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rassegna stampa del 18 marzo 2015

GIORNALE DI SICILIA


EX PROVINCIA
Si celebra l'Unitàd'Italia
Il 154esimo anniversariodell'Unità D'Italia è stato celebrato ieri al ProvinciaRegionale di Agrigento alla presenza di diverse scolarescheprovenienti da diversi comuni. Per l'occasione è stato esposta laGazzetta Ufficiale del Regno d'Italia del 17marzo i86i, sulla qualevenne pubblicata la legge con la quale Vittorio Emanuele II proclamòla nascita del Regno dell'Italia unita e assunse il titolo di Reper se e per i suoi successori Sono stati esposti inoltre, Decreti eGazzette dei Regno con provvedimenti a firma di Giuseppe Garibaldi eFrancesco Crispi, nonchè altri documenti originali del periodorisorgimentale che segnano il percorso unitario della proclamazionedi Roma capitale d'Italia, che hanno completa 'interessantemostra bibliografica.


EX PROVINCIA
Fondi per scuole eimpianti sportivi
Ammontano a centomilaeuro le somme destinate per l'anno in corso da utilizzare per larealizzazione di lavori di manutenzione ordinaria negli edifici,negli impianti sportivi, e nelle scuole di proprietà o concessi inuso, al Libero Consorzio. Per i lavori relativi alla manutenzionedegli immobili attualmente utilizzati è stata destinata la somma di45.000 euro. Per gli edifici scolastici invece è prevista una spesadi 50 mila euro mentre 5 mila euro sanno destinati alla manutenzioneordinaria degli impianti sportivi di proprietà del Libero Consorzio.


ISTRUZIONE Dopo laprotesta dei giorni scorsi e la soluzione annunciata dal presidentedella Regione si aspetta l'approvazione della legge finanziaria el'arrivo dei fondi
CUPA COL FIATO SOSPESO

Lezioni "col fiatosospeso" per gli studenti dell'università agrigentina.Nonostante le "rassicurazioni" della politica, il rientro nelconsorzio universitario dell'ex Provincia ed il sostegno dellaCamera di commercio che per 112015 ha stanziato la somma di 50 milaeuro di sostegno, anche se l'ente ha deliberato la fuoriuscita dalCupa, chi frequenta l'ateneo di Agrigento e "scettico" perchénon si fida tanto delle promesse politiche. Stessa cosa vale per idirigenti del Cupa, la preside Maria Immordino ed il consigliod'amministrazione, che attendono con ansia l'approvazione dellalegge finanziaria regionale che garantisce la sopravvivenza del Cupa.«Noi stiamo sempre vigili — dice Liliana Ingiaimo, presidentedell'associazione studentesca "Vivere il Polo" — perchesappiamo che possiamo fidarci dei fatti e non delle parole. Almomento, pero, la situazione si e tranquillizzata e dopo la grandemanifestazione spontanea che si è svolta all'inizio del mese,conclusa con la firma del commissario della Provincia,Alessandra DiLiberto, sui la delibera di revoca della fuoriuscita dal Cupa, stiamosvolgendo regolar mente le lezioni. E chiaro che non restiamo aguardare e che non permette- remo che questa struttura didatticavenga chiusa».
I nodi verranno alpettine in sede di finanziaria aggiunge Azzurra Saviano, studentessaiscritta in giurisprudenza ma siamo certi che le cose stiano davverocosì? Troppe voci di corridoio, troppe notizie falsate dalla stampa,troppe "parole" ma ricordiamoci che carta canta e noi non siamodegli stupidi questo è certo! Le cose sono due: o sanno già che ilCupa chiude e in questo momento non possono dirlo pena il"linciaggio" e quindi ora son tutti lì a recitare di adoperarsiper fare il possibile o sanno già che non chiude e in questo momentostanno srotolando il tappeto rosso al prossimo salvatore. Una cosa ecerta e bisogna avere il coraggio di dirlo: c'è troppa malapolitica dietro! E concludo: «Direi piuttosto che anche Unipa devedelle risposte importanti».
Ed a proposito diiniziative per mantenere alta l'attenzione sul Polo, oggi alle11,30 gli studenti terranno un'assemblea nell'aula Magna. Questol'ordine del giorno: Bilancio del Comune di Agrigento eaggiornamenti sulle partecipazioni dei Comuni; assemblea di giorno 23marzo con gli inviti ai politici, coordinamento con le lezionipreviste, domande da rivolgere a politici e candidati al rettorato eeventuali proposte. La questione ruota sempre attorno alla coperturaeconomica. Nella delibera del 5marzo scorso, firmata dal commissarioDi Liberto, la vicenda dei soldi viene affrontata così: «Ilpresidente della Regione conferma con riferimento alle misure chesaranno contenute nel corpo della legge finanziaria per l'esercizio2015, l'impegno del Governo regionale all'inserimento distanziamenti triennali congrui a valere sulle manovre di riequilibriodella finanza pubblica, varate dallo Stato, nonché appositostanziamento triennale in misura a quanto segnalato e perlemotivazioni rese con vincolo di destinazione per il Consorziouniversitario di Agrigento>. Oltre all'ex Provincia, nel Cupapoterebbe tornare la camera di Commercio. "Valuteremo tutti gliatti e l'opportunità di rientrare nel Consorzio - dice ilpresidente dell'Ente camerale, Vittorio Messina - anche perché èchiaro che la fuoriuscita si era resa obbligatoria perché era venutomeno l'apporto del socio fondatore primario, cioè l'exProvincia. Se adesso l'ente provinciale rientra, lo faremo anchenoi."
(PAPI)


