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Rassegna stampa del 27 settembre 2011

 

 GIORNALE DI SICILIA


Lavori di manutenzione nelle strade provinciali
Proseguono gli interventi programamati sul territorio dall' amministrazione provinciale presieduta dal presidente Eugenio D'Orsi per il miglioramento della viabilità provinciale. L'Ufficio Tecnico della Provincia di Agrigento ha in fatti in corso di realizzazione una serie di interventi di miglioramento sulla strada provinciale 26 la Tumarrano - Valledolmo. Si tratta di lavori di manutenzione straordinaria sviluppati dell'Ufficio Tecnico nel quadro dì un miglioramento della rete viaria secondaria per consentire alla vasta utenza che percorre la provinciale una maggiore accessibilità alle aree interne la sua messa in sicurezza. La direzione dei lavori è stata affidata dal capo area dell' Ufficio Tecnico Provinciale, Piero Hamel, agli ingegneri dell'Ente Michelangelo Di Carlo e Giuseppe Morreale. «Siamo convinti che il potenziamento ed il miglioramento della rete stradale provinciale possa contribuire a ridurre la frequenza e la gravità degli incidenti stradali», ha spiegato il Presidente D'Orsi. (PAPI)


Eletto nuovo direttivo del Pd
Ecco chi sono i 48 componenti
Sono in tutto 48 i componenti della direzione provinciale del Partito democratico di Agrigento. Pippo Sinesio è il presidente dell' assemblea, Emilio Messana, coordinatore provinciale, mentre fanno parte del direttivo: Maurizio Bonomo, Fioriana Costanza, Vincenzo Impalli, Francesca Falzone, Vincenzo Cipollina, Alfonza Contrino, Giuseppe Pulce, ines Tucolano, Benedetto Cosenza, Elisa Amodio, Enzo Carlino, Rosalia Palrninteri, Giuseppe Palmeri, Caterina Presti, Salvatore Tannorella, Ilaria Falzone, Tommaso Carlisi, Filippa Tascarella, Santino Farruggia, Giuseppa Pappalardo, Giuseppe Sferrazza, Lorenzo Cordova, Ida Bongiorno, Antonio Scalia, Aurelia Fiorentino, Sisio Montalbano, Calogero Lombardo, Giannino Lombardo, Ettore Di Ventura, Luigi Sferrazza, Vittorio Cambino. Francesco Cacciatore, Giueppe Coco, Maurizio Masone, Angelo Lauricella, Leo Ciaccio, Aurelia Consagra, Giorgina Perricone, Sabrina Mangione, Gesua Palombo, Giovanna lacono, Linda Bellia, Lia Spallino, Valentina Gueli Alletti, Filippa Garuana, Maria Geremia, Maria Angela Mulè e Mimmo Ferraro. L'affannosa ricerca di un accordo tra le varie "anime' del Pd, soprattutto tra quelle che fanno capo ad Angelo Capodicasa e Benedetto Adragna, ha fatto sì che si susseguissero parecchi rinvii. Oltre alla candidatura di Giuseppe Antonio Sinesio è stata proposta la candidatura di Calogero Pumilia che ha, però, declinato l'offerta. A quel punto Giovanni Panepinto e Benedetto Ad ragna hanno dichiarato che, sull'elezione del presidente, FiancoaFianco e AreaDem si sarebbero astenute. Alla prima votazione non si è raggiunto il quorum mentre alla seconda, Sinesio è stato proclamato eletto, unico candidato. L'assemblea ha aggiornato i lavori a sabato primo ottobre, per il dibattito politico. «E un passaggio molto importante - dichiara Emilio Messana - finalmente sono stati insediati gli organismi che insieme al segretario ridaranno vigore al programma e all'azione del nostro partito". Polemico Amene: «E stato violato lo statuto. t utile che si sappia sin d'ora che gli organismi eletti verranno da me impugnati e fatti annullare, in quanto la riunione si è svolta in assenza di numero legale>. (PAPI)


VERSO LE AMMINISTRATIVE. Zambuto conferma la candidatura e contesta Lombardo, D'Orsi prepara il patto di fine legislatura per "aprire al Pd"
Fontana: «Il sindaco? Si sceglierà con le primarie»
Paolo Picone
La visita del govenatore siciliano, Raffaele Lombardo ad Agrigento ha aperto ufficialmente la campagna per le amministrative che nella primavera del 2012 serviranno per l'elezione del nuovo sindaco e del consiglio comunale. Tutti, partiti, movimenti, correnti, associazioni e fautori di liste civiche, pronti a mettersi in evidenza.
Marco Zambuto. «Confermo la mia ferma intenzione di ricandidarmi alla guida della città di Agrigento» dice Zambuto. Con l'Udc o con una lista civica poco importa, quello che conta è esserci. Ed il sindaco uscente vuole esserci. Quanto alle dichiarazioni di Lombardo, che interessano il capo del Comune, Zambuto dice: «Per amore alla verità e non per spirito di polemica voglio dire al presidente della Regione che confermo la decisione di volergli assegnare la cittadinanza onoraria, ma questo avverrà quando sarà messa la prima pietra per il rifacimento della rete idrica>. 11 28 dicembre 2010 - prosegue Zambuto - il governatore Lombardo è venuto a dire alla città di Agrigento che entro aprile del 2011 i cantieri si sarebbero aperti. Siamo a fine settembre e non mi pare di aver visto promesse mantenute».
Fontana (Pdl). "In riferimento a notizie diffuse a mezzo stampa circa eventuali accordi tra il Pdi e candidature espresse dalla società civile per "saltare" le primarie alle prossime elezioni amministrative, che interessano anche il Comune di Agrigento, si ribadisce - scrive in una nota il deputato nazionale Enzo Fontana - la scelta di un metodo che riafferma il principio di ripartire dal basso, come da giorni ci viene ricordato dal segretario nazionale del Pdi. In piena sintonia
Con l'on. Alfano, confermo di essere favorevolissimo a questo strumento per tutte le cariche elettive e di convenire che la modalità' delle"indicazioni popolari" deve, "diventare una regola nel Pdl". Al di fuori di questa linea, che è frutto di una precisa volontà politica, c'è spazio solo per fantasiose ipotesi o interessate mistificazioni della realtà".
Mpa diviso tra Marchetta e Volpe. Piero Marchetta o Lillo Volpe? L'Mpa è diviso sulla scelta. Chi dei due candidare a sindaco per la città di Agrigento. Di Mauro punta sul consigliere comunale, il presidente della provincia, D'Orsi sguinzaglia Volpe, il sindacalista che si ritrova a fare l'assessore, che da quando è entrato alla Provincia dice di avere le "valige pronte" per andarsene quando D'Orsi riterrà opportuno, non si esprime. Sarà il partito a decidere.
D'Orsi firma il programma di fine legislatura. Un passaggio importante è atteso oggi alla Provincia, dove i capigruppo della coalizione che sostiene D'Orsi si incontreranno per firmate il programma di fine legislatura. Poi entro la fine del mese ci sarà il rimpasto. Il Pd punta sui precari. (PAPI)


