GIORNALE DI SICILIA
L'Mpa contro la Provincia: niente soldi per la festa
L'Mpa di Ravanusa le manda a dire al presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi. Gaetano Carmina, Giancarlo La Greca e Angelo Rago, consiglieri comunali del Movimento per l'autonomia lamentano il fatto che la Provincia, nella programmazione delle iniziative estive ha «dimenticato» la città di Ravanusa.
«Considerato che ogni anno si svolgono i tradizionali festeggiamenti del "ferragosto ravanusano" - scrivono Carmina, La Greca e Rago - momento culturale e di tradizione, ma soprattutto di accoglienza vista la numerosa presenza di emigrati e visto che l'amministrazione comunale nell'organizzare la manifestazione ha fatto richiesta e sollecitato più volte la provincia di Agrigento per ottenere il patrocinio nonché la fornitura di spettacoli o manifestazioni da inserire nel cartellone dei festeggiamenti, considerata la risposta pervenuta nella quale il presidente D'Orsi Comunicava all'amministrazione comunale che l'ente a causa degli oltre 50 emendamenti presentati in consiglio provinciale durante la discussione del bilancio di previsione, non era nelle condizioni di poter patrocinare economicamente iniziative di promozione culturale e turistiche, ci rammarichiamo di aver saputo che lo stesso presidente, con diverse direttive, ha finanziato altri spettacoli a vari Comuni dell'Agrigentino. Intendiamo esprimere la nostra delusione e il nostro rammarico, circa il peso e le misure adottate dal presidente della Provincia nella concessione di patrocini, manifestazioni e spettacoli in occasione dei vari festeggiamenti estivi», I tre consiglieri Mpa inoltre sollecitano una maggiore attenzione al Comune di Ravanusa.
PAOLO PICONE
Maggioranza battuta in Consiglio Bocciato il conto consuntivo del 2010
Maggioranza ancora una volta battuta in Consiglio provinciale. Il Rendiconto finanziario dell'esercizio 2010, più noto come conto consuntivo, è stato bocciato. Hanno votato a favore del Consuntivo li consiglieri su 22 presenti, e cioè Montaperto, Nobile, Camilleri, Di Ventura, Guarraci, Vinci, Militello e Quartararo, mentre si sono astenuti gli altri 14 (Avarello, Bennici, Buscemi, Paci, Testone, Lo Leggio, Carmelo D'Angelo, Ripepe, Ruvolo, Di Prima, Giovanni D'Angelo, Riccardo Gallo, Picone e Roberto Gallo). Essendo necessario il voto favorevole di almeno 12 consiglieri il documento contabile non è stato approvato. Sarà un commissario ad acta, quindi a procedere all' approvazione del Rendiconto finanziario. La bocciatura del Consuntivo è stata preceduta da un articolato dibattito nell'aula "Pellegrino", compreso un vivace scambio di battute tra l'Assessore Provinciale Lillo Volpe e il Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi, che, secondo Volpe, "non è imparziale e non sa garantire il regolare andamento dei lavori". Buscemi dal canto suo ha replicato di essere sempre stato super partes , lamentando la "mancanza di cortesia istituzionale dell'Amministrazione attiva nei confronti del Consiglio". Molto articolato il dibattito sul rendiconto finanziario, punto prelevato su richiesta del consigliere Angelo Bennici. Buscemi ha rilevato come lo stesso documento sia pervenuto alla presidenza del Consiglio solo lo scorso 10 agosto, e che lo stesso è stato inserito all'ordine del giorno con tempestività. Sul rendiconto ha relazionato Angelo Biondi, in sostituzione dell'assessore al Bilancio, evidenziando come la situazione finanziaria dell'ente non sia deficitaria e che l'avanzo di amministrazione è di 12 milioni e 670 mila euro, frutto di residui del precedente avanzo e di ratei passivi chiusi. Di questi solo una parte potranno essere destinati ad investimenti, in sede di assestamento di bilancio, in quanto vincolati dal patto di stabilità. I dettagli tecnici sono stati invece illustrati dal direttore dell' ufficio finanze, Fabrizio Caruana. Carmelo D'Angelo ha espresso contrarietà per l'assenza dell' assessore Lo Faso ("assente anche per l'esame del Bilancio 2011"), pur apprezzando la presenza in aula degli assessori Volpe, Biondi e Alaimo, e ha chiesto se il Patto di Stabilità non obblighi, di fatto, la Provincia esclusivamente a risanare, visto che non può spendere se non in minima parte. Ezio Di Prima (Patto per il Territorio) ha espresso perplessità sui contenuti della relazione di Biondi: "Esiste un problema politico, il Consiglio non può limitarsi ad approvare solo Bilancio e conto consuntivo". Infine, dopo la bocciatura su proposta del consigliere Bennici i lavori sono stati, quindi, rinviati al prossimo 13settembre alle 18. ('PAPI')
IL COMMENTO
CON LA LORO SOPPRESSIONE, IL PAESE CONSEGUIREBBEUN RISPARMIO DI DECINE DI MILIARDI DI EURO
LE PROVINCE ALLA GUERRA DEI CAMPANILI
La manovra, versione quinta (ma sarà l'ultima?), conferma il drastico ridimensionamento, non del numero ma delle funzioni dei corno:
ni e delle province. Di queste ultime si ribadisce che saranno sciolte (tutte) e le competenze trasferite alle regioni. Non possiamo certo giurare che questi impegni saranno rispettati, ma registriamo clic finalmente il tema del riordinamento degli enti locali venga posto in primo piano, sia pure in nome della riduzione dei costi della politica e delle istituzioni. Siamo per questo più ottimisti del tassato perché, paradossalmente, è più facile eliminare tutte le province che una sola parte.
L'esperienza del passato (ma anche quella recente di questa stessa manovra) conferma che non appena si parla di chiudere 20-30 province si scatena la lobby di parlamentari e politici locali per sostenerle.
Sarà dura la lotta per cancellarle tutte, ma se la legislatura arriverà alla scadenza naturale, sarà difficile per i partiti, di
maggioranza e opposizione (che si sono sempre dichiarati contrari alle province), non votare il ddl costituzionale (il partito di Di Pietro sta raccogliendo firme per una legge di iniziativa popolare).
Ovviamente l'Upi è scesa sul sentiero di guerra, con dossier «terrorizzanti». In pratica, afferma il combattivo presidente, l'onorevole Giuseppe Castiglione, non si accetteranno «scelte calate dall'alto». Come se il Parlamento non contasse proprio nulla; confuta cifre e ne cita altre, secondo cui i costi non diminuirebbero se non di poche decine di milioni. Tutti gli esperti consultati (di destra e di sinistra) la pensano però diversamente. E tutti ribadiscono che si potrebbero risparmiare dai 4 ai 6 miliardi di euro l'anno, senza considerare i minori costi che nel tempo ne deriveranno dal personale che, passato alle regioni, non sarà sostituito per diversi anni quando andrà in pensione. E senza calcolare il patrimonio immobiliare (a partire dalle sedi sontuose) che potrebbe essere alienato. Decine di miliardi di curo da destinare possibilmente a finanziare la spesa sociale.
Ma, ovviamente, le lobby delle 110 province si opporranno «sino all'ultimo sangue» per impedire la chiusura di questi inutili carrozzoni che dovevano sparire già oltre 30 anni fa con la nascita delle regioni. Sembra di essere tornati alle guerre medievali, anche per la riduzione del numero dei comuni al disotto dei 1000 abitanti. Siamo l'unico paese
al mondo che, in nome dei campanili, continua a difendere l'esistenza di comuni anche di 50 abitanti.
Ora, stralciato questo «taglio» dalla manovra, si conte- sta persino la riduzione dei costi (cancellazione dei gettoni di presenza dei consiglieri, tre soli assessori, ecc.). Eppure chi va in giro per l'Italia si accorge facilmente che vi sono anche sindaci dalle mani bucate», prediligendo la visibilità mediatica (come è avvenuto a Filettino che rivendica un principato) che il migliora- mento dei servizi agli anziani e ai minori.
E poi perché mai, oltre alla cancellazione delle troppe sagre e feste locali, non si prova anche a vendere l'immenso patrimonio immobiliare di proprietà dei comuni (oltre 227 miliardi di curo)'? Ma anche i sindaci dei piccoli comuni preferiscono manifestare con la fascia tricolore perché poter spendere di più, anche per favorire le proprie cliente- le elettorali, fa sempre comodo.
La Sicilia
PROVINCIA.Bocciato il conto consuntivo
Dopo il Comune capoluogo, anche alla Provincia il Consiglio ha bocciato il conto consuntivo presentato dall'Amministrazione per l'anno 2010. La votazione su questo argomento é stata preceduta da un articolato dibattito che ha fatto seguito alla relazione tenuta dall'assessore Angelo Biondi, in sostituzione dell'assessore al Bilancio e Finanze Lo Faso, assente per motivi di famiglia. Biondi ha evidenziato come la situazione finanziaria dell'Ente non sia deficitaria e che l'avanzo di amministrazione è di 12 milioni e 670 mila euro.
