GIORNALE DI SICILIA
PROCURA DI CATANIA
Inchiesta su Lombardo, udienza il14 dicembre
Notizie di agenzia hanno rilanciato ieri la notizia secondo la quale la Procura di Catania, a firma dei procuratori aggiunti Michelangelo Patanè e Carmelo Zuccaro, aveva chiesto l'archiviazione dell'inchiesta per concorso esterno in associazione mafiosa nei confronti del presidente della Regione, Raffaele Lombardo e di suo fratello Angelo, parlamentare nazionale di Mpa. L'inchiesta è relativa all'operazione «Iblis» su mafia, politica e imprenditoria.
In una nota diramata dalla Procura, la stessa ha tenuto ha sottolineare che tale richiesta di archiviazione in verità è stata presentata al Gip oltre un mese fa (25 ottobre 2011), come pubblicato.
Da sottolineare infine, come, nell'ambito della stessa inchiesta «lblis», la Procura abbia deciso di stralciare le posizioni di Raffaele e Angelo Lombardo, disponendone la citazione a giudizio davanti al giudice monocratico, ipotizzando il reato di voto di scambio. Per tale ipotesi il collegio difensivo del presidente della Regione e nel parlamentare di Mpa si era detto sereno, in quanto in grado di dimostrarne nelle opportune sedi infondatezza. La prima udienza di questo procedimento è fissata per il 14 dicembre prossimo.
PROVINCIA
Venerdì incontro sulla finanza degli enti locali
Si terrà venerdì nell'aula Silvia Pellegrino, 'incontro-dibattito sulla finanza degli enti
e patto di stabilità. L'iniziativa è promossa dalla Commissione provinciale gestione vigilanza bilancio e dal consigliere provinciale, nonché presidente della stessa Commissione, Nino Spoto. Relazioneranno Francesca Valenti, Marco Zambuto, Salvatore Di Gregorio, Calogoro Giulio Gugliano. (*PAPI*)
PARLAMENTO. Il taglio scatterà solo dalla prossima legislatura. Tempi stretti per approvare le modifiche a Palermo e Roma
Riduzione dei deputati, primo si in Sicilia saranno venti in meno
PALERMO
Primo sì al taglio di venti deputati all'Ars. La commissione Affari istituzionali ha approvato il testo nella versione del presidente Francesco Cascio. Bocciata invece la versione di Giovanni Barbagallo, deputato Pd che da anni lavora per tagliare i parlamentari e che aveva proposto di ridurli da 90 a 50. Sarebbe stata una mossa in linea con quanto proposto dallo Stato nella manovra estiva e con quanto già fatto per esempio dalla Sardegna (da 80 a 50). Fatta la prima mossa, occhio ai tempi. Il taglio scatterà solo dalla prossima legislatura. Ma a patto che l'aula approvi la legge di modifica dello Statuto fra oggi e la prossima settimana. E a patto, soprattutto che a Roma venga ratificata in doppia lettura dalla Camera e dal Senato. «Se non ci saranno intoppi - calcola Barbagallo - ci si arriverà sul filo di lana prima della fine della legislatura, altrimenti sarà stato tutto inutile».
Come cambierebbe l'Ars? Barbagallo ha fatto i calcoli. Con la vecchia legge, 80 seggi venivano attribuiti direttamente con i voti ottenuti dalle liste provinciali (gli altri dieci calcolando i resti o col
listino). Con nuovo testo Palermo passerebbe da 20 a 15 deputati, Catania da 17 a 14 e Messina da 11 a 8. E ancora: Agrigento scenderebbe da 7 a 6, Caltanissetta da 4 a 3, Enna da 3 a 2, Ragusa da 5 a 4, Siracusa da 6 a 5 e Trapani da 7 a 5. Si arriverebbe così a 62 deputati eletti direttamente e gli altri attraverso il listino collegato al candidato presidente vincente o col recupero dei resti se il listino non scatta perché non c'è bisogno di premio di maggioranza.
Basterà? Intanto Barbagallo ha messo in rapporto ciò che accade nelle altre Regioni sui costi
della politica. Oggi in Sicilia c'è un deputato ogni 55.746 abitanti:
un record a livello nazionale visto che in Regioni come la Lombardia si sale a un consigliere ogni 118.440 abitanti. Se paragonata all'Emilia - regione simile per abitanti, numero di province ed estensione geografica - la situazione della Sicilia non migliora: «La retribuzione dei 50 consiglieri regionali in Emilia è di 5.666 euro al mese - illustra Barbagallo -, cifra alla quale è stata applicata una ulteriore riduzione del 10% con una deliberazione del dicembre scorso, In Sicilia quella dei 90 onorevoli è di 9.465 euro netti al mese». Il consiglio regionale emiliano costa 56,6 milioni, l'Ars arriva fino a 172,5. Per le spese di rappresentanza l'Ars prevede i milione e 105 mila euro, l'Emilia soltanto 64,168 euro. Per far passare il testo anche in aula è in corso una trattativa sulla riforma della legge elettorale, necessaria per cambiare il modo di elezione dei futuri 70, che passa dall'abolizione del listino. Un modo per fidare più chance a chi corre nei collegi provinciali. Per Rudy Maira (Pid) «il taglio di venti deputati non comprometterà la rappresentanza. Ma ora sarebbe bene ridurre anche i compensi dei manager pubblici e di quelli bancari».
OPERAZIONE «SELF SERVICE». Parla il capo della Mobile, Alfonso Jadevaia, denuncia il mondo della corruzione negli enti pubblici. E fa un esempio
«La mala amministrazione è un cancro: uccide la società, come la mafia»
Concetta Rizzo
«La mala amministrazione è un altro cancro. E lo è assieme alla mafia. Se lo Stato mostrasse il suo volto migliore, quello pulito ed imparziale, riuscirebbe ad infondere sicurezza. Il cittadino riuscirebbe a preferirlo, ma in questo modo con quanto è stato portato alla luce da questa operazione, lo Stato non è poi tanto differente rispetto all'antistato». Il dirigente della squadra mobile, il vice questore aggiunto Alfonso Jadevaia, ieri mattina, durante la conferenza stampa svoltasi in Procura, è stato netto, durissimo.
«Bisogna agire su entrambi i fronti - ha aggiunto - . Ossia combattere la mafia e far uscire fuori dai palazzi la mala amministrazione. Del resto, in una città piccola come Agrigento creare di queste corsie preferenziali in favore di una ristretta cerchia di studi tecnici ed imprenditori è anche un modo per reprimere lo sviluppo economico del territorio. Si alimentano, infatti, i potentati e diviene sempre più difficile, quasi impossibile, per un giovane professionista andarsi ad inserire in un sistema del genere dove la concorrenza è veramente sleale».
L'operazione che ieri ha permesso d'arrestare undici persone e di notificare un dodicesimo provvedimento di obbligo di dimora ad Agrigento è stata denominata "SelfService".
