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Rassegna stampa del 4 settembre 2012

GIORNALE DI SICILIA
 
Regionali, ecco tutti i nomi dei partiti
Cinque stelle: «La lista è già pronta»
Paolo Picone
La scadenza è fissata per il 28settembre ma già tutti sono in movimento nonostante le giornate afose e le vacanze che qualcuno ha dovuto sospendere. Entro venerdì 28 settembre alle ì6, dunque, si dovranno presentare le liste dei candidati che aspirano ad ottenere uno scranno all' Assemblea regionale siciliana. E mentre i partiti tradizionali sono in fermento c'è già chi, come il movimento Cinque stelle - Amici di Beppe Grillo, ha già stilato la lista che sarà composta da: Ne- reo Dani, 57 anni residente da lì anni ad Agrigento, Emanuele Dalli Cardillo, Giovanni Di Caro, 37 anni sposato e padre di due bambini impiegato al Comune di Favara dove svolge le mansioni di responsabile del sistema informativo territoriale. Ed ancora Emma Gianni, già candidata sindaco di Sciacca, sempre con Beppe Grillo, Matteo Mangiacavallo, Claudia Mirasola e Giuseppe Zagarrio di Ravanusa impiegato presso l'agenzia delle entrate di Canicattì. Loro sette hanno già ufficialmente comunicato la candidatura sul sito del movimento dell'antipolitica. Andiamo adesso agli altri. Nel Pd si confermano le candidature degli uscenti:
Giacomo Di Benedetto, Giovanni Panepinto e Vincenzo Marinello. Altri candidati nella lista (che è composta di 7 nominativi): Alberto Tedesco di Canicattì, Daniele Cammilleri o Totò Tannorella tra Licata e Palma ed un altro candidato nella zona saccense. Nella lista collegata al candidato presidente Rosario Crocetta, invece, si propone Peppe Arnone, ambientalista ed ex candidato a sindaco di Agrigento. Il Pdl schiera l'uscente Nino Bosco ed aggiunge Ivan Paci ed un candidato a testa per gli altri deputati, che non hanno però ancora comunicato i nomi. Non ci sarà Enzo Fontana che in un primo momento aveva deciso di correre per l'Ars, ma al suo posto ci sarà un suo fedelissimo. Uno lo metterà Salvatore Iacolino, un altro lo schiererà Giuseppe Marinello. Si profila la candidatura di Angelo Bennici di Licata, e sempre nel collegio licatese quella di Carmelo D'Angelo, consigliere provinciale che potrebbe correre con il Pdl o con la lista del presidente (Nello Musumeci). Futuro e libertà, Alleanza per l'Italia ed Mps presenteranno una lista unica dove il candidato di bandiera sarà il deputato uscente Luigi Gentile per Eh, e con l'assessore provinciale Alfonso Montana (pare) per l'Api, con l'aggiunta di Mariano Ragusa (pure lui assessore provinciale) che opterebbe per
questa lista invece di quella del Mpa. Eh metterebbe un altro candidato, l'ex presidente del Consiglio comunale di Canicattì, Luigi Lalicata. Il movimento provinciale "Democrazia è libertà" di Pietro Asaro, che orbita nel centro- destra, sempre a Canicattì, sta lavorando alla candidatura di un esponente "valido" rigorosamente "top secret". L'Mpa, oltre al de-
putato regionale uscente Roberto Di Mauro, propone la moglie del presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, cioè Patrizia Marino, dirigente scolastico, già candidata alle elezioni regionali del 2008. Il Pid è pronto ad ospitare tra le proprie fila il deputato nazionale Pippo Scalia, assieme all' uscente Totò Cascio ed a Michele Catanzaro. Ancora Grande sud con Michele Cimino, Orazio Guarraci, Giuseppe Manzone, Sergio Indelicato e l'assessore provinciale allo Sport Pino Montana. Poi c'è I'Udc che a sorpresa potrebbe decidere di candidare Filippo Caci al posto del sindaco di Porto Empedocle Lillo Firetto. Ma in corsa c'è anche Riccardo Gallo, consigliere provinciale del Patto per il territorio. In lista anche Giancarlo Granata (cx parlamentare regionale in quota Nuovo polo che si rifà alle posizioni dell'onorevole Lino Leanza. L'ex vice sindaco di Licata, Giuseppe Arnone, che si è dimesso dalla carica per "eccesso di zelo" in quanto per gli assessori non è prevista causa di ineleggibilità, si candida a fianco di Cateno De Luca che corre per la presidenza della Regione con il suo nuovo movimento. Infine Sel che candida Nicola Ciccarello, funzionario del consorzio di bonificaAg3. ('PAPI)
 

