28 marzo - sabato
GIORNALE DI SICILIA
DIRITTO ALLO STUDIO I Revisori dei
Conti del Consorzio universitario hanno intimato ai presidente
Immordino ed ai Cda di nominare in fretta anche un commissario
Università, il Cupa verso la
liquidazione
Ieri mattina la riunione alla
presenza di una rappresentanza degli studenti e del personale Oggi
conferenza di Di Rosa
Altro passo indietro per la cultura e
lo studio. Il Collegio dei Revisori dei conti del Consorzio
Universitario di Agrigento, ha infatti intimato al consiglio di
amministrazione di mettere il liquidazione l'ente e di nominare un
commissario a fronte di una situazione economica è disastrosa.
I contabili del Cupa infatti, con una
nota ufficiale dello scorso 24 febbraio, hanno sollecitato il
presidente Maria Immordino e di componenti del Cda a convocare con
estrema urgenza L'assemblea straordinaria dei soci, per procedere
alla messa in liquidazione del Consorzio, considerato che non sono
pervenute risposte risolutive alla sopravvivenza dello stesso.
E ieri mattina, il presidente, i
membri, il direttore amministrativo, su richiesta degli studenti e
del personale del Cupa, hanno tenuto un incontro per discutere di
quella che sembra essere, uno degli atti finali dell'esistenza in
vita dell'università agrigentina. «Se non dovesse pervenire
alcuna
comunicazione da parte della Regione
sui contributi straordinari necessari a far fronte alle esigenze
finanziarie - scrivono gli studenti in una nota - verranno posti
in essere tutti gli atri necessari per avviare la messa in
liquidazione del Cupa. Il che significherà la fine per il diritto
allo studio di migliaia di persone». E per gli studenti agrigentini
rimane la necessità di tenere alta l'attenzione sul futuro
dell'università di Agrigento che nonostante le recenti
rassicurazioni del governo regionale e di altri politici che via via
gettano acqua sul fuoco a parole, rimane incerto. Nelle scorse
settimane, con il lancio dell'hashtag #noallachiusura gli studenti
e personale avevano indetto un'assemblea nel corso della qua le era
stato fatto il punto della situazione. «Lo scopo- aveva spiegato in
quella
circostanza Liliana Ingiaimo presidente
dell'associazione Vivere il Polo - è quello di discutere sui
problemi che in quest'ultimo periodo hanno fatto temere la chiusura
della sede staccata dell'ateneo di Palermo, vedendo in questo modo
violato il proprio diritto allo studio, sancito dalla nostra
Costituzione». E parole di preoccupazione erano state espresse anche
da don Franco, recentemente nominato cardinale. «La chiusura del
Cupa - aveva detto Montenegro - mi preoccupa e deve essere
denunciata, il Cupa è una Cattedrale della cultura. Una città senza
luogo della fede, una città senza il luogo della cultura è una
città decapitata. Agrigento come può pensare al suo futuro che si
continua a tagliarne la testa". Intanto, questa mattina alle 11,
l'ex consigliere comunale- Giuseppe Di Rosa, terrà una conferenza
stampa all'hotel Dioscuri Bay Palace sui temi legati alla paventata
chiusura dell'università agrigentina dopo il recesso economico del
Libero Consorzio e della Camera di Commercio. (AMM)
Agrigentoflash
Cupa a rischio chiusura, gli
studenti manifestano
Cupa a rischio liquidazione, gli
studenti scendono in piazza. Lunedì mattina, infatti, dovrebbe
essere prevista una manifestazione di protesta promossa proprio dai
giovani che, con la morte del Consorzio, vedrebbero negata la
possibilità di frequentare l'università. Tutto è in corso di
organizzazione sui social network attraverso un evento creato su
facebook che è possibile monitorare a questo link
Lo Bello:"Trovate soluzioni per
scongiurare la chiusura del Cupa"
