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rassegna stampa del 3 febbraio 2015

GIORNALE DI SICILIA
NUOVA EMERGENZA La proroga potrebbe essere firmata già oggi dal commissario straordinario ma i netturbini non potranno tornare al lavoro prima di domattina Rifiuti, l'ordinanza in ritardo ferma la raccolta. Il servizio e stato sospeso perche il Comune non ha ancora provveduto in tempo a dare l'incarico alle imprese dell'Ati. Si sapeva da quattro mesi. Dal momento in cui il commissario Luciana Giammanco, il 30 settembre del 2014 firmò l'atto di proroga alle imprese, si sapeva che la scadenza era fissata al 31 gennaio. E nulla lasciava presagire che in questo arco di tempo, il Consiglio comunale avrebbe messo mano al bando e al regolamento sulla gestione del comparto rifiuti. Eppure, si è arrivati a sabato scorso. Il 31 gennaio è arrivato come da calendario Gregoriano e, sorpresa, il servizio di raccolta rifiuti si è bloccato perchè il Comune, ha dimenticato la scadenza. Ora, se a scordare la scadenza di una Tasi, di una lati o di una qualsiasi tassa, è il cittadino, gli uffici comunali non hanno dubbi: «si paga con la mora». Se a lasciare per tre giorni una città nella spazzatura è il Comune, non paga nessuno. Così, la troupe di «Ballarò» che oggi arriverà fu Città, avrà un bel da fare a trasmettere le immagini di cassonetti davanti al municipio stracolmi di rifiuti e quando chiederanno come mai, gli si dovrà dire la verità. Al Comune, ieri mattina, hanno anticipato che «con ogni probabilità, la Giammanco sarà in Comune martedì, cioè oggi, e dovrebbe firmare la proroga alle imprese dell'Ati in modo che si possa riprendere il servizio al più presto». Ma al più presto non significa necessariamente oggi stesso. «Dopo la firma dell'ordinanza - spiega l'amministratore delegato dell'Iseda Giancarlo Alongi - la ripresa del servizio non è nè automatica, nè immediata. I tecnici del Comune ed commissario sanno perfettamente che abbiamo l'obbligo di fare le nostre comunicazioni a tutti gli organi competenti per «riaprire il Cantiere» e mettere i nostri dipendenti in regola con Inail, Inps e tutti gli altri adempimenti di legge compreso quello dell'autorizzazione con la di- scarica». Un'emergenza che sarebbe tranquillamente potuta evitare quella di questi giorni anche perchè la proroga del servizio, è l'unica strada percorribile fino a questo momento, per garantire il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti in città. Il Comune infatti, non ha messo in essere neanche la gara provvisoria per il servizio ne predisposto atti alternativi. L'ultima volta che il Consiglio analizzò la questione, fu a metà dicembre quando si votò un atto di indirizzo sulla gestione in house. Atto di indirizzo che oltre alle contestazioni di Confindustria e sindacati fece sorgere molte perplessità, non ultima se il Comune sia davvero pronto a gestire in proprio un servizio essenziale come quello dei rifiuti. Va infatti ricordato che l'orientamento dei tecnici comunali, a cominciare dal dirigente dei servizi finanziari Giovanni Mantione e dallo studio Ingegneria ambientale che ha svolto un'analisi su questa vicenda proprio su incarico del Comune, era indirizzato su tutt'altro percorso.

