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Rassegna stampa del 15 novembre 2011

 

GIORNALE DI SICILIA
 

I NODI DELLA REGIONE
IL PROVVEDIMENTO PER LAVORATORI DELLA PROTEZIONE CIVILE, DEGLI ASSESSORATI AL TERRITORIO E AI RIFIUTI
Precari, pronte altre 750 assunzioni
Lombardo porta il piano in giunta
Sul fronte politico continua il gelo tra il presidente e la Borsellino, Lupo tenta di mediare
Palermo
Probabilmente scatterà prima una piccola proroga e poi la vera e propria stabilizzazione. Ma quella che è arrivata ieri notte sul tavolo della giunta è una manovra che complessivamente vale 750 posti alla Regione. Lombardo l'ha annunciata ai sindacati nel pomeriggio e poi il caso è arrivato sul tavolo del governo con una relazione messa a punto dall'assessore alla Funzione pubblica, Caterina Chinnici e dal capo del Personale Giovanni Bologna.
Il caso è quello dei precari della Protezione civile, dell'assessorato al territorio (si occupano dei piani di dissesto idrogeologico) e dall'assessorato alle Acque e ai rifiuti: in tutto 740 persone in scadenza di contratto a fine anno e in agitazione da mesi perché sono gli ultimi di un bacino che la Regione ha ormai portato a tempo indeterminato negli organici.
E allora ecco la soluzione. È Claudio Barone, leader della Uil, a raccontare ciò che Lombardo ha illustrato ai sindacati: "Il presidente ci ha assicurato una proroga dei contratto di lavoro per questi 750 precari. Il prossimo passo, ha assicurato il presidente, sarà quello di attivare le procedure di stabilizzazione entro il 2012". Angelo Fullone e Paolo Montera della Cisl Fp aggiungono che "il governo si è anche impegnato a incontrarci settimanalmente per seguire passo dopo passo l'iter". Solo la Cgil si è mostra scettica: "L'incontro è stato interlocutorio - è la posizione di Enio Abbinanti. Attendiamo di conoscere gli esiti della riunione di giunta e intanto manteniamo lo stato di agitazione".
La Cgil segnala che la stabilizzazione sarebbe stata in realtà già prevista da una legge dell'anno scorso ma poi non è stata messa in atto. In effetti la giunta proprio da questa norma ha iniziato la sua analisi: "Cercheremo una soluzione" ha assicurato Lombardo. E la soluzione, come anticipa Giovanni Bologna, può essere proprio il varo di una norma all'Ars che indichi tempi e risorse per procedere da qui a qualche mese all'assegnazione del posto fisso e nell'attesa preveda la proroga dei vecchi contratti. L'emergenza precari ha un po' distratto Lombardo dal dibattito
Politico. Il presidente in mattinata ha continuato il suo pressing su Rita Borsellino. Alla candidata a sindaco di Palermo del Pd il presidente chiede di chiudere un'intesa col terzo polo. Ma ieri la Borsellino ha dato un altro segnale negativo: al convegno di Confindustria sul piano di rilancio della città, non si è nemmeno avvicinato a parlare con Lombardo. I due, seppure a pochi metri, rimasti distanti. Malgrado il segretario del Pd, Giuseppe Lupo, riveli che "qualche passo per l'avvio di un dialogo con Lombardo, la Borsellino lo ha fatto". Anche per questo motivo Lupo, che a giorni dovrebbe avere un incontro con Lombardo sulle alleanze, non vede all'orizzonte spaccature nel Pd.
Va detto però che ancora una volta il capogruppo del Pd, Antonello Cracolici, ha detto che senza un accordo con l'Mpa non sosterrà la Borsellino. Cracolici attende di conoscere il nome del candidato del terzo polo ma già precisa che "se si costruisce una candidatura in grado di unire un fronte largo, non sarà una candidatura solo del terzo polo. Il problema non è sostenere un candidalo del terzo polo ma sopportare un candidato che unisca la coalizione". Ma, pur avendo in rampa di lancio Gaetano Armao, Caterina Chinnici e Giosuè Marino, Lombardo ieri ha preso tempo: "La prudenza deve prevalere. Nel Pd l'argomento non è ancora definito". GIA.PI.
 

