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Rassegna stampa del 12 febbraio 2015

LA SICILIA

ARS: DALLA MAGGIORANZA SILURO AL DDL DELL'ASSESSORE LEOTTA Liberi consorzi, Malafarina: «Testo da rivedere» GIOVANNI CIANCMINO PALERMO. La commissione Affari istituzionali ha dato il via alle audizioni per il ddl sulle Aree metropolitane e i Liberi consorzi di Comuni. Saranno completate in settimana, lunedì scadono i termini per gli emendamenti. Il presidente della commissione, Antonello Cracolici, ritiene che entro la prossima settimana l'Ars dovrebbe approvare il testo definitivo. Ma il percorso non è semplice: anche dalla maggioranza arrivano perplessità sul testo del governo. Come, del resto, si evince dai segnali del Megafono, il gruppo più vicino al governatore Crocetta, con la presa di posizione dì Antonio Malafarina: «Il ddl proposto dall'assessore Leotta necessita di un adeguato dibattito per innovare delicate architetture istituzionali che avrebbero richiesto più tempo e una diversa considerazione per le realtà locali, differenziate da storia, cultura e interessi economici che devono trovare risposta nella propria autodeterminazione. L'architettura, al momento, appare più concentrata sulle forme che sulle funzioni. Disciplina la nomina ed il funzionamento degli organi, costituiti da un'assemblea di sindaci che al proprio interno nominano il presidente del consorzio, ma dedica poco spazio alle funzioni dei Liberi consorzi, ricalcando in parte quello che già era previsto dalla legge regionale 9 del 1986 istitutiva delle Province regionali che individuava una pianificazione del territorio, i trasporti di interesse sovra comunale, lo sviluppo delle attività turistiche, l'organizzazione e gestione dei servizi, la localizzazione e realizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti, la protezione del patrimonio naturale e culturale, la tutela dell'ambiente e le attività di prevenzione e di controllo dell'inquinamento, in parte superate da norme intervenute nel tempo.
Lascia indeterminata, anche per lo stringere del tempo, la definizione delle ulteriori funzioni che la Regione potrebbe trasferire alle ex Province". E quindi? «Credo che sia un'occasione unica per rendere i Consorzi di Comuni un centro di reale aggregazione attorno ad esigenze condivise che rispecchino la logica dello stare insieme per creare una rete di sviluppo de! territorio e di servizi per i cittadini e per contenere le spese, spesso duplicate, di ogni singolo Comune. Abolire i vari consorzi, i distretti turistici sovrapposti alle ex Province, le strutture e i Consigli di amministrazione di vari enti che decidono per le comunità riduce le spese e attribuisce le responsabilità delle gestioni ai sindaci. Però ipotizzare che una città metropolitana come Catania o Messina possano comprendere un territorio così vasto ed articolato, con interessi ed esigenze profondamente diversi, potrebbe realizzare il rischio di una paralisi per l'evidente contrapposizione di legittimi interessi».
Cosa propone? "Sembra più aderente allo spirito dello Statuto siciliano consentire la libera formazione di consorzi di Comuni che, sulla base di interessi ed economie condivise, identità culturali, territori omogenei, continuità territoriali, decidano del proprio futuro».