SCIACCA GESTIONE. Ad Agrigento in Prefettura, ieri, sono arrivati oltre ai sindaci dei Comuni dell'Ato anche commissari Sogeir, Achille Furioso e Vincenzo Marinello. Accordo Ato Rifiuti, il Comune non firma. Cognata: «Non siamo in grado di stabilire i tempi per il pagamento. Dobbiamo effettuare verifica con l'ufficio Ragioneria» Il Comune di Sciacca non ha firmati, ieri mattina, in Prefettura, ad Agrigento, il protocollo d'intesa, sottoscritto dai sindaci dei Comuni dell'Ato, che stabilisce anche i tempi per il pagamento delle somme spettanti alla Sogeir e dunque per superare l'attuale situazione di crisi con il rischio di due giorni di sciopero del personale e della chiusura della discarica di Salinella Saraceno. 'Noi nel mese di gennaio 2015 abbiamo versato alla Sogeir 550 mila euro - dice l'assessore comunale ai Servizi a rete, Gaetano Cognata - e, dunque, per la somma che ancora dobbiamo alla società, circa 600 mila euro, non siamo in grado di stabilire subito i tempi per il pagamento. Dobbiamo effettuare una verifica con l'ufficio Ragioneria". In Prefettura, ieri, sono arrivati oltre ai sindaci dei Comuni dell'Ato anche i commissari Sogeir, Achille Furioso e Vincenzo Marinello, i sindacalisti Enzo Iacono della Cgil, Umberto Nero della Cisl e Nino Stella della Uil. Il protocollo d'intesa che impegna i sindaci a pagare, stabilendo anche i tempi per effettuare i versamenti, allontanerebbe la possibilità della chiusura della discarica già da domani, mentre le possibilità di uno sciopero del personale impegnato nel servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti restano concrete. "Noi non abbiamo accettato la proposta di Ottenere entro un mese il saldo degli stipendi di dicembre 2014 e gennaio 2015, che i lavoratori non hanno ancora riscosso - dice Enzo Iacono, della Funzione pubblica Cgil - perché chiediamo che queste spettanze vengano pagate subito. L'orientamento - aggiunge il sindacalista - resta quello di indire due giorni di sciopero per il 16 e il 17 febbraio. Ci riuniremo, nei prossimi giorni, con gli altri sindacati e decidere mo. In ogni caso, un gesto di apertura che non potrebbe che ottenere una valutazione positiva sarebbe quello di pagare, intanto, lo stipendio di dicembre 2014 che è maturato ormai da oltre un mese". I sindacati hanno ribadito in Prefettura la necessità che si proceda subito al superamento della gestione commissariale. "Noi siamo per la gestione diretta del servizio da parte dei Comuni- dice Enzo Iacono - ma qualunque soluzione verrà presa bisogna farlo subito perché non è possibile andare avanti con questo stillicidio: Comuni che pagano e altri che Io fanno in ritardo ed i lavoratori sempre a subire le conseguenze". Se i sindacati dovessero indire lo sciopero per il 16 e il 17 febbraio l'immondizia rimarrebbe nei cassonetti, a Sciacca, proprio nella parte centrale del carnevale, notevole danno d'immagine per la città. "Noi - dice l'assessore Cognata - abbiamo sempre fatto il nostro dovere e ricordo che nel 2014 sono stati versati alla Sogeir 5 milioni e mezzo di euro dal Comune di Sciacca. Non possiamo essere considerati inadempienti". (GP)

ACQUA. «Lottiamo insieme perché torni pubblica» Servizio idrico, nuovo appello di Cgil e Federconsumatori «La gestione integrata delle risorse idriche deve essere pubblica e sottratta alle logiche del mercato e del profitto. Lo scrivono Massimo Raso e Ilenia Capodici di Cgil e Federconsumatori che lanciano un appello a comitati, associazioni, personalità che hanno in comune questo obiettivo programmatico, per un incontro propositivo in tal senso, «in questa provincia - aggiungono siamo stati a sostegno dei sindaci che, con determinazione e coraggio, non hanno inteso cedere le proprie reti a Girgenti Acque e, più recentemente ai fianco dei rimanenti sindaci che hanno sperimentato cosa ha significato concretamente la gestione di Girgenti Acque. Sui comportamenti di quest'ultima abbiamo, attraverso la Federconsumatori, promosso diversi interventi a tutela degli utenti e sostenuto l'azione dei comitati civici che sono sorti io ogni parte della provincia e che poi hanno dato vita all'Inter.Co.Pa. In questa fase registriamo una grande confusione da parte dei tanti attori" che pure hanno o dovrebbero avere un comune denominatore: battersi per il ritorno alla gestione pubblica e arrivare alla rescissione del rapporto con GirgentiAcque: troppe iniziative sconnesse tra loro finiscono con l'avere un Solo effetto quello dell'inconcludenza». 