Visita de presidente della Camera Fini:
«l'accoglienza solo a chi ne ha diritto»
«Ma all'incontro non è stata invitata la Procura, che nella lotta ai clandestini ha un ruolo determinante»
La prima volta dell'onorevole Gianfranco Pini ad Agrigento, in veste di presidente della Camera dei Deputati, comincia alle 18 e un quarto sotto un cielo appena grigio, ma con ampi spazi di azzurro che rendono serena la giornata. E appare sereno anche il presidente Fini, che scende dalla macchina mostrando un ampio sorriso e raggiungendo dopo pochi passi il Prefetto di Agrigento, che gli va incontro stringendo calorosamente la mano alla terza carica dello Stato. Con un cenno poi lo invita poi ad entrare per in grande portone dell'ottocentesco palazzo della Prefettura per il primo incontro istituzionale della giornata. Raggiungono insieme il cortile interno, seguiti da alcune decine di fotoreporter, cameramen giornalisti che vorrebbero ottenere una prima dichiarazione da Fini. Ma non c'è tempo, si precisa da parte dei responsabili del servizio d'ordine: il presidente è arrivato in ritardo. Al secondo piano dcl Palazzo intanto hanno già preso posto nella sala degli uffici della prefettura destinata ad ospitare l'incontro molti degli autorevoli ospiti. Saranno in dodici con il presidente Fini, che viene invitato a sedere accanto al prefetto e al Sindaco Marco Zambuto e nello stesso lato del tavolo insieme al presidente della Provincia Eugenio D'Orsi e al Questore Giuseppe Bisogno. Attorno al tavolo poi ci sono inoltre perla capitaneria di porto, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Vincenzo Baffo, il senatore questore Benedetto Adragna, il presidente del Tribunale di Agrigento, Luigi D'Angelo, il comandante dei carabinieri, Mario Di Iulio. Un vero vertice del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. Mancano solo i magistrati della Procura, nonostante nella lotta all'immigrazione clandestina svolgano ogni giorno un ruolo di primo piano. C'è un problema di cerimoniale, forse.
Eppure tema dell'incontro è sopratutto la situazione drammatica a Lampedusa, dove non cessano gli sbarchi e dove negli ultimi giorni la tensione è notevolmente salita per le violente proteste degli immigrati tunisini. Hanno preso la parola i comandanti delle forze dell'ordine, poi anche il sindaco Marco Zambuto ed il senatore Benedetto Adragna.
«Dopo l'incendio al centro d'accoglienza dell'isola e i fatti della settimana scorsa - ha detto Adragna - l'arrivo e la permanenza sull'isola dei migranti diventa ancora più problematica. Non è pensabile però che quella di Porto Empedocle possa essere una soluzione adeguata. Vicino non c'è un aeroporto e i trasferimenti devono essere affidati al trasporto su gomma. Il che rende tutto molto complicato».
«La questione degli immigrati - ha detto Fini - risente di ciò che sta accadendo nei paesi del Nordafrica. Non c'è dubbio che quello che è successo in Libia e Tunisia ha fatto riprendere i flussi. Bisogna rispettare in ogni momento - ha concluso la terza carica dello Stato - il principio umanitario che prevede l'accoglienza per chi ne ha il diritto e il massimo rigore per tutti gli altri».
Dopo l'incontro il presidente della Camera avrebbe dovuto attraversare a piedi la via Atenea per raggiungere il teatro Pirandello. Già diversi cittadini erano in attesa lungo i marciapiedi, ma essendo arrivato in notevole ritardo, è stato deciso che avrebbe raggiungimento il teatro in macchina. Al Pirandello Gianfranco Fini è arrivato intorno alle 19 e trenta. (EDB)


