Rassegna on line del 30 agosto
Agrigentoflash.it
Consiglio Provinciale, respinto schema statuto nuove Srr
Le nuove società consortili per la gestione del servizio rifiuti in Sicilia rischiano di essere solo una riproposizione degli ATO rifiuti e della loro fallimentare esperienza. E' questo il senso del dibattito che si è svolto ieri sera in Consiglio Provinciale sulla proposta di approvazione delle cosiddette SRR (Società per la Regolamentazione del servizio di gestione Rifiuti - ATO n. 4 e n. 11 - Agrigento Provincia Est ed Ovest) ai sensi della nuova normativa regionale. Sull'argomento sono intervenuti diversi consiglieri provinciali Carmelo D'Angelo, Masone, Guarraci, Paci, Buscemi, Scozzari, Spoto, Camilleri, Di Prima, Roberto Gallo e il direttore del Settore Ambiente e Territorio Bernardo Barone, che ha fornito alcuni chiarimenti, in particolare sulle riunioni effettuate con i sindaci dei Comuni. Il ruolo della Provincia Regionale, secondo lo schema calato dalla Regione Siciliana, è prettamente politico, con poteri di indirizzo e controllo. Le Province devono indicare, peraltro, la sede sociale delle nuove SRR e non avranno comunque a carico costi di gestione, mentre quasi tutti i sindaci hanno espresso preoccupazione soprattutto per l'ipotesi di rientro del personale a suo tempo transitato nelle società ATO, e che dovrebbe rientrare negli organici comunali. E' intervenuto anche il Presidente Eugenio D'Orsi, che ha pienamente condiviso la posizione del Consiglio Provinciale, lamentando come in effetti la Provincia non abbia avuto nessun ruolo sulla stesura dello schema di statuto delle SRR. "Plaudo alla decisione del Consiglio - ha concluso D'Orsi - e speriamo di poter incidere diversamente nel caso in cui la Regione torni sui suoi passi". Altri chiarimenti sono stati forniti dall'Assessore all'Ambiente Francescochristian Schembri. Alla fine la proposta è stata respinta con 24 voti contrari e 1 astensione. Tutti i consiglieri provinciali si sono espressi su posizioni molto dure. Totò Scozzari ha parlato di "ulteriore schiaffo ai Comuni e nascita di nuovi, inutili carrozzoni clientelari", sulla stessa linea Ivan Paci secondo cui "le SRR non sono altro che i vecchi ATO, che hanno penalizzato Comuni e cittadini", e Guarraci, che ha auspicato il voto contrario del Consiglio e la stesura di un ordine del giorno per chiedere alla Regione Siciliana di modificare drasticamente lo Statuto nel senso di individuare la Provincia come organo centrale delle nuove società. Nino Spoto si è espresso con voto contrario, come lo stesso Carmelo D'Angelo, molto critici anche Maurizio Masone e Daniele Camilleri che hanno però espresso il timore che il commissario ad acta approvi egualmente l'atto senza variazioni. Masone, in particolare, ha anche chiesto l'approvazione di un documento che possa servire ai comuni affinché si eviti l'approvazione degli atti costitutivi, senza apportare modifiche utili ai cittadini. Buscemi si è augurato soprattutto una soluzione per il rientro del personali nei Comuni. Successivamente il Consiglio ha approvato una mozione del Consigliere Totò Scozzari, nella quale lo stesso consigliere invita il Presidente dell'Ato Idrico Agrigentino, Eugenio D'Orsi, e l'Assemblea dei Sindaci a "trovare soluzioni sostenibili per gli utenti al fine di rendere il servizio idrico più efficace ed efficiente, e soprattutto trovare soluzioni economiche tollerabili anche a tutela delle fasce più deboli, adeguando sia le tariffe idriche che gli oneri dovuti alle normative in vigore nel resto d'Italia". La mozione è stata presentata, ha chiarito Scozzari, in quanto a Casteltermini come in altri Comuni numerose sono state le lamentele dei cittadini per le tariffe di Girgenti Acque, ritenute troppo alte, a fronte di numerosi disservizi. Ad inizio di seduta, nelle comunicazioni, il Presidente del Consiglio Provinciale Dino Buscemi ha comunicato che il consigliere Calogero Martello ha lasciato il gruppo Mpa per aderire al Gruppo Misto. Successivamente il Consiglio, su proposta del Presidente del Consiglio Dr. Dino Buscemi, ha deciso di rinviare i lavori al 17 settembre alle 18. All'ordine del giorno sono ancora il Bilancio di Previsione 2012, il Piano Triennale delle Opere Pubbliche 2012-2014, il Piano delle alienazioni e valorizzazione di alcuni beni della Provincia e la nomina del nuovo collegio dei Revisori dei Conti. La proposta di rinvio è stata accolta con 16 voti favorevoli, 5 contrari e 4 astensioni.
