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rassegna stampa del 10 febbraio 2015

GIORNALE

LICEO EMPEDOCLE

SCIOPERO BIANCO DEGLI STUDENTI DELLICEO
Non ne possiamo più di vivere inclassi che sembrano dei frigoriferi industriali'. Questo il grido rimbalzato di aula, in aula, ieri mattina da parte degli studenti delliceo classico "Empedocle" di Agrigento che da quasi tre anni stanno vivendo un'assurda situazione. Infatti, da quasi tre anni sono stati completati, dall'ex Provincia Regionale, i lavori di sistemazione ed ammodernamento della caldaia che alimenta l'impianto della scuola di via Empedocle. Ieri hanno detto basta, dando vita a questa insolita forma di protesta: tutti fuori dalle classi nei corridoi fino all'ora di uscita. La dirigente del liceo "Empedocle"Anna Maria Sermenghi insieme ai rappresentanti degli alunni si è recata prima in quella che fu la Provincia regionale di Agrigento ed oggi non si capisce cosa sia diventata e poi in Prefettura per illustrare al Prefetto Nicola Diomede la pesante e grave situazione che si vive nello stabile di via Empedocle. Una situazione grave che mina anche la salute degli stessi studenti. Per mercoledì, i rappresentanti degli studenti del Liceo Empedocle hanno organizzato un'assemblea d'Istituto al termine della quale faranno una conferenza stampa. (VA)


TRIBUNALE nel corso dell'udienza èstato affrontato anche il capitolo relativo al rimborso dei pranzi,dato che la Procura contesta numerose ipotesi di abuso di ufficio
PROCESSO D'ORSI, IL 23 FEBBRAIO LAREQUISITORIA
L'ex commissario straordinariodella Provincia Maria Letizia Di Liberti chiude il dibattito delprocesso.
"Che significa modico valore? È un concetto discrezionale, è chiaro che se devi fare un regalo a unascolaresca basta un gagliardetto da un euro. Se lo fai a unapersonalità illustre è un'altra cosa, io quando c'è stato ilpassaggio di consegne fra l'arcivescovo Carmelo Ferraro e l'attuale Francesco Montenegro ho speso 1.300 euro per regalare loro una casula ciascuno".
L'ex commissario straordinario della Provincia Maria Letizia Di Liberti chiude il dibattimento del processo all'ultimo presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, accusato di concussione, peculato, truffa e abuso di ufficio. Il funzionario che ha amministrato l'ente dal febbraio al giugno del 2008, quando Vincenzo Fontana si dimise per candidarsi al Parlamento, ha raccontato la prassi che vigeva anche prima dell'insediamento di D'Orsi al quale la Procura contesta, fra lealtre cose, di avere acquistato dei beni di rappresentanza in violazione della normativa e superando il concetto di modico valore previsto dalla legge. "Si tratta di una definizione - ha detto l'ex commissario rispondendo all'avvocato Daniela Posante, difensore diD'Orsi - che va valutata in base alle circostanze. In quel breve periodo in cui mi trovai ad amministrare l'ente ci fu il passaggio di consegne fra il precedente vescovo e l'attuale. Si è trattato di un evento di enorme portata con 5.500 persone presenti allo stadio Esseneto. Diedi la direttiva di acquistare una casula ciascuno. Quella per il vescovo uscente costò 500 euro e quella per l'attuale800 euro". Affrontato anche il capitolo relativo al rimborso deipranzi, dato che a D'Orsi la Procura conte- sta numerose ipotesi diabuso di ufficio per avere ottenuto il rimborso senza che risultasseadeguatamente motivato il fine istituzionale. 'Non ricordo che misia mai capitato - ha risposto l'ex commissario - ma ritengo, perlogica, che il presidente deve indicare con chi è andato e perché.Poi deve allegare la ricevuta. Anche in questo caso la finalitàistituzionale è piuttosto discrezionale e in ogni caso non deveesserci alcuna preventiva autorizzazione". L'ex commissario DiLiberti, infine, non ha aggiunto molto sulla prassi delle sponsorizzazioni degli eventi. "Non è previsto che si dianocontributi in denaro ma si possono offrire gadget, gagliardetti opagamenti di pranzi". Il collegio di giudici presieduto da GiuseppeMelisenda Giambertoni (con a latere Michele Contini e Agata Anna Genna) ha poi revocato l'ordinanza che ammetteva la testimonianza di Joseph Mifsud, ex presidente del Polo Universitario, citato dalla difesa da diversi mesi ma introvabile perché pare sia in Cina."L'audizione è superflua", ha detto il presidente del collegio leggendo il provvedimento. Il 23 febbraio sarà chiusa l'istruttoria. Poi il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e il pm Carlo Cinque illustreranno le proprie conclusioni. La requisitoria, come annunciato dagli stessi magistrati, si dovrebbe esaurire in una sola udienza. (GECA)