LA SICILIA




GIANFRANCO FINI. Incontro in Prefettura e convention al teatro Pirandello
Tra presidente e leader Fli
In tema di immigrazione è importante per gli anni a venire condurre una battaglia culturale che porti alla totale e convinta integrazione delle generazioni più giovani, in modo che esse sentano l'Italia come la loro Patria pur non essendo la terra dei loro padri. Gianfranco Fini ha parlato del problema degli sbarchi nella parte conclusiva del suo discorso al teatro Pirandello, di fronte ad una folla traboccante di sostenitori, mentre per il resto ha fatto un rapido excursus sulla situazione nazionale e sulle motivazioni che lo hanno spinto a fondare Futuro e Libertà.
«Sarebbe stato facile - ha detto - mantenere le posizioni che avevamo, ma quando ci siamo resi conto che si stavano per tradire le ragioni per cui avevamo chiesto la fiducia all'elettorato ed i valori che da 30 anni come centro destra portiamo avanti, come l'amore per la Patria, la legalità ed il rispetto della persona umana, non potevamo continuare su quella strada: la nostra dignità ci ha imposto di non condividere quella strada e, si badi bene, non è vero che siamo andati via noi, ci hanno mandato loro perché eravamo incompatibili con il Pdl a causa delle troppe spiegazioni che chiedevamo».
Da qui dunque la nascita di Futuro e Libertà e del terzo polo che vuole andare aldilà dell'alternativa tra Berlusconi e Bossi da una parte e Bersani e Vendola dall'altra.
«L'alternativa non può essere la sinistra perché ci riporterebbe indietro ai tempi di Prodi e Bertinotti. Ed allora dobbiamo costruirla noi partendo dal lavoro e dalla legalità, facendo sì che l'economia produca ricchezza e che capitale e lavoro vadano d'accordo. Non dimentichiamo che la debolezza economica porta anche disagio sociale perché le imprese vengono ridimensionate, quando addirittura non sono costrette a chiudere».
Ha quindi aggiunto che è importante riprendere il concerto di valorizzazione dei meriti: «Sembrava una bandiera del Pdl - ha detto - ma poi ci siamo resi conto che valeva soltanto il merito dei più servizievole. Ed a proposito di legalità, egli ha detto che essa è una condizione imprescindibile per il rilancio dell'economia, ma deve essere la bandiera di tutti: «Gli italiani sono stanchi di
quest'ordalia da stadio in cui ogni giorno le curve opposte lanciano accuse all'altra. La corruzione, come ci dimostrano le cronache quotidiane, non sta da una sola parte.
Pini ha anche parlato della legge elettorale, della necessità che i cittadini possano eleggere i propri rappresentanti. «Penso che voteremo abbastanza presto - ha aggiunto - ma prima delle elezioni si deve dimezzate il numero dei parlamentari, dando così l'esempio di una politica di
contenimento della spesa, e si deve approvare la legge elettorale».
Il Presidente della Camera ha anche parlato della Lega Nord e della necessità di bilanciare le "sparate" quotidiane dei ministri padani. «Tutti ci accorgiamo che ciò che dicono Bossi e compagni è intollerabile, a cominciare da quando parlano di secessione e di strade diverse che devono seguire nord e sud. Tuttavia nel Pdl nessuno parla. Alfano è figlio di questa terra, sono convinto che anche lui pensa che queste affermazioni sono diventate insopportabili, come lo penso io e come lo pensate tutti voi, ma non può parlare perché non libero di dire quello che pensa..
Tornando all'immigrazione, Pini ha detto che, terminato il conflitto Usa-Urss, oggi il vero conflitto è tra nord e sud, intendendo con questa espressione i paesi ricchi e quelli più poveri. «Il problema dei migranti è serio - ha aggiunto - noi guardiamo quelli che sbarcano a Lampedusa, ma per via terra ne arrivano parecchi di più, ma se non c'è una risposta generalizzata da parte dell'intera Europa, in termini di controllo delle frontiere (dove bisogna essere inflessibili, con le uniche eccezioni per quanti chiedono asilo per motivi umanitari) ed in termini di cooperazione per lo sviluppo dei paesi di origine, la partita è persa in partenza. Sull'integrazione è importante formare una cultura nelle generazioni più giovani, ma nessuno meglio dei siciliani, per i loro trascorsi storici, può agevolare questo processo».
Fini è stato salutato dal sindaco Marco Zambuto, dal presidente della Provincia Eugenio D'Orsi e dall'on. Luigi Gentile i quali hanno posto l'accento sulla mancanza di infrastrutture, a cominciare dall'aeroporto, ed hanno chiesto l'intervento del Presidente della Camera per sbloccare le aliquote dei fas che toccano alla Sicilia. In particolare Gentile ha spiegato che la propria scelta di rimanere insieme a Pini è stata una scelta di coerenza rispetto ad un progetto politico e ad un leader che vogliono il confronto politico e non il "cesarismo". Ha preannunciato che Pii si sta strutturando in provincia e che nel coordinamento provinciale che a breve sarà formato il 50 per cento sarà rappresentato da donne e da giovani affinché questi ultimi si riavvicinino alla politica. Anche il si al governo Lombardo, secondo Gentile, è stato dettato da esigenze di coerenza, «dato che noi lo abbiamo votato». Brevi interventi anche dai giovani di Futuro e Libertà, dal sindaco di Naro Pippo Morello per gli amministratori del partito e da Annalisa Aloni per le donne del partito.
Al suo arrivo ad Agrigento il Presidente della Camera è andato direttamente in prefettura dove, accolto dal prefetto Francesca Ferrandino, ha incontrato i rappresentanti delle forze dell'ordine con i quali ha brevemente discusso del problema relativo all'immigrazione. Egli ha anche incontrato gli amici di Rosario Livatino, il giudice assassinato dalla mafia. L'incontro in prefettura è durato una trentina di minuti (Fini è giunto in piazza Vittorio Emanuele intorno alle 18), quindi il trasferimento al teatro Pirandello dove spiccava l'assenza dei giudici della Procura: è saltata la passeggiata per via Atenea: il leader di Futuro e Libertà infatti avrebbe dovuto raggiungere, nei piani iniziali, il palazzo comunale a piedi attraverso la via principale della nostra città, ma i tempi erano diventati troppo stretti per cui è stato accompagnato direttamente al teatro, dove già si era radunata una nutrita folla di sostenitori che lo ha accolto calorosamente al suo arrivo.
SALVATORE FUCÀ


ATO GESA AG2
Il liquidatore convoca i sindaci
Rifiuti, non c'è tempo da perdere. Dopo il fallimento ella gara d'appalto per l'affidamento del nuovo servizio, è ora necessario predisporre un nuovo bando di gara apportando le opportune correzioni in modo da renderlo più appetibile per le imprese e indurle a partecipare.
A tal fine il liquidatore di Gesa Teresa Restivo ha avviato un giro di consultazioni con i sindaci allo scopo di trovare una nuova sintesi.
Ieri ha incontrato il sindaco di Porto Empedocle Lillo Firetto, mentre domani mercoledì ha già appuntamento con il commissario del Comune di Castrofilippo.
Nel corso della settimana dovrebbe incontrare i rappresentanti di tutte le altre municipalità ricadenti nell'ambito territoriale di Gesa Spa.
Si tratta di predisporre un altro bando che garantisca un maggior numero di servizi, rispetto a quello andato sostanzialmente a vuoto, in modo da raggiungere le percentuali di raccolta differenziata che sono stabilite dalla legge.
Naturalmente un aumento dei servizi comporterà meno tagli sul personale, che era l'aspetto che maggiormente preoccupava i sindacati per il bando precedente.
Ovviamente questo significherà un aumento dei costi e dell'importo complessivo del bando, ma a questo si potrebbe ovviare portando a compimento la lotta all'evasione.
«In quest'ultimo settore — ha precisato il liquidatore di Gesa Teresa Restivo - stiamo andando molto bene. Ancora oggi continuiamo ad incamerare somme relative alla bollettazione sull'evasione che abbiamo fatto nello scorso inverno. Adesso stiamo predisponendo il recupero degli importi evasi nel 2006 e stavolta ci metteremo anche gli accertamenti che stiamo effettuando sugli esercizi commerciali. Stanare gli evasori é importante perché, oltre a recuperare somme degli anni passati, aumentiamo la platea dei contribuenti, con la logica conseguenza che maggiore è il numero di coloro che pagano più basso è l'importo delle bollette».
Dunque nell'arco di una decina di giorni dovremmo avere una nuova proposta di bando che verrà portata all'attenzione dell'assemblea dei sindaci. Ovviamente i tempi tecnici per definire una nuova gara prima del 31 dicembre non ci sono: pubblicazione, il tempo alle imprese di presentare le offerte, aggiudicazione, presentazione di documenti e consegna dei lavori richiederanno sicuramente più dei circa tre mesi che rimangono ancora del 2011. Per garantire la continuità del servizio anche dal primo gennaio 2012 dunque sarà necessario ricorrere a delle soluzioni tampone. Esclusa una terza proroga al raggruppamento attualmente titolare del servizio, l'unica via percorribile sembrerebbe quella di una procedura negoziata per un affidamento temporaneo: qualche mese in attesa di definire la gara. A meno che dal Dipartimento rifiuti non giungano istruzioni diverse.
SALVATORE FUCÀ