LA SICILIA
UNIVERSITA' Tutte le speranze del Cupa affidate a una promessa. L'assessore Baccei garantirà il contributo alla Diliberto. La speranza di un futuro per il Cupa di Agrigento potrebbe, al momento, essere collegato ad una "lettera". Chiusa la questione collegata ai fondi Pac e rasserenata la questione dei conti regionali, infatti, l'assessore al Bilancio Baccei potrebbe inviare al commissario del Libero consorzio di Agrigento Alessandra Diliberto una nota nella quale, sostanzialmente, garantirà l'impegno economico da parte della Regione nei confronti dell'ex Provincia. Questo, da accordi precedentemente fatti, potrebbe bastare a ritenere, come diceva l'atto di recesso dal Consorzio, "mutato il quadro economico" in prospettiva, consentendo a Diliberto di rientrare nel Cupa. Ad oggi è questa, nei fatti, l'unica buona notizia emersa ieri mattina durante l'assemblea sul futuro del Polo promossa dalle associazioni Studentesche "Run", "Vivere Polo" e "Vivere Ateneo", e fortemente sostenuta dalla stessa presidente del Consorzio Maria Immordino. Tanti i presenti, soprattutto studenti (anche se non c'erano di certo i 3mila iscritti), cui si è aggiunta una robusta delegazione delle istituzioni, rappresentata dal prefetto Nicola Diomede e da diversi deputati regionali e nazionali. Tutti hanno confermato il proprio impegno - più o meno simbolico - per la salvezza del Cupa, ma l'unico ospite con il "portafoglio" era l'assessore regionale all'Istruzione e alla Formazione Mariella Lo Bello, che è stata, ancora una volta, assolutamente rassicurante. "L'impegno per il Cupa — spiega — è sociale, politico ed economico. Stiamo facendo in modo che questo impegno si tramuti realmente in un contributo economico, e lo faremo in occasione della ripartizione dei fondi per le province. In particolare'- prosegue - stiamo provvedendo a disporre un incremento di risorse vincolate per il Cupa: in tal senso provvederemo ad avere un incontro con Baccei perché dia questa indicazione anche in fase di redazione del bilancio regionale in primavera". Una rassicurazione che però fa poca presa sull'ex Provincia, che non ha mai contestato una riduzione dei fondi regionali, quanto piuttosto un taglio di almeno 4 milioni di euro rispetto alle risorse statali. In atto, insomma, ci sarebbero, tra le altre cose, difficoltà a garantire la prosecuzione dei contratti dei precari. "Intanto — dice Lo Bello - quelle ottocentomila euro, anche se non nella totalità, saranno ripristinate e destinate a quella che è un'esigenza delle tante famiglie e dei tanti studenti. Dei precari ce ne occuperemo con le risorse destinate al personale degli enti locali", "Speriamo di aver fatto capire a tutti — spiega una delle promotrici dell'iniziativa, la licatese Liliana Ingiaimo - che non era né un processo nè una passerella. Durante l'incontro ci sono state delle prese di posizione e sono state date delle garanzie, adesso attendiamo una risposta concreta in settimana". "Mi sono assunta grandi responsabilità — ha detto invece il presidente del Cupa Maria Immordino —e sono stata accusata di essere troppo ottimista, ma senza ottimismo avremmo dovuto mettere in liquidazione il Consorzio togliendo il futuro agli studenti. Spero che vinceremo questa battaglia".