REGIONE I liberi consorzi saranno 6 (più 3 città metropolitane): presidente eletto dai sindaci e anchedai consiglieri comunali. Oddo: norme che avvicinano ai cittadini
PROVINCE, C'E' L'ACCORDO PERUNA NUOVA RIFORMA
Crocetta convoca gli alleati eillustra il testo che l'Ars dovrebbe votare a partire dal 18 febbraio. Poi spazio alla Finanziaria
Giacinto Pipitone
PALERMO
Convocato per discutere della Finanziaria, il vertice di maggioranza a Palazzo d'Orleans hapartorito un nuovo testo della riforma delle Province. I liberi consorzi saranno 6, più tre città metropolitane, e cambial'elezione del futuro presidente. L'incontro fra Crocetta e gli alleatiè andato in scena a tarda ora dopo una giornata di fibrillazioni pergli arresti di Palermo e le notizie sull'indagine a carico diMontante. Crocetta non ha nascosto l'irritazione verso chi vorrebbeavvicinarlo al contesto di indagine o verso chi legge un attacco aisimboli della sua stagione politica. Ma con gli alleati Crocetta ha parlatosoprattutto della agenda per il futuro prossimo, non nascondendol'esigenza di accelerare i tempi: visti gli impegni assunti giovedìa Roma con Delrio e Padoan. E il primo appuntamento è la riformadelle Province: l'ultimo atto per il passaggio ai liberi consorzi èfissato all'Ars per il 18. E il presidente ha provato a smorzaresul nascere la contrapposizione fra chi vorrebbe recepire seccamentele norme nazionali (Pd e Udc in testa) e chi invece punta a una norma siciliana.
In ogni caso si procederà con un testonuovo rispetto a tutti quelli già depositati in commissione. Ed èun testo, scritto dall'assessore Ettore Leotta, che modifica anchela prima parte della riforma approvata l'anno scorso. Per esempio,eleva da 150 mila a 180 mila il limite di popolazione che gruppi di Comuni devono mettere insieme per formare un libero consorzio. Ciò - traducono i presenti - scoraggia gli sganciamenti dai primi consorziche vedranno la luce. E che saranno 6, corrispondenti ai confinidelle vecchie Province. A questi si aggiungeranno le tre cittàmetropoli- tane di Palermo, Messina e Catania. Rispetto al vecchiotesto cambierà il modello di elezione dei presidente dei libericonsorzi: si passa da un voto limitato ai sindaci del territorio auno (ponderato) esteso anche ai consiglieri comunali: si allarga dimolto il numero di elettori dei presidenti dei consorzi. «E una possibilità che ci convince - ha spiegato il socialista Nino Oddo -perchè avvicina il consorzio al territorio». In ogni caso dovrebbeessere sbarrata la strada al centrodestra che chiede l'elezionediretta da parte dei cittadini.
La riforma delle Province è statachiesta a Roma e dovrebbe essere la prima a essere portata in dote algoverno nazionale, entro fine febbraio. Poi toccherà alla Finanziaria. Ieri a tarda ora l'assessore all'Economia, Alessandro Baccei, ha illustrato ai partiti gli accordi presi a Roma con il ministro dell'Economia: il pacchetto messo a punto fino a ora (tagli al personale, prepensionamenti e riduzione generica del 20% delle principali voci di spesa) è la bussola da cui a Palermo cisi potrà distaccare pochissimo.
Ma su questo la maggioranza vorrebbeavere più voce in capitolo e nessuno nasconde i mugugni all'Ars, dove le categorie colpite dai tagli hanno già messo in allerta ideputati di riferimento. Fausto Raciti, segretario del Pd, ha detto prima dell'incontro: «Bisogna mettere nero su bianco riforme sostanziali e vere rispetto a un testo della Finanziaria finora molto scarno».

