/ Rassegna stampa » 2011 » Dicembre » 15 » Rassegna stampa del 14 dicembre 2011

Rassegna stampa del 14 dicembre 2011

 

 LA SICILIA


FIRMATA CONVENZIONE
Provincia e Tunisia sono più «vicine»
Si rafforza il legale della nostra provincia con la Tunisia e soprattutto sono in arrivo risorse per il settore delle politiche comunitarie grazie al progetto CQ. L'iniziativa è ai nastri di partenza ed è finanziata nell'ambito del programma di cooperazione transfrontaliera. A dare il via al progetto è stata la firma del contratto di sovvenzione tra la Provincia di Agrigento, ente capofila, e il dipartimento programmazione della Regione siciliana. Il successivo passaggio sarà la firma dì una direttiva da parte del presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, che prevede l'affidamento della gestione al settore attività produttive alla Provincia, Il progetto, realizzato iii partnership con la dire-
ziorie generale della produzione agricola del ministero tufi- sino agricoltura, pesca e risorse idrauliche, è stato finanziato complessivamente per 702 milioni di euro, di cui il 90% dall'Unione Europea e il rimanente 10% dal fondo ex CIPE, con una quota (poco meno di 27 mila euro) a carico del partner tunisino. Fondamentale, oltre all'impegno delle risorse comunitarie già iscritte in bilancio, sarà la nomina di alcune figure professionali strategiche, tra cui il coordinatore progettuale, vari tecnici e il revisore contabile dei primo livello progettuale, indispensabile per ottenere l'erogazìone del cospicuo finanziamento. La durata del progetto è di 24 mesi.
V.A


Consorzio universitario «Il contributo non raddoppia»
«Guerra» di cifre tra il Consorzio Universitario della Provincia di Agrigento e la Regione Siciliana.
Due giorni fa dal Cupa arrivava la notizia - con tanto dì commento positivo del presidente del Cda,Joseph Mifsud - del «raddoppio» del contributo regionale per la gestione dei corsi di laurea rispetto allo scorso anno quale «premio per l'opera di internazionalizzazione e di promozione della cultura in collaborazione con i Paesi del Mediterraneo)).
Ieri pomeriggio, la doccia fredda. Con un comunicato diramato dall'ufficio stampa della Presidenza della Regione Siciliana, si precisa che «non ci sarà nessun raddoppio)) e che «la cifra stanziata per i corsi di laurea per quanto riguarda l'anno accademico 2011-2012 ammonta complessivamente a 1.524.789,72 euro, mentre nel 2010-2011 ammontava a 1.371.878,50 euro)).
Insomma, numeri alla mano, un aumento c'è stato, ma parlare di ((raddoppio» come avevano fatto due giorni fa dal Consorzio Universitario agrigentino probabilmente è esagerato, fermo restando che se un incremento del contributo c'è stato non può essere certamente ricondotto al caso, ma al lavoro fin qui svolto dai responsabili del Cupa.
Dalla Regione precisano, inoltre, che «il piano di riparto è di competenza i dell'assessorato regionale dell'istruzione e della Formazione professionale, affidato a Mario Centorrino».
DARIO BROCCIO


No commissari le Province alla scadenza saranno sparite
Niente elezioni a Ragusa, così come ad Ancona, Belluno, Como, Genova, La Spezia e Vicenza. Le sette Province che dovevano andare al voto nel 2012 saranno commissariate in attesa di un intervento complessivo sull'assetto degli enti locali. Lo stabilisce un emendamento del governo alla manovra. Le norme che svuotano le Province, contenute nella manovra del governo, non prevedevano una disciplina transitoria per gli enti in scadenza anticipata, e neanche regole che salvassero le prerogative delle Regioni a Statuto speciale e delle Province autonome. L'emendamento apposto ieri concede alle suddette sei mesi di tempo per adeguare i propri ordinamenti alle novità della manovra sulle Province (norme che non trovano applicazione per le autonome di Trento e Bolzano). E fa slittare, dal 30 aprile al 31 dicembre 2012, il termine entro il quale le funzioni delle Province dovranno essere trasferite ai Comuni o alle Regioni.
Il governo, con lo stesso emendamento, aveva anche stabilito un termine (il 31 marzo 2013) entro il quale gli organi in carica delle Province (consiglio, giunta e presidente) sarebbero decaduti, in vista della riforma contenuta nella manovra che prevede la cancellazione della giunta e un consiglio non eletto formato dai sindaci del territorio e con compiti di organo di indirizzo. In serata, il termine perentorio del 31 marzo 2013 è stato eliminato con un subemendamento approvato nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera in cui si prevede che le province andranno a normale scadenza.
La piccola modifica non è sufficiente a far rientrare il dissenso dell'Upi che invoca l'intervento del capo dello Stato e annuncia ricorsi alla Corte Costituzionale e ai Tar.
«I mandati elettivi delle Province non possono essere sospesi o commissariati; e che un governo tecnico reintroduca norme già palesemente considerate incostituzionali, e per questo cancellate, è inaudito» spiega il presidente, Castiglione, annunciando che, «nel caso in cui venga approvato l'emendamento governativo che prevede il commissariamento delle sette Province che devono andare al voto nel 2012, impedendo ai cittadini di esimersi democraticamente, ci sarà il ricorso ai Tribunali amministrativi regionali delle Province interessate contro il decreto».
Castiglione ha confermato che l'Upi ha interrotto ogni rapporto con il governo in tutte le sedi di concertazione previste (Conferenza Stato-città e Conferenza delle autonomie locali) «perche il governo ha additato le Province come Casta alla pubblica opinione>.
«L'abolizione delle Province fa capo a un disegno anti-democratico, autoritario e anticostituzionale. Solo il fascismo ha eliminato organi democraticamente eletti con un decreto», tuona il vicepresidente dell'Upi e presidente della Provincia di Torino, Saitta, al termine dei lavori di un ufficio di presidenza straordinario dell'Upi.
Secondo il governo, ha spiegato ancora Saitta, il risparmio previsto con l'abolizione delle Province «dovrebbe ammontare a circa 65 milioni di euro; dimenticano, però, che secondo alcuni calcoli il trasferimento alle Regioni potrebbe costare intorno ai 650 milioni di euro».
Su questo le stime sono, però, contrastanti. Secondo la Cgia di Mestre, la cancellazione per decreto delle Province italiane farebbe risparmiare allo Stato non più di 510 milioni di euro l'anno: il 3,9% del costo complessivo attuale, pari a 13 miliardi di euro. Questo perché si ipotizza che le competenze oggi in capo a questi enti, e i relativi costi di gestione, verranno in futuro spalmati su Regioni e Comuni.


Delegazione di titolari degli stabilimenti balneari dall'Assessore provinciale Biondi
I titolari delle aziende balneari agrigentine, sono stati ricevuti dall'assessore provinciale al turismo Angelo Biondi, La delegazione, aderente al Sindacato Italiano Balneari della Confcommercio, già nelle scorse settimane si era fatta portavoce del ritardo ed in alcuni casi del totale silenzio dei romani litoranei sui Piani di utilizzo del demanio marittimo. Uno strumento necessario per consentire la pianificazione e regolamentazione dell'intero comparto. Gli imprenditori hanno chiesto al presidente D'Orsi e all'assessore al Turismo Biondi, di farsi carico delle loro istanze e di un intervento concreto per superare, in tempi rapidi, l'ostacolo tecnico, Durante l'incontro Gaspare Bufalino, Segretario Provinciale del Sib ha ricordato come la Regione Siciliana abbia emanato le linee guida per la redazione dei piani di utilizzo del demanio marittimo dando ai Comuni il termine di 80 giorni perla loro redazione. La mancata presentazione dei Piani — dichiarano gli imprenditori balneari - ci danneggia sensibilmente data la precarietà delle concessioni che impedisce la programmazione degli investimenti. L'Assessore Biondi ha assicurato che la Provincia si farà carico di avviare un confronto con gli amministratori dei Comuni della costa agrigentina per trovare una soluzione in tempi rapidi. Nello stesso tempo, Biondi si è reso disponibile ad intraprendere le azioni politiche necessarie per rappresentare le criticità segnalate, presso tutti gli Enti chiamati ad esprimere i pareri sul rilascio di concessioni demaniali, in particolar modo presso l'Assessorato regionale all'Ambiente e In Soprintendenza di Agrigento.


