GIORNALE DI SICILIA
NUOVA EMERGENZA La proroga potrebbe
essere firmata già oggi dal commissario straordinario ma i
netturbini non potranno tornare al lavoro prima di domattina
Rifiuti, l'ordinanza in ritardo
ferma la raccolta. Il servizio e stato sospeso perche
il Comune non ha ancora provveduto in tempo a dare l'incarico alle
imprese dell'Ati.
Si sapeva da quattro mesi. Dal momento
in cui il commissario Luciana Giammanco, il 30 settembre del 2014
firmò l'atto di proroga alle imprese, si sapeva che la scadenza
era fissata al 31 gennaio. E nulla lasciava presagire che in questo
arco di tempo, il Consiglio comunale avrebbe messo mano al bando e al
regolamento sulla gestione del comparto rifiuti. Eppure, si è
arrivati a sabato scorso. Il 31 gennaio è arrivato come da
calendario Gregoriano e, sorpresa, il servizio di raccolta rifiuti si
è bloccato perchè il Comune, ha dimenticato la scadenza. Ora, se a
scordare la scadenza di una Tasi, di una lati o di una qualsiasi
tassa, è il cittadino, gli uffici comunali non hanno dubbi: «si
paga con la mora». Se a lasciare per tre giorni una città nella
spazzatura è il Comune, non paga nessuno. Così, la troupe di
«Ballarò» che oggi arriverà fu Città, avrà un bel da fare a
trasmettere le immagini di cassonetti davanti al municipio stracolmi
di rifiuti e quando chiederanno come mai, gli si dovrà dire la
verità. Al Comune, ieri mattina, hanno anticipato che «con ogni
probabilità, la Giammanco sarà in Comune martedì, cioè oggi, e
dovrebbe firmare la proroga alle imprese dell'Ati in modo che si
possa riprendere il servizio al più presto». Ma al più presto non
significa necessariamente oggi stesso. «Dopo la firma dell'ordinanza -
spiega l'amministratore delegato dell'Iseda Giancarlo Alongi -
la ripresa del servizio non è nè automatica, nè immediata. I
tecnici del Comune ed commissario sanno perfettamente che abbiamo
l'obbligo di fare le nostre comunicazioni a tutti gli organi
competenti per «riaprire il Cantiere» e mettere i nostri dipendenti
in regola con Inail, Inps e tutti gli altri adempimenti di legge
compreso quello dell'autorizzazione con la di- scarica».
Un'emergenza che sarebbe tranquillamente potuta evitare quella di
questi giorni anche perchè la proroga del servizio, è l'unica
strada percorribile fino a questo momento, per garantire il servizio
di raccolta e smaltimento rifiuti in città. Il Comune infatti, non ha messo in
essere neanche la gara provvisoria per il servizio ne predisposto
atti alternativi. L'ultima volta che il Consiglio analizzò la
questione, fu a metà dicembre quando si votò un atto di indirizzo
sulla gestione in house. Atto di indirizzo che oltre alle
contestazioni di Confindustria e sindacati fece sorgere molte
perplessità, non ultima se il Comune sia davvero pronto a gestire in
proprio un servizio essenziale come quello dei rifiuti. Va infatti ricordato che l'orientamento
dei tecnici comunali, a cominciare dal dirigente dei servizi
finanziari Giovanni Mantione e dallo studio Ingegneria ambientale che
ha svolto un'analisi su questa vicenda proprio su incarico del
Comune, era indirizzato su tutt'altro percorso.
SCIACCA
GESTIONE. Ad Agrigento in
Prefettura, ieri, sono arrivati oltre ai sindaci dei Comuni dell'Ato
anche commissari Sogeir, Achille Furioso e Vincenzo Marinello.
