LA SICILIA
Smantellato e rimosso da Raffadali il teatro mobile delle Panatenee
I resti del teatro mobile delle Panatenee Pompeiane da tempo «parcheggiati» all'interno del Villaggio della Gioventù di raffadali sono spariti. Con le operazioni di smontaggio si è conclusa la lunga battaglia portata avanti dall'Amministrazione Comunale raffadalese nei confronti della Provincia Regionale di Agrigento, proprietaria della struttura. L'Ente, già nel gennaio scorso, ha celebrato la gara con cui il teatro veniva messo in vendita con base d'asta di 6 mila euro. Ad aggiudicarselo è stata la ditta Sikania Energie, un'azienda che si occupa di energie rinnovabili, con sede a Palermo, ma con un fax e un ritiro posta all'Hotel Kore di Agrigento.
Soddisfatto di questo risultato è il sindaco, Silvio Cuffaro che, assieme alla sua giunta, è ora al lavoro per valorizzare e rilanciare il villaggio della Gioventù in tutte le sue potenzialità.
«Raffadali e i raffadalesi - afferma Silvio Cuffaro - tornano così a riappropriarsi di questa straordinaria struttura destinata ad assumere nuovamente un significativo punto di riferimento per il paese e per il territorio. Tornerà ad ospitare le rappresentazioni teatrali all'aperto, gli eventi culturali di primo piano, anche quelli organizzati durante il periodo estivo. Ed ancora, ripristineremo il classico appuntamento con la settimana dello scolaro. Ma non solo, Il villaggio della Gioventù avrà anche altri importanti momenti di richiamo e di interesse, come i percorsi naturalistici e soprattutto come laboratorio per un progetto relativo allo studio di piante di specie mediterranea in via di estinzione. L'intervento sarà possibile grazie ad un finanziamento di 250 mila euro ottenuto dall'Assessorato Regionale all'Agricoltura. Mentre da Roma sono stati stanziati fondi per oltre 500 mila euro per la realizzazione di un Palatenda».
Il teatro delle Panatenee, tremila posti, era stato costruito nel 1988, e ubicato a ridosso della Rotonda Giunone, nella Valle dei templi. Fino ai primi anni Novanta è stato gemellato al più famoso teatro di Pompei, proprio per le Panatenee Pompeiane: grandi spettacoli di musica lirica, grandi orchestre, messe in scena tra le più prestigiose di quel periodo, eventi straordinari, indimenticabili, irripetibili. Poi venne utilizzato per altri spettacoli come il Prix Italia, con personaggi famosi dello spettacolo come Arbore o la Parietti.
Poi l'abbandono e il deterioramento, I danni procurati dallo scorrere del tempo e dalle intemperie, le conseguenze di un obbligatorio smontaggio e di un rimontaggio ancora più periglioso, per via di assi che cambiavano forma e bulloni e cardini ormai inservibili hanno devastato la struttura. Fino alla scomparsa del teatro per anni, abbandonato in un capannone della zona industriale e infine rimontato, solo in parte, al Villaggio della Gioventù. Era costato qualcosa come tre miliardi di lire.
Infine la tragedia della morte di un bambino, Giuseppe Sciarratta, precipitato da una di quelle assi, dopodiché ha finito per non essere posto sotto sequestro prima e mai più utilizzato.
