15/10/11 sabato
LA SICILIA
RAVANUSA
D'Angelo e gli Ato «Chiuderli tutti»
RAVANUSA. Sul bando per un maxi prestito da un miliardo per coprire il deficit dei vecchi Ambito territoriali ottimali (Ato) dei rifiuti, andato deserto, interviene il consigliere provinciale Carmelo D'Angelo (nella foto), che ha anche presentato una interpellanza sulla società «Dedalo Ambiente» per un avviso pubblico. Secondo D'Angelo, il debito degli Ato, accumulato dal 2004 a fine 2010, vale due terzi della manovra della Regione Siciliana, che lo avrebbe contratto come garante lasciando il pagamento ai Comuni che non hanno incassato la Tarsu e la Tia. «Se anche le banche nutrono dubbi sulle capacità di pagamento degli enti pubblici - ha dichiarato il consigliere provinciale D'Angelo - è necessario che il governo Lombardo acceleri per chiudere la stagione dei vecchi Ato. La gestione dei rifiuti deve essere riassegnata ad un ente istituzionale, come la Provincia o il Comune, per evitare che gli Ato continuino ad essere strumenti di lottizzazione del potere o mezzi per creare precariato e false aspettative di sviluppo». Il consigliere Carmelo D'Angelo ha presentato anche una interpellanza urgente per avere chiarimenti sull'opportunità da parte della società «Dedalo Ambiente» di pubblicare, in regime di liquidazione, un avviso pubblico di manifestazione d'interesse per individuare operatori al fine di avviare il servizio sperimentale di ricezione carta, cartone, plastica, alluminio e vetri per il successivo conferimento al Conai.
GIOVANNI BLANDA
Ritorna Cori in Concordia
Torna il 21 ottobre, nella cornice della Valle dei Templi, la VI edizione della manifestazione "Cori in Concordia".
Quattro i cori partecipanti al "Canto della Pace": Città di Piazzola sul Brenta (Padova), il Gruppo Polifonico del Balzo (Palermo), il Coro Polifonico San Giuliano (Caltagirone) ed il Coro dell'Associazione Santa Cecilia (Agrigento).
Tre le delegazioni di cori internazionali: il Blagovest Ensemble Choir (Mosca), il Caudate Pueri (Malta) ed il Cristo Rei (Lisbona).
Punta di diamante della manifestazione sarà l'esecuzione a cori riuniti del "Te Deum Laudamus" composto dal maestro Giuseppe Liberto, ideatore e direttore artistico della manifestazione. Quest'ultimo è presidente ad honorem dell'Associazione Filarmonica Santa Cecilia, la più grande istituzione musicale agrigentina.
Liberto è un compositore con personalità carismatica ed autorevole, caratteristiche per le quali nel 1997 fu chiamato da Papa Giovanni Paolo II a dirigere il Coro della Cappella "Sistina" - Città del Vaticano. Un incarico che durò ben tredici anni.
Nella Valle dei Templi, si comporrà il mosaico di coristi dando vita alla realizzazione di incontri musicali nei pressi del Tempio della Concordia ed in altrettanti spazi architettonici.
Si tratterà di una straordinaria opportunità anche e soprattutto dal punto di vista prettamente turistico, visto che le folte delegazioni di musicisti e corali soggiorneranno in città, visiteranno le zone più belle e certamente porteranno nelle terre d'origine il volto migliore di Agrigento. Città d'arte, storia e musica.
D.A.
Protesta degli studenti Ipia
Studenti di nuovo sul piede di guerra. ma questa volta non si tratta della solita manifestazione organizzata, quanto di una legittima esigenza ad avere un istituto adatto alle loro esigenze. Per questo ieri è stato proclamato lo stato di agitazione ed indetta un'assemblea permanente . Protagonisti gli studenti dell'Ipia "E. Fermi" di Agrigento che ieri mattina hanno manifestato per denunciare l'incresciosa situazione che coinvolge l'istituto.
Gli alunni, i docenti, il personale Ata ed i rappresentanti dei genitori e degli alunni, durante l'assemblea, svolta presso l'Auditorium dell'istituto Professionale, hanno contestato le disattese risposte sul reperimento delle aule e l'inefficienza degli organi istituzionali preposti alla risoluzione del problema che travaglia la scuola. Dallo scorso mese di febbraio il padiglione D dell'istituto, che ospitava 14 classi e 4 laboratori, è stato chiuso a causa di un cedimento strutturale e dopo Otto mesi, gli alunni dall'inizio dell'anno scolastico, sono costretti a far lezione in biblioteca, in auditorium,tra i corridoi o nella migliore delle ipotesi obbligati ad una turnazione insostenibile che lede il loro diritto allo studio.
Bisogna anche considerare gli inaccettabili sacrifici subiti dai ragazzi, in gran parte provenienti da comuni della provincia distanti dal capoluogo, come Menfi, Ribera,Sciacca o Campofranco, che giungono a scuola dopo un viaggio in pullman o treno.
E' una situazione inaccettabile- spiega uno studente di Campofranco- la mattina ci alziamo molto presto per prendere il bus ed arrivare a scuola e, poi è un continuo stress dì cambio aule con i ragazzi degli altri corsi e turnazioni per far lezione nei laboratori disponibili. Tutto ciò è stancante e, quando arriviamo nel primo pomeriggio a casa- conclude- diventa pesante anche studiare". Si era presentata la possibilità di una soluzione, all'emergenza mettendo a disposizione aule inutilizzate di altri istituti presenti nella zona di Calcarelle, ma tutto si è bloccato. Stanchi di aspettare e decisi ad avere risposte precise,in tarda mattinata, gli studenti ed i docenti con in testa il Dirigente Francesco Casalicchio, hanno manifestato dinanzi alla sede della Provincia Regionale di piazza Vittorio Emanuele,per dire basta a questa situazione.
'Non è un problema di poco conto - afferma il Dirigente Casalicchio- è un cataclisma che sì è abbattuto sulla nostra scuola. La grave situazione è risolvibile con tanta buona volontà. Ci servono 18 aule per garantire il diritto allo studio ai nostri studenti- conclude- e le aule disponibili ci sono, Molti istituti non hanno neanche 18 classi, ma dispongono di molte aule inutilizzate".
A.R.D.L
GIORNALE DI SICILIA
GLI ACCERTAMENTI DELLA FINANZA. In tutto sono una cinquantina i capi di imputazione mossi contro gli indagati e riassunti in ventidue pagine.
L'inchiesta della procura sulla Provincia
Per D' Orsi é una settimana decisiva.
Il presidente potrebbe anche non rispondere davanti ai pm. Ma prima toccherà al funzionario Piero Hamel.
Sarà una settimana decisiva quella che si aprirà lunedì per la maxi inchiesta che ha scatenato un vero e proprio terremoto attorno alla Provincia ragionale di Agrigento: dopo i dodici avvisi a comparire dello scorso giugno a carico di altrettanti fra dirigenti e funzionari dell'ente, indagati di abuso di ufficio per alcuni affidamenti diretti e per la liquidazione di spese di rappresentanza e altro, l'indagine ha coinvolto il presidente Eugenio D'Orsi.
Il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e il sostituto Giacomo Forte gli hanno fatto notificare un avviso a comparire per mercoledì prossimo.
L'esponente politico del Mpa è indagato di concussione, peculato, truffa e abuso di ufficio.
In tutto sono una cinquantina di capi di imputazione riassunti in ventidue pagine. Un filone ruota attorno ai presunti abusi legati alla sua casa di Montaperto, costruita - secondo la Procura - senza pagare o pretendendo uno sconto con le ditte che avevano un rapporto con l'ente. D'Orsi è accusato di essersi impossessato di quaranta palme acquistate per le scuole della provincia e di avere destinato l'agronomo dell'orto botanico a lavorare nella sua villa negli orari di servizio. Poi ci sono un'infinità di contestazioni legate ai rimborsi spese e agli affidamenti diretti di appalti e prestazioni.
Risponderà ai pm?
Gli avvocati Gaetano Bruna, Daniela Posante e Giuseppe Scozzari in questa fase possono avere la disponibilità del solo "avviso a comparire". Ventidue pagine nelle quali vengono riassunte in maniera estremamente succinta le ipotesi di reato. Mancano le cosiddette fonti di prova. Soltanto con l'avviso di conclusione delle indagini tutti gli atti (testimonianze, eventuali intercettazioni, relazioni di servizio della Guardia di Finanza e quant'altro) vengono messe a disposizione della difesa. L'enorme complessità della materia (nei capi di imputazione vengono ricostruiti centinaia di episodi di svariata natura) in casi come questi induce spesso alla scelta difensiva del silenzio nell'attesa di conoscere tutti gli elementi a disposizione degli inquirenti. Di sicuro c'è che D'Orsi il 19 ottobre alle 10 dovrà presentarsi negli uffici del Nucleo di polizia tributaria della Finanza. Saranno il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e il sostituto Giacomo Forte a decidere se interrogarlo di persona o delegare i finanzieri che hanno svolto le indagini sul campo.