LA SICILIA
 

Vincenzo Calarca nuovo presidente della Consulta studentesca
Tempo di cambiamenti al vertice per la consulta provinciale studentesca. Nella tarda mattinata di ieri, nei locali dell'Ufficio X Ambito territoriale per la Provincia di Agrigento, a seguito di un incontro-dibattito parecchio animato da interventi di giovani studenti candidati, è stato eletto il Presidente dell'organo. Fumata bianca per Vincenzo Calarca, del liceo classico "Luigi Pirandello" di Bivona. Un'elezione avvenuta tra non poche contestazioni, e quindi non condivisa proprio da tutti, Al neo presidente è affidata la nomina del vicepresidente e del segretario. Poi, segue il rinnovo dei componenti della giunta esecutiva della consulta. Una giornata faticosa, l'ha definita Stefania Ierna, docente referente della consulta, per via del mancato accordo tra i giovani per eleggere il proprio rappresentante di quella che deve costituire un luogo di coordinamento e promozione delle iniziative studentesche e di collaborazione con l'amministrazione scolastica. "Molto spesso, si pensa che essere eletto presidente significhi guidare la consulta da soli. In realtà, bisogna portare avanti le politiche scolastiche, occuparsi del rispetto delle regole, farsi carico delle problematiche sorte nel corso dell'anno", ha spiegato la docente. L'augurio della Ierna è che la consulta lavori in sinergia con le varie commissioni e possa raccordarsi con gli Enti e le Istituzioni del territorio. La consulta provinciale studentesca è un organismo previsto dalle note ministeriali; è composta da tutti i rappresentanti degli istituti secondari, statali e paritari, della provincia di Agrigento. Nella riunione di ieri è stato sottolineato come la scuola richieda alle giovani generazioni una partecipazione sempre più consapevole, responsabile e attiva, quale momento fondamentale del legame tra scuola e società civile. In questo senso s'inquadra il ruolo e l'attività della Consulta provinciale studentesca.
CHIARA MANGIONE
 

 

IL SOLE 24 ORE
 

Chance sconti per chi assume
Tra i primi interventi bonus contributivo sul lavoro e nuovo fisco sugli immobili
Marco Mobili
Marco Rogari
ROMA
Piano anti-evasione a vasto raggio, riduzione delle Province e degli uffici periferici dei ministeri, taglio di enti e organismi inutili. E, se possibile, riduzione dei contributi per favorire l'assunzione dei giovani. Non compaiono solo la patrimoniale, l'Ici, le pensioni e le liberalizzazioni nel menù dei possibili interventi dal quale conta di attingere il premier in pectore, Mario Monti, nel momento in cui scioglierà la riserva. Il programma è in parte pronto, ma non nei dettagli ha detto ieri sera il senatore a vita. Che per il momento non dà indicazioni sui tempi del varo di una nuova manovra aggiuntiva da 24-25 miliardi.