LA SICILIA



"Io non pranzavo mai..."
Processo D'Orsi. In aula il testeDi Liberti, commissario alla Provincia nel 2008
FRANCESCO DI MARE
Come teste a difesa era stato«convocato» e teste a difesa è stato, anche se in quanto adabitudini alimentari, le scelte si sono rivelate diverse, Ieripomeriggio nel processo all'ex presidente della Provincia EugenioD'Orsi ha deposto l'ex commissario straordinario inviato dallaRegione Sicilia quando Enzo Fontana si candidò alle nazionali,lasciando quindi spazio alle elezioni provinciali e al passaggio deltestimone con Eugenio D'Orsi.
A ricoprire il ruolo di«traghettatrice» dell'ente provinciale da febbraio a giugno 2008fu Maria Letizia Di Liberti, oggi funzionario regionale nel settoredella Sanità. Dopo una serie di assenze (giustificate) alleprecedenti udienze, la donna si è presentata in aula per risponderealle domande della difesa di D'Orsi e dall'accusa, rappresentatadal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto procuratoreCarlo Cinque. Da ricordare come D'Orsi sia imputato per peculato,abuso d'ufficio e concussione, dinanzi al collegio presieduto dalgiudice Giuseppe Melisenda Giambertoni, a latere Genna e Contini. Siaccennava alle abitudini alimentari. Una tra le prime domande poste aDi Liberti ha riguardato la questione dei pranzi istituzionali.
«lo venivo ad Agrigento per due giorni la settimana e non andavo a pranzare, preferendo rimanere in ufficio dalla mattina alla sera. Pranzi istituzionali quindi non nè hofatti. Comunque bastava presentare la fattura del luogo in cui sipranzava, con dietro scritto il commensale e il motivo del pranzo.C'è un regolamento approvato anche dal Coreco, del resto ilconcetto di fine istituzionale non è specificato da nessuna parte».
Sulla questione del «modico valore»dei regali a certe autorità Di Liberti è stata chiara: «A un Papa,un presidente della Repubblica non si può donare la stessa cosa chesi dona a uno studente in visita alla Provincia. Ricordo che per ilcambio di arcivescovo abbiamo regalato due casule. A monsignorFerraro una da 500 euro, per Montenegro una da 800 euro. Furonoeventi attesi dalla gente». Fin qui Di Liberti. Il Tribunale hadefinitivamente rinunciato alla testimonianza di Josef Mifsud, l'expresidente del consorzio universitario, sempre assente nonostante inumerosi "inviti" a comparire come teste della difesa. Prossimaudienza il 23 febbraio, quando si terrà la requisitoria di Fonzo e Cinque.

Sicilia24h


GIORNO DEL RICORDO
In occasione del "Giorno delRicordo", solennità nazionale e civile istituita nel 2004, inmemoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata, edelle vicende del confine orientale la Prefettura di Agrigento, diconcerto con il Comune di Aragona e l'Ufficio ScolasticoProvinciale ha organizzato per martedì 10 febbraio alle ore 10, nelPalazzo dei Principi Naselli di Aragona, una giornata di riflessionee testimonianze con l' obiettivo di promuovere, soprattutto tra igiovani, la conoscenza storica, della memoria della tragediaistriana.
La cerimonia, a cui parteciperanno unafolta rappresentanza di studenti delle scuole medie e superiori dellaprovincia, prevede la proiezione di un filmato storico, di un videorealizzato dagli studenti dell'IPIA "E. Fermi" di Agrigento,momenti musicali a cura dell'Istituto Capuana di Aragona,l'intervento dello storico Giuseppe Crapanzano autore del libro"L'lstria di Gina ed un dibattito animato dalle scuole.
Nel corso della Cerimonia il Prefettodi Agrigento, dott. Nicola Diomede consegnerà, ai famigliari dialcune vittime agrigentine delle Foibe, due medaglie concesse dalPresidente della Repubblica alla memoria di Giuseppe Travali diAragona e Calogero Piazza di Ribera.
La manifestazione si inserisce nelcontesto della legge 30 marzo 2004, n. 92 che istituisce laGiornata del Ricordo finalizzata a tenere alta l'attenzione e lasensibilità sulle foibe ed un doveroso tributo alle vittime e ailoro congiunti, riconoscendo loro il contributo culturale, morale ecivile che le genti istriane, fiumane e dalmate hanno dato allacrescita del nostro Paese.
All'iniziativa, saranno presentitutte le massime autorità civili e militari della provincia diAgrigento.


