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rassegna stampa del 26 marzo 2015

GIORNALE DI SICILIA DECISIONE DELLA PROCURA.

 Dopo il deposito della consulenza tecnica d'ufficio, il pm Cinque ha autorizzato la rimozione dei sigilli che erano stati apposti all'intera area Crollo del Petrulla, dissequestrato il viadotto.

Entro domani l'Anas provvederà a definire l'iter per appaltare i lavori di rifacimento del ponte. La 626 è chiusa da otto mesi.
La procura della Repubblica di Agrigento ha dissequestrato, con prescrizioni per l'Anas, il viadotto Petrulla (sulla statale 626) che il 7luglio dello scorso anno era crollato tagliando in due, di fatto, il territorio agrigentino. L'inchiesta sull'implosione del viadotto è coordinata dal pm Carlo Cinque, sostituto della procura agrigentina, con la direzione del procuratore capo Renato Di Natale e dell'aggiunto Ignazio Fonzo. Il sequestro del ponte era avvenuto il 7 luglio del 2014, lo stesso giorno del crollo, mentre ora il dissequestro è stato disposto in quanto il consulente incaricato dai magistrati ha appena depositato la Ctu, perizia con la quale esprime le proprie considerazioni riguardo alle ragioni dell'accaduto. Considerato che l'area è stata dissequestrata, ora l'Anas può appaltare i lavori di ripristino dell'arteria. Gi nei mesi immediatamente successivi al crollo, come si ricorderà, era stato denunciato che per la riapertura della statale 626 erano stati impegnati, complessivamente, dodici milioni di euro. Soldi che serviranno non solo a "rimettere in piedi" il Petrulla, ma anche ad eseguire la manutenzione di un altro viadotto della zona, il Salse. Come si ricorderà, nelle settimane immediatamente successive al crollo del viadotto, l'Anas aveva valutato la possibilità di realizzare nella zona un by pass, in mode da consentire agli automobilisti di percorrere una strada provvisoria (da realizzare espropriando alcuni terreni della zona) per superare il Petrulla e rimettersi sulla statale. L'ipotesi, però, era stata abbandonata quasi subite. Seconde quante la stessa Anas aveva annunciato, infatti, erano state rilevate delle criticità anche sul viadotto Salse. Si temeva, in pratica, che potesse fare la stessa fine del Petrulla. Di conseguenza l'ipotesi del by pass era stata accantonata, e l'Anas aveva provvedute a migliorare il vecchio tracciate della 123, quello di contrada Sant'Oliva, per riprendere i collegamenti tra Licata, Canicattì, Campo- bello di Licata e Ravanusa. Di fatte questi centri erano rimasti isolati a causa del crollo del viadotto Petrulla. Adesso la 123 è frequentatissima, le condizioni dell'asfalto seno state migliorate, ma non si può dire che si tratti di uno scorrimento veloce. Urge, dunque, riapre al più presto la statale 626. Dall'Anas fanne sapere che entro venerdì (domani ndr) sarà definite l'iter per appaltare i lavori. Domani, dunque, si dovrebbe conoscere la data in cui i lavori di ripristino del viadotto Petrulla saranno appaltati, e quanto tempo sarà necessario per ultimarli. Intanto la magistratura continua a lavorare per accertare le responsabilità dell'accadute. (AAU)

MANIFESTAZIONE DAVANTI ALL'ARS. 
Amministrazioni comunali presenti con i gonfaloni delle rispettive città «Acqua pubblica», venti Consigli a Palermo
 
