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Rassegna stampa del 14 gennaio 2015

GIORNALE DI SICILIA
DALL'ALBO Montaperto, Cammarata e Caltabellotta Provincia, spesi 5 mila euro per realizzare presepi viventi Circa cinquemila curo. E' quanto ha speso il Libero consorzio comunale di Agrigento, ex Provincia, poi le iniziative collegate ai presepi viventi organizzati poi le festività natalizie sul territorio provinciale. L'ente aveva stanziato questa somma per l'acquisto di spettacoli o prestazioni artistico -professionali ed in tutto sono pervenute 4 richieste da parte di associazioni organizzatrici dei presepi di: Montaperto, Cammarata e Caltabellotta, Per i presepi viventi di Cammarata e Caltabellotta le associazioni organizzatrici hanno richiesto l'assegnazione di spettacoli folclorici e zampognari, mentre per il presepe di Montaperto è stata richiesta l'assunzione dell'onere perle prestazioni di alcune figure artistiche, quali light designer, scenografo e costumista. Ecco come e stata impiegata la somma di 4.997 euro: le associazioni Sicilia Antica e Progetti d'immagine", entrambe di Agrigento, per il presepe di Caltabellotta e per quel- lodi Cammarata, hanno ottenuto 1.666 euro per ciascun presepe; mentre all'associazione culturale " Assimmo" che ha organizzato il presepe di Montaperto è stata data la possibilità di assumere il light designer Pierpaolo Vassallo, lo scenografo Christian Vassallo e la costumista Giulia D'Amico. A tutti è stata riconosciuta la somma di 555 euro al lordo delle ritenute. (PAPI)

EX PROVINCIA Fissate le regole per la gestione provvisoria Il commissario dell'ex Provincia Alessandra Di Liberto, detta le regole per il funzionamento amministrativa dell'ente. E' stata approvata infatti la delibera che affida al direttore generale, Giuseppe Vella, il compito di disporre gli atti relativi alla gestione provvisoria, in relazione al periodo transitorio, iniziato il primo gennaio fino all'avvenuta esecutività del bilancio e del piano esecutivo di gestione (Peg). I dirigenti della Provincia sono stati autorizzati ad adottare atti di gestione nel rispetto del Peg 2014, (PAPI).

Ex Provincia Corsi di formazione sulla contabilità «armonizzata» Si è svolto ieri nell'aula Silvia Pellegrino in Via Acrone ad Agrigento la seconda ed ultima giornata del corso di formazione sulla nuova "Contabilità Armonizzata», organizzato dal settore Formazione del Libero Consorzio Comunale di Agrigento e tenuto dal docente Francesco Delfino, laureato in Economia e Commercio, ed esperto di contabilità pubblica del MEF. Il corso - si legge in una nota - era riservato, oltre ai dipendenti del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, ai funzionari degli enti locali dei comuni della provincia. Presenti anche dipendenti delle province di Enna e Palermo. Lo scopo del corso - si legge in una nota - è stato quello di spiegare le nuove regole contabili previste dal Decreto Legislativo del io agosto 2014, n. 126, in vigore dal 2015 e la riclassificazione dei dati contabili e di bilancio degli enti, che dovranno adottare schemi di bilancio comuni, articolati secondo le regole della contabilità nazionale e le norme europee. La nuova contabilizzazione armonizzata per il primo anno, prevede che i vecchi schemi contabili siano mantenuti con funzione conoscitiva, affiancandosi ai nuovi, per non perdere il controllo dei conti. Dal 2016 è prevista l'introduzione di un bilancia consolidato che comprenderà anche i conti di società, aziende, enti e organismi controllati.

Liceo Leonardo
Intesa col Distretto turistico
Sottoscritto ieri mattina nell'aula magna "Salvino Flora" un protocollo d'intesa tra il distretto turistico "Valle dei templi" ed il Liceo scientifico "Leonardo". A sottoscrivere il "Protocollo" sono stati l'on. Calogero Firetto Presidente del Consorzio e la dottoressa Enza Ierna dirigente scolastico del Liceo. Presenti per il consorzio l'avv. Enzo Camilleri mentre per il liceo l'ing. Barone ed una nutrita rappresentanza di studenti che frequentano i corsi del "Leonardo". L'iniziativa, maturata in questi mesi, ha il fine di sviluppare insieme una nuova programmazione di attività e di sviluppo turistico. Principalmente si cercherà di dare significative risposte ai bisogni culturali e sociali del territorio, promuovere e favorire iniziative sculturali rivolte sia agli studenti, al personale della scuola ed al territorio, realizzare un progetto di orientamento lavorativo per sviluppare nel concreto l'alternanza scuola (VA.)

