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Rassegna stampa del l'11 febbraio 2015

GIORNALE DI SICILIA
Giorno del ricordo Al Libero Consorzio iniziativa sulle Foibe con gli studenti In occasione del «Giorno del Ricordo», in memoria delle vittime delle Foibe, che ha avuto la sua ricorrenza ufficiale nella giornata di ieri, il Libero consorzio comunale, (già Provincia regionale di Agrigento), ha organizzato per questa mattina con inizio alle 10, nella sala del Consiglio provinciale, una giornata di riflessione e testimonianze per conservare e rinnovare la memoria della tragedia costata la vita a centinaia di persone. All'iniziativa, saranno presenti, fra gli altri, il prefetto Nicola Diomede, il commissario dei Libero Consorzio Alessandra Di Liberto, il questore Mario Finocchiaro, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza Massimo Sobrà, il comandante " provinciale dei Carabinieri Mario Mettifogo, il provveditore agli studi di Agrigento Raffaele Zarbo e lo storico Giuseppe Crapanzano autore del libro intitolato "L'Istria di Gina". Nel corso della mattinata, verrà anche proiettato un filmato storico dell'Istituto Luce ed un video realizzato dagli studenti dell'Istituto M .L. King di Favara entrambi sulle Foibe. L'attrice Serenella Bianchini leggerà alcuni brani del libro "L'Istria di Gina" mentre il prof. Domenico Svettini racconterà la sua testimonianza storica come sopravvissuto alla tragedia delle foibe. (CR)

CITTA' METROPOLITANE . Forza Italia e Ncd pronti a stravolgere il disegno di legge Compensi ed elezione diretta Governo Crocetta alla prova del voto La riforma delle Province sarà un test per la maggioranza in vista della più delicata manovra economica della storia regionale. Il patto stretto fra Crocetta e i leader dei partiti dovrà reggere a due prove che in aula si effettueranno probabilmente col voto segreto: il compenso ai presidenti dei consorzi e l'elezione diretta.
Nino Oddo, leader dei socialisti, svela subito le posizioni in campo: «Prevedere che un sindaco, già impegnato tutto il giorno in Comune, svolga le funzioni di presidente del consorzio in modo gratuito è assurdo. Si sottovalutano grandi responsabilità. All'Ars sono in tanti a pensarla così». Così come sono in tanti - nella maggioranza e nell'opposizione di centro- destra - a chiedere l'elezione diretta del presidente da parte dei cittadini, che darebbe ai vertici di consorzi e città metropolitane un peso politico superiore perfino a quello (lei sindaci di città capoluogo. Da Forza Italia al Nuovo centrodestra, passando per pezzi di Pd e Udc: c'è una maggioranza pronta a stravolgere il disegno di legge.
Il tentativo di Crocetta di mediare fra i tanti testi maturati all'Ars in questi mesi e il progetto iniziale del governo nasce proprio dalla volontà di non forzare il Parlamento. Anche perchè la riforma delle Province e una di quelle da portare in dote a Roma nella trattativa sull'aiuto finanziario per uscire dall'emergenza economica.
E per questo motivo ieri il segretario dell'Udc Giovanni Pistorio, braccio destro dell'assessore Ettore Leotta, ha cercato il massimo consenso:
«Il testo è solido perchè mette insieme alcuni principi della legge nazionale e alcune norme di quella regionale. Siamo aperti al contributo dei parlamentari». La riforma è già stata incardinata in commissione Affari istituzionali: nei prossimi giorni scatterà il confronto con Anci, Urps, rettori e sindacati. L'Ars inizierà a votare nell'ultima settimana di febbraio.
Il Pd si dice soddisfatto. Per Giuseppe Lupo «è un'utile traccia di discussione e si può migliorare prevedendo di assegnare ai consorzi i compiti dei distretti turistici e in materia di beni culturali». Per il capogruppo Baldo Gucciardi »è un'ottima base e sarà importante ricevere il contributo di tutte le forze politiche».
Mai grillini, i primi nel 2012 a chiedere l'abolizione delle Province, chiedono norme più incisive e annunciano battaglia: »Il nuovo testo è una vergognosa marcia indietro del governo in omaggio alla lobby dei sindaci. C'è ' un'assurda pianificazione di tre aree metropolitane che ricalcano i confini delle ex Province di Palermo, Catania e Messina. E un testo che causerà enormi problemi di gestione soprattutto per acqua e rifiuti». GIA.Pi.

