LA SICILIA
RIMPASTO: ANCORA UNA VOLTA ESCLUSI RAPPRESENTANTI SACCENII
Giunta D'Orsi, mugugni dall'Mpa
Ancora una volta, nell'ambito dei rimpasti della Giunta provinciale, la città termale non annovera suoi politici. L'unico assessore saccense della Giunta D'Orsi è stato l'avvocato Sergio Indelicato, il cui paese natio è però Ribera. Durò incarica poco tempo, caratteristica, questa, che sembra un segno distintivo del mandato dell'attuale presidente. Eppure, l'Mpa, il partito di D'Orsi e del deputato regionale agrigentino Robertd Di Mauro, nella città termale ha seminato buoni frutti se può contare, nel gotha del potere locale, tre consiglieri comunali, Campo, Frigerio e Maglienti, due assessori di peso, Ferrara e Brunetto, quest'ultimo con delega di vice sindaco.
All'interno dell'Mpa saccense è facile raccogliere note di malessere, molto probabilmente riverbero dell'attenzione del presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, al territorio saccense non ritenuta adeguata. Ma dalla parole del vice sindaco Carmelo Brunetto traspare ottimismo: «Siamo consapevoli che a rappresentare il territorio saccense nella Giunta provinciale sia stato solo l'avvocato Indelicato, tra l'altro per un periodo circoscritto, ma siamo convinti che il presidente D'Orsi abbia a cuore Sciacca e che terrà certamente in considerazione a settembre con la nomina di nuovi assessori».
Già, perché oltre ai due assessori nominati poche ore addietro, in vista c'è un altro rimpasto programmato a settembre. La motivazione ufficiale di D'Orsi è quella di dare una veste politica alla Giunta e non più tecnica. E così, da una Giunta politica, poi passata a tecnica, e ora prossima al ritorno della connotazione politica, la seconda città della provincia sembra essere trattata da Cenerentola.
Mettendo da parte la mera considerazione numerica degli abitanti, 42.000, Sciacca assume, senza tema di smentita, un ruolo chiave nel campo dell'economia. La presenza delle Terme, delle botteghe dei maestri ceramisti, della flotta peschereccia siciliana più corpo- sa dopo quella di Mazara del Vallo, delle 40 aziende ittico conserviere che producono 180% del prodotto salato italiano, la presenza di un turismo che abbraccia anche il target elitario e che contribuisce ad aumentare il soggiorno medio della provincia con una media di 6,2 giorni contro 11,2 dcl capoluogo, tutto questo sembra non bastare alla classe politica provinciale per avere una maggiore considerazione di questo lembo e ricco lembo di terra.
FILIPPO CARDINALE
CLAUDIO BAGLIONI INVITATO A FARE L'ASSESSORE
Grazie, ma sono impegnato
Eugenio D'Orsi lo avrebbe voluto in giunta per affidargli la gestione, e possibilmente la soluzione, dei problemi di Lampedusa e Linosa, ma lui nei prossimi due anni e mezzo sarà troppo impegnato alla realizzazione del suo ultimo album ed ha quindi rifiutato.
Claudio Bagliorni ormai da parecchi anni ha un tegame molto forte con l'isola agrigentina ed il presidente della Provincia avrebbe voluto coinvolgerlo in modo ancora più diretto. «Sarebbe stata certamente una voce ascoltata in tutto il Paese - spiega - ed avrebbe potuto rivelarsi quindi una risorsa preziosissima per affrontare e risolvere i problemi che assillano Lampedusa e Linosa. Non dimentichiamo che nell'isola convivono il dramma degli sbarchi, che ha come protagonisti migliaia di disperati che vengono da noi in cerca di fortuna, ma anche il disagio determinato dal calo di presenze che si sta verificando».
- Tuttavia Baglioni non ha accettato...
Baglioni non ha accettato non perché non gli sia piaciuta l'idea, ma perché sta lavorando al suo ultimo album musicale ed é quindi impegnatissimo e concentratissimo sul suo lavoro. La realizzazione dell'opera richiederà circa due anni e mezzo, per cui non avrebbe potuto dedicare molto tempo alla Provincia di Agrigento ed in particolare a Lampedusa. Non potendo con ciliare i due impegni in modo soddisfacente, ha preferito rinunciare alla carica di assessore».
- Tuttavia vi incontrerete lo stesso...
«Si, lo vedrò il prossimo 25 agosto. Il fatto che non ricoprirà la carica di assessore non significa che non potrà collaborare per affrontare insieme i problemi delle isole Pelagie. Io conto molto sulla sua collaborazione per migliorare le cose a Lampedusa. D'altra parte il suo impegno non é mai mancato in favore di quell'isola per cui penso che mettere insieme i nostri sforzi e quelli che da lui vengono profusi da parecchi anni non potrà che produrre benefici non trascurabili per gli abitanti di Lampedusa, che aspettano da anni risposte positive dallo Stato».