Consiglio Provinciale, problemi di numero legale
I consiglieri provinciali di Agrigento hanno un problema con il numero legale. Su undici sedute, tra gennaio e giugno 2012, 6 sono state rinviate per mancanza del numero minimo di presenti in aula. Scarsi i risultati anche per quanto riguarda il deliberato. I lavori iniziano il 19 gennaio 2012. I consiglieri votano i componenti della commissione speciale istituita dall'Unione province siciliane e si registrano interventi sul piano di riordino regionale dei punti nascita, sulle condizioni dell'istituto superiore "Saetta e Livatino" di Ravanusa e sulla mancanza di un regolamento per l'assegnazione della pubblicità istituzionale da parte dell'Ente. Poi "puff", manca il numero legale e la seduta viene rinviata al giorno successivo, il 20 gennaio, ma anche in quel caso i presenti sono solo 13 - ne mancava giusto uno per rendere valida la seduta -. Seduta riconvocata a fine mese, il 31 gennaio, e tutta incentrata sul futuro delle province. Il consiglio porta a casa, dopo un lungo ed articolatissimo dibattito, solo un Odg proposto dall'unione delle province italiane intitolato "No all'Italia senza province". Passa il mese di febbraio e il 28 del mese il Consiglio torna a riunirsi. Discusse le modifiche al regolamento delle adunanze dell'Aula e approvati unicamente gli aspetti che riguardano la convocazione delle adunanze via Pec e l'accesso diretto, via internet, dei consiglieri agli atti. Spazio per la votazione di due Odg, uno sulla paventata chiusura dell'ufficio del Giudice di pace di Casteltermini - che giaceva da quasi due mesi - ed uno riguardante il servizio di eliambulanza per il territorio di Agrigento e di un atto d'indirizzo sulla situazione dei lavoratori del dissalatore di Porto Empedocle. Il Consiglio viene poi rinviato di un mese, al 27 marzo 2012 con ben 26 punti all'ordine del giorno, 21 dei quali debiti fuori bilancio. Alla fine ne saranno votati 17, ma la mancanza del numero legale è sempre dietro l'angolo e la seduta viene rinviata al giorno successivo. I lavori d'aula durano trenta minuti. Viene infatti rinviata anche la trattazione dei debiti fuori bilancio non votati la seduta precedente a causa della scarsa presenza di consiglieri, il cui numero - sedici- non era sufficiente a votare l'immediata esecutività del debito. Tutto rinviato invece per quanto riguarda la votazione delle modifiche dello statuto Cupa e la relazione semestrale del presidente della Provincia. I lavori riprendono il 3 aprile, quando vengono votati 3 debiti fuori bilancio e la mozione sulla riduzione del numero degli assessori provinciali da 12 a 8, mai rispettata da D'Orsi. Si riprende il 12 aprile, e finalmente si affrontano le modifiche allo statuto del Cupa, solo che il battito dura solo un paio di ore e tutto viene rinviato al 26 aprile, ma anche in quell'occasione manca il numero legale - solo 11 consiglieri su 35 - e si assiste ad un nuovo rinvio. Situazione identica il 30 aprile, anche se i consiglieri presenti erano 13 su 35. Dopo circa un mese il Consiglio torna a riunirsi il 22 maggio. Viene eletto il