LA SICILIA
MICARI, CANDIDATO ALLA SUCCESSIONE
DEL RETTORE LAGALLA, IERI AD AGRIGENTO
«Cupa essenziale per l'Università»
"Il sostegno degli enti locali al
Cupa è importante ma dobbiamo puntare nell'immediato futuro sul
radicamento territoriale".
A parlare è Fabrizio Micari,
professore di Ingegneria all'università di Palermo e uno dei due
candidati alla carica di futuro rettore, presente ieri ad Agrigento
per incontrare docenti, personale e rappresentanti delle associazioni
studentesche. Perché iniziare il suo tour delle
strutture decentrate proprio ad Agrigento? "E' il polo più grande su cui
Palermo può contare, e ciò dimostra quanto sia importante per noi,
nonostante uno studio individui come solo il 50% dei ragazzi della
provincia sì iscrivono alla nostra università. Noi dobbiamo puntare
molto su questo bacino territoriale, perché se abbiamo la fortuna di
svolgere qui un ruolo centrale dobbiamo assumercene tutte le
responsabilità". Qui però ci sono concrete
problematiche di tipo economico, soprattutto da parte degli enti
soci.,
"Sì, ne sono a conoscenza, ma credo
bisognerebbe puntare però più che altro sulla capacità attrattiva
e sul radicamento nel territorio. Questo può avvenire non solo
perché c'è un ente locale che dà qualcosa, ma quando una
università inizia a diventare importante per le famiglie, per il
tessuto sociale-culturale. Se si riesce a fare questo credo davvero
che il discorso degli enti locali sia collaterale. Noi dobbiamo
dimostrare stabilità. Dare e ricevere fiducia. Se potremo garantire
un'offerta formativa utile alla crescita di questo territorio, la
nostra forza allora saranno le risorse degli enti locali ma
soprattutto i ragazzi".
Sì, ma rimane sempre una questione di
tipo economico: il Governo continua a tagliare i fondi alle
università.
"Lì c'è un grande lavoro da fare,
soprattutto visto che il Governo nazionale continua ad attuare scelte
assolutamente penalizzanti nel confronto del Sud. Dobbiamo cambiare
registro". E se uno dei due candidati rettore
incontrano gli studenti, l'attuale "magnifico", Roberto
Lagalla, attraverso una lettera risponde all'appello lanciato nei
giorni scorsi dai rappresentanti delle associazioni studentesche.
Nella nota riconferma la volontà e disponibilità dell'Università
di Palermo a mantenere in vita quella sede distaccata alla quale è
stata dedicata, nel tempo, particolare attenzione e dove si sono
insediati corsi di studio di sicuro interesse, alcuni dei quali non
presenti neanche nella sede di Palermo". Lagalla, parlando di
"incongrue ed inopportune strumentalizzazioni mediatiche" precisa
inoltre che "l'Ateneo ha oltremodo alleggerito l'entità del
contributo consortile.. anche in esito a recenti pronunciamenti
avanzati, in sede universitaria, dagli organi di controllo contabile
ed amministrativo, permane, comunque, intatto il rischio che, in
mancanza di concrete e sollecite risposte istituzionali, questa
Università si trovi, suo malgrado, nella condizione di non potere
attivare le immatricolazioni relative all'anno accademico
201.5-2016". Intanto il 10 aprile prossimo gli
studenti hanno convocato un'assemblea generale per discutere dei
problemi e delle possibili soluzioni che ruotano attorno la paventata
quanto immediata chiusura del Cupa".
GIOACCHINO SCHICCHI
RIBERA
Ponte sul Verdura "passerella"
sicura.
RIBERA, Le verifiche tecniche
effettuate nei giorni dall'Anas sul ponte Verdura, lungo la strada
statale 115, sono positive nei senso che la passerella è più che
stabile, ma per rendere sicura la circolazione nei due sensi di
marcia, da alcune settimane ridotta ad un solo senso con impianto
semaforico per via della piena del fiume, l'azienda deve effettuare
delle iniezioni di cemento in prossimità delle tubazioni Irmco per
mettere in sicurezza il letto del fiume, sul quale passa il cuscino
d'acqua che nei giorni scorsi è stata particolarmente violenta per
le copiosissime piogge che hanno distrutto agrumeti ed aziende
agricole a nord del ponte. Lo scopo è quello di evitare che l'acqua
provochi lo scalzamento della base della struttura viaria. In
prossimità della importante via di comunicazione devono essere
risistemati i grossi blocchi di cemento e di pietra, posti nel 2013,
lungo gli argini del corso d'acqua, a protezione della passerella
provvisoria che è stata ultimata e resa fruibile dagli automobilisti
nel maggio di due anni fa. I lavori dell'Anas potrebbero richiedere
alcune settimane di tempo per cui, per la concomitanza delle
festività pasquali, si prevede che alla fine del mese di aprile il
traffico veicolare potrebbe essere riattivato nei due sensi di
marcia, anche perché con l'arrivo della stagione primaverile
diminuiranno le piogge e la portata del fiume Verdura.
ENZO MINIO
LA GIORNATA DELL'ACQUA
"NON MERCE MA FONTE DI VITA"
Per Montenegro bisogna darne
godimento pieno e con tariffe omogenee e non gravose.