PER LA FORMALIZZAZIONE DI UN ATTO DI CESSIONE DI ALCUNE QUOTE AZIONARIE
L'Aavt torna sull'albo pretorio della Provincia
Ultimi strascichi di sopravvivenza per la società che doveva realizzare l'aeroporto di Racalmuto. Non si è ancora del tutto conclusa, infatti, la vicenda che ha fatto seguito allo scioglimento della società Aeroporto Agrigento Valle dei Templi. L'Aavt è tornata a fare capolino all'albo pretorio della Provincia, nonostante siano trascorsi due anni dallo scioglimento, per la formalizzazione di un atto di cessione di alcune quote azionarie. Istituita nel 1995, tre anni dopo il lancio della prima idea-progetto di aeroporto ad Agrigento, la società era controllata allora per 180% dalla Provincia, per il 19% dalla Camera di Commercio Industria Agricoltura Artigianato di AG e per l'l% da privati. Malgrado sia stato abbandonato da tempo il progetto della stazione aeroportuale di Racalmuto e il nuovo sogno di decolli e atterraggi si sia spostato su Licata, ancora c'è qualche strascico di quell'esperienza singolare di sperpero di denaro pubblico, su cui si è arrovellata anche la Corte dei Conti. La Provincia ha appena conferito per mille euro l'incarico al notaio Antonino Pusateri affinché provveda a tutte le formalità di legge per il trasferimento di proprietà all'ente Provincia delle quote azionarie dell'Airgest spa, già di proprietà della stessa Aavt in liquidazione. L'Airgest è la società che gestisce l'aeroporto Vincenzo Florio di Trapani: il maggiore azionista è la Provincia di Trapani, segue la Società lnfrastrutture Sicilia sri, Quercioli Dessena Cesare l'8%, la Camera di Commercio di Trapani 112% e infine c'è una partecipazione pari aI 2% di varie società ed enti, tra cui la Provincia di Agrigento. Il commissario liquidatore aveva già provveduto a distribuire le rimanenze di cassa: gli azionisti hanno stabilito anche la ripartizione dei beni. La Provincia ha optato per le quote azionarie, che sono già nella disponibilità dell'ente. La prossima settimana, o al più tardi nella prima decade di settembre, sarà formalizzato l'atto di cessione.
Mille euro per archiviare definitivamente la storia di una società che solo per costi di indennità di carica costava circa 42 mila euro, 30 mila dei quali per il presidente, Marcello Massinelli. Il progetto per l'aeroporto di Racalmuto, al 2008, aveva comportato per la società una spesa di 900 mila euro. Ma l'azienda aeroportuale è ormai ufficialmente sciolta e si guarda al futuro. li bilancio della Provincia di Agrigento, approvato nei scorsi giorni, ha previsto 30 milioni di euro da destinare alla realizzazione dell'aeroporto ad Agrigento. Sono quelli promessi con i fondi Fase già previsti dalla Giunta I.ombardo in fase di programmazione infrastrutturale. Occorrono i finanziamenti di parte privata. Il presidente Eugenio D'Orsi attende il business plan da Kpmg, una società multinazionale specializzata, tra l'altro, nella consulenza alle imprese. Ma già ci sono stati incontri con imprenditori israeliani interessati al progetto: Mr. Avi Morgenstern e Mr. Shìomo Perets, rispettivamente Presidente e Financial Advisor della Shapir Israele. A settembre, una volta consegnato il business plan,dovrebbe essere convocata la conferenza di servizi tra Provincia, Regione e Comune di Licata per definire tutti gli aspetti tecnici.
ANNA MARIA SCICOLONE
La Giunta provinciale: «Zambuto ci lascia esterrefatti»
La Giunta Provinciale affida all'assessore Calogero Volpe il commento sulle critiche espresse dal sindaco Zambuto alla designazione di Nocera quale assessore in quota Udc. «Rimaniamo letteralmente esterrefatti dalla posizione critica, assunta dal Sindaco di Agrigento Marco Zambuto, sulla nomina dell'ingegner Giovanni Nocera, quale assessore in seno alla Giunta provinciale» scrive Volpe. «I termini dell'accordo politico hanno il plauso del coordinatore regionale e capogruppo dell' Udc al Senato, Giampiero D'Alia e del coordinatore provinciale dell' UDC, Lillo Firetto. Una nomina, quindi, che nasce da un preciso accordo regionale dentro 'Udc, e che ha trovato piena condivisione nel Presidente Eugenio D'Orsi che, al fine di potenziare la Giunta, ha ritenuto accoglibile la designazione"di Giovanni Nocera, un uomo di altissimo spessore umano, vicino al mondo cattolico, e stimato professionista. La mancanza di incontro collegiale, lamentata dal Sindaco di Agrigento, nasce, probabilmente, da una divergenza politica all'interno dell' Udc, il cui coordinamento non ha ritenuto opportuno consultare un sindaco, che pur continuando a definirsi 'al di sopra dei partiti', nel suo continuo 'ondivagare', è sempre più marcatamente orientato verso posizioni vicine al Pdl.
D'Alia: Potremmo essere costretti a rivedere la nostra organizzazione
Sono meravigliato dalle dichiarazioni di Zambuto. Tutti sanno che l'Udc è il perno centrale del terzo poio, del quale fanno parte anche Fu ed Api e che in Sicilia ha avviato un proficuo dialogo con il Movimento per l'Autonomia. Se Zambuto dovesse seguire linee diverse saremmo costretti a fare una riflessione sulla nostra attuale organizzazione provinciale». Il coordinatore regionale dell'Udc Gianpiero D'Alia non ha dubbi sulla linea da seguire. «Lo scorso 22 luglio a Roma abbiamo avuto un incontro nel corso del quale abbiamo deciso di estendere anché agli enti locali questo tipo di alleanze e l'ingresso in giunta alla Provincia di Agrigento risponde a questo atto di indirizzo. E' stupefacente che Zambuto ne rimanga sorpreso: o non era a Roma o è poco informato. La linea del partito è questa, a Roma come ad Agrigento. Punto»
- Zambuto accusa l'Udc regionale di prestarsi ad un progetto di egemonizzazione del Mpa e di perseguimento di vecchie logiche...
«Non so a cosa faccia riferimento. Non sono informato delle situazioni locali e sinceramente le
ritengo imlevanti ai fini dell'impostazione della linea politica nazionale e regionale del partito. Peraltro stiamo parlando di persone rispettabili che sono in politica da parecchi anni, compreso lo stesso Zambuto. lo spero di incontrare presto il sindaco di Agrigento per capire meglio, ma lui deve comprendere che le alleanze politiche non sono variabili. In Sicilia stiamo perseguendo una politica di rinnovamento in cui l'Udc non può essere la stampella di Berlusconi e, lo ribadisco, questa linea va seguita anche nelle province. Zambuto è padrone di fare alleanze diverse, per carità, ma se va verso il Pdl esce dalla linea del partito».
