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rassegna stampa dal 24 al 26 gennaio 2015

24 gennaio - sabato

GIORNALE DI SICILIA


I NUMERI DEL PIANO. I sottosegretario al ministero, Massimo Cassano, a «Ditelo a Rgs»: «Le Regioni che non saranno in grado di andare avanti saranno commissariate"
In Sicilia tante richieste e poche pratiche evase
Il 72,6% di opportunità di impiego offerte al Nord. Ma il maggior numero di candidature per un posto arriva dall'isola.
«In Italia quasi 375 mila ragazzi hanno aderito a Garanzia Giovani". Ad affermarlo ieri mattina durante la trasmissione Ditelo a Rgs, il sottosegretario al ministero del Lavoro, Massimo Cassano. Inoltre, il senatore ha fornito altri dati, aggiornati al 15 gennaio, sul piano europeo che da opportunità lavorative (percorsi formativi, tirocini, contratti di apprendistato, incentivi per l'autoimpiego) ai ragazzi che hanno un'età compresa tra i 15 e i 29 anni e che non sono inseriti in percorsi formativi o di lavoro.
«In Italia siamo nel pieno della seconda fase del progetto Garanzia Giovani e le regioni si stanno impegnando per raccogliere consensi. I giovani registrati a livello nazionale rappresentano il 21,8 per cento del così chiamato, bacino potenziale dei ragazzi, costituito dai milione e 700 mila soggetti - spiega il sottosegretario Cassano-. Le opportunità di lavoro pubblicate dall'inizio del progetto ad oggi sono pari a 28 mila unità: il 72,6 per cento delle occasioni sono al Nord, il 13,3 per cento al centro, il 14 al Sud». Ma il record di adesioni da parte di giovani disoccupati è stato registrato in Campania e Sicilia. »La Lombardia è una delle regione che funziona meglio sul fronte Garanzia Giovani: sta raccogliendo molte adesioni - afferma Cassano -. Ma una delle regione con maggior numero di iscritti e la Campania: rappresenta il 14 per cento del totale con 52 mila unita. Poi c'è anche la Sicilia dove risiede il 13 per cento con 49 mila unità>. All'interno di Garanzia Giovani non esistono solo esempi», come la Lombardia. Le regioni, infatti, che non saranno in grado di portare avanti il piano europeo, saranno commissariate. Purtroppo ci sono anche delle regioni che non stanno funzionando bene come la Puglia, che non sta facendo grandi passi in avanti - afferma Massi- tuo Cassano -. Ma se in qualche regione ci sono delle difficoltà che si prolungano nel tempo, abbiamo previsto di commissariare l'iniziativa e riportarla al ministero». L'Isola, almeno per il momento, può tirare un sospiro di sollievo. Infatti, secondo, il giudizio del sottosegretario: «In Sicilia, Garanzia Giovani sta funzionando, rispetto ad altre regioni va meglio. Circa il 47 per cento dei ragazzi si sono registrati e una buona parte è già in carico: mi sembra un risultato positivo,>. Nonostante il consenso del sottosegretario, però, a Palermo ci sono dei ritardi da parte del centro per l'impiego, nelle convocazioni dei giovani per la presa in carico della documentazione. Su 8 mila richieste, infatti, ne sono state analizzate solo il 30 per cento.
<>1 ritardi nella presa incarico delle pratiche ci sono poiché abbiamo avuto un numero di adesioni notevolissimo, forse il più alto della regione. Però, di tutte le convocazioni che facciamo, si presentano meno del 50 per cento dei ragazzi chiamati - afferma il dirigente dell'assessorato regionale al Lavoro, Francesca Garofalo -. Facciamo le convocazioni rese possibili dal sistema informativo». Ammontano a circa 178 milioni di euro, i fondi europei messi a disposizione della Sicilia da Garanzia Giovani. Intanto è stato approvato ieri dall'assessorato regionale all'Istruzione e Formazione l'avviso per il reinserimento in percorsi di istruzione e formazione professionale nell'ambito di Garanzia Giovani 2014-2015. A comunicarlo, l'assessore regionale alla Formazione, Mariella Lo Bello, che sottolinea: «L'intervento è finalizzato ai contrasto della dispersione scolastica e formativa nel territorio regionale e che, contribuendo alla riduzione del fenomeno dei NEET (ovvero coloro che non studiano e non lavorano) di età compresa tra i 15 e i 19 anni, concorre al raggiungimento degli obiettivi di Garanzia Giovani. Le risorse utilizzate - Continua l'assessore Lo Bello - ammontano a 10 milioni di euro e saranno oggetto di rideterminazione da parte dell'amministrazione, a seguito di ulteriori economie che si renderanno disponibili a valere su Garanzia Giovani e altre fonti finanziarie». L'intervento coinvolgerà circa 3500 giovani tra i 15 e i 19 anni, che non possiedono alcun contratto di lavoro e non frequentano un regolare corso dì studi o formazione, I corsi da attuare avranno una durata di 1089 ore delle quali 528 nell'area delle competenze di base e 561 in quella delle competenze tecnico professionali. (AUF)

