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rassegna stampa del 23 gennaio 2015

GIORNALE DI SICILIA
UNIVERSITA' I segretari di Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato l'attuale presidente Vertice dei sindacati sulla vicenda Cupa: «Chiarezza sui conti» Raso, Saia e Broccio:«Solleciteremo la Regione affinché possa intervenire su commissario regionale Di Liberto» Per non chiudere i Consorzio universitaria agrigentino, occorrono soldi e visti i tempi di crisi, appare sempre più difficile che Libero Consorzio e Camera di commercio facciano un passo indietro rispetto ai tagli annunciati, Per tenere alta l'attenzione sulla questione, i segretari di Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato l'attuale presidente del Cupa Maria Immordino per capire quali possano esser de linee dì intervento, I sindacati chiedono io primo luogo che si faccia estrema chiarezza sulle passate gestioni, anche con riferimento alla situazione debitoria del Cupa stesso. «Riteniamo - spiegano Massimo Raso, Maurizio Saia ed Aldo Broccio - che al più presto, la Regione debba intervenire sul commissario del Libero Consorzio Di Liberto, affinché rimanga tra i soci fondatori nel Cupa, autorizzando la stessa ad utilizzare le risorse disponibili per il mantenimento triennale della quota dovuta. in assenza ditale sostegno, ci sembra vano ogni ragionamento compresa una opera di sensibilizzazione, che pure siamo disposti a fare affinché tutte le strutture istituzionali, associative e le realtà imprenditoriali significative possano mantenere o chiedere ex novo di essere ammesse a far parte del CUPA come soci ordinari o come soci benemeriti per garantire le risorse necessarie alla prosecuzione di questa vitale esperienza». La triade sindacale agrigentina ha inoltre annunciato che chiederà al governo nazionale di mantenere l'impegno assunto con l'approvazione dell'apposito ordine del giorno in sede di approvazione della Legge di Stabilità, di fare dell'università agrigentina, un polo di eccellenza ed un ponte culturale verso i paesi che si affacciano nel Mediterraneo. (AMM)

LIBERO CONSORZIO Oggi uffici chiusi per interventi igienico sanitari Prevista per oggi la disinfestazione degli uffici della sede centrale del Libero Consorzio Comunale di Piazzale Aldo Moro. Resteranno chiusi tutti gli uffici centrali, inclusa la sede dell'Urp. Aperte invece, le sedi di Via Acrone ex ENEL,Via Esseneto ex IPAI, Via F. Crispi, ex APEA Ufficio tecnico del Viale della Vittoria, Giardino Botanico e gli uffici di Via Demetra per i quali la disinfestazione è a già stata effettuata lo scorso cinque dicembre.

LA SICILIA

APPROVATO SCHEMA DI CONVENZIONE
L'EX Provincia farà le gare per i Comuni.
Il commissario straordinario Alessandra Di Liberto ha approvato lo schema di convenzione per il ricorso al Libero Consorzio Comunale di Agrigento per l'espletamento di gare d'appalto per conto dei Comuni della provincia. Con questo atto i Comuni non capoluogo di provincia procederanno all'acquisizione di lavori, beni e servizi avvalendosi dei competenti uffici della Provincia Regionale di Agrigento ora Libero Consorzio o nell'ambito delle unioni dei comuni già costituiti, ovvero costituendo un apposito accordo corsortile tra i comuni, Dal primo gennaio, quindi, obbligatorio per i comuni inferiori ai 10 mila abitanti di affidare forniture e servizi tramite il Libero Consorzio o altre centrali di committenza, Tale obbligo viene esteso agii appalti di lavori a partire dal 1 luglio di quest'anno. Per i comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti l'obbligo scatta, dal 2015 per le gare oltre >40 mila curo. Nello schema approvato dal commissario Di Liberto vengono regolari i rapporti tra i comuni e il Libero Consorzio per ogni singola gara.

