LA SICILIA
ARS: DALLA MAGGIORANZA SILURO AL DDL
DELL'ASSESSORE LEOTTA
Liberi consorzi, Malafarina: «Testo
da rivedere»
GIOVANNI CIANCMINO
PALERMO. La commissione Affari
istituzionali ha dato il via alle audizioni per il ddl sulle Aree
metropolitane e i Liberi consorzi di Comuni. Saranno completate in
settimana, lunedì scadono i termini per gli emendamenti. Il
presidente della commissione, Antonello Cracolici, ritiene che entro
la prossima settimana l'Ars dovrebbe approvare il testo definitivo.
Ma il percorso non è semplice: anche dalla maggioranza arrivano
perplessità sul testo del governo. Come, del resto, si evince dai
segnali del Megafono, il gruppo più vicino al governatore Crocetta,
con la presa di posizione dì Antonio Malafarina: «Il ddl proposto
dall'assessore Leotta necessita di un adeguato dibattito per
innovare delicate architetture istituzionali che avrebbero richiesto
più tempo e una diversa considerazione per le realtà locali,
differenziate da storia, cultura e interessi economici che devono
trovare risposta nella propria autodeterminazione. L'architettura,
al momento, appare più concentrata sulle forme che sulle funzioni.
Disciplina la nomina ed il funzionamento degli organi, costituiti da
un'assemblea di sindaci che al proprio interno nominano il
presidente del consorzio, ma dedica poco spazio alle funzioni dei
Liberi consorzi, ricalcando in parte quello che già era previsto
dalla legge regionale 9 del 1986 istitutiva delle Province regionali
che individuava una pianificazione del territorio, i trasporti di
interesse sovra comunale, lo sviluppo delle attività turistiche,
l'organizzazione e gestione dei servizi, la localizzazione e
realizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti, la
protezione del patrimonio naturale e culturale, la tutela
dell'ambiente e le attività di prevenzione e di controllo
dell'inquinamento, in parte superate da norme intervenute nel
tempo.
Lascia indeterminata, anche per lo
stringere del tempo, la definizione delle ulteriori funzioni che la
Regione potrebbe trasferire alle ex Province". E quindi? «Credo
che sia un'occasione unica per rendere i Consorzi di Comuni un
centro di reale aggregazione attorno ad esigenze condivise che
rispecchino la logica dello stare insieme per creare una rete di
sviluppo de! territorio e di servizi per i cittadini e per contenere
le spese, spesso duplicate, di ogni singolo Comune. Abolire i vari
consorzi, i distretti turistici sovrapposti alle ex Province, le
strutture e i Consigli di amministrazione di vari enti che decidono
per le comunità riduce le spese e attribuisce le responsabilità
delle gestioni ai sindaci. Però ipotizzare che una città
metropolitana come Catania o Messina possano comprendere un
territorio così vasto ed articolato, con interessi ed esigenze
profondamente diversi, potrebbe realizzare il rischio di una paralisi
per l'evidente contrapposizione di legittimi interessi».
Cosa propone? "Sembra più aderente
allo spirito dello Statuto siciliano consentire la libera formazione
di consorzi di Comuni che, sulla base di interessi ed economie
condivise, identità culturali, territori omogenei, continuità
territoriali, decidano del proprio futuro».
Non c'è pace per l'Ato Ag1
Il Comune di S. Margherita Belice
sospende il pagamento delle quote mensili
Servizio raccolta rifiuti sempre in
primo piano nell'area geografica dell'Ato Agi, anche se alla
questione stipendi arretrati è stata messa una "pezza". I
lavoratori Sogeir che da settimane sono in stato di agitazione per il
mancato pagamento degli stipendi dei mesi di dicembre e gennaio, sono
stati in parte accontentati, ma da Santa Margherita Belice arriva la
notizia che l'amministrazione comunale ha deciso di sospendere il
pagamento della propria quota mensile, ritenendo insufficiente il
servizio di raccolta dei rifiuti. Ieri mattina il commissario
straordinario regionale Achille Furioso, che nelle ore precedenti
aveva ricevuto dal Comune di Sciacca una consistente quota del
proprio debito, ha proceduto al pagamento della mensilità di
dicembre per quanto riguarda il personale di Sciacca. I lavoratori
volevano a tutti i costi pagate due mensilità e da giorni minacciano
lo sciopero di due giorni il 16 e 17febbraio, ovvero le due giornate
conclusive della festività di carnevale. Il buon senso con molta
probabilità determinerà la revoca dello sciopero, ma non tutti sono
concordi nel sospendere la protesta, convinti che il problema si
ripresenterà in modo drammatico alla fine del mese di febbraio. La
situazione resta in fase di evoluzione, al momento ci sono problemi
anche per il carburante dei mezzi adibiti alla raccolta dei rifiuti
solidi urbani, alcuni sono fermi nell'autoparco e la raccolta non è
completa in alcune zone della città. Vanno male le cose a Santa
Margherita Belice, uno dei Comuni che con puntualità paga a Sogeir
la propria quota mensile.
