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Rassegna stampa del 10 novembre 2011

 

GIORNALE DI SICILIA
 

PROVINCIA. Non ha percepito alcun compenso
 Scozzari «esperto», ha già lasciato l'incarico
L'avvocato Giuseppe Scozzari rinuncia all'incarico di esperto alla Provincia. Il legale del presidente Eugenio D'Orsi, nella vicenda che lo vede indagato dalla finanza per i reati di concussione e truffa, per sgomberare il campo da ogni dubbio, ha reiterato le dimissioni dalla carica di consulente esterno. «Ho segnalato - scrive l'avvocato Scozzari - quando ho assunto la sua difesa, giorno in cui (13/10/2011) ho rassegnato le mie dimissioni da Suo esperto, ma solo per ragioni di opportunità. Il giorno stesso che sono stato nominato suo difensore, mi sono preoccupato di rassegnare le dimissioni da esperto, e ciò non perché fossi incompatibile, ma perché la mia vita e la mia precedente carriera politica sono state sempre contraddistinte da assoluta chiarezza e coerenza dei comportamenti, ritenevo inopportuna la mia permanenza (durata solo 14 giorni) quale esperto, coerente con tutto ciò non ho richiesto né preteso alcun compenso peri pochi giorni di incarico. Confermo la mia disponibilità come ho fatto in passato a svolgere in via assolutamente gratuita la mia prestazione professionale». «L'avvocato Scozzari - aggiunge il presidente D'Orsi - ha collaborato quando richiesto anche gratuitamente godendo della mia assoluta stima professionale ed umana». (*PAPI*) PAOLO PICONE
 

AGRIGENTO. Abuso d'ufficio
A giudizio presidente della Provincia
Il Gip Stefano Zammuto, accogliendo la richiesta della Procura, ha disposto il giudizio immediato del presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi, per peculato concussione, abuso d'ufficio e truffa. L'inchiesta riguarda alcuni atti, tra cui la messa in dimora nella sua abitazione di 40 palme di proprietà dell'Ente, che, sostiene la Procura, erano invece destinate a spazi verdi pubblici, aiuole di scuole e al giardino botanico.
 

ALBERGHI. La cerimonia a Porto Empedocle
«Ospitalità Agrigento» Oggi consegna del premio
Sarà consegnato oggi il premio "Ospitalità Agrigento" istituito da Federalberghi Agrigento con il patrocinio della Provincia e il Comune di Porto Empedocle. Il premio sarà consegnato, nell'Hotel Villa Romana di Porto Empedocle alla struttura ricettiva che meglio si è distinta nel 2011 per qualità dei servizi ai turisti. L'evento - spiega una nota - si inquadra nel contesto di un incontro tra tutti gli operatori turistici, per discutere e confrontarsi sul tema della vendita del "prodotto Agrigento" e sulle tecniche di accoglienza del turista. Il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi e l'assessore Angelo Biondi consegneranno inoltre attestati di riconoscimento ad alcune strutture ricettive che si sono particolarmente distinte per qualità, investimenti e dinamicità. Queste le strutture ricettive premiate dalla Provincia di Agrigento: Villa Romana - P. Empedocle; La Foresteria - Menfi; Villa Athena - Agrigento; VerduraGolf & Resort - Sciacca; Sciaccamare - Sciacca; Pigna d'Oro - S. Stefano Quisquina; Baia d'Ulisse beach - Agrigento; Villa Giuliana - Licata; Martello - Lampedusa; Residence Gattopardo Vacanze - Palma di Montechiaro; Villaggio Albergo Serenusa - Licata. (CAGI)
 

CORTE COSTITUZIONALE. Il primo chiamato a scegliere entro 10 giorni è Federico dell'Mpa
 La Provincia o il seggio all'Ars: ultimatum per i doppi incarichi
Gerardo Marrone
CATANIA
Contro i doppi incarichi, stavolta dei deputati regionali, si «abbatte» un'altra sentenza della Corte Costituzionale. Ieri, infatti, è stata depositata la pronuncia di illegittimità per la legge votata dall'Ars nel 2009 con la quale si consentiva ai parlamentari siciliani, in caso di ricorso per incompatibilità, di attendere a lungo - sino «al passaggio in giudicato» del verdetto in sede civile - prima di optare tra Palazzo dei Normanni e la carica occupata in un ente locale. La questione di costituzionalità, comunque, era stata sollevata dalla prima sezione civile del Tribunale di Palermo nella «azione popolare» di un elettore contro il presidente della Provincia di Caltanissetta e deputato Mpa Pino Federico. Lui, adesso, dovrà decidere entro dieci giorni: «Sono molto combattuto, ma le sentenze sono fatte per essere rispettate - commenta l'esponente politico gelese -. Valuterò tenendo anche conto del fatto che esiste un disegno di legge per la soppressione delle Province e che per carenza di risorse, malgrado tutti i nostri risparmi, non ci è consentito di operare come vorremmo nei settori principali di nostra competenza, ovvero edilizia scolastica e viabilità. Nel doppio incarico, comunque, io ho finora fatto risparmiare il mio ente, perché non percepisco i 100 mila euro di stipendio dovuti al presidente». A differenza di Federico, invece, potrà almeno per ora restare in «doppia poltrona» il sindaco di Messina e deputato regionale Pdl, Giuseppe Buzzanca. Il suo legale, Marcello Scurria, sottolinea infatti come il dispositivo della Consulta» si applica tra le parti, che sono il presidente Federico e il ricorrente, mentre non interessa il mio cliente». Quando sarà promossa un'azione contro Buzzanca, si vedrà - conclude Scurria -. Per adesso, è stata rigettata in primo grado e in Appello un'azione tendente a dichiarano decaduto da sindaco. Eventualmente, invece, potrebbe esserne considerata ammissibile soltanto una relativa alla prima carica di parlamentare all'Ars». Altro sindaco-deputato è Giovanni Panepinto del Partito Democratico. Lui, però, è alla guida dell'amministrazione di Bivona, in provincia di Agrigento, che conta meno di 5 mila abitanti e, quindi, non rientra nella normativa sulle incompatibilità.
Al di là dei casi di applicazione, la sentenza di ieri rappresenta un ulteriore successo per l'avvocato messinese Antonio Catalioto che viene ormai considerato una sorta di «crociato» nella battaglia contro i doppi incarichi. Lui, ex assessore al Comune di Messina, ha infatti rappresentato dinanzi alla Corte le ragioni di chi ha chiesto la decadenza di Pino Federico dalla carica di deputato, ma Catalioto è stato anche il protagonista della battaglia legale che s'è recentemente conclusa con le dimissioni del sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, dal Senato. Nei mesi scorsi, infine, una sentenza della Cassazione aveva imposto la scelta tra Comune di Acicatena e Assemblea regionale a Raffaele Nicotra, che fa parte del gruppo Udc. Nicotra aveva, quindi, lasciato il Palazzo della sua cittadina. (*GEM*)
 