Il Vice Presidente della Regione
Mariella Lo Bello ribadisce che il Consorzio universitario di
Agrigento non chiuderà. "Abbiamo trovato le soluzioni necessarie,
e lunedì definiremo le procedure e gli indispensabili passaggi di
natura tecnica e burocratica, che scongiureranno la paventata
chiusura del Cupa". Ad annunciarlo è il vicepresidente della
Regione Mariella Lo Bello, la quale aggiunge che "entro la fine
della settimana prossima il Commissario straordinario della ex
provincia regionale di Agrigento Di Liberto, recederà dall'atto
che ha determinato la decisione di fuoriuscire dal Consorzio
Universitario in quanto sarà in possesso delle soluzioni necessarie
perché ciò avvenga. Nessuno - aggiunge - permetterà che
Agrigento perda questo punto di riferimento fondamentale per la
cultura,per i giovani che non possono permettersi i proibitivi costi
di studiare fuori dalla sede di residenza e per le famiglie. La
soluzione esiste - ribadisce - è già elaborata e lunedì sarà
definita e immediatamente operativa. Dovrà solo tenere conto dei
tempi della politica e della burocrazia, ma sappiamo già che saranno
di una sola settimana. Riteniamo che il problema non debba essere
oggetto di speculazione politica in vista della campagna elettorale -
conclude - e se proprio qualcuno volesse farlo, dimostreremo con i
fatti la determinazione del nostro intervento che porterà alla
soluzione della problematica, deludendo quanti sperano nel
contrario".
Sicilia24h
Ass. Reg. Lo Bello :Consorzio
Universitario Agrigento non chiuderà. Pronta
soluzione.
Il Vice Presidente della Regione
Mariella Lo Bello ribadisce che il Consorzio universitario di
Agrigento non chiuderà.
"Ieri sera immediatamente dopo
l'incontro tra il Governatore e Delrio, ci siamo riuniti insieme al
Presidente Crocetta, al Segretario Generale Monterosso e il
commissario Straordinario Alessandra Di Liberto,Il Commissario
straordinario del comune di Licata Mariagrazia Brandara e il Capo
della Segreteria particolare del Presidente Crocetta Nelli Scilabra,
ed abbiamo definito il percorso da seguire per il mantenimento in
vita del Consorzio universitario di Agrigento" . Lo dice oggi
Mariella Lo Bello Assessore Regionale all'Istruzione e Formazione.
Abbiamo trovato le soluzioni
necessarie, e lunedì definiremo le procedure e gli indispensabili
passaggi di natura tecnica e burocratica, che scongiureranno la
paventata chiusura del Cupa. Siamo certi - afferma Mariella Lo
Bello - perché ne abbiamo già discusso e siamo tutti sulla stessa
sintonia, che entro la fine della settimana prossima il Commissario
straordinario della ex provincia regionale di Agrigento Di Liberto,
recederà dall'atto che ha determinato la decisione di fuoriuscire
dal Consorzio Universitario in quanto sarà in possesso delle
soluzioni necessarie perché ciò avvenga".
Sono giuste -continua Lo Bello - le
preoccupazioni di quanti temono la chiusura del consorzio , ma è pur
vero che nessuno permetterà che Agrigento perda questo punto di
riferimento fondamentale per la cultura,per i giovani che non possono
permettersi i proibitivi costi di studiare fuori dalla sede di
residenza e per le famiglie. La soluzione esiste - ribadisce - è
già elaborata e lunedì sarà definita e immediatamente operativa.
Dovrà solo tenere conto dei tempi della politica e della burocrazia,
ma sappiamo già che saranno di una sola settimana.
Riteniamo che il problema non debba
essere oggetto di speculazione politica in vista della campagna
elettorale - conclude - e se proprio qualcuno volesse farlo,
dimostreremo con i fatti la determinazione del nostro intervento che
porterà alla soluzione della problematica, deludendo quanti sperano
nel contrario.