Il sindaco: «Ha lavorato bene nell'interesse della collettività, lo sollecito a ritirare e dimissioni» Acqua, Amato difende Moscato "Resti alla guida del Tre Sorgenti" Il sindaco di Palma di Montechiaro difende" Gaetano Moscato, presidente del consorzio Tre Sorgenti di Canicattì, e lo invita a ritirare le dimissioni. Ieri mattina gli ha inviato una lettera per sollecitarlo a rimanere in carica. 'Tre cittadini del nostro bacino, che abbiamo eletto nel consiglio di amministrazione del Tre Sorgenti meno di un anno e mezzo fa, amministratori che hanno: eliminato incarichi dirigenziali inutili; evitato — aggiunge Pasquale Amato -assunzioni inutili, destinate a garantire un'occupazione improduttiva, fatto scomparire le mega parcelle di avvocati e consulenti da vergogna; contrastato aggiunge Amato - altre illegalità". Secondo il sindaco di Palma di Montechiaro "in questa situazione si pretende che questi "eroi" uomini che fanno il loro dovere, ma che in un sistema ipocrita, corrotto, ambiguo, diventano coraggiosi e di piglio non comune, impegno che comporta l'assunzione di rischi e pericoli, in questa situazione si pretende di abbandonare sulle loro spalle lune- tedi fronteggiare le diffide". "Per tutto ciò, è vero che ci si sente più soli su questo fronte, ma non posso biasimare le decisioni di dimettersi da presidente del consorzio Tre Sorgenti il ragionier Gaetano Moscato, che anzi mi sento di ringraziare per l'aiuto —scrive ancora nella missiva Pasquale Amato -che finora ciba dato per riportare alla moralità la gestione del consorzio. Per l'esigenza di affermare la buona politica, quella lineare, quella che lascia le gestioni meno costose a carico dei propri cittadini, quella politica che non consegna i patrimoni pubblici inspiegabilmente in mano ai privati, che loro stessi continuano a non ritenere all'altezza di una buona gestione. Per tutto ciò ritengo che a queste dimissioni Gaetano Moscato debba rinunciare. Non vorrei sentirmi più solo, obbligato a concludere che uno se lo sono già liquidato, adesso aspettiamo la prossima mossa". (AAu)