«L'acqua è un bene assoluto,
occorre trovare percorsi d'incontro e soluzioni condivise, ma non
tanto tra i consumatori e distributori ma tra tutti i cittadini.
Siamo tutti custodi, non padroni, di un così indispensabile elemento
di vita».
Già queste parole potrebbero bastare
per capire il messaggio che l'arcivescovo di Agrigento, mons.
Francesco Montenegro, ha voluto lanciare ieri in occasione della
giornata mondiale dell'acqua. Ma la nota di don Franco ancora di
più, accende i riflettori sulla questione idrica guardando al
momento di grande crisi economica rise impone di stabilite un
servizio idrico efficiente per tutti a un prezzo equo e omogeneo,
partendo dalla comune consapevolezza che l'acqua è patrimonio
dell'umanità», sottolinea l'arcivescovo in sintonia con quanto
detto da Papa Francesco all'Angelus - scrive il cardinale
Montenegro - pensando alla situazione difficile venutasi a creare nel
nostro territorio, sento il bisogno di affermare che l'acqua è un
dono che Dio ha affidato a tutta l'umanità e che "l'acqua è
vita e come tale e sacra".
Il pastore della chiesa agrigentina
analizza la questione sia dal punto di vista normativo che etico.
"L'aspetto normativo spetta al legislatore afferma- che è
chiamato a sanare discrepanze tra gestione privata e gestione
pubblica, l'auspicio è che il legislatore regionale riesca in
tempi rapidi a legiferare per sanare le tante incongruenze e
differenze tra le varie realtà all'interno dell'Isola, L'aspetto
etico del problema, chiama in causa le coscienze e il principio del
"bene comune". E'partendo dal bene comune che la questione
dell'acqua, come "bene assoluto", deve trovare una soluzione
congrua da parte di quanti, percependo il disagio sociale, possono
apportare un contributo per attenuare il disagio emerso in questi
mesi. Considerare l'acqua non come merce ma
come fonte di vita, darne godimento pieno e continuativo, rendere
omogenee e meno gravose le tariffe sono alcuni dei presupposi che don
Franco considera "fondamentali" o che rimarca aggiungendo tra
questi anche il reinvestimento degli utili non "per ricavarne
profitti e spartire dividendi - tuona - evitando perciò
sperequazioni, ma per migliorare la distribuzione in termini di
efficienza delle reti e qualità dell'acqua. Tener conto che gli
stessi servizi pubblici rientrano tra ciò che riguarda la cosa
pubblica e non fanno parte del mercato. Ricordare che tutti siamo
responsabili dell'acqua e tutti perciò dobbiamo impegnarci a un
uso attento. «Ritengo che la questione di fondo non è riportare
tutto a come era prima della costituzione degli Ato idrici, poi
sciolti, o ricercare responsabilità in amministratori poco oculati a
livello nazionale, regionale. locale che, con contratti a lunga
scadenza, hanno lasciato ad altri sorti e futuro del "bene acqua".
Don Franco chiede di tutelare le famiglie in difficoltà. La legge e
sicuramente il primo passo per affrontare tutta la questione in
maniera organica e dettagliata, ma nel frattempo, con urgenza -
conclude - ognuno per la propria parte è chiamata a trovare momenti
di confronto e dialogo.
VALENTINA ALAIMO
REGIONE. Ostacoli per la legge di
stabilità non ancora accompagnata dal Bilancio. Baccei a Roma per
ottenere almeno 2,4 mld
IL REBUS ARS PER LA MANOVRA
Crocetta vede Ardizzone per
convincerlo a dire sì all'esame della finanziaria.
E oggi l'Assemblea, dopo mesi di
rinvii, dovrebbe votare per eleggere il vicepresidente.
PALERMO. L'incertezza regna a Palazzo
dei Normanni: oggi si Vota per eleggere il Vice presidente dell'Ars,
una l'opposizione di centrodestra Va a ranghi sparsi, mentre non è
ancora chiaro se le commissioni di merito potranno iniziare l'esame
del disegno di legge di stabilità, non essendo ancora pronto il
Bilancio di previsione per il 2015.
Ieri pomeriggio, il governatore Rosario
Crocetta ha incontrato il presidente della commissione Bilancio, Nino
Dina, per chiedergli di dare il via libera alla finanziaria,
nell'attesa della nota di variazione al bilancio. Nota che potrà
essere messa nero su bianco, se sui tavoli tecnici aperti a Roma si
troverà il modo per fare affluire nelle casse regionali almeno 2,4
miliardi di euro. L'assessore Baccei è nella Capitale per chiudere
gli accordi che tra giovedì e venerdì dovrebbero essere
sottoscritti da Crocetta. Ma per dare maggiore peso contrattuale al
governo, sarebbe opportuno incardinare subito il disegno di legge di
stabilità che prevede tagli per circa 150 milioni di euro, ma
soprattutto una serie di riforme tendenti a sfoltire i ranghi dei
dipendenti regionali, con un progressivo allineamento con i
dipendenti statali: riforma ritenuta improcrastinabile a Palazzo
Chigi per decimare una serie di privilegi che nessun altro dipendente
della pubblica amministrazione ha.