GIOACCHINO SCHICCHI

REGIONE. Crisi finanziaria forse domani il vertice Crocetta-Delrio PALERMO Potrebbe essere convocato per domani, a Palazzo Chigi, il tavolo nazionale per affrontare l'emergenza finanziaria della Regione. Il vertice avrebbe dovuto svolgersi venerdì scorso, ma il presidente Crocetta e il sottosegretario alla Presidenza, Del- rio, decisero di rinviare l'incontro a dopo l'elezione del nuovo presidente della Repubblica. Sergio Mattarella, come è noto, s'insedierà al Quirinale proprio oggi, dopo avere giurato sulla Costituzione ed inviato, dagli scranni della Camera, il suo primo messaggio agli italiani. Da domani in poi, dunque, ogni momento potrà essere quello buono. «L'incontro con Delrio - ha sottolineato Crocetta - è imminente. Con il sottosegretario Delrio abbiamo convenuto che il tavolo di confronto dovrà essere operativo. Con l'assessore all'Economia, Baccei, illustreremo le nostre linee di politica economica che saranno improntate al rigore, ma anche allo sviluppo ed alla crescita, Al tavolo - ha aggiunto - parteciperanno anche rappresentanti del ministero delle Attività produttive, di quello dell'Ambiente, dei ministeri delle Finanze e delle infrastrutture. Dobbiamo affrontare le emergenze siciliane a 360 gradi: dalla ripresa produttiva dello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese alla riconversione della raffineria Eni di Gela, all'AnsaldoBreda di Carini nonché tutte le altre crisi aziendali il cui elenco, purtroppo, è piuttosto lungo. Il governo regionale è pronto ad attuare le riforme strutturali chieste dal governo Renzi in cambio di una maggiore disponibilità finanziaria, ma intende anche fare valere le proprie richieste, specialmente sul versante dell'occupazione. La Regione, però, dovrà impegnarsi a ridurre almeno del 20% i dipendenti, di molo e precari, ai quali in modo diretto o indiretto paga mensilmente uno stipendio. Tra le riforme che dovrebbero essere messe in campo anche quella delle pensioni, adeguando gli assegni di quiescenza dei dipendenti regionali a quelli degli statali, I sindacati, ovviamente, non sono d'accordo. La scure dovrebbe abbattersi anche sui circa 1.800 dirigenti regionali che saranno almeno dimezzati. In ogni caso, non dovrebbero più ricevere l'indennità di carica coloro che non sono alla guida di un servizio. Eppoi, il premio di produttività dovrebbe essere riconosciuto solo ai dipendenti che hanno effettivamente lavorato. I fronti aperti sono diversi: dalla liquidazione delle società partecipate coni bilanci in rosso e inefficienti, alla valorizzazione del patrimonio regionale. Sulle partecipate, come è noto, c'è differenza di vedute tra Baccei e Crocetta. Il primo vorrebbe mettere in liquidazione «Riscossioni Sicilia" per affidare il compito di riscuotere i tributi ad Equitalia. Un progetto che al presidente della Regione non è proprio andato giù. «Queste sono decisioni politiche - ha detto Crocetta - che non possono essere prese da un assessore tecnico». Ma non sarebbe solo questo il motivo che creerebbe dissapori tra l'assessore all'Economia e il presidente della Regione. Per Crocetta, l'impostazione troppo rigorosa del ddl di stabilità, rischia di affossare definitivamente la Sicilia.

L'AUSPICIO DI RASO E CAPODICI DELLA CGIL «Unire tutte le forze per ritornare alla gestione pubblica dell'acqua» «La gestione integrata delle risorse idriche dev'essere in mani pubbliche' e sottratta alle logiche del mercato e del profitto». Lo sostengono il segretario generale della Cgil Massimo Raso e Ilenia Capodici che a suo tempo furono tra i promotori del referendum che si svolse nel 2011. «In questa provincia siamo stati a sostegno dei Sindaci che, con determinazione e coraggio, non hanno inteso cedere le proprie reti al gestore privato e, più recentemente al fianco dei rimanenti Sindaci che hanno sperimentato cosa ha significato concretamente la gestione di "Girgenti Acque". Sui comportamenti di quest'ultima abbiamo, attraverso la Federconsumatori, promosso diversi interventi a tutela degli utenti e sostenuto l'azione dei "comitati civici" che sono sorti in ogni parte della provincia e che poi hanno dato vita all' InterCoPa, «In questa fase - aggiungono Raso e Capodici - registriamo una grande confusione da parte dei tanti "attori" che pure hanno (o dovrebbero avere) un "comun denominatore: battersi per il ritorno alla gestione pubblica e arrivare alla rescissione del rapporto con "Girgenti Acque": troppe iniziati ve sconnesse tra loro finiscono con l'avere un solo effetto quello dell'inconcludenza! A nostro parere, questo non è più il tempo di ulteriori ed inutili raccolte di firme sull'argomento, E', invece, il tempo di unire queste forze e farle ragionare su un terreno concreto di superamento dell'attuale gestione e per concentrare le stesse su obiettivi comuni (anche attraverso una mobilitazione) tutto il nostro sforzo».