Oltre 20 sindaci dell'agrigentino (tra i 50 giunti da ogni parte della Sicilia) ieri pomeriggio hanno riunito i consigli comunali davanti all'Ars per dire no alla privatizzazione dell'acqua, e nel giorno della protesta dei consigli comunali a Palermo è arrivato il primo risultato di una legge sull'acqua pubblica, in IV commissione ambiente è stato approvato il primo articolo del disegno di legge sul completamento della riforma per l'acqua pubblica. E mentre dentro il Palazzo dei Normanni era presente l'assessore regionale Contrafatto, che sul primo articolo ha dato il parere positivo a nome del governo, fuori si sono dati appuntamento oltre 50 consigli comunali, che si sono presentati con i loro gonfaloni. "Quello di oggi - è il commento di Daniele Balistreri, vice sindaco di Palma di Monte- chiaro - è il primo passo verso il risultato che tutti ci auguriamo di ottenere". Per il Comune di Palma, con in testa il sindaco Pasquale Amato, erano presenti 13 consiglieri su 20 e tutti i componenti la giunta, oltre ad un nutrito numero di cittadini. Oltre 20 consigli comunali sono arrivati dalla provincia di Agrigento per aderire alla manifestazione sulla ripubblicizzazione del prezioso liquido. "Finalmente un primo passo verso la legge sull'acqua pubblica" dice il sindaco di Santa Margherita, Franco Valenti. Intanto in una nota, il segretario provinciale di Alleanza Democratita, Gaetano Enrico Giovanni Ferraro, evidenzia che "noi non crediamo che il Presidente Crocetta voglia disattendere non solo la volontà popolare ma anche un suo impegno elettorale e faccia varare dall'ARS subito la legge che mette ordine alla gestione dell' acqua, anche se esprimiamo le nostre riserve per tutte le contraddizioni del PD che tergiversa a Palermo ma addirittura a Roma tenta di capovolgere il risultato referendario".Dopo la manifestazione di oggi, governo e parlamento non potranno - dice Giovanni Panepinto, deputato regionale del Pd e sindaco di Bivona - più far finta di nulla". (AAU - FGR)

PUBBLICO IMPIEGO, GIRO DI VITE SULLE ASSENZE
È previsto il licenziamento come sanzione massima nel caso di mancata presentazione nel posto di lavoro.

Cambiano le regole sui concorsi: le selezioni verranno accentrate, saranno messi tetti per il numero di idonei e sarà ridotta la durata delle graduatorie. Non solo: non passeranno più decenni tra un concorso e l'altro, ma ci saranno scadenze certe e probabilmente si ricorrerà anche a selezioni preliminari.
Sono queste le novità inserite nella delega della pubblica amministrazione e passate in commissione Affari Costituzionali al Senato. Via libera anche alla stretta su assenze e azioni disciplinari, che come sanzione massima hanno il licenziamento. Novità anche sui dirigenti, indicati come unici responsabili della gestione, con ciò che ne consegue in termini di danno erariale. Un punto quest'ultimo che ha suscitato polemiche, coni! Movimento Cinque Stelle e i sindacati della dirigenza pubblica critici che parlano di una norma «salva sindaci e politici», mentre il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia sottolinea come le modifiche rafforzino l'autonomia rispetto alla politica. Di certo quando la riforma della Pubblica Amministrazione sarà legge le regole per entrare a fare parte del pubblico impiego saranno diverse e la gestione dei concorsi sarà centralizzata per tutte le pubbliche amministrazioni, quindi non dovrebbero più spuntare bandi qua e là sottotraccia. D'altra parte si mira a selezionare il dipendente della Repubblica e non della singola amministrazione, in linea con il concetto di mobilità. Inoltre il Governo stabilirà «criteri stringenti» nei decreti attuativi delle delega «per evitare la formazione di graduatorie eccessivamente ampie di idonei, ad esempio prevedendo che il loro numero non possa superare una determinata quota percentuale» di posti in palio. Un altro obiettivo che si persegue con il ddl, chiarisce lo stesso ministro, è fare «concorsi con scadenze metodiche», anche perchè, ricorda, il problema de! precariato nella PA. risente anche dei tempi lunghi che di solito passano tra un concorso e l'altro. I senatori hanno poi in sento una clausola di salvaguardia per i disabili, stabilendo l'individuazione di un responsabile per il loro inserimento. Tra i punti più attesi la stretta sui controlli sulle assenze per malattia, la commissione ha dato il via libera al passaggio dalle Asi all'Inps sia delle competenze per le verifiche sia delle risorse (si tratterebbe di 70 milioni euro). Nelle chiamate per gli accertamenti sarà, viene chiarito, data priorità ai medici inseriti in liste speciali dell'Inps. Saranno quindi loro, poco meno di 1.200, a sorvegliare sulla validità dei certificati. La commissione ha detto sì, senza ulteriori cambiamenti, a misure che diano maggiore efficacia all'azione disciplinare, accelerando e dando certezza di tempi al procedimenti, che si possono concludere con richiami o sospensioni, ma anche con il licenziamento (resta però la tutela dell'articolo 18, ovvero la possibilità di reintegra). Cambiano pure, diventano più semplici, i sistemi di valutazione dei lavoratori pubblici (sono anche previsti premi). Ma a far discutere è ancora la responsabilità dei dirigenti, il testo parla di un rafforzamento del principio di separazione tra politica e gestione, attraverso l'esclusiva imputabilità ai dirigenti della responsabilità amministrativo contabile per l'attività gestionale, alveo in cui ricade il temuto danno erariale, quando l'amministrazione a causa di decisioni Scorrette ci rimette, con perdite di soldi. I Cinque Stelle si dicono contrari, parlano di «norma salva politici» e così la pensano anche i rappresentanti dei dirigenti, il sindacato Undis la definisce una misura »salva sindaci, presidenti di Provincia e Regione», mentre per Madia così si rende »la dirigenza autonoma e indipendente dalla politica», gli si dà la »libertà di dire ad un amministratore che non si presta ad attività gestionali se non le valuta legittime, può dire no a un indirizzo politico». Per l'Undis questo potrebbe anche avvenire ma prima bisognerebbe «togliere i dirigenti dal ricatto, stabilendo dei criteri di merito per il conferimento degli incarichi, altrimenti il dirigente che si rifiuta di firmare un atto potrebbe essere allontanato».