 
PROTESTA. Trecento giovani hanno partecipato alla manifestazione che si è conclusa con un incontro con il sindaco Botta
 A Menfi Scientifico senza l'aula magna
 Studenti in piazza e corteo n Municipio
Monta la protesta a Menfi da parte degli studenti delle scuole superiori, per una scuola migliore. Ieri mattina sono stati gli alunni del liceo scientifico "Fermi" a scendere in piazza. Hanno incontrato il sindaco, Michele Botta, per un confronto serrato, al quale hanno partecipato anche rappresentanti del Commerciale. Gaspare Ruggia della III B del "Fermi", lamenta che nella scuola "non c'è un posto dove potersi riunire perché non disponiamo dell'aula magna". Adriano Raia, del Commerciale: "Nella nostra scuola abbiamo porte che si aprono al contrario, vetrate che se si rompono e possono creare rischi per la nostra incolumità e, soprattutto, c'è una mancanza di aule che crea non pochi disagi". Ieri mattina i giovani si sono dati appuntamento, sotto una pioggia battente, in pizza Vittorio Emanuele. Alle 9,30 si è svolto l'atteso incontro con il sindaco che ha invitato una delegazione di studenti a salire nel suo ufficio per discutere con loro dei problemi lamentati e della possibilità che il Comune possa favorire soluzioni, tenendo conto, però, del fatto che la competenza per gli istituti superiori è della Provincia. "Ci vorrebbero cento milioni di euro per sistemare le scuole - dice il sindaco - ma con appena tre milioni disponibili noi dobbiamo provvedere a pagare gli impiegati e ad amministrare un intero territorio". Botta ne ha approfittato per ricordare gli interventi che, anche di recente, sono stati effettuati a Menfi per migliorare le condizioni di scuole elementari e medie. "Da parte nostra - dice il sindaco - qualcosa è stato fatto. Sono stati avviati lavori di ristrutturazione per la messa in sicurezza degli edifici - aggiunge il sindaco - ma per effettuare tutte le ristrutturazioni necessarie occorrerebbero risorse delle quali, attualmente, non si dispone". Circa trecento studenti hanno partecipato ieri alla manifestazione iniziata in piazza e poi proseguita con l'incontro, in municipio, con il sindaco, Michele Botta. Al gruppo si sono uniti anche quelli dell'istituto magistrale parificato che reclamano il finanziamento di progetti che potrebbero migliorare l'offerta formativa. Una scuola in fermento anche a Menfi, dunque, con ragazzi che si interessano delle condizioni degli istituti che frequentano, ma anche dei temi della politica scolastica a livello nazionale. Pure di questo si è parlato durante la manifestazione di ieri. Intanto, arrivano buone notizie per evitare l'accorpamento del liceo artistico «Bonachia» di Sciacca che non raggiunge il numero minimo previsto di cinquecento studenti. I consiglieri provinciali Ezio Di Prima e Stefano Girasole annunciano una delibera della giunta provinciale in questa direzione e c'è la disponibilità del Comune di Raffadali ad ospitare una sede distaccata della scuola e questo farebbe superare il numero di cinquecento alunni. Il consigliere provinciale Mario Lazzano ha invitato il presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, a «relazionare sulla situazione generale di tutti gli istituti superiori in una prossima seduta del Consiglio provinciale». (GP - PCA*)
 

