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rassegna stampa del 14 - 15- 16 febbraio 2015

agrigentonotizie.it

La storia del palazzo della Provincia in una mostra, oggi l'inaugurazione
S
arà inaugurata domani, martedì 17 febbraio,  alle 12.30, dal commissario straordinario del Libero Consorzio comunale, Alessandra Di Liberto, la mostra sulla storia del Palazzo della Provincia di Agrigento. La mostra, allestita nella Scala Reale del Palazzo, sarà visitabile per tutto il periodo della prossima Sagra del Mandorlo in Fiore ed esporrà disegni e progetti originali di quello che sarebbe stato definito dallo storico agrigentino Giuseppe Picone, il "Magnifico Palazzo". Saranno esposte anche stampe, quadri e antiche fotografie che ripercorrono lo sviluppo urbanistico del centro agrigentino dove sorge, appunto il Palazzo della Provincia, inizialmente destinato a Reale ospizio di beneficenza e assegnato all'amministrazione provinciale con l'avvento dell'Unità d'Italia. 
In mostra anche i decreti di Re Ferdinando II, le fatture originali dei pagamenti degli stucchi della Scala Reale, i bandi di gara e le piante della struttura e quattro disegni originali dell'Antico Ospizio di beneficenza messi a disposizione per l'evento dall'Archivio di Stato di Palermo. L'edificio, che oggi ospita anche la Prefettura, fu uno tra i primi ad essere costruito nell'Ottocento fuori della cinta muraria, fatto che cambiò radicalmente l'assetto urbanistico della città. Venne edificato laddove in passato sorgevano stazzoni, ospitanti fabbricanti di brocche. La mostra è ad ingresso gratuito e sarà degli Uffici del Libero Consorzio.


Agrigentoflash.it
agrigento terra di commissari
Una famosa battuta di Woody Allen dice: "Dio è mortoMarx è morto, e io mi sento poco bene". A volerla applicare ad Agrigento si potrebbe - più modestamente - modificare in "La Provincia è morta, il Comune è morto e la democrazia si sente poco bene". La nostra città, infatti, è al momento terra di "conquista" per commissari regionali. Ne abbiamo uno al Libero consorzio, uno al Municipio, uno è in arrivo per valutare le linee guida alle prescrizioni esecutive, un altro sarà nominato - non si sa ancora quando - per sostituire il Consiglio comunale. Quattro dirigenti e funzionari della Regione Siciliana, scelti direttamente da Rosario Crocetta con la tecnica dell'incarico fiduciario che stanno - e continueranno per un paio di mesi ancora - ad amministrare "in nome del popolo sovrano". O quasi. Così, se qualcuno ha festeggiato le dimissioni di massa di aula "Sollano", e ancora prima quelle di Marco Zambuto, oggi possiamo dire che Palazzo San Domenico, così come il Palazzo di Provincia (stiamo per celebrare i due anni di commissariamento) sono divenuti meno trasparenti di come non fossero fino a qualche tempo fa. Sì, magari ci stanno anche costando meno (giunte, consigli provinciali, comunali ecc), ma quelle porte, che in un modo o nell'altro rimanevano aperte grazie alla presenza della politica, oggi sono severamente serrate dalla mano invisibile - e non per questo meno tangibile - della burocrazia regionale, impegnata severamente a mantenere lo status-quo in attesa di tempi migliori o di specifiche indicazioni dall'alto.  Così, ad esempio, spuntano come funghi riunioni palermitane nelle quali si decide di Agrigento senza che nessun organo locale venga tenuto in considerazione (esempio lampante sono i fatti recenti riguardanti la Cattedrale) e senza che nessun agrigentino, se non attraverso la stampa, sia messo a conoscenza di quanto accade. Ci abbiamo guadagnato? Non crediamo. C'è solo da sperare, in questo contesto, che questa sia solo una parentesi che possa concludersi in tempi rapidi (per il Comune c'è il voto, ma per la Provincia?), facendo tornare al popolo il diritto-dovere di controllo sull'attività amministrativa. Lasicilia.it AGRIGENTO - Prosegue l'inchiesta della Procura della Repubblica di Agrigento sulla vicenda legata all'abnorme numero di sedute di commissione al Consiglio comunale di Agrigento (1133 in un solo anno costate poco meno di trecentomila euro) e sulla questione delle prescrizioni esecutive al Piano Regolatore. Sull'onda dello scandalo il Consiglio si è dimesso in massa. La magistratura nei giorni scorsi ha sequestrato, attraverso la Guardia di Finanza e la Polizia, tutti gli incartamenti. Agli atti dell'inchiesta c'è anche una conversazione registrata nel novembre del 2013 dall'allora vicepresidente del Consiglio comunale Giuseppe Di Rosa - e pubblicata su agrigentonotizie. it e grandangoloagrigento. it - mentre in automobile discute con l'ex deputato regionale e nazionale Angelo La Russa che è anche il suocero di Marco Zambuto, l'allora sindaco ed attuale presidente dell'assemblea regionale del Pd. Nella conversazione si sente il deputato blandire il consigliere comunale promettendogli incarichi «che valgono quanto quattro assessorati» ed invitandolo così a terminare la «guerra» politica che Di Rosa stava conducendo nei confronti di Zambuto. La conversazione si svolge proprio nel giorno del maxi rimpasto di Giunta con l'ex deputato che sembra potere disporre di incarichi e assessorati comunali al posto del genero. Uno stralcio della conversazione è stata anche inserita in un servizio che sarebbe dovuto andare in onda su Ballarò. La conversazione - che sarebbe anche più articolata rispetto a quella resa nota - è anche alla base dei corposi sequestri di atti effettuati dalla Procura di Agrigento che con il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, coadiuvato dai sostituti procuratore Alessandro Macalusa e Salvatore Vella sta indagando su diversi aspetti della recente vita amministrativa del Comune di Agrigento.