D'Alia tuttavia lascia una possibilità al sindaco di Agrigento: «Ho già detto, quando ha fatto la giunta affermando di mantenersi al di sopra dei partiti, che non avremmo nulla da dire su un eventuale lista senza simbolo di partito che faccia un patto civico con la città. Sarebbe cosa diversa rispetto ad un'alleanza innaturale con il Pdl e con Alfano».
GIORNALE DI SICILIA
«Bufera» dopo le nomine di D'Orsi
Si accende lo scontro interno all'Udc
Paolo Picone
L'Udc sembra avere le idee confuse almeno in provincia di Agrigento. Ad evidenziare la spaccatura all'interno del partito è stata la nomina alla Provincia dell'assessore Giovanni Nocera. Che questa confusione regni all'interno degli esponenti agrigentini del partito di Pier Ferdinando Casini lo si evince dai comunicati stampa diffusi dal coordinatore provinciale e dal capogruppo al Senato:
rispettivamente il sindaco di Porto Empedocle Lillo Firetto e Giampiero D'Alia da una parte e dai sindaci di Agrigento, Marco Zambuto e Campobello di Licata Michele Termini. firetto e D'Aliain una nota plaudono all'ingresso di Giovanni Nocera nella giunta del presidente Eugenio D'Orsi "Esprimiamo - si legge testualmente. apprezzamento per la nomina di Giovanni Nocera quale assessore in seno alla Giunta Provinciale di Agrigento. Politicamente si attua alla Provincia di Agrigento l'espressione di un accordo regionale chiaro, definito da tempo dal vertice del partito". Non sono invece d'accordo Zambuto e Termini, il primo presidente provinciale dell'Udc ed il secondo responsabile regionale degli enti locali del partito che ritengono del tutto sconosciuti i termini dell'accordo politico con il presidente della Provincia dato che nessun incontro collegiale di partito si è tenuto a tal proposito". Sulla questione interviene l'assessore provinciale Lillo Volpe che dice: «Rimaniamo letteralmente esterrefatti dalla posizione critica, assunta dal Sindaco di Agrigento Marco Zambuto, sulla nomina dell' ingegner Giovanni Nocera, quale assessore in seno alla Giunta provinciale. I termini dell'accordo politico hanno il plauso del coordinatore regionale e capogruppo dell' UDC al Senato, Giampiero D'Alia e del coordinatore provinciale dell' UDC, Lillo Firetto. Una nomina, quindi, che nasce da ori preciso accordo regionale dentro l'UDC» Intanto anche nel Partito democratico le acque non sembrano affatto tranquille, Il Pd cerca due assessori "politici" da inserire in giunta in sostituzione di Felice Lo Faso e Maria Teresa La Marca. li presidente D'Orsi dialoga con il senatore Benedetto Adragna ma la situazione è ingarbugliata Troppe teste, troppe anime. Ma D'Orsi insiste perché vuole chiudere il cerchio e dare un'entità politica alla sua giunta. Il Pdl non sta guardare e critica le scelte del presidente della Provincia. 'L' inserimento di nuovi assessori - dice Ivan Paci, capogruppo del Pdi - è l'ulteriore balletto a cui ci ha abituato D'Orsi, Piuttosto che interessarsi dei problemi della provincia si preoccupa di cambiare assessori in continuazione. Non si riesce più a comprendete se il presidente ha una linea politica - aggiunge Paci - e non si capisce quali sono i progetti.Aquesto punto - conclude ironicamente Ivan Paci - quando Lombardo ha dichìarato di voler abolire le province si sarà convinto a portare avanti questa battaglia senza se e senza ma sulla base della inutilità dell'azione politica e amministrativa del suo presidente D'Orsi". ('PAPI)
Palma, Comune e Dedalo Ambiente sono ai ferri corti
Guerra di cifre sul costo del servizio degli anni scorsi
Angelo Augusto
PALMA DI MONTECHIARO
Il Comune di Palma di Montechiaro e la Dedalo Ambiente, l'Ato che si occupa della raccolta dei rifiuti in sette città dell' agrigentino, ai ferri corti sui criteri di calcolo del costo del servizio che ogni amministrazione comunale è chiamata a sostenere.
L'Ato Ag3, lo scorso 6 luglio, ha notificato al Comune della città del Gattopardo un decreto ingiuntivo, intimando il pagamento di ben 556.318,98 euro 'quale differenza su fatture relative al servizio reso negli anni 2008, 2009 e 2010, oltre interessi maturati e maturandi sino al soddisfo".
Secondo la Dedalo Ambiente Palma di Montechiaro avrebbe versato all'Ato rifiuti, autorità territoriale d'ambito della quale io stesso Comune fa parte, somme in meno rispetto al dovuto. Al decreto della Dedalo Ambiente ha fatto seguito "l'ingiunzione, del Tribunale civile di Agrigento, per un importo di 556.318,98 euro, oltre interessi maturati e maturandi sino al soddisfo, nonché le spese, i diritti e gli onorari della procedura liquidate in 3.135,50 euro di cui 882 euro per diritti, 1.635 euro per onorari e 618,50 euro per spese".
La giunta, guidata dal sindaco Rosario Bonfanti, ritiene però "illegittimo il provvedimento della Dedalo Ambiente" ed ha perciò deciso di presentare opposizione.