TRIBUNALE. Salta l'udienza preliminare, si comincia direttamente col processo. Il presidente: «Dimostrerò la mia estraneità»
Truffa e peculato, inchiesta su D'Orsi
Il gp dispone il giudizio immediato
Gerlando Cardinale
Giudizio immediato per il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, travolto da un'inchiesta giudiziaria con le accuse di concussione, peculato, truffa e abuso di ufficio. L'esponente del Mpa, uno degli uomini politici più vicini al presidente della Regione Raffaele Lombardo, comparirà il 23 gennaio prossimo davanti ai giudici della prima sezione penale. Il gip Stefano Zammuto ha accolto la richiesta del procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e del sostituto Giacomo Forte che hanno coordinato l'inchiesta e ha ritenuto che ci siano tutti i requisiti dell'«evidenza della prova» che consente di saltare il passaggio dell'udienza preliminare e far partire direttamente il processo. Il suo collegio di difesa, composto dagli avvocati Daniela Posante, Giuseppe Scozzari e Gaetano Bruna, avrà adesso la possibilità di visionare e ritirare copia di tutti gli atti dell'inchiesta. Non solo il capo di imputazione (una cinquantina in tutto, riassunto in ventidue pagine) ma tutti i documenti:
eventuali intercettazioni, atti di indagine e testimonianze. D'Orsi era stato convocato lo scorso 19 ottobre nella sede della Guardia di Finanza per essere interrogato in qualità di indagato. In quella circostanza aveva scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Nell'inchiesta sono indagati altri tredici fra dirigenti e funzionari dell'ente che saranno processati a parte. L'attività di Procura e Guardia di Finanza ha raggruppato diversi filoni di indagine. Oltre a quello sulle spese di rappresentanza, secondo i pm rimborsati illegittimamente, vengono mosse molte altre contestazioni. Ben cinque ipotesi di reato ruotano attorno alla ristrutturazione della sua casa di Montaperto. Si tratta di due ipotesi di peculato e tre di concussione. Il primo episodio di peculato riguarderebbe l'indebito utilizzo dell'agronomo della Provincia al servizio dei giardino di casa. Il secondo è relativo al presunto utilizzo di quaranta palme, acquistate dall'ente per rinvigorire il verde delle scuole. Secondo la Procura, D'Orsi se ne sarebbe impossessato facendole mettere a dimora nella sua villa. D'Orsi, subito dopo l'avviso a comparire, dichiarò di averle ricevute in regalo precisando che le stesse avevano anche un costo particolarmente modesto. Le ipotesi di concussione sono relative a dei lavori svolti da ditte e professionisti che avevano rapporti con l'ente che D'Orsi non avrebbe pagato o avrebbe pagato a un costo inferiore. Altre accuse riguardano due rimborsi spese secondo i pm ottenuti grazie a ricevute false e una quarantina di ipotesi di abuso di ufficio per affidamenti diretti di appalti ritenuti illegittimi e pagamenti di prestazioni di varia natura senza trattativa privata. D'Orsi, ieri pomeriggio, dopo avere appreso la notizia, ha affidato il suo commento a una nota stampa: «Apprendo da fonti giornalistiche che il Gip avrebbe emesso il decreto di giudizio immediato nei miei confronti. Finalmente avrò l'occasione per dimostrare davanti a un giudice terzo la mia assoluta estraneità. Tengo a precisare - aggiunge D'Orsi - che sino a questo momento nessun provvedimento risulta notificato a me, né ai miei legali. Sono costretto ancora una volta ad assistere all'ennesimo massacro mediatico senza avere la possibilità di esporre le ragioni della mia difesa, considerato che ad oggi non conosco ancora le imputazioni definite dalla Procura». (*GECA*)
 

 

LA SICILIA
 

RISERVE NATURALI
Progetto «Il Verde e il Blue»
Si è concluso con un convegno a Palermo il progetto «Il Verde e il Blue:
Giovani per la Sostenibilità Ambientale», finanziato dall'Unione Province Italiane Azione Province Giovani 2010 e dal ministero della Gioventù, rivolto ai giovani per promuovere il rispetto e la tutela dell'ambiente e delle sue risorse, la cultura dello sviluppo sostenibile e di quello turistico con l'attivazione di punti di informazione per promuovere percorsi naturalistici Al progetto ha partecipato la Provincia Regionale di Agrigento quale partner delle Province di Palermo Messina e Trapani. Tutti i progetti puntavano anche a valorizzare alcune delle più belle riserve naturali della Sicilia, da Capo Gallo alla Foce del Belice, dall'isola dello Stagnone a Torre Salsa. E proprio sulla riserva di Torre Salsa di Siculiana, insieme alle Maccalube di Aragona e alle Grotte di Sant'Angelo Muxaro, è stato incentrato il progetto per la parte riguardante la Provincia di Agrigento, portato avanti in collaborazione con gli enti gestori Wwf e Legambiente e con la biglietetria del Parco Archeologico di Agrigento. I 12 universitari agrigentini selezionati per il progetto, attraverso la proiezione di un powerpoint, hanno esposto le caratteristiche delle tre riserve, oltre alle impressioni personali e alle potenzialità per la fruizione turistica sostenibile. Nel corso del convegno conclusivo, è stata presentata la brochure con i progetti delle 4 Province, e va ricordato che l'impegno dei giovani agrigentini aveva prodotto un pieghevole in 3 lingue sulle riserve e attivato, come richiesto dal bando, gli info point di informazione turistica nei territori delle tre riserve, nella sede dell'Urp della Provincia e nella biglietteria del Parco Archeologico Valle dei Templi.
DARIO BROCCIO
 