LA SICILIA


LIBERO CONSORZIO
Stanziati fondi per lescuole
Ammontano a centomilaeuro le somme destinate per l'anno in corso da utilizzare per arealizzazione di lavori di manutenzione ordinaria negli edifici,negli impianti sportivi, e nelle scuole di proprietà o concessi inuso, a qualsiasi titolo, al Libero Consorzio Comunale di Agrigento.Per i lavori relativi alla manutenzione degli immobili attualmenteutilizzati è stata destinata la somma di 45.000 euro.
Per gli edificiscolastici invece è prevista una spesa di 50 mila euro mentre 5 milaeuro sanno destinati alla manutenzione ordinaria degli impiantisportivi di proprietà del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.
Si tratta di impegni dispesa che risultano largamente ridotti, rispetto agli scorsi anni acausa dei tagli dei trasferimenti, assunti per adempiere allecompetenze di legge assegnate alle ex Province Regionali. La speranzaè che seppur ridotti e in diminuzione rispetto al passato, questerisorse possano essere spese nel modo migliore, rendendo le scuolealmeno più sicure e accoglienti.


RIFORMA DELLA SCUOLA
Iter parlamentare alvia
ROMA. Dovrebbe partirealla Camera l'iter parlamentare della riforma della scuola daapprovare in tempi stretti per assicurare le assunzioni dei docentidal prossimo anno scolastico. Tra oggi e domani il provvedimentouscito giovedì scorso dal Consiglio dei ministri sarà incardinato,ma difficilmente diventerà legge entro aprile. Il governo haprovveduto agli ultimi "ritocchi", ha precisato il ministro dellaPubblica istituzione Stefania Ciannini, lasciando intatto l'impiantoche prevede, prima di tutto, l'immissione in ruolo di "tutti" iprecari delle graduatorie ad esaurimento e degli idonei dell'ultimoconcorso: circa l00mila insegnanti. In un secondo momento, leassunzioni passeranno solo attraverso i concorsi, ai qualiparteciperanno anche i precari che non rientreranno nei l00mila delpiano di assunzioni,
GA.BE


