GIORNALE DI SICILIA
UNIVERSITA' I segretari di Cgil,
Cisl e Uil hanno incontrato l'attuale presidente
Vertice dei sindacati sulla vicenda
Cupa: «Chiarezza sui conti»
Raso, Saia e Broccio:«Solleciteremo
la Regione affinché possa intervenire su commissario regionale Di
Liberto»
Per non chiudere i Consorzio
universitaria agrigentino, occorrono soldi e visti i tempi di crisi,
appare sempre più difficile che Libero Consorzio e Camera di
commercio facciano un passo indietro rispetto ai tagli annunciati,
Per tenere alta l'attenzione sulla questione, i segretari di Cgil,
Cisl e Uil hanno incontrato l'attuale presidente del Cupa Maria
Immordino per capire quali possano esser de linee dì intervento, I
sindacati chiedono io primo luogo che si faccia estrema chiarezza
sulle passate gestioni, anche con riferimento alla situazione
debitoria del Cupa stesso. «Riteniamo - spiegano Massimo Raso,
Maurizio Saia ed Aldo Broccio - che al più presto, la Regione debba
intervenire sul commissario del Libero Consorzio Di Liberto, affinché
rimanga tra i soci fondatori nel Cupa, autorizzando la stessa ad
utilizzare le risorse disponibili per il mantenimento triennale della
quota dovuta. in assenza ditale sostegno, ci sembra vano ogni
ragionamento compresa una opera di sensibilizzazione, che pure siamo
disposti a fare affinché tutte le strutture istituzionali,
associative e le realtà imprenditoriali significative possano
mantenere o chiedere ex novo di essere ammesse a far parte del CUPA
come soci ordinari o come soci benemeriti per garantire le risorse
necessarie alla prosecuzione di questa vitale esperienza». La triade
sindacale agrigentina ha inoltre annunciato che chiederà al governo
nazionale di mantenere l'impegno assunto con l'approvazione
dell'apposito ordine del giorno in sede di approvazione della Legge
di Stabilità, di fare dell'università agrigentina, un polo di
eccellenza ed un ponte culturale verso i paesi che si affacciano nel
Mediterraneo. (AMM)
LIBERO CONSORZIO Oggi uffici chiusi
per interventi igienico sanitari
Prevista per oggi la disinfestazione
degli uffici della sede centrale del Libero Consorzio Comunale di
Piazzale Aldo Moro. Resteranno chiusi tutti gli uffici centrali,
inclusa la sede dell'Urp. Aperte invece, le sedi di Via Acrone ex
ENEL,Via Esseneto ex IPAI, Via F. Crispi, ex APEA Ufficio tecnico del
Viale della Vittoria, Giardino Botanico e gli uffici di Via Demetra
per i quali la disinfestazione è a già stata effettuata lo scorso
cinque dicembre.
LA SICILIA
APPROVATO SCHEMA DI CONVENZIONE
L'EX Provincia farà le gare per i
Comuni.
Il commissario straordinario Alessandra
Di Liberto ha approvato lo schema di convenzione per il ricorso al
Libero Consorzio Comunale di Agrigento per l'espletamento di gare
d'appalto per conto dei Comuni della provincia. Con questo atto i
Comuni non capoluogo di provincia procederanno all'acquisizione di
lavori, beni e servizi avvalendosi dei competenti uffici della
Provincia Regionale di Agrigento ora Libero Consorzio o nell'ambito
delle unioni dei comuni già costituiti, ovvero costituendo un
apposito accordo corsortile tra i comuni, Dal primo gennaio, quindi,
obbligatorio per i comuni inferiori ai 10 mila abitanti di affidare
forniture e servizi tramite il Libero Consorzio o altre centrali di
committenza, Tale obbligo viene esteso agii appalti di lavori a
partire dal 1 luglio di quest'anno. Per i comuni con popolazione
superiore ai 10.000 abitanti l'obbligo scatta, dal 2015 per le gare
oltre >40 mila curo. Nello schema approvato dal commissario Di
Liberto vengono regolari i rapporti tra i comuni e il Libero
Consorzio per ogni singola gara.
SPERANZE PER L'UNIVERSITA'
Anche Confesercenti pronta ad
entrare tra i soci del Cupa
g. s.) Assemblea del Consorzio
universitario di Agrigento, anche Confesercenti studia la possibilità
di entrare tra i soci.