Scuole provinciali Nuovi indirizzi di studio negli istituti superiori siciliani, la Regione firma il decreto che autorizza i nuovi corsi per l'anno scolastico 2015/2016 e lo fa ad iscrizioni praticamente scadute.

Il provvedimento è stato firmato dall'assessore alla Formazione e all'Istruzione Mariella Lo Bello lo scorso 13 febbraio e gli istituti hanno avviato, poco dopo aver ricevuto i singoli decreti, una vera e propria "campagna" mediatica nel tentativo di recuperare in termini di appetibilità per l'utenza.
L'iter per la creazione di nuovi indirizzi o di eventuali nuove "articolazioni" di indirizzi esistenti era stato avviato mesi fa, e aveva già ricevuto un primo parere, previsto per la legge, da parte dell'ex Provincia Regionale che doveva soprattutto garantire che l'attivazione di nuovi corsi non avrebbe creato nuovi costi di gestione e che tutto potrà essere svolto nei locali già attualmente disponibili. Nella nostra città ad aver ricevuto l'ok dalla Regione rispetto a nuovi indirizzi di studio sono stati 5 istituti, gran parte professionali. Unico liceo è lo scientifico "Majorana", al quale è stato autorizzato l'indirizzo di liceo Musicale. Ci sono poi l'Itc "Leonardo Sciascia", che ha ottenuto per la sede di Agrigento e per quella di Porto Empedocle una cosiddetta "articolazione" per l'indirizzo "amministrazione, finanza e marketing", ovvero quella per "relazioni internazionali", l'Istituto professionale "Fermi". che ha ottenuto tre articolazioni su altrettanti indirizzi già esistenti: due per l'indirizzo meccanica, meccatronica ed energia (Meccanica e meccatronica ed Energia) e uno per l'indirizzo elettronica ed elettrotecnica (elettrotecnica) e l'Istituto tecnico, settore economico indirizzo turismo "Gallo", che ha ottenuto per le sede di Porto Empedocle gli indirizzi dell'Istituto Nautico "Trasporti e logistica - articolazione costruzione e conduzione del mezzo".
Due le scuole superiori di Canicattì che hanno ottenuto nuovi indirizzi. Sono l'Istituto tecnico per geometri "Galileo Galilei", che ha ottenuto parere favorevole da parte della Regione rispetto all'articolazione "Relazioni internazionali" per l'indirizzo "amministrazione, finanza e marketing", l'istituto per commercialisti "Zappa", che ha ottenuto l'indirizzo "Turismo". A Casterltermini è stato autorizzato l'indirizzo "Informatica e Telecomunicazioni, articolazione informatica" all'istituto "M. Teresa di Calcutta", mentre l'Ipia "Archimede" di Cammarata (anche per la sezione di Casteltermini) sono state autorizzate l'articolazione "Elettrotecnica" per l'indirizzo Elettronica ed elettrotecnica e, fino ad esaurimento, l'indirizzo "Manutenzione ed assistenza tecnica, opzione manutenzione dei mezzi di trasporto". Tre gli indirizzi autorizzati invece per l'Istituto di istruzione superiore "Fazello" di Sciacca (sede associata del Liceo artistico "Bonachia"), ovvero Grafica, Scenografia e Audiovisivo Multimediale, mentre l'Ipsia "Miraglia", sezione distaccata di Menfi ha ottenuto l'indirizzo "Elettrica ed Elettronica", articolazione "Autonomazione". Diversi, inoltre, i corsi serali autorizzati: a Licata al "Re Capriata" è stato autorizzato un corso dall'indirizzo "Servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera", mentre a Bivona l'Iiss "Pirandello" ha ottenuto un corso dall'indirizzo "Manutenzione e assistenza tecnica". A questi si aggiungono i corsi serali autorizzati nella sezione distaccata di S. Stefano di Quisquina dell'Istituto di istruzione superiore "Madre Teresa di Calcutta" e presso l'Ipssar "Ambrosini"di Favara, "Indirizzo servizi per l'Enogastronomia e l'ospitalità alberghiera".
gioacchino schicchi

Canicattì Liceo classico Foscolo «in stato scandaloso»
«È a dir poco scandalosa la situazione che continua a persistere ormai da alcuni mesi all'interno del liceo classico "Ugo Foscolo"». A denunciarlo sono i genitori dei ragazzi che frequentano la scuola i quali segnalano scarse condizioni igienico sanitarie nei locali e soprattutto nei bagni. La foto è stata scattata alcuni giorni fa nel bagno dei ragazzi da alcuni alunni che poi l'hanno mostrata ai loro genitori. Si nota in evidenza come la muffa sulla parete è molto estesa. Rappresenta un serio pericolo perchè potrebbe portare problemi di salute agli studenti e soprattutto a coloro i quali soffrono di allergie e asma. "Ovviamente - sottolineano le famiglie - la soluzione di questa problematica porterebbe maggiore sicurezza sia per i nostri figli che per l'intero personale che lavora quotidianamente in questo istituto. " Ma non finisce qui. I genitori denunciano anche la mancanza di sapone, acqua e carta igienica, una cosa inaccettabile per una scuola superiore che si vanta di essere fra le migliori dell'hinterland e dove i fondi per i progetti vengono fuori ma quelli per l'ordinaria amministrazione al contrario no. "Se il Dirigente Scolastico Rosanna Virciglio sarà in grado di mettere la scuola in sicurezza - avvertono le famiglie - sarà allora il momento di parlare di quelli che sono i cosiddetti "servizi igienici. Per "servizi igienici" non s'intende solo gabinetto e lavandino, sapone per le mani, carta asciugamani e carta igienica.

Politica e intrighi Registrazione clandestina di una «chiacchierata» privata tra Angelo La Russa, suocero di Marco Zambuto, e Peppe Di Rosa è diventata pubblica.

