03/12/2011
GIORNALE DI SICILIA
SCHEDA. Cosa prevede il codice d comportamento degli operatori delle pubbliche amministrazioni
Undici titoli, 7 articoli da non dimenticare
È composto da sette articoli iniziali ed undici titoli con ulteriori, complessivi, 27 punti. E' il codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, distribuito su tre paginette. L'impiegato comunale giura di "conformare la sua condotta al dovere costituzionale di servire esclusivamente la Nazione con disciplina ed onore di rispettare i principi di buon andamento e imparzialità dell'amministrazione. Nell'espletamento dei propri compiti, il dipendente assicura lì rispetto della legge e persegue esclusivamente l'interesse pubblico; ispira le proprie decisioni ed i propri comportamenti alla cura dell'interesse pubblico che gli è affidato". In tema di "Regali ed altre utilità", l'impiegato si impegna a "non chiedere, per sé o per altri, né ad accettare, neanche in occasione di festività, regali o altre utilità da soggetti che abbiano tratto o comunque possano trarre benefici da decisioni o attività inerenti all'ufficio". Nel titolo "attività collaterali" viene chiesto al dipendente di "non accettare da soggetti diversi dall'amministrazione retribuzioni o altre utilità per prestazioni alle quali è tenuto per lo svolgimento dei propri compiti d'ufficio. Di non sollecitare ai propri superiori il conferimento di incarichi remunerati". Inoltre, al dipendente comunale viene chiesta imparzialità: "assicurare parità di trattamento fra i cittadini che vengono in contatto con l'amministrazione". (*CR*)
Frizioni Mpa, Leanza detta le condizioni a Lombardo
CATANIA «Articolo 4» è la fondazione presentata ieri da Lino Leanza, ma questa — almeno per ora — non sarà la sua nuova casa politica. Il deputato regionale catanese, che fu assessore e per un breve periodo anche presidente della Regione, ha assicurato di volere restare in Mpa, il Movimento per l'Autonomia di cui è stato tra i padri fondatori. A Raffaele Lombardo, però, ha dettato a distanza, da un'affollata sala-congressi delle Ciminiere di Catania, le sue «condizioni». È risuonata più volte questa parola — «condizioni» — nel corso dell'intervento di Leanza, che ha pure esclamato: «Non siamo né soddisfatti, né felici di un partito che deve essere plurale e inclusivo, non una caserma».
Lino Leanza non ha usato mezzi termini quando ha dovuto rimarcare le distanze dai leader di Mpa e presidente della Regione: «Adesso, siamo come tutti gli altri. Nel teatrino della politica. Mi fa impazzire che in Mpa si parli solo degli altri partiti. Il tetto sta bruciando e noi ci preoccupiamo di cosa dirà la Rorsellino o Cracolici, o il Terzo Polo. Questa maggioranza alla Regione ha fatto buone cose, ma già domani i partiti si riuniscano e decidano cosa fare alle prossime elezioni comunali». La replica al «dissidente» potrebbe arrivare già domani, sempre dal capoluogo etneo, dove Raffaele Lombardo — come annunciato da Mpa proprio nelle ore della manifestazione di Leanza— chiuderà un convegno sul decentramento. (*GEM*) GERARDO MARRONE
Oggi il virtuosismo trascendentale lisztiano
Il "virtuosismo trascendentale" sarà al centro dal concerto di stasera alle 20:3O presso l'Auditorium del "Toscanini", nell'ambito della XII edizione della rassegna "Albert Schweitzer", che prevede quattro incontri dedicati a Liszt nel bicentenario della nascita. Il concerto vedrà la partecipazione al piano del maestro Pietro Aricò. (*tc*)
DEDALO AMBIENTE. Buscemi (Cgil): «Sollecitiamo i Comuni soci a versare le quote all'azienda»
Ato, niente soldi per gli stipendi
I lavoratori sul «piede di guerra:»
Angelo Angusta
Non c'è pace per la Dedalo Ambiente. L'Ato rifiuti, complice il fatto che troppo spesso i comuni sono costretti a versare in ritardo le proprie quote, non riesce a risollevarsi dalla crisi in cui è piombato ormai alcuni anni fa. Ormai non c'è mese che non si registri la protesta dei dipendenti dell'autorità territoriale d'ambito che non ricevono con regolarità la stipendio.
Anche dicembre si è aperto male perla società che ha sede a Licata e, altre che nella "città del mare", garantisce la raccolta dei rifiuti a Canicattì, Palma di Montechiaro, Naro, Camastra, Campobello di Licata e Ravanusa. Lo stipendio di novembre non è stato ancora pagato e gli operatori ecologici sono preoccupati. anzi terrorizzati, dall'idea che la loro tredicesima potrebbe essere in pericolo. Il malumore del personale nelle parale di Alfonso Buscemi, segretario generale di Agrigento della Cgil funzione pubblica, che continua a seguire da vicino le vicissitudini dell'Ato rifiuti.
"L'azienda ci ha detto, in maniera chiara, che la stipendia di novembre — è il commento di Bu- scemi — potrà essere liquidato solo non appena tutti i soci avranno versato le proprie quote. Prima di allora il personale sarà costretto ad attendere".
Ricevuta questa risposta la Cgil funzione pubblica ha iniziato ad incontrare i sindaci dei Comuni della Dedalo Ambiente, "Vogliamo renderci conte di persona - conferma Alfonso Buscemi dello stato delle cose. Abbiamo già incontrato alcuni amministratori, tra i quali il sindaco di Canicattì Vincenzo Corbo, quali ci hanno detta che le loro difficoltà sono legate al fatto che i trasferimenti dello Stato sono in ritardo. Non appena riceveranno le somme provvederanno a mantenere l'impegno con la Dedalo Ambiente. Ci hanno detto che dovrebbe trattarsi di un'attesa breve, speriamo sia cosi".
Ma la busta paga di novembre non è l'unico arretrato che il personale dell'Ato rifiuti non ha ancora ricevuto. "Ribadiamo —conclude il segretario generale della Cgil funzione pubblica — che gli operatori ecologici non hanno ancora ottenuto il premio di produzione del 2010 e a giorni matura quello del 2011".
Da Rosario Miceli, commissario liquidatore della Dedalo Ambiente, arriva l'appella alla pazienza.