MOZIONE ALL'ARS
Musumeci «Non abolirei segretari comunali»
Giovanni Ciancimino
PALERMO. Fermo incommissione il ddl sul testo unico delle Attività Produttive, inattesa che la commissione Affari Istituzionali concluda l'esame delddl sui liberi Consorzi, l'Ars si è dedicata all'attivitàispettiva.
Cori voto unanime haapprovato una mozione della lista Musumeci che impegna il governo adintervenire nei confronti dell'esecutivo centrale affinchè siscongiuri l'abolizione della figura del segretario comunale neglienti locali, come prevede la legge nazionale sulla riorganizzazionedelle amministrazioni pubbliche. Ha avuto anche il parere favorevoledell'assessore Ettore Liotta: .
Ha pure contestato lalegge Bassanini che «non ha segnato un passo avanti nellariorganizzazione degli enti pubblici e attribuisce ai sindaci laprerogativa di nominare i segretari generali, mettendo in discussionel'autonomia di questi funzionari dello Stato che spesso si lascianocondizionare dalle pressioni di chi li nomina». Dunque, il governoregionale assuma «un mandato chiaro affinchè in sede nazionale sifaccia comprendere che il parlamento di questa Isola vive fortementeil processo di moralizzazione degli enti pubblici anche attraverso ilmantenimento e la valorizzazione delle funzioni di garante dilegalità dei segretari comunali dei comuni».
L'Ars ha approvatoanche un ordine del giorno a firma Mario Alloro (Pd) riguardanteiniziative sulla tassazione dell'Imu agricola: impegna il governoregionale a intervenire su quello governo centrale e sul Parlamentonazionale «al fine di rivedere, entro il mese di marzo 2015, lanorma che prevede la tassazione dell'Imu agricola esentando, oltrei comuni montani, anche i comuni delle regioni obiettivo convergenza,almeno fino alla prossima revisione dei parametri comunitari, impegnainoltre il governo a impugnare in via diretta dinanzi alla CorteCostituzionale il decreto legge n. 4/2 015.
Intanto, martedì, allaripresa dei lavori assembleari si voterà per eleggere il vicepresidente dell'Ars al posto dell'europarlamentare Salvo Fogliese(FI allora Pdl). Chi sarà eletto? E bagarre specie nel centrodestra,mentre il Pd riconosce che la poltrona vada occupata da un esponentedell'opposizione di centrodestra, da queste parti non c'è alcunaccordo e si presentano tre candidati: Santi Formica capogruppo dellaLista Musumeci col sostegno di Fi e Cantiari Popolari; Roberto DiMauro (Mpa) e Nino D'Asero (Ncd), mentre il M5S punta su FrancescoCappello.


UNITÀ D'ITALIA
In mostra la Gazzettadel 1861
La chiamata alla levadegli uomini e dei ragazzi abili alla guerra, il clima generale dimobilitazione alle armi, la requisizione dei quadrupedi, le offertein danaro da parte dei civili, il clima che precedette l'entrata inguerra dell'Italia ed il contributo offerto dalla provincia diGirgenti, rivivono in una mostra documentale allestita all'exProvincia Regionale, in occasione delle celebrazioni del primocentenario dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. L'evento cheinclude l'esposizione di documenti originali d'epoca, inaugurataieri mattina, ripercorre il clima che si respirava nei giorniprecedenti e successivi l'inizio del conflitto ed il successivoingresso nello scenario bellico dell'Italia.
Inoltre, per l'occasioneè stata esposta la Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia del 17marzo 1861, sulla quale venne pubblicata la legge con la qualeVittorio Emanuele li proclamò la nascita del Regno dell'Italiaunita e assunse il titolo di Re per sé e per i suoi successori.
In mostra Decreti eGazzette del Regno con provvedimenti a firma di Giuseppe Garibaldi eFrancesco Crispi, nonché altri documenti originali del periodorisorgimentale che segnano il percorso unitario della proclamazionedi Roma capitale d'Italia, che hanno completato l'interessantemostra bibliografica. Al termine della mattinata nella SalaConsiliare dell'Ente, sono stati proiettati due fumati riguardantigli avvenimenti storici che condussero alla proclamazione dell'Unitàdi Italia: li primo sulla spedizione dei Mille ed il secondoriguardante un intervento al Quirinale di Roberto Benigni. Grandeattenzione è stata dimostrata dagli studenti presenti che hannoanimato la mattinata con un interessante dibattito sui valoridell'unità ed identità nazionale. Ed intanto si profila un finesettimana denso di appuntamenti promossi dall'ex Provincia inoccasione delle Giornate di Primavera del Fai. La galleria espositivadella Scala Reale aprirà le proprie porte ai visitatori con unamostra sulle vicende costruttive del palazzo, corredata dainteressanti disegni autografì.
ANNA RITA DI LEO