Dina, da parte sua, ha detto che
ritiene fattibile la richiesta di Crocetta, ma a condizione che prima
che le commissioni di merito completino l'esame del ddl di
stabilità, siano messe nelle condizioni di esprimere il proprio
parere anche sul bilancio. «Essendo una finanziaria che contiene
misure per lo sviluppo - ha sottolineato Dina - si potrebbe iniziare
l'approfondimento nelle commissioni di merito. Però, tocca al
presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, l'ultima parola».
Chiamato in causa, Ardizzone ha detto:
«Mi sembra che siamo di fronte ad una finanziaria "quattro
stagioni". Doveva essere depositata in estate, siamo arrivati
all'autunno, abbiamo superato anche l'inverno e siamo già in
primavera. Ovviamente, non mi posso pronunciate se prima non vedo i
documenti contabili». Crocetta, questo pomeriggio, cercherà di
convincere Ardizzone a dare il via libera alla finanziaria. Il
presidente della Regione sarebbe piuttosto fiducioso sulla
conclusione positiva delle trattative romane. Ma per il capo- gruppo
di Fi, Marco Falcone, «non può esserci una finanziaria senza il
bilancio».
Come detto, dopo mesi di rinvii, oggi
si dovrebbe votare per eleggere il vice presidente dell'Ars, carica
lasciata da Salvo Pogliese perché eletto al Parlamento nazionale.
Pogliese era stato eletto in rappresentanza del Pdl, ora scisso in
Forza Italia e Ncd. E tra i due tronconi dell'ex Pdl non c'è
accordo. Nino D'Asero (Ncd) non ha alcuna intenzione di ritirare la
propria candidatura. Così, il capigruppo di Forza Italia, Cantiere
popolare, Lista Musumeci e Fazio (gruppo misto), questa mattina
faranno pervenire ad Ardizzone una lettera per ribadire che il loro
candidato alla vice presidenza dell'Ars è Santi Formica. Oltre
quella di D'Asero, è certa la candidatura di un esponente del
Movimento 5 Stelle che avevano ottenuto, all'inizio della
legislatura, la vice presidenza dell'Ars per Antonio Venturino poi
passato al Psi; e quella di Roberto Di Mauro, capogruppo
dell'Mpa-Pds.
D'Asero, sulla carta, dispone di 7
voti; Di Mauro di 5 voti, Il candidato grillino, Francesco Cappello,
e Formica potrebbero contrare sul4 Voti ciascuno. Ma a parità di
voti è eletto il deputato più anziano, cioè Formica, li capogruppo
di Forza Italia, Falcone, ha anticipato che oggi, in Aula, prima
dell'avvio delle operazioni di voto, chiederà alla maggioranza di
astenersi per evitare giochi sotto- banco. Ma il Pd potrebbe provare
a votare un proprio rappresentante. Per eleggere il vice presidente
dell'Ars si vota a scrutinio segreto. Ogni deputato dovrà scrivere
il nome del proprio candidato SLI un'apposita scheda e poi
depositaria nell'urna.
LA SICILIA
RISCOSSIONE DEI DEBITI L'ente
della Regione dopo una sentenza del tribunale ha deciso di recuperare
5milioni.
Siciliacque pignora il Consorzio Tre
sorgenti
Sicilacque passa all'incasso. La
società regionale che vende l'acqua ai consorzi e gestori del
servizio idrico, rivendica un credito di oltre 7 milioni di curo dal
Tre Sorgenti di Canicattì per forniture relative agli anni che vanno
dal 2009 al 2012. E dopo aver ottenuto un a sentenza favorevole dal
Tribunale e diffidato l'ente al pagamento delle somme, ha deciso di
"pignorare' la tesoreria comunale del Consorzio acquedottistico
"Tre Sorgenti" di Canicattì, presso la banca di credito
cooperativo San Francesco, fino alla concorrenza di 5 milioni di
euro. Copia del pignoramento presso terzi è stata notificata anche
ai 7 Comuni soci: Canicattì, Campobello di Licata, Ravanusa, Licata,
Palma di Montechiaro, Grotte e Racalmuto perché obbligati in solido.
Significa che se il Consorzio non pagherà la somma riconosciuta dal
Tribunale a Sicilacque, dovranno pagare i Comuni soci. In questo
momento il Tre Sorgenti non ha un rappresentante legale, in quanto il
presidente Gaetano Moscato si è dimesso e le funzioni sostitutive
sono state assunte dal suo vice, Giuseppe Marino. La scorsa settimana
i sindaci sono stati convocati per eleggere il presidente ma l'atto
di convocazione era stato dichiarato nullo in quanto le assemblee, in
prima e seconda battuta, erano state fissate nella stessa giornata. E
adesso si attende che venga fissata la nuova data per l'assemblea.