SOLE


Enti Locali. Circolare della Rgs
La sanzione 2010 aiuta a rispettare il Patto di stabilità
Gli effetti finanziari delle sanzioni subite da chi ha sforato il patto di stabilità l'anno scorso aiutano a raggiungere gli obiettivi di finanza pubblica fissati per quest'anno. E questa l'indicazione più importante che arriva a Comuni e Province dalla circolare sul monitoraggio del Patto di stabilità 2011, diffusa ieri dalla Ragioneria generale dello Stato.
La circolare offre il manuale di istruzioni per calcolare i saldi secondo le nuove regole e compilare i certificati da inviare all'Economia per attestare il rispetto o meno degli obiettivi di bilancio fissati dalle manovre. Il primo invio dei dati, secondo la legge, era in calendario per il 31 luglio ma, dal momento che istruzioni e modelli arrivano solo ora (i prospetti saranno disponibilidal3 ottobre), le amministrazioni locali avranno un mese di tempo dalla pubblicazione del decreto in «Gazzetta Ufficiale».
L'indicazione più innovativa, come accennato, riguarda gli enti che nel 2010 hanno sforato i vincoli di finanza pubblica. A differenza dell'anno scorso, quando gli effetti finanziari delle sanzioni andavano esclusi dai calcoli, la "sterilizzazione" è venuta meno e la stretta subita da spese correnti e uscite di personale contribuisce a rispettare il target 2011. Per quest'anno, il cambio dì rotta interessa una platea limitata (l'anno scorso hanno sforato i vincoli del Patto 46 Comuni e la Provincia di Lecco), ma vista la dinamica degli obiettivi la pattuglia di amministrazioni locali che "sfrutteranno" la misura nel 2012 rischia di essere decisamente più ampia.
I chiarimenti portati ieri dalla Ragioneria generale nelle istruzioni che accompagnano i modelli tornano anche sul tema delle somme escluse dalle regole del Patto. In particolare, via XX Settembre sottolinea che questa clausola, relativa a cofinanziamenti europei, stati di emergenza e grandi eventi (negli ultimi due casi solo per quel che riguarda la quota coperta con finanziamenti statali) è limitata alle spese alimentate da entrate registrate dopo il 1° gennaio 2009, e non si possono quindi estendere ai fondi incamerati negli anni precedenti.
G.Tr.


Agrigentonotizie


Gianfranco Fini ad Agrigento
"Alfano ingoia bocconi amari, presto andremo alle elezioni"
di Federica Barbadoro
E' un Gianfranco Fini carico di buoni propositi quello che ha fatto visita oggi ad Agrigento. Arrivato in Prefettura intorno alle 18.30 il presidente della Camera, ha incontrato il prefetto Francesca Ferrandino il sindaco di Agrigento Marco Zambuto, il questore Giuseppe Bisogno, il presidente del tribunale di Agrigento Luigi D'Angelo e i rispettivi comandanti dei carabinieri, della guardia di finanza e della Capitaneria di porto, Mario Di Iulio, Vincenzo Raffo e Rinaldo Di Martino. Breve summit per l'alta carica dello stato, che in seguito accompagnato dal deputato regionale di Fli Luigi Gentile si è recato presso il teatro Pirandello.
Ad attendere Fini un Pirandello stracolmo di gente che ha applaudito il presidente della Camera. Un plebiscito per il leader del Fli che si è detto felice della partecipazione degli agrigentini a questo evento. "Sono contento della vostra partecipazione, vuol dire che qualcosa di buono è stato fatto". Parte subito forte il presidente della Camera, puntando il dito sull'operato del segretario nazionale del Pdl l'agrigentino Angelino Alfano. "Il rapporto con la Lega era stato alla base dei dissensi nel Pdl che avevano portato alla fuoriuscita di noi finiani e alla nascita di Futuro e Libertà. Alfano - afferma Fini - cosa aspetta a dire a Bossi che le sue parole sono intollerabili, che non la pensa diversamente da me, ma Alfano non ha libertà di farlo e deve ingoiare 'bocconi amari pur di mantenere la gestione del potere".
"Dobbiamo aver chiaro - dichiara Fini - che non sono le intercettazioni la priorità degli italiani, ma la vera priorità è la disoccupazione dei nostri figli. Si deve rilanciare l'economia evitando di far fare alla gente che amiamo lavori mortificanti. Se io fossi nel Pdl - continua il presidente della Camera - mi chiederei perchè il disegno di legge dell'anticorruzione è stato posto e dimenticato dentro un cassetto. Non passerà molto tempo prima che si torni alle urne. L'asse Berlusconi-Bossi - ha dichiarato Fini - non può rappresentare il centrodestra. Agrigento - sottolinea Fini- si merita d'essere governata nel migliore dei modi. L'amore per la patria, la legalità, fanno di questa città la sua più grande dote".
Fini in conclusione affronta il tema dell'immigrazione, e chiede all'Ue di ricordarsi di essere "parte politica e non una moneta, altrimenti ogni tentativo di porre rimedio all'emergenza è vano''. Il presidente della Camera, infine, difende la legge sull'immigrazione che porta il suo nome e quello di Bossi.
''La rifarei anche se con qualche aggiustamento. Serve un contributo sociale - conclude il leader di Fli - noi sappiamo ciò che serve a questa Italia, abbiamo alcune idee da mettere in campo, il tempo premia sempre. Andiamo avanti con la consapevolezza che l'onestà premia sempre".
Non solo Fini, ma anche D'Orsi e Zambuto sono intervenuti al convegno organizzato dal partito del presidente della Camera, d'accordo i due hanno chiesto e non "elemosinato", come D'Orsi ha precisato, aiuti per il rilancio di questa terra. Ha raccolto scroscianti applausi il deputato Luigi Gentile che salutando il numero uno di Montecitorio ha affermato: "Sono convinto che Fini può far partire una marcia trionfale del sud Italia. Ho scelto questo partito per la coerenza e per la fedeltà che contraddistingue i loro esponenti".
Un incontro, quello di questo pomeriggio che ha chiamato a raccolta tantissimi esponenti politici, ma anche tantissimi giovani che hanno applaudito Gianfranco Fini, seguendo parola per parola il discorso del presidente della Camera.