Agrigentoflash


Centomila euro per gliimmobili dell'ex Provincia
Ammontano a cento milaeuro le somme destinate per l'anno in corso da utilizzare per larealizzazione di lavori di manutenzione ordinaria negli edifici,negli impianti sportivi, e nelle scuole di proprietà o concessi inuso, a qualsiasi titolo, al Libero Consorzio Comunale di Agrigento.
Per i lavori relativialla manutenzione degli immobili attualmente utilizzati è statadestinata la somma di 45.000 euro. Per gli edifici scolastici inveceè prevista una spesa di 50 mila euro mentre 5 mila euro sannodestinati alla manutenzione ordinaria degli impianti sportivi diproprietà del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.
Si tratta di impegni dispesa che risultano largamente ridotti rispetto agli scorsi anni acausa dei tagli dei trasferimenti, assunti per adempiere allecompetenze di legge assegnate alle ex Province Regionali.


Ancora problemi sullestrade interne
Non si ferma l'attivitàdi controllo del Libero Consorzio (ex Provincia Regionale) sulla reteviaria provinciale, interessata nei giorni scorsi da interventi eordinanze finalizzate a garantire la sicurezza degli automobilisti.
In seguito alle pioggedella scorsa settimana e ai danni che ancora continuano a riportarele nostre strade, c'è da registrare il pronto intervento deitecnici e dei cantonieri del Settore Infrastrutture Stradali delLibero Consorzio sulla Sp 79A Sciacca-Menfi per il cedimento di unaporzione di carreggiata. Sono state collocate delle transenne e iltransito è consentito con obbligo di senso unico alternato neltratto in questione.
Segnalato anche unpiccolo cedimento della carreggiata al km 0+700 della Sp 12Naro-Campobello di Licata in corrispondenza del ponte, e per questosi raccomanda prudenza nel percorrere questo tratto.
Attenzione anche allapresenza di fango e detriti provenienti da terreni adiacenti sullaSpc 44 Carbonia-Muxarello, sulla Sp 18 Ioppolo Giancaxio, sulla Spc45 Santa Elisabetta-Sant'Angelo Muxaro e sulla Sp 10Campobello-Fiume Salso.
In tutti questi casi ilSettore Infrastrutture Stradali è prontamente intervenuto con mezzipropri per consentire il transito agli autoveicoli, ma si raccomandaegualmente la massima prudenza a quanti percorrono quotidianamentel'intera rete viaria interna, soprattutto in considerazione delfatto che, dopo una breve tregua, ha ripreso a piovere e il rischiodi ulteriori farne e smottamenti è sempre molto alto.


Infoagrigento


Resta incerta lasituazione del Polo Universitario di Agrigento
E' un'apparentetregua quella del Polo Universitario di Agrigento. Dopo lamobilitazione studentesca degli scorsi giorni, tesa a scongiurare lapaventata chiusura dello stesso ateneo agrigentino, la rassicurazionepiù importante era giunta dalla Regione siciliana che aveva promessolo stanziamento dei fondi necessari al sostentamento temporaneo delCupa (per il solo anno 2015) attraverso somme direttamente vincolate,ed un successivo impegno politico atto ad inserire nel bilancioregionale (che sarà approvato ad Aprile) i fondi necessari per lacopertura finanziaria dei prossimi tre anni accademici.
Di queste somme però nonsi è vista finora alcuna traccia, tant'è che la situazione diincertezza in cui continua a versare il Cupa suscita non pochi dubbi.Secondo una fonte interna, la Camera di Commercio di Agrigentoavrebbe di fatto manifestato la volontà di rientrare come socio dellibero consorzio destinando le relative quote e revocando, dunque, ilproprio atto di recesso. Ciò che si attende, sarebbe invece unacompleta ufficializzazione della revoca del recesso dell'exProvincia Regionale di Agrigento, socio maggioritario dello stessoconsorzio. Un'attesa che, in questi giorni, sembra non aver ancorarestituito la giusta agibilità burocratica al Consorziouniversitario di Agrigento, nonostante le recenti rassicurazioni daparte delle istituzioni subito dopo la manifestazione dello scorso 5Marzo, terminata con un incontro con il Prefetto di Agrigento, NicolaDiomede, ed il commissario straordinario, Alessandra Di Liberto.
Intanto però glistudenti non demordono e vogliono vederci chiaro. Per questo hannochiesto ed ottenuto la possibilità di inserimento di due studentiall'interno del Consiglio di Amministrazione del Cupa, in qualitàdi uditori. Per il prossimo 23 Marzo è invece previsto un incontrocon la deputazione regionale e nazionale presso l'auditorium delPolo, al fine di concretizzare l'impegno politico per l'inserimentonel bilancio regionale dei fondi necessari allo stesso Consorzio.Incontro cui è stato invitato anche il Prof. Micari, candidato allacarica di rettore dell'Università di Palermo.
Roberta Barone