«LA RIFORMA. Trovato un accordo nella maggioranza sul testo che dovrà essere approvato all'Ars entro fine mese. Agli enti e alle città metropolitane le funzioni di Ato e Srr Ex Province, più poteri ai consorzi dei Comuni Prevista la nascita di 6 enti: cambia il sistema di elezione dei vertici. Tutto da rifare per Gela, Piazza Armerina e Niscemi
Giacinto Pipitone
PALERMO
I liberi consorzi di Comuni, destinati a sostituire le Province, saranno meno del previsto e avranno più poteri degli enti soppressi. E la filosofia del nuovo testo (il terzo in un anno) dell'ultimo atto della riforma, che andrà approvato entro fine mese all'Ars, Governo e maggioranza hanno raggiunto l'intesa facendo una sintesi fra la proposta di Crocetta e quella che si sta portando avanti a livello nazionale (gradita ai deputati dell'Ars).
Il numero
La prima parte della riforma, approvata un anno fa, prevedeva 9 liberi consorzi e tre città metropolitane (Palermo, Catania e Messina), il nuovo testo punta su 6 liberi consorzi - Trapani, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa e Siracusa - e tre città metropolitane. Queste ultime finiranno per inglobare i Comuni del vecchio territorio provinciale. Dunque, almeno inizialmente i liberi consorzi coincideranno con le vecchie Province. Viene infatti scoraggiata la formazione di nuovi liberi consorzi, per cui serve l'unione di enti con 180 mila abitanti.
I vecchi referendum
In base alla legge approvata un anno fa almeno una trentina di Comuni aveva già deliberato di sganciarsi dall'originario consorzio per aderire a uno nuovo. Gela, Niscemi,e Piazza Armerina avevano scelto il libero consorzio di Catania, mentre Licodia Eubea aveva optato per quello di Ragusa invece che per l'area etnea. C'erano anche stati i referendum confermativi delle delibere comunali. Queste decisioni dovrebbero essere tutte nulle visto che si basano su una legge che verrà modificata. E lo stesso vale per tutti gli altri Comuni che avevano deciso di cambiare consorzio ma si erano fermati alle delibere.
L'elezione
Uno dei punti cruciali dell'accordo fra governo e maggioranza è l'elezione dei presidenti (scelti fra i sindaci). La novità riguarda le città metropolitane: prima si prevedeva che venissero automaticamente guidate dai sindaci di Palermo, Messina e Catania ora si punta su una elezione. Il diritto di voto è assegnato ai sindaci e a tutti i consiglieri comunali del territorio. Il voto sarà ponderato: quello dei consiglieri di piccoli Comuni non valgono quanto quello dei consiglieri di una grande città. La stessa formula servirà a eleggere i vertici dei consorzi. Si tratta di una platea elettorale ampia che darà ai vertici di questi nuovi enti una legittimazione politica e non solo amministrativa come si prevedeva all'inizio. È una norma su cui ufficialmente tutti sono d'accordo ma sotto traccia si sta formando una maggioranza trasversale che, magari con voto segreto e sfruttando le posizioni del centrodestra, punterà a introdurre l'elezione diretta da parte dei cittadini.
I costi
La riforma prevede che le cariche di presidente, assessore e consigliere del consorzio siano sempre gratuite e durino cinque anni. Il risparmio è sui Costi della politica anche se in tanti all'Ars proveranno a prevedere un compenso almeno per il presidente del consorzio e il sindaco metropolitano.
Le funzioni
Il punto chiave della riforma riguarda funzioni e finanziamenti: ampie e cospicui. I consorzi e le città metropolitane erediteranno tutte quelle delle vecchie Province e poi riceveranno nuove funzioni dalla Regione, come nel caso della gestione della Motorizzazione e soprattutto dell'approvazione dei Piani regolatori comunali. In più, il governo punta a far gestire a consorzi e città metropolitane lo smaltimento dei rifiuti e le forniture idriche: erediteranno quindi le competenze di Ato ed Srr. E avranno anche poteri di programmazione economica al punto da essere equiparati alle stazioni appaltanti: il progetto è di affidare a Comuni e consorzi un budget di fondi europei. «La vera novità - spiega Antonello Cracolici, presidente della commissione Affari istituzionali dell'Ars - è che erano stati previsti come enti di mero coordinamento e invece ora avranno poteri molto importanti. Saranno enti decentrati della Regione». Il personale delle vecchie Province transiterà nei nuovi enti, mantenendo il contratto attuale (con premi e incentivi) e potrebbe esserci anche un passaggio dalla Regione verso consorzi e città metropolitane. Prevista la mobilità obbligatoria.

LA SICILIA

Oggi è la Giornata del ricordo all'ex Provincia si parla di Foibe
In occasione dei "Giorno del Ricordo", in memoria delle vittime delle Foibe, il Libero consorzio ha organizzato per oggi alle 10, nella sala dei Consiglio provinciale, una giornata di riflessione e testimonianze per conservare e rinnovare la memoria della tragedia costata la vita a centinaia di persone. All'iniziativa, saranno presenti il Prefetto Nicola Diomede, il Commissario del Libero Consorzio Alessandra Di Liberto, il Questore Mario Finocchiaro, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza Massimo Sobrà, il Comandante dei Carabinieri Mario Mettifogo, il Provveditore Raffaele Zarbo e lo storico Giuseppe Crapanzano. Verrà proiettato un fumato storico dell'istituto Luce e un video realizzato dagli studenti dell'istituto King di Favara entrambi sulle Foibe. L'attrice Serenella Bianchini leggerà alcuni brani del libro "L'istria di Gina" mentre il prof. Domenico Svettini racconterà la sua testimonianza storica come sopravvissuto alle foibe.