GIORNALE DI SICILIA
Un tavolo tecnico per il turismo
istituire il tavolo tecnico permanente per il turismo in provincia di Agrigento. E l'obiettivo del presidente Eugenio D'Orsi, coadiuvato dall'assessore al Turismo Angelo Biondi, che hanno dato seguito agli incontri ed ai colloqui avuti nelle ultime settimane con diversi importanti attori del comparto. D'Orsi ha infatti promosso un incontro, per giovedì primo dicembre. (PAPI)
Sedute del Consiglio, convocazioni col web per risparmiare soldi
Avviso di convocazione con Internet e i Comune potrebbe risparmiare quindicimila euro. È la proposta (lei consiglieri comunali del Pid, Popolari per l'Italia di domani. Attualmente per regolamento l'avviso dì convocazione del Consiglio comunale, con l'odg, deve essere consegnato al domicilio dei consigliere, a mezzo di un messo comunale, entro tre giorni lavorativi prima della data fissata per la seduta. Nei casi di urgenza l'avviso deve essere recapitato almeno 24 ore prima del giorno stabilito per la seduta. il messo poi rimette alla segreteria generale le dichiarazioni di avvenuta consegna. in altri casi l'avviso è spedito a mezzo di raccomandata postale con avviso di ricevimento. Secondo i consiglieri del Pìd seguendo queste procedure il Comune spende ogni anno seguendo questa procedura non meno dì 15 mila euro. "Troppo
onerose e superate rispetto alle moderne tecniche che la tecnologia ci offre", ritengono i consiglieri. Chiedono quindi al Comune di ricorrere a nuovi strumenti tecnologici per abbattere i costi, Meglio sarebbe usare la posta elettronica certificata e la firma digitale, che tra l'altro «snellirebbe - spiega Ennio Saeva - notevolmente la procedura di convocazione e può essere utilizzata per la trasmissione di tutti i tipi di informazioni e documenti in formato elettronico (eventualmente come allegati al messaggio). Consente di certificare l'invio, l'integrità e l'avvenuta consegna del messaggio scambiato tra il mittente e il destinatario. La PEC ha lo stesso valore legale della tradizionale raccomandata con avviso di ricevimento ,quindi l'avvenuta consegna del messaggio elettronico è opponibile a terzi», spiega- noi consiglieri del Pid.
Agrigentoweb
FAVARA | All' "Ambrosini" il VI Trofeo "Totò Schifano"
Organizzato dall' Associazione Cuochi di Agrigento, affiliata alla Federazione Italiana Cuochi e presieduta da Salvatore Gambuzza, famoso chef di Villa Athena, giorno 30 novembre presso l'Alberghiero "Ambrosini" di Favara si svolgerà il VI Trofeo "Totò Schifano". Il tema della manifestazione è "La cucina mediterranea - piatto unico", che vedrà competere gli alunni selezionati dai più rappresentativi Istituti Alberghieri Siciliani.
La scelta della sede non è casuale, tenuto conto che l'Istituzione Scolastica ha annoverato tra i propri docenti l'emerito maestro Totò Schifano, noto pure per aver preparato il banchetto in occasione della visita di Papa Giovanni Paolo II ad Agrigento, e che nella stessa attualmente operano numerosi associati.
Rilevante il numero degli Istituti Alberghieri che hanno assicurato la propria partecipazione al Trofeo con una propria rappresentanza: ben dodici, una quantità mai raggiunta che testimonia l'importanza della kermesse. Saranno presenti gli Alberghieri di Cefalù, Gela, "Federico II" di Enna, "Sen. Di Rocco" di Caltanissetta, "Damiani" di Marsala, "Florio" di Erice, "Principi Grimaldi" di Modica, "Molinari" di Sciacca, "Paolo Borsellino" e "Paolo Cascino" di Palermo, "Karol Wojtyla" di Catania.
Per decisione del DS Giuseppe Salamone, l' "Ambrosini" partecipa ma fuori concorso, al fine di garantire a tutti i concorrenti pari opportunità: nessuno deve avvantaggiarsi giocando in casa.
MOSTRE | "Diari dell'anima" alla Scala Reale
E' stata inaugurata "Diari dell'anima", prima personale di pittura di Giacomo Tortorici alla Scala Reale del Palazzo della Provincia Regionale di Agrigento alla presenza del Vice Presidente della Provincia Dott. Paolo Ferrara, della Prof.ssa Giovanna Lauricella e del Dott. Fausto D'alessandro.
Grande la partecipazione di pubblico e l'attenzione mostrata dai media all'evento. Tanti gli assorti all'ascolto nell'atrio della Scala Reale, splendido colonnato dove chiunque ha potuto sentirsi rappresentato dal vessillo della propria città. Sull'ingresso della Scala Real ha dato il via all'inaugurazione il Vice Presidente della Provincia Paolo Ferrara il quale ha fatto gli onori di casa dando il benvenuto ai presenti. Ferrara si è mostrato particolarmente lieto di ospitare l'evento che rende fruibile un sito storico come la Scala Reale, per molto tempo rimasta in disuso. Oggi invece diventata Galleria d'Arte e "ancora una volta - dichiara Paolo Ferrara - il Palazzo della Provincia si apre al territorio. Grazie all'impegno e all'intuizione del Presidente Eugenio D'Orsi la Scala Reale è oggi uno dei siti architettonici più visitati".
