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Rassegna stampa del 4 agosto 2011

 

GIORNALE DI SICILIA
 
Contestato Lombardo: "Gli sprechi vanno cercati altrove".
I presidenti di Provincia: "Enti da non abolire"
PALERMO.«Gli sprechi della politica non vanno cercati nelle Province». Lo sostengono i nove presidenti degli enti intermedi dell'Isola che si scagliano contro il presidente della Regione, Raffaele Lombardo. Riuniti ieri a Palermo, hanno affrontare la questione dell'abolizione degli enti, sollevata da Lombardo. 4 primi tagli da effettuare sono quelli alle indennità che percepiscono gli assessori regionali - scrivono in una nota. Vogliamo piuttosto che sia attuato il trasferimento delle competenze dallo Stato alle Province previsto dal federalismo». Per riflettere sul ruolo degli enti, «già liberi consorzi di comuni, così come sancito dalla legge 9 del 1986», sottolineano, a fine settembre sarà organizzata una giornata di studi a Palermo. «Metteremo attorno ad un tavolo politici ed esperti per avviare un confronto aperto al quale inviteremo a partecipare anche il presidente della Regione - spiega il presidente dell'Urps e presidente della Provincia regionale di Palermo Giovanni Avanti -. Lombardo avrà così modo di spiegarci come intende sostituire le Province e a quanto ammonterebbe il risparmio per le casse della Regione. Ma noi rappresentiamo un punto di riferimento e siamo spesso interlocutori unici per i comuni che ricadono nel nostro territorio».
Intanto, oggi sarà presentato all'Assemblea Regionale Siciliana il disegno di legge di Futuro e Libertà per l'abolizione delle Province. A firmarlo tutti i 4 deputati regionali del partito. 
 
Provincia, passa l'emendamento sul teatro
Approvato l'emendamento riguardante l'inserimento nel Piano triennale del.- le Opere Pubbliche del Centro Polivalente Teatro di Ravanusa. L'opera, inserita nel piano degli investimenti della regione siciliana per un importo di 3.180.000 euro, prevede la realizzazione di un centro poli- valente con annessi due campi di tennis ed uno di basket e un teatro di circa quattrocento posti. «Ringrazio tutti i consiglieri provinciali - dice Carmelo D'Angelo - che hanno approvato il mio emendamento che consentirà di dotare il paese di una struttura culturale».
 
POLITICA. A Porto Empedocle e Santa Elisabetta
Patto per il territorio, tre nuove adesioni
Nuove adesioni al Patto per il territorio anche a Santa Elisabetta. L'assessore alle Finanze Giuseppe La Porta ed il consigliere comunale Stefano Fiore, hanno ufficializzato il loro passaggio al movimento. «Abbiamo scelto di aderire al Patto - spiegano La Porta e Fiore - consapevoli che in questo momento di profonda crisi politica e di assenza dei partiti. sia necessario dare un segnale di rappresentatività ad un movimento che si occupa dei reali problemi nostro territorio». Adesione anche al consiglio comunale di Porto Empedocle dove Rodolfo Pagano è passato con Patto, «E' emblematico - dice Pagano - che in provincia di Agrigento si assista a continue adesioni al Patto per il Territorio, tendenti a destabilizzare una rappresentanza politica che non riesce a dare risposte alle tante emergenze sociali e allontana i giovani da quelli che dovrebbero essere i nobili valori della politica». 
 
