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Rassegna stampa del 22/23/24 ottobre 2011

Rassegna stampa del 22 ottobre 2011

 Sicilia24h
 

SS. 189 Agrigento-Palermo: Consiglio provinciale Straordinario
La Strada Statale 189 Agrigento-Palermo e il suo ammodernamento è il tema del prossimo Consiglio Provinciale straordinario convocato dal Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi giorno 28 ottobre, alle ore 18:00, nella sala Silvia Pellegrino di Via Acrone ad Agrigento. Al Consiglio straordinario parteciperanno i Sindaci e i Presidenti dei Consigli Comunali dei comuni della provincia di Agrigento, Caltanissetta e Palermo che a vario titolo sono collegati con l'importante arteria stradale.      
Un invito a partecipare al Consiglio straordinario è stato inviato ai Deputati Nazionali e Regionali, al Prefetto di Agrigento, al Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, alla Giunta Provinciale e ai Dirigenti competenti, oltre  ai Sindacati e al responsabile regionale dell'Anas Ing. Di Bernardo.
Al Consiglio potranno partecipare anche soggetti esterni all'Amministrazione che a vario titolo sono interessati all'ordine del giorno, compresa la cittadinanza attiva. La convocazione del Presidente Buscemi, decisa nell'ultima riunione dei capigruppo, fa seguito alla richiesta di una seduta consiliare straordinaria, ai sensi dell'art. 26 comma 3 dello Statuto della Provincia, che prevede la possibilità di convocare il Consiglio su domanda di almeno 1/5 dei suoi componenti. La richiesta è stata sottoscritta da nove Consiglieri provinciali appartenenti a diversi gruppi: Lo Leggio, Di Prima, Testone, Spoto, Militello, Montaperto, Avarello, Ruvolo, Ripepe.
I Consiglieri hanno evidenziato, nella richiesta di convocazione del consiglio straordinario, lo stato di pericolosità della SS 189, teatro di numerosi incidenti stradali tra cui molti, purtroppo, mortali.
"Il Consiglio Straordinario - ha dichiarato il Presidente Buscemi - e le precedenti riunioni dei Sindaci interessati hanno messo in evidenza un'esigenza immediata ed inderogabile del territorio, sia sociale, per l'alto costo di vite umane, che economica. Siamo di fronte ad una strada statale iniziata negli anni 60, concepita per un traffico veicolare diverso da quello di oggi  Nel corso dei lavori, faremo il punto della situazione, nella considerazione che la fase di progettazione del tratto di competenza della provincia di Palermo dovrebbe essere in fase di realizzazione e che lo scorso novembre è stato siglato un accordo di massima per l'ammodernamento della strada statale 189 Agrigento-Palermo tra la Provincia di Agrigento, quella di Palermo e l'Anas. Purtroppo i continui incidenti stradali verificasi in questi mesi impongono una riflessione su tempi di ammodernamento, le modalità di interventi nell'immediato e l'esigenza di migliorare il manto stradale esistente. Se tutto questo non troverà delle risposte da parte delle Istituzioni competenti, il Consiglio Provinciale e i Sindaci interessati metteranno in campo una serie di iniziative di lotta sociale per portare alla ribalta nazionale il tema della SS. 189.
 

Provincia, il Presidente D'Orsi rinuncia alla scorta
Con una lettera indirizzata al Prefetto Francesca Ferrandino, al Questore Giuseppe Bisogno , al Comandante provinciale dei Carabinieri, Mario Di Iulio, ed al Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Vincenzo Raffo,  il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, ha comunicato, questa mattina,  di rinunciare al servizio di tutela personale.
"Ritengo quanto mai opportuno e coerente - ha scritto il Presidente della Provincia -  che un cittadino "indagato", pur rappresentando un'Istituzione, non possa, né debba essere tutelato dallo Stato che, secondo le gravi accuse, avrebbe ignobilmente tradito. La vicenda giudiziaria che mi riguarda, è intrisa di paradossi e contraddizioni che difficilmente potrebbero essere compresi dai cittadini, qualora io non rinunciassi al servizio di "tutela". Non vedo - continua D'Orsi  -  come i cittadini potrebbero comprendere ed accettare un paradosso tipicamente pirandelliano - che si cala benissimo nella nostra realtà - che vede da un lato il  Presidente della Provincia "tutelato" e "scortato" dallo Stato e dall'altro, lo stesso, indagato. Ho deciso, pertanto, di rinunciare al servizio di "tutela" assegnatomi da S.E. il Prefetto di Agrigento e dal Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, perché, anche in questo caso, non vengono meno le motivazioni, né la oggettiva incompatibilità che stanno alla base di tale drastica scelta.
Credo in ultima analisi - conclude Eugenio D'Orsi - che una rivalutazione della mia personale posizione potrà avvenire solo dopo che io abbia chiarito con la giustizia, le gravissime condotte che mi vengono addebitate".
 

Lavalledeitempli.it
 
Centonove: Provincia di Agrigento, un terremoto giudiziario senza precedenti
Un articolo di Alida Amico, pubblicato sul settimanale Centonove. A tal proposito, va
evidenziato come nonostante la vicenda trattata nell'articolo abbia notevole rilevanza politica, lo stesso non è entrato a far parte della rassegna stampa dell'Assemblea Regionale Siciliana. Vogliamo sperare che si sia trattato di un caso e non che la ragione sia da ricercarsi nel fatto che il presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi, appartiene allo stesso partito del Governatore Raffaele Lombardo (Mpa).
"AGRIGENTO -  Il terremoto giudiziario, che sta scuotendo la Provincia è senza precedenti. E vede al centro delle indagini della Procura della Repubblica agrigentina, il presidente della Provincia  Eugenio D'Orsi (Mpa),  ed altri 13 dirigenti e funzionari dell'ente.
Alla vigilia  dell' ennesimo rimpasto - che avrebbe dovuto  consentire l'ingresso in giunta del segretario provinciale del Pd, Emilio Messana -  D'Orsi, si ritrova sotto inchiesta per reati non da poco: truffa, peculato e concussione."
Il presidente D'Orsi (con un passato socialista alle spalle), che secondo gli inquirenti ( i Pm Ignazio Fonzo e Giacomo Forte), avrebbe distolto dai suoi compiti d'ufficio l'agronomo Giovanni Alletto, dipendente della Provincia, per dirigere i lavori di sistemazione del giardino della propria  abitazione; che si sarebbe appropriato di 40 palme del tipo "Washingtonia", che erano di proprietà della Provincia; che si sarebbe fatto rimborsare una  miriade di pranzi e cene, in ristoranti e bar di Agrigento, coinvolgendo il dirigente della Provincia,  Ignazio Gennaro (responsabile del settore
stampa, Urp e attività culturali e sportive) indagato per concorso.
Tra i casi citati, quello della  ricevuta fiscale del ristorante "Hostaria enoteca l'Oste e il Sacrestano", che si sarebbe fatto liquidare dalla Provincia (con 300 euro), ma che in realtà - osservano i magistrati inquirenti -, veniva "effettuata con carta di credito intestata a tale Giuseppe Malfitano".
L'attività di promozione dell'ente Provincia, acquistando negli anni  una miriade di coppe, targhe, medaglie e 250 gagliardetti, costati  alle casse dell'ente oltre 15 mila euro,  ma senza mai  ricorrere alla "trattativa privata" (che avrebbe imposto la selezione tra  più offerte) che ha portato all'iscrizione al registro degli indagati 2 dirigenti dell'Economato, Antonino Amato e Paolo Muratore, nonché     la responsabile del procedimento dell'ente, Giuseppina Miccichè.
Lunga la serie dei regali di lusso: "Oltre una dozzina di penne a sfera Mont Blanc al prezzo di 235 euro cadauna (Iva esclusa), una penna stilo in oro per l'importo di 300 euro (l'iva a parte), e poi un'agenda organizer (di 300 euro), 30 penne Aurora, 65 euro
cadauna,  8 portablocco in pelle "Pi quadro" al prezzo di 90 euro ciascuno (720 euro in toto),10 agende firmate di 65 euro ciascuna, una cartella con 2 soffietti(per un importo di 270 euro). E poi ancora borse in pelle firmate (costate 300 euro ciascuna), una cartella costata addirittura 600 euro (tutte iva esclusa)."
Affidamento diretto, che  in violazione della normativa e dello stesso regolamento della Provincia - secondo l'accusa - avrebbe riguardato  anche i servizi alberghieri e di rinfresco: solo all'" Hotel della Valle" -  il cui titolare, Sinatra, è il suocero del consigliere provinciale del Patto per il  territorio, Riccardo Gallo -  in occasione della rappresentazione teatrale "Notre Dame de Paris"  sarebbe stato erogato dalla Provincia   l'importo di 30 mila euro  (per il cast dello spettacolo "I Promessi sposi"  di Guardì altri 50 mila  euro).
La reazione di D'Orsi dinanzi le accuse mosse:
"Non mi dimetto, perché sono convinto che dietro questa vicenda ci sia una macchinazione politica. Ho fiducia nei magistrati della Procura della Repubblica di Agrigento", rivelando di avere valutato con il presidente della Regione Lombardo, l'ipotesi di sue dimissioni dopo il "ciclone giudiziario"  abbattutosi alla Provincia (dagli esiti ancora in itinere).
La scena muta di D'Orsi, convocato per un  primo interrogatorio,  la solidarietà politica di Mpa  (il suo partito), Udc, Fli, Fds e lealisti;ll'elogio per  il "rigore, il senso civico del dovere  ed il rispetto del territorio amministrato;..."; il silenzio da parte del Pd, che  pure appoggia la giunta D'Orsi con 2 assessori;  quello dei mass media agrigentini- tranne qualche rara eccezione, rappresentata dal periodico  Grandangolo di Franco Castaldo -, che  preferiscono minimizzare la vicenda, destinata quanto prima a scomparire dalle pagine della stampa locale.
Il quadro dettagliato di quello che la giornalista definisce come la "Provincia della Cuccagna", su Centonove di questa settimana....
 