Sit in dei sindacati a Roma contro i tagli di convogli al Sud
Un ferroviere: «L'odissea dei siciliani da Palermo a Venezia con tre treni»


Isolani sì, isolati no. E' lo slogan dei ferrovieri siciliani della Fit-Cisl che ieri hanno raggiunto Roma, assieme ai colleghi campani, pugliesi, calabresi e lucani, per portare sotto i Palazzi la protesta contro i tagli di Trenitalia al Sud e chiedere al governo ori impegno affinchè venga garantito il diritto alla mobilità dei cittadini del Mezzogiorno.
Non si tratta solo di difendere posti di lavoro.
Aprire una trattativa sulle modalità di pensionamento e cassa integrazione dei lavoratori senza lavoro da domenica scorsa (85 in Sicilia, 800 nel resto del Paese), non è l'unico obiettivo dei lavoratori della Fit-Cisl che sono riusciti a strappare al governo la promessa della riapertura della discussione sul trasporto universale.
In un centinaio si sono dati appuntamento ieri mattina davanti al Ministero dei Trasporti (nel pomeriggio la protesta si è spostata al Pantheon per fondendosi col presidio unitario di Cgil, Cisl e Uil contro la manovra). Al sit-in c'erano sono i segretari regionali della Fmt-Cisl di Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, Carlo Costa, Angelo Finizio, Pietro Vasco, Annibale Fiorenza e Amedeo Benigno. Preoccupata per la politica di Trenitalia al Sud, anche la segretaria confederale della Cisl, Annamaria Furlan, che si è unita alla delegazione ricevuta dal Segretario particolare del ministro Corrado Passera.
L'ammodernamento del parco rotabile, la velocizzazione delle linee, la garanzia del tratto universale, sono fra le proposte contenute nel documento portato all'attenzione del governo che oggi sarà argomento di un'audizione al Senato. «Abbiamo ottenuto - spiega Amedeo Benigno Segretario Generale Fit Cisl Sicilia al termine dell'incontro - la disponibilità del governo, appena terminato l'iter della manovra, a riaprire la discussione sul tema del trasporto universale in presenza dei sindacati, delle istituzioni locali e nazionali e delle ferrovie, e questo è un risultato importante».
«Sul futuro del sistema dei trasporti c'è un grave ritardo incalza Maurizio Bernava Segretario Generale Cisl Sicilia un silenzio che ci preoccupa e che va superato. Le Ferrovie non possono abbandonare così la Sicilia. Chiediamo dunque una programmazione unica affinchè Regione e governo nazionale definiscano un accordo di programma vincolando Anas, Ferrovie dello Stato e enti locali a realizzare entro i prossimi dieci anni un sistema integrato di trasporti ferroviario,aeroportuale, di viabilità stradale e trasporto pubblico locale». «Tagliare i trasporti nel Sud significa togliere il diritto alla mobilità a milioni di cittadini e dire alle imprese di non andare ad investire in una determinata parte del territorio - ammonisce Furlan . Il signor Moretti dia un contributo allo sviluppo del Paese e renda esigibile sia per i cittadini sia per le imprese il diritto alla mobilità.
A Trenitalia, che difende le sue scelte tirando in ballo il calo del 25", dei passeggeri, la Cisl risponde che la disaffezione dei cittadini è da imputare esclusivamente alla campagna di disincentivi dell'azienda. Da 14 collegamenti PCI il Nord e 14 dal Nord, per un totale di 56 treni circolanti nel 2005 in Sicilia, Trenitalia è arrivata nell'arco di sette anni ad un offerta composta da 5 collegamenti di andata ed altrettanti di ritorno con partenze da Palermo e Siracusa.
«Ieri c'era una signora alla biglietteria di Palermo. Per arrivare a Venezia avrebbe dovuto prendere tre treni, è vergognoso), racconta uno dei giovani ferrovieri che hanno perso parte al sit
in. «Per fortuna, noi dovevamo arrivare solo a Roma e ancora i treni per la Capitale ci sono,,, aggiunge sarcastico. Poi ci pensa un attimo e aggiunge: «E comunque oggi qua ci sarei venuto pure a nuoto. La situazione è insostenibile, lo dico sia come lavoratore sia come siciliano».


GIORNALE DI SICILIA


Turismo, incontro fra Provincia e sindacati
L'assessore provinciale al Turismo, Angelo Biondi, ha ricevuto i titolari degli stabilimenti balneari della costa agrigentina aderenti al Sindacato Italiano Balneari della Confcommercio. L'incontro sollecitato dai rappresentanti delle aziende turistico-balneari è servito ad affrontare tutta una serie di questioni che riguardano il settore. I rappresentanti delle strutture turistico-balneari, sono consapevoli che un 'azione promossa da un Ente Istituzionale sovracomunale, autorevole come la Provincia Regionale di Agrigento, possa contribuire, in tempi rapidi, a risolvere la maggior parte dei problemi del settore. Per questo motivo hanno chiesto al Presidente D'Orsi e all'assessore al Turismo Biondi, di farsi carico delle loro istanze. L'architetto Gaspare Bufalino, Segretario Provinciale del S.l.B. ha posto l'accento su tutta una serie di criticità, soprattutto di natura burocratica, che rischiano, se non affrontate con urgenza, di compromettere gli sforzi economici e professionali fin ora fatti dagli operatori di un settore ritenuto strategico per lo sviluppo turistico della provincia e per l'economia dei Comuni litoranei. Fra tutte, il ritardo e in alcuni casi il totale silenzio dei Comuni litoranei sull'argomento PUDM (piani di utilizzo del demanio marittimo). Durante l'incontro, infatti, è stato ricordato come, con il decreto assessoriale del 4luglio2011, la Regione Siciliana ha emanato le linee guida perla redazione dei piani di utilizzo del demanio marittimo dando ai Comuni il termine di 180 giorni per la loro redazione. Nello stesso tempo, l'assessore Biondi si è reso disponibile ad intraprendere le necessarie azioni politico per rappresentare le criticità segnalate.


Passo in avanti nel progetto Italia-Tunisia
È in fase di avvia il progetto CQ, finanziato nell'ambito del Programma di Cooperazione Transfrontaliera (PO Italia-Tunisia 2007/2013). Nei giorni scorsi, infatti, è stato firmato il contratto di sovvenzione del progetto tra la Provincia Regionale di Agrigento (Ente capofila) e il Dipartimento Programmazione della Regione Siciliana, ossia l'Autorità di gestione del FO Italia-Tunisia 2007/2013. lI progetto, realizzato in partnership con la Direzione generale della Produzione Agricola del Ministero Tunisino Agricoltura, Pesca e Risorse Idrauliche, è stato finanziata complessivamente per 702.153,80 euro, di cui il 90% dall'Unione Europea e il rimanente 10% da! Fondo di Rotazione Ministeriale ex Cipe, con una quota di poco meno di 27 mila euro a carico del partner tunisino.