Secondo l'esecutivo di Palma di Montechiaro, che ha acquisito il parere dell'Ufficio Tecnico del Comune, "il criterio di calcolo del costo del servizio, che la Dedalo Ambiente ha parametrato non già sulla popolazione ufficialmente censita al 2001, bensì sulla base di meri indici previsionali di densità della popolazione del tutto sprovvisti del carattere dell'ufficialità, appare certamente illegittimo".. Ma c'è di più. Secondo il sindaco Rosario Bonfanti e la sua giunta sarebbero i sette Comuni dell'ambito ad essere in credito, piuttosto che in debito, con la Dedalo Ambiente.
Bonfanti infatti rileva che "una rivisitazione della situazione contabile alla luce di quanto in allegato comporterebbe l'evidenziazione di un credito, al 31 dicembre del 2010, dei Comuni
nei confronti della società pari ad 1.223.243,16 euro", E' sulla scorta di queste considerazioni che Palazzo degli Scolopi ha "ritenuto opportuno - scrive la giunta nella delibera - costituirsi per proporre opposizione avverso il decreto ingiuntivo, alfine di eccepire la mancanza di presupposti".
La giunta ha perciò deciso di incaricare un legale per opporsi al decreto ingiuntivo della Dedalo Ambiente e per la parcella ha impegnato, nel bilancio di previsione del 2011, una somma pari 1.000 euro. (AAU)
AGRIGENTOWEB.IT
Volpe contro Zambuto: "Chiarisca il suo indirizzo politico"
L'Assessore: "Nell'indecisione, potrebbe fare la fine dell'"asino di Buridano"
La nomina di Giovanni Nocera, quale assessore provinciale di Agrigento, ha fatto registrare la divergenza di vedute tra il sindaco di Agrigento Marco Zambuto, ed i coordinatori regionale e provinciale dell'UDC D'Alia e Firetto.
Mentre Zambuto dichiara di sconoscere "i termini dell'accordo politico con il Presidente della Provincia dato che nessun incontro collegiale di partito si è tenuto a tal proposito", D'Alia e Firetto si congratulano ed esprimono apprezzamento pochié "politicamente si attua alla Provincia Regionale di Agrigento l'espressione di un accordo regionale chiaro, definito da tempo dal vertice del Partito".
Sulla questione interviene l'assessore provinciale Lillo Volpe che si dice "letteralmente esterrefatto dalla posizione critica, assunta dal Sindaco di Agrigento Marco Zambuto, sulla nomina dell' Ingegner Giovanni Nocera, quale assessore in seno alla Giunta provinciale".
"I termini dell'accordo politico - dice Volpe - hanno il plauso del coordinatore regionale e capogruppo dell' UDC al Senato, Giampiero D'Alia e del coordinatore provinciale dell' UDC, Lillo Firetto.
Una nomina, quindi, che nasce da un preciso accordo regionale dentro l'UDC, e che ha trovato piena condivisione nel Presidente Eugenio D'Orsi che, al fine di potenziare la Giunta, ha ritenuto accoglibile la designazione di Giovanni Nocera, un uomo di altissimo spessore umano, vicino al mondo cattolico, e stimato professionista.
La mancanza di incontro collegiale, lamentata dal Sindaco di Agrigento - prosegue Volpe - nasce, probabilmente, da una divergenza politica all'interno dell'UDC, il cui coordinamento non ha ritenuto opportuno consultare un Sindaco, che pur continuando a definirsi "al di sopra dei partiti", nel suo continuo "ondivagare", è sempre più marcatamente orientato verso posizioni vicine al PDL.
Riterrei opportuno che Marco Zambuto, prima di scomunicare l'operato del Presidente D'Orsi, chiarisca a se stesso, ed alla comunità che amministra, il suo preciso indirizzo politico; nell'indecisione, potrebbe fare la fine dell'"asino di buridano", che, morente di fame e di sete , messo di fronte all'acqua ed all'avena, non seppe cosa scegliere e mori di fame e di sete.
Siamo profondamente dispiaciuti per il disappunto del Sindaco di Agrigento, ma, continuando instancabilmente e con forza a lavorare per la crescita di questo territorio, cercheremo di sopravvivere e di farcene una ragione" conclude Volpe.
Lavalledeitempli.it
Lillo Volpe su nomina assessore Giovanni Nocera
Rimaniamo letteralmente esterrefatti dalla posizione critica, assunta dal Sindaco di Agrigento Marco Zambuto - dichiara l'assessore provinciale Calogero Volpe -, sulla nomina dell' Ingegner Giovanni Nocera, quale assessore in seno alla Giunta provinciale.
I termini dell'accordo politico hanno il plauso del coordinatore regionale e capogruppo dell' UDC al Senato, Giampiero D'Alia e del coordinatore provinciale dell' UDC, Lillo Firetto .
Una nomina, quindi, che nasce da un preciso accordo regionale dentro l'UDC, e che ha trovato piena condivisione nel Presidente Eugenio D'Orsi che, al fine di potenziare la Giunta, ha ritenuto accoglibile la designazione di Giovanni Nocera, un uomo di altissimo spessore umano, vicino al mondo cattolico, e stimato professionista.
La mancanza di incontro collegiale, lamentata dal Sindaco di Agrigento, nasce, probabilmente, da una divergenza politica all'interno dell' UDC, il cui coordinamento non ha ritenuto opportuno consultare un Sindaco, che pur continuando a definirsi "al di sopra dei partiti", nel suo continuo "ondivagare", è sempre più marcatamente orientato verso posizioni vicine al PDL.
Riterrei opportuno che Marco Zambuto, prima di scomunicare l'operato del Presidente D'Orsi, chiarisca a se stesso, ed alla comunità che amministra, il suo preciso indirizzo politico; nell'indecisione, potrebbe fare la fine dell' "asino di buridano", che, morente di fame e di sete , messo di fronte all'acqua ed all'avena, non seppe cosa scegliere e mori di fame e di sete.
Siamo profondamente dispiaciuti per il disappunto del Sindaco di Agrigento, ma, continuando instancabilmente e con forza a lavorare per la crescita di questo territorio, cercheremo di sopravvivere e di farcene una ragione.