Il Presidente D'Orsi rinuncia alla scorta
Agrigento - Con una lettera indirizzata al Prefetto Francesca Ferrandino, al Questore Giuseppe Bisogno , al Comandante provinciale dei Carabinieri, Mario Di Iulio, ed al Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Vincenzo Raffo,  il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, ha comunicato, questa mattina,  di rinunciare al servizio di tutela personale.
Una scelta che non possiamo che apprezzare, viste le recenti vicende che vedono coinvolto il Presidente della Provincia, anche se alla luce delle motivazioni indicate, un ulteriore atto consequenziale, sarebbe stato quello di difendersi da cittadino e non da Amministratore.
Purtroppo, come ben sostiene D'Orsi, assistiamo a paradossi tipicamente pirandelliani, che vedono spesso soggetti sottoposti ad indagini, scortati e tutelati da quello Stato che con i loro comportamenti hanno tradito.
Ma di questo, torneremo a breve a parlarne.
Prendiamo atto intanto, che D'Orsi, a differenza di altri, ha quantomeno deciso di fare questo primo passo.
Questa la lettera inviata dal Presidente D'Orsi:
"Ritengo quanto mai opportuno e coerente - ha scritto il Presidente della Provincia -  che un cittadino "indagato", pur rappresentando un'Istituzione, non possa, né debba essere tutelato dallo Stato che, secondo le gravi accuse, avrebbe ignobilmente tradito. La vicenda giudiziaria che mi riguarda, è intrisa di paradossi e contraddizioni che difficilmente potrebbero essere compresi dai cittadini, qualora io non rinunciassi al servizio di "tutela". Non vedo - continua D'Orsi -  come i cittadini potrebbero comprendere ed accettare un paradosso tipicamente pirandelliano - che si cala benissimo nella nostra realtà - che vede da un lato il  Presidente della Provincia "tutelato" e "scortato" dallo Stato e dall'altro, lo stesso, indagato. Ho deciso, pertanto, di rinunciare al servizio di "tutela" assegnatomi da S.E. il Prefetto di Agrigento e dal Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, perché, anche in questo caso, non vengono meno le motivazioni, né la oggettiva incompatibilità che stanno alla base di tale drastica scelta.
Credo in ultima analisi - conclude Eugenio D'Orsi - che una rivalutazione della mia personale posizione potrà avvenire solo dopo che io abbia chiarito con la giustizia, le gravissime condotte che mi vengono addebitate".
 

 www-grandangolo.it
 
Consiglio provinciale straordinario sulla SS. 189 Ag-Pa
La Strada statale 189 Agrigento-Palermo e il suo ammodernamento è il tema del prossimo Consiglio Provinciale straordinario convocato dal Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi giorno 28 ottobre, alle ore 18:00, nella sala Silvia Pellegrino di Via Acrone ad Agrigento. Al Consiglio straordinario parteciperanno i sindaci e i presidenti dei consigli comunali dei comuni della provincia di Agrigento, Caltanissetta e Palermo che a vario titolo sono collegati con l'importante arteria stradale. Un invito a partecipare al Consiglio straordinario è stato inviato ai deputati nazionali e regionali, al prefetto di Agrigento, al presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, alla Giunta Provinciale e ai Dirigenti competenti, oltre  ai Sindacati e al responsabile regionale dell'Anas Ing. Di Bernardo.  Al Consiglio potranno partecipare anche soggetti esterni all'Amministrazione che a vario titolo sono interessati all'ordine del giorno, compresa la cittadinanza attiva. La convocazione del presidente Buscemi, decisa nell'ultima riunione dei capigruppo, fa seguito alla richiesta di una seduta consiliare straordinaria, ai sensi dell'art. 26 comma 3 dello Statuto della Provincia, che prevede la possibilità di convocare il Consiglio su domanda di almeno 1/5 dei suoi componenti. La richiesta è stata sottoscritta da nove Consiglieri provinciali appartenenti a diversi gruppi: Lo Leggio, Di Prima, Testone, Spoto, Militello, Montaperto, Avarello, Ruvolo, Ripepe.  I consiglieri hanno evidenziato, nella richiesta di convocazione del consiglio straordinario, lo stato di pericolosità della SS 189, teatro di numerosi incidenti stradali tra cui molti, purtroppo, mortali.  "Il Consiglio straordinario - ha dichiarato il Presidente Buscemi - e le precedenti riunioni dei Sindaci interessati hanno messo in evidenza un'esigenza immediata ed inderogabile del territorio, sia sociale, per l'alto costo di vite umane, che economica. Siamo di fronte ad una strada statale iniziata negli anni 60, concepita per un traffico veicolare diverso da quello di oggi  Nel corso dei lavori, faremo il punto della situazione, nella considerazione che la fase di progettazione del tratto di competenza della provincia di Palermo dovrebbe essere in fase di realizzazione e che lo scorso novembre è stato siglato un accordo di massima per l'ammodernamento della strada statale 189 Agrigento-Palermo tra la Provincia di Agrigento, quella di Palermo e l'Anas. Purtroppo i continui incidenti stradali verificasi in questi mesi impongono una riflessione su tempi di ammodernamento, le modalità di interventi nell'immediato e l'esigenza di migliorare il manto stradale esistente. Se tutto questo non troverà delle risposte da parte delle Istituzioni competenti, il Consiglio Provinciale e i Sindaci interessati metteranno in campo una serie di iniziative di lotta sociale per portare alla ribalta nazionale il tema della SS.
 
 

D'Orsi: "Sono indagato e rinuncio alla scorta"
Dopo l'indagine giudiziaria che lo vede pesantemente coinvolto, il presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, scrive al prefetto e rinuncia alla scorta. La  lettera indirizzata anche al questore Giuseppe Bisogno, al comandante provinciale dei carabinieri, Mario Di Iulio, ed al comandante provinciale della Guardia di finanza, Vincenzo Raffo, ha il seguente tenore: "Ritengo quanto mai opportuno e coerente - ha scritto D'Orsi - che un cittadino indagato, pur rappresentando un'Istituzione, non possa, né debba essere tutelato dallo Stato che, secondo le gravi accuse, avrebbe ignobilmente tradito. La vicenda giudiziaria che mi riguarda, è intrisa di paradossi e contraddizioni che difficilmente potrebbero essere compresi dai cittadini, qualora io non rinunciassi al servizio di tutela. Non vedo - continua il responsabile dell'Ente - come i cittadini potrebbero comprendere ed accettare un paradosso tipicamente pirandelliano - che si cala benissimo nella nostra realtà - che vede da un lato il Presidente della Provincia tutelato e scortato dallo Stato e dall'altro, lo stesso, indagato. Ho deciso, pertanto, di rinunciare al servizio di tutela assegnatomi dal Prefetto di Agrigento e dal Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, perché, anche in questo caso, non vengono meno le motivazioni, né la oggettiva incompatibilità che stanno alla base di tale drastica scelta. Credo in ultima analisi - conclude D'Orsi - che una rivalutazione della mia personale posizione potrà avvenire solo dopo che io abbia chiarito con la giustizia, le gravissime condotte che mi vengono addebitate ".
 