Al di là delle misure che alla fine saranno scelte, le coordinate della rotta su cui intende muoversi Monti sono già definite: rigore, equità e crescita. Ci saranno sicuramente dei sacrifici da fare, come hanno detto ieri alcune delle delegazioni politiche uscendo dai colloqui con il premier in pectore, ma l'obiettivo è ripartirli equamente. Il compito di Monti non si presenta facile. Anche perché dovrà fare necessariamente i conti con alcuni passaggi già ipotecati dall'esecutivo Berlusconi nel rispondere al pressing di Bruxelles, come ad esempio il varo di tre collegati già previsti per completare le ultime manovre: infrastrutture; liberalizzazioni e privatizzazioni; interventi in favore del Sud. Senza considerare poi tutta la partita sul federalismo, dagli esiti imprevedibili anche in considerazione delle misure che potrebbero essere adottate le prossime settimane, Ici in testa.
La casa potrebbe essere il punto di congiunzione tra il passato e il futuro governo. All'Economia, infatti, già dalla scorsa manovra di ferragosto hanno studiato un possibile adeguamento della percentuale di rivalutazione delle rendite catastali ferma al lontano 1996. Ipotesi di lavoro, questa, che potrebbe tornare utile anche al nuovo esecutivo nel caso in cui volesse trovare forme sostitutive al taglio lineare delle tax expertditures previsto per il 2012(4 miliardi di euro).
C'è poi il capitolo patrimoniale, dove si è registrata una convergenza almeno su una sua introduzione in via strutturale e non in forma una tantum. Tutti i sostenitori del prelievo sui patrimoni concordano, inoltre, sulla necessità di destinarne gli incassi alla riduzione della pressione fiscale e contributiva su lavoratori e imprese.
Su quest'ultimo versante Monti potrebbe valutare tra diverse ipotesi già sul tappeto, che spaziano da un intervento diretto per rendere ancora più flessibile il mercato del lavoro fino a una decontribuzione parziale vera e propria da adottare in favore dei neo-assunti.
La lotta all'evasione non potrà mancare nel programma del nuovo governo e tra le proposte su cui si sta registrando il più ampio consenso spicca la stretta sulla tracciabilità dei pagamenti. Se poi la bussola, come sembra, resterà quella degli impegni assunti con la lettera inviata a Bruxelles e i chiarimenti spediti dal ministro uscente Giulio Tremonti al commissario Ue agli affari economici, OllyRehn, l'Italia scommetterà sulla compliance e in particolare sul redditometro, citato espressamente nella risposta italiana. Uno dei terreni strategici su cui si muoverà il nuovo esecutivo è quello delle liberalizzazioni, che dovrebbero essere accelerate sul versante delle professioni ma anche su quello dei servizi pubblici locali.
Quanto alle pensioni, un intervento, viste anche le continue sollecitazioni di Bruxelles, è da considerare praticamente certo. Tra le opzioni sul tavolo, c'è anzitutto l'adozione del metodo contributivo, nella forma pro rata, per tutti i lavoratori, che è stato rilanciato ieri anche dalla Corte dei conti. Altre due i possibili interventi ai quali potrebbe ricorrere il prossimo esecutivo: la stretta sui trattamenti di anzianità e l'accelerazione del percorso per alzare la soglia di vecchiaia a 67 anni, che potrebbe essere anticipata dal 2026 al 2020 per uomini e donne.
 