"Siamo consapevoli dei disagi dei nostri lavoratori — dice Miceli —, ma non possiamo liquidare ciò che gli spetta solo non appena riceveremo le rimesse da parte dei Cantoni". (*AUU*)
LA SICILIA
Nasce il tavolo tecnico sul turismo promosso dalla Provincia
Nasce ad Agrigento il tavolo tecnico permanente sul turismo, promosso dalla Provincia regionale allo scopo di un rilancio del comparto duraturo e condiviso. Ne fanno parte il Comune, la Camera di Commercio, il Servizio turistico regionale, organizzazioni private, i distretti ed i consorzi turistici, organizzazioni di Categoria come la Federalberghi e Confindustria Alberghi. L'iniziativa, che ha riunito nei giorni scorsi i diversi attori del comparto turistico, è stata presieduta dall'assessore al turismo Angelo Biondi, il quale ha definito il tavolo una "cabina di regia unitaria" necessaria per pianificare e programmare le strategie a breve, medio e lungo periodo e mantenere un dialogo privilegiato con gli operatori. "Abbiamo voluto creare una sorta di consulta del turismo - spiega l'assessore Biondi - per riunire attorno allo stesso tavolo gli attori che, nella nostra provincia, si occupano di sviluppo economico. Un impegno comune - conclude Biondi - per rilanciare l'immagine turistica di una provincia con grandi potenzialità ma che non ha mai saputo sfruttarle". Il primo incontro è servito innanzi tutto a presentare e raccogliere le prime proposte come quella di rafforzare la formula "mare ed archeologia" o quella di creare una sorta di "paniere turistico" come suggerito dal-
l'assessore comunale Piero Mirotta. L'obiettivo è mettere in rete le iniziative più significative dei diversi comuni della provincia, offrendo al visitatore la possibilità di trascorrere una settimana intensa in termini di intrattenimento e attrattive (dalle sagre, agli eventi di arte a quelli dedicati all'enogastronomia). Il meeting fra i rappresentanti degli enti pubblici e gli imprenditori del territorio è servito inoltre a mettere in luce le carenze e i disservizi in città, tanto per il cittadino quanto per il turista, sottolineando l'urgenza di apportare alcune migliorie.
DEBORAH ANNOLINO
Agrigentoflash
Consiglio provinciale: approvata manovra di assestamento di bilancio
La delibera di variazione al bilancio di previsione 2011, approvata ieri sera dal Consiglio Provinciale, prevede l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione 2010 per 581.000 euro e maggiori entrate per 469.000 euro derivante dalla dismissione delle partecipazioni azionarie della disciolta AAVT SpA (Agrigento Aeroporto Valle dei Templi), a copertura delle maggiori spese in conto capitale, nel rispetto dei vincoli e degli obiettivi previsti dal Patto di Stabilità interno per il triennio 2011/2013 e che non alterino gli equilibri finanziari del bilancio di previsione. La manovra di assestamento prevede anche una rimodulazione della spesa corrente per 740.771 euro, per garantire alla Provincia il raggiungimento dei fini istituzionali per i servizi essenziali e obbligatori. La proposta dell'Amministrazione è stata approvata dal Consiglio Provinciale, con cinque emendamenti che non alterano l'impianto della proposta stessa né modificano l'importo complessivo dell'assestamento. Il tutto, quindi, nei limiti del Patto di Stabilità e delle dotazioni finanziarie disponibili. L'Ufficio Finanze della Provincia sta già redigendo la variazione del Piano Economico di Gestione (PEG), passaggio fondamentale per l'utilizzo delle risorse disponibili in seguito all'approvazione della delibera.
Provincia, istituito il "Tavolo Tecnico Permanente per il Turismo"
È stato istituito ufficialmente alla Provincia Regionale di Agrigento, il "Tavolo Tecnico permanente per il turismo" con lo scopo di affrontare le urgenti questioni del comparto, pianificare e programmare le strategie a breve, medio e lungo periodo ed instaurare un dialogo privilegiato tra istituzioni e operatori del settore per un efficace rilancio dell'intero settore. All'invito del Presidente Eugenio D'Orsi hanno risposto esperti ed operatori del settore Turistico ed alberghiero che, ieri pomeriggio, nel tenere a battesimo la neonata Istituzione, hanno colto l'occasione per un primo confronto con l'obiettivo di procedere ad una ricognizione delle potenzialità e delle risorse da mettere in campo ed adottare percorsi e metodologie di attacco comuni per incidere e risultare vincenti nella sfida volta al rilancio del settore. Una "cabina di regia" unitaria voluta dalla Provincia come spiega l'Assessore al turismo, Angelo Biondi, che ieri ha presieduto il Tavolo tecnico: " Con il Presidente D'Orsi abbiamo voluto creare una sorta di consulta del turismo, per far sedere intorno ad un tavolo tutti gli attori che, nella nostra provincia, si occupano di sviluppo turismo. Organizzazioni istituzionali come Provincia, Comune e Camera di Commercio, il Servizio turistico regionale, le organizzazioni private, i distretti ed i consorzi turistici e le organizzazioni di Categoria come la Federalberghi e la Confindustria Alberghi; tutti insieme per ragionare e discutere di turismo, capire quali sono le strategie da adottare per fruttare al massimo le scarse risorse economiche di cui oggi dispongono Enti pubblici e gli imprenditori privati. Un impegno comune - conclude Biondi - per rilanciare l'immagine turistica di una provincia con grandi potenzialità di crescita e riuscire, in questo modo, ad inserirsi in un mercato globale sempre più competitivo per ritagliarci lo spazio che questo territorio merita". Un confronto aperto, tra i presenti, che ha suscitato grande interesse ed entusiasmo. All'incontro era presente, tra gli altri, il Consigliere provinciale Roberto Gallo componente della V Commissione Consiliare Cultura.
Agrigentoweb
FINANZA E POLITICA | "Finanza degli Enti Locali e Patto di Stabilità"
Celebrato il convegno organizzato dal consigliere Spoto.
" Finanza degli Enti Locali e Patto di stabilità" è il titolo del convegno che si è svolto questa mattina presso la biblioteca "La Rocca" di Agrigento.
L'iniziativa è stata promossa dal Consiglio Provinciale, presente il Presidente del Consiglio Raimondo Buscemi, su iniziativa del Consigliere provinciale Nino Spoto e dalla Commissione consiliare Gestione e Vigilanza bilancio.
Ad aprire i lavori il saluto del Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, che ha sottolineato le difficoltà degli Enti Locali nel gestire il Bilancio dovendo sottostare ai rigidi vincoli del Patto di Stabilità , freno alle attività degli Enti ed inibitore delle potenzialità di spesa degli stessi che si trova ad avere disponibilità economiche da essere investite sul territorio per migliorare la qualità della vita dei cittadini, per sistemare scuole o per aggiustare le strade ma impossibilitati a spenderli per evitare si sforare il Patto di Stabilità".
"E' noto - ha detto il consigliere provinciale Spoto - che la situazione economica internazionale operi sulla nostra economia cosicché come presidente della X commissione consiliare "Vigilanza Gestione Bilancio" ho ritenuto assieme ai consiglieri componenti della medesima commissione, di dover promuovere l'iniziativa di questo convegno su Finanza e Patto di Stabilità. L'attività della commissione, particolarmente attiva al fine dell'approvazione del Bilancio di Previsione - esercizio 2011, ha prodotto attraverso l'azione dei suoi singoli componenti, una serie di emendamenti risultanti dal Patto di Stabilità medesimo. Questo convegno mi auguro possa contribuire a fare chiarezza su un argomento tanto problematico e dibattuto.
Al dibattito hanno relazionato il Vice Segretario Generale dell'Ars Salvatore Di Gregorio, ed il dott. Calogero Giulio Guagliano, Dirigente del Servizio Bilancio dell'Assessorato Regionale dell'Economia.
"Il tema del patto di stabilità - ci ha detto Di Gregorio -, è un tema che ormai si va consolidando in ragione del fatto che, ad ogni livello inserito in un contesto di finanza pubblica, vengono posti degli obiettivi condivisi e negoziati sul piano europeo. Da questo punto di vista, gli enti locali, che sono canali della finanza pubblica, sono chiamati w rispettare determinat obiettivi.
Gli enti locali in Sicilia, sono in una situazione di criticità da questo punto di vistia, e quella della spesa del personale è una delle principali criticità.