Infrastrutture e aeroporti, si cambia
Domani il Consiglio dei ministri con la seconda fase del piano crescita.  Il ministro Barca: ora gru nei cantieri
Renato Giglio Cacioppo
ROMA
Mario Monti rientra a Roma, e da venerdì, giorno del primo Consiglio dei ministri dopo le ferie, inizia la fase due del governo, tutta dedicata, nelle intenzioni, allo sviluppo e al rilancio della crescita economica, I ministri stanno mettendo a punto i propri piani, ognuno per il settore di competenza, ma intanto, ieri Fabrizio Barca, ministro della Coesione territoriale, ha annunciato che è arrivato anche il momento di realizzare quanto già approvato, aprendo i cantieri, mentre il vice ministro alle Infrastrutture, Mario Ciaccia, ha detto che è allo studio un provvedimento per defiscalizzare le nuove opere infrastrutturali, con una esenzione totale dall'iva.
Barca ora le gru nei cantieri. Per il ministro, oltre a varare nuove misure, è necessario che
il governo vigili sulla realizzazione di quanto già deciso: «Adesso—ha detto ieri - è il momento di attuare quello che abbiamo fatto dal 15 novembre. La gente deve vedere le gru nei cantieri, gli asili che aprono, i bandi che partono. In cantiere a questo punto ci devono essere le gru. Se dovessimo iniziare oggi a fare le riforme perché abbiano effetto a dicembre, staremmo freschi». Spiega infatti: «La nostra missione è quella di realizzare gli interventi. Non si tratta soltanto di scrivere i regolamenti ma di vigilare perché tutta la catena decisionale si attivi: dal centro alla periferia». In ogni caso, al Cdm di venerdì Barca proporrà una serie di interventi specifici da avviare antro la fine del suo mandato: «Il primo — spiega - riguarda le grandi opere e i collegamenti ferroviari e poi i lavori di riqualificazione degli edifici scolastici per un miliardo di euro» che il governo deve »aiutare a realizzare», e ancora i programmi »per la cura dell'infanzia e l'assistenza agli anziani».
Niente Iva perle nuove infrastrutture. «Sto lavorando ad una defiscalizzazione per le nuove infrastrutture per le quali si accerti che non sono sostenibili con l'attuale gravame di lva». Così ieri il vice ministro alle Infrastrutture, Mario Ciaccia, a margine del Meeting di Rimini di Comunione e liberazione. L'idea sarebbe dunque, «la sterilizzazione totale dell'Iva» per le opere infrastrutturali, anche se bisognerà ancora valutarne la «compatibilità finanziaria»>, come ha detto 11 sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà. »Questo potrebbe avere—ha comunque aggiunto Ciaccia - un impatto di 5-6 punti sul prodotto interno lordo e può favorire la creazione di
centinaia di posti di lavoro entro il 2020. La notizia è stata ben accolta dall'Ance, l'associazione dei costruttori e da Confindustria; »Le misure a sostegno della crescita annunciate da alcuni esponenti del governo vanno nella giusta direzione», ha detto il presidente degli industriali, Giorgio Squinzi.
Arriva il piano aeroporti. In arrivo un piano nazionale aeroporti che ne riduca il numero e ne razionalizzi l'utilizzo. >41 piano — ha detto Barca - dovrà trovare conclusione entro la fine dell' anno. Non è tollerabile che vi sia una quantità di aeroporti che non risponde ad una logica ad una esigenza dell'economia». Il principio generale sarà quello di «distinguere aeroporti nazionali e di servizio in una visione europea, I tempi sono maturi per dare una risposta all'economia», ha aggiunto. Diversa, però, la situazione per la Sicilia. Nell'isola, infatti, il piano del governo prevede il rilancio dei poli aeroportuali di Trapani (dedicato ai low cost) — Palermo e dì Catania-Comiso. Sarà così incentivato sia il traffico turistico che quello commerciale, per il Mediterraneo e il nord Africa.
 

LA SICILIA
 

Numero legale sconosciuto
Consiglio provinciale. Da gennaio troppe sedute rinviate per l'assenza di questo o quell'eletto dal popolo
E' un quadro non esattamente esaltante quello che emerge ad analizzare l'attività del Consiglio provinciale di Agrigento nei primi sei mesi del 2012. i lavori iniziano il 19 gennaio 2012. i consiglieri votano i componenti della commissione speciale istituita dall'Unione province siciliane e si registrano interventi sul piano di riordino regionale dei punti nascita, sulle condizioni dell'istituto superiore "Saetta e Livatino" di Ravanusa e sulla mancanza di un regolamento per l'assegnazione della pubblicità istituzionale da parte dell'Ente. Poi "puff', manca il numero legale e la seduta viene rinviata al giorno successivo, il 20 gennaio, ma anche in quel caso i presenti sono solo 13 - ne mancava giusto uno per rendere valida la seduta —. Seduta riconvocata a fine mese, il 31 gennaio, e tutta incentrata sul futuro delle province. Il consiglio porta a casa, dopo un lungo ed articolatissimo dibattito, solo un Odg proposto dall'unione delle province italiane intitolato "No all'italia senza province". Passa il mese di febbraio e il 28 del mese il Consiglio torna a riunirsi. Discusse le modifiche al regolamento delle adunanze dell'Aula e approvati unicamente gli aspetti che riguardano la convocazione delle adunanze via Pec e l'accesso diretto, via internet, dei consiglieri agli atti. Spazio per la votazione di due Odg, uno sulla paventata chiusura del Giudice di pace di Casteltermini — che giaceva da quasi due mesi - ed uno riguardante il servizio di eliambulanza per il territorio di Agrigento e di un atto d'indirizzo sulla situazione dei lavoratori del dissalatore di Porto Empedocle. li Consiglio viene poi rinviato di un mese, al 27 marzo 2012 con ben 26 punti all'ordine del giorno, 21 dei quali debiti fuori bilancio. Alla fine ne saranno votati 17, ma la mancanza del numero legale è sempre dietro l'angolo e la seduta viene rinviata al giorno successivo. I lavori d'aula durano trenta minuti. Viene infatti rinviata anche la trattazione dei debiti fuori bilancio non votati la seduta precedente a causa della scarsa presenza di consiglieri, il cui numero - sedici- non era sufficiente a
votare l'immediata esecutività del debito. Tutto rinviato invece per quanto riguarda la votazione delle modifiche dello statuto Cupa e la relazione semestrale del presidente della Provincia, I lavori riprendono il 3 aprile, quando vengono votati 3 debiti fuori bilancio e la mozione sulla riduzione del numero degli assessori provinciali da 12 a 8, mai rispettata da D'Orsi. Si riprende il 12aprile, e finalmente si affrontano le modifiche allo statuto del Cupa, solo che il battito dura solo un paio di ore e tutto viene rinviato al 26 aprile, ma anche in quell'occasione manca il numero legale — solo i consiglieri su 35 — e si assiste ad un nuovo rinvio. Situazione identica il 30aprile, anche se i consiglieri presenti erano 13 su 35. Dopo circa un mese il Consiglio torna a riunirsi il 22 maggio. Viene eletto il secondo vicepresidente dell'Aula, ovvero Carmelo Avarello e giura Maurizio Masone come consigliere provinciale. Entrambi prendono il posto di Pietro Giglione, nel frattempo diventato assessore. C'è solo il tempo per la relazione dell'incontro svoltosi ad Enna sulla situazione dei precari e tutto viene rinviato al 29 maggio, quando vengono discusse quattro interrogazioni a risposta immediata. Un paio di ore e cade il numero legale, così come avviene il giorno successivo, con soli otto consiglieri presenti. Il nostro viaggio sta quasi per finire, li Consiglio viene convocato ancora il 19 giugno, con una seduta al cardiopalma incentrata sullo scontro politico — ma poi rinviata per mancanza del numero legale — e il 20 giugno, ma i consiglieri erano solo 12.
GIOACCHINO SCHCCHI
 