Non c'è pace per l'Ato Ag1 Il Comune di S. Margherita Belice sospende il pagamento delle quote mensili Servizio raccolta rifiuti sempre in primo piano nell'area geografica dell'Ato Agi, anche se alla questione stipendi arretrati è stata messa una "pezza". I lavoratori Sogeir che da settimane sono in stato di agitazione per il mancato pagamento degli stipendi dei mesi di dicembre e gennaio, sono stati in parte accontentati, ma da Santa Margherita Belice arriva la notizia che l'amministrazione comunale ha deciso di sospendere il pagamento della propria quota mensile, ritenendo insufficiente il servizio di raccolta dei rifiuti. Ieri mattina il commissario straordinario regionale Achille Furioso, che nelle ore precedenti aveva ricevuto dal Comune di Sciacca una consistente quota del proprio debito, ha proceduto al pagamento della mensilità di dicembre per quanto riguarda il personale di Sciacca. I lavoratori volevano a tutti i costi pagate due mensilità e da giorni minacciano lo sciopero di due giorni il 16 e 17febbraio, ovvero le due giornate conclusive della festività di carnevale. Il buon senso con molta probabilità determinerà la revoca dello sciopero, ma non tutti sono concordi nel sospendere la protesta, convinti che il problema si ripresenterà in modo drammatico alla fine del mese di febbraio. La situazione resta in fase di evoluzione, al momento ci sono problemi anche per il carburante dei mezzi adibiti alla raccolta dei rifiuti solidi urbani, alcuni sono fermi nell'autoparco e la raccolta non è completa in alcune zone della città. Vanno male le cose a Santa Margherita Belice, uno dei Comuni che con puntualità paga a Sogeir la propria quota mensile.
L'assessore comunale ai servizi a rete, Tanino Bonifacio, ha annunciato ieri la sospensione dei pagamenti: «Oltre il 70 per cento dei rifiuti rimane sulle strade — ci dice — ci sono inefficienze gravi che configurano l'interruzione di pubblico servizio. E tutto questo mentre il nostro Comune è in regola con i pagamenti".
La situazione di Santa Margherita è analoga a quella di altri Comuni dove la raccolta viene fatta con un numero inferiore di automezzi a causa della carenza di carburante. L'amministrazione comunale di Sciacca., preoccupata per un eventuale sciopero, alcuni giorni fa aveva incontrato il commissario della Sogeir Achille Furioso, al quale era stato richiesto di dare priorità al pagamento delle due mensilità arretrate di dicembre e gennaio ai lavoratori di Sciacca, al pagamento alla Sogeir Impianti per il funzionamento della discarica di Salinella, al pagamento dei fornitori per carburante o servizi inerenti la raccolta differenziata.
GIUSEPPE RECCA

RECAPITATA LA LETTERA DI DIFFIDA Sulla gestione del servizio idrico caos tra la Regione e i Comuni ribelli Panepinto severo: «La nostra non è una ribellione, ma un atto di giustizia» Gestione del servizio idrico, la Regione diffida i comuni «ribelli» a consegnare all'Ato Ag9 gli impianti, e inevitabilmente scoppia la polemica.
Il documento, datato 5 febbraio e firmato dal dirigente del dipartimento Acqua e Rifiuti dell'assessorato regionale all'Energia Domenico Armenio, prende spunto tra le altre cose dal cosiddetto «Decreto Sblocca-Italia», sostenendo che «la normativa statale ha inevitabilmente vanificato l'efficacia della disposizione di natura transitoria e generale contenuta nella legge regionale n. 2/13, comma 6». Quest'ultima, si ricorderà, consentiva nei farti ai comuni che non avevano ancora consegnato gli impianti di continuare legittimamente a gestirli, il che ha garantito fino ad oggi spazio di manovra ai cosiddetti «sindaci ribelli" della nostra provincia, i quali dovrebbero quindi adesso avviare le procedure di riconsegna.
Una diffida che ovviamente ha già iniziato a suscitare polemiche e reazioni. La prima è quella adottata dal Consiglio comunale di Bivona, il quale ha approvato una delibera che ribadisce la volontà di non consegnare le reti idriche all'Ambito e si diffida il dirigente dall'adottare atti successivi quali, ad esempio, l'invio di commissari ad acta. Da Bivona, inoltre, parte un appello agli altri Consigli comunali che si trovano nella stessa condizione di ribadire la loro volontà e respingere la richiesta attraverso atti formali. «La nostra — dice Giovanni Panepinto, parlamentare regionale del Pd e sindaco di Bivona non è una ribellione' ma un atto di giustizia. Se c'è qualcuno che si ribella, qui, è il dirigente generale che ribalta le disposizioni di legge".
Panepinto, in qualità di componente dell'Ars, insieme alla deputata Udc Margherita La Rocca Ruvolo, ha presentato una interrogazione al presidente Crocetta e all'assessore Contrafatto. «E' possibile - si chiedono - che un dirigente generale dell'amministrazione regionale stabilisca che una normativa statale abbia vanificato una norma regionale? In attesa di conoscere quali misure il Governo intende adottare perché l'amministrazione si attenga alle norme stabilite dal legislatore in sede di Assemblea regionale siciliana, riteniamo opportuno che si proceda con il diffidare il dirigente generale del Dipartimento regionale dell'acqua e dei rifiuti dall'adottare atti successivi, quali l'attivazione del provvedimento sostitutivo e, quindi, la nomina del commissario ad acta»,
GIOACCHINO SCHICCHI