INIZIATIVA DI «VÌVERE LICATA». Maria Grazia Brandara: «Sono stata tra i promotori dell'ateneo agrigentino»
«Il polo universitario resti aperto» Il commissario firma la petizione
Maria Grazia Brandara, commissario straordinario del Comune, è la prima firmataria della petizione avviata dall'associazione "Vivere Licata" per opporsi alla chiusura del Polo universitario di Agrigento. Il commissario, secondo quanto annunciato ieri dal Comune, lunedì sera ha raggiunto lo stand che l'associazione aveva allestito in piazza Sant'Angelo e non appena la raccolta di firme è stata avviata ha apposto la sua.
"La mia — dice Maria Grazia Brandara — non è una formale adesione, ma sostanziale, dovuta al fatto che, come alcuni magari ricorderanno, la sottoscritta all'epoca è stata, assieme ad altri noti personaggi del mondo politico e culturale agrigentino, tra i promotori del Comitato istituito, con l'obiettivo di sollecitare la creazione di un polo universitario ad Agrigento, per andare incontro alle esigenze di tutti quegli studenti che, una volta raggiunto il diploma di maturità, per ragioni familiari ed anche economiche, avrebbero avuto difficoltà ad intraprendere la carriera universitaria. A quella determinazione, siamo giunti — aggiunge il commissario - dopo un'attenta analisi della situazione generale del territorio, della sua economia, frutto anche di intense giornate di studio. Per cui, chiudere ora l'Ateneo di Agrigento, sarebbe una grossa perdita per la nostra provincia, sia dal punto di vista culturale che economico, in quanto oltre a chiedere ulteriori sacrifici a quanti già sono in difficoltà per la crisi generale che attanaglia questo particolare momento storico, provocherebbe anche un trasferimento di risorse economico - finanziarie dalla nostra terra a favore di altri territori, siano essi isolani che nazionali. Da ciò la mia adesione incondizionata all'iniziativa avviata dall'associazione "Vivere Licata", alla quale va il plauso per l'attenzione rivolta alle problematiche della città". (AAU)

LA SICILIA

PUBLICATO IL DECRETO DEL PRESDENTE DEL CONSIGLIO SUL «DOCUMENTO INFORMATICO»
Pa, passaggio al digitale entro l'estate del 2016
Dai ministeri ai Comuni, dovranno scomparire gli atti amministrativi su carta. Previste sanzioni per i dirigenti che non si adegueranno alle nuove regole
ROMA. Scatta il conto alla rovescia per il superamento della carta nella Pubblica amministrazione. Ancora un anno e mezzo e poi non resteranno più alibi: dai ministeri ai Comuni, tutto dovrà viaggiare in digitale. A fissare i tempi massimi per il cosiddetto switch off è il decreto appena pubblicato in Gazzetta ufficiale. Un dpcm che detta le regole, uguali a livello nazionale, sul documento informatico.
Previsioni tecniche dietro cui si legge la fine, almeno stando alle leggi, della macchina statale come elefante burocratico, labirinto di archivi, palazzo messo su faldone dopo faldone, in realtà parole tipiche, tra cui registro o protocollo, non scompaiono anche se non corrisponderanno più a fogli e pesanti raccoglitori: sarà tutto in bit, Il decreto del presidente del Consiglio, firmato anche dal ministro della Pa Marianna Madia, era atteso e rappresenta «l'ultimo tassello» per dare piena attuazione al Codice dell'amministrazione digitale, spiega la dirigente dell'Agenzia per l'Italia Digitale (Agid), Maria Pia Giovannini, che ha seguito tutto il dossier, Il Codice già sanciva «l'obbligo per tutte le amministrazioni pubbliche di adottare» i file. Si parte dal concetto per cui il documento amministrativo nasce in formato elettronico e viene trattato o conservato sempre in versione digitale. Certo, ammette Giovannini, «non è un principio facile da far valere, anche se sono previste sanzioni per i dirigenti che non si adeguino».
Adesso, aggiunge la responsabile dell'Agid, «non ci sono più motivi per non farlo».L'ultimo dpcm completa l'equipaggiamento per la "migrazione" al digitale previsto dai Codice, seguendo i decreti sulla firma elettronica, che dà valore legale, sui sistemi di conservazione di certificati o altri atti su canale telematico. E per i "nuovi magazzini" informatici sarebbero già «13 le società private accreditate», fa sapere Giovannini.
Le ultime regole per la formazione, la copia, la gestione e l'archiviazione dei file sono spalmate su più articoli a cui si affiancano diversi allegati, tra cui anche un glossario, una sorta di vocabolario versione 2.0, per il travet digitalizzato, in cui si rimanda anche a manuali di gestione e conservazione, probabilmente in arrivo nei prossimi mesi. Se la realtà seguirà alla lettera le nuove regole, all'orizzonte si prefigura un periodo intenso per i dipendenti pubblici, che dovranno sintonizzarsi su un'amministrazione digitale. E dovrebbe cambiare anche l'arredamento negli uffici: meno scaffali, più computer. La dirigente dell'Agid riconosce che ora la parte normativa è completa, i termini previsti sono perentori: »Le pubbliche amministrazioni - si legge nel dpcm - adeguano i propri sistemi di gestione informatica dei documenti entro e non oltre diciotto mesi dall'entrata in vigore del presente decreto". La scadenza per lo switch off dovrà quindi avvenire entro l'estate del 2016, ma la vera rivoluzione avverrà quando anche i privati, per cui valgono le stesse disposizioni senza l'obbligo, cederanno al digitale.

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