La Regione ha cercato di costruire un percorso differenziato per la stabilizzazione anche in deroga ai vincoli imposti dal piano di stabilitá. In realtà, questo per un verso è stato ritenuto illegittimo e ad oggi siao con una norma regionale, una circolare che entro il 2012 dovrebbe consentire ai comuni che rispettano il patto, di procedere a queste stabilizzazioni".
Cosa può venire incontro ai comuni che devono far fronte agli impegni di spesa? Per esempio, nel passato, buona parte degli introiti nelle casse comunali erano rappresentate dalle entrate provenienti dall'ICI, mentre, negli ultimi anni, le entrate sono state esclusivamente rappresentate dalle multe elevate dai vigili urbani. Oggi si torna a parlare di Ici e di continue manovre.
"La prospettia - ha proseguito Di Gregorio - purtroppo non è incoraggiante, perché se qualcosa ci dobbiamo aspettare, sono ulteriori strette. La prossima settimana probabilmente ne sapremo qualcosa i più. Ma per i comuni, alle prese con problemi finanziari, sono anche di fronte ad un quadro normativo in continua evoluzione, con la conseguenza che ciò comporta l'impossibilità di programmare nel tempo interventi. Dalla scorsa legge di stabilità sono intervenute altre quattro correzioni. Anche sulla probabile introduzione dell'Ici, siamo in attese di capire se tutte le somme dovrebbero poi confluire nelle casse comunali, o se sostituiranno trasferimenti. È quadro destinato a cambia ancora.
Oggi fare l'amministratore locale è la cosa più difficile del mondo".
E allora perché c'è questa corsa alle poltrone?
"Perché non sanno quello che fanno" ha concluso Di Gregorio.
Altro tema all'ordine del giorno la problematica dei lavoratori precari.
"Con la Legge Regionale 24 del 2010 la Regione ha cercato di fare ordine nel mondo del precariato, nel rapporto tra norma regionale e norma nazionale - ha detto Giulio Guagliano - l'obiettivo è quello, come nel resto d'Italia, di applicare la norma che nella pubblica Amministrazione si accede esclusivamente tramite concorso pubblico. Resta fermo che il nodo del precariato esiste e va risolto. In questa direzione la L.R .n. 24/2010 ha stabilito norme e regole volte alla soluzione definitiva della stabilizzazione del precariato; quindi, trasformazione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato. Sta a adesso alle singole amministrazioni cogliere questa opportunità ed attuare la norma".
"Oggi come Commissione Gestione e Vigilanza al bilancio - ha detto Nino Spoto - abbiamo organizzato questo incontro per parlare di finanza locale e Patto di Stabilità . Una giornata di lavoro voluta fortemente dai Consiglieri e dagli Amministratoti provinciali per capire le ultime manovre finanziarie dello Stato; in particolare di finanza pubblica, di bilanci, di Patto di stabilità di gestione locale dei servizi, di precariato".
TURISMO | Istituito alla Provincia il "Tavolo Tecnico Permanente per il Turismo"
È stato istituito ufficialmente alla Provincia Regionale di Agrigento, il "Tavolo Tecnico permanente per il turismo" con lo scopo di affrontare le urgenti questioni del comparto, pianificare e programmare le strategie a breve, medio e lungo periodo ed instaurare un dialogo privilegiato tra istituzioni e operatori del settore per un efficace rilancio dell'intero settore.
All'invito del Presidente Eugenio D'Orsi hanno risposto esperti ed operatori del settore Turistico ed alberghiero che, ieri pomeriggio, nel tenere a battesimo la neonata Istituzione, hanno colto l'occasione per un primo confronto con l'obiettivo di procedere ad una ricognizione delle potenzialità e delle risorse da mettere in campo ed adottare percorsi e metodologie di attacco comuni per incidere e risultare vincenti nella sfida volta al rilancio del settore.
Una "cabina di regia" unitaria voluta dalla Provincia come spiega l'Assessore al turismo, Angelo Biondi, che ieri ha presieduto il Tavolo tecnico: " Con il Presidente D'Orsi abbiamo voluto creare una sorta di consulta del turismo, per far sedere intorno ad un tavolo tutti gli attori che, nella nostra provincia, si occupano di sviluppo turismo. Organizzazioni istituzionali come Provincia, Comune e Camera di Commercio, il Servizio turistico regionale , le organizzazioni private, i distretti ed i consorzi turistici e le organizzazioni di Categoria come la Federalberghi e la Confindustria Alberghi; tutti insieme per ragionare e discutere di turismo, capire quali sono le strategie da adottare per fruttare al massimo le scarse risorse economiche di cui oggi dispongono Enti pubblici e gli imprenditori privati. Un impegno comune - conclude Biondi - per rilanciare l'immagine turistica di una provincia con grandi potenzialità di crescita e riuscire, in questo modo, ad inserirsi in un mercato globale sempre più competitivo per ritagliarci lo spazio che questo territorio merita".
Un confronto aperto, tra i presenti, che ha suscitato grande interesse ed entusiasmo. All'incontro era presente, tra gli altri, il Consigliere provinciale Roberto Gallo componente della V Commissione Consiliare Cultura.
Lavalledeitempli
Istituito alla Provincia il "Tavolo Tecnico Permanente per il Turismo"
È stato istituito ufficialmente alla Provincia Regionale di Agrigento, il "Tavolo Tecnico permanente per il turismo" con lo scopo di affrontare le urgenti questioni del comparto, pianificare e programmare le strategie a breve, medio e lungo periodo ed instaurare un dialogo privilegiato tra istituzioni e operatori del settore per un efficace rilancio dell'intero settore.
All'invito del Presidente Eugenio D'Orsi hanno risposto esperti ed operatori del settore Turistico ed alberghiero che, ieri pomeriggio, nel tenere a battesimo la neonata Istituzione, hanno colto l'occasione per un primo confronto con l'obiettivo di procedere ad una ricognizione delle potenzialità e delle risorse da mettere in campo ed adottare percorsi e metodologie di attacco comuni per incidere e risultare vincenti nella sfida volta al rilancio del settore.
Una "cabina di regia" unitaria voluta dalla Provincia come spiega l'Assessore al turismo, Angelo Biondi, che ieri ha presieduto il Tavolo tecnico: " Con il Presidente D'Orsi abbiamo voluto creare una sorta di consulta del turismo, per far sedere intorno ad un tavolo tutti gli attori che, nella nostra provincia, si occupano di sviluppo turismo. Organizzazioni istituzionali come Provincia, Comune e Camera di Commercio, il Servizio turistico regionale , le organizzazioni private, i distretti ed i consorzi turistici e le organizzazioni di Categoria come la Federalberghi e la Confindustria Alberghi; tutti insieme per ragionare e discutere di turismo, capire quali sono le strategie da adottare per fruttare al massimo le scarse risorse economiche di cui oggi dispongono Enti pubblici e gli imprenditori privati. Un impegno comune - conclude Biondi - per rilanciare l'immagine turistica di una provincia con grandi potenzialità di crescita e riuscire, in questo modo, ad inserirsi in un mercato globale sempre più competitivo per ritagliarci lo spazio che questo territorio merita".
Un confronto aperto, tra i presenti, che ha suscitato grande interesse ed entusiasmo. All'incontro era presente, tra gli altri, il Consigliere provinciale Roberto Gallo componente della V Commissione Consiliare Cultura.
