agrigentonotizie.it
La storia del palazzo della
Provincia in una mostra, oggi l'inaugurazione
Sarà inaugurata
domani, martedì 17 febbraio, alle 12.30, dal commissario straordinario del Libero Consorzio
comunale, Alessandra Di Liberto, la mostra sulla storia del Palazzo
della Provincia di Agrigento.
La mostra, allestita nella Scala Reale
del Palazzo, sarà visitabile per tutto il periodo della prossima
Sagra del Mandorlo in Fiore ed esporrà disegni e progetti originali
di quello che sarebbe stato definito dallo storico agrigentino
Giuseppe Picone, il "Magnifico Palazzo". Saranno esposte anche
stampe, quadri e antiche fotografie che ripercorrono lo sviluppo
urbanistico del centro agrigentino dove sorge, appunto il Palazzo
della Provincia, inizialmente destinato a Reale ospizio di
beneficenza e assegnato all'amministrazione provinciale con l'avvento
dell'Unità d'Italia.
In mostra anche i decreti di Re
Ferdinando II, le fatture originali dei pagamenti degli stucchi della
Scala Reale, i bandi di gara e le piante della struttura e quattro
disegni originali dell'Antico Ospizio di beneficenza messi a
disposizione per l'evento dall'Archivio di Stato di Palermo.
L'edificio, che oggi ospita anche la Prefettura, fu uno tra i primi
ad essere costruito nell'Ottocento fuori della cinta muraria, fatto
che cambiò radicalmente l'assetto urbanistico della città. Venne
edificato laddove in passato sorgevano stazzoni, ospitanti
fabbricanti di brocche. La mostra è ad ingresso gratuito e sarà
degli Uffici del Libero Consorzio.
Agrigentoflash.it
agrigento terra di commissari
Una
famosa battuta di Woody Allen dice: "Dio
è morto, Marx è
morto, e io mi sento poco bene". A volerla applicare ad Agrigento
si potrebbe - più modestamente - modificare in "La Provincia è
morta, il Comune è morto e la democrazia si sente poco bene". La
nostra città, infatti, è al momento terra di "conquista" per
commissari regionali. Ne abbiamo uno al Libero consorzio, uno al
Municipio, uno è in arrivo per valutare le linee guida alle
prescrizioni esecutive, un altro sarà nominato - non si sa ancora
quando - per sostituire il Consiglio comunale. Quattro
dirigenti e funzionari della Regione Siciliana, scelti direttamente
da Rosario Crocetta con la tecnica dell'incarico fiduciario che
stanno - e continueranno per un paio di mesi ancora - ad
amministrare "in nome del popolo sovrano". O quasi. Così, se
qualcuno ha festeggiato le dimissioni di massa di aula "Sollano",
e ancora prima quelle di Marco Zambuto, oggi possiamo dire che
Palazzo San Domenico, così come il Palazzo di Provincia (stiamo per
celebrare i due anni di commissariamento) sono divenuti meno
trasparenti di come non fossero fino a qualche tempo fa. Sì, magari
ci stanno anche costando meno (giunte, consigli provinciali, comunali
ecc), ma quelle porte, che in un modo o nell'altro rimanevano
aperte grazie alla presenza della politica, oggi sono severamente
serrate dalla mano invisibile - e non per questo meno tangibile -
della burocrazia regionale, impegnata severamente a mantenere lo
status-quo in attesa di tempi migliori o di specifiche indicazioni
dall'alto. Così, ad esempio, spuntano come funghi riunioni
palermitane nelle quali si decide di Agrigento senza che nessun
organo locale venga tenuto in considerazione (esempio lampante sono i
fatti recenti riguardanti la Cattedrale) e senza che nessun
agrigentino, se non attraverso la stampa, sia messo a conoscenza di
quanto accade. Ci abbiamo guadagnato? Non crediamo. C'è solo da
sperare, in questo contesto, che questa sia solo una parentesi che
possa concludersi in tempi rapidi (per il Comune c'è il voto, ma
per la Provincia?), facendo tornare al popolo il diritto-dovere di
controllo sull'attività amministrativa.