La passerella è a buon punto ma non in tempo per la Sagra
PORTA AUREA. Mancano ancora il collaudo statico e la pavimentazione
Proseguono a pieno ritmo i lavori per la realizzazione della passerella pedonale nella Valle dei Templi, anche se è divenuto sempre più improbabile che la struttura possa essere inaugurata contestualmente ai giorni della Sagra del Mandorlo in fiore. La data "x", che in verità non era stata ufficialmente indicata dal Parco archeologico, potrebbe saltare a causa del forte mal tempo dei giorni scorsi che ha rallentato e addirittura bloccato lo svolgimento degli interventi di rifinitura. "Lo stato di avanzamento delle opere — spiega il direttore — è ad oltre il 90 per cento del tutto, ma manca ancora il collaudo statico e senza quello potrebbe non essere possibile collocare la pavimentazione". Questo perché, evidentemente, per realizzare la procedura sarà necessario caricare la struttura con un peso elevato, il quale potrebbe danneggiare irreparabilmente i materiali utilizzati per la parte calpestabile della passerella. Quindi delle due l'una, senza alcuna possibilità di ridurre i "tempi morti" e quindi di accelerare l'iter per il completamento del tutto così da poter quantomeno essere fruibile per la seconda domenica della Sagra del Mandorlo in fiore, il 22 febbraio, quando si terranno gli spettacoli finali e verrà consegnato il "Tempio d'Oro" al miglior gruppo del Festival internazionale del Folklore,
Se la passerella è comunque in fase di completamento — settimana in più, settimana in meno — da avviare sono gli annuncia- ti interventi di recupero e rifunzionalizzazione dell'area dell'accesso di Porta V, che con l'installazione del passaggio sopraelevato andrà ad acquisire un'importanza assolutamente centrale nella gestione dei flussi di turisti che visitano la Valle. Per l'area dinnanzi alla clinica Sant'Anna sono previsti lavori di manutenzione che dovrebbero anche migliorarne il decoro e la fruibilità. Intanto nei prossimi giorni dovrebbe essere definitivamente operativa il bar-bookshop "Arcosoli", affidato in modo temporaneo dal Parco a privati attraverso gara d'appalto. Si tratta di un primo passo verso il ripristino dei cosiddetti "servizi aggiuntivi", dopo che la Regione ha bloccato da tempo le gare precedentemente esperite.
G.SCH.

PROTEZIONE CIVILE. Al via la progettazione per la messa in sicurezza. Pronti 2,4 milioni di euro
Duomo e costone, bandi entro 10 giorni

DARIO BROCCIO
Finalmente qualcosa si muove (oltre al costone su cui poggia) per il salvataggio del Duomo della città dei templi, chiuso da circa quattro anni per gravi problemi di staticità legati al lento ma costante movimento della collina su cui è stato edificato.
Entro dieci giorni, infatti, la Protezione civile regionale predisporrà due bandi di gara per la cattedrale di San Gerlando.
E quanto emerso al termine di una riunione tenutasi ieri pomeriggio negli uffici della Presidenza della Regione, presieduta dal vice presidente Mariella Lo Bello, in presenza dell'assessore per il Territorio Maurizio Croce, del commissario straordinario del Comune di Agrigento, Luciana Giammanco, e del dirigente generale del Dipartimento regionale di Protezione Civile.
L'incontro era stato convocato nei giorni scorsi dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, per definire l'avvio delle procedure per il conferimento dell'incarico di progettazione e per i lavori di messa in sicurezza del sito.
Il primo bando di gara riguarderà la progettazione esecutiva dell'intervento di stabilizzazione del colle su cui si erge la cattedrale di San Gerlando; il secondo riguarderà i lavori di messa in sicurezza del manufatto che prevedono un pre-consolidamento propedeutico alla stabilizzazione del pendio al fine di accrescere la capacità resistente dell'immobile, in modo tale che possa resistere alle vibrazioni e all'indotto degli interventi di stabilizzazione del pendio.
Le risorse finanziarie, pari a 2,4 milioni di euro, saranno garantite dal Piano di Azione e Coesione III fase. In più occasioni l'arcivescovo Francesco Montenegro aveva rivolto accorati inviti alla classe politica affinché prensesse a cuore il problema della cattedrale e facesse di tutto per risolvere il problema. Adesso la buona notizia che arriva da Palermo suona come una sorta di regalo per Montenegro che nelle prossime ore sarà ordinato cardinale da Papa Francesco.