25 gennaio - domenica

LA SICILIA

VALLE DEI TEMPLI
Allievi del Toscanini domani in "concerto"
« Domani gli studenti dell'Istituto musicale provinciale Arturo Toscanini con sede a Ribera daranno vita ad un concerto di protesta in piena Valle dei Templi. Gli studenti, che arriveranno da diversi centri della provincia e anche da fuori provincia, si raduneranno intorno alle 9,30 nello spiazzale antistante il tempio di Giunone. Con loro oltre ai familiari e ai docenti, anche alcuni sindaci
Dell'agrigentino che hanno sposato la rivendicazione che gli studenti portano avanti da alcuni anni a questa parte per chiedere che l'istituto musicale che è distinto in diversi momenti anche nella ribalta nazionale con la partecipazione a diverse trasmissioni di Rai Uno, dopo quasi venticinque anni di attività venga chiuso, come temuto per il mancato arrivo dei finanziamenti finora acccordati. Gli studenti daranno un saggio musicale nell'ambito dell'iniziativa di protesta lanciata dal comitato formato nei giorni scorsi. (TC)


IERI MATTINA . benefici e sconti ai viaggiatori che prenoteranno attraverso un sito
Turismo, parte «Sicilia d'inverno»
È stato illustrato oggi, nella sala conferenze della Biblioteca Museo Luigi Pirandello, dal Distretto turistico Valle dei Templi, d progetto "Sicilia d'inverno" A presentare i vantaggi della proposta e stato l'amministratore del Distretto, Gaetano Pendolino, spiegando come - si legge in una nota - a costo zero sa possibile incrementare i flussi turistici nelle strutture ricettive nei periodi di bassa stagione, "Sicilia d 'Inverno" è
un progetto di destagionalizzazione turistica che si realizza attraverso un 'azione di cu-marketing tra vettori aerei, albergatori e territorio, in cui ciascun attore fornisce un contributo per raggiungere un fine condiviso, che consiste nell' aumentare il flusso turistico durante il periodo di bassa stagione. Il progetto prevede, per il viaggiatore che prenota sui portale www.siciliadinverno.it www.visitvalledeitempli.it e soggiorna almeno 2 notti n una delle strutture ricettive aderenti, il vantaggio di avere un contributo sulle spese di viaggio, a prescindere dal mezzo utilizzato, per un importo di almeno ll 20% del costo delle camere prenotate che l'hotel prescelto riconoscerà all'utente come sconto al saldo del conto; l'opportunità di avere una tariffa scontata sui voli andata e ritoino su Catania e Palermo con le compagnie aeree Volotea e Vueling.
26 gennaio - lunedì