In verità anche in questo caso, come al Comune, sembra emergere più un problema politico che tecnico. Ad astenersi sono stati i consiglieri di opposizione, ma la bocciatura deriva soprattutto dall'assenza dall'aula di ben 13 consiglieri in gran parte riconducibili alla maggioranza
che dovrebbe sostenere Eugenio D'Orsi, il quale non ha mandato giù il boccone amaro. «Se si fosse trattato di un voto tecnico - ha detto -. il consuntivo avrebbe dovuto essere approvato. Come si fa a bocciano con 12 milioni e 800 mila euro di avanzo di amministrazione e con il patto di stabilità piena mente rispettato? siamo una delle Province più virtuose d'Italia. in ogni modo ho già convocato i deputati interessati - ha annunciato subito dopo - per lunedì prossimo alle ore 11. Dovremo chiarire parecchie cose, soprattutto se i partiti che rappresentano intendono continuare a sostenermi oppure se qualcosa è cambiato». Dunque lunedì si riuniranno con il presidente della Provincia: Roberto Di Mauro, Angelo Capodicasa, Giacomo Di Benedetto, Giovanni Panepinto, Benedetto Adragna ed anche Lillo Firetto in rappresentanza dell'Udc.
Ma torniamo al Consiglio. Nel dibattito posizioni critiche hanno assunto Roberto Gallo (Destra), lvan Paci (PdL), Carmelo D'Angelo (Indipendente), Ezio Di Prima (Patto per il Territorio), Arturo Ripepe (Pid), Matteo Ruvolo (Patto), Carmelo Avarello (SeI). Favorevoli Pellegrino Quartararo (Mpa) ed Orazio Guarraci (FdS). Alla fine hanno votato a favore solo 8 dei 22 consiglieri presenti, e cioè Montaperto, Nobile, CamilIeri, Di Ventura, Guarraci, Vinci, Militello e Quartararo, mentre si sono astenuti gli altri 14 (Avarello, Bennici, Buscemi, Paci, Testone, Lo Leggio, Carmelo D'Angelo, Ripepe, Ruvolo, Di Prima, Giovanni D'Angelo, Riccardo Gallo, Picone e Roberto Gallo), essendo necessario il voto favorevole di almeno 12 consiglieri. La Regione comunque ha già nominato il commissario ad acta. Su proposta di Bennici i lavori sono stati, quindi, rinviati al 13 settembre alle 18.
L'ASSESSORE PROVINCIALE ALLA P.I. FA IL PUNTO SUGLI INTERVENTI MIGLIORATIVI DEI PLESSI SCOLASTICI
Partiranno a metà ottobre le attività di mappatura delle scuole superiori agrigentine al fine di risolvere le eventuali problematiche e verificare le condizione delle strutture.
Lo comunica l'assessore provinciale alla pubblica istruzione Nicoletta Marchese, dai noi contattata. (In questi giorni, di concerto con l'ing. Gucciardo, stiamo valutando, attraverso le planimetrie, la situazione delle scuole di tutta la provincia. Nel mese di ottobre inizieranno i sopralluoghi nelle singole scuole per risolvere le emergenze prioritarie, come per esempio, la manutenzione ordinaria. Bisogna sottolineare - ha aggiunto l'assessore - che vi sono delle leggi che ci vincolano come il Patto di stabilità, per cui agire non sempre è così semplice come si potrebbe pensare».
Allo stato attuale, evidenzia Marchese, vi sono due urgenze: la questione dell'Ipia "Fermi" di Agrigento (per l'assenza di 18 aule) e le opere di manutenzione ordinaria da attuare al liceo scientifico "Majorana "di Lampedusa. Giorno 15 (data d'inizio del nuovo anno scolastico) l'istituto lampedusano aprirà i battenti regolarmente come il resto delle scuole; ((Tengo a sottolineare che il liceo non è stato mai chiuso, ma solo transennato: è tutto a posto dal punto di vista della staticità e con delle mirati azioni verranno risolti i problemi degli intonaci pericolanti. Colgo l'occasione per salutare gli studenti di Lampedusa». Tra tutte le scuole di competenza provinciale, gli istituti con maggiori disagi sono l'I- pia "Fermi" e il liceo scientifico "Majorana" di Agrigento, nel quale si registrano forti criticità come sale umide, scale strette e poco sicure, la mancanza di un'aula maglia e dei laboratori. ((Allora dichiara l'assessore anche questa questione rientrerà tra le mie priorità. Contatterò la nuova preside Buscemi per verificare la situazione».
Ieri, inoltre, si è svolta la conferenza di servizi sulla problematica dell'Ipia "Fermi" di Agrigento in merito alla mancanza di 18 aule. Dall'incontro è emerso che dall'istituto "Brunelleschi", comprimendo dei laboratori, potrebbero essere ricavate 3 atile. ((Stiamo cercando di risolvere in tutti i modi questo spinoso problema che risale allo scorso marzo. Inizialmente avevamo proposto dei locali in uno stabile di via Dante, ma il preside Casalicchio li ha ritenuti non idonei. A ciò ha fatto seguito un bando che ha avuto esito negativo; adesso procediamo per il recupero di questi spazi per tamponare l'emergenza».
L'incontro si è svolto alla pie- senza del direttore del settore istruzione la dott. Scibetta, del dirigente Gucciardo e di vari presidi delle scuole site in c/da Calcarelle: il dirigente scolastico Patrizia Marino dell'ltc "Sciascia", il prof. Tuttolomondo del "Brunelleschi", la dirigente Casà dell'lpc "Gallo", il vice preside Luigi Costanza clell'lpia "Fermi".
(E' stata una conferenza molto positiva: stiamo cercando di nominare una commissione, i cui rappresentanti saranno individuati all'intero delle singole scuole,al fine di effettuare dei sopralluoghi per reperire delle aule. Dopo le perlustrazioni verrà in- detta una nuova gara d'appalto per rintracciare le aule. Comunque- ha concluso l'assessore- ho esteso l'invito a tutti i dirigenti scolastici delle altre scuole perché trovare 18 aule, solo nella zona di c/da CalcareI- le, è molto difficile. Adesso contatterò personalmente i presidi». Quella che ne viene fuori è l'immagine di una spasmodica corsa contro il tempo, cercando di recuperare il tempo perduto negli anni e nei mesi scorsi, a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico, con emergenze divario tipo sul groppone. La speranza è che prima della campanella inaugurale nei vari plessi ci siano almeno le garanzie minime di sicurezza.
DATI INCORAGGIANTI PER IL TURISMO A LICATA
Per l'assessore al Turismo Paolo Licata le manifestazioni dell'estate licatese organizzate dalle associazioni cittadine hanno avuto un grosso successo.
«Malgrado le esigue somme a disposizione - sono le testuali parole dell'assessore Licata - siamo riusciti ad organizzare numerosi spettacoli ed eventi vari, Il tutto grazie anche alla collaborazione di tantissime associazioni e cittadini che vogliono far si che questo territorio cresca nella direzione del turismo. E' giusto che i cittadini sappiamo che questa amministrazione non ha ricevuto alcun tipo di contributo, nè dalla Regione Siciliana, nè dalla Provincia, malgrado il sottoscritto, già nello scorso mese di marzo abbia formalizzato, presso i competenti uffici, le richieste di contributo».
Licata ha difeso la scelta dell'amministrazione comunale di trasformare piazza Sant'Angelo in isola pedonale.
«L'abbiamo fatta ridiventare - dice- il cuore del centro storico dando la possibilità a chi lo desiderava, di godere dei beni culturali ed architettonici che la nostra città ed il suo territorio offrono in quantità». Infine, un accenno dell'assessore ticata è rivolto alla presenze dei turisti:
«Mi è stato riferito, ma ancora non abbiamo chiesto i risultati definitivi - dice - che la città ha registrato tantissime presenze di turisti stranieri e italiani, che hanno apprezzato il nostro territorio. So pure che, tra tanti apprezzamenti sono emerse anche delle critiche per talune lacune registrate in alcuni servizi. Sarà nostra cura analizzare attentamente anche le critiche in modo da adoperarci sin
da subito e fare in modo che le sudcune possano essere eliminare possibile sin da subite, e preparare sempre più la città ad accogliere al meglio i visitatori. Ma, anche questo caso, importante è la collaborazione di tutta quanta la comunità. Sul tema interviene il presidente dell'associazione Finziade: «Senza sollevare polemiche - scrive Amato in una nota - ci permettiamo di dare un consiglio all'assessore al Turismo e ai Beni Culturali che ha più volte sostenuto grandi progetti per i beni culturali: iniziare semplicemente i nostri splendidi siti e relativi percorsi dalle immondizie
potrebbe sicuramente rappresentare un ottimo punto di partenza per una Licata migliore e vivibile non solo in estate, ma durante tutto l'arco dell'anno.
