionali e provinciali: si va da 30 euro per controversie di valore fino a 2.582,28 euro a 1.500 euro oltre i 200.000 euro.
PIU CARI RICORSI A TAR. Anche il ricorso davanti ai tribunali amministrativi regionali sarà più caro: il contributo sale da 500 a 600 euro.
50 EURO IN PIU PER DIRITTO CITTADINANZA. L'aumento riguarda anche il contributo per i ricorsi che hanno oggetto il diritto di cittadinanza (da 250 a 300 euro).
CARO-RITO ABBREVIATO. Anche il rito abbreviato costerà di più. Si passa da 1.000 a 1.500 euro.
GRANDANGOLO
Nuova Giunta: indiscrezioni e retroscena. Una notte da pazzi.
Se qualcuno crede che le vicende politiche odierne siano slegate tra loro si sbaglia. E di grosso. Questo articolo sta per essere scritto in previsione di una caterva di smentite. Ma, prima ancora di riceverle, ve lo diciamo chiaramente, le cose stanno esattamente come stiamo per raccontarvi. Cominciamo dall'inizio: la notte scorsa. Il sindaco Marco Zambuto è vinto da travagli interiori. Le promesse fatte (ad esempio, Calabrese assessore, cozzano con il buon senso e l'inchiesta che vede a giudizio proprio Calabrese per fatti inerenti l'attività di consigliere comunale) non possono essere mantenute. I partiti che vogliono entrare in Giunta pressano ma offrono nomi non proprio qualificati. Il Pid si squaglia su Cinquemani. E Gramaglia è costretto a lasciare il partito per diventare assessore. Calabrese sa di essere assessore. Ma, poi, a cose praticamente fatte e conferenza stampa preannunciata, la Procura ci mette lo zampino: lo manda a giudizio per avere offeso i vigili urbani. Zambuto frena e Calabrese si incazza. Resta fuori. E adesso minaccia ferro e fuoco. Massimo Muglia, sindaco-ombra di Zambuto, l'uomo che tesse le trame occulte e funzionali a favore di Zambuto, riuscendo ad andare a cena con il direttore di Grandangolo e cucinare a casa di Enza Pecorelli e Giovanni Miccichè (incredibile!!!) durante la notte è fuori Giunta. Ha dato all'amico Marco ampia disponibilità a lasciare e tornare a fare il professore (impareggiabile e amato). Vuole liberarlo da ogni legaccio. Carmelo Settembrino, assessore conclamato vede sfumare la sua nomina sul filo di lana. Anche lui è incazzato nero. Cusumano, Nuccio per gli amici, aveva messo cappello in Giunta con Fofò Montana. Ma gli eventi ultimi travolgono ogni previsione rosea. Chi vuole entrare deve guadagnarsi il posto. Cusumano, oggi, chi è? Solo il preteso sponsor di Arnone. Almeno secondo quanto dichiarato da quest'ultimo. Le elezioni sono vicine. Zambuto sa che non può sprecare un colpo. E non può perdere valigie di voti. Sempre nella notte, anzi nella prima mattinata, Muglia torna vicesindaco. Impensabile privarsi di lui che riesce (almeno all'apparenza) a legare diavolo ed acquasanta. La Giunta è fatta. C'è da sbizzarrirsi in commenti e valutazioni. Soprattutto perché Zambuto svela ciò che Grandangolo vi aveva raccontato tre settimane fa (pazienza se i colleghi di testate e siti web faranno finta di nulla cercando di far credere che la notizia sia fresca): Di Mauro e Capodicasa messi alla porta. Poi, la prima bomba. Il presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi con un comunicato, non richiesto e senza senso politico, dice che voterebbe Giuseppe Arnone come candidato sindaco di Agrigento. Giuseppe Arnone chi? Quello di Favara o quello di Agrigento? Il difensore d'ufficio di Lombardo? Il difensore d'ufficio di Girgenti acque, dei siti a lui favorevoli e della balneabilità del mare di San Leone? Bella trovata. C'è odore di gruppo Campione, di Girgenti acque, di Di Mauro, Teleacras e siti associati in questa uscita. Di depuratore e rifacimento di rete idrica. Oltre 25 milioni di euro, mica noccioline. Lo