agrigentoflash


Agrigento, Gianfranco Fini al teatro Pirandello
Bagno di folla al Teatro Pirandello per il Presidente della Camera, Gianfranco Fini in visita istituzionale ad Agrigento. Nel pomeriggio l'incontro in Prefettura, dove ha tenuto un vertice con il Prefetto, il Questore, il presidente del Tribunale di Agrigento ed i comandanti dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Capitaneria di Porto. Al termine, Fini, accompagnato dal deputato regionale di FLI, Luigi Gentile, si è recato al Teatro Pirandello, per partecipare al convegno: "Emergenza immigrazione: una sfida da vincere", a cui sono intervenuti, fra gli altri, il coordinatore regionale di Futuro e Libertà, Carmelo Briguglio, il sindaco Marco Zambuto e il presidente della Provincia regionale Eugenio D'Orsi, che hanno portato i saluti della città e del territorio provinciale. Poi è stato il turno del coordinatore provinciale Luigi Gentile, "La visita del Presidente Fini- ha dichiara il parlamentare regionale, Luigi Gentile - testimonia la sua sensibilità ed attenzione nei confronti di un problema, l'immigrazione clandestina, che attanaglia la nostra provincia raggiungendo livelli insostenibili ed a cui bisogna porre rimedio con soluzioni definitive". Sul palco sono intervenuti anche, Anna Lisa Alongi, per le donne di Futuro e libertà, il sindaco di Naro Pippo Morello. Mentre una ragazzina, Federica Versaci, ha proposto una poesia dal titolo,"Come vorrei l'Italia". Gli amministratori locali, provinciali e ragionali hanno chiesto lo sblocco dei fondi Fas, indispensabili per il rilancio economico del territorio agrigentino. Prima dell'intervento di Fini, è stato proiettato un filmato, sul futiro dell'Italia vista dal FLI. "La Bossi-Fini la rifarei ma con qualche aggiustamento e con qualche aggiornamento - cosi' si è presentato il presidente della Camera Gianfranco Fini, che ha continuato -. Bisogna rispettare sempre il principio umanitario che prevede l'accoglienza per chi ne ha il diritto, serve invece il massimo rigore e quindi l'accompagnamento per tutti gli altri". Parlando della presenza dei centri d'accoglienza 'galleggianti' al porto di Palermo, ha sottolineato che: "la questione dell'immigrazione - ha ripreso - dipende anche da quello che sta accadendo nei Paesi del Nordafrica. Non c'e' dubbio che quello che e' accaduto in Tunisina e in Libia ha fatto riprendere i flussi. Se non interviene l'Unione europea in prima linea, che deve scoprire di essere anche un soggetto politico oltre che una moneta, non ci sara' nulla da fare per affrontare l'emergenza immigrazione in Italia. E' una partita persa in partenza. La prima partita da vincere e' la cooperazione per lo sviluppo. Bisogna però essere inflessibili alle frontiere con chi entra clandestinamente. Non puo' che essere riaccompagnato da dove e' arrivato. Il discorso cambia per chi ha il diritto di chiedere asilo. C'è la necessita' di stipulare degli accordi con i paesi di provenienza dei migranti. Occorrono politiche nazionali. Nessuno ci puo' chiedere di aprire le porte indiscriminatamente". Parlando di elezioni Fini ha spiegato, "Sicuramente non passera molto tempo e gli italiani saranno chiamati al voto. Cambiare le legge elettorale e' sacrosanto perche' gli elettori hanno il diritto di scegliere chi li rappresenta. Da piu' parti c'e' l'invito al presidente del Consiglio di fare un passo indietro ma realismo impone di prendere atto che il premier non intende fare questo passo indietro e ha ragione fino a quando c'e' una maggioranza che va avanti. Quando non si hanno argomenti si dicono anche queste amenità. L'asse Berlusconi-Bossi non puo' rappresentare il centrodestra in Italia, il paese merita un sistema politico che non sia la scelta da un lato tra Berlusconi e Bossi e dall'altro Bersani. La maggior parte degli italiani chiede qualcosa di diverso". Nel suo intervento non è mancato un pensiero al segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano. "Alfano e' costretto ad ingoiare ogni giorno bocconi amari, come quello di accettare che Bossi dica ogni giorno quelle cose inaccettabili, pur di mantenere la gestione del potere. Chiedo al segretario nazionale del Pdl che e' proprio di questa provincia, che cosa aspetta a intervenire e permette che Bossi continui a dire tutte quelle cose?". Sulla questione lagalità Fini si è detto stupito come mai il Pdl tiene ancora nascosto nel cassetto il ddl anticorruzione. "Non e' una bandiera da alzare gli uni contro gli altri. La legalita' non ha colori. La difesa di alcuni valori fondamenteali e' di tutti. Anche se il vero problema e' la crisi, il precariato, la disoccupazione. Non certo il ddl intercettazioni". C'è stato anche il tempo per commentare l'appello lanciato dal cardinal Bagnasco, che ha affermato che l'immagine del Paese e' stata danneggiata. "Quello del cardinal Bagnasco e' un monito che mi auguro venga tenuto nella dovuta e maggiore considerazione - ha aggiunto - perche' e' un appello alle coscienze e a tutti coloro che hanno delle responsabilita' ad onorarle anche con i comportamenti". Subito dopo la fine del convegno, presso la saletta denominata "contro foyer" del teatro Pirandello, il Presidente della Camera incontrerà gli amministratori, gli imprenditori e le forze sociali della provincia agrigentina. Assente al cerimoniale il rappresentante della procura della Repubblica, perchè pare, da indiscrezioni trapelate, non invitata a partecipare.
Buscemi: "Soddisfazione per le dichiarazioni di Messana"
Il Presidente del Consiglio Provinciale, Raimondo Buscemi, ha espresso viva soddisfazione per le dichiarazioni del Coordinatore Provinciale del Partito Democratico agrigentino, Emilio Messana, pubblicate dai Giornali. Messana, infatti, ha chiesto al Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, un impegno preciso per la stabilizzazione dei precari in servizio da decenni presso gli uffici dell'Ente. "Mi sembra un punto di tutto rispetto - dichiara Raimondo Buscemi - quanto espresso dal Coordinatore provinciale del Partito Democratico, il quale ha chiesto di inserire nel programma di rilancio dell'azione amministrativa, al primo posto, la stabilizzazione dei precari. Messana, infatti, ha fatto sapere di aver indicato al Presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, la decisione di destinare il considerevole avanzo di amministrazione, si parla di 12 milioni pieni, alla stabilizzazione dei precari. Si tratta - conclude Buscemi - di ridare dignità a tanti lavoratori che nel silenzio del quotidiano partano avanti con serietà ed impegno i compiti loro assegnati. Finalmente il Partito Democratico, dopo l'astensione manifestata in Consiglio Provinciale per l'emendamento creato appositamente al fine di incrementare le ore dei precari, si è reso conto di questa problematica sociale ed occupazionale, cercando di farne una bandiera programmatica all'interno dell'Amministrazione". Questa Giunta nel momento in cui diventerà espressione delle forze politiche che lo sostengono permetterà al Partito Democratico di farsi pienamente carico della problematica dei precari".