Profonda e completa l' introduzione della Prof.ssa Giovanna Lauricella, che non ha potuto nascondere l'emozione nel presentare un autore che ha avuto modo di apprezzare nella sua sensibilità grazie a Diari dell'anima. Giovanna Lauricella ha descritto un excursus della storia dell'arte e del pensiero ponendo l'attenzione sulla fine di un'epoca, quella di un'arte rappresentativa della realtà, con la fotografia e il Manifesto Surrealista di Breton. L'idea di un grado di realtà superiore, di un'arte come espressione del pensiero in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione. Questa è la chiave di lettura delle opere di Giacomo Tortorici.
Il Dott. Fausto D'Alessandro ha proseguito con un'analisi del percorso artistico di Tortorici basato su due elementi fondamentali: il colore, usato non per nascondere gli elementi ma per rapresentare la sostanza, la forma originaria; e la maschera che diventa la raffigurazione dell'uomo nel suo essere, non una finzione pirandelliana.
In conclusione, l'autore ha ringraziato visibilmente commosso. I sentimenti e l'arte sono stati il leitmotiv di una serata attesa, partecipata e apprezzata.
Infoagrigento
Raffadali: rimossi i resti del teatro mobile
Sono ormai un brutto, un triste ricordo i resti del teatro mobile che da anni si trovavano "parcheggiati" minacciosamente all'interno del Villaggio della Gioventù. Un'insidia che ha provocato anche dei lutti. Oggi finalmente, dopo una lunga battaglia portata avanti dall'Amministrazione comunale nei confronti della Provincia regionale di Agrigento, proprietaria della struttura, il "gioiellino" culturale di Raffadali si è "liberato" di quel pericoloso ed inutilizzabile ingombro. Soddisfazione esprime il sindaco, Silvio Cuffaro che, assieme alla sua giunta, è ora al lavoro per valorizzare e rilanciare il viallaggio della Gioventù in tutte le sue potenzialità.
"Raffadali e i raffadalesi - afferma Silvio Cuffaro - tornano così a riappropriarsi di questa straordinaria struttura destinata ad assumere nuovamente un significativo punto di riferimento per il paese e per il territorio. Tornerà ad ospitare le rappresentazioni teatrali all'aperto, gli eventi culturali di primo piano, anche quelli organizzati durante il periodo estivo. Ed ancora, ripristineremo il classico appuntamento con la settimana dello scolaro. Ma non solo. Il villaggio della Gioventù avrà anche altri importanti momenti di richiamo e di interesse, come i percorsi naturalistici e soprattutto come laboratorio per un progetto relativo allo studio di piante di specie mediterranea in via di estinzione. L'intervento sarà possibile grazie ad un finanziamento di 250 mila euro ottenuto dall'Assessorato Regionale all'Agricoltura. Mentre da Roma sono stati stanziati fondi per oltre 500 mila euro per la realizzazione di un Palatenda. Si tratta di un palazzetto dello sport a tutti gli effeti - osserva il sindaco - che consentirà di praticare diverse discipline all'interno dell'impianto. Insomma stiamo lavorando - conclude Silvio Cuffaro - per ridare al villaggio della Gioventù il ruolo prestigioso che merita e per restituire ai raffadalesi quel luogo di aggregazione sociale, culturale e sportivo a cui sono tantissimo legati e affezionati".
perlacittà
Il Villaggio della Gioventù di Raffadali torna ad essere centro di aggregazione sociale, culturale e sportivo
di Redazione
Sono ormai un brutto, un triste ricordo i resti del teatro mobile che da anni si trovavano "parcheggiati" minacciosamente all'interno del Villaggio della Gioventù. Un'insidia che ha provocato anche dei lutti. Oggi finalmente, dopo una lunga battaglia portata avanti dall'Amministrazione comunale nei confronti della Provincia Regionale di Agrigento, proprietaria della struttura, il "gioiellino" culturale di Raffadali si è "liberato" di quel pericoloso ed inutilizzabile ingombro. Soddisfazione esprime il sindaco, Silvio Cuffaro che, assieme alla sua giunta, è ora al lavoro per valorizzare e rilanciare il viallaggio della Gioventù in tutte le sue potenzialità.