Piove sul bagnato, intanto sul Tre Sorgenti. I locali di largo Verri
sono stati "visitati" dai ladri. Sono stati rubati alcuni pc ed
in particolare quello in dotazione all'ufficio Ragioneria. Una
denuncia è stata presentata ai carabinieri della compagnia di
Canicattì, coordinati dal capitano Salvatore Menta che indagano
sull'accaduto. Intanto resta in sospeso la vicenda della consegna
delle reti all'Ato idrico. Dopo la fumata nera del 9 febbraio, che
era stata preceduta dalle dimissioni del presidente Moscato, l'Ato
idrico attende i provvedimenti della Regione, che invierà un
commissario ad acta per formalizzare il passaggio degli impianti a
Girgenti acque. Ma il sindaco di Palma di Montechiaro, Pasquale
Amato, annuncia battaglia. (PAPI)
DIOCESI. Gestione pubblica o
privata? Interviene don Franco: «La questione non è riportare tutto
a com'era prima della costituzione degli Ato, ma di garantire un
diritto».
IL CARDINALE: «SERVE UN SERVIZIO
IDRICO EFFICIENTE»
Montenegro: «Vanno trovate
soluzioni condivise e tariffe eque». Girgenti Acque: «Parole che
incoraggiano il nostro lavoro».
«È necessario stabilire un servizio
idrico efficiente per tutti ad un prezzo equo e omogeneo, partendo
dalla comune consapevolezza clic l'acqua è patrimonio
dell'umanità. Occorre dialogo per evitare tensioni sociali e
ristabilire la giusta serenità. Ieri, giornata mondiale dell'acqua,
in sintonia con quanto ha detto all'Angelus papa Francesco,
l'arcivescovo di Agrigento il cardinale Francesco Montenegro ha
voluto sottolineare che "l'acqua è vita e come tale è sacra.
LE PAROLE DI DON FRANCO. <Ritengo
che la questione di fondo - ha spiegato - non è riportare tutto a
come era prima della costituzione degli Ato idrici poi sciolti, o di
cercare responsabilità in amministratori poco oculati a livello
nazionale, regionale, locale che, con contratti a lunga scadenza,
hanno lasciato ad altri sorde futuro del bene acqua. Oggi, in un
momento di grande crisi economica, i cittadini, le famiglie numerose
o in difficoltà, hanno bisogno di sentirsi tutelati, di non dover
affrontare spese ingenti per il bene vitale, di sapere che il
principio di sussidiarietà è ancora valido. È necessario trovare
percorsi d'incontro e soluzioni condivise, ma non tanto tra
consumatori e distributori, tua tra tutti i cittadini. La legge e
sicuramente il primo passo per affrontare la questione, ma nel
frattempo, con urgenza, ognuno, per la propria parte, è chiamato a
trovare momenti di confronto e di dialogo per evitare tensioni
sociali e ristabilire la giusta serenità». Secondo il cardinale
Montenegro, presupposto fondamentale è «considerare l'acqua non
come merce e pertanto come affare e bene economico, ma come fonte di
vita e come risorsa preziosa da difendere e salvaguardare per- che la
vita va assicurata a tutti. Ad ogni uomo - ha sottolineato Montenegro
- va assicurata una quantità giornaliera sufficiente; ma serve anche
«rendere omogenee e non gravose le tariffe per evitare la disparita
tra cittadini". Occorre, inoltre, secondo il cardinale di Agrigento
"rinvestire gli utili, non per ricavare profitti e spartire
dividenti, evitando perciò sperequazioni, ma per migliorare la
distribuzione in termini di efficienza delle reti e qualità
dell'acqua".
GIRGENTI ACQUE: GRATA A MONTENEGRO.
«Accogliamo con gratitudine l'intervento del cardinale Montenegro,
condividendone appieno quanto da lui espresso. Le sue sono parole che
incoraggiano il nostro lavoro», scrive in una nota Girgenti Acque,
che coglie l'occasione per fare il punto della situazione
sottolineando che un contesto "regolato" amministrativamente fa
sì che la natura del soggetto gestore: ente pubblico, consorzio,
società sta ininfluente per la gestione. Il sistema deve essere
gestito secondo criteri di efficienza, efficacia, economicità e deve
rispettare le regole imposte dalle leggi e dai regolamenti a
prescindere da chi lo gestisce. Ci siamo assunti continua la nota -
il dovere morale, oltre che giuridico, di gestire il servizio in
maniera efficiente ed economica». Al richiamo di don Franco assi
fatto di "assicurare una quantità giornaliera sufficiente',
Girgenti Acque aggiunge: Operiamo incessantemente, nonostante le
condizioni fatiscenti delle reti idriche, per garantire regolarità
al servizio di distribuzione e, dove necessario, intervenendo anche
con le autobotti». Ed in merito alle tariffe: «Sono determinate
dall'autorità dell'Ato secondo principi stabiliti dall'autorità
per l'energia elettrica, il gas che prevede che i costi del
servizio debbano essere coperti interamente dalla tariffa. Per chi è
in difficoltà economica vengono previsti piani di dilazione
personalizzati dei pagamenti. La gestione del servizio - non elude
Girgenti Acque - è realizzata senza alcuna possibilità di lucro,
persegue finalità di carattere sociale ed ambientale ed e
finalizzata mediante definiti meccani amidi regolazione tariffaria».
L'ATTACCO DEL MEETUP GRILLI.