Agrigentoflash.it
Scontro aperto nell'Udc, ultimatum di D'Alia a Zambuto
"L'Udc è il perno centrale del terzo polo, del quale fanno parte anche Fli ed Api e che in Sicilia ha avviato un proficuo dialogo con il Movimento per l'Autonomia. Se il sindaco di Agrigento Marco Zambuto dovesse seguire linee diverse saremmo costretti a fare una riflessione sulla nostra attuale organizzazione provinciale". Lo afferma il coordinatore regionale dell'Udc, Gianpiero D'Alia, "A luglio abbiamo avuto un incontro nel corso del quale abbiamo deciso di estendere anche agli enti locali questo tipo di alleanze e l'ingresso in Giunta alla Provincia risponde a questo atto di indirizzo. E' stupefacente che Zambuto ne rimanga sorpreso: o non era a Roma o è poco informato". Zambuto accusa l'Udc regionale di prestarsi ad un progetto di egemonizzazione del Mpa. "Spero di incontrare presto Zambuto per capire meglio, ma lui deve comprendere che le alleanze politiche non sono variabili".
Armao: "Sopprimeremo tutte le Province Regionali"
"Il Governo regionale intende, al fine di dare applicazione allo Statuto, sopprimere tutte le Province e non solo quelle di minori dimensioni. Ciò sarà fatto già con la prossima finanziaria, nell'ambito di una drastica operazione di risanamento, avviata con l'approvazione del bilancio 2011, con il quale la Sicilia ha riportato le proprie spese al 2001, riducendo, ad esempio, le società regionali da 34 a 14″. Lo dice l'assessore regionale all'Economia, Gaetano Armao, replicando ad alcuni esponenti politici veneti intervenuti sulla questione. "Il disegno di legge, depositato più di un anno fa all'Assemblea regionale siciliana per l'istituzione della Provincia di Gela è di iniziativa popolare - prosegue Armao - e non è mai arrivato alla trattazione dell'Assemblea regionale. Nel programma del governo, presentato dal presidente Lombardo, non è affatto prevista l'istituzione di nuove Province, ma, al contrario, la loro soppressione con il contemporaneo trasferimento di funzioni ai consorzi ed alle associazioni di comuni. In finanziaria, peraltro, è già previsto che vengano inserite forme di cooperazione obbligatoria per i comuni di minori dimensioni e l'obbligo di dismissione delle partecipazioni
Nomina Nocera in Giunta, Volpe: "Esterrefatti da posizione di Zambuto"
"Rimaniamo letteralmente esterrefatti dalla posizione critica, assunta dal Sindaco di Agrigento Marco Zambuto, sulla nomina dell'ingegner Giovanni Nocera, quale assessore in seno alla Giunta provinciale". E' quanto scrive in una nota l'assessore Lillo Volpe, che chiarisce: "
I termini dell'accordo politico hanno il plauso del coordinatore regionale e capogruppo dell' UDC al Senato, Giampiero D'Alia e del coordinatore provinciale dell' UDC, Lillo Firetto .
Una nomina, quindi, che nasce da un preciso accordo regionale dentro l'UDC, e che ha trovato piena condivisione nel Presidente Eugenio D'Orsi che, al fine di potenziare la Giunta, ha ritenuto accoglibile la designazione di Giovanni Nocera, un uomo di altissimo spessore umano, vicino al mondo cattolico, e stimato professionista.
La mancanza di incontro collegiale, lamentata dal sindaco di Agrigento, nasce, probabilmente, da una divergenza politica all'interno dell' UDC, il cui coordinamento non ha ritenuto opportuno consultare un sindaco, che pur continuando a definirsi "al di sopra dei partiti", nel suo continuo "ondivagare", è sempre più marcatamente orientato verso posizioni vicine al PDL.
Riterrei opportuno che Marco Zambuto, prima di scomunicare l'operato del Presidente D'Orsi, chiarisca a se stesso, ed alla comunità che amministra, il suo preciso indirizzo politico; nell'indecisione, potrebbe fare la fine dell' "asino di buridano", che, morente di fame e di sete , messo di fronte all'acqua ed all'avena, non seppe cosa scegliere e mori di fame e di sete.
Siamo profondamente dispiaciuti - conclude Volpe - per il disappunto del Sindaco di Agrigento, ma, continuando instancabilmente e con forza a lavorare per la crescita di questo territorio, cercheremo di sopravvivere e di farcene una ragione".
Repubblica.it
Indennità dimezzate e 40 deputati in meno
da Roma stangata sulla casta siciliana
Nella manovra Tremonti due norme rivoluzionano l'Ars: subito 5700 euro al mese in meno ai deputati e massimo 50 membri dalla prossima legislatura invece dei 90 attuali. Lo stupore degli inquilini di Sala d'Ercole: "Sarà un errore, speriamo che in Parlamento il decreto cambi"
di SARA SCARAFIA
PALERMO - È un colpo formidabile per la classe politica siciliana: non solo a partire dalla prossima legislatura l'Ars sarà dimezzata con il numero di deputati abbattuto da 90 a 50, ma da subito ci sarà un taglio alle indennità della maggior parte dei parlamentari di 5.700 euro lordi al mese. Anche il sistema delle pensioni sarà rivoluzionato: la somma percepita a fine mandato sarà parametrata all'entità dei contributi versati durante gli anni di attività parlamentare, proprio come tutti gli altri contribuenti.