GIORNALE DI SICILIA

LETTERA A CROCETTA La Rocca Ruvolo e Panepinto:«illegittima la disposizione del dirigente Armenio»
Ato idrico, due deputati contestano la Regione
Margherita La Rocca Ruvolo e Giovanni Panepinto, deputati regionali dell'Udc e del Partito democratico, considerano "illegittima la richiesta di consegna degli impianti idrici ai Comuni dell'Ato di Agrigento da parte del dirigente generale del dipartimento regionale dell'acqua e dei rifiuti, Domenico Armenio".
"Attraverso un'interrogazione parlamentare, indirizzata al presidente della Regione, Rosario Crocetta, e all'assessore per l'Energia e i Servizi di pubblica utilità, Valeria Contraffatto, i due parlamentari agrigentini — si legge in una nota diffusa ieri - chiedono 1' applicazione del comma 6 della legge regionale 2 del 2013, che consente ai Comuni che non hanno consegnato gli impianti di continuare la gestione diretta sino all'applicazione della nuova legge".
"E' possibile che un dirigente generale dell'amministrazione regionale stabilisca - scrivono - la Rocca Ruvolo e Panepinto - che "la normativa statale ha inevitabilmente vanificato l'efficacia della disposizione di natura transitoria e generale contenuta nella legge regionale 2 /13, comma 6"? Inattesa di conoscere quali misure il Governo intende adottare perché l'amministrazione regionale si attenga alle norme stabilite dal legislatore in sede di assemblea regionale siciliana, riteniamo opportuno che si proceda con il diffidare il dirigente generale del dipartimento regionale dell'acqua e dei rifiuti dall'adottare atti successivi, quali l'attivazione del provvedimento sostitutivo e, quindi, la nomina del commissario ad aula". Nel ricordare che il Tar Sicilia ha emanato si legge ancora nel documento dei due deputati regionali - una sentenza a favore del Comune di Menfi contro l'Ato di Agrigento, facendo riferimento proprio al comma 6 della legge regionale 2/2013, va rilevato che nella diffida, pervenuta ai Comuni rientranti nella fattispecie del citato comma 6, non viene richiamato nessun atto di indirizzo, concludono La Rocca Ruvolo e Panepinto - dell'assessore competente, né del presidente della Regione, né dall' ufficio legislativo della Regione, né di nessun altro organo consultivo e politico della Regione". (AAU)

LIBERO CONSORZIO COMUNALE
Iniziativa per ricordare la tragedia delle foibe
Anche il Libero Consorzio comunale ha organizzato un iniziativa in occasione del Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle Foibe, una giornata di riflessione e testimonianze per conservare e rinnova- re la memoria della tragedia costata la vita a migliaia di persone. All'iniziativa, svoltasi ieri mattina nell'Aula consiliare luigi Giglia sono intervenuti, fra gli altri, il vice prefetto Giovanna Termine, il dirigente del Libero Consorzio Achille Contino il Questore Mario Finocchiaro il Comandante provinciale della Guardia di Finanza Massimo Sobrà, il Comandante provinciale dei Carabinieri Mario Mettifogo, e lo storico Giuseppe Crapanzano autore del libro L'Istria di Gina. Nel corso della mattinata è stato proiettato un filmato storico dell'Istituto Luce ed un video realizzato dagli studenti dell'Istituto M. L. King di Favara entrambi sulle Foibe Anche Io storico Gaetano Allatta e intervenuto con una ricostruzione storica sul periodo delle foibe L attrice Serenella Bianchini ha letto brani del libro L Istria di Gina , mentre il prof Domenico Svettini ha raccontato la sua testimonianza storica come reduce proprio del periodo delle foibe.
(*CR*)