Infoagrigento
Polo Universitario, Giuseppe Di Rosa
annuncia occupazione
Si è tenuta questa mattina presso
l'hotel Dioscuri Bay Palace (San Leone) la conferenza stampa in cui
l'ex Consigliere comunale e Vice Presidente del Consiglio,
Giuseppe Di Rosa, ha annunciato alla cittadinanza di voler occupare
già da Lunedì mattina gli edifici del Polo Universitario di
Agrigento come atto di protesta contro l'eventuale liquidazione
dello stesso Cupa. "Occuperò se prima la Regione Siciliana non
avrà inviato quanto dovuto alla Provincia Regionale di Agrigento per
potere permettere a tre mila ragazzi di continuare a sperare in un
futuro migliore per questa città - ha ribadito Di Rosa -
Agrigento ha necessità che questi ragazzi non vadano via da qui,
perché metà di loro non potranno permettersi di studiare fuori.
Non vorrei che qualcuno volesse strumentalizzare la mia protesta. Si
muovano dunque tutti, dal Presidente Crocetta alla Vicepresidente Lo
Bello perché il Cupa di Agrigento non può e non deve chiudere".
Dure anche le accuse mosse contro
diversi deputati agrigentini tra cui gli On. Fontana, Di Mauro,
Cimino, Firetto, Mangiacavallo, e molti altri che, secondo quanto
detto stamane in conferenza, avrebbero "preso i voti degli
agrigentini senza aver presentato nessun emendamento a difesa del
Cupa". Intanto però, dopo l'ultimatum posto dai revisori del
libero Consorzio, la sopravvivenza del Polo Universitario di
Agrigento rimane appesa un filo ad anche per questo gli studenti di
diverse facoltà avrebbero già da giorni deciso di riunirsi lunedì
mattina presso gli edifici del Polo per decidere il da farsi.
1 marzo - domenica
GIORNALE DI SICILIA
UNIVERSITA' Il commissario del
Comune di Licata Brandara ribadisce la volontà di tornare nel
Consorzio.
Cupa, scioglimento ad un passo Lo
Bello: "Trovata la soluzione"
La notizia che i revisori di conto
hanno sollecitato l'urgente messa in liquidazione del Cupa, sta
facendo capire che l'università agrigentina, è realmente ad un
passo dal fallimento. Adesso è tutto un correre ai ripari cercando
di mettere pezze dove servirebbero teloni e domani a Palermo è in
programma una nuova riunione. Il deputato regionale Giovanni
Panepinto chiede invece un'urgente convocazione di un tavolo
tecnico e di lavoro, l'ennesimo, per scongiurare la chiusura del
Consorzio universitario di Agrigento. "E' necessario non
temporeggiare ulteriormente - sostiene Panepinto - e incontrare il
vicepresidente della Regione, Mariella Lo Bello, insieme a tutti i
deputati regionali e nazionali agrigentini, Moscatt, Iacono,
Capodicasa, Lauricella e Schirò Gea , per definire un piano di
azione». Per il commissario straordinario del comune di Licata Maria
Grazia Brandara, l'ipotesi dimessa in liquidazione non sta né in
cielo né in terra. "La mia posizione sul Cupa è chiara - spiega
la Brandara - tant'è vero che il 10 febbraio scorso, ho inoltrato
al Presidente del Consiglio comunale di Licata la proposta di
deliberazione con la quale ufficializzare il ritorno del Comune di
Licata al Cupa con decorrenza dal mese di gennaio 2015». Infine,
l'ex consigliere comunale di Rosa ha annunciato che domani occuperà
il Cupa fino a quando non verrà garantito il finanziamento promesso
dalla Regione. "Se dovesse chiudere il Cupa di Agrigento, tutta la
classe politica Agrigentina Regionale e nazionale deve rimettere il
proprio mandato ed andare a casa. La chiusura equivale per Agrigento
e la sua provincia alla perdita di una delle pochissime eccellenze. È
come se dovessero cadere i Templi». Usa toni distensivi il vice
presidente della Regione Mariella Lo Bello che ribadisce che il
Consorzio universitario di Agrigento non chiuderà. ((Abbiamo già
definito il percorso da seguire per il mantenimento in vita del
Consorzio universitario - dice Manda Lo Bello. Lunedì definiremo le
procedure e gli indispensabili passaggi di natura tecnica e
burocratica, che scongiureranno la paventata chiusura. Siamo certi
che entro la fine della settimana prossima il Commissario
straordinario della ex provincia regionale di Agrigento Di Liberto,
recederà dall'atto che ha determinato la decisione di fuoriuscire
dal Consorzio Universitario in quanto sarà in possesso delle
soluzioni necessarie perché ciò avvenga».