Prima toccherà ad Hamel.
Ha fatto meno scalpore ma c'è un altro indagato oltre ai dodici funzionari e al presidente D 'Orsi. Nei giorni scorsi ha ricevuto un avviso a comparire anche il funzionario Piero Hamel, ex assessore comunale. La sua convocazione è stata fissata per lunedì. Hamel è accusato di una decina di ipotesi di abuso di ufficio per l'affidamento diretto, secondo la procura illegittimo, di alcuni appalti a imprese e professionisti esterni.
Spese di convegni nel mirino.
Si preannuncia un processo di una complessità con pochi precedenti. Gli inquirenti hanno passato al setaccio tre anni di spese dell'ente. Ne sono venute fuori contestazioni di ogni natura. La Procura ipotizza svariate ipotesi di abuso di ufficio per spese connesse a rinfreschi successivi a convegni o eventi culturali di tutti i tipi.
(GECA)
LE REAZIONI
Solidarietà dalla sua Palma
"Sono convinto che D'Orsi saprà giustificarsi da ogni accusa ricevuta. A lui va tutto il mio sostegno sia come uomo che come politico". Continuano gli attestati dì solidarietà all'esponente politico autonomista, principale indagato della maxi inchiesta che ha coinvolto quattordici persone. Ieri è intervenuto Saro Massimiliano Cutaia, consigliere comunale dell'Mpa di Palma di Montechiaro, paese di cui D'Orsi è originario. D'Orsi aggiunge Cutaia - si è distinto con la sua presidenza per il rigore nella gestione della cosa pubblica, infatti la Provincia di, come pubblicato dal Sole 24 ore, è tra i 24 enti più virtuosi d'Italia. Ha tagliato diversi sottogoverni inutili, che facevano capo alla Provincia eliminando così il clientelismo. Insomma ha attuato la politica dei tagli e l'eliminazione degli sprechi. Gli auguro di ritrovare la serenità". (GECA)
16/10/11 domenica
LA SICILIA
POLITICA
«L'Udc non ha diffuso so1idariet a D'Orsi»
c.m.) La Segreteria Regionale Udc rende noto che, in seno al Consiglio Provinciale di Agrigento, non dispone di nessun consigliere provinciale.
La precisazione fa riferimento al documento "Solidarietà al presidente D'Orsi" firmato congiuntamente dai gruppi consiliari Mpa, Fds, FIi, Ucd e da I Lealisti. Pertanto si intende evidenziare che l'Udc non è stato coinvolto, in alcun modo, nell'elaborazione di nessun documento consiliare. Una presa di posizione che differenzia l'Udc dalle molteplici attestazioni di solidarietà rivolte a D'Orsi dopo la notizia dell'avviso a comparire inviatogli dalla Procura per un indagine in corso su spese sostenute dall'ente.
PROVINCIA
11 presidente D'Orsi si recherà mercoledì
in Guardia di Finanza
Saranno gli ufficiali della Guardia di Finanza del comando provinciale a interrogare mercoledì prossimo il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi.
Il capo dell'esecutivo con sede in piazza Vittorio Emanuele, difeso dagli avvocati Daniela Posante e Giuseppe Scozzari è stato destinatario, come si ricorderà, di un avviso a comparire inviatogli dalla Procura della Repubblica. La vicenda è quella che lo vede indagato per l'ipotesi di reato di truffa, peculato, concussione e abuso d'ufficio. Contrariamente a quanto era trapelato nei giorni scorsi, D'Orsi sarà puntuale alle 9 di mercoledì prossimo, nella sede della guardia di finanza in piazza Gallo, sgomberando il campo dalle ipotesi che lo avrebbero visto propenso a non presentarsi.
Di cose ne dovrà chiarire ai finanzieri, delegati dalla Procura a interrogare il presidente della Provincia. Ad accompagnarlo sarà quasi certamente l'avvocato Scozzari, visto che la collega Daniela Posante è impegnata in una delicata udienza a Palermo. E proprio l'avvocato Posante sottolinea come «al momento siamo in attesa di conoscere tutta la documentazione relativa all'indagine, per questo non siamo nelle condizioni di rilasciare commenti particolari. In questo momento il nostro assistito figura come indagato e non come imputato. Siamo comunque al lavoro per chiarire la situazione >. E mercoledì mattina, D'Orsi avrà una prima occasione per chiarire quanto gli viene addebitato dall'autorità giudiziaria, a seguito delle indagini condotte dai finanzieri che lo interrogheranno.
F. D. M.
GIORNALE DI SICILIA
PROVINCIA
IMPRESSIONI SULLA SAGRA
La Scala Reale, al palazzo della Provincia, in piazza Aldo Moro, ospita la mostra di pittura Dal folklore all'arte - Impressioni sulla Sagra del Mandorlo in fiore nella pittura del Novecento Si tratta di una collezione di opere pittoriche incastonate nella suggestiva scala recentemente restaurata e restituita al pubblico È un atto dovuto di memoria storica nei confronti di quell'attivismo cultuale degli enti deputati al turismo che negli anni Cinquanta e Sessanta organizzavano annualmente un prestigioso premio di pittura dedicato, appunto, al tema «Impressioni sulla Sagra del Mandorlo in Fiore».
A questo concorso partecipavano i più rinomati artisti siciliani come Pippo Rizzo, Raimondo Mirabella, Gianbecchina, Totò Bonanno e Michele Dixit insieme a giovani artisti emergenti delle Accademie di belle arti. Autori che oggi costituiscono questo prezioso insieme di dipinti curato da Gabriella Costantino, Giuseppe Cipolla e Rita Ferlisi. Visite quotidiane dalle 9 alle 13.
MUSICA SACRA
Cori in concordia anche da Mosca Lisbona e Malta
Dal 20 al 23ottobre Agrigento ospiterà la VI edizione di "Cori in Concordia". Sono attesi in città il Coro di Città di Piazzola sul Brenta, il Gruppo Polifonico del Balzo di Palermo ed il Coro Polifonico San Giuliano di Caltagirone. Ad essi si uniranno le delegazioni di Cori internazionali provenienti da Mosca, Lisbona e Malta. A fare gli onori di casa il prestigioso Coro di santa Cecilia di Agrigento. «La manifestazione ideata e voluta dal Maestro Giuseppe Liberto - dice Giuseppe Montana nampo - quest'anno si presenterà al pubblico agrigentino con alcune novità nel programma. Sono certo che la scelta strategica di individuare per i concerti siti di grande importanza storica e di sublime bellezza architettonica come il Tempio della Concordia, la Chiesa di San Nicola ed il Collegio dei Filippini, riuscirà, ancora una volta, a regalare al pubblico grandi emozioni».
17/10/11 lunedì
LA SICILIA
CULTURA. Dal 20 al 23 ottobre il festival musicale organizzato dal Santa Cecilia
Al via i «Cori in Concordia»
Agrigento ospiterà la VI edizione di «Cori in Concordia», appuntamento dedicato alla cultura, alla musica e ai cori che si danno appuntamento nella nostra città, accomunati dall'idea che l'arte e la musica esprimono la vera natura dell'uomo e, specialmente, del cristiano.
La manifestazione canora si svolgerà dal 20 al 23 ottobre prossimi.
Sono attesi in città il Coro di Città di Piazzola sul Brenta, il Gruppo Polifonico del Balzo di Palermo ed il Coro Polifonico San Giuliano di Caltagirone. Ad essi si uniranno le delegazioni di Cori internazionali provenienti da Mosca, Lisbona e Malta. A fare gli onori di casa il Coro di Santa Cecilia di Agrigento.
Una manifestazione canora di altissimo livello, che il presidente del Coro di Santa Cecilia, Giuseppe Montana Lampo, sintetizza così: «La manifestazione ideata e voluta dal maestro Giuseppe Liberto quest'anno si presenterà al pubblico agrigentino con alcune novità nel programma. Sono certo che la scelta strategica di individuare per i concerti siti dì grande importanza storica e di sublime bellezza architettonica come il Tempio della Concordia, la Chiesa di San Nicola ed il Collegio dei Filippini, riuscirà, ancora una volta, a regalare al pubblico grandi emozioni».
Il programma prevede giovedì prossimo, 21 ottobre 2011, al Collegio dei Filippini, la presentazione del libro di poesie «Diario di preghiere» del prof. Carmelo Mezzasalma, poeta, saggista e musicologo, Superiore della Comunità di San Leolino nel Chianti, recentemente ordinato sacerdote.
Il libro sarà presentato dal prof. Alessandro Andreini, mentre la manifestazione sarà condotta dal dott. Salvatore Pezzino.
Il giorno successivo, venerdì 21, alle ore 19,00, nella Chiesa di San Nicola nella Valle dei Templi, si assisterà al concerto polifonico del Coro Città di Piazzola sul Brenta - Padova e sabato 22, alle ore 19, nella Chiesa di San Domenico, avrà luogo il concerto evento dei «Cori in Concordia», con esecuzione finale del grande «Magnificat», composto dal maestro mons. Giuseppe Liberto nel 25° anniversario di pontificato di Giovanni Paolo II.