"Raffadali e i raffadalesi - afferma Silvio Cuffaro - tornano così a riappropriarsi di questa straordinaria struttura destinata ad assumere nuovamente un significativo punto di riferimento per il paese e per il territorio. Tornerà ad ospitare le rappresentazioni teatrali all'aperto, gli eventi culturali di primo piano, anche quelli organizzati durante il periodo estivo. Ed ancora, ripristineremo il classico appuntamento con la settimana dello scolaro. Ma non solo. Il villaggio della Gioventù avrà anche altri importanti momenti di richiamo e di interesse, come i percorsi naturalistici e soprattutto come laboratorio per un progetto relativo allo studio di piante di specie mediterranea in via di estinzione. L'intervento sarà possibile grazie ad un finanziamento di 250 mila euro ottenuto dall'Assessorato Regionale all'Agricoltura. Mentre da Roma sono stati stanziati fondi per oltre 500 mila euro per la realizzazione di un Palatenda".
"Si tratta di un palazzetto dello sport a tutti gli effeti - osserva il sindaco - che consentirà di praticare diverse discipline all'interno dell'impianto. Insomma stiamo lavorando - conclude Silvio Cuffaro - per ridare al villaggio della Gioventù il ruolo prestigioso che merita e per restituire ai raffadalesi quel luogo di aggregazione sociale, culturale e sportivo a cui sono tantissimo legati e affezionati".
La valledeitempli
Assoluzione Guarraci - Chi ne manomise il computer?
Agrigento - Conferenza stampa ieri mattina, del consigliere provinciale Orazio Guarraci, ex sindaco di Porto Empedocle, indetta a seguito della sentenza di assoluzione dello stesso, da parte della Corte d'Appello di Palermo, con formula piena per "non aver commesso il fatto"..
Una conferenza stampa, nel corso della quale Guarraci ha narrato il suo calvario, durato circa sette anni e mezzo, iniziato quando al governo della città marinara c'era Paolo Ferrara, sostenuto da un ampio schieramento politico compreso l'attuale Sindaco Firetto. Allora, Ferrara era stato oggetto di numerosi atti intimidatori, con richieste di dimissioni, ma l'apice della tensione si raggiunse quando per le vie cittadine circolava un volantino dal titolo "eppuru pariva babbu".
Il contenuto del volantino evidenziava presunti comportamenti non rispettosi della buona amministrazione, denunciava autorizzazioni facili ad attività commerciali all'interno di chioschi ed altre situazioni torbide e fastidiose.
Come normalmente avviene in qualsiasi paese dove ci sia un civile confronto politico, seppur incandescente, Guarraci, uno dei pochi avversari politici di Ferrara, durante quel periodo produceva diversi volantini esclusivamente di carattere politico amministrativo e aveva cura di distribuirli personalmente, affinché i cittadini si potessero rendere conto di quella che lo stesso riteneva l'incapacità dell'azione amministrativa e delle proposte alternative portate avanti dal Guarraci. Il ruolo e la normale attività di un politico che vuol informare i cittadini, affinchè abbiano chiara l'identità di chi contesta, del perché e quali siano le proposte amministrative alternative.
A Guarraci, che fin da subito gridò la sua innocenza ed estraneità a pratiche di lettere anonime, venne attribuita la pubblicazione di volantino diffamatorio nei confronti del Ferrara, dal titolo "eppuru pariva babbu".
Guarraci è un fiume in piena, una sequela di fatti evidenziati con precisione, esposti in modo analitico e cronologico. Guarraci, che ha sempre lamentato che il suo computer è stato sequestrato con un escamotage, una scusa, un pretesto, ricorda ai giornalisti presenti come in primo grado fosse stato condannato perché nel computer era stato trovato un frammento di quella lettera anonima. Non valutando il fatto grave che ignoti nottetempo all'interno del commissariato avevano manipolato il computer.
È stato l'avv. Gibilaro, difensore del Guarraci, che in appello è riuscito a dimostrare che c'è un fatto di nullità perché nell'atto del conferimento dell'incarico, si ammoniva il perito di avvisare prima di iniziare l'operazione peritale l'indagato e il difensore dell'indagato per rispettare il concetto del giusto processo - e questo non era stato fatto -, e l'inutilizzabilità della prova per quanto riguarda la forma, e nullità della prova perché erano stati modificati stato e luoghi del computer.