REGIONE. Ato Idrico, commissariata l'assemblea dei sindaci
L'assemblea dell'Ato idrico di Agrigento è stata commissariata. Il Dipartimento regionale dei rifiuti e delle acque ha nominato Giuseppe Taverna commissario ad acta per l'approvazione del piano operativo triennale di Girgenti Acque, del regolamento di utenza e delle nuove strutture tariffarie.
Il provvedimento, che a quanto sembra era stato nelle scorse settimane chiesto e sollecitato dal presidente dell'Ato idrico e della Provincia, Eugenio D'Orsi, giunge dopo che sono stati effettuati svariati tentativi di riunire l'assemblea (costituita dai sindaci dei Comuni della provincia), andati tutti a monte perché diversi amministratori, a seguito di diversità di vedute, campanilismi e chissà cos'altro, non si presentavano alle convocazioni facendo mancare il numero legale. Tra l'altro lo statuto dell'Ato richiede, per la validità delle sedute, maggioranze qualificate sia sotto il profilo della percentuale di quote possedute, sia sotto il profilo della presenza fisica dei sindaci interessati. Pertanto è assai difficile avere presenti un numero di sindaci tale da consentire l'effettuazione delle sedute, stante anche la scarsa sensibilità spesso dimostrata da alcuni amministratori in questo settore come in quello del servizio di igiene ambientale.
Si era venuto dunque a determinare uno stallo preoccupante che ha indotto la Regione siciliana a correre ai ripari per sbloccare la situazione. La mancata approvazione del piano, infatti, fino ad ora ha bloccato l'esecuzione di numerosi interventi e di numerose opere infrastrutturali sia nel campo della distribuzione dell'acqua che in quello delle reti fognarie e della depurazione. Ma non solo, la mancata approvazione della struttura tariffaria unica ha determinato una sperequazione tra gli utenti della stessa provincia: in alcuni comuni, come ad Agrigento, si paga di più ed in altri si paga di meno. Con le tariffe uniche si avrà un trattamento paritario per tutti e ad Agrigento le bollette dovrebbero subire una sostanziale riduzione.
Adesso il commissario dovrà insediarsi e subito dopo procedere all'approvazione di questi importantissimi strumenti che serviranno a migliorare ulteriormente e, si spera, rendere più equo il servizio che viene reso da Girgenti Acque.
SALVATORE FUCÀ
 

PROVINCIA. E' chiamato a rispondere di peculato, concussione, abuso d'ufficio e truffa
D'Orsi, giudizio immediato
DARIO BROCCIO
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, accogliendo la richiesta avanzata nei giorni scorsi dalla Procura della Repubblica, ha disposto il giudizio immediato nei confronti del presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, per i reati di peculato, concussione, abuso d'ufficio e truffa.
L'inchiesta riguarda alcuni atti compiuti dal presidente della Provincia. Tra questi la messa in dimora nella sua abitazione di 40 palme di proprietà dell'Ente, che, sostiene la Procura, sarebbero state invece destinate a spazi verdi pubblici, aiuole di scuole e al giardino botanico. Inoltre l'accusa - l'indagine è stata condotta dalla Guardia di finanza di Agrigento e coordinata dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto Giacomo Forte - contesta un'altra serie di presunti illeciti che vanno dall'uso del personale della Provincia e di ditte che avevano contratti con l'Ente per effettuare lavori sempre nella casa sua di Montaperto, alcuni incarichi affidati a professionisti esterni che secondo l'accusa sarebbero stati del tutto inutili perché si poteva utilizzare il personale interno, l'acquisto di beni di consumo, tra cui penne, agende ed altro comprati, secondo gli inquirenti, illegittimamente. Il giudice, «attesa l'evidenza della prova nei confronti dell'indagato»
che nell'interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere, ha fissato la prima udienza del processo davanti alla prima sezione penale del Tribunale di Agrigento, per il 23 gennaio 2012. In quella sede D'Orsi potrà optare per il giudizio ordinario o scegliere riti speciali (quest'ultima opzione è consentita proprio in caso di giudizio immediato). Il presidente della Provincia Regionale di Agrigento, che è difeso dagli avvocati Daniela Posante, Gaetano Bruna e Giuseppe Scozzari, si è sempre detto fiducioso dell'operato della magistratura, ma altrettanto sicuro che le sue condotte non abbiano nulla di penalmente rilevante. E per questa ragione ha annunciato che affronterà con serenità il processo nel corso del quale potrà dare ai giudici ampi chiarimenti su quanto gli viene contestato. Nei giorni scorsi D'Orsi, proprio perché sottoposto a indagine, aveva chiesto al prefetto di revocargli la scorta che gli era stata assegnata a seguito di minacce e attentati subiti.
 

IL SOLE 24 ORE
 

Consulta. Estensione «obbligata» per le incompatibilità
 Doppie poltrone in Sicilia
vietate anche in Provincia
Gianni Trovati
MILANO
I «deputati» (lì si chiamano così) dell'assemblea regionale siciliana non possono essere anche assessori o presidenti di Provincia, e le incompatibilità, che riguardano anche i componenti delle Giunte nei Comuni con più di 20mila abitanti, vanno rimosse «in termini ragionevolmente brevi» senza attendere che la sentenza passi in giudicato.
La Corte costituzionale torna sui doppi incarichi politici che proliferano in Sicilia (e non solo), e nella sentenza 294/2011 depositata ieri tira un'altra bordata a una vicenda regionale che può avere riflessi nazionali. La sentenza costituzionale nasce dal caso di Giuseppe Federico, dell'Mpa, che mentre sedeva da «deputato regionale» a Palermo ha vinto la corsa elettorale alla presidenza della Provincia di Siracusa. La seconda parte della sentenza, quella che accorcia i tempi entro i quali risolvere l'incompatibilità, obbliga a una scelta rapida anche Giuseppe Buzzanca, del Pdl, deputato regionale e sindaco di Messina, e due componenti della Giunta di Monreale (di Pdl e Udc). I risvolti nazionali, però, si incontrano nella riflessione giuridica della Corte, che offre nuovi argomenti alle Giunte per le elezioni di Camera e Senato per estendere anche ai presidenti di Provincia
l'incompatibilità fra il seggio parlamentare e quello locale. Il 21 ottobre, pronunciandosi al termine di un ricorso sollevato dallo stesso avvocato che ha patrocinato il contenzioso chiuso ieri dalla Consulta, i giudici delle leggi avevano stabilito che l'incompatibilità scatta per i parlamentari diventati sindaci durante il mandato. La sentenza non citava i presidenti di Provincia ma, spiega la Corte nella nuova pronuncia dedicata alle regole siciliane, le ragioni che impediscono la doppia poltrona con il Comune valgono «a posteriori» quando la seconda carica è in Provincia.
 