La manifestazione si chiuderà giorno 23 ottobre, alle ore 11 con la celebrazione della messa, partecipata dai cori riuniti, presso la chiesa di San Nicola.
GIORNALE DI SICILIA
PARTITI. Scelto il direttivo, i nomi degli eletti. Caramazza coordinatore
«Autonomisti forti e liberi», si presenta il gruppo di Granata
Il movimento Autonomisti forti e liberi, componente interna del Mpa in provincia di Agrigento, che si richiama alle posizioni dell' ex parlamentare regionale Giancarlo Granata, si organizza sul territorio. Ieri mattina è stato presentato l'organigramma del movimento. Il direttivo provinciale è composto da: Giancarlo Granata, Calogero Morello (tesseramento), Vincenzo Cinquemani (Enti locali), Salvatore Gazzitano (tesoriere), Calogero Crapanzano (organizzazione), Gaetano Provenzani (associazionismo), Clara Consagra (pari opportunità), Rosaria Alba Di Rocco (terzo settore), Giuseppe Petix (giovani), Diego Daniele (piccole e medie imprese), Francesco Lo Cascio (dipartimenti). Il coordinatore del collegio di Agrigento è Giuseppe Caramazza. Nel capoluogo sono stati nominati: Giovanni Mallia, Giuseppe Tiranno, Alfonso Costanza e Vincenzo Gelo. A Realmonte, Pasquale Argento; a Raffadali e Ioppolo, Emilio Gazzitano; a Comitini, Alfonso Gentiluomo; a Sant'Angelo Muxaro, Pietro Costanza e a Porto Empedocle Paolo Farruggio. Il referente del collegio di Canicatti è invece Davide Gentile coadiuvato per la città di Canicattì da Giuseppe Di Naro, Rosanna Tardino, Gaetano Arnone (Favara), Liliana Maida (Grotte), Salvatore Puma (Racalmuto), Gioacchino Failla (Castrofllippo), Vincenzo Provenzano (Casteltermini), Giuseppe Briguglio (San Giovanni Gemini e Cammarata) e Alfonso Di Franco (San Biagio Platani). A Licata il coordinatore del collegio è Salvino Montaperto coadiuvato sulla città da Libero Trama e Paolo Iacopinelli, Giuseppe Bonsangue su Palma, Giancarlo La Greca a Ravanusa, Lilo Pirrera a Campobello, Agostino Scanio a Naro e Vincenzo Costanza a Camastra. Il coordinatore del collegio di Sciacca è infine Angelo Mistretta. Referenti per la città saccense: Alfredo Bonocore e Massimo Busanera. Luigi Buttafuoco per Menfì, PasqualeTallo per Alessandria della Rocca, Silvio Vito per Lucca Sicula e Burgio, Nicola Guarisco su Villafranca Sicula, Paolo Barone su Bivona e Santo Stefano di Quisquina, Pasquale Piazza su Cattolica Eraclea. Infine l'avvocato Annalisa Giampaolo a Santa Margherita Belice e Vincenzo Tolomeo su Montevago. (PAPI)
INCHIESTA DELLA GUARDIA DI FINANZA. In questa fase tra i difensori prevale la linea del silenzio, poi si vedrà in dibattimento
D'Orsi mercoledì non risponderà alle domande delle Fiamme gialle
Il presidente della Provincia, indagato dalla Procura, si avvarrà della facoltà di non replicare
È accusato di concussione, abuso d'ufficio e truffa. Le analogie con la vicenda dell'ex presidente del Consiglio di Palazzo dei Giganti, Carmelo Callari.
«Il silenzio degli innocenti». È il titolo di un fortunato film con Jodie Foster. Mercoledì sarà anche il D'Orsi-pensiero a cui il presidente della Provincia indagato per truffa, concussione e abuso d'ufficio farà, appello per salvaguardare la sua immagine di uomo, di politico e di pupillo dei leader Roberto Di Mauro e Raffaele Lombardo.
Così quando in via Atenea varcherà la soglia dei Comando provinciale della Guardia di Finanza per raggiungere la stanza dell'ufficiale che lo dovrà interrogare si avvarrà della facoltà di non rispondere. Una scelta non ancora definitiva, ma è al momento quella prevalente. Dettata sicuramente dalla situazione che si è venuta a creare, dal clima di tensione e complotti che si respira nell'aria, Dalla diffidenza.
Così mercoledì D'Orsi si presenterà all'invito degli investigatori, ma non aprirà bocca. Lo farà più in là, magari in sede dibattimentale, quando le inchieste saranno già chiuse e quando la situazione gli apparirà più propizia per spiegare i mille perchè che hanno mosso l'attenzione e l'interesse della magistratura che da mesi e mesi seguono ogni suo passo, ogni orma.
Per questo nei giorni scorsi il suo difensore, l'avv. Giuseppe Scozzari aveva parlato ben oltre le parole della moderazione per spingersi fino a puntare il dito sul cosiddetto "fumus persecutionis".
«Dall'esame degli atti - aveva detto Scozzari - scorgo una "zelante" attività investigativa della polizia giudiziaria che mi indurrà a verificare la sussistenza del fumus persecutionis.
Mi piacerebbe, però, sapere che fine hanno fatto le indagini sugli attentati subiti dal presidente D'Orsi dopo il repulisti effettuato alla Provincia».
Dichiarazioni severe, come lo è la situazione che si è venuta a creare dopo la notifica dell'avviso a comparire, fatta lunedì mattina. Le accuse sono pesanti. Dimostrano tutta l'attenzione della Procura della Repubblica verso i"palazzi del potere" e per quelle cosiddette attività "minori", come i pranzi, le cene, le coppe e l'acquisto delle penne, piante e fiori.
C'è un modo nuovo di gestire la macchina giudiziaria in provincia di Agrigento. Oggi i magistrati passano al setaccio, con rigore e determinazione, quel che finisce sotto la loro lente d'ingrandimento: e non solo le storie di grandi appalti e ciò che fa grande scandalo. S'indaga sopratutto, su quanto fa rima con spreco e su quei comportamenti del quotidiano che finora non hanno mai lasciato traccia pur esprimendo un modo opaco di pensare, di amministrare, di gestire la cosa pubblica.
Nella stessa rete appena pochi mesi fa era già finito un'altro politico di spicco: Carmelo Callari, il presidente del Consiglio a Palazzo dei Giganti. Si è dovuto dimettere dalla carica per via di quelle vicende di viaggi e missioni istituzionali che avrebbe fatto, invece - a dire della Procura - per motivi personali. Davanti alle telecamere si difese strenuamente, e non sprecò parole. Poi, però, davanti al Gip preferì la strada del silenzio. Ora la storia sembra doversi ripetere. È il nuovo corso delle cose.
A.B.
SOLE 24 ORE
Conferimento di incarichi secondo la virtuosità
L'Anci ha dedicato al Dlgs 141/2011, correttivo del Dlgs 150/2009, una nota sulle principali novità. In particolare, l'articolo 1 del decreto ha introdotto il comma 6-quater nell'articolo 19 del Testo uniCO del pubblico impiego. Quando verranno individuate le classi di virtuosità previste dalla manovra di luglio, gli enti locali rientranti in quella più elevata potranno conferire incarichi, secondo l'articolo 110 comma 1 del Tuel, fino al 18% dei posti della dotazione organica dirigenziale a tempo indeterminato. Il limite percentuale non si applica agli enti nei quali non è istituita la dirigenza. Per essi vale il principio secondo cui gli incarichi agli esterni devono costituire una quota limitata, costituendo una deroga alla regola generale delle assunzioni a tempo indeterminato, vigente nella Pa.
D'Amato
ANALISI
La riforma dei "revisori" va abrogata, non corretta
La manovra-bis prevede che i revisori degli enti locali siano individuati con sorteggio. L'idea del legislatore, che evidentemente non difetta di fantasia, è quella di istituire degli elenchi regionali, dai quali estrarre a sorte i vari revisori, abbinando al criterio della residenza un altro forte requisito di merito: l'anzianità. Viene da riderci sopra, pregando sommessamente il cielo che questa pratica non si estenda ad altre professioni liberali. Abbiamo scherzato, in queste pagine, sul rischio che, andando in ospedale, al bisogno, ci venga estratto un dentista anziché un chirurgo. Ma altrettanto discutibile sarebbe scegliere così un notaio, secondo questi principi, non fosse altro per l'ambito di "estrazione" regionale ("Lei è di Viterbo? Mi spiace le abbiamo estratto un notaio di Frosinone. Le chiamo un taxi?"). Oltre a violare principi del Trattato Europeo, ancora, si offende il buon senso. Perché mai,chi è di Milano non dovrebbe poter ambire ad svolgere la sua funzione di revisore a Torino e viceversa?