Agrigentoflash
SS 640, Schembri: "Misure compensative per l'intera città"
Dopo la recente notizia di destinare al Comune di Agrigento la somma di 3 milioni di euro quali misure compensative in merito alla costruzione e al rifacimento, già in corso d'opera, della Strada Statale 640 Agrigento - Caltanissetta, interviene il dirigente provinciale del movimento politico-culturale "I Lealisti", Francescochristian Schembri, che afferma: "Il Sindaco di Agrigento, Marzo Zambuto, ha nei giorni scorsi affermato come l'intera somma delle misure compensative derivanti dalla SS 640, saranno devolute alla riqualificazione di tutta la zona del quadrivio Spinasanta, avendo particolare attenzione alla piazza antistante la Chiesa, rendendola più ampia ed accogliente". "Un intervento urbanistico - dichiara Schembri - che giustamente si rende doveroso soprattutto per un quartiere agrigentino da sempre bisognoso di particolari interventi di riqualificazione, ma che alla luce della totale situazione in cui versa la città, personalmente reputo eccessivo". "Il Sindaco Zambuto, da amministratore e da "buon padre di famiglia", dovrebbe invece destinare quei 3 milioni di euro ad interventi che dovrebbero servire a attenuare tutte quelle emergenze impellenti che purtroppo la città oggi vive". "Strade quasi inesistenti, sporche, malcurate e senza segnaletica; situazione igienico-sanitaria al limite della decenza; manutenzione del verde pubblico inesistente; frazioni abbandonate a se stesse che denotano un lassismo vergognoso; sono solo pochi ma esemplari esempi di come Agrigento oggi più che mai ha bisogno di un intervento massiccio". "Fare di quei 3 milioni di euro - continua - oggetto di un unico (seppur, è bene sottolinearlo, necessario) intervento al quadrivio Spinasanta, oggi sembra quasi offendere l'intera città che vive in un generale stato di abbandono". "Sarebbe opportuno - sottolinea Schembri - che il Sindaco non ripeta quanto sta già accadendo nel popoloso quartiere di Fontanelle, dove grazie al "Contratto di Quartiere II" si stanno spendendo oltre 7 milioni di euro per vedere ad oggi solo una misera ed inutile scala. Di certo quelle somme potevano essere meglio investite e rendere quel territorio più vivibile". "All'uopo - conclude Schembri - auspico che il Sindaco e l'intera Giunta Comunale possa riconsiderare la posizione presa e adoperare i 3 milioni di euro, derivanti dalle misure compensative della SS 640, ad interventi da destinare alle emergenze dell'intera città".
A ottobre la mappatura delle scuole
Comincerà a metà ottobre l'attività di mappatura delle scuole superiori agrigentine, al fine di risolvere le eventuali problematiche e verificare le condizione delle strutture. Nel mese di ottobre inizieranno i sopralluoghi nelle singole scuole per risolvere le emergenze prioritarie, come per esempio, la manutenzione ordinaria. Allo stato attuale vi sono due urgenze: la questione dell'Ipia Fermi di Agrigento (per l'assenza di 18 aule) e le opere di manutenzione ordinaria da attuare al liceo scientifico Majorana di Lampedusa. Giorno 15 (data d'inizio del nuovo anno scolastico) l'istituto lampedusano così come assicurato dalla Provincia regionale di Agrigento aprirà i battenti regolarmente come il resto delle scuole. Tra tutte le scuole di competenza provinciale, gli istituti con maggiori disagi sono lo stesso Ipia Fermi e il liceo scientifico Majorana di Agrigento, nel quale si registrano forti criticità come sale umide, scale strette e poco sicure, la mancanza di un'aula magna e dei laboratori.
Agrigentonotizie
Ipia "Fermi", la Provincia contro l'emergenza aule
L'assessore provinciale all'Istruzione Nicolina Marchese ha presieduto questa mattina, nella sede dell'Assessorato, una conferenza di servizi sull'emergenza aule all'Ipia "Fermi" di Agrigento. Alla riunione hanno preso parte i direttori dei settori Istruzione, Amelia Scibetta, e Edilizia scolastica, Gaetano Gucciardo, e i dirigenti scolastici degli istituti superiori di contrada Calcarelle.
E' stato deciso di convocare una nuova conferenza di servizi alla presenza degli stessi dirigenti, di due tecnici dell'Ufficio tecnico della Provincia e dell'assessore Marchese, nella quale saranno esaminati tutti gli organici scolastici di fatto dei quattro istituti (alunni e classi) approvati dall'Ufficio scolastico provinciale e le planimetrie degli istituti interessati, in quanto l'Ipia ha chiesto di avere a disposizione alcune aule degli istituti più vicini. Saranno inoltre effettuati, eventualmente, sopralluoghi congiunti per verificare l'effettiva disponibilità di aule per garantire la funzionalità didattica all'Ipia e alle altre scuole.
L'assessore Marchese ha infine augurato un sereno avvio del nuovo anno scolastico a tutti i dirigenti e agli alunni. "In particolare - ha aggiunto l'assessore Marchese - agli alunni di Lampedusa, a cui va un abbraccio virtuale. Sono molto legata a Lampedusa, avendo iniziato proprio lì la mia attività di insegnante e conoscendo bene la realtà dell'isola e i suoi problemi".
Consiglio provinciale
Bocciato il Consuntivo 2010
Seduta del Consiglio provinciale di ieri sera caratterizzata dalla mancata approvazione del Rendiconto finanziario dell'esercizio 2010, più noto come conto consuntivo, e da un articolato dibattito nell'aula "Pellegrino", compreso un vivace scambio di battute tra l'assessore provinciale Lillo Volpe e il presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi, che, secondo Volpe, "non è imparziale e non sa garantire il regolare andamento dei lavori". Buscemi dal canto suo ha replicato di essere sempre stato super partes, lamentando la "mancanza di cortesia istituzionale dell'Amministrazione attiva nei confronti del Consiglio".
Molto articolato il dibattito sul rendiconto finanziario, punto prelevato su richiesta del consigliere Bennici (Pdl). Il presidente del Consiglio Raimondo Buscemi ha rilevato come lo stesso documento sia pervenuto alla Presidenza del Consiglio solo lo scorso 10 agosto, e che lo stesso è stato inserito all'ordine del giorno della seduta di ieri con tempestività. Sul rendiconto ha relazionato l'assessore Angelo Biondi, in sostituzione dell'assessore al Bilancio e Finanze, evidenziando come la situazione finanziaria dell'Ente non sia deficitaria e che l'avanzo di amministrazione è di 12 milioni e 670 mila euro, frutto di residui del precedente avanzo e di ratei passivi chiusi. Di questi solo una parte potranno essere destinati ad investimenti, in sede di assestamento di bilancio, in quanto vincolati dal Patto di Stabilità.
"L'Amministrazione D'Orsi - ha detto Biondi - ha operato nel pieno rispetto dei vincoli del Patto di Stabilità, nel prosieguo dell'azione di risanamento avviata sin dal suo insediamento. La quota da destinare a nuovi investimenti sarà oggetto di un attento confronto con il Consiglio e le Commissioni in sede di assestamento di bilancio". I dettagli tecnici sono stati invece illustrati dal Direttore dell'Ufficio Finanze Fabrizio Caruana.
Roberto Gallo (Destra) ha lamentato il ritardo con cui la proposta sul rendiconto è stata trasferita all'esame del Consiglio Provinciale, invitando l'Amministrazione ad essere in futuro più sollecita ed evitare così la diffida da parte della Regione, che ha già nominato un commissario ad acta per l'approvazione del rendiconto.
Ivan Paci (Pdl) ha evidenziato come la Giunta D'Orsi navighi a vista, "regna l'improvvisazione e anche stavolta non v'è traccia dell'Assessore al Bilancio". Anche Carmelo D'Angelo (Indipendente) ha espresso contrarietà per l'assenza dell'assessore Lo Faso ("assente anche per l'esame del Bilancio 2011"), pur apprezzando la presenza in aula degli assessori Volpe, Biondi e Alaimo, e ha chiesto se il Patto di Stabilità non obblighi, di fatto, la Provincia esclusivamente a risanare, visto che non può spendere se non in minima parte.
Ezio Di Prima (Patto per il Territorio) ha espresso perplessità sui contenuti della relazione di Biondi: "Esiste un problema politico, il Consiglio non può limitarsi ad approvare solo Bilancio e conto consuntivo". Secondo Arturo Ripepe (Pid) Giunta e Consiglio non dialogano: "Il mio è un voto di astensione perché nessuno ha illustrato seriamente la proposta. assessori e consiglieri sono espressioni del territorio e devono dare risposte ai cittadini. D'Orsi prima di rilasciare certe dichiarazioni sull'attività del consiglio provinciale rifletta, perché rischia di alimentare la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni". Per Matteo Ruvolo (Patto) "il dialogo tra Amministrrazione e Consiglio è fondamentale: da tempo è un dialogo difficile, e i cittadini, di fatto, non conoscono il nostro operato. Siamo spiazzati, ci aspettavamo notizie su come si intenda spendere l'avanzo di amministrazione".
"Ho votato, nonostante il mio ruolo di consigliere d'opposizione, molte proposte della Giunta" ha detto Carmelo Avarello di Sel "esclusivamente per senso di responsabilità, ma nonostante ciò continuo a rilevare una totale mancanza di coinvolgimento del Consiglio in alcune scelte fondamentali".
Pellegrino Quartararo (Mpa) ha evidenziato come in fondo il rendiconto sia lo specchio dell'attività amministrativa del 2010. "Per coerenza - ha detto - dovrebbe essere votato favorevolmente da tutti i consiglieri, soprattutto da coloro che allora erano in maggioranza e hanno presentato emendamenti approvati dallo stesso Consiglio". Orazio Guarraci (Fds) ha invitato il Consiglio a non trascinare sul terreno di uno scontro politico il voto su un documento tecnico-finanziario. "La sua bocciatura - ha avvertito - oltre a suscitare nuove polemiche, non potrà che aumentare la sfiducia dei cittadini".