LA REPLICA DEL PRESIDENTE BUSCEMI
g. s.) Parla di "situazione di stallo" i presidente de Consiglio provinciale Raimondo Buscemi per dipingere quello che è attualmente il quadro di Aula "Pellegrino". "Sto portando avanti un'azione mirata al diradamento del numero di sedute — spiega — perché nei fatti c'è ben poco da discutere". La causa principale, oltre l'attuale situazione economica, soprattutto la scarsa produttività dell'Ente. "Siamo di fronte ad un'Amministrazione sostanzialmente improduttiva -aggiunge Buscemi -. A voler fare un paragone con il passato gli atti che giungono al Consiglio si sono ridotti di almeno il 60 per cento". Questo si aggiunge, spiega Buscemi, ad una situazione d'instabilità politica che ha minato la solidità dei gruppi consiliari, riducendo la disciplina di partito.
 

Agrigentoflash
 

Regionali, Mario Lazzano (Pdl): Musumeci scelta giusta per tornare a vincere
La convergenza del PDL, benedetta da Angelino Alfano su Nello Musumeci, candidato a Governatore della Sicilia è la giusta premessa per ritornare a vincere in Sicilia con un uomo serio, capace e affidabile attraverso un progetto di governo per la Sicilia che vede tutto il centrodestra unito nella sua candidatura". Lo afferma in una nota il Vice presidente del Consiglio Provinciale di Agrigento, Mario Lazzano. "La Candidatura di Nello Musumeci - prosegue Lazzano - è di altissimo profilo politico morale già sperimentato nel buon governo da Presidente per 10 anni della Provincia di Catania, come Sottosegretario al lavoro nel Governo Berlusconi dimostrando capacità amministrativa sul campo. Un riferimento Autorevole per rappresentare al meglio il Centrodestra in Sicilia nel nome di un progetto territoriale di riscatto senza se e senza ma per il buon governo contro l'antipolitica rappresentata oggi dai movimenti dei cosidetti Grillini. Sono certo, conoscendolo da più di 30 anni che saprà rappresentare al meglio la politica del fare. Non ci rimane altro che tuffarci nella campagna elettorale che sarà entusiasmante per sconfiggere quell'armata brancaleone rappresentata da Crocetta e dalla sinistra inconcludente e parolaia".
 

Sicilia24h
 

Regionali, Lazzano (Pdl): Musumeci scelta giusta per tornare a vincere
"La convergenza del PDL, benedetta da Angelino Alfano su Nello Musumeci, candidato a Governatore della Sicilia è la giusta premessa per ritornare a vincere in Sicilia con un uomo serio, capace e affidabile attraverso un progetto di governo per la Sicilia che vede tutto il centrodestra unito nella sua candidatura". Lo afferma in una nota il Vice presidente del Consiglio Provinciale di Agrigento, Mario Lazzano.
 "La Candidatura di Nello Musumeci - prosegue Lazzano - è di altissimo profilo politico morale già sperimentato nel buon governo da Presidente per 10 anni della Provincia di Catania, come Sottosegretario al lavoro nel Governo Berlusconi dimostrando capacità amministrativa sul campo. Un riferimento Autorevole per rappresentare al meglio il Centrodestra in Sicilia nel nome di un progetto territoriale di riscatto senza se e senza ma per il buon governo contro l'antipolitica rappresentata oggi dai movimenti dei cosidetti Grillini.  Sono certo, conoscendolo da più di 30 anni che  saprà rappresentare al meglio la politica del fare. Non ci rimane altro che tuffarci nella campagna elettorale che sarà entusiasmante per sconfiggere quell'armata brancaleone rappresentata da Crocetta e dalla sinistra inconcludente e parolaia".
 

 

Canicattìweb
 

Agrigento, Mario Lazzano: Nello Musumeci scelta giusta per tornare a vincere
Scritto da Redazione Canicatti Web
"La convergenza del PDL, benedetta da Angelino Alfano su Nello Musumeci, candidato a Governatore della Sicilia è la giusta premessa per ritornare a vincere in Sicilia con un uomo serio, capace e affidabile attraverso un progetto di governo per la Sicilia che vede tutto il centrodestra unito nella sua candidatura". Lo afferma in una nota il Vice presidente del Consiglio Provinciale di Agrigento, Mario Lazzano. "La Candidatura di Nello Musumeci - prosegue Lazzano - è di altissimo profilo politico morale già sperimentato nel buon governo da Presidente per 10 anni della Provincia di Catania, come Sottosegretario al lavoro nel Governo Berlusconi dimostrando capacità amministrativa sul campo. Un riferimento Autorevole per rappresentare al meglio il Centrodestra in Sicilia nel nome di un progetto territoriale di riscatto senza se e senza ma per il buon governo contro l'antipolitica rappresentata oggi dai movimenti dei cosidetti Grillini. Sono certo, conoscendolo da più di 30 anni che saprà rappresentare al meglio la politica del fare. Non ci rimane altro che tuffarci nella campagna elettorale che sarà entusiasmante per sconfiggere quell'armata brancaleone rappresentata da Crocetta e dalla sinistra inconcludente e parolaia".
 

