GIORNALE DI SICILIA
LIBERO CONSORZIO. Provvedimento del
commissario
Strade provinciali, stanziati 60
mila euro per interventi
Il Libero Consorzio Comunale ha
stanziato la somma di 60.000 euro per effettuare le indagini
geognostiche sulle strade provinciali ed ex consortili. Il progetto
delle indagini è stato elaborato dai geologi del Libero Consorzio,
Roberto Bonfiglio e Antonio Bunone. Grazie al provvedimento del
Commissario Alessandra Di Liberto potranno quindi essere realizzati i
sondaggi geognostici, indispensabili per la redazione dei progetti
esecutivi, elaborati dai tecnici del Settore Infrastrutture Stradali,
per il ripristino di alcune delle numerose strade di competenza del
Libero Consorzio attualmente chiuse o transitabili con limiti alla
circolazione. Lo stanziamento fa seguito al programma di interventi
del Settore Infrastrutture Stradali, basato su una lista di ben 39
strade provinciali o ex consortili chiuse o con forti limitazioni al
traffico, al quale vanno aggiunte quelle chiuse negli ultimi giorni
in seguito alle forti precipitazioni che hanno causato crolli,
smottamenti e cadute di fango e detriti sulle sedi stradali.
Attualmente perle strade segnalate sono stati redatti i progetti
preliminari eccezion fatta per i progetti esecutivi per la SP 15D e
la SPC n. 39, mentre per la SP n.7 esiste uno studio di fattibilità.
(CR)
EX PROVINCIA. Le domande per
l'ammissione vanno presentate entro il prossimo 30 marzo. I
requisiti richiesti
TRASPORTI PER CONTO TERZI, ESAMI PER
LA PATENTE
Nuova opportunità occupazionale nel
settore dell'autotrasporto. Scade il 30 marzo il termine per la
presentazione delle domande per il conseguimento dell'idoneità
professionale per l'accesso alla professione di trasportatore su
strada di merce per conto terzi nel settore dei trasporti nazionali
ed internazionali. Possono sostenere gli esami per il conseguimento
dell'idoneità professionale di autotrasporti di merci, in campo
nazionale ed internazionale, gli aspiranti in possesso alla data del
30 marzo per la presentazione delle domande di partecipazione dei
seguenti requisiti: maggiori di età, non essere interdetti
giudizialmente, non essere inabilitati, essere in possesso di un
titolo di studio di istruzione superiore di secondo grado a seguito
di corso di durata triennale, quadriennale o quinquennale ovvero di
avere assolto all'obbligo scolastico e superato un corso di
istruzione di secondo grado o un corso di preparazione all'esame
presso un organismo appositamente autorizzato. Inoltre i candidati
devono avere la residenza anagrafica nella Provincia di Agrigento o
in province che hanno stipulato con l'Ente apposita convenzione o
essere iscritti nell'anagrafe degli italiani residenti all'estero.
Non sono ammessi candidati che abbiano nel territorio della Provincia
di Agrigento il solo domicilio. Al cittadino comunitario ed
extracomunitario che intende conseguire l'abilitazione è richiesto
il possesso di un titolo attestante la regolarità del soggiorno ed
essere comunque residente nel territorio della Provincia. Coloro che
supereranno gli esami potranno svolgere la professione di
autotrasportatore di merci su strada in Italia e su tutto il
territorio delle Unione Europea. Due le prove previste: la prima
prova scritta consiste in 60 domande con 4 risposte alternative di
cui una vera e tre false, scelte tra quelle contenute nella banca
dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e riportate
nei relativi decreti dirigenziali. Al termine della prima prova;
durante la sospensione, verranno corrette le prove e stilato l'elenco
degli ammessi alla seconda prova che si svolgerà nello stesso
giorno. La seconda prova scritta consiste in un'esercitazione su un
caso pratico che prevede la soluzione di ori problema a risposta
aperta", articolato in quattro domande riportate nei relativi
decreti dirigenziali. Anche la seconda prova avrà una durata di due
ore. Per qualsiasi altra informazione in merito agli esami gli
interessati potranno rivolgersi agli Uffici del Settore Turismo della
Provincia. Telefono 0922/593134. (PAPI)
TRASPORTI. Il sindaco Nicolini
scrive una lettera all'assessore regionale dopo i recenti
disservizi nei collegamenti
TRAGHETTO PER LAMPEDUSA IN AVARIA
"PROTESTA UNITARIA CON PANTELLERIA"
LAMPEDUSA
«Il Comune di Lampedusa e Linosa è
costretto a prendere atto della inadeguatezza di Compagnia delle
Isole nella coperture del servizio di continuità territoriale per le
isole minori». Lo scrive in una nota l'ufficio stampa del comune
isolano dopo l'ennesimo forfait delle motonavi che collegano Porto
Empedocle con le Pelagie. «Oltre ai danni causati alle isole Pelagie
- continua la nota - il disagio si è ripercosso su Pantelleria,
privata quindi temporaneamente della «Pietro Novelli» dirottata in
via emergenziale su Lampedusa e Lino sa. Il sindaco Giusi Nicolini
prende atto, con rammarico, del disagio causato al collega Salvatore
Gino Gabriele sindaco di Pantelleria. Visto l'obbligo che Compagnia
della Isole ha di fornire una nave di scorta che possa garantire la
continuità territoriale come previsto da convenzione, il sindaco
Giusi Nicolini, invita l'amministrazione comunale di Pantelleria a
non ingaggiare una inutile guerra tra poveri e unire le forze nel
tentativo di risolvere le difficoltà che Compagnia delle Isole causa
alle rispettive economie insulari». L'ufficio del sindaco Nicolini
ribadisce il problema dell'interruzione di pubblico servizio e
esprime le preoccupazioni per il futuro. «Ad oggi - scrivono - non è
stato comunicato al Comune di Lampedusa e Linosa quando la Compagnia
delle Isole sarà in grado di coprire la continuità territoriale
dovuta alle isole Pelagie né con quale M/T. Non è chiaro neanche se
la mancanza di disponibilità di una adeguata nave di scorta si
ripercuoterà ancora con ulteriore disagio su Lampedusa e Linosa e/o
su Pantelleria». La Nicolini ha nuovamente interrogato l'Assessore
regionale Giovanni Battista Pizzo per una repentina e definitiva
risoluzione del problema. (AMM)
INIZIATIVE L'evento coinvolgerà,
in particolare, le scuole della provincia che visiteranno la mostra
allestita all'interno delle sale del tempio teatrale canicattinese.
IN PROVINCIA SI COMMEMORA LA GRANDE
GUERRA
Dal 24 al 31 marzo prossimi.
L'iniziativa è stata presentata, ieri mattina, nei locali del
«Teatro Sociale» di Canicattì Anche la provincia di Agrigento
ospiterà "La Grande Guerra. Fede e Valore", l'iniziativa
voluta dallo Stato Maggiore dell'Esercito ed inserita tra gli
eventi commemorativi del centenario della Prima Guerra Mondiale. La mostra itinerante, partita lo scorso
mese di febbraio da Siracusa e che raggiungerà tutte le province
italiane per concludersi nel maggio 20t8 a Roma, toccherà anche il
territorio agrigentino dal 24 al 31 marzo prossimi. Si tratta di un
momento commemorativo e celebrativo che avrà l'obiettivo di
ricordare la Grande guerra attraverso l'eroismo e il sacrificio di
soldati provenienti da tutte le regioni d'Italia e che mira a
valorizzare il patrimonio culturale della storia italiana.
L'iniziativa è stata presentata in forma ufficiale ieri mattina
nel corso di una conferenza stampa che si e tenuta nei locali del
Teatro Sociale di Canicattì, città scelta dalla Prefettura di
Agrigento come sede per ospitare la settimana di celebrazioni
organizzate in Sicilia dal comando della Regione Militare Sud
dell'Esercito. L'iniziativa coinvolgerà, in particolare, le
scuole della provincia che visiteranno la mostra allestita
all'interno delle sale del Teatro canicattinese e che prevede
l'esposizione di materiali in dotazione all'Esercito, oltre che
di cimeli, divise, documenti e fumati messi a disposizione dal
comando Regione Militare Sud e dalle numerose realtà locali che
collaboreranno alla riuscita dell'evento. «Si tratta di un momento
di grande importanza per il territorio agrigentino ha dichiarato
nel corso della conferenza stampa il Prefetto Vicario Giovanna
Termini - che darà la possibilità di coinvolgere, attraverso un
percorso scenico curato dall'Esercito, i più giovani nella
conoscenza di episodi che hanno segnato la storia del nostro paese e
dei quali oggi si rischia di perderne la memoria». Durante
l'esposizione, infatti, sarà il personale dell'Esercito a
guidare il pubblico attraverso la narrazione delle testimonianze e
delle pagine di storia raccolte nella mostra. «con questa iniziativa
ha spiegate il Tenente colonnello del comando Italia Sud Luciano
Soloperto si vuole incentivare la sviluppo di un ricordo della
memoria che specialmente nel sud Italia fatica ad attecchire. La
memoria deve rappresentare uno dei principi più importanti sui quali
devono fondarsi le nuove generazioni". Soddisfazione per la scelta
di Canicattì come sede delle celebrazioni è stata espressa dal
sindaco Vincenzo Corbo. «Abbiamo accolto con orgoglio la proposta
del Prefetto Nicola Diomede ha dichiarato Corbo e siamo
pronti a mettere a disposizione tutte le nostre migliori risorse
affinchè questa importante iniziativa possa realizzarsi al meglio».
(GIMO)
LA SICILIA
LIBERO CONSORZIO E VIABILITÀ
PROVINCIALE
«149 milioni stanziati dalla
Regione non bastano»
La notizia dello stanziamento, da parte
della Giunta Regionale, di 49 milioni di euro per interventi sulla
viabilità interna è un passo importante, anche se non sufficiente a
garantirei! ripristino delle strade di competenza della Provincia
Regionale di Agrigento, oggi Libero Consorzio Comunale. Il
monitoraggio effettuato dal Settore Infrastrutture Stradali del
Libero Consorzio ha portato, infatti, ad una stima di spesa di circa
40 milioni di euro solo per la rete viaria agrigentina. Il programma degli interventi da
effettuare è stato trasmesso a suo tempo all'Assessorato Regionale
delle Infrastrutture Stradali e al Prefetto di Agrigento, al quale è
stata più volte esposta la difficile situazione di una rete viaria
fondamentale non solo per i collegamenti tra i paesi dell'entroterra,
ma anche per le numerose attività (agrozootecniche ma non solo)
penalizzate dalle condizioni delle strade. Alcune strade, peraltro,
assumono un ruolo ancora più importante per le implicazioni di
carattere economico: è il caso, tanto per fare un esempio, della SP
n. 6 Licata-Ravanusa, chiusa al traffico da tempo, il cui ripristino
consentirebbe di attenuare le enormi difficoltà di collegamento tra
la zona costiera est e il comprensorio ravanusano-canicattinese,
fortemente penalizzato dalla chiusura della SS 626 in seguito al noto
crollo del viadotto di contrada Petrulla, e i cui tempi di ripristino
si annunciano molto lunghi, Il programma di interventi del Settore
Infrastrutture Stradali contiene un elenco di ben 39 strade
provinciali o ex consortili chiuse o con forti limitazioni al
traffico, al quale vanno aggiunte quelle chiuse negli ultimi giorni
in seguito alle forti precipitazioni che hanno causato crolli,
smottamenti e cadute di fango e detriti sulle sedi stradali.
IN AULA IL TESTO UNICO SULLE
ATTIVITÀ PRODUTTIVE. VANCHERI: "MANUALE DI SVILUPPO»
RECUPERO DEI CENTRI STORICI, È
DIETROFRONT IL DISEGNO DI LEGGE TORNA IN COMMISSIONE.
GIOVANNI CIANCIMINO
PALERMO, Il disegno di legge sul
recupero dei centri storici è tornato in commissione, su richiesta
del capogruppo di Sicilia democratica, Salvatore Lentini, sostenendo
l'opportunità di abbinarlo a un altro ddl riguardante analoga
materia. Ne è nato un dibattito tra pro e contro il provvedimento
che, come ha rilevato il presidente Giovanni Ardizzone, «si è
caricato di una forte tensione ideologica». E comunque ha difeso
l'operato della commissione, ma la decisione dell'Aula sovrana va
rispetta. In effetti è stato anche uno scontro nella stessa
maggioranza, Infatti, la richiesta del capogruppo Lentini è stata
appoggiata - oltre che dal leader di Sicilia democratica, Lino Leanza
- da Antonello Cracolici (Pd). Contrari al rinvio il relatore Mimmo
Fazio e Nello Dipasquale (Pd). Deluso il presidente della Commissione
Giampiero Trizzino (M5S) secondo cui «si tratta della terza volta
che il ddl ritorna in commissione anche a fronte di un lavoro di otto
mesi dei commissari che hanno acquisito pareri e interventi di
associazioni, assessorati, Anci, soprintendenze. Non si renda inutile
il lavoro della commissione». Per il presidente dell'Ars Ardizzone
«questo ddl si è caricato di una forte tensione ideologica, difendo
però l'operato della commissione». Il disegno di legge sulle ((norme per
favorire il recupero del patrimonio edilizio di base dei centri
storici», consta di cinque articoli, sintesi di quattro ddl,
raggiunta dalla commissione dopo un confronto con gli assessorati
competenti, le soprintendenze e l'Anci che ha presentato un blocco
di 30 emendamenti. Come previsto, ha avuto inizio l'esame
del ddl testo unico delle attività produttive, che è composto da
ben 238 articoli. E il primo testo unico che viene adottato dall'Ars. L'assessore alle Attività
produttive, Linda Vancheri, ha così illustrato il testo all'esame
dell'Ars: ((Un manuale unico per l'operatore economico che sarà
anche un buon biglietto da visita da accompagnare al successivo
disegno di legge sullo sviluppo. Un quadro normativo che regolamenta
semplifica e armonizza la nostra normativa con le leggi nazionali e
comunitarie e soprattutto un unico testo da presentare agli
investitori esterni che hanno paura dei testi siciliani perché non
c'è certezza dei tempi, né dell'interpretazione delle norme.
Fino ad oggi ci siamo trovati a gestire un ginepraio dileggi che si
contraddicono tra loro, ora superiamo queste difficoltà che
inficiano il sistema, come hanno già fatto le altre regioni
italiane» . E la prova che, al di là dei giochi
della politica, non ci sono incentivi che tengano, se chi investe in
Sicilia non ha la certezza di una legislazione leggibile e di chiara
interpretazione, cosa possibile se oltre alla sburocratizzazione si
fa ricorso ai testi unici.
Nella seduta di ieri sono stati
approvati i primi cinque articoli di carattere tecnico. Ma il
dibattito è servito a dare un vero avviamento politico al valore del
testo. E per la verità non si sono manifestate posizioni da braccio
di ferro. Se nel prosieguo non emergeranno elementi di rottura in
sede di esame dei 150 emendamenti, a partire da oggi si dovrebbe
camminare speditamente.
A proposito della manovra finanziaria,
rispondendo al capogruppo della lista Musumeci, Santi Formica, il
presidente Ardizzone ha anticipato i tempi: «Dico subito che questa
presidenza non accetterà un malloppo di norme presentato all'ultimo
momento. Passeranno alla fine solo norme di carattere finanziario»,
quindi ha annunciato che aprirà una nuova finestra legislativa
quando sarà completato in prima commissione l'esame del ddl sulle
Province».
Agrigentoflash
CROLLO VIADOTTO AGRIGENTO-PALERMO
PER CARENZE STRUTTURALI
Consegnato il rapporto della
Commissione ispettiva del ministero delle Infrastrutture sul
cedimento di una "spalla" del viadotto Scorciavacche sulla
statale 121 Agrigento-Palermo, avvenuto il 30 dicembre 2014.
"La Commissione ha lavorato nei tempi
previsti e nelle sue conclusioni individua come cause del cedimento
carenze strutturali e costruttive, il rilevato in terrapieno è
risultato - a detta della Commissione - non idoneo all'utilizzo
rispetto alle condizioni stratigrafiche, geotecniche e idrauliche del
territorio su cui è stato realizzato". Lo afferma il ministro dei
trasporti e infrastrutture Maurizio Lupi in una nota.
Il ministro precisa di aver consegnato
la relazione della Commissione al presidente del Consiglio e al
presidente dell'Anas, dal quale attendo ora risposte ed eventuali
controdeduzioni. "Nello spirito di collaborazione che sin
dall'inizio ha contraddistinto la mia volontà di individuare cause
e responsabilità in questo cedimento - aggiunge Lupi - ho
inviato copia della relazione anche all'Autorità Nazionale Anti
Corruzione e alla Procura delle Repubblica di Termini Imerese per gli
eventuali aspetti di relativa competenza".
Sicilia24h
ASS. REG. LO BELLO : 4 SCUOLE
DELL'AGRIGENTINO PROMUOVONO IL PROGETTO "LA BUONA VITA"
Bio ricreazione, mense biologiche,
consumi a km zero, promuovere e sostenere modelli culturali orientati
ai principi del consumo critico, biologico e sostenibile per porre in
essere buone pratiche a partire dall'alimentazione, è questo in
sintesi il progetto "la Buona Vita" organizzato e promosso dalla
Direzione Didattica di Racalmuto e dalla Soat di Grotte.
L'iniziativa ha preso corpo nel corso
di un incontro a cui ha partecipato l' Assessore Regionale
all'Istruzione e Formazione Mariella Lo Bello, gli animatori
culturali Calogero Alaimo Di Loro ed Enzo Sardo, Rosa Pia Raimondi -
Dirigente Scolastico, l'insegnante Mariapia Dalacchi , Concetta Di
Piazza - Dirigente Scolastico della Scuola Primaria di Canicatti
"Mario Rapisardi", Antonio di Stefano - Vice Preside l'Istituto
Comprensivo di Grotte, Giuseppe Salamone - Preside Istituto
Alberghiero di Favara, Annamaria Sermenghi - Dirigente Scolastico
Liceo Classico di Agrigento, invitati ma non presenti i dirigenti
dell'Istituto Comprensivo di Licata e dell'Istituto tecnico per
Ragionieri e Geometri di Canicattì. Hanno inoltre partecipato
all'incontro la Dr.ssa Edda Asaro, dell'ASP di Canicattì, in
qualità di referente ASP per l'educazione alla salute e Maria
Grazia Brandara, in qualità di Commissario del Comune di Licata.
"Nel ribadire il mio compiacimento
per l'iniziativa - ha affermato Mariella lo Bello- ho trovato di
grande interesse la possibilità di trasformare in impegno
curriculare le argomentazioni che facciano riferimento ad una
corretta alimentazione e al consumo dei cibi biologici. L'organicità
progettuale delle iniziative che ciascuna istituzione scolastica
partecipante ha condotto a livello individuale, trova adesso -
continua l'Assessore all'Istruzione e Formazione - un comune
denominatore, che sviluppa l'idea nel corso di una attività
triennale. Quest'ultima - concluso Lo Bello- avrà lo scopo di
una condivisione dei risultati raggiunti e la conseguente definizione
di un modello di buone pratiche finalizzate al rapporto esistente tra
buona alimentazione e riduzione dell'incidenza delle malattie,
qualità della vita e salvaguardia del territorio.
Di Grande interesse è stato anche il
contributo fornito dal Commissario straordinario del Comune di Licata
On. Maria Grazia Brandara che ha posto l'accento sui concetti
legati alla mobilità sostenibile, proponendo l'utilizzo, in sede
di progetto, di mezzi di trasporto collettivo ad impatto zero quali
sono i bus elettrici. " Questi mezzi ecologici -ha sottolineato l'
On. Brandara- potranno essere utilizzati per compiere gli spostamenti
degli alunni e insegnanti tra le diverse scuole partecipanti al
progetto e valorizzare proprio quel concetto di mobilità
sostenibile".
Il Libero Consorzio finanzia le
indagini geognostiche per gli interventi sulle strade provinciali
Il Libero Consorzio Comunale (ex
Provincia Regionale di Agrigento) ha stanziato la somma di 60.000
euro per effettuare le indagini geognostiche sulle strade provinciali
ed ex consortili. Il progetto delle indagini è stato elaborato dai
geologi del Libero Consorzio, Roberto Bonfiglio e Antonio Bunone.
Grazie al provvedimento del Commissario Straordinario dott.ssa
Alessandra Di Liberto potranno quindi essere realizzati i sondaggi
geognostici, indispensabili per la redazione dei progetti esecutivi,
elaborati dai tecnici del Settore Infrastrutture Stradali, per il
ripristino di alcune delle numerose strade di competenza del Libero
Consorzio attualmente chiuse o transitabili con limiti alla
circolazione.
Lo stanziamento fa seguito al programma
di interventi del Settore Infrastrutture Stradali, basato su una
lista di ben 39 strade provinciali o ex consortili chiuse o con forti
limitazioni al traffico, al quale vanno aggiunte quelle chiuse negli
ultimi giorni in seguito alle forti precipitazioni che hanno causato
crolli, smottamenti e cadute di fango e detriti sulle sedi stradali.
Attualmente per le strade segnalate sono stati redatti i progetti
preliminari (eccezion fatta per i progetti esecutivi per la SP 15D e
la SPC n. 39, mentre per la SP n.7 esiste uno studio di fattibilità).
Un piccolo, ma importante, passo in
direzione di un miglioramento delle condizioni della complessa rete
viaria provinciale, per il cui pieno ripristino sono necessari
investimenti per almeno 40 milioni di euro.
Agrigentonotizie
Agrigento, finanziate indagini
geognostiche per interventi su strade provinciali
Il Libero Consorzio Comunale (ex
Provincia Regionale di Agrigento) ha stanziato la somma di 60mila
euro per effettuare le indagini geognostiche sulle strade provinciali
ed ex consortili. Il progetto delle indagini è stato elaborato dai
geologi del Libero Consorzio, Roberto Bonfiglio e Antonio Bunone.
Grazie al provvedimento del commissario straordinario Alessandra Di
Liberto potranno quindi essere realizzati i sondaggi geognostici,
indispensabili per la redazione dei progetti esecutivi, elaborati dai
tecnici del Settore Infrastrutture Stradali, per il ripristino di
alcune delle numerose strade di competenza del Libero Consorzio
attualmente chiuse o transitabili con limiti alla circolazione. Lo
stanziamento fa seguito al programma di interventi del Settore
Infrastrutture Stradali, basato su una lista di ben 39 strade
provinciali o ex consortili chiuse o con forti limitazioni al
traffico, al quale vanno aggiunte quelle chiuse negli ultimi giorni
in seguito alle forti precipitazioni che hanno causato crolli,
smottamenti e cadute di fango e detriti sulle sedi stradali.
Attualmente per le strade segnalate
sono stati redatti i progetti preliminari (eccezion fatta per i
progetti esecutivi per la SP 15D e la SPC n. 39, mentre per la SP n.7
esiste uno studio di fattibilità). Un piccolo, ma importante, passo
in direzione di un miglioramento delle condizioni della complessa
rete viaria provinciale, per il cui pieno ripristino sono necessari
investimenti per almeno 40 milioni di euro.
Canicattìweb
Agrigento, Libero Consorzio finanzia
le indagini geognostiche per gli interventi sulle strade provinciali
Il Libero Consorzio Comunale (ex
Provincia Regionale di Agrigento) ha stanziato la somma di 60.000
euro per effettuare le indagini geognostiche sulle strade provinciali
ed ex consortili. Il progetto delle indagini è stato elaborato dai
geologi del Libero Consorzio, Roberto Bonfiglio e Antonio Bunone.
Grazie al provvedimento del Commissario Straordinario dott.ssa
Alessandra Di Liberto potranno quindi essere realizzati i sondaggi
geognostici, indispensabili per la redazione dei progetti esecutivi,
elaborati dai tecnici del Settore Infrastrutture Stradali, per il
ripristino di alcune delle numerose strade di competenza del Libero
Consorzio attualmente chiuse o transitabili con limiti alla
circolazione.
Lo stanziamento fa seguito al programma
di interventi del Settore Infrastrutture Stradali, basato su una
lista di ben 39 strade provinciali o ex consortili chiuse o con forti
limitazioni al traffico, al quale vanno aggiunte quelle chiuse negli
ultimi giorni in seguito alle forti precipitazioni che hanno causato
crolli, smottamenti e cadute di fango e detriti sulle sedi stradali.
Attualmente per le strade segnalate sono stati redatti i progetti
preliminari (eccezion fatta per i progetti esecutivi per la SP 15D e
la SPC n. 39, mentre per la SP n.7 esiste uno studio di fattibilità).
Un piccolo, ma importante, passo in
direzione di un miglioramento delle condizioni della complessa rete
viaria provinciale, per il cui pieno ripristino sono necessari
investimenti per almeno 40 milioni di euro.
CAMPOBELLO DI LICATA, NETTA PRESA DI
POSIZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE: NO ALL'IMU AGRICOLA, NO ALLA
CHIUSURA DEL CUPA E SÌ ALL'ACQUA PUBBLICA
Giovedì 5 marzo il Consiglio
Comunale di Campobello di Licata ha approvato all'unanimità dei
presenti tre importanti punti presentati all'ordine del giorno.
E' stata ribadita la contrarietà
alle misure fiscali relative all'IMU sui terreni agricoli, i
consiglieri comunali tutti, si sono associati alla proposta del Cons.
Incardona, sostenendo che una misura di questo tipo pur se mitigata
da qualche correttivo recente, avrà conseguenze pesantissime
sull'economia di Campobello, già duramente provata dalla crisi
generale. Il fatto che Campobello non sia stato inserito, nel quadro
dell'IMU agricola, tra i comuni "svantaggiati" che godono di un
regime fiscale più sostenibile, lascia temere che tale
classificazione possa essere estesa anche ad altri contesti, come
quello della contribuzione sul lavoro nell'agricoltura. Sarebbe il
colpo di grazia definitivo per le campagne campobellesi, fino a pochi
anni fa motore dell'intera economia ed oggi sempre più spopolate e
ridotte a pesare esclusivamente sulla tassazione senza produrre alcun
beneficio.
E' stata assunta una posizione
contraria ad ogni ipotesi di chiusura del consorzio CUPA di
Agrigento, anche se l'emergenza prodottasi in questi ultimi giorni
sembra essere stata scongiurata, è comunque necessario impegnarsi
per il mantenimento di un centro culturale e di ricerca in provincia
di Agrigento, in grado di fungere da volano economico e di formare i
nostri giovani in modo completo senza dover costringere le famiglie
agrigentine a far trasferire lontano i propri figli.
Infine, è stato dato ampio mandato al
Sindaco e agli uffici comunali di avviare ogni azione possibile per
passare la gestione del Servizio idrico dalle mani della Girgenti
Acque al Consorzio "Tre Sorgenti", tornando così ad una gestione
interamente pubblica dell'acqua, nel rispetto delle norme vigenti,
superando l'attuale gestione privata e dando piena attuazione allo
statuto del Consorzio, nato per gestire l'intero ciclo dall'acqua,
dalla sorgente alla consegna all'utente finale, nei comuni
consorziati, e che, dal 1917 ad oggi non ha mai avuto piena
attuazione.
Il Consiglio Comunale di Campobello è
così il primo a proporre questa strada per il ritorno ad una
gestione pubblica delle risorse idriche e quanto prima sarà
convocata un'assemblea del consorzio per proporre a tutti i comuni
soci una presa di posizione comune per il rilancio del consorzio Tre
Sorgenti e per una gestione interamente pubblica dell'acqua.
Livesicilia
STRADE A PEZZI, AULE FREDDE,
LAVORATORI IN BILICO
PROVINCE, LA RIFORMA DI CROCETTA È
UN FLOP
di Accursio Sabella
Tra meno di un mese scadrà il nuovo
termine per approvare la legge che attribuirà funzioni e competenze
ai Liberi consorzi. Ma i due anni di stallo e di commissariamenti
hanno lasciato una Sicilia in macerie. Come raccontano sindaci e
amministratori.
PALERMO - "Scriviamo insieme la
riforma delle Province". Era questo il titolo di un convegno
organizzato a Palazzo Comitini, a Palermo, tre settimane fa. Ma come,
la riforma delle Province non era stata già compiuta? Era stato, a
pensarci bene, due anni fa ormai, il "fiore all'occhiello" della
rivoluzione crocettiana. "Siamo riusciti a fare quello che nel
resto d'Italia ancora non hanno fatto", rivendicava fiero il
governatore, riempiendo l'etere italico di questo annuncio. Dopo due
anni il suo partito, il Pd, promuove il convegno: "Scriviamo
insieme la riforma delle Province".
E avrebbero dovuto aggiungere,
probabilmente, qualche richiamo ai tempi. "Scriviamola in fretta,
questa riforma" doveva essere il titolo esatto. Perché da allora,
sono passati altri venti giorni. E adesso manca meno di un mese
all'ultima scadenza: l'8 aprile bisognerà approvare la legge che
rende "attivi" i Liberi consorzi, sottraendoli a commissariamenti
infiniti e dannosi. "Scriviamola insieme, prima che sia troppo
tardi".
L'ultimo testo è quello (ri)scritto
dall'ultimo assessore agli Enti locali, Ettore Leotta. Un testo che,
intanto, ha cancellato la morfologia dei liberi consorzi, così come
l'aveva pensata il presidente Crocetta: le città metropolitane,
giusto per fare un esempio, corrisponderanno ai territori delle
Province di Palermo, Catania e Messina. Lo schema "sei (Consorzi)
più tre (Città metropolitane)" amano dire i tecnici. Contro
quello inizialmente indicato dal governo: "Almeno nove (Consorzi)
più tre".
Ma l'algebra lascia il tempo che trova.
Lascia, soprattutto, una Sicilia al macero. Immobile, mentre cade
pezzo dopo pezzo. Strada dopo strada. Scuola dopo scuola. Mentre i
commissari (nominati, revocati, rinnovati, contestati) alzano le
braccia: sono commissari staordinari e possono occuparsi solo
dell'ordinario. Cioè, praticamente di nulla.
Ma la politica non ha fretta. Ha
prorogato di mese in mese quei commissariamenti. Tra strafalcioni e i
soliti vizi. È il caso ad esempio della nomina di Antonio Ingroia
alla Provincia di Trapani, bocciata dall'Autorità anticorruzione
(non si possono cumulare più cariche, se ad attribuirle è la stessa
amministrazione, in questo caso quella regionale). Ed è il caso
dell'ultima infornata di nomine, zeppa di fedelissimi del governatore
e di dirigenti generali. Compreso il capo di gabinetto di Crocetta,
Giulio Guagliano, inviato a Caltanissetta mentre ricopre, oltre al
ruolo di braccio destro del presidente, tra le altre cose, anche
quello di amministratore unico di una società complessa come la
Resais: "Così la gente sa che quel commissario risponde a me",
ammise candidamente Crocetta.
E in effetti, nei territori, chi è
costretto ad amministrare il "vuoto" lasciato dalle Province che
non ci sono più, sa bene che a rispondere dello sfacelo è proprio
il governo regionale. I sindaci non ce la fanno più. "Hanno
abolito le Province e non le hanno sostituite con nulla. Non abbiamo
più un interlocutore", protesta Maurizio Lo Galbo, presidente
della sezione giovanile di Anci Sicilia, l'associazione che
rappresenta i Comuni dell'Isola. E la beffa è legata al fatto che a
subire le reazioni dei cittadini sono proprio loro. Nonostante le
competenze relative a molte strade (le provinciali, appunto), alla
manutenzione delle scuole, alla promozione turistica e culturale
spettasse proprio al vecchio ente che non c'è più. E una verifica
"a campione" tra i Comuni siciliani è sufficiente per avere un
quadro chiaro del disastro.
L'ultimo motivo di scontro, nel
Palermitano, riguarda la gestione dell'acqua. Il disastro economico
di Aps, la partecipata provinciale che serviva la maggior parte dei
Comuni del Palermitano, infatti, ha spinto il governo regionale a
riassegnare le reti idriche proprio ai sindaci. "Se domani -
protesta Fabio Spatafora, primo cittadino di Casteldaccia - mi
riprendo la rete, ricevo una denuncia per reati ambientali. Quella
rete noi l'abbiamo ceduta nel 2005 in perfette condizioni. Adesso è
un colabrodo, e le perdite idriche sono vastissime in tutto il
territorio del mio Comune". E il grido d'allarme dei sindaci sembra
essere stato accolto dal Prefetto Francesca Cannizzo che si starebbe
rifiutando di firmare l'ordinanza. "La quasi totalità dei sindaci
dei comuni serviti dalla ex Aps - protestano i sindacati, che da
stamattina sono in sit-in di fronte a Palazzo d'Orleans - non è
nelle condizioni da domani di gestire il servizio autonomamente". E
il disastro delle reti idriche è lo stesso delle reti stradali:
"Siamo isolati - continua Spatafora - per una frana di
cinquanta metri si è interrotta, solo per fare un esempio, la strada
che collega Casteldaccia, Bagheria e Santa Flavia. E nessuno si
prende la briga di intervenire".
Le risposte, dai commissari di
Provincia sono sempre quelle: non ci sono soldi. E non possono andare
al di là dell'ordinaria amministrazione. "Ma in certi casi -
protesta il sindaco di Gangi, Giuseppe Ferrarello - la politica
finisce per vanificare i nostri sforzi. Siamo riusciti a rendere
Gangi, ad esempio, uno dei borghi più belli d'Italia. Ma a volte è
quasi impossibile raggiungerlo". Le solite strade provinciali. Che
a volte, però, si riempiono di neve. "Da queste parti - racconta
Ferrarello - non nevicava così dal 1981. Ma non siamo un paese di
mare, ce lo dovevamo aspettare". E invece, si è sfiorata la
tragedia, in qualche caso. "Le strade provinciali sono franate e
molto spesso allagate, ma nessuno interviene". E se nevica, come
detto, le situazioni virano verso il grottesco. "L'unico operatore
in grado di usare lo spazzanevi - racconta Ferrarello - vive a
Polizzi. Deve venire qui a prendere il veicolo, ma per mettere il
carburante deve recarsi a Castelbuono. Una sera, una persona ha avuto
un malore nella zona di Geraci e sono dovuto intervenire attraverso
la Protezione civile e il pick-up del Comune. Così come sono stato
costretto a fare, ad esempio, nel caso di un malato costretto alla
dialisi, rimasto isolato a causa della scarsa manutenzione delle
strade provinciali". E i danni alle strade si riverberano
nell'economia della zona: "Tra Gangi e San Mauro - continua
Ferrarello - è franato un tratto di strada: un percorso costellato
dalla bellezza di cinquecento aziende agricole. È facile immaginare
quanti e quali danni subiscano, in queste condizioni". Il flop
delle Province, spesso, finisce per colpire proprio i più deboli:
"Da tempo ormai, a causa del mancato trasferimento delle funzioni e
delle competenze, - denuncia il sindaco di Ventimiglia di Sicilia,
Antonio Rini - si è interrotto il servizio di trasporto per i
disabili". Senza contare che "nella nostra zona sono state
diverse le alluvioni e gli smottamenti - prosegue il primo
cittadino di Ventimiglia - ma non abbiamo più un interlocutore. Ci
rispondono solo che non ci sono soldi. Mentre non sono state
trasferite alcune competenze ai Comuni. Gli stessi dipendenti delle
ex Province sono spaesati, non sanno cosa devono fare e quale sarà
il loro futuro". Intanto, la politica discute. "Ma intanto le
scuole provinciali - insiste il sindaco di Casteldaccia Spatafora -
sono al freddo. Non sono garantiti nemmeno i riscaldamenti per i
nostri ragazzi". Un anno e mezzo fa il presidente Crocetta
esultava: "Siamo i primi in Italia". Oggi il suo partito e la sua
coalizione invita a "scrivere insieme la riforma delle Province".
Ma la storia è stata già scritta. È quella di un colossale
fallimento.