LA SICILIA
POSSIBILE INRCETTARE FINANZIAMENTI CHE POTREBBERO CONTRIBUIRE A SALVARE L'UNIVERSITA'
Trasformare il Cupa in centrò d'eccellenza: vertice a Roma g. s.)

Mentre ad Agrigento si teme per il futuro del Cupa a Roma si progetta. li ministro dell'interno, Angelino Alfano, ha infatti presieduto ieri pomeriggio al Viminale una riunione «su ulteriori ipotesi di sviluppo e qualificazione dei Polo Universitario di Agrigento, in materia migratoria)). All'incontro, hanno partecipato i sottosegretari dell'interno, Domenico Manzione, e all'istruzione Università e Ricerca, Angela D'Onghia, il capo di Gabinetto, Luciana Lamorgese, il capo Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, Mario Morcone, il segretario generale del ministero degli Affari Esteri, Michele Valensise, i direttori generali del mini stero della Salute, Ranieri Guerra e Rossana Ugenti, il cardinale di Agrigento, Francesco Montenegro, il rettore dell'Università di Palermo, Roberto Lagalla, il presidente del Cupa, Maria Immordino e il prefetto di Agrigento, Nicola Diomede. La riunione è stata finalizzata alla realizzazione di iniziative culturali e attività formative che possano concretizzare, in seno al Polo Universitario di Agrigento, la nascita di un 'Centro di eccellenza quale punto di riferimento per la formazione in ambiti scientifici connessi alle tematiche dell'immigrazione". L'idea, si ricorderà, era stata lanciata dallo stesso ministro dell'interno quando aveva partecipato nei mesi scorsi all'inaugurazione dell'aula ma "Rosario Livatino". Da allora la Prefettura e lo stesso Cupa avevano lavorato per mettere sul tavolo dei progetti concreti e, soprattutto, finanziabili.
«Sono molto ottimista—spiega il presidente Consorzio universitario Maria Immordino — per le possibilità di finanziamento sono innumerevoli: andiamo dai fondi comunitari a quelli a disposizione della Farnesina. Adesso però c'è da lavorare molto. Nell'immediato penso comunque p sano partire quantomeno da due master ed corso di formazione». Basteranno per rimettere a posto le casse del Cupa?

BOLLETTE SALATE E RETI COLABRODO CROCIATA PER L'ACQUA IN SICILIA
I Comuni rivendicano la gestione pubblica. Pressing sulla Regione. ONORIO ABRUZZO
 