chiederemo a Zambuto, sperando sia tornato dal periodo di riposo consigliato via etere, anzi via Teleacras. D'Orsi si schiera sapendo che non potrà mai votarlo. Bella forza. Una furbata che lo ha sottratto dal prestare attenzione alle inchieste giudiziarie che presto lo vedranno protagonista (con comunicato e dichiarazione di solidarietà di Arnone). Seconda bomba: Giovanni Barbera si dimette da coordinatore cittadino del Pdl. Scrive belle parole. Eccole: "Ringrazio il segretario politico unico del P.d.L. on.le ministro Angelino Alfano ed il coordinatore provinciale on.le Nino Bosco per avermi affidato il coordinamento cittadino del partito del Popolo della libertà nella città capoluogo di provincia dove ho potuto costruire e sperimentare l'impegno e le esperienze di un gruppo coeso di professionisti e di politici che ringrazio per quanto mi hanno trasferito e l'aiuto che hanno prestato nell'interesse della collettività agrigentina. Un lavoro duro ma ricco di soddisfazioni. Conserverò di ognuno di loro un ricordo indimenticabile. Oggi, però, reputo conclusa la mia esperienza politica all'interno del partito e rassegno, quindi, anche le mie dimissioni da coordinatore cittadino. Resta immutata la stima e l'affetto ormai consolidati nel tempo verso il ministro Alfano. Auguro a tutti i migliori successi prima nella vita e poi nella politica". Nino Bosco fa la sua parte e scrive: "Non esiste". Questo è quello che ha detto l'on. Nino Bosco, dopo aver appreso delle dimissioni del prof. Giovanni Barbera, da coordinatore cittadino del PdL. "Barbera ha la nostra fiducia, ha ben operato e deve continuare a svolgere il ruolo di coordinatore; pertanto le dimissioni si intendono rigettate." Già, la fiducia. Per anni, prima di diventare coordinatore, è stato l'uomo ombra del genitore di Angelino. Persino intercettato nella vicenda Palumbo - Callari oggetto di inchiesta giudiziaria. Come privarsene? Barbera è uomo retto. Ha capito che Zambuto sarà il candidato sindaco del Pdl e che le agognate primarie ad Agrigento saranno un'utopia. E poi quell'assessorato a Ignazio Sciortino... Bella mente, capacità professionali infinite. Sembra un nome suggerito (e fatto proprio da Zanbuto) da Angelino. Ma senza dare nell'occhio. Il ministro Alfano fa finta di non sapere nulla di ciò che lo circonda. Ieri sera beato, senza scorta e tranquillo, era sul lungomare di San Leone. In bicicletta. Intanto, la politica sembra fare a meno di lui. Ma non è così. E, a conclusione di un a giornata folle, ci si mette persino Goletta verde-Legambiente Agrigento, terza bomba, che in una conferenza stampa ci comunica che il Vate, alias Giuseppe Arnone - oggi, con tanto di cameraman al seguito ma senza reggi microfono - a caccia di cacche, prosit!) farebbe meglio a non fare i gargarismi nello specchio d'acqua che predilige: Mare nostrum. Si, il mondo è cambiato. Tutto in meno di 12 ore. Ma le soprese, anche giudiziarie, si avranno a giorni. Tranquilli. Vi informeremo prima di tuttti. Come sempre.
AGRIGENTONOTIZIE
DALLA PROVINCIA
Zambuto taglia con il Mpa, D'Orsi: "Voterò Peppe Arnone"
Nella giornata che sancisce lo strappo tra Zambuto e il Mpa, con la creazione di una giunta priva di autonomisti, il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi dà la sua stoccata al sindaco della città di Agrigento e annuncia: "Alle amministrative voterei Peppe Arnone". Un parere che l'esponente Mpa precisa essere da "cittadino", o forse, aggiungiamo noi, da leader del movimento dei "Lealisti", che a ben guardare non è solo "urticante" nei confronti del primo cittadino, ma lo è anche riguardo al suo stesso partito, che in Sicilia è alleato del Pd, che di certo non vede di buon occhio Arnone.