Accordo Ato Rifiuti, il Comune non
firma. Cognata: «Non siamo in grado di
stabilire i tempi per il pagamento. Dobbiamo effettuare verifica con
l'ufficio Ragioneria»
Il Comune di Sciacca non ha firmati,
ieri mattina, in Prefettura, ad Agrigento, il protocollo d'intesa,
sottoscritto dai sindaci dei Comuni dell'Ato, che stabilisce anche
i tempi per il pagamento delle somme spettanti alla Sogeir e dunque
per superare l'attuale situazione di crisi con il rischio di due
giorni di sciopero del personale e della chiusura della discarica di
Salinella Saraceno. 'Noi nel mese di gennaio 2015 abbiamo versato
alla Sogeir 550 mila euro - dice l'assessore comunale ai Servizi a
rete, Gaetano Cognata - e, dunque, per la somma che ancora dobbiamo
alla società, circa 600 mila euro, non siamo in grado di stabilire
subito i tempi per il pagamento. Dobbiamo effettuare una verifica con
l'ufficio Ragioneria". In Prefettura, ieri, sono arrivati oltre
ai sindaci dei Comuni dell'Ato anche i commissari Sogeir, Achille
Furioso e Vincenzo Marinello, i sindacalisti Enzo Iacono della Cgil,
Umberto Nero della Cisl e Nino Stella della Uil. Il protocollo
d'intesa che impegna i sindaci a pagare, stabilendo anche i tempi
per effettuare i versamenti, allontanerebbe la possibilità della
chiusura della discarica già da domani, mentre le possibilità di
uno sciopero del personale impegnato nel servizio di raccolta e
smaltimento dei rifiuti restano concrete. "Noi non abbiamo
accettato la proposta di Ottenere entro un mese il saldo degli
stipendi di dicembre 2014 e gennaio 2015, che i lavoratori non hanno
ancora riscosso - dice Enzo Iacono, della Funzione pubblica Cgil -
perché chiediamo che queste spettanze vengano pagate subito.
L'orientamento - aggiunge il sindacalista - resta quello di indire
due giorni di sciopero per il 16 e il 17 febbraio. Ci riuniremo, nei
prossimi giorni, con gli altri sindacati e decidere mo. In ogni caso,
un gesto di apertura che non potrebbe che ottenere una valutazione
positiva sarebbe quello di pagare, intanto, lo stipendio di dicembre
2014 che è maturato ormai da oltre un mese". I sindacati hanno
ribadito in Prefettura la necessità che si proceda subito al
superamento della gestione commissariale. "Noi siamo per la
gestione diretta del servizio da parte dei Comuni- dice Enzo Iacono -
ma qualunque soluzione verrà presa bisogna farlo subito perché non
è possibile andare avanti con questo stillicidio: Comuni che pagano
e altri che Io fanno in ritardo ed i lavoratori sempre a subire le
conseguenze". Se i sindacati dovessero indire lo sciopero per il 16
e il 17 febbraio l'immondizia rimarrebbe nei cassonetti, a Sciacca,
proprio nella parte centrale del carnevale, notevole danno d'immagine
per la città. "Noi - dice l'assessore Cognata - abbiamo sempre
fatto il nostro dovere e ricordo che nel 2014 sono stati versati alla
Sogeir 5 milioni e mezzo di euro dal Comune di Sciacca. Non possiamo
essere considerati inadempienti". (GP)
ACQUA. «Lottiamo insieme perché
torni pubblica»
Servizio idrico, nuovo appello di
Cgil e Federconsumatori
«La gestione integrata delle risorse
idriche deve essere pubblica e sottratta alle logiche del mercato e
del profitto. Lo scrivono Massimo Raso e Ilenia Capodici di Cgil e
Federconsumatori che lanciano un appello a comitati, associazioni,
personalità che hanno in comune questo obiettivo programmatico, per
un incontro propositivo in tal senso, «in questa provincia -
aggiungono siamo stati a sostegno dei sindaci che, con determinazione
e coraggio, non hanno inteso cedere le proprie reti a Girgenti Acque
e, più recentemente ai fianco dei rimanenti sindaci che hanno
sperimentato cosa ha significato concretamente la gestione di
Girgenti Acque. Sui comportamenti di quest'ultima abbiamo,
attraverso la Federconsumatori, promosso diversi interventi a tutela
degli utenti e sostenuto l'azione dei comitati civici che sono
sorti io ogni parte della provincia e che poi hanno dato vita
all'Inter.Co.Pa. In questa fase registriamo una grande confusione
da parte dei tanti attori" che pure hanno o dovrebbero avere un
comune denominatore: battersi per il ritorno alla gestione pubblica e
arrivare alla rescissione del rapporto con GirgentiAcque: troppe
iniziative sconnesse tra loro finiscono con l'avere un Solo effetto
quello dell'inconcludenza».
LA SICILIA
UNIVERSITA'
Tutte le speranze del Cupa affidate
a una promessa. L'assessore Baccei garantirà il
contributo alla Diliberto.