Alla fine il rendiconto 2010 non ha superato l'esame dell'aula consiliare. Hanno votato a favore infatti solo 8 dei 22 consiglieri presenti, e cioè Montaperto, Nobile, Camilleri, Di Ventura, Guarraci, Vinci, Militello e Quartararo, mentre si sono astenuti gli altri 14 (Avarello, Bennici, Buscemi, Paci, Testone, Lo Leggio, Carmelo D'Angelo, Ripepe, Ruvolo, Di Prima, Giovanni D'Angelo, Riccardo Gallo, Picone e Roberto Gallo), essendo necessario il voto favorevole di almeno 12 consiglieri.
Su proposta del consigliere Bennici i lavori sono stati, quindi, rinviati al prossimo 13 settembre alle 18
Agrigentoweb
Carenza di aule al "Fermi"
Impegno della Provincia a risolvere il problema, nei prossimi giorni nuovo incontro
L'Assessore Provinciale all'Istruzione prof.ssa Nicolina Marchese ha presieduto questa mattina nella sede dell'Assessorato una conferenza di servizi sull'emergenza aule all'IPIA "Fermi" di Agrigento. Alla riunione hanno preso parte i direttori dei Settori Istruzione dott.ssa Amelia Scibetta e Edilizia Scolastica ing. Gaetano Gucciardo, e i dirigenti scolastici degli istituti superiori di contrada Calcarelle, ovvero la prof.ssa Marino dell'ITC "Sciascia", la prof.ssa Casà dell'IPC "Gallo", il vice dirigente prof. Costanza dell'IPIA "Fermi" e il prof. Tuttolomondo dell'ITG "Brunelleschi".
E' stato deciso di convocare una nuova conferenza di servizi alla presenza degli stessi dirigenti, di due tecnici dell'Ufficio Tecnico della Provincia e dell'Assessore Marchese, nella quale saranno esaminati tutti gli organici scolastici di fatto dei quattro istituti (alunni e classi) approvati dall'Ufficio Scolastico Provinciale e le planimetrie degli istituti interessati, in quanto l'IPIA ha chiesto di avere a disposizione alcune aule degli istituti più vicini. Saranno inoltre effettuati, eventualmente, sopralluoghi congiunti per verificare l'effettiva disponibilità di aule per garantire la funzionalità didattica all'IPIA e alle altre scuole.
L'Assessore Marchese ha infine augurato un sereno avvio del nuovo anno scolastico a tutti i dirigenti e agli alunni. "In particolare - ha aggiunto l'Assessore Marchese - agli alunni di Lampedusa, a cui va un abbraccio virtuale. Sono molto legata a Lampedusa, avendo iniziato proprio lì la mia attività di insegnante e conoscendo bene la realtà dell'isola e i suoi problemi".
Il Consiglio Provinciale non approva il rendiconto finanziario (consuntivo) 2010
Seduta del Consiglio Provinciale di ieri sera caratterizzata dalla mancata approvazione del Rendiconto finanziario dell'esercizio 2010, più noto come conto consuntivo, e da un articolato dibattito nell'aula "Pellegrino", compreso un vivace scambio di battute tra l'Assessore Provinciale Lillo Volpe e il Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi, che, secondo Volpe, "non è imparziale e non sa garantire il regolare andamento dei lavori". Buscemi dal canto suo ha replicato di essere sempre stato super partes , lamentando la "mancanza di cortesia istituzionale dell'Amministrazione attiva nei confronti del Consiglio". Ad inizio di seduta sia il Presidente Buscemi che alcuni consiglieri hanno stigmatizzato i contenuti di un articolo apparso su una testata giornalistica on line, dai contenuti denigratori nei confronti del Consiglio, ipotizzando anche una possibile azione legale nei confronti del redattore.
Molto articolato il dibattito sul rendiconto finanziario, punto prelevato su richiesta del cons. Bennici (PdL). Il Presidente del Consiglio Raimondo Buscemi ha rilevato come lo stesso documento sia pervenuto alla Presidenza del Consiglio solo lo scorso 10 agosto, e che lo stesso è stato inserito all'ordine del giorno della seduta di ieri con tempestività. Sul rendiconto ha relazionato l'Assessore Angelo Biondi, in sostituzione dell'Assessore al Bilancio e Finanze, evidenziando come la situazione finanziaria dell'Ente non sia deficitaria e che l'avanzo di amministrazione è di 12 milioni e 670 mila euro, frutto di residui del precedente avanzo e di ratei passivi chiusi. Di questi solo una parte potranno essere destinati ad investimenti, in sede di assestamento di bilancio, in quanto vincolati dal Patto di Stabilità. "L'Amministrazione D'Orsi - ha detto Biondi - ha operato nel pieno rispetto dei vincoli del Patto di Stabilità, nel prosieguo dell'azione di risanamento avviata sin dal suo insediamento. La quota da destinare a nuovi investimenti sarà oggetto di un attento confronto con il Consiglio e le Commissioni in sede di assestamento di bilancio". I dettagli tecnici sono stati invece illustrati dal Direttore dell'Ufficio Finanze dr. Fabrizio Caruana.
Roberto Gallo (Destra) ha lamentato il ritardo con cui la proposta sul rendiconto è stata trasferita all'esame del Consiglio Provinciale, invitando l'Amministrazione ad essere in futuro più sollecita ed evitare così la diffida da parte della Regione, che ha già nominato un commissario ad acta per l'approvazione del rendiconto. Ivan Paci (PdL) ha evidenziato come la Giunta D'Orsi navighi a vista, "regna l'improvvisazione e anche stavolta non v'è traccia dell'Assessore al Bilancio". Anche Carmelo D'Angelo (Indipendente) ha espresso contrarietà per l'assenza dell'Assessore Lo Faso ("assente anche per l'esame del Bilancio 2011"), pur apprezzando la presenza in aula degli assessori Volpe, Biondi e Alaimo, e ha chiesto se il Patto di Stabilità non obblighi, di fatto, la Provincia esclusivamente a risanare, visto che non può spendere se non in minima parte.
Ezio Di Prima (Patto per il Territorio) ha espresso perplessità sui contenuti della relazione di Biondi: "Esiste un problema politico, il Consiglio non può limitarsi ad approvare solo Bilancio e conto consuntivo". Secondo Arturo Ripepe (PID) Giunta e Consiglio non dialogano: "Il mio è un voto di astensione perché nessuno ha illustrato seriamente la proposta. Assessori e Consiglieri sono espressioni del territorio e devono dare risposte ai cittadini. D'Orsi prima di rilasciare certe dichiarazioni sull'attività del consiglio provinciale rifletta, perché rischia di alimentare la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni": Per Matteo Ruvolo (Patto) "il dialogo tra Amministrrazione e Consiglio è fondamentale: da tempo è un dialogo difficile, e i cittadini, di fatto, non conoscono il nostro operato. Siamo spiazzati, ci aspettavamo notizie su come si intenda spendere l'avanzo di amministrazione".
"Ho votato, nonostante il mio ruolo di consigliere d'opposizione, molte proposte della Giunta" ha detto Carmelo Avarello di SeL "esclusivamente per senso di responsabilità, ma nonostante ciò continuo a rilevare una totale mancanza di coinvolgimento del Consiglio in alcune scelte fondamentali".
Pellegrino Quartararo (MpA) ha evidenziato come in fondo il rendiconto sia lo specchio dell'attività amministrativa del 2010. "Per coerenza - ha detto - dovrebbe essere votato favorevolmente da tutti i consiglieri, soprattutto da coloro che allora erano in maggioranza e hanno presentato emendamenti approvati dallo stesso Consiglio". Orazio Guarraci (FdS) ha invitato il Consiglio a non trascinare sul terreno di uno scontro politico il voto su un documento tecnico-finanziario. "La sua bocciatura - ha avvertito - oltre a suscitare nuove polemiche, non potrà che aumentare la sfiducia dei cittadini".
Alla fine il rendiconto 2010 non ha superato l'esame dell'aula consiliare. Hanno votato a favore infatti solo 8 dei 22 consiglieri presenti, e cioè Montaperto, Nobile, Camilleri, Di Ventura, Guarraci, Vinci, Militello e Quartararo, mentre si sono astenuti gli altri 14 (Avarello, Bennici, Buscemi, Paci, Testone, Lo Leggio, Carmelo D'Angelo, Ripepe, Ruvolo, Di Prima, Giovanni D'Angelo, Riccardo Gallo, Picone e Roberto Gallo), essendo necessario il voto favorevole di almeno 12 consiglieri.
Su proposta del cons. Bennici i lavori sono stati, quindi, rinviati al prossimo 13 settembre alle ore 18.00.
Infoagrigento
ANCORA UNA VOLTA CI VOGLIONO TAPPARE LA BOCCA
Scritto da Pietro Fattori
Siamo alle solite. Noi di InfoAgrigento denunciamo sprechi e scandali della nostra martoriata provincia e qualcuno tenta di tapparci la bocca. In passato ci hanno provato diverse persone: politici, imprenditori, ruffiani e mezze calze. Questa volta è addirittura il Presidente del consiglio provinciale Buscemi a minacciare azioni legali contro infoAgrigento. E lo ha fatto pubblicamente nel corso dell'ultima seduta. Perchè? Sol perchè abbiamo scritto la verità. Ovvero che questo consiglio provinciale si è dimostrato estremamente improduttivo, con numerose sedute dove non si è raggiunto il numero legale. E' questa la falsità ? Oppure non corrisponde al vero che taluni consiglieri si siano "risvegliati" all'improvviso dopo un profondo letargo?