04/12/2011
GIORNALE DI SICILIA
AMMINISTRATIVE. Il leader di Grande Sud apre a un accordo per le elezioni a Palermo: «Se c'è un candidato serio...»
Miccichè sempre più lontano dal Pdl «Alleanza con terzo polo? Perché no»
PALERMO - Annuncia di essere pronto a proporre i propri candidati alle amministrative e compie un altro passetto nel percorso di allontanamento dal Pdl dicendosi disponibile ad un'alleanza col terzo polo. Gianfranco Miccichè, leader di Grande Sud, ha tracciato la rotta nel giorno dell'inaugurazione della nuova sede palermitana del movimento.
L'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha detto di vedere un Pdl in declino: «Ci sembra di capire che il centro-destra comincia ad avere qualche difficoltà. Sappiamo che si va verso una riformulazione del quadro politico da qui a pochi mesi». E allora ecco che le elezioni per il sindaco di Palermo possono essere un banco di prova per nuove alleanze: «Col terzo polo? Perché no - risponde Miccichè - se il loro candidato è serio e c'è una proposta seria. Siamo una formazione libera. Se sarà possibile fare alleanze, le faremo. Altrimenti ci presenteremo con un nostro candidato». È esclusa solo l'alleanza col Pd e questo - ribadisce Miccichè - è ancora la cosa che separa Grande Sud da Lombardo. Accanto a Miccichè ci sono i fedelissimi Michele Cimino e Pippo Fallica. All'inaugurazione si fa notare anche l'ex presidente dell'Antimafia, Roberto Centaro. Il leader di Grande Sud ha comunque rivolto un appello al centrodestra per convocare un tavolo che affronti sul piano generale il problema della candidature nei 140 Comuni chiamati al voto. Ma anche Cimino ha sottolineato «la necessità di disegnare un nuovo quadro politico che liberi la Sicilia dal sottosviluppo con Miccichè alla guida della nostra Regione. C'è la consapevolezza che chi non l'ha voluto in passato e' chi attualmente lo ostacola non ama la Sicilia». GIA. PI.
È protesta per la mancata valorizzazione del museo
RAVANUSA - Il presidente della quinta Commissione Consiliare "Promozione Culturale" della Provincia, Giovanni D'Angelo scrive al Presidente Eugenio D'Orsi e al Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi per chiedere notizie sulla realizzazione di alcune iniziative Contenute negli emendamenti approvati dal Consiglio Provinciale durante la vocazione del bilancio
previsione 2011. D'Angelo, a nome della Commissione, lamenta il fatto che l'amministrazione ad oggi abbia disatteso la volontà del Consiglio non portando avanti importanti e qualificate iniziative come il progetto di promozione e valorizzazione del "Museo Archeologico di Ravanusa". Un comportamento quello della Giunta provinciale, che la Commissione "Promozione Culturale" non Condivide. (*GBL*)
LA SICILIA
Il Comune «molla» il Cupa
Decisa per ragioni economiche la fuoriuscita dal Consorzio per l'Università della Provincia
Il vicesindaco Giuseppe Arnone: «Siamo in difficoltà finanziarie e bisogna fare delle scelte»
L'Amministrazione comunale ha deliberato di uscire dal Consorzio Universitario della provincia di Agrigento ed anche dal Consorzio dei borghi marinari siciliani. Decisa anche una riduzione dell'impegno nel Consorzio per la Legalità e lo sviluppo dell'Agrigentino. Le circostanze sono state confermate dal vicensindaco Giuseppe Arnone. «L'amministrazione comunale per motivi finanziari ha deliberato di ridurre alcuni costi e quindi di rinunciare come socio a far parte del Consorzio Universitario della provincia di Agrigento e dei borghi marinari siciliani. Per quanto concerne la rinuncia a far parte del consorzio per la Legalità e Sviluppo nell'Agrigentino abbiamo deciso di ridurre la quota che ogni anno il Comune versa da dieci a tre mila euro. Un strategia quella deliberata dall'Amministrazione resasi necessaria per la grave situazione economica e finanziaria in cui versano le casse comunali ». Quindi con il primo gennaio chiuderanno gli uffici del Cupa ubicati nei locali della scuola Guglielmo Marconi. Il Consorzio assiste alcune centinaia di studenti universitari licatesi che frequentano i corsi che si tengono ad Agrigento. Sull'importante argomento abbiamo raggiunto telefonicamente anche Maria Grazia Brandara, presidente del Consiglio di amministrazione del consorzio della Legalità e sviluppo nell'Agrigentino. «Ufficialmente non abbiamo ricevuto alcuna richiesta di uscita o fuoriuscita da parte dell'amministrazione comunale di Licata - ha detto l'ex sindaco di Naro - quale socio fondatore del Consorzio agrigentino per la legalità e sviluppo. Ritengo che allo stato attuale tale notizia sia infondata. Il consorzio mira principalmente ad avvicinare bambini, studenti di ogni ordine e grado alle istituzioni per vivere nella legalità. L'iniziativa che nei giorni abbiamo deliberato ci vedrà impegnati nella piantumazione di un alberello in ognuno dei setti comuni che nel 2005 hanno aderito alla realizzazione del consorzio. Un alberello che vuole essere una metafora dell'azione fatta dallo Stato nei confronti dell'organizzazione mafiosa e dei corrotti in genere a favore della gente che sceglie di schierarsi a fianco della legalità e dello sviluppo del nostro Paese».
ANTONIO CACCIATORE
PALMA DI MONTECHIARO
Consiglio comunale con il Tre sorgenti e contro Girgenti Acque
PALMA DI MONTECHIARO. Il Consiglio comunale palmese ha deciso di mobilitare gli esponenti politici non solo degli altri sei Comuni che sono consorziati con l'acquedotto del Tre Sorgenti, ma anche quelli della intera provincia, per vincere la battaglia della ripubblicazione del servizio idrico integrato, messo in pericolo dalla decisione adottata dal Governo regionale di nominare un commissario straordinario nell'ente acquedottistico, con il compito di effettuare il passaggio dei suoi impianti alla Girgenti Acque, società che gestisce la distribuzione dell'acqua potabile a livello provinciale. Dopo che al commissario straordinario dott. Giuseppe Taverna è stato impedito da diversi esponenti politici, dal vice presidente del cda del Tre Sorgenti, dai sindacalisti della Cgil e Cisl e dai sindaci di Licata e Palma Angelo Graci e Rosario Bonfanti, di procedere alla consegna degli impianti a Girgenti Acque un'altra dura protesta è prevista domani sera nell'aula consiliare del Palazzo degli Scolopi della cittadina del Gattopardo. Su proposta del sindaco Rosario Bonfanti, avallata dai capigruppo consiliari, il presidente del Consiglio comunale Angelo Romano ha indetto infatti una seduta straordinaria aperta con un solo punto all'ordine del giorno e cioè «approvazione di un ordine del giorno per la ripubblicazione del servizio idrico integrato». La riunione straordinaria del Consiglio comunale nella cittadina palmese, a cui sono stati invitati a partecipare il presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, anche nella qualità di presidente dell'Ato idrico provinciale, i sindaci e i presidenti dei civici consessi di tutta la provincia, mira senza dubbio a sostenere la battaglia che quasi tutti e 7 sindaci dei Comuni consorziati con l'acquedotto Tre Sorgenti hanno deciso di combattere, per non affidare alla gestione privatistica le risorse idriche dell'acquedotto che approvvigiona Licata, Palma, Canicattì, Ravanusa, Campobello di Licata, Racalmuto e Grotte. Battaglia che potrebbe avere positivi sviluppi nei prossimi giorni al Tar di Palermo a cui, tramite l'avvocato Giovanni Rinzivillo, hanno deciso di ricorrere i sindaci di Licata, Palma e Campobello di Licata per impedire che le risorse idriche vengano affidate alla gestione dei privati. L'ordine del giorno inoltre, la cui approvazione è scontata, verrà subito trasmesso al presidente del governo regionale Raffaele Lombardo e al presidente dell'Ars Francesco Cascio che saranno presenti mercoledì 7 dicembre alla riunione chiesta dal commissario straordinario dottor Giuseppe Taverna, dopo che gli è stato impedito di consegnare alla Girgenti Acque gli impianti di un consorzio che per i 7 sindaci consorziati dovrà mantenere lo stato giuridico di erogatore pubblico.
