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Rassegna stampa del 20 luglio 2011

 

GIORNALE DI SICILIA
 
In serata il Consiglio di Stato ha deciso di accogliere il ricorso presentato dall'Enel: semaforo verde alla realizzazione dell'impianto.
Porto Empedocle, via libera al rigassificatore
 Il rigassificatore di Porto Empedocle si farà. Ieri sera il Consiglio di Stato ha preso la sua decisione, accogliendo il ricorso presentato da Enel Nuove Energie e dando, di fatto, il via all'iter per la realizzazione dell'impianto. La notizia è arrivata intorno alle 21.30 al termine di una giornata di riunione al Cga dove le parti hanno dibattuto sui ricorsi e sulle rispettive posizioni. Poi in serata la decisione di via libera all'impianto. In ballo, com'è noto, c'è un investimento complessivo di oltre 800 milioni di euro, con lavori che dureranno 54 mesi, ovvero quattro anni e mezzo. Un cantiere che prevede l'occupazione fino a 900 persone, mentre l'impianto in esercizio necessiterà di 120 persone, 200 in tutto con l'indotto. Complicato l'iter che ha portato alla decisione di ieri sera. Il piano per la realizzazione dell'impianto, aveva infatti ottenuto il via libera nell' ottobre del 2009, con l'apposita autorizzazione concordata dalla Regione Siciliana insieme con i ministeri dell'Ambiente e delle Infrastrutture. Ma la decisione era stata subito contestata dal Comune di Agrigento, che con altre associazioni ambientaliste e comitati civici, presentò ricorso al Tar del Lazio nel gennaio 2010, chiedendo l'annullamento dell'autorizzazione. Volontà che venne accolta dal Tribunale, determinando di fatto, il blocco dei lavori per l'impianto. A questo punto l'Enel, attraverso Nuove Energie, presentò un ricorso al Consiglio di Stato che si è trascinato fino a ieri. Uno dei nodi riguardava gli interessi del Comune di Agrigento, che lamentò di non essere stato consultato sul via libera per l'impianto nonostante l'impianto interessi il territorio empedoclino e non quello della città dei templi. Dal canto suo, l'Enel ha più volte sostenuto che neanche il gasdotto di collegamento attraverserà il territorio del Comune di Agrigento. Adesso, archiviati i ricorsi, si può prendere atto della sentenza e andare avanti col progetto. Soddisfazione è stata espressa ieri sera a caldo dal sindaco di Porto Empedocle Lillo Firetto. «Siamo contenti - ha detto - perchè crediamo fortemente che questo impianto potrà contribuire allo sviluppo del territorio empedoclino ed agrigentino in genere. L'occasione non poteva essere sprecata". Soddisfazione è stata espressa in serata anche da Cgil, Cisl e Uil di categoria di Agrigento».
 
PALERMO.  E Lupo (Pd) incontra D'Alia dell'Udc
Trattative su rimpasto Ma l'accordo non c'è
PALERMO. Faccia a faccia a ripetizione ma il rimpasto alla Regione non decolla. La maggioranza terzo polo-Pd tuttavia tiene anche se da ieri Lombardo deve smussare qualche angolo. Il leader del Pd, Giuseppe Lupo, ha incontrato il coordinatore dell'Udc Giampiero d'Alia: i due hanno fatto sapere che «permangono diversità di vedute su alcuni temi ma l'incontro è stato proficuo». Leader e deputati dell'Udc ieri hanno cenato a Palermo, al ristorante Gadir (nei pressi dello Spasimo) con Lombardo. D'Alia ha consegnato una serie di richieste fra le quali spicca quella che si traduce come una presa di distanze dall'assessore alla Salute Massimo Russo: «Serve una radicale discontinuità, trasparenza nelle nomine ed efficienza». L'Ars ieri ha deciso che la mozione contro Russo verrà votata il 21 settembre. L'Udc forza anche sul taglio delle Province e gli aiuti alle famiglie. Lombardo ha incontrato pure il neo leader di Fli, Carmelo Briguglio, che ha ribadito il no al rimpasto e il sì al taglio delle Province. Il presidente ha a sua volta annunciato che lavora a un testo che prevede «la creazione di un ente sovracomunale, il consorzio di Comuni, che non costi nulla". 
 
Ma non è stato individuato chi rifarà la rete idrica di Agrigento
Question time alla Provincia: "Già affidato il servizio idrico"
Sono 8 le interrogazioni discusse nel Question time della Provincia, in particolare, per quanto riguarda l'interrogazione del consigliere Ivan Paci (Pdl) sul servizio idrico integrato, è stato comunicato che il servizio è stato affidato con gara pubblica, e che il dipartimento regionale dell'Acqua e dei Rifiuti non ha ancora individuato il soggetto attuatore della nuova rete idrica di Agrigento dopo che la giunta regionale ha concesso un finanziamento di 25.000.000 di euro.
L'amministrazione ha quindi risposto alle tre interrogazioni del consigliere Mario Lazzano pure lui Pdi. Nell'ordine: per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade provinciali zona Ovest sono stati spesi oltre 3.400.000 euro per vari interventi su sedi stradali, ripristino di frane, apposizione di segnaletica, ecc. Per la manutenzione delle scuole superiori della zona Ovest sono stati eseguiti negli ultimi 5 anni lavori di manutenzione straordinaria e di messa a norma, di abbattimento delle barriere architettoniche, e verifiche sismiche, mentre con contratto aperto sono stati realizzati lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, di ampliamento e altri ancora su diversi istituti. Per la mappatura dei relitti stradali ha comunicato che sarà redatto un elenco delle dismissioni e delle alienazioni, riassumendo inoltre i canoni annui riscossi per alcuni immobili. Lazzano si è detto parzialmente soddisfatto delle risposte, riservandosi in particolare di approfondire alcuni atti. Ancora il consigliere Lazzano e altri hanno preso atto delle risposte della Provincia sulle nomi ne negli enti partecipati, riservandosi tuttavia di approfondire la parte che riguarda il Cupa in quanto alcuni membri dei Cda non avrebbero i requisiti professionali per farne parte, e annunciando una interrogazione sulle indennità percepite. Due infine le interrogazioni presentate da! consigliere Roberto Gallo (La Destra): la prima riguardava i costi della rivista "Agrigento: Nuove ipotesi". Per l'amministrazione è priva di fondamento l'ipotesi che la rivista venga stampata con ulteriori aggravi di spesa. La rivista inoltre è aperta a qualsiasi contributo politico. Insoddisfatto della risposta Roberto Gallo, secondo il quale i conteggi non sono stati riportati correttamente e la spesa risulterebbe maggiore. 
 
Da sabato al lavoro gli operatori ecologici appena assunti dalla Dedalo Ambiente
Segnalata la presenza di topi - Al via la pulizia delle spiagge
LICATA. In ritardo nettissimo ri spetto all'inizio della stagione estiva (quasi un mese e mezzo visto che qui gli arenili sono frequentati ormai dalla fine di maggio), ma finalmente decolla la pulizia delle spiagge. Da sabato mattina gli operatori ecologici della Dedalo Ambiente assunti per l'occasione ripuliranno i lidi di Licata e della vicina Palma di Montechiaro. Rispetto alla prima data annunciata la scorsa settimana dalla Dedaio Ambiente, secondo la quale la pulizia delle spiagge avrebbe avuto inizio mercoledì 20 giugno (oggi ndr), c'è stato l'ennesimo slittamento. L'ulteriore ritardo è di tre giorni, ma dal 23luglio in poi i netturbini saranno presenti sulle spiagge.
Ad annunciare la data di inizio dell'intervento è stato, ieri, Rosario Miceli, commissario li quidatore della Dedalo Ambiente. "Grazie alla società interinale alla quale abbiamo affidato il compito di selezionare il personale - sono le parole di Miceli - abbiamo assunto 42 lavoratori a tempo determinato, Come è noto la Dedalo Ambiente effettua il servizio in base alle risorse messe a disposizione dalla Piovincia di Agrigento, ente competente in materia, e quest'anno gli operatori ecologici lavoreranno per 17 giorni a testa". Visto che sono 42 gli assunti si alterneranno in più turni. "Sabato mattina inizieranno a ripulire le spiagge - aggiunge Rosario Miceli -28 lavoratori. Altri 14 entreranno in servizio, invece, dal lunedì dell'altra settimana. Qualora la Provincia ci mettesse a disposizione altri 30.000 euro, garantiremmo una maggiore presenza degli operatori ecologici sulle spiagge. Per il momento non abbiamo possibilità di fare altro". La Provincia di Agrigento, come è noto, ha messo a disposizione della Dedalo Ambiente 100.000 euro per la pulizia dei lidi di Licata e Palma di Montechiaro. Da qui la decisione dell'Ato Ag3 di ridurre il servizio rispetto a quanto era stato previsto negli scorsi mesi. In ogni caso il decollo della pulizia è fondamentale, considerato lo stato in cui si trovano gli arenili, Venti giorni fa era stato l'ufficiale sanitario, Rosanna Mangione. a denunciare il degrado delle spiagge. Il medico aveva rilevato che nei tratti di costa liberi non era stato eseguito alcun intervento di pulizia straordinaria e non erano stati bonificati i canaloni di scolo, Nei giorni scorsi, tra l'altro, molti bagnanti hanno denunciato la presenza di topi sulle spiagge e, particolarmente preoccupati, hanno chiesto l'intervento di tutti gli organi competenti. Compito degli operatori ecologici sarà quello, innanzitutto, di eliminare i rifiuti accumulati durante l'inverno. 