PALERMO. «Nel difendere l'acqua mi difendo. Queste le parole pronunciate negli anni sessanta dal sociologo Danilo Dolci, nel corso delle innumerevoli manifestazioni a difesa del bene comune in Sicilia. Parole risuonate con forza nel 2011 nel corso di una campagna referendaria per l'acqua pubblica conclusasi con più del 90% degli elettori italiani che hanno detto no alla privatizzazione. Di queste battaglie, ad oggi in Sicilia, sono rimaste soltanto le parole, i bei ricordi, ma di acqua pubblica ancora nemmeno l'ombra. Gran parte delle gestioni sono private con tariffe altissime per i cittadini costretti a pagaie per servizi inefficienti e con reti e depuratori ridotti un colabrodo. Nel caos, generato soprattutto dalla mancanza di regole e dall'assenza di un ddl regionale sulla gestione del servizio idrico integrato nell'isola ancora arenato in commissione all'Ars, ci si ritrova con un sistema digestioni private che fa acqua da tutte le parti. C'è ne è per tutti i gusti: da società come la Girgenti Acque, che gestisce il servizio idrico in 43 Comuni dell'agrigentino con tariffe salatissime e servizi considerati dai cittadini inefficienti, a società fallite come l'ex Aps (Acque potabili siciliane) che ha lasciato 42 Comuni dei palermitano a secco e 203 dipendenti senza occupazione. Una situazione di fallimenti che non ha risparmiato neanche la provincia di Siracusa, che ha visto il crac di due società ed il passo indietro di comuni che come quello di Floridia hanno preteso la restituzione delle reti idriche. Una scelta questa attuata da altri 17 Comuni della provincia di Agrigento che si sono rifiutati di consegnare nel 2007 le reti a Girgenti Acque e di altri dieci comuni del palermitano che hanno deciso di gestirsi l'acqua in proprio. Una decisione forte che ha fatto risparmiare a migliaia di cittadini bollette salate e servizi colabrodo. Insomma, nei comuni dove la gestione delle reti idriche è in mano ai privati le bollette sono salatissime e a volte fuori controllo, mentre dove il servizio è in mano ai comuni ecco che il costo dell'acqua è più modesto, con cifre annuali forfettarie.
E il caso di Agrigento, Ravanusa, Ribera, Menfi, Santa Margherita di Belice, dove una famiglia paga in media circa 300 euro l'anno per la fornitura idrica. Al contrario nelle città dove l'approvvigionamento idrico è gestito da Girgenti Acque (come Sciacca, Casteltermini, Grotte, Siculiana) la inedia del costo del servizio si aggira sui 600-700 euro l'anno: cifre che più di una volta hanno fatto registrare momenti di tensione tra i cittadini e convinto altri venti sindaci agrigentini, tra cui Montevago e Sambuca di Sicilia, a deliberare e votare in consiglio comunale la fuoriuscita dall'Ato idrico e la restituzione delle reti.
Oggi a Floridia, nella provincia siracusana, un allaccio dell'acqua costa 75 euro a fronte dei 300 chiesti dalla fallita società Sai8. Uno dei tanti esempi di come gestendo in proprio il patrimonio idrico si risparmia.
In provincia di Palermo a gestire le reti di 42 comuni della fallita società privata Aps, sarà la partecipata del Comune di Palermo Amap, una società pubblica che riprenderà in mano un servizio che negli anni ha prodotto sprechi e assunzioni,
Nel caos della gestione idrica in Sicilia bisogna aggiungere tanti comuni, che non in possesso di reti e non avendo mai gestito l'erogazione dell'acqua, sono impossibilitati nel gestire il servizio, I sindaci ribelli, che non hanno intenzione di restituire le reti e che in questi anni hanno fatto i conti con paventati commissariamenti da parte degli uffici regionali, chiedono che l'Ars approvi una legge, che oltre all'abbassamento dei prezzi dell'acqua, lasci liberi i comuni che vogliono il servizio in house dando poi la possibilità agli altri o di consorziarsi in economia o di optare magari per la Società privata. Un ddl sul servizio idrico bocciato due volte e fermo in commissione Territorio e Ambiente e su cui incombe il decreto del governo Renzi che nello Sblocca Italia prevede un gestore unico per ogni provincia.
Tra la legge nazionale e la pressione dei privati, allettati dal forte giro di soldi, la Regione Siciliana rischia di mandare in aria la gestione pubblica dell'acqua.
Da qui le numerose proteste di sindaci e cittadini che ieri hanno almeno fatto ripartire in commissione Ambiente, dopo oltre un annodi stop, il ddl di ripubblicizzazione del servizio idrico con l'approvazione dell'articolo 1 nel quale si riafferma il principio del ritorno alla gestione pubblica degli impianti idrici. Un primo passo in avanti che adesso necessita di un atto di coraggio del governo Crocetta e da una celere approvazione all'Ars di una legge che finalmente faccia chiarezza.

PARTITI, COALIZIONI E CANDIDATI SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI
Fausto Raciti (Pd) convoca a Palermo i dirigenti del partito.