La speranza di un futuro per il Cupa di
Agrigento potrebbe, al momento, essere collegato ad una "lettera".
Chiusa la questione collegata ai fondi
Pac e rasserenata la questione dei conti regionali, infatti,
l'assessore al Bilancio Baccei potrebbe inviare al commissario del
Libero consorzio di Agrigento Alessandra Diliberto una nota nella
quale, sostanzialmente, garantirà l'impegno economico da parte
della Regione nei confronti dell'ex Provincia. Questo, da accordi
precedentemente fatti, potrebbe bastare a ritenere, come diceva
l'atto di recesso dal Consorzio, "mutato il quadro economico"
in prospettiva, consentendo a Diliberto di rientrare nel Cupa. Ad oggi è questa, nei fatti, l'unica
buona notizia emersa ieri mattina durante l'assemblea sul futuro
del Polo promossa dalle associazioni Studentesche "Run", "Vivere
Polo" e "Vivere Ateneo", e fortemente sostenuta dalla stessa
presidente del Consorzio Maria Immordino. Tanti i presenti,
soprattutto studenti (anche se non c'erano di certo i 3mila
iscritti), cui si è aggiunta una robusta delegazione delle
istituzioni, rappresentata dal prefetto Nicola Diomede e da diversi
deputati regionali e nazionali. Tutti hanno confermato il proprio
impegno - più o meno simbolico - per la salvezza del Cupa, ma
l'unico ospite con il "portafoglio" era l'assessore regionale
all'Istruzione e alla Formazione Mariella Lo Bello, che è stata,
ancora una volta, assolutamente rassicurante. "L'impegno per il Cupa spiega
è sociale, politico ed economico. Stiamo facendo in modo che questo
impegno si tramuti realmente in un contributo economico, e lo faremo
in occasione della ripartizione dei fondi per le province. In
particolare'- prosegue - stiamo provvedendo a disporre un
incremento di risorse vincolate per il Cupa: in tal senso provvederemo ad avere un
incontro con Baccei perché dia questa indicazione anche in fase di
redazione del bilancio regionale in primavera". Una rassicurazione che però fa poca
presa sull'ex Provincia, che non ha mai contestato una riduzione
dei fondi regionali, quanto piuttosto un taglio di almeno 4 milioni
di euro rispetto alle risorse statali. In atto, insomma, ci
sarebbero, tra le altre cose, difficoltà a garantire la prosecuzione
dei contratti dei precari. "Intanto dice Lo Bello - quelle
ottocentomila euro, anche se non nella totalità, saranno
ripristinate e destinate a quella che è un'esigenza delle tante
famiglie e dei tanti studenti. Dei precari ce ne occuperemo con le
risorse destinate al personale degli enti locali", "Speriamo di aver fatto capire a
tutti spiega una delle promotrici dell'iniziativa, la licatese
Liliana Ingiaimo - che non era né un processo nè una passerella.
Durante l'incontro ci sono state delle prese di posizione e sono
state date delle garanzie, adesso attendiamo una risposta concreta in
settimana". "Mi sono assunta grandi
responsabilità ha detto invece il presidente del Cupa Maria
Immordino e sono stata accusata di essere troppo ottimista, ma
senza ottimismo avremmo dovuto mettere in liquidazione il Consorzio
togliendo il futuro agli studenti. Spero che vinceremo questa
battaglia".
GIOACCHINO SCHICCHI
REGIONE. Crisi finanziaria forse
domani il vertice Crocetta-Delrio
PALERMO Potrebbe essere convocato per
domani, a Palazzo Chigi, il tavolo nazionale per affrontare
l'emergenza finanziaria della Regione. Il vertice avrebbe dovuto
svolgersi venerdì scorso, ma il presidente Crocetta e il
sottosegretario alla Presidenza, Del- rio, decisero di rinviare
l'incontro a dopo l'elezione del nuovo presidente della
Repubblica. Sergio Mattarella, come è noto, s'insedierà al
Quirinale proprio oggi, dopo avere giurato sulla Costituzione ed
inviato, dagli scranni della Camera, il suo primo messaggio agli
italiani. Da domani in poi, dunque, ogni momento potrà essere quello
buono. «L'incontro con Delrio - ha
sottolineato Crocetta - è imminente. Con il sottosegretario Delrio
abbiamo convenuto che il tavolo di confronto dovrà essere operativo.