www.agrigentoinformazione.it
 
PROVINCIA:IL PD CONTRO "IL GATTO LAZZANO E LA VOLPE PACI"
"Riteniamo - scrivono i consiglieri provinciali del Pd -che le dichiarazioni rilasciate dal "gatto", Mario Lazzano, e dalla "volpe", Ivan Paci, risultano essere quantomeno avventate e pretestuose".  "Secondo un antico adagio, infatti: "Il mercante propone la propria mercanzia". Di conseguenza, la Provincia era una "balera" - aggiungono - quando Lazzano cercava di farsi eleggere Presidente del consiglio: cambiava partito, contribuiva a sostituire, con cadenza mensile, gli assessori in quota PDL.
Per altro, non conosciamo l'attività della volpe Paci, quando era assessore alla Provincia con Fontana, se era dedito a rimanere col piattino fuori dalla stanza del Presidente, ovvero se tale attività la praticava dietro la segreteria dell'onorevole Angelino Alfano.
Sicuramente, a questa poco nobile attività non sono dediti i consiglieri del PD, i quali hanno con notevole difficoltà cercato di cambiare il volto di questa provincia, bloccata da decenni di cattiva amministrazione condotta dal centrodestra.
Qualora, infine, il percorso di cambiamento intrapreso, anche grazie al gruppo del PD, dovesse frenare bruscamente, saremo pronti a prendere le dovute conseguenze, senza attendere nulla a carattere particolare, cercano semmai di rappresentare gli interessi dei cittadini".

GIORNALE DI SICILIA
 
PROVINCIA. Decisione drastica adottata dopo essere stato raggiunto da un avviso a comparire per l'accusa di concussione, truffa e peculato. Il presidente D' Orsi rinuncia alla scorta:
«Inopportuna per un cittadino indagato». Da alcuni mesi è sotto tutela della Guardia di Finanza, la stessa che svolge le indagini sul suo operato
Scortato dalla Finanza, indagato dalle stesse Fiamme Gialle, rinuncia al servizio di tutela. E la decisione, dopo una attenta riflessione, presa dal presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, indagato dalla Guardia di finanza per le accuse di peculato, concussione e truffa. Ieri mattina, il capo della Provincia, ha scritto una lettera al Prefetto Francesca Ferrandino, al Questore Giuseppe Bisogno, al Comandante provinciale dei Carabinieri, Mario Di Iulio, ed al Comandante provinciale delle fiamme gialle, Vincenzo Baffo, per annunciare la rinuncia al servizio di tutela personale.
"Ritengo quanto mai opportuno e coerente - ha scritto D'Orsi - che un cittadino "indagato", pur rappresentando un' Istituzione, non possa, né debba essere tutelato dallo Stato che, secondo le gravi accuse, avrebbe ignobilmente tradito. La vicenda giudiziaria che mi riguarda, è intrisa di paradossi e contraddizioni che difficilmente potrebbero essere compresi dai cittadini, qualora io non rinunciassi al servizio di" tutela". Non vedo - continua il presidente - come i cittadini potrebbero comprendere ed accettare un paradosso tipicamente pirandelliano - che si cala benissimo nella nostra realtà
- che vede da un lato il presidente della Provincia "tutelato" e "scortato" dallo Stato e dall'altro, lo stesso, indagato. Ho deciso, pertanto, di rinunciare al servizio di" tutela" che mi è stato assegnato dal Prefetto di Agrigento e dal Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica,  perché, anche in questo caso, non vengono meno le motivazioni, né la oggettiva incompatibilità che stanno alla base ditale drastica scelta. Credo in ultima analisi - conclude Eugenio D'Orsi - che una rivalutazione della mia posizione personale potrà avvenire solo dopo che io abbia chiarito con la giustizia, le gravissime condotte che mi vengono addebitate'".
D'Orsi prende questa decisione di rinuncia ma tiene lontana l'ipotesi di dimissioni. Il presidente ha ricevuto diverse intimidazioni e minacce da quando è a capo della Provincia. Tra questi tentativi di intimidazione, il più grave è stato l'incendio della sua casa di campagna a Capreria, frazione balneare di Palma di Montechiaro. Prima di questo episodio qualcuno si era introdotto nella sua abitazione al centro della città del Gattopardo ma non aveva portato nulla. Infine, il 20marzo di quest'anno il tentativo di effrazione della sua casa ad Agrigento, sventato proprio dai finanzieri della scorta di D'Orsi, I militari hanno notato un nordafricano all' interno del cortile dell'abitazione del presidente che poi si è dileguato facendo perdere le tracce. (PAPI)

BALDACCHINO (FDS). «Dibattito in Consiglio? Per ora no»
«Occorre mettere il presidente D'Orsi in condizione di poter svolgere serenamente l'incarico ricoperto nella certezza che lo stesso potrà dimostrare la giustezza dei suoi comportamenti chiarendo qualsiasi equivoco». Lo scrive in una nota il coordinatore provinciale di Forza del sud, Mario Baldacchino, a seguito della richiesta avanzata da Emilio Messana (Pd) al presidente della Provincia, affinché riferisca alla coalizione sulla vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto. Baldacchino esprime il proprio dissenso alla richiesta di una spiegazione politica sulla vicenda "poiché la stessa scrive il coordinatore di Fds - in gioco di posizioni e di schieramenti pro e contro porterebbe ad invelenire ancor di più l'attuale clima". Forza del sud ribadisce che stiamo vivendo «un momento di estrema delicatezza che coinvolge tutte le istituzioni e che necessita, da parte dei partiti, prese posizione in sintonia con le realtà territoriali» (PAPI)


LA SICILIA 
 
ASSEMBLEA PARLAMENTARE DEL MEDITERRANEO
Agrigento ospiterà 150 parlamentari stranieri
Presentato ieri mattina dal sindaco di Agrigento Marco Zambuto e dal senatore Benedetto Adragna, a11'ex Collegio dei Filippini, il VI meeting dell'Assemblea parlamentare del Mediterraneo, che si svolgerà a Palermo dal 27 al 29ottobre e che vedrà ad Agrigento, nel pomeriggio di venerdì 28, la presenza di circa cento- cinquanta parlamentari di Stati nazionali dell'area del Mediterraneo al teatro "Pirandello" per una sessione dei lavori, dopo una visita alla Valle dei Templi e alle collezioni dell'ex Collegio dei Filippini. "Ho chiesto di poter ospitare una tappa del meeting ad Agrigento, che riveste insieme alla Sicilia, un ruolo centrale geo-politico nel Mediterraneo. In seno all'assemblea a Palermo, saranno discussi una serie di problemi: la cooperazione tra gli stati, le adozioni, la qualità della vita nell'area mediterranea. I fatti recenti, la primavera araba, le rivolte, gli sbarchi a Lampedusa, ci spingono a tentare qualunque possibile mediazione", ha dichiarato il Presidente dell'Unione interparlamentare Italia-Marocco". La visita alla città di Agrigento è organizzata dal gruppo italiano dell'Unione interparlamentare. "E' questa l'Agrigento che vogliamo e per cui lavoriamo. Agrigento si candida a diventare sede di questi appuntamenti internazionali", commenta il Vicesindaco Massimo Muglia.
"E un'importante occasione per la nostra città, da sempre messaggera nel mondo dei valori di pace e fratellanza", ha affermato Marco Zambuto.
Alla sessione plenaria dell'Assemblea parteciperanno parlamentari e rappresentanti istituzionali dei seguenti paesi del Mediterraneo: Albania, Algeria, Bosnia Erzegovina, Croazia, Cipro, Egitto, Francia, Grecia, Israele, Italia, Giordania, Libano, Libia, Malta, Monaco, Montenegro, Marocco, Palestina, Portogallo, Serbia, Slovenia, Siria, Ex repubblica iugoslava di Macedonia, Tunisia e Turchia.
CM.
 