Agrigentoweb


Fini ad Agrigento
Scritto da Elio Di Bella
Il presidente della Camera Gianfranco Fini è arrivato ad Agrigento poco dopo le 18 per un incontro istituzionale con il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza e per partecipare ad un convegno sull'immigrazione organizzato da Futuro e Libertà. Il presidente Fini è stato accolto davanti il Palazzo della Prefettura dal prefetto Francesca Ferrandino e ha subito dopo presieduto il vertice con il comitato, al quale hanno preso parte il Sindaco Marco Zambuto, il Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, il questore Giuseppe Bisogno il capitano Vito Ciringione della capitaneria di porto, il comandante provinciale della guardia di Finanza, Vincenzo Raffo, il senatore questore Benedetto Adragna, il presidente del Tribunale di Agrigento, Luigi D'Angelo, il comandante dei carabinieri, Mario Di Iulio. L'incontro è durato poco meno di un ora e subito dopo il presidente Fini si è recato al teatro Pirandello per partecipare in qualità di relatore all'incontro sul tema "Emergenza immigrazione: una sfida da vincere", organizzato da Futuro e Libertà.


Buscemi soddisfatto degli impegni del PD
Il Presidente del Consiglio Provinciale, Raimondo Buscemi, ha espresso viva soddisfazione per le dichiarazioni del Coordinatore Provinciale del Partito Democratico agrigentino, Emilio Messana, pubblicate dai Giornali.
Messana, infatti, ha chiesto al Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, un impegno preciso per la stabilizzazione dei precari in servizio da decenni presso gli uffici dell'Ente.
"Mi sembra un punto di tutto rispetto - dichiara Raimondo Buscemi - quanto espresso dal Coordinatore provinciale del Partito Democratico, il quale ha chiesto di inserire nel programma di rilancio dell'azione amministrativa, al primo posto, la stabilizzazione dei precari. Messana, infatti, ha fatto sapere di aver indicato al Presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, la decisione di destinare il considerevole avanzo di amministrazione, si parla di 12 milioni pieni, alla stabilizzazione dei precari. Si tratta - conclude Buscemi - di ridare dignità a tanti lavoratori che nel silenzio del quotidiano partano avanti con serietà ed impegno i compiti loro assegnati. Finalmente il Partito Democratico, dopo l'astensione manifestata in Consiglio Provinciale per l'emendamento creato appositamente al fine di incrementare le ore dei precari, si è reso conto di questa problematica sociale ed occupazionale, cercando di farne una bandiera programmatica all'interno dell'Amministrazione". Questa Giunta nel momento in cui diventerà espressione delle forze politiche che lo sostengono permetterà al Partito Democratico di farsi pienamente carico della problematica dei precari".


Sicilia24h


Provincia, Buscemi: soddisfatto degli impegni del PD
Il Presidente del Consiglio Provinciale, Raimondo Buscemi, ha espresso viva soddisfazione per le dichiarazioni del Coordinatore Provinciale del Partito Democratico agrigentino, Emilio Messana, pubblicate dai Giornali.
Messana, infatti, ha chiesto al Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, un impegno preciso per la stabilizzazione dei precari in servizio da decenni presso gli uffici dell'Ente.
"Mi sembra un punto di tutto rispetto - dichiara Raimondo Buscemi - quanto espresso dal Coordinatore provinciale del Partito Democratico, il quale ha chiesto di inserire nel programma di rilancio dell'azione amministrativa, al primo posto, la stabilizzazione dei precari. Messana, infatti, ha fatto sapere di aver indicato al Presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, la decisione di destinare il considerevole avanzo di amministrazione, si parla di 12 milioni pieni, alla stabilizzazione dei precari. Si tratta - conclude Buscemi - di ridare dignità a tanti lavoratori che nel silenzio del quotidiano partano avanti con serietà ed impegno i compiti loro assegnati. Finalmente il Partito Democratico, dopo l'astensione manifestata in Consiglio Provinciale per l'emendamento creato appositamente al fine di incrementare le ore dei precari, si è reso conto di questa problematica sociale ed occupazionale, cercando di farne una bandiera programmatica all'interno dell'Amministrazione". Questa Giunta nel momento in cui diventerà espressione delle forze politiche che lo sostengono permetterà al Partito Democratico di farsi pienamente carico della problematica dei precari".