 Primarie Agrigento 2020, i partiti sono letteralmente in ebollizione. Tra richieste di commissariamenti, "colpi distato" e riunioni chiarificatorie Pd e Forza Italia sono al lavoro per riparare i "buchi" più o meno direttamente prodotti dalla competizione pre-elettorale.
Partito Democratico. Ieri è stata letteralmente una "giornata di fuoco" per i Democratici. Ad aprire le danze è stata una nuova nota del coordinamento dell'area Renzi, la quale, dopo aver nuovamente criticato senza mezzi termini le primarie svolte "con Forza Italia" hanno chiesto «l'immediato commissariamento della federazione e del segretario provinciale di Agrigento, il disconoscimento delle primarie con il ritiro del simbolo del partito, l'individuazione di un progetto e di persone che possano rappresentare, per la città di Agrigento, un progetto politico e una prospettiva chiara, nell'ambito degli ideali e dei valori del centro sinistra". Netta è stata la risposta del segretario Giuseppe Zambito: «Rispondo solo a note firmate, di cui posso conoscere la paternità - ha spiegato -. Anzi, sto valutando di avviare una indagine interna al partito per capire a chi sono attribuibili questi documenti. Convocare gli organismi provinciali? Lo farò nel modo e nei tempi che riterrò più giusti".
Intanto, però, ad essere stato convocato è lo stesso Zambuto, così come il "silente' (così lo aveva definito Fabrizio Ferrandelli) Marco Zambuto, presidente regionale del Pd e rappresentante dell'area renziana. Sabato, infatti, il segretario siciliano del partito, Fausto Raciti ha convocato i vertici locali dei Democratici per fare chiarezza sulla situazione dì Agrigento. Forza Italia. Se ancora si attende che il partito di Berlusconi dia quantomeno un'indicazione di massima rispetto a quanto intenda fare alle prossime amministrative, il coordinatore regionale Vincenzo Gibiino fa nuove nomine regionali ed entra nel dibattito locale attraverso un comunicato stampa: «Ciò che è iniziato male finisce peggio: il papocchio del Pd ad Agrigento continua. Mentre i renziani oggi chiedono l'annullamento delle primarie di domenica scorsa, il presidente della Regione Crocetta, contraddicendo stamane la benedizione da lui stesso impartita alla candidatura di Alessi, afferma pubblicamente di quest'ultimo che "almeno è uno che ha i soldi" e al tempo stesso sostiene di non avere capito niente di quel che succede in quella provincia. All'ombra dei Templi e della Storia, Agrigento e gli agrigentini meritano di più)). Stessa cosa che pensa, ma in modo diverso, Giuseppe Arnone, responsabile dei circoli di Forza Silvio, il quale aveva in più occasioni chiesto a Gibiino di convocare i congressi provinciali e regionali affinché il partito potesse decidere del proprio futuro. «Lo statuto del partito — spiega — prevede che gli iscritti possano provvedere all'auto convocazione dell'assemblea. E' quello che faremo se Gibiino continuerà a non dare risposte ai bisogni della base".
Agrigento 2020, Vita sosterrà Messi. Se in un primo momento, subito dopo il risultato elettorale delle primarie, il candidato di "Agrigento città normale" non aveva preso posizione, adesso garantisce l'appoggio al progetto della coalizione. )(Continuiamo secondo l'impegno che abbiamo preso sottoscrivendo l'adesione ad Agrigento 2020 - spiega-. Se non si sfascia tutto noi siamo lì)).
Ma c'era un accordo sugli assessori? «Credo sia davvero troppo presto per parlare di queste cose, prima parliamo di programmi, di strategie per la città e se ci sono degli spazi per intervenire. Credo che in questo momento molto sanamente e saggiamente non si pensi alla situazione degli assessori)).
Noi con Salvini. Insistenti voci negli ultimi tempi continuano a vedere, dietro i "ritardi" nei radicamento sul territorio agrigentino del movimento che fa capo a Matteo Salvini un problema di "compatibilità" dello stesso con Marco Marcolin, che all'interno della Lega è da sempre vicino alle posizioni di Flavio Tosi. Una versione smentita seccamente dal deputato Angelo Attaguile.
Quando vi strutturerete sul territorio?
«Noi siamo già strutturati sul territorio"
Ma non c'è nemmeno un comitato cittadino...
"Questa cosa l'ha seguita Marcolin, io questa settimana riceverò degli amici di Agrigento, parlo con lui e poi ci strutturiamo anche lì».
Mi scusi, ma le voci di problemi di compatibilità in tal senso?
"No, no, assolutamente non ci sono problemi. Marcolin è candidato di Noi con Salvini, e alle amministrative porterà avanti una lista che farà lui a sostegno del sindaco e una che farò io di appoggio. Avremo due liste e andremo tranquilli, uniti e non ci sono problemi".
Giuseppe Di Rosa. «Meno male che c'è Firetto». Con una nota dal tono ironico il candidato ex vicepresidente del Consiglio comunale attacca il sindaco di Porto Empedocle: «Meno male - conclude - però, e qui mi fermo ma solo fino a quando non metteremo in chiaro alcuni aspetti molto più significativi, che adesso non c'è Nerone ma c'è Di Rosa che dal basso di questa città, ha sempre voluto e cercato giustizia, lealtà e comprensione per coloro i quali vivono giornalmente problemi enormi che la casta e Lillo Firetto invece non immaginano neanche, dall'alto delle loro eterne poltrone".
GIOACCHINO SCHICCHI

