GIORNALE DI SICILIA
DALL'ALBO Montaperto, Cammarata e
Caltabellotta
Provincia, spesi 5 mila euro per
realizzare presepi viventi
Circa cinquemila curo. E' quanto ha
speso il Libero consorzio comunale di Agrigento, ex Provincia, poi le
iniziative collegate ai presepi viventi organizzati poi le festività
natalizie sul territorio provinciale. L'ente aveva stanziato questa
somma per l'acquisto di spettacoli o prestazioni artistico
-professionali ed in tutto sono pervenute 4 richieste da parte di
associazioni organizzatrici dei presepi di: Montaperto, Cammarata e
Caltabellotta, Per i presepi viventi di Cammarata e Caltabellotta le
associazioni organizzatrici hanno richiesto l'assegnazione di
spettacoli folclorici e zampognari, mentre per il presepe di
Montaperto è stata richiesta l'assunzione dell'onere perle
prestazioni di alcune figure artistiche, quali light designer,
scenografo e costumista. Ecco come e stata impiegata la somma di
4.997 euro: le associazioni Sicilia Antica e Progetti d'immagine",
entrambe di Agrigento, per il presepe di Caltabellotta e per quel-
lodi Cammarata, hanno ottenuto 1.666 euro per ciascun presepe; mentre
all'associazione culturale " Assimmo" che ha organizzato il
presepe di Montaperto è stata data la possibilità di assumere il
light designer Pierpaolo Vassallo, lo scenografo Christian Vassallo e
la costumista Giulia D'Amico. A tutti è stata riconosciuta la
somma di 555 euro al lordo delle ritenute. (PAPI)
EX PROVINCIA Fissate le regole per
la gestione provvisoria
Il commissario dell'ex Provincia
Alessandra Di Liberto, detta le regole per il funzionamento
amministrativa dell'ente. E' stata approvata infatti la delibera
che affida al direttore generale, Giuseppe Vella, il compito di
disporre gli atti relativi alla gestione provvisoria, in relazione al
periodo transitorio, iniziato il primo gennaio fino all'avvenuta
esecutività del bilancio e del piano esecutivo di gestione (Peg). I
dirigenti della Provincia sono stati autorizzati ad adottare atti di
gestione nel rispetto del Peg 2014, (PAPI).
Ex Provincia
Corsi di formazione sulla
contabilità «armonizzata»
Si è svolto ieri nell'aula Silvia
Pellegrino in Via Acrone ad Agrigento la seconda ed ultima giornata
del corso di formazione sulla nuova "Contabilità Armonizzata»,
organizzato dal settore Formazione del Libero Consorzio Comunale di
Agrigento e tenuto dal docente Francesco Delfino, laureato in
Economia e Commercio, ed esperto di contabilità pubblica del MEF. Il
corso - si legge in una nota - era riservato, oltre ai dipendenti del
Libero Consorzio Comunale di Agrigento, ai funzionari degli enti
locali dei comuni della provincia. Presenti anche dipendenti delle
province di Enna e Palermo. Lo scopo del corso - si legge in una nota
- è stato quello di spiegare le nuove regole contabili previste dal
Decreto Legislativo del io agosto 2014, n. 126, in vigore dal 2015 e
la riclassificazione dei dati contabili e di bilancio degli enti, che
dovranno adottare schemi di bilancio comuni, articolati secondo le
regole della contabilità nazionale e le norme europee. La nuova
contabilizzazione armonizzata per il primo anno, prevede che i vecchi
schemi contabili siano mantenuti con funzione conoscitiva,
affiancandosi ai nuovi, per non perdere il controllo dei conti. Dal
2016 è prevista l'introduzione di un bilancia consolidato che
comprenderà anche i conti di società, aziende, enti e organismi
controllati.
Liceo Leonardo
Intesa col Distretto turistico
Sottoscritto ieri mattina nell'aula
magna "Salvino Flora" un protocollo d'intesa tra il distretto
turistico "Valle dei templi" ed il Liceo scientifico "Leonardo".
A sottoscrivere il "Protocollo" sono stati l'on. Calogero
Firetto Presidente del Consorzio e la dottoressa Enza Ierna dirigente
scolastico del Liceo. Presenti per il consorzio l'avv. Enzo
Camilleri mentre per il liceo l'ing. Barone ed una nutrita
rappresentanza di studenti che frequentano i corsi del "Leonardo".
L'iniziativa, maturata in questi mesi, ha il fine di sviluppare
insieme una nuova programmazione di attività e di sviluppo
turistico. Principalmente si cercherà di dare significative risposte
ai bisogni culturali e sociali del territorio, promuovere e favorire
iniziative sculturali rivolte sia agli studenti, al personale della
scuola ed al territorio, realizzare un progetto di orientamento
lavorativo per sviluppare nel concreto l'alternanza scuola (VA.)
INIZIATIVA DI «VÌVERE LICATA».
Maria Grazia Brandara: «Sono stata tra i promotori dell'ateneo
agrigentino»
«Il polo universitario resti
aperto» Il commissario firma la petizione
Maria Grazia Brandara, commissario
straordinario del Comune, è la prima firmataria della petizione
avviata dall'associazione "Vivere Licata" per opporsi alla
chiusura del Polo universitario di Agrigento. Il commissario, secondo
quanto annunciato ieri dal Comune, lunedì sera ha raggiunto lo stand
che l'associazione aveva allestito in piazza Sant'Angelo e non
appena la raccolta di firme è stata avviata ha apposto la sua.