Lombardo: «L'indennità mi basta appena"
Stipendi, salta il taglio I deputati: «I burocrati sono più ricchi di noi»


PALERMO
nsn Doveva essere il giorno deltaglio agli stipendi dei deputati regionali e dei vitalizi per gli cx parlamentari. È diventato il giorno della rivolta degli onorevoli contro superburocrati e pensionati d'oro della Regione.
E un altro capitolo nel lungo libro dei tagli (più annunciati che fatti) ai costi della politica. Il consiglio di presidenza dell'Ars avrebbe dovuto mettere il primo timbro al bilancio interno dell'Assemblea, che prevede tagli per almeno due milioni a cominciare da quelli previsti per consulenze e rappresentanza (circa 3 milioni secondo i calcoli del Pd). Ma non c'è stato accordo e il tema è stato rinviato.
Lo stesso consiglio di presidenza - composto da otto deputati - doveva anche indicare le voci disti- pendio su cui agire per avviare una riduzione. Su questo tema la discussione è stata ancora più lunga. Il termometro dell'interesse suscitato è segnato dal fatto che alla riunione hanno preso parte informalmente anche i capigruppo (cioè i partiti) e singoli deputati che di tanto in tanto hanno fatto capolino. Tutti lì a cercare di capire se e quanto sarebbe stato tagliato dalle loro buste paga. Una decisione finale, per la verità, non era annunciata alla vigilia. Ma una mappa dei costi da ridurre, quella sì, era attesa. E invece è arrivato un rinvio. Se ne parlerà quando il taglio verrà deciso a Roma: dove la misura non viaggia proprio rapidissima. Quando il taglio sarà in vigore per senatori e deputati, anche l'Ars deciderà se e come recepirlo. Anche perchè a sollevare dubbi sui tagli alle indennità è stato anche il presidente Lombardo:
«Il mio stipendio è appena decente per l'attività che svolgo. Fa ridere se si paragona allo stipendio di un manager. Le critiche alla casta sono ormai una moda».
E mentre i deputati, sollevati, votavano la riforma delle Asi è andato in scena l'attacco del Pd alla burocrazia. I tagli? Si cominci da loro: è il senso di un emendamento dì Lillo Speziale, Giovanni Panepinto e Giuseppe Picciolo. Il testo della norma, da votare quando si parlerà di Province e Comuni, prevede che «i trattamenti economici dei dipendenti della Regione, di istituti, aziende, fondazioni, consorzi e società partecipate, non devono superare del 20% le indennità dei parlamentari regionali». Significa che - calcola Lillo Speziale - se l'indennità base degli onorevoli (senza i bonus) è di circa 6 mila euro netti, lo stipendio o la pensione di un dirigente non potrebbe superare i 7200 euro al mese. Speziale fa un altro calcolo: «Ci sono dirigenti esterni che guadagnano 250 mila euro all'anno lorde, mentre lo stipendio annuo lordo di un deputato è di circa 144 mila euro. Cominciamo quindi a tagliare compensi di burocrati della Regione o dell'Ars e anche le superpensioni. GIA.PI.


Distretto turistico, mercoledì la firma dell'atto costitutivo
Sarà firmato mercoledì prossimo l'atto costitutivo del Distretto turistico Valle dei Templi, atto che sarà successivamente depositato all'Assessorato Regionale al Turismo entro il 27dicembre, data ultima per la presentazione, per il successivo riconoscimento con Decreto assessoriale. Il nuovo Distretto si occuperà della programmazione dello sviluppo turistico del Distretto che si estende da Realmonte a Caltanissetta con al centro la Valle dei Templi anche se il primo obiettivo che il Distretto dovrà porsi è quello di realizzare il cartellone unico degli eventi per l'intera area e per tutto il 2012 su cui cominciare a puntare per le attività di promozione per evitare quanto accaduto negli anni precedenti, con importanti eventi in contemporanea la stessa sera in location diverse. Il Distretto Turistico una volta costituito inizierà a programmare, nelle more dell'uscita dei Bandi di finanziamento ad esso diretti, con il gruppo di Progettisti, che hanno elaborato gratuitamente il progetto che ha superato l'esame della Commissione Regionale , ai quali va il nostro ringraziamento. Il Gruppo di progettazione, sul quale il Distretto punterà ampliando chiaramente a chiunque altro volesse collaborare, è composto da Enzo Camilleri, Tony Cellura, Cinzia Pirrera, Maria Sitibondo, Giuseppe Patti, Gaetano Pendolino e si avvarrà della collaborazione di Leonardo Urbani, Pasquale Seddio, Dino Trapani e Giacomo Sorce.
AM.M.


Comuni hanno iniziato a pagare
I netturbini avranno gli stipendi


Angelo Augusto
Nessun problema è stato ancora risolto e sulla Dedalo Ambiente pesa come un macigno l'ultimatum della società che gestisce la discarica di Siculiana (che minaccia la chiusura agli autocompattatori dell 'Ato se entro domani non otterrà quanto le spetta per il conferimento di novembre), ma da ieri i vertici dell'autorità territoriale d'ambito guardano con maggiore fiducia ai prossimi giorni. I Comuni soci, infatti, hanno iniziato a versare le rispettive quote. Certo, per il momento l'unico ente ad avere onorato l'impegno con la Dedalo Ambiente è il Comune di Palma di Montechiaro, ma oggi dovrebbe essere la volta di Canicattì e, via via, di tutti gli altri.
"Crazie alle somme ricevute dai Comune dì Palma di Monte- chiaro, a titolo di pagamento del-
la quota di novembre, abbiamo avviato — ha annunciato ieri Rosario Miceli, commissario liquidatore della Dedalo Ambiente — la procedura per il pagamento dello stipendio di novembre al personale. Certo, non disponiamo ancora dell'intera cifra e non siamo in grado di comunicare una data precisa riguardo al giorno in cui le spettanze saranno liquidate, ma è comunque un inizio".
Il personale è già da qualche giorno in stato di agitazione. L'ultimo stipendio gli operatori ecologici della Dedalo Ambiente lo hanno ricevuto ad ottobre, poi più nulla. Il Natale è ormai alle porte, ma i dipendenti dell'ente non hanno ancora ricevuto ciò che gli spetta per novembre. Ma c'è di più. Pare difficile che l'Ato rifiuti sia in grado, a questo punto, di liquidare lo stipendio di dicembre e la tredicesima. Quello che arriva, perciò, per i netturbini della Dedalo Ambiente non potrà essere un Natale sfarzoso, tutt'altro.
Il rischio di disagi notevoli è concreto anche per quanti abitano a Licata, Canicattì, Palma di Montechiaro, Naro, Camastra, Campobello di Licata e Ravanusa. Se domani la ditta Catanzaro chiuderà la discarica di Siculiana agli autocompattori della Dedalo Ambiente, nei sette Comuni i rifiuti rimarranno per strada.
"E' una situazione che stiamo affrontando — è il commento di Miceli — e ci siamo già confrontati con i titolari della discarica. Contiamo di ottenere una nuova proroga. Inoltre ho convocato per il 15 dicembre (domani ndr) i sindaci dei sette Comuni per sapere da loro se intendono aderire al prestito che la Regione è pronta a concedere alle Ato. Andrebbe rimborsato in dieci anni, senza interessi". (AAU)