È in merito agli alti costi delle
bollette idriche che i grilllini attaccano. «In questi giorni sono
stati illustrati i motivi degli alti costi: essi dipenderebbero
principalmente dall'acquisto dell'acqua, dalle spese di energia
elettrica, dai costi di gestione e della depurazione. Ed è appunto
su questi due ultimi punti che il meetup Grilli di Agrigento
dissente. Sul peso dei enti di gestione incide e pesantemente -
scrivono - il costo di un numero elevato di personale. Da diverso
tempo, il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Matteo
Mangiacavallo, ha presentato richiesta di accesso agli atti. La
società ha poi replicato che il legittimo diritto di accesso agli
atti, va fatto nei modi
e nelle forme previste dalla normativa
vigente». (CR)
TERME DI SCIACCA
Questa volta è stato il Presidente
della Regione, Rosario Crocetta, a mettere nero su bianco che punta a
una soluzione "per salvare la stagione e non pregiudicare
l'impianto'. Si riapre la speranza per le ferme di Sciacca, per i
40 lavoratori stagionali che stanno lottando per salvaguardare il
loro posto. Crocetta ha ricevuto ieri pomeriggio una delegazione di
parlamentari nazionali dei Pd di Agrigento, composta da Angelo
Capodicasa, Maria Iacono e Tonino Moscat Erano presenti anche I
assessore e vicepresidente della Regione, Mariella Lo Bello, Nelli
Scilabra, segretario particolare del presidente. Per il dipartimento
bilancio il ragioniere generale, Sammartino, la dirigente del
servizio partecipate, Grazia Terranova, e Gandolfo Librizzi, vicario
dell'assessorato all'Economia. Il presidente ha dato
"rassicurazioni in merito alla volontà di voler trovare una
soluzione idonea - è scritto in una nota diramata in serata dalla
Regione - insieme al sindaco e al Comune di Sciacca, per
salvaguardare le terme'. Proprio per questo motivo, entro la
settimana in corso, secondo quanto annunciato nella stessa nota,
Crocetta convocherà i tecnici dall'assessorato al Bilancio, il
commissario liquidatore delle terme e il sindaco di Sciacca "per
trovare insieme una soluzione in grado di salvaguardare la stagione e
non pregiudicare l'impianto". Salvare le terme, non pregiudicare
la stagione 2015 è estremamente difficile "ma non impossibile dice
Maria Iacono - ed è per questo che, dopo un'assemblea, domenica
mattina, a Sciacca, abbiamo voluto incontrare il presidente
Crocetta". L'incontro di Sciacca era stato organizzato dal
segretario cittadino del Pd, Gianfranco Vecchio. Ai risultati
dell'incontro palermitano di ieri pomeriggio guarda con fiducia
anche il sindaco, Fabrizio Di Paola. "Io sono pronto da tempo ad
incontrare il presidente Crocetta - dice - per rappresentargli tutta
la situazione e la disponibilità del Comune a compiere ulteriori
azioni concrete dopo quella di non richiedere crediti per circa 800
mila euro riguardanti tributi comunali mai pagati dalle Terme. Mi
auguro che quest'incontro possa avvenire al più presto per cercare
una soluzione tanto attesa dalla città". Il Comune, con Di Paola,
ha dato la disponibilità anche ad intervenire per la gestione delle
strutture. Intanto, al Grand hotel l'Enel ha tagliato la luce. Il
credito vantato è di circa mezzo milione di euro. E una somma che si
aggira intorno ai 150 mila euro le Terme la devono a Girgenti Acque.
Lo stop alla gestione ordinaria in attesa della pubblicazione
dell'avviso per la ricerca di un privato interessato alla gestione
delle Terme è arrivato dall'assemblea dei soci. A questo punto il
liquidatore, Carlo Turriciano, ha bloccato ogni attività. Gli
stagionali, però, non hanno fermato la loro azione di protesta e,
anche se un po' sfiduciati inattesa di risposte positive che non
sono mai arrivate, hanno continuato a lottare. Adesso ci sarà una
nuova riunione a Palermo, una sorta di ultima spiaggia per la
stagione 2015. (GP)
Sicilia24h
CUPA, INDETTA ASSEMBLEA GENERALE IL
10 APRILE
Gli studenti del Polo Universitario di
Agrigento, in collaborazione con il Cupa, hanno indetto un'Assemblea
generale per discutere dei problemi e delle possibili soluzioni che
ruotano attorno la paventata quanto immediata chiusura dello stesso,
punto di riferimento culturale e formativo per tutto il territorio
della Provincia di Agrigento e non solo. L'incontro, che avrà
luogo il 10 Aprile alle ore 10:30 presso l'Auditorium "Rosario
Livatino" in via Quartararo, avrà lo scopo di fare maggiore
chiarezza in merito all'attuale assetto del Polo Universitario, da
tempo in balia di apparenti rassicurazioni.
Preso atto dell'impegno assunto dalla
Regione Sicilia al fine di garantire la copertura finanziaria
necessaria al suo sostentamento e tenuto conto della volontà della
Provincia di rientrare al Cupa con una delibera di revoca che rimane
condizionata all'approvazione dei relativi stanziamenti nella legge
finanziaria regionale, l'intera comunità studentesca incontrerà
la deputazione regionale e nazionale e tutte le istituzioni
interessate, al fine di chiedere la concretizzazione dell'impegno
politico che vede, nella suddetta finanziaria, l'unica fonte di
salvezza temporanea del Cupa.