FILIPPO BELLIA
LE NUOVE ALLEANZE IN SICILIA
Micciché: «Finché Lombardo resterà col Pd
per me politicamente è come se non esistesse»
GIOVANNI CIANCIMINO
PALERMO. Con tutti i problemi che incombono sulla Regione, in questi giorni, i politici siciliani sembrano in vacanza. Anzi, no, sono interessati in primis alla scelta dei candidati per il sindaco e alle alleanze in vista delle elezioni amministrative di Palermo. Eppure, sanno tutti che, mai come quest'anno, il Bilancio preventivo della Regione per il 2012, corre seri rischi anche alla luce delle manovre finanziarie in corso nella capitale. A rischio soprattutto la sanità. Si riuscirà tra oggi e domani a chiarire in che misura la Regione dovrà partecipare al Fondo sanitario nazionale? Forse si, ma nella maniera più svantaggiosa per la Sicilia, visto che si profilano sostanziosi tagli del Fondo a livello centrale. Ebbene, a Palermo si parla di alleanze per le amministrative di Palermo, più in astratto: ancora non si va al sodo. Forse l'unica nota certa è che il Pd vuole fermamente allearsi con il Terzo Polo mentre la sua candidata principale, Rita Borsellino, è incalzata dai suoi fedelissimi di «Un'altra Storia» a rispondere con un no secco. Anche Gianfranco Miccichè, in occasione dell'inaugurazione della sede regionale di Grande Sud, ha detto il suo no: a Raffaele Lombardo finché sta alleato con il Pd: «Con Lombardo ci siamo visti l'ultima volta due mesi fa per un incontro personale, dal punto di vista politico finché lui sta col Pd è come se non esistesse». E, poi ha incalzato sui rapporti con gli altri partiti, rilevando che il suo movimento è aperto a tutti, tranne al Pd e a Idv. E gli altri? «Fino adesso - ha detto Miccichè - dal Pdl non abbiamo avuto notizie, ne abbiamo di giornalistiche solo dal Terzo polo. Noi ci riteniamo una formazione politica nuova e seria per cui stiamo lavorando per un possibile candidato». Ed ha aggiunto:«Se sarà possibile fare delle alleanze saremo felici se non sarà possibile non ci strapperemo le vesti. Esclusi il Pd e Idv siamo aperti a tutti. Al Terzo Polo perché no, se il candidato è buono e c'è una proposta seria». Allargando l'orizzonte a livello nazionale, si è detto libero da ogni vincolo anche rispetto a precedenti alleanze: Siamo una formazione libera. Fino all'ultimo siamo stati leali al presidente Berlusconi perché ritenevamo fosse giusto in quanto eravamo stati eletti con quella coalizione e l'abbiamo appoggiata fino all'ultimo minuto possibile. Oggi quella coalizione non c'è più, la Lega è ormai per i fatti suoi. Ci sembra di capire che il centrodestra comincia ad avere qualche difficoltà. Sappiamo che si va verso una riformulazione del quadro politico, da qui a pochi mesi, noi siamo pronti ad ascoltare tutti. Ci interessa solo il Sud e quello che le altre coalizioni penseranno di fare per il Sud e per Palermo». Sulla stessa lunghezza d'onda Michele Cimino: «La Sicilia prima di tutto è il motto, è la speranza di chi oggi vuole impegnarsi in politica e vuole riscattare la nostra Isola da tanti torti subiti e far sì che la ripresa economica dell' Italia riparta proprio da qui.
Lombardo scrive a Monti e Passera
«Il Ponte prioritario»
Dott. Monti e dott. Passera, mi preme portare alla vostra attenzione l'importanza che riveste la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina non solo per le Regioni direttamente interessate ma per il paese intero. Dal punto di vista strategico sono fermamente convinto - e studi in tal senso lo dimostrano - che il Ponte sia la risposta concreta al bisogno di un più efficiente e moderno sistema di collegamento tra la Sicilia, il resto del Paese e l'Europa. In tal senso di grande rilievo è l'importante conferma giunta da Bruxelles a proposito della priorità attribuita all'asse ferroviario del nuovo Corridoio Helsinki-Palermo che ha nel Ponte uno snodo cruciale. Al contempo, l'opera è capace di creare le condizioni favorevoli per il rilancio economico sociale dell'area dello Stretto. L'impatto economico complessivo è di oltre 8 miliardi di euro, con ricadute occupazionali che superano le 40.000 unità/anno limitatamente alle Regioni su cui insiste il Ponte. Inoltre, il grande impegno profuso dalla Regione Siciliana, unitamente alla Regione Calabria ed alla Stretto di Messina, nel predisporre corsi di formazione per la manodopera prevista per la realizzazione dell'opera, consentirà di garantire le più ampie ricadute occupazionali a livello locale, ponendo un argine al fenomeno di disoccupazione che colpisce le aree dello Stretto di Messina. La necessaria priorità realizzativa dell'opera trova un'ulteriore conferma nel progredito stato di avanzamento in cui versa il progetto del Ponte. Infatti, il nuovo impulso dato dal precedente governo alla realizzazione dell'Opera, unitamente al notevole impegno profuso da questa amministrazione,che è anche azionista di Stretto di Messina spa, in stretta sinergia con quest'ultima, ha consentito alla società concessionaria di avviare i cantieri delle opere propedeutiche e di ultimare la progettazione definitiva del Ponte, nei tempi previsti, rendendo l'opera ad oggi immediatamente cantierabile. L'avvio dei lavori principali consentirà di attivare da subito le straordinarie ricadute socio economiche, con effetti decisivi per l'attuale contesto di crisi ove l'esigenza di crescita economica è un aspetto determinante per l'intero Paese. L'investimento complessivo per la realizzazione del progetto definitivo, che risulta arricchito rispetto al preliminare di importanti opere per il territorio Siciliano, è fissato in 8,5 miliardi di euro, da attuarsi con il ricorso al project finance. Lo schema di finanziamento prevede che la copertura del relativo fabbisogno avvenga per il 60% tramite finanziamenti da reperire sui mercati e per il 40% con risorse pubbliche, in ordine alle quali risultano già stanziati, con precedenti provvedimenti di legge, 2,5 miliardi di euro. In tale quadro, è di tutta evidenza come, considerata la fase decisiva in cui versa il progetto del Ponte, ogni eventuale ritardo nella realizzazione dell'ppera si tradurrebbe inevitabilmente in un danno per il Paese in termini di investimenti persi e di penali da corrispondere, che ammonteranno circa 1 miliardo di euro, ed ancor più in una grave perdita di opportunità per lo sviluppo e per l'immagine dell'Italia intera.