Grandangolo
 

Inchiesta Provincia: D'Orsi (MpA) mandato a giudizio
Scritto da Redazione
Il Giudice per le indagini preliminari Stefano Zammuto, accogliendo la richiesta della Procura, ha disposto il Giudizio immediato del presidente della provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi (Mpa), per peculato, concussione, abuso d'ufficio e truffa. Il Gip, ritenuta l'evidenza della prova  nei confronti dell'indagato che nell'interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere, ha fissato la prima udienza del processo davanti la prima sezione penale del Tribunale di Agrigento, per il 23 gennaio 2012.  D'Orsi e' difeso dagli avvocati Daniela Posante, Gaetano Bruna e Giuseppe Scozzari, quest'ultimo è stato consulente. ma si era già dimesso, della Provincia. Le ipotesi di reato a carico del presidente D'Orsi sono di truffa, peculato, concussione e abuso d'ufficio. Al centro dell'inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Agrigento (procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, sostituto Giacomo Forte) ci sarebbero alcuni atti compiuti dal presidente della Provincia di Agrigento. Tra questi la messa in dimora nella sua abitazione di circa 40 palme di proprietà dell'Ente, che, sostiene la Procura, erano invece destinate a spazi verdi pubblici, aiuole di scuole e al giardino botanico. Secondo la tesi dell'accusa, D'Orsi avrebbe fatto svolgere lavori in una sua proprietà senza pagarli, o pagandoli di meno, a imprese che avevano in esecuzione appalti con l'Ente e avrebbe usufruito di rimborsi spesa per pasti in realtà non sostenuti o non nell'interesse pubblico. Inoltre il presidente D'Orsi, sostiene la Procura, avrebbe conferito incarichi esterni per esigenze per le quali l'Ente avrebbe potuto fare fronte con proprio personale.
 

Inchiesta Provincia: l'altro troncone dell'indagine
Scritto da Redazione
C'è un altro troncone che riguarda la provincia regionale di Agrigento, e vede coinvolti dirigenti e funzionari dell'Ente, tutti a vario titolo accusati, insieme a D'Orsi di aver compiuto atti illeciti. Nel dettaglio, le accuse mosse a D'Orsi dalla Procura di Agrigento ed il Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza sono, peculato, concussione e truffa.  All'esame dell' inchiesta vi sono alcuni atti compiuti dal presidente D'Orsi, che, tra l'altro, avrebbe piantumato nella sua villa 40 palme acquistate dalla Provincia e che sarebbero state destinate a spazi di verde pubblico, aiuole di scuole e al giardino botanico. E per dirigere i lavori di piantumazione dei 40 esemplari di tipo "Washingtonia" si sarebbe avvalso di due dipendenti della Provincia utilizzandoli negli orari in cui avrebbe dovuto prestare servizio in altre mansioni. A lavorare a casa di D'Orsi sarebbero stati due dipendenti provinciali, l'agronomo Giovanni Alletto e l'architetto Vincenzo Buono, nominato direttore dei lavori e responsabile della sicurezza per le opere di ristrutturazione della proprietà del presidente. Il tutto gratuitamente, anche se l'architetto avrebbe emesso una fattura di 700 euro come acconto per un compenso mai percepito. E per concludere i lavori, il presidente D'Orsi si sarebbe servito di due imprese già impegnate in appalti con la Provincia, la "Consolida" di Gaspare Chianetta avrebbe compiuto lavori di scavo e di trasporto merce, e D'Orsi avrebbe ottenuto uno sconto del 30 per cento. E la "Manutencoop" avrebbe prestato gratuitamente opere di ristrutturazione del valore di oltre 10mila euro. Ed ancora, D'Orsi avrebbe conferito incarichi esterni per esigenze che l'Ente Provincia avrebbe potuto fronteggiare con proprio personale. Irregolari sarebbero anche gli affidamenti dei servizi alberghieri in occasione di alcuni spettacoli del cartellone della Provincia.  Gli altri indagati che avranno un iter giudiziario ordinario sono: Ignazio Gennaro, 53 anni;  Antonino Amato, 60 anni;  Paolo Muratore, 54 anni; Giuseppina Miccichè, 55 anni; Giuseppe Montana  Lampo,  58 anni;  Antonia Giglione, 53 anni;  Antonino Graci, 61 anni;  Gaetano Gucciardo,  59 anni;  Giuseppe Morreale, 59 anni;  Anna Capizzi 51 anni;  Bernardo Barone,  58 anni e  Stefano Mammo Zagarella, 53 anni, Piero Hamel, 55 anni.
 

D'Orsi: "Finalmente potrò dimostrare la mia assoluta innocenza"
Scritto da Redazione
Con riferimento alle notizie di fonti giornalistiche apprese nel corso del pomeriggio riguardanti la presunta emissione del decreto di giudizio immediato ad opera del Gip presso il Tribunale di Agrigento, il Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Apprendo solo da fonti giornalistiche che il Gip presso il Tribunale di Agrigento avrebbe emesso il decreto di giudizio immediato nei miei confronti.  Il giudizio immediato se realmente disposto dal Gip costituirà finalmente l'occasione per dimostrare d'innanzi ad un giudice terzo la mia assoluta estraneità ai fatti contestatimi. Tengo a precisare che sino a questo momento nessun provvedimento risulta notificato a me, né ai miei legali. Sono costretto ancora una volta ad assistere all'ennesimo massacro mediatico senza avere la possibilità di esporre le ragioni della mia difesa, considerato che ad oggi non conosco ancora le imputazioni definite dalla Procura."
 