Con l'assessore all'Economia, Baccei, illustreremo le nostre
linee di politica economica che saranno improntate al rigore, ma
anche allo sviluppo ed alla crescita, Al tavolo - ha aggiunto -
parteciperanno anche rappresentanti del ministero delle Attività
produttive, di quello dell'Ambiente, dei ministeri delle Finanze e
delle infrastrutture. Dobbiamo affrontare le emergenze siciliane a
360 gradi: dalla ripresa produttiva dello stabilimento ex Fiat di
Termini Imerese alla riconversione della raffineria Eni di Gela,
all'AnsaldoBreda di Carini nonché tutte le altre crisi aziendali
il cui elenco, purtroppo, è piuttosto lungo. Il governo regionale è pronto ad
attuare le riforme strutturali chieste dal governo Renzi in cambio di
una maggiore disponibilità finanziaria, ma intende anche fare valere
le proprie richieste, specialmente sul versante dell'occupazione.
La Regione, però, dovrà impegnarsi a ridurre almeno del 20% i
dipendenti, di molo e precari, ai quali in modo diretto o indiretto
paga mensilmente uno stipendio. Tra le riforme che dovrebbero essere
messe in campo anche quella delle pensioni, adeguando gli assegni di
quiescenza dei dipendenti regionali a quelli degli statali, I
sindacati, ovviamente, non sono d'accordo. La scure dovrebbe
abbattersi anche sui circa 1.800 dirigenti regionali che saranno
almeno dimezzati. In ogni caso, non dovrebbero più ricevere
l'indennità di carica coloro che non sono alla guida di un
servizio. Eppoi, il premio di produttività dovrebbe essere
riconosciuto solo ai dipendenti che hanno effettivamente lavorato. I fronti aperti sono diversi: dalla
liquidazione delle società partecipate coni bilanci in rosso e
inefficienti, alla valorizzazione del patrimonio regionale. Sulle
partecipate, come è noto, c'è differenza di vedute tra Baccei e
Crocetta. Il primo vorrebbe mettere in liquidazione «Riscossioni
Sicilia" per affidare il compito di riscuotere i tributi ad
Equitalia. Un progetto che al presidente della Regione non è proprio
andato giù. «Queste sono decisioni politiche - ha detto Crocetta -
che non possono essere prese da un assessore tecnico». Ma non
sarebbe solo questo il motivo che creerebbe dissapori tra l'assessore
all'Economia e il presidente della Regione. Per Crocetta,
l'impostazione troppo rigorosa del ddl di stabilità, rischia di
affossare definitivamente la Sicilia.
L'AUSPICIO DI RASO E CAPODICI
DELLA CGIL
«Unire tutte le forze per ritornare
alla gestione pubblica dell'acqua»
«La gestione integrata delle risorse
idriche dev'essere in mani pubbliche' e sottratta alle logiche
del mercato e del profitto». Lo sostengono il segretario generale
della Cgil Massimo Raso e Ilenia Capodici che a suo tempo furono tra
i promotori del referendum che si svolse nel 2011. «In questa provincia siamo stati a
sostegno dei Sindaci che, con determinazione e coraggio, non hanno
inteso cedere le proprie reti al gestore privato e, più recentemente
al fianco dei rimanenti Sindaci che hanno sperimentato cosa ha
significato concretamente la gestione di "Girgenti Acque". Sui comportamenti di quest'ultima
abbiamo, attraverso la Federconsumatori, promosso diversi interventi
a tutela degli utenti e sostenuto l'azione dei "comitati civici"
che sono sorti in ogni parte della provincia e che poi hanno dato
vita all' InterCoPa, «In questa fase - aggiungono Raso e
Capodici - registriamo una grande confusione da parte dei tanti
"attori" che pure hanno (o dovrebbero avere) un "comun
denominatore: battersi per il ritorno alla gestione pubblica e
arrivare alla rescissione del rapporto con "Girgenti Acque":
troppe iniziati ve sconnesse tra loro finiscono con l'avere un solo
effetto quello dell'inconcludenza! A nostro parere, questo non è
più il tempo di ulteriori ed inutili raccolte di firme
sull'argomento, E', invece, il tempo di unire queste forze e
farle ragionare su un terreno concreto di superamento dell'attuale
gestione e per concentrare le stesse su obiettivi comuni (anche
attraverso una mobilitazione) tutto il nostro sforzo».