Zambuto quater, avanti tra le polemiche «Entro sabato assegnerò le deleghe»
Contestazioni al vetriolo sulla composizione della nuova giunta. Arnone: «Giudizio negativo, ma collaborerò» - Di Mauro replica alle accuse sul "tavolino": "Sono accuse tipiche di chi non avendo nulla da dire non può far altro che blaterare".
Il «Zambuto quater» va tra le polemiche. Come era già accaduto in passato. La quarta svolta del sindaco di Agrigento provoca reazioni e polemiche. Per lui questa era Ionico esecutivo possibile, una squadra in grado di affrontare i problemi della città". Ieri pomeriggio riunione del nuovo esecutivo, mancava solo Ignazio Sciortino: «Ma entro sabato, dice il sindaco Zambuto - procederò ad assegnare le deleghe». Intanto arrivano puntuali i commenti dell'opposizione. Critici dagli esclusi e dagli scontenti.
Roberto Di Mauro (Movimento per l'Autonomia). «La tanto auspicata apertura a tutte le forze politiche - sostiene il parlamentare agrigentino all'Ars - si concretizza nell'individuazione di assessori che in modo carbonaro e clandestino mirano a ricercare un filo di collegamento con una parte del Pdl, mentre l'altra, ex FLI di Scalia e Pid, che si pensava potesse ambire ad una presenza in giunta resta fuori. Sul presunto asse Di Mauro-Capodicasa che, come dichiarato da Zambuto, avrebbe voluto ricreare il cosiddetto "tavolino" di spartizione, Di Mauro risponde che "le affermazioni di Zambuto sono tipiche di chi non avendo più nulla da dire non rimane altro che blaterare".
Angelo Capodicasa (Partito Democratico). »Non so a cosa si riferisca Zambuto quando sostiene di aver detto no al Mpa e al Pd che volevano ricreare "o tavulinu", una logica volta alla spartizione del potere. Al sindaco vorrei ricordare che il Pd non ha mai proposto logiche di spartizione del potere, neanche quando avrebbe potuto legittimamente farlo. Non fa parte del nostro costume politico. E forse se l'avessi mo fatto la città oggi non sarebbe in questo stato».
Salvatore Cascio (Popolari Italia Domani). "Pur apprezzando le qualità professionali del neo assessore Giuseppe Gramaglia, entrato a titolo personale nella giunta Zambuto, intendo ribadire che il Pid rimangono all' opposizione".
Andrea Cirino (Forza del Sud). Per il capogruppo al Consiglio comunale di Agrigento »ll sindaco Zambuto con questa nuova giunta si conferma il solito illusionista che con piccoli giochi di prestigio spera di illudere i nostri concittadini».
Giuseppe Arnone (Partito Democratico). Il consigliere comunale diAgrigento scrive di "stessa giunta, peggiorata da presenze di cui non si sentiva il bisogno: Gramaglia, sponsor di Sodano e Piazza e dei responsabili dello sfacelo all'Urbanistica, e Sciortino storico leader del Psi Craxiano. E per gli amici Renato Bruno, da sempre critico ed avversario di Zambuto e Piero Mirotta. persone perbene e capaci . sostiene Arnone -, avrei immaginato percorsi diversi. Comunque prometto massima collaborazione per utilizzare al meglio questi ultimi mesi e chiedo a Zambuto e... a San Calogero... la grazia che renderò pubblica prima che assegni le deleghe».
Nello Hamel (Italia dei Valori). «Pur senza volere esprimere giudizi sulla qualità delle persone - scrive Hamel -, appare evidente che le scelte effettuate da Zambuto rispondono solo ad una logica di conservazione del potere senza ideali e senza valori».
Calogero Miccichè (Sel). Per il coordinatore di Sinistra Ecologia e Libertà «il sindaco Zambuto nasconde il fallimento del Comune, ma continua a girare la giostra con nuovi assessori. Per questo Sel ne chiede le dimissioni prima che il buco finanziario si trasformi in una voragine incolmabile».
Pdl. Nino Bosco, coordinatore provinciale del Pdl interviene sulle dimissioni presentate da Giovanni Barbera. «Sono certo che già nelle prossime ore Barbera tornerà a rivestire il suo ruolo con maggiore energia. Le sue dimissioni sono state respinte».
E, nel frattempo, in merito all' elezione a Canicattì del consigliere Sacheli a vice presidente del Consiglio comunale, il capogruppo del Pdl alla Provincia regionale di Agrigento, Ivan Paci, smentisce che all'interno del partito ci sia una spaccatura tra il gruppo che fa capo al coordinatore provinciale Nino Bosco e quello dell'Europarlamentare Salvatore Iacolino. «La linea del partito - dichiara Paci - è indicata dal coordinatore provinciale Bosco acuiva la nostra piena e incondizionata fiducia». 
 
SALA PELLEGRINO
DEPLIANT MULTIMEDIALE
Domani alle 11 nella sala convegni «Silvia Pellegrino» in via Acrone, nell'ambito del piano di comunicazione turistica, sarà presentato un nuovo depliant multimediale a cura della Provincia in collaborazione con la facoltà di Umanistica informatica dell'Università di Pisa. «Si tratta - dice l'assessore provinciale alla Promozione turistica Angelo Biondi - di un sistema di comunicazione che, economizzando i costi, coniuga il vecchio depliant con il messaggio multimediale, facilmente acquisibile, fotografando con il telefonino il codice QR riportato nel depliant».
 
PROVINCIA
IL CAVALLO ARABO
La galleria espositiva della Scala Reale al palazzo della Provincia, in piazza Aldo Moro, ospita la nuova mostra del pittore Pippo Vaccaro intitolata "Il Cavallo arabo nei colori di Sicilia". In esposizione 25 tele che mettono in evidenza il connubio dei colori della terra siciliana con il cavallo arabo, elemento molto presente nell'isola. La mostra sarà visibile fino a venerdì dalle 9 alle 13.
 
Intervento dopo la recente operazione antimafia «Maginot» ed il "flop" della "marcia" indetta
La Cgil e la cultura della legalità: "Il silenzio? Nasce dalla sfiducia"
Lo Bello: «C'è disincanto, antipolitica e non potrebbe essere diversamente 'fra la gente resta forte la voglia di un cambiamento vero».
Agrigento, ultima per sensibilità antimafiosa? L'interrogativo, lanciato in parallelo con l'auspicio del "speriamo di no",è dei segretario generale della Cgil Mariella Lo Bello. Il sindacato ha analizzato la mancanza di reazioni forti all'operazione antimafia denominata Maginot ed ha verificato il "flop  - scrive Lo Bello - della marcia per la legalità indetta dalla Provincia regionale". Un mix allarmante che ha portato a riflettere sul "perché di questo calo di tensione". Sul perché delle raffiche di vento di sfiducia che soffiano su una provincia che credeva, e forse lo fa ancora, anche se in silenzio, nel percorso di legalità intrapreso. «Non è la prima volta che succede! — dice con rammarico Mariella Lo Bello - . Quante volte, da soli, abbiamo denunciato il silenzio dopo l'arresto del sindaco di Castrofilippo o gli episodi in cui l'imprenditore di Bivona Ignazio Cutrò è stato lasciato solo, Riteniamo che si sia spezzato quei necessario "circuito democratico" che permetteva ai "corpi intermedi" della società di essere il momento dello stimolo, dell'agitazione e della proposta e che assegnava alla politica, la capacità di dare risposte. Adesso c'è una politica che ritiene dì essere autosufficiente, che non ha bisogno di nessuno, che non risponde mai a nessuna sollecitazione, impermeabile ad ogni proposta. Il sindacato confederale punta l'indice d'accusa anche contro la stampa locale che, dice, "pur avendo un ruolo rilevante, finisce per amplificare alcune cose e a sottovalutarne altre. Nei giorni scorsi un nostro rappresentante sindacale è stato aggredito dal suo datore di lavoro, ma il tutto erano due righe. Abbiamo denunciato tutta la questione dei "rifiuti pericolosi" e delle "bombe ecologiche" che ha portato anche ad indagini della magistratura, ma tutto resta avvolto nell'ombra".
Per la Cgil viviamo, dunque, in un paese parolaio, dove ci si riempie la bocca di legalità, ma non si fa nulla per contrastare l'illegalità. «Le istituzioni che hanno il dovere di assicurare le risposte, nei tempi e nei modi giusti, sembrano - incalza Mariella Lo Bello - "affaccendate" in tutt'altro: una guerra di posizionamento in vista delle future elezioni, con "cambi di casacca" e repentini innamoramenti". Su Agrigento e provincia soffia dunque il vento della sfiducia, del disincanto, dell'antipolitica. «Noi crediamo che, malgrado tutto, la gente esprima la voglia di un cambiamento, lanci segnali di "esistenza in vita", altrimenti come leggere i risultati del referendum? Quanti si sono assunti la gravissima responsabilità di aver distrutto un nominale circuito dialettico e democratico sostituendolo col "ghe pensi mi" e con l'autoreferenzialità, facciano la necessaria autocritica e ricreino le condizioni per una naturale relazione tra soggetti. Per noi - conclude il segretario della sigla sindacale - la via maestra resta quella: concertazione, cabina di regia, democrazia!».
 