La verità, a nostro modesto avviso, è una sola, e gli agrigentini onesti devono conoscerla. Mentre ovunque si tenta di far quadrare i conti, e si chiedono ai cittadini enormi sacrifici, alla Provincia Regionale di Agrigento è in atto uno scontro politico che paralizza l'attività dell'ente.
Tornando alle minacce nei confronti della nostra testata, lasciamo il giudizio ai nostri lettori. E, ovviamente, agli elettori di questi consiglieri provinciali!
Il Presidente Buscemi convoca la Commissione dei Capigruppo
E' stata convocata, dal Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi, per domani giovedì 8 settembre, alle ore 12:30 la Commissione dei Capigruppo. I lavori della Commissione serviranno per convocare un Consiglio Provinciale straordinario per discutere dell'emergenza Lampedusa come previsto dalla mozione approvata in Consiglio il 30 Agosto.
La Commissione discuterà inoltre della opportunità di tutelare, mediante una eventuale azione legale, la onorabilità e l'integrità morale dei Consiglieri Provinciali, messa in dubbio ed in maniera del tutto gratuita ed altamente lesiva da parte di una testata giornalistica on line di Agrigento.
"Le illazioni gratuite contenute nell'articolo - per il Presidente Raimondo Buscemi -lesive della dignità personale dei Consiglieri, non hanno alcun presupposto reale, ma sono semplici congetture e generalizzazioni, per potere parlare male della classe politica ad ogni costo e oltre ogni ragionevole diritto di critica politica.
Nessun tentativo, dunque, di tappare la bocca all'informazione. Se l'articolo avesse riportato dati oggettivi o riferimenti precisi a fatti e persone, allora non avremmo avuto nulla da obiettare. Se, invece, si tratta di illazioni pubblicate per fare sensazionalismo, inutile e becero, nel tentativo di alimentare una campagna denigratoria nei confronti del Consiglio Provinciale, allora verrebbe meno uno dei principi della professione giornalistica che deve sempre tendere a riportare la realtà dei fatti, basandosi su informazioni verificate e verificabili, per potere dare un reale servizio alla collettività
Perlacittà
Il Consiglio Provinciale di Agrigento non approva il conto consuntivo 2010
di Redazione
Seduta del Consiglio Provinciale di Agrigento caratterizzata dalla mancata approvazione del Rendiconto finanziario dell'esercizio 2010, più noto come conto consuntivo, e da un articolato dibattito nell'aula "Pellegrino", compreso un vivace scambio di battute tra l'Assessore Provinciale Lillo Volpe e il Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi, che, secondo Volpe, "non è imparziale e non sa garantire il regolare andamento dei lavori". Buscemi dal canto suo ha replicato di essere sempre stato super partes , lamentando la "mancanza di cortesia istituzionale dell'Amministrazione attiva nei confronti del Consiglio". Ad inizio di seduta sia il Presidente Buscemi che alcuni consiglieri hanno stigmatizzato i contenuti di un articolo apparso su una testata giornalistica on line, dai contenuti denigratori nei confronti del Consiglio, ipotizzando anche una possibile azione legale nei confronti del redattore.
Molto articolato il dibattito sul rendiconto finanziario, punto prelevato su richiesta del cons. Bennici (PdL). Il Presidente del Consiglio Raimondo Buscemi ha rilevato come lo stesso documento sia pervenuto alla Presidenza del Consiglio solo lo scorso 10 agosto, e che lo stesso è stato inserito all'ordine del giorno della seduta di ieri con tempestività. Sul rendiconto ha relazionato l'Assessore Angelo Biondi, in sostituzione dell'Assessore al Bilancio e Finanze, evidenziando come la situazione finanziaria dell'Ente non sia deficitaria e che l'avanzo di amministrazione è di 12 milioni e 670 mila euro, frutto di residui del precedente avanzo e di ratei passivi chiusi. Di questi solo una parte potranno essere destinati ad investimenti, in sede di assestamento di bilancio, in quanto vincolati dal Patto di Stabilità.
"L'Amministrazione D'Orsi - ha detto Biondi - ha operato nel pieno rispetto dei vincoli del Patto di Stabilità, nel prosieguo dell'azione di risanamento avviata sin dal suo insediamento. La quota da destinare a nuovi investimenti sarà oggetto di un attento confronto con il Consiglio e le Commissioni in sede di assestamento di bilancio". I dettagli tecnici sono stati invece illustrati dal Direttore dell'Ufficio Finanze dr. Fabrizio Caruana.
Roberto Gallo (Destra) ha lamentato il ritardo con cui la proposta sul rendiconto è stata trasferita all'esame del Consiglio Provinciale, invitando l'Amministrazione ad essere in futuro più sollecita ed evitare così la diffida da parte della Regione, che ha già nominato un commissario ad acta per l'approvazione del rendiconto. Ivan Paci (PdL) ha evidenziato come la Giunta D'Orsi navighi a vista, "regna l'improvvisazione e anche stavolta non v'è traccia dell'Assessore al Bilancio".
Anche Carmelo D'Angelo (Indipendente) ha espresso contrarietà per l'assenza dell'Assessore Lo Faso ("assente anche per l'esame del Bilancio 2011"), pur apprezzando la presenza in aula degli assessori Volpe, Biondi e Alaimo, e ha chiesto se il Patto di Stabilità non obblighi, di fatto, la Provincia esclusivamente a risanare, visto che non può spendere se non in minima parte.
Ezio Di Prima (Patto per il Territorio) ha espresso perplessità sui contenuti della relazione di Biondi: "Esiste un problema politico, il Consiglio non può limitarsi ad approvare solo Bilancio e conto consuntivo". Secondo Arturo Ripepe (PID) Giunta e Consiglio non dialogano: "Il mio è un voto di astensione perché nessuno ha illustrato seriamente la proposta. Assessori e Consiglieri sono espressioni del territorio e devono dare risposte ai cittadini. D'Orsi prima di rilasciare certe dichiarazioni sull'attività del consiglio provinciale rifletta, perché rischia di alimentare la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni": Per Matteo Ruvolo (Patto) "il dialogo tra Amministrrazione e Consiglio è fondamentale: da tempo è un dialogo difficile, e i cittadini, di fatto, non conoscono il nostro operato. Siamo spiazzati, ci aspettavamo notizie su come si intenda spendere l'avanzo di amministrazione".
"Ho votato, nonostante il mio ruolo di consigliere d'opposizione, molte proposte della Giunta" ha detto Carmelo Avarello di SeL "esclusivamente per senso di responsabilità, ma nonostante ciò continuo a rilevare una totale mancanza di coinvolgimento del Consiglio in alcune scelte fondamentali".
Pellegrino Quartararo (MpA) ha evidenziato come in fondo il rendiconto sia lo specchio dell'attività amministrativa del 2010. "Per coerenza - ha detto - dovrebbe essere votato favorevolmente da tutti i consiglieri, soprattutto da coloro che allora erano in maggioranza e hanno presentato emendamenti approvati dallo stesso Consiglio". Orazio Guarraci (FdS) ha invitato il Consiglio a non trascinare sul terreno di uno scontro politico il voto su un documento tecnico-finanziario. "La sua bocciatura - ha avvertito - oltre a suscitare nuove polemiche, non potrà che aumentare la sfiducia dei cittadini".
Alla fine il rendiconto 2010 non ha superato l'esame dell'aula consiliare. Hanno votato a favore infatti solo 8 dei 22 consiglieri presenti, e cioè Montaperto, Nobile, Camilleri, Di Ventura, Guarraci, Vinci, Militello e Quartararo, mentre si sono astenuti gli altri 14 (Avarello, Bennici, Buscemi, Paci, Testone, Lo Leggio, Carmelo D'Angelo, Ripepe, Ruvolo, Di Prima, Giovanni D'Angelo, Riccardo Gallo, Picone e Roberto Gallo), essendo necessario il voto favorevole di almeno 12 consiglieri.
Su proposta del cons. Bennici i lavori sono stati, quindi, rinviati al prossimo 13 settembre alle ore 18.00.
Sicilia24h
Presidente, chiami anche la CIA !!!
Una cosa è certa: Il presidente del Consiglio provinciale di Agrigento, Raimondo Buscemi, non ama i mass media; o meglio, non ama una parte dei mass media agrigentini.
Prima opera tagli alla comunicazione senza esclusione di colpi (e magari poi approva 30 mila euro per melenzane e ricotta...); adesso minaccia di querelare addirittura un sito giornalistico on line locale sol perchè non funge da scendiletto ed evidenzia come i lavori del Consiglio provinciale, da Buscemi presieduti, potrebbero fare molto, molto, molto di più a favore di una terra che ormai è stanca di subire sempre le stesse mortificazioni.
Si, mortificazioni. Mortificazioni perchè non è più concepibile il fatto che oggi, con le problematiche devastanti che affliggono la nostra collettività, tutto si ferma in funzione di una guerra clandestina contro il presidente della provincia Eugenio D'Orsi perpetrata proprio da quella maggioranza che sta facendo di tutto per mettere out l'Eugenio gattopardiano.