LAGALLA: "PARTICOLARE ATTENZIONE
PER IL POLO UNIVERSITARIO DI AGRIGENTO"
Il rettore Roberto Lagalla scrive agli
studenti del Polo Universitario di Agrigento per confermare loro, la
volontà e la disponibilità dell'Università di Palermo a
mantenere in vita la sede distaccata della città dei Templi.
"Alla sede di Agrigento e' stata
dedicata, nel tempo, particolare attenzione e dove si sono insediati
corsi di studio di sicuro interesse, alcuni dei quali non presenti
neanche nella sede di Palermo.
Aggiuntivamente, come dovrebbe essere
ben noto a quanti avessero l'onestà intellettuale di ammetterlo,
evitando incongrue ed inopportune strumentalizzazioni mediatiche,
questo Ateneo ha oltremodo alleggerito l'entità del contributo
consortile, pervenendo alla richiesta di compensazioni ben al di
sotto delle risorse che lo stesso Ateneo investe e mette a
disposizione del Polo agrigentino.
E' richiesto, oggi, un sostenibile,
ma indispensabile, sforzo del Governo regionale e degli Enti locali
per assicurare quella continuità di presenza e funzione che questa
Università, tanto meno lo scrivente, mai hanno messo in discussione,
contribuendo con comprensiva disponibilità a realizzare condizioni
di agibilità amministrativa che avrebbero dovuto essere accolte con
ben altra capacità propositiva e tempestività operativa da parte
dei naturali interlocutori istituzionali.
Anche in esito a recenti pronunciamenti
avanzati, in sede universitaria, dagli organi di controllo contabile
ed amministrativo, permane, comunque, intatto il rischio che, in
mancanza di concrete e sollecite risposte istituzionali, questa
Università si trovi, suo malgrado, nella condizione di non potere
attivare, in Agrigento, le immatricolazioni relative all'anno
accademico 2015-2016.
Tanto si comunica in piena aderenza
allo stato degli atti e a doveroso riscontro della gradita nota a
firma delle rappresentanze studentesche del Polo di Agrigento".
Infoagrigento
CUPA, INDETTA ASSEMBLEA GENERALE IL
10 APRILE
Gli studenti del Polo Universitario di
Agrigento, in collaborazione con il Cupa, hanno indetto un'Assemblea
generale per discutere dei problemi e delle possibili soluzioni che
ruotano attorno la paventata quanto immediata chiusura dello stesso,
punto di riferimento culturale e formativo per tutto il territorio
della Provincia di Agrigento e non solo. L'incontro, che avrà
luogo il 10 Aprile alle ore 10:30 presso l'Auditorium "Rosario
Livatino" in via Quartararo, avrà lo scopo di fare maggiore
chiarezza in merito all'attuale assetto del Polo Universitario, da
tempo in balia di apparenti rassicurazioni.
Preso atto dell'impegno assunto dalla
Regione Sicilia al fine di garantire la copertura finanziaria
necessaria al suo sostentamento e tenuto conto della volontà della
Provincia di rientrare al Cupa con una delibera di revoca che rimane
condizionata all'approvazione dei relativi stanziamenti nella legge
finanziaria regionale, l'intera comunità studentesca incontrerà
la deputazione regionale e nazionale e tutte le istituzioni
interessate, al fine di chiedere la concretizzazione dell'impegno
politico che vede, nella suddetta finanziaria, l'unica fonte di
salvezza temporanea del Cupa.
Agrigentoweb
CUPA, Lagalla agli studenti: "Serve
l'aiuto di Regione ed enti locali"
Con una nota indirizzata ai
Rappresentanti degli studenti del Polo universitario di Agrigento, il
rettore dell'Università di Palermo, Roberto Lagalla, conferma la
volontà e disponibilità dell'Università di Palermo "a
mantenere in vita quella sede distaccata alla quale è stata
dedicata, nel tempo, particolare attenzione e dove si sono insediati
corsi di studio di sicuro interesse, alcuni dei quali non presenti
neanche nella sede di Palermo".
"Aggiuntivamente - come dovrebbe
essere ben noto a quanti avessero l'onestà intellettuale di
ammetterlo, evitando incongrue ed inopportune strumentalizzazioni
mediatiche - questo Ateneo ha oltremodo alleggerito l'entità del
contributo consortile, pervenendo alla richiesta di compensazioni ben
al di sotto delle risorse che lo stesso Ateneo investe e mette a
disposizione del Polo agrigentino" scrive ancora Lagalla.
"E' richiesto, oggi, un
sostenibile, ma indispensabile, sforzo del Governo regionale e degli
Enti locali per assicurare quella continuità di presenza e funzione
che questa Università, tanto meno lo scrivente, mai hanno messo in
discussione, contribuendo con comprensiva disponibilità a realizzare
condizioni di agibilità amministrativa che avrebbero dovuto essere
accolte con ben altra capacità propositiva e tempestività operativa
da parte dei naturali interlocutori istituzionali.