Rifiuti, è allarme igienico sanitario - Città invase da cumuli di spazzatura
Per il terzo giorno consecutivo gli operatori ecologici hanno proseguito nel loro sciopero selvaggio. Restano sporchi anche i centri storici, la Valle dei Templi e il litorale.
Emergenza sanitaria ad Agrigento negli altri comuni consorziati con l'Ato Gesa. Lo sciopero selvaggio degli operatori eco- logici sta mettendo in ginocchio le condizioni igieniche di 19 centri, della valle dei templi e delle località balneari con tutte le conseguenze dei caso. Da tre giorni ormai i netturbini non svuotano i cassonetti e la spazzatura è ormai fuori dai contenitori con odori insopportabili nel silenzio quasi assoluto delle istituzioni e degli organi competenti. Gli occhi di tutti sono puntati sull'assemblea dei soci di Gesa in programma per oggi alle 16 e convocata per discutere del bilancio della società ma che, considerata la situazione, potrebbe anche discutere della possibilità di rivedere i criteri che hanno portato a non salvaguardare, nel nuovo bando, gli attuali livelli occupazionali. I sindacati hanno contestualmente organizzato un sit-in dinanzi i cancelli della società. «Viene in pratica sollecitata spiegano Cgil, Cisl e Uil di categoria -la possibilità di stoppare la gara con l'assunzione di responsabilità dei Comuni più grandi che perla verità non hanno grande responsabilità rispetto a quanto accade, se non quella di non aver fatto pesare al momento opportuno la percentuale maggioritaria in seno all'assemblea ed aver lasciato ai piccoli Comuni la possibilità a causa dell'assenza nelle riunioni, di determinare la macelleria sociale cui assistiamo. Purtroppo l'astensione penalizza maggiormente i Comuni di Agrigento e Favara che hanno formalizzato la volontà di mantenere in servizio tutto il personale, ma anche Raffadali e Porto Empedocle che hanno espresso la stessa volontà. Sono i piccoli Comuni che spinti dalla volontà di moderare in ogni modo la Tarsu dei loro concittadini, determinano un problema sociale di notevole gravità». Tensione alle stelle dunque in tutti i settori di Gesa perché se da un lato i netturbini hanno più paura di essere licenziati che di non venire pagati puntualmente, dall'altro le imprese tengono d'occhio il piano di rientro che la Gesa ha stipulato con la ditta Catanzaro che a fronte di oltre 7 milioni di debiti minaccia di chiudere la discarica. Ma le imprese vogliono i loro 11 milioni di euro e tutti questi soldi la Gesa non li ha e non li avrà. «Invitiamo tutti alla moderazione - aggiungono i sindacati - ed alla ricerca delle soluzioni possibili, a cominciare dai vertici dell'Ato che non possono pensare di salvaguardare se stessi con la pubblicazione del nuovo bando e con questo giustificare il fatto di consentire una proroga ulteriore a quella già data per un anno al Raggruppamento Temporaneo di Imprese che chiaramente contrasta con le norme vigenti». 
 
LA SICILIA
 
CONSIGLIO PROVINCIALE
Una seduta interamente dedicata al question time
Si è svolta nell'aula convegni 'Silvia Pellegrino" della Provincia la seduta del Consiglio Provinciale dedicata al Question Time - interpellanze e interrogazioni a risposta immediata - e presieduta da Raimondo Buscemi. Sono state discusse tutte e 8 le interrogazioni all'ordine del giorno. In particolare, per quanto riguarda l'interrogazione del cons. lvan Paci (PdL) e altri sul servizio idrico integrato, è stato comunicato che il servizio è stato affidato con gara pubblica, e che il dipartimento regionale dell'Acqua e dei Rifiuti non ha ancora individuato il soggetto attuatore della nuova rete idrica di Agrigento dopo che la Giunta Regionale ha concesso un finanziamento di 25.000.000 di euro. L'Amministrazione ha quindi risposto alle tre interrogazioni del consigliere Mario Lazzano (PdL). Nell'ordine: per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade provinciali zona Ovest sono stati spesi oltre 3,400.000 euro per vari interventi su sedi stradali, ripristino di frane, apposizione di - segnaletica, ecc.. Per la manutenzione delle scuole superiori della zona Ovest sono stati eseguiti negli ultimi 5 anni lavori di manutenzione straordinaria e di messa a norma, di abbattimento delle barriere architettoniche, e verifiche sismiche, mentre con contratto aperto sono stati realizzati lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, di ampliamento e altri ancora su diversi istituti. Per la mappatura dei relitti stradali ha comunicato che sarà redatto un elenco delle dismissioni e delle alienazioni, riassumendo inoltre i canoni annui riscossi per alcuni immobili. Lazzano si è detto parzialmente soddisfatto delle risposte, riservandosi in particolare di approfondire alcuni atti. Ancora il consigliere Lazzano e altri hanno preso atto delle risposte della Provincia sulle nomine negli enti partecipati, riservandosi tuttavia di approfondire la parte che riguarda il Cupa in quanto alcuni membri del CdA non avrebbero i requisiti professionali per farne parte, e annunciando una interrogazione sulle indennità percepite. Due infine le interrogazioni presentate dal consigliere Roberto Gallo (La Destra): la prima riguardava i costi della rivista "Agrigento: Nuove Ipotesi". Per l'Amministrazione è priva di fondamento l'ipotesi che la rivista venga stampata con ulteriori aggravi di spesa. La rivista inoltre è aperta a qualsiasi contributo politico. Insoddisfatto della risposta Roberto Gallo, secondo il quale i conteggi non sono stati riportati correttamente e la spesa risulterebbe maggiore. L'altra interrogazione riguardava il rigassificatore: l''Amministrazione ha illustrato la propria posizione, che è adeguata alle linee programmatiche della Regione per cui è un investimento utile a risollevare l'economia del territorio. Si è dichiarato totalmente insoddisfatto della riposta Roberto Gallo.
 
LO DICO A "LA SICILIA"
Ivan Paci: «La linea la dà Bosco»
Lunedì,sulla pagina provinciale del giornale «La Sicilia», è stata data notizia di una «profonda spaccatura all'interno del Pd! agrigentino tra il gruppo che fa capo al coordinatore provinciale on.Bosco e quello che fa capo all'Europarlamentare Iacolino». Parrebbe che l'eretico e rinnovatore On. Iacolino, compiaciuto dell'elezione del consigliere Sacheli alla seconda vicepresidenza dei Consiglio, quale giusto e consequenziale riconoscimento di tante magnificate qualità della stessa, giustifichi ed anzi sostenga iniziative, a dire il vero non solo a Canicattì, e posizioni autonome in dispregio di ogni direttiva di partito. Alcuni ritengono che un qualche risultato elettorale, quale la conquista di un posto in Consiglio, possa dare titolo per condizionare e/o stravolgere la linea politica di un partito, non tenendo conto degli organi statutari, della volontà e dell'impegno degli iscritti, dei simpatizzanti,degli elettori. Nella nostra Città e più in generale in tutta la provincia,la linea politica del Partito viene indicata dal nostro coordinatore provinciale On. Bosco d'intesa con i coordinatori locali, coordinatore provinciale al quale va la nostra più totale e incondizionata fiducia. Tale linea politica va seguita nelle singole realtà locali e non consente equivoci e smarcature che altro non fanno che danneggiare l'immagine del Partito. Non serve nè è producente avere il sostegno, titolato quanto si vuole ma sicuramente isolato e di parte, di chi in passato ha dimostrato nelle nostre vicende politiche disinteresse e lontananza, per candidarsi a ruoli che richiedono consensi e capacità sedimentati e sperimentati sul campo.
IVAN PACI
Consigliere comunale del Pdl
 
EMERGENZA SPAZZATURA
Teresa Restivo ha convocato i sindaci per recuperare le somme necessarie
Segnalato a Questura e Prefettura che lo sciopero non era autorizzato
I netturbini agrigentini scioperano e gli effetti della protesta si vedono nei 19 comuni dell'Ato Gesa Ag2. Uno sciopero senza preavviso e quindi arbitrario e, proprio per questo motivo, l'Ato Gesa sta interessando del problema questura e prefettura. Dal canto loro gli operatori ecologici lamentano il mancato pagamento di due mensilità, aprile e maggio , ma anche il rischio licenziamento di 64 dipendenti previsto dai nuovo bando. Le imprese dicono di vantare dall'Ato Gesa poco meno di Il milioni di euro e parlano di "situazione critica visto il rischio di non avere più neanche i soldi per acquistare il gasolio. L'amministratore della Gesa, Teresa Restivo, sottolinea di «non aver messo in conto lo sciopero arbitrario dei netturbini. Noi-  afferma - abbiamo fatto tutto quello che potevamo e abbiamo scritto delle lettere di contestazione contro le imprese perchè è contro queste che gli operatori ecologici stanno scioperando. Una nota è stata mandata anche- continua Restivo al commissario per l'emergenza rifiuti». E se l'amministratore dell'Ato non può più muoversi per trovare una soluzione anche l'Ati è immobile: «dopo aver anticipato sei stipendi - afferma Giancarlo Alongi rappresentante dell'Ati - non sappiamo più dove andare a prendere i soldi. I netturbini sono scoraggiati tanto da non avere neanche la forza di protestare preferendo di rimanere a casa. Alla fine chi ci rimette - continua Alongi - in tutta questa situazione sono le imprese, a cui bruciano i cassonetti, e i netturbini che non ricevono gli stipendi, mentre i comuni risparmiano. Infatti, quando c'è uno sciopero abusivo - spiega il rappresentante dell'Ati - vengono fatte alle imprese delle detrazioni e ai dipendenti le giornate di astensione dal lavoro non vengono pagate». Oggi è in programma l'assemblea dei soci, durante la quale si affronterà, tra le altre cose, anche la possibilità, da parte dei comuni, di acquisire il personale che dovrebbe essere licenziato nel nuovo bando per far svolgere lavori come lo scerbamento o altri servizi. Durante l'incontro, Teresa Resti- vo, chiederà ai comuni il bilancio del 2010 che «una volta approvato - spiega - consentirà di richiedere le somme e poter così saldare i debiti. Abbiamo pagato la quattordicesima mensilità e parte dei nostri debiti ma ad oggi non possiamo più fare altro». Ad Agrigento e in tutti i quartieri della città , intanto, i cassonetti sono stracolmi con un cattivo odore diffuso e persistente. Cgil Cisl e Uil invitano alla moderazione ed alla ricerca delle soluzioni possibili, «a cominciare - scrivono - dai vertici dell'Ato che non possono pensare di salvaguardare se stessi con la pubblicazione del nuovo bando e con questo giustificare il fatto di consentire una proroga ulteriore a quella già data al raggruppamento temporaneo di imprese che contrasta con le norme vigenti», concludono Cgil, Cisl e Uil.
 