«Perché spiega il dirigente della Digos, il vice questore aggiunto Carlo Mossuto, - al Comune di Agrigento si era instaurato un vero e proprio meccanismo del fai da te. Il libero professionista, il cittadino confezionava da solo, autonomamente, la pratica e i funzionari dell'ufficio tecnico comunale non facevano altro che firmare, senza le necessarie verifiche, senza istruttorie. Un meccanismo di illegalità che ha danneggiato centinaia di agrigentini e l'immagine stessa della pubblica amministrazione». L'inchiesta non è stata lunga. Appena un anno e mezzo. "In un anno e mezzo ha aggiunto il vice questore aggiunto Carlo Mossuto siamo riusciti a raccogliere una mole enorme di materiale probatorio che è stato totalmente accolto dal gip». La Procura si è inoltre avvalsa di consulenze informatiche per l'analisi dei server, dei personal computer e delle pen drive che avrebbero dimostrato come multe pratiche erano inesistenti sui supporti dell'Utc, ma sarebbero stati realizzati direttamente negli studi privati. «il sistema dell'Urbanistica del Comune di Agrigento ha concluso il capo della Digos era veramente marcio. Soltanto chi pagava riusciva ad avere una corsia privilegiata, mentre tutti gli altri cittadini rimanevano indietro». (*CR*)
CONSORZIO. Davanti al giudice del tribunale di Agrigento sono pendenti altrettante cause per il riconoscimento dei diritti
Tre Sorgenti, scadrà il contratto
Lavoro a rischio per 7 dipendenti
Pino Barbara
Dopo 10 anni potrebbe essere scritta la parola fine sul futuro di 7 lavoratori del consorzio 'Tre Sorgenti'. Il prossimo 31 dicembre infatti scadrà il contratto a tempo determinato e subordinato per 36 ore firmato a luglio del 2009 mediante trasformazione del contratto "Co.Co.Co" attraverso la legge 296 del 2006. Per i fontanieri Giuseppe Cuscio, Adolfo Vincenti, Gaspare Fazio e Marta Cinquemani, per Sara Graci e Tino di Naro con le funzioni di amministrativi e per il responsabile dell'area tecnica manutenzione, l'ingegnere Giuseppe Montalbano, incombe a grandi passi lo spettro di una prossima disoccupazione anche se la loro situazione lavorativa è destinata ad approdare in un aula giudiziaria. Davanti al giudice del lavoro del tribunale di Agrigento infatti, sono pendenti altrettante cause la prima delle quali è fissata per l'udienza del 26 gennaio e a seguire il 23 aprile, il 9 maggio ed il 26 ottobre del prossimo anno. Quella di questi sette lavoratori del Tre Sorgenti intanto, è una vicenda burrascosa che purtroppo si trascina da diverso tempo, da quando cioè sono entrati in servizio il 5 novembre del 2001 come lavoratori interinali passando a gennaio del 2005 con contratto di collaborazione continuato. Dal 30 giugno del 2008 poi rimasero un anno senza lavorare in quanto l'allora presidente dell'ente Calogero Mattina non diede seguito alla delibera del mese di aprile del 2007. Infine, dopo varie vicissitudini, a luglio del 2009 ripresero a lavorare mediante trasformazione del contratta. "Indubbiamente - dicano- a pesare sul nostro futuro anche il contenzioso in atto tra la Girgenti acque ed il Tre Sorgenti riguardo la cessione degli impianti. Quello che noi chiediamo concludono, è che ci venga garantito il posto di lavoro perché se così non fosse, daremo vita ad azioni plateali ed eclatanti come lo sciopero della fame oppure ci incateneremo davanti la sede del consorzio perché così non può finire". Intanto ieri mattina nella sede dell'ente in larga Verri, si è riunita l'assemblea dei sindaci presieduta dal vice presidente Giuseppe Brancata e dal direttore segretario Domenico Tuttalomondo alla presenza di Angelo Graci, Michele Termini e Rosario Bonfanti, rispettivamente primi cittadini di Licata, Palma di Montechiaro e Campobello di Licata, e degli assessori Vincenzo Guarneri e Antonio Caltagirone rispettivamente per i comuni di Canicattì e Grotte e quella del Cda formata da Emilia Sorriso, Filippo Manganella, Angelo Bonvissuto e Paolo Restivo i quali più che alla elezione del nuova presidente dopo le dimissioni dalla carica presentate il 30 agosto scorso dall'avvocato Calogero Meli, hanno ribadito, ad eccezione di Guarneri, il loro no alla consegna degli impianti a Girgenti acque. "Non è passibile - dichiara Bonvissuto - come, nonostante il referendum fatto in Italia abbia fatto registrare una percentuale pari all'86% per fare ritornare l'acqua pubblica, si vuole consegnare il Tre Sorgenti al privata forse per fare business". Intanto oggi pomeriggio si insedia il commissario regionale Taverna contro la cui nomina il Cda attraversa l'avvocato Rinzivillo, ha presentata ricorsa al Tar in quanta ritenuto un atta illegittimo. (*PIBA*)
LA SICILIA
CONSIGLIO PROVINCIALE
Variazioni al Bilancio discusse ieri sera in aula
Le variazioni al bilancio di previsione 2011 sono state discusse ieri nella sala Silvia Pellegrino. Sulla proposta di variazione di bilancio, che ammonta a quasi due milioni di euro, sono stati presentati cinque emendamenti da parte dei Consiglieri provinciali. Sono stati discussi 22 punti tra cui numerosi riconoscimenti di debito fuori bilancio tra cui quello del Settore Infrastrutture stradali relativa ai lavori di realizzazione delle infrastrutture a miglioramento della fruibilità turistica della zona di Porto Empedocle - Capo Rossello - Siculiana marina - Eraclea Minoa - tratto Porto Empedocle Realmonte, il cui debito nasce dall'espropriazione dei terreni. Argomenti di un certo spessore che hanno animato il dibattito in aula.
LE PALME GIALLE DELL'ORTO BOTANICO
Parla il responsabile Alletto
«E' solo stress da trapianto»
f.d.m.) Sulle condizioni delle palme messe a dimora nel Giardino Botanico della Provincia regionale di Agrigento, interviene il direttore Giovanni Alletto. «Le palme del giardino gestito dalla Provincia Regionale hanno subito soltanto uno stress da trapianto, essendo state - si legge testualmente in una nota stampa inviata ieri - messe in mora da non più di un mese, non sono state attaccate dal punteruolo rosso e non sono affatto trascurate. Si è cercato di montare un caso inesistente - aggiunge Alletto - perché le piante sono monitorate come tutte le altre all'interno del Giardino da personale attento e qualificato. Invitiamo il giornalista - fa scrivere Alletto - la prossima primavera a documentare con un sopralluogo in nostra compagnia le condizioni delle palme che, da qui ad allora, avranno superato il momento di crisi da trapianto».
STATALE 410. Il tratto tra Palma e Camastra è ormai impercorribile
Frana dimenticata da due anni
Irraggiungibili diversi poderi e non c'è traccia dei 500mila euro promessi per il ripristino
PALMA DIMONTECHIARO. Sono trascorsi quasi due anni dalla frana che ha divorato, all'altezza di località Saladino, una fetta della strada statale 410 nel tratto Palma-Camastra. A causa del maltempo, ma anche per i mancati interventi di consolidamento negli argini, l'importante arteria stradale che collega i due paesi vicini ma da cui si raggiungono anche i centro abitati di Naro e Canicattì e diverse aziende agricole, la carreggiata si è abbassata, tanto da costringere l'Anas a disporre il blocco del traffico veicolare. Con le ultime piogge lo smottamento si è accentuato, tanto che molti automobilisti che prima, sfidando i pericoli, si avventuravano a percorrere il tratto di strada interrotto su una bretella creata abusivamente, preferiscono ora scegliere strade alternative per raggiungere i luoghi prefissati. L'allarme sull'aggravamento della frana esistente nel tratto Palma-Camastra sulla strada statale 410, ieri è stato lanciato dal consigliere comunale dell'Mpa Vincenzo Pace, recatosi in un podere nei pressi di località Saladino. «Le piogge hanno ancor più ampliato lo smottamento - ha assicurato l'esponente politico - e quindi gli automobilisti che continuassero a violare il segnale con cui dall'Anas è stato proibito di oltrepassare il tratto franato, rischierebbero gravi conseguenze fisiche. Questa situazione non è più tollerabile poiché non solo mette in pericolo l'incolumità di incoscienti automobilisti che, per recuperare chilometri e tempo, si avventurano a superare con i propri mezzi la parte del tratto non ancora franato, ma continua a penalizzare centinaia di pendolari, gli agricoltori e persino coloro i quali dovranno recarsi negli ospedali di Canicattì e Caltanissetta. Sono ormai quasi due anni che dall'Anas si attende l'inizio dei lavori di rifacimento della carreggiata crollata. Era stato assicurato il finanziamento di quasi 500 mila euro del progetto, reso esecutivo dopo che era stata eseguita la perizia geognostica del terreno. Ma ancora l'Anas non ha dato alcun segnale».
