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rassegna stampa dal 28 febbraio al 2 marzo 2015

28 marzo - sabato

GIORNALE DI SICILIA

DIRITTO ALLO STUDIO I Revisori dei Conti del Consorzio universitario hanno intimato ai presidente Immordino ed ai Cda di nominare in fretta anche un commissario
Università, il Cupa verso la liquidazione
Ieri mattina la riunione alla presenza di una rappresentanza degli studenti e del personale Oggi conferenza di Di Rosa
Altro passo indietro per la cultura e lo studio. Il Collegio dei Revisori dei conti del Consorzio Universitario di Agrigento, ha infatti intimato al consiglio di amministrazione di mettere il liquidazione l'ente e di nominare un commissario a fronte di una situazione economica è disastrosa.
I contabili del Cupa infatti, con una nota ufficiale dello scorso 24 febbraio, hanno sollecitato il presidente Maria Immordino e di componenti del Cda a convocare con estrema urgenza L'assemblea straordinaria dei soci, per procedere alla messa in liquidazione del Consorzio, considerato che non sono pervenute risposte risolutive alla sopravvivenza dello stesso.
E ieri mattina, il presidente, i membri, il direttore amministrativo, su richiesta degli studenti e del personale del Cupa, hanno tenuto un incontro per discutere di quella che sembra essere, uno degli atti finali dell'esistenza in vita dell'università agrigentina. «Se non dovesse pervenire alcuna
comunicazione da parte della Regione sui contributi straordinari necessari a far fronte alle esigenze finanziarie - scrivono gli studenti in una nota - verranno posti in essere tutti gli atri necessari per avviare la messa in liquidazione del Cupa. Il che significherà la fine per il diritto allo studio di migliaia di persone». E per gli studenti agrigentini rimane la necessità di tenere alta l'attenzione sul futuro dell'università di Agrigento che nonostante le recenti rassicurazioni del governo regionale e di altri politici che via via gettano acqua sul fuoco a parole, rimane incerto. Nelle scorse settimane, con il lancio dell'hashtag #noallachiusura gli studenti e personale avevano indetto un'assemblea nel corso della qua le era stato fatto il punto della situazione. «Lo scopo- aveva spiegato in quella
circostanza Liliana Ingiaimo presidente dell'associazione Vivere il Polo - è quello di discutere sui problemi che in quest'ultimo periodo hanno fatto temere la chiusura della sede staccata dell'ateneo di Palermo, vedendo in questo modo violato il proprio diritto allo studio, sancito dalla nostra Costituzione». E parole di preoccupazione erano state espresse anche da don Franco, recentemente nominato cardinale. «La chiusura del Cupa - aveva detto Montenegro - mi preoccupa e deve essere denunciata, il Cupa è una Cattedrale della cultura. Una città senza luogo della fede, una città senza il luogo della cultura è una città decapitata. Agrigento come può pensare al suo futuro che si continua a tagliarne la testa". Intanto, questa mattina alle 11, l'ex consigliere comunale- Giuseppe Di Rosa, terrà una conferenza stampa all'hotel Dioscuri Bay Palace sui temi legati alla paventata chiusura dell'università agrigentina dopo il recesso economico del Libero Consorzio e della Camera di Commercio. (AMM)

Agrigentoflash

Cupa a rischio chiusura, gli studenti manifestano
Cupa a rischio liquidazione, gli studenti scendono in piazza. Lunedì mattina, infatti, dovrebbe essere prevista una manifestazione di protesta promossa proprio dai giovani che, con la morte del Consorzio, vedrebbero negata la possibilità di frequentare l'università. Tutto è in corso di organizzazione sui social network attraverso un evento creato su facebook che è possibile monitorare a questo link