Legge di stabilità. L'apertura alle nuove forme di esercizio della professione pone una serie di problemi inediti
Società al test della convenienza
Le «semplici» affini agli studi associati - Le Spa adatte per realtà complesse
Angelo Busani
Dalla possibilità che i professionisti avranno, dal 1° gennaio 2012, di organizzare la loro attività sotto una qualsiasi forma societaria (e cioè indifferentemente come società di persone, società di capitali o società cooperative), come previsto dalla legge di stabilità 183/2011, deriva il tema della scelta del tipo sociale più adatto al caso specifico della società professionale. E la risposta, inevitabilmente, discende da una combinazione che occorre effettuare tra le caratteristiche delle diverse forme societarie e le peculiarità che debbono presentare le società professionali.
Tutto il discorso andrebbe poi filtrato attraverso la normativa fiscale applicabile, ma qui diamo per scontato che sia consentito a tutte le società professionali, anche se organizzate nella forma della società "commerciale" (e cioè come snc, sas, srl, spa, sapa e cooperative), di determinare il proprio reddito secondo le regole del reddito di lavoro autonomo e quindi con il principio di cassa: e cioè applicando quanto il fisco ha già detto per le "società tra avvocati", disciplinate come società in nome collettivo, e quindi come società "commerciali", dalla loro legge istitutiva (il Dlgs 96/2001), il cui reddito è stato qualificato come reddito di lavoro autonomo dalla risoluzione n. 118 del 28 maggio 2003 delle Entrate. Non c'è ragione di ritenere che il fisco cambi orientamento sul punto in quanto, se così non fosse, si determinerebbe un'inevitabile concorrenza tra studi associati e società semplici da un lato, e tutte le restanti società, che sarebbero invece costrette a determinare il loro reddito con le regole del reddito d'impresa.
La società semplice
La società semplice è quella che presenta la maggiore affinità con gli studi professionali associati: anzi, quando c'è stato da decidere quali fossero le regole applicabili ai rapporti tra professionisti associati che non fossero disciplinati dal contratto di associazione professionale, spesso la decisione dei giudici è stata applicare agli studi associati proprio le regole della società semplice.
La società semplice, rispetto alla società in nome collettivo (che ha una normativa pressoché identica a quella della società semplice), è preferibile per gestire lo scottante tema della responsabilità dei soci in ordine alle obbligazioni che fanno capo alla società (contrattuali ed extracontrattuali). È vero che se un socio di società di persone combina un guaio a un cliente, la società ne risponde, ma ha rivalsa sul socio maldestro: tuttavia se costui e la società sono incapienti (o titolari di un patrimonio che solo in parte copra il valore del debito) la conseguenza è che il creditore può soddisfarsi integralmente sul patrimonio di ciascuno degli altri soci illimitatamente responsabili. Ebbene, l'articolo 2267 del Codice civile riporta la regola per la quale delle obbligazioni sociali della società semplice rispondono, oltre che il patrimonio sociale, anche i soci che hanno agito in nome e per conto della società, personalmente e solidalmente tra loro; e che, salvo patto contrario (portato beninteso a conoscenza dei terzi con mezzi idonei) sono gravati da questa responsabilità anche gli altri soci (cioè quelli che non hanno agito in nome e per conto della società). Questa possibile limitazione di responsabilità non è tuttavia prevista dalla disciplina della snc: l'articolo 2291 del codice civile sancisce infatti la responsabilità illimitata di tutti i soci e afferma che l'eventuale patto contrario ha validità meramente interna, e cioè nei rapporti tra i soci, e quindi non è opponibile ai terzi.
Società in accomandita
Nell'ambito delle società di persone resta poi la società in accomandita semplice, la cui nota caratteristica è di avere una categoria di soci (gli accomandatari) che amministra la società e che risponde illimitatamente delle obbligazioni sociali, e un'altra categoria di soci che non risponde dei debiti della società e che però non può amministrarla.
Le società di capitali
Tra le società di capitali - i cui soci, tranne gli accomandatari della Sapa, non rispondono delle obbligazioni della società - la forma più usata (più flessibile, meno strutturata e quindi meno costosa) è la società a responsabilità limitata. Rispetto alla Spa, la Srl ha il vantaggio di essere organizzata in modo da conferire al singolo socio un ruolo preminente nella gestione, quando invece il socio della Spa partecipa alla vita sociale in pratica solo in occasione dell'assemblea di bilancio. Sono quindi compatibili con la Srl norme statutarie che, ad esempio, introducano un principio unanimistico nella adozione delle decisioni sociali (sia a livello di soci che di organo amministrativo) oppure che attribuiscano particolari diritti al singolo socio, come diritti di veto, o di nomina. La Spa si presenta, quindi, come una forma idonea per gli studi di maggiore entità, nei quali occorre la presenza di organi di controllo e di gestione, vi è la necessità di una robusta dotazione patrimoniale e c'è da gestire un frequente andirivieni dei soci.
C'è, infine, anche la possibilità di scegliere la forma societaria cooperativa, se si intende puntare sul principio basilare della cooperazione e cioè attribuire ai soci un voto ciascuno.
 