Eppure, il PM nel conferire l'incarico, citando il riferimento normativo, era stato chiarissimo: "Il consulente inizierà le operazioni peritali in data odierna con la consultazione degli atti contenuti nel fascicolo, mentre provvederà a comunicare la data in cui verrà effettuato il prelievo dei dati informatici, con l'avvertimento che hanno facoltà di assistere alle operazioni peritali e di nominare un proprio consulente tecnico di parte gli indagati." Nulla di tutto questo è stato fatto, le garanzie previste per legge per l'indagato sono state disattese, Guarraci non è stato avvisato e il perito, in tutta tranquillità e in tutta solitudine, ha effettuato l'estrapolazione dei dati informatici.
A tal proposito, va evidenziato come l'avvocato difensore di Ferrara, Giuseppe Arnone, nel corso del dibattimento abbia affermato che la prescrizione da parte del PM, fosse stata dovuta ad un errore, avendo fatto un copia/incolla da altri atti, senza poi cancellare il passaggio citato. Un'affermazione inverosimile, rispetto la quale non vogliamo entrare nel merito, rifiutandoci di credere che un Pubblico Ministero, dal quale spesso dipende la libertà di un individuo, produca atti ricorrendo al copia/incolla e commettendo errori tanto grossolani.
Ma, evidentemente, "il fine giustifica i mezzi", e c'è chi pur di fare valere le ragioni di una strategia difensiva, non esita a fare affermazioni assai pesanti, pur di conseguire un risultato.
I FATTI
Per realizzare il volantino anonimo - spiega Guarraci nel corso della conferenza stampa - il metodo fu quello di utilizzare un altro volantino di carattere politico e amministrativo, a firma dell'allora Consigliere Comunale Giuseppe Filippazzo datato 06/03/2004, che narrava inadempienze e ritardi amministrativi, che il Filippazzo aveva avuto cura di distribuire ai politici e ai cittadini e tutti sapevano che detto Consigliere era vicino politicamente al Guarraci. Lo stesso Consigliere aveva detto con naturalezza e spontaneità che il volantino era stato fatto in collaborazione del Guarraci a casa di quest'ultimo. Quindi era notorio che il file che aveva generato il volantino dal titolo "Il vergognoso fallimento di Ferrara" datato 6/3/2004, si trovasse nel computer di Guarraci.
La svolta avvenne il 01/06/2004, quando l'allora Sindaco Ferrara presentò querela contro ignoti per un volantino dal titolo "Il vergognoso fallimento di Ferrara", lo stesso volantino che da mesi il Consigliere Filippazzo aveva distribuito, ma era privo della data e della firma ma il contenuto era identico, solo per questo viene definito anonimo, ma la cosa inquietante - spiega Guarraci -, è il fatto che Ferrara dichiara testualmente "Non ho sospetti su alcuno", nonostante fosse ben nota al Ferrara che da mesi il volantino divenuto anonimo fosse stato distribuito dal Filippazzo. Dopo la querela il Filippazzo venne convocato in commissariato come persona indagata, e gli venne mostrato il volantino dal titolo "Il vergognoso fallimento di Ferrara".
Il Consigliere riconosce il volantino e A.D.R.: "In ordine ai fatti contestatimi, produco in copia gli unici due documenti, di cui mi assumo la paternità e che, personalmente, ho avuto cura di far circolare per le vie della città. L'ufficio da atto di acquisire in copia i predetti documenti sottoscritti dal dichiarante e dal difensore di fiducia. Trattasi di un ciclostile datato 6/3/2004 avente a oggetto "Il vergognoso fallimento di Ferrara". In particolare riconosco come da me scritto il volantino "Il vergognoso fallimento di Ferrara" datato 6/3/2004 e recante in calce il mio nome e la mia funzione politica rivestita a Porto Empedocle. Ribadisco pertanto che le idee politiche di opposizione all'operato del Sindaco Ferrara erano il frutto delle mie convinzioni. Queste idee politiche sono state poi rese in buon italiano e consacrate nel documento in questione materialmente dal Guarraci, dato che io non so utilizzare il computer."
Il Consigliere Filippazzo, in maniera corretta, si assunse totalmente la responsabilità del volantino, ma nonostante tutto il Commissariato, finito alle ore 18.00 con l'interrogatorio con Filippazzo, richiede alla procura un mandato di perquisizione e sequestro nei confronti di Guarraci. In tempo record, circa alle ore 20.00 almeno sei agenti si portarono nell'abitazione del Guarraci per eseguire il sequestro del computer.