SIT IN DEI SINDACATI
Gesa ha convocato i sindaci per stamattina alle 10 per discutere tra l'altro, della protesta dei netturbini contro il suddetto bando che prevede la riduzione di 86 lavoratori netturbini (tra cui alcuni a tempo parziale) oltre ai lavoratori dell'indotto (uffici, officine ecc.). i sindacati di categoria Cgil Cisl Uil hanno promosso un sit-in di protesta in concomitanza della riunione per chiedere la rimodulazione del suddetto bando in quanto è stato pensato solo per fare cassa trascurando i pesanti effetti sulla qualità del servizio.
 
L'Udc prende le distanze dal sindaco Marco Zambuto
D'Alia: è una scelta personale. Alle amministrative si presenterà con una lista civica
Una pioggia di reazioni, e non certo di plauso, sono arrivate all'indomani dalla presentazione della nuova giunta comunale. Una cosa usuale in occasione di una nuova designazione, ma questa volta ci sono degli aspetti inusuali. 1a non condivisione non è solo da una parte politica, ma da tutti i partiti; anche da quello al quale dice di appartenere lo stesso sindaco Zambuto, ovvero l'Udc: "Leggiamo sui giornali - scrive Giampiero D'Alia, coordinatore regionale dell'Udc - che l'amico Zambuto ha finalmente nominato la giunta comunale di Agrigento», ma aggiunge subito che «E' una scelta che attiene esclusivamente alla sua funzione di sindaco e che, da questo punto di vista, appare utile al governo della città, trattandosi di una scelta "civica" che non ha alcun rilievo politico, né a livello provinciale nè a livello regionale. Siamo certi che la compagine che il sindaco Zambuto presenterà alle prossime elezioni amministrative sarà al di sopra dei partiti e che, quindi, sarà composta esclusivamente da liste civiche. E' evidente, infatti, che l'Udc non è alleato né del Pdl né del Pid. All'amico Marco Zambuto, i migliori auguri di buon lavoro." In altre parole l'Udc si tira fuori, mette le mani avanti per le prossime elezioni dicendo che non sosterrà più Zambuto.
Naturalmente molto più diretto il leader provinciale del Mpa RobertoDi Mauro: «Ancora una volta si assiste all'ennesimo maldestro tentativo del sindaco Zambuto di rilanciare la propria azione amministrativa sulla base, non di un dialogo con le forze politiche e sociali, ma su azioni solitarie avallate da strategie ispirate da "familiari" che ormai non fanno altro che contribuire a scandire inesorabilmente i giorni mancanti alla fine della peggiore esperienza politica che la città di Agrigento abbia mai conosciuto. L'apertura tanto auspicata a tutte le forze politiche - continua di Mauro - si concretizza nell'individuazione di assessori che in modo
carbonaio e clandestino" mirano a ricercare un filo di collegamento con una parte del PdL  mentre l'altra che si pensava potesse ambire in modo diretto ad una propria presenza in Giunta (ex Fli di Scalia e Pid) rimane fuori consapevole del basso livello della proposta politica del sindaco. A maggior ragione le forze del terzo Polo Mpa e Fli, il Fds ed il Pd non sottostanno all'ennesimo imbroglio politico che tende ancor di più ad affossare la nostra città. Il Mpa continuerà anche ad Agrigento la propria azione politica alfine di affermare la bontà del progetto del governo regionale in antitesi con l'esperienza del Presidente Berlusconi e del Pdl che anche in occasione della proposizione della recente manovra finanziaria tendono sempre più ad impoverire la Sicilia. Ciò anche con l'Udc, quello vero e non di facciata utilizzato solo per rendere vantaggio alla propria carriera politica o di qualche familiare vicino. Sul presunto asse Di Mauro-Capodicasa che verrebbe riproposto come negli anni '90, non si può che rispondere al sindaco Zambuto che tali affermazioni sono tipiche di chi non avendo più nulla da dire, (si rimanda al disastro finanziario cagionato alla città ed alla squallida vicenda di come utilizzare le risorse per la realizzazione della rete idrica) non rimane altro che blaterare».
Anche l'on. Angelo Capodicasa leader del Pd scende in campo ufficialmente per contestare le scelte di Zambuto. "Non so a cosa si riferisca il sindaco quando, nel presentare l'integrazione della giunta al comune di Agrigento, sostiene di avere detto "no al Mpa e al Pd che volevano ricreare "u tavolinu", una logica volta alla spartizione del potere ". Al sindaco Zambuto vorrei ricordare che il Pd non ha mai proposto logiche di spartizione del potere, neanche quando avrebbe potuto legittimamente farlo. E forse se l'avessimo fatto la città, oggi, non sarebbe in questo stato, Il Pd, in tutte le sedi, al contrario, ha sostenuto che, per uscire dall'immobilismo e dall'inconsistenza dell'azione amministrativa che penalizza la città, occorresse una giunta qualificata politicamente, con alleanze chiare ed espressione di un progetto politico amministrativo riconoscibile, da discutere in sedi politiche trasparenti, verificabili e controllabili dalla opinione pubblica e dai cittadini. Forse, nella girandola di tavolini a cui si è seduto in questi anni il sindaco, lui o chi per lui, ad intavolare trattative private di cui nulla sa l'opinione pubblica, si è confuso ed ha finito per scambiare lucciole per lanterne. Quanto poi alle logiche di conservazione paventate da Zambuto, osserviamo che non si vede cos'abbia da conservare il Pd. Abbiamo solo da conservare la nostra serietà e la nostra coerenza, che in tempi di trasformismo imperante non è poca cosa e costituisce una garanzia di affidabilità per gli elettori. Le altre cose che intende conservare le lasciamo conservare a lui».
Anche il Pid, attraverso Totò Cascio, deputato regionale eletto nel collegio di Agrigento commenta la scelta prendendo le distanze anche dal suo uomo. «La giunta Zambuto - scrive - nonostante il rimpasto operato dal sindaco, non ha propulsione politica né tantomeno ha in sé i germi per una continuità amministrativa, anche perché la perpetuazione di questa esperienza continuerebbe a fare danno alla Città di Agrigento. Pur apprezzando le qualità professionali del neo assessore Giuseppe Gramaglia, che è entrato a far parte della giunta Zambuto a titolo personale, intendo ribadire che i Popolari di Italia domani rimangono all'opposizione. Il nostro partito vuole costruire assieme ai partiti moderati, ai quali va un appello preciso, un'alternativa seria e programmatica all'attuale Amministrazione. In questa direzione già registriamo esperienze positive come a Ribera e a Favara".
Anche Calogero Miccichè coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia Libertà ed ex deputato regionale non è tenero con il suo ex sindaco: «Zambuto - scrive Miccichè - nasconde il fallimento del comune, ma continua a girare la giostra con nuovi assessori, per questo SEL ne chiede le di- missioni prima che il buco finanziario si trasformi in una voragine incolmabile. Oggi, 45° anniversario della frana di Agrigento, poteva essere una giornata di ricordo dei drammatici eventi calamitosi di quel 19 luglio 1966 e di riflessione su quanto legame materiale e politico ci possa essere con gli attuali accadimenti calamitosi che interessano il nostro centro storico, ma siamo costretti, nostro malgrado, a parlare d'altro. Stiamo assistendo all'ultimo giro della giostra dell'amministrazione Zambuto e, salvo nuovi avvenimenti, questo continuo movimento di assessori non ci meraviglia più di tanto; ci preoccupano, invece, i problemi della città che erano e restano irrisolvibili, anzi si aggravano ogni giorno di più».
 