RAFFAELE LOMBARDO
Infoagrigento
Istituito alla Provincia il "Tavolo Tecnico Permanente per il Turismo"
È stato istituito ufficialmente alla Provincia Regionale di Agrigento, il "Tavolo Tecnico permanente per il turismo" con lo scopo di affrontare le urgenti questioni del comparto, pianificare e programmare le strategie a breve, medio e lungo periodo ed instaurare un dialogo privilegiato tra istituzioni e operatori del settore per un efficace rilancio dell'intero settore.
All'invito del Presidente Eugenio D'Orsi hanno risposto esperti ed operatori del settore Turistico ed alberghiero che, ieri pomeriggio, nel tenere a battesimo la neonata Istituzione, hanno colto l'occasione per un primo confronto con l'obiettivo di procedere ad una ricognizione delle potenzialità e delle risorse da mettere in campo ed adottare percorsi e metodologie di attacco comuni per incidere e risultare vincenti nella sfida volta al rilancio del settore.
Una "cabina di regia" unitaria voluta dalla Provincia come spiega l'Assessore al turismo, Angelo Biondi, che ieri ha presieduto il Tavolo tecnico: " Con il Presidente D'Orsi abbiamo voluto creare una sorta di consulta del turismo, per far sedere intorno ad un tavolo tutti gli attori che, nella nostra provincia, si occupano di sviluppo turismo. Organizzazioni istituzionali come Provincia, Comune e Camera di Commercio, il Servizio turistico regionale , le organizzazioni private, i distretti ed i consorzi turistici e le organizzazioni di Categoria come la Federalberghi e la Confindustria Alberghi; tutti insieme per ragionare e discutere di turismo, capire quali sono le strategie da adottare per fruttare al massimo le scarse risorse economiche di cui oggi dispongono Enti pubblici e gli imprenditori privati. Un impegno comune - conclude Biondi - per rilanciare l'immagine turistica di una provincia con grandi potenzialità di crescita e riuscire, in questo modo, ad inserirsi in un mercato globale sempre più competitivo per ritagliarci lo spazio che questo territorio merita".
Un confronto aperto, tra i presenti, che ha suscitato grande interesse ed entusiasmo. All'incontro era presente, tra gli altri, il Consigliere provinciale Roberto Gallo componente della V Commissione Consiliare Cultura.
05/12/2011
GIORNALE DI SICILIA
Provincia ridimensionate: è rivolta
Tagli alle spese per le funzioni già svolte da altri enti territoriali. Castiglione: «È un atto incostituzionale»
ROMA - Anche se per adesso le province non verranno eliminate, la manovra del governo ridimensiona fortemente il loro ruolo, tanto che l'Upi parla subito di provvedimento anticostituzionale» e chiede l'intervento del presidente della Repubblica. Quello delle province è un tema importante, tanto che è proprio il presidente del Consiglio, Monti a parlare della novità nel suo discorso agli italiani per illustrare il «salva Italia». «Non è nostro potere abolire le province nel decreto odierno», ma nel provvedimento abbiamo «profondamente modificato le province: abbiamo eliminato le giunte provinciali e c'è una drastica riduzione del numero dei consiglieri», ha spiegato il premier prima di entrare nel merito delle misure del decreto legge.
L'abolizione delle giunte
Anche il comunicato del Consiglio de i ministri spiega che «le Province vengono riportate alla funzione di organi di indirizzo e coordinamento. Vengono abolite le giunte, ridotti a 10 i consiglieri provinciali, e ridotte drasticamente le spese in funzioni già svolte da altri enti territoriali. Monti ha aggiunto che pur non avendo il potere di cancellare le province saranno assecondate le «iniziative di legge costituzionale che vadano in questo senso». In pratica, ha aggiunto, i consigli provinciali avranno solo 10 componenti eletti dal territorio. Vengono quindi eliminate le giunte provinciali e viene attuata una drastica riduzione del numero dei consiglieri. Gli organi previsti vengono riportati al ruolo di governo intermedio, con funzioni di servizio e coordinamento nei settori che saranno disciplinati con leggi statali e regionali.
L'attacco dell'Upi
«Il provvedimento, nei termini in cui lo ha illustrato il presidente Monti, è palesemente anticostituzionale», è stata la pronta replica dell'Unione province italiane, Giuseppe Castiglione: «Altro che dialogo e confronto. Il presidente Monti dimostra di non avere alcun rispetto per le istituzioni della Repubblica e smentisce quanto ci aveva dichiarato oggi nell'incontro farsa prima del Consiglio dei ministri. È evidente che con questo atto si apre un duro conflitto istituzionale, di cui certo il Paese non ha bisogno. E un provvedimento palesemente anticostituzionale. Facciamo appello al Presidente della Repubblica, perché vigili attentamente, prima di firmarlo, il rispetto della Costituzione vigente. Tra l'altro, ridurre il taglio dei costi della politica alla cancellazione delle giunte e alla riduzione dei consigli provinciali è ridicolo, e dimostra un pressapochismo e una impreparazione che da un governo tecnico davvero non ci saremmo aspettati», conclude Castiglione.
I tagli economici
In termini di «tagli» economici, invece, secondo l'Upi la manovra prevede una riduzione nel 2012 pari a un miliardo e 300 milioni di risorse in meno, tra tagli diretti (550 mln) e la non erogazione del recupero dell'addizionale energia elettrica assegnato alle Province (800 mln). Altri interventi a cui punta il governo in materia di enti locali riguarda la fiscalità dei comuni con le imposte municipalizzate, che, ha spiegato il ministro per i rapporti con il parlamento Piero Giarda, porterà ad un «forte recupero dell'autonomia finanziaria dei comuni. Infine, sempre Giarda, ha parlato dell'impegno di razionalizzare e ridurre le spese del trasporto pubblico locale.
La situazione in Sicilia
Verranno abolite le nove Province ma i Comuni potranno creare un numero formalmente illimitato di consorzi che erediteranno il personale degli enti soppressi ma potranno anche ricevere i precari della Regione. Cancellati il presidente e i consigli provinciali con le giunte, i nuovi consorzi avranno a loro volta presidenti, giunte e un'assemblea cui parteciperanno tutti i sindaci. Ecco il disegno di legge sulla cosiddetta abolizione delle Province, approvato dalla giunta regionale. I consorzi sono costituiti dall'aggregazione di almeno dieci comuni. Il 31 maggio 2013 dovrebbe essere, quindi, l'ultimo giorno di vita delle Province. Al loro posto sorgeranno Consorzi di Comuni.
Ministri, no doppi stipendi
«I soggetti chiamati all'ufficio della presidenza del consiglio, di ministro e sottosegretario
per tutta lo durata dell'incarico cessano da qualunque altro trattamento retributivo gravante sul bilancio dello Stato».Lo ha detto il presidente Monti.