Lo Bello:"Trovate soluzioni per scongiurare la chiusura del Cupa"
Il Vice Presidente della Regione Mariella Lo Bello ribadisce che il Consorzio universitario di Agrigento non chiuderà. "Abbiamo trovato le soluzioni necessarie, e lunedì definiremo le procedure e gli indispensabili passaggi di natura tecnica e burocratica, che scongiureranno la paventata chiusura del Cupa". Ad annunciarlo è il vicepresidente della Regione Mariella Lo Bello, la quale aggiunge che "entro la fine della settimana prossima il Commissario straordinario della ex provincia regionale di Agrigento Di Liberto, recederà dall'atto che ha determinato la decisione di fuoriuscire dal Consorzio Universitario in quanto sarà in possesso delle soluzioni necessarie perché ciò avvenga. Nessuno - aggiunge - permetterà che Agrigento perda questo punto di riferimento fondamentale per la cultura,per i giovani che non possono permettersi i proibitivi costi di studiare fuori dalla sede di residenza e per le famiglie. La soluzione esiste - ribadisce - è già elaborata e lunedì sarà definita e immediatamente operativa. Dovrà solo tenere conto dei tempi della politica e della burocrazia, ma sappiamo già che saranno di una sola settimana. Riteniamo che il problema non debba essere oggetto di speculazione politica in vista della campagna elettorale - conclude - e se proprio qualcuno volesse farlo, dimostreremo con i fatti la determinazione del nostro intervento che porterà alla soluzione della problematica, deludendo quanti sperano nel contrario".

Sicilia24h

Ass. Reg. Lo Bello :Consorzio Universitario Agrigento non chiuderà. Pronta soluzione.
Il Vice Presidente della Regione Mariella Lo Bello ribadisce che il Consorzio universitario di Agrigento non chiuderà.
"Ieri sera immediatamente dopo l'incontro tra il Governatore e Delrio, ci siamo riuniti insieme al Presidente Crocetta, al Segretario Generale Monterosso e il commissario Straordinario Alessandra Di Liberto,Il Commissario straordinario del comune di Licata Mariagrazia Brandara e il Capo della Segreteria particolare del Presidente Crocetta Nelli Scilabra, ed abbiamo definito il percorso da seguire per il mantenimento in vita del Consorzio universitario di Agrigento" . Lo dice oggi Mariella Lo Bello Assessore Regionale all'Istruzione e Formazione.
Abbiamo trovato le soluzioni necessarie, e lunedì definiremo le procedure e gli indispensabili passaggi di natura tecnica e burocratica, che scongiureranno la paventata chiusura del Cupa. Siamo certi - afferma Mariella Lo Bello - perché ne abbiamo già discusso e siamo tutti sulla stessa sintonia, che entro la fine della settimana prossima il Commissario straordinario della ex provincia regionale di Agrigento Di Liberto, recederà dall'atto che ha determinato la decisione di fuoriuscire dal Consorzio Universitario in quanto sarà in possesso delle soluzioni necessarie perché ciò avvenga".
Sono giuste -continua Lo Bello - le preoccupazioni di quanti temono la chiusura del consorzio , ma è pur vero che nessuno permetterà che Agrigento perda questo punto di riferimento fondamentale per la cultura,per i giovani che non possono permettersi i proibitivi costi di studiare fuori dalla sede di residenza e per le famiglie. La soluzione esiste - ribadisce - è già elaborata e lunedì sarà definita e immediatamente operativa. Dovrà solo tenere conto dei tempi della politica e della burocrazia, ma sappiamo già che saranno di una sola settimana.
Riteniamo che il problema non debba essere oggetto di speculazione politica in vista della campagna elettorale - conclude - e se proprio qualcuno volesse farlo, dimostreremo con i fatti la determinazione del nostro intervento che porterà alla soluzione della problematica, deludendo quanti sperano nel contrario.

Infoagrigento

Polo Universitario, Giuseppe Di Rosa annuncia occupazione
Si è tenuta questa mattina presso l'hotel Dioscuri Bay Palace (San Leone) la conferenza stampa in cui l'ex Consigliere comunale e Vice Presidente del Consiglio, Giuseppe Di Rosa, ha annunciato alla cittadinanza di voler occupare già da Lunedì mattina gli edifici del Polo Universitario di Agrigento come atto di protesta contro l'eventuale liquidazione dello stesso Cupa. "Occuperò se prima la Regione Siciliana non avrà inviato quanto dovuto alla Provincia Regionale di Agrigento per potere permettere a tre mila ragazzi di continuare a sperare in un futuro migliore per questa città - ha ribadito Di Rosa - Agrigento ha necessità che questi ragazzi non vadano via da qui, perché metà di loro non potranno permettersi di studiare fuori. Non vorrei che qualcuno volesse strumentalizzare la mia protesta. Si muovano dunque tutti, dal Presidente Crocetta alla Vicepresidente Lo Bello perché il Cupa di Agrigento non può e non deve chiudere".
Dure anche le accuse mosse contro diversi deputati agrigentini tra cui gli On. Fontana, Di Mauro, Cimino, Firetto, Mangiacavallo, e molti altri che, secondo quanto detto stamane in conferenza, avrebbero "preso i voti degli agrigentini senza aver presentato nessun emendamento a difesa del Cupa". Intanto però, dopo l'ultimatum posto dai revisori del libero Consorzio, la sopravvivenza del Polo Universitario di Agrigento rimane appesa un filo ad anche per questo gli studenti di diverse facoltà avrebbero già da giorni deciso di riunirsi lunedì mattina presso gli edifici del Polo per decidere il da farsi.