E non è un caso se, proprio ieri, la maggioranza in Consiglio provinciale (che dovrebbe fa risollevare le sorti della provincia agrigentina), ha bocciato il conto consuntivo del 2010, mostrando ancora una volta che attualmente è molto più "importante" una guerra senza confini contro il presidente che tutto il resto.
Fresca fresca, dunque, "l'attività" fantastica e propositiva del Consiglio provinciale che continua a bocciare per i motivi di cui sopra importanti strumenti economici.
Sarebbe questo il nuovo della politica che avanza? Assistere ancora una volta a guerre sottobanco, meschine e furibonde che si svolgono anche nelle vecchie e ingloriose segreterie politiche durante la sera per poi metterle in atto il giorno successivo in Consiglio provinciale? Il tutto, ovviamente, contro gli interessi sacrosanti dell'intera collettività.
Addirittura, oltre a minacciare querele, la presidenza del Consiglio provinciale ha convocato per domattina una riunione quasi urgente per discutere la "opportunità di tutelare mediante una azione legale, la onorabilità e l'intregrità morale dei consiglieri provinciali, messa in dubbio in maniera del tutto gratuita e altamente lesiva da parte di una testata giornalistica on line di Agrigento..."
Come dire, insomma, che la presidenza del Consiglio, ancora una volta, ama discutere di cazzate di infimo ordine, e cioè su quanto scritto dal collega Fattori, invece di soffermarsi, lo ripetiamo ancora una volta, sui reali problemi di una terra in ginocchio e sconquassata in ogni suo angolo.
Certamente se la nostra terra oggi è in queste condizioni la colpa non è del collega Fattori ma di chi ha ricevuto centinaia e centinaia di voti per recitare e promettere alla gente sempre più impotente e bisognosa nelle squallide campagne elettorali che " le cose, in caso di propria elezione, sarebbero cambiate sicuramente..."
Abbia il coraggio, l'intero Consiglio provinciale con a capo il suo presidente, di incontrare una per una tutta quella gente che ha scelto loro per "salvare la patria" per dire esattamente come sono cambiate le cose nella nostra provincia e quale contributo "fattivo" i loro beniamini hanno apportato nel territorio.
Sarebbe un colpo di "onestà intellettuale" spiegare a tutta quella gente quante volte le sedute del Consiglio provinciale son cadute per mancanza di numero legale (dopo aver incassato il buon gettone di presenza...) invece di discutere sui reali problemi del territorio. E spieghino alla gente se il numero legale è caduto "accidentalmente", come per una epidemia galoppante, oppure per altri motivi molto, molto, molto meno nobili rispetto alle esigenze che pretende sia quella stessa gente che l'intero territorio provinciale.
L'articolo di Fattori, per il quale tra poco verrà anche richiesta la riunione della commissione nazionale antimafia con tanto di presenza del presidente della Repubblica e forse anche quella dell'omologo americano Obama, evidenziava in buona sostanza la carenza di idee portati avanti in questi anni dal Consiglio provinciale a favore della nostra provincia; non gridiamo allo scandalo e non riuniamo commissioni straordinarie (che hanno un loro costo...) solo perchè è stato messo a fuoco un fatto che, tra l'altro, è sotto gli occhi di tutti.
Lavoriamo seriamente, piuttosto, invece di continuare, ancora una volta, a far sentire "scrusciu di carta e cubaita nenti...".
Smettiamola, per favore, di nascondere quella che è una drammatica verità che, in un modo o in un altro, non fa altro che bloccare lo sviluppo di tutti noi, Buscemi e consiglieri provinciali compresi.
Anche perchè, del fatto che fate la guerra a D'Orsi, lo sanno pure i cani...
N.B. Ovvio che questo giornale con in testa il sottoscritto non solo solidarizza con il collega Pietro Fattori ma lo invita ancora una volta ad andare avanti con più forza.
Provincia, Buscemi convoca la Commissione dei Capigruppo
E' stata convocata, dal Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi, per domani giovedì, alle ore 12:30 la Commissione dei Capigruppo. I lavori della Commissione serviranno per convocare un Consiglio Provinciale straordinario per discutere dell'emergenza Lampedusa come previsto dalla mozione approvata in Consiglio il 30 Agosto.
La Commissione discuterà inoltre della opportunità di tutelare, mediante una eventuale azione legale, la onorabilità e l'integrità morale dei Consiglieri Provinciali, messa in dubbio ed in maniera del tutto gratuita ed altamente lesiva da parte di una testata giornalistica on line di Agrigento.
"Le illazioni gratuite contenute nell'articolo - per il Presidente Raimondo Buscemi -lesive della dignità personale dei Consiglieri, non hanno alcun presupposto reale, ma sono semplici congetture e generalizzazioni, per potere parlare male della classe politica ad ogni costo e oltre ogni ragionevole diritto di critica politica.
Nessun tentativo, dunque, di tappare la bocca all'informazione. Se l'articolo avesse riportato dati oggettivi o riferimenti precisi a fatti e persone, allora non avremmo avuto nulla da obiettare. Se, invece, si tratta di illazioni pubblicate per fare sensazionalismo, inutile e becero, nel tentativo di alimentare una campagna denigratoria nei confronti del Consiglio Provinciale, allora verrebbe meno uno dei principi della professione giornalistica che deve sempre tendere a riportare la realtà dei fatti, basandosi su informazioni verificate e verificabili, per potere dare un reale servizio alla collettività."
Schembri (I Lealisti): misure compensative dalla SS 640, quali benefici per Agrigento?
Dopo la recente notizia di destinare al Comune di Agrigento la somma di 3 milioni di euro quali misure compensative in merito alla costruzione e al rifacimento, già in corso d'opera, della Strada Statale 640 Agrigento - Caltanissetta, interviene il dirigente provinciale del movimento politico-culturale "I Lealisti", Francescochristian Schembri, il quale afferma:
"Il Sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, ha nei giorni scorsi affermato come l'intera somma delle misure compensative derivanti dalla SS 640, saranno devolute alla riqualificazione di tutta la zona del quadrivio Spinasanta, avendo particolare attenzione alla piazza antistante la Chiesa, rendendola più ampia ed accogliente".
"Un intervento urbanistico - dichiara Schembri - che giustamente si rende doveroso soprattutto per un quartiere agrigentino da sempre bisognoso di particolari interventi di riqualificazione, ma che alla luce della totale situazione in cui versa la città, personalmente reputo eccessivo".
"Il Sindaco Zambuto, da amministratore e da "buon padre di famiglia", dovrebbe invece destinare quei 3 milioni di euro ad interventi che dovrebbero servire a attenuare tutte quelle emergenze impellenti che purtroppo la città oggi vive".
"Strade quasi inesistenti, sporche, malcurate e senza segnaletica; situazione igienico-sanitaria al limite della decenza; manutenzione del verde pubblico inesistente; frazioni abbandonate a se stesse che denotano un lassismo vergognoso; sono solo pochi ma esemplari esempi di come Agrigento oggi più che mai ha bisogno di un intervento massiccio".
"Fare di quei 3 milioni di euro - continua - oggetto di un unico (seppur, è bene sottolinearlo, necessario) intervento al quadrivio Spinasanta, oggi sembra quasi offendere l'intera città che vive in un generale stato di abbandono".
"Sarebbe opportuno - sottolinea Schembri - che il Sindaco non ripeta quanto sta già accadendo nel popoloso quartiere di Fontanelle, dove grazie al "Contratto di Quartiere II" si stanno spendendo oltre 7 milioni di euro per vedere ad oggi solo una misera ed inutile scala. Di certo quelle somme potevano essere meglio investite e rendere quel territorio più vivibile".
"Auspico - conclude Schembri - che il Sindaco e l'intera Giunta Comunale possa riconsiderare la posizione presa e adoperare i 3 milioni di euro, derivanti dalle misure compensative della SS 640, ad interventi da destinare alle emergenze dell'intera città".
La valle dei templi
Querelateci tutti - Un articolo in portapontese
Agrigento - Per una volta, consentiteci di trattare un argomento in maniera e con un linguaggio diverso da quello al quale siamo abituati. Oggi abbiamo molto da dire e, soprattutto, abbiamo da dirlo a molti. A cominciare dai tanti amici editori e giornalisti, che hanno permesso che l'informazione agrigentina rischi di diventare qualitativamente di gran lunga al di sotto di quella dello sperduto villaggio di Machaka, nella provincia di Meru in Kenya.
Non conoscendo il machakachese, vorrete perdonarci se utilizziamo quel portapontese tanto caro agli agrigentini e del quale fanno sfoggio taluni. Per chi ci legge da fuori Agrigento, è doveroso precisare come Porta di Ponte sia l'ingresso delle via principale della nostra città, abitualmente frequentato - oltre che da gente che vi transita, pensionati ecc - da scansafatiche, politicanti e lacchè, e, adesso un po' meno, da qualche impiegato della pubblica amministrazione che aveva scambiato il bar per la sede dell'ufficio dal quale dipende.
Il portapontese (linguaggio di chi a Porta di Ponte bivacca), è un idioma siculo-italico, dai toni molto coloriti.