Lasicilia.it
AGRIGENTO
- Prosegue l'inchiesta della Procura della Repubblica di Agrigento
sulla vicenda legata all'abnorme numero di sedute di commissione al
Consiglio comunale di Agrigento (1133 in un solo anno costate poco
meno di trecentomila euro) e sulla questione delle prescrizioni
esecutive al Piano Regolatore. Sull'onda dello scandalo il
Consiglio si è dimesso in massa. La magistratura nei giorni scorsi
ha sequestrato, attraverso la Guardia di Finanza e la Polizia, tutti
gli incartamenti. Agli atti dell'inchiesta c'è anche una
conversazione registrata nel novembre del 2013 dall'allora
vicepresidente del Consiglio comunale Giuseppe Di Rosa - e pubblicata
su agrigentonotizie. it e grandangoloagrigento. it - mentre in
automobile discute con l'ex deputato regionale e nazionale Angelo
La Russa che è anche il suocero di Marco Zambuto, l'allora sindaco
ed attuale presidente dell'assemblea regionale del Pd. Nella
conversazione si sente il deputato blandire il consigliere comunale
promettendogli incarichi «che valgono quanto quattro assessorati»
ed invitandolo così a terminare la «guerra» politica che Di Rosa
stava conducendo nei confronti di Zambuto. La conversazione si svolge
proprio nel giorno del maxi rimpasto di Giunta con l'ex deputato
che sembra potere disporre di incarichi e assessorati comunali al
posto del genero. Uno stralcio della conversazione è stata anche
inserita in un servizio che sarebbe dovuto andare in onda su Ballarò.
La conversazione - che sarebbe anche più articolata rispetto a
quella resa nota - è anche alla base dei corposi sequestri di atti
effettuati dalla Procura di Agrigento che con il procuratore aggiunto
Ignazio Fonzo, coadiuvato dai sostituti procuratore Alessandro
Macalusa e Salvatore Vella sta indagando su diversi aspetti della
recente vita amministrativa del Comune di Agrigento.
Scuole provinciali
Nuovi
indirizzi di studio negli istituti superiori siciliani, la Regione
firma il decreto che autorizza i nuovi corsi per l'anno scolastico
2015/2016 e lo fa ad iscrizioni praticamente scadute.
Il
provvedimento è stato firmato dall'assessore alla Formazione e
all'Istruzione Mariella Lo Bello lo scorso 13 febbraio e gli istituti
hanno avviato, poco dopo aver ricevuto i singoli decreti, una vera e
propria "campagna" mediatica nel tentativo di recuperare in
termini di appetibilità per l'utenza.
L'iter
per la creazione di nuovi indirizzi o di eventuali nuove
"articolazioni" di indirizzi esistenti era stato avviato
mesi fa, e aveva già ricevuto un primo parere, previsto per la
legge, da parte dell'ex Provincia Regionale che doveva soprattutto
garantire che l'attivazione di nuovi corsi non avrebbe creato nuovi
costi di gestione e che tutto potrà essere svolto nei locali già
attualmente disponibili. Nella nostra città ad aver ricevuto l'ok
dalla Regione rispetto a nuovi indirizzi di studio sono stati 5
istituti, gran parte professionali. Unico liceo è lo scientifico
"Majorana", al quale è stato autorizzato l'indirizzo di
liceo Musicale. Ci sono poi l'Itc "Leonardo Sciascia", che
ha ottenuto per la sede di Agrigento e per quella di Porto Empedocle
una cosiddetta "articolazione" per l'indirizzo
"amministrazione, finanza e marketing", ovvero quella per
"relazioni internazionali", l'Istituto professionale
"Fermi". che ha ottenuto tre articolazioni su altrettanti
indirizzi già esistenti: due per l'indirizzo meccanica, meccatronica
ed energia (Meccanica e meccatronica ed Energia) e uno per
l'indirizzo elettronica ed elettrotecnica (elettrotecnica) e
l'Istituto tecnico, settore economico indirizzo turismo "Gallo",
che ha ottenuto per le sede di Porto Empedocle gli indirizzi
dell'Istituto Nautico "Trasporti e logistica - articolazione
costruzione e conduzione del mezzo".
Due
le scuole superiori di Canicattì che hanno ottenuto nuovi indirizzi.