IL CASO. Proroga quadrimestrale
scaduta, città sommersa di spazzatura. Il Comune: «Stiamo
1avorando.»
Hanno «dimenticato» i rifiuti
Rifiuti, lo scorso 31 gennaio è
scaduta la proroga quadrimestrale per garantire il servizio di
raccolta, e il Comune ha "dimenticato" di predisporne una nuova,
Ieri mattina, infatti, i cittadini si sono svegliati con i cassonetti
stracolmi e al Municipio hanno iniziato a predisporre un testo che
solo oggi forse sarà firmato dal commissario Luciana Giammanco,
assente in quanto impegnata alla Regione. La risposta data alla
stampa è, pei certi versi, disarmante, dato che ci si è limitati ad
un perentorio "stiamo lavorando". Eppure di tempo a disposizione ve ne
era parecchio per scongiurare questa nuova "mini" emergenza:
l'ultima ordinanza (3a? 4a?) risale infatti al 23 settembre e
indicava ovviamente come data di "scadenza" il 31 gennaio. A
rallentare tutto, però, non è stata evidentemente una dimenticanza,
ma piuttosto un'assenza di indirizzi specifici. Agli uffici, a
settembre, venne inviato un atto d'indirizzo che impegnava alla
realizzazione di un bando di gara, provvisorio, per la gestione dei
servizio di almeno uno o due anni almeno per uscire, in attesa della
forma di gestione definitiva, del sistema delle "proroghe a
mitraglia". Quèl lavoro, pare, venne realizzato, ma divenne
praticamente inutile quando, il 10 dicembre scorso, il Consiglio
comunale votò un atto con il quale sceglieva la forma di gestione in
"house". A questo voto avrebbe dovuto far seguito un atto
dell'Amministrazione, la quale non si è attivata per chiedere
quantomeno agli uffici di realizzare un "cronoprogramma" rispetto
agli adempimenti da compiere ad esempio per la creazione della
società partecipata che costituirà la "spina dorsale" del
servizio in house. Questo avrebbe consentito gi di individuare la
durata della proroga da firmare oggi e limitarla quanto più
possibile al tempo strettamente necessario, Così, ancora una volta, si agisce in
emergenza. Da quanto è emerso la raccolta potrebbe non riprendere
prima di domattina, qualora l'atto venisse pubblicato oggi e non ci
fossero impedimenti di sorta da un punto di vista gestionale rispetto
alle ditte e all'impianto di conferimento, Intanto il Comune di Agrigento nella
giornata di ieri ha versato oltre un milione e 108mila euro per il
pagamento delle fatture emesse dall'Ato Gesa Ag2 rispetto al
servizio di igiene urbana per il periodo da gennaio a settembre 2014,
cui si aggiungono 231.183 euro necessarie a coprire le spese
generali.
GIOACCHINO SCHICCHI
Sicilia24h
IL 3 FEBBRAIO LANCIO DEL MARCHIO
D'AREA DELLA PROVINCIA DI AGRIGENTO. PRESENTE MARIELLA LO BELLO
VICE PRESIDENTE DELLA REGIONE.
Al via il lancio del "Marchio d'Area"
della provincia di Agrigento una iniziativa per rilanciare e
potenziare il settore turistico. La manifestazione si terrà domani
alle ore 10:00, nella prestigiosa cornice del Teatro Pirandello ad
Agrigento. Saranno presenti Alessandra Di Liberto,
Commissario Straordinario del Libero Consorzio Comunale di Agrigento,
Luciana Giammanco, Commissario Straordinario del Comune di Agrigento,
Vittorio Messina Presidente Camera di Commercio di Agrigento e Nino
Caleca Assessore Regionale All'Agricoltura. La presentazione del progetto avverrà
con l'introduzione di Achille Contino, Dirigente Settore Turismo
della Provincia, seguirà la relazione di Rosalia D'Ali',
Responsabile del soggetto attuatore. Previsti gli interventi di Dario
Cartabellotta, Responsabile Cluster Biomediterraneo Expo 2015,
di Lillo Firetto, Presidente del Distretto Turistico Valle
Dei Templi, di . Giovanni Panepinto, Presidente Distretto
Turistico Monti Sicani e dei rappresentanti del Comitato di
Coordinamento del "Marchio D'Area". A presentare i lavori il
giornalista Davide Sardo, mentre concluderà i lavori Mariella Lo
Bello, Vice Presidente della Regione Siciliana. Il "Marchio d'Area" sarà
utilizzato per realizzare nel territorio della provincia di Agrigento
una rete di servizi, sia pubblici che privati, che puntino ad
innalzare la qualità complessiva dell'area turistica finalizzata e
a migliorarne la competitività. Questa iniziativa sarà di supporto
a quei soggetti presenti nel territorio per valorizzare e promuovere
aspetti che costituiscono le tipicità e i "tesori"
dell'agrigentino. Tali specificità storiche, naturali ed
enogastronomiche della provincia, promosse e commercializzate in
maniera adeguata, esaltando le qualità territoriali, saranno in
grado di caratterizzare al meglio il prodotto turistico e favorirne
la vendita. La creazione del "Marchio d'Area"
permetterà di valorizzare gli aspetti positivi che il territorio
offre a coloro che sono interessati a visitarlo. Ciò avverrà
mediante il coinvolgimento attivo di tutti coloro che portano e
traggono interessi da questo settore così importante per la
provincia di Agrigento. Ciò avrà una applicazione operativa con
l'istituzione di un comitato di coordinamento del marchio.