PROVINCIA
Scontro Pd - Forza del Sud
Il Coordinatore Provinciale di Forza del Sud, Mario Baldacchino, a seguito della richiesta avanzata dal Coordinatore Provinciale del Pd Emilio Messana al Presidente della Provincia D'Orsi affinché riferisca alla coalizione sulla vicenda giudiziaria che vede lo stesso Presidente al centro dell'attenzione per dare "una spiegazione dal punto di vista politico", esprime il proprio dissenso alla richiesta poiché la stessa in un gioco di posizioni e di schieramenti pro e contro porterebbe ad invelenire ancor di più l'attuale clima creando maggiore caos a discapito di una provincia che necessita di tranquillità e provvedimenti immediati e mirati. li Coordinatore, come dichiarato nei giorni scorsi, ribadisce che stiamo vivendo "un momento di estrema delicatezza che coinvolge tutte le istituzioni e che necessita, da parte dei partiti, prese di posizione in sintonia con le realtà territoriali". Occorre mettere il Presidente in condizione di poter svolgere serenamente l'incarico ricoperto nella certezza che lo stesso potrà dimostrare la giustezza dei suoi comportamenti chiarendo qualsiasi equivoco.
 

LA PROTESTA DELL'IPIA
Incontro risolutore fra il preside Casalicchio e il presidente della Provincia. Individuati i locali circa 300 studenti potranno presto trasferirsi nella nuova sede
Aule, tamponata l'emergenza
Tredici locali sono stati reperiti dal presidente D'Orsi nell'Istituto Brunelleschi
Tamponato il problema della mancanza delle 18 aule dell'Ipia "Fermi": entro 7 giorni il trasferimento degli alunni presso alcuni locali dell'istituto "Brunelleschi".
Questo il primo e concreto risultato dell'incontro, avvenuto ieri mattina, tra il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi e il preside dell'Ipia Francesco Casalicchio.
In attesa di una collocazione definitiva, circa 300 ragazzi saranno trasferiti nei 13 locali reperiti all'interno del "Brunelleschi".
Inoltre un bando per il reperimento di locali per la Provincia, sarà deviato in favore dell'Ipia che, tra circa 3 mesi, potrà disporne.
Per il padiglione D, chiuso per problemi strutturali, il presidente D'Orsi ha riferito al preside che entro il 2012 verrà ripristinato. Dunque la vivace manifestazione organizzata dagli studenti ha raggiunto l'obiettivo sperato.
"Ho incontrato il presidente D'Orsi - ha detto il preside Casalicchio- e ha verificato di persona che le proposte da noi avanzate erano legittime, fattibili e percorribili. È rimasto meravigliato nel constatare che c'è una scuola, il 'Brunelleschi', che conserva la struttura amministrativa, nonostante non sia più autonoma ma collegata al 'Foderà'. Pertanto 13 locali del Brunelleschi verranno indirizzati all'Ipia. Io reclamavo un bando per risolvere la questione e trovare degli spazi per la mia scuola, ma c'erano dei problemi a riguardo. Comunque adesso il presidente D'Orsi è venuto a conoscenza del bando destinato a rintracciare delle sale per la Provincia e ne ha dirottato la destinazione stabilendo che tali locali andranno agli studenti dell'lpia. La manifestazione dei ragazzi ha avuto un esito positivo e finalmente ci sono dei risultati: entro una settimana avremo i locali del 'Brunelleschi' che al momento fanno solo mostra di sé. Questa specie di ostruzionismo contro l'Ipia sta per finire".
Adesso si sta procedendo a rimodulare l'orario scolastico degli studenti per fare in modo di garantire loro il giusto diritto allo studio.
"I giorni di scuola che sono andati persi - ha aggiunto il vice preside Luigi Costanza- saranno recuperati e gli alunni faranno scuola nei giorni destinati alle vacanze. I ragazzi sono davvero felici di aver ottenuto questi risultati". L'atmosfera di tensione e nervosismo che si agitava nei corridoi dell'Ipia "Fermi", e che lo stesso preside faticava a gestire, è stata finalmente placata.
Un grande sospiro di sollievo per tutta la comunità studentesca.
CHIARA MIROTTA
 

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA ha motivato la sua decisione in una lettera al prefetto Ferrandino
D'Orsi rinuncia alla scorta
STELIO ZACCARIA
Prima conseguenza dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Agrigento sul presidente della Provincia Eugenio D'Orsi. Quest'ultimo, dopo essersi recato giovedì all'interrogatorio presso la caserma della Guardia di Finanza, ieri mattina ha deciso di rinunciare alla scorta armata della quale godeva per ragioni di sicurezza. Con una lettera indirizzata al Prefetto Francesca Ferrandino, al Questore Giuseppe Bisogno, al Comandante provinciale dei Carabinieri, Mario Di lulio e al Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Vincenzo Ratto, ha comunicato di rinunciare al servizio di tutela personale. "Ritengo quanto mai opportuno e coerente - ha scritto il Presidente della Provincia D'Orsi - che un cittadino "indagato", pur rappresentando un'Istituzione, non possa, né debba essere tutelato dallo Stato che, secondo le gravi accuse, avrebbe ignobilmente tradito. La vicenda giudiziaria che mi riguarda, è intrisa di paradossi e contraddizioni che difficilmente potrebbero essere compresi dai cittadini, qualora io non rinunciassi al servizio di "tutela", Non vedo - continua D'Orsi - come i cittadini potrebbero comprendere ed accettare un paradosso tipicamente pirandelliano - che si cala benissimo nella nostra realtà - che vede da un lato il Presidente della Provincia "tutelato" e "scortato" dallo Stato e dall'altro, lo stesso, indagato. Ho deciso, pertanto, di rinunciare al servizio di "tutela" assegnatomi dal prefetto di Agrigento e dal Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, perché, anche in questo caso, non vengono meno le motivazioni, né la oggettiva incompatibilità che stanno alla base ditale drastica scelta.
«Credo in ultima analisi - conclude D'Orsi - che una rivalutazione della mia personale posizione potrà avvenire solo dopo che io abbia chiarito con la giustizia, le gravissime condotte che mi vengono addebitate»,
Ed a proposito dell'inchiesta, va detto che giovedì la Guardia di Finanza ha acquisito le cassette delle dichiarazioni rilasciate «a caldo» da D'Orsi il quale ha denunciato un complotto ordito ai suoi danni.
 

Agrigentoflash
 
Consiglio provinciale sulla Ss 189

La Strada Statale 189 Agrigento-Palermo e il suo ammodernamento è il tema del prossimo Consiglio Provinciale straordinario convocato dal Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi giorno 28 ottobre, alle ore 18:00, nella sala Silvia Pellegrino di Via Acrone ad Agrigento. Al Consiglio straordinario parteciperanno i Sindaci e i Presidenti dei Consigli Comunali dei comuni della provincia di Agrigento, Caltanissetta e Palermo che a vario titolo sono collegati con l'importante arteria stradale. Un invito a partecipare al Consiglio straordinario è stato inviato ai Deputati Nazionali e Regionali, al Prefetto di Agrigento, al Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, alla Giunta Provinciale e ai Dirigenti competenti, oltre ai Sindacati e al responsabile regionale dell'Anas Ing. Di Bernardo. Al Consiglio potranno partecipare anche soggetti esterni all'Amministrazione che a vario titolo sono interessati all'ordine del giorno, compresa la cittadinanza attiva. La convocazione del Presidente Buscemi, decisa nell'ultima riunione dei capigruppo, fa seguito alla richiesta di una seduta consiliare straordinaria, ai sensi dell'art. 26 comma 3 dello Statuto della Provincia, che prevede la possibilità di convocare il Consiglio su domanda di almeno 1/5 dei suoi componenti. La richiesta è stata sottoscritta da nove Consiglieri provinciali appartenenti a diversi gruppi: Lo Leggio, Di Prima, Testone, Spoto, Militello, Montaperto, Avarello, Ruvolo, Ripepe. I Consiglieri hanno evidenziato, nella richiesta di convocazione del consiglio straordinario, lo stato di pericolosità della SS 189, teatro di numerosi incidenti stradali tra cui molti, purtroppo, mortali. "Il Consiglio Straordinario - ha dichiarato il Presidente Buscemi - e le precedenti riunioni dei Sindaci interessati hanno messo in evidenza un'esigenza immediata ed inderogabile del territorio, sia sociale, per l'alto costo di vite umane, che economica. Siamo di fronte ad una strada statale iniziata negli anni 60, concepita per un traffico veicolare diverso da quello di oggi Nel corso dei lavori, faremo il punto della situazione, nella considerazione che la fase di progettazione del tratto di competenza della provincia di Palermo dovrebbe essere in fase di realizzazione e che lo scorso novembre è stato siglato un accordo di massima per l'ammodernamento della strada statale 189 Agrigento-Palermo tra la Provincia di Agrigento, quella di Palermo e l'Anas. Purtroppo i continui incidenti stradali verificasi in questi mesi impongono una riflessione su tempi di ammodernamento, le modalità di interventi nell'immediato e l'esigenza di migliorare il manto stradale esistente. Se tutto questo non troverà delle risposte da parte delle Istituzioni competenti, il Consiglio Provinciale e i Sindaci interessati metteranno in campo una serie di iniziative di lotta sociale per portare alla ribalta nazionale il tema della SS. 189.
 