L'assessore comunale ai servizi a
rete, Tanino Bonifacio, ha annunciato ieri la sospensione dei
pagamenti: «Oltre il 70 per cento dei rifiuti rimane sulle strade
ci dice ci sono inefficienze gravi che configurano l'interruzione
di pubblico servizio. E tutto questo mentre il nostro Comune è in
regola con i pagamenti".
La situazione di Santa Margherita è
analoga a quella di altri Comuni dove la raccolta viene fatta con un
numero inferiore di automezzi a causa della carenza di carburante.
L'amministrazione comunale di Sciacca., preoccupata per un
eventuale sciopero, alcuni giorni fa aveva incontrato il commissario
della Sogeir Achille Furioso, al quale era stato richiesto di dare
priorità al pagamento delle due mensilità arretrate di dicembre e
gennaio ai lavoratori di Sciacca, al pagamento alla Sogeir Impianti
per il funzionamento della discarica di Salinella, al pagamento dei
fornitori per carburante o servizi inerenti la raccolta
differenziata.
GIUSEPPE RECCA
RECAPITATA LA LETTERA DI DIFFIDA
Sulla gestione del servizio idrico
caos tra la Regione e i Comuni
ribelli
Panepinto severo: «La nostra non è
una ribellione, ma un atto di giustizia»
Gestione del servizio idrico, la
Regione diffida i comuni «ribelli» a consegnare all'Ato Ag9 gli
impianti, e inevitabilmente scoppia la polemica.
Il documento, datato 5 febbraio e
firmato dal dirigente del dipartimento Acqua e Rifiuti
dell'assessorato regionale all'Energia Domenico Armenio, prende
spunto tra le altre cose dal cosiddetto «Decreto Sblocca-Italia»,
sostenendo che «la normativa statale ha inevitabilmente vanificato
l'efficacia della disposizione di natura transitoria e generale
contenuta nella legge regionale n. 2/13, comma 6». Quest'ultima,
si ricorderà, consentiva nei farti ai comuni che non avevano ancora
consegnato gli impianti di continuare legittimamente a gestirli, il
che ha garantito fino ad oggi spazio di manovra ai cosiddetti
«sindaci ribelli" della nostra provincia, i quali dovrebbero
quindi adesso avviare le procedure di riconsegna.
Una diffida che ovviamente ha già
iniziato a suscitare polemiche e reazioni. La prima è quella
adottata dal Consiglio comunale di Bivona, il quale ha approvato una
delibera che ribadisce la volontà di non consegnare le reti idriche
all'Ambito e si diffida il dirigente dall'adottare atti
successivi quali, ad esempio, l'invio di commissari ad acta. Da
Bivona, inoltre, parte un appello agli altri Consigli comunali che si
trovano nella stessa condizione di ribadire la loro volontà e
respingere la richiesta attraverso atti formali. «La nostra dice
Giovanni Panepinto, parlamentare regionale del Pd e sindaco di Bivona
non è una ribellione' ma un atto di giustizia. Se c'è qualcuno
che si ribella, qui, è il dirigente generale che ribalta le
disposizioni di legge".