"Ad Agrigento - scrive D'Orsi -, in questi anni, nulla di significativo è accaduto e ora, nel tempo stretto che precede le prossime elezioni amministrative, siamo in presenza del nulla, delle solite facce e delle consolidate promesse mai mantenute. Arnone è da sempre vicino alla gente, pronto a mettere la faccia a difesa dei diritti della comunità e delle fasce più deboli. Non teme nulla e spinge la gente ad occuparsi della cosa pubblica, ad aprire gli occhi assumendosi totalmente le proprie responsabilità. E' da oltre vent'anni in prima linea per la difesa dell'ambiente, e si è spesso scontrato con poteri forti i cui interessi andavano nella direzione opposta. Diciamoci la verità, è scontroso, forse antipatico, rompiballe, ma profondamente onesto. Se così non fosse,non riterreste che i molti nemici che lo vogliono a terra non avrebbero di già trovato le maniere per farlo fuori?Non da presidente della Provincia o da esponente polito, ma da cittadino, per queste ragioni e per le indiscusse capacità che gli riconosco, voterei Peppe Arnone".
Premesso che in genere queste dichiarazioni sono seguite da cori come "bacio, bacio" e sono più aduse ai matrimoni, e premesso che probabilmente D'Orsi è profondo conoscitore de "le solite facce" - basta guardare la sua Giunta e riportare alla memoria come le sue diverse squadre amministrative sono state composte e scomposte negli anni -, è lecito chiedersi adesso cosa si muoverà nella politica agrigentina. Checchè D'Orsi ne dica, è ovvio che il suo non può essere un parere - peraltro reso pubblico con un comunicato stampa - da semplice cittadino e difficilmente le stesse affermazioni potrebbero essere lanciate senza il beneplacito del partito, impegnato anche ad Agrigento, nella composizione di fragilissimi equilibri. Il cammino da qui alle amministrative è comunque lungo, magari Zambuto e D'Orsi troveranno tempo per un nuovo rimpastino che metta pace tra Mpa e Udc agrigentini? Come dicemmo già in altre occasioni, per amministrare la città c'è sempre tempo.
Consiglio provinciale
Question time, nessuna risposta sul rigassificatore
E' durata poco meno di cinque minuti la trattazione di uno dei punti forse più rilevanti del Question time tenutosi stasera al Consiglio provinciale di Agrigento, ovvero quello avanzato dal consigliere de La Destra Gallo riguardo la mancata costituzione in giudizio dell'Ente nei ricorsi contro la costruzione dei rigassificatore di Porto Empedocle. Tra l'altro la seduta, caduta la scorsa settimana per volontà dei consiglieri, così da esprimere vicinanza al presidente D'Orsi, colpito da un grave lutto, era stata riconvocata proprio stasera visto che domani il Consiglio di Stato potrebbe esprimersi proprio sulla realizzazione dell'impianto.
Il Consiglio provinciale, in due diverse sedute, aveva approvato a maggioranza due documenti: il primo esprimeva la contrarietà alla realizzazione del rigassificatore, il secondo avrebbe dovuto obbligare la Provincia a costituirsi parte civile nel giudizio. Tutto questo non era bastato però a D'Orsi quando il Tar si sarebbe dovuto esprimere in merito, e così continua ad essere anche per il giudizio del Consiglio di Stato. In due parole l'assessore Lillo Volpe, incaricato dal presidente, ha ribadito che per loro il rigassificatore è un'opera essenziale, un "volano per lo sviluppo di questo territorio" . Una risposta che, come lo stesso Gallo ha fatto notare, è totalmente fuori tema, e che scavalca agilmente, o almeno ci prova, un tema essenziale: il Consiglio provinciale è sovrano e il presidente della Provincia ha disatteso questa priorità in modo che probabilmente è illegittimo. Gallo ha annunciato di stare ricorrendo ad alcuni avvocati esperti in diritto amministrativo per valutare se si configuri una violazione alla legge.