SAN LEONE. Goletta «scagiona» il sistema di espulsione dei liquami in alto mare. Ora è caccia a chi scarica
Tra pennelli e delinquenti
Scagionati» i pennelli, sul banco degli imputati restano gli ignoti che allacciano il proprio scarico fognario alla condotta delle acque bianche. Resta il fatto che sul mare di San Leone c'è chi ci marcia. Per non parlare delle «belle signore» che fanno la cacca indisturbate, abbassandosi il costume, come filmato da una emittente locale alcuni giorni fa. Altro che pennello. Per Fabrizio La Gaipa «per danneggiare l'economia di chi lavora in questa zona. Non ha senso lanciare l'allarme sul presunto inquinamento a luglio, e poi ritirarsi a Novembre. Si danneggia l'immagine di questa città e dei piccoli operatori del settore turistico commerciale. I dati di Goletta verde sono rispettabili ed evidenziano che le criticità ci sono solo in due punti. Il mare di San Leone è pulito e chi dice il falso mente». "E' balenabile" aveva detto l'altro ieri Goletta Verde che la scorsa settimana ha effettuato prelievi nella zona del "Mare nostrum" e alla foce del fiume Akragas. Nello specchio di mare antistante "Mare nostrum" i valori di concentrazione dei parametri rnicrobiologici riscontrati sono inferiori ai limiti di legge e per questo il campione non è classificabile come inquinato, ma sono risultati che segnalano un'evidente anomalia. Le analisi hanno determinato una concentrazione di 375 Ufc/100 ml di "Escherichia coli" su un massimo di 500 previsto dalla legge e di 172 Ufc/l00 ml di Enterococchi intestinali, su un massimo di 200 previsto. Si tratta di valori che testimoniano la presenza di un inquinamento da scarichi fognari non depurati in zona. Nella foce del fiume Akragas, dal prelievo effettuato sempre l'li luglio, si evince una concentrazione di 250 Ufc/l00ml di "Escherichia coli" su un massimo di 500 previsto dalla legge e di 50 Ufc/l00ml di Enterococchi Intestinali su un massimo di 200. A seguito di questi risultati, Legambiente ha chiesto, agli enti preposti «di porre in essere con estrema tempestività ogni attività di verifica e controllo utile a risalire alle cause della situazione descritta dai tecnici del laboratorio mobile di Goletta ta Verde, in particolare relativamente ai risultati del prelievo effettuato nello specchio di mare antistante la spiaggetta di "Mare nostrum", laddove l'elevata presenza di batteri fecali, per quanto al disotto dei limiti di legge, porta a ritenere sussistente in quella zona una contaminazione da scarichi fognari non depurati».
Insomma, caccia ai killer ignoti di un ristretto specchio d'acqua, quello del Mare nostrum. Lo dice da sempre Camillo Bosio, il quale evidenzia come «se le analisi effettuate alle 6 hanno fatto registrare un tasso di inquinamento da coliformi in questi termini, figurarsi se tali controlli fossero stati fatti più tardi. Sotto la piazzetta del Ragno D'Oro si scarica da giorni e nessuno interviene». Sulla stessa lunghezza d'onda è Giuseppe Arnone, consigliere comunale e ambientalista. «Le analisi confermano il perfetto funzionamento dei pennelli a mare, tanto che a breve compareremo l'acqua prelevata a ridosso di questi con quella che preleveremo alla Scala dei Turchi, nota per la sua integrità. Effettueremo un test con Bosio, immettendo un'innocua sostanza colorata nella condotta interessata dai presunti scarichi, per individuare i punti incriminati. E' ora di punire i colpevoli», chiosa Arnone.
 
Ars, trattative per allargare maggioranza ma Udc e Pid frenano su intesa a sinistra
PALERMO. Il tempo stringe, di luglio è già iniziata la fase calante ed entro il mese, così come stabilito dall'assemblea del Pd dello scorso 19 giugno, il segretario Giuseppe Lupo dovrà convocare l'esecutivo regionale dei partito per riferire l'esito della verifica svolta con i partiti della sinistra, Idv e Sel, ai quali si vorrebbe allargare la coalizione che sostiene il «Lombardo quater», ovvero Pd, Mpa, Udc, Fli e Alleanza per la Sicilia. A Roma, ieri, Lupo ha incontrato, separatamente, il coordinatore regionale dell'Udc, Gianpiero D'Alia, e il neo coordinatore siciliano di Fli, Carmelo Priguglio. Quest'ultimo, essendo coordinatore da un solo giorno, ha chiesto a Lupo di approfondire gli argomenti successivamente. Ma non ha potuto non ribadire quanto detto da lui stesso e da Bocchino, l'altro ieri, cioè che Fli non ha alcuna intenzione di dare vita ad intese politiche con il Pd.
Al termine del faccia a faccia con D'Alia, è stato diffuso un comunicato stampa in politichese, probabilmente, per nascondere l'imbarazzo di trovarsi su posizioni divergenti, nonostante Pd e Udc siano alleati nel sostegno al governo tecnico presieduto da Raffaele Lombardo. «In particolare - si legge nella nota congiunta di Lupo e D'Alia - in riferimento alle proposte avanzate dai Pd per la costruzione dell'alleanza centrosinistra-Terzo polo, per le elezioni regionali anticipate e per lo svolgimento delle elezioni primarie, pur permanendo una diversità di vedute su alcune delle questioni affrontate, l'incontro è risultato proficuo per un approfondimento del confronto». Al centro dell'incontro, anche l'analisi degli effetti della manovra economica del governo nazionale sulla Regione, in particolare sugli enti locali, le famiglie e i ceti più deboli.
E la manovra di bilancio che il governo regionale di appresta a predisporre, è la cosa che preoccupa di più il coordinatore dell'Udc, D'Alia, che ieri sera ha incontrato a cena il presidente Lombardo, insieme con i deputati regionali all'Ars e l'assessore alla Famiglia, Andrea Piraino, in un ristorante del centro storico di Palermo.
Nel corso dell'incontro con Lupo, D'Alia ha ribadito di essere contrario alle primarie e che per l'Udc il prossimo candidato alla presidenza della Regione è Lombardo, se lo riterrà. Sulla possibilità di anticipare le elezioni regionali al 2012, il coordinatore dello Scudo crociato sarebbe stato possibilista, nel caso in cui vi fosse contestualmente lo scioglimento del Parlamento nazionale. Altrimenti, sarebbero un rischio, visto il crescere del sentimento dell'antipolitica tra la gente che dovrà fare i conti cori i tagli della manovra nazionale. «Non abbiamo pregiudiziali - ha aggiunto D'Alia - nei confronti di Idv e Sel su piano programmatico, sono loro che non vogliono allearsi con noi". Resta sullo sfondo l'ipotesi di superare l'attuale schema del governo dei tecnici, ma o questo sia Udc che Fli non nascondono le loro perplessità, pur comprendendo le ragioni del Pd. E, comunque, i problemi sul tappeto saranno affrontati in un prossimo incontro collegiale fra Pd e Terzo polo. Ma Briguglio che l'altro ieri sera ha incontrato Lombardo dopo il suo insediamento alta guida di Eh in Sicilia, ha ribadito al presidente della Regione che la linea del suo partito è quella di mantenere e rafforzare l'azione di governo dell'attuale esecutivo e di dare risposte alla necessità di ridurre i costi della politica, procedendo rapidamente all'abolizione delle Province e non applicando in Sicilia il ticket sanitario. Lupo ha anche sollecitato l'appoggio per l'elezione di Giacomo Scala a presidente dell'Anci Sicilia. L'assemblea dei sindaci è in programma per venerdì prossimo, ma il coordinatore del Pdl, Giuseppe Castiglione, che ieri ha incontrato Angelino Alfano, ha chiesto un rinvio.
 
SCIACCA
Via Frank, i pini della discordia
SCIACCA. In via Anna Frank, l'arteria del popoloso quartiere Perriera dove le radici degli alberi di pino hanno creato pericolosi dislivelli del manto stradale, i residenti non vogliono che il Comune intervenga tagliando gli alberi. La pirandelliana vicenda appare abbastanza paradossale, anche e soprattutto alla luce delle reiterate e vibranti proteste degli stessi abitanti, che da tempo lamentano che la zona viene trascurata e che la strada richiede manutenzione.
Alcuni giorni fa. dopo che il grosso ramo di un albero è caduto su un'auto, il Comune ha deciso di intervenire eliminando il pericolo, anche se per il momento non sarà possibile fare altri lavori di manutenzione, perché costosi. Ma i residenti hanno bloccato le operazioni, minacciando denunce se l'area viene liberata dagli alberi. Una difesa ad oltranza del verde pubblico che non ha precedenti e che per certi versi sorprende non poco.
Il consigliere provinciale Ezio Di Prima e il consigliere comunale Giuseppe Ambrogio, che più volte avevano sostenuto la battaglia dei residenti, oggi appaiono perplessi: «E' increscioso apprendere che dopo tante richieste da parte degli abitanti della via Anna Frank per la sistemazione del manto stradale e dopo aver chiesto per mesi all'amministrazione comunale di intervenire - dicono - quando si è riusciti a metter mano a una seria riqualificazione della via che vedeva un intervento di rimozione degli alberi e delle radici pericolose, alcuni abitanti si sono ribellati». Per i due, giustamente, non è possibile fare un intervento serio senza togliere gli alberi che tornerebbero nuovamente a danneggiare strade e marciapiedi. Di Prima e Ambrogio invitiamo l'amministrazione comunale ad andare avanti nell'intervento che si stava iniziando con la rimozione completa degli alberi e la loro sostituzione con altri alberi meno invasivi e dannosi o, in alternativa, facendo un attento studio di quali alberi sono da tagliare e quali magari da salvare in base ai danni che possono arrecare. In via Frank si è presentato il sindaco Vito Bono in persona, sorpreso nell'apprendere che i cittadini rifiutavano un intervento del Comune. Ora deve essere trovata una soluzione che salvi capre e cavoli: soddisfi i residenti e allo stesso tempo non offenda il verde pubblico, ma che elimini anche i pericoli sulla strada.
 