Canicattìweb


Controllo del LiberoConsorzio Agrigento sulla rete viaria provinciale
Non si ferma l'attivitàdi controllo del Libero Consorzio (ex Provincia Regionale) sulla reteviaria provinciale, interessata nei giorni scorsi da interventi eordinanze finalizzate a garantire la sicurezza degli automobilisti.In seguito alle piogge della scorsa settimana e ai danni che ancoracontinuano a riportare le nostre strade, c'è da registrare ilpronto intervento dei tecnici e dei cantonieri del SettoreInfrastrutture Stradali del Libero Consorzio sulla SP 79ASciacca-Menfi per il cedimento di una porzione di carreggiata. Sonostate collocate delle transenne e il transito è consentito conobbligo di senso unico alternato nel tratto in questione.
Segnalato anche unpiccolo cedimento della carreggiata al km 0+700 della SP n. 12Naro-Campobello di Licata in corrispondenza del ponte, e per questosi raccomanda prudenza nel percorrere questo tratto. Attenzione anchealla presenza di fango e detriti provenienti da terreni adiacentisulla Spc n. 44 Carbonia-Muxarello, sulla SP n. 18 Ioppolo Giancaxio,sulla SPC n. 45 S.Elisabetta-S.Angelo Muxaro e sulla SP n.10Campobello-Fiume Salso. In tutti questi casi il SettoreInfrastrutture Stradali è prontamente intervenuto con mezzi propriper consentire il transito agli autoveicoli, ma si raccomandaegualmente la massima prudenza a quanti percorrono quotidianamentel'intera rete viaria interna, soprattutto in considerazione delfatto che, dopo una breve tregua, ha ripreso a piovere e il rischiodi ulteriori farne e smottamenti è sempre molto alto.