Panepinto, in qualità di componente
dell'Ars, insieme alla deputata Udc Margherita La Rocca Ruvolo, ha
presentato una interrogazione al presidente Crocetta e all'assessore
Contrafatto. «E' possibile - si chiedono - che un dirigente
generale dell'amministrazione regionale stabilisca che una
normativa statale abbia vanificato una norma regionale? In attesa di
conoscere quali misure il Governo intende adottare perché
l'amministrazione si attenga alle norme stabilite dal legislatore
in sede di Assemblea regionale siciliana, riteniamo opportuno che si
proceda con il diffidare il dirigente generale del Dipartimento
regionale dell'acqua e dei rifiuti dall'adottare atti successivi,
quali l'attivazione del provvedimento sostitutivo e, quindi, la
nomina del commissario ad acta»,
GIOACCHINO SCHICCHI
La passerella è a buon punto ma non
in tempo per la Sagra
PORTA AUREA. Mancano ancora il
collaudo statico e la pavimentazione
Proseguono a pieno ritmo i lavori per
la realizzazione della passerella pedonale nella Valle dei Templi,
anche se è divenuto sempre più improbabile che la struttura possa
essere inaugurata contestualmente ai giorni della Sagra del Mandorlo
in fiore. La data "x", che in verità non era stata ufficialmente
indicata dal Parco archeologico, potrebbe saltare a causa del forte
mal tempo dei giorni scorsi che ha rallentato e addirittura bloccato
lo svolgimento degli interventi di rifinitura. "Lo stato di
avanzamento delle opere spiega il direttore è ad oltre il 90
per cento del tutto, ma manca ancora il collaudo statico e senza
quello potrebbe non essere possibile collocare la pavimentazione".
Questo perché, evidentemente, per realizzare la procedura sarà
necessario caricare la struttura con un peso elevato, il quale
potrebbe danneggiare irreparabilmente i materiali utilizzati per la
parte calpestabile della passerella. Quindi delle due l'una, senza
alcuna possibilità di ridurre i "tempi morti" e quindi di
accelerare l'iter per il completamento del tutto così da poter
quantomeno essere fruibile per la seconda domenica della Sagra del
Mandorlo in fiore, il 22 febbraio, quando si terranno gli spettacoli
finali e verrà consegnato il "Tempio d'Oro" al miglior gruppo
del Festival internazionale del Folklore,
Se la passerella è comunque in fase di
completamento settimana in più, settimana in meno da avviare
sono gli annuncia- ti interventi di recupero e rifunzionalizzazione
dell'area dell'accesso di Porta V, che con l'installazione del
passaggio sopraelevato andrà ad acquisire un'importanza
assolutamente centrale nella gestione dei flussi di turisti che
visitano la Valle. Per l'area dinnanzi alla clinica Sant'Anna
sono previsti lavori di manutenzione che dovrebbero anche migliorarne
il decoro e la fruibilità. Intanto nei prossimi giorni dovrebbe
essere definitivamente operativa il bar-bookshop "Arcosoli",
affidato in modo temporaneo dal Parco a privati attraverso gara
d'appalto. Si tratta di un primo passo verso il ripristino dei
cosiddetti "servizi aggiuntivi", dopo che la Regione ha bloccato
da tempo le gare precedentemente esperite.
G.SCH.
PROTEZIONE CIVILE. Al via la
progettazione per la messa in sicurezza. Pronti 2,4 milioni di euro
Duomo e costone, bandi entro 10 giorni
DARIO BROCCIO
Finalmente qualcosa si muove (oltre al
costone su cui poggia) per il salvataggio del Duomo della città dei
templi, chiuso da circa quattro anni per gravi problemi di staticità
legati al lento ma costante movimento della collina su cui è stato
edificato.
Entro dieci giorni, infatti, la
Protezione civile regionale predisporrà due bandi di gara per la
cattedrale di San Gerlando.
E quanto emerso al termine di una
riunione tenutasi ieri pomeriggio negli uffici della Presidenza della
Regione, presieduta dal vice presidente Mariella Lo Bello, in
presenza dell'assessore per il Territorio Maurizio Croce, del
commissario straordinario del Comune di Agrigento, Luciana Giammanco,
e del dirigente generale del Dipartimento regionale di Protezione
Civile.
L'incontro era stato convocato nei
giorni scorsi dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, per
definire l'avvio delle procedure per il conferimento dell'incarico
di progettazione e per i lavori di messa in sicurezza del sito.