FILIPPO BELLIA
«Si rischia di perdere i fondi per la discarica»
CAMPOBELLO DI LICATA. L'assessore provinciale Vito Terrana accusa il Comune: «Per Favarotta siete immobili»
CAMPOBELLO DI LICATA. L'assessore provinciale Vito Terrana è intervenuto sulla messa in sicurezza della discarica «Musta - Favarotta »: «Mi trovo costretto, in qualità di amministratore locale, prima, e provinciale poi, ad intervenire affinché un prezioso finanziamento da me seguito per la messa in sicurezza d'emergenza della discarica sita in località Musta-Favarotta, richiesto all'Agenzia Regionale dei Rifiuti e concesso nell'aprile del 2010, non sia vanificato. Un iter lungo e farraginoso ha permesso di ottenere la totale copertura finanziaria delle opere di messa in sicurezza, oltre alle spese sostenute per tutte le competenze tecniche e gli espropri propedeutici alla trasmissione del progetto esecutivo. Purtroppo dopo le mie dimissioni nulla è stato fatto. Il mio impegno si è profuso in questa iniziativa nell'ottica di una rivalutazione del sistema ambientale del territorio di Campobello di Licata, nella tutela e salvaguardia dell'ambiente in cui viviamo in quanto ritengo che sia indispensabile provvedere alla riqualificazione di quest'area al fine di mitigare ed eliminare ogni possibile fonte d'inquinamento presente sul territorio. Scopo del progetto è difatti quello di arginare tutte le possibili cause di inquinamento, raccogliere il percolato e ricoprire la discarica con un manto argilloso impermeabile che eviti il protrarsi dell'inquinamento ». «Sono fortemente amareggiato nell'apprendere che benché sia nella facoltà del Comune accedere al finanziamento, ancora una volta l'incuria dell'Amministrazione determina un disservizio alla collettività con l'aggravante del perpetuarsi di un inquinamento ai danni del territorio - aggiunge -. In una gestione familiare nessuno mai avrebbe rinnegato, osteggiato l'ottenimento di un finanziamento, ma in un sistema amministrativo come quello del Comune di Campobello di Licata si antepone la propria politica alle necessità e opportunità fornite. Sarò magari ripetitivo, ma sembra opportuno ribadire che nei momenti di vacche magre, quando i soldi non ci sono, non si possono usare; quando ci sono, ci si aspetterebbe quantomeno che chi amministra si armi di buona volontà e li usi nell'interesse della popolazione».
L.S.
FERROVIE. Alcuni importanti spazi saranno dati in concessione a soggetti privati
Stazione centrale, via alla gara
La gara d'appalto per la concessione a privati di alcuni spazi della stazione ferroviaria di Agrigento centrale é in via di definizione e quanto prima avverrà l'aggiudicazione formale alla ditta che ha presentato la migliore offerta. Di più non si riesce a sapere: dall'amministrazione delle ferrovie ed in particolare da Ferservizi, che sta gestendo la gara, non esce altro. Ci é stato spiegato che questo é il loro criterio di lavoro: le modalità ed il vincitore saranno resi noti allorquando tutte le formalità saranno state espletate ed avverrà l'aggiudicazione formale. Una riservatezza che appare eccessiva, specialmente nella considerazione che si tratta di procedimenti di evidenza pubblica. Ma tant'é! La pubblicazione del bando risale allo scorso mese di settembre. I locali verranno ceduti in affitto per la realizzazione di alcuni servizi al pubblico. Ma quali sono nel dettaglio le parti della stazione che sono state oggetto della gara d'appalto? Si tratta anzitutto di un locale commerciale al piano della enorme terrazza con una superficie interna di 270 metri quadrati ed una esterna di 460 metri quadrati. Quest'ultimo potrebbe diventare un ristorante che avrebbe in tal modo anche la possibilità di collocare i tavolini all'aperto. C'é poi un locale idoneo per albergo sito al primo piano, prospiciente il quinto binario della stazione (lato via delle Torri) con una capacità di 22 posti letto, con attiguo un altro ambiente di 70 metri quadrati che costituisce l'accesso all'albergo, sito al piano dei binari. Il bando comprende anche l'affitto dell'area di parcheggio di recente realizzazione, della capienza di 110 posti auto, attualmente in comodato d'uso al Comune. Per il resto si tratta di un locale commerciale di circa 115 metri quadrati ubicato al piano binari e che é soppalco del fabbricato viaggiatori, di un locale adibito attualmente ad uffici di 140 metri quadrati sito al primo piano ammezzato, di un locale commerciale di circa 130 metri quadrati al piano stradale, di un locale per uffici di 60 metri quadrati al secondo piano ammezzato ed infine i locali dei gabinetti pubblici, siti al piano dei binari, completi di porte automatiche e gettoniere, della superficie di 53 metri quadrati. Il canone di affitto indicato come base d'asta per tutto questo complesso di locali ed il parcheggio era di 90 mila euro. I locali vengono affittati allo stato grezzo (ad esclusione del parcheggio e dei gabinetti). E' prevista l'installazione di un ascensore tra il piano terra ed il primo piano dell'albergo e di un altro ascensore per collegare l'atrio principale della stazione con il piano terrazza destinato a ristorante. Il termine per la presentazione delle domande é scaduto lo scorso 31 ottobre. Intanto, Dal prossimo 10 dicembre la Città dei Templi sarà collegata direttamente con Palermo da un treno. Come accadeva fino ad alcuni mesi orsono, quando le Ferrovie - nell'ambito dell'attività di ammodernamento della tratta ferrata nei pressi di Cammarata - sospesero il collegamento diretto, sostituendolo con alcuni bus navetta. Bus che ancora per alcuni giorni partiranno dallo scomodo terminal improvvisato sotto gli alberi del viale della Vittoria. Situazione che ha fatto registrare non pochi disagi ai viaggiatori, specie a quelli pendolari costretti a scendere dall'autobus lungo il tragitto per salire sul treno che giunge a Palermo, subito dopo l'interruzione della linea.