Agrigentoflash

Ex Province, più poteri ai Consorzi dei Comuni
I liberi Consorzi di Comuni, destinati a sostituire le Province, saranno meno del previsto e avranno più poteri degli enti soppressi. E' l'ultimo atto della riforma, che andrà approvata entro fine mese all'Ars. La prima parte della riforma prevedeva 9 liberi consorzi e tre città metropolitane (Palermo, Catania e Messina). Il nuovo testo punta su 6 liberi consorzi (Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani) e tre città metropolitane (Palermo, Catania e Messina). Queste ultime finiranno per inglobare i Comuni del vecchio territorio provinciale. Uno dei punti cruciali dell'accordo fra Governo regionale e maggioranza, è l'elezione dei presidenti, scelti fra i sindaci.
La riforma prevede che le cariche di presidente, assessore e consigliere del consorzio siano sempre gratuite e durino cinque anni. Il risparmio è sui costi della politica anche se in tanti all'Ars proveranno a prevedere un compenso almeno per il presidente.

Grandangolo

COMMISSIONE ARS ADOTTA NUOVO TESTO RIFORMA PROVINCE; DA DOMANI AUDIZIONI
E' approdato in commissione Affari istituzionali dell'Ars il nuovo testo del governo di riforma delle Province, concordato ieri sera nel vertice di maggioranza a Palazzo d'Orleans. Stamani la commissione, presieduta da Antonello Cracolici (Pd), ha adottato il disegno di legge, predisposto dall'assessore alle Autonomie locali che prevede l'istituzione di sei Liberi consorzi e di tre città metropolitane (Palermo, Catania e Messina). "Da questo momento - dice Cracolici - si parte con l'iter della riforma". Da domani a venerdì la commissione ha messo in calendario una serie di audizioni. Si comincia con l'Anci e le altre associazioni dei comuni, l'Unione delle Province (Urps) e i rettori delle Università siciliane; dopodomani la commissione ascolterà i sindaci dei comuni di Palermo, Catania e Messina e i commissari straordinari delle Province; venerdì sarà il turno dei sindacati. Il termine per gli emendamenti è stato fissato per lunedì prossimo, alle 14. "Martedì entreremo nel merito delle norme", afferma Cracolici. Sicilia: riforma Province, ecco nuovo testo governo Col disegno di legge di riforma delle Province adottato stamani in commissione Affari istituzionali dell'Ars vengono archiviate alcune delle norme contenute nella legge approvata l'anno scorso che ha abolito l'elezione di primo livello, istituendo i Liberi Consorzi. Rispetto all'attuale normativa con nove Liberi consorzi e tre città metropolitane, il testo dell'assessore alle Autonomie locali Ettore Leotta, prevede la riduzione a sei Liberi consorzi e la costituzione di tre città metropolitane di area. Il ddl è composto da 55 articoli. I nuovi enti, ognuno con un proprio statuto, avranno funzioni di coordinamento come prevede la riforma Delrio ma anche compiti di gestione, in questo caso in continuità con le vecchie Province, e potranno acquisire ulteriori funzioni dalla Regione. Presidenti dei Liberi consorzi e sindaci metropolitani saranno espressone di elezioni di secondo livello, cui parteciperanno sindaci e consiglieri comunali, ma non potrà votare chi ha riportato una condanna anche non definitiva. Candidabili a presidente del Libero consorzio e a sindaco metropolitano sono i sindaci in carica dei comuni che fanno parte delle aree, tranne i condannati; l'elezione è a maggioranza assoluta, previsto il ballottaggio. L'Assemblea nel caso dei consorzi e la Conferenza nel caso delle città metropolitane, composta dai sindaci dei comuni, eleggerà la giunta, di cui non potranno fare parte coniugi, parenti e affini entro il secondo grado di presidente e sindaco; il numero dei componenti delle giunte varia a secondo della popolazione residente dei comuni consorziati. Gli organismi dei nove enti dureranno in carica 5 anni, i componenti non percepiranno alcun