Lavalledeitempli


Buscemi soddisfatto degli impegni del PD
AGRIGENTO - Il Presidente del Consiglio Provinciale, Raimondo Buscemi, ha espresso viva soddisfazione per le dichiarazioni del Coordinatore Provinciale del Partito Democratico agrigentino, Emilio Messana, pubblicate dai Giornali.
Messana, infatti, ha chiesto al Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, un impegno preciso per la stabilizzazione dei precari in servizio da decenni presso gli uffici dell'Ente.
"Mi sembra un punto di tutto rispetto - dichiara Raimondo Buscemi - quanto espresso dal Coordinatore provinciale del Partito Democratico, il quale ha chiesto di inserire nel programma di rilancio dell'azione amministrativa, al primo posto, la stabilizzazione dei precari. Messana, infatti, ha fatto sapere di aver indicato al Presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, la decisione di destinare il considerevole avanzo di amministrazione, si parla di 12 milioni pieni, alla stabilizzazione dei precari. Si tratta - conclude Buscemi - di ridare dignità a tanti lavoratori che nel silenzio del quotidiano partano avanti con serietà ed impegno i compiti loro assegnati. Finalmente il Partito Democratico, dopo l'astensione manifestata in Consiglio Provinciale per l'emendamento creato appositamente al fine di incrementare le ore dei precari, si è reso conto di questa problematica sociale ed occupazionale, cercando di farne una bandiera programmatica all'interno dell'Amministrazione". Questa Giunta nel momento in cui diventerà espressione delle forze politiche che lo sostengono permetterà al Partito Democratico di farsi pienamente carico della problematica dei precari".


Grandangolo


Con Gianfranco Fini ritorna la Dc
Scritto da Diego Romeo
Getta benzina sul fuoco Gianfranco Fini ad Agrigento. Fin troppo facile, quindi, che la città dolente ed emarginata s'infiammi e lo sommerga di applausi. Il suo è un discorso morale, molto vicino all'assunto di quell'Andreotti che nel recente libro "Dc. Il partito che fece l'Italia" da poco in libreria ricorda che "senza base morale non si attrae la gente". Cosa c'era di meglio per il presidente della Camera se non ricordare i doveri (ma anche la fermezza) verso l'immigrazione, il lavoro, lo sviluppo, le magagne governative, le contraddizioni alfaniane e quella "cultura di sinistra che è lontana dai nostri valori ". Un riferimento quest'ultimo che fa sorridere detto da chi, come Fini, è stato accusato di "rubare la scena alla sinistra" o peggio di avere plagiato le riforme scritte dalla sinistra. Tutta roba già detta e analizzata in campo nazionale dai media e dai dibattiti ma dette qui ad Agrigento, nella città dell'anima conservatrice e ancora democristiana riassumono nuovo sapore e stanno benissimo nella cornice spettacolare da Sagra festosa organizzata da Carmelo Cantone. Notevole la messe di interventi che raggiunge il suo acme, poi, col discorso del presidente della Camera mentre l'adolescente Federica, la signora Alongi e tre altri giovani imberbi ne incarnano lo spirito. Peccato che l'afflato poetico dell'"Italia che vorrei" di Federica, il riferimento agli uomini veri della Alongi e l'invocazione dei tre giovani vadano a finire nelle mani di Fini e non di Berlusconi oppure nelle mani dell'on. Pippo Scalia ex Fli e ultimo disertore in ordine di tempo. Certo, qualcuno dovrà raccontarlo a Scalia che stavolta Fini ha trovato una sala piena zeppa e non semivuota come quella che Scalia gli fece trovare qualche anno fa a Palermo. Allo sfondo morale che sta alla base del discorso finiano, hanno dato manforte il sindaco Zambuto e il presidente D'Orsi che hanno ricordato i percorsi poco virtuosi del fondi Fas, il federalismo omicida per il Sud mentre D'Orsi, da par suo, ricorda i boicottaggi cinquantennali per l'aeroporto e le difficoltà di innovare in una terra che "produce inutilmente ministri e deputati". Gli fa eco il sindaco di Naro Morello e poi Gentile. Se poi a tutto questo si aggiunge l'odierna reprimenda della Chiesa sui comportamenti "tristi" della politica, ecco che Fini ha ben donde di riprendersi la leadership che gli spetterebbe in un Centrodestra devastato dalle cricche interne. Fini va giù sicuro nel prospettare lo scenario futuro: "Non passerà molto tempo prima che si torni alle urne. L'asse Berlusconi-Bossi non può rappresentare il centrodestra. Alfano è costretto a ingoiare bocconi amari ogni giorno come quello di accettare che Bossi dica ogni giorno cose inaccettabili, pur di mantenere la gestione del potere. E' sacrosanto cambiare la legge elettorale e il bipolarismo è un'ordalia quotidiana. Il terzo polo è una alternativa credibile anche in termini numerici. Nell'attuale situazione in Italia il maggior partito è quello degli indecisi. Bisogna essere inflessibili alle frontiere con chi entra clandestinamente e accompagnato da dove è arrivato, il discorso cambia con i chiedenti asilo. Per l'emergenza immigrazione l'Ue deve riscoprire di essere un soggetto politico e non solo una moneta, altrimenti la tragedia dell'immigrazione è una partita persa. La vera emergenza è il lavoro e l'avvenire dei nostri figli, non le intercettazioni". Ecco perché in una sera tiepida di incipiente autunno ritorna la Dc nella città ancora democristiana sotto mentite spoglie. E Fini è il nuovo mentore andreottiano.


Gianfranco Fini "infiamma" Agrigento
Scritto da Diego Romeo
Bagno di folla per Gianfranco Fini ad Agrigento. Il teatro Pirandello era al completo in ogni ordine di posti e la manifestazione organizzata da Fli "Immigrazione una sfida da vincere" ha avuto quel successo che era prevedibile. Ai giovani, alle donne, al variegato popolo del centro destra agrigentino, ai suoi politici rappresentativi insieme all'on. Gentile e al sindaco di Naro Morello, Fli ha dato ampio spazio cui ha fatto seguito il discorso appassionato del presidente della Camera. Ad accogliere Fini c'erano il sindaco Zambuto, il presidente della Provincia D'Orsi che nei brevi discorsi di accoglienza hanno esternato l'ineludibile nostro cahier de doleance, di una terra sempre magnificata e sempre dimenticata. Non sono mancati nel discorso di Fini, riferimenti mordaci al segretario del Pdl, l'agrigentino Angelino Alfano, ai suoi silenzi su Bossi e alla sua imbarazzante difesa di Berlusconi. E infine alle vicende che lo avevano visto protagonista della scissione. A conclusione del discorso, Fini ha auspicato un elettorato che volti le spalle al passato per riprendere in mano le bandiere del centro destra oggi nelle mani di chi ha tradito.