SALVATORE FUCÀ
Per dodici sindaci non c'è problema
Solo 7 su 19 hanno incontrato il commissario di Gesa per affrontare il caso della discarica di Siculiana
Erano soltanto sette ieri mattina i sindaci dei comuni ricadenti nell'ambito di Gesa Agrigento due presenti alla riunione indetta dal liquidatore della società Teresa Restivo per discutere della vicenda relativa alla minaccia dell'impresa Catanzaro Costruzioni di chiudere la discarica di Siculiana. Appare quanto meno strano che, di fronte alla ipotesi - tutt'altro che astratta - che dal prossimo 5 dicembre non si possa più conferire la spazzatura, parecchi sindaci abbiano ritenuto di non partecipare all'incontro: difficile comprendere qual'é la strategia che alcuni di questi amministratori stanno attuando, più facile invece prevedere il rischio di emergenza sanitaria che potrebbe delinearsi nei comuni di loro competenza. Ad ogni modo ieri mattina erano presenti i rappresentanti dei comuni di Agrigento, Aragona, Cammarata, Casteltermini, Favara, Porto Empedocle e Raffadali. Hanno parlato della situazione che si sta determinando e della richiesta di Catanzaro di avere firmato il contratto da Gesa, ma con la garanzia anche da parte dei sindaci. Senza quest'ultima dal 5 dicembre prossimo non si conferisce più. Alla fine gli amministratori presenti hanno approvato un breve e sibillino documento: essi «al fine di garantire l'espletamento del servizio, invitano Gesa a sottoscrivere il contratto, impegnandosi a valutare la possibilità di individuare soluzioni condivise che siano compatibili con la vigente normativa e con la situazione finanziaria di ciascun comune». Accetterà l'impresa Catanzaro costruzioni questo impegno, adottato peraltro da soli sette sindaci sui 19 dell'ambito? Staremo a vedere. Nel frattempo ieri pomeriggio Teresa Restivo, finita la riunione con gli amministratori, ha preso la via di Palermo dove alle 16 aveva un appuntamento con il dirigente generale del Dipartimento rifiuti Enzo Emanuele che l'ha convocata. Oggetto dell'incontro proprio la situazione dei rapporti tra Gesa e la Catanzaro Costruzioni. Si sono vagliate alcune soluzioni possibili per evitare la chiusura dell'impianto e quindi che le strade dei 19 centri abitati che a Gesa fanno capo vengano invase dai rifiuti. Emanuele l'ha invitata a sottoscrivere il contratto con l'impresa Catanzaro e ha sollecitare i sindaci a fornire le garanzie richieste. Cosa che peraltro il liquidatore di Gesa, Teresa Restivo, aveva già fatto in mattinata, anche se con scarso successo vista l'assenza di molti sindaci. Come si ricorderà, la Catanzaro costruzioni ha notificato ben sei decreti ingiuntivi alla società d'ambito chiedendo nel contempo la sottoscrizione del contratto. Gesa, da parte sua, ha chiarito di avere eseguito una serie di pagamenti, anche con somme superiori a quelle previste nel piano di rientro, ma il problema evidentemente non sono soltanto i soldi. La faccenda come accaduto anche nel recente passato è in perenne evoluzione, anche se resta il mistero sulle motivazioni che hanno spinto la maggioranza dei sindaci a non incontrare il commissario liquidatore dell'Ato Gesa Ag2.
SALVATORE FUCÀ
Comunicalo.it
Giustizia nell'Agrigentino, Procura seccata: 'Rispondiamo solo alla legge'
Scritto da Franco Castaldo Mercoledì 30 Novembre 2011 01:00
Cronaca - Agrigento e Provincia
Si, sono seccati. E molto. Sono stanchi di sentir parlare di complotti e di inchieste dal valore di una cassata. Ed oggi lo hanno detto a chiare lettere: "Non siamo lo strumento di alcuno; nessuno uomo politico può dire che si procede in una direzione piuttosto che in un'altra; non abbiamo mandanti, ma procediamo sull'evidenza dei fatti così come emergono. Rispondiamo solo alla legge".
Ad innescare il fuori programma, significativo e liberatorio, è il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo mentre si stava svolgendo la rituale conferenza stampa sul blitz "Self service", la tempesta giudiziaria che ha smantellato un'associazione per delinquere finalizzata alla concessione di licenze edilizie in cambio di soldi. Non si è fatto pregare il procuratore capo, Renato Di Natale, che ha voluto chiarire: "Niente paternità sulle inchieste che facciamo. Nessuno deve appropriarsi del nostro lavoro. Non ci facciamo condizionare da chicchessia. Procediamo con correttezza e serenità, altro che inchieste del valore di un vassoio di dolci". No, non era uno sfogo ma la constatazione di una serie di fatti. Critiche sono state mosse, talune con fare irridente, sulle attività recenti della Procura. In particolar modo, l'inchiesta sulla Provincia regionale di Agrigento che ha visto il presidente Eugenio D'Orsi finire sotto processo con giudizio immediato. Sulla vicenda si erano espressi il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, leader del partito di D'Orsi (Mpa), lo stesso presidente della Provincia e Giuseppe Arnone che nell'immediatezza dei fatti affermò con un comunicato stampa: "Ho chiesto a D'Orsi , notizie della vicenda che sta sui titoli dei giornali, cioè quella delle 40 palme. D'Orsi mi ha spiegato che trattavasi di 40 piantine, al di sotto dei 30 cm, complessivamente del valore di una cassata, o di una bella torta gelato, cioè tutte assieme le 40 piantine, valgono poco più di 50 euro. Leggo adesso sui giornali che tra le contestazioni vi sarebbe un pranzo o una cena da 300 euro, cioè un'altra vicenda che può essere frutto di leggerezza, sciatteria, trascuratezza, ma che mi pare distante da particolari logiche di tangenti o malaffare, come quelle, ad esempio, degli appalti truccati della Nettezza Urbana per 45 miliardi, dell'imbroglio del depuratore per 5 miliardi, dell'appalto truccato di Favara Ovest per 5 miliardi. Qui stiamo parlando, al momento, di pranzi da trecento euro, di cento euro di piantine e di sconti o pseudo tali, nell'ordine di qualche migliaio di euro, ottenuti da imprese". Puntuale è arrivata la precisazione dei massimi esponenti della Procura che hanno voluto tagliar corto e rispedire al mittente ogni pretesa strumentalizzazione delle inchieste.
Agrigentonotizie.it
Politica | Agrigento | 29 Nov 2011 | 13:20
Consiglio provinciale, in attesa della nuova seduta
Le variazioni al bilancio di previsione 2011 saranno discusse stasera, 29 novembre, alle 18, nella sala Silvia Pellegrino. Sulla proposta di variazione di bilancio, che ammonta a quasi due milioni di euro, sono stati presentati cinque emendamenti da parte dei consiglieri provinciali.
Da discutere, in totale ventidue punti tra cui numerosi riconoscimenti di debito fuori bilancio tra cui quello del settore Infrastrutture stradali relativa ai lavori di realizzazione delle infrastrutture a miglioramento della fruibilità turistica della zona di Porto Empedocle - Capo Rossello - Siculiana marina - Eraclea Minoa - tratto Porto Empedocle Realmonte, il cui debito nasce dall'espropriazione dei terreni.
L'ordine del giorno prevede anche la modifica di due regolamenti: la proposta del settore Affari generali e Segreteria generale sulla modifica del regolamento per le adunanze ed il funzionamento del consiglio provinciale e delle commissioni consiliari che prevede tra le modifiche la possibilità di convocare il Consiglio con una semplice e-mail o un sms per ridurre i costi delle convocazioni del Consiglio Provinciale. L'altro provvedimento riguarda il settore provveditorato e marketing che ha predisposto il nuovo regolamento per la formazione e la tenuta dell'albo fornitori della Provincia regionale di Agrigento.
Inserita all'ordine del giorno della riunione del 29 novembre, la proposta di variazione al piano triennale dei lavori pubblici. Sia le variazioni di bilancio che le variazioni al Piano triennale delle Opere dovranno essere approvate entro il 30 novembre.
agrigentoweb.it
DALLA PROVINCIA | Il Consiglio Provinciale stasera discute le variazioni al bilancio
Le variazioni al bilancio di previsione 2011 saranno discusse stasera, 29 novembre, alle ore 18:00, nella sala Silvia Pellegrino. Sulla proposta di variazione di bilancio, che ammonta a quasi due milioni di euro, sono stati presentati cinque emendamenti da parte dei Consiglieri provinciali.