Livesicilia


La carica deicentomila lavoratori
Figli, figliastri eorfani di mamma Regione
di Accursio Sabella
Un esercito in crisi.Impiegati, forestali, lavoratori delle province, precari: storiediverse e malessere comune. Tutti appesi alle decisioni dei palazzidel potere. E ad un futuro sempre più incerto.
PALERMO - Immaginarlitutti insieme è difficile. Una folla impossibile da contenere per lepiazze "deputate" alla protesta: né piazza Indipendenza, népiazza del Parlamento riuscirebbero ad accogliere i siciliani cheattendono qualcosa, uno stipendio, una notizia dalla Regione. I"figli" di una Sicilia di impiegati, dove il "posto pubblico"riguarda almeno centomila persone.
Figli di mamma Regione,dicevamo. In qualche caso figliastri. In altri persino orfani diquella che una volta fu una madre generosa. Ieri è toccato aidipendenti regionali e ai forestali, che torneranno in piazza già ilprossimo venerdì. In passato è stata la volta delle "marce dellaFormazione professionale", delle proteste dei precari degli entilocali, dei dipendenti delle Province oggi senza un futuro chiaro.
Hanno protestato ieri. Ealla fine si sono dati appuntamento a questo pomeriggio, quandoincontreranno nuovamente il presidente Crocetta e mezza giunta. Salvosorprese, venerdì sciopereranno in massa, col fronte sindacaleunito. I dipendenti regionali sono da giorni sul piede di guerra. Il"pacchetto Baccei" non piace. Prepensionamenti, riduzioni deipermessi sindacali, abolizione della clausola di salvaguardia per idirigenti, e in generale un adeguamento ai parametri statali ancheper le pensioni. Ed è guerra, appunto. Migliaia di ombrelli si sonoaperti ieri di fronte a Palazzo d'Orleans. In tutto, sono circaventimila. Presto potrebbero tornare. Insieme a tanti altri.
Ai forestali,innanzitutto. E il numero qui è persino più elevato. Anche se lacondizione lavorativa è assai differente. Sono quasi 25 mila ilavoratori inclusi nell'universo forestale. A dirla tutta, ilavoratori a tempo indeterminato ammontano a circa un migliaio. Ilresto è composto da lavoratori a tempo determinatissimo; 78, 101 e151 giornate in tutto. Il resto dell'anno, però, ecco ladisoccupazione. Un bacino di circa 25 mila persone, quindi. Traquesti, settemila sono quelli del cosiddetto "antincendio". Ancheper loro, in Finanziaria qualche amarezza da buttare giù, compresi itagli agli stipendi. E anche loro sono pronti a "incendiare lepiazze", dove in passato sono scesi più volte gli ex Pip di"Emergenza Palermo": per loro, circa tremila, l'Ars si èaffrettata ad approvare, a ridosso di Natale, una proroga pari alladurata dell'esercizio provvisorio: ma il 30 aprile si avvicina. E ilfinanziamento per il sussidio dovrà nuovamente trovare posto nellalegge di stabilità.
Poi c'è la categoria dei"sospesi". Di chi non ha e non può avere, oggi, nessuna ideacerta sul proprio futuro. È il caso dei dipendenti delle societàpartecipate regionali. Il governo pare ormai indirizzato, infatti, aescludere la materia delle spa regionali dal testo della Finanziaria.Cosa resterà, allora, della galassia fatta da oltre 30 societàquasi tutte in rosso? Qualche risposta arriverà nelle prossimesettimane, quando l'esecutivo interverrà in via "amministrativa".Non attraverso una legge, quindi. Ma tramite atti burocratici cheverranno sottoposti al vaglio della Corte dei conti. Verrà deciso inquella sede, insomma, quali aziende dovranno essere chiuse e qualimantenute. E anche le eventuali procedure di mobilità del personale.Quel mondo, oggi, dà lavoro a oltre settemila persone. Tante quantesono quelle che ruotano attorno al mondo della Formazioneprofessionale. Tra dipendenti degli enti ancora in attesa del varodella nuova annualità dei corsi, ex addetti agli "sportellimultifunzionali" che vedranno scadere il proprio contratto proprionei prossimi giorni per finire con i lavoratori transitati al Ciapidi Priolo dopo il definanziamento degli enti "cattivi", sono insettemila ad attendere una riforma organica del settore. Annunciatatante volte. Data per "fatta". Ma ancora in alto mare.
Come è in clamorosoritardo la riforma delle Province. E il destino dei lavoratori saràchiarito solo nel testo che attualmente sosta sulla scrivania dellacommissione Affari istituzionali all'Ars. Circa 5.600 dipendentiattendono di capire che fine faranno e in qualche caso se e doveverranno "ricollocati". Mentre i circa 800 dipendenti dellePartecipate provinciali (Palermo Energia, della CaltanissettaService, della Siracusa Servizi e della Publiservizi Spa) rischianopersino il licenziamento.
E se per migliaia dipersone il futuro è incerto, per tanti altri una data "discadenza" c'è già. E dovrà essere nuovamente negoziata. Èquella dei precari degli enti locali. Più di 22.400 lavoratori cheattendono quasi sempre allo scadere dei loro contratti, il rinnovo.Un rinnovo assicurato solo fino al 31 dicembre 2015 e che non potràessere infinito. O i Comuni sono nelle condizioni di stabilizzarli (emolti di questi sono in situazioni economiche allarmanti), o queilavoratori dovranno andare a casa. Abbandonati da mamma Regione.