Agrigentooggi
AGRIGENTO, SI LANCIA IL MARCHIO
D'AREA
Il 3 febbraio lancio del marchio
d'area della provincia di Agrigento. Presente Mariella Lo Bello
Vice Presidente della Regione.
"La creazione del "Marchio d'Area"
permetterà di valorizzare gli aspetti positivi del territorio"
Il comunicato stampa:
Al via il lancio del "Marchio
d'Area" della provincia di Agrigento una iniziativa per
rilanciare e potenziare il settore turistico. La manifestazione si
terrà domani alle ore 10:00, nella prestigiosa cornice del Teatro
Pirandello ad Agrigento. Saranno presenti Alessandra Di
Liberto, Commissario Straordinario del Libero Consorzio Comunale di
Agrigento, Luciana Giammanco, Commissario Straordinario del Comune di
Agrigento, Vittorio Messina Presidente Camera di Commercio di
Agrigento e Nino Caleca Assessore Regionale All'Agricoltura. La presentazione del progetto
avverrà con l'introduzione di Achille Contino, Dirigente Settore
Turismo della Provincia, seguirà la relazione di Rosalia D'Ali',
Responsabile del soggetto attuatore. Previsti gli interventi di Dario
Cartabellotta, Responsabile Cluster Biomediterraneo Expo 2015,
dell'On. Lillo Firetto, Presidente del Distretto Turistico Valle
Dei Templi, dell'On. Giovanni Panepinto, Presidente Distretto
Turistico Monti Sicani e dei rappresentanti del Comitato di
Coordinamento del "Marchio D'Area". A presentare i lavori il
giornalista Davide Sardo, mentre concluderà i lavori Mariella Lo
Bello, Vice Presidente della Regione Siciliana. Il "Marchio d'Area" sarà
utilizzato per realizzare nel territorio della provincia di Agrigento
una rete di servizi, sia pubblici che privati, che puntino ad
innalzare la qualità complessiva dell'area turistica finalizzata e
a migliorarne la competitività. Questa iniziativa sarà di supporto
a quei soggetti presenti nel territorio per valorizzare e promuovere
aspetti che costituiscono le tipicità e i "tesori"
dell'agrigentino. Tali specificità storiche, naturali ed
enogastronomiche della provincia, promosse e commercializzate in
maniera adeguata, esaltando le qualità territoriali, saranno in
grado di caratterizzare al meglio il prodotto turistico e favorirne
la vendita. La creazione del "Marchio d'Area"
permetterà di valorizzare gli aspetti positivi che il territorio
offre a coloro che sono interessati a visitarlo. Ciò avverrà
mediante il coinvolgimento attivo di tutti coloro che portano e
traggono interessi da questo settore così importante per la
provincia di Agrigento. Ciò avrà una applicazione operativa con
l'istituzione di un comitato di coordinamento del marchio.
Agrigentonotizie
CUPA, ASSEMBLEA DEGLI STUDENTI:
LELLO ANALFINO "LE CANTA" AI POLITICI
Probabilmente, e lo diciamo senza
rischio di smentita, uno dei momenti più "interessanti"
del dibattito è stato lo "scontro" tra Lello Analfino e
Roberto Di Mauro, perchè in realtà non è venuto fuori nulla di
concreto, o di risolutivo, dall'assemblea.