Il primo bando di gara riguarderà la
progettazione esecutiva dell'intervento di stabilizzazione del
colle su cui si erge la cattedrale di San Gerlando; il secondo
riguarderà i lavori di messa in sicurezza del manufatto che
prevedono un pre-consolidamento propedeutico alla stabilizzazione del
pendio al fine di accrescere la capacità resistente dell'immobile,
in modo tale che possa resistere alle vibrazioni e all'indotto
degli interventi di stabilizzazione del pendio.
Le risorse finanziarie, pari a 2,4
milioni di euro, saranno garantite dal Piano di Azione e Coesione III
fase. In più occasioni l'arcivescovo Francesco Montenegro aveva
rivolto accorati inviti alla classe politica affinché prensesse a
cuore il problema della cattedrale e facesse di tutto per risolvere
il problema. Adesso la buona notizia che arriva da Palermo suona come
una sorta di regalo per Montenegro che nelle prossime ore sarà
ordinato cardinale da Papa Francesco.
GIORNALE DI SICILIA
LETTERA A CROCETTA La Rocca Ruvolo e
Panepinto:«illegittima la disposizione del dirigente Armenio»
Ato idrico, due deputati contestano
la Regione
Margherita La Rocca Ruvolo e Giovanni
Panepinto, deputati regionali dell'Udc e del Partito democratico,
considerano "illegittima la richiesta di consegna degli impianti
idrici ai Comuni dell'Ato di Agrigento da parte del dirigente
generale del dipartimento regionale dell'acqua e dei rifiuti,
Domenico Armenio".
"Attraverso un'interrogazione
parlamentare, indirizzata al presidente della Regione, Rosario
Crocetta, e all'assessore per l'Energia e i Servizi di pubblica
utilità, Valeria Contraffatto, i due parlamentari agrigentini si
legge in una nota diffusa ieri - chiedono 1' applicazione del comma
6 della legge regionale 2 del 2013, che consente ai Comuni che non
hanno consegnato gli impianti di continuare la gestione diretta sino
all'applicazione della nuova legge".
"E' possibile che un dirigente
generale dell'amministrazione regionale stabilisca - scrivono -
la Rocca Ruvolo e Panepinto - che "la normativa statale ha
inevitabilmente vanificato l'efficacia della disposizione di natura
transitoria e generale contenuta nella legge regionale 2 /13, comma
6"? Inattesa di conoscere quali misure il Governo intende adottare
perché l'amministrazione regionale si attenga alle norme stabilite
dal legislatore in sede di assemblea regionale siciliana, riteniamo
opportuno che si proceda con il diffidare il dirigente generale del
dipartimento regionale dell'acqua e dei rifiuti dall'adottare
atti successivi, quali l'attivazione del provvedimento sostitutivo
e, quindi, la nomina del commissario ad aula". Nel ricordare che il
Tar Sicilia ha emanato si legge ancora nel documento dei due deputati
regionali - una sentenza a favore del Comune di Menfi contro l'Ato
di Agrigento, facendo riferimento proprio al comma 6 della legge
regionale 2/2013, va rilevato che nella diffida, pervenuta ai Comuni
rientranti nella fattispecie del citato comma 6, non viene richiamato
nessun atto di indirizzo, concludono La Rocca Ruvolo e Panepinto -
dell'assessore competente, né del presidente della Regione, né
dall' ufficio legislativo della Regione, né di nessun altro organo
consultivo e politico della Regione". (AAU)
LIBERO CONSORZIO COMUNALE
Iniziativa per ricordare la tragedia
delle foibe
Anche il Libero Consorzio comunale ha
organizzato un iniziativa in occasione del Giorno del Ricordo in
memoria delle vittime delle Foibe, una giornata di riflessione e
testimonianze per conservare e rinnova- re la memoria della tragedia
costata la vita a migliaia di persone. All'iniziativa, svoltasi
ieri mattina nell'Aula consiliare luigi Giglia sono intervenuti,
fra gli altri, il vice prefetto Giovanna Termine, il dirigente del
Libero Consorzio Achille Contino il Questore Mario Finocchiaro il
Comandante provinciale della Guardia di Finanza Massimo Sobrà, il
Comandante provinciale dei Carabinieri Mario Mettifogo, e lo storico
Giuseppe Crapanzano autore del libro L'Istria di Gina. Nel corso
della mattinata è stato proiettato un filmato storico dell'Istituto
Luce ed un video realizzato dagli studenti dell'Istituto M. L. King
di Favara entrambi sulle Foibe Anche Io storico Gaetano Allatta e
intervenuto con una ricostruzione storica sul periodo delle foibe L
attrice Serenella Bianchini ha letto brani del libro L Istria di Gina
, mentre il prof Domenico Svettini ha raccontato la sua testimonianza
storica come reduce proprio del periodo delle foibe.