secondo vicepresidente dell'Aula, ovvero Carmelo Avarello e giura Maurizio Masone come consigliere provinciale. Entrambi prendono il posto di Pietro Giglione, nel frattempo diventato assessore. C'è solo il tempo per la relazione dell'incontro svoltosi ad Enna sulla situazione dei precari e tutto viene rinviato al 29 maggio, quando vengono discusse quattro interrogazioni a risposta immediata. Un paio di ore e cade il numero legale, così come avviene il giorno successivo, con soli otto consiglieri presenti. Il nostro viaggio sta quasi per finire. Il Consiglio viene convocato ancora il 19 giugno, con una seduta al cardiopalma incentrata sullo scontro politico - ma poi rinviata per mancanza del numero legale - e il 20 giugno, ma i consiglieri erano solo 12. Il numero ridotto di sedute, però, viene ampiamente compensato dai consiglieri attraverso le Commissioni. Se il Consiglio si riunisce due, tre volte al mese, le commissioni contano anche 14 incontri in un mese. Con 12 sedute i consiglieri raggiungono il tetto massimo previsto per i gettoni di presenza, ovvero poco più di 1600 euro al lordo.
Pdl: " bene bocciatura schema statuto Srr"
Il gruppo consiliare del PdL alla Provincia esprime soddisfazione per la bocciatura dello schema di statuto delle nuove società consortili per la gestione del servizio rifiuti in Sicilia(SRR) "in quanto- dicono Mario Lazzano e Ivan Paci- nettamente contrario alla impostazione complessiva degli ATO o di qualsivoglia formula che preveda aggravi di costi per i cittadini e i Comuni. I consiglieri del PdL sin da subito, hanno invitato i colleghi,a prescindere dalle appartenenze e dai partiti di riferimento, a dare un chiaro e netto segnale politico di non condivisione di scelte assurde calate dall'alto."
sicilia24h.it
Agrigento, Provincia: Consiglio respinge schema statuto nuove SRR
Le nuove società consortili per la gestione del servizio rifiuti in Sicilia rischiano di essere solo una riproposizione degli ATO rifiuti e della loro fallimentare esperienza. E' questo il senso del dibattito che si è svolto ieri sera in Consiglio Provinciale sulla proposta di approvazione delle cosiddette SRR (Società per la Regolamentazione del servizio di gestione Rifiuti - ATO n. 4 e n. 11 - Agrigento Provincia Est ed Ovest) ai sensi della nuova normativa regionale. Sull'argomento sono intervenuti diversi consiglieri provinciali Carmelo D'Angelo, Masone, Guarraci, Paci, Buscemi, Scozzari, Spoto, Camilleri, Di Prima, Roberto Gallo e il direttore del Settore Ambiente e Territorio Bernardo Barone, che ha fornito alcuni chiarimenti, in particolare sulle riunioni effettuate con i sindaci dei Comuni. Il ruolo della Provincia Regionale, secondo lo schema calato dalla Regione Siciliana, è prettamente politico, con poteri di indirizzo e controllo. Le Province devono indicare, peraltro, la sede sociale delle nuove SRR e non avranno comunque a carico costi di gestione, mentre quasi tutti i sindaci hanno espresso preoccupazione soprattutto per l'ipotesi di rientro del personale a suo tempo transitato nelle società ATO, e che dovrebbe rientrare negli organici