Questo era l'ultimo quesito posto all'Amministrazione, ed era necessario partire da questo. Nel corso della seduta comunque sono stati affrontate altre interrogazioni, come quelle proposte da Lazzano, sulla gestione delle strade, degli edifici scolastici e del patrimonio immobiliare della Provincia, che pur avendo ricevuto risposta, potranno essere analizzate solo nei prossimi giorni.
Palazzo dei Giganti
Nuova Giunta, nuovi malumori
Quella che Zambuto ha varato questa mattina non può essere una Giunta tecnica - mancano i tecnici - e, a sentire il sindaco, non è una Giunta politica. Una Giunta dei "volenterosi"? No, facciamo piuttosto dei "tiepidi", nel senso di coinvolti nelle sigle partitiche abbastanza per essere ad esse identificati ma non tanto da avere specifici ruoli. Una rosa di nomi che, comunque, hanno creato all'interno dei partiti, soprattutto Pdl e Pd, un vero e proprio terremoto. Partiamo dal primo effetto: si è dimesso nella tarda mattinata di oggi il coordinatore cittadino del Pdl Giovanni Barbera, che è uscito anche dal partito. Se ovviamente nel comunicato stampa di commiato non vi sono riferimenti alla nuova Giunta comunale, sarebbe abbastanza strano che un politico navigato come Barbera scegliesse di uscire dal partito proprio oggi se non vi fosse un motivo contingente. Al momento sia lui che il coordinatore provinciale Nino Bosco sono irraggiungibili, e quindi si possono fare solo delle ipotesi, ma è verosimile che l'ingresso di Ignazio Sciortino in Giunta abbia avuto il suo peso. Che nel partito vi siano stati dei "doppiogiochisti"? L'ipotesi del resto sarebbe confermata da una serie di fatti avvenuti nelle scorse settimane proprio durante il giro di boa per la creazione della nuova Giunta. Bisogna comunque vedere adesso se Bosco accetterà le dimissioni di Barbera e se il partito tenterà di raddrizzare la barra.
Dolorosi "mal di pancia" anche nel Pd per il coinvolgimento di Pietro Mirotta, ex Margherita e primo dei non eletti in Consiglio comunale ad Agrigento. In molti stanno chiedendo ai vertici del partito chiarimenti per capire se Mirotta rappresenta o meno il Partito democratico. Particolarmente scontento, per usare un eufemismo, il consigliere comunale Giuseppe Arnone, il quale aveva annunciato di voler lasciare proprio a Mirotta, vicino all'area ambientalista, il proprio posto da consigliere. Il sostegno del neo assessore a Zambuto però, ha di fatto tagliato ogni possibile collaborazione. Del resto Mirotta ha parlato di "interessamento personale" da parte di Zambuto (Marco o Santino?).
Il consigliere comunale Giuseppe Gramaglia, invece, è uno di quelli che fin da subito è apparso nelle liste dei papabili, ed è anche l'unico ad essere sopravvissuto fino alla nomina. L'esponente Pid, tra l'altro, ha sfidato apertamente il suo partito. "Non devo dire grazie a nessuno - ha detto -, anzi, sono altri che hanno usato la mia faccia. Se mi vogliono buttare fuori non cambia nulla". Un "aut-aut" dovuto al fatto che il Pid, anzi, una parte di esso, ha fin da subito detto "no" al sostegno a Zambuto, mentre l'area dei "cuffariani", a cui Gramaglia appartiene, si era dimostrata più disponibile all'ingresso in Giunta. Del resto il Pid è ancora una creatura in formazione, e quindi cosa riservi il futuro non è ancora certo.
Renato Bruno? Dopo l'agghiacciante risultato delle scorse elezioni provinciali era sostanzialmente scomparso dalla scena politica, escludendo i tentativi in alcune formazioni di centrosinistra di ottenere un ruolo. Oggi rappresenta l'anima più a sinistra della Giunta, sebbene Rifondazione, Pd, Idv e Sel non sarebbero interessati a sostenere Zambuto.