Sono l'Istituto tecnico per geometri "Galileo Galilei", che
ha ottenuto parere favorevole da parte della Regione rispetto
all'articolazione "Relazioni internazionali" per
l'indirizzo "amministrazione, finanza e marketing",
l'istituto per commercialisti "Zappa", che ha ottenuto
l'indirizzo "Turismo". A Casterltermini è stato
autorizzato l'indirizzo "Informatica e Telecomunicazioni,
articolazione informatica" all'istituto "M. Teresa di
Calcutta", mentre l'Ipia "Archimede" di Cammarata
(anche per la sezione di Casteltermini) sono state autorizzate
l'articolazione "Elettrotecnica" per l'indirizzo
Elettronica ed elettrotecnica e, fino ad esaurimento, l'indirizzo
"Manutenzione ed assistenza tecnica, opzione manutenzione dei
mezzi di trasporto". Tre gli indirizzi autorizzati invece per
l'Istituto di istruzione superiore "Fazello" di Sciacca
(sede associata del Liceo artistico "Bonachia"), ovvero
Grafica, Scenografia e Audiovisivo Multimediale, mentre l'Ipsia
"Miraglia", sezione distaccata di Menfi ha ottenuto
l'indirizzo "Elettrica ed Elettronica", articolazione
"Autonomazione". Diversi, inoltre, i corsi serali
autorizzati: a Licata al "Re Capriata" è stato autorizzato
un corso dall'indirizzo "Servizi per l'enogastronomia e
l'ospitalità alberghiera", mentre a Bivona l'Iiss "Pirandello"
ha ottenuto un corso dall'indirizzo "Manutenzione e assistenza
tecnica". A questi si aggiungono i corsi serali autorizzati
nella sezione distaccata di S. Stefano di Quisquina dell'Istituto di
istruzione superiore "Madre Teresa di Calcutta" e presso
l'Ipssar "Ambrosini"di Favara, "Indirizzo servizi per
l'Enogastronomia e l'ospitalità alberghiera".
gioacchino
schicchi
Canicattì
Liceo classico Foscolo «in stato
scandaloso»
«È a dir poco scandalosa la situazione che continua a
persistere ormai da alcuni mesi all'interno del liceo classico "Ugo
Foscolo"». A denunciarlo sono i genitori dei ragazzi che
frequentano la scuola i quali segnalano scarse condizioni igienico
sanitarie nei locali e soprattutto nei bagni. La foto è stata
scattata alcuni giorni fa nel bagno dei ragazzi da alcuni alunni che
poi l'hanno mostrata ai loro genitori. Si nota in evidenza come la
muffa sulla parete è molto estesa. Rappresenta un serio pericolo
perchè potrebbe portare problemi di salute agli studenti e
soprattutto a coloro i quali soffrono di allergie e asma. "Ovviamente
- sottolineano le famiglie - la soluzione di questa problematica
porterebbe maggiore sicurezza sia per i nostri figli che per l'intero
personale che lavora quotidianamente in questo istituto. " Ma
non finisce qui. I genitori denunciano anche la mancanza di sapone,
acqua e carta igienica, una cosa inaccettabile per una scuola
superiore che si vanta di essere fra le migliori dell'hinterland e
dove i fondi per i progetti vengono fuori ma quelli per l'ordinaria
amministrazione al contrario no. "Se il Dirigente Scolastico
Rosanna Virciglio sarà in grado di mettere la scuola in sicurezza -
avvertono le famiglie - sarà allora il momento di parlare di quelli
che sono i cosiddetti "servizi igienici. Per "servizi
igienici" non s'intende solo gabinetto e lavandino, sapone per
le mani, carta asciugamani e carta igienica.
Politica e intrighi
Registrazione clandestina di una
«chiacchierata» privata tra Angelo La Russa, suocero di Marco
Zambuto, e Peppe Di Rosa è diventata pubblica.
"Ti
lascio andare a fare il super-assessore».
A
parlare, in una registrazione "pirata" diffusa parzialmente
sul sito web della trasmissione Ballarò e in forma integrale dai
quotidiani on line Agrigentonotizie e Grandangolo è Angelo La Russa,
ex deputato e suocero di Marco Zambuto.