Di pari enormità è il peso dato all'anzianità di iscrizione a un albo o ad un registro: in un Paese civile dovrebbe esistere solo un requisito, quello del merito, e il merito non si acquisisce con i capelli bianchi, ma con lo studio e la professionalità. Siamo agli antipodi del pensiero contemporaneo, alla mortificazione di una professione e ad anni luce da quell'idea di società che abbiamo il dovere di trasmettere alle prossime generazioni. Ancora: è «liberalizzare» dire che tutti i revisori sono uguali (tranne che per l'età, certo) e che sia indifferente prendere Tizio o Caio? Liberalizzare vuol dire aumentare le possibilità di scelta,non abolirle. Ed è assurdo che ci sia il bisogno di ricordarlo. E quindi comprensibile l'imbarazzo dei tecnici ministeriali che stanno cercando, nel previsto decreto di attuazione (si veda Il Sole 24 Ore del ottobre), di attenuare, in qualche modo, le stravaganze di questa norma.
Le perle a cui fare fronte però, sono troppe. L'articolo 16, comma 25 del Dl 138/2011, ad esempio, richiede che per iscriversi all'elenco si debba aver già fatto richiesta di svolgere la funzione nell'organo di revisione degli enti locali prima dell'entrata in vigore della legge (avete letto bene: avere fatto domanda, sì, non avere esercitato l'attività!): così facendo si escludono i futuri professionisti e si trasformano gli elenchi in un ruolo a esaurimento. Le anticipazioni del decreto ipotizzano che venga dato un anno di tempo per accedere alla fascia dei Comuni minori, ma certo con risolve il problema di chi si iscriverà tra un anno o due.
Ancora, è possibile dare senso logico ai requisiti previsti nella legge, individuando delle fasce per accedere all'incarico nei Comuni maggiori e nelle Province, in ragione di anzianità e numero di crediti formativi? Diciamolo con franchezza: non è possibile arrivare a un decreto che sbarrerà la strada a molti professionisti capaci e che per limitare il fato si inventa un'ancora più ricca burocrazia di domande e requisiti, quando tutti sappiamo che, comunque, chi verrò nominato lo sarà perché premiato dal caso e non dal diritto-dovere di una scelta.
La strada maestra è non darvi applicazione. La norma è fatta talmente male che l'unica possibilità per rimediare al pasticcio fatto è abrogarla. L'auspicio è che provveda a ciò il legislatore stesso o, comunque, che presto almeno una Regione contesti di fronte alla Corte Costituzionale questi articoli di legge, aprendo la strada ad una vera e seria riforma della Revisione Pubblica.
Meglio quindi non licenziare un decreto che comunque arrivare a soluzioni lesive dei principi comunitari e della dignità di una professione che conta oltre 100 mila iscritti.
S. P.
Patto di stabilità. Sanzioni per chi sfora.
Il conto terzi è fuori dalla spesa media
Con la deliberazione 203 del 21 settembre 2011, la sezione controllo della Corte dei conti della Toscana ha affrontato un argomento complesso e interessante. Il Comune richiedente, oltre ad avere violato il patto di stabilità 2010, aveva imputato nei precedenti esercizi quote di spese correnti ai servizi in conto terzi. Il quesito verteva sulla possibilità, ai finì dell'applicazione della sanzione di cui all'articolo 7 comma 2 del Dlgs 149/2011, di computare, nel calcolo della media triennale di spesa corrente, oltre agli impegni riportati nel rendiconto, anche quelli allocati in conto terzi che, invece, avrebbero dovuto trovare collocazione al titolo I. La sezione sul punto è stata lapidaria, stabilendo che, a fronte dell'errata contabilizzazione di spese correnti nei servizi in conto terzi, è «contrario a regole di sana gestione, nonché di corretta contabilizzazione anche agli effetti degli equilibri fondamentali di bilancio, calcolare nell'ambito della spesa media del triennio al fine di determinare il volume della medesima, la quota impropriamente imputata ai servizi per conto di terzi, soprattutto se la stessa non è dotata di adeguata copertura finanziaria». Non è possibile, dunque, calcolare ora per allora la media triennale della spesa corrente degli esercizi precedenti, aggiungendovi la quota di spese in conto terzi che, in caso di corretta gestione, sarebbe dovuta confluire nel titolo I. L'operazione, difatti, richiederebbe la riapprovazione dei bilanci pregressi, il ricalcolo degli obiettivi del patto, la rielaborazione dei rendiconti e delle certificazioni. Dalla pronuncia si ricava come non sia lecito beneficiare, a livello di sanzioni, di pregressi artifici contabili, grazie a una rielaborazione che faccia rientrare fra le spese finali rilevanti per il patto quelle artatamente allocate in conto terzi. La scelta appare equa, poiché non sembra logico favorire, a parità di spesa rilevante, unente che abbia alterato i conti rispetto a uno che, pur avendo violato il patto, li abbia esposti in modo veritiero. Dopo questa pronuncia, sarà interessante conoscere la soluzione della questione concernente la determinazione del saldo obiettivo in situazioni simili, vale a dire di alterazioni di bilancio che abbiano determinato una minore spesa corrente impegnata al titolo I rispetto a quella realmente sostenuta. In questo caso, infatti, la mera considerazione dei dati contabili non riclassificati porterebbe, stanti le regole attuali, al miglioramento del saldo obiettivo, con un'agevolazione, di certo non equa, in favore dell'ente che abbia manipolato i bilanci rispetto ad uno che, a parità di condizione finanziaria sostanziale, abbia fornito dati veritieri. Il tema potrebbe essere non solo dottrinale, viste le attuali tensioni nell'ambito della finanza locale. Un inciso, infine, sui risvolti di simili episodi in termini di finanza pubblica allargata. L'imputazione di spese nei servizi in conto terzi, al pari dei debiti fuori bilancio, oltre a violare palesemente le regole del Tuel, può causare anche un'alterazione, di pari importo, dei conti pubblici complessivi. In base alle regole del Sec95, difatti, l'allocazione in conto terzi fa sì che la spesa, spesso priva di copertura finanziaria a causa dell'inesistenza sul piano sostanziale della correlata entrata, sfugga alle procedure di consolidamento dei conti nazionali in termini di indebitamento netto. Per questo, non si può che richiamare gli operatori alla massima prudenza.
GRANDANGOLO
15/10/11
Inchiesta Provincia: le accuse, le imprese, i tecnici, gli affari
Quattordici indagati, tra funzionari e dipendenti della Provincia regionale di Agrigento, compreso il presidente dell'Ente, Eugenio D'Orsi, di Movimento per l'autonomia e ideatore di un nuovo movimento politico che prende il nome de "I lealisti". Rispetto alle vicende venute fuori nel giugno scorso, con l'invito a comparire per dodici, tra funzionari e dirigenti provinciali, tutti indagati per alcune presunte irregolarità nella gestione dei fondi dell'ente Provincia, i nuovi entrati nell'indagine sono appunto il presidente D'Orsi e l'ingegnere Piero Hamel, il cui none viene associato nel troncone di indagine relativo all'affidamento di incarichi professionali a professionisti esterni all'Ente Provincia che secondo la Procura potevano essere evitati affidando a personale tecnico dipendente i lavori da eseguire. Ecco i nomi delle persone indagate: Ignazio Gennaro, 53 anni; Antonino Amato, 60 anni; Paolo Muratore, 54 anni; Giuseppina Miccichè, 55 anni; Giuseppe Montana Lampo, 58 anni; Antonia Giglione, 53 anni; Antonino Graci, 61 anni; Gaetano Gucciardo, 59 anni; Giuseppe Morreale, 59 anni; Anna Capizzi 51 anni; Bernardo Barone, 58 anni e Stefano Mammo Zagarella, 53 anni, Piero Hamel, 55 anni ed Eugenio D'Orsi, 53 anni.
Quest'ultimo è stato invitato a comparire per il prossimo 19 ottobre avanti i Pm, Ignazio Fonzo (procuratore aggiunto) e Giacomo Forte (sostituto) per essere interrogato. Al momento, il pool di legali che compone l'ufficio di difesa del presidente D'Orsi non ha ancora stabilito che strategia adottare. Hamel, invece, verrà interrogato due giorni prima, il 17 ottobre. Con ogni probabilità sia D'Orsi che Hamel chiederanno un differimento dell'interrogatorio e, ad ogni buon conto, difficilmente daranno seguito alle domande dei pubblici ministeri, avvalendosi della facoltà, prevista dalla legge, di non rispondere.