(AMM)
SOCCORSE LE PALME
Operai al lavoro ieri mattina in piazza
Aldo Moro per "alleggerire" le palme collocate all'ingresso
della Prefettura di Agrigento e del Libero consorzio comunale. Gli
arbusti sono stati ripuliti da tutto il fogliame secco e sono state
eliminate le fronde che erano a rischio cedimento. Oltre a ricavarne
un nuovo decoro, le palme - visto che ad inizio marzo s'attende una
nuova ondata di maltempo - riusciranno certamente a restare in piedi
anche se verranno strapazzate da forti raffiche di vento.
I lavori di sistemazione sono andati
avanti per diverse ore. La circolazione stradale complice anche il
fatto che le operazioni sono state effettuate di sabato non ne ha
risentito e non s sono, pertanto,
registrati incolonnamenti o disagi. Era
da tempo, da tanto tempo che le storiche palme poste all'ingresso
di Prefettura ed ex Provincia regionale, non venivano sistemate (CR)
LA SICILIA
CUPA Un contributo straordinario
della Regione dovrebbe salvare l'Università
LIQUIDAZIONE SCONGIURATA
Cupa, dopo i timori dalla Regione
arriva l'annuncio: non ci sarà una liquidazione dei Consorzio. A
garantire ancora una volta è l'assessore regionale
all'istruzione e alla Formazione Mariella Lo Bello, la quale
attraverso una nota nei pomeriggio di ieri ha annunciato che è stata
trovata una strada per scongiurare l'emergenza. "Abbiamo trovato
le soluzioni necessarie, e lunedì definiremo le procedure e gli
indispensabili passaggi dì natura tecnica e burocratica, che
scongiureranno la paventata chiusura dei Cupa. Siamo certi - ha detto
Lo Bello - perché ne abbiamo già discusso e siamo in sintonia, che
entro la fine della settimana prossima il commissario straordinario
della ex provincia regionale di Agrigento Di Liberto, recederà
dall'atto che ha determinato la decisione di fuoriuscire dal
Consorzio Universitario in quanto sarà in possesso delle soluzioni
necessarie perché ciò avvenga".
Soluzioni che, al momento, non sono
state annunciate ufficialmente, sebbene è probabile che a Di Liberto
saranno offerte garanzie rispetto alla copertura economica, magari
con un già annunciato contributo "extra" finalizzato a garantire
la sopravvivenza del Cupa. Con questi provvedimenti il commissario
dovrebbe poter ritirare il proprio atto di recesso, ma che questo
basti a rasserenare il futuro del Consorzio non ne siamo così certi.
Al momento, va ricordato, manca addirittura il bilancio di previsione
2014 (il buco ammonta a circa 300mila euro, pare) e un contributo
straordinario non basterebbe a dare serenità al futuro prossimo
venturo dell'università agrigentina. Così, al netto dalle
rassicurazioni, la preoccupazioni non si placano. Per lunedì
mattina, infatti, è prevista una manifestazione di protesta da parte
degli studenti, che attraverso i social network hanno lanciato il
loro appello affinché si possa scendere in "piazza" per
assicurare il futuro all'università nella nostra provincia,
mentre, a livello Regionale il deputato Pd Giovanni Panepinto ha
chiesto l'indizione di un tavolo tecnico apposito.