1 marzo - domenica

GIORNALE DI SICILIA

UNIVERSITA' Il commissario del Comune di Licata Brandara ribadisce la volontà di tornare nel Consorzio.
Cupa, scioglimento ad un passo Lo Bello: "Trovata la soluzione"
La notizia che i revisori di conto hanno sollecitato l'urgente messa in liquidazione del Cupa, sta facendo capire che l'università agrigentina, è realmente ad un passo dal fallimento. Adesso è tutto un correre ai ripari cercando di mettere pezze dove servirebbero teloni e domani a Palermo è in programma una nuova riunione. Il deputato regionale Giovanni Panepinto chiede invece un'urgente convocazione di un tavolo tecnico e di lavoro, l'ennesimo, per scongiurare la chiusura del Consorzio universitario di Agrigento. "E' necessario non temporeggiare ulteriormente - sostiene Panepinto - e incontrare il vicepresidente della Regione, Mariella Lo Bello, insieme a tutti i deputati regionali e nazionali agrigentini, Moscatt, Iacono, Capodicasa, Lauricella e Schirò Gea , per definire un piano di azione». Per il commissario straordinario del comune di Licata Maria Grazia Brandara, l'ipotesi dimessa in liquidazione non sta né in cielo né in terra. "La mia posizione sul Cupa è chiara - spiega la Brandara - tant'è vero che il 10 febbraio scorso, ho inoltrato al Presidente del Consiglio comunale di Licata la proposta di deliberazione con la quale ufficializzare il ritorno del Comune di Licata al Cupa con decorrenza dal mese di gennaio 2015». Infine, l'ex consigliere comunale di Rosa ha annunciato che domani occuperà il Cupa fino a quando non verrà garantito il finanziamento promesso dalla Regione. "Se dovesse chiudere il Cupa di Agrigento, tutta la classe politica Agrigentina Regionale e nazionale deve rimettere il proprio mandato ed andare a casa. La chiusura equivale per Agrigento e la sua provincia alla perdita di una delle pochissime eccellenze. È come se dovessero cadere i Templi». Usa toni distensivi il vice presidente della Regione Mariella Lo Bello che ribadisce che il Consorzio universitario di Agrigento non chiuderà. ((Abbiamo già definito il percorso da seguire per il mantenimento in vita del Consorzio universitario - dice Manda Lo Bello. Lunedì definiremo le procedure e gli indispensabili passaggi di natura tecnica e burocratica, che scongiureranno la paventata chiusura. Siamo certi che entro la fine della settimana prossima il Commissario straordinario della ex provincia regionale di Agrigento Di Liberto, recederà dall'atto che ha determinato la decisione di fuoriuscire dal Consorzio Universitario in quanto sarà in possesso delle soluzioni necessarie perché ciò avvenga».
(AMM)

SOCCORSE LE PALME
Operai al lavoro ieri mattina in piazza Aldo Moro per "alleggerire" le palme collocate all'ingresso della Prefettura di Agrigento e del Libero consorzio comunale. Gli arbusti sono stati ripuliti da tutto il fogliame secco e sono state eliminate le fronde che erano a rischio cedimento. Oltre a ricavarne un nuovo decoro, le palme - visto che ad inizio marzo s'attende una nuova ondata di maltempo - riusciranno certamente a restare in piedi anche se verranno strapazzate da forti raffiche di vento.
I lavori di sistemazione sono andati avanti per diverse ore. La circolazione stradale complice anche il fatto che le operazioni sono state effettuate di sabato non ne ha risentito e non s sono, pertanto,
registrati incolonnamenti o disagi. Era da tempo, da tanto tempo che le storiche palme poste all'ingresso di Prefettura ed ex Provincia regionale, non venivano sistemate (CR)