EX PROVINCIA. Indicata la ripartizione delle somme per garantire le spese per illuminazione, riscaldamento, telefoni e materiale didattico degli istituti superiori
LIBERO CONSORZIO, 150 MILA EURO ALLE SCUOLE
Si tratta di uno stanziamento notevolmente inferiore a quello dello scorso anno per l'ulteriore contrazione dei trasferimenti
È stata impegnata la somma di 150 mila euro, per il trimestre gennaio-marzo 2015, per garantire le spese per illuminazione, riscaldamento, telefoni e materiale didattico delle scuole medie superiori di competenza del Libero Consorzio provinciale, gestito dal commissario Alessandra Di Liberto. Uno sforzo finanziario non indifferente per le casse dell'Ente commissariato da quasi due anni. L'impegno è stato effettuato dal direttore del Settore Politiche Attive del Lavoro e dell'Istruzione Amelia Scibetta. I fondi ripartiti riguardano: l'istituto "Foscolo" di Canicattì per 2.555 euro, il liceo scientifico "Sciascia" di Canicattì per 4.255 euro, il liceo classico "Linares" diLicataper5.25oeuro. Ed ancora il" Fazello" di Sciacca per 2.980 euro, l'istituto d'arte "Bonachia" di Sciacca per 2.270 euro, la sezione associata del liceo Scientifico "Fermi" di Menfi per 1.420 euro, il "Pirandello" di Bivona per 2.980 euro, il "Panepinto" di Bivona (sezione associata) per 2.836 euro. Alla sezione associata del "Pirandello" di Bivona è Stata liquidata la somma di 568 euro, alla sezione associata del professionale "Archimede" di Cianciana la somma di 426 euro. Altre somme al liceo classico "Empedocle" di Agrigento (4.540), al "Crispi" di Ribera per 5.107 euro, alla sezione associata dell'istituto Giovanni 23esimo di Ribera (2.980), alla sezione aggregata del Miraglia" di Ribera (1.703), al liceo psicopedagogico "King" dl Favara (4.965) al liceo "Politi" di Agrigento (5.960), al "Saetta e Livatino" di Ravanusa (3.690), alla sezione associata dell'istituto tecnico "Zappa" di Campobello di Licata (1.845), all'istituto "Madre Teresa di Calcutta" di Casteltermini (995) al liceo scientifico di Cammarata (sezione associata) (1.420 euro). Altre scuole beneficiarie: l'istituto Magistrale di Santo Stefano Quisquina (1.135), liceo scientifico "Fermi" Sciacca (6.525) liceo "Leonardo" di Agrigento (8.230), liceo "Odierna" di Palma di Montechiaro (3.690), liceo "Majorana" di Agrigento per (3,545), liceo scientifico di Lampedusa (1.720), "Re Capriata" di Licata (3.830), "Re Capriata" sezione geometri (1.420), "Galilei" di Canicattì (5.250), sezione associata dell'Itc di Naro (1.420), "Foderà" di Agrigento per (3.120), "Brunelleschi" di Agrigento (1.990), "Arena" di Sciacca (3.264), "Friscia" della Sezione staccata di Menfi (1.135), "Friscia"