(*CR*)
EX PROVINCIA. Indicata la
ripartizione delle somme per garantire le spese per illuminazione,
riscaldamento, telefoni e materiale didattico degli istituti
superiori
LIBERO CONSORZIO, 150 MILA EURO ALLE
SCUOLE
Si tratta di uno stanziamento
notevolmente inferiore a quello dello scorso anno per l'ulteriore
contrazione dei trasferimenti
È stata impegnata la somma di 150 mila
euro, per il trimestre gennaio-marzo 2015, per garantire le spese per
illuminazione, riscaldamento, telefoni e materiale didattico delle
scuole medie superiori di competenza del Libero Consorzio
provinciale, gestito dal commissario Alessandra Di Liberto. Uno
sforzo finanziario non indifferente per le casse dell'Ente
commissariato da quasi due anni. L'impegno è stato effettuato dal
direttore del Settore Politiche Attive del Lavoro e dell'Istruzione
Amelia Scibetta. I fondi ripartiti riguardano: l'istituto "Foscolo"
di Canicattì per 2.555 euro, il liceo scientifico "Sciascia" di
Canicattì per 4.255 euro, il liceo classico "Linares"
diLicataper5.25oeuro. Ed ancora il" Fazello" di Sciacca per 2.980
euro, l'istituto d'arte "Bonachia" di Sciacca per 2.270 euro,
la sezione associata del liceo Scientifico "Fermi" di Menfi per
1.420 euro, il "Pirandello" di Bivona per 2.980 euro, il
"Panepinto" di Bivona (sezione associata) per 2.836 euro. Alla
sezione associata del "Pirandello" di Bivona è Stata liquidata
la somma di 568 euro, alla sezione associata del professionale
"Archimede" di Cianciana la somma di 426 euro. Altre somme al
liceo classico "Empedocle" di Agrigento (4.540), al "Crispi"
di Ribera per 5.107 euro, alla sezione associata dell'istituto
Giovanni 23esimo di Ribera (2.980), alla sezione aggregata del
Miraglia" di Ribera (1.703), al liceo psicopedagogico "King" dl
Favara (4.965) al liceo "Politi" di Agrigento (5.960), al "Saetta
e Livatino" di Ravanusa (3.690), alla sezione associata
dell'istituto tecnico "Zappa" di Campobello di Licata (1.845),
all'istituto "Madre Teresa di Calcutta" di Casteltermini (995)
al liceo scientifico di Cammarata (sezione associata) (1.420 euro).
Altre scuole beneficiarie: l'istituto Magistrale di Santo Stefano
Quisquina (1.135), liceo scientifico "Fermi" Sciacca (6.525)
liceo "Leonardo" di Agrigento (8.230), liceo "Odierna" di
Palma di Montechiaro (3.690), liceo "Majorana" di Agrigento per
(3,545), liceo scientifico di Lampedusa (1.720), "Re Capriata" di
Licata (3.830), "Re Capriata" sezione geometri (1.420), "Galilei"
di Canicattì (5.250), sezione associata dell'Itc di Naro (1.420),
"Foderà" di Agrigento per (3.120), "Brunelleschi" di
Agrigento (1.990), "Arena" di Sciacca (3.264), "Friscia"
della Sezione staccata di Menfi (1.135), "Friscia"
Agrigentoflash
ISTITUTO MUSICALE "TOSCANINI" A
RISCHIO CHIUSURA, APPELLO ALL'ANCI
Lanciano un appello all'Anci Sicilia
i docenti dell'istituto musicale Arturo Toscanini di Ribera, che da
mesi sono senza stipendio e temono uno stop delle attività del
conservatorio, frequentato da circa 200 ragazzi. Da quasi due anni la
provincia di Agrigento ha ridotto all'osso il contributo destinato
all'istituto, che in base a una convenzione siglata con l'ente
nel 2010, beneficiava di un finanziamento pari a un milione 165 mila
euro per la scuola. L'anno scorso, però, l'ex Provincia di
Agrigento, oggi commissariata, ha destinato all'istituto, dove
lavorano dieci docenti di ruolo e altrettanti precari, 200 mila euro.