Agrigentoflash
Incontro al ministero per il Cupa.

 Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha presieduto questo pomeriggio al Viminale, una riunione su ulteriori ipotesi di sviluppo e qualificazione del Polo Universitario di Agrigento, in materia migratoria. All'incontro, hanno partecipato i sottosegretari dell'Interno, Domenico Manzione, e all'Istruzione Università e Ricerca, Angela D'Onghia, il capo di Gabinetto, Luciana Lamorgese, il capo Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, Mario Morcone, il segretario generale del ministero degli Affari Esteri, Michele Valensise, i direttori generali del ministero della Salute, Ranieri Guerra e Rossana Ugenti, il cardinale di Agrigento, Francesco Montenegro, il rettore dell'Università di Palermo, Roberto Lagalla, il presidente del Cupa, Maria Immordino e il prefetto di Agrigento, Nicola Diomede. La riunione è stata finalizzata alla realizzazione di iniziative culturali e attività formative che possano concretizzare, in seno al Polo Universitario di Agrigento, la nascita di un Centro di eccellenza quale punto di riferimento per la formazione in ambiti scientifici connessi alle tematiche dell'immigrazione.

"Ex Province": commissione Affari istituzionali approva riforma, ora il voto in Aula
 La commissione Affari istituzionali dell'Ars, con nove voti favorevoli e due contrari, ha esitato il disegno di legge di riforma delle "ex Province" che prevede l'istituzione di sei Liberi Consorzi e tre Città Metropolitane. "È stato un lavoro complesso, adesso tocca all'Aula - dice il presidente della commissione Antonello Cracolici - mi aspetto che a Sala d'Ercole si proceda con un confronto aperto ma sereno. È importante che il testo diventi legge al più presto per permettere già nella prossima estate di chiudere la stagione dei commissariamenti e avere i nuovi assetti di governo degli enti". A favore della riforma si sono espressi i nove esponenti di maggioranza; contrari due esponenti del M5S; assenti i tre esponenti di centrodestra. Il testo passa ora all'esame dell'Aula.

Sicilia24h

Università Agrigento, riunione da Alfano, intervista al Vg
Il ministro dell' Interno, Angelino Alfano, ha presieduto al Ministero una riunione su ulteriori ipotesi di sviluppo e qualificazione del Polo Universitario di Agrigento in materia migratoria. All'incontro hanno partecipato, tra gli altri, i sottosegretari dell'Interno e all'Istruzione, il segretario generale del ministero degli Affari Esteri, il cardinale di Agrigento, Francesco Montenegro, il rettore dell'Università di Palermo, Roberto Lagalla, la presidente del Consorzio universitario di Agrigento, Maria Immordino, e il prefetto di Agrigento, Nicola Diomede. La riunione è stata finalizzata alla realizzazione di iniziative culturali e attività formative che possano concretizzare, in seno al Polo Universitario di Agrigento, la nascita di un Centro di eccellenza quale punto di riferimento per la formazione in ambiti scientifici connessi alle tematiche dell'immigrazione. In proposito, oggi, giovedì 26 marzo, al Videogiornale di Teleacras è in onda una intervista allo stesso Alfano registrata in occasione di un recente intervento al microfono di Tema su Teleacras.