comunali. E' intervenuto anche il Presidente Eugenio D'Orsi, che ha pienamente condiviso la posizione del Consiglio Provinciale, lamentando come in effetti la Provincia non abbia avuto nessun ruolo sulla stesura dello schema di statuto delle SRR. "Plaudo alla decisione del Consiglio - ha concluso D'Orsi - e speriamo di poter incidere diversamente nel caso in cui la Regione torni sui suoi passi". Altri chiarimenti sono stati forniti dall'Assessore all'Ambiente Francescochristian Schembri. Alla fine la proposta è stata respinta con 24 voti contrari e 1 astensione. Tutti i consiglieri provinciali si sono espressi su posizioni molto dure. Totò Scozzari ha parlato di "ulteriore schiaffo ai Comuni e nascita di nuovi, inutili carrozzoni clientelari", sulla stessa linea Ivan Paci secondo cui "le SRR non sono altro che i vecchi ATO, che hanno penalizzato Comuni e cittadini", e Guarraci, che ha auspicato il voto contrario del Consiglio e la stesura di un ordine del giorno per chiedere alla Regione Siciliana di modificare drasticamente lo Statuto nel senso di individuare la Provincia come organo centrale delle nuove società. Nino Spoto si è espresso con voto contrario, come lo stesso Carmelo D'Angelo, molto critici anche Maurizio Masone e Daniele Camilleri che hanno però espresso il timore che il commissario ad acta approvi egualmente l'atto senza variazioni. Masone, in particolare, ha anche chiesto l'approvazione di un documento che possa servire ai comuni affinché si eviti l'approvazione degli atti costitutivi, senza apportare modifiche utili ai cittadini. Buscemi si è augurato soprattutto una soluzione per il rientro del personali nei Comuni. Successivamente il Consiglio ha approvato una mozione del Consigliere Totò Scozzari, nella quale lo stesso consigliere invita il Presidente dell'Ato Idrico Agrigentino, Eugenio D'Orsi, e l'Assemblea dei Sindaci a "trovare soluzioni sostenibili per gli utenti al fine di rendere il servizio idrico più efficace ed efficiente, e soprattutto trovare soluzioni economiche tollerabili anche a tutela delle fasce più deboli, adeguando sia le tariffe idriche che gli oneri dovuti alle normative in vigore nel resto d'Italia". La mozione è stata presentata, ha chiarito Scozzari, in quanto a Casteltermini come in altri Comuni numerose sono state le lamentele dei cittadini per le tariffe di Girgenti Acque, ritenute troppo alte, a fronte di numerosi disservizi. Ad inizio di seduta, nelle comunicazioni, il Presidente del Consiglio Provinciale Dino Buscemi ha comunicato che il consigliere Calogero Martello ha lasciato il gruppo MpA per aderire al Gruppo Misto. Successivamente il Consiglio, su proposta del Presidente del Consiglio Dr. Dino Buscemi, ha deciso di rinviare i lavori al 17 settembre alle 18. All'ordine del giorno sono ancora il Bilancio di Previsione 2012, il Piano Triennale delle Opere Pubbliche 2012-2014, il Piano delle alienazioni e valorizzazione di alcuni beni della Provincia e la nomina del nuovo collegio dei Revisori dei Conti. La proposta di rinvio è stata accolta con 16 voti favorevoli, 5 contrari e 4 astensioni.