Agrigentonotizie
 

Inchiesta Provincia
Eugenio D'Orsi a giudizio immediato in Tribunale   
In accoglienza della richiesta della Procura, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento ha disposto il giudizio immediato del presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, per peculato, concussione, abuso d'ufficio e truffa. La prima udienza del processo è fissata per il 23 gennaio 2012.
Secondo l'accusa il presidente della Provincia avrebbe fatto svolgere alcuni lavori nella sua proprietà a operai di ditte che avevano in esecuzione appalti con l'Ente, avrebbe fatto piantumare nel suo giardino 40 paleme destinate ai giardini pubblici e avrebbe usufruito di rimborsi spese illegittimamente. D'Orsi, sempre secondo la Procura, avrebbe conferito incarichi esterni per esigenze per le quali l'Ente avrebbe potuto fare fronte con proprio personale.
 

LA REAZIONE
D'Orsi: "Così potrò dimostrare la mia innocenza"  
Con riferimento alle notizie di fonti giornalistiche riguardanti la presunta emissione del decreto di giudizio immediato ad opera del Gip presso il Tribunale di Agrigento, il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi ha dichiarato: "Apprendo solo da fonti giornalistiche che il Gip presso il Tribunale di Agrigento avrebbe emesso il decreto di giudizio immediato nei miei confronti. Il giudizio immediato, se realmente disposto dal Gip, costituirà finalmente l'occasione per dimostrare d'innanzi ad un giudice terzo la mia assoluta estraneità ai fatti contestatimi. Tengo a precisare che sino a questo momento nessun provvedimento risulta notificato a me, né ai miei legali. Sono costretto ancora una volta ad assistere all'ennesimo massacro mediatico senza avere la possibilità di esporre le ragioni della mia difesa, considerato che ad oggi non conosco ancora le imputazioni definite dalla Procura".
 

La Provincia consegna il premio "Ospitalià Agrigento"  
E' in programma domani 10 novembre alle 16, nell'hotel Villa Romana di Porto Empedocle, la consegna del premio "Ospitalità Agrigento", iniziativa di Federalberghi Agrigento patrocinata da Provincia regionale di Agrigento, Comune di Porto Empedocle e con la collaborazione dell'hotel Villa Romana. Il premio sarà consegnato alla struttura ricettiva che meglio si è distinta nel 2011 per qualità dei servizi.
L'evento si inquadra nel contesto di un incontro tra tutti gli operatori turistici, per discutere e confrontarsi sul tema della vendita del "prodotto Agrigento" e sulle tecniche di accoglienza del turista. In questa occasione, il presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi e l'assessore Angelo Biondi consegneranno attestati di riconoscimento a alcune strutture ricettive che si sono particolarmente distinte per qualità, investimenti e dinamicità.
"Approfitteremo di questo importante palcoscenico - dice l'assessore provinciale al Turismo, Angelo Biondi - per un primo momento di riconoscimento a queste strutture. Un riconoscimento che ci riserviamo di estendere ad altre strutture in grado di contribuire, con la qualità del servizio offerto, all'incremento delle presenze turistiche e al rafforzamento dell'immagine del nostro territorio". La Provincia, in questa occasione, consegnerà anche i riconoscimenti ai due chef Pino Cuttaia del ristorante "La Madia" e Giuseppe Bonsignore del ristorante "Oste e Sacrestano", entrambi di Licata.
Le strutture premiate dalla Provincia sono: Villa Romana (Porto Empedocle), La Foresteria (Menfi), Villa Athena (Agrigento), Verdura Golf & Resort (Sciacca), Sciaccamare (Sciacca), Pigna d'Oro (Santo Stefano Quisquina), Baia d'Ulisse beach (Agrigento), Villa Giuliana (Licata), Martello (Lampedusa), Residence Gattopardo Vacanze (Palma di Montechiaro), Villaggio Albergo Serenusa (Licata).
 

Infoagrigento
 

Concluso a Palermo il progetto "il verde ed il blu" 
Si è concluso con un convegno nella sala dell'Hotel Astoria a Palermo il progetto "Il Verde e il Blue: Giovani per la Sostenibilità Ambientale" finanziato dall'Unione Province Italiane - Azione Province Giovani 2010 e dal Ministero della Gioventù, rivolto ai giovani per promuovere il rispetto e la tutela dell'ambiente e delle sue risorse, la cultura dello sviluppo sostenibile e di quello turistico con l'attivazione di punti di informazione per promuovere percorsi naturalistici. Al progetto ha partecipato la Provincia Regionale di Agrigento quale partner delle Province Regionali di Palermo (capofila del progetto), Messina e Trapani. Al convegno hanno preso parte i Presidenti di due delle quattro Province siciliane coinvolte nel progetto, e cioè Eugenio D'Orsi (Agrigento) e Giovanni Avanti (Palermo), e i dirigenti delle Province. Tutti i progetti puntavano anche a valorizzare alcune delle più belle riserve naturali della Sicilia, da Capo Gallo alla Foce del Belice, dall'Isola dello Stagnone a Torre Salsa. E proprio sulla riserva di Torre Salsa di Siculiana, insieme alle Maccalube di Aragona e alle Grotte di Sant'Angelo Muxaro, è stato incentrato il progetto per la parte riguardante la Provincia di Agrigento, portato avanti in collaborazione con gli enti gestori WWF e Legambiente e con la biglieteria del Parco Archeologico di Agrigento. I dodici universitari agrigentini selezionati per il progetto, attraverso la proiezione di un powerpoint, hanno esposto le caratteristiche delle tre riserve, oltre alle impressioni personali e alle potenzialità per la fruizione turistica sostenibile.
Nel corso del convegno conclusivo, è stata presentata la brochure con i progetti delle quattro Province, e va ricordato che l'impegno dei giovani agrigentini aveva prodotto un pieghevole in tre lingue sulle riserve e attivato, come richiesto dal bando, gli info point di informazione turistica nei territori delle tre riserve, nella sede dell'URP della Provincia e nella biglietteria del Parco Archeologico Valle dei Templi. I ragazzi sono stati accompagnati a Palermo dal Direttore del Settore Ambiente ing. Barone, dallla referente dott.ssa Anna Capizzi, responsabile del Laboratorio Ambientale del Settore Ambiente e Territorio, e da alcuni tutor.
"Un'esperienza formativa di indubbia valenza culturale che ha coniugato l'informazione sulle zone più belle e non sempre conosciute del nostro territorio con la tutela e la fruzione turistica controllata - ha detto il Presidente D'Orsi - Sono soddisfatto del percorso e della conclusione del progetto, in linea con il nostro impegno per tutela delle aree protette agrigentine
 