"Ti lascio andare a fare il super-assessore».
A parlare, in una registrazione "pirata" diffusa parzialmente sul sito web della trasmissione Ballarò e in forma integrale dai quotidiani on line Agrigentonotizie e Grandangolo è Angelo La Russa, ex deputato e suocero di Marco Zambuto.
Dinnanzi a lui, c'è l'autore della "intercettazione" ambientale, Giuseppe Di Rosa.
Un audio che dura circa 12 minuti (che era già in possesso della Procura), in cui parla quasi unicamente La Russa e durante il quale lo stesso avanza una proposta all'ormai ex consigliere comunale, di mettergli "in mano un settore importantissimo, vitale". Quelle parole, comunque, non possono essere interpretate da sole, ed è necessario spiegare contesto, contenuti e repliche.
Il contesto. Sono le ore 9 del mattino. Giuseppe Di Rosa e Angelo La Russa si trovano nella macchina dello stesso Di Rosa al viale della Vittoria, dinnanzi ad un noto bar e nei pressi dell'ex manicomio. E' il 5 novembre del 2013. Poche ore dopo Marco Zambuto provvederà a far giurare la sua nuova Giunta. In quella squadra, nonostante le indiscrezioni fino a quel momento trapelate, non c'è Giuseppe Di Rosa, che da alcuni mesi si era avvicinato alle posizioni del sindaco.
Per Zambuto è un momento molto delicato da un punto di vista politico: si vocifera già della sua volontà di tentare altre strade (si candiderà poi alle Europee) e, verosimilmente, si inizia a cercare un suo sostituto per la carica di sindaco.
La registrazione. In quel contesto si svolge il dialogo riportato in audio, che, ammette oggi lo stesso Di Rosa, "è solo uno di quelli in mio possesso e consegnati alla Procura". La registrazione parte con La Russa che sostanzialmente promette il ruolo di "super assessore", che alla fine permetterebbe "se tu ne hai la voglia e l'organizzazione mentale, le capacità" di candidarsi a sindaco alle elezioni del giugno 2014. Il suocero del sindaco spiega che si tratta di un ruolo di grande visibilità, di quelli che "ti fa andare in televisione, ogni giorno, con gli spazi pagati". "Un ramo dell'Amministrazione della città - continua - in cui hai contatto con sessantamila persone". La Russa, nonostante le domande sempre più pressanti - e, sappiamo oggi con il senno di poi, interessate - di Di Rosa, non indica di cosa si sta parlando, bollando come "minchiati" ruoli come quello di assessore a Sport, turismo, spettacolo, attività produttive e polizia municipale. Che si parli di un incarico di Giunta non trapela con evidenza. La Russa, infatti, si smarca da ogni ammissione in tal senso, invitando Di Rosa ad un incontro seguente, a casa dell'ex onorevole. Vuoi il potere reale e la visibilità - chiede La Russa -? Ma visibilità di veru, quella che risolve i problemi alla gente". Di certo appare che, almeno in quella conversazione, il ruolo da ricoprire è solo un viatico per la candidatura a sindaco. Ma, ovviamente, bocche cucite. "Se va bene non si deve sapere - dice La Russa -, se va male non si deve sapere. Marco non ne sa niente, manco a me muglieri cc'u dissi". L'ex onorevole, però, ci tiene ad essere preciso: "non ti posso assumere impegni, perché la candidatura di veru è cosa difficile".