Che fine hanno fatto gli esclusi? Non abbiamo notizie delle loro condizioni fisiche, e temiamo che chi, fino a ieri aveva ricevuto rassicurazioni da parte di Zambuto, possa aver avuto qualche malore dovuto allo shock. L'idea che questa Giunta possa servire a "compromettere" tutti i partiti, in modo da poterli comunque inserire tra i sostenitori è forse quella più verosimile, dato che questa squadra amministrativa mette contro Zambuto Pd, Mpa, Fli, parte del Pid e parte del Pdl. E l'Udc? Beh, ad oggi non esiste una rappresentanza in Giunta del partito di Casini, e questo potrebbe aver fatto crescere il malumore all'interno dello schieramento nei confronti di Zambuto. Primo banco di prova sarà il Consiglio comunale convocato per domani.
Il malumore serpeggia anche tra i vecchi assessori, alcuni dei quali non condividono più le scelte fatte dal primo cittadino. Se di dimissioni si era parlato per alcuni singoli esponenti, come Muglia o Buscaglia, pare che al momento la possibilità sia stata scongiurata, o comunque rimandata.
CANICATTIWEB.IT
Il Presidente D'Orsi: "Ecco perché voterei Peppe Arnone".
Si farebbe un errore madornale se si considerasse come un semplice, normale stato d'animo insoddisfatto quello che è un dato obiettivo, cioè una pubblica, diffusa opinione nei confronti di una classe politica assente dal territorio e lontana dai problemi reali della gente. Sono ormai un elemento del panorama politico confusione, imbarazzo, insicurezza, mancato rispetto delle regole, bunga bunga, etc.
Ma la generalizzazione è divenuta un dato, che deve essere preso come tale, realisticamente: un dato che va al di là del criticismo endemico. L'indegnità di pochi ridonda inevitabilmente in discredito di tutti. Il non essere disposti di tanti cittadini a portare ancora acqua all'interesse di chi appartiene a giri di interesse e di potere, invisibili e talora occulti: giri che operando spesso fuori, o contro la legge, mi inducono a ritenere come unica strada percorribile - sempre che si voglia - di candidare a sindaco della città di Agrigento Peppe Arnone.
Ad Agrigento, in questi anni, nulla di significativo è accaduto e ora, nel tempo stretto che precede le prossime elezioni amministrative, siamo in presenza del nulla, delle solite facce e delle consolidate promesse mai mantenute.
Arnone è da sempre vicino alla gente, pronto a mettere la faccia a difesa dei diritti della comunità e delle fasce più deboli. Non teme nulla e spinge la gente ad occuparsi della cosa pubblica, ad aprire gli occhi assumendosi totalmente le proprie responsabilità. E' da oltre vent'anni in prima linea per la difesa dell'ambiente, e si è spesso scontrato con poteri forti i cui interessi andavano nella direzione opposta. Diciamoci la verità! E'scontroso, forse antipatico, rompiballe, ma profondamente onesto. Se così non fosse, non riterreste che i molti nemici che lo vogliono a terra non avrebbero di già trovato le maniere per farlo fuori?
Non da Presidente della Provincia o da esponente polito, ma da cittadino, per queste ragioni e per le indiscusse capacità che gli riconosco, voterei Peppe Arnone!