Sicanianews
 

Lazzano (Pdl): "Nello Musumeci per sconfiggere l'armata brancaleone della sinistra inconcludente e parolaia".
Scritto da: Redazione Mario Lazzano, vice presidente vicario del Consiglio provinciale di Agrigento, plaude la scelta di Nello Musumeci come candidato a Presidente della Regione Sicilia.
"La convergenza del PDL, benedetta dal nostro Leader Angelino Alfano su Nello Musumeci candidato a Governatore della Sicilia è la giusta premessa per ritornare a vincere in Sicilia con un uomo serio, capace e affidabile attraverso un progetto di governo per la Sicilia che vede tutto il centrodestra unito nella sua candidatura. La Candidatura di Nello Musumeci è di altissimo profilo politico morale già sperimentato nel buon governo da Presidente per 10 anni della Provincia di Catania, come Sottosegretario al lavoro nel Governo Berlusconi dimostrando capacità amministrativa sul campo.
Nello Musumeci è un riferimento Autorevole per rappresentare al meglio il Centrodestra in Sicilia nel nome di un progetto territoriale di riscatto senza se e senza ma per il buon governo contro l'antipolitica rappresentata oggi dai movimenti dei cosidetti Grillini. Sono certo, conoscendolo da più di 30 anni, che Nello Musumeci saprà rappresentare al meglio la buona politica, la politica del fare. Non ci rimane altro che tuffarci nella campagna elettorale che sarà entusiasmante per sconfiggere quell'armata brancaleone rappresentata da Crocetta e dalla sinistra inconcludente e parolaia. Prepariamoci a marciare su Palermo il prossimo 28 ottobre con Nello Musumeci Presidente della Regione Sicilia

LA SICILIA

 

RIFIUTI. Adesione al di sotto del 20 per cento. Pochi i sindaci alla riunione con il vertice Gesa

Netturbini, sciopero fallito

Il preannunciato sciopero del personale del raggruppamento di imprese che si occupa del servizio di prelievo dei rifiuti solidi urbani nei 19 comuni di Gesa - proclamato da Cgil, Cisl e Uil - non c'è stato, o, per meglio dire, è stato attuato da una piccola minoranza di lavoratori. Sostanzialmente solo il 20 per cento di essi si é astenuto dal prestare la propria opera (da fonte sindacale si è appreso che hanno scioperato tutti i dipendenti Sap, quelli del turno di notte dell'Iseda ed una piccola parte di Icos ed Ecoin). Non hanno scioperato i dipendenti di Seap i quali, come hanno reso noto sempre i sindacati, hanno ricevuto lo stipendio di maggio, ma si tratta di poche unità rispetto al totale del personale che svolge il servizio. Dunque la maggior parte ha preferito lavorare, forse rendendosi conto che lo sciopero avrebbe sortito soltanto trattenute sugli stipendi e basta. I centri urbani dunque sono rimasti sostanzialmente puliti, tranne Lampedusa dove i lavoratori si sono fermati del tutto. Vedremo stamattina se continueranno regolarmente a lavorare oppure se avranno ragione quei pochi che hanno protestato, trascinando anche gli altri ad astenersi dal lavoro. Intanto il liquidatore di Gesa Teresa Restivo è a caccia di soldi per far fronte all'ennesima emergenza che si è venuta a determinare. Ieri mattina ha convocato i sindaci, ma all'incontro se ne sono presentati pochi. Agli intervenuti ha chiesto di fare ancora degli sforzi per riuscire a racimolare le somme necessarie a raggiungere la cifra di 3 milioni e 600 mila euro per saldare due fatture alle imprese. Gli amministratori presenti hanno fatto presente che la Regione non ha scucito un soldo per attuare i Piani di rientro che i comuni avevano sottoscritto e che non è facile, in queste condizioni, poter fare

versamenti a Gesa. In ogni modo Restivo è riuscita a strappare delle promesse, per cui dovrebbe intanto racimolare i 200 mila euro necessari per arrivare ai tre milioni che si era impegnata a versare entro agosto. Poi, essendo maturato un altro mese, aspetta i versamenti da quei comuni che stanno bollettando la Tarsu in modo autonomo. Questo le consentirà di avere ulteriori disponibilità economiche sia per il raggruppamento che per gli impianti. Al momento, tuttavia, si tratta solo di promesse ed salde sulla loro posizione, resa nota da tempo e ribadita dal loro legale Giuseppe Scozzari: i soldi da poco versati (circa due milioni e 800 mila euro) sono stati trattenuti dalla banca per rientrare da vecchie anticipazioni che aveva effettuato nei loro confronti, per cui se non ricevono il pagamento completo di due fatture non potranno saldare lo stipendio di maggio ai loro dipendenti. SALVATORE FUCÀ

PORTO EMPEDOCLE. Giorni caldi all'Italcementi

Tra San Calogero e cassa integrazione

Dopo avere chiesto la grazia a San Calogero, l'attenzione dei lavoratori dello stabilimento Italcementi è rivolta a domani mattina alle 12,30. L'appuntamento è infatti a Confindustria, nella sede di via Demetra ad Agrigento dove i vertici del colosso industriale bergamasco incontreranno

le organizzazioni sindacali. Prima la triplice Cgil, Cisl e Uil, poi - chissà perché - l'Ugl, come se non fossero anche questi ultimi sindacalisti a difesa dei lavoratori, ma questa è un'altra storia. Italcementi dovrebbe - il condizionale è d'obbligo - tracciare una sorta di scenario per i prossimi 24