Perlacittà
 

Gip - Giudizio immediato per D'Orsi
di Redazione
Il Giudice per le indagini preliminari Stefano Zammuto, accogliendo la richiesta della Procura, ha disposto il Giudizio immediato per peculato, concussione, abuso d'ufficio e truffa. Il Gip  ha fissato la prima udienza del processo davanti la prima sezione penale del Tribunale di Agrigento, per il 23 gennaio  del prossimo anno.  D'Orsi e' difeso dagli avvocati Daniela Posante, Gaetano Bruna e Giuseppe Scozzari.
Gli organi inquirenti hanno indagato su alcuni atti compiuti da D'Orsi, come le 40 palme di proprietà della Provincia, destinate a spazi verdi pubblici, che invece sarebbero finite nella proprietà del presidente. D'Orsi avrebbe fatto svolgere lavori in una sua abitazione a imprese che avevano appalti con l'Ente senza pagarli o a costi inferiori all'importo reale. Nel mirino dell'accusa anche il conferimento di alcuni incarichi esterni - per esigenze per le quali l'Ente avrebbe potuto fare a meno  - nonché l'acquisto di penne di lusso, ospitalità in alberghi; oggetti di cartolibreria; rinfreschi, pranzi e cene.
 "Apprendo solo da fonti giornalistiche - afferma in una nota il presidente D'Orsi - che il Gip presso il Tribunale di Agrigento avrebbe emesso il decreto di giudizio immediato nei miei confronti.
Il giudizio immediato se realmente disposto dal Gip costituirà finalmente l'occasione per dimostrare d'innanzi ad un Giudice terzo la mia assoluta estraneità ai fatti contestatimi.
Tengo a precisare che sino a questo momento nessun provvedimento risulta notificato a me, né ai miei legali.
Sono costretto ancora una volta ad assistere all'ennesimo massacro mediatico senza avere la possibilità di esporre le ragioni della mia difesa, considerato che ad oggi non conosco ancora le imputazioni definite dalla Procura."
 

Concluso il progetto "Il Verde e il Blue: Giovani per la Sostenibilità Ambientale"
di Redazione
Si è concluso con un convegno nella sala dell'Hotel Astoria a Palermo il progetto "Il Verde e il Blue: Giovani per la Sostenibilità Ambientale" finanziato dall'Unione Province Italiane - Azione Province Giovani 2010 e dal Ministero della Gioventù, rivolto ai giovani per promuovere il rispetto e la tutela dell'ambiente e delle sue risorse, la cultura dello sviluppo sostenibile e di quello turistico con l'attivazione di punti di informazione per promuovere percorsi naturalistici.
Al progetto ha partecipato la Provincia Regionale di Agrigento quale partner delle Province Regionali di Palermo (capofila del progetto), Messina e Trapani. Al convegno hanno preso parte i Presidenti di due delle quattro Province siciliane coinvolte nel progetto, e cioè Eugenio D'Orsi (Agrigento) e Giovanni Avanti (Palermo), e i dirigenti delle Province. Tutti i progetti puntavano anche a valorizzare alcune delle più belle riserve naturali della Sicilia, da Capo Gallo alla Foce del Belice, dall'Isola dello Stagnone a Torre Salsa. E proprio sulla riserva di Torre Salsa di Siculiana, insieme alle Maccalube di Aragona e alle Grotte di Sant'Angelo Muxaro, è stato incentrato il progetto per la parte riguardante la Provincia di Agrigento, portato avanti in collaborazione con gli enti gestori WWF e Legambiente e con la biglietetria del Parco Archeologico di Agrigento.
I dodici universitari agrigentini selezionati per il progetto, attraverso la proiezione di un powerpoint, hanno esposto le caratteristiche delle tre riserve, oltre alle impressioni personali e alle potenzialità per la fruizione turistica sostenibile.
Nel corso del convegno conclusivo, è stata presentata la brochure con i progetti delle quattro Province, e va ricordato che l'impegno dei giovani agrigentini aveva prodotto un pieghevole in tre lingue sulle riserve e attivato, come richiesto dal bando, gli info point di informazione turistica nei territori delle tre riserve, nella sede dell'URP della Provincia e nella biglietteria del Parco Archeologico Valle dei Templi. I ragazzi sono stati accompagnati a Palermo dal Direttore del Settore Ambiente ing. Barone, dalla referente dott.ssa Anna Capizzi, responsabile del Laboratorio Ambientale del Settore Ambiente e Territorio, e da alcuni tutor.
"Un'esperienza formativa di indubbia valenza culturale che ha coniugato l'informazione sulle zone più belle e non sempre conosciute del nostro territorio con la tutela e la fruizione turistica controllata - ha detto il Presidente D'Orsi - Sono soddisfatto del percorso e della conclusione del progetto, in linea con il nostro impegno per tutela delle aree protette agrigentine".