Dinnanzi
a lui, c'è l'autore della "intercettazione" ambientale,
Giuseppe Di Rosa.
Un
audio che dura circa 12 minuti (che era già in possesso della
Procura), in cui parla quasi unicamente La Russa e durante il quale
lo stesso avanza una proposta all'ormai ex consigliere comunale, di
mettergli "in mano un settore importantissimo, vitale".
Quelle parole, comunque, non possono essere interpretate da sole, ed
è necessario spiegare contesto, contenuti e repliche.
Il
contesto. Sono le ore 9 del mattino. Giuseppe Di Rosa e Angelo La
Russa si trovano nella macchina dello stesso Di Rosa al viale della
Vittoria, dinnanzi ad un noto bar e nei pressi dell'ex manicomio. E'
il 5 novembre del 2013. Poche ore dopo Marco Zambuto provvederà a
far giurare la sua nuova Giunta. In quella squadra, nonostante le
indiscrezioni fino a quel momento trapelate, non c'è Giuseppe Di
Rosa, che da alcuni mesi si era avvicinato alle posizioni del
sindaco.
Per
Zambuto è un momento molto delicato da un punto di vista politico:
si vocifera già della sua volontà di tentare altre strade (si
candiderà poi alle Europee) e, verosimilmente, si inizia a cercare
un suo sostituto per la carica di sindaco.
La
registrazione. In quel contesto si svolge il dialogo riportato in
audio, che, ammette oggi lo stesso Di Rosa, "è solo uno di
quelli in mio possesso e consegnati alla Procura". La
registrazione parte con La Russa che sostanzialmente promette il
ruolo di "super assessore", che alla fine permetterebbe "se
tu ne hai la voglia e l'organizzazione mentale, le capacità" di
candidarsi a sindaco alle elezioni del giugno 2014. Il suocero del
sindaco spiega che si tratta di un ruolo di grande visibilità, di
quelli che "ti fa andare in televisione, ogni giorno, con gli
spazi pagati". "Un ramo dell'Amministrazione della città -
continua - in cui hai contatto con sessantamila persone". La
Russa, nonostante le domande sempre più pressanti - e, sappiamo oggi
con il senno di poi, interessate - di Di Rosa, non indica di cosa si
sta parlando, bollando come "minchiati" ruoli come quello
di assessore a Sport, turismo, spettacolo, attività produttive e
polizia municipale. Che si parli di un incarico di Giunta non trapela
con evidenza. La Russa, infatti, si smarca da ogni ammissione in tal
senso, invitando Di Rosa ad un incontro seguente, a casa dell'ex
onorevole. Vuoi il potere reale e la visibilità - chiede La Russa -?
Ma visibilità di veru, quella che risolve i problemi alla gente".
Di certo appare che, almeno in quella conversazione, il ruolo da
ricoprire è solo un viatico per la candidatura a sindaco. Ma,
ovviamente, bocche cucite. "Se va bene non si deve sapere - dice
La Russa -, se va male non si deve sapere. Marco non ne sa niente,
manco a me muglieri cc'u dissi". L'ex onorevole, però, ci tiene
ad essere preciso: "non ti posso assumere impegni, perché la
candidatura di veru è cosa difficile".
Lui,
al massimo vede "il percorso: si tratta di creare attorno a te
simpatie, adesioni, problemi ca si risolvono". La Russa parla
anche di altre persone: accenna alla "vita" politica
dell'ex vicesindaco Piero Luparello ("ho una cosa che o la do a
te o la do a Piero Luparello, ma io preferirei te - dice") e del
consigliere comunale Ennio Saeva (che La Russa avrebbe provato ad
allevare politicamente per il ruolo di futuro sindaco), ma,
soprattutto, traccia il percorso futuro di Marco Zambuto.
"Lui
ha davanti due treni: Se Renzi va fa u segretario se ne va a Roma
agli Enti locali o ad un'altra cosa.. Il mare è grande".
Le
reazioni. Partiamo dal co-protagonista (involontario) della vicenda,
ovvero lo stesso La Russa. Per tutta la giornata si attende, come
annunciato, una nota stampa "urbi et orbi" che non arriva.