Il Presidente
Prof. Eugenio D'Orsi
AGRIGENTOFLASH.IT
Netturbini in sciopero, è di nuovo emergenza
Gli operatori ecologici delle ditte Sap e Iseda, che gestiscono il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti per l'Ato Gesa Ag2 hanno deciso domenica sera di incrociare le braccia e i cassonetti della spazzatura sono stracolmi di spazzatura. Il motivo è il mancato pagamento di due stipendi ma anche la riduzione del personale che è conseguenza del nuovo bando di gara dei rifiuti. In 60 rischiano di rimanere senza lavoro. Dopodomani è in programma l'assemblea dei soci dell'Ato, durante la quale si affronterà, tra le altre cose, anche la possibilità, da parte dei comuni, di acquisire il personale in esubero. Il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto fu tra i promotori dell'iniziativa di una gestione autonoma del servizio, così com'era una volta. Per il segretario provinciale dell'Ugl, Roberto Migliara, a questo punto il problema va affrontato anche come emergenza lavoro. Migliara aveva fatto appello al prefetto ed è in attesa di un riscontro. Una soluzione potrebbe essere la raccolta differenziata per diminuire i costi, così come ha sostenuto la segretaria provinciale di Cgil Agrigento, Mariella Lo Bello. Il rappresentante dell'Ati, Giancarlo Alongi, sottolinea come il problema si trascini ormai da troppo tempo, senza che si individuino delle soluzioni, con il rischio perenne di un'emergenza rifiuti : "Vantiamo un credito dall'Ato Gesa ag2 di quasi 11 milioni di euro. Ai netturbini devono essere ancora pagati gli stipendi di aprile e maggio ma l'Ato con le imprese è ferma con i pagamenti a dicembre e rischiamo di non avere i soldi neanche per acquistare il gasolio. La situazione è drammatica e i sindaci dovrebbero pensare a saldare i debiti che le loro società devono alle imprese invece di pensare ad altre cose".
Sulla vicenda sono intervenuti Fp Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil con una nota: "Lo sciopero spontaneo dei lavoratori addetti alla raccolta dei rifiuti solidi urbani delle Imprese che hanno in appalto il servizio per conto della Gesa AG2 é chiaramente motivato dalla mancata retribuzione delle spettanze dei mesi di maggio e giugno, dalla mancanza di notizie certe sulla data di liquidazione degli stessi, nonché sulle prospettive di soluzione definitiva del problema pagamento stipendi.
Ad acuire la situazione concorre la notizia dei 64 esuberi relativamente al nuovo appalto che la Società di Ambito a predisposto e la pubblicazione della gara in gazzetta ufficiale.
Il giorno si terrà l'assemblea dei soci di Gesa AG2, in tale occasione si potrebbero rivedere i criteri che hanno portato a non salvaguardare tutti gli attuali dipendenti, ha stoppare la gara con l'assunzione di responsabilità dei Comuni più grandi che per la verità non hanno grande responsabilità rispetto a quanto accade, se non quella di non aver fatto pesare al momento opportuno la percentuale maggioritaria in seno all'assemblea ed aver lasciato ai piccoli Comuni la possibilità a causa dell'assenza nelle riunioni, di determinare la macelleria sociale cui assistiamo.
Purtroppo l'astensione penalizza maggiormente i Comuni di Agrigento e Favara che hanno formalizzato la volontà di mantenere in servizio tutto il personale, ma anche Raffadali e Porto Empedocle che hanno espresso la stessa volontà. Sono i piccoli Comuni che spinti dalla volontà di moderare in ogni modo la tarsu dei loro concittadini, determinano un problema sociale di notevole gravità. Invitiamo tutti alla moderazione ed alla ricerca delle soluzioni possibili, a cominciare dai vertici dell'ATO che non possono pensare di salvaguardare se stessi con la pubblicazione del nuovo bando e con questo giustificare il fatto di consentire una proroga ulteriore a quella già data per un anno al Raggruppamento Temporaneo di Imprese che chiaramente contrasta con le norme vigenti.
La stagione estiva e le gravi conseguenze che la spazzatura non raccolta può determinare, impongono interventi immediati supportati da senso di responsabilità e ragionevolezza da parte di tutti".
sicilia24h.it
Provincia, D'Orsi: "Votiamo Giuseppe Arnone sindaco di Agrigento "
In vista delle prossime elezioni amministrative ad Agrigento il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi sollecita una riflessione nella collettività agrigentina soprattutto per quel che riguarda la scelta del futuro sindaco della città dei templi. D'Orsi indica figura ideale quella dell'attuale consigliere comunale Giuseppe Arnone (Pd) per il suo impegno attivo nella politica agrigentina, a difesa dell'ambiente e della popolazione.
