24 gennaio - sabato
GIORNALE DI SICILIA
I NUMERI DEL PIANO. I
sottosegretario al ministero, Massimo Cassano, a «Ditelo a Rgs»:
«Le Regioni che non saranno in grado di andare avanti saranno
commissariate"
In Sicilia tante richieste e poche
pratiche evase
Il 72,6% di opportunità di impiego
offerte al Nord. Ma il maggior numero di candidature per un posto
arriva dall'isola.
«In Italia quasi 375 mila ragazzi
hanno aderito a Garanzia Giovani". Ad affermarlo ieri mattina
durante la trasmissione Ditelo a Rgs, il sottosegretario al ministero
del Lavoro, Massimo Cassano. Inoltre, il senatore ha fornito altri
dati, aggiornati al 15 gennaio, sul piano europeo che da opportunità
lavorative (percorsi formativi, tirocini, contratti di apprendistato,
incentivi per l'autoimpiego) ai ragazzi che hanno un'età
compresa tra i 15 e i 29 anni e che non sono inseriti in percorsi
formativi o di lavoro.
«In Italia siamo nel pieno della
seconda fase del progetto Garanzia Giovani e le regioni si stanno
impegnando per raccogliere consensi. I giovani registrati a livello
nazionale rappresentano il 21,8 per cento del così chiamato, bacino
potenziale dei ragazzi, costituito dai milione e 700 mila soggetti -
spiega il sottosegretario Cassano-. Le opportunità di lavoro
pubblicate dall'inizio del progetto ad oggi sono pari a 28 mila
unità: il 72,6 per cento delle occasioni sono al Nord, il 13,3 per
cento al centro, il 14 al Sud». Ma il record di adesioni da parte di
giovani disoccupati è stato registrato in Campania e Sicilia. »La
Lombardia è una delle regione che funziona meglio sul fronte
Garanzia Giovani: sta raccogliendo molte adesioni - afferma Cassano
-. Ma una delle regione con maggior numero di iscritti e la Campania:
rappresenta il 14 per cento del totale con 52 mila unita. Poi c'è
anche la Sicilia dove risiede il 13 per cento con 49 mila unità>.
All'interno di Garanzia Giovani non esistono solo esempi», come la
Lombardia. Le regioni, infatti, che non saranno in grado di portare
avanti il piano europeo, saranno commissariate. Purtroppo ci sono
anche delle regioni che non stanno funzionando bene come la Puglia,
che non sta facendo grandi passi in avanti - afferma Massi- tuo
Cassano -. Ma se in qualche regione ci sono delle difficoltà che si
prolungano nel tempo, abbiamo previsto di commissariare l'iniziativa
e riportarla al ministero». L'Isola, almeno per il momento, può
tirare un sospiro di sollievo. Infatti, secondo, il giudizio del
sottosegretario: «In Sicilia, Garanzia Giovani sta funzionando,
rispetto ad altre regioni va meglio. Circa il 47 per cento dei
ragazzi si sono registrati e una buona parte è già in carico: mi
sembra un risultato positivo,>. Nonostante il consenso del
sottosegretario, però, a Palermo ci sono dei ritardi da parte del
centro per l'impiego, nelle convocazioni dei giovani per la presa
in carico della documentazione. Su 8 mila richieste, infatti, ne sono
state analizzate solo il 30 per cento.