emolumento. Le spese relative alle trasferte dei componenti dei Liberi consorzi comunali e delle città metropolitane sono a carico dell'ente di area vasta di appartenenza; sono rimborsabili solo le spese effettivamente sostenute e documentate riguardanti il vitto, alloggio e l'utilizzo dei mezzi di trasporto. Aboliti i difensori civici, ogni area vasta avrà un 'nucleo di valutazione territoriale'. Per quanto riguarda le funzioni, i Liberi consorzi avranno il coordinamento, la pianificazione, la programmazione e il controllo in materia territoriale, ambientale, di trasporti e di sviluppo economico. Le città metropolitane, oltre alle stesse funzioni dei Liberi consorzi, si occuperanno anche della digitalizzazione, mentre come funzioni proprie sono previste la pianificazione territoriale generale ed urbanistica, delle reti infrastrutturali; strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici locali, già di competenza comunale; organizzazione dei servizi pubblici locali di interesse generale; mobilità e viabilità del territorio metropolitano; promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale nell'area metropolitana, anche assicurando sostegno e supporto alle attività economiche e di ricerca innovative e coerenti con la vocazione dell'area; promozione e coordinamento dei sistemi di informatizzazione e di digitalizzazione; pianificazione, organizzazione, gestione e supporto - nei limiti della programmazione regionale - in materia di formazione, ivi compresa la vigilanza, il monitoraggio e controllo sulle istituzioni formative accreditate; motorizzazione civile. Sono altresì attribuite tutte le funzioni delle Province regionali, individuate dalla legislazione vigente al momento dell'entrata in vigore della legge regionale 27 marzo 2013 n.7, ad eccezione di quelle che sono riservate alla Regione. Liberi Consorzi comunali e città metropolitane si occuperanno anche di organizzazione e gestione del sistema di raccolta e smaltimento rifiuti, eventualmente assumendo le funzioni e le competenze delle Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti (Srr); del sistema di approvvigionamento e distribuzione delle risorse idriche, eventualmente assumendo le funzioni e le competenze delle Ato; in questo caso entro due anni dalla riforma il governo regionale dovrà presentare all'Ars un disegno di legge per la modifica della legge regionale 8 aprile 2010, n.9 e un disegno di legge per la disciplina del servizio idrico integrato. Inoltre gli enti si occuperanno anche di pianificazione, organizzazione e gestione di interventi a valere sui fondi europei e d'intesa con i comuni interessati possono esercitare le funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive. La Regione potrà sostituirsi agli organi degli enti di area vasta per il compimento di atti o di attività obbligatorie "nei casi di acclarata inerzia o inadempimento da parte dell'ente competente, al fine di salvaguardare interessi unitari eventualmente compromessi dall'inerzia o dall'inadempimento medesimi". Per quanto riguarda il personale, compresi i dirigenti, delle Province conserva la posizione giuridica ed economica, con riferimento alle voci del trattamento economico fondamentale ed accessorio, in godimento all'atto del trasferimento, nonché l'anzianità di servizio maturata. Viene istituito, presso il Dipartimento delle Autonomie locali, l'Albo unico dei dipendenti degli enti in servizio alla data di entrata in vigore della legge regionale 27 marzo 2013, n. 7, con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e determinato; esclusi invece i dipendenti assunti in violazione delle vigenti disposizioni regionali e statali in materia di reclutamento di personale e divieti di assunzione. Per far fronte alle carenze di personale, gli enti dovranno attingere all'Albo.

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