DEDALO AMBIENTE
I rifiuti bruciati in centro e in periferia: "I danni sono superiori a 100.000 euro"
Rosario Miceli, commissario liquidatore della Dedalo Ambiente, invita i cittadini a segnalare, anche anonimamente eventuali sospettati.
LICATA. Assomiglia ad una maledizione. Di notte, ma spesso anche di giorno, qualcuno brucia i cassonetti dei rifiuti. Dall'inizio dell'anno, secondo i calcoli della Dedalo Ambiente, sono quasi 1.100 i contenitori dell'immondizia che i piromani hanno distrutto con il fuoco.
L'ultimo episodio risale a due giorni fa. In contrada Montesole, lungo la strada provinciale panoramica che da Licata conduce alla zona collinare dell' abitato ma anche all'affollatissima spiaggia di Mollarella, ne sono stati bruciati ben sei. Il danno per l'Ato rifiuti, manco a dirlo, è ingente. "Il danno è grave - sbotta Rosano Miceli, commissario liquidatore della Dedalo Ambiente - anche in considerazione del fatto che tra il 2010 ed i primi sette mesi del 2011 il numero dei cassoni incendiati supera abbondantemente le 2.000 unità. Noi, non ho alcuna difficoltà a dirlo, non abbiamo più soldi per sostituire i contenitori bruciati". Il danno che i malviventi hanno provocato alla Dedalo Ambiente, dall'inizio dello scorso anno fino ad oggi, è pari a circa 100,000 euro.
"Questa, purtroppo, è diventata una voce di bilancio, come passività, tutt'altro che indifferente. Abbiamo via via provveduto ad acquistare dei cassoni di seconda umano per risparmiare, ma ora non abbiamo più le risorse per continuare a sostituire ciò che qualche criminale - aggiunge Miceli - distrugge in maniera indiscriminata".
Sulla scorta della gravità della situazione Rosario Miceli torna a rivolgere un appello alla cittadinanza. "Non è possibile che per pochi delinquenti sia un'intera comunità onesta a pagare le conseguenze. Sono convinto che dopo un anno e mezzo di incendi - aggiunge Miceli -, molti dei quali messi a segno anche di giorno, c'è chi ha visto qualcosa. Ed allora è a queste persone che mi rivolgo. Se sapete qualcosa fatecelo sapere, anche in maniera anonima. Non vi chiediamo di esporvi, ma se avete delle indicazioni da dare a noi o agli investigatori non indugiate oltre. Fateci sapere, anche anonimamente, ciò che sapete. E' impossibile che una simile situazioni continui a verificarsi",
Sul fronte delle indagini si registra il massimo impegno degli investigatori nel tentativo di risolvere un giallo che dura ormai da troppi mesi. Non viene esclusa la possibilità che possano esserci degli sviluppi in tempi brevi. "Ci auguriamo - conclude il commissario liquidatore Rosario Miceli - che a stretto giro di posta possano essere assicurati alla giustizia questi criminali".
 
LA SICILIA
 
IL PRESIDENTE CASCIO ANNUNCIA I TAGLI AI COSTI DELLA POLITICA: DECURTATI DEL 5-10% PENSIONI E VITALIZI
Giunta battuta due volte all'Ars, oggi si chiude per ferie
PALERMO. La chiusura per le ferie estive è prevista oggi. La carne al fuoco è tanta. Si riuscirà a cucinarla tutta? La fretta ha finito con l'incartare l'Ars. Il ddl sulle Asi anche ieri è andato avanti a singhiozzo, mentre restano le fratture politiche sul punto nella maggioranza. Se ne è avuta conferma nella tarda serata, quando è stato approvato un emendamento del capogruppo del Pdl, Leontini, soppressivo dell'art. 33 (attivazione dei nuovi insediamenti produttivi). Si è ripetuto lo stesso scenario della sera precedente: a scrutinio segreto, una parte della maggioranza ha votato con l'opposizione. Di qui, le ire del capogruppo del Pd, Cracolici, che ha chiesto di rinviare il ddl in commissione. Proposta poi ritirata. In realtà, sembra essersi reso conto che non si tratta d'incidenti di percorso, ma dello sfaldamento della maggioranza. Infatti, anche l'articolo successivo, cioè il 34 (disposizioni finali), è stato bocciato a scrutinio segreto dall'opposizione a da una parte della maggioranza. E' andata in porto per necessità la manovra di assestamento del bilancio 2011: con 43 voti favorevoli e 17 contrari. Una manovra tecnica che, tuttavia, ha dato lo spunto per immancabili complicazioni. Infatti, era previsto che dai residui attivi si prelevassero 553 milioni di euro per saldare il conto dei mutuo della sanità. Frattanto, da Roma arrivava la notizia che il Cipe aveva sbloccato i fondi Fas dai quali la Regione preleva il necessario per il pagamento del mutuo della sanità. Che fare? In un primo tempo si era ritenuto di inserire nel ddl sullo sviluppo due emendamenti del governo relativi al credito d'imposta per 165 milioni e alla formazione professionale per 45 milioni, da prelevare dai residui attivi. Ci si è poi accorti che, trattandosi di materia diversa dall'oggetto del ddl sullo sviluppo, si sarebbe incorsi nella censura del Commissario dello Stato. Quindi, si è proceduto alla presentazione di un apposito ddl, primo firmatario Savona, presidente della commissione Finanze. Si incartato anche questo. Alla fine, la commissione Bilancio l'ha approvato con una modifica: in totale si tratta di 170 milioni di euro, 120 per il credito d'imposta e 50 per la formazione. A favore del ddl si è espresso il deputato del Pdl, Formica, promotore dell'emendamento che ha aumentato i fondi per la formazione da 45 a 50 milioni. Ma ora il ddl dovrà superare l'esame d'Aula.
I tagli ai costi della politica. Ieri il Consiglio di presidenza dell'Ars ha proceduto in base a quelli effettuati dal Senato. li presidente, Cascio, ha annunciato decurtamenti di spesa per circa due milioni di euro in tre anni per dipendenti e deputati. In particolare, la mini-manovra stabilisce tagli a pensioni e vitalizi: la sforbiciata è del 5% per le indennità comprese tra 90 a 150 mila euro e del 10% per chi percepisce oltre i 150 mila euro. Su proposta del collegio dei questori, inoltre, è stata abolita la voce «spese funebri» che scattava in caso di morte di un deputato, per cui è previsto un esborso di cinquemila euro.
 