Si alla riforma, stop ai consorzi Asi.
Saranno accorpati in un Istituto
Ma è polemica sui poteri di nomina. Scatta la protesta contro la legge sulle coppie di fatto
Giacinto Pipitone
PALERMO
Dopo un cammino lungo quasi un anno, l'Ars ha approvato la riforma dei consorzi Asi, che riscrive la gestione delle aree di sviluppo industriale.
L'assessore alle Attività produttive, Marco Venturi, la definisce «epocale e attesa dalle realtà imprenditoriali». Il testo prevede l'abolizione degli 11 vecchi consorzi Asi e la creazione dell'unico Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive (Irsap). Secondo Venturi «scatterà la soppressione di circa Bfl0posti (li sottogoverno, tra consigli generali e direttivi e diminuzione dei direttori generali. Il risparmio è di 4 milioni all'anno». In realtà i costi del personale restano quasi intatti perchè i 187 dipendenti, di cui 32 dirigenti, transitano nel nuovo
istituto regionale. Dopo ore di battaglia è stato invece bocciato il tentativo di Totà Lentini dell'Ude (li mantenere in servizio anche i Co.co.pro e gli Lsu. Restano attive anche le undici vecchie sedi amministrative che funzioneranno da uffici decentrati dell'Irsap.
La funzione dei nuovo istituto centrale è quella di programmare e sburocratizzare. Venturi ha previsto che le istanze dei privati per investimenti nelle aree industriali siano esitate entro 90 giorni altrimenti l'autorizzazione unica si intende rilasciata. L'lrsap potrà anche espropriare terreni e realizzare il piani regolatore delle aree industriali e potrà assegnare i rustici agli operatori economici. Gli uneri di urbanizzazioni nelle aree industriali saranno dimezzati. La Regione erediterà il patrimonio delle vecchie Asi, che verrà dismesso per pagare i debiti delle vecchie gestioni.
Al vertice dell'lrsap va un presidente scelto all'interno del consiglio di amministrazione composto da 5 membri, li direttore generale dell'Irsap sarà invece un dirigente di prima fascia della Regio-
ne. È prevista una consulta, organo di indirizzo dell'istituto: su proposta di Marianna Caronia del Pid, prevederà anche la presenza di tre sindacalisti su 13 membri.
Fra i pochi emendamenti approvati ce n'è uno - proposto dal Pdl con Innocenzo Contini - che aumenta il compenso dei commissari degli enti parco equiparandolo a quello dei vertici degli istituti autonomi case popolari.
Sulla riforma i partiti si sono divisi. Per Antonello Cracolici e Pino Apprendi del Pd «si mette fine alla proliferazione di carrozzoni». Anche se il compagno di partito, Roberto De Benedictis si augura che «il presidente della Regione non svilisca il senso del nuovo istituto volgendolo in proprio terreno di caccia». Non a caso Forza del Sud con Michele Cimino parla di «gioco di prestigio. I territori non saranno più rappresentati e i componenti di questo Istituto regionale saranno eletti con procedura arbitrar a. E anche i membri della consulta potrebbero essere tutti della Sicilia orientale». Ma per I'Mpa, con Francesco Musotto, «è un chiaro sostegno all'imprenditoria». Per Rudy Maira (Pid) «il riordino del settore era indispensabile e la legge è stata migliorata dal Parlamento.
Non è neppure iniziato invece l'esame della legge sulle coppie di fatto, che pure continua a dividere. Mentre le associazioni cattoliche protestavano sotto l'Ars, l'Udc si divideva fra la capogruppo Giulia Adamo che sostiene il testo e il partito che, con Giovanni Ardizzone, si dichiara contrario.


SOLE


Lo sconto Imu per i figli mette in salvò i proprietari
Saverio Fossati
Proprietari di tutta Italia unitevi. Questa volta i figli servono ad azzerare l'Ici, e di norma ne bastano due, Ma potrebbero essere anche quattro, portando la franchigia a 400 euro, un'Imu di tutto rispetto.
La virata sociale contenuta nella proposta di emendamento governativo è il risultato delle forti spinte trasversali a tutela delle famiglie proprietarie, che di fatto ripropongono il problema del gettito sottratto ai Comuni dal 2008, oltretutto senza neppure la norma di salvaguardia che garantiva il rimborso del mancato incasso da parte dell'Erario statale.
Il fatto è che, nonostante l'aumento del 60% dei moltiplicatori catastali, e quindi di fatto della base imponibile, l'applicazione generalizzata dell'aliquota ridotta dello 0,4% e della detrazione di 200 euro aveva già messo al riparo parecchi proprietari, mentre per gli altri tutto si risolveva con poche decine di euro. La simulazione sul Sole 24 Ore del7 dicembre scorso poneva a confronto l'Ici pagata nei capoluoghi di provincia nel 2007 (prima dell'esenzione di tutte le abitazioni principali con la sola eccezione di ville e case di lusso) con l'Imu 2012 e il risultato, quanto meno per un'abitazione media (categoria catastale AJ3, classe media, di circa 100 metri quadrati), era abbastanza confortante: in nessuna città si arrivava a pagare 100 euro e il contribuente più sfortunato abitava a Roma, dove pagava 76 euro in più rispetto alla situazione ante esenzione. Mentre in molti centri del Sud si restava in regime di esenzione di fatto, perché l'aliquota agevolata e la detrazione azzeravano gli aumenti della base imponibile, producendo un'imposta pari a zero o addirittura con saldo negativo. Ora la situazione migliora sensibilmente: per ogni figlio con non più di 26 anni, dimorante e residente nella stessa casa, specifica l'emendamento, che almeno in questa parte dovrebbe passare senza intoppi, spettano 50 euro di detrazione in più, sino a un massimo di 400 euro complessivi (otto figli) per due anni. Anche se una prole così numerosa non è frequente nell'Italia del down demografico, già due figli portano la detrazione a 300 euro, il che significa zero Imu per una casa con 454 euro di rendita catastale non rivalutata, che non è poco. Seguendo l'esempio delle case medie di 100 metri quadrati nei capoluoghi di Regione (di norma quelli con le rendite più elevate), poche risultano ancora a debito di Imu se c'è almeno un figlio: Venezia con i6 euro e Roma con 26. Ma se i figli sono due, l'imposta si azzera sempre. E facile prevedere che questa situazione valga anche nei centri minori e nei paesi, dove le rendite sono sempre più basse. Certo, chi possiede case di lusso,villette o ville, pagherà. Perché le rendite catastali sono decisamente più elevate. Ma sempre conio sconto.
Positive le reazioni politiche: «Per una volta prioritario risulterebbe l'interesse del cittadino più che la voracità dei mercati» ha detto Margherita Boniver (Pdl). Soddisfatto anche Gianluca Galletti,vice presidente dei deputati Udc, che chiama la detrazione figli «il quoziente familiare applicato all'imu».


Agrigentoflash


Nuove risorse per la cooperazione Italia-Tunisia
E' in fase di avvio il progetto CQ, finanziato nell'ambito del Programma di Cooperazione Transfrontaliera (PO Italia-Tunisia 2007/2013). Nei giorni scorsi, infatti, è stato firmato il contratto di sovvenzione del progetto tra la Provincia Regionale di Agrigento (Ente capofila) e il Dipartimento Programmazione della Regione Siciliana, ossia l'Autorità di gestione del PO Italia-Tunisia 2007/2013. Il progetto, realizzato in partnership con la Direzione generale della Produzione Agricola del Ministero Tunisino Agricoltura, Pesca e Risorse Idrauliche, è stato finanziato complessivamente per 702.153,80 euro, di cui il 90% dall'Unione Europea e il rimanente 10% dal Fondo di Rotazione Ministeriale ex CIPE, con una quota (poco meno di 27 mila euro) a carico del partner tunisino. La ricerca ed acquisizione di queste importanti risorse finanziarie è stata curata dal Servizio Politiche Comunitarie del Settore Ambiente e Territorio, che ha già avuto parte attiva e fondamentale nel reperimento di altre risorse comunitarie che consentono alla Provincia Regionale di rivestire un ruolo di primo piano nella gestione di questi finanziamenti e senza gravare in alcun modo sul bilancio dell'Ente. Il successivo passaggio, invece, ufficializzato con una direttiva firmata dal Presidente della Provincia, prof. Eugenio D'Orsi, prevede l'affidamento della gestione al Settore Attività Produttive della Provincia Regionale. Fondamentale, oltre all'impegno delle risorse comunitarie già iscritte in bilancio, sarà la nomina di alcune figure professionali strategiche, tra cui il coordinatore progettuale, vari tecnici e il revisore contabile del primo livello progettuale, indispensabile per ottenere l'erogazione del cospicuo finanziamento. La durata del progetto è di 24 mesi. L'acronimo CQ sintetizza un progetto in realtà abbastanza articolato (l'esatta denominazione è: "Création d'une plateforme d'échange d'experience et de mise en place des systèmes del diversification de la production agricole et la certification des produits de qualité"), nell'ambito della piattaforma Italia-Tunisia 2007/2013 approvato nel 2008 dalla Regione Sicilia in qualità di autorità di gestione delegata dalla Commissione Europea con l'obiettivo di promuovere l'integrazione economica, sociale, istituzionale e culturale tra la nostra regione e la Tunisia attraverso un processo di sviluppo sostenibile congiunto nel contesto della cooperazione transfrontaliera. Si tende così a rafforzare la collaborazione tra Sicilia e Tunisia nell'ambito delle produzioni agricole e della cooperazione, e questo grazie al forte impegno della Provincia Regionale, che attraverso il Servizio Politiche Comunitarie ha reperito risorse comunitarie in grado non solo di rafforzare questi legami ma anche di innescare processi di sviluppo, i cui risultati potranno essere apprezzati nel medio periodo.