IL CASO. Proroga quadrimestrale scaduta, città sommersa di spazzatura. Il Comune: «Stiamo 1avorando.» Hanno «dimenticato» i rifiuti Rifiuti, lo scorso 31 gennaio è scaduta la proroga quadrimestrale per garantire il servizio di raccolta, e il Comune ha "dimenticato" di predisporne una nuova, Ieri mattina, infatti, i cittadini si sono svegliati con i cassonetti stracolmi e al Municipio hanno iniziato a predisporre un testo che solo oggi — forse sarà firmato dal commissario Luciana Giammanco, assente in quanto impegnata alla Regione. La risposta data alla stampa è, pei certi versi, disarmante, dato che ci si è limitati ad un perentorio "stiamo lavorando". Eppure di tempo a disposizione ve ne era parecchio per scongiurare questa nuova "mini" emergenza: l'ultima ordinanza (3a? 4a?) risale infatti al 23 settembre e indicava ovviamente come data di "scadenza" il 31 gennaio. A rallentare tutto, però, non è stata evidentemente una dimenticanza, ma piuttosto un'assenza di indirizzi specifici. Agli uffici, a settembre, venne inviato un atto d'indirizzo che impegnava alla realizzazione di un bando di gara, provvisorio, per la gestione dei servizio di almeno uno o due anni almeno per uscire, in attesa della forma di gestione definitiva, del sistema delle "proroghe a mitraglia". Quèl lavoro, pare, venne realizzato, ma divenne praticamente inutile quando, il 10 dicembre scorso, il Consiglio comunale votò un atto con il quale sceglieva la forma di gestione in "house". A questo voto avrebbe dovuto far seguito un atto dell'Amministrazione, la quale non si è attivata per chiedere quantomeno agli uffici di realizzare un "cronoprogramma" rispetto agli adempimenti da compiere ad esempio per la creazione della società partecipata che costituirà la "spina dorsale" del servizio in house. Questo avrebbe consentito gi di individuare la durata della proroga da firmare oggi e limitarla quanto più possibile al tempo strettamente necessario, Così, ancora una volta, si agisce in emergenza. Da quanto è emerso la raccolta potrebbe non riprendere prima di domattina, qualora l'atto venisse pubblicato oggi e non ci fossero impedimenti di sorta da un punto di vista gestionale rispetto alle ditte e all'impianto di conferimento, Intanto il Comune di Agrigento nella giornata di ieri ha versato oltre un milione e 108mila euro per il pagamento delle fatture emesse dall'Ato Gesa Ag2 rispetto al servizio di igiene urbana per il periodo da gennaio a settembre 2014, cui si aggiungono 231.183 euro necessarie a coprire le spese generali.
GIOACCHINO SCHICCHI

Sicilia24h
IL 3 FEBBRAIO LANCIO DEL MARCHIO D'AREA DELLA PROVINCIA DI AGRIGENTO. PRESENTE MARIELLA LO BELLO VICE PRESIDENTE DELLA REGIONE. Al via il lancio del "Marchio d'Area" della provincia di Agrigento una iniziativa per rilanciare e potenziare il settore turistico. La manifestazione si terrà domani alle ore 10:00, nella prestigiosa cornice del Teatro Pirandello ad Agrigento. Saranno presenti Alessandra Di Liberto, Commissario Straordinario del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, Luciana Giammanco, Commissario Straordinario del Comune di Agrigento, Vittorio Messina Presidente Camera di Commercio di Agrigento e Nino Caleca Assessore Regionale All'Agricoltura. La presentazione del progetto avverrà con l'introduzione di Achille Contino, Dirigente Settore Turismo della Provincia, seguirà la relazione di Rosalia D'Ali', Responsabile del soggetto attuatore. Previsti gli interventi di Dario Cartabellotta, Responsabile Cluster Biomediterraneo Expo 2015, di Lillo Firetto, Presidente del Distretto Turistico Valle Dei Templi, di . Giovanni Panepinto, Presidente Distretto Turistico Monti Sicani e dei rappresentanti del Comitato di Coordinamento del "Marchio D'Area". A presentare i lavori il giornalista Davide Sardo, mentre concluderà i lavori Mariella Lo Bello, Vice Presidente della Regione Siciliana. Il "Marchio d'Area" sarà utilizzato per realizzare nel territorio della provincia di Agrigento una rete di servizi, sia pubblici che privati, che puntino ad innalzare la qualità complessiva dell'area turistica finalizzata e a migliorarne la competitività. Questa iniziativa sarà di supporto a quei soggetti presenti nel territorio per valorizzare e promuovere aspetti che costituiscono le tipicità e i "tesori" dell'agrigentino. Tali specificità storiche, naturali ed enogastronomiche della provincia, promosse e commercializzate in maniera adeguata, esaltando le qualità territoriali, saranno in grado di caratterizzare al meglio il prodotto turistico e favorirne la vendita. La creazione del "Marchio d'Area" permetterà di valorizzare gli aspetti positivi che il territorio offre a coloro che sono interessati a visitarlo. Ciò avverrà mediante il coinvolgimento attivo di tutti coloro che portano e traggono interessi da questo settore così importante per la provincia di Agrigento. Ciò avrà una applicazione operativa con l'istituzione di un comitato di coordinamento del marchio.