"Si farebbe un errore madornale - spiega D'Orsi - se si considerasse come un semplice, normale stato d'animo insoddisfatto quello che è un dato obiettivo, cioè una pubblica, diffusa opinione nei confronti di una classe politica assente dal territorio e lontana dai problemi reali della gente. Sono ormai un elemento del panorama politico confusione, imbarazzo, insicurezza, mancato rispetto delle regole, bunga bunga, etc.Ma la generalizzazione è divenuta un dato, che deve essere preso come tale, realisticamente: un dato che va al di là del criticismo endemico. L'indegnità di pochi ridonda inevitabilmente in discredito di tutti. Il non essere disposti di tanti cittadini a portare ancora acqua all'interesse di chi appartiene a giri di interesse e di potere, invisibili e talora occulti: giri che operando spesso fuori, o contro la legge, mi inducono a ritenere come unica strada percorribile - sempre che si voglia - di candidare a sindaco della città di Agrigento Peppe Arnone.
Ad Agrigento, in questi anni, nulla di significativo è accaduto e ora, nel tempo stretto che precede le prossime elezioni amministrative, siamo in presenza del nulla, delle solite facce e delle consolidate promesse mai mantenute. Arnone è da sempre vicino alla gente, pronto a mettere la faccia a difesa dei diritti della comunità e delle fasce più deboli. Non teme nulla e spinge la gente ad occuparsi della cosa pubblica, ad aprire gli occhi assumendosi totalmente le proprie responsabilità. E' da oltre vent'anni in prima linea per la difesa dell'ambiente, e si è spesso scontrato con poteri forti i cui interessi andavano nella direzione opposta. Diciamoci la verità! E'scontroso, forse antipatico, rompiballe, ma profondamente onesto. Se così non fosse, non riterreste che i molti nemici che lo vogliono a terra non avrebbero di già trovato le maniere per farlo fuori?
Non da Presidente della Provincia o da esponente polito, ma da cittadino, per queste ragioni e per le indiscusse capacità che gli riconosco, voterei Peppe Arnone".
Turismo, Provincia presenta depliant multimediale
Nel piano di comunicazione turistica, la Provincia Regionale di Agrigento, in collaborazione con la facoltà di Umanistica Informatica dell'Università di Pisa, ha realizzato un nuovo depliant multimediale basato sulla tecnologia QR. "Si tratta - dice l'Assessore Provinciale alla Promozione Turistica Angelo Biondi - di un sistema di comunicazione che, economizzando i costi, coniuga il vecchio depliant con il messaggio multimediale, facilmente acquisibile, fotografando con il telefonino il codice QR riportato nel depliant". La presentazione del nuovo depliant e dei collegamenti multimediali sarà effettuata giovedì prossimo, 21 luglio, alle ore 11.00, nella sala convegni "Pellegrino" di via Acrone.
agrigentoweb.it
Il Presidente D'Orsi: "Ecco perché voterei Peppe Arnone".
Si farebbe un errore madornale se si considerasse come un semplice, normale stato d'animo insoddisfatto quello che è un dato obiettivo, cioè una pubblica, diffusa opinione nei confronti di una classe politica assente dal territorio e lontana dai problemi reali della gente. Sono ormai un elemento del panorama politico confusione, imbarazzo, insicurezza, mancato rispetto delle regole, bunga bunga, etc. Ma la generalizzazione è divenuta un dato, che deve essere preso come tale, realisticamente: un dato che va al di là del criticismo endemico. L'indegnità di pochi ridonda inevitabilmente in discredito di tutti. Il non essere disposti di tanti cittadini a portare ancora acqua all'interesse di chi appartiene a giri di interesse e di potere, invisibili e talora occulti: giri che operando spesso fuori, o contro la legge, mi inducono a ritenere come unica strada percorribile - sempre che si voglia - di candidare a sindaco della città di Agrigento Peppe Arnone.
Ad Agrigento, in questi anni, nulla di significativo è accaduto e ora, nel tempo stretto che precede le prossime elezioni amministrative, siamo in presenza del nulla, delle solite facce e delle consolidate promesse mai mantenute.