<>1 ritardi nella presa incarico
delle pratiche ci sono poiché abbiamo avuto un numero di adesioni
notevolissimo, forse il più alto della regione. Però, di tutte le
convocazioni che facciamo, si presentano meno del 50 per cento dei
ragazzi chiamati - afferma il dirigente dell'assessorato regionale
al Lavoro, Francesca Garofalo -. Facciamo le convocazioni rese
possibili dal sistema informativo». Ammontano a circa 178 milioni di
euro, i fondi europei messi a disposizione della Sicilia da Garanzia
Giovani. Intanto è stato approvato ieri dall'assessorato regionale
all'Istruzione e Formazione l'avviso per il reinserimento in
percorsi di istruzione e formazione professionale nell'ambito di
Garanzia Giovani 2014-2015. A comunicarlo, l'assessore regionale
alla Formazione, Mariella Lo Bello, che sottolinea: «L'intervento
è finalizzato ai contrasto della dispersione scolastica e formativa
nel territorio regionale e che, contribuendo alla riduzione del
fenomeno dei NEET (ovvero coloro che non studiano e non lavorano) di
età compresa tra i 15 e i 19 anni, concorre al raggiungimento degli
obiettivi di Garanzia Giovani. Le risorse utilizzate - Continua
l'assessore Lo Bello - ammontano a 10 milioni di euro e saranno
oggetto di rideterminazione da parte dell'amministrazione, a
seguito di ulteriori economie che si renderanno disponibili a valere
su Garanzia Giovani e altre fonti finanziarie». L'intervento
coinvolgerà circa 3500 giovani tra i 15 e i 19 anni, che non
possiedono alcun contratto di lavoro e non frequentano un regolare
corso dì studi o formazione, I corsi da attuare avranno una durata
di 1089 ore delle quali 528 nell'area delle competenze di base e
561 in quella delle competenze tecnico professionali. (AUF)
25 gennaio - domenica
LA SICILIA
VALLE DEI TEMPLI
Allievi del Toscanini domani in
"concerto"
« Domani gli studenti dell'Istituto
musicale provinciale Arturo Toscanini con sede a Ribera daranno vita
ad un concerto di protesta in piena Valle dei Templi. Gli studenti,
che arriveranno da diversi centri della provincia e anche da fuori
provincia, si raduneranno intorno alle 9,30 nello spiazzale
antistante il tempio di Giunone. Con loro oltre ai familiari e ai
docenti, anche alcuni sindaci
Dell'agrigentino che hanno sposato la
rivendicazione che gli studenti portano avanti da alcuni anni a
questa parte per chiedere che l'istituto musicale che è distinto
in diversi momenti anche nella ribalta nazionale con la
partecipazione a diverse trasmissioni di Rai Uno, dopo quasi
venticinque anni di attività venga chiuso, come temuto per il
mancato arrivo dei finanziamenti finora acccordati. Gli studenti
daranno un saggio musicale nell'ambito dell'iniziativa di
protesta lanciata dal comitato formato nei giorni scorsi. (TC)
IERI MATTINA . benefici e sconti ai
viaggiatori che prenoteranno attraverso un sito
Turismo, parte «Sicilia d'inverno»
È stato illustrato oggi, nella sala
conferenze della Biblioteca Museo Luigi Pirandello, dal Distretto
turistico Valle dei Templi, d progetto "Sicilia d'inverno" A
presentare i vantaggi della proposta e stato l'amministratore del
Distretto, Gaetano Pendolino, spiegando come - si legge in una nota -
a costo zero sa possibile incrementare i flussi turistici nelle
strutture ricettive nei periodi di bassa stagione, "Sicilia d
'Inverno" è
un progetto di destagionalizzazione
turistica che si realizza attraverso un 'azione di cu-marketing tra
vettori aerei, albergatori e territorio, in cui ciascun attore
fornisce un contributo per raggiungere un fine condiviso, che
consiste nell' aumentare il flusso turistico durante il periodo di
bassa stagione. Il progetto prevede, per il viaggiatore che prenota
sui portale www.siciliadinverno.it www.visitvalledeitempli.it e
soggiorna almeno 2 notti n una delle strutture ricettive aderenti, il
vantaggio di avere un contributo sulle spese di viaggio, a
prescindere dal mezzo utilizzato, per un importo di almeno ll 20% del
costo delle camere prenotate che l'hotel prescelto riconoscerà
all'utente come sconto al saldo del conto; l'opportunità di
avere una tariffa scontata sui voli andata e ritoino su Catania e
Palermo con le compagnie aeree Volotea e Vueling.