Da discutere, in totale ventidue punti tra cui numerosi riconoscimenti di debito fuori bilancio tra cui quello del Settore Infrastrutture stradali relativa ai lavori di realizzazione delle infrastrutture a miglioramento della fruibilità turistica della zona di Porto Empedocle - Capo Rossello - Siculiana marina - Eraclea Minoa - tratto Porto Empedocle Realmonte, il cui debito nasce dall'espropriazione dei terreni.
L'ordine del giorno prevede anche la modifica di due regolamenti: la proposta del settore Affari generali e Segreteria generale sulla modifica del regolamento per le adunanze ed il funzionamento del consiglio provinciale e delle commissioni consiliari che prevede tra le modifiche la possibilità di convocare il Consiglio con una semplice e-mail o un sms per ridurre i costi delle convocazioni del Consiglio Provinciale. L'altro provvedimento riguarda il settore provveditorato e marketing che ha predisposto il nuovo regolamento per la formazione e la tenuta dell'albo fornitori della Provincia Regionale di Agrigento. Inserita all'ordine del giorno della riunione del 29 novembre, la proposta di variazione al piano triennale dei lavori pubblici. Sia le variazioni di bilancio che le variazioni al Piano triennale delle Opere dovranno essere approvate entro il 30 novembre.
sicilia24h.it
Provincia: Consiglio Provinciale stasera discute le variazioni al bilancio
Le variazioni al bilancio di previsione 2011 saranno discusse stasera, 29 novembre, alle ore 18:00, nella sala Silvia Pellegrino. Sulla proposta di variazione di bilancio, che ammonta a quasi due milioni di euro, sono stati presentati cinque emendamenti da parte dei Consiglieri provinciali. Da discutere, in totale ventidue punti tra cui numerosi riconoscimenti di debito fuori bilancio tra cui quello del Settore Infrastrutture stradali relativa ai lavori di realizzazione delle infrastrutture a miglioramento della fruibilità turistica della zona di Porto Empedocle - Capo Rossello - Siculiana marina - Eraclea Minoa - tratto Porto Empedocle Realmonte, il cui debito nasce dall'espropriazione dei terreni. L'ordine del giorno prevede anche la modifica di due regolamenti: la proposta del settore Affari generali e Segreteria generale sulla modifica del regolamento per le adunanze ed il funzionamento del consiglio provinciale e delle commissioni consiliari che prevede tra le modifiche la possibilità di convocare il Consiglio con una semplice e-mail o un sms per ridurre i costi delle convocazioni del Consiglio Provinciale. L'altro provvedimento riguarda il settore provveditorato e marketing che ha predisposto il nuovo regolamento per la formazione e la tenuta dell'albo fornitori della Provincia Regionale di Agrigento. Inserita all'ordine del giorno della riunione del 29 novembre, la proposta di variazione al piano triennale dei lavori pubblici. Sia le variazioni di bilancio che le variazioni al Piano triennale delle Opere dovranno essere approvate entro il 30 novembre.
Giardino Botanico: palme colpite da stress da trapianto
Le palme del Giardino botanico gestito dalla Provincia Regionale di Agrigento, hanno subito soltanto uno stress da trapianto essendo state messe in mora da non più di un mese, non sono state attaccate dal punteruolo rosso e non sono affatto trascurate".
Lo spiega l'agronomo responsabile del Giardino Botanico, Giovanni Alletto, in relazione ad un articolo di stampa comparso questa mattina su un quotidiano regionale, che paventava preoccupanti condizioni delle piante stesse.
"Si è cercato di montare un caso inesistente - aggiunge Alletto - perché le piante sono monitorate come tutte le altre all'interno del Giardino da personale attento e qualificato. Invitiamo il giornalista, la prossima primavera, a documentare con un sopralluogo in nostra compagnia, le condizioni delle palme che qui ad allora avranno superato il momento di crisi da trapianto".
Sulla questione, è intervenuto anche il Direttore dell'Area tecnica Piero Hamel il quale ribadisce che si tratta di un momentaneo stato di ingiallimento delle foglie.
"Ho apprezzato molto la segnalazione fatta dalla stampa agrigentina -ha detto Hamel - segno questo di interesse per il bene comune di un servizio che con grandi sacrifici di tempo e personale, cerchiamo di rendere accogliente a quanti visitano questo polmone di verde nella città. La collaborazione tra cittadini ed istituzione è molto importante per migliorare l'esistente".
Agrigentoflash.it
Il Tre Sorgenti non consegnerà gli impianti
Oggi si è svolta un'Assemblea congiunta, tra i Sindaci dei Comuni consorziati ed i componenti il C.d.A. del Conzorzio Tre Sorgenti. L'Assemblea ha discusso in maniera approfondita la questione della nomina del Commissario ad acta, nominato dall'agenzia per l'energia della regione siciliana, per la consegna degli impianti. Si è addivenuti alla decisione unanime di contestare ed impedire la consegna degli impianti. Questa decisione è supportata da diversi elementi: la consegna degli impianti, di fatto, avverrebbe nelle mani di un soggetto privato (Girgenti Acque), poiché l'ATO idrico è in fase di scioglimento (entro il 31/12/2011), e nonostante il chiaro esito del referendum dello scorso giugno, in cui la volontà del 97 % dei votanti si è espressa contro la privatizzazione dell'acqua. Girgenti Acque, è debitore nei confronti del consorzio Tre Sorgenti, per un ammontare di circa 10.000.000,00 (diecimilioni) di euro. Nei giorni scorsi, il Giudice si è pronunciato sulla ingiunzione di pagamento avanzata dal Tre Sorgenti, nei confronti di Girgenti Acque, dandogli ragione. Si è preso atto che il Consorzio ha dato incarico, al proprio Legale di Fiducia, con il fine di proporre ricorso avverso la nomina del Commissario ad Acta. Il Consiglio di Amministrazione, si sente, dopo questa Assemblea Congiunta con i Sindaci, ancora più motivato e legittimato, "a proseguire sulla strada che impedisca la consegna degli impianti, di cui i Comuni sono proprietari, e che in maniera paradossale si vogliono dare gratuitamente, ad un soggetto fortemente indebitato nei nostri confronti".
Università, Vinci e Guarraci: "Aprire ai privati"
Orazio Guarraci e Leo Vinci, Consiglieri Provinciali del Partito di "Grande Sud", esprimono profonda preoccupazione per il futuro del Consorzio Universitario di Agrigento e propongono di aprire l'accesso alla partecipazione di privati. "Nonostante gli sforzi positivi portati avanti dal Presidente del Consorzio, Prof. Joseph Mifsud, il quale, con grande maestria, sta proiettando il Consorzio verso un processo di internazionalizzazione - scrivono - , purtroppo, si registra la possibilità della riduzione alcuni corsi di laurea e altri rischiano di essere accorpati. Considerato che, il Consorzio Universitario di Agrigento rappresenta un importante opportunità di crescita culturale e di formazione dei nostri giovani, futuri quadri dirigenti, ed inoltre il consorzio, contribuisce a limitare le spese delle famiglie agrigentine che permettono ai propri figli di frequentare l'università.