LA SICILIA

CUPA Un contributo straordinario della Regione dovrebbe salvare l'Università
LIQUIDAZIONE SCONGIURATA
Cupa, dopo i timori dalla Regione arriva l'annuncio: non ci sarà una liquidazione dei Consorzio. A garantire — ancora una volta è l'assessore regionale all'istruzione e alla Formazione Mariella Lo Bello, la quale attraverso una nota nei pomeriggio di ieri ha annunciato che è stata trovata una strada per scongiurare l'emergenza. "Abbiamo trovato le soluzioni necessarie, e lunedì definiremo le procedure e gli indispensabili passaggi dì natura tecnica e burocratica, che scongiureranno la paventata chiusura dei Cupa. Siamo certi - ha detto Lo Bello - perché ne abbiamo già discusso e siamo in sintonia, che entro la fine della settimana prossima il commissario straordinario della ex provincia regionale di Agrigento Di Liberto, recederà dall'atto che ha determinato la decisione di fuoriuscire dal Consorzio Universitario in quanto sarà in possesso delle soluzioni necessarie perché ciò avvenga".
Soluzioni che, al momento, non sono state annunciate ufficialmente, sebbene è probabile che a Di Liberto saranno offerte garanzie rispetto alla copertura economica, magari con un già annunciato contributo "extra" finalizzato a garantire la sopravvivenza del Cupa. Con questi provvedimenti il commissario dovrebbe poter ritirare il proprio atto di recesso, ma che questo basti a rasserenare il futuro del Consorzio non ne siamo così certi. Al momento, va ricordato, manca addirittura il bilancio di previsione 2014 (il buco ammonta a circa 300mila euro, pare) e un contributo straordinario non basterebbe a dare serenità al futuro prossimo venturo dell'università agrigentina. Così, al netto dalle rassicurazioni, la preoccupazioni non si placano. Per lunedì mattina, infatti, è prevista una manifestazione di protesta da parte degli studenti, che attraverso i social network hanno lanciato il loro appello affinché si possa scendere in "piazza" per assicurare il futuro all'università nella nostra provincia, mentre, a livello Regionale il deputato Pd Giovanni Panepinto ha chiesto l'indizione di un tavolo tecnico apposito.
Il tema, ovviamente, è divenuto anche oggetto da campagna elettorale da parte dei candidati sindaco. Se Giuseppe Di Rosa ha annunciato che proprio domani avvierà una occupazione simbolica dei locali di via Quartararo, Andrea Cirino lancia il sospetto che dietro questa situazione ci potrebbe essere un "piano politico criminale attuato per fare sprofondare ancora più in basso la nostra città".
G. SCHICCHI

PIAZZA ALDO MORO
Palme potate prima che facciano danni
f. d. m.) Hanno atteso che il maltempo di questo periodo concedesse una tregua per mettere in sicurezza tre esemplari di palma, in piedi da decenni in piazza Aldo Moro, Due nei pressi della prefettura, una nella villa Romano, dinanzi Porta di Ponte. A effettuare l'intervento è stata una ditta specializzata incaricata dal Comune che, ogni tanto, dimostra un minimo di attenzione al verde cittadino. A dire la verità le ville incastonate nella zona nevralgica della città sono tenute abbastanza bene, con piante, siepi e fiori curati a dovere. A destare preoccupazioni sono da sempre i palmizi più alti, su tutti i due esemplari ai lati all'ingresso della prefettura. Con un mezzo in grado di innalzare un cestello, l'operaio addetto ha tagliato i rami più sporgenti e prossimi a staccarsi, cadendo al suolo. Eliminato dunque il problema alla radice, l'intervento è proseguito nella villa Romano. Il tutto si è svolto in condizioni di sicurezza. La speranza è che l'attenzione al verde pubblico non si esaurisca qui, anche per le altre zone della città.