Agrigentoflash

ISTITUTO MUSICALE "TOSCANINI" A RISCHIO CHIUSURA, APPELLO ALL'ANCI
Lanciano un appello all'Anci Sicilia i docenti dell'istituto musicale Arturo Toscanini di Ribera, che da mesi sono senza stipendio e temono uno stop delle attività del conservatorio, frequentato da circa 200 ragazzi. Da quasi due anni la provincia di Agrigento ha ridotto all'osso il contributo destinato all'istituto, che in base a una convenzione siglata con l'ente nel 2010, beneficiava di un finanziamento pari a un milione 165 mila euro per la scuola. L'anno scorso, però, l'ex Provincia di Agrigento, oggi commissariata, ha destinato all'istituto, dove lavorano dieci docenti di ruolo e altrettanti precari, 200 mila euro. I professori non ci stanno, puntano il dito contro un possibile ridimensionamento del conservatorio e chiedono l'applicazione della legge nazionale 508 del 1999 sulla statizzazione dell'Istituto (e quindi con il passaggio nelle piante organiche dello Stato degli insegnati), mai partita perché il ministero non ha emanato i regolamenti attuativi. Nei giorni scorsi i docenti del Toscanini hanno presentato un ricorso al Tar per chiedere l'attuazione della legge. "È una vicenda surreale, quasi kafkiana - dice il direttore dell'Istituto Claudio Montesano, insegnante di pianoforte - Tra qualche mese questo istituto chiuderà per aver rispettato pedissequamente la legge, di cui chiediamo l'applicazione. Per effetto dei tagli e della riforma delle province condannano alla chiusura anche i conservatori". Dopo l'entrata in vigore della legge, in alcune Province, il personale docente è stato costretto a rinunciare ai contratti di lavoro negli enti per transitare negli istituti musicali, che nel frattempo erano stati trasformati in enti di diritto pubblico, dotati di piena autonomia. "La nostra è una situazione comune ad altre realtà - aggiunge il direttore - e una recente sentenza del Tar Lazio ha riconosciuto a un istituto di Teramo, che si trova nelle stesse condizioni del nostro, il diritto alla statizzazione, nonostante il Miur, a distanza di anni non ha ancora emanato il regolamento della legge, stigmatizzando l'inerzia dell'autorità competente, cioè il ministero".

Livesicilia

La riforma delle Province
Ecco il nuovo testo
PALERMO - Col disegno di legge di riforma delle Province adottato stamani in commissione Affari istituzionali dell'Ars vengono archiviate alcune delle norme contenute nella legge approvata l'anno scorso che ha abolito l'elezione di primo livello, istituendo i Liberi Consorzi. Rispetto all'attuale normativa con nove Liberi consorzi e tre città metropolitane, il testo dell'assessore alle Autonomie locali Ettore Leotta, prevede la riduzione a sei Liberi consorzi e la costituzione di tre città metropolitane di area. Il ddl è composto da 55 articoli. I nuovi enti, ognuno con un proprio statuto, avranno funzioni di coordinamento come prevede la riforma Delrio ma anche compiti di gestione, in questo caso in continuità con le vecchie Province, e potranno acquisire ulteriori funzioni dalla Regione. Presidenti dei Liberi consorzi e sindaci metropolitani saranno espressone di elezioni di secondo livello, cui parteciperanno sindaci e consiglieri comunali, ma non potrà votare chi ha riportato una condanna anche non definitiva. Candidabili a presidente del Libero consorzio e a sindaco metropolitano sono i sindaci in carica dei comuni che fanno parte delle aree, tranne i condannati; l'elezione è a maggioranza assoluta, previsto il ballottaggio.
L'Assemblea nel caso dei consorzi e la Conferenza nel caso delle città metropolitane, composta dai sindaci dei comuni, eleggerà la giunta, di cui non potranno fare parte coniugi, parenti e affini entro il secondo grado di presidente e sindaco; il numero dei componenti delle giunte varia a secondo della popolazione residente dei comuni consorziati. Gli organismi dei nove enti dureranno in carica 5 anni, i componenti non percepiranno alcun emolumento. Le spese relative alle trasferte dei componenti dei Liberi consorzi comunali e delle città metropolitane sono a carico dell'ente di area vasta di appartenenza; sono rimborsabili solo le spese effettivamente sostenute e documentate riguardanti il vitto, alloggio e l'utilizzo dei mezzi di trasporto. Aboliti i difensori civici, ogni area vasta avrà un 'nucleo di valutazione territoriale'.













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