Scammacca, il più ricco di Sala d'Ercole: "Pago tutto, ma sono illiberali"
La notizia è arrivata sui deputati di Sala d'Ercole come un fulmine a ciel sereno. Un vero terremoto per tutti i deputati regionali che ieri si preparavano a festeggiare il Ferragosto. E che pensavano che il decreto Tremonti, alla fine, non fosse poi così duro. Ma quando alle 20 il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato il decreto e il testo è stato diffuso, l'effetto è stato quello di una doccia fredda: nessuna scappatoia per le Regioni a statuto autonomo. Con le prossime elezioni l'Ars sarà praticamente dimezzata: "La riduzione dei consiglieri regionali da 90 a 50 per le regioni con popolazione fino
a 6 milioni di abitanti" deve essere attuata entro sei mesi dalla pubblicazione del decreto.
Ma per i servizi la manovra è un disastro
Per i deputati lo scenario che si è prospettato - una guerra all'ultimo sangue per strappare agli avversari quanti più voti possibili con il 50 per cento di probabilità di non ottenere il seggio - non è stata certo la mazzata peggiore. Il capitolo più amaro, perché immediato, riguarda le indennità: Tremonti ha previsto che un "parlamentare che svolga un'attività lavorativa per la quale sia percepito un reddito superiore al 15 per cento dell'indennità", si veda ridurre del 50 per cento l'indennità medesima, che va sommata alle altre indennità e rimborsi percepiti dai parlamentari. In sintesi, basterà che un deputato guadagni 30 mila euro lordi perché il suo stipendio da parlamentare si riduca di un quarto. Significa che tutti i deputati attuali dell'Ars, a parte qualche rara eccezione, si vedranno ridurre l'indennità di quasi 6 mila euro: dagli 11.703 euro lordi al mese a 5.850 euro, cioè tremila euro netti al mese.
I capigruppo all'Ars e i loro vice appresa la notizia allargano le braccia. Tutti sperano che in fondo ci si sia sbagliati: "È impossibile che un decreto legge superi quanto previsto dal nostro Statuto che ha valore costituzionale - dice il vicecapogruppo del Pd, Roberto De Benedictis - Il numero di 90 parlamentari è, a esempio, fissato dallo Statuto. Certo è anche vero che la nostra autonomia non può garantirci di rimanere una zona franca mentre nel resto del Paese si fanno sacrifici: accoglieremo queste norme, magari modificandole in parte". Anche Rudy Maira, Pid, spera che alla fine lo statuto siciliano sia più forte: "Non siamo come le altre Regioni a statuto speciale - dice - se poi la scure si dovrà abbattere su di noi ne prenderemo atto. Ci saranno tempi migliori".
Più rassegnata la capogruppo dell'Udc, Giulia Adamo: "Le misure devono essere subito recepite dall'Ars - dice - ma a una condizione: che gli stessi sacrifici li facciano anche i vertici della burocrazia regionale che hanno stipendi d'oro". Per la Adamo i sacrifici devono essere condivisi: "Si risparmi tagliando su tutto e mettendo un tetto ai rimborsi spese - dice - io ho la macchina del gruppo, ma se mi sposto la benzina la pago di tasca mia. Lo stesso faccio con hotel e ristoranti. Fa male essere accomunati agli altri quando invece ci si comporta diversamente. Visto che il buon gusto dei deputati da solo non basta, si fissi un limite per i rimborsi".
Il capogruppo dell'Mpa, Francesco Musotto, condivide la tesi secondo la quale se soffre l'intero Paese deve soffrire anche l'Ars: "Non abbiamo altra scelta, di fronte a questi provvedimenti non possiamo continuare a far finta di niente, penso che l'Assemblea regionale debba recepire queste norme e che debba farlo al più presto". Musotto, però, dopo giorni che la "casta" e i suoi privilegi sono tornati al centro del dibattito, dalle diarie alle pensioni d'oro, sbotta: "Tutti i mali del mondo però non sono certo legati all'indennità dei deputati regionali". Innocenzo Leontini, Pdl, preferisce parlare della crisi che investe l'Italia e di come la manovra si farà sentire in maniera "pesantissima" in Sicilia: "Dobbiamo essere responsabili". Livio Marrocco, capogruppo di Fli, dice sì ai tagli ma avverte: "Quella dei politici non è l'unica casta: le parole dei sindacati che se la prendono con la politica suonano un po' ipocrite. Anche loro mi sa che dovrebbero ridursi gli stipendi pagati da lavoratori che spesso non arrivano alla fine del mese".
Sottovoce, e garantito dall'anonimato, qualcuno sussurra: "Speriamo che nel percorso parlamentare, il decreto subisca qualche modifica buona per noi".
La giunta taglia le buste paga
a Lombardo 2 mila euro in meno
L'assessore regionale al Bilancio Gaetano Armao firma la circolare attuativa della delibera tagliaspese. Per i componenti del governo prevista la riduzione del 10 per cento degli stipendi
Un taglio agli stipendi del 10 per cento e l'abbattimento dei componenti degli uffici di gabinetto di ciascun assessorato che scenderanno da 21 a 14: oggi l'assessore regionale al Bilancio Gaetano Armao firma la circolare attuativa della delibera tagliaspese approvata dalla giunta il 6 agosto. Le nuove regole saranno in vigore già dal primo settembre: ma cosa prevede la circolare?
Innanzitutto la riduzione del 10 per cento degli stipendi degli assessori, da 12.500 euro netti al mese a 11.250 euro. Tagli anche alla busta paga del governatore Raffaele Lombardo, che scende da 18.500 euro a 16.650 netti. Il risparmio sugli emolumenti per le casse di Palazzo d'Orleans sarà di poco più di 300 mila euro all'anno. La delibera prevede anche tagli alle consulenze: i componenti degli uffici di gabinetto scenderanno da 21 per ogni assessorato a 14 con un risparmio annuo di 2,2 milioni.