Un miliardo per opere pubbliche. Agrigento esclusa
Neanche gli spiccioli
Non ci sono opere finanziate per la provincia di Agrigento nella delibera adottata dal Cipe ieri mattina, la quale assegna fondi per circa un miliardo di euro alla Sicilia. La cosa ovviamente non è passata inosservata e ci sono rimasti male gli agrigentini i quali continuano ad essere destinati ad un sostanziale isolamento, mentre altre zone dell'Isola ricevono cospicue risorse che agevolano il collegamento con il resto d'Italia e che contribuiranno a creare posti di lavoro. «Il fatto è - afferma l'ex assessore regionale Roberto Di Mauro - che non ci sono progetti cantierabili da finanziare. Noi ci stiamo dando da fare con la Provincia regionale per l'ammodernamento del tratto Agrigento-Cammarata della strada per Palermo. Attendiamo il decreto dei presidente della Regione per la disponibilità dei luoghi e poi avvieremo l'iter per la gara d'appalto con fondi della Provincia. Se poi lo Stato ci vorrà dare una mano, un a volta predisposto il progetto, sarà ovviamente il benvenuto».
«Il fatto è - aggiunge l'ex vicepresidente della Regione Michele Cimino - che i fondi assegnati in precedenza non sono stati ancora spesi. Mi riferisco, per esempio, alla via Empedocle che io ho fatto finanziare e per la quale adesso si aspetta che finalmente il Comune si dia una mossa. Ma c'è anche la Gela-Agrigento-Trapani per circa 280 milioni di euro». Mancata progettualità ed incapacità di spendere. Sono accuse gravi ma in fondo vere.
 