Lavalledeitempli.it

Sicilia - Fontana: Cupa ennesimo bluff del Governo Regionale
"Continuiamo ad assistere all'ennesime pantomime del Governo regionale Crocetta e del Vicepresidente Lo Bello, qui si rischia con il fuoco, uno dei pochi gioielli della Provincia agrigentina il Cupa ad oggi abbandonato al proprio destino. Da due messi assistiamo a uno spettacolo poco edificante, dopo il recesso del commissario del libero consorzio Di Liberto sulle quote da versare da socio fondatore nei confronti dell'università a un balletto inqualificabile di responsabilità che sta portando a un'instabilità ed insicurezza per gli studenti e per tutto il comparto accademico. Si prende tempo e si rimanda non voglio minimamente credere che il Governo si macchi di questo scempio,l'Università non ha colore politico, ma ha solo utilità sociale ed accademico e ha gratificato in questi vent'anni tanti studenti del territorio e non, dando opportunità importanti a fini della formazione e della immissione nel mondo del lavoro. Per tutto ciò invito ancora una volta il Governo a trovare i fondi e a rilanciare questa bella realtà che non può e deve morire per nessuna ragione. Il segnale del collegio sindacale è chiarissimo con la messa in liquidazione si avvia una procedura pericolosa che devasterebbe famiglie,studenti e speranze di 3000 giovani, il Governo regionale dia un segnale immediato di efficienza, se no abbia il coraggio di lasciare la Sicilia e i siciliani ad un'altra politica più responsabile e capace.

2 marzo - lunedì

GIORNALE DI SICILIA

ISTRUZIONE Monta la protesta degli iscritti dopo la notizia della imminente chiusura del Polo. In fermento esponenti del mondo politico "a difesa del diritto allo studio".
UNIVERSITA', GLI STUDENTI OGGI OCCUPANO IL CUPA
A partire dalle 7,30 bloccheranno la sede di contrada Calcarelle:"Chiudiamo i cancelli, non faremo entrare nessuno.
Gli studenti universitari non stanno a guardare. Inizia la mobilitazione studentesca per evitare la soppressione del polo decentrato dell'Ateneo di Palermo nella città di Agrigento. Dopo l'ultimo allarme lanciato dal collegio dei revisori dei conti del Cupa, che ha chiesto alla preside Immordino di convocare l'assemblea dei soci e decretare la messa in liquidazione del Polo, gli studenti hanno deciso che, a partire da questa mattina alle 7,30, occuperanno la sede universitaria di contrada Calcarelle. «Occupiamo il Cupa— commenta Lucrezia Gazziano, che parla a nome del Run, la rete universitaria nazionale e dell'associazione Pomerium - chiudiamo i cancelli e con noi ci sono anche i dipendenti che non faranno entrare nessuno e bloccheranno qualsiasi attività.
Tutto il giorno non faremo entrare nessuno». Ci sarà anche il candidato sindaco Giuseppe Di Rosa. Insomma si passa alla linea dura. Ma se da una parte la preoccupazione degli studenti, circa un'eventuale soppressione Cupa, resta alta, dall'altra parte arrivano le rassicurazioni della vice presidente della Regione, nonché assessore all'Istruzione e formazione Mariella Lo Bello. La rappresentante del governo Crocetta ha fatto sapere che oggi saranno definite le procedure e gli indispensabili passaggi di natura tecnica e burocratica, che scongiureranno la paventata chiusura del Cupa.
"Siamo certi - afferma Mariella Lo Bello - perché ne abbiamo già discusso e siamo tutti sulla stessa sintonia, che entro la fine della settimana prossima il commissario straordinario dell'ex Provincia, Alessandra Di Liberto, recederà dall'atto che ha determinato la decisione di fuoriuscire dal Consorzio Universitario in quanto sarà in possessore delle soluzioni necessarie perché ciò avvenga Intanto il mondo politico è in fermento. Oltre agli studenti sono in tanti a sollecitare interventi di
natura politica per evitare la chiusura del Cupa. «h necessario non temporeggiare ulteriormente — dice il deputato regionale del Pd Giovanni Panepinto - e incontrare la Vice Presidente della Regione Mariella Lo Bello insieme a tutti i deputati regionali e nazionali agrigentini, Moscatt, Iacono, Capodicasa, Lauricella e Schirò Gea , per definire un piano di azione al fine di allontanare lo spauracchio della chiusura del Cupa». Scettico e critico il consigliere comunale Andrea Cirino: "I fatti dimostrano che nonostante la città di Agrigento vanti una vice presidente della Regione diversi deputati regionali e nazionali e abbandonata a se stessa e nessuno di questi illustri concittadini ha mosso un dito per scuotere il governo Crocetta affinché l'università di Agrigento continuasse a vivere e a darei opportunità a circa tremila studenti di potere continuare a studiare nella propria provincia». Propositivo di casa, il commissario del Comune di Licata Mariagrazia Brandara: «La
mia posizione in merito all'argomento Cupa è chiara — dice Brandara — infatti il 10 febbraio scorso ho inoltrato al presidente del Consiglio comunale la proposta di deliberazione per il rientro del Comune di Licata nel Consorzio universitario con decorrenza dal mese di gennaio 2015». (PAPI)