SOLE 24 ORE
 
ENTI LOCALI. Buco di cassa nei Comuni finché l'Economia non libera le risorse
 Sblocco parziale dei fondi federalisti: al via solo 600 milioni su 8 miliardi
MILANO. Il finanziamento federalista per Comuni e Province delle Regioni "ordinarie" avanza, ma a piccolissimi passi. Per cercare di spegnere la rivolta delle amministrazioni locali, alle prese con un buco di liquidità che a loro dire mette in forse anche i pagamenti degli stipendi, il Viminale ieri ha fatto ripartire il sistema che trasferisce agli enti le risorse chiamate a sostituire i vecchi trasferimenti erariali, cancellati dal federalismo. Il meccanismo, però, è in due tempi, e i numeri in gioco chiariscono l'entità del problema: i trasferimenti «non fiscalizzati», cioè non trasformati in compartecipazioni o tributi devoluti dalla riforma federalista, possono prendere subito la strada verso le casse di Comuni e Province, per gli altri invece occorre aspettare che il ministero
dell'Economia scriva i decreti per le assegnazione e metta le risorse in bilancio. Il problema è nelle cifre: le risorse del primo capitolo, quelle che possono partire subito, valgono secondo le analisi della Copaff 610,6 milioni di euro, e per il 69,2%  (422,4 milioni) hanno come unico destinatario il Comune di Roma. Quelle del secondo capitolo valgono oltre 8 miliardi di euro, quelli che mancano all'appello dopo lo sblocco della prima "rata" dei vecchi trasferimenti a marzo, ma prima di arrivare a sindaci e presidenti devono essere stanziati dall'Economia nel bilancio dello Stato.
Il problema fondamentale è legato al calendario: gli ex assegni statali valgono circa un quinto delle entrate correnti dei Comuni (il resto viene da tributi e tariffe e, in misura minore, da contributi regionali) e nel vecchio sistema venivano assegnati in tre rate, a febbraio, maggio e ottobre (la scansione era prevista dal Dm del 21 febbraio 2002). Un ritardo nell'erogazione di questi fondi, quindi, apre nelle casse degli enti un "buco" di cassa intorno ai tre miliardi di euro, e proprio per questa ragione il passaggio dai trasferimenti statali al nuovo quadro federalista era stato puntellato da norme transitorie: a metà febbraio la legge di conversione del «milleproroghe» aveva permesso di girare agli enti la prima rata secondo le vecchie regole, in attesa che i meccanismi federalisti potessero partire, e nelle prime versioni della manovra era spuntata una norma «salva-cassa» che avrebbe garantito il pagamento anche della seconda rata, ma che è saltata dai testi definitivi.
L'intervento del Viminale, quindi, offre una boccata d'ossigeno, ma solo a pochissimi Comuni: Roma, prima di tutto, che grazie alle regole speciali per la Capitale ottiene 422,3 milioni, e Molfetta, che riceve 20 milioni per i rimborsi dei lavori della diga. Tra i "fortunati" spunta anche Pozzuoli, che si vede arrivare 2,1 milioni annuali legati al personale della frazione di Monteruscello. I Comuni con meno di 3mila abitanti, invece, riceveranno da questa partita 10.314 euro ciascuno per l'incremento del contributo ai mini-enti deciso con la Finanziaria 2010. Per tutti gli altri, invece, l'attesa continua, e il Viminale non può far altro che assicurare l'avvio dei pagamenti «appena sarà perfezionato il decreto del ministro dell'Economia e delle finanze che istituisce i nuovi capitoli di spesa e mette a disposizione le relative risorse finanziarie».
 
REPUBBLICA.IT
 
Porto Empedocle: Consiglio di Stato accoglie ricorso per rigassificatore
Una sentenza del Tar del Lazio del 2010 ne aveva interrotto la costruzione. L'Enel aveva fatto ricorso
AGRIGENTO - Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di Enel e della società Nuove Energie ed ha dato il via libera al rigassificatore di Porto Empedocle. Si trattava dell'ultimo ostacolo giuridico per dare inizio ai lavori di realizzazione della infrastruttura che avrà una capacità di 8 miliardi di metri cubi l'anno. Il ricorso al Consiglio di Stato era stato presentato dall'Enel e dal Comune di Porto Empedocle dopo che il Tar del Lazio aveva dato ragione al Comune di Agrigento e ad una serie di associazioni e enti che invece contestavano il decreto che autorizzava la realizzazione del rigassificatore di Porto Empedocle e dei gasdotti di collegamento. Contro il rigassificatore si erano costituiti il Comune di Agrigento, Legambiente, Arci, Cittadinanzattiva, Italia Nostra e Codacons.
Il progetto prevede un investimento complessivo di oltre 800 milioni di euro, con lavori che dureranno quattro anni e mezzo. Il cantiere prevede inoltre l'occupazione fino a 900 persone, mentre l'impianto in esercizio necessiterà di 120 lavoratori, 200 in tutto con l'indotto.
 
SICILIA 24H
 
Agrigento, Consiglio Provinciale: discusse interrogazioni al Question Time
Si è svolta ieri sera nell'aula convegni "Silvia Pellegrino" della Provincia la seduta del Consiglio Provinciale dedicata al Question Time - interpellanze e interrogazioni a risposta immediata - e presieduta da Raimondo Buscemi. Sono state discusse tutte e otto le interrogazioni all'ordine del giorno. In particolare, per quanto riguarda l'interrogazione del cons. Ivan Paci (PdL) e altri sul servizio idrico integrato, è stato comunicato che il servizio è stato affidato con gara pubblica, e che il dipartimento regionale dell'Acqua e dei Rifiuti non ha ancora individuato il soggetto attuatore della nuova rete idrica di Agrigento dopo che la Giunta Regionale ha concesso un finanziamento di 25.000.000 di euro.
L'Amministrazione ha quindi risposto alle tre interrogazioni del consigliere Mario Lazzano (PdL). Nell'ordine: per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade provinciali zona Ovest sono stati spesi oltre 3.400.000 euro per vari interventi su sedi stradali, ripristino di frane, apposizione di segnaletica, ecc.. Per la manutenzione delle scuole superiori della zona Ovest sono stati eseguiti negli ultimi 5 anni lavori di manutenzione straordinaria e di messa a norma, di abbattimento delle barriere architettoniche, e verifiche sismiche, mentre con contratto aperto sono stati realizzati lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, di ampliamento e altri ancora su diversi istituti. Per la mappatura dei relitti stradali ha comunicato che sarà redatto un elenco delle dismissioni e delle alienazioni, riassumendo inoltre i canoni annui riscossi per alcuni immobili. Lazzano si è detto parzialmente soddisfatto delle risposte, riservandosi in particolare di approfondire alcuni atti.
Ancora il consigliere Lazzano e altri hanno preso atto delle risposte della Provincia sulle nomine negli enti partecipati, riservandosi tuttavia di approfondire la parte che riguarda il Cupa in quanto alcuni membri del CdA non avrebbero i requisiti professionali per farne parte, e annunciando una interrogazione sulle indennità percepite. Due infine le interrogazioni presentate dal consigliere Roberto Gallo (La Destra): la prima riguardava i costi della rivista "Agrigento: Nuove Ipotesi". Per l'Amministrazione è priva di fondamento l'ipotesi che la rivista venga stampata con ulteriori aggravi di spesa. La rivista inoltre è aperta a qualsiasi contributo politico. Insoddisfatto della risposta Roberto Gallo, secondo il quale i conteggi non sono stati riportati correttamente e la spesa risulterebbe maggiore. L'altra interrogazione riguardava il rigassificatore: l'Amministrazione ha illustrato la propria posizione, che è adeguata alle linee programmatiche della Regione per cui è un investimento utile a risollevare l'economia del territorio. Si è dichiarato totalmente insoddisfatto della riposta Roberto Gallo, secondo il quale la risposta fornita non va nella direzione dello spirito dell'interrogazione, e che non è stata rispettata la volontà del consiglio provinciale, che si era espresso già per due volte con una votazione contraria e il successivo atto di indirizzo politico di costituzione in giudizio, disatteso dall'Amministrazione D'Orsi.
 
Via libera al rigassificatore di Porto Empedocle
E' arrivato in serata il via libera definitivo al rigassificatore di Porto Empedocle. Il Consiglio di Stato ha sciolto le riserve accogliendo il ricorso presentato da Enel Nuove Energie e autorizzando di fatto, la realizzazione dell'impianto. La notizia è arrivata intorno alle 21.30 al termine di una giornata di riunione al Consiglio di Stato dove le parti hanno dibattuto sui ricorsi e sulle rispettive posizioni. Il progetto prevede un investimento complessivo di oltre 800 milioni di euro, con lavori che dureranno quattro anni e mezzo. Il cantiere prevede inoltre l'occupazione fino a 900 persone, mentre l'impianto in esercizio necessiterà di 120 lavoratori, 200 in tutto con l'indotto
 
Pd, Capodicasa: Se avessimo fatto "u tavulinu" la città non sarebbe in questo stato
"Non so a cosa si riferisca il sindaco quando,  nel presentare l'integrazione della giunta al comune di Agrigento,  sostiene di avere  detto no al MPA e al PD che volevano ricreare "u tavolinu", una logica volta alla spartizione del potere". Lo afferma il parlamentare nazionale del Pd, Angelo Capodicasa all'indomani del varo del Zambuto quater. "Al sindaco Zambuto - tuona Capodicasa - vorrei ricordare che il Pd non ha mai proposto logiche di spartizione del potere, neanche quando avrebbe potuto legittimamente farlo. Come ognuno sa,  non fa parte del nostro costume politico. E forse se l'avessimo fatto la città, oggi, non sarebbe in questo stato. Il Pd, in tutte le sedi,  al contrario, ha sostenuto che,  per uscire dall'immobilismo e dall'inconsistenza dell'azione amministrativa che penalizza la citta', occorresse una giunta qualificata politicamente, con alleanze chiare ed espressione di un progetto politico amministrativo riconoscibile, da discutere in sedi politiche trasparenti, verificabili e controllabili dalla opinione pubblica e dai cittadini. Forse,  nella girandola di tavolini a cui si e' seduto in questi anni il sindaco, lui o chi per lui, ad intavolare trattative private di cui nulla sa l'opinione pubblica, si e' confuso ed ha finito per scambiare lucciole per lanterne. Quanto poi alle logiche di conservazione paventate da Zambuto, osserviamo che non si vede cos'abbia da conservare il Pd. Abbiamo solo da conservare la nostra serieta' e la nostra coerenza, che in tempi di trasformismo imperante non e' poca cosa e costituisce una garanzia di affidabilità per gli elettori. Le altre cose che intende conservare le lasciamo conservare a lui".
 