I dipendenti pubblicinel mirino
Ma la teoria renzianaha un limite
di Accursio Sabella
Davide Faraoneparla di sindacati "scandalosi". In Finanziaria i taglisembrano rivolti quasi esclusivamente al pubblico impiego. Ma tantiex sindacalisti sono presenti in maggioranza e hanno contribuito alCrocetta ter. E la "rottamazione" in Sicilia somiglia alricorso all'"usato sicuro".
PALERMO - Sono tanti. Ein qualche caso godono di privilegi che la maggior parte deilavoratori può solo sognare. Ma la crociata dei renziani contro idipendenti pubblici dove porta davvero? E a cosa serve? In questiminuti Crocetta tende la mano ai sindacati: "Incontriamoci". Ilavoratori rispondono occupando l'assessorato al Bilancio. Assembleapermanente, lo strumento scelto e previsto dallo statuto deilavoratori. Nelle stanze dirette da Alessandro Baccei, l'"inviatospeciale" di un governo nazionale che non ama i dipendentipubblici. E i sindacati. Un po' un controsenso, a pensarci bene, quiin Sicilia.
Il sottosegretario DavideFaraone ha usato toni durissimi: "Mi scandalizza che nessuno siscandalizzi di avere sindacalisti come questi, pronti a imbracciarele armi e a scendere in piazza in Sicilia. Un sit-in e uno sciopero:non uno ma ben due giorni di protesta nella stessa settimana. E ineffetti ce n'è proprio bisogno". Un affondo che oggi dallepagine nazionali di Repubblica è stato rilanciato dal ministroMarianna Madia: "Siamo pronti a licenziare i dirigentiimproduttivi. Questa è rivoluzione". Ma è davvero rivoluzione?
L'affondo nei confrontidei sindacati arriva dopo quello passato un po' più in sordina sultema della Sanità. Il presidente Crocetta ha infatti accusato ilmondo delle sigle di avere "lottizzato per anni" il delicatissimosettore della Salute. Nel frattempo, però, sia Faraone che Crocetta,con chi ha rappresentato, proprio negli anni passati, il mondo delsindacato, governano. I renziani e il presidente, ad esempio, hannotrovato nei mesi scorsi l'accordo per il "governo della svolta"con quell'area del Partito democratico inizialmente ostile. Un'areadella quale fa parte, ad esempio, il deputato regionale MariellaMaggio che negli anni passati è stato addirittura il segretarioregionale della Cgil. Senza contare che il sindacato di sinistra èfortemente rappresentato, a Catania, da Concetta Raia, fortementeradicata nell'associazione e uno dei "big sponsor" dell'ingressoin giunta dell'assessore al Lavoro Bruno Caruso. Bisognascandalizzarsi anche di loro, quindi? Senza dimenticare che un'altrastorica area del sindacato siciliano, quello che fa capo alla Cisl, èben rappresentata da chi negli anni passati è stato molto vicinoall'associazione come Giuseppe Lupo, ex segretario regionale del Pd egià in grado di indicare in giunta l'ex assessore all'Economia comeRoberto Agnello e l'attuale assessore ai Beni culturali AntoninoPurpura.
Tutti renziani, oggi. Adire che "bisogna intervenire", che troppi sono gli abusi inquesta regione. Dimenticando, magari, di essere stati gli stessi (neigiorni della Leopolda si poteva pescare a piene mani) ad averforaggiato, in questi anni, il mondo della Formazione professionale,ad aver condizionato le scelte della Sanità siciliana, ad averriempito le società partecipate e - fatto solo relativamente piùrecente - aver irrigato il campo assai vasto delle "assistenzetecniche" con appalti e affidamenti milionari a società esterne.
E senza andar troppolontano, gli stessi esponenti politici folgorati sulla strada dellarottamazione (dell'auto-rottamazione, si potrebbe raccontare) sonogli stessi che non più tardi di un anno fa, decidevano che le normesul personale, già previste in Finanziaria dovessero esserestralciate. Tolte. Escluse. Con una spiegazione, quella fornita daRosario Crocetta, che oggi fa un po' sorridere: "I deputaticontinuavano a ricevere le lamentele dei dirigenti regionali".Allora, saltò tutto Oggi, spiega qualcuno, è tutto diverso. Bisognaconvincere Roma che la Sicilia è pronta al sacrificio. Per qualchemaligno, invece, era ancora troppo presto. La "strategia dellatensione" nei confronti dei dipendenti pubblici, in effetti, è piùefficace se si intravede un appuntamento elettorale nel breve-mediotermine. E in Sicilia oggi i segnali ci sono tutti.