Consiglio provinciale oggi alle 18, proposta la modifica a due regolamenti
Riprenderanno stasera, alle ore 18 nella sala Silvia Pellegrino, i lavori del Consiglio Provinciale. L'ordine del giorno prevede la discussione di sette punti: cinque riconoscimenti di debito fuori bilancio tra cui quello del Settore Infrastrutture stradali relativo ai lavori di realizzazione delle infrastrutture a miglioramento della fruibilità turistica della zona di Porto Empedocle - Capo Rossello - Siculiana marina - Eraclea Minoa - tratto Porto Empedocle Realmonte, il cui debito nasce dall'espropriazione dei terreni. L'ordine del giorno prevede anche la discussione della modifica di due regolamenti: la proposta del settore Affari Generali e Segreteria generale sulla modifica del regolamento per le adunanze ed il funzionamento del Consiglio Provinciale e delle commissioni consiliari che prevede tra le modifiche la possibilità di convocare il Consiglio con una semplice e-mail o un sms per ridurre i costi delle convocazioni del Consiglio Provinciale. L'altro provvedimento riguarda il settore provveditorato e marketing che ha predisposto il nuovo regolamento per la formazione e la tenuta dell'albo fornitori della Provincia Regionale di Agrigento. Pervenute alla Presidenza del Consiglio per darne comunicazione ai Consiglieri Provinciali, le delibere dei Consigli comunali di San Giovanni Gemini e Cammarata di solidarietà ai lavoratori della Piscina Provinciale di Cammarata nelle quali chiedono alla Provincia di rifare il bando di gara per mantenere i livelli occupazionali della piscina provinciale.
Provincia regionale
Biondi incontra i responsabili degli stabilimenti balneari
L'assessore al Turismo, Angelo Biondi, ha ricevuto i titolari degli stabilimenti balneari della costa agrigentina aderenti al Sindacato italiano balneari della Confcommercio. L'incontro, sollecitato dai rappresentanti delle aziende turistico-balneari, è servito ad affrontare tutta una serie di questioni che riguardano il settore.
I rappresentanti delle strutture turistico-balneari, sono consapevoli che un'azione promossa da un Ente istituzionale sovracomunale, autorevole come la Provincia regionale di Agrigento, possa contribuire, in tempi rapidi, a risolvere la maggior parte dei problemi del settore. Per questo motivo hanno chiesto al presidente D'Orsi e all'assessore al Turismo Biondi, di farsi carico delle loro istanze.
Gaspare Bufalino, segretario provinciale del Sib, ha posto l'accento su tutta una serie di criticità, soprattutto di natura burocratica, che rischiano, se non affrontate con urgenza, di compromettere gli sforzi economici e professionali fin ora fatti dagli operatori di un settore ritenuto strategico per lo sviluppo turistico della Provincia e per l'economia dei Comuni litoranei. Fra tutte, il ritardo e in alcuni casi il totale silenzio dei Comuni litoranei sull'argomento Pudm (piani di utilizzo del demanio marittimo). Durante l'incontro, infatti, è stato ricordato come, con il decreto assessoriale del 4 luglio 2011, la Regione siciliana ha emanato le linee guida per la redazione dei piani di utilizzo del demanio marittimo dando ai Comuni il termine di 180 giorni per la loro redazione.
"La mancata presentazione dei Pudm - hanno dichiarato gli imprenditori balneari - ci danneggia sensibilmente data la precarietà delle concessioni che impedisce una certa e serena programmazione degli investimenti fatti o da programmare. Lo strumento del Pudm, infatti, consentirebbe di pianificare e regolamentare in maniera organica ed uniforme l'intero comparto".
L'assessore Biondi, a nome del presidente D'Orsi, ha dato assicurazione agli intervenuti che l'ente Provincia si farà carico di avviare, al più presto, un confronto con gli amministratori dei Comuni della costa agrigentina per affrontare la questione sollevata. Nello stesso tempo, l'assessore Biondi si è reso disponibile ad intraprendere le necessarie azioni politiche per rappresentare le criticità segnalate, presso tutti gli Enti sovracomunali chiamati ad esprimere i pareri sul rilascio di concessioni demaniali, in particolar modo presso l'Assessorato regionale Territorio ed Ambiente e la Soprintendenza ai beni culturali di Agrigento


Consiglio provinciale, nuova seduta alle 18
Riprenderanno stasera, alle 18, nella sala Silvia Pellegrino, i lavori del Consiglio provinciale. L'ordine del giorno prevede la discussione di sette punti: cinque riconoscimenti di debito fuori bilancio tra cui quello del settore Infrastrutture stradali relativo ai lavori di realizzazione delle infrastrutture a miglioramento della fruibilità turistica della zona di Porto Empedocle - Capo Rossello - Siculiana marina - Eraclea Minoa - tratto Porto Empedocle Realmonte, il cui debito nasce dall'espropriazione dei terreni.
L'ordine del giorno prevede anche la discussione della modifica di due regolamenti: la proposta del settore Affari generali e Segreteria generale sulla modifica del regolamento per le adunanze ed il funzionamento del Consiglio Provinciale e delle commissioni consiliari che prevede tra le modifiche la possibilità di convocare il Consiglio con una semplice e-mail o un sms per ridurre i costi delle convocazioni del Consiglio Provinciale. L'altro provvedimento riguarda il settore provveditorato e marketing che ha predisposto il nuovo regolamento per la formazione e la tenuta dell'albo fornitori della Provincia regionale di Agrigento.
Pervenute alla Presidenza del Consiglio per darne comunicazione ai consiglieri provinciali, le delibere dei Consigli comunali di San Giovanni Gemini e Cammarata di solidarietà ai lavoratori della piscina provinciale di Cammarata nelle quali chiedono alla Provincia di rifare il bando di gara per mantenere i livelli occupazionali della piscina provinciale


Agrigentoweb
POLITICA | Oggi Consiglio Provinciale alle 18:00. Sette i punti all'ordine del giorno
Riprenderanno stasera, alle ore 18:00, nella sala Silvia Pellegrino, i lavori del Consiglio Provinciale.
L'ordine del giorno prevede la discussione di sette punti: cinque riconoscimenti di debito fuori bilancio tra cui quello del Settore Infrastrutture stradali relativo ai lavori di realizzazione delle infrastrutture a miglioramento della fruibilità turistica della zona di Porto Empedocle - Capo Rossello - Siculiana marina - Eraclea Minoa - tratto Porto Empedocle Realmonte, il cui debito nasce dall'espropriazione dei terreni.
L'ordine del giorno prevede anche la discussione della modifica di due regolamenti: la proposta del settore Affari Generali e Segreteria generale sulla modifica del regolamento per le adunanze ed il funzionamento del Consiglio Provinciale e delle commissioni consiliari che prevede tra le modifiche la possibilità di convocare il Consiglio con una semplice e-mail o un sms per ridurre i costi delle convocazioni del Consiglio Provinciale. L'altro provvedimento riguarda il settore provveditorato e marketing che ha predisposto il nuovo regolamento per la formazione e la tenuta dell'albo fornitori della Provincia Regionale di Agrigento.
Pervenute alla Presidenza del Consiglio per darne comunicazione ai Consiglieri Provinciali, le delibere dei Consigli comunali di San Giovanni Gemini e Cammarata di solidarietà ai lavoratori della Piscina Provinciale di Cammarata nelle quali chiedono alla Provincia di rifare il bando di gara per mantenere i livelli occupazionali della piscina provinciale.