Agrigentooggi
AGRIGENTO, SI LANCIA IL MARCHIO D'AREA Il 3 febbraio lancio del marchio d'area della provincia di Agrigento. Presente Mariella Lo Bello Vice Presidente della Regione. "La creazione del "Marchio d'Area" permetterà di valorizzare gli aspetti positivi del territorio" Il comunicato stampa:
​Al via il lancio del "Marchio d'Area" della provincia di Agrigento una iniziativa per rilanciare e potenziare il settore turistico. La manifestazione si terrà domani alle ore 10:00, nella prestigiosa cornice del Teatro Pirandello ad Agrigento. Saranno presenti Alessandra Di Liberto, Commissario Straordinario del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, Luciana Giammanco, Commissario Straordinario del Comune di Agrigento, Vittorio Messina Presidente Camera di Commercio di Agrigento e Nino Caleca Assessore Regionale All'Agricoltura. La presentazione del progetto avverrà con l'introduzione di Achille Contino, Dirigente Settore Turismo della Provincia, seguirà la relazione di Rosalia D'Ali', Responsabile del soggetto attuatore. Previsti gli interventi di Dario Cartabellotta, Responsabile Cluster Biomediterraneo Expo 2015, dell'On. Lillo Firetto, Presidente del Distretto Turistico Valle Dei Templi, dell'On. Giovanni Panepinto, Presidente Distretto Turistico Monti Sicani e dei rappresentanti del Comitato di Coordinamento del "Marchio D'Area". A presentare i lavori il giornalista Davide Sardo, mentre concluderà i lavori Mariella Lo Bello, Vice Presidente della Regione Siciliana. Il "Marchio d'Area" sarà utilizzato per realizzare nel territorio della provincia di Agrigento una rete di servizi, sia pubblici che privati, che puntino ad innalzare la qualità complessiva dell'area turistica finalizzata e a migliorarne la competitività. Questa iniziativa sarà di supporto a quei soggetti presenti nel territorio per valorizzare e promuovere aspetti che costituiscono le tipicità e i "tesori" dell'agrigentino. Tali specificità storiche, naturali ed enogastronomiche della provincia, promosse e commercializzate in maniera adeguata, esaltando le qualità territoriali, saranno in grado di caratterizzare al meglio il prodotto turistico e favorirne la vendita. La creazione del "Marchio d'Area" permetterà di valorizzare gli aspetti positivi che il territorio offre a coloro che sono interessati a visitarlo. Ciò avverrà mediante il coinvolgimento attivo di tutti coloro che portano e traggono interessi da questo settore così importante per la provincia di Agrigento. Ciò avrà una applicazione operativa con l'istituzione di un comitato di coordinamento del marchio.