mesi, tenuto conto di come la prossima settimana scatterà anche a Porto Empedocle la cassa integrazione per i prossimi due anni. L'azienda lombarda, nei giorni scorsi ha fatto il punto della situazione con le maestranze e i sindacati di Vibo Valentia, impianto gemellato con quello empedoclino in questo disastro occupazionale. I calabresi sono trasecolati quando hanno saputo - dalle parole di due vertici Italcementi - che a Porto Empedocle ci sarebbero quattro progetti per l'eventuale riconversione dell'impianto fino a 15 giorni fa in funzione. A Vibo lamentano di essere ignorati e senza prospettive oltre i prossimi due anni, mentre a Porto Empedocle pare possano sognare. Che si tratti di sogno o incubo non è dato ancora saperlo, e quasi certamente non lo si

saprà neanche al termine della riunione di domani. Ma in attesa di conoscere la loro sorte in attesa di qualche miracolo - dopo quello già notevole della garanzia della cassa integrazione con bonus per tutti i lavoratori interi allo stabilimento - domenica mattina gli operai hanno deciso di rivolgersi ai piani alti, anzi altissimi. Domenica scorsa Porto Empedocle era in festa per San Calogero. Il simulacro con al seguito la consueta varia umanità è stato invitato a fare un salto dinanzi lo stabilimento dinanzi Vincenzella. Oltre a San Calò c'era il sindaco, c'erano i sindacalisti di ogni sigla - senza nessuno rimasto fuori - ma c'erano soprattutto loro, i lavoratori, decisamente devoti al santo al quale hanno rivolto prima le loro preghiere legittime, dedicando poi al «bel vecchio» un minuto di silenzio con tanto di sirena accesa in segno di rispetto. Un momento decisamente toccante che conferma la volontà di tutti, compresi i lavoratori dell'indotto - quelli forse messi peggio in questa storiaccia - di non fare abbassare la guardia sul più grande disastro in termini occupazionali accaduto nella zona dai tempi del fallimento del sogno industriale marchiato Montedison. Un fallimento quello odierno, dapprima contrastato dai sindacati nel silenzio, poi esploso tra le mani di

tutti, con l'esito finale di questa cassa integrazione che ha tanto il sapore del contentino. Un contentino per il quale tutti devono addirittura andare riconoscenti a quell'azienda che in prima battuta aveva licenziato tutti, attivando la mobilità, senza tanti complimenti. Dunque, in attesa che

San Calogero si attivi come di competenza, non resta che attendere l'esito di questo ennesimo pranzo di lavoro a Confindustria Agrigento. Poi, la prossima settimana, si chiude bottega, lo stabilimento si svuoterà del personale, tutto piazza in cassa integrazione. FRANCESCO DI MARE

 

CAMMARATA

Statuto nuova Srr bocciato dal Consiglio

Cassato dal Consiglio comunale lo schema predisposto dalla Regione sulle nuove Srr, le società consortili delle quali dovrebbe far parte anche il Comune di Cammarata. I consiglieri hanno bocciato all'unanimità lo schema assessoriale. Il presidente Madonia, nel corso del suo intervento,

ha tenuto a precisare come in passato con la gestione diretta della raccolta dei rifiuti, si aveva a

Cammarata un contenimento dei costi con la puntualità e l'efficienza dei relativi servizi. «Con gli

Ato - ha detto Madonia - il servizio non solo è peggiorato ma ha fatto lievitare i costi a danno dei

cittadini». Il presidente del Consiglio, ha poi ricordato la nomina, tempo fa, di una Commissione consiliare la quale aveva redatto un progetto finalizzato alla gestione diretta della raccolta dei rifiuti con inclusa la raccolta differenziata. Ma quel progetto non ha trovato alcun riscontro da parte della Regione creando malcontento e vane aspettative tra gli stessi consiglieri comunali del paese montano. Da qui una sorta di risposta alla Regione che adesso si è vista rimandare al mittente la proposta di votare e decidere in sede di Consiglio sulle sorti delle nuove società. Il rifiuto del Consiglio comunale di Cammarata riguarda lo schema voluto dal decreto n. 325 del 23 marzo 2011.

 

DI SICILIA

 

ATO RIFIUTI Cumuli di rifiuti per le strade del centro e delle periferie. Disatteso l'invito dei sindaci a non depositare la spazzatura per un giorno

Solo il 50 per cento degli operatori ecologici ha aderito allo sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali

Teresa Restivo ha ottenuto un'altra anticipazione dall'Aipa che servirà a pagare la ditta Catanzaro per la discarica e dare un altro contributo alle imprese dell'Ati.

Non è stato uno sciopero di quelli che lasciano il segno, quello di ieri degli operatori ecologici della Gela, la maggior parte dei quali, hanno preferito andare al lavoro e non perdere la giornata lavorativa. I sindacati hanno stimato in un 50 per cento, l'adesione allo sciopero, adesione sufficiente a lasciare pieni buona parte dei cassonetti dei rifiuti sia nei centri cittadini che nelle periferie. Quasi inascoltato l'invito degli amministratori comunali a non depositare i rifiuti in concomitanza con l'agitazione sindacale tant'è che ieri mattina i contenitori erano colmi di pattume.