Gli Enti locali, come Provincia Regionale, Comune di Agrigento, Camera di Commercio ed altri, non riescono a garantire, con le proprie risorse economiche, l'approvvigionamento finanziario necessario per il funzionamento e lo sviluppo dell'offerta formativa che sia efficace, di qualità e in sintonia con la frenetica evoluzione tecnologica e culturale richiesta ed imposta da un mercato globale, enormemente condizionato da una competitività internazionale. Una proposta lungimirante ed illuminata è stata avanzata dall'On. Michele Cimino il quale si fa carico dei bisogni e degli interessi delle famiglie e del territorio, quella di consentire ai privati di essere protagonisti, di concerto con il pubblico, dello sviluppo dell'offerta formativa, entrando attivamente e positivamente sia nell'Assemblea dei Soci che nel Consiglio di Amministrazione apportando, nelle casse del CUPA, proposte, iniziative formative e soprattutto capitali privati, indispensabili per il prosieguo delle attività formative.
Per consentire tale inserimento, è indispensabile modificare lo Statuto del CUPA. Ma le modifiche debbono essere condivise da tutti gli Enti che compongono il Consorzio universitario ed in particolare i soci fondatori che sono: la Provincia Regionale di Agrigento, il Comune di Agrigento e la Camera di Commercio. Per accelerare e concretizzare l'iter amministrativo in tempi rapidi, i sottoscritti Consiglieri Provinciali di "Grande Sud", abbiamo chiesto di convocare un tavolo tecnico tra la 1° Commissione Affari Generali della Provincia, la Commissione Affari Generali del Comune di Agrigento e i rappresentanti della Camera di Commercio, per apportare, in una logica di collaborazione e condivisione, le dovute e opportune modifiche allo statuto. Forza del Sud, uscendo fuori da schemi di parte o di partito, mira in modo prioritario agli interesse del nostro territorio, ai bisogni dei nostri ragazzi e alle esigenze delle nostre famiglie.
L'ingresso attivo e propositivo dei privati all'interno del CUPA, non costituisce solamente la possibilità di avere nuove risorse economiche e finanziarie, ma potrebbe rappresentare l'ampliamento verso un'offerta formativa attuale e legata ai bisogni e alle esigenze produttive.
Infatti, Nuove Energie - Enel, in previsione della costruzione del Rigassificatore nell'area ASI di Porto Empedocle, potrebbero usufruire del Consorzio universitario per formare i giovani che dovranno essere utilizzati come operai specializzati e tecnici, preferendo, nell'individuazione del personale, la meritocrazia e non l'indicazione del politico di turno. E ancora il Rigassificatore, producendo una importante risorsa economica che è il "freddo", da utilizzare per attività scientifiche e produttive, tali da sviluppare lavoro ed occupazione, darà l'opportunità di studiare e approfondire la "criogenia", valutando la possibilità di studiare e sperimentare la "criobiologia", la "crioterapia", la "crioscopia" e così via.
L'imprenditore Salvatore Moncada, potrebbe proporre di indirizzare in modo specialistico la ricerca e l'approfondimento verso lo sfruttamento delle energie da fonti rinnovabili, lo studio di particolari polimeri da utilizzare per il fotovoltaico, lo studio di particolari sistemi aerostatici per la produzione di energia eolica, abbassando enormemente i costi e aumentando la produzione energetica.
E così come l'Italcementi per lo studio dei componenti chimici per la produzione del cemento, oltre che l'approfondimento di azioni a tutela dell'ambiente e della salute.
Confindustria Agrigento potrebbe rappresentare una opportunità di coniugare il mondo del lavoro con la formazione tecnica e professionale specifica.
Tutti dimostrerebbero di non considerare il nostro territorio come area da sfruttare o da colonizzare, ma un territorio da condividere civilmente all'insegna dello sviluppo e dell'armonia.
Nei prossimi giorni, i sottoscritti Consiglieri Provinciali, si faranno carico di promuovere un incontro, presso la Provincia Regionale di Agrigento, con i soggetti in indirizzo per concretizzare un e dar vita a un percorso di crescita e di sviluppo del Consorzio Universitario di Agrigento, rivendicando, successivamente, il diritto di divenire Università Autonoma.
Il Sud ha il diritto-dovere di autodeterminarsi e in modo costruttivo e responsabile deve creare le condizioni per lo sviluppo culturale ed economico, tutti debbono avvertire la responsabilità di contribuire concretamente, ognuno per le proprie competente, affinché la nostra Provincia possa sperare ad un futuro migliore".
laltraagrigento.it
L'Eni trivella a pochi metri dalla nostra costa. Il vergognoso silenzio della Provincia Regionale .
"The success of this exploration testifies to Eni's commitment to the search for hydrocarbons in frontier environments such as deep water, as well as the great attention paid to the exploration and development of mining resources in Italy" (dal sito ENI, 2008). Anche il pozzo scoppiato della BP era in zone di frontiera e in acque profonde. Ma qui siamo a 20 chilometri dalla costa, lì eravamo a 80. I nomi cambiano, ma quello che l'Eni vuole fare è sempre lo stesso: trivellare dove gli pare e piace, senza rispetto per nessuno e a volte con l'inganno. In questo caso nei mari profondi dello Stretto di Sicilia, sfruttando le concessioni off-shore GR 14 AG e GR 13 AG, dal luccicante nome di "Cassiopea", di cui è titolare nei pressi di Agrigento. La storia è lunga... Tanto lineare, quanto poco trasparente. Eccola.
Nel 2008 siti internazionali specializzati nella diffusione di notizie del mercato petrolifero (fra cui "Upstream") pubblicarono la notizia che beniamini dell'ambiente dell'Eni avevano fatto una meravigliosa scoperta di gas nei fondali dei mari dello Stretto di Sicilia. Al contempo l'Eni annunciava di volere accelerare i suoi programmi operativi per arrivare allo sfruttamento di quel giacimento al largo della costa agrigentina il più presto possibile (clicca qui).
Oggi l'Eni controlla "Cassiopea" al 60% e il restante 40% è della ditta Edison. L'estensione chilometrica della GR 13 AG è di circa 460 chilometri quadrati, quella della GR 14 AG è di circa 410 chilometri quadrati. Il pozzo "Cassiopea" si trova a 560 metri di profondità, a 22 chilometri da riva, in quelle che vengono considerate acque profonde, le più pericolose.
Si parla di circa 16 miliardi di metri cubi di riserve di gas, da tirare fuori al ritmo di 190,000 meti cubi al giorno. L'Italia consuma circa 95 miliardi all'anno di gas. Circa 8 miliardi al mese. Questo giacimento dunque darà gas all'Italia per circa due mesi (clicca qui). In sostanza forti rischi con le trivelle in acque profonde davanti ad Agrigento, il tutto per soli 2 mesi di gas. A suo tempo l'Eni diceva anche di volersi riallacciare ad altri giacimenti nella zona, detti Panda e Argo, e formare così un unico campo petrolifero a mare. Basta guardare la mappa a lato per rendersi conto della vastità di quel campo. Come detto, si tratta di giacimenti in acque profonde e pericolose, proprio come per la BP nel golfo del Messico. Ma, ricordiamolo, la BP era a circa 50 miglia da riva (80 chilometri), qui a 20 chilometri dalla costa.
Passano tre anni e non succede granchè. Il 25 febbraio del 2011 il sito del Ministero dello Sviluppo Economico riporta che tutto è stato sospeso per decorrenza di termini. Infatti se uno apre le pagine web dove sono riportati i dettagli delle concessioni interessate da "Cassiopea" trova la scritta: "Nota: sospeso".
Tutti tranquilli allora? Chissà, costava troppo, erano acque troppo profonde...o l'Eni non ha giudicato troppo poco appetibile questo giacimento e ci ha rinunciato? Manco per niente. Infatti, se uno va sul sito nazionale della Via del Ministero dell'Ambiente, scopre invece che nel Novembre 2011 (cioè in questo mese che volge al termine) è stato pubblicato il "Permesso per la Concessione di Coltivazione "d.3G.C.-A.G."/ARGO e CASSIOPEA derivante dai Permessi di Ricerca "G.R13.AG" e "G.R14.AG". Scadenza presentazione osservazioni: 04/12/2011."