LA SICILIA

APPELLO A CROCETTA E LO ELLO
Fontana: «Non potete fare chiudere il Cupa»
Il deputato regionale del Nuovo Centro destra Vincenzo Fontana interviene sulla paventata chiusura del Consorzio Universitario di Agrigento.
"Continuiamo ad assistere all'ennesime pantomime del Governo regionale Crocetta e del Vicepresidente Lo Bello" scrive l'ex presidente della Provincia che fu tra i primi sostenitori del Polo universitario agrigentino.
'Qui - aggiunge - si gioca con il fuoco. Uno dei pochi gioielli della Provincia agrigentina, il Consorzio universitario provinciale, ad oggi viene abbandonato al proprio destino. Da due mesi assistiamo a uno spettacolo poco edificante, dopo il recesso del commissario del libero consorzio Di Liberto sulle quote da versare da socio fondatore nei confronti dell'università a un balletto inqualificabile di responsabilità che sta portando a un'instabilità ed insicurezza per gli studenti e per tutto il comparto accademico. Si prende tempo e si rimanda non voglio minimamente credere che il Governo si macchi di questo scempio. L'Università non ha colore politico, ma ha solo utilità sociale ed accademico e ha gratificato in questi vent'anni tanti studenti del territorio e non, dando opportunità importanti a fini della formazione e della immissione nel mondo del lavoro. Per tutto ciò - conclude Fontana - invito ancora una volta il Governo Crocetta a trovare i fondi e a rilanciare questa bella realtà che non può e deve morire per nessuna ragione. Il segnale del collegio sindacale è chiarissimo con la messa in liquidazione si avvia una procedura pericolosa che devasterebbe famiglie, studenti e speranze di 3000 giovani, il Governo regionale dia un segnale immediato di efficienza, se no abbia il coraggio di lasciare la Sicilia e i siciliani a un'altra politica più responsabile e capace". (R.A)