I netturbini dell'iseda hanno lavorato quasi tutti, quelli della Ecoin in parte mentre hanno scioperato i lavoratori di Sap e Icos. Raccolta effettuata nella quasi totalità a Porto Empedocle e Favara in concomitanza con le festività in onore di san Calogero e san Giuseppe. Ad Agrigento, quasi tutti in servizio 140 operai addetti allo spazzamento mentre a Lampedusa l'adesione allo sciopero è stata totale. I netturbini non hanno intenzione in pratica, di perdere altri soldi dalle loro buste paga e si sono detti scettici sulla reale utilità di un fermo della raccolta per un solo giorno. Oggi invece, sarà una giornata segnata da un'incognita visto che non si sa se alcuni operai decideranno di continuare la protesta per i loro stipendi nonostante non ci sia uno sciopero indetto, I sindacati, a norma di legge, potranno riconvocarlo soltanto a partire dal 16 settembre e per non più di due giornate consecutive. Tutto ciò che verrà fatto al di fuori della normativa attuale, sarà soggetto a segnalazione agli organi competenti per interruzione di pubblico servizio. E intanto ieri mattina, il commissario liquidatore di Gesa Teresa Restivo, ha incontrato i rappresentanti sindacali e alcuni dei sindaci e degli amministratori comunali che hanno trovato il tempo per partecipare alla riunione. Tutti compreso il sindaco di Agrigento Zambuto, hanno ammesso di non avere soldi in cassa per poter pagare debiti con Gesa anche se, dicono, stanno lavorando sui piani di rientro. La Restivo intanto, è riuscita ad ottenere un'altra anticipazione di cassa dall'Aipa in modo da poter pagare la Catanzaro e dare altri soldi alle imprese che però, fino a quando non arriveranno ai 3 milioni e 600 mila euro fissati, non salderanno maggio ne pagheranno giugno ai netturbini. AMM

 
 

APERTO A TUTTI GLI OPERATORI

Cicloturismo, oggi vertice alla Provincia

Oggi alle ore 10 riunione operativa per la progettazione finale dell'iniziativa cicloturistica «Sibit», creata per lanciare sul mercato turistico internazionale un nuovo strumento che nasce dall'interazione di soggetti pubblici e privati che si occupano di turismo e di sport. All'incontro sono stati invitati gli Operatori Turistici della provincia, gli Esperti formatori sul cicloturismo e i giovani tutor, le ADV e i Tour Operators, i ristoratori, le guide turistiche e le Associazioni interessate. L'incontro pubblico, aperto a tutti coloro che considerano il cicloturismo quale strumento per accrescere l'offerta turistica della nostra provincia, servirà a raccogliere e rielaborare, in una visione globale, le proposte per la definizione del pacchetto.

VERSO LE REGIONALI Il partito di Casini ieri sera ha formalizzato l'elenco dei candidati: sembra destinata a sfumare l'intesa col Patto per il territorio

Elezioni: Cani, Firetto e Botta nell'Udc.

Gallo non decide, la lista e da scegliere

L'Udc muove le fila perla definizione della lista che sarà presentata nel collegio di Agrigento per le elezioni Regionali. Sette candidati da inserire nell'elenco, alcuni già annunciati, altri top secret. Lillo Firetto, sindaco di Porto Empedocle, coordinatore provinciale del partito, che ha la delega alla presentazione della lista, ieri pomeriggio si è presentato nello studio notarile Silvio Scaglia per iniziare a formalizzare le accettazioni alle candidature. Il primo modulo lo ha riempito lo stesso Firetto che è candidato ufficialmente all'Ars. A seguire ci sarà un suo collega, Michele Botta, sindaco di Menfi che ha deciso discendere in campo e per far questo, come Firetto, non dovrà dimettersi dalla carica di primo cittadino perché il suo è un Comune con meno di 20 mila abitanti. Poi ci sarà Gaetano Cani, docente di scuola media superiore, che in passato ha ricoperto la carica di assessore provinciale all'istruzione con il presidente D'Orsi do scorso anno è stato candidato sindaco a Canicattì, sconfitto al ballottaggio dall'uscente e poi riconfermato Vincenzo Corbo. Poi altri esponenti della società civile. Si parla dì una donna di Licata. Ma il suo nome non viene pronunciato. Ieri comunque le cronache politiche hanno fatto registrare un colpo di scena. Riccardo Gallo, consigliere provinciale che assieme a Piero Macedonio e Marco Zambuto hanno costituito il Patto per il territorio in provincia, potrebbe non essere candidato all' Ars nella lista dello scudocrociato. «Il Patto per il territorio - sostiene il presidente provinciale Piero Macedonio - che peraltro manterrebbe comunque e dovunque la propria identità, ancora sta valutando quale componente politica potrà avere nel proprio programma quelle iniziative che ottemperino alla rinascita del territorio e riportino la politica nei binari giusti che rispecchiano il mondo del lavoro, la famiglia e le risorse del territorio. Entro pochi giorni il Patto per il Territorio deciderà con quale competitore confederarsi - conclude Piero Macedonio». In realtà ieri il massimo esponente della federazione dei Patti per il territorio in Sicilia, cioè l'ex sindaco di Ragusa, Nello Di Pasquale, ha aderito al progetto politico di Rosario Crocetta e si candiderà nella lista del presidente. Quindi, visto che i dirigenti agrigentini hanno lavorato a stretto giro di gomito con Di Pasquale, non è escluso che Riccardo Gallo possa andare nella lista di Crocetta o addirittura in quella del Partito democratico. Ipotesi facilmente leggibili nelle dichiarazioni di Macedonio. Nella lista Crocetta, il consigliere

Riccardo Gallo si troverebbe a dover arginare la concorrenza di Piero Lucchese, Antony Carlino, entrambi licatesi e di Peppe Arnone, ambientalista ed ex consigliere comunale di Agrigento che alla fine potrebbe accasarsi nella lista del presidente. Arnone vuole essere candidato nella lista del Pd. «Mi batterò con tutte le mie energie ha detto Arnone - per potermi confrontare da candidato nella lista del Pd con i deputati uscenti» Quanto al diniego del tesseramento Arnone spiega «E' stato il coordinatore del circolo territoriale del Pd, Mimmo Pistone a negarmi la tessera. Ma lo ha fatto comunicandolo non a me ma ad altri. Per questo ho fatto ricorso in tribunale». Nessun commento sulle due questioni sollevate da Arnone da parte del coordinatore provinciale del Pd, Emilio Messana. (PAPI)

 