L'intera vicenda, che ha avuto inizio due anni fa può essere così riassunta: nel giugno scorso il primo provvedimento giudiziario con l'accusa di abuso d'ufficio truffa e falso nell'ambito di una indagine condotta dalle Fiamme gialle sulla gestione di fondi pubblici all'interno dell'Ente ritenuti illegittimi perché gli atti compiuti sarebbero mancanti di alcuni obbligatori passaggi previsti dal regolamento dell'Ente pubblico. L'inchiesta puntava l'attenzione su spese effettuate per l'acquisto di penne di lusso, ospitalità in alberghi; oggetti di cartolibreria rinfreschi, pranzi e cene. Ma sarebbero stati almeno quattro i filoni investigativi seguiti dagli investigatori. E, come Grandangolo aveva anticipato già nel giugno scorso, con ogni probabilità, l'obiettivo finale delle investigazioni sarebbe stato il presidente della Provincia. E così è stato.
Eugenio D'Orsi, replica e commenta amaramente l'avviso a comparire che ha valore di informazione di garanzia speditogli dalla Procura della Repubblica di Agrigento con le accuse di truffa, peculato e concussione: "Continuo ad avere ferma fiducia nella giustizia e risponderò con serenità a tutte le domande che mi verranno poste. Ho sempre agito per il bene della collettività. Noto, comunque, che ci sono tentativi di fermare la buona opera di risanamento messa in atto da tempo. E, pur rimanendo fiducioso, trovo questo provvedimento un pò esagerato. Mi pare ci sia un complotto di natura politica". L'avvocato Giuseppe Scozzari, legale di fiducia, aspetta di leggere attentamente le carte prima di rilasciare dichiarazioni.
Ecco tutte le accuse, le ditte, i professionisti che sono finiti al centro dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Agrigento che coinvolge il presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi e tredici, tra dipendenti e funzionari della Provincia: perché, nella sua qualità di presidente della Provincia regionale di Agrigento ed avvalendosi delle sue funzioni, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, destinava in più occasioni il dr. Alletto Giovanni, dipendente della Provincia con la qualifica di agronomo presso il settore territorio ed ambiente, a svolgere attività lavorativa presso il giardino della propria abitazione sita in Montaperto — dirigendo i lavori di sistemazione del giardino e messa a dimora di piante fra cui circa 40 palme tipo "Washingtonia" di proprietà della Provincia - negli orari in cui lo stesso risultava destinato a svolgere la propria attività lavorativa presso il "Giardino Botanico", distogliendo in tal modo lo stesso dai suoi compiti per trarre in tal modo un ingiusto profitto; perché, avendo per ragioni del suo ufficio la disponibilità di 40 palme tipo "Washingtonia", in quanto acquistate dalla ditta Rotulo Luigi per essere destinate ad arricchire il patrimonio vegetale e valorizzare l'arredo a verde degli spazi e delle aiuole spazi
degli istituti scolastici, nonché il giardino botanico, se ne appropriava destinando le stesse ad ornamento del giardino di pertinenza della propria abitazione sita in Montaperto; perché, induceva l'arch. Buono Vincenzo - assunto presso la Provincia con contratto del 31.12.2009 - ad assumere il progetto dei lavori di ristrutturazione di un fabbricato di sua jroprietà sito nella frazione di Montaperto, nonché il molo di direttore dei lavori e di responsabile della sicurezza, senza alcun corrispettivo effettivo in quanto per tale prestazione (del valore di circa euro 2.000,00/2.500,00 e per la quale il Buono emetteva fattura in acconto per € 700,00) lo stesso non versava alcun somma, rinunciando peraltro il Buono a far valere le proprie pretese; perché induceva Chianetta Gaspare — legale rappresentante della "Consolida s.a.s. di Chianetta Gaspare, società questa che aveva in corso con l'ente Provincia l'esecuzione di un appalto e con cui era in trattative per l'affido di una perizia di variante— ad effettuare lavori di scavo e di trasporto merce in relazione alla ristrutturazione di fabbricato di sua proprietà sito nella frazione di Montaperto, ad un prezzo inferiore di circa il 30% da quello normalmente praticato e a chiedere una somma inferiore da quella pattuita (pari a € 1.500,00 a fronte degli € 3.500,00 pattuiti), in quanto il Chianetta rinunciava a far valere le proprie pretese; perché induceva Vecchio Vincenzo — amministratore di fatto della Società cooperativa a r.l. "Manutencop '98" di cui è formalmente presidente la moglie, La MattinaVincenza, società questa che era inserita nell'elenco delle ditte di fiducia della Provincia di Agrigento — ad effettuare i lavori di ristrutturazione e a sostenere le relative spese (per una somma superiore a € 10.000,00) senza alcun corrispettivo; perché, ed in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, con artifizi e raggiri consistiti presentava ad Ignazio Gennaro, responsabile del settore stampa, Urp ed attività culturali e sportive della Provincia Regionale di Agrigento, ricevute non fiscali emesse: dal ristorante "Piper"; dal ristorante "Hostaria Enoteca l'Oste e il Sacrestano" da imputare a spese di rappresentanza della somma di euro 300,00, attestando in tal modo falsamente di aver sostenuto tali spese per fini istituzionali, ed in realtà mai effettuate — invero, detta spesa veniva in realtà effettuata con carta di credito intestata a tale Giuseppe Maffitano e non certamente riconducibile al D'Orsi; perché, nella sua qualità di presidente della Provincia, chiedendo il rimborso delle spese effettuate per pranzi e producendo al contempo la documentazione otteneva il pagamento dei buoni spesa mediante consegna di denaro contante ovvero in altra forma di pagamento, cagionava intenzionalmente alla Provincia regionale di Agrigento un danno corrispondente alle somme illegittimamente liquidate e senza possibilità di riscontrare l'attinenza della voce alla relativa vece di spesa; perché, si disponeva l'effettuazione delle spese di rappresentanza per promuovere l'immagine della Provincia regionale di Agrigento in campo nazionale e internazionale quelle di acquisto di coppe, targhe, medaglie ed omaggi di modico valore ad autorità, visitatori insigni, ospiti, finalizzati alla promozione -, provocava intenzionalmente alla Provincia Regionale di Agrigento un danno corrispondente alle somme illegittimamente liquidate, pari a complessivi euro 15.004,00. In particolare le seguenti fatture: ditta "Cart 2000 Sarcuto Sri" con sede in Agrigento relativa all'acquisto di n. 7 penne a sfera "Mont Blanc"; n. 2 borse in pelle, I carpetta in pelle portablocco, cartellina porta pc; acquisto n. 2 servizi da scrittoio in pelle; acquisto n. 7 agende "organizer" e 26 portafogli da uomo "Piquadro" 10 agende); 1 "penna a stilo con pennino in oro" 1 "agenda organizer", 30 "penne aurora", 8 "portablocco in pelle" Piquadro, 10 "agenda Piquadro, I cartella con due soffietti 4 "Penne Mont Blanc", 10 "agende", I "Borsa Piquadro", i "cartella due manici con organizzazione interna", 1 "agenda Piquadro", 1 "cartella in pelle Piquadro", 20 "agende", 3 "agende", 2 "Portablocco in pelle Piquadro". Per quanto riguarda gli incarichi diretti ed assegnati a personale esterno, ecco il dettaglio: geom. Farulla Rosario Vincenzo con cui affidava allo stesso incarico relativo al servizio di redazione dei frazionamenti degli immobili occorsi per i "Lavori di costruzione Liceo Scientifico di Palma di Montechiaro"; geom. Petrucci Giuseppe con cui affidava allo stesso incarico relativo al servizio di redazione dei frazionamenti degli immobili occorsi per i "Lavori di sistemazione e ammodernamento SP. Campobello SS 115"; geom. Patito Eduardo con cui affidava allo stesso incarico relativo al servizio di redazione dei frazionamenti degli immobili occorsi per i "Lavori di sistemazione e ammodernamento SP. Raffadali — S. Elisabetta — 5. Angelo Muxaro dal km. 9,300 al km. 13,500"; geom. Micciché Salvatore con cui affidava allo stesso incarico relativo ai servizio di redazione dei frazionamenti degli immobili occorsi per i "Lavori di costruzione del centro di supporto alla commercializzazione dei prodotti agricoli di Ribera"; geom. Gumina Giovanni con cui affidava allo stesso incarico relativo al servizio di redazione dei frazionamenti degli immobili occorsi per. i "Lavori di costruzione della struttura polisportiva di Racalmuto"; geom. Farulla Rosario Vincenzo con cui affidavano allo stesso incarico relativo a "redazione tipo di frazionamento, tipo mappale ed accatastamento dell'immobile sito in Agrigento, viale della Vittoria, n. 323 sede dell'Ufficio Tecnico Provinciale"; geom. Lillo Alletto con cui affidavano allo stesso incarico relativo a "servizio di redazione dei frazionamenti degli immobili occorsi per i lavori di ammodernamento SP. n. 70 Sambuca — Stazione Gulfa. 20 Stralcio"; geom. Piscopo Calogero con cui affidavano allo stesso incarico relativo a "redazione dei frazionamenti degli immobili occorsi per i lavori di costruzione della Scuola polivalente professionale I.P.I.A. 'Marconi' ed I.P.S.A.A. 'Livatino in Canicattì, c.da Cariolino"; geom. Micciché Salvatore con cui affidavano allo stesso incarico relativo a "redazione dei frazionamenti degli immobili occorsi per i lavori di intervento straordinario di manutenzione della S.P. o. 37 Sciacca — Caltabellotta — S. Carlo; geom. Vella Calogero con cui affidava allo stesso incarico relativo a "redazione dei frazionamenti degli immobili occorsi per i lavori di completamento della strada esterna intercomunale di collegamento Bivona — S. Stefano di Quisquinia"; l'arch. Luparello Giuseppe con cui affidava allo stesso incarico relativo a "redazione dei frazionamenti degli immobili occorsi per i lavori di realizzazione di infrastrutture a miglioramento della fruibilità della zona P. Empedocle — c.po Rossello — Siculiana Marina — Eraclea Minoa. 1 lott."; dott. Agr. Avarello Salvatore con cui affidava allo stesso incarico relativo a"redazione dei frazionamenti degli immobili occorsi per i lavori di costruzione del Liceo Scientifico Sperimentale di Lampedusa".