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Il presidente della Camera Gianfranco Fini ad Agrigento
Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, è arrivato nella Prefettura di Agrigento, accolto dal prefetto Francesca Ferrandino, e dai vertici provinciali delle forze dell'ordine e delle autorità di massima sicurezza per discutere sui temi della sicurezza i merito all'emergenza immigrazione. Fini ha incontrato, nei locali di piazza Vittorio Emanuele, i responsabili provinciali dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Questura e della Capitaneria di Porto, il sindaco Marco Zambuto, il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi e il presidente del Tribunale Luigi D'Angelo. Assente al cerimoniale il rappresentante della procura della Repubblica, perchè pare, da indiscrezioni trapelate, non invitata a partecipare. All'incontro invece, ha preso parte una rappresentanza di imprenditori locali, guidati dal senatore Benedetto Adragna. A seguire, il presidente della Camera si è spostato al Teatro Pirandello, per partecipare al convegno dal titolo "Emergenza immigrazione: una sfida da vincere". Ad accompagnarlo, il coordinatore regionale di Futuro e Libertà, Carmelo Briguglio, ed il coordinatore provinciale, Luigi Gentile. E' stato proprio quest'ultimo a intervenire, prima di lasciare la parola al presidente della Camera.
Bagno di folla al Teatro Pirandello per il Presidente della Camera, Gianfranco Fini in visita istituzionale ad Agrigento. Nel pomeriggio l'incontro in Prefettura, dove ha tenuto un vertice con il Prefetto, il Questore, il presidente del Tribunale di Agrigento ed i comandanti dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Capitaneria di Porto. Al termine, Fini, accompagnato dal deputato regionale di FLI, Luigi Gentile, si è recato al Teatro Pirandello, per partecipare al convegno: "Emergenza immigrazione: una sfida da vincere", a cui sono intervenuti, fra gli altri, il coordinatore regionale di Futuro e Libertà, Carmelo Briguglio, il sindaco Marco Zambuto e il presidente della Provincia regionale Eugenio D'Orsi, che hanno portato i saluti della città e del territorio provinciale. Poi è stato il turno del coordinatore provinciale Luigi Gentile, "La visita del Presidente Fini- ha dichiara il parlamentare regionale, Luigi Gentile - testimonia la sua sensibilità ed attenzione nei confronti di un problema, l'immigrazione clandestina, che attanaglia la nostra provincia raggiungendo livelli insostenibili ed a cui bisogna porre rimedio con soluzioni definitive". Sul palco sono intervenuti anche, Anna Lisa Alongi, per le donne di Futuro e libertà, il sindaco di Naro Pippo Morello. Mentre una ragazzina, Federica Versaci, ha proposto una poesia dal titolo,"Come vorrei l'Italia". Gli amministratori locali, provinciali e ragionali hanno chiesto lo sblocco dei fondi Fas, indispensabili per il rilancio economico del territorio agrigentino. Prima dell'intervento di Fini, è stato proiettato un filmato, sul futuro dell'Italia vista dal FLI. "La Bossi-Fini la rifarei ma con qualche aggiustamento e con qualche aggiornamento - cosi' si è presentato il presidente della Camera Gianfranco Fini, che ha continuato -. Bisogna rispettare sempre il principio umanitario che prevede l'accoglienza per chi ne ha il diritto, serve invece il massimo rigore e quindi l'accompagnamento per tutti gli altri". Parlando della presenza dei centri d'accoglienza 'galleggianti' al porto di Palermo, ha sottolineato che: "la questione dell'immigrazione - ha ripreso - dipende anche da quello che sta accadendo nei Paesi del Nordafrica. Non c'e' dubbio che quello che e' accaduto in Tunisina e in Libia ha fatto riprendere i flussi. Se non interviene l'Unione europea in prima linea, che deve scoprire di essere anche un soggetto politico oltre che una moneta, non ci sara' nulla da fare per affrontare l'emergenza immigrazione in Italia. E' una partita persa in partenza. La prima partita da vincere e' la cooperazione per lo sviluppo. Bisogna però essere inflessibili alle frontiere con chi entra clandestinamente. Non puo' che essere riaccompagnato da dove e' arrivato. Il discorso cambia per chi ha il diritto di chiedere asilo. C'è la necessita' di stipulare degli accordi con i paesi di provenienza dei migranti. Occorrono politiche nazionali. Nessuno ci puo' chiedere di aprire le porte indiscriminatamente". Parlando di elezioni Fini ha spiegato, "Sicuramente non passera' molto tempo e gli italiani saranno chiamati al voto. Cambiare le legge elettorale e' sacrosanto perche' gli elettori hanno il diritto di scegliere chi li rappresenta. Da piu' parti c'e' l'invito al presidente del Consiglio di fare un passo indietro ma realismo impone di prendere atto che il premier non intende fare questo passo indietro e ha ragione fino a quando c'e' una maggioranza che va avanti. Quando non si hanno argomenti si dicono anche queste amenità. L'asse Berlusconi-Bossi non puo' rappresentare il centrodestra in Italia, il paese merita un sistema politico che non sia la scelta da un lato tra Berlusconi e Bossi e dall'altro Bersani. La maggior parte degli italiani chiede qualcosa di diverso". Nel suo intervento non è mancato un pensiero al segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano. "Alfano e' costretto ad ingoiare ogni giorno bocconi amari, come quello di accettare che Bossi dica ogni giorno quelle cose inaccettabili, pur di mantenere la gestione del potere. Chiedo al segretario nazionale del Pdl che e' proprio di questa provincia, che cosa aspetta a intervenire e permette che Bossi continui a dire tutte quelle cose?". Sulla questione lagalità Fini si è detto stupito come mai il Pdl tiene ancora nascosto nel cassetto il ddl anticorruzione. "Non e' una bandiera da alzare gli uni contro gli altri. La legalita' non ha colori. La difesa di alcuni valori fondamenteali e' di tutti. Anche se il vero problema e' la crisi, il precariato, la disoccupazione. Non certo il ddl intercettazioni". C'è stato anche il tempo per commentare l'appello lanciato dal cardinal Bagnasco, che ha affermato che l'immagine del Paese e' stata danneggiata. "Quello del cardinal Bagnasco e' un monito che mi auguro venga tenuto nella dovuta e maggiore considerazione - ha aggiunto - perche' e' un appello alle coscienze e a tutti coloro che hanno delle responsabilita' ad onorarle anche con i comportamenti". Subito dopo la fine del convegno, presso la saletta denominata "contro foyer" del teatro Pirandello, il Presidente della Camera incontrerà gli amministratori, gli imprenditori e le forze sociali della provincia agrigentina. Assente al cerimoniale il rappresentante della procura della Repubblica, perchè pare, da indiscrezioni trapelate, non invitata a partecipare.

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