Il tema, ovviamente, è divenuto anche
oggetto da campagna elettorale da parte dei candidati sindaco. Se
Giuseppe Di Rosa ha annunciato che proprio domani avvierà una
occupazione simbolica dei locali di via Quartararo, Andrea Cirino
lancia il sospetto che dietro questa situazione ci potrebbe essere un
"piano politico criminale attuato per fare sprofondare ancora più
in basso la nostra città".
G. SCHICCHI
PIAZZA ALDO MORO
Palme potate prima che facciano
danni
f. d. m.) Hanno atteso che il maltempo
di questo periodo concedesse una tregua per mettere in sicurezza tre
esemplari di palma, in piedi da decenni in piazza Aldo Moro, Due nei
pressi della prefettura, una nella villa Romano, dinanzi Porta di
Ponte. A effettuare l'intervento è stata una ditta specializzata
incaricata dal Comune che, ogni tanto, dimostra un minimo di
attenzione al verde cittadino. A dire la verità le ville incastonate
nella zona nevralgica della città sono tenute abbastanza bene, con
piante, siepi e fiori curati a dovere. A destare preoccupazioni sono
da sempre i palmizi più alti, su tutti i due esemplari ai lati
all'ingresso della prefettura. Con un mezzo in grado di innalzare
un cestello, l'operaio addetto ha tagliato i rami più sporgenti e
prossimi a staccarsi, cadendo al suolo. Eliminato dunque il problema
alla radice, l'intervento è proseguito nella villa Romano. Il
tutto si è svolto in condizioni di sicurezza. La speranza è che
l'attenzione al verde pubblico non si esaurisca qui, anche per le
altre zone della città.
Lavalledeitempli.it
Sicilia - Fontana: Cupa ennesimo
bluff del Governo Regionale
"Continuiamo ad assistere
all'ennesime pantomime del Governo regionale Crocetta e del
Vicepresidente Lo Bello, qui si rischia con il fuoco, uno dei pochi
gioielli della Provincia agrigentina il Cupa ad oggi abbandonato al
proprio destino. Da due messi assistiamo a uno spettacolo poco
edificante, dopo il recesso del commissario del libero consorzio Di
Liberto sulle quote da versare da socio fondatore nei confronti
dell'università a un balletto inqualificabile di responsabilità
che sta portando a un'instabilità ed insicurezza per gli studenti
e per tutto il comparto accademico. Si prende tempo e si rimanda non
voglio minimamente credere che il Governo si macchi di questo
scempio,l'Università non ha colore politico, ma ha solo utilità
sociale ed accademico e ha gratificato in questi vent'anni tanti
studenti del territorio e non, dando opportunità importanti a fini
della formazione e della immissione nel mondo del lavoro. Per tutto
ciò invito ancora una volta il Governo a trovare i fondi e a
rilanciare questa bella realtà che non può e deve morire per
nessuna ragione. Il segnale del collegio sindacale è chiarissimo con
la messa in liquidazione si avvia una procedura pericolosa che
devasterebbe famiglie,studenti e speranze di 3000 giovani, il Governo
regionale dia un segnale immediato di efficienza, se no abbia il
coraggio di lasciare la Sicilia e i siciliani ad un'altra politica
più responsabile e capace.
2 marzo - lunedì
GIORNALE DI SICILIA
ISTRUZIONE Monta la protesta degli
iscritti dopo la notizia della imminente chiusura del Polo. In
fermento esponenti del mondo politico "a difesa del diritto allo
studio".