Arnone è da sempre vicino alla gente, pronto a mettere la faccia a difesa dei diritti della comunità e delle fasce più deboli. Non teme nulla e spinge la gente ad occuparsi della cosa pubblica, ad aprire gli occhi assumendosi totalmente le proprie responsabilità. E' da oltre vent'anni in prima linea per la difesa dell'ambiente, e si è spesso scontrato con poteri forti i cui interessi andavano nella direzione opposta. Diciamoci la verità! E'scontroso, forse antipatico, rompiballe, ma profondamente onesto. Se così non fosse, non riterreste che i molti nemici che lo vogliono a terra non avrebbero di già trovato le maniere per farlo fuori?
Non da Presidente della Provincia o da esponente polito, ma da cittadino, per queste ragioni e per le indiscusse capacità che gli riconosco, voterei Peppe Arnone!
Turismo, giovedì prossimo presentazione depliant multimediale.
Nel piano di comunicazione turistica, la Provincia Regionale di Agrigento, in collaborazione con la facoltà di Umanistica Informatica dell'Università di Pisa, ha realizzato un nuovo depliant multimediale basato sulla tecnologia QR. "Si tratta - dice l'Assessore Provinciale alla Promozione Turistica Angelo Biondi - di un sistema di comunicazione che, economizzando i costi, coniuga il vecchio depliant con il messaggio multimediale, facilmente acquisibile, fotografando con il telefonino il codice QR riportato nel depliant". La presentazione del nuovo depliant e dei collegamenti multimediali sarà effettuata giovedì prossimo, 21 luglio, alle ore 11.00, nella sala convegni "Pellegrino" di via Acrone.
L'altragrigento.it
D'Orsi esce allo scoperto, Arnone candidato a sindaco dai lealisti?
"Si farebbe un errore madornale se si considerasse come un semplice, normale stato d'animo insoddisfatto quello che è un dato obiettivo, cioè una pubblica, diffusa opinione nei confronti di una classe politica assente dal territorio e lontana dai problemi reali della gente". E' un Eugenio D'Orsi amareggiato quello che commenta l'attuale situazione della provincia di Agrigento, sempre più relegata nei bassifondi di tutte le classifiche di vivibilità e di occupazione. "Sono ormai un elemento del panorama politico confusione, imbarazzo, insicurezza, mancato rispetto delle regole, bunga bunga, etc.
Ma la generalizzazione è divenuta un dato, che deve essere preso come tale, realisticamente: un dato che va al di là del criticismo endemico. L'indegnità di pochi ridonda inevitabilmente in discredito di tutti. Il non essere disposti di tanti cittadini a portare ancora acqua all'interesse di chi appartiene a giri di interesse e di potere, invisibili e talora occulti: giri che operando spesso fuori, o contro la legge, mi inducono a ritenere come unica strada percorribile - sempre che si voglia - di candidare a sindaco della città di Agrigento Peppe Arnone. Ad Agrigento, in questi anni, nulla di significativo è accaduto e ora, nel tempo stretto che precede le prossime elezioni amministrative, siamo in presenza del nulla, delle solite facce e delle consolidate promesse mai mantenute.
Arnone è da sempre vicino alla gente, pronto a mettere la faccia a difesa dei diritti della comunità e delle fasce più deboli. Non teme nulla e spinge la gente ad occuparsi della cosa pubblica, ad aprire gli occhi assumendosi totalmente le proprie responsabilità. E' da oltre vent'anni in prima linea per la difesa dell'ambiente, e si è spesso scontrato con poteri forti i cui interessi andavano nella direzione opposta. Diciamoci la verità! E'scontroso, forse antipatico, rompiballe, ma profondamente onesto. Se così non fosse, non riterreste che i molti nemici che lo vogliono a terra non avrebbero di già trovato le maniere per farlo fuori?
Non da Presidente della Provincia o da esponente polito, ma da cittadino, per queste ragioni e per le indiscusse capacità che gli riconosco, voterei Peppe Arnone!".
Dovremmo interpretare la scelta di D'Orsi come una scelta per la sua lista "Lealisti per D'Orsi" in vista delle prossime competizioni elettorali per la poltrona di sindaco di Agrigento?