Agrigentoweb
 

DALLA PROVINCIA | Al via i lavori di restauro della "Alleanza della Provincia"
 Share L'allegoria della "Alleanza delle Province", l'affresco che capeggia sulla volta dell'Aula Consiliare "Giglia" della Provincia Regionale di Agrigento, presto tornerà al suo originale splendore. In questi giorni,infatti, una equipe di restauratori sta lavorando sull'affresco del soffitto, frutto della scuola del maestro Ernesto Basile, che riproduce l 'Italia, impersonata da una figura femminile che tiene, con la mano sinistra, uno scudo con il simbolo reale Sabaudo, mentre con la destra stringe la mano, in segno di alleanza, ad altre tre figure femminile che simboleggiano Agrigento e le sue sottoprefetture di Sciacca e Bivona . Altri lavori di restauro riguarderanno i cornicioni laterali, dove capeggiano i medaglioni di Empedocle , Agatocle e Socrate e l' affresco, di più recente fattura, che simboleggia i condottieri Aristino e Pistillo fondatori della città di Akragas.
 

DALLA PROVINCIA | Turismo: Puntare sulla qualità per rilanciare il settore
 Share I riconoscimenti consegnati ad undici strutture alberghiere e due ristoranti della provincia di Agrigento sono il segno della cura con la quale l'Amministrazione guidata da Eugenio D'Orsi, attraverso l'Assessorato al Turismo, seguono le eccellenze del settore turistico e della ristorazione. L'Assessore Angelo Biondi si dice convinto che il rilancio di uno dei settori strategici della nostra economia passi, anche, per il miglioramento della qualità dei servizi. "Abbiamo visto in questi mesi come coloro che hanno puntato sulla qualità del servizio investendo risorse economiche abbiamo avuto aumenti in termini di presenze turistiche e di produttività. Per questi motivi, attraverso l'assessorato al Turismo, stiamo monitorando le strutture alberghiere della provincia per confermare la classificazione di merito e la qualità dei servizi offerti ai turisti. La Provincia punta a certificare uno standard ricettivo di alta qualità che possa soddisfare le esigenze di ogni tipologia di turista. Riteniamo, infatti che la migliore forma di pubblicità, passi attraverso la soddisfazione del cliente e sulla sua capacità di veicolare il nostro territorio.
Un altro aspetto importante, su cui puntare maggiormente, riguarda la raccolta dei dati sugli arrivi e presenze in provincia di Agrigento, che ci da il segnale preciso sull'andamento della stagione turistica e fornisce spunti per una lettura dei flussi turistici e delle potenzialità del settore.
 

Canicattiweb
 

Canicattì, Ivan Paci: "L'UdC confusa sulla situazione dei tribunali"
Su sollecitazione dei locali rappresentanti dell'Udc, il senatore Giampiero D'Alia ha presentato un'interrogazione al Ministro della Giustizia sulla soppressione della sede distaccata del Tribunale di Canicattì. Un intervento ispettivo con il quale Il coordinatore regionale del partito di Casini chiede di sapere quali siano i criteri seguiti per ridisegnare la complessiva organizzazione territoriale della giustizia in Italia. Intanto lo stesso leader dell'UDC, Pierferdinando Casini, in un'intervista televisiva, dai microfoni di Canale 5, ribadisce la necessità di razionalizzare la geografia giudiziaria del nostro Paese e quindi la scelta di chiudere alcune sedi periferiche degli Uffici Giudiziari. Non sembra pertanto che l'UDC di Canicattì si sia affidato in buone mani per difendere una causa, senz'altro giusta. Infatti, o il senatore D'Alia non è al corrente della linea del suo partito sull'organizzazione della Giustizia in Italia, o poiché un'interrogazione non si nega a nessuno la si fa anche quando è perfettamente inutile e serve solo per diramare un comunicato stampa. Se si vogliono ribadire le ragioni di opportunità che consigliano di non trascurare l'indiscutibile valore sociale, culturale ed economico delle sedi giudiziarie in prossimità dei territori a più alta densità criminale e maggiormente a rischio occorre scegliere iniziative più credibili e politicamente condivise ed orientate.
Ivan Paci
Capogruppo PdL Provincia Regionale di Agrigento
 

Infoagrigento  
 

Turismo: Puntare sulla qualità per rilanciare il settore
I riconoscimenti consegnati ad undici strutture alberghiere e due ristoranti della provincia di Agrigento sono il segno della cura con la quale l'Amministrazione guidata da Eugenio D'Orsi, attraverso l'Assessorato al Turismo, seguono le eccellenze del settore turistico e della ristorazione. L'Assessore Angelo Biondi si dice convinto che il rilancio di uno dei settori strategici della nostra economia passi, anche, per il miglioramento della qualità dei servizi.
"Abbiamo visto in questi mesi come coloro che hanno puntato sulla qualità del servizio investendo risorse economiche abbiamo avuto aumenti in termini di presenze turistiche e di produttività. Per questi motivi, attraverso l'assessorato al Turismo, stiamo monitorando le strutture alberghiere della provincia per confermare la classificazione di merito e la qualità dei servizi offerti ai turisti.
La Provincia punta a certificare uno standard ricettivo di alta qualità che possa soddisfare le esigenze di ogni tipologia di turista. Riteniamo, infatti che la migliore forma di pubblicità, passi attraverso la soddisfazione del cliente e sulla sua capacità di veicolare il nostro territorio.
Un altro aspetto importante, su cui puntare maggiormente, riguarda la raccolta dei dati sugli arrivi e presenze in provincia di Agrigento, che ci da il segnale preciso sull'andamento della stagione turistica e fornisce spunti per una lettura dei flussi turistici e delle potenzialità del settore.
 