UNIVERSITA', GLI STUDENTI OGGI
OCCUPANO IL CUPA
A partire dalle 7,30 bloccheranno la
sede di contrada Calcarelle:"Chiudiamo i cancelli, non faremo
entrare nessuno.
Gli studenti universitari non stanno a
guardare. Inizia la mobilitazione studentesca per evitare la
soppressione del polo decentrato dell'Ateneo di Palermo nella città
di Agrigento. Dopo l'ultimo allarme lanciato dal collegio dei
revisori dei conti del Cupa, che ha chiesto alla preside Immordino di
convocare l'assemblea dei soci e decretare la messa in liquidazione
del Polo, gli studenti hanno deciso che, a partire da questa mattina
alle 7,30, occuperanno la sede universitaria di contrada Calcarelle.
«Occupiamo il Cupa commenta Lucrezia Gazziano, che parla a nome
del Run, la rete universitaria nazionale e dell'associazione
Pomerium - chiudiamo i cancelli e con noi ci sono anche i dipendenti
che non faranno entrare nessuno e bloccheranno qualsiasi attività.
Tutto il giorno non faremo entrare
nessuno». Ci sarà anche il candidato sindaco Giuseppe Di Rosa.
Insomma si passa alla linea dura. Ma se da una parte la
preoccupazione degli studenti, circa un'eventuale soppressione
Cupa, resta alta, dall'altra parte arrivano le rassicurazioni della
vice presidente della Regione, nonché assessore all'Istruzione e
formazione Mariella Lo Bello. La rappresentante del governo Crocetta
ha fatto sapere che oggi saranno definite le procedure e gli
indispensabili passaggi di natura tecnica e burocratica, che
scongiureranno la paventata chiusura del Cupa.
"Siamo certi - afferma Mariella Lo
Bello - perché ne abbiamo già discusso e siamo tutti sulla stessa
sintonia, che entro la fine della settimana prossima il commissario
straordinario dell'ex Provincia, Alessandra Di Liberto, recederà
dall'atto che ha determinato la decisione di fuoriuscire dal
Consorzio Universitario in quanto sarà in possessore delle soluzioni
necessarie perché ciò avvenga Intanto il mondo politico è in
fermento. Oltre agli studenti sono in tanti a sollecitare interventi
di
natura politica per evitare la chiusura
del Cupa. «h necessario non temporeggiare ulteriormente dice il
deputato regionale del Pd Giovanni Panepinto - e incontrare la Vice
Presidente della Regione Mariella Lo Bello insieme a tutti i deputati
regionali e nazionali agrigentini, Moscatt, Iacono, Capodicasa,
Lauricella e Schirò Gea , per definire un piano di azione al fine di
allontanare lo spauracchio della chiusura del Cupa». Scettico e
critico il consigliere comunale Andrea Cirino: "I fatti dimostrano
che nonostante la città di Agrigento vanti una vice presidente della
Regione diversi deputati regionali e nazionali e abbandonata a se
stessa e nessuno di questi illustri concittadini ha mosso un dito per
scuotere il governo Crocetta affinché l'università di Agrigento
continuasse a vivere e a darei opportunità a circa tremila studenti
di potere continuare a studiare nella propria provincia».
Propositivo di casa, il commissario del Comune di Licata Mariagrazia
Brandara: «La
mia posizione in merito all'argomento
Cupa è chiara dice Brandara infatti il 10 febbraio scorso ho
inoltrato al presidente del Consiglio comunale la proposta di
deliberazione per il rientro del Comune di Licata nel Consorzio
universitario con decorrenza dal mese di gennaio 2015». (PAPI)
LA SICILIA
APPELLO A CROCETTA E LO ELLO
Fontana: «Non potete fare chiudere
il Cupa»
Il deputato regionale del Nuovo Centro
destra Vincenzo Fontana interviene sulla paventata chiusura del
Consorzio Universitario di Agrigento.