Agrigentoflash.it

Regionali,Mario Lazzano (Pdl): Musumeci garanzia di discontinuità col passato

A meno di sessanta giorni dal voto per le Regionali si moltiplicano gli interventi e le prese di posizione di partiti ed esponenti politici.Tra questi quello del Vice Presidente del Consiglio Provinciale di Agrigento, Mario Lazzano sulle motivazioni che hanno spinto il Pdl a sostenere la candidatura di Nello Musumeci alla Presidenza della Regione. "La politica in Sicilia - scrive Lazzano- in questi giorni è in fermento, alleanze che si compongono e scompongono ad ogni ora. Accordi più o meno ibridi come quello dell'UDC con Crocetta del PD, Fava che viene sostenuto da Sel-FdS-Verdi-IdV., Miccichè col suo Grande Sud che si allea con i Lombardiani dell'Mpa insomma un coacervo di alleanze che si presentano agli occhi dei Siciliani come quelli che vogliono a tutti i costi la conservazione dello stato attuale. No signori è finito il tempo delle alchimie. I Siciliani sono stanchi dello sfascio che hanno provocato quei partiti che fino ad oggi hanno governato la Sicilia. Noi del PDL abbiamo scelto Nello Musumeci senza se e senza ma, unitamente agli amici de la Destra e del PID e dei riformisti e dei tanti numerosi sostenitori che attraverso la rete del Web in questi giorni hanno costituito comitati spontanei pro Nello Musumeci. La nostra sara' una presenza di uomini e donne di giovani ed anziani militanti orgogliosi che alla testa della coalizione di CentroDestra ci sia uno dei nostri migliori esponenti, una delle figure più pulite della politica Italiana, uno dei figli migliori della Sicilia. Proponiamo un presidente di cui tutti parlano bene. Persino gli avversari. E in effetti tutti i siciliani sanno che con Musumeci si voltera' davvero pagina. Finisce la clientela, arriva il diritto. Con lui ricomincia davvero la speranza dei Sicilian E' stata incomprensibile la partita di Lombardo e Miccicche'. Non hanno capito che il popolo non sopporta piu' atteggiamenti da pupari. In particolare, stupisce l'atteggiamento di Miccichè, a cui ci piacerebbe chiedere come ci si trova a schierarsi contro il partito del leader che l'aveva proposto - il Pdl di Berlusconi - e contro il candidato piazzato meglio di lui nei sondaggi? Sono sempre di più convinto che per Musumeci voterà l'elettore deluso dell'UDC il partito dei cattolici che non digerisce l'alleanza con Crocetta del PD ,quest'ultimo in calo dopo l'accordo che hanno fatto Di Pietro-Orlando con Sel per Claudio Fava. Alla fine la vera differenza la farà il nostro candidato Nello Musumeci. Ci sara' il governatore voluto dal popolo e questo e' quello che conta. Ma ci si tolga dalla testa,cosi come ha dichiarato Silvio Berlusconi, che ci si possa dimenticare di chi e' leale fin dal primo momento, a partire dall'atteggiamento che hanno avuto il nostro leader Angelino Alfano e Francesco Storace,Saverio Romano,Adolfo Urso,Ignazio La Russa,Gianni Alemanno,Maurizio Gasparri, Castiglione,Nania e tanti altri primi a sostenere la candidatura di Nello Musumeci candidato a Presidente della Regione Sicilia. La Storia personale di Nello Musumeci è la garanzia di discontinuità col passato. Di questo i Siciliani ne possono stare più che certi".

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Regionali, Lazzano (Pdl): Musumeci garanzia di discontinuità col passato

A meno di sessanta giorni dal voto per le Regionali si moltiplicano gli interventi e le prese di posizione di partiti ed esponenti politici. Riceviamo e pubblichiamo un intervento del Vice Presidente del Consiglio Provinciale di Agrigento, Mario Lazzano sulle motivazioni che hanno spinto il Pdl a sostenere la candidatura di Nello Musumeci alla Presidenza della Regione.

Ecco il testo: "La politica in Sicilia in questi giorni è in fermento, alleanze che si compongono e scompongono ad ogni ora. Accordi più o meno ibridi come quello dell'UDC con Crocetta del PD, Fava che viene sostenuto da Sel-FdS-Verdi-IdV., Miccichè col suo Grande Sud che si allea con i Lombardiani dell'Mpa insomma un coacervo di alleanze che si presentano agli occhi dei Siciliani come quelli che vogliono a tutti i costi la conservazione dello stato attuale. No signori è finito il tempo delle alchimie. I Siciliani sono stanchi dello sfascio che hanno provocato quei partiti che fino ad oggi hanno governato la Sicilia. Noi del PDL abbiamo scelto Nello Musumeci senza se e senza ma, unitamente agli amici de la Destra e del PID e dei riformisti e dei tanti numerosi sostenitori che attraverso la rete del Web in questi giorni hanno costituito comitati spontanei pro Nello Musumeci.

La nostra sara' una presenza di uomini e donne di giovani ed anziani militanti orgogliosi che alla testa della coalizione di CentroDestra ci sia uno dei nostri migliori esponenti, una delle figure più pulite della politica Italiana, uno dei figli migliori della Sicilia. Proponiamo un presidente di cui tutti parlano bene. Persino gli avversari. E in effetti tutti i siciliani sanno che con Musumeci si voltera' davvero pagina. Finisce la clientela, arriva il diritto. Con lui ricomincia davvero la speranza dei Siciliani. E' stata incomprensibile la partita di Lombardo e Miccicche'. Non hanno capito che il popolo non sopporta piu' atteggiamenti da pupari. In particolare, stupisce l'atteggiamento di Miccichè, a cui ci piacerebbe chiedere come ci si trova a schierarsi contro il partito del leader che l'aveva proposto - il Pdl di Berlusconi - e contro il candidato piazzato meglio di lui nei sondaggi? Sono sempre di più convinto che per Musumeci voterà l'elettore deluso dell'UDC il partito dei cattolici che non digerisce l'alleanza con Crocetta del PD ,quest'ultimo in calo dopo l'accordo che hanno fatto Di Pietro-Orlando con Sel per Claudio Fava. Alla fine la vera differenza la farà il nostro candidato Nello Musumeci. Ci sara' il governatore voluto dal popolo e questo e' quello che conta. Ma ci si tolga dalla testa,cosi come ha dichiarato Silvio Berlusconi, che ci si possa dimenticare di chi e' leale fin dal primo momento, a partire dall'atteggiamento che hanno avuto il nostro leader