Giunti a casa del Guarraci, gli agenti cercavano il volantino che aveva determinato il mandato di sequestro, "Il vergognoso fallimento di Ferrara", quello di cui si era assunto la responsabilità Filippazzo, quello che, lo stesso Guarraci, comprendendo cosa stessero cercando, consegnò - insieme al Floppy Disk dove era contenuto il file del volantino - agli agenti ed inoltre spontaneamente ha consegnato Nonostante la trasparenza e la collaborazione, oltre l'ammissione della collaborazione con FIlippazzo nello scrivere il volantino, gli agenti procedevano al sequestro del computer non per cercare cosa avevano già trovato e dichiarato dai protagonisti, ma sicuramente qualche altra cosa. Tutto ciò accadeva il 22/06/2004.
LE NOTIZIE APPARSE IMMEDIATAMENTE SULLA STAMPA
Da quel momento per il Guarraci iniziò l'odissea. Il giorno dopo il sequestro, esattamente il 24/06/2004 il Giornale "La Sicilia" titolava "Scoperti gli autori dei volantini anonimi" indirizzando senza equivoci il sospetto su Guarraci. Quest'ultimo lo stesso giorno trasmette alla Procura una denuncia querela, che non sortì alcun effetto, per fuga di notizie coperta da segreto istruttorio.
In data 02/07/2004 il Ferrara produceva un'ulteriore denuncia-querela, in quanto, dopo quattro mesi, ripensando al volantino in dialetto siciliano dal titolo "Eppuru pariva babbu", si accorgeva che poteva esserci qualche riferimento per quanto asserito dal volantino in siciliano e il conto corrente del padre.
Il Dirigente del Commissariato di Porto Empedocle in data 22/07/2004, dopo accertamenti anagrafici, e dopo un complesso ragionamento di rapporti politici e di parentela, comunicava alla Procura che non si poteva escludere il coinvolgimento di un parente del Guarraci nella lettera "Eppuru pariva babbu". Inoltre venivano avviati accertamenti patrimoniali nei confronti di Guarraci e di un amico Ingegnere. Accertamenti che non trovavano nulla di compromettente.
Ma se il sequestro era stato effettuato per il volantino "Il vergognoso fallimento di Ferrara", perché il commissariato di Porto Empedocle stava indagando su Guarraci e i suoi parenti sul volantino "Eppuru pariva babbu"? Visto che il computer il perito della Procura lo ha avuto il 30/08/2004, com'è possibile che il 24/06/2004 - il giorno successivo al sequestro del computer - la stampa avesse titolato "Scoperti gli autori dei volantini anonimi"? Chi poteva essere a conoscenza del rinvenimento di un frammento della lettera nel computer di Guarraci, prima della perizia, il cui incarico veniva conferito dal P.M. solo in data 30/07/2004?
L'INTERVENTO DI ARNONE, NEL CORSO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE
È in questo periodo, e in questo contesto, che s'inserisce l'Avv. Giuseppe Arnone, legale del Ferrara, che non esita in più occasioni con apparizioni televisive a diffamare e calunniare il Guarraci. A tal proposito, va ricordato come le esternazioni offensive e lesive in danno del Guarraci, avvenissero durante la campagna elettorale del 2006, quando grazie ad interventi effettuati tramite una emittente televisiva, l'avvocato Arnone poteva continuare a denigrare, diffamare e calunniare il Guarraci (candidato a sindaco nel comune marinaro) oltre le ore 24.00 del venerdì 23 giugno a campagna elettorale chiusa, nonché in coda al V.G. del 24 il giorno prima delle elezioni, con spregio della legge elettorale e ogni forma di diritto garantito dallo stato.
Lo stesso Arnone, visto l'esito elettorale che portò all'elezione del candidato Firetto per pochi voti nei confronti di Guarraci, si vantava di essere stato determinante con le sue affermazioni e che l'elezione di Firetto era stata possibile grazie ai suoi interventi contro Guarraci.
È questo il rispetto della forma deontologica, del riserbo e della misura che un legale che si rispetti dovrebbe avere? "L'Avv. Arnone - precisa Guarraci -, è stato querelato più volte, ma senza nessun esito, come se quest'ultimo avesse licenza di diffamare e calunniare chiunque e godesse di una impunità divina."