Affidamento diretto per l'acquisizione di beni e servizi relativi all'organizzazione del "XX Torneo Nazionale di Calcio dei Dipendenti delle Province d'italia — Paolo Palmisano" alla ditta "Thuriana Viaggi G.T.O." del servizio di ospitalità; alla ditta "Le Cuspidi" di Raffadali del servizio di fornitura di prodotti dolciari; affidamento diretto per l'acquisizione di beni e servizi alla ditta "Bar Milano" del servizio di rinfresco, alla ditta "LeonArt" del servizio di fornitura di una targa, al sac. Stefano Pirrera del servizio di fornitura di 50 copie di libri, alla ditta "Sarcuto" del servizio di fornitura di opuscoli, doni e omaggi, affidamento diretto per l'acquisizione di beni e servizi alla ditta "Serpone s.r.l." del servizio per la fornitura di complementi di arredo; alla ditta "Tourist Service", alla ditta "A. Messina" del servizio di fornitura di tendaggi, alla ditta "Zuppardo Teresa Maria" del servizio di fornitura di artistico e addobbo piante natalizie, all'affidamento diretto per l'acquisizione di beni e servizi relativi alla realizzazione della manifestazione "Capodanno in Piazza" alla ditta "Società Tourist Service", affidamento diretto per l'acquisizione di beni e servizi relativi all'acquisto diretto presso la ditta "Luparello Gioielli" di numero 8 penne "Mont Blanc" in confezione regalo, all'affidamento diretto per l'acquisizione di beni e servizi relativi all'acquisto diretto presso la ditta "Sprio Argenti", di 100 fermacarte in cristallo, 1.600 distintivi da giacca e presso la ditta "Amedilcom" di 12 vasi ornamentali, all'affidamento diretto per l'acquisizione di beni e servizi relativi all'acquisto diretto presso la ditta "Sprio Argenti" di 70 Crest in ottone presso fisso smaltato su base in legno rappresentante il logo dell'Ente, all'affidamento diretto per l'acquisizione di beni e servizi relativi all'acquisto diretto presso la ditta "Sprio Argenti" di 250 gagliardetti riproducenti fregio gonfalone, all'affidamento diretto per l'acquisizione di beni e servizi relativi all'acquisto diretto presso la ditta "Sprio Argenti" di 200 pezzi di oggetti di rappresentanza riproducenti logo dell'Ente, all'affidamento diretto per l'acquisizione di beni e servizi relativi al servizio di ospitalità cast artistico e tecnico rappresentazione "I Promessi Sposi" presso la ditta "Hotel della Valle", all'affidamento diretto per l'acquisizione di beni e servizi relativi, fra
l'altro, all'affidamento del servizio di ristorazione collegato all'evento "Voci del Sud 2008" alla ditta "ristorante pizzeria Villa Rosa" e alla ditta "ristorante il Gattopardo"; all'affidamento diretto per l'acquisizione di beni e servizi relativi all'affidamento del servizio di ospitalità-albergo collegato all'evento "1°" Dinner di Gaia" alla ditta "foresteria Baglio della Luna"; all'affidamento diretto per l'acquisizione di beni e servizi relativi all'affidamento del servizio alberghiero alla ditta "Grand Hotel Mosé", all'affidamento diretto per l'acquisizione di beni e servizi relativi all'affidamento del servizio alberghiero alla ditta "Colleverde Park Hotel"; all'affidamento diretto per l'acquisizione di beni e servizi relativi all'acquisto diretto presso la ditta "Sprio Argenti" di 250 gagliardetti rappresentanti il gonfalone dell'Ente, all'affidamento diretto per l'acquisizione di beni e servizi relativi all'affidamento del servizio di buffet in relazione al al convegno sulla legalità alla ditta "Bar Caffè Vitalizi Sebastiano"; all'affidamento diretto per l'acquisizione di beni e servizi relativi all'affidamento del servizio alberghiero in occasione del Convegno "Sportello famiglia" alla ditta "Hotel della Valle"; all'affidamento del servizio alberghiero in occasione della rappresentazione teatrale "Notre Dame de Paris" alla ditta "Hotel della Valle"; all'affidamento diretto per l'acquisizione di beni e servizi relativi all'affidamento del servizio alberghiero in occasione del convegno "La tutela dei beni culturali" alla ditta "Grand Hotel delle Terme di Sciacca"
Caso D'Orsi e amministrative: politica in subbuglio
Situazione politica sempre più incandescente con evoluzioni cariche di colpi di scena. Alla provincia regionale di Agrigento, vi è da tempo, una situazione ormai di rottura all'interno dei gruppi consiliari. In tanti attendono il rimpasto per il quale però bisognerà aspettare ancora. Pare che tutto fosse già pianificato e proprio nel giorno in cui D'Orsi riceve l'invito a comparire si sarebbe dovuta varare la nuova Giunta. Alcuni pare che fossero già pronti, ma il sogno è durato soltanto una notte, è il caso di Settimio Cantone che avendo ancora una volta cambiato partito, transitando alcuni giorni addietro proprio nel Fu, era in pool position e pronto a spiazzare quanti aspiravano in iue1 partito ad un ingresso in Giunta. Un primo assessore nei giorni scorsi era stato già nominato da D'Orsi si tratta di Pietro Terrana di Campobello di Licata in quota Mpa, partito che a questo punto detiene il maggior numero di assessorati, facendo apparire quella di D'Orsi come una Giunta quasi di monocolore allargato a qualche presenza, appannaggio del Pd, Fu, Udc, Forza del sud. Ma nonostante i rimpasti D'Orsi oggi conta su una risicatissima maggioranza che su vicende quali il bilancio consuntivo poi però non si è vista. Anche il Pd entrerà in Giunta, con due assessori politici, ma pare che vi sia imbarazzo e soprattutto chi alla fine vorrebbe rimanerne fuori. Una situazione fattasi rovente ancor di più a seguito dalle recenti pesantissime dichiarazioni di D'Orsi che attribuisce questa vicenda giudiziaria ad un complotto politico, dichiarazioni che hanno suscitato però anche nell' opinione pubblica perplessità, non fosse altro perché il giudizio sulla magistratura agrigentina è positivo poiché è del tutto evidente che senza guardare in faccia nessuno si stanno svolgendo e con ottimi risultati indagini importanti sul versante della pubblica amministrazione. La gente non crede al "fumus persecutionis" perché rappresenterebbe la fine della democrazia, mentre plaude ad una Procura attenta che non va isolata ma anzi sostenuta. Per quanto riguarda il comune di Agrigento, invece Zambuto, intende mettere alla porta il Pdl, a seguito della dichiarazione di Nino Bosco, che ha parlato di una candidatura alternativa. Zambuto da parte sua vuole impegni concreti per la città, che ad oggi francamente non ci sono stati. A questo punto, già a partire dalla prossima settimana, potrebbe realizzarsi un rimpasto con la sostituzione degli assessori Giuseppe Putrone, Ignazio Sciortino e dello stesso Renato Buscaglia tutti e tre della componente Alfano. Il sindaco ritiene che sia venuto il momento delle scelte e pare intenzionato a non tollerare più una situazione di stallo e di poca chiarezza non giustificando più il fatto che si possa stare all'interno di una giunta e nello stesso tempo guardare ad altre candidature e non confrontarsi sui programmi futuri per la città Quella del Pdl sembrerebbe quasi una presenza più di mera occupazione delle poltrone piuttosto che riferita ad un reale cd efficace impegno rispetto ai problemi cittadini. Zambuto a Renato Buscaglia Ignazio Sciortino Giuseppe Putrone
questo punto potrebbe ripartire con l'innesto in Giunta di personalità forti e con un nuovo progetto da presentare agli elettori nella tornata elettorale amministrativa della prossima primavera. Un problema invece che continuano a vivere partiti, è quello di reperire uomini e donne da candidare nelle liste. Nel Pdl ad esempio in molti sostengono che debbano candidarsi tutti, anche i deputati e tutti quelli che hanno ricoperto cariche nei sottogoverni. Michele Cimino di Forza del sud rivolge lo stesso invito e sarà il capolista al Consiglio comunale. Certo la partita sarà difficilissima perché il vento spira contro una politica fallimentare e soprattutto nei confronti di chi ha avuto responsabilità di governo che nulla hanno prodotto. Siamo, come molti pensano, alla vigilia di una nuova esplosione di antipolitica. la gente è stanca del girotondo di sigle, di partiti. ma soprattutto, di personaggi logori, senza credibilità. La vera novità è rappresentata dal ritorno dell'opinione pubblica, ovvero della sua funzione critica, che è poi il sale della democrazia. Insomma come nella favola della Bella addormentata nel bosco , la gente si è svegliata, rivendicando un ruolo centrale che invece è stato represso troppo a lungo. Si chiedono interventi concreti da parte del governo nazionale e regionale, efficienza, legalità, semplificazione dei labirinti pubblici nei quali ingrassano i burocrati superpagati e i professionisti del consenso. Per i politici questo atteggiamento è "antipolitica". In realtà sbagliano nel dare questa definizione perché invece quella che ribolle nella società agrigentina, come nel resto del paese, è un'energia tutta politica, ormai la vera antipolitica è la loro.