DALLA PROVINCIA | Politiche Comunitarie: nuove risorse in arrivo grazie al progetto CQ nell'ambito del programma di cooperazione Italia-Tunisia.
E' in fase di avvio il progetto CQ, finanziato nell'ambito del Programma di Cooperazione Transfrontaliera (PO Italia-Tunisia 2007/2013). Nei giorni scorsi, infatti, è stato firmato il contratto di sovvenzione del progetto tra la Provincia Regionale di Agrigento (Ente capofila) e il Dipartimento Programmazione della Regione Siciliana, ossia l'Autorità di gestione del PO Italia-Tunisia 2007/2013. Il progetto, realizzato in partnership con la Direzione generale della Produzione Agricola del Ministero Tunisino Agricoltura, Pesca e Risorse Idrauliche, è stato finanziato complessivamente per 702.153,80 euro, di cui il 90% dall'Unione Europea e il rimanente 10% dal Fondo di Rotazione Ministeriale ex CIPE, con una quota (poco meno di 27 mila euro) a carico del partner tunisino.
La ricerca ed acquisizione di queste importanti risorse finanziarie è stata curata dal Servizio Politiche Comunitarie del Settore Ambiente e Territorio, che ha già avuto parte attiva e fondamentale nel reperimento di altre risorse comunitarie che consentono alla Provincia Regionale di rivestire un ruolo di primo piano nella gestione di questi finanziamenti e senza gravare in alcun modo sul bilancio dell'Ente. Il successivo passaggio, invece, ufficializzato con una direttiva firmata dal Presidente della Provincia, prof. Eugenio D'Orsi, prevede l'affidamento della gestione al Settore Attività Produttive della Provincia Regionale. Fondamentale, oltre all'impegno delle risorse comunitarie già iscritte in bilancio, sarà la nomina di alcune figure professionali strategiche, tra cui il coordinatore progettuale, vari tecnici e il revisore contabile del primo livello progettuale, indispensabile per ottenere l'erogazione del cospicuo finanziamento.
La durata del progetto è di 24 mesi. L'acronimo CQ sintetizza un progetto in realtà abbastanza articolato (l'esatta denominazione è: "Création d'une plateforme d'échange d'experience et de mise en place des systèmes del diversification de la production agricole et la certification des produits de qualité"), nell'ambito della piattaforma Italia-Tunisia 2007/2013 approvato nel 2008 dalla Regione Sicilia in qualità di autorità di gestione delegata dalla Commissione Europea con l'obiettivo di promuovere l'integrazione economica, sociale, istituzionale e culturale tra la nostra regione e la Tunisia attraverso un processo di sviluppo sostenibile congiunto nel contesto della cooperazione transfrontaliera.
Si tende così a rafforzare la collaborazione tra Sicilia e Tunisia nell'ambito delle produzioni agricole e della cooperazione, e questo grazie al forte impegno della Provincia Regionale, che attraverso il Servizio Politiche Comunitarie ha reperito risorse comunitarie in grado non solo di rafforzare questi legami ma anche di innescare processi di sviluppo, i cui risultati potranno essere apprezzati nel medio periodo.


DALLA PROVINCIA | Provincia: Biondi incontra i rappresentanti degli stabilimenti balneari
L'Assessore al Turismo, Angelo Biondi, ha ricevuto i titolari degli stabilimenti balneari della costa agrigentina aderenti al Sindacato Italiano Balneari della Confcommercio.
L'incontro sollecitato dai rappresentanti delle aziende turistico-balneari è servito ad affrontare tutta una serie di questioni che riguardano il settore.
I rappresentanti delle strutture turistico-balneari, sono consapevoli che un'azione promossa da un Ente Istituzionale sovracomunale, autorevole come la Provincia Regionale di Agrigento, possa contribuire, in tempi rapidi, a risolvere la maggior parte dei problemi del settore. Per questo motivo hanno chiesto al Presidente D'Orsi e all'assessore al Turismo Biondi, di farsi carico delle loro istanze.
L'Architetto Gaspare Bufalino, Segretario Provinciale del S.I.B. ha posto l'accento su tutta una serie di criticità, soprattutto di natura burocratica, che rischiano, se non affrontate con urgenza, di compromettere gli sforzi economici e professionali fin ora fatti dagli operatori di un settore ritenuto strategico per lo sviluppo turistico della Provincia e per l'economia dei Comuni litoranei.
Fra tutte, il ritardo e in alcuni casi il totale silenzio dei Comuni litoranei sull'argomento PUDM (piani di utilizzo del demanio marittimo). Durante l'incontro, infatti, è stato ricordato come, con il decreto assessoriale del 4 luglio 2011, la Regione Siciliana ha emanato le linee guida per la redazione dei piani di utilizzo del demanio marittimo dando ai Comuni il termine di 180 giorni per la loro redazione.
"La mancata presentazione dei PUDM - hanno dichiarato gli imprenditori balneari - ci danneggia sensibilmente data la precarietà delle concessioni che impedisce una certa e serena programmazione degli investimenti fatti o da programmare. Lo strumento del PUDM, infatti, consentirebbe di pianificare e regolamentare in maniera organica ed uniforme l'intero comparto". L'Assessore Biondi, a nome del Presidente D'Orsi, ha dato assicurazione agli intervenuti che l'Ente Provincia si farà carico di avviare, al più presto, un confronto con gli amministratori dei Comuni della costa agrigentina per affrontare la questione sollevata.
Nello stesso tempo, l'Assessore Biondi si è reso disponibile ad intraprendere le necessarie azioni politiche per rappresentare le criticità segnalate, presso tutti gli Enti sovra Comunali chiamati ad esprimere i pareri sul rilascio di concessioni demaniali, in particolar modo presso l'Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente e la Soprintendenza ai BB.CC.di Agrigento.


Infoagrigento


Provincia: l'assessore Biondi incontra i rappresentanti dei chioschi a mare
L'Assessore al Turismo, Angelo Biondi, ha ricevuto i titolari degli stabilimenti balneari della costa agrigentina aderenti al Sindacato Italiano Balneari della Confcommercio.
L'incontro sollecitato dai rappresentanti delle aziende turistico-balneari è servito ad affrontare tutta una serie di questioni che riguardano il settore.
I rappresentanti delle strutture turistico-balneari, sono consapevoli che un'azione promossa da un Ente Istituzionale sovracomunale, autorevole come la Provincia Regionale di Agrigento, possa contribuire, in tempi rapidi, a risolvere la maggior parte dei problemi del settore. Per questo motivo hanno chiesto al Presidente D'Orsi e all'assessore al Turismo Biondi, di farsi carico delle loro istanze.
L'Architetto Gaspare Bufalino, Segretario Provinciale del S.I.B. ha posto l'accento su tutta una serie di criticità, soprattutto di natura burocratica, che rischiano, se non affrontate con urgenza, di compromettere gli sforzi economici e professionali fin ora fatti dagli operatori di un settore ritenuto strategico per lo sviluppo turistico della Provincia e per l'economia dei Comuni litoranei.
Fra tutte, il ritardo e in alcuni casi il totale silenzio dei Comuni litoranei sull'argomento PUDM (piani di utilizzo del demanio marittimo). Durante l'incontro, infatti, è stato ricordato come, con il decreto assessoriale del 4 luglio 2011, la Regione Siciliana ha emanato le linee guida per la redazione dei piani di utilizzo del demanio marittimo dando ai Comuni il termine di 180 giorni per la loro redazione.
"La mancata presentazione dei PUDM - hanno dichiarato gli imprenditori balneari - ci danneggia sensibilmente data la precarietà delle concessioni che impedisce una certa e serena programmazione degli investimenti fatti o da programmare. Lo strumento del PUDM, infatti, consentirebbe di pianificare e regolamentare in maniera organica ed uniforme l'intero comparto". L'Assessore Biondi, a nome del Presidente D'Orsi, ha dato assicurazione agli intervenuti che l'Ente Provincia si farà carico di avviare, al più presto, un confronto con gli amministratori dei Comuni della costa agrigentina per affrontare la questione sollevata.
Nello stesso tempo, l'Assessore Biondi si è reso disponibile ad intraprendere le necessarie azioni politiche per rappresentare le criticità segnalate, presso tutti gli Enti sovra Comunali chiamati ad esprimere i pareri sul rilascio di concessioni demaniali, in particolar modo presso l'Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente e la Soprintendenza ai BB.CC.di Agrigento.