IN COMMISSARIATO - IL MISTERO DELLE MANOMISSIONI IN ORARI NOTTURNI
Il perito della polizia scientifica di Palermo, nominato dal P.M. di Agrigento terminava il proprio lavoro il 28/10/2004 e consegnava la propria documentazione alla Procura di Agrigento. Il P.M. il 07/02/2005 comunicava avviso all'indagato della conclusione delle indagini preliminari, assegnando i 20 giorni di rito per eventuali presentazioni di memorie, produzione di documenti, ecc. ecc.
Il 17/02/2005 appena 10 giorni dall'avviso della chiusura delle indagini e 10 giorni prima del tempo utile che la legge attribuisce agli indagati per presentare ulteriore prove a sua difesa, viene pubblicata una intervista del Commissario di porto Empedocle sul Giornale di Sicilia.
La cronista comunicava che " In prima battuta venne sequestrato, così come riassunto dal Commissario Empoli, il computer di Guarraci. ...... i poliziotti del commissariato coadiuvati dagli agenti della sezione scientifica sono riusciti a stabilire che quel volantino ingiurioso e diffamatore era stato scritto da quel P.C. "Qualcuno poi - ha spiegato Empoli - aveva maldestramente cercato di cancellare Il file incriminato, ma gli agenti sono riusciti a recuperarlo e a leggerlo. Quel file di scrittura sarebbe infatti identico agli scritti recapitati circa nove mesi fa alla collettività della città marinara".
Fatti che, alla luce della recente assoluzione, si sono dimostrati non veritieri.
Nel volantino in siciliano "Eppuru pariva babbu", tra le parti offese, oltre a Ferrara, c'era anche lo stesso Commissario di Porto Empedocle. Un grande risultato se si fosse giunti a individuare il colpevole. Ma le cose, andarono diversamente. Infatti, il file che aveva generato la lettera "Eppuru pariva babbu", a differenza di quanto dichiarato dal commissario, non venne mai trovato nel computer di Guarraci.
Il computer di Guarraci, all'atto del sequestro, non era stato sigillato nè posto sotto custodia. Ed inoltre, era stato manipolato dagli agenti in buona fede cercando il file incriminato, modificando irrimediabilmente lo stato dei luoghi e inquinando la prova.
Il computer al Guarraci era stato sequestrato il 22/06/2004 alle ore 21.00 circa, ed era stato portato negli uffici del commissariato, dove era rimasto su un tavolo. Dai report della polizia scientifica di Palermo, si evidenziano accessi eseguiti in commissariato la stessa notte del sequestro da parte di ignoti.
Infatti il file n. 49 presenta un'ultima scrittura alle ore 03:32:02; il file n. 52 ultima scrittura alle ore 03:30:16; il file n. 111 un'ultima scrittura alle ore 02:06:26; il file n. 121 presenta un'ultima scrittura alle ore 01:58:22; e così via. Gli agenti hanno dichiarato con onestà intellettuale che, loro, avevano avuto accesso in orari diurni e solo per trovare eventuali file incriminati. Hanno con determinazione e con serietà negato di aver acceso il computer ed avuto accessi in orari notturni.
Chi ha avuto accesso di notte nel computer di Guarraci negli uffici del commissariato?
Una domanda alla quale forse non avremo mai una risposta. L'unica risposta, è quella data dalla seconda sezione della Corte di Appello di Palermo, che ha messo una pietra tombale su questa triste e inquietante vicenda, assolvendo Orazio Guarraci per non aver commesso il fatto.
7 anni e 5 mesi per ripristinare la verità e restituire l'onorabilità ad un uomo. "Chi risarcirà una persona offesa, diffamata e calunniata per più di sette anni?" si chiede Guarraci.
Di diverso avviso l'avvocato Arnone, il quale nell'anticipare il ricorso in Cassazione, dà la sua preferenza alla prima sentenza (quella di condanna del Guarraci), come se la seconda conclusasi con diverso esito, per lui rappresentasse il classico "pari e patta e palla a centro". A differenza delle partite a briscola, nelle aule dei tribunali, non esiste lo spareggio...
E su questo, conclude l'intervento Guarraci: L'Avvocato Arnone, da avvocato dovrebbe saperlo, una sentenza d'appello annulla quella precedente. Non si tratta di un 1 a 1, ma di un 100 a 0...
Un'ultima domanda, ce la poniamo noi: Senza l'intervento mediatico di Arnone, il quale proprio ai suoi comportamenti attribuì l'esito del risultato elettorale, come sarebbe finita la competizione che vide eletto Firetto?