26 gennaio - lunedì
GIORNALE DI SICILIA
MOBILITAZIONE. A promuovere
l'iniziativa, oltre a Vivere il Polo, anche il comitato
studentesco, la preside Maria Immordino e la «Rete Universitaria
Nazionale»
CUPA, NO ALLA CHIUSURA STUDENTI IN
ASSEMBLEA
Tempo di" assemblea all'università
di Agrigento, con il lancio dell'hashtag#noallachiusura gli
studenti del Polo Universitario dì Agrigento, in collaborazione col
cupa, hanno indetto una "Assemblea generale" per il 2 febbraio
alle 10,30. 'Lo scopo- spiega Liliana ingiaimo presidente
dell'associazione Vivere il Polo - e quello di discutere sui
problemi che in quest'ultimo periodo hanno fatto temere la chiusura
della sede staccata dell'ateneo di Palermo, vedendo in questo modo
violato il proprio diritto allo studio, sancito dalla nostra
costituzione. In virtù di questo annoto problema, tutta la comunità
studentesca, insieme al Polo Universitario abbiamo promosso
l'assemblea generale che si terrà presto l'Auditorium "Rosario
Livatino" invia Quartararo". A promuovere l'iniziativa, oltre a
Vivere il Polo, anche il comitato studentesco, la preside Maria
Immordino e Rete universitaria Nazionale. In questa occasione saranno
consegnate le firme della petizione ordine e quelle raccolte nei
gazebo a Licata, Sciacca, Canicattì, Favara ed in altri comuni
agrigentini per salvare il polo universitario agrigentino. "Invitiamo
i nostri colleghi - spiega la presidente dell'associazione "Vivere
il Polo", Ingiamo - nel caso in cui non Io avessero ancora fatto, a
firmare la petizione". Intanto sulla chiusura paventata del Polo,
ieri è intervenuto il neo cardinale, Franco Montenegro, arcivescovo
di Agrigento. "La chiusura del cupa mi preoccupa e deve essere
denunciata - spiega Montenegro .Il cupa è una cattedrale della
cultura. Una città senza luogo della fede, una città senza il luogo
della cultura è una città decapitata. Agrigento come può pensare
al suo futuro che ti continua a tagliamo la testa?"
E monsignor Montenegro si rivolge anche
ai responsabili del futuro del Cupa: "chiedo a chi dovrebbe
interessarsi, il pubblico o il privato, di lasciare che i tre mila
ragazzi non perdano la possibilità di studiare vicino casa, perché
se lasciamo andare via anche questa possibilità di futuro cosa ci
resta? E quando gli viene chiesto che idea si è fatto di tutta la
vicenda che vede protagonista il futuro del Cupa il neo cardinale
risponde: "e come sei problemi non si volessero affrontare, Se
continuiamo a parlare, a metterci da parte, poi diventa una
responsabilità comune, in questo caso invece di mettere la mia parte
perché questa realtà non si chiuda stiamo giocando al ribasso, se
l'altro nonio fa non In faccio neppure io". Anche la politica si
muove. Il presidente del consiglio comunale, nonché candidato
sindaco, Peppe Di Rosa, lancia un appello ed una denuncia. "il
Libero consorzio agrigentino, già Provincia, è fuori dal Cupa dal
14 dicembre scorso, ma continua a conferire incarichi al suo interno.
Se il segretario generale va designato tra i segretari generali dei
consorziati - ha detto il consigliere - com'è possibile che questo
incarico sia andato al segretario generale dell' cx Provincia che
non è più parte dei consorzio? Lancio un appello a tutta la
deputazione, mettendo dentro anche l'amministrazione regionale al
completo, perché venga fuori la verità". ('PAPI')
AGRIGENTO Concerto ai Templi contro
i tagli per i conservatori
Nella Valle dei Templi di Agrigento va
in scena a protesta. A metterla in campo oggi, a partire dalle 9,30,
presso o spazio davanti all'entrata per il Tempio della Concordia,
studenti, familiari e docenti dell'istituto superiore di studi
musicali Arturo Toscanini, ente strumentale del libero consorzio
comunale di Agrigento ex Provincia, L'istituto ha la sua sede a
Ribera, dove opera da circa 25 anni. L'istituto agrigentino, con
quelli di pari livello di Caltanissetta e Catania (ex conservatori),
che si ritrovano con gli stessi problemi di carenza di fondi, rischia
a chiusura per via dei tagli alla spesa pubblica che hanno costretto
le ex Province a ridurre i finanziamento stabilito in convenzione in
misura definita «del tutto insostenibile», a tal punto che i
docenti sono da dicembre scorso senza stipendi. Gli studenti daranno
vita ad un concerto di protesta nella speranza che la «vertenza»
possa risolversi, Nei pomeriggio un incontro con il prefetto di
Agrigento Nicola Diomede. (TC)
LA SICILIA
CRISI FINANZIARI In attesa che
Crocetta rientri, l'assessore all'Economia fa il punto della
situazione
Baccei: «Ci servono 3,6 miliardi»
e la Regione non sa dove trovarli
PALFRMO Quale strategia intende
adottare la giunta Crocetta per uscire dalla grave situazione
finanziaria in cui versa la Regione, si potrà comprendere quando
sarà convocato il tavolo di confronto nazionale, a palazzo Chigi,
con il sottosegretario alla Presidenza, Delrio. Finora, a spizzichi e
bocconi, sono trapelate indiscrezioni che non lasciano intravedere
quale direzione si intenda seguire. Al tavolo di confronto tra i
governi nazionale e regionale chiede con forza di partecipare anche
il sindaco di Palermo, Orlando, nella qualità di presidente
dell'AnciSicilia, I sindaci isolani, infatti, non si fidano
della giunta Crocetta. Non a caso, il prossimo 9 febbraio, in segno
di protesta esporranno a mezz'asta le bandiere dei municipi e
spegneranno le luci. Sarà ammesso Orlando al tavolo nazionale.