Qualche novità anche sulle auto blu: se l'obiettivo era quello di ridurre il parco macchine e di assegnarne una sola per ogni assessorato, la giunta ha invece approvato una delibera che mantiene un'auto blu a disposizione di assessore e governatore, ma per i dirigenti e i direttori di dipartimento prevede invece l'utilizzo "a chiamata": l'auto, insomma, dovrà essere prenotata per un tempo delimitato, come fosse una sorta di taxi istituzionale.
Prevista pure la riduzione dell'80 per cento della spesa "per studi, ricerche, comunicazione e sponsorizzazione di eventi per tutti gli assessorati e gli enti controllati". Palazzo
d'Orleans si aspetta un risparmio di un milione di euro all'anno. Buona parte dei risparmi complessivi previsti dalla manovra arriveranno dalla riduzione di un quinto dei contratti per beni e servizi di tutta l'amministrazione regionale, come prevede una clausola negli appalti pubblici: risparmio 80 milioni.
Con la circolare, infine, si ridurranno pure i compensi degli amministratori e dei direttori generali di enti e società partecipate: stipendi massimi di 120 mila euro, ma pure il divieto di percepire compensi a dirigenti e pensionati regionali che siedono nei cda. Sul fronte delle società il taglio alle buste paga non è l'unica novità: oggi Armao metterà la firma definitiva sul decreto che riduce le società regionali da 34 a 14, così come stabilito dalla commissione Bilancio.
Sicilia24h
Nomina assessore Nocera (Udc), Volpe: "Zambuto come l'asino di buridano"
L'assessore Lillo Volpe interviene sulla nomina dell'assessore provinciale Giovanni Nocera, dichiarandosi esterefatto per la "posizione critica" assunta dal Sindaco di Agrigento Marco Zambuto sulla nomina del medesimo in seno alla Giunta D'Orsi. "I termini dell'accordo politico - dichiara Volpe - hanno il plauso del coordinatore regionale e capogruppo dell' UDC al Senato, Giampiero D'Alia e del coordinatore provinciale dell' UDC, Lillo Firetto . Una nomina, quindi, che nasce da un preciso accordo regionale dentro l'UDC, e che ha trovato piena condivisione nel Presidente Eugenio D'Orsi che, al fine di potenziare la Giunta, ha ritenuto accoglibile la designazione di Giovanni Nocera, un uomo di altissimo spessore umano, vicino al mondo cattolico, e stimato professionista. La mancanza di incontro collegiale, lamentata dal Sindaco di Agrigento - prosegue Nocera - nasce, probabilmente, da una divergenza politica all'interno dell' UDC, il cui coordinamento non ha ritenuto opportuno consultare un Sindaco, che pur continuando a definirsi "al di sopra dei partiti", nel suo continuo "ondivagare", è sempre più marcatamente orientato verso posizioni vicine al PDL. Riterrei opportuno che Marco Zambuto, prima di scomunicare l'operato del Presidente D'Orsi, chiarisca a se stesso, ed alla comunità che amministra, il suo preciso indirizzo politico; nell'indecisione, potrebbe fare la fine dell' "asino di buridano", che, morente di fame e di sete , messo di fronte all'acqua ed all'avena, non seppe cosa scegliere e mori di fame e di sete. Siamo profondamente dispiaciuti per il disappunto del Sindaco di Agrigento, ma, continuando instancabilmente e con forza a lavorare per la crescita di questo territorio, cercheremo di sopravvivere e di farcene una ragione."
Nomina assessore Montana (FDS), plauso dei consiglieri Guarraci, Vinci e Ferrara
I Consiglieri Provinciali, Orazio Guarraci e Leo Vinci, unitamente all'Assessore Paolo Ferrara, del partito di Forza del Sud, esprimono il loro compiacimento per la designazione ad Assessore Provinciale di Pino Montana. Gli stessi ringraziano Paolo Felice per il suo impegno profuso nell'interesse della collettività, rammaricati dal fatto, che dovendo svolgere la sua attività di libero professionista, non ha potuto continuare a svolgere il ruolo di pubblico amministratore.
Il neo Assessore, Montana, saprà rivitalizzare l'attività amministrativa dell'Ente, apportando nuovo entusiasmo con la professionalità che lo contraddistingue.
L'altraagrigento
Provincia, compiacimento di Guarraci e Vinci per designazione Pino Montana .
I Consiglieri Provinciali, Orazio Guarraci e Leo Vinci, unitamente all'Assessore Paolo Ferrara, del partito di Forza del Sud, esprimono il loro compiacimento per la designazione ad Assessore Provinciale di Pino Montana.
"I sottoscritti ringraziano il Dott. Paolo Felice per il suo impegno profuso nell'interesse della collettività, rammaricati dal fatto, che dovendo svolgere la sua attività di libero professionista, non ha potuto continuare a svolgere il ruolo di pubblico amministratore.
Il neo Assessore, Dott. Montana, saprà rivitalizzare l'attività amministrativa dell'Ente, apportando nuovo entusiasmo con la professionalità che lo contraddistingue.
Al Presidente Eugenio D'Orsi, l'augurio che in questo scorcio di mandato elettorale, possa concretizzare e realizzare i tanti programmi di sviluppo per la nostra provincia, a partire dalla realizzazione dell'aeroporto".
Giovanni Nocera assessore ma Zambuto si arrabbia. La risposta di Volpe .
"Rimaniamo letteralmente esterrefatti dalla posizione critica, assunta dal Sindaco di Agrigento Marco Zambuto, sulla nomina dell' Ingegner Giovanni Nocera, quale assessore in seno alla Giunta provinciale". L'assessore Lillo Volpe così commenta la presa di posizione critica del sindaco Zambuto sulle nuove nomine assessoriali in seno alla Provincia.
"I termini dell'accordo politico hanno il plauso del coordinatore regionale e capogruppo dell' UDC al Senato, Giampiero D'Alia e del coordinatore provinciale dell' UDC, Lillo Firetto.