"Continuiamo ad assistere
all'ennesime pantomime del Governo regionale Crocetta e del
Vicepresidente Lo Bello" scrive l'ex presidente della Provincia
che fu tra i primi sostenitori del Polo universitario agrigentino.
'Qui - aggiunge - si gioca con il
fuoco. Uno dei pochi gioielli della Provincia agrigentina, il
Consorzio universitario provinciale, ad oggi viene abbandonato al
proprio destino. Da due mesi assistiamo a uno spettacolo poco
edificante, dopo il recesso del commissario del libero consorzio Di
Liberto sulle quote da versare da socio fondatore nei confronti
dell'università a un balletto inqualificabile di responsabilità
che sta portando a un'instabilità ed insicurezza per gli studenti
e per tutto il comparto accademico. Si prende tempo e si rimanda non
voglio minimamente credere che il Governo si macchi di questo
scempio. L'Università non ha colore politico, ma ha solo utilità
sociale ed accademico e ha gratificato in questi vent'anni tanti
studenti del territorio e non, dando opportunità importanti a fini
della formazione e della immissione nel mondo del lavoro. Per tutto
ciò - conclude Fontana - invito ancora una volta il Governo Crocetta
a trovare i fondi e a rilanciare questa bella realtà che non può e
deve morire per nessuna ragione. Il segnale del collegio sindacale è
chiarissimo con la messa in liquidazione si avvia una procedura
pericolosa che devasterebbe famiglie, studenti e speranze di 3000
giovani, il Governo regionale dia un segnale immediato di efficienza,
se no abbia il coraggio di lasciare la Sicilia e i siciliani a
un'altra politica più responsabile e capace". (R.A)
AFFITTI La burocrazia lunga non ha
consentito all'ente di percepire delle somme dovute
Ex Provincia: persi 3 milioni
Mentre l'ex Provincia regionale di
Agrigento attende risposte dalla Regione per Poter tornare a onerare
la propria quota sociale nel Cupa, l'Ente a oggi ha perso forse
fino a 3 milioni di euro di affitti, Risorse che non è stato
possibile incassare perché un ufficio dello Stato non ha fornito le
risposte attese.
I fatti. Il Libero consorzio è
proprietario dell'immobile di piazza Aldo Moro che attualmente
ospita nei suoi 2.655 metri quadrati la Caserma del Comando
provinciale dei Carabinieri, Il contratto di locazione, quantomeno
l'ultimo in ordine di tempo, viene firmato nel marzo del 1993. Nei
2002 la Provincia, con apposita nota, aveva comunicato alla
Prefettura ((la disdetta del contratto di locazione manifestando la
volontà di procedere alla stipula del nuovo contratto di locazione,
a condizione che venga rideterminato il canone annuo». Nel 2004 la
Provincia comunica all'ufficio territoriale del Governo che la
struttura per loro aveva un valore di 390mila euro annui. La
Prefettura, allora, passa la «paia» all'Agenzia del demanio il
14dicembre del 2004 perché dia il proprio parere di congruità
rispetto all'importo. La Provincia fornisce la documentazione ad
eccezione delle planimetrie catastali, considerato che trattandosi di
un immobile in uso ai carabinieri, la cartografia è secretata.
Da quel momento non si ha più notizia
dell'Agenzia, la quale, si legge in una determinazione dell'ufficio
contabile del Libero consorzio, "non ha dato riscontro utile alla
stipula di un contratto di locazione con il Ministero». Così al
l'ente non rimane che «accontentarsi» di un'indennità di
occupazione «extracontrattuale», calcolata rispetto al 50 per cento
di quanto versato con l'ultimo canone annuo (nel 2006 erano 95.738
euro), decurtato poi di un ulteriore 15 per cento, per una somma che
ammonta a 41.909 euro per il secondo semestre del 2014 «facendo
salvo il pagamento si legge delle eventuali ulteriori somme
che dovessero risultare dovute all'Ente per l'occupazione
extracontrattuale dal i gennaio 2010 al 31 dicembre 2014».