Eppure, nel Pd investitodalla faraoniana ventata della rottamazione qualcuno ha dimenticatopersino le origini, l'impegno degli anni passati. E anche qualcherecentissima presa di posizione. L'attacco ai dipendenti regionali eai loro rappresentanti potrebbe apparire sacrosanto di fronte acorrispondenti, reali scelte rivoluzionarie. Se, infatti, sembranoindiscutibili interventi come l'abolizione della anacronistica (cosìl'ha definita anche la Corte dei conti) clausola di salvaguardia,resta in piedi un dubbio: se i tagli al personale rientrano neldoloroso quadro di un bilancio che non sta in piedi, perché il Pdrinnovatore non è intervenuto, solo per fare un esempio, sugliuffici di gabinetto e sul ricorso agli esterni nella pubblicaamministrazione (anche questo dato, più volte stigmatizzato daigiudici contabili, ma questo aspetto sembra meno 'attraente' perdemocratici renziani e non renziani). Tra l'altro, la proposta diabolire la presenza di esterni negli uffici di gabinetto (che costanodi più di un dipendente regionale che ricopre lo stesso ruolo) erastata persino avanzata da un "big" del partito come AntonelloCracolici. Un altro, per intenderci, che a quell'area facente capoalla Cgil ha sempre fatto orgogliosamente riferimento.
Aveva persino previsto,circa un anno fa, un emendamento in Finanziaria. "In un momentocome questo, caratterizzato dalla necessità di ridurre le spese e icosti della pubblica amministrazione, - proponeva Cracolici - ilgoverno regionale dovrebbe dare il buon esempio con un segnale forte:per questo - annunciava - ho presentato un emendamento che prevedel'azzeramento dei contratti esterni negli uffici di gabinetto.D'altronde credo che gli assessori non avranno difficoltà a trovare,fra i dipendenti regionali, - aggiungeva Cracolici - leprofessionalità di cui hanno bisogno". Ovviamente, la proposta nonsolo è stata bocciata. Ma anche lo stesso Cracolici e gli esponentidella intransigente 'area dei 'cuperliani', in quei giorni durissimanei confronti di un governatore "inadeguato" e di quei renzianiche, invece di governare, preferivano affidarsi a un "governo deigabinetti e delle molliche" hanno finito per riempire queigabinetti dei propri fedelissimi, amici, collaboratori di partito. Ele professionalità dei dipendenti regionali dalle quali attingere?Tutto dimenticato. Anzi, a inizio gennaio la giunta aveva persinodeliberato la nomina di un nuovo dirigente esterno. Nuovo si fa perdire, ovviamente, perché quel Marco Lupo assai gradito all'assessoreMaurizio Croce, indicato in giunta da Totò Cardinale, da tempo guidadipartimenti regionali. Nomina poi naufragata per motivi puramenteburocratici.
Intanto, i sindacatioccupano l'assessorato al bilancio. Lamentano il fatto di non esserestati ascoltati. Di essere pronti a contribuire ai tagli e allariduzione della spesa. E Crocetta li ha nuovamente convocati pertrovare una intesa che possa scongiurare il mega-sciopero del 20marzo. Dovrà spiegare però come mai, ad esempio, questa Regione nonabbia chiuso una sola società partecipata e ha deciso di nondiscuterne nemmeno in Finanziaria, così come non è stato in gradodi cancellare nessun ente inutile, non abbia difeso doppioni rispettoall'ente nazionale come l'Arsea (pare che l'abolizione sia previstastavolta) e l'Aran Sicilia, non abbia revocato nessun dirigenteesterno, non abbia smesso di attribuire consulenze a presunti esperti(compresi gli ex assessori riciclati) e non abbia chiuso agli esterni(a cominciare da suoi fedelissimi) quei gabinetti, vero "sfregio"nei confronti di quei lavoratori. Che sono tanti. Che forse sonotroppi. Che sono sotto certi aspetti privilegiati. Ma che sono damesi ormai (basti ricordare i famosi decaloghi e famosi ultimatum chesi trasformavano in penultimatum di Faraone) nel mirino della "nuovapolitica", con una presenza quasi esclusiva, nonostante la"selvaggina" nella foresta degli sprechi della Regione siavariopinta. Ma ai renziani piace così. E anche ai "nuovirenziani". Quelli che, in Sicilia, rischiano di trasformare larottamazione nel ricorso all'usato sicuro. A patto di dimenticareanche un po' del proprio passato








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