Città mal governata, «cervelli» in fuga
PRIMATO. Agrigento (fonte Sole 24 ore) al 105 posto in Italia (su 107). E i giovani laureati se ne vanno
Secondo "Sud" l'insetto del Sole 24 Ore, Agrigento vanta un altro triste primato: è la provincia assieme a Crotone, Enna e Vibo Valentia, con il tasso più alto di giovani laureati in fuga. Su 107 province, Agrigento occupa la 105 posizione in classifica: alle spalle al 106esimo posto Crotone, ultima nella graduatoria Vibo Valentia. Una classifica stilata seguendo lo studio della qualità di amministrazioni e istituzioni locali e provinciali. Drammatica risulta la fuga dei «cervelli» dalla nostra provincia, con Agrigento sempre più in crisi e con un territorio quasi depresso per una condizione di vita che nulla di buono promette per il futuro e potrebbe portare anche ad un maggiore impoverimento culturale ed economico del territorio. Che questo fenomeno sia in qualche modo riconducibile alla qualità delle istituzioni che amministrano il territorio è però una cosa nuova. Se ne occupano Gaetano Vecchione e Annarita Nifo, due economisti dell'università del Sannio che hanno curato uno studio dal titolo "Migrazioni intellettuali e qualità delle istituzioni: il caso italiano". Per la provincia di Agrigento si tratta dell'ennesima maglia nera. Una provincia che offre meno spazi lavorativi agli uomini, ancora meno alle donne.!! tasso di disoccupazione femminile è al 25%.
Per i maschi la provincia di Agrigento è la più complicata dove trovare un lavoro. Trattenere i cosiddetti cervelli, appare un'impresa ardua. Ancora oggi non si è in grado di valorizzare e impiegare adeguatamente quei giovani, preparati, che provengono da studi conseguiti con voti eccellenti. E' vero che chi parte per andare a lavorare in altre città del Nord Italia o all'estero, non fugge dalla terra natia, ma semplicemente cerca fuori del proprio territorio quelle opportunità che in questa provincia non offrirebbe.
Infatti, tante sono le intelligenze singole e collettive che la città ha e produce, a partire dalla sua università, mentre ancora troppo scarsa sembra la capacità di Agrigento di integrarle pienamente nel suo tessuto economico, sociale, culturale e urbano, Agrigento risulta sempre nei bassifondi di tutte le classifiche ed è facile intuire che tutto questo è legato alla viabilità, alla mancanza di servizi, lavoro, ambiente, sicurezza, disagio sociale, tempo libero e tenore di vita. Senza dimenticare che si cerca, ma con scarsi risultati, di realizzare un aeroporto e di migliorare le strade: sogni che in questa terra si rincorrono da decenni. Il giovanissimo sindaco della città, Marco Zambuto suoni il campanello e dia la sveglia, serve un netto e concreto cambiamento, che passi anche attraverso il rilancio economico e turistico della città.
 
Sicilia24h
 
Provincia, D'Angelo: "Soddisfazione per inserimento centro Polivalente Teatro di Ravanusa
È stato approvato l'emendamento presentato dal presidente della commissione ll.pp. della provincia, Carmelo D'Angelo, riguardante l'inserimento nel Piano triennale delle Opere Pubbliche del Centro Polivalente Teatro di Ravanusa. L'opera, inserita nel piano degli investimenti della regione siciliana per un importo di 3.180.000 euro, prevede la realizzazione di un centro polivalente con annessi due campi di tennis ed uno di basket e un teatro di circa quattrocento posti. «Ringrazio tutti i consiglieri provinciali» ha dichiarato Carmelo D'Angelo «che unanimemente hanno consentito di inserire nell'annualità 2011 il Centro Polivalente Teatro di Ravanusa, approvando il mio emendamento».
«In questo modo» ha proseguito il consigliere provinciale «si potrà consentire all'ufficio tecnico di avviare l'iter per la progettazione definitiva di questa importante infrastruttura e iniziare la procedura, di concerto con l'amministrazione comunale, per la definitiva scelta del sito e per la
variazione allo strumento urbanistico del Comune di Ravanusa».«Sono certo che il presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi,» ha concluso Carmelo D'Angelo «che già ha sostenuto questa iniziativa, saprà dare l'accelerazione necessaria affinché si definisca il finanziamento della regione
siciliana e si possa cantierare l'opera».
 
AGRIGENTONOTIZIE

Consiglio provincia. Un minuto di silenzio per i 25 immigrati morti
Il presidente del Consiglio provinciale Raimondo Buscemi, proporrà un minuto di silenzio al Consiglio provinciale per ricordare le 25 vittime, della povertà e della disperazione, trovate nella sala macchine del barcone soccorso domenica notte a Lampedusa. Buscemi esprime gratitudine ai sindaci dei comuni di Raffadali, Comitini, Canicattì, Joppolo Giancaxio, Licata, Castrofilippo, Grotte, Favara, Ravanusa e Lampedusa per l'alto gesto di umanità per avere consentito la sepoltura di "questi sventurati che hanno perso la loro vita nella speranza di raggiungere una Nazione civile".

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