I professori non ci stanno, puntano il dito contro un possibile
ridimensionamento del conservatorio e chiedono l'applicazione della
legge nazionale 508 del 1999 sulla statizzazione dell'Istituto (e
quindi con il passaggio nelle piante organiche dello Stato degli
insegnati), mai partita perché il ministero non ha emanato i
regolamenti attuativi. Nei giorni scorsi i docenti del Toscanini
hanno presentato un ricorso al Tar per chiedere l'attuazione della
legge. "È una vicenda surreale, quasi kafkiana - dice il
direttore dell'Istituto Claudio Montesano, insegnante di pianoforte
- Tra qualche mese questo istituto chiuderà per aver rispettato
pedissequamente la legge, di cui chiediamo l'applicazione. Per
effetto dei tagli e della riforma delle province condannano alla
chiusura anche i conservatori". Dopo l'entrata in vigore della
legge, in alcune Province, il personale docente è stato costretto a
rinunciare ai contratti di lavoro negli enti per transitare negli
istituti musicali, che nel frattempo erano stati trasformati in enti
di diritto pubblico, dotati di piena autonomia. "La nostra è una
situazione comune ad altre realtà - aggiunge il direttore - e
una recente sentenza del Tar Lazio ha riconosciuto a un istituto di
Teramo, che si trova nelle stesse condizioni del nostro, il diritto
alla statizzazione, nonostante il Miur, a distanza di anni non ha
ancora emanato il regolamento della legge, stigmatizzando l'inerzia
dell'autorità competente, cioè il ministero".
Livesicilia
La riforma delle Province
Ecco il nuovo testo
PALERMO - Col disegno di legge di
riforma delle Province adottato stamani in commissione Affari
istituzionali dell'Ars vengono archiviate alcune delle norme
contenute nella legge approvata l'anno scorso che ha abolito
l'elezione di primo livello, istituendo i Liberi Consorzi. Rispetto
all'attuale normativa con nove Liberi consorzi e tre città
metropolitane, il testo dell'assessore alle Autonomie locali Ettore
Leotta, prevede la riduzione a sei Liberi consorzi e la costituzione
di tre città metropolitane di area. Il ddl è composto da 55
articoli. I nuovi enti, ognuno con un proprio statuto, avranno
funzioni di coordinamento come prevede la riforma Delrio ma anche
compiti di gestione, in questo caso in continuità con le vecchie
Province, e potranno acquisire ulteriori funzioni dalla Regione.
Presidenti dei Liberi consorzi e sindaci metropolitani saranno
espressone di elezioni di secondo livello, cui parteciperanno sindaci
e consiglieri comunali, ma non potrà votare chi ha riportato una
condanna anche non definitiva. Candidabili a presidente del Libero
consorzio e a sindaco metropolitano sono i sindaci in carica dei
comuni che fanno parte delle aree, tranne i condannati; l'elezione è
a maggioranza assoluta, previsto il ballottaggio.
L'Assemblea nel caso dei consorzi e la
Conferenza nel caso delle città metropolitane, composta dai sindaci
dei comuni, eleggerà la giunta, di cui non potranno fare parte
coniugi, parenti e affini entro il secondo grado di presidente e
sindaco; il numero dei componenti delle giunte varia a secondo della
popolazione residente dei comuni consorziati. Gli organismi dei nove
enti dureranno in carica 5 anni, i componenti non percepiranno alcun
emolumento. Le spese relative alle trasferte dei componenti dei
Liberi consorzi comunali e delle città metropolitane sono a carico
dell'ente di area vasta di appartenenza; sono rimborsabili solo le
spese effettivamente sostenute e documentate riguardanti il vitto,
alloggio e l'utilizzo dei mezzi di trasporto. Aboliti i difensori
civici, ogni area vasta avrà un 'nucleo di valutazione
territoriale'.