Grandangolo.it
Consiglio provinciale respinto schema statuto nuove Srr
Le nuove società consortili per la gestione del servizio rifiuti in Sicilia rischiano di essere solo una riproposizione degli Ato rifiuti e della loro fallimentare esperienza. E' questo il senso del dibattito che si è svolto ieri sera in Consiglio provinciale sulla proposta di approvazione delle cosiddette Srr (Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti - Ato n. 4 e n. 11 - Agrigento Provincia Est ed Ovest) ai sensi della nuova normativa regionale. Sull'argomento sono intervenuti diversi consiglieri provinciali Carmelo D'Angelo, Masone, Guarraci, Paci, Buscemi, Scozzari, Spoto, Camilleri, Di Prima, Roberto Gallo e il direttore del settore Ambiente e Territorio Bernardo Barone, che ha fornito alcuni chiarimenti, in particolare sulle riunioni effettuate con i sindaci dei Comuni. Il ruolo della Provincia regionale, secondo lo schema calato dalla Regione Siciliana, è prettamente politico, con poteri di indirizzo e controllo. Le Province devono indicare, peraltro, la sede sociale delle nuove Srr e non avranno comunque a carico costi di gestione, mentre quasi tutti i sindaci hanno espresso preoccupazione soprattutto per l'ipotesi di rientro del personale a suo tempo transitato nelle società Ato, e che dovrebbe rientrare negli organici comunali. E' intervenuto anche il presidente Eugenio D'Orsi, che ha pienamente condiviso la posizione del Consiglio Provinciale, lamentando come in effetti la Provincia non abbia avuto nessun ruolo sulla stesura dello schema di statuto delle Srr. "Plaudo alla decisione del Consiglio - ha concluso D'Orsi - e speriamo di poter incidere diversamente nel caso in cui la Regione torni sui suoi passi". Altri chiarimenti sono stati forniti dall'assessore all'Ambiente Francescochristian Schembri. Alla fine la proposta è stata respinta con 24 voti contrari e 1 astensione. Tutti i consiglieri provinciali si sono espressi su posizioni molto dure. Totò Scozzari ha parlato di "ulteriore schiaffo ai Comuni e nascita di nuovi, inutili carrozzoni clientelari", sulla stessa linea Ivan Paci secondo cui "le Srr non sono altro che i vecchi Ato, che hanno penalizzato Comuni e cittadini", e Guarraci, che ha auspicato il voto contrario del Consiglio e la stesura di un ordine del giorno per chiedere alla Regione Siciliana di modificare drasticamente lo Statuto nel senso di individuare la Provincia come organo centrale delle nuove società. Nino Spoto si è espresso con voto contrario, come lo stesso Carmelo D'Angelo, molto critici anche Maurizio Masone e Daniele Camilleri che hanno però espresso il timore che il commissario ad acta approvi egualmente l'atto senza variazioni. Masone, in particolare, ha anche chiesto l'approvazione di un documento che possa servire ai comuni affinché si eviti l'approvazione degli atti costitutivi, senza apportare modifiche utili ai cittadini. Buscemi si è augurato soprattutto una soluzione per il rientro del personali nei Comuni. Successivamente il Consiglio ha approvato una mozione del consigliere Totò Scozzari, nella quale lo stesso consigliere invita il presidente dell'Ato idrico agrigentino, Eugenio D'Orsi, e l'Assemblea dei sindaci a "trovare soluzioni sostenibili per gli utenti al fine di rendere il servizio idrico più efficace ed efficiente, e soprattutto trovare soluzioni economiche tollerabili anche a tutela delle fasce più deboli, adeguando sia le tariffe idriche che gli oneri dovuti alle normative in vigore nel resto d'Italia". La mozione è stata presentata, ha chiarito Scozzari, in quanto a Casteltermini come in altri Comuni numerose sono state le lamentele dei cittadini per le tariffe di Girgenti Acque, ritenute troppo alte, a fronte di numerosi disservizi.Ad inizio di seduta, nelle comunicazioni, il presidente del Consiglio Provinciale Dino Buscemi ha comunicato che il consigliere Calogero Martello ha lasciato il gruppo MpA per aderire al Gruppo Misto. Successivamente il Consiglio, su proposta del presidente del Consiglio Dino Buscemi, ha deciso di rinviare i lavori al 17 settembre alle 18. All'ordine del giorno sono ancora il Bilancio di previsione 2012, il Piano triennale delle opere pubbliche 2012-2014, il Piano delle alienazioni e valorizzazione di alcuni beni della Provincia e la nomina del nuovo collegio dei Revisori dei conti. La proposta di rinvio è stata accolta con 16 voti favorevoli, 5 contrari e 4 astensioni.