Spaccatura nel Pdl di Canicattì? L'intervento di Ivan Paci
Sulla vicenda della possibile spaccaura all'interno del Pdl a Canicattì interviene il consigliere provinciale Ivan Paci: "Lunedì,sulla pagina provinciale del giornale "la sicilia", è stata data notizia di una "profonda spaccatura all'interno del PDL agrigentino tra il gruppo che fa capo al Coordinatore provinciale On.Bosco e quello che fa capo all'Europarlamentare Iacolino". Parrebbe che l'eretico e rinnovatore On.Iacolino,compiaciuto della elezione del consigliere Sacheli alla seconda vicepresidenza del Consiglio,quale giusto e consequenziale riconoscimento di tante magnificate qualità della stessa, giustifichi ed anzi sostenga iniziative,a dire il vero non solo a Canicattì, e posizioni autonome in dispregio di ogni direttiva di partito. Alcuni ritengono che un qualche risultato elettorale,quale la conquista di un posto in Consiglio,possa dare titolo per condizionare e/o stravolgere la linea politica di un partito,non tenendo conto degli organi statutari,della volontà e dell'impegno degli iscritti,dei simpatizzanti,degli elettori. Nella nostra Città e più in generale in tutta la provincia,la linea politica del Partito viene indicata dal nostro Coordinatore provinciale On.Bosco d'intesa con i coordinatori locali, coordinatore provinciale al quale va la nostra più totale e incondizionata fiducia. Tale linea politica va seguita nelle singole realtà locali e non consente equivoci e smarcature che altro non fanno che danneggiare l'immagine del Partito. Non serve né è producente avere il sostegno,titolato quanto si vuole ma sicuramente isolato e di parte, di chi in passato ha dimostrato nelle nostre vicende politiche disinteresse e lontananza, per candidarsi a ruoli che richiedono consensi e capacità sedimentati e sperimentati sul campo".
 
AGRIGENTOFLASH
 
Spaccatura nel Pdl di Canicattì? L'intervento di Ivan Paci
Sulla vicenda della possibile spaccaura all'interno del Pdl a Canicattì interviene il consigliere provinciale Ivan Paci: "Lunedì,sulla pagina provinciale del giornale "la sicilia", è stata data notizia di una "profonda spaccatura all'interno del PDL agrigentino tra il gruppo che fa capo al Coordinatore provinciale On.Bosco e quello che fa capo all'Europarlamentare Iacolino". Parrebbe che l'eretico e rinnovatore On.Iacolino,compiaciuto della elezione del consigliere Sacheli alla seconda vicepresidenza del Consiglio,quale giusto e consequenziale riconoscimento di tante magnificate qualità della stessa, giustifichi ed anzi sostenga iniziative,a dire il vero non solo a Canicattì, e posizioni autonome in dispregio di ogni direttiva di partito. Alcuni ritengono che un qualche risultato elettorale,quale la conquista di un posto in Consiglio,possa dare titolo per condizionare e/o stravolgere la linea politica di un partito,non tenendo conto degli organi statutari,della volontà e dell'impegno degli iscritti,dei simpatizzanti,degli elettori. Nella nostra Città e più in generale in tutta la provincia,la linea politica del Partito viene indicata dal nostro Coordinatore provinciale On.Bosco d'intesa con i coordinatori locali, coordinatore provinciale al quale va la nostra più totale e incondizionata fiducia. Tale linea politica va seguita nelle singole realtà locali e non consente equivoci e smarcature che altro non fanno che danneggiare l'immagine del Partito. Non serve né è producente avere il sostegno,titolato quanto si vuole ma sicuramente isolato e di parte, di chi in passato ha dimostrato nelle nostre vicende politiche disinteresse e lontananza, per candidarsi a ruoli che richiedono consensi e capacità sedimentati e sperimentati sul campo".
 
Ieri Question Time in Consiglio provinciale
Si è svolta ieri sera nell'aula convegni "Silvia Pellegrino" della Provincia la seduta del Consiglio Provinciale dedicata al Question Time - interpellanze e interrogazioni a risposta immediata - e presieduta da Raimondo Buscemi. Sono state discusse tutte e otto le interrogazioni all'ordine del giorno. In particolare, per quanto riguarda l'interrogazione del cons. Ivan Paci (PdL) e altri sul servizio idrico integrato, è stato comunicato che il servizio è stato affidato con gara pubblica, e che il dipartimento regionale dell'Acqua e dei Rifiuti non ha ancora individuato il soggetto attuatore della nuova rete idrica di Agrigento dopo che la Giunta Regionale ha concesso un finanziamento di 25.000.000 di euro. L'Amministrazione ha quindi risposto alle tre interrogazioni del consigliere Mario Lazzano (PdL). Nell'ordine: per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade provinciali zona Ovest sono stati spesi oltre 3.400.000 euro per vari interventi su sedi stradali, ripristino di frane, apposizione di segnaletica, ecc.. Per la manutenzione delle scuole superiori della zona Ovest sono stati eseguiti negli ultimi 5 anni lavori di manutenzione straordinaria e di messa a norma, di abbattimento delle barriere architettoniche, e verifiche sismiche, mentre con contratto aperto sono stati realizzati lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, di ampliamento e altri ancora su diversi istituti. Per la mappatura dei relitti stradali ha comunicato che sarà redatto un elenco delle dismissioni e delle alienazioni, riassumendo inoltre i canoni annui riscossi per alcuni immobili. Lazzano si è detto parzialmente soddisfatto delle risposte, riservandosi in particolare di approfondire alcuni atti.
Ancora il consigliere Lazzano e altri hanno preso atto delle risposte della Provincia sulle nomine negli enti partecipati, riservandosi tuttavia di approfondire la parte che riguarda il Cupa in quanto alcuni membri del CdA non avrebbero i requisiti professionali per farne parte, e annunciando una interrogazione sulle indennità percepite. Due infine le interrogazioni presentate dal consigliere Roberto Gallo (La Destra): la prima riguardava i costi della rivista "Agrigento: Nuove Ipotesi". Per l'Amministrazione è priva di fondamento l'ipotesi che la rivista venga stampata con ulteriori aggravi di spesa. La rivista inoltre è aperta a qualsiasi contributo politico. Insoddisfatto della risposta Roberto Gallo, secondo il quale i conteggi non sono stati riportati correttamente e la spesa risulterebbe maggiore. L'altra interrogazione riguardava il rigassificatore: l'Amministrazione ha illustrato la propria posizione, che è adeguata alle linee programmatiche della Regione per cui è un investimento utile a risollevare l'economia del territorio. Si è dichiarato totalmente insoddisfatto della riposta Roberto Gallo, secondo il quale la risposta fornita non va nella direzione dello spirito dell'interrogazione, e che non è stata rispettata la volontà del consiglio provinciale, che si era espresso già per due volte con una votazione contraria e il successivo atto di indirizzo politico di costituzione in giudizio, disatteso dall'Amministrazione D'Orsi.
 
LAVALLEDEITEMPLI
 
Rigassificatore - "Anticipazioni" sulla sentenza
 Agrigento -  Si è tenuta ieri l'udienza di merito al Consiglio di Stato,relativamente all'appello contro  la sentenza del Tar del Lazio che aveva accolto il ricorso del Comune di Agrigento, escluso dalla Conferenza dei servizi che nel 2009 ha dato il via libera al progetto del rigassificatore di Porto Empedocle. I  magistrati ieri non si sono espressi subito, riservandosi di arrivare a una sentenza entro i prossimi sette giorni. Ciò nonostante, già in serata (dopo le 19.00), trapelavano notizie, stando alle quali il Consiglio di Stato avrebbe dato il via libera definitivo al rigassificatore, sciogliendo le riserve e accogliendo il ricorso presentato da Enel Nuove Energie. Stata diffusa già da organi stampa che precisano come la stessa sia " arrivata intorno alle 21.30 al termine di una giornata di riunione al Consiglio di Stato dove le parti hanno dibattuto sui ricorsi e sulle rispettive posizioni." Stando a quanto dato sapere, il Consiglio di Stato avrebbe ritenuto errata l'interpretazione del Tar del Lazio, in merito alle ragioni del ricorso presentato dal Comune di Agrigento, ed in particolare riguardo  la mancata presenza dell'Ente al tavolo,  ritenuta invece necessaria, in quanto il gasdotto che Snam Rete Gas realizzerà al servizio del rigassificatore prevede una variante di percorso che interessa il territorio comunale. Se dovesse risultare veritiera l'accettazione del ricorso presentato dall'Enel, con le motivazioni su indicate, si aprirebbero inquietanti scenari. C'è da chiedersi infatti, come mai la notizia sarebbe trapelata già nella serata di ieri, mentre ancora ufficialmente nulla è stato dichiarato in merito allo scioglimento della riserva da parte dei giudici, che, stando anche alle notizie diffuse da tutti i media nazionali, si erano riservati di arrivare a una sentenza entro i prossimi sette giorni.
Qualora la riserva non fosse ancora stata sciolta - e i fatti trovassero conferma nella sentenza - come mai c'era già chi conosceva in anticipo le decisioni che avrebbero preso i  giudici?
Ai posteri, l'ardua sentenza...
 