La disponibilità sarebbe stata
mostrata dal presidente del Camera di Commercio e presidente
regionale dell'associazione degli esercenti Vittorio Messina
durante l'incontro svoltosi nei giorni scorsi con Confindustria e
con i sindacati confederati.
«Al momento - spiegano
dall'associazione - si sta valutando insieme alle aziende più
importanti tra gli associati se vi sono i margini per poter dare un
contributo economico in sostegno dell'università agrigentina».
Quale sarà l'importo, ovviamente, è
ancora presto per dirlo, ma è certo che Confesercenti come qualunque
altra associazione non potrebbero farsi carico delle oltre 700miIa
euro che in questo momento non può coprire l'ex Provincia
regionale di Agrigento. Del resto sia l'associazione degli
industriali che i segretari di Cgil, Cisl e Uil, con una nota stampa
hanno precisato ieri che in assenza del sostegno del Libero consorzio
sarebbe vano «ogni ragionamento, compresa una opera di
sensibilizzazione - che pure siamo disposti a fare - affinché tutte
le strutture istituzionali, associative e le realtà imprenditoriali
significative possano mantenere o chiedere ex novo di essere ammesse
a far parte del Cripa».
La pietra angolare, infatti, rimane
comunque il ritorno tra i soci dell'ex Provincia - e con essa il
ritorno in cassa dei 75Omila euro di quote -, e il timore attualmente
è che i soci più piccoli possano disimpegnarsi non vedendo un
futuro per il Consorzio.
Oltre ai soci fondatori, infatti,
all'interno del Cupa hanno le proprie quote gli ordini
professionali di avvocati, ingegneri e architetti e i comuni di
Sciacca, Racalmuto, Aragona, Casteltermini, Bivona, Porto Empedocle,
Ribera, Favara, Raffadali, Santo Stefano di Quisquina, tutti con
quote che genericamente non superano le 5mila euro, Un elenco non
lunghissimo, dato che negli anni anche grandi comuni come Licata,
hanno scelto per motivi economici e politici di fare un passo
indietro, e che garantisce una copertura economica abbastanza
relativa,
Al momento i soci" sopravvissuti"
in gran parte pare vogliano comunque confermare la loro presenza nel
Consorzio, sebbene non sarebbero nelle condizioni economiche di
aumentare la propria partecipazione, ma potrebbero appunto scegliere
di attuare una politica come quella seguita dalla Camera di Commercio
qualora le garanzie sulla copertura economica della Provincia
avanzate dalla Regione dovessero venir meno. Proprio in tal senso è
ormai chiaro che, in questa fase, non potrebbero che giungere atti
formali che però non conterrebbero "soldi" ma solo impegni che
si trasformerebbero in risorse concrete dopo l'approvazione del
bilancio regionale ad aprile.
C'E' IL MARCHIO D'AREA
Il 3 febbraio, alle ore 10, Teatro
Pirandello, ci sarà il lancio del Marchio d'Area" della
provincia di Agrigento che riguarda I settore turistico. Il "Marchio
d'Area" sarà utilizzato per realizzare nell'area territoriale
della provincia di Agrigento una rete di servizi, sia pubblici che
privati, che puntino ad un innalzamento della qualità complessiva
dell'area turistica finalizzata a migliorarne la competitività.
Questa iniziativa sarà di supporto a soggetti locali presenti nel
territorio interessato nel valorizzare e promuovere aspetti che
costituiscono le tipicità e i "tesori" dell'Agrigentino, Tali
peculiarità storiche, naturali ed enogastronomiche della provincia,
se promosse e commercializzate, esaltando le qualità territoriali,
saranno in grado di meglio caratterizzare sul mercato i prodotto
turistico e favorirne la vendita. La creazione del "Marchio d'Area"
permetterà di valorizzare li aspetti positivi che il territorio
offre a coloro che sono interessati a visitarlo. Ciò avverrà con il
coinvolgimento attivo degli stakeholders del turismo, ovvero d tutti
coloro che portano e traggono interessi da questo settore così
importante per la Provincia. Ciò avrà una applicazione operativa
con istituzione di un comitato di coordinamento del marchio.