La Sicilia affonda e lor signori litigano
Litigano e si dividono a destra e a sinistra. E non vedono che la Sicilia è da tempo sprofondata nella bancarotta economica e sociale. Che la sua situazione è la stessa, se non peggio, di quella descritta nel 2009 da un rapporto del Sole 24 ore: arretrata dal punto di vista infrastrutturale, quotidianamente alle prese con problemi di igiene ambientale e dove alla ricchezza di pochi si contrappongono situazioni di profonda povertà e di difficoltà diffuse. Lo stesso rapporto riteneva Agrigento la provincia d'Italia dove si vive peggio. Litigano e si dividono a destra e a sinistra. Annodano alleanze che durano una notte. Come quella di Miccichè con Musumeci. È bastata la confluenza del Pdl per farla saltare e per lanciare, come in un primo momento, l'ex delfino di Berlusconi a candidato governatore. Con il movimento di Lombardo, i finiani del Terzo polo e forse con gli scontenti del Pdl come Innocenzo Leontini. Nel centrosinistra Crocetta, lanciato dall'Udc e sostenuto non senza riserve dal Pd, si ritrova avversari Fava e probabilmente anche il candidato di Orlando. Litigano, si dividono, inseguono il potere e non vedono che la Sicilia affonda. È già affondata. Non vedono la crisi nera, che dovrebbe unire tutti e segnare una svolta nella concezione stessa della politica. Anni di cuffarismo e di lombardismo sembrano non avere rappresentato niente per l'Isola, non avere contribuito in modo determinante alla sua rovina. E non aver cambiato mentalità e costume, se deputati regionali come Santi Formica o Lillo Speziale, quest'ultimo all'Ars dal 1991, da quando c'era ancora il Pci, il suo partito, affermano il primo: "Il mio è volontariato sociale, la mia segreteria politica è aperta anche a Natale" (ma come è ben retribuito questo "volontariato sociale!"); e il secondo: "Perché non dovrei ricandidarmi (dopo più di vent'anni, NdR) se i miei elettori mi votano con la preferenza"? Senza dimenticare gli altri notabili - l'elenco è lungo - presenti da vent'anni all'Ars. Michele Cimino tra questi. Litigano, si dividono e non vedono, fingono di non vedere la crisi della democrazia e la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni. Certificata da sondaggi attendibili, secondo cui 39 siciliani su cento diserteranno le urne. Litigano, si dividono e non prendono atto degli aspetti forse più importanti della questione siciliana: le leadership senza carisma e senza un consolidamento, una classe politica priva di credibilità e, perlopiù, impresentabile. Non ripresentabile. Quasi tutti fanno a gara a chi prende di più le distanze da Lombardo, quando quasi tutti con Lombardo hanno condiviso responsabilità di governo. Litigano e si dividono nel Pd (dove sta la novità?), che senza l'appoggio a Lombardo sarebbe la naturale alternativa al centrodestra. In quel Pd che oggi è per l'intera sinistra siciliana la più forte delusione. Nonostante Crocetta cerchi in tutti i modi di farci cambiare idea. Evidentemente lo scrittore portoghese Josè Saramago non esagerava dicendo che la indefinitezza ideologica e la fragilità del carattere personale del Pd avevano defraudato le nostre speranze. E si riferiva al Pd nazionale. Che in fondo è meglio del Pd siciliano.