Agrigentonotizie


ISTAT: AGRIGENTO LA PROVINCIA PIÙPOVERA D'ITALIA
Al primo posto Milano, con 46,6 milaeuro, seguita da Bolzano con 35,8 e Bologna con 34,4. Fanalini dicoda, oltre ad Agrigento, anche la provincia del Medio Campidano (inSardegna), Barletta-Andria-Trani e Vibo Valentia
Con un valore aggiunto di 12mila europer abitante nel 2012, la provincia di Agrigento risulta la piùpovera d'Italia. Al primo posto Milano, con 46,6 mila euro, seguitada Bolzano con 35,8 e Bologna con 34,4. Questa la fotografia scattatadall'Istat che mette anche in evidenza che dal punto di vistadell'importanza dei segmenti produttivi, il contributo maggiore intermini assoluti è rappresentato quasi ovunque dai servizi alleimprese, finanziari e immobiliari (che a livello Italia pesa il 29%)con circa 17mila euro per abitante a Milano e circa 11mila a Roma eTrieste.
Anche l'apporto dei servizi delcommercio, di ristorazione e dei trasporti e telecomunicazioni è piùelevato per la provincia di Milano (14mila euro per abitante);seguono Bolzano con 11mila e Roma, Genova e Bologna con 9mila euro.
Per quanto concerne i servizi pubblicie gli altri servizi privati alle famiglie le province con i maggioricontributi sono Roma (9mila euro di valore aggiunto per abitante),Aosta, Trieste e La Spezia (8mila). Il contributo dell'industria èrilevante in molte province del Nord-est e in particolare nelleprovince di Modena, con 10mila euro per abitante, Vicenza, Reggionell'Emilia, Parma e Lecco con 9mila.
Il valore aggiunto per abitanteproveniente dal settore delle costruzioni supera i 2.500 euro perabitante solo ad Aosta, Bolzano e Bergamo. Infine, l'agricolturapresenta un peso maggiore, con oltre 1.500 euro di valore aggiuntoper abitante, nelle province di Bolzano, Pistoia, Mantova e, nelMezzogiorno, in quelle di Oristano e Ragusa.
Fanalini di coda, oltre ad Agrigento,anche la provincia del Medio Campidano (in Sardegna), Barletta-Andria-Trani e Vibo Valentia.


PROCESSO A EUGENIO D'ORSI: ILCOMMISSARIO DILIBERTO IN AULA, IL 23 FEBBRAIO LA REQUISITORIA
Il commissario ha illustrato laprassi seguita dalla Provincia quando era il caso di acquistare donie regali. Proprio qui Diliberto ha introdotto il concetto di "modicovalore", riferito ai doni; definizione che "va valutata inbase alle circostanze"
E' stato chiuso dall'attualecommissario dell'ex Provincia regionale di Agrigento, LetiziaDiliberto, il dibattimento del processo all'ex presidente dell'Ente,Eugenio D'Orsi, accusato di concussione, peculato, truffa e abuso diufficio per aver acquistato regali istituzionali in violazione dellanormativa e superando il concetto di "modico valore"previsto dalla legge.
Il commissario ha illustrato la prassiseguita dalla Provincia quando era il caso di acquistare doni eregali. Nello specifico Diliberto ha raccontato di quando si ètrovata alla guida dell'Ente nel 2008, quando Vincenzo Fontana sidimise per candidarsi al Parlamento: in quel periodo ci fu ilpassaggio di consegne tra l'ex vescovo Carmelo Ferraro e l'attualeFrancesco Montenegro.
Proprio qui Diliberto ha introdotto ilconcetto di "modico valore", riferito ai doni; definizioneche "va valutata in base alle circostanze".


LIveSicilia


Crocetta incontra la maggioranza
Stretta sulla riforma delle Province
PALERMO - Governo e maggioranzaaccelerano sulla riforma delle Province, rimasta incompiuta dopo lalegge con la quale l'Assemblea regionale ha abolito il voto estabilito la nascita dei Liberi consorzi come enti di secondolivello. Domani il governo Crocetta porterà in commissione Affariistituzionali dell'Ars un emendamento di riscrittura del disegno dilegge depositato mesi fa e che nella nuova versione prevedel'istituzione di sei Liberi consorzi e di tre città metropolitane(Palermo, Catania e Messina) al posto delle attuali nove Province. Iltesto e' stato al centro del vertice di maggioranza, appena conclusoa Palazzo d'Orleans, convocato dal governatore Rosario Crocetta.
L'incontro ha riguardato anche laFinanziaria. Dopo due ore di colloqui a Palazzo d'Orleans, Crocetta ei suoi alleati hanno deciso di aggiornarsi alla prossima settimanaper entrare nei dettagli della manovra finanziaria. Frattanto gliassessori proseguiranno nel lavoro avviato con il dipartimentoEconomia e soprattutto il governo cercherà di stringere suicontenuti del confronto avviato col governo Renzi su alcunequestioni, a partire dalle rivendicazioni della Regione in materiafiscale e sulla riduzione della quota di compartecipazione alla spesasanitaria. "Il vertice è stato positivo e sereno - dice ilcapogruppo del Pd in Assemblea, Baldo Gucciardi - Il presidenteCrocetta ha fatto il punto sull'incontro avuto col sottosegretarioDelrio, ora bisogna attendere gli sviluppo dei tavoli tecniciministeriali". Per poter chiudere il bilancio servono circa 3miliardi di euro. "La giunta sta lavorando ad alcune riforme -prosegue Gucciardi - Sicuramente su alcune questioni la Sicilia sideve allineare al resto del Paese. Aspettiamo che il governo completiil testo che sarà condiviso con la maggioranza in modo da portarloall'Ars entro fine mese, nei tempi prestabiliti".

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