Una nomina, quindi, che nasce da un preciso accordo regionale dentro l'UDC, e che ha trovato piena condivisione nel Presidente Eugenio D'Orsi che, al fine di potenziare la Giunta, ha ritenuto accoglibile la designazione di Giovanni Nocera, un uomo di altissimo spessore umano, vicino al mondo cattolico, e stimato professionista.
La mancanza di incontro collegiale, lamentata dal Sindaco di Agrigento, nasce, probabilmente, da una divergenza politica all'interno dell' UDC, il cui coordinamento non ha ritenuto opportuno consultare un Sindaco, che pur continuando a definirsi "al di sopra dei partiti", nel suo continuo "ondivagare", è sempre più marcatamente orientato verso posizioni vicine al PDL.
Riterrei opportuno che Marco Zambuto, prima di scomunicare l'operato del Presidente D'Orsi, chiarisca a se stesso, ed alla comunità che amministra, il suo preciso indirizzo politico; nell'indecisione, potrebbe fare la fine dell' "asino di buridano", che, morente di fame e di sete , messo di fronte all'acqua ed all'avena, non seppe cosa scegliere e mori di fame e di sete.
Siamo profondamente dispiaciuti per il disappunto del Sindaco di Agrigento, ma, continuando instancabilmente e con forza a lavorare per la crescita di questo territorio, cercheremo di sopravvivere e di farcene una ragione".
Infoagrigento
Provincia Regionale: ecco il "nuovo che avanza"
Scritto da Pietro Fattori
Il Presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi, si conferma politico che fonda la propria azione amministrativa sulla legalità. Senza mai rinunciare, alla libertà di scegliere i propri rappresentanti in seno alla Giunta provinciale, anche a costo di scontrarsi apertamente con i vari baroni romani e palermitani. Negli ultimi mesi avevamo apprezzato le scelte operate dal Presidente che ha inserito in giunta personaggi di spicco del mondo della cultura e delle professioni, lasciando a casa (nella maggior parte dei casi) ruffiani e portaborse.
Sorprende piacevolmente la nomina ad Assessore Provinciale del 30enne Giovanni Nocera, stimatissimo professionista molto conosciuto ad Agrigento e non solo, impegnato da anni in politica con umiltà e al servizio della gente. Si tratta per Nocera del giusto riconoscimento dopo anni di militanza nello stesso partito, l'Udc, senza mai cambiar bandiera. Insomma: un esempio per tanti altri colleghi tanto abili nel cambiar casacca, quanto incapaci nel ricoprire certi incarichi.
E, finalmente, lasciatecelo dire: un under 35 viene scelto e premiato dalla politica agrigentina e preferito ai soliti vecchi ciarlatani che si alternano alle varie poltrone.
Canicattìweb
Il governo siciliano sopprimerà le province di Caltanissetta ed Enna
"Un articolo del 'Tempo' ha disinformato sulla questione della soppressione delle province in Sicilia (non a caso non e' stato interpellato sul punto ne' un esponente di governo ne' della sua maggioranza parlamentare), raccogliendo poi la solita boutade estiva sugli sprechi meridionali. Ebbene, il Governo siciliano intende, al fine di dare applicazione allo Statuto regionale, sopprimere tutte le province e non solo quelle di minori dimensioni. Cio' sara' fatto gia' con la prossima finanziaria, nell'ambito di una drastica operazione di risanamento, avviata con l'approvazione del bilancio 2011, con il quale la Sicilia ha riportato le proprie spese al 2001, riducendo, ad esempio, le societa' regionali da 34 a 14″.
Lo dice l'assessore regionale all'Economia, Gaetano Armao, replicando ad alcuni esponenti politici veneti intervenuti sulla questione.
"Il disegno di legge, depositato piu' di un anno fa all'Assemblea regionale siciliana per l'istituzione della provincia di Gela, e' di iniziativa popolare - prosegue Armao - e non e' mai arrivato alla trattazione dell'Assemblea regionale.
Nel programma del Governo, presentato dal Presidente Lombardo, non e' affatto prevista l'istituzione di nuove province, ma, al contrario, la loro soppressione con il contemporaneo trasferimento di funzioni ai consorzi ed alle associazioni di comuni. In finanziaria, peraltro, e' gia' previsto che vengano inserite forme di cooperazione obbligatoria per i comuni di minori dimensioni e l'obbligo di dismissione delle partecipazioni societarie."
"Resta il giudizio negativo su una manovra nazionale iniqua e dannosa per il Mezzogiorno che mostra evidenti profili di incostituzionalita' perche' incentrata, come la precedente, sul principio 'il nord si salva da solo, al sud si salvi chi puo".
Dopo aver destinato un federalismo fiscale ormai senza perequazioni a binario morto, si tenta di varare un federalismo del debito pubblico onerando il Sud di un peso insostenibile. Si tassino, invece, almeno al 20 per cento gli esportatori di capitali e gli evasori, anche se hanno usufruito dello strumento ingiusto dello scudo fiscale, che risiedono all'80 per cento nel nord Italia. Secondo l'ultimo studio di Bankitalia (dall'efficace titolo 'Alla ricerca dei capitali perduti', luglio 2011) ai 100 miliardi di risorse che hanno goduto dei privilegi dello scudo fiscale vanno aggiunti altri 150 miliardi di euro di attivita' all'estero non dichiarate dagli italiani".
"Stupisce, infine, che il giornalista siciliano che ha scritto l'articolo, che peraltro dovrebbe conoscere lo Statuto siciliano, possa offrire declinazioni irrealistiche del dibattito politico-istituzionale in Sicilia, con il solo risultato di aver alimentato il vento delle polemiche inutili da parte di chi preferisce attaccare la Sicilia per sviare l'attenzione dalle scelte del governo nazionale, quelle si' ingiustificatamente antimeridionali".