Agrigentooggi.it
Elezioni regionali - Forze politiche verso la frantumazione, mentre crescono rabbia popolare e nuovi movimenti
Il ricompattamento del centro-destra attorno a Musumeci non era reale. Le difficoltà si erano subito avvertite, con il fulmineo gradimento del PDL che tramite Angelino Alfano accoglieva, a stretto giro, l'annuncio di Micciché, il quale ultimo, sorpreso aveva immediatamente suggerito al PDL comportamenti conseguenti per non snaturare il progetto autonomista, cambiando la "filosofia" verso il Sud e nel caso concreto anche un cambio del nome da PDL a "Popolo della Sicilia". Non essendo avvenuto nulla di tutto questo, anzi valutando il leader di Grande Sud, che proprio Musumeci , da lui lanciato, si appiattiva di giorno in giorno sempre più sulle posizioni del PDL, allontanandosi dalle istanze autonomistiche, ecco la novità clamorosa : Miccichè non solo ritira, di colpo, l'appoggio a Musumeci ma ripropone la propria candidatura alla Presidenza della Regione, trovando una sponda nel FLi siciliano di Briguglio e Granata, e, - ancora più sorprendente - nel Partito del Presidente uscente Lombardo, con il quale sembrava che i rapporti fossero definitivamente rotti. Tutto uno scenario nuovo allora si viene a delineare, con candidati che si presumono forti per la base di appoggio da cui partono: Crocetta sostenuto da PD e UDC, dove però non mancano (anzi !) i mal di pancia e le annunciate defezioni; Musumeci sostenuto da "La Destra" e dal PDL; Micciché sostenuto da Grande Sud e PdS (Partito della Sicilia, che è il nuovo nome del MPA di Raffaele Lombardo). E attorno a queste forze, altri piccoli gruppi e movimenti collegati che sarebbe difficile elencare e che in queste ore stanno rivedendo,modificando o cambiando, la loro adesione. Tutto un calcolato "sparigliamento" delle carte, (per usare una parola che in queste ore corre sul web e attribuita ad un leader nazionale), delle forze del centro-destra che sicuramente complica le cose e contribuisce a rafforzare l'opinione che, anziché interessare i veri e gravi, anzi gravissimi, problemi della Sicilia, sull'orlo del fallimento e con la disperazione di tantissime famiglie, interessa prima di tutto la lotta per non perdere il potere o per riconquistarlo a qualunque costo.Abbiamo accennato a quelli che sembrano i Candidati alla Presidenza della Regione, maggiormente favoriti e attenzionati dai mass-media. Ma siamo convinti che, continuando in questa logica, mentre le sorprese sicuramente non sono finite e altri "sparigliamenti delle carte" sono possibili, altre forze premono, lavorano in silenzio, non attenzionati dai mass media, come il Partito "Liberi e Forti" con il candidato alla Presidenza di Gaspare Sturzo, il M5S (Movimento " 5 Stelle") con il candidato Giancarlo Cancelleri ed il Partito dei Forconi con il candidato Mariano Ferro, i cui leaders che attualmente si sentono ignorati dalla grande stampa, aspettano solo di avere, con l'inizio della campagna elettorale, per la legge della par condicio, uguale spazio nei mass media e nei dibattiti televisivi, per farsi conoscere e svergognare quanti , a loro dire, hanno tradito la Sicilia (e si preparano ancora a tradirla), riducendola nelle attuali condizioni che di giorno in giorno contribuiscono a far crescere la rabbia popolare, con effetti davvero imprevedibili. Diego Acquisto
Canicattìweb.it
Provincia di Agrigento, respinto schema statuto nuove Srr: interviene il PdL
Le nuove società consortili per la gestione del servizio rifiuti in Sicilia rischiano di essere solo una riproposizione degli ATO rifiuti e della loro fallimentare esperienza. E' questo il senso del dibattito che si è svolto ieri sera in Consiglio Provinciale sulla proposta di approvazione delle cosiddette SRR (Società per la Regolamentazione del servizio di gestione Rifiuti - ATO n. 4 e n. 11 - Agrigento Provincia Est ed Ovest) ai sensi della nuova normativa regionale. Sull'argomento sono intervenuti diversi consiglieri provinciali Carmelo D'Angelo, Masone, Guarraci, Paci, Buscemi, Scozzari, Spoto, Camilleri, Di Prima, Roberto Gallo e il direttore del Settore Ambiente e Territorio Bernardo Barone, che ha fornito alcuni chiarimenti, in particolare sulle