Agrigentoflash
15/10/11
Provincia, Piero Hamel: "Andrò a deporre davanti all'Autorità delegata"
In merito all'inchiesta sulla Provincia che vede coinvolto anche il presidente D'Orsi, ci scrive l'ingegnere Piero Hamel, il quale sottolinea che contrariamente alla notizia diffusa, secondo cui avrebbe scelto la strategia del silenzio e del rinvio dell'interrogatorio, invece andrà "regolarmente e puntualmente a deporre davanti all'autorità delegata".
D'Orsi sarà interrogato dalla Guardia di finanza
Saranno gli ufficiali della Guardia di Finanza del comando provinciale a interrogare mercoledì prossimo il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi. Il capo dell'esecutivo provinciale, difeso dagli avvocati Daniela Posante e Giuseppe Scozzari è stato destinatario, come si ricorderà, di un avviso a comparire inviatogli dalla Procura della Repubblica. La vicenda è quella che lo vede indagato per l'ipotesi di reato di truffa, peculato, concussione e abuso d'ufficio. Contrariamente a quanto era trapelato nei giorni scorsi, D'Orsi si recherà, nella sede della Guardia di finanza in piazza Gallo, sgomberando il campo dalle ipotesi che lo avrebbero visto propenso a non presentarsi. Mercoledì mattina, D'Orsi avrà una prima occasione per chiarire quanto gli viene addebitato dall'autorità giudiziaria.
Agrigentonotizie
15/10/11
Consiglio provinciale, approvati gli equilibri di bilancio
Il Consiglio provinciale ha approvato gli equilibri di bilancio nel corso della seduta di ieri sera con 15 voti favorevoli e nove astenuti. Ad inizio di seduta erano presenti 28 consiglieri su trentacinque. Presenti anche gli assessori Volpe, Crapanzano, Lo Faso, Biondi, Nocera, Ferrara e Marchese. Il consigliere Matteo Ruvolo, sempre ad inizio i lavori, intervenendo, su un punto all'ordine del giorno in qualità di presidente della commissione Affari genererai, ha espresso, a titolo personale, sulla vicenda che ha interessato il presidente D'Orsi e numerosi funzionari e dirigenti, grande fiducia sul lavoro degli inquirenti, dicendosi convinto, comunque, che il presidente D'Orsi e gli stessi i funzionari e dirigenti coinvolti nelle indagini, potranno dimostrare la propria estraneità ai fatti contestatigli.
Nella seduta di ieri sono anche prelevati per la discussione in aula, su proposta del consigliere Roberto Gallo, la relazione semestrale del II semestre 2010 e la relazione sugli esperti del presidente D'Orsi. Durante la discussione della relazione semestrale letta dall'assessore Volpe, il consigliere Gaetano Nobile ha chiesto la verifica del numero legale. Essendo presenti solo 15 consiglieri (Bennici, Buscemi, Cammileri, Giovanni D'Angelo, Roberto Gallo, Gentile, Giglione, Girasole, Guarraci, Lo Leggio, Marino, Militello, Montaperto, Nobile e Zarbo), il presidente Buscemi ha aggiornato i lavori di un'ora.
Alla ripresa dei lavori erano presenti solo i consiglieri Buscemi, Carmelo D'Angelo, Giovanni D'Angelo, Riccardo Gallo Afflitto, Roberto Gallo, Gentile, La Porta, Picone e Sutera Sardo. Il Consiglio riprenderà i propri lavori stasera alle 18, per continuare la discussione degli altri punti all'odg.
Consiglio provinciale contro la chiusura del Tribunale di Sciacca
Sulla paventata chiusura dei Tribunali "minori" annunciata dal ministro della Giustizia Nitto Palma, interviene oggi con una nota il vicepresidente vicario del Consiglio provinciale di Agrigento, Mario Lazzano per il quale "la ventilata ipotesi di chiusura dei Tribunali minori in Italia tocca direttamente la città di Sciacca con grave rischio che numerosi uffici quali gli uffici finanziari, la Compagnia dei carabinieri, la Tenenza della Guardia di finanza, il Commissariato di Polizia, verrebbero declassati a stazioni. Molti impiegati - prosegue - correrebbero il rischio di essere trasferiti con il conseguente svuotamento della nostra popolazione residente che diventerebbe al di sotto delle 40 mila abitanti attualmente presenti. I disagi per la nostra Città e per l'intero comprensorio sarebbero catastrofici con dispendio di denaro da parte di chi usufruisce del Tribunale saccense. Numerosi studi Professionali sarebbero costretti a trasferirsi per mancanza di clientela considerato che la gente preferirebbe risparmiare ed andare in uno studio professionale accanto alla sede del Tribunale".
Secondo Lazzano, unica via d'uscita sarebbe "quella che nelle pieghe del nuovo provvedimento sia inserita la clausola che prevede il mantenimento dei tribunali minori nelle zone ad alta densità mafiosa. Mi pare - continua - che il nostro territorio non sia immune dalla mala pianta della criminalità comune e mafiosa. Si potrebbero ripartire le somme per il mantenimento del Tribunale di Sciacca chiedendo uno sforzo finanziario a tutti i Comuni del Comprensorio se è questo l'altro motivo che ostacolerebbe la permanenza dell'importante Presidio di Giustizia. Occorre - conclude Lazzano - una forte mobilitazione dei deputati agrigentini e di tutti i sindaci di tutti gli ordini professionali interessati e dei rispettivi Consigli comunali e provinciale".
Agrigentoweb
15/10/11
POLITICA | Il Consiglio approva gli equilibri di bilancio
Stasera i lavori in seduta di prosecuzione
Il Consiglio provinciale ha approvato gli equilibri di bilancio nel corso della seduta di ieri sera con 15 voti favorevoli e nove astenuti. Ad inizio di seduta erano presenti 28 consiglieri su trentacinque. Presenti anche gli Assessori Volpe, Crapanzano, Lo Faso, Biondi, Nocera, Ferrara e Marchese. Il Cons. Matteo Ruvolo, sempre ad inizio i lavori, intervenendo, su un punto all'ordine del giorno in qualità di Presidente della Commissione Affari Genererai, ha espresso, a titolo personale, sulla vicenda che ha interessato il Presidente D'Orsi e numerosi funzionari e dirigenti, grande fiducia sul lavoro degli inquirenti, dicendosi convinto, comunque, che il Presidente D'Orsi e gli stessi i funzionari e dirigenti coinvolti nelle indagini, potranno dimostrare la propria estraneità ai fatti contestatigli.
Nella seduta di ieri sono anche prelevati per la discussione in aula, su proposta del Cons. Roberto Gallo, la relazione semestrale del II semestre 2010 e la relazione sugli esperti del Presidente D'Orsi.
Durante la discussione della relazione semestrale letta dall'Assessore Volpe, il Cons. Gaetano Nobile ha chiesto la verifica del numero legale. Essendo presenti solo 15 Consiglieri: Bennici, Buscemi, Cammileri, Giovanni D'Angelo, Roberto Gallo, Gentile, Giglione, Girasole, Guarraci, Lo Leggio, Marino, Militello, Montaperto, Nobile e Zarbo, il Presidente Buscemi ha aggiornato i lavori di un'ora.
Alla ripresa dei lavori erano presenti solo i Consiglieri Buscemi, Carmelo D'Angelo, Giovanni D'Angelo, Riccardo Gallo Afflitto, Roberto Gallo, Gentile, La Porta, Picone e Sutera Sardo. Il Consiglio riprenderà i propri lavorik, stasera alle ore 18:00, per continuare la discussione degli altri punti all'o.d.g.