 
Sicilia24h
 

Provincia, Gip: Giudizio immediato per D'Orsi. "Finalmente potrò dimostrare mia innocenza"
Si fa sempre più delicata la posizione del presidente della provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi del Movimento per l'Autonomia. Il Giudice per le indagini preliminari Stefano Zammuto, accogliendo la richiesta della Procura, ha disposto il Giudizio immediato per peculato, concussione, abuso d'ufficio e truffa. Il Gip  ha fissato la prima udienza del processo davanti la prima sezione penale del Tribunale di Agrigento, per il 23 gennaio  del prossimo anno.  D'Orsi e' difeso dagli avvocati Daniela Posante, Gaetano Bruna e Giuseppe Scozzari. Le ipotesi di reato a carico del presidente D'Orsi sono di truffa, peculato, concussione e abuso d'ufficio.
Sotto la lente di ingrandimento degli organi inquirenti - come si ricorderà - sono  finiti alcuni atti compiuti da D'Orsi. Tra questi la sistemazione di 40 palme di proprietà della Provincia, destinate a spazi verdi pubblici, che invece sarebbero state piantate nell'abitazione del presidente. Gli inquirenti sostengono che il presidente della provincia avrebbe fatto svolgere lavori in una sua abitazione a imprese che avevano appalti con l'Ente senza pagarli o a costi inferiori all'importo reale. Nel mirino dell'accusa anche il conferimento di alcuni incarichi esterni - per esigenze per le quali l'Ente avrebbe potuto fare a meno  - nonché l'acquisto di penne di lusso, ospitalità in alberghi; oggetti di cartolibreria; rinfreschi, pranzi e cene.
 "Apprendo solo da fonti giornalistiche - afferma in una nota il presidente D'Orsi - che il GIP presso il Tribunale di Agrigento avrebbe emesso il decreto di giudizio immediato nei miei confronti.
Il giudizio immediato se realmente disposto dal GIP costituirà finalmente l'occasione per dimostrare d'innanzi ad un GIUDICE TERZO la mia assoluta estraneità ai fatti contestatimi.
Tengo a precisare che sino a questo momento nessun provvedimento risulta notificato a me, né ai miei legali.
Sono costretto ancora una volta ad assistere all'ennesimo massacro mediatico senza avere la possibilità di esporre le ragioni della mia difesa, considerato che ad oggi non conosco ancora le imputazioni definite dalla Procura."
 

"Premio "Ospitalità Agrigento", Provincia consegna riconoscimenti a strutture alberghiere
E' in programma domani 10 novembre alle ore 16.00 nell'Hotel Villa Romana di Porto Empedocle  la consegna del premio "Ospitalità Agrigento", iniziativa di Federalberghi Agrigento patrocinata da Provincia Regionale di Agrigento, Comune di Porto Empedocle e con la collaborazione dell'Hotel Villa Romana. Il premio sarà consegnato alla struttura ricettiva che meglio si è distinta nel 2011 per qualità dei servizi. L'evento si inquadra nel contesto di un  incontro tra tutti gli operatori turistici, per discutere e confrontarsi sul tema della vendita del "prodotto Agrigento" e sulle tecniche di accoglienza del turista. In questa occasione, il Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi e l'Assessore Angelo Biondi consegneranno attestati di riconoscimento ad alcune strutture ricettive che si sono particolarmente distinte per qualità, investimenti e dinamicità.
"Approfitteremo di questo importante palcoscenico - dice l'Assessore Provinciale al Turismo Angelo Biondi - per un primo momento di riconoscimento a queste strutture. Un riconoscimento che ci riserviamo di estendere ad altre strutture in grado di contribuire, con la qualità del servizio offerto, all'incremento delle presenze turistiche e al rafforzamento dell'immagine del nostro territorio". La Provincia, in questa occasione, consegnerà anche i riconoscimenti ai due chef Pino Cuttaia del ristorante "La Madia" e Giuseppe Bonsignore del ristorante "Oste e Sacrestano", entrambi di Licata.
Queste le strutture premiate dalla Provincia Regionale:
Villa Romana - P. Empedocle
La Foresteria - Menfi
Villa Athena - Agrigento
Verdura Golf & Resort - Sciacca
Sciaccamare - Sciacca
Pigna d'Oro - S. Stefano Quisquina
Baia d'Ulisse beach - Agrigento
Villa Giuliana - Licata
Martello - Lampedusa
Residence Gattopardo Vacanze - Palma di Montechiaro
Villaggio Albergo Serenusa - Licata
 

Lavalledeitempli
 

DECRETO DI GIUDIZIO IMMEDIATO - DICHIARAZIONE DI D'ORSI
Agrigento - Con riferimento alle notizie di fonti giornalistiche apprese nel corso del pomeriggio riguardanti la presunta emissione del decreto di giudizio immediato ad opera del GIP presso il Tribunale di Agrigento, il Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi ha rilasciato la seguente dichiarazione:
"Apprendo solo da fonti giornalistiche che il GIP presso il Tribunale di Agrigento avrebbe emesso il decreto di giudizio immediato nei miei confronti.
Il giudizio immediato se realmente disposto dal GIP costituirà finalmente l'occasione per dimostrare d'innanzi ad un GIUDICE TERZO la mia assoluta estraneità ai fatti contestatimi.
Tengo a precisare che sino a questo momento nessun provvedimento risulta notificato a me, né ai miei legali.
Sono costretto ancora una volta ad assistere all'ennesimo massacro mediatico senza avere la possibilità di esporre le ragioni della mia difesa, considerato che ad oggi non conosco ancora le imputazioni definite dalla Procura." 
 


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