Addirittura il sito della Provincia di Agrigento riporta quanto segue: "COLTIVAZIONE DEI GIACIMENTI DI GAS METANO "PANDA" "ARGO" E CASSIOPEA" DA UBICARE NELL'OFF-SHORE SICILIANO ANTISTANTE IL CANALE DI SICILIA (ZONA G E C) A CIRCA 30 M AL LARGO DELLA COSTA AGRIGENTINA- DITTA ENI S.P.A.,DIVISIONE EXPLORAZION & PRODICTION CON SEDE LEGALE IN ROMA, DISTRETTO MERIDIONALE VIA DEL CONVENTO 14, 85059 VIGGIANO (PZ)-AVVISO DI DEPOSITO-ART. 23 DEL D.LGS 16/01/08 N°4".
A noi i 30 metri pare siano proprio un dato errato. Ma questo è quanto riportato da quel documento ufficiale della Giunta Provinciale di Agrigento. E notare che scrivono proprio "Explorazion e Prodiction", il che fa un po' ridere, ma la sostanza non cambia. Allora, altro che decorso dei termini! L'Eni ha segretamente presentato tutte le sue scartoffie per trivellare al Ministero dell'Ambiente e ora c'è tempo solo fino al 4 dicembre p.v. per presentare osservazioni, e per la gente di informarsi, ammesso che gli interessi.
Certamente fa ridere che il Ministero "A" non sappia quello che fa il Ministero "B" e la provincia di Agrigento. Ma soprattutto fa piangere che i cittadini non sappiano niente di niente. Evviva l'Italia... E i politici ? Ma chi ci spera più in quelli... Possibile che alla provincia di Agrigento non abbiano saputo diffondere queste notizie? Possibile che nessuno si chiesto cosa stesse succedendo? Boh... Speriamo che, nonostante tutto, non solo la gente dell'agrigentino, ma la Sicilia tutta abbia voglia quanto meno di saperne di più e di fare osservazioni nel tempo ristretto che rimane... I pareri sulla richiesta di VIA per la Cassiopea scadono il 4 Dicenbre p.v. Mancano solo 7, dico sette, giorni.
Abbiamo scaricato tutti i file dal Ministero dell'Ambiente - sono circa 30 file.
Mentre invece il riassunto della loro valutazione ambientale.
In sostanza, secondo l'ufficio di VIA del Ministero dell'Ambiente, le scadenze per mandare osservazioni è il 4 Dicembre 2011. Altro che sospensione temporale del 25 Febbraio del 2011!
tratto da siciliaonline.it
grandangoloagrigento.it
Vinci e Guarraci su Consorzio universitario
Orazio Guarraci e Leo Vinci, consiglieri provinciali del Partito di "Grande Sud", esprimono profonda preoccupazione per il futuro del Consorzio universitario di Agrigento. Nonostante gli sforzi positivi portati avanti dal presidente del Consorzio, prof. Joseph Mifsud, il quale, con grande maestria, sta proiettando il Consorzio verso un processo di internazionalizzazione, purtroppo, si registra la possibilità della riduzione alcuni corsi di laurea e altri rischiano di essere accorpati. Considerato che, il Consorzio Universitario di Agrigento rappresenta un importante opportunità di crescita culturale e di formazione dei nostri giovani, futuri quadri dirigenti, ed inoltre il consorzio, contribuisce a limitare le spese delle famiglie agrigentine che permettono ai propri figli di frequentare l'università. Gli Enti locali, come Provincia Regionale, Comune di Agrigento, Camera di Commercio ed altri, non riescono a garantire, con le proprie risorse economiche, l'approvvigionamento finanziario necessario per il funzionamento e lo sviluppo dell'offerta formativa che sia efficace, di qualità e in sintonia con la frenetica evoluzione tecnologica e culturale richiesta ed imposta da un mercato globale, enormemente condizionato da una competitività internazionale. Allora cosa fare per garantire la sopravvivenza e il ruolo del Consorzio Universitario della Provincia di Agrigento? Una proposta lungimirante ed illuminata è stata avanzata dall'On. Michele Cimino il quale si fa carico dei bisogni e degli interessi delle famiglie e del territorio, quella di consentire ai privati di essere protagonisti, di concerto con il pubblico, dello sviluppo dell'offerta formativa, entrando attivamente e positivamente sia nell'Assemblea dei Soci che nel Consiglio di Amministrazione apportando, nelle casse del Cupa, proposte, iniziative formative e soprattutto capitali privati, indispensabili per il prosieguo delle attività formative.
Per consentire tale inserimento, è indispensabile modificare lo Statuto del Cupa. Ma le modifiche debbono essere condivise da tutti gli Enti che compongono il Consorzio universitario ed in particolare i soci fondatori che sono: la Provincia regionale di Agrigento, il Comune di Agrigento e la Camera di Commercio. Per accelerare e concretizzare l'iter amministrativo in tempi rapidi, i sottoscritti Consiglieri Provinciali di "Grande Sud", abbiamo chiesto di convocare un tavolo tecnico tra la 1° Commissione Affari Generali della Provincia, la commissione Affari Generali del Comune di Agrigento e i rappresentanti della Camera di Commercio, per apportare, in una logica di collaborazione e condivisione, le dovute e opportune modifiche allo statuto. Forza del Sud, uscendo fuori da schemi di parte o di partito, mira in modo prioritario agli interesse del nostro territorio, ai bisogni dei nostri ragazzi e alle esigenze delle nostre famiglie. L'ingresso attivo e propositivo dei privati all'interno del Cupa, non costituisce solamente la possibilità di avere nuove risorse economiche e finanziarie, ma potrebbe rappresentare l'ampliamento verso un'offerta formativa attuale e legata ai bisogni e alle esigenze produttive. Infatti, Nuove Energie - Enel, in previsione della costruzione del Rigassificatore nell'area Asi di Porto Empedocle, potrebbero usufruire del Consorzio universitario per formare i giovani che dovranno essere utilizzati come operai specializzati e tecnici, preferendo, nell'individuazione del personale, la meritocrazia e non l'indicazione del politico di turno. E ancora il Rigassificatore, producendo una importante risorsa economica che è il "freddo", da utilizzare per attività scientifiche e produttive, tali da sviluppare lavoro ed occupazione, darà l'opportunità di studiare e approfondire la "criogenia", valutando la possibilità di studiare e sperimentare la "criobiologia", la "crioterapia", la "crioscopia" e così via.
L'imprenditore Salvatore Moncada, potrebbe proporre di indirizzare in modo specialistico la ricerca e l'approfondimento verso lo sfruttamento delle energie da fonti rinnovabili, lo studio di particolari polimeri da utilizzare per il fotovoltaico, lo studio di particolari sistemi aerostatici per la produzione di energia eolica, abbassando enormemente i costi e aumentando la produzione energetica.