 

Restauri a Sala Giglia       
L'allegoria della "Alleanza delle Province", l'affresco che capeggia sulla volta dell'Aula Consiliare "Giglia" della Provincia Regionale di Agrigento, presto tornerà al suo originale splendore.
In questi giorni,infatti, una equipe di restauratori sta lavorando sull'affresco del soffitto, frutto della scuola del maestro Ernesto Basile, che riproduce l 'Italia, impersonata da una figura femminile che tiene, con la mano sinistra, uno scudo con il simbolo reale Sabaudo, mentre con la destra stringe la mano, in segno di alleanza, ad altre tre figure femminile che simboleggiano Agrigento e le sue sottoprefetture di Sciacca e Bivona . Altri lavori di restauro riguarderanno i cornicioni laterali, dove capeggiano i medaglioni di Empedocle , Agatocle e Socrate e l' affresco, di più recente fattura, che simboleggia i condottieri Aristino e Pistillo fondatori della città di Akragas.
 
sicilia24h  
 
Turismo, Biondi: "Puntare sulla qualità per rilanciare il settore"
I riconoscimenti consegnati ad undici strutture alberghiere e due ristoranti della provincia di Agrigento sono il segno della cura con la quale l'Amministrazione guidata da Eugenio D'Orsi,  attraverso l'Assessorato al Turismo, seguono le eccellenze del settore turistico e della ristorazione. L'Assessore Angelo Biondi si dice convinto che il rilancio di uno dei settori strategici della nostra economia passi, anche, per il miglioramento della qualità dei servizi. "Abbiamo visto in questi mesi come coloro che hanno puntato sulla qualità del servizio investendo risorse economiche abbiamo avuto aumenti in  termini di presenze turistiche e di produttività. Per questi motivi, attraverso l'assessorato al Turismo, stiamo monitorando le strutture alberghiere della provincia per confermare la classificazione di merito e la qualità dei servizi offerti ai turisti. La Provincia punta a certificare uno standard ricettivo di alta qualità che possa soddisfare le esigenze di ogni tipologia di turista. Riteniamo, infatti che la migliore forma di pubblicità,  passi attraverso la soddisfazione del cliente e sulla sua capacità di veicolare il nostro territorio. Un altro aspetto importante, su cui puntare maggiormente, riguarda la raccolta dei dati sugli arrivi e presenze in provincia di Agrigento, che ci da il segnale preciso sull'andamento della stagione turistica e fornisce spunti per una lettura dei flussi turistici e delle potenzialità del settore.
 

 
Soppressione Uffici Giudiziari, Paci (Pdl) polemizza con D'Alia (Udc)
"Su sollecitazione dei locali rappresentanti dell'Udc, il senatore Giampiero D'Alia ha presentato un'interrogazione al Ministro della Giustizia sulla soppressione della sede distaccata del Tribunale di Canicattì. Un intervento ispettivo con il quale il coordinatore regionale del partito di Casini chiede di sapere quali siano i criteri seguiti per ridisegnare la complessiva organizzazione territoriale della giustizia in Italia".  Lo afferma il Capogruppo PdL Provincia Regionale di Agrigento, Ivan Paci. "Lo stesso leader dell'UDC, Pierferdinando Casini, - spiega Paci - in un'intervista televisiva, dai microfoni di Canale 5, ribadisce la necessità di razionalizzare la geografia giudiziaria del nostro Paese e quindi la scelta di chiudere alcune sedi periferiche degli Uffici Giudiziari. Non sembra pertanto che l'UDC di Canicattì si sia affidato in buone mani per difendere una causa, senz'altro giusta. Infatti, o il senatore D'Alia non è al corrente della linea del suo partito sull'organizzazione della Giustizia in Italia, o poiché un'interrogazione non si nega a nessuno la si fa anche quando è perfettamente inutile e serve solo per diramare un comunicato stampa. Se si vogliono ribadire le ragioni di opportunità che consigliano di non trascurare l'indiscutibile valore sociale, culturale ed economico delle sedi giudiziarie in prossimità dei territori a più alta densità criminale e maggiormente a rischio occorre scegliere iniziative più credibili e politicamente condivise ed orientate".

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