Lui, al massimo vede "il percorso: si tratta di creare attorno a te simpatie, adesioni, problemi ca si risolvono". La Russa parla anche di altre persone: accenna alla "vita" politica dell'ex vicesindaco Piero Luparello ("ho una cosa che o la do a te o la do a Piero Luparello, ma io preferirei te - dice") e del consigliere comunale Ennio Saeva (che La Russa avrebbe provato ad allevare politicamente per il ruolo di futuro sindaco), ma, soprattutto, traccia il percorso futuro di Marco Zambuto.
"Lui ha davanti due treni: Se Renzi va fa u segretario se ne va a Roma agli Enti locali o ad un'altra cosa.. Il mare è grande".
Le reazioni. Partiamo dal co-protagonista (involontario) della vicenda, ovvero lo stesso La Russa. Per tutta la giornata si attende, come annunciato, una nota stampa "urbi et orbi" che non arriva. Spunta invece una replica proprio sul sito on line di Grandangolo. "Solo oggi, attraverso gli organi di informazione - dice -, ho avuto modo di ascoltare l'audio integrale della conversazione privata avuta nel novembre del 2013 col consigliere Di Rosa, che lo stesso a mia insaputa ha registrato e divulgato. Considerato che su tale conversazione privata e di natura strettamente politica si stanno portando avanti speculazioni di ogni tipo volte a mettere in moto la macchina del fango, ho incaricato i miei legali per mettermi a disposizione dell'Autorità inquirente e per raccogliere e segnalare alla Procura ogni utile elemento che vada a configurare i reati di calunnia e diffamazione in danno alla mia persona".
Un "no comment" ci ha riservato invece Marco Zambuto, il quale però, intorno alle 11 del mattino "twittava" "La macchina del fango non puo' nascondere la verità", "socializzando" interviste e servizi video in cui l'ex sindaco denunciava nel 2014 le avvisaglie del caso "gettonopoli".
E Di Rosa? L'ormai ex consigliere comunale precisa unicamente che la registrazione era stata realizzata "per tutelare la mia immagine" e che i file non sono stati consegnati da lui alla stampa. "Mi spiace che la stampa ne sia venuta in possesso, e spero che la magistratura faccia chiarezza il più presto possibile". Qualche interrogativo è però legittimo: perché le ha conservate per oltre due anni? "Io avevo più volte annunciato in Consiglio comunale che ne ero in possesso, e chiedevo di essere ascoltato dalla magistratura. Allo stesso modo non sono stato io ad andare in Procura, ma sono stato chiamato e mi sono state chieste le registrazioni di cui ero in possesso. Altro non posso dichiarare, essendo che i verbali sono secretati".
Ma perché ha registrato una conversazione privata?
"Perché temevo potessero fare passare un'immagine distorta della mia persona e di quella specifica fase politica. Ero stanco di sopportare".
Gioacchino Schicchi