E così come l'Italcementi per lo studio dei componenti chimici per la produzione del cemento, oltre che l'approfondimento di azioni a tutela dell'ambiente e della salute. Confindustria Agrigento potrebbe rappresentare una opportunità di coniugare il mondo del lavoro con la formazione tecnica e professionale specifica. Tutti dimostrerebbero di non considerare il nostro territorio come area da sfruttare o da colonizzare, ma un territorio da condividere civilmente all'insegna dello sviluppo e dell'armonia. Nei prossimi giorni, i sottoscritti consiglieri provinciali, si faranno carico di promuovere un incontro, presso la Provincia Regionale di Agrigento, con i soggetti in indirizzo per concretizzare un e dar vita a un percorso di crescita e di sviluppo del Consorzio universitario di Agrigento, rivendicando, successivamente, il diritto di divenire università autonoma. Il Sud ha il diritto-dovere di autodeterminarsi e in modo costruttivo e responsabile deve creare le condizioni per lo sviluppo culturale ed economico, tutti debbono avvertire la responsabilità di contribuire concretamente, ognuno per le proprie competente, affinché la nostra Provincia possa sperare ad un futuro migliore.
lavalledeitempli.net
I Consiglieri Provinciali del Partito di "Grande Sud", esprimono preoccupazione per il futuro del Consorzio Universitario di Agrigento
I sottoscritti Orazio Guarraci e Leo Vinci, Consiglieri Provinciali del Partito di "Grande Sud", esprimono profonda preoccupazione per il futuro del Consorzio Universitario di Agrigento. Nonostante gli sforzi positivi portati avanti dal Presidente del Consorzio, Prof. Joseph Mifsud, il quale, con grande maestria, sta proiettando il Consorzio verso un processo di internazionalizzazione, purtroppo, si registra la possibilità della riduzione alcuni corsi di laurea e altri rischiano di essere accorpati. Considerato che, il Consorzio Universitario di Agrigento rappresenta un importante opportunità di crescita culturale e di formazione dei nostri giovani, futuri quadri dirigenti, ed inoltre il consorzio, contribuisce a limitare le spese delle famiglie agrigentine che permettono ai propri figli di frequentare l'università.
Gli Enti locali, come Provincia Regionale, Comune di Agrigento, Camera di Commercio ed altri, non riescono a garantire, con le proprie risorse economiche, l'approvvigionamento finanziario necessario per il funzionamento e lo sviluppo dell'offerta formativa che sia efficace, di qualità e in sintonia con la frenetica evoluzione tecnologica e culturale richiesta ed imposta da un mercato globale, enormemente condizionato da una competitività internazionale.
Allora cosa fare per garantire la sopravvivenza e il ruolo del Consorzio Universitario della Provincia di Agrigento? Una proposta lungimirante ed illuminata è stata avanzata dall'On. Michele Cimino il quale si fa carico dei bisogni e degli interessi delle famiglie e del territorio, quella di consentire ai privati di essere protagonisti, di concerto con il pubblico, dello sviluppo dell'offerta formativa, entrando attivamente e positivamente sia nell'Assemblea dei Soci che nel Consiglio di Amministrazione apportando, nelle casse del CUPA, proposte, iniziative formative e soprattutto capitali privati, indispensabili per il prosieguo delle attività formative.
Per consentire tale inserimento, è indispensabile modificare lo Statuto del CUPA. Ma le modifiche debbono essere condivise da tutti gli Enti che compongono il Consorzio universitario ed in particolare i soci fondatori che sono: la Provincia Regionale di Agrigento, il Comune di Agrigento e la Camera di Commercio. Per accelerare e concretizzare l'iter amministrativo in tempi rapidi, i sottoscritti Consiglieri Provinciali di "Grande Sud", abbiamo chiesto di convocare un tavolo tecnico tra la 1° Commissione Affari Generali della Provincia, la Commissione Affari Generali del Comune di Agrigento e i rappresentanti della Camera di Commercio, per apportare, in una logica di collaborazione e condivisione, le dovute e opportune modifiche allo statuto. Forza del Sud, uscendo fuori da schemi di parte o di partito, mira in modo prioritario agli interesse del nostro territorio, ai bisogni dei nostri ragazzi e alle esigenze delle nostre famiglie.
L'ingresso attivo e propositivo dei privati all'interno del CUPA, non costituisce solamente la possibilità di avere nuove risorse economiche e finanziarie, ma potrebbe rappresentare l'ampliamento verso un'offerta formativa attuale e legata ai bisogni e alle esigenze produttive.
Infatti, Nuove Energie - Enel, in previsione della costruzione del Rigassificatore nell'area ASI di Porto Empedocle, potrebbero usufruire del Consorzio universitario per formare i giovani che dovranno essere utilizzati come operai specializzati e tecnici, preferendo, nell'individuazione del personale, la meritocrazia e non l'indicazione del politico di turno. E ancora il Rigassificatore, producendo una importante risorsa economica che è il "freddo", da utilizzare per attività scientifiche e produttive, tali da sviluppare lavoro ed occupazione, darà l'opportunità di studiare e approfondire la "criogenia", valutando la possibilità di studiare e sperimentare la "criobiologia", la "crioterapia", la "crioscopia" e così via.
L'imprenditore Salvatore Moncada, potrebbe proporre di indirizzare in modo specialistico la ricerca e l'approfondimento verso lo sfruttamento delle energie da fonti rinnovabili, lo studio di particolari polimeri da utilizzare per il fotovoltaico, lo studio di particolari sistemi aerostatici per la produzione di energia eolica, abbassando enormemente i costi e aumentando la produzione energetica.
E così come l'Italcementi per lo studio dei componenti chimici per la produzione del cemento, oltre che l'approfondimento di azioni a tutela dell'ambiente e della salute.
Confindustria Agrigento potrebbe rappresentare una opportunità di coniugare il mondo del lavoro con la formazione tecnica e professionale specifica.
Tutti dimostrerebbero di non considerare il nostro territorio come area da sfruttare o da colonizzare, ma un territorio da condividere civilmente all'insegna dello sviluppo e dell'armonia.
Nei prossimi giorni, i sottoscritti Consiglieri Provinciali, si faranno carico di promuovere un incontro, presso la Provincia Regionale di Agrigento, con i soggetti in indirizzo per concretizzare un e dar vita a un percorso di crescita e di sviluppo del Consorzio Universitario di Agrigento, rivendicando, successivamente, il diritto di divenire Università Autonoma.
Il Sud ha il diritto-dovere di autodeterminarsi e in modo costruttivo e responsabile deve creare le condizioni per lo sviluppo culturale ed economico, tutti debbono avvertire la responsabilità di contribuire concretamente, ognuno per le proprie competente, affinché la nostra Provincia possa sperare ad un futuro migliore.
Giardino botanico gestito dalla Provincia Regionale di Agrigento - Interviene l'agronomo
"Le palme del Giardino botanico gestito dalla Provincia Regionale di Agrigento, hanno subito soltanto uno stress da trapianto essendo state messe in mora da non più di un mese, non sono state attaccate dal punteruolo rosso e non sono affatto trascurate".
Lo spiega l'agronomo responsabile del Giardino Botanico, Giovanni Alletto, in relazione ad un articolo di stampa comparso questa mattina sul quotidiano "La Sicilia", che paventava preoccupanti condizioni delle piante stesse.
"Si è cercato di montare un caso inesistente - aggiunge Alletto - perché le piante sono monitorate come tutte le altre all'interno del Giardino da personale attento e qualificato. Invitiamo il giornalista, la prossima primavera, a documentare con un sopralluogo in nostra compagnia, le condizioni delle palme che qui ad allora avranno superato il momento di crisi da trapianto".
Sulla questione, è intervenuto anche il Direttore dell'Area tecnica Piero Hamel il quale ribadisce che si tratta di un momentaneo stato di ingiallimento delle foglie.
"Ho apprezzato molto la segnalazione fatta dalla stampa agrigentina -ha detto Hamel - segno questo di interesse per il bene comune di un servizio che con grandi sacrifici di tempo e personale, cerchiamo di rendere accogliente a quanti visitano questo polmone di verde nella città. La collaborazione tra cittadini ed istituzione è molto importante per migliorare l'esistente".