Torna in aula il consiglio provinciale di Agrigento
Riprenderanno stasera, alle ore 18:00, nella sala Silvia Pellegrino, i lavori del Consiglio Provinciale.
L'ordine del giorno prevede la discussione di sette punti: cinque riconoscimenti di debito fuori bilancio tra cui quello del Settore Infrastrutture stradali relativo ai lavori di realizzazione delle infrastrutture a miglioramento della fruibilità turistica della zona di Porto Empedocle - Capo Rossello - Siculiana marina - Eraclea Minoa - tratto Porto Empedocle Realmonte, il cui debito nasce dall'espropriazione dei terreni.
L'ordine del giorno prevede anche la discussione della modifica di due regolamenti: la proposta del settore Affari Generali e Segreteria generale sulla modifica del regolamento per le adunanze ed il funzionamento del Consiglio Provinciale e delle commissioni consiliari che prevede tra le modifiche la possibilità di convocare il Consiglio con una semplice e-mail o un sms per ridurre i costi delle convocazioni del Consiglio Provinciale. L'altro provvedimento riguarda il settore provveditorato e marketing che ha predisposto il nuovo regolamento per la formazione e la tenuta dell'albo fornitori della Provincia Regionale di Agrigento.
Pervenute alla Presidenza del Consiglio per darne comunicazione ai Consiglieri Provinciali, le delibere dei Consigli comunali di San Giovanni Gemini e Cammarata di solidarietà ai lavoratori della Piscina Provinciale di Cammarata nelle quali chiedono alla Provincia di rifare il bando di gara per mantenere i livelli occupazionali della piscina provinciale.


Perla città


Nuove risorse in arrivo grazie al progetto CQ nell'ambito del programma di cooperazione Italia-Tunisia
di Redazione
E' in fase di avvio il progetto CQ, finanziato nell'ambito del Programma di Cooperazione Transfrontaliera (PO Italia-Tunisia 2007/2013). Nei giorni scorsi, infatti, è stato firmato il contratto di sovvenzione del progetto tra la Provincia Regionale di Agrigento (Ente capofila) e il Dipartimento Programmazione della Regione Siciliana, ossia l'Autorità di gestione del PO Italia-Tunisia 2007/2013. Il progetto, realizzato in partnership con la Direzione generale della Produzione Agricola del Ministero Tunisino Agricoltura, Pesca e Risorse Idrauliche, è stato finanziato complessivamente per 702.153,80 euro, di cui il 90% dall'Unione Europea e il rimanente 10% dal Fondo di Rotazione Ministeriale ex CIPE, con una quota (poco meno di 27 mila euro) a carico del partner tunisino.
La ricerca ed acquisizione di queste importanti risorse finanziarie è stata curata dal Servizio Politiche Comunitarie del Settore Ambiente e Territorio, che ha già avuto parte attiva e fondamentale nel reperimento di altre risorse comunitarie che consentono alla Provincia Regionale di rivestire un ruolo di primo piano nella gestione di questi finanziamenti e senza gravare in alcun modo sul bilancio dell'Ente. Il successivo passaggio, invece, ufficializzato con una direttiva firmata dal Presidente della Provincia, prof. Eugenio D'Orsi, prevede l'affidamento della gestione al Settore Attività Produttive della Provincia Regionale. Fondamentale, oltre all'impegno delle risorse comunitarie già iscritte in bilancio, sarà la nomina di alcune figure professionali strategiche, tra cui il coordinatore progettuale, vari tecnici e il revisore contabile del primo livello progettuale, indispensabile per ottenere l'erogazione del cospicuo finanziamento.
La durata del progetto è di 24 mesi. L'acronimo CQ sintetizza un progetto in realtà abbastanza articolato (l'esatta denominazione è: "Création d'une plateforme d'échange d'experience et de mise en place des systèmes del diversification de la production agricole et la certification des produits de qualité"), nell'ambito della piattaforma Italia-Tunisia 2007/2013 approvato nel 2008 dalla Regione Sicilia in qualità di autorità di gestione delegata dalla Commissione Europea con l'obiettivo di promuovere l'integrazione economica, sociale, istituzionale e culturale tra la nostra regione e la Tunisia attraverso un processo di sviluppo sostenibile congiunto nel contesto della cooperazione transfrontaliera.
Si tende così a rafforzare la collaborazione tra Sicilia e Tunisia nell'ambito delle produzioni agricole e della cooperazione, e questo grazie al forte impegno della Provincia Regionale, che attraverso il Servizio Politiche Comunitarie ha reperito risorse comunitarie in grado non solo di rafforzare questi legami ma anche di innescare processi di sviluppo, i cui risultati potranno essere apprezzati nel medio periodo.


Sicilia24h


Accordi Italia- Tunisia: nuove risorse in arrivo con il progetto CQ
E' in fase di avvio il progetto CQ, finanziato nell'ambito del Programma di Cooperazione Transfrontaliera (PO Italia-Tunisia 2007/2013). Nei giorni scorsi, infatti, è stato firmato il contratto di sovvenzione del progetto tra la Provincia Regionale di Agrigento (Ente capofila) e il Dipartimento Programmazione della Regione Siciliana, ossia l'Autorità di gestione del PO Italia-Tunisia 2007/2013. Il progetto, realizzato in partnership con la Direzione generale della Produzione Agricola del Ministero Tunisino Agricoltura, Pesca e Risorse Idrauliche, è stato finanziato complessivamente per 702.153,80 euro, di cui il 90% dall'Unione Europea e il rimanente 10% dal Fondo di Rotazione Ministeriale ex CIPE, con una quota (poco meno di 27 mila euro) a carico del partner tunisino.La ricerca ed acquisizione di queste importanti risorse finanziarie è stata curata dal Servizio Politiche Comunitarie del Settore Ambiente e Territorio, che ha già avuto parte attiva e fondamentale nel reperimento di altre risorse comunitarie che consentono alla Provincia Regionale di rivestire un ruolo di primo piano nella gestione di questi finanziamenti e senza gravare in alcun modo sul bilancio dell'Ente. Il successivo passaggio, invece, ufficializzato con una direttiva firmata dal Presidente della Provincia, prof. Eugenio D'Orsi, prevede l'affidamento della gestione al Settore Attività Produttive della Provincia Regionale. Fondamentale, oltre all'impegno delle risorse comunitarie già iscritte in bilancio, sarà la nomina di alcune figure professionali strategiche, tra cui il coordinatore progettuale, vari tecnici e il revisore contabile del primo livello progettuale, indispensabile per ottenere l'erogazione del cospicuo finanziamento.La durata del progetto è di 24 mesi. L'acronimo CQ sintetizza un progetto in realtà abbastanza articolato (l'esatta denominazione è: "Création d'une plateforme d'échange d'experience et de mise en place des systèmes del diversification de la production agricole et la certification des produits de qualité"), nell'ambito della piattaforma Italia-Tunisia 2007/2013 approvato nel 2008 dalla Regione Sicilia in qualità di autorità di gestione delegata dalla Commissione Europea con l'obiettivo di promuovere l'integrazione economica, sociale, istituzionale e culturale tra la nostra regione e la Tunisia attraverso un processo di sviluppo sostenibile congiunto nel contesto della cooperazione transfrontaliera.Si tende così a rafforzare la collaborazione tra Sicilia e Tunisia nell'ambito delle produzioni agricole e della cooperazione, e questo grazie al forte impegno della Provincia Regionale, che attraverso il Servizio Politiche Comunitarie ha reperito risorse comunitarie in grado non solo di rafforzare questi legami ma anche di innescare processi di sviluppo, i cui risultati potranno essere apprezzati nel medio periodo.