Agrigentonotizie
CUPA, ASSEMBLEA DEGLI STUDENTI: LELLO ANALFINO "LE CANTA" AI POLITICI Probabilmente, e lo diciamo senza rischio di smentita, uno dei momenti più "interessanti" del dibattito è stato lo "scontro" tra Lello Analfino e Roberto Di Mauro, perchè in realtà non è venuto fuori nulla di concreto, o di risolutivo, dall'assemblea. Università a rischio chiusura, lo scontro in assemblea tra Lello Analfino e Di Mauro Un incontro-scontro ha avuto luogo questa mattina in occasione dell'assemblea generale indetta dalle associazioni studentesche "Vivere Ateneo", "Vivere Polo di Agrigento" e "R.u.n.", in collaborazione col Cupa. Nell'auditorium del Polo universitario di Agrigento che ha ospitato l'evento volto a ottenere un serio confronto con le istituzioni e i rappresentanti eletti nei vari contesti della politica, da quella locale a quella nazionale, è stato mal avvertito l'intervento di qualcuno di questi ultimi, caldamente contestato e tacciato di "velleità propagandistiche". Toni accesi, quindi, nonostante la premessa di Liliana Ingiaimo, presidente dell'associazione "Vivere Polo Agrigento" e moderatrice dell'evento, che aveva messo in guardia i relatori: "Quella di oggi non deve essere una passerella politica, ma occasione per ribadire a voce alta che la nostra Università non può e non deve chiudere, per non dover rinunciare ad un sacrosanto diritto come lo studio". A scaldare gli animi Lello Analfino, frontman dei "Tinturìa" spesso coinvolto in battaglie a scopo sociale, che non le ha mandate a dire alla componente politica presente in sala: "Mii tutti qua siete! - ha detto ironizzando sulla loro massiva presenza -. Vorrei ribadire che l'Università non deve avere colori politici perché è di tutti. La base su cui si fonda la legalità è la cultura". Non si faccia quello che hanno fatto i nostri genitori e le generazioni passate, ovvero accollarsi tutto e fare finta che non è successo nulla. I politici quando torneranno a casa si faranno un'analisi di coscienza e chiederanno ai capi dei rispettivi partiti cosa è necessario fare per salvare questa Università. Deve finire questa storia che ogni sei mesi dobbiamo temere per la chiusura del Cupa, deve finire questa politica del tenere sotto scacco" (facendo riferimento allo 'stato di bisogno' che comprensibilmente e prevedibilmente crea di volta in volta un proficuo 'bacino di voti', ndr). Intervento che ha fatto montare su tutte le furie il deputato Roberto Di Mauro secondo il quale nè lui nè i suoi colleghi meritano di essere messi alla gogna, di non dover salire "sul banco degli imputati perché, finora si è lavorato per salvare il Cupa". "L'università è lo specchio della città. Non mi interessa quello che avete fatto, quello che avete fatto è poco, non le conosco le leggi, le conoscete voi, siete alla Regione da un sacco di anni: mi interessa quello che farete e quello che vedo, cioè che Agrigento è messa male e che servono azioni concrete, non chiacchiere", ha tuonato Analfino di rimando a Di Mauro. Probabilmente, e lo diciamo senza rischio di smentita, uno dei momenti più "interessanti" del dibattito è stato lo "scontro" tra Lello Analfino e Roberto Di Mauro, perchè in realtà non è venuto fuori nulla di concreto, o di risolutivo, dall'assemblea. Si è registrato poi un "appello all'unità" da parte di Michele Cimino, un "può darsi" in riferimento all'intervento della Regione (che però, a 'secco di fondi', si immagina possa solamente prolungare l'agonia' del Polo salvo ritrovarsi a breve nella stessa condizione), e un invito "a pazientare" rivolto alla platea dall'assessore regionale alla Formazione professionale, Mariella Lo Bello: "La nota che annuncerà la volontà della Regione di occuparsi del problema del Cupa dovrebbe arrivare tra pochi giorni. Vi chiediamo di pazientare". (Ancora? E per cosa? Per sapere che la Regione manifesta la volontà di occuparsene?) Presenti all'evento, come dicevamo, numerosi deputati agrigentini tra cui Vincenzo Fontana, Tonino Moscatt, Maria Iacono, Margherita La Rocca ed il vice presidente del Consiglio comunale di Agrigento, Giuseppe Di Rosa. Così come la presidente del Polo, Maria Immordino, e diverse associazioni agrigentine tra cui "Agrigento Casa Nostra" e "Agrigento Punto e a Capo", rappresentate da Guido Bissanti e Mario Aversa.




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