AGRIGENTOWEB
 
Consiglio Provinciale, discusse interrogazioni al Question Time.
Si è svolta ieri sera nell'aula convegni "Silvia Pellegrino" della Provincia la seduta del Consiglio Provinciale dedicata al Question Time - interpellanze e interrogazioni a risposta immediata - e presieduta da Raimondo Buscemi. Sono state discusse tutte e otto le interrogazioni all'ordine del giorno. In particolare, per quanto riguarda l'interrogazione del cons. Ivan Paci (PdL) e altri sul servizio idrico integrato, è stato comunicato che il servizio è stato affidato con gara pubblica, e che il dipartimento regionale dell'Acqua e dei Rifiuti non ha ancora individuato il soggetto attuatore della nuova rete idrica di Agrigento dopo che la Giunta Regionale ha concesso un finanziamento di 25.000.000 di euro.
L'Amministrazione ha quindi risposto alle tre interrogazioni del consigliere Mario Lazzano (PdL). Nell'ordine: per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade provinciali zona Ovest sono stati spesi oltre 3.400.000 euro per vari interventi su sedi stradali, ripristino di frane, apposizione di segnaletica, ecc.. Per la manutenzione delle scuole superiori della zona Ovest sono stati eseguiti negli ultimi 5 anni lavori di manutenzione straordinaria e di messa a norma, di abbattimento delle barriere architettoniche, e verifiche sismiche, mentre con contratto aperto sono stati realizzati lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, di ampliamento e altri ancora su diversi istituti. Per la mappatura dei relitti stradali ha comunicato che sarà redatto un elenco delle dismissioni e delle alienazioni, riassumendo inoltre i canoni annui riscossi per alcuni immobili. Lazzano si è detto parzialmente soddisfatto delle risposte, riservandosi in particolare di approfondire alcuni atti.
Ancora il consigliere Lazzano e altri hanno preso atto delle risposte della Provincia sulle nomine negli enti partecipati, riservandosi tuttavia di approfondire la parte che riguarda il Cupa in quanto alcuni membri del CdA non avrebbero i requisiti professionali per farne parte, e annunciando una interrogazione sulle indennità percepite. Due infine le interrogazioni presentate dal consigliere Roberto Gallo (La Destra): la prima riguardava i costi della rivista "Agrigento: Nuove Ipotesi". Per l'Amministrazione è priva di fondamento l'ipotesi che la rivista venga stampata con ulteriori aggravi di spesa. La rivista inoltre è aperta a qualsiasi contributo politico. Insoddisfatto della risposta Roberto Gallo, secondo il quale i conteggi non sono stati riportati correttamente e la spesa risulterebbe maggiore.
L'altra interrogazione riguardava il rigassificatore: l'Amministrazione ha illustrato la propria posizione, che è adeguata alle linee programmatiche della Regione per cui è un investimento utile a risollevare l'economia del territorio. Si è dichiarato totalmente insoddisfatto della riposta Roberto Gallo, secondo il quale la risposta fornita non va nella direzione dello spirito dell'interrogazione, e che non è stata rispettata la volontà del consiglio provinciale, che si era espresso già per due volte con una votazione contraria e il successivo atto di indirizzo politico di costituzione in giudizio, disatteso dall'Amministrazione D'Orsi.
 
AGRIGENTONOTIZIE
 
Consiglio comunale, nessuna traccia della nuova Giunta  
Il tavolo della Giunta Il punto più alto del Consiglio comunale di ieri sera è stato forse raggiunto quando, durante la trattazione di un punto, il consigliere Fds Andrea Cirino si è lasciato andare ad uno sbotto: "Questa amministrazione se ne stracatafotte della città".
Una dichiarazione forte figlia, dopo circa un'ora e mezza di Consiglio, dell'assenza di assessori al ramo durante la trattazione dei punti e della disattenzione di uno degli unici tre amministratori presenti, ovvero il vice sindaco Massimo Muglia. Il tutto, come il presidente del civico consesso, Francesco Alfano, si è premurato di far notare, senza che vi fosse stata alcuna comunicazione ufficiale alla presidenza. Un vero e proprio dialogo tra sordi, con i consiglieri a rivolgere prima semplici domande e poi attacchi di varia natura all'Amministrazione e il vice sindaco a limitari a cenni con il capo e dichiarazioni generiche, anche quando è stata trattata la sua presunta incompatibilità in quanto vicepresidente della fondazione "Teatro Pirandello". Pesanti critiche sono piovute addosso al sindaco - ovviamente assente - per la mancata presentazione della sua nuova Giunta. Solo a Consiglio abbondantemente iniziato Muglia ha rammentato di aver ricevuto dal sindaco l'indicazione di voler presentare la sua nuova squadra amministrativa già giovedì, dato che ieri non erano state ancora distribuite le deleghe e, soprattutto, dato che Ignazio Sciortino, pare fuori regione per motivi personali, non avrebbe ancora firmato la documentazione. Un ritardo che ha "congelato", pare, anche la possibile nota da parte del Pdl per prendere le distanze dall'attuale Giunta. Questo sempre se Sciortino accetterà l'incarico. Girano infatti voci che vorrebbero il componente, (o ex componente?) del coordinamento del Pdl, deciso a rinunciare all'incarico di assessore. Questa mattina, pare, saranno redistribuite le deleghe, rimodulando anche quelle degli assessori già presenti, in modo da trovare qualcosa da fare anche ai nuovi entrati. Restano da assegnare gli incarichi dei dimissionati Campo, Campagna e Cordaro, ma pare che deleghe come ad esempio quella al Bilancio potrebbero essere assegnate ad altri assessori.

Paci attacca Iacolino: "La linea del partito è dettata da Bosco"
Se ad Agrigento i malumori interni al Pdl sono al momento solo impliciti, a Canicattì lo scontro si è fatto ormai aperto. A confrontarsi, da un lato Bosco e coloro che rimangono vicini all'attuale coordinatore provinciale, dall'altro Salvatore Iacolino. Al centro della disputa, in questo caso, la nomina del secondo vicepresidente del Consiglio comunale, Irene Sacheli, voluta proprio dall'europarlamentare. Un'ingerenza che ha causato una violenta replica da parte del capogruppo in Consiglio provinciale Ivan Paci.
"Parrebbe che l'eretico e rinnovatore Iacolino, compiaciuto dell'elezione del consigliere Sacheli alla seconda vicepresidenza  del Consiglio, quale giusto e consequenziale riconoscimento di tante magnificate qualità della stessa, giustifichi ed anzi sostenga iniziative, a dire il vero non solo a Canicattì, e posizioni autonome in dispregio di ogni direttiva di partito. Alcuni - prosegue - ritengono che un qualche risultato elettorale, quale la conquista di un posto in Consiglio, possa dare titolo per condizionare o stravolgere la linea politica di un partito, non tenendo conto degli organi statutari, della volontà e dell'impegno degli iscritti, dei simpatizzanti e degli elettori. Nella nostra città e più in generale in tutta la provincia, la linea politica del Partito viene indicata dal nostro coordinatore provinciale d'intesa con i coordinatori locali. Tale linea politica va seguita nelle singole realtà locali e non consente equivoci e smarcature che altro non fanno che danneggiare l'immagine del partito. Non serve né è producente avere il sostegno, titolato quanto si vuole ma sicuramente isolato e di parte, di chi in passato ha dimostrato nelle nostre vicende politiche  disinteresse e lontananza, per candidarsi a ruoli che richiedono consensi e capacità sedimentati e sperimentati sul campo".
 
GRANDANGOLO
 
Via libera per il rigassificatore
Il rigassificatore si farà. Il Consiglio di Stato ha accolto i motivi del ricorso in appello di Enel-Nuove Energie. Lo conferma l'ufficio stampa dell'Enel. Non si è fatta attendere molto, dunque, la decisione dell'organo di appello, malgrado nel pomeriggio, a conclusione dell'udienza si fosse lasciato intendere che l'esito si sarebbe avuto in settimana. A questo punto l'iter per la realizzazione dell'impianto di rigassificazione a Porto Empedocle sembra non avere più ostacoli. Entro un anno potranno cominciare i lavori. Il ricorso al Consiglio di Stato era stato presentato dall' Enel e dal Comune di Porto Empedocle dopo che il Tar Lazio aveva dato ragione al Comune di Agrigento, ad associazioni e enti che contestavano il decreto che autorizzava la realizzazione del rigassificatore di Porto Empedocle e il gasdotto di collegamento previsti nelle vicinanze della Valle Dei Templi e della Casa natale di Pirandello. Si è chiusa così la battaglia condotta dal Comune di Agrigento, dalla Camera di Commercio, dal Consorzio Turistico Valle dei templi e da altre associazioni. "Apprendiamo soltanto da voi e a tarda ora questa decisione, in modo alquanto insolito. Potremo dire di più quando avremo letto la sentenza. Se ci saranno motivi di diritto ricorreremo anche in Cassazione" commenta l'avvocato Enzo Camilleri, che ha rappresentato nei due gradi di giudizio la Camera di Commercio di Agrigento e le associazioni locali per il no al rigassificatore. Si erano costituiti in giudizio il Comune di Agrigento, assistito dall'avvocato Arnaldo Faro, le associazioni Legambiente (nazionale e regionale), Arci e Cittadinanzattiva, rispettivamente con gli avvocati Daniela Ciancimino di Agrigento, Nicola Giudice di Palermo, Corrado Giuliano di Siracusa e Silvio Bozzi di Roma. Anche l'associazione Italia Nostra si era costituita davanti al Consiglio di Stato con l'avv. Daniela Ciancimino, e il Codacons, rappresentata dall'avvocato Carlo Rienzi.

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