Anche in esito a recenti pronunciamenti
avanzati, in sede universitaria, dagli organi di controllo contabile
ed amministrativo, permane, comunque, intatto il rischio che, in
mancanza di concrete e sollecite risposte istituzionali, questa
Università si trovi, suo malgrado, nella condizione di non potere
attivare, in Agrigento, le immatricolazioni relative all'anno
accademico 2015-2016.
Tanto si comunica in piena aderenza
allo stato degli atti e a doveroso riscontro della gradita nota a
firma delle rappresentanze studentesche del Polo di Agrigento"
conclude Lagalla nella sua nota agli studenti agrigentini che nel
frattempo hanno indetto un'Assemblea generale per discutere dei
problemi e delle possibili soluzioni che ruotano attorno la paventata
quanto immediata chiusura dello stesso, punto di riferimento
culturale e formativo per tutto il territorio della Provincia di
Agrigento e non solo.
L'incontro, che avrà luogo il 10
Aprile alle ore 10:30 presso l'Auditorium "Rosario Livatino" in
via Quartararo, avrà lo scopo di fare maggiore chiarezza in merito
all'attuale assetto del Polo Universitario, da tempo in balia di
apparenti rassicurazioni.
Preso atto dell'impegno assunto dalla
Regione Sicilia al fine di garantire la copertura finanziaria
necessaria al suo sostentamento e tenuto conto della volontà della
Provincia di rientrare al Cupa con una delibera di revoca che rimane
condizionata all'approvazione dei relativi stanziamenti nella legge
finanziaria regionale, l'intera comunità studentesca incontrerà
la deputazione regionale e nazionale e tutte le istituzioni
interessate, al fine di chiedere la concretizzazione dell'impegno
politico che vede, nella suddetta finanziaria, l'unica fonte di
salvezza temporanea del Cupa.
Canicattìweb
PROVINCIA DI AGRIGENTO, CUPA: IL
RETTORE LAGALLA RISPONDE AGLI STUDENTI
Riscontro molto volentieri l'appello
dei Rappresentanti degli studenti del Polo universitario di Agrigento
per confermare la volontà e disponibilità dell'Università di
Palermo a mantenere in vita quella sede distaccata alla quale è
stata dedicata, nel tempo, particolare attenzione e dove si sono
insediati corsi di studio di sicuro interesse, alcuni dei quali non
presenti neanche nella sede di Palermo. Aggiuntivamente - come dovrebbe
essere ben noto a quanti avessero l'onestà intellettuale di
ammetterlo, evitando incongrue ed inopportune strumentalizzazioni
mediatiche - questo Ateneo ha oltremodo alleggerito l'entità del
contributo consortile, pervenendo alla richiesta di compensazioni ben
al di sotto delle risorse che lo stesso Ateneo investe e mette a
disposizione del Polo agrigentino.
E' richiesto, oggi, un sostenibile,
ma indispensabile, sforzo del Governo regionale e degli Enti locali
per assicurare quella continuità di presenza e funzione che questa
Università, tanto meno lo scrivente, mai hanno messo in discussione,
contribuendo con comprensiva disponibilità a realizzare condizioni
di agibilità amministrativa che avrebbero dovuto essere accolte con
ben altra capacità propositiva e tempestività operativa da parte
dei naturali interlocutori istituzionali.
Anche in esito a recenti pronunciamenti
avanzati, in sede universitaria, dagli organi di controllo contabile
ed amministrativo, permane, comunque, intatto il rischio che, in
mancanza di concrete e sollecite risposte istituzionali, questa
Università si trovi, suo malgrado, nella condizione di non potere
attivare, in Agrigento, le immatricolazioni relative all'anno
accademico 2015-2016. Tanto si comunica in piena aderenza
allo stato degli atti e a doveroso riscontro della gradita nota a
firma delle rappresentanze studentesche del Polo di Agrigento.
IL RETTORE
Roberto Lagalla
PROVINCIA DI AGRIGENTO, GIRGENTI
ACQUE INTERVIENE SULLA NOTA DEL CARDINALE MONTENEGRO
Siamo grati al Cardinale Francesco
Montenegro che ieri, nel corso dell'omelia e in occasione della
Giornata mondiale dell'acqua, ha voluto affrontare la questione
idrica, in sintonia con quanto detto da Papa Francesco all'Angelus.
<La questione idrica, oggi molto
discussa, risulta essere delicata e impone un'attenzione sia dal
punto di vista normativo che etico - ha detto il Cardinale
Montenegro - L'aspetto normativo spetta al legislatore che è
chiamato a sanare discrepanze tra gestione privata e gestione
pubblica, l'auspicio è che il legislatore regionale riesca in
tempi rapidi a legiferare per sanare le tante incongruenze e
differenze tra le varie realtà all'interno dell'Isola. L'aspetto
etico del problema, chiama in causa le coscienze e il principio "bene
comune". E' partendo dal bene comune che la questione dell'acqua,
come "bene assoluto" deve trovare una soluzione congrua da parte
di quanti, percependo il disagio sociale, possono apportare un
contributo per attenuare il disagio emerso in questi mesi. Ritengo
che i presupposti fondamentali da cui partire sono:
- Considerare l'acqua non come
merce, e pertanto come affare e bene economico, ma come risorsa
preziosa da difendere e salvaguardare>.