Angelino Alfano e Francesco Storace,Saverio Romano,Adolfo Urso,Ignazio La Russa,Gianni Alemanno,Maurizio Gasparri, Castiglione,Nania e tanti altri primi a sostenere la candidatura di Nello Musumeci candidato a Presidente della Regione Sicilia. La Storia personale di Nello Musumeci è la garanzia di discontinuità col passato. Di questo i Siciliani ne possono stare più che certi

 

Agrigento, Provincia: domani sarà definito il pacchetto BikeTourism SIBIT

Domani martedì 4 settembre, alle ore 10.00, riunione operativa per la progettazione finale dell'iniziativa cicloturistica SIBIT, creata per lanciare sul mercato turistico internazionale un nuovo strumento che nasce dall'interazione di soggetti pubblici e privati che si occupano di turismo e di sport. Il Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi e l'Assessore al Turismo Angelo Biondi terranno una riunione operativa, ad Agrigento, nell'aula "Silvia Pellegrino" di Via Acrone per definire il pacchetto Biketourism SIBIT. All'incontro sono stati invitati gli Operatori Turistici della provincia, gli Esperti formatori sul cicloturismo e i Giovani Tutor, le ADV e i Tour Operators, i Ristoratori, le Guide Turistiche e le Associazioni interessate. L'incontro pubblico, aperto a tutti coloro che considerano il cicloturismo quale strumento per accrescere l'offerta turistica della nostra provincia, servirà a raccogliere e rielaborare, in una visione globale, le proposte per la definizione del pacchetto. Ampio spazio sarà dato al materiale pubblicitario ed agli eventi fieristici nazionali ed internazionali nelle quali verrà presentato il pacchetto BikeTourism SIBIT. In considerazione delle numerose adesioni pervenute al prodotto BikeTourism Sibit che costituiscono l'elemento centrale per la composizione di tale offerta finale, il Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi e l'assessore al Turismo Angelo Biondi definiranno con gli interessati tutti gli aspetti tecnici per passare alla fase esecutiva della realizzazione del progetto. Eventuali informazioni e chiarimenti possono essere richiesti ai funzionari Maria Iacono e Mauro Hamel ai seguenti recapiti telefonici: 0922/593548/551

 

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Riccardo Gallo in corsa con l'Udc? Macedonio: "Notizia infondata". Ora tentazione Pdl

Certi amori non finiscono mai. Se non è l'Udc potrebbe essere il Pdl. Riccardo Gallo(foto) è in cerca di una lista per le prossime regionali. Il Consigliere provinciale leader del Patto Per il Territorio, con una nota a firma diPiero Macedonio, ha smentito di aver accettato la candidatura nelle file dell' Udc. " La notizia e' infondata", ha affermato senza mezze misure il presidente provinciale delPatto di Agrigento, che ha poi aggiunto: "Il Patto per il territorio, che peraltro manterrebbe comunque e dovunque la propria identità, ancora sta valutando quale componente politica potra' avere nel proprio programma quelle iniziative che ottemperino alla rinascita del territorio e riportino la politica sui binari giusti che rispecchiano il mondo del lavoro, la famiglia e le risorse del territorio. Entro pochi giorni il Patto per il Territorio decidera' con quale competitore confederarsi" - conclude Macedonio. A conti fatti, non sarebbe da escludere un clamoroso ritorno nelle file del Pdl di Angelino Alfano. Gallo, infatti, nella lista dell'Udc rischierebbe di essere tagliato fuori dal Sindaco di Porto Empedocle, Lillo Firetto, e per questo starebbe cercando una lista forte in grado non solo di superare lo sbarramento del 5%, ma anche in condizione di far scattare più di un seggio. Escludendo che il Patto, ancora troppo giovane e poco radicato sul territorio, possa essere in condizione di fare delle liste proprie, non resta che accasarsi in una lista competitiva. Tra queste ci sarebbe il Pdl appunto, partito con il quale è stato eletto consigliere provinciale, risultando il più votato in assoluto. Gallo ha poi rotto con il partito di Berlusconi e dato vita al "Patto per il Territorio", che alle ultime amministrative ha ottenuto risultati importanti appoggiando il sindaco uscente Marco Zambuto proprio in contrapposizione alla candidatura di Pennica, sostenuto anche dal Pdl. Oggi un suo ritorno al Pdl potrebbe far comodo anche ad Alfano, che è alle prese con un'oggettiva difficoltà del partito. Il segretario nazionale, infatti, starebbe lavorando per allestire una lista forte che tenga la posizione ed eviti figuracce su scala regionale. L'ex Ministro ha già chiamato a raccolta tutti i parlamentari agrigentini del Pdl chiedendo loro di rendersi disponibili ad eventuali candidature all'Ars. Insieme alla sicura candidatura dell'uscente Nino Bosco potrebbe aggiungersi anche quella diEnzo Fontana, il quale però ha già palesato di non gradire. Poi ci sarà un candidato di riferimento dell'Eurodeputato Salvatore Iacolino e, perchè no, forse anche questo clamoroso ritorno di Riccardo Gallo che, nellacittà di Alfano,con la lista del "Patto per il territorio", ha quasi eguagliato i voti del Pdl alle scorse amministrative . Adesso tra i due, dopo una separazione potrebbe esserci un clamoroso ritorno. In politica tutto è possibile e certi amori ritornano. Per la presentazione delle liste c'è tempo fino al 26 settembre.

 
 
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