"La mia dice Maria Grazia
Brandara non è una formale adesione, ma sostanziale, dovuta al
fatto che, come alcuni magari ricorderanno, la sottoscritta all'epoca
è stata, assieme ad altri noti personaggi del mondo politico e
culturale agrigentino, tra i promotori del Comitato istituito, con
l'obiettivo di sollecitare la creazione di un polo universitario ad
Agrigento, per andare incontro alle esigenze di tutti quegli studenti
che, una volta raggiunto il diploma di maturità, per ragioni
familiari ed anche economiche, avrebbero avuto difficoltà ad
intraprendere la carriera universitaria. A quella determinazione,
siamo giunti aggiunge il commissario - dopo un'attenta analisi
della situazione generale del territorio, della sua economia, frutto
anche di intense giornate di studio. Per cui, chiudere ora l'Ateneo
di Agrigento, sarebbe una grossa perdita per la nostra provincia, sia
dal punto di vista culturale che economico, in quanto oltre a
chiedere ulteriori sacrifici a quanti già sono in difficoltà per la
crisi generale che attanaglia questo particolare momento storico,
provocherebbe anche un trasferimento di risorse economico -
finanziarie dalla nostra terra a favore di altri territori, siano
essi isolani che nazionali. Da ciò la mia adesione incondizionata
all'iniziativa avviata dall'associazione "Vivere Licata",
alla quale va il plauso per l'attenzione rivolta alle problematiche
della città". (AAU)
LA SICILIA
PUBLICATO IL DECRETO DEL PRESDENTE
DEL CONSIGLIO SUL «DOCUMENTO INFORMATICO»
Pa, passaggio al digitale entro
l'estate del 2016
Dai ministeri ai Comuni, dovranno
scomparire gli atti amministrativi su carta. Previste sanzioni per i
dirigenti che non si adegueranno alle nuove regole
ROMA. Scatta il conto alla rovescia per
il superamento della carta nella Pubblica amministrazione. Ancora un
anno e mezzo e poi non resteranno più alibi: dai ministeri ai
Comuni, tutto dovrà viaggiare in digitale. A fissare i tempi massimi
per il cosiddetto switch off è il decreto appena pubblicato in
Gazzetta ufficiale. Un dpcm che detta le regole, uguali a livello
nazionale, sul documento informatico.
Previsioni tecniche dietro cui si legge
la fine, almeno stando alle leggi, della macchina statale come
elefante burocratico, labirinto di archivi, palazzo messo su faldone
dopo faldone, in realtà parole tipiche, tra cui registro o
protocollo, non scompaiono anche se non corrisponderanno più a fogli
e pesanti raccoglitori: sarà tutto in bit, Il decreto del presidente
del Consiglio, firmato anche dal ministro della Pa Marianna Madia,
era atteso e rappresenta «l'ultimo tassello» per dare piena
attuazione al Codice dell'amministrazione digitale, spiega la
dirigente dell'Agenzia per l'Italia Digitale (Agid), Maria Pia
Giovannini, che ha seguito tutto il dossier, Il Codice già sanciva
«l'obbligo per tutte le amministrazioni pubbliche di adottare» i
file. Si parte dal concetto per cui il documento amministrativo nasce
in formato elettronico e viene trattato o conservato sempre in
versione digitale. Certo, ammette Giovannini, «non è un principio
facile da far valere, anche se sono previste sanzioni per i dirigenti
che non si adeguino».
Adesso, aggiunge la responsabile
dell'Agid, «non ci sono più motivi per non farlo».L'ultimo
dpcm completa l'equipaggiamento per la "migrazione" al digitale
previsto dai Codice, seguendo i decreti sulla firma elettronica, che
dà valore legale, sui sistemi di conservazione di certificati o
altri atti su canale telematico. E per i "nuovi magazzini"
informatici sarebbero già «13 le società private accreditate», fa
sapere Giovannini.
Le ultime regole per la formazione, la
copia, la gestione e l'archiviazione dei file sono spalmate su più
articoli a cui si affiancano diversi allegati, tra cui anche un
glossario, una sorta di vocabolario versione 2.0, per il travet
digitalizzato, in cui si rimanda anche a manuali di gestione e
conservazione, probabilmente in arrivo nei prossimi mesi. Se la
realtà seguirà alla lettera le nuove regole, all'orizzonte si
prefigura un periodo intenso per i dipendenti pubblici, che dovranno
sintonizzarsi su un'amministrazione digitale. E dovrebbe cambiare
anche l'arredamento negli uffici: meno scaffali, più computer. La
dirigente dell'Agid riconosce che ora la parte normativa è
completa, i termini previsti sono perentori: »Le pubbliche
amministrazioni - si legge nel dpcm - adeguano i propri sistemi di
gestione informatica dei documenti entro e non oltre diciotto mesi
dall'entrata in vigore del presente decreto". La scadenza per lo
switch off dovrà quindi avvenire entro l'estate del 2016, ma la
vera rivoluzione avverrà quando anche i privati, per cui valgono le
stesse disposizioni senza l'obbligo, cederanno al digitale.