È notizia di oggi, l'ennesima minaccia di querela rivolta ad un organo stampa (leggi l'articolo), reo di aver denunciato sprechi e scandali della nostra martoriata provincia, e pertanto soggetta a tentativi di censura. Oggetto della presunta ma quanto mai inverosimile querela, l'aver scritto "che questo consiglio provinciale si è dimostrato estremamente improduttivo, con numerose sedute dove non si è raggiunto il numero legale."
La scorsa settimana, un altro amico giornalista, ci portava a conoscenza del fatto che era stato querelato per aver pubblicato un comunicato stampa inviato da un dirigente regionale di una nota associazione.
Fare un elenco di giornalisti e testate giornalistiche querelate nella nostra città per le ragioni più impensabili e a volte solo per aver pubblicato semplici comunicati stampa, sarebbe un lavoro da pazzi, visto che lo strumento giuridico della querela, pare essersi sostituito alla richiesta di rettifica e all'esercizio del diritto di replica.
Anzichè chiedere rettifiche o di poter replicare (così com'è giusto che sia), abbiamo permesso che potessero "rabbonirci" uno per volta con la minaccia di querele.
Ci hanno imbavagliato? Ce lo meritiamo. Voglio limitarmi ad una piccola e inascoltata, o magari ascoltata con fastidio,considerazione in portapontese, su quello che sta accadendo in questa città in materia d'informazione.
In materia di querele o di minacce di querela, anche noi ne sappiamo qualcosa... Ma, come volevasi dimostrare, anche altri possono intraprendere la stessa strada di un noto "querelatore" agrigentino per cercare di imbavagliare l'informazione.
Ce lo meritiamo. Ce lo meritiamo perché abbiamo sempre abbassato la testa. Ce lo meritiamo quando scriviamo accuse a tutti per non accusare nessuno. Politici? Tutti ladri! Pubblico in delirio... Piove? Governo ladro! Cos'è, non applaudite? Non è più uno slogan ad effetto?
D'accordo, ve lo cambio subito: Onorevoli Tizio, Caio, Sempronio, ma che cazzo avete fatto per Agrigento? Il primo che mi scrive "bravo direttore", giuro che lo strangolo. Siete delle teste di cazzo. Non avete capito niente. Non ho detto "signor Tizio lei ha rubato questo", ho solo buttato lì due paroline in portapontese e voi pronti a farmi la statua...
Di chi è la colpa se abbiamo una classe politica che prova sempre e comunque a fottere il prossimo? Non è forse nostra, perché come paparini e mammine migliori del mondo dobbiamo comprare iPod, iPhone, iPad, iTouch e cazzate varie ai nostri pargoli, e per far questo dobbiamo passare lunghe ore a leccare, fin quando la lingua non ci arriva alle ginocchia?
Non è colpa nostra che - contrattualizzati o meno - partecipiamo alle conferenze stampa del politicante di turno, per poi scrivere due cazzatelle sul meraviglioso progetto di Tizio, sull'intervento di Caio, sulla presentazione del libro di Sempronio?
Non esiste un parcheggio più frequentato di certe conferenze stampa. Manco parcheggiandoti al Viale incontri tanta gente.
Ci stanno trasformando in scimmiette programmate per chiedere stronzate - e già se si chiede è tanto -, se non addirittura per riportare quanto verrà poi diffuso con i comunicati stampa.
Qual è il senso di partecipare ad una conferenza stampa, se poi dobbiamo riportare solo quello che leggeremo nei comunicati?
Siamo convinti che senza i potenti di turno, ai quali garantire la fellatio quotidiana (perdonatemi se non lo scrivo in portapontese, ma non ho ancora raggiunto i livelli di altri), saremmo degli sconfitti.
Ebbene, quello che in tutto il mondo viene definito "quarto potere", ad Agrigento si trasforma nell'apoteosi dell'impotenza, ma è arrivato il momento di smetterla.
Cosa sarebbero i politici senza la stampa? Nulla! È a loro che serve la visibilità sui media, senza la quale non esisterebbero neppure. Basterebbe decidere tutti di comune accordo (ad Agrigento sarebbero sufficienti non più di una dozzina di persone) di ignorare (leggasi cestinare) i comunicati stampa che ogni giorno intasano le nostre email; non partecipare più ad una sola conferenza stampa; continuare a scrivere solo quello che sono i fatti dei quali siamo testimoni e le nostre opinioni.
Chi saprebbe più chi è o cosa fa quel presidente della Provincia, quel sindaco, quel consigliere? Nessuno. E invece no, grazie all'incapacità di dire "ORA BASTA", siamo qui, proni dinanzi al signor padrone. Par quasi che della geometria che studiammo sui banchi di scuola, l'unica cosa che ci sia rimasta in mente, sia l'angolo retto...
Non si tratta di pulire il mondo dagli escrementi che noi stessi ci tiriamo addosso, si tratta soltanto di non sguazzarci dentro.
Bene, noi a tutto questo non ci stiamo. Ci siam rotti le balle. Volete querelarci? Querelateci tutti!
Pubblichiamo l'articolo "incriminato" che dovrebbe meritare la querela, con relativa preghiera: presidente Buscemi, quando querelerà InfoAgrigento e Pietro Fattori, non si dimentichi di noi. Grazie! P.s. Sconsigliamo dal proporre "contratti"...
Gian J. Morici
Emergenza Lampedusa - Il Presidente Buscemi convoca la Commissione dei Capigruppo
Agrigento - E' stata convocata, dal Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi, per domani giovedì 8 settembre, alle ore 12:30 la Commissione dei Capigruppo. I lavori della Commissione serviranno per convocare un Consiglio Provinciale straordinario per discutere dell'emergenza Lampedusa come previsto dalla mozione approvata in Consiglio il 30 Agosto.
La Commissione discuterà inoltre della opportunità di tutelare, mediante una eventuale azione legale, la onorabilità e l'integrità morale dei Consiglieri Provinciali, messa in dubbio ed in maniera del tutto gratuita ed altamente lesiva da parte di una testata giornalistica on line di Agrigento.
"Le illazioni gratuite contenute nell'articolo - per il Presidente Raimondo Buscemi -lesive della dignità personale dei Consiglieri, non hanno alcun presupposto reale, ma sono semplici congetture e generalizzazioni, per potere parlare male della classe politica ad ogni costo e oltre ogni ragionevole diritto di critica politica.
Nessun tentativo, dunque, di tappare la bocca all'informazione. Se l'articolo avesse riportato dati oggettivi o riferimenti precisi a fatti e persone, allora non avremmo avuto nulla da obiettare. Se, invece, si tratta di illazioni pubblicate per fare sensazionalismo, inutile e becero, nel tentativo di alimentare una campagna denigratoria nei confronti del Consiglio Provinciale, allora verrebbe meno uno dei principi della professione giornalistica che deve sempre tendere a riportare la realtà dei fatti, basandosi su informazioni verificate e verificabili, per potere dare un reale servizio alla collettività."
L'altraagrigento
Vergogna in consiglio provinciale: si discute di querelare giornalista .
Vivace scambio di battute ieri tra l'Assessore Provinciale Lillo Volpe e il Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi, che, secondo Volpe, "non è imparziale e non sa garantire il regolare andamento dei lavori". Buscemi dal canto suo ha replicato di essere sempre stato super partes , lamentando la "mancanza di cortesia istituzionale dell'Amministrazione attiva nei confronti del Consiglio". Ad inizio di seduta sia il Presidente Buscemi che alcuni consiglieri hanno stigmatizzato i contenuti di un articolo apparso su una testata giornalistica on line, dai contenuti denigratori nei confronti del Consiglio, ipotizzando anche una possibile azione legale nei confronti del redattore.
Invece di discutere su fatti importanti come disoccupazione, crisi economica e disperazione che attanaglia migliaia di famiglie nella Provincia di Agrigento i nostri consiglieri con a capo Raimondo Buscemi pensano di minacciare la libertà di stampa, attaccando testate giornalistiche libere come InfoAgrigento, complimenti veramente. Gli elettori se ne ricorderanno il prossimo anno per le elezioni.
Tornando al consiglio provinciale, si è, dopo il deprecabile contenuto sull'ipotesi di querela al nostro collega, tornato a parlare di fatti.
Molto articolato il dibattito sul rendiconto finanziario, punto prelevato su richiesta del cons. Bennici (PdL). Il Presidente del Consiglio Raimondo Buscemi ha rilevato come lo stesso documento sia pervenuto alla Presidenza del Consiglio solo lo scorso 10 agosto, e che lo stesso è stato inserito all'ordine del giorno della seduta di ieri con tempestività.
Sul rendiconto ha relazionato l'Assessore Angelo Biondi, in sostituzione dell'Assessore al Bilancio e Finanze, evidenziando come la situazione finanziaria dell'Ente non sia deficitaria e che l'avanzo di amministrazione è di 12 milioni e 670 mila euro, frutto di residui del precedente avanzo e di ratei passivi chiusi. Di questi solo una parte potranno essere destinati ad investimenti, in sede di assestamento di bilancio, in quanto vincolati dal Patto di Stabilità. "L'Amministrazione D'Orsi - ha detto Biondi - ha operato nel pieno rispetto dei vincoli del Patto di Stabilità, nel prosieguo dell'azione di risanamento avviata sin dal suo insediamento. La quota da destinare a nuovi investimenti sarà oggetto di un attento confronto con il Consiglio e le Commissioni in sede di assestamento di bilancio".
I dettagli tecnici sono stati invece illustrati dal Direttore dell'Ufficio Finanze dr. Fabrizio Caruana.