Girgenti Acque accoglie con gratitudine
l'intervento del Cardinale, condividendone appieno quanto da lui
espresso. Girgenti Acque coglie l'occasione per rappresentare che
un contesto "regolato" amministrativamente fa si che la natura
del soggetto gestore (ente pubblico, consorzio, società, o la sua
proprietà in caso di società (capitale privato, pubblico o misto),
sia ininfluente per la gestione. Il sistema, infatti, deve essere
gestito secondo i criteri di efficienza, efficacia, economicità e
deve rispettare le regole imposte dalle leggi e dai regolamenti a
prescindere da chi lo gestisce. Girgenti Acque, al pari di qualunque
altro gestore, si è assunto il dovere morale, oltre che giuridico,
di gestire il servizio in maniera efficiente ed economica.
- <Darne godimento pieno e
continuativo ad ogni uomo - ha proseguito il Cardinale -
assicurandogli una quantità giornaliera sufficiente per le necessità
legate all'igiene e alla sopravvivenza>.
Girgenti Acque SpA, nonostante le
condizioni spesso fatiscenti delle rete idriche, opera
incessantemente per garantire la regolarità del servizio di
distribuzione e, ove necessario, interviene anche con
l'approvvigionamento sostitutivo agli utenti tramite le autobotti.
- <Rendere omogenee e non gravose
le tariffe per evitare disparità tra cittadini - ha proseguito il
Cardinale - La tutela dell'acqua è una via privilegiata per la
lotta alla povertà>.
Girgenti Acque è consapevole delle
difficoltà economiche del momento, ma le tariffe sono determinate
dall'Autorità dell'ATO secondo i principi stabiliti
dall'Autorità per l'Energia elettrica il Gas e sistema idrico in
ossequio alla normativa vigente che prevede che i costi del servizio
debbano essere coperti interamente dalla tariffa.
Girgenti Acque SpA, svolge la sua
azione sociale consentendo a tutti di ricevere il servizio, anche a
coloro che vivono una temporanea difficoltà economica, prevedendo
piani di dilazione dei pagamenti personalizzati commisurati alle
reali esigenze di ogni famiglia.
- <Rinvestire gli utili, non per
ricavarne profitti e spartire dividendi, evitando perciò
sperequazioni, ma per migliorare la distribuzione in termini di
efficienza delle reti e qualità dell'acqua>.
<Tener conto che gli stessi servizi
pubblici rientrano tra ciò che riguarda la cosa pubblica e non fanno
parte del mercato>.
Secondo la normativa vigente, la
gestione del servizio idrico integrato è realizzata senza alcuna
possibilità di lucro, persegue finalità di carattere sociale e
ambientale, ed è finanziata mediante ben definiti meccanismi di
regolazione tariffaria. Se in un determinato anno si ottengono ricavi
in misura superiore ai costi, i maggiori ricavi dovranno essere
destinati alla realizzazione di nuove opere, o saranno restituiti
agli utenti con la riduzione delle tariffe negli anni successivi.
Girgenti acque considera l'acqua una
risorsa preziosa ed un bene assoluto da gestire con grande attenzione
ed oculatezza.
- <Ricordare che tutti siamo
responsabili dell'acqua e tutti perciò dobbiamo impegnarci a un
uso attento, sobrio e consapevole>.
La peculiarità del settore fa si che
ci sia un interesse convergente fra il gestore, Girgenti Acque SpA, e
gli utenti. L'interesse è quello di evitare gli sprechi e
contenere i consumi. La normativa fa si che entrambi i soggetti
abbiano lo stesso obiettivo ed operino in tal senso. In tal modo si
ottiene un risparmio economico e un beneficio per l'ambiente e si
rispetta il territorio in cui si vive a salvaguardia delle
generazioni future.
In quest'ottica Girgenti Acque, oltre
a monitorare continuativamente le reti ed effettuare costantemente
interventi di riparazione e di manutenzione, proprio con l'obiettivo
di ridurne gli sprechi, si rivolge anche ai ragazzi, attraverso le
scuole, con una serie di compagne informative e formative mirate a
trasferire i principi fondamentali del risparmio della risorsa.
<Ritengo che la questione di fondo
non è riportare tutto a come era prima della costituzione degli Ato
idrici, poi sciolti, o ricercare responsabilità in amministratori
poco oculati, a livello nazionale, regionale, locale che, con
contratti a lunga scadenza, hanno lasciato ad altri le sorti e il
futuro del "bene acqua">.
Siamo perfettamente d'accordo con il
Cardinale, perché il "ritorno al passato" riporterebbe questa
provincia a livelli di servizio certamente non efficienti di cui
ancora tutti abbiamo memoria.
La soluzione ai problemi si trova
soltanto con l'impegno di tutti senza pregiudizi e mirando
all'obiettivo comune, lavorando con serietà e onestà, nel pieno
rispetto delle leggi e delle esigenze dei cittadini.
Siamo convinti che gli interessi di
Girgenti Acque e degli utenti siano convergenti.