D'Orsi rinuncia alla scorta
Con una lettera indirizzata al Prefetto Francesca Ferrandino, al Questore Giuseppe Bisogno , al Comandante provinciale dei Carabinieri, Mario Di Iulio, ed al Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Vincenzo Raffo, il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, ha comunicato, questa mattina, di rinunciare al servizio di tutela personale. "Ritengo quanto mai opportuno e coerente - ha scritto il Presidente della Provincia - che un cittadino "indagato", pur rappresentando un'Istituzione, non possa, né debba essere tutelato dallo Stato che, secondo le gravi accuse, avrebbe ignobilmente tradito. La vicenda giudiziaria che mi riguarda, è intrisa di paradossi e contraddizioni che difficilmente potrebbero essere compresi dai cittadini, qualora io non rinunciassi al servizio di "tutela". Non vedo - continua D'Orsi - come i cittadini potrebbero comprendere ed accettare un paradosso tipicamente pirandelliano - che si cala benissimo nella nostra realtà - che vede da un lato il Presidente della Provincia "tutelato" e "scortato" dallo Stato e dall'altro, lo stesso, indagato. Ho deciso, pertanto, di rinunciare al servizio di "tutela" assegnatomi da S.E. il Prefetto di Agrigento e dal Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, perché, anche in questo caso, non vengono meno le motivazioni, né la oggettiva incompatibilità che stanno alla base di tale drastica scelta. Credo in ultima analisi - conclude Eugenio D'Orsi - che una rivalutazione della mia personale posizione potrà avvenire solo dopo che io abbia chiarito con la giustizia, le gravissime condotte che mi vengono addebitate".
 

Agrigentonotizie

Consiglio provinciale
Seduta straordinaria sulla strada statale 189   
La strada statale 189 Agrigento-Palermo e il suo ammodernamento è il tema del prossimo Consiglio provinciale straordinario convocato dal presidente del Consiglio provinciale Raimondo Buscemi giorno 28 ottobre, alle 18, nella sala Silvia Pellegrino di Via Acrone ad Agrigento. Al Consiglio straordinario parteciperanno i sindaci e i presidenti dei Consigli comunali dei Comuni della provincia di Agrigento, Caltanissetta e Palermo che a vario titolo sono collegati con l'importante arteria stradale.    
Un invito a partecipare al Consiglio straordinario è stato inviato ai deputati nazionali e regionali, al prefetto di Agrigento, al presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, alla Giunta provinciale e ai dirigenti competenti, oltre ai sindacati e al responsabile regionale dell'Anas Di Bernardo. Al Consiglio potranno partecipare anche soggetti esterni all'Amministrazione che a vario titolo sono interessati all'ordine del giorno, compresa la cittadinanza attiva.
La convocazione del Presidente Buscemi, decisa nell'ultima riunione dei capigruppo, fa seguito alla richiesta di una seduta consiliare straordinaria che prevede la possibilità di convocare il Consiglio su domanda di almeno 1/5 dei suoi componenti. La richiesta è stata sottoscritta da nove consiglieri provinciali appartenenti a diversi gruppi: Lo Leggio, Di Prima, Testone, Spoto, Militello, Montaperto, Avarello, Ruvolo, Ripepe. I consiglieri hanno evidenziato, nella richiesta di convocazione del consiglio straordinario, lo stato di pericolosità della Ss189, teatro di numerosi incidenti stradali tra cui molti, purtroppo, mortali.
"Il Consiglio straordinario - ha dichiarato il presidente Buscemi - e le precedenti riunioni dei sindaci interessati hanno messo in evidenza un'esigenza immediata ed inderogabile del territorio, sia sociale, per l'alto costo di vite umane, che economica. Siamo di fronte ad una strada statale iniziata negli anni '60, concepita per un traffico veicolare diverso da quello di oggi.  Nel corso dei lavori, faremo il punto della situazione, nella considerazione che la fase di progettazione del tratto di competenza della provincia di Palermo dovrebbe essere in fase di realizzazione e che lo scorso novembre è stato siglato un accordo di massima per l'ammodernamento della strada statale 189 Agrigento-Palermo tra la Provincia di Agrigento, quella di Palermo e l'Anas. Purtroppo i continui incidenti stradali verificasi in questi mesi impongono una riflessione su tempi di ammodernamento, le modalità di interventi nell'immediato e l'esigenza di migliorare il manto stradale esistente. Se tutto questo non troverà delle risposte da parte delle istituzioni competenti, il Consiglio provinciale e i sindaci interessati metteranno in campo una serie di iniziative di lotta sociale per portare alla ribalta nazionale il tema della Ss189"
 

Pd e Giunta D'Orsi
La sinistra: "L'alleanza col presidente crea problemi"  
 "La scelta del Pd agrigentino di entrare nella giunta provinciale guidata da D'Orsi proprio nel momento in cui questi è indagato per una serie di ipotesi di reato che denotano una concezione padronale e personale nella gestione della cosa pubblica crea seri problemi nei rapporti tra Federazione della sinistra, Idv, Sel da un lato e Pd dall'altro in vista delle prossime scadenze amministrative". A parlare sono il portavoce provinciale di Federazione della sinistra Vincenzo Lombardo, il coordinatore provinciale di Idv Nello Hamel, e il coordinatore provinciale di Sinistra ecologia e libertà Lillo Miccichè.
"Appare sempre più evidente - continuano - che una parte del Partito democratico siciliano, in ossequio ad una idea della politica che si limita alla pura gestione del potere, ha perso ogni riferimento valoriale nella scelta delle sue alleanze. Riteniamo che il sostegno a D'Orsi costituisca una vera e propria provocazione verso la sensibilità dell'opinione pubblica ed una istigazione all'antipolitica, già così pericolosamente diffusa  in vasti strati della popolazione. Chiediamo al Pd agrigentino di rivedere la sua scelta e di creare i presupposti perché il centrosinistra si presenti compatto nella competizione con le destre e di non assumersi la responsabilità dell'indebolimento del fronte democratico e progressista. Ci rivolgiamo alla parte migliore dello stesso partito e della società civile perché si ponga un freno alla pratica dell'opportunismo e del trasformismo in politica".
 
Agrigentoweb

VIABILITA' | SS 189 Il 28 ottobre Consiglio Provinciale Straordinario
Scritto da Redazione Agrigento,
La Strada Statale 189 Agrigento-Palermo e il suo ammodernamento è il tema del prossimo Consiglio Provinciale straordinario convocato dal Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi giorno 28 ottobre, alle ore 18:00, nella sala Silvia Pellegrino di Via Acrone ad Agrigento. Al Consiglio straordinario parteciperanno i Sindaci e i Presidenti dei Consigli Comunali dei comuni della provincia di Agrigento, Caltanissetta e Palermo che a vario titolo sono collegati con l'importante arteria stradale.
Un invito a partecipare al Consiglio straordinario è stato inviato ai Deputati Nazionali e Regionali, al Prefetto di Agrigento, al Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, alla Giunta Provinciale e ai Dirigenti competenti, oltre ai Sindacati e al responsabile regionale dell'Anas Ing. Di Bernardo.
Al Consiglio potranno partecipare anche soggetti esterni all'Amministrazione che a vario titolo sono interessati all'ordine del giorno, compresa la cittadinanza attiva. La convocazione del Presidente Buscemi, decisa nell'ultima riunione dei capigruppo, fa seguito alla richiesta di una seduta consiliare straordinaria, ai sensi dell'art. 26 comma 3 dello Statuto della Provincia, che prevede la possibilità di convocare il Consiglio su domanda di almeno 1/5 dei suoi componenti. La richiesta è stata sottoscritta da nove Consiglieri provinciali appartenenti a diversi gruppi: Lo Leggio, Di Prima, Testone, Spoto, Militello, Montaperto, Avarello, Ruvolo, Ripepe.
I Consiglieri hanno evidenziato, nella richiesta di convocazione del consiglio straordinario, lo stato di pericolosità della SS 189, teatro di numerosi incidenti stradali tra cui molti, purtroppo, mortali.
"Il Consiglio Straordinario - ha dichiarato il Presidente Buscemi - e le precedenti riunioni dei Sindaci interessati hanno messo in evidenza un'esigenza immediata ed inderogabile del territorio, sia sociale, per l'alto costo di vite umane, che economica. Siamo di fronte ad una strada statale iniziata negli anni 60, concepita per un traffico veicolare diverso da quello di oggi Nel corso dei lavori, faremo il punto della situazione, nella considerazione che la fase di progettazione del tratto di competenza della provincia di Palermo dovrebbe essere in fase di realizzazione e che lo scorso novembre è stato siglato un accordo di massima per l'ammodernamento della strada statale 189 Agrigento-Palermo tra la Provincia di Agrigento, quella di Palermo e l'Anas. Purtroppo i continui incidenti stradali verificasi in questi mesi impongono una riflessione su tempi di ammodernamento, le modalità di interventi nell'immediato e l'esigenza di migliorare il manto stradale esistente. Se tutto questo non troverà delle risposte da parte delle Istituzioni competenti, il Consiglio Provinciale e i Sindaci interessati metteranno in campo una serie di iniziative di lotta sociale per portare alla ribalta nazionale il tema della SS. 189.
 