LA SICILIA
POLITICA REGIONALE
il presidente Lombardo
«L'Mpa ritorni tra i cittadini
Palermo? Russo buona idea»
«Da Monti ci aspettiamo fisco equo e perequazione infrastrutturale»
ANDREA LODATO
CATANIA. La domenica del presidente della Regione è fatta di lavoro, analisi e bacchettate. Diciamo pure di appelli, naturalmente, ma senza fare sconti a nessuno. Fosse il nuovo governo nazionale. Fosse pure il suo partito. Fossero coloro i quali si sono opposti e si oppongono al suo governo regionale. Siccome l'emergenza economica è l'assoluta priorità, a a giudicare da come si sono messe le cose, in Italia e in Sicilia, di tempo sembra essercene poco per rimettersi in carreggiata, partiamo proprio da qui. Raffaele Lombardo ha scritto al presidente del Consiglio, Monti, parlando del Ponte sullo Stretto. Ma non è tutto e, forse, al di là dell'importanza che, anche emotivamente, si attribuisce al Ponte, ci sono altri argomenti fondamentali nell'agenda di Lombardo ed in ciò che ha detto qualche giorno fa al ministro Barca. «L' ho incontrato con gli altri presidenti delle Regioni del Mezzogiorno e ci avevano dato alcune rassicurazioni sull'impegno di questo governo per il Sud. Subito dopo il ministro Barca mi ha cercato al telefono, per dirmi che ha già affrontato il tema del trasporto ferroviario da e per la Sicilia. Non è accettabile, avevo ribadito al tavolo di ministri e governatori, essere maltrattati dalle Ferrovie di Moretti, eterno amministratore di questa azienda, con questi tagli vergognosi. Barca ha assicurato che con Passera affronterà al più presto il tema delle Ferrovie. Io credo che Monti abbia scelto bene mettendo Barca alla Coesione, anche perché ha dato un segnale preciso su quella che deve essere la politica del nostro Paese in questa fase in cui servono crescita e sviluppo». Ma, naturalmente, non basterebbe un miracolo di Barca se davvero riuscisse ad invertire la linea governativa che ha consentito in questi anni a Moretti di inaugurare Frecce Rosse al Centro Nord e tagliare i binari al Sud. Ci vuole dell'altro. Lombardo deve stringere in questo senso, fare presto, chiedere non impegni, perché il tempo è già passato, ma fatti. «Sì, sono stati perduti anni preziosi, lo sa Monti e lo sanno i suoi ministri, con cui abbiamo discusso già di Fondi strutturali, Por e coesione in generale. Quel che serve per rilanciare la Sicilia e ridare, così, impulso a tutta l'economia del Paese, è la fiscalità equa al Sud, è la perequazione infrastrutturale che sta nella Legge 42. Questi provvedimenti subito». Il presidente della Regione garantisce che marcherà Monti ed il suo governo senza mollare un momento, anche perché, come detto, la situazione non concede più spazi per deroghe o attendismi. Nel frattempo Lombardo pensa anche al suo partito, l'Mpa, che aveva richiamato all'ordine e ad una nuova disciplina non più tardi di sei mesi fa, a fine giugno al Palaghiaccio di Catania. Che cosa è successo da allora? E' successo che, per esempio, Lino Leanza, deputato regionale, ex assessore, cofondatore del movimento autonomista, ha raccolto duemila amici e chiesto, senza produrre accelerazioni brusche e di rottura, un ritorno allo spirito del 2005. E Lombardo? «Chiedo e dico da tempo che bisogna dare corso a quella che abbiamo definito un'evoluzione naturale del Movimento, aggiungo adesso che serve una vera e propria rifondazione che ci faccia tornare allo spirito della prima ora. Ci vuole gente motivata, che rincorra naturalmente gli onori di candidature, cariche e responsabilità, ma anche gli oneri di propaganda, di sensibilizzazione, di comizi, marce, gazebo, oltre al versamento del 15% delle indennità che riceve. Ma lo fanno in pochi, troppo pochi. Dobbiamo tornare tra la gente, lo faremo anche con una nostra radio, Radio Autonomia. Ho sentito molti giovani simpatizzanti e mi dicono che loro per primi vogliono che candidature ed incarichi premino il merito, non l'eventuale fedeltà a qualche leader del partito. Si ritrovi amore per il territorio, per il Movimento e rispetto delle regole e della disciplina. Leanza? Ha ribadito fedeltà al progetto originario del Movimento per le Autonomie. Ognuno nel Movimento può occuparsi delle proprie specificità e competenze, dal lavoro alle infrastrutture, dalla scuola alla formazione. C'è spazio per chi vuole lavorare e continuare a portare avanti il progetto». E arriviamo al terzo punto, rapporti con alleati e opposizione, ovvero le scelte di Lombardo, del Terzo Polo, del Pd, della Sinistra e le censure degli altri. Tutto parte dalla proposta di Lombardo per la poltrona di sindaco di Palermo: Massimo Russo. «E' sola una proposta. Perché Russo? Ve lo spiego io, perché è uno che affrontando con serietà e rigore la questione della sanità siciliana, ha saputo farci diventare la Regione capace di risparmiare e di essere virtuosa in questo comparto. Il che lo ha fatto diventare sufficientemente impopolare, come dovrà essere il prossimo sindaco di Palermo per salvare quella città messa in ginocchio in questi anni. Non per nulla, direi, Russo si è guadagnato la censura di una parte di opposizione che proprio non ha gradito l'azione determinata e assolutamente svincolata dell'assessore. La Borsellino? Beh, avevo detto che c'era un rischio di isolazionismo in alcune scelte e alcuni orientamenti. Ora che è sceso in campo Orlando, credo sia ancora più chiaro a tutti che cosa intendevo dire. Noi discuteremo con il Terzo Polo e con il Pd chi candidare, ma francamente il rigore e il senso di equità di Russo ne fanno un buon candidato ma soprattutto un buon sindaco».
Agrigentoweb
POLITICA | Ex area Montedison, intervento dell'Assessore provinciale Ferrara
In merito alla ripresa dei lavori nell'ex area Montedison di Porto Empedocle, finalizzati alla realizzazione del nuovo Centro Polivalente, interviene il Vice Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Paolo Ferrara, di Grande Sud, esprimendo soddisfazione per l'avvio dei lavori ed auspicando allo stesso tempo, maggiore condivisione e collaborazione tra gli Enti Locali per non disperdere importanti risorse finanziarie.