GIORNALE DI SICILIA

MOBILITAZIONE. A promuovere l'iniziativa, oltre a Vivere il Polo, anche il comitato studentesco, la preside Maria Immordino e la «Rete Universitaria Nazionale»
CUPA, NO ALLA CHIUSURA STUDENTI IN ASSEMBLEA
Tempo di" assemblea all'università di Agrigento, con il lancio dell'hashtag#noallachiusura gli studenti del Polo Universitario dì Agrigento, in collaborazione col cupa, hanno indetto una "Assemblea generale" per il 2 febbraio alle 10,30. 'Lo scopo- spiega Liliana ingiaimo presidente dell'associazione Vivere il Polo - e quello di discutere sui problemi che in quest'ultimo periodo hanno fatto temere la chiusura della sede staccata dell'ateneo di Palermo, vedendo in questo modo violato il proprio diritto allo studio, sancito dalla nostra costituzione. In virtù di questo annoto problema, tutta la comunità studentesca, insieme al Polo Universitario abbiamo promosso l'assemblea generale che si terrà presto l'Auditorium "Rosario Livatino" invia Quartararo". A promuovere l'iniziativa, oltre a Vivere il Polo, anche il comitato studentesco, la preside Maria Immordino e Rete universitaria Nazionale. In questa occasione saranno consegnate le firme della petizione ordine e quelle raccolte nei gazebo a Licata, Sciacca, Canicattì, Favara ed in altri comuni agrigentini per salvare il polo universitario agrigentino. "Invitiamo i nostri colleghi - spiega la presidente dell'associazione "Vivere il Polo", Ingiamo - nel caso in cui non Io avessero ancora fatto, a firmare la petizione". Intanto sulla chiusura paventata del Polo, ieri è intervenuto il neo cardinale, Franco Montenegro, arcivescovo di Agrigento. "La chiusura del cupa mi preoccupa e deve essere denunciata - spiega Montenegro .Il cupa è una cattedrale della cultura. Una città senza luogo della fede, una città senza il luogo della cultura è una città decapitata. Agrigento come può pensare al suo futuro che ti continua a tagliamo la testa?"
E monsignor Montenegro si rivolge anche ai responsabili del futuro del Cupa: "chiedo a chi dovrebbe interessarsi, il pubblico o il privato, di lasciare che i tre mila ragazzi non perdano la possibilità di studiare vicino casa, perché se lasciamo andare via anche questa possibilità di futuro cosa ci resta? E quando gli viene chiesto che idea si è fatto di tutta la vicenda che vede protagonista il futuro del Cupa il neo cardinale risponde: "e come sei problemi non si volessero affrontare, Se continuiamo a parlare, a metterci da parte, poi diventa una responsabilità comune, in questo caso invece di mettere la mia parte perché questa realtà non si chiuda stiamo giocando al ribasso, se l'altro nonio fa non In faccio neppure io". Anche la politica si muove. Il presidente del consiglio comunale, nonché candidato sindaco, Peppe Di Rosa, lancia un appello ed una denuncia. "il Libero consorzio agrigentino, già Provincia, è fuori dal Cupa dal 14 dicembre scorso, ma continua a conferire incarichi al suo interno. Se il segretario generale va designato tra i segretari generali dei consorziati - ha detto il consigliere - com'è possibile che questo incarico sia andato al segretario generale dell' cx Provincia che non è più parte dei consorzio? Lancio un appello a tutta la deputazione, mettendo dentro anche l'amministrazione regionale al completo, perché venga fuori la verità". ('PAPI')

AGRIGENTO Concerto ai Templi contro i tagli per i conservatori
Nella Valle dei Templi di Agrigento va in scena a protesta. A metterla in campo oggi, a partire dalle 9,30, presso o spazio davanti all'entrata per il Tempio della Concordia, studenti, familiari e docenti dell'istituto superiore di studi musicali Arturo Toscanini, ente strumentale del libero consorzio comunale di Agrigento ex Provincia, L'istituto ha la sua sede a Ribera, dove opera da circa 25 anni. L'istituto agrigentino, con quelli di pari livello di Caltanissetta e Catania (ex conservatori), che si ritrovano con gli stessi problemi di carenza di fondi, rischia a chiusura per via dei tagli alla spesa pubblica che hanno costretto le ex Province a ridurre i finanziamento stabilito in convenzione in misura definita «del tutto insostenibile», a tal punto che i docenti sono da dicembre scorso senza stipendi. Gli studenti daranno vita ad un concerto di protesta nella speranza che la «vertenza» possa risolversi, Nei pomeriggio un incontro con il prefetto di Agrigento Nicola Diomede. (TC)