 
Il ponte deve aspettare Verdura.
Problemi procedurali nella gara, aggiudicazione dei lavori di ricostruzione rinviata

Qualche ritardo ancora per la costruzione del ponte sul fiume Verdura, lungo la strada statale 115, nel tratto tra Ribera e Sciacca. A Palermo presso il compartimento regionale dell'Anas non ha avuto luogo l'aggiudicazione della gara di appalto perché qualche offerta partecipante al bando presentava delle anomalie amministrative per cui è stata presa la decisione di nominare un'apposita commissione che possa dirimere le difficoltà.
Pare che siano state aperte le buste contenenti le offerte delle ditte, ma non si è potuto procedere all'assegnazione della gara di appalto per alcuni problemi procedurali e amministrativi di cui si dovrà occupare un'apposita commissione di esperti nominata dalla stessa Anas. Questo è quanto trapela dagli uffici regionali.
Tuttavia, si allungano i tempi per la consegna dei lavori all'impresa che avrà effettuato la migliore offerta di un'opera pubblica che verrà a costare complessivamente quasi dieci milioni di euro, tutti a carico dello Stato. All'Anas di Palermo sono fiduciosi perché ritengono che la matassa possa essere sbrogliata in pochi giorni. Non sono tanto fiduciosi i cittadini e gli automobilisti che guardano, ormai dall'alto dei due anni già compiuti dal rovinoso crollo del ponte sul fiume Verdura, alla ricostruzione dell'importante via di comunicazione che mette in contatto strategico le province di Agrigento, Trapani e Palermo.
Si spera soltanto che, una volta aggiudicata l'opera, non ci sia qualche ricorso, seppur legittimo, come capita spesso, al Tar da parte della ditta arrivata seconda in graduatoria perché così la ricostruzione del ponte andrebbe alle calende greche.
Il ponte è caduto il 2 febbraio 2013, il traffico veicolare notevole fu interrotto e convogliato per tre mesi su pericolose strade alternative dell'interno collinare e a maggio dello stesso anno fu costruita l'attuale passerella che ha resistito alle piene del fiume Verdura.

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