POLITICA | FDS, IDV, SEL: "Il Pd agrigentino riveda i suoi programmi"
La scelta del PD agrigentino di entrare nella giunta provinciale a guida D'Orsi proprio nel momento in cui questi è indagato per una serie di ipotesi di reato che denotano una concezione padronale e personale nella gestione della cosa pubblica crea seri problemi nei rapporti tra FDS-IDV-SEL da un lato e PD dall'altro in vista delle prossime scadenze amministrative.
Appare sempre più evidente che una parte del PD siciliano, in ossequio ad una idea della politica che si limita alla pura gestione del potere, ha perso ogni riferimento valoriale nella scelta delle sue alleanze. Riteniamo che il sostegno a D'Orsi costituisca una vera e propria provocazione verso la sensibilità dell'opinione pubblica ed una istigazione all'antipolitica, già così pericolosamente diffusa in vasti strati della popolazione. Chiediamo al PD agrigentino di rivedere la sua scelta e di creare i presupposti perché il centro sinistra si presenti compatto nella competizione con le destre e di non assumersi la responsabilità dell'indebolimento del fronte democratico e progressista.
Ci rivolgiamo alla parte migliore dello stesso PD e della società civile perché si ponga un freno alla pratica dell' opportunismo e del trasformismo in politica.


Infoagrigento

D'Orsi rinuncia alla scorta 
Con una lettera indirizzata al Prefetto Francesca Ferrandino, al Questore Giuseppe Bisogno , al Comandante provinciale dei Carabinieri, Mario Di Iulio, ed al Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Vincenzo Raffo, il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, ha comunicato, questa mattina, di rinunciare al servizio di tutela personale.
"Ritengo quanto mai opportuno e coerente - ha scritto il Presidente della Provincia - che un cittadino "indagato", pur rappresentando un'Istituzione, non possa, né debba essere tutelato dallo Stato che, secondo le gravi accuse, avrebbe ignobilmente tradito. La vicenda giudiziaria che mi riguarda, è intrisa di paradossi e contraddizioni che difficilmente potrebbero essere compresi dai cittadini, qualora io non rinunciassi al servizio di "tutela". Non vedo - continua D'Orsi - come i cittadini potrebbero comprendere ed accettare un paradosso tipicamente pirandelliano - che si cala benissimo nella nostra realtà - che vede da un lato il Presidente della Provincia "tutelato" e "scortato" dallo Stato e dall'altro, lo stesso, indagato. Ho deciso, pertanto, di rinunciare al servizio di "tutela" assegnatomi da S.E. il Prefetto di Agrigento e dal Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, perché, anche in questo caso, non vengono meno le motivazioni, né la oggettiva incompatibilità che stanno alla base di tale drastica scelta.
Credo in ultima analisi - conclude Eugenio D'Orsi - che una rivalutazione della mia personale posizione potrà avvenire solo dopo che io abbia chiarito con la giustizia, le gravissime condotte che mi vengono addebitate".
 
Agrigentoggi

Gruppo Pd alla Provincia: "Il gatto e la volpe colpiscono ancora"
I consiglieri provinciali del PD alla provincia di Agrigento, ritengono che le dichiarazioni rilasciate dal gatto, Mario Lazzano, e dalla volpe, Ivan Paci, risultano essere quantomeno avventate e pretestuose.
Secondo un antico adagio, infatti: "Il mercante propone la propria mercanzia".
Di conseguenza, la Provincia era una "balera" quando Lazzano cercava di farsi eleggere Presidente del consiglio: cambiava partito, contribuiva a sostituire, con cadenza mensile, gli assessori in quota PDL.
Per altro, non conosciamo l'attività della volpe Paci, quando era assessore alla Provincia con Fontana, se era dedito a rimanere col piattino fuori dalla stanza del Presidente, ovvero se tale attività la praticava dietro la segreteria dell'onorevole Angelino Alfano.
Sicuramente, a questa poco nobile attività non sono dediti i consiglieri del PD, i quali hanno con notevole difficoltà cercato di cambiare il volto di questa provincia, bloccata da decenni di cattiva amministrazione condotta dal centrodestra.
Qualora, infine, il percorso di cambiamento intrapreso, anche grazie al gruppo del PD, dovesse frenare bruscamente, saremo pronti a prendere le dovute conseguenze, senza attendere nulla a carattere particolare, cercano semmai di rappresentare gli interessi dei cittadini.
 

Il Presidente della Provincia di Agrigento rinuncia alla scorta
Con una lettera indirizzata al Prefetto Francesca Ferrandino, al Questore Giuseppe Bisogno , al Comandante provinciale dei Carabinieri, Mario Di Iulio, ed al Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Vincenzo Raffo, il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, ha comunicato, questa mattina, di rinunciare al servizio di tutela personale.
"Ritengo quanto mai opportuno e coerente - ha scritto il Presidente della Provincia - che un cittadino "indagato", pur rappresentando un'Istituzione, non possa, né debba essere tutelato dallo Stato che, secondo le gravi accuse, avrebbe ignobilmente tradito. La vicenda giudiziaria che mi riguarda, è intrisa di paradossi e contraddizioni che difficilmente potrebbero essere compresi dai cittadini, qualora io non rinunciassi al servizio di "tutela". Non vedo - continua D'Orsi - come i cittadini potrebbero comprendere ed accettare un paradosso tipicamente pirandelliano - che si cala benissimo nella nostra realtà - che vede da un lato il Presidente della Provincia "tutelato" e "scortato" dallo Stato e dall'altro, lo stesso, indagato. Ho deciso, pertanto, di rinunciare al servizio di "tutela" assegnatomi da S.E. il Prefetto di Agrigento e dal Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, perché, anche in questo caso, non vengono meno le motivazioni, né la oggettiva incompatibilità che stanno alla base di tale drastica scelta.
Credo in ultima analisi - conclude Eugenio D'Orsi - che una rivalutazione della mia personale posizione potrà avvenire solo dopo che io abbia chiarito con la giustizia, le gravissime condotte che mi vengono addebitate".