Roberto Gallo (Destra) ha lamentato il ritardo con cui la proposta sul rendiconto è stata trasferita all'esame del Consiglio Provinciale, invitando l'Amministrazione ad essere in futuro più sollecita ed evitare così la diffida da parte della Regione, che ha già nominato un commissario ad acta per l'approvazione del rendiconto. Ivan Paci (PdL) ha evidenziato come la Giunta D'Orsi navighi a vista, "regna l'improvvisazione e anche stavolta non v'è traccia dell'Assessore al Bilancio".
Anche Carmelo D'Angelo (Indipendente) ha espresso contrarietà per l'assenza dell'Assessore Lo Faso ("assente anche per l'esame del Bilancio 2011"), pur apprezzando la presenza in aula degli assessori Volpe, Biondi e Alaimo, e ha chiesto se il Patto di Stabilità non obblighi, di fatto, la Provincia esclusivamente a risanare, visto che non può spendere se non in minima parte.
Ezio Di Prima (Patto per il Territorio) ha espresso perplessità sui contenuti della relazione di Biondi: "Esiste un problema politico, il Consiglio non può limitarsi ad approvare solo Bilancio e conto consuntivo".
Secondo Arturo Ripepe (PID) Giunta e Consiglio non dialogano: "Il mio è un voto di astensione perché nessuno ha illustrato seriamente la proposta. Assessori e Consiglieri sono espressioni del territorio e devono dare risposte ai cittadini. D'Orsi prima di rilasciare certe dichiarazioni sull'attività del consiglio provinciale rifletta, perché rischia di alimentare la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni".
Per Matteo Ruvolo (Patto) "il dialogo tra Amministrrazione e Consiglio è fondamentale: da tempo è un dialogo difficile, e i cittadini, di fatto, non conoscono il nostro operato. Siamo spiazzati, ci aspettavamo notizie su come si intenda spendere l'avanzo di amministrazione".
"Ho votato, nonostante il mio ruolo di consigliere d'opposizione, molte proposte della Giunta" ha detto Carmelo Avarello di SeL "esclusivamente per senso di responsabilità, ma nonostante ciò continuo a rilevare una totale mancanza di coinvolgimento del Consiglio in alcune scelte fondamentali".
Pellegrino Quartararo (MpA) ha evidenziato come in fondo il rendiconto sia lo specchio dell'attività amministrativa del 2010. "Per coerenza - ha detto - dovrebbe essere votato favorevolmente da tutti i consiglieri, soprattutto da coloro che allora erano in maggioranza e hanno presentato emendamenti approvati dallo stesso Consiglio".
Orazio Guarraci (FdS) ha invitato il Consiglio a non trascinare sul terreno di uno scontro politico il voto su un documento tecnico-finanziario. "La sua bocciatura - ha avvertito - oltre a suscitare nuove polemiche, non potrà che aumentare la sfiducia dei cittadini".
Alla fine il rendiconto 2010 non ha superato l'esame dell'aula consiliare. Hanno votato a favore infatti solo 8 dei 22 consiglieri presenti, e cioè Montaperto, Nobile, Camilleri, Di Ventura, Guarraci, Vinci, Militello e Quartararo, mentre si sono astenuti gli altri 14 (Avarello, Bennici, Buscemi, Paci, Testone, Lo Leggio, Carmelo D'Angelo, Ripepe, Ruvolo, Di Prima, Giovanni D'Angelo, Riccardo Gallo, Picone e Roberto Gallo), essendo necessario il voto favorevole di almeno 12 consiglieri.
Su proposta del cons. Bennici i lavori sono stati, quindi, rinviati al prossimo 13 settembre alle ore 18.00.
Attacco all'informazione agrigentina, consiglieri provinciali minacciano di querelare giornalista .
Vogliono imbavagliare l'informazione agrigentina o, più semplicemente, nascondere la loro negligenza dimostrata dai fatti? Accade ancora una volta che nella martoriata Agrigento una testata giornalistica (infoAgrigento) guidata dal direttore Pietro Fattori, venga minacciata di querela da una amministrazione pubblica, da un Ente che dovrebbe, semmai, ammettere i propri limiti visti i risultati raggiunti (pochissimi).
Succede che Fattori scrive un articolo che fa irritare i consigliere provinciali che per bocca del loro rappresentante più autorevole, il presidente del Consiglio Provinciale Buscemi, pubblicamente e cosa ancora più grave durante una seduta del consiglio provinciale, minacciano di querelare l'autore dell'articolo, Pietro Fattori appunto, a cui va tutta la nostra solidarietà.
Ma cosa ha scritto Fattori di tanto irritante? "Sol perchè abbiamo scritto la verità" dice lo stesso direttore in un suo articolo di risposta"Ovvero che questo consiglio provinciale si è dimostrato estremamente improduttivo, con numerose sedute dove non si è raggiunto il numero legale. E' questa la falsità? Oppure non corrisponde al vero che taluni consiglieri si siano "risvegliati" all'improvviso dopo un profondo letargo?
La verità, a nostro modesto avviso, è una sola, e gli agrigentini onesti devono conoscerla. Mentre ovunque si tenta di far quadrare i conti, e si chiedono ai cittadini enormi sacrifici, alla Provincia Regionale di Agrigento è in atto uno scontro politico che paralizza l'attività dell'ente. Tornando alle minacce nei confronti della nostra testata, lasciamo il giudizio agli elettori di questi consiglieri provinciali!".
E' un tentativo non troppo velato di nascondere l'inefficienza di questo consiglio provinciale minacciando quella parte della stampa agrigentina che è pronta a scrivere verità in passato mai celate? Ce lo spieghi il presidente Buscemi.
Ci spieghi anche il presidente che fine ha fatto l'ufficio informazioni che doveva sorgere alla Valle dei Templi prima dell'estate su proposta di un consigliere, era tutto pronto, perchè non è partita l'iniziativa?;
ci spieghino il presidente e i consiglieri quello che hanno prodotto di buono (a parte le numerose sedute a vuoto) e soprattutto giustifichino con i fatti i duemila e passa euro al mese di stipendio che percepiscono (senza contare la retta del presidente del Consiglio provinciale, di certo più alta di un consigliere) e i fatti sono idee, sviluppo, iniziative importanti per la collettività, ce li elenca dottore Buscemi?
Ci spieghi perchè il cognato di un importante onorevole (Pippo Scalia) è presidente del Consiglio Provinciale? Una coincidenza, un merito o una imposizione politica?;
ci spieghino i consiglieri provinciali perchè durante una seduta importante riguardante il rigassificatore con numerosi cittadini presenti, si dileguarono durante una pausa suscitando l'irritazione dei numerosi presenti?
Potremmo continuare, ma ci fermiamo qui mostrandovi l'articolo di Fattori, a cui ribadiamo tutta la nostra solidarietà e rimanendo in attesa di una dichiarazione del presidente D'Orsi a voi le conclusioni.
"Il comune di Agrigento è il bersaglio preferito dai gruppi che ormai praticano l'antipolitica quasi come fosse una religione, e nessuno ha mai puntato il dito contro la piccola casta dei consiglieri provinciali. Delle vicende dei 35 eroi di Sala Giglia, almeno fino ad oggi, non se n'è occupato nessuno, in maniera approfondita. E forse per questo motivo, al terzo piano del palazzo ubicato in Piazza Aldo Moro, sono avvenuti (e avvengono) episodi che dovrebbero far riflettere l'opinione pubblica che paga, e a caro prezzo, gli stipendi a questi signorini.
Invitiamo i nostri lettori ad esaminare, con attenzione, gli atti prodotti dal consiglio provinciale presieduto da Buscemi dal suo insediamento ad oggi, e confrontarli con le somme di denaro intascate, nel complesso, dagli eroi di piazza Aldo Moro. Quante volte, ad esempio, è caduto il numero legale perchè i consiglieri erano troppo impegnati in festicciole private, al mare, in montagna, con l'amante o ..... a vedere una partita di calcio? Il tutto infischiandosene delle gravi emergenze che affliggono la provincia, in primis il vergognoso stato in cui versano le strade provinciali agrigentine: roba da quarto mondo.
C'è il sospetto (ormai è più di un semplice sospetto) che il consiglio provinciale sia diventato mera succursale delle varie segreterie partitiche, dove vengono orditi, quasi in via esclusiva, giochi di potere ed intrighi di palazzo. Il tutto trova conferma nella guerra, combattuta più o meno sottobanco, tra i vari gruppi di maggioranza (PdL e Pid) ed il capo dell'amministrazione provinciale D'Orsi, a cui tutto possiamo rimproverare, tranne di essere una persona disonesta e che guarda al proprio tornaconto personale. Forse proprio per questo motivo è stato preso di mira da alcuni autorevoli rappresentati d Sala Giglia? Perchè ha chiuso i rubinetti a chi, per anni, ha dissanguato le casse dell'ente?
Ovviamente non possiamo fare di tutta l'erba un fascio. Tra i 35 di Sala Giglia vi sono anche persone perbene, ci mancherebbe! Tuttavia, analizzata nel suo complesso, l'attività di questo consiglio provinciale va bocciata senza esitazione alcuna. E vogliamo vedere se qualcuno avrà la faccia tosta di ripresentarsi al giudizio degli elettori nel 2013".