Intanto, l'assessore all'Economia,
Baccei, in vista del tavolo nazionale, ha chiesto al presidente della
Regione, che tornerà alla politica attiva nelle prossime ore dopo
avere subito un intervento chirurgico al naso, di convocare, in
separata sede, i deputati della maggioranza, quelli dell'opposizione
e le forze sociali per illustrare le misure economiche che intende
adottare, ma anche quali riforme strutturali mettere sul piatto
della contrattazione romana.
Per potere redigere il bilancio
definitivo per il 2015, il fabbisogno calcolato dalla Ragioneria
generale è di 3,6 miliardi di euro. Una cifra che la Regione, con le
sole proprie risorse, non è in grado di mettere insieme. Anche
perché il governo nazionale trattiene direttamente il contributo per
il risanamento della finanza nazionale chiesto alla Sicilia: per il
2015 è di circa 1,5 miliardi di euro.
inoltre, il clima politico non è così
idilliaco come poteva lasciare supporre la formazione del
Crocetta-ter. Non a caso, il segretario regionale del Pd, Raciti, nei
giorni scorsi ha messo in guardia dal rischio di «ricadere nella
palude>. Sintomo evidente del malessere, la conferenza stampa di
Cracolici nel corso della quale lo stesso ha annunciato di avere
saputo di essere stato denunciato dal direttore generale dell'Asp
di Palermo, Antonio Candela, al quale aveva sollecitato l'indizione
della gara di appalto per gli infusori d'insulina per i malati di
diabete, Insomma, il fuoco cova sotto la cenere, Preoccupazione si
coglie qua e là nell'ambito della maggioranza, ma al momento i
malumori vengono sopiti.
«E Il momento di varare riforme e
provvedimenti - ha sottolineato il presidente della direzione
regionale del Pd, Lupo - per il risanamento, la riqualificazione
delle spesa e l'attrazione degli investimenti per la crescita.
Abbiamo straordinarie opportunità da valorizzare, come l'Expo di
Milano e la nuova programmazione dei fondi europei. E urgente riunire
la maggioranza per condividere le scelte - in particolare, per la
prossima finanziaria - e aprire il confronto con le parti sociali».
Per ottenere consistenti risparmi si
punta alla riduzione del 2°% della platea di dipendenti, di ruolo e
precari, a libro paga della Regione. Ma un taglio lineare non avrebbe
senso. Infatti, sarebbe opportuno individuare le centinaia di
dipendenti degli uffici periferici che spesso hanno carichi di lavoro
piuttosto evanescenti, Noa tutti, comunque.
C'è poi il buco che producono le
società partecipare strategiche e non strategiche. Sul mercato
dovrebbero essere messe anche le Terme di Acireale e Sciacca. Per il
presidente della commissione regionale Antimafia, Musumeci, però,
«sulla gravissima crisi delle Terme di Acireale e Sciacca vanno
individuate responsabilità amministrative e coperture politiche dei
passato, ma occorre anche neutralizzare possibili tentativi di
speculazione messi in atto per favorire interessi privati». Secondo
Musumeci, «almeno negli ultimi quindici anni la gestione delle
strutture termali non appare finalizzata a obiettivi di efficienza e
di efficacia, ed è stata contrassegnata da irregolarità contabili,
sprechi e atti clientelari. Una gestione irresponsabile, resa
possibile dall'assenza pressoché costante di controllo da parte
delle Regione, preoccupata più di effettuare nomine improntate a
criteri di fiducia, invece che di competenza».
I buchi neri che costellano la storia
dell'Autonomia siciliana sono parecchi. Quello delle Terme di
Acireale e Sciacca è, certamente, uno dei più vistosi. Avrebbero
dovuto e potuto essere il traino del turismo siciliano, anche
invernale: invece, sono state trasformate in carrozzoni clientelari.
E incomprensibile come stazioni invernali del Centro o del
Nord-Europa siano attivi dodici mesi l'anno, mentre Acireale e
Sciacca rimangono chiuse nei medi più «freddi». Gli impianti
termali gestiti con criteri manageriali producono ovunque ricchezza
in Sicilia solo debiti.