Rassegna stampa del 23 ottobre 2011

Canicattiweb
  
Agrigento, Consiglio provinciale straordinario sulla Statale 189 per Palermo
La Strada Statale 189 Agrigento-Palermo e il suo ammodernamento è il tema del prossimo Consiglio Provinciale straordinario convocato dal Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi giorno 28 ottobre, alle ore 18:00, nella sala Silvia Pellegrino di Via Acrone ad Agrigento. Al Consiglio straordinario parteciperanno i Sindaci e i Presidenti dei Consigli Comunali dei comuni della provincia di Agrigento, Caltanissetta e Palermo che a vario titolo sono collegati con l'importante arteria stradale. Un invito a partecipare al Consiglio straordinario è stato inviato ai Deputati Nazionali e Regionali, al Prefetto di Agrigento, al Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, alla Giunta Provinciale e ai Dirigenti competenti, oltre ai Sindacati e al responsabile regionale dell'Anas Ing. Di Bernardo. Al Consiglio potranno partecipare anche soggetti esterni all'Amministrazione che a vario titolo sono interessati all'ordine del giorno, compresa la cittadinanza attiva. La convocazione del Presidente Buscemi, decisa nell'ultima riunione dei capigruppo, fa seguito alla richiesta di una seduta consiliare straordinaria, ai sensi dell'art. 26 comma 3 dello Statuto della Provincia, che prevede la possibilità di convocare il Consiglio su domanda di almeno 1/5 dei suoi componenti. La richiesta è stata sottoscritta da nove Consiglieri provinciali appartenenti a diversi gruppi: Lo Leggio, Di Prima, Testone, Spoto, Militello, Montaperto, Avarello, Ruvolo, Ripepe. I Consiglieri hanno evidenziato, nella richiesta di convocazione del consiglio straordinario, lo stato di pericolosità della SS 189, teatro di numerosi incidenti stradali tra cui molti, purtroppo, mortali. "Il Consiglio Straordinario - ha dichiarato il Presidente Buscemi - e le precedenti riunioni dei Sindaci interessati hanno messo in evidenza un'esigenza immediata ed inderogabile del territorio, sia sociale, per l'alto costo di vite umane, che economica. Siamo di fronte ad una strada statale iniziata negli anni 60, concepita per un traffico veicolare diverso da quello di oggi Nel corso dei lavori, faremo il punto della situazione, nella considerazione che la fase di progettazione del tratto di competenza della provincia di Palermo dovrebbe essere in fase di realizzazione e che lo scorso novembre è stato siglato un accordo di massima per l'ammodernamento della strada statale 189 Agrigento-Palermo tra la Provincia di Agrigento, quella di Palermo e l'Anas. Purtroppo i continui incidenti stradali verificasi in questi mesi impongono una riflessione su tempi di ammodernamento, le modalità di interventi nell'immediato e l'esigenza di migliorare il manto stradale esistente. Se tutto questo non troverà delle risposte da parte delle Istituzioni competenti, il Consiglio Provinciale e i Sindaci interessati metteranno in campo una serie di iniziative di lotta sociale per portare alla ribalta nazionale il tema della SS. 189.
 
Il vice presidente alla provincia Ferrara: la chiusura della sezione DIA di Agrigento sarebbe gravissimo
Dopo 19 anni di intensa attività antimafia, rischia di chiudere i battenti la Sezione Investigativa Antimafia di Agrigento. Uno dei distretti più attivi nella lotta contro la mafia in una terra difficile ad alta densità mafiosa come la nostra, che negli ultimi anni ha registrato ottimi risultati di contrasto alla criminalità organizzata, con il sequestro e successiva confisca di beni ai mafiosi per oltre 70 milioni di euro. Il «decreto di stabilità », che taglia i fondi destinati al comparto sicurezza, prevede anche la chiusura complessiva delle sedi della DIA, struttura voluta nel 1992 da Giovanni Falcone, che ingloba anche Trapani, Messina, Lecce, Catanzaro e Salerno. Sulla gravissima questione interviene il Dirigente Provinciale di Grande Sud ed Amministratore della Provincia Regionale di Agrigento, Paolo Ferrara, allarmato dagli effetti che la decisione governativa avrebbe sul territorio, creando allarme ed insicurezza tra la collettività. " La paventata chiusura della sezione DIA di Agrigento e non solo, conseguente ai tagli lineari previsti dall'esecutivo nazionale, svilisce e mortifica l'impegno e la dedizione degli agenti della DIA, che unitamente agli sforzi degli uomini e donne della Polizia di Stato, a cui va la mia solidarietà, hanno inferto un duro colpo alla presenza mafiosa della nostra Provincia nel corso degli anni, con la cattura di pericolosi latitanti. I risultati positivi delle numerose operazioni concluse negli ultimi anni hanno affrancato il nostro territorio da presenze che ledono la libera imprenditoria ed il sano sviluppo di un comprensorio che necessita di attenzioni particolari, riducendo le necessarie garanzie all'apparato economico, già in crisi, della nostra provincia e puntando invece su un sano sviluppo della stessa. Da questa attente valutazioni affiora in me la necessità di rivolgere un appello al Segretario Nazionale di Forza del Sud, On. Gianfranco Miccichè, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ed al Vice Segretario Nazionale, già Vice Presidente della Regione Sicilia, On. Michele Cimino ed al Coordinatore Regionale,On. Pippo Fallica, particolarmente sensibili e vicini alle questioni del Meridione, nel condurre una battaglia che vede il neo partito Grande Sud, quale stremo baluardo a difesa delle istanze del territorio siciliano ed agrigentino. Ritengo doveroso, quale amministratore di questa Provincia e dirigente del nostro partito, di evidenziare la gravissima questione e sottoporla all'attenzione del Ministro degli Interni, On. Roberto Maroni"leghista", che non garantisce, con queste scelte, gli interessi e la sicurezza della collettività, mortificando l'operato delle unità impegnate a difesa del territorio. Sottolineando, in ultima analisi, l'impegno del nostro partito Grande Sud, a sostenere la necessità di stanziamenti concreti in ordine all'apparato della sicurezza nel Sud Italia, concludo rivolgendo la mia profonda solidarietà ai sindacati provinciali e nazionali di SPIR E SIAP e verso coloro che operano quotidianamente nei comparti di sicurezza ed ordine pubblico, offesi ed umiliati da alcuni insensati provvedimenti. Con profonda stima e certo del vostro immediato interessamento, porgo i più cordiali saluti".
 
Agrigento, le sinistre al PD: "appoggiando la giunta D'orsi avete perso ogni riferimento"
La scelta del PD agrigentino di entrare nella giunta provinciale a guida D'Orsi proprio nel momento in cui questi è indagato per una serie di ipotesi di reato che denotano una concezione padronale e personale nella gestione della cosa pubblica crea seri problemi nei rapporti tra FDS-IDV-SEL da un lato e PD dall'altro in vista delle prossime scadenze amministrative.
Appare sempre più evidente che una parte del PD siciliano, in ossequio ad una idea della politica che si limita alla pura gestione del potere, ha perso ogni riferimento valoriale nella scelta delle sue alleanze. Riteniamo che il sostegno a D'Orsi costituisca una vera e propria provocazione verso la sensibilità dell'opinione pubblica ed una istigazione all'antipolitica, già così pericolosamente diffusa in vasti strati della popolazione. Chiediamo al PD agrigentino di rivedere la sua scelta e di creare i presupposti perché il centro sinistra si presenti compatto nella competizione con le destre e di non assumersi la responsabilità dell'indebolimento del fronte democratico e progressista.
Ci rivolgiamo alla parte migliore dello stesso PD e della società civile perché si ponga un freno alla pratica dell' opportunismo e del trasformismo in politica.
 
 
GIORNALE DI SICILIA
 
Consiglio straordinario sulla ss 189
PROVINCIA. La pericolosità della strada e il suo ammodernamento al centro del dibattito
DARIO BROCCIO
La situazione di estrema pericolosità della strada statale 189 Agrigento-Palermo e il suo ammodernamento sarà il tema del prossimo Consiglio provinciale straordinario convocato dal presidente Raimondo Buscemi per venerdì prossimo, alle 18, nella sala Silvia Pellegrino di via Acrone.
Al Consiglio parteciperanno i sindaci i presidenti dei Consigli comunali dei Comuni della provincia di Agrigento, Caltanissetta e Palermo che a vario titolo sono collegati con l'importante arteria stradale.
Un invito a partecipare è stato inviato a tutti i deputati nazionali e regionali, al prefetto di Agrigento, al presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, alla Giunta provinciale e ai dirigenti
competenti, oltre ai sindacati e al responsabile regionale dell'Anas Ugo Dibennardo.
Al Consiglio potranno partecipare anche soggetti esterni all'Amministrazione che a vario titolo sono interessati all'ordine del giorno, compresa la cittadinanza attiva.
La convocazione del presidente Buscemi fa seguito alla richiesta di una seduta consiliare straordinaria sottoscritta da nove consiglieri provinciali appartenenti a diversi gruppi: Lo Leggio, Di Prima, Testone, Spoto, Militello, Montaperto, Avarello, Ruvolo, Ripepe. I consiglieri hanno evidenziato lo stato di pericolosità della strada statale 189, teatro di numerosi incidenti stradali tra cui molti, purtroppo, mortali.
«Il Consiglio straordinario - ha dichiarato il presidente Buscemi - e le precedenti riunioni dei sindaci interessati hanno messo in evidenza un'esigenza immediata ed inderogabile del territorio, sia sociale, per l'alto costo di vite umane, che economica. Siamo di fronte ad una strada statale iniziata negli anni '60, concepita per un traffico veicolare diverso da quello di oggi. Nel corso dei lavori, faremo il punto della situazione, nella considerazione che la fase di progettazione del tratto di competenza della Provincia di Palermo dovrebbe essere in fase di realizzazione e che lo scorso novembre è stato siglato un accordo dì massima per l'ammodernamento della strada statale 189 Agrigento - Palermo tra la Provincia di Agrigento, quella di Palermo e l'Anas».
Nei giorni scorsi, su iniziativa del sindaco di Casteltermini, Nuccio Sapia, si è tenuta una riunione di amministratori comunali che hanno dibattuto sulla questione della 189.