AFFITTI La burocrazia lunga non ha consentito all'ente di percepire delle somme dovute
Ex Provincia: persi 3 milioni
Mentre l'ex Provincia regionale di Agrigento attende risposte dalla Regione per Poter tornare a onerare la propria quota sociale nel Cupa, l'Ente a oggi ha perso forse fino a 3 milioni di euro di affitti, Risorse che non è stato possibile incassare perché un ufficio dello Stato non ha fornito le risposte attese.
I fatti. Il Libero consorzio è proprietario dell'immobile di piazza Aldo Moro che attualmente ospita nei suoi 2.655 metri quadrati la Caserma del Comando provinciale dei Carabinieri, Il contratto di locazione, quantomeno l'ultimo in ordine di tempo, viene firmato nel marzo del 1993. Nei 2002 la Provincia, con apposita nota, aveva comunicato alla Prefettura ((la disdetta del contratto di locazione manifestando la volontà di procedere alla stipula del nuovo contratto di locazione, a condizione che venga rideterminato il canone annuo». Nel 2004 la Provincia comunica all'ufficio territoriale del Governo che la struttura per loro aveva un valore di 390mila euro annui. La Prefettura, allora, passa la «paia» all'Agenzia del demanio il 14dicembre del 2004 perché dia il proprio parere di congruità rispetto all'importo. La Provincia fornisce la documentazione ad eccezione delle planimetrie catastali, considerato che trattandosi di un immobile in uso ai carabinieri, la cartografia è secretata.
Da quel momento non si ha più notizia dell'Agenzia, la quale, si legge in una determinazione dell'ufficio contabile del Libero consorzio, "non ha dato riscontro utile alla stipula di un contratto di locazione con il Ministero». Così al l'ente non rimane che «accontentarsi» di un'indennità di occupazione «extracontrattuale», calcolata rispetto al 50 per cento di quanto versato con l'ultimo canone annuo (nel 2006 erano 95.738 euro), decurtato poi di un ulteriore 15 per cento, per una somma che ammonta a 41.909 euro per il secondo semestre del 2014 «facendo salvo il pagamento — si legge — delle eventuali ulteriori somme che dovessero risultare dovute all'Ente per l'occupazione extracontrattuale dal i gennaio 2010 al 31 dicembre 2014».
Insomma, quale sarà il valore reale della locazione, al momento, non è dato sapersi, ma le somme indicate ci sembrano un tantino al di sotto di quelle immaginate e corrisposte.
Quello che è certo è che la Provincia non ha avuto fino ad oggi particolare fortuna ogni volta che il proprio affittuario è stato un altro ente pubblico o statale. Un affitto «extracontrattuale» riguarda, infatti, anche i locali che ospitano la Questura, che si trovano nello stesso immobile del palazzo di Provincia in piazza Vittorio Emanuele Il (canone stimato dall'Agenzia del Demanio 227.300 euro, ultima somma versata 55mila euro per il secondo semestre 2014), mentre è finita nelle aule di tribunale la questione riguardante i canoni di affitto da parte della Prefettura, che, in ultimo, è stata condannata al pagamento di un milione e mezzo di euro di arretrati, anche se non abbiamo traccia dell'iter di questa vicenda, soprattutto se l'Ufficio del Governo ha pagato o no il dovuto. Una situazione a cui prestare attenzione, in conclusione, è quella che riguarda lo stabile di via Quartararo, attualmente sede dell'università. Anche in questo caso si tratta di una struttura del Libero consorzio, per la quale però non percepisce alcun canone trattandosi di un bene «strumentale» al Consorzio universitario, Ma qualora venisse confermata l'uscita dallo stesso che fine farebbe?
GIOACCHINO SCHICCHI

Sicilia24h

Fontana: Cupa ennesimo bluff del Governo Regionale

L'On. Vincenzo Fontana del Ncd interviene sulla paventata chiusura del Consorzio Universitario di Agrigento.
"Continuiamo ad assistere all'ennesima pantomima del Governo regionale Crocetta e del Vicepresidente Lo Bello, qui si rischia con il fuoco, uno dei pochi gioielli della Provincia agrigentina il Cupa ad oggi abbandonato al proprio destino. Da due messi assistiamo a uno spettacolo poco edificante, dopo il recesso del commissario del libero consorzio Di Liberto sulle quote da versare da socio fondatore nei confronti dell'università a un balletto inqualificabile di responsabilità che sta portando a un'instabilità ed insicurezza per gli studenti e per tutto il comparto accademico. Si prende tempo e si rimanda non voglio minimamente credere che il Governo si macchi di questo scempio,l'Università non ha colore politico, ma ha solo utilità sociale ed accademico e ha gratificato in questi vent'anni tanti studenti del territorio e non, dando opportunità importanti a fini della formazione e della immissione nel mondo del lavoro. Per tutto ciò invito ancora una volta il Governo a trovare i fondi e a rilanciare questa bella realtà che non può e deve morire per nessuna ragione. Il segnale del collegio sindacale è chiarissimo con la messa in liquidazione si avvia una procedura pericolosa che devasterebbe famiglie, studenti e speranze di 3000 giovani, il Governo regionale dia un segnale immediato di efficienza, se no abbia il coraggio di lasciare la Sicilia e i siciliani ad un'altra politica più responsabile e capace.

A Porto Empedocle l'Istituto Nautico
A Porto Empedocle, presso la sede distaccata dell'Istituto Nicolò Gallo di Agrigento, è stato istituito anche l' indirizzo Nautico. Il sindaco, Calogero Firetto, in occasione della conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa, ha affermato : "L' Istituto Nautico a Porto Empedocle, sul cui progetto il Comune lavora da circa 3 anni, comprende un doppio indirizzo, conduzione e costruzione mezzi navali. Una realtà come la nostra, che è nata dal suo porto ed ha vissuto di esso, non poteva non avere un Istituto nautico".

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