Raffadali - Rilancio del villaggio della gioventù
Sono ormai un brutto, un triste ricordo i resti del teatro mobile che da anni si trovavano "parcheggiati" minacciosamente all'interno del Villaggio della Gioventù. Un'insidia che ha provocato anche dei lutti. Oggi finalmente, dopo una lunga battaglia portata avanti dall'Amministrazione comunale nei confronti della Provincia regionale di Agrigento, proprietaria della struttura, il "gioiellino" culturale di Raffadali si è "liberato" di quel pericoloso ed inutilizzabile ingombro. Soddisfazione esprime il sindaco, Silvio Cuffaro che, assieme alla sua giunta, è ora al lavoro per valorizzare e rilanciare il villaggio della Gioventù in tutte le sue potenzialità. "Raffadali e i raffadalesi - afferma Silvio Cuffaro - tornano così a riappropriarsi di questa straordinaria struttura destinata ad assumere nuovamente un significativo punto di riferimento per il paese e per il territorio. Tornerà ad ospitare le rappresentazioni teatrali all'aperto, gli eventi culturali di primo piano, anche quelli organizzati durante il periodo estivo. Ed ancora, ripristineremo il classico appuntamento con la settimana dello scolaro. Ma non solo. Il villaggio della Gioventù avrà anche altri importanti momenti di richiamo e di interesse, come i percorsi naturalistici e soprattutto come laboratorio per un progetto relativo allo studio di piante di specie mediterranea in via di estinzione. L'intervento sarà possibile grazie ad un finanziamento di 250 mila euro ottenuto dall'Assessorato Regionale all'Agricoltura. Mentre da Roma sono stati stanziati fondi per oltre 500 mila euro per la realizzazione di un Palatenda. Si tratta di un palazzetto dello sport a tutti gli effeti - osserva il sindaco - che consentirà di praticare diverse discipline all'interno dell'impianto. Insomma stiamo lavorando - conclude Silvio Cuffaro - per ridare al villaggio della Gioventù il ruolo prestigioso che merita e per restituire ai raffadalesi quel luogo di aggregazione sociale, culturale e sportivo a cui sono tantissimo legati e affezionati
Sicilia24h
Raffadali, al via recupero "Villaggio della Gioventù"
Sono ormai un brutto, un triste ricordo i resti del teatro mobile che da anni si trovavano "parcheggiati" minacciosamente all'interno del Villaggio della Gioventù. Un'insidia che ha provocato anche dei lutti. Oggi finalmente, dopo una lunga battaglia portata avanti dall'Amministrazione comunale nei confronti della Provincia regionale di Agrigento, proprietaria della struttura, il "gioiellino" culturale di Raffadali si è "liberato" di quel pericoloso ed inutilizzabile ingombro. Soddisfazione esprime il sindaco, Silvio Cuffaro che, assieme alla sua giunta, è ora al lavoro per valorizzare e rilanciare il viallaggio della Gioventù in tutte le sue potenzialità. "Raffadali e i raffadalesi - afferma Silvio Cuffaro - tornano così a riappropriarsi di questa straordinaria struttura destinata ad assumere nuovamente un significativo punto di riferimento per il paese e per il territorio. Tornerà ad ospitare le rappresentazioni teatrali all'aperto, gli eventi culturali di primo piano, anche quelli organizzati durante il periodo estivo. Ed ancora, ripristineremo il classico appuntamento con la settimana dello scolaro. Ma non solo. Il villaggio della Gioventù avrà anche altri importanti momenti di richiamo e di interesse, come i percorsi naturalistici e soprattutto come laboratorio per un progetto relativo allo studio di piante di specie mediterranea in via di estinzione. L'intervento sarà possibile grazie ad un finanziamento di 250 mila euro ottenuto dall'Assessorato Regionale all'Agricoltura. Mentre da Roma sono stati stanziati fondi per oltre 500 mila euro per la realizzazione di un Palatenda. Si tratta di un palazzetto dello sport a tutti gli effeti - osserva il sindaco - che consentirà di praticare diverse discipline all'interno dell'impianto. Insomma stiamo lavorando - conclude Silvio Cuffaro - per ridare al villaggio della Gioventù il ruolo prestigioso che merita e per restituire ai raffadalesi quel luogo di aggregazione sociale, culturale e sportivo a cui sono tantissimo legati e affezionati".