Spunta invece una replica proprio sul sito on line di Grandangolo.
"Solo oggi, attraverso gli organi di informazione - dice -, ho
avuto modo di ascoltare l'audio integrale della conversazione privata
avuta nel novembre del 2013 col consigliere Di Rosa, che lo stesso a
mia insaputa ha registrato e divulgato. Considerato che su tale
conversazione privata e di natura strettamente politica si stanno
portando avanti speculazioni di ogni tipo volte a mettere in moto la
macchina del fango, ho incaricato i miei legali per mettermi a
disposizione dell'Autorità inquirente e per raccogliere e segnalare
alla Procura ogni utile elemento che vada a configurare i reati di
calunnia e diffamazione in danno alla mia persona".
Un
"no comment" ci ha riservato invece Marco Zambuto, il quale
però, intorno alle 11 del mattino "twittava" "La
macchina del fango non puo' nascondere la verità",
"socializzando" interviste e servizi video in cui l'ex
sindaco denunciava nel 2014 le avvisaglie del caso "gettonopoli".
E
Di Rosa? L'ormai ex consigliere comunale precisa unicamente che la
registrazione era stata realizzata "per tutelare la mia
immagine" e che i file non sono stati consegnati da lui alla
stampa. "Mi spiace che la stampa ne sia venuta in possesso, e
spero che la magistratura faccia chiarezza il più presto possibile".
Qualche interrogativo è però legittimo: perché le ha conservate
per oltre due anni? "Io avevo più volte annunciato in Consiglio
comunale che ne ero in possesso, e chiedevo di essere ascoltato dalla
magistratura. Allo stesso modo non sono stato io ad andare in
Procura, ma sono stato chiamato e mi sono state chieste le
registrazioni di cui ero in possesso. Altro non posso dichiarare,
essendo che i verbali sono secretati".
Ma
perché ha registrato una conversazione privata?
"Perché
temevo potessero fare passare un'immagine distorta della mia persona
e di quella specifica fase politica. Ero stanco di
sopportare".
Gioacchino
Schicchi
Il ponte deve aspettare Verdura.
Problemi procedurali nella gara,
aggiudicazione dei lavori di ricostruzione rinviata
Qualche ritardo ancora per la costruzione del ponte sul fiume
Verdura, lungo la strada statale 115, nel tratto tra Ribera e
Sciacca. A Palermo presso il compartimento regionale dell'Anas non ha
avuto luogo l'aggiudicazione della gara di appalto perché qualche
offerta partecipante al bando presentava delle anomalie
amministrative per cui è stata presa la decisione di nominare
un'apposita commissione che possa dirimere le difficoltà.
Pare
che siano state aperte le buste contenenti le offerte delle ditte, ma
non si è potuto procedere all'assegnazione della gara di appalto per
alcuni problemi procedurali e amministrativi di cui si dovrà
occupare un'apposita commissione di esperti nominata dalla stessa
Anas. Questo è quanto trapela dagli uffici regionali.
Tuttavia,
si allungano i tempi per la consegna dei lavori all'impresa che avrà
effettuato la migliore offerta di un'opera pubblica che verrà a
costare complessivamente quasi dieci milioni di euro, tutti a carico
dello Stato. All'Anas di Palermo sono fiduciosi perché ritengono che
la matassa possa essere sbrogliata in pochi giorni. Non sono tanto
fiduciosi i cittadini e gli automobilisti che guardano, ormai
dall'alto dei due anni già compiuti dal rovinoso crollo del ponte
sul fiume Verdura, alla ricostruzione dell'importante via di
comunicazione che mette in contatto strategico le province di
Agrigento, Trapani e Palermo.
Si
spera soltanto che, una volta aggiudicata l'opera, non ci sia qualche
ricorso, seppur legittimo, come capita spesso, al Tar da parte della
ditta arrivata seconda in graduatoria perché così la ricostruzione
del ponte andrebbe alle calende greche.
Il
ponte è caduto il 2 febbraio 2013, il traffico veicolare notevole fu
interrotto e convogliato per tre mesi su pericolose strade
alternative dell'interno collinare e a maggio dello stesso anno fu
costruita l'attuale passerella che ha resistito alle piene del fiume
Verdura.