SPERANZE PER L'UNIVERSITA'
Anche Confesercenti pronta ad entrare tra i soci del Cupa

g. s.) Assemblea del Consorzio universitario di Agrigento, anche Confesercenti studia la possibilità di entrare tra i soci.
La disponibilità sarebbe stata mostrata dal presidente del Camera di Commercio e presidente regionale dell'associazione degli esercenti Vittorio Messina durante l'incontro svoltosi nei giorni scorsi con Confindustria e con i sindacati confederati.
«Al momento - spiegano dall'associazione - si sta valutando insieme alle aziende più importanti tra gli associati se vi sono i margini per poter dare un contributo economico in sostegno dell'università agrigentina».
Quale sarà l'importo, ovviamente, è ancora presto per dirlo, ma è certo che Confesercenti come qualunque altra associazione non potrebbero farsi carico delle oltre 700miIa euro che in questo momento non può coprire l'ex Provincia regionale di Agrigento. Del resto sia l'associazione degli industriali che i segretari di Cgil, Cisl e Uil, con una nota stampa hanno precisato ieri che in assenza del sostegno del Libero consorzio sarebbe vano «ogni ragionamento, compresa una opera di sensibilizzazione - che pure siamo disposti a fare - affinché tutte le strutture istituzionali, associative e le realtà imprenditoriali significative possano mantenere o chiedere ex novo di essere ammesse a far parte del Cripa».
La pietra angolare, infatti, rimane comunque il ritorno tra i soci dell'ex Provincia - e con essa il ritorno in cassa dei 75Omila euro di quote -, e il timore attualmente è che i soci più piccoli possano disimpegnarsi non vedendo un futuro per il Consorzio.
Oltre ai soci fondatori, infatti, all'interno del Cupa hanno le proprie quote gli ordini professionali di avvocati, ingegneri e architetti e i comuni di Sciacca, Racalmuto, Aragona, Casteltermini, Bivona, Porto Empedocle, Ribera, Favara, Raffadali, Santo Stefano di Quisquina, tutti con quote che genericamente non superano le 5mila euro, Un elenco non lunghissimo, dato che negli anni anche grandi comuni come Licata, hanno scelto per motivi economici e politici di fare un passo indietro, e che garantisce una copertura economica abbastanza relativa,
Al momento i soci" sopravvissuti" in gran parte pare vogliano comunque confermare la loro presenza nel Consorzio, sebbene non sarebbero nelle condizioni economiche di aumentare la propria partecipazione, ma potrebbero appunto scegliere di attuare una politica come quella seguita dalla Camera di Commercio qualora le garanzie sulla copertura economica della Provincia avanzate dalla Regione dovessero venir meno. Proprio in tal senso è ormai chiaro che, in questa fase, non potrebbero che giungere atti formali che però non conterrebbero "soldi" ma solo impegni che si trasformerebbero in risorse concrete dopo l'approvazione del bilancio regionale ad aprile.

C'E' IL MARCHIO D'AREA
Il 3 febbraio, alle ore 10, Teatro Pirandello, ci sarà il lancio del Marchio d'Area" della provincia di Agrigento che riguarda I settore turistico. Il "Marchio d'Area" sarà utilizzato per realizzare nell'area territoriale della provincia di Agrigento una rete di servizi, sia pubblici che privati, che puntino ad un innalzamento della qualità complessiva dell'area turistica finalizzata a migliorarne la competitività. Questa iniziativa sarà di supporto a soggetti locali presenti nel territorio interessato nel valorizzare e promuovere aspetti che costituiscono le tipicità e i "tesori" dell'Agrigentino, Tali peculiarità storiche, naturali ed enogastronomiche della provincia, se promosse e commercializzate, esaltando le qualità territoriali, saranno in grado di meglio caratterizzare sul mercato i prodotto turistico e favorirne la vendita. La creazione del "Marchio d'Area" permetterà di valorizzare li aspetti positivi che il territorio offre a coloro che sono interessati a visitarlo. Ciò avverrà con il coinvolgimento attivo degli stakeholders del turismo, ovvero d tutti coloro che portano e traggono interessi da questo settore così importante per la Provincia. Ciò avrà una applicazione operativa con istituzione di un comitato di coordinamento del marchio.


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