"Si tratta di un'opera importante, il cui progetto, occorre ricordarlo e sottolinearlo con forza, è stato finanziato con fondi del Cipe, per cinque milioni di Euro, grazie al tangibile interesse e impegno assunto dal deputato regionale e vice segretario nazionale di Grande Sud, On.le Michele Cimino, da sempre attento alle problematiche, alla valorizzazione, allo sviluppo e alla crescita del territorio di Porto Empedocle e della nostra provincia. Allo stesso modo e con gli stessi tempi, sempre grazie all'impegno dell'On.le Michele Cimino, è stato possibile sbloccare il finanziamento da sei milioni di euro per il raddoppio della via Empedocle, ad Agrigento. Risorse finanziarie, queste ultime, però, distratte forse, per altre finalità. Due importanti stanziamenti che hanno seguito strade diverse: si tratta forse di differenti visioni delle due amministrazioni, nonostante siano guidate da sindaci Udc o dipende forse dalla mancata collaborazione tra i due Comuni? E' noto come il Sindaco di Porto Empedocle, preferisca estendere lo sguardo e gli interessi verso il Comune di Realmonte, stipulando con esso l'Unione dei Comuni di Vigata e Scala dei Turchi, mentre sarebbe opportuno dirigerlo in direzione della Città dei Templi. Da parte sua, il Sindaco di Agrigento, sembra non aver colto un'opportunità di riqualificazione del proprio territorio. E pensare che, in passato, un illustre politico, Giuseppe Sinesio, si batté per unire i due comuni perché avessero politiche di sviluppo comuni e condivise. Questioni che lo stesso Cimino ha sempre ripreso, sostenendo come, se si fosse realizzato ciò, ad Agrigento non ci sarebbero stati abusivismo edilizio né quartieri satellite. L'integrazione del Prg di Agrigento e di Porto Empedocle sarebbe stata un'occasione di sviluppo e di crescita dei due territori, anziché perdersi per motivazioni di non facile comprensione e, alquanto paradossali,tenuto conto della stessa appartenenza politica dei due sindaci. Da qui il mio accorato appello ad una necessaria azione sinergica tra le diverse Istituzioni per fare uscire dalla crisi la nostra provincia e rilanciare occupazione e sviluppo".
Alla Provincia si è svolto il Convegno "Finanza degli Enti Locali e Patto di Stabilità"
"Finanza degli Enti Locali e Patto di stabilità" è il titolo del convegno che si è svolto questa mattina presso la biblioteca "La Rocca" di Agrigento. L'iniziativa è stata promossa dal Consiglio Provinciale, presente il Presidente del Consiglio Raimondo Buscemi, su iniziativa del Consigliere provinciale Nino Spoto e dalla Commissione consiliare Gestione e Vigilanza bilancio. Ad aprirei lavori il saluto del Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, che ha sottolineato le difficoltà degli Enti Locali nel gestire il Bilancio dovendo sottostare ai rigidi vincoli del Patto di Stabilità, freno alle attività degli Enti ed inibitore delle potenzialità di spesa degli stessi che si trova ad avere disponibilità economiche da essere investite sul territorio per migliorare la qualità della vita dei cittadini, per sistemare scuole o per aggiustare le strade ma impossibilitati a spenderli per evitare si sforare il Patto di Stabilità". All'incontro hanno relazionato Salvatore Di Gregorio, vice segretario generale dell'Assemblea regionale siciliana e Calogero Giulio Guagliano, dirigente Servizio bilancio assessorato regionale dell'Economia "Il Patto di Stabilità nasce dall'esigenza di inserire tutti i livelli di governo dentro una prospettiva di contenimento della finanza pubblica - ha detto Salvatore Di Gregorio - che deve tener conto, altresì, da impegni a livello Europeo. quello di cui hanno bisogno gli Amministratori locali è di poter programmare per tempo le attività ed avere certezza delle risorse . Purtroppo oltre a stringere sulla finanza, il Patto di Stabilità non conosce un momento di stabilizzazione delle normative. Infatti, nel 2011 la disciplina del Patto di Stabilità ed i vincoli imposti sono cambiati diverse volte. Tutto questo crea un ulteriore difficoltà agli Enti Locali nel programmare la propria attività al di là della stessa stretta finanziaria a cui sono sottoposti". Altro tema all'ordine del giorno la problematica dei lavoratori precari. "Con la Legge Regionale 24 del 2010 la Regione ha cercato di fare ordine nel mondo del precariato, nel rapporto tra norma regionale e norma nazionale - ha detto Giulio Guagliano - l'obiettivo è quello, come nel resto d'Italia, di applicare la norma che nella pubblica Amministrazione si accede esclusivamente tramite concorso pubblico. Resta fermo che il nodo del precariato esiste e va risolto. In questa direzione la L.R .n. 24/2010 ha stabilito norme e regole volte alla soluzione definitiva della stabilizzazione del precariato; quindi, trasformazione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato. Sta a adesso alle singole amministrazioni cogliere questa opportunità ed attuare la norma". "Oggi come Commissione Gestione e Vigilanza al bilancio - ha detto Nino Spoto - abbiamo organizzato questo incontro per parlare di finanza locale e Patto di Stabilità. Una giornata di lavoro voluta fortemente dai Consiglieri e dagli Amministratoti provinciali per capire le ultime manovre finanziarie dello Stato; in particolare di finanza pubblica, di bilanci, di Patto di stabilità di gestione locale dei servizi, di precariato".
Sicilia24h
Ferrara (Grande Sud): necessaria azione sinergica tra Agrigento e Porto Empedocle
In merito alla ripresa dei lavori nell'ex area Montedison di Porto Empedocle, finalizzati alla realizzazione del nuovo Centro Polivalente, interviene - in una nota - il Vice Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Paolo Ferrara, di Grande Sud, esprimendo soddisfazione per l'avvio dei lavori ed auspicando allo stesso tempo, maggiore condivisione e collaborazione tra gli Enti Locali per non disperdere importanti risorse finanziarie.
"Si tratta - afferma Ferrara - di un'opera importante, il cui progetto, occorre ricordarlo e sottolinearlo con forza, è stato finanziato con fondi del Cipe, per cinque milioni di Euro, grazie al tangibile interesse e impegno assunto dal deputato regionale e vice segretario nazionale di Grande Sud, Michele Cimino, da sempre attento alle problematiche, alla valorizzazione, allo sviluppo e alla crescita del territorio di Porto Empedocle e della nostra provincia. Allo stesso modo e con gli stessi tempi, sempre grazie all'impegno di Michele Cimino, è stato possibile sbloccare il finanziamento da sei milioni di euro per il raddoppio della via Empedocle, ad Agrigento. Risorse finanziarie, queste ultime, però, distratte forse, per altre finalità. Due importanti stanziamenti che hanno seguito strade diverse: si tratta forse di differenti visioni delle due amministrazioni, nonostante siano guidate da sindaci Udc o dipende forse dalla mancata collaborazione tra i due Comuni? E' noto come il Sindaco di Porto Empedocle, preferisca estendere lo sguardo e gli interessi verso il Comune di Realmonte, stipulando con esso l'Unione dei Comuni di Vigata e Scala dei Turchi, mentre sarebbe opportuno dirigerlo in direzione della Città dei Templi. Da parte sua, il Sindaco di Agrigento, sembra non aver colto un'opportunità di riqualificazione del proprio territorio. E pensare che, in passato, un illustre politico, Giuseppe Sinesio, si batté per unire i due comuni perché avessero politiche di sviluppo comuni e condivise. Questioni che lo stesso Cimino ha sempre ripreso, sostenendo come, se si fosse realizzato ciò, ad Agrigento non ci sarebbero stati abusivismo edilizio né quartieri satellite. L'integrazione del Prg di Agrigento e di Porto Empedocle sarebbe stata un'occasione di sviluppo e di crescita dei due territori, anziché perdersi per motivazioni di non facile comprensione e, alquanto paradossali,tenuto conto della stessa appartenenza politica dei due sindaci. Da qui il mio accorato appello ad una necessaria azione sinergica tra le diverse Istituzioni per fare uscire dalla crisi la nostra provincia e rilanciare occupazione e sviluppo".