Insomma, quale sarà il valore reale
della locazione, al momento, non è dato sapersi, ma le somme
indicate ci sembrano un tantino al di sotto di quelle immaginate e
corrisposte.
Quello che è certo è che la Provincia
non ha avuto fino ad oggi particolare fortuna ogni volta che il
proprio affittuario è stato un altro ente pubblico o statale. Un
affitto «extracontrattuale» riguarda, infatti, anche i locali che
ospitano la Questura, che si trovano nello stesso immobile del
palazzo di Provincia in piazza Vittorio Emanuele Il (canone stimato
dall'Agenzia del Demanio 227.300 euro, ultima somma versata 55mila
euro per il secondo semestre 2014), mentre è finita nelle aule di
tribunale la questione riguardante i canoni di affitto da parte della
Prefettura, che, in ultimo, è stata condannata al pagamento di un
milione e mezzo di euro di arretrati, anche se non abbiamo traccia
dell'iter di questa vicenda, soprattutto se l'Ufficio del Governo
ha pagato o no il dovuto. Una situazione a cui prestare attenzione,
in conclusione, è quella che riguarda lo stabile di via Quartararo,
attualmente sede dell'università. Anche in questo caso si tratta
di una struttura del Libero consorzio, per la quale però non
percepisce alcun canone trattandosi di un bene «strumentale» al
Consorzio universitario, Ma qualora venisse confermata l'uscita
dallo stesso che fine farebbe?
GIOACCHINO SCHICCHI
Sicilia24h
Fontana: Cupa ennesimo bluff del
Governo Regionale
L'On. Vincenzo Fontana del Ncd
interviene sulla paventata chiusura del Consorzio Universitario di
Agrigento.
"Continuiamo ad assistere
all'ennesima pantomima del Governo regionale Crocetta e del
Vicepresidente Lo Bello, qui si rischia con il fuoco, uno dei pochi
gioielli della Provincia agrigentina il Cupa ad oggi abbandonato al
proprio destino. Da due messi assistiamo a uno spettacolo poco
edificante, dopo il recesso del commissario del libero consorzio Di
Liberto sulle quote da versare da socio fondatore nei confronti
dell'università a un balletto inqualificabile di responsabilità
che sta portando a un'instabilità ed insicurezza per gli studenti
e per tutto il comparto accademico. Si prende tempo e si rimanda non
voglio minimamente credere che il Governo si macchi di questo
scempio,l'Università non ha colore politico, ma ha solo utilità
sociale ed accademico e ha gratificato in questi vent'anni tanti
studenti del territorio e non, dando opportunità importanti a fini
della formazione e della immissione nel mondo del lavoro. Per tutto
ciò invito ancora una volta il Governo a trovare i fondi e a
rilanciare questa bella realtà che non può e deve morire per
nessuna ragione. Il segnale del collegio sindacale è chiarissimo con
la messa in liquidazione si avvia una procedura pericolosa che
devasterebbe famiglie, studenti e speranze di 3000 giovani, il
Governo regionale dia un segnale immediato di efficienza, se no abbia
il coraggio di lasciare la Sicilia e i siciliani ad un'altra
politica più responsabile e capace.
A Porto Empedocle l'Istituto
Nautico
A Porto Empedocle, presso la sede
distaccata dell'Istituto Nicolò Gallo di Agrigento, è stato
istituito anche l' indirizzo Nautico. Il sindaco, Calogero Firetto,
in occasione della conferenza stampa di presentazione
dell'iniziativa, ha affermato : "L' Istituto Nautico a Porto
Empedocle, sul cui progetto il Comune lavora da circa 3 anni,
comprende un doppio indirizzo, conduzione e costruzione mezzi navali.
Una realtà come la nostra, che è nata dal suo porto ed ha vissuto
di esso, non poteva non avere un Istituto nautico".