Lavalledeitempli


Provincia: Biondi incontra i rappresentanti degli stabilimenti balneari
L'Assessore al Turismo, Angelo Biondi, ha ricevuto i titolari degli stabilimenti balneari della costa agrigentina aderenti al Sindacato Italiano Balneari della Confcommercio.
L'incontro sollecitato dai rappresentanti delle aziende turistico-balneari è servito ad affrontare tutta una serie di questioni che riguardano il settore.
I rappresentanti delle strutture turistico-balneari, sono consapevoli che un'azione promossa da un Ente Istituzionale sovracomunale, autorevole come la Provincia Regionale di Agrigento, possa contribuire, in tempi rapidi, a risolvere la maggior parte dei problemi del settore. Per questo motivo hanno chiesto al Presidente D'Orsi e all'assessore al Turismo Biondi, di farsi carico delle loro istanze.
L'Architetto Gaspare Bufalino, Segretario Provinciale del S.I.B. ha posto l'accento su tutta una serie di criticità, soprattutto di natura burocratica, che rischiano, se non affrontate con urgenza, di compromettere gli sforzi economici e professionali fin ora fatti dagli operatori di un settore ritenuto strategico per lo sviluppo turistico della Provincia e per l'economia dei Comuni litoranei.
Fra tutte, il ritardo e in alcuni casi il totale silenzio dei Comuni litoranei sull'argomento PUDM (piani di utilizzo del demanio marittimo). Durante l'incontro, infatti, è stato ricordato come, con il decreto assessoriale del 4 luglio 2011, la Regione Siciliana ha emanato le linee guida per la redazione dei piani di utilizzo del demanio marittimo dando ai Comuni il termine di 180 giorni per la loro redazione.
"La mancata presentazione dei PUDM - hanno dichiarato gli imprenditori balneari - ci danneggia sensibilmente data la precarietà delle concessioni che impedisce una certa e serena programmazione degli investimenti fatti o da programmare. Lo strumento del PUDM, infatti, consentirebbe di pianificare e regolamentare in maniera organica ed uniforme l'intero comparto". L'Assessore Biondi, a nome del Presidente D'Orsi, ha dato assicurazione agli intervenuti che l'Ente Provincia si farà carico di avviare, al più presto, un confronto con gli amministratori dei Comuni della costa agrigentina per affrontare la questione sollevata.
Nello stesso tempo, l'Assessore Biondi si è reso disponibile ad intraprendere le necessarie azioni politiche per rappresentare le criticità segnalate, presso tutti gli Enti sovra Comunali chiamati ad esprimere i pareri sul rilascio di concessioni demaniali, in particolar modo presso l'Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente e la Soprintendenza ai BB.CC.di Agrigento.


L'altraagrigento


Tributi petroliferi alla Sicilia, intervento di Paolo Ferrara .
.Il Vice presidente ed assessore allo Sviluppo Economico della Provincia Regionale di Agrigento, Paolo Ferrara, ha inviato, stamani, una lettera aperta indirizzata a tutti gli Amministratori ed ai Presidenti dei Consigli delle Province e dei Comuni della Sicilia , alle Associazioni Sindacali ed a Confindustria Sicilia, invitando, gli stessi, a sostenere l'Assemblea ed il Governo Regionale, attraverso una campagna di sensibilizzazione dei cittadini, per dare forza al disegno di Legge approvato dall'Assemblea Regionale Siciliana, lo scorso 7 dicembre, di modifica dell'articolo 36 dello Statuto speciale:
"L'Assemblea Regionale Siciliana lo scorso 7 dicembre, ha approvato, all'unanimità, il disegno di legge, di cui è stato promotore l'On. Michele Cimino, con cui si stabilisce che spetta alla Regione il gettito dell'imposta di produzione dei prodotti petroliferi.
Quello di Sala d'Ercole è solo il primo passo di un percorso che vedrà nel Parlamento l'atto conclusivo. E' lì che si giocherà la partita finale.
Il disegno di legge vuole modificare l'art.36 dello Statuto speciale, sostituendo il secondo comma vigente con il seguente: "sono però riservate allo Stato le entrate dei monopoli dei tabacchi e del lotto".
L'iniziativa legislativa promossa mira ad escludere che continuino ad essere riservate allo Stato "le imposte di produzione".
Nel far ciò si ritiene di voler condividere parte della filosofia sottesa al federalismo fiscale che, a sua volta, immagina che "dal sistema della finanza derivata, si passerà gradualmente all'autonomia impositiva ed al criterio dei costi standard: in luogo del finanziamento della spesa storica, che può consentire anche sprechi e inefficienze, si farà riferimento ai costi corrispondenti ad una media buona amministrazione Ci sarà dunque un'autonomia di entrata e di spesa di Regioni ed Enti locali. I nuovi tributi garantiranno flessibilità, manovrabilità e territorialità; le amministrazioni più efficienti potranno così ridurre i propri tributi".
Nel fare ciò, si vuole ribadire il principio della territorialità del gettito tributario in virtù del quale si potrebbero determinare nuove e maggiori risorse da destinare allo sviluppo della regione siciliana.
Da tutte queste considerazioni è nata la sensibilità e l'esigenza di tutto il Parlamento Regionale di iniziare l'iter normativo per arrivare finalmente alla piena attuazione dello Statuto che per noi siciliani finora è stata una truffa. E il secondo comma dell'articolo 36 è la norma che ha permesso la truffa.
Questa legge consente di superare una incongruenza nella norma statutaria che escludeva la Regione dal percepire le imposte di produzione e consente la tanto decantata ma mai attuata in Sicilia autonomia finanziaria regionale, tenuto conto del fatto che nella nostra Regione si raffina il 41% dell'intera produzione italiana.
Si tratta di circa sette miliardi di euro l'anno che lo Stato trattiene sui prodotti petroliferi raffinati in Sicilia. Introiti provenienti dalle accise prodotte nella nostra Regione che, una volta incamerati, assicureranno ampio respiro alle casse degli Enti locali che saranno utilizzati nel territorio.
Sono sicuro, che a Voi tutti non sfugge l'importanza della posta in palio: la crescita, lo sviluppo, l'autonomia finanziaria della nostra amata Sicilia.
La prima battaglia è stata vinta: ma occorre vincere la guerra con il Parlamento nazionale.
Da qui il mio accorato appello a Voi tutti perché, superando gli steccati politici ed ideologici, al di là di appartenenze partitiche e politiche e fuori da campanilismi, vogliate sostenere l'Assemblea ed il Governo Regionale attraverso una nostra mobilitazione che passi per una capillare azione di sensibilizzazione sui cittadini e nei territori che amministrate.
E' fondamentale che il Parlamento nazionale accolga questa richiesta di modifica prima della fine della legislatura, se così non fosse si dovrebbe ricominciare tutto da capo.
E' arrivato il momento di dare alla Sicilia quello che è della Sicilia e se il Parlamento dovesse fare "orecchio di mercante".
Per parte mia, mi appello alla vostra sensibilità nel sostenere,altresì l'eventualità di sostenere quanto detto con forme estreme di protesta, come enunciato in questi giorni dall'on. Michele Cimino. Si auspica al contempo che i parlamentari nazionali eletti in Sicilia vigilino affinché l'iter dell'approvazione di questa legge sia portato a termine in tempi brevi.
Parola d'ordine, dunque: mobilitazione generale.
Bisogna tamponare l'emergenza-disaffezione che in questo ultimo periodo ha contrassegnato la vita politico-sociale italiana e siciliana in particolare, con uno scatto di orgoglio e di dignità delle nostre popolazioni. Da qui l'appello ai "portatori d'interesse" della Sicilia ed ai cittadini siciliani.
Dobbiamo essere uniti e forti anche perché questo progetto di legge in Parlamento potrebbe incontrare non poche difficoltà. Penso sia diventato di estrema urgenza ristabilire due principi come quello della rappresentanza e del consenso. Una cosa è certa: dobbiamo ripartire dal territorio, dai problemi della quotidianità, sia quelli dei nostri cittadini sia quelli dei nostri amministratori. Non c'è più tempo da perdere: iniziamo con dare alla Sicilia quello che è della Sicilia".


Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO