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rassegna stampa dell'11 marzo 2015

GIORNALE DI SICILIA LIBERO CONSORZIO. Provvedimento del commissario
Strade provinciali, stanziati 60 mila euro per interventi Il Libero Consorzio Comunale ha stanziato la somma di 60.000 euro per effettuare le indagini geognostiche sulle strade provinciali ed ex consortili. Il progetto delle indagini è stato elaborato dai geologi del Libero Consorzio, Roberto Bonfiglio e Antonio Bunone. Grazie al provvedimento del Commissario Alessandra Di Liberto potranno quindi essere realizzati i sondaggi geognostici, indispensabili per la redazione dei progetti esecutivi, elaborati dai tecnici del Settore Infrastrutture Stradali, per il ripristino di alcune delle numerose strade di competenza del Libero Consorzio attualmente chiuse o transitabili con limiti alla circolazione. Lo stanziamento fa seguito al programma di interventi del Settore Infrastrutture Stradali, basato su una lista di ben 39 strade provinciali o ex consortili chiuse o con forti limitazioni al traffico, al quale vanno aggiunte quelle chiuse negli ultimi giorni in seguito alle forti precipitazioni che hanno causato crolli, smottamenti e cadute di fango e detriti sulle sedi stradali. Attualmente perle strade segnalate sono stati redatti i progetti preliminari eccezion fatta per i progetti esecutivi per la SP 15D e la SPC n. 39, mentre per la SP n.7 esiste uno studio di fattibilità. (CR)

EX PROVINCIA. Le domande per l'ammissione vanno presentate entro il prossimo 30 marzo. I requisiti richiesti TRASPORTI PER CONTO TERZI, ESAMI PER LA PATENTE Nuova opportunità occupazionale nel settore dell'autotrasporto. Scade il 30 marzo il termine per la presentazione delle domande per il conseguimento dell'idoneità professionale per l'accesso alla professione di trasportatore su strada di merce per conto terzi nel settore dei trasporti nazionali ed internazionali. Possono sostenere gli esami per il conseguimento dell'idoneità professionale di autotrasporti di merci, in campo nazionale ed internazionale, gli aspiranti in possesso alla data del 30 marzo per la presentazione delle domande di partecipazione dei seguenti requisiti: maggiori di età, non essere interdetti giudizialmente, non essere inabilitati, essere in possesso di un titolo di studio di istruzione superiore di secondo grado a seguito di corso di durata triennale, quadriennale o quinquennale ovvero di avere assolto all'obbligo scolastico e superato un corso di istruzione di secondo grado o un corso di preparazione all'esame presso un organismo appositamente autorizzato. Inoltre i candidati devono avere la residenza anagrafica nella Provincia di Agrigento o in province che hanno stipulato con l'Ente apposita convenzione o essere iscritti nell'anagrafe degli italiani residenti all'estero. Non sono ammessi candidati che abbiano nel territorio della Provincia di Agrigento il solo domicilio. Al cittadino comunitario ed extracomunitario che intende conseguire l'abilitazione è richiesto il possesso di un titolo attestante la regolarità del soggiorno ed essere comunque residente nel territorio della Provincia. Coloro che supereranno gli esami potranno svolgere la professione di autotrasportatore di merci su strada in Italia e su tutto il territorio delle Unione Europea. Due le prove previste: la prima prova scritta consiste in 60 domande con 4 risposte alternative di cui una vera e tre false, scelte tra quelle contenute nella banca dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e riportate nei relativi decreti dirigenziali. Al termine della prima prova; durante la sospensione, verranno corrette le prove e stilato l'elenco degli ammessi alla seconda prova che si svolgerà nello stesso giorno. La seconda prova scritta consiste in un'esercitazione su un caso pratico che prevede la soluzione di ori problema a risposta aperta", articolato in quattro domande riportate nei relativi decreti dirigenziali. Anche la seconda prova avrà una durata di due ore. Per qualsiasi altra informazione in merito agli esami gli interessati potranno rivolgersi agli Uffici del Settore Turismo della Provincia. Telefono 0922/593134. (PAPI)

TRASPORTI. Il sindaco Nicolini scrive una lettera all'assessore regionale dopo i recenti disservizi nei collegamenti TRAGHETTO PER LAMPEDUSA IN AVARIA "PROTESTA UNITARIA CON PANTELLERIA" LAMPEDUSA «Il Comune di Lampedusa e Linosa è costretto a prendere atto della inadeguatezza di Compagnia delle Isole nella coperture del servizio di continuità territoriale per le isole minori». Lo scrive in una nota l'ufficio stampa del comune isolano dopo l'ennesimo forfait delle motonavi che collegano Porto Empedocle con le Pelagie. «Oltre ai danni causati alle isole Pelagie - continua la nota - il disagio si è ripercosso su Pantelleria, privata quindi temporaneamente della «Pietro Novelli» dirottata in via emergenziale su Lampedusa e Lino sa. Il sindaco Giusi Nicolini prende atto, con rammarico, del disagio causato al collega Salvatore Gino Gabriele sindaco di Pantelleria. Visto l'obbligo che Compagnia della Isole ha di fornire una nave di scorta che possa garantire la continuità territoriale come previsto da convenzione, il sindaco Giusi Nicolini, invita l'amministrazione comunale di Pantelleria a non ingaggiare una inutile guerra tra poveri e unire le forze nel tentativo di risolvere le difficoltà che Compagnia delle Isole causa alle rispettive economie insulari». L'ufficio del sindaco Nicolini ribadisce il problema dell'interruzione di pubblico servizio e esprime le preoccupazioni per il futuro. «Ad oggi - scrivono - non è stato comunicato al Comune di Lampedusa e Linosa quando la Compagnia delle Isole sarà in grado di coprire la continuità territoriale dovuta alle isole Pelagie né con quale M/T. Non è chiaro neanche se la mancanza di disponibilità di una adeguata nave di scorta si ripercuoterà ancora con ulteriore disagio su Lampedusa e Linosa e/o su Pantelleria». La Nicolini ha nuovamente interrogato l'Assessore regionale Giovanni Battista Pizzo per una repentina e definitiva risoluzione del problema. (AMM)

INIZIATIVE L'evento coinvolgerà, in particolare, le scuole della provincia che visiteranno la mostra allestita all'interno delle sale del tempio teatrale canicattinese. IN PROVINCIA SI COMMEMORA LA GRANDE GUERRA Dal 24 al 31 marzo prossimi. L'iniziativa è stata presentata, ieri mattina, nei locali del «Teatro Sociale» di Canicattì Anche la provincia di Agrigento ospiterà "La Grande Guerra. Fede e Valore", l'iniziativa voluta dallo Stato Maggiore dell'Esercito ed inserita tra gli eventi commemorativi del centenario della Prima Guerra Mondiale. La mostra itinerante, partita lo scorso mese di febbraio da Siracusa e che raggiungerà tutte le province italiane per concludersi nel maggio 20t8 a Roma, toccherà anche il territorio agrigentino dal 24 al 31 marzo prossimi. Si tratta di un momento commemorativo e celebrativo che avrà l'obiettivo di ricordare la Grande guerra attraverso l'eroismo e il sacrificio di soldati provenienti da tutte le regioni d'Italia e che mira a valorizzare il patrimonio culturale della storia italiana. L'iniziativa è stata presentata in forma ufficiale ieri mattina nel corso di una conferenza stampa che si e tenuta nei locali del Teatro Sociale di Canicattì, città scelta dalla Prefettura di Agrigento come sede per ospitare la settimana di celebrazioni organizzate in Sicilia dal comando della Regione Militare Sud dell'Esercito. L'iniziativa coinvolgerà, in particolare, le scuole della provincia che visiteranno la mostra allestita all'interno delle sale del Teatro canicattinese e che prevede l'esposizione di materiali in dotazione all'Esercito, oltre che di cimeli, divise, documenti e fumati messi a disposizione dal comando Regione Militare Sud e dalle numerose realtà locali che collaboreranno alla riuscita dell'evento. «Si tratta di un momento di grande importanza per il territorio agrigentino — ha dichiarato nel corso della conferenza stampa il Prefetto Vicario Giovanna Termini - che darà la possibilità di coinvolgere, attraverso un percorso scenico curato dall'Esercito, i più giovani nella conoscenza di episodi che hanno segnato la storia del nostro paese e dei quali oggi si rischia di perderne la memoria». Durante l'esposizione, infatti, sarà il personale dell'Esercito a guidare il pubblico attraverso la narrazione delle testimonianze e delle pagine di storia raccolte nella mostra. «con questa iniziativa ha spiegate il Tenente colonnello del comando Italia Sud Luciano Soloperto— si vuole incentivare la sviluppo di un ricordo della memoria che specialmente nel sud Italia fatica ad attecchire. La memoria deve rappresentare uno dei principi più importanti sui quali devono fondarsi le nuove generazioni". Soddisfazione per la scelta di Canicattì come sede delle celebrazioni è stata espressa dal sindaco Vincenzo Corbo. «Abbiamo accolto con orgoglio la proposta del Prefetto Nicola Diomede — ha dichiarato Corbo — e siamo pronti a mettere a disposizione tutte le nostre migliori risorse affinchè questa importante iniziativa possa realizzarsi al meglio». (GIMO)

LA SICILIA
LIBERO CONSORZIO E VIABILITÀ PROVINCIALE «149 milioni stanziati dalla Regione non bastano» La notizia dello stanziamento, da parte della Giunta Regionale, di 49 milioni di euro per interventi sulla viabilità interna è un passo importante, anche se non sufficiente a garantirei! ripristino delle strade di competenza della Provincia Regionale di Agrigento, oggi Libero Consorzio Comunale. Il monitoraggio effettuato dal Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio ha portato, infatti, ad una stima di spesa di circa 40 milioni di euro solo per la rete viaria agrigentina. Il programma degli interventi da effettuare è stato trasmesso a suo tempo all'Assessorato Regionale delle Infrastrutture Stradali e al Prefetto di Agrigento, al quale è stata più volte esposta la difficile situazione di una rete viaria fondamentale non solo per i collegamenti tra i paesi dell'entroterra, ma anche per le numerose attività (agrozootecniche ma non solo) penalizzate dalle condizioni delle strade. Alcune strade, peraltro, assumono un ruolo ancora più importante per le implicazioni di carattere economico: è il caso, tanto per fare un esempio, della SP n. 6 Licata-Ravanusa, chiusa al traffico da tempo, il cui ripristino consentirebbe di attenuare le enormi difficoltà di collegamento tra la zona costiera est e il comprensorio ravanusano-canicattinese, fortemente penalizzato dalla chiusura della SS 626 in seguito al noto crollo del viadotto di contrada Petrulla, e i cui tempi di ripristino si annunciano molto lunghi, Il programma di interventi del Settore Infrastrutture Stradali contiene un elenco di ben 39 strade provinciali o ex consortili chiuse o con forti limitazioni al traffico, al quale vanno aggiunte quelle chiuse negli ultimi giorni in seguito alle forti precipitazioni che hanno causato crolli, smottamenti e cadute di fango e detriti sulle sedi stradali.

IN AULA IL TESTO UNICO SULLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE. VANCHERI: "MANUALE DI SVILUPPO» RECUPERO DEI CENTRI STORICI, È DIETROFRONT IL DISEGNO DI LEGGE TORNA IN COMMISSIONE. GIOVANNI CIANCIMINO PALERMO, Il disegno di legge sul recupero dei centri storici è tornato in commissione, su richiesta del capogruppo di Sicilia democratica, Salvatore Lentini, sostenendo l'opportunità di abbinarlo a un altro ddl riguardante analoga materia. Ne è nato un dibattito tra pro e contro il provvedimento che, come ha rilevato il presidente Giovanni Ardizzone, «si è caricato di una forte tensione ideologica». E comunque ha difeso l'operato della commissione, ma la decisione dell'Aula sovrana va rispetta. In effetti è stato anche uno scontro nella stessa maggioranza, Infatti, la richiesta del capogruppo Lentini è stata appoggiata - oltre che dal leader di Sicilia democratica, Lino Leanza - da Antonello Cracolici (Pd). Contrari al rinvio il relatore Mimmo Fazio e Nello Dipasquale (Pd). Deluso il presidente della Commissione Giampiero Trizzino (M5S) secondo cui «si tratta della terza volta che il ddl ritorna in commissione anche a fronte di un lavoro di otto mesi dei commissari che hanno acquisito pareri e interventi di associazioni, assessorati, Anci, soprintendenze. Non si renda inutile il lavoro della commissione». Per il presidente dell'Ars Ardizzone «questo ddl si è caricato di una forte tensione ideologica, difendo però l'operato della commissione». Il disegno di legge sulle ((norme per favorire il recupero del patrimonio edilizio di base dei centri storici», consta di cinque articoli, sintesi di quattro ddl, raggiunta dalla commissione dopo un confronto con gli assessorati competenti, le soprintendenze e l'Anci che ha presentato un blocco di 30 emendamenti. Come previsto, ha avuto inizio l'esame del ddl testo unico delle attività produttive, che è composto da ben 238 articoli. E il primo testo unico che viene adottato dall'Ars. L'assessore alle Attività produttive, Linda Vancheri, ha così illustrato il testo all'esame dell'Ars: ((Un manuale unico per l'operatore economico che sarà anche un buon biglietto da visita da accompagnare al successivo disegno di legge sullo sviluppo. Un quadro normativo che regolamenta semplifica e armonizza la nostra normativa con le leggi nazionali e comunitarie e soprattutto un unico testo da presentare agli investitori esterni che hanno paura dei testi siciliani perché non c'è certezza dei tempi, né dell'interpretazione delle norme. Fino ad oggi ci siamo trovati a gestire un ginepraio dileggi che si contraddicono tra loro, ora superiamo queste difficoltà che inficiano il sistema, come hanno già fatto le altre regioni italiane» . E la prova che, al di là dei giochi della politica, non ci sono incentivi che tengano, se chi investe in Sicilia non ha la certezza di una legislazione leggibile e di chiara interpretazione, cosa possibile se oltre alla sburocratizzazione si fa ricorso ai testi unici.
Nella seduta di ieri sono stati approvati i primi cinque articoli di carattere tecnico. Ma il dibattito è servito a dare un vero avviamento politico al valore del testo. E per la verità non si sono manifestate posizioni da braccio di ferro. Se nel prosieguo non emergeranno elementi di rottura in sede di esame dei 150 emendamenti, a partire da oggi si dovrebbe camminare speditamente.
A proposito della manovra finanziaria, rispondendo al capogruppo della lista Musumeci, Santi Formica, il presidente Ardizzone ha anticipato i tempi: «Dico subito che questa presidenza non accetterà un malloppo di norme presentato all'ultimo momento. Passeranno alla fine solo norme di carattere finanziario», quindi ha annunciato che aprirà una nuova finestra legislativa quando sarà completato in prima commissione l'esame del ddl sulle Province».

Agrigentoflash

CROLLO VIADOTTO AGRIGENTO-PALERMO PER CARENZE STRUTTURALI
Consegnato il rapporto della Commissione ispettiva del ministero delle Infrastrutture sul cedimento di una "spalla" del viadotto Scorciavacche sulla statale 121 Agrigento-Palermo, avvenuto il 30 dicembre 2014.
"La Commissione ha lavorato nei tempi previsti e nelle sue conclusioni individua come cause del cedimento carenze strutturali e costruttive, il rilevato in terrapieno è risultato - a detta della Commissione - non idoneo all'utilizzo rispetto alle condizioni stratigrafiche, geotecniche e idrauliche del territorio su cui è stato realizzato". Lo afferma il ministro dei trasporti e infrastrutture Maurizio Lupi in una nota.
Il ministro precisa di aver consegnato la relazione della Commissione al presidente del Consiglio e al presidente dell'Anas, dal quale attendo ora risposte ed eventuali controdeduzioni. "Nello spirito di collaborazione che sin dall'inizio ha contraddistinto la mia volontà di individuare cause e responsabilità in questo cedimento - aggiunge Lupi - ho inviato copia della relazione anche all'Autorità Nazionale Anti Corruzione e alla Procura delle Repubblica di Termini Imerese per gli eventuali aspetti di relativa competenza".

Sicilia24h

ASS. REG. LO BELLO : 4 SCUOLE DELL'AGRIGENTINO PROMUOVONO IL PROGETTO "LA BUONA VITA"
Bio ricreazione, mense biologiche, consumi a km zero, promuovere e sostenere modelli culturali orientati ai principi del consumo critico, biologico e sostenibile per porre in essere buone pratiche a partire dall'alimentazione, è questo in sintesi il progetto "la Buona Vita" organizzato e promosso dalla Direzione Didattica di Racalmuto e dalla Soat di Grotte.
L'iniziativa ha preso corpo nel corso di un incontro a cui ha partecipato l' Assessore Regionale all'Istruzione e Formazione Mariella Lo Bello, gli animatori culturali Calogero Alaimo Di Loro ed Enzo Sardo, Rosa Pia Raimondi - Dirigente Scolastico, l'insegnante Mariapia Dalacchi , Concetta Di Piazza - Dirigente Scolastico della Scuola Primaria di Canicatti "Mario Rapisardi", Antonio di Stefano - Vice Preside l'Istituto Comprensivo di Grotte, Giuseppe Salamone - Preside Istituto Alberghiero di Favara, Annamaria Sermenghi - Dirigente Scolastico Liceo Classico di Agrigento, invitati ma non presenti i dirigenti dell'Istituto Comprensivo di Licata e dell'Istituto tecnico per Ragionieri e Geometri di Canicattì. Hanno inoltre partecipato all'incontro la Dr.ssa Edda Asaro, dell'ASP di Canicattì, in qualità di referente ASP per l'educazione alla salute e Maria Grazia Brandara, in qualità di Commissario del Comune di Licata.
"Nel ribadire il mio compiacimento per l'iniziativa - ha affermato Mariella lo Bello- ho trovato di grande interesse la possibilità di trasformare in impegno curriculare le argomentazioni che facciano riferimento ad una corretta alimentazione e al consumo dei cibi biologici. L'organicità progettuale delle iniziative che ciascuna istituzione scolastica partecipante ha condotto a livello individuale, trova adesso - continua l'Assessore all'Istruzione e Formazione - un comune denominatore, che sviluppa l'idea nel corso di una attività triennale. Quest'ultima - concluso Lo Bello- avrà lo scopo di una condivisione dei risultati raggiunti e la conseguente definizione di un modello di buone pratiche finalizzate al rapporto esistente tra buona alimentazione e riduzione dell'incidenza delle malattie, qualità della vita e salvaguardia del territorio.
Di Grande interesse è stato anche il contributo fornito dal Commissario straordinario del Comune di Licata On. Maria Grazia Brandara che ha posto l'accento sui concetti legati alla mobilità sostenibile, proponendo l'utilizzo, in sede di progetto, di mezzi di trasporto collettivo ad impatto zero quali sono i bus elettrici. " Questi mezzi ecologici -ha sottolineato l' On. Brandara- potranno essere utilizzati per compiere gli spostamenti degli alunni e insegnanti tra le diverse scuole partecipanti al progetto e valorizzare proprio quel concetto di mobilità sostenibile".

Il Libero Consorzio finanzia le indagini geognostiche per gli interventi sulle strade provinciali
Il Libero Consorzio Comunale (ex Provincia Regionale di Agrigento) ha stanziato la somma di 60.000 euro per effettuare le indagini geognostiche sulle strade provinciali ed ex consortili. Il progetto delle indagini è stato elaborato dai geologi del Libero Consorzio, Roberto Bonfiglio e Antonio Bunone. Grazie al provvedimento del Commissario Straordinario dott.ssa Alessandra Di Liberto potranno quindi essere realizzati i sondaggi geognostici, indispensabili per la redazione dei progetti esecutivi, elaborati dai tecnici del Settore Infrastrutture Stradali, per il ripristino di alcune delle numerose strade di competenza del Libero Consorzio attualmente chiuse o transitabili con limiti alla circolazione.
Lo stanziamento fa seguito al programma di interventi del Settore Infrastrutture Stradali, basato su una lista di ben 39 strade provinciali o ex consortili chiuse o con forti limitazioni al traffico, al quale vanno aggiunte quelle chiuse negli ultimi giorni in seguito alle forti precipitazioni che hanno causato crolli, smottamenti e cadute di fango e detriti sulle sedi stradali. Attualmente per le strade segnalate sono stati redatti i progetti preliminari (eccezion fatta per i progetti esecutivi per la SP 15D e la SPC n. 39, mentre per la SP n.7 esiste uno studio di fattibilità).
Un piccolo, ma importante, passo in direzione di un miglioramento delle condizioni della complessa rete viaria provinciale, per il cui pieno ripristino sono necessari investimenti per almeno 40 milioni di euro.

Agrigentonotizie

Agrigento, finanziate indagini geognostiche per interventi su strade provinciali
Il Libero Consorzio Comunale (ex Provincia Regionale di Agrigento) ha stanziato la somma di 60mila euro per effettuare le indagini geognostiche sulle strade provinciali ed ex consortili. Il progetto delle indagini è stato elaborato dai geologi del Libero Consorzio, Roberto Bonfiglio e Antonio Bunone. Grazie al provvedimento del commissario straordinario Alessandra Di Liberto potranno quindi essere realizzati i sondaggi geognostici, indispensabili per la redazione dei progetti esecutivi, elaborati dai tecnici del Settore Infrastrutture Stradali, per il ripristino di alcune delle numerose strade di competenza del Libero Consorzio attualmente chiuse o transitabili con limiti alla circolazione. Lo stanziamento fa seguito al programma di interventi del Settore Infrastrutture Stradali, basato su una lista di ben 39 strade provinciali o ex consortili chiuse o con forti limitazioni al traffico, al quale vanno aggiunte quelle chiuse negli ultimi giorni in seguito alle forti precipitazioni che hanno causato crolli, smottamenti e cadute di fango e detriti sulle sedi stradali.
Attualmente per le strade segnalate sono stati redatti i progetti preliminari (eccezion fatta per i progetti esecutivi per la SP 15D e la SPC n. 39, mentre per la SP n.7 esiste uno studio di fattibilità). Un piccolo, ma importante, passo in direzione di un miglioramento delle condizioni della complessa rete viaria provinciale, per il cui pieno ripristino sono necessari investimenti per almeno 40 milioni di euro.

Canicattìweb

Agrigento, Libero Consorzio finanzia le indagini geognostiche per gli interventi sulle strade provinciali
Il Libero Consorzio Comunale (ex Provincia Regionale di Agrigento) ha stanziato la somma di 60.000 euro per effettuare le indagini geognostiche sulle strade provinciali ed ex consortili. Il progetto delle indagini è stato elaborato dai geologi del Libero Consorzio, Roberto Bonfiglio e Antonio Bunone. Grazie al provvedimento del Commissario Straordinario dott.ssa Alessandra Di Liberto potranno quindi essere realizzati i sondaggi geognostici, indispensabili per la redazione dei progetti esecutivi, elaborati dai tecnici del Settore Infrastrutture Stradali, per il ripristino di alcune delle numerose strade di competenza del Libero Consorzio attualmente chiuse o transitabili con limiti alla circolazione.
Lo stanziamento fa seguito al programma di interventi del Settore Infrastrutture Stradali, basato su una lista di ben 39 strade provinciali o ex consortili chiuse o con forti limitazioni al traffico, al quale vanno aggiunte quelle chiuse negli ultimi giorni in seguito alle forti precipitazioni che hanno causato crolli, smottamenti e cadute di fango e detriti sulle sedi stradali. Attualmente per le strade segnalate sono stati redatti i progetti preliminari (eccezion fatta per i progetti esecutivi per la SP 15D e la SPC n. 39, mentre per la SP n.7 esiste uno studio di fattibilità).
Un piccolo, ma importante, passo in direzione di un miglioramento delle condizioni della complessa rete viaria provinciale, per il cui pieno ripristino sono necessari investimenti per almeno 40 milioni di euro.

CAMPOBELLO DI LICATA, NETTA PRESA DI POSIZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE: NO ALL'IMU AGRICOLA, NO ALLA CHIUSURA DEL CUPA E SÌ ALL'ACQUA PUBBLICA
Giovedì 5 marzo il Consiglio Comunale di Campobello di Licata ha approvato all'unanimità dei presenti tre importanti punti presentati all'ordine del giorno.
E' stata ribadita la contrarietà alle misure fiscali relative all'IMU sui terreni agricoli, i consiglieri comunali tutti, si sono associati alla proposta del Cons. Incardona, sostenendo che una misura di questo tipo pur se mitigata da qualche correttivo recente, avrà conseguenze pesantissime sull'economia di Campobello, già duramente provata dalla crisi generale. Il fatto che Campobello non sia stato inserito, nel quadro dell'IMU agricola, tra i comuni "svantaggiati" che godono di un regime fiscale più sostenibile, lascia temere che tale classificazione possa essere estesa anche ad altri contesti, come quello della contribuzione sul lavoro nell'agricoltura. Sarebbe il colpo di grazia definitivo per le campagne campobellesi, fino a pochi anni fa motore dell'intera economia ed oggi sempre più spopolate e ridotte a pesare esclusivamente sulla tassazione senza produrre alcun beneficio.
E' stata assunta una posizione contraria ad ogni ipotesi di chiusura del consorzio CUPA di Agrigento, anche se l'emergenza prodottasi in questi ultimi giorni sembra essere stata scongiurata, è comunque necessario impegnarsi per il mantenimento di un centro culturale e di ricerca in provincia di Agrigento, in grado di fungere da volano economico e di formare i nostri giovani in modo completo senza dover costringere le famiglie agrigentine a far trasferire lontano i propri figli.
Infine, è stato dato ampio mandato al Sindaco e agli uffici comunali di avviare ogni azione possibile per passare la gestione del Servizio idrico dalle mani della Girgenti Acque al Consorzio "Tre Sorgenti", tornando così ad una gestione interamente pubblica dell'acqua, nel rispetto delle norme vigenti, superando l'attuale gestione privata e dando piena attuazione allo statuto del Consorzio, nato per gestire l'intero ciclo dall'acqua, dalla sorgente alla consegna all'utente finale, nei comuni consorziati, e che, dal 1917 ad oggi non ha mai avuto piena attuazione.
Il Consiglio Comunale di Campobello è così il primo a proporre questa strada per il ritorno ad una gestione pubblica delle risorse idriche e quanto prima sarà convocata un'assemblea del consorzio per proporre a tutti i comuni soci una presa di posizione comune per il rilancio del consorzio Tre Sorgenti e per una gestione interamente pubblica dell'acqua.

Livesicilia

STRADE A PEZZI, AULE FREDDE, LAVORATORI IN BILICO
PROVINCE, LA RIFORMA DI CROCETTA È UN FLOP
di Accursio Sabella
Tra meno di un mese scadrà il nuovo termine per approvare la legge che attribuirà funzioni e competenze ai Liberi consorzi. Ma i due anni di stallo e di commissariamenti hanno lasciato una Sicilia in macerie. Come raccontano sindaci e amministratori.
PALERMO - "Scriviamo insieme la riforma delle Province". Era questo il titolo di un convegno organizzato a Palazzo Comitini, a Palermo, tre settimane fa. Ma come, la riforma delle Province non era stata già compiuta? Era stato, a pensarci bene, due anni fa ormai, il "fiore all'occhiello" della rivoluzione crocettiana. "Siamo riusciti a fare quello che nel resto d'Italia ancora non hanno fatto", rivendicava fiero il governatore, riempiendo l'etere italico di questo annuncio. Dopo due anni il suo partito, il Pd, promuove il convegno: "Scriviamo insieme la riforma delle Province".
E avrebbero dovuto aggiungere, probabilmente, qualche richiamo ai tempi. "Scriviamola in fretta, questa riforma" doveva essere il titolo esatto. Perché da allora, sono passati altri venti giorni. E adesso manca meno di un mese all'ultima scadenza: l'8 aprile bisognerà approvare la legge che rende "attivi" i Liberi consorzi, sottraendoli a commissariamenti infiniti e dannosi. "Scriviamola insieme, prima che sia troppo tardi".
L'ultimo testo è quello (ri)scritto dall'ultimo assessore agli Enti locali, Ettore Leotta. Un testo che, intanto, ha cancellato la morfologia dei liberi consorzi, così come l'aveva pensata il presidente Crocetta: le città metropolitane, giusto per fare un esempio, corrisponderanno ai territori delle Province di Palermo, Catania e Messina. Lo schema "sei (Consorzi) più tre (Città metropolitane)" amano dire i tecnici. Contro quello inizialmente indicato dal governo: "Almeno nove (Consorzi) più tre".
Ma l'algebra lascia il tempo che trova. Lascia, soprattutto, una Sicilia al macero. Immobile, mentre cade pezzo dopo pezzo. Strada dopo strada. Scuola dopo scuola. Mentre i commissari (nominati, revocati, rinnovati, contestati) alzano le braccia: sono commissari staordinari e possono occuparsi solo dell'ordinario. Cioè, praticamente di nulla.
Ma la politica non ha fretta. Ha prorogato di mese in mese quei commissariamenti. Tra strafalcioni e i soliti vizi. È il caso ad esempio della nomina di Antonio Ingroia alla Provincia di Trapani, bocciata dall'Autorità anticorruzione (non si possono cumulare più cariche, se ad attribuirle è la stessa amministrazione, in questo caso quella regionale). Ed è il caso dell'ultima infornata di nomine, zeppa di fedelissimi del governatore e di dirigenti generali. Compreso il capo di gabinetto di Crocetta, Giulio Guagliano, inviato a Caltanissetta mentre ricopre, oltre al ruolo di braccio destro del presidente, tra le altre cose, anche quello di amministratore unico di una società complessa come la Resais: "Così la gente sa che quel commissario risponde a me", ammise candidamente Crocetta.
E in effetti, nei territori, chi è costretto ad amministrare il "vuoto" lasciato dalle Province che non ci sono più, sa bene che a rispondere dello sfacelo è proprio il governo regionale. I sindaci non ce la fanno più. "Hanno abolito le Province e non le hanno sostituite con nulla. Non abbiamo più un interlocutore", protesta Maurizio Lo Galbo, presidente della sezione giovanile di Anci Sicilia, l'associazione che rappresenta i Comuni dell'Isola. E la beffa è legata al fatto che a subire le reazioni dei cittadini sono proprio loro. Nonostante le competenze relative a molte strade (le provinciali, appunto), alla manutenzione delle scuole, alla promozione turistica e culturale spettasse proprio al vecchio ente che non c'è più. E una verifica "a campione" tra i Comuni siciliani è sufficiente per avere un quadro chiaro del disastro.

L'ultimo motivo di scontro, nel Palermitano, riguarda la gestione dell'acqua. Il disastro economico di Aps, la partecipata provinciale che serviva la maggior parte dei Comuni del Palermitano, infatti, ha spinto il governo regionale a riassegnare le reti idriche proprio ai sindaci. "Se domani - protesta Fabio Spatafora, primo cittadino di Casteldaccia - mi riprendo la rete, ricevo una denuncia per reati ambientali. Quella rete noi l'abbiamo ceduta nel 2005 in perfette condizioni. Adesso è un colabrodo, e le perdite idriche sono vastissime in tutto il territorio del mio Comune". E il grido d'allarme dei sindaci sembra essere stato accolto dal Prefetto Francesca Cannizzo che si starebbe rifiutando di firmare l'ordinanza. "La quasi totalità dei sindaci dei comuni serviti dalla ex Aps - protestano i sindacati, che da stamattina sono in sit-in di fronte a Palazzo d'Orleans - non è nelle condizioni da domani di gestire il servizio autonomamente". E il disastro delle reti idriche è lo stesso delle reti stradali: "Siamo isolati - continua Spatafora - per una frana di cinquanta metri si è interrotta, solo per fare un esempio, la strada che collega Casteldaccia, Bagheria e Santa Flavia. E nessuno si prende la briga di intervenire".
Le risposte, dai commissari di Provincia sono sempre quelle: non ci sono soldi. E non possono andare al di là dell'ordinaria amministrazione. "Ma in certi casi - protesta il sindaco di Gangi, Giuseppe Ferrarello - la politica finisce per vanificare i nostri sforzi. Siamo riusciti a rendere Gangi, ad esempio, uno dei borghi più belli d'Italia. Ma a volte è quasi impossibile raggiungerlo". Le solite strade provinciali. Che a volte, però, si riempiono di neve. "Da queste parti - racconta Ferrarello - non nevicava così dal 1981. Ma non siamo un paese di mare, ce lo dovevamo aspettare". E invece, si è sfiorata la tragedia, in qualche caso. "Le strade provinciali sono franate e molto spesso allagate, ma nessuno interviene". E se nevica, come detto, le situazioni virano verso il grottesco. "L'unico operatore in grado di usare lo spazzanevi - racconta Ferrarello - vive a Polizzi. Deve venire qui a prendere il veicolo, ma per mettere il carburante deve recarsi a Castelbuono. Una sera, una persona ha avuto un malore nella zona di Geraci e sono dovuto intervenire attraverso la Protezione civile e il pick-up del Comune. Così come sono stato costretto a fare, ad esempio, nel caso di un malato costretto alla dialisi, rimasto isolato a causa della scarsa manutenzione delle strade provinciali". E i danni alle strade si riverberano nell'economia della zona: "Tra Gangi e San Mauro - continua Ferrarello - è franato un tratto di strada: un percorso costellato dalla bellezza di cinquecento aziende agricole. È facile immaginare quanti e quali danni subiscano, in queste condizioni". Il flop delle Province, spesso, finisce per colpire proprio i più deboli: "Da tempo ormai, a causa del mancato trasferimento delle funzioni e delle competenze, - denuncia il sindaco di Ventimiglia di Sicilia, Antonio Rini - si è interrotto il servizio di trasporto per i disabili". Senza contare che "nella nostra zona sono state diverse le alluvioni e gli smottamenti - prosegue il primo cittadino di Ventimiglia - ma non abbiamo più un interlocutore. Ci rispondono solo che non ci sono soldi. Mentre non sono state trasferite alcune competenze ai Comuni. Gli stessi dipendenti delle ex Province sono spaesati, non sanno cosa devono fare e quale sarà il loro futuro". Intanto, la politica discute. "Ma intanto le scuole provinciali - insiste il sindaco di Casteldaccia Spatafora - sono al freddo. Non sono garantiti nemmeno i riscaldamenti per i nostri ragazzi". Un anno e mezzo fa il presidente Crocetta esultava: "Siamo i primi in Italia". Oggi il suo partito e la sua coalizione invita a "scrivere insieme la riforma delle Province". Ma la storia è stata già scritta. È quella di un colossale fallimento.









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