Università a rischio chiusura, lo
scontro in assemblea tra Lello Analfino e Di Mauro
Un incontro-scontro ha avuto luogo
questa mattina in occasione dell'assemblea generale indetta dalle
associazioni studentesche "Vivere Ateneo", "Vivere
Polo di Agrigento" e "R.u.n.", in collaborazione col
Cupa. Nell'auditorium del Polo universitario
di Agrigento che ha ospitato l'evento volto a ottenere un serio
confronto con le istituzioni e i rappresentanti eletti nei vari
contesti della politica, da quella locale a quella nazionale, è
stato mal avvertito l'intervento di qualcuno di questi ultimi,
caldamente contestato e tacciato di "velleità
propagandistiche". Toni accesi, quindi, nonostante la
premessa di Liliana Ingiaimo, presidente dell'associazione "Vivere
Polo Agrigento" e moderatrice dell'evento, che aveva messo in
guardia i relatori: "Quella di oggi non deve essere una
passerella politica, ma occasione per ribadire a voce alta che la
nostra Università non può e non deve chiudere, per non dover
rinunciare ad un sacrosanto diritto come lo studio". A scaldare gli animi Lello Analfino,
frontman dei "Tinturìa" spesso coinvolto in battaglie a
scopo sociale, che non le ha mandate a dire alla componente politica
presente in sala: "Mii tutti qua siete! - ha detto
ironizzando sulla loro massiva presenza -. Vorrei ribadire che
l'Università non deve avere colori politici perché è di tutti.
La base su cui si fonda la legalità è la cultura". Non si faccia quello che hanno fatto i
nostri genitori e le generazioni passate, ovvero accollarsi tutto e
fare finta che non è successo nulla. I politici quando torneranno a
casa si faranno un'analisi di coscienza e chiederanno ai capi dei
rispettivi partiti cosa è necessario fare per salvare questa
Università. Deve finire questa storia che ogni sei
mesi dobbiamo temere per la chiusura del Cupa, deve finire questa
politica del tenere sotto scacco" (facendo riferimento allo
'stato di bisogno' che comprensibilmente e prevedibilmente crea di
volta in volta un proficuo 'bacino di voti', ndr). Intervento che ha fatto montare su
tutte le furie il deputato Roberto Di Mauro secondo il quale nè lui
nè i suoi colleghi meritano di essere messi alla gogna, di non dover
salire "sul banco degli imputati perché, finora si è lavorato
per salvare il Cupa". "L'università è lo specchio
della città. Non mi interessa quello che avete fatto, quello che
avete fatto è poco, non le conosco le leggi, le conoscete voi, siete
alla Regione da un sacco di anni: mi interessa quello che farete e
quello che vedo, cioè che Agrigento è messa male e che servono
azioni concrete, non chiacchiere", ha tuonato Analfino di
rimando a Di Mauro. Probabilmente, e lo diciamo senza
rischio di smentita, uno dei momenti più "interessanti"
del dibattito è stato lo "scontro" tra Lello Analfino e
Roberto Di Mauro, perchè in realtà non è venuto fuori nulla di
concreto, o di risolutivo, dall'assemblea. Si è registrato poi un "appello
all'unità" da parte di Michele Cimino, un "può darsi"
in riferimento all'intervento della Regione (che però, a 'secco di
fondi', si immagina possa solamente prolungare l'agonia' del Polo
salvo ritrovarsi a breve nella stessa condizione), e un invito "a
pazientare" rivolto alla platea dall'assessore regionale alla
Formazione professionale, Mariella Lo Bello: "La nota che
annuncerà la volontà della Regione di occuparsi del problema del
Cupa dovrebbe arrivare tra pochi giorni. Vi chiediamo di pazientare".
(Ancora? E per cosa? Per sapere che la Regione manifesta la volontà
di occuparsene?) Presenti all'evento, come dicevamo,
numerosi deputati agrigentini tra cui Vincenzo Fontana, Tonino
Moscatt, Maria Iacono, Margherita La Rocca ed il vice presidente del
Consiglio comunale di Agrigento, Giuseppe Di Rosa. Così come la
presidente del Polo, Maria Immordino, e diverse associazioni
agrigentine tra cui "Agrigento Casa Nostra" e "Agrigento
Punto e a Capo", rappresentate da Guido Bissanti e Mario Aversa.