Cupa, indetta Assemblea generale il 10 Aprile
Gli studenti del Polo Universitario di Agrigento, in collaborazione con il Cupa, hanno indetto un'Assemblea generale per discutere dei problemi e delle possibili soluzioni che ruotano attorno la paventata quanto immediata chiusura dello stesso, punto di riferimento culturale e formativo per tutto il territorio della Provincia di Agrigento e non solo. L'incontro, che avrà luogo il 10 Aprile alle ore 10:30 presso l'Auditorium "Rosario Livatino" in via Quartararo, avrà lo scopo di fare maggiore chiarezza in merito all'attuale assetto del Polo Universitario, da tempo in balia di apparenti rassicurazioni. Preso atto dell'impegno assunto dalla Regione Sicilia al fine di garantire la copertura finanziaria necessaria al suo sostentamento e tenuto conto della volontà della Provincia di rientrare al Cupa con una delibera di revoca che rimane condizionata all'approvazione dei relativi stanziamenti nella legge finanziaria regionale, l'intera comunità studentesca incontrerà la deputazione regionale e nazionale e tutte le istituzioni interessate, al fine di chiedere la concretizzazione dell'impegno politico che vede, nella suddetta finanziaria, l'unica fonte di salvezza temporanea del Cupa.
Gli studenti del Polo Universitario di Agrigento

Infoagrigento

Università, incontro al Viminale sul futuro del CUPA
In una nota inviata dal Viminale, si apprende che presso il Ministero dell'Interno a Roma si è svolto un incontro circa il futuro del Polo Universitario di Agrigento, oggetto in questi giorni di grande attenzione mediatica per via del pericolo chiusura sempre più minaccioso.
"Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano - si legge nella nota - ha presieduto questo pomeriggio (in data 25/03/2015) al Viminale, una riunione su ulteriori ipotesi di sviluppo e qualificazione del Polo Universitario di Agrigento, in materia migratoria.
All'incontro, hanno partecipato i sottosegretari dell'Interno, Domenico Manzione, e all'Istruzione Università e Ricerca, Angela D'Onghia, il capo di Gabinetto, Luciana Lamorgese, il capo Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, Mario Morcone, il segretario generale del ministero degli Affari Esteri, Michele Valensise, i direttori generali del ministero della Salute, Ranieri Guerra e Rossana Ugenti, il cardinale di Agrigento, Francesco Montenegro, il rettore dell'Università di Palermo, Roberto Lagalla, il presidente del CUPA, Maria Immordino e il prefetto di Agrigento, Nicola Diomede.
La riunione è stata finalizzata alla realizzazione di iniziative culturali e attività formative che possano concretizzare, in seno al Polo Universitario di Agrigento, la nascita di un Centro di eccellenza quale punto di riferimento per la formazione in ambiti scientifici connessi alle tematiche dell'immigrazione".

Agrigentonotizie

CUPA, INCONTRO IN VIMINALE: CENTRO D'ECCELLENZA SU TEMA IMMIGRAZIONE
La riunione è stata finalizzata alla realizzazione di iniziative culturali e attività formative che possano concretizzare la nascita di un punto di riferimento per la formazione in ambiti scientifici connessi alle tematiche dell'immigrazione.
Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha presieduto questo pomeriggio, al Viminale, una riunione su ulteriori ipotesi di sviluppo e qualificazione del Polo universitario di Agrigento, in materia migratoria.
All'incontro hanno partecipato i sottosegretari dell'Interno, Domenico Manzione, e quello all'Istruzione Università e ricerca, Angela D'Onghia, il capo di Gabinetto, Luciana Lamorgese, il capo Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, Mario Morcone, il segretario generale del ministero degli Affari Esteri, Michele Valensise, i direttori generali del ministero della Salute, Ranieri Guerra e Rossana Ugenti, il cardinale di Agrigento, Francesco Montenegro, il rettore dell'Università di Palermo, Roberto Lagalla, il presidente del Cupa, Maria Immordino e il prefetto di Agrigento, Nicola Diomede.
La riunione è stata finalizzata alla realizzazione di iniziative culturali e attività formative che possano concretizzare, in seno al Polo universitario di Agrigento, la nascita di un Centro di eccellenza quale punto di riferimento per la formazione in ambiti scientifici connessi alle tematiche dell'immigrazione.


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