Perlacittà
15/10/11
Ventilata chiusura Tribunale Sciacca: approvato dal Consiglio Provinciale l'o.d.g. di Lazzano
di Redazione
Sulla paventata chiusura dei Tribunali dei minori, annunciata dal ministro della Giustizia, Nitto Palma interviene con una nota il Vice presidente vicario del Consiglio Provinciale di Agrigento, Mario Lazzano per il quale "la ventilata ipotesi di chiusura dei Tribunali minori in Italia tocca direttamente la Città di Sciacca con grave rischio che numerosi uffici quali gli uffici finanziari, la compagnia dei Carabinieri, la tenenza della G.d.F. il Commissariato di Polizia, verrebbero declassati a stazioni".
"Molti impiegati - prosegue - correrebbero il rischio di essere trasferiti con il conseguente svuotamento della nostra popolazione residente che diventerebbe al di sotto delle 40 mila abitanti attualmente presenti. I disagi per la nostra Città e per l'intero comprensorio sarebbero catastrofici con dispendio di denaro da parte di chi usufruisce del Tribunale Saccense. Numerosi studi Professionali sarebbero costretti a trasferirsi per mancanza di clientela considerato che la gente preferirebbe risparmiare ed andare in uno studio Professionale accanto alla sede del Tribunale".
Secondo Lazzano, unica via d'uscita sarebbe quella che nelle pieghe del nuovo provvedimento sia inserita la clausola che prevede il mantenimento dei tribunali minori nelle zone ad alta densità mafiosa. "Mi pare - continua - che il nostro territorio non sia immune dalla mala pianta della criminalità comune e mafiosa. Si potrebbero ripartire le somme per il mantenimento del Tribunale di Sciacca chiedendo uno sforzo finanziario a tutti i Comuni del Comprensorio se è questo l'altro motivo che ostacolerebbe la permanenza dell'importante Presidio di Giustizia".
"Occorre - conclude - una forte mobilitazione dei Deputati agrigentini e di tutti i sindaci di tutti gli ordini professionali interessati e dei rispettivi Consigli Comunali e Provinciale." Lo scorso 6 ottobre dopo che il V.Presidente del Consiglio Provinciale Lazzano aveva depositato un o.d.g. contro la soppressione del tribunale di Sciacca è stato approvato un O.d.G. da inviare a tutte le massime Istituzioni dello Stato all'unanimità dei presenti in aula.
Sicilia24h
15/10/11
Su proposta di Lazzano (Pdl) Consiglio provinciale approva Odg contro chiusura Tribunale Sciacca
Sulla paventata chiusura dei Tribunali "minori" annunciata dal ministro della Giustizia, Nitto Palma interviene oggi in una nota il Vice presidente vicario del Consiglio Provinciale di Agrigento, Mario Lazzano per il quale "la ventilata ipotesi di chiusura dei Tribunali minori in Italia tocca direttamente la Città di Sciacca con grave rischio che numerosi uffici quali gli uffici finanziari, la compagnia dei Carabinieri, la tenenza della G.d.F. il Commissariato di Polizia, verrebbero declassati a stazioni".
"Molti impiegati - prosegue - correrebbero il rischio di essere trasferiti con il conseguente svuotamento della nostra popolazione residente che diventerebbe al di sotto delle 40 mila abitanti attualmente presenti. I disagi per la nostra Città e per l'intero comprensorio sarebbero catastrofici con dispendio di denaro da parte di chi usufruisce del Tribunale Saccense. Numerosi studi Professionali sarebbero costretti a trasferirsi per mancanza di clientela considerato che la gente preferirebbe risparmiare ed andare in uno studio Professionale accanto alla sede del Tribunale".
Secondo Lazzano, unica via d'uscita sarebbe quella che nelle pieghe del nuovo provvedimento sia inserita la clausola che prevede il mantenimento dei tribunali minori nelle zone ad alta densità mafiosa. "Mi pare - continua - che il nostro territorio non sia immune dalla mala pianta della criminalità comune e mafiosa. Si potrebbero ripartire le somme per il mantenimento del Tribunale di Sciacca chiedendo uno sforzo finanziario a tutti i Comuni del Comprensorio se è questo l'altro motivo che ostacolerebbe la permanenza dell'importante Presidio di Giustizia".
"Occorre - conclude - una forte mobilitazione dei Deputati agrigentini e di tutti i sindaci di tutti gli ordini professionali interessati e dei rispettivi Consigli Comunali e Provinciale".
Lo scorso 6 ottobre dopo che Lazzano aveva depositato un o.d.g. contro la soppressione del tribunale di Sciacca, il Consiglio Provinciale ha approvato, all'unanimità dei presenti in aula, un O.d.G. da inviare a tutte le massime Istituzioni dello Stato.
Agrigento, Consiglio provinciale approva gli equilibri di bilancio
Il Consiglio provinciale ha approvato gli equilibri di bilancio nel corso della seduta di ieri sera con 15 voti favorevoli e nove astenuti. Ad inizio di seduta erano presenti 28 consiglieri su trentacinque. Presenti anche gli Assessori Volpe, Crapanzano, Lo Faso, Biondi, Nocera, Ferrara e Marchese. Il Cons. Matteo Ruvolo, sempre ad inizio i lavori, intervenendo, su un punto all'ordine del giorno in qualità di Presidente della Commissione Affari Genererai, ha espresso, a titolo personale, sulla vicenda che ha interessato il Presidente D'Orsi e numerosi funzionari e dirigenti, grande fiducia sul lavoro degli inquirenti, dicendosi convinto, comunque, che il Presidente D'Orsi e gli stessi i funzionari e dirigenti coinvolti nelle indagini, potranno dimostrare la propria estraneità ai fatti contestatigli. Nella seduta di ieri sono anche prelevati per la discussione in aula, su proposta del Cons. Roberto Gallo, la relazione semestrale del II semestre 2010 e la relazione sugli esperti del Presidente D'Orsi. Durante la discussione della relazione semestrale letta dall'Assessore Volpe, il Cons. Gaetano Nobile ha chiesto la verifica del numero legale. Essendo presenti solo 15 Consiglieri: Bennici, Buscemi, Cammileri, Giovanni D'Angelo, Roberto Gallo, Gentile, Giglione, Girasole, Guarraci, Lo Leggio, Marino, Militello, Montaperto, Nobile e Zarbo, il Presidente Buscemi ha aggiornato i lavori di un'ora. Alla ripresa dei lavori erano presenti solo i Consiglieri Buscemi, Carmelo D'Angelo, Giovanni D'Angelo, Riccardo Gallo Afflitto, Roberto Gallo, Gentile, La Porta, Picone e Sutera Sardo. Il Consiglio riprenderà i propri lavorik, stasera alle ore 18:00, per continuare la discussione degli altri punti all'o.d.g.
16/10/11
Inchiesta Provincia, D'Orsi sarà interrogato dalla Gdf di Agrigento
Il presidente della Provincia di Agrigento Eugenio D'Orsi sarà interrogato il 19 ottobre presso la sede del Comando provinciale della Guardia di Finanza. I reati ipotizzati sono peculato, concussione e truffa. Sotto la lente di ingrandimento degli organi inquirenti sarebbero finiti alcuni atti compiuti da D'Orsi. Tra questi la sistemazione di 40 palme di proprietà della Provincia, destinate a spazi verdi pubblici, che invece sarebbero state piantate nell'abitazione del presidente. Ed ancora. Gli inquirenti sostengono che il presidente della provincia avrebbe fatto svolgere lavori in una sua abitazione a imprese che avevano appalti con l'Ente senza pagarli o a costi inferiori all'importo reale. Nel mirino dell'accusa anche il conferimento di alcuni incarichi esterni - per esigenze per le quali l'Ente avrebbe potuto fare a meno - nonchè l'acquisto di penne di lusso, ospitalità in alberghi; oggetti di cartolibreria; rinfreschi, pranzi e cene. D'Orsi ha rigettato ogni accusa dicendosi certo di poter dimostrare, mercoledì prossimo, carte alla mano, la sua estraneità ai fatti contestati.
Agrigentooggi
16/10/11
Inchiesta Provincia, D'Orsi e Hamel deporranno regolarmente
Sono il 17 e il 19 ottobre i giorni designati per gli interrogatori dell'ingegnere Piero Hamel e del Presidente della Provincia D'Orsi in merito all'inchiesta sulla Provincia che li vede coinvolti. Contrariamente a quanto era trapelato nei giorni scorsi, i due si presenteranno alle autorità delegate per deporre regolarmente. La strategia del silenzio e del rinvio dell'interrogatorio è, quindi, accantonata. A sentire il presidente D'Orsi saranno gli ufficiali del comando provinciale della Guardia di Finanza. Mercoledì mattina, D'Orsi si recherà regolarmente nella sede della Guardia di finanza in piazza Gallo, sgomberando il campo dalle ipotesi che lo avrebbero visto propenso a non presentarsi. Il presidente provinciale avrà, quindi, una prima occasione per chiarire la vicenda giudiziaria in cui è implicato. Dovrà rispondere dei reati di truffa, peculato, concussione e abuso d'ufficio.