Rassegna stampa del 24 ottobre 2011

GIORNALE DI SICILIA  

AMMINISTRATIVE. Per le elezioni al Comune

Pd, Adragna «rilancia» su Luparello
Politica convulsa ad Agrigento, tra Provincia e Comune. Eugenio D'Orsi, dopo la presentazione alla guardia di finanza per l'interrogatorio, che non c'è stato perché ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere, ed in seguito alla decisione di rinunciare alla scorta, perché - secondo il D'Orsi pensiero - un presidente indagato non è degno di essere tutelato dallo stato, sta cercando di ricucire i cocci della coalizione che lo sostiene. Il Pd chiede al presidente di riferire alla coalizione, D'Orsi non risponde ma per lui lo fa il coordinatore di Forza del sud, Mario Baldacchino che dice: «In questo momento è meglio lasciare in pace il presidente». Dietro alla porta della giunta provinciale bussa lgnazio Amato, nominato assessore in quota Fli ma revocato dopo due ore. Il Pd rallenta ma non si sa quanto. Probabile che intervenga D'Orsi "dimissionando" i tecnici: Lillo Volpe, Domenico Alaimo, Lillo Crapanzano, Maria Teresa La Marca e Felice Lo Paso. Alcuni dei sostituti sono da tempo noti: Rosario Marino per i Lealisti del presidente in staffetta con Volpe, Giuseppe Sferrazza e Piero Giglione per i due tecnici Pd. Intanto al Comune di Agrigento si entra in campagna elettorale. Se il Pdl pensa alle primarie per la scelta del candidato sindaco, il senatore del Partito democratico, Benedetto Adragna, non ha dubbi: il miglior candidato che il centrosinistra può schierare è lui, Piero Luparello. L'ex vice di Zambuto che ha lasciato I'Udc per sposare prima il progetto al di sopra dei partiti e poi aderire al Pd fino a diventare coordinatore cittadino del partito ad Agrigento, non si è mai espresso ma il senatore Adragna coltiva il suo sogno. «Non ne ho mal parlato con Piero - dice il senatore del Pd - lui è un chirurgo affermato, quindi dovrà valutare bene se il suo nome concilia con le risposte che la gente vuole dalla politica e dagli amministratori». Per ora quindi non si parla di primarie nel Pd anche se altri partiti di centrosinistra le chiedono a
gran voce. Nel dibattito si inserisce il consigliere Giuseppe Arnone, sulla polemica tra gli ex alleati di Zambuto da un lato, Alfano, Bosco e gli altri berlusconiani dall'altro.
«Bosco - scrive Arnone - incalzato da Zambuto è costretto ad ammettere che l'unica cosa positiva che si può attribuire ad Alfano è aver mantenuto aperto l'ospedale civile dopo la vicenda giudiziaria del cemento depotenziato.
Ma ciò è solo molto, molto parzialmente vero: l'ospedale fu mantenuto aperto grazie all'impegno dell'intera città che fu protagonista di una manifestazione popolare nella quale Alfano non si è visto. E soprattutto grazie al Prefetto dell'epoca e dell'assessore Regionale massimo Russo:
il quale prese quasi dimora ad Agrigento per gestire la drammatica vicenda». (*PAPI*)
 

Agrigento è prima per l'evasione fiscale. I più «infedeli»? A Palma di Montechiaro
I contribuenti potenziali sono 256.856 ma ne mancano all'appello 107.655, ignoti all'Agenzia delle Entrate
Elio Di Bella
La provincia di Agrigento è la regina dell'infedeltà fiscale. Un rapporto del centro studi "Sintesi", condotto per il Sole24ore, da alla nostra provincia la maglia nera dell'evasione Irpef. Una classifica basata sulla differenza tra contribuenti Irpef potenziali e quelli effettivi, vede infatti Agrigento in testa. I contribuenti agrigentini potenziali sarebbero infatti 256.856 ma ne mancano all'appello 107.655; si tratta di contribuenti ignoti all'Agenzia delle Entrate perché ufficialmente non lavorano, ma fortemente indiziati di essere evasori fiscali. In base a ciò gli agrigentini hanno un tasso di infedeltà fiscale pari al 41,9% e sono in cima alla classifica. In Sicilia sono più virtuosi di noi i contribuenti di Enna (tasso d'infedeltà 37,1%), Trapani (33,6%), Ragusa (33,3%), Catania
(32,4%), Caltanissetta (32,3%), Palermo (30,5%),Siracusa (30,4%),Messina (29,9%). In provincia di Agrigento infine, il Comune sopra i diecimila abitanti con il più alto tasso d'infedeltà fiscale è Palma di Montechiaro: una realtà di 24mila abitanti, con 14 mila contribuenti potenziali stimati e un indice di infedeltà al fisco pari al 60% e riguardante oltre 8.500 abitanti. Ecco altri esempi: Ravanusa: 12 mila abitanti, solo tre mila pagano l'Irpef, 6600 i contribuenti stimati (indice di infedeltà pari a 53,1%); Canicattì: 35 mila residenti, 10 mila contribuenti, 19 mila quelli stimati (45,6%); Campobello di Licata: poco più di 10 mila abitanti, solo tre mila contribuenti, rispetto ai 5400 previsti (44,5%); Licata: quasi 40 abitanti, ma con 11 mila contribuenti rispetto ai 19 mila stimati (43,7%); Ribera: 19 mila abitanti, 6300 contribuenti, 11 mila stimati(42,4%); Favara33 mila abitanti, 11 mila contribuenti, 7 mila mancanti; Raffadali 13 mila abitanti, 4600 contribuenti, 3200 mancanti; Menfi 13 mila abitanti, 4 mila contribuenti, 2800 mancanti; Sciacca 41 abitanti, 14.400 contribuenti, 8400 ma mancanti; Agrigento 59 mila abitanti, 25 mila contribuenti, 34 mila stimati (27,3%). Anche se le percentuali si riferiscono a chi denuncia un reddito ai fini Irpef, la classifica è comunque molto significativa. Secondo gli studiosi che l'hanno realizzata, «nelle pieghe del sommerso si celano molti soggetti che pur non presentando alcuna dichiarazione prestano attività retribuite in nero, spesso part-time». Dal confronto provinciale escono vincitrici molte zone del Nord Italia con Trieste, Genova e La Spezia sul podio e un livello di infedeltà fiscale minima (dall'8% in giù). Sotto la soglia del 10% di contribuenti "in ombra" a Bolzano, Trento, Gorizia, Venezia e Aosta. Nell'attuale periodo di grave crisi economica e di incertezza del lavoro, e tenendo conto di retribuzioni basse, la tentazione di lavorare al nero e non pagare le tasse per avere qualcosa in più in più per vivere un po' meglio è molto forte. (*EDB*)
 

SINDACATO
«La manovra penalizza i vedovi»
In provincia di Agrigento rischiano di perdere la reversibilità 2.594 vedovi e 23.652 vedove che dispongono insieme di un reddito annuo totale di 11 milioni e 624 mila 878 euro; 10.323 invalidi civili che ricevono un sostegno economico complessivo annuo di 2 milioni 751 mila e 79 euro; 15.864 non auto sufficienti ai quali è riconosciuta una indennità di accompagnamento annuo totale di 7 milioni 352 mila e 488 euro. Sarebbe questa, secondo Piero Magione e Pio Capodieci della Cgil la conseguenza del fatto che "con la dichiarazione dei redditi del 2012, sul 2011, non potranno più beneficiare delle detrazioni o delle deduzioni delle spese familiari per spese sanitarie, spese per badanti, per protesi, per funerali, per acquisto cani per i non vedenti, per abbonamenti per il trasporto pubblico locale, ecc". (*EDB*)

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