LA SICILIA

CRISI FINANZIARI In attesa che Crocetta rientri, l'assessore all'Economia fa il punto della situazione
Baccei: «Ci servono 3,6 miliardi» e la Regione non sa dove trovarli
PALFRMO Quale strategia intende adottare la giunta Crocetta per uscire dalla grave situazione finanziaria in cui versa la Regione, si potrà comprendere quando sarà convocato il tavolo di confronto nazionale, a palazzo Chigi, con il sottosegretario alla Presidenza, Delrio. Finora, a spizzichi e bocconi, sono trapelate indiscrezioni che non lasciano intravedere quale direzione si intenda seguire. Al tavolo di confronto tra i governi nazionale e regionale chiede con forza di partecipare anche il sindaco di Palermo, Orlando, nella qualità di presidente dell'Anci—Sicilia, I sindaci isolani, infatti, non si fidano della giunta Crocetta. Non a caso, il prossimo 9 febbraio, in segno di protesta esporranno a mezz'asta le bandiere dei municipi e spegneranno le luci. Sarà ammesso Orlando al tavolo nazionale.
Intanto, l'assessore all'Economia, Baccei, in vista del tavolo nazionale, ha chiesto al presidente della Regione, che tornerà alla politica attiva nelle prossime ore dopo avere subito un intervento chirurgico al naso, di convocare, in separata sede, i deputati della maggioranza, quelli dell'opposizione e le forze sociali per illustrare le misure economiche che intende adottare, ma anche quali riforme strutturali mettere sul piatto della contrattazione romana.
Per potere redigere il bilancio definitivo per il 2015, il fabbisogno calcolato dalla Ragioneria generale è di 3,6 miliardi di euro. Una cifra che la Regione, con le sole proprie risorse, non è in grado di mettere insieme. Anche perché il governo nazionale trattiene direttamente il contributo per il risanamento della finanza nazionale chiesto alla Sicilia: per il 2015 è di circa 1,5 miliardi di euro.
inoltre, il clima politico non è così idilliaco come poteva lasciare supporre la formazione del Crocetta-ter. Non a caso, il segretario regionale del Pd, Raciti, nei giorni scorsi ha messo in guardia dal rischio di «ricadere nella palude>. Sintomo evidente del malessere, la conferenza stampa di Cracolici nel corso della quale lo stesso ha annunciato di avere saputo di essere stato denunciato dal direttore generale dell'Asp di Palermo, Antonio Candela, al quale aveva sollecitato l'indizione della gara di appalto per gli infusori d'insulina per i malati di diabete, Insomma, il fuoco cova sotto la cenere, Preoccupazione si coglie qua e là nell'ambito della maggioranza, ma al momento i malumori vengono sopiti.
«E Il momento di varare riforme e provvedimenti - ha sottolineato il presidente della direzione regionale del Pd, Lupo - per il risanamento, la riqualificazione delle spesa e l'attrazione degli investimenti per la crescita. Abbiamo straordinarie opportunità da valorizzare, come l'Expo di Milano e la nuova programmazione dei fondi europei. E urgente riunire la maggioranza per condividere le scelte - in particolare, per la prossima finanziaria - e aprire il confronto con le parti sociali».
Per ottenere consistenti risparmi si punta alla riduzione del 2°% della platea di dipendenti, di ruolo e precari, a libro paga della Regione. Ma un taglio lineare non avrebbe senso. Infatti, sarebbe opportuno individuare le centinaia di dipendenti degli uffici periferici che spesso hanno carichi di lavoro piuttosto evanescenti, Noa tutti, comunque.
C'è poi il buco che producono le società partecipare strategiche e non strategiche. Sul mercato dovrebbero essere messe anche le Terme di Acireale e Sciacca. Per il presidente della commissione regionale Antimafia, Musumeci, però, «sulla gravissima crisi delle Terme di Acireale e Sciacca vanno individuate responsabilità amministrative e coperture politiche dei passato, ma occorre anche neutralizzare possibili tentativi di speculazione messi in atto per favorire interessi privati». Secondo Musumeci, «almeno negli ultimi quindici anni la gestione delle strutture termali non appare finalizzata a obiettivi di efficienza e di efficacia, ed è stata contrassegnata da irregolarità contabili, sprechi e atti clientelari. Una gestione irresponsabile, resa possibile dall'assenza pressoché costante di controllo da parte delle Regione, preoccupata più di effettuare nomine improntate a criteri di fiducia, invece che di competenza».
I buchi neri che costellano la storia dell'Autonomia siciliana sono parecchi. Quello delle Terme di Acireale e Sciacca è, certamente, uno dei più vistosi. Avrebbero dovuto e potuto essere il traino del turismo siciliano, anche invernale: invece, sono state trasformate in carrozzoni clientelari. E incomprensibile come stazioni invernali del Centro o del Nord-Europa siano attivi dodici mesi l'anno, mentre Acireale e Sciacca rimangono chiuse nei medi più «freddi». Gli impianti termali gestiti con criteri manageriali producono ovunque ricchezza in Sicilia solo debiti.

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