riunioni effettuate con i sindaci dei Comuni. Il ruolo della Provincia Regionale, secondo lo schema calato dalla Regione Siciliana, è prettamente politico, con poteri di indirizzo e controllo. Le Province devono indicare, peraltro, la sede sociale delle nuove SRR e non avranno comunque a carico costi di gestione, mentre quasi tutti i sindaci hanno espresso preoccupazione soprattutto per l'ipotesi di rientro del personale a suo tempo transitato nelle società ATO, e che dovrebbe rientrare negli organici comunali. E' intervenuto anche il Presidente Eugenio D'Orsi, che ha pienamente condiviso la posizione del Consiglio Provinciale, lamentando come in effetti la Provincia non abbia avuto nessun ruolo sulla stesura dello schema di statuto delle SRR. "Plaudo alla decisione del Consiglio - ha concluso D'Orsi - e speriamo di poter incidere diversamente nel caso in cui la Regione torni sui suoi passi". Altri chiarimenti sono stati forniti dall'Assessore all'Ambiente Francescochristian Schembri. Alla fine la proposta è stata respinta con 24 voti contrari e 1 astensione. Tutti i consiglieri provinciali si sono espressi su posizioni molto dure. Totò Scozzari ha parlato di "ulteriore schiaffo ai Comuni e nascita di nuovi, inutili carrozzoni clientelari", sulla stessa linea Ivan Paci secondo cui "le SRR non sono altro che i vecchi ATO, che hanno penalizzato Comuni e cittadini", e Guarraci, che ha auspicato il voto contrario del Consiglio e la stesura di un ordine del giorno per chiedere alla Regione Siciliana di modificare drasticamente lo Statuto nel senso di individuare la Provincia come organo centrale delle nuove società. Nino Spoto si è espresso con voto contrario, come lo stesso Carmelo D'Angelo, molto critici anche Maurizio Masone e Daniele Camilleri che hanno però espresso il timore che il commissario ad acta approvi egualmente l'atto senza variazioni. Masone, in particolare, ha anche chiesto l'approvazione di un documento che possa servire ai comuni affinché si eviti l'approvazione degli atti costitutivi, senza apportare modifiche utili ai cittadini. Buscemi si è augurato soprattutto una soluzione per il rientro del personali nei Comuni. Successivamente il Consiglio ha approvato una mozione del Consigliere Totò Scozzari, nella quale lo stesso consigliere invita il Presidente dell'Ato Idrico Agrigentino, Eugenio D'Orsi, e l'Assemblea dei Sindaci a "trovare soluzioni sostenibili per gli utenti al fine di rendere il servizio idrico più efficace ed efficiente, e soprattutto trovare soluzioni economiche tollerabili anche a tutela delle fasce più deboli, adeguando sia le tariffe idriche che gli oneri dovuti alle normative in vigore nel resto d'Italia". La mozione è stata presentata, ha chiarito Scozzari, in quanto a Casteltermini come in altri Comuni numerose sono state le lamentele dei cittadini per le tariffe di Girgenti Acque, ritenute troppo alte, a fronte di numerosi disservizi. Ad inizio di seduta, nelle comunicazioni, il Presidente del Consiglio Provinciale Dino Buscemi ha comunicato che il consigliere Calogero Martello ha lasciato il gruppo MpA per aderire al Gruppo Misto. Successivamente il Consiglio, su proposta del Presidente del Consiglio Dr. Dino Buscemi, ha deciso di rinviare i lavori al 17 settembre alle 18. All'ordine del giorno sono ancora il Bilancio di Previsione 2012, il Piano Triennale delle Opere Pubbliche 2012-2014, il Piano delle alienazioni e valorizzazione di alcuni beni della Provincia e la nomina del nuovo collegio dei Revisori dei Conti. La proposta di rinvio è stata accolta con 16 voti favorevoli, 5 contrari e 4 astensioni. Il gruppo consiliare del PdL alla Provincia esprime soddisfazione per la bocciatura dello schema di statuto delle nuove società consortili per la gestione del servizio rifiuti in Sicilia(SRR) in quanto nettamente contrario alla impostazione complessiva degli ATO o di qualsivoglia formula che preveda aggravi di costi per i cittadini e i Comuni. I consiglieri del PdL sin da subito, per bocca del capogruppo Ivan Paci, hanno invitato i colleghi,a prescindere dalle appartenenze e dai partiti di riferimento, a dare un chiaro e netto segnale politico di non condivisione di scelte assurde calate dall'alto