agrigentoflash.itCupa: la Provincia impegna 0 euro
Il
Consorzio universitario di Agrigento è inserito solo con "riserva"
e senza un euro tra le partecipate dell'ex Provincia regionale. Il
dato emerge dalla relazione sullo stato delle partecipate redatto dal
Libero consorzio nel quale si certifica come il futuro del Cupa sia
letteralmente "nelle mani" della Regione. Il punto è sempre
quello economico, ma la grandezza della "pezza" necessaria a
tappare il "buco" è più grande di quella che inizialmente si
era comunicato: sarà infatti necessario non solo garantire la
copertura delle somme dovute per l'anno in corso, ma anche coprire
i debiti: complessivamente, infatti, il Libero Consorzio chiede oltre
1 milione e 200mila euro, dei quai 775mila per la quota per l'anno
in corso e 490mila euro per completare la quota del 2014. Un nodo
centrale, al punto che l'inserimento del Cupa tra le partecipate è
messo in "congelatore" visto che il rientro a pieno titolo tra i
soci sarebbe fattibile solo "nel caso in cui non si avverasse la
condizione sospensiva cui è subordinata la revoca dello stesso".
Un costrutto assolutamente "contorto" per dire che se la Regione
non garantisce le somme promesse nulla verrà fatto. Eppure l'ex
Provincia parla, in riferimento al Cupa di "incalcolabile
beneficio" e precisano ancora una volta che quell'atto di recesso
"è stato operato esclusivamente per I'impossibilità oggettiva
di far fronte al pagamento alla quota sociale per il corrente anno,
fermo restando - aggiungono - l'indispensabilità della
partecipazione dell'Ente per il perseguimento delle proprie
finalità istituzionali". Tutto, però, è totalmente nelle mani
(già parecchio occupate) della Regione. Senza quelle risorse
vincolate e triennali il recesso dal recesso sarà carta straccia,
così come il diritto allo studio degli agrigentini.
Gds.it
Marco
Zambuto non è più il presidente regionale del Pd. Si
è dimesso oggi, sopraffatto dalle polemiche per un incontro
organizzato a fine febbraio a casa di Berlusconi a cui ha partecipato
con il leader agrigentino di Forza Italia, Riccardo Gallo. In
quei giorni in città era aperta la trattativa per individuare un
candidato sindaco. E
la scelta è poi ricaduta su Silvio Alessi, vincitore alle primarie
ma - secondo i vertici del Pd - inadatto perchè espressione di Forza
Italia, che attraverso un movimento civico guidato dallo stesso
Riccardo Gallo ha partecipato alle consultazioni del centrosinistra.
Da qui la scelta del segretario del Pd, Fausto Raciti, di annullare
tutto e puntare sull'ex presidente della Regione, Angelo
Capodicasa, senza rifare le primarie.Zambuto
però non ha retto le polemiche per quell'incontro a Palazzo
Grazioli. Tutte
le correnti del Pd ne hanno chiesto le dimissioni: Antonello
Cracolici e Mariella Maggio (area Orfini), Marika Cirone di Marco
(area Lupo), Baldo Gucciardi (renziani). In pressing su Zambuto per
ottenerne le dimissioni sono andati anche Raciti, Rosario Crocetta e,
da Roma, Davide Faraone e Lorenzo Guerini.
Zambuto
ha provato a difendersi:
«Sono andato da Berlusconi per sostenere umanamente Gallo in un
momento di difficoltà». Il parlamentare forzista era stato citato
da un pentito durante una indagine per omicidio (dalla quale è
uscito senza alcuna conseguenza).
Ma
la spiegazione non ha convinto i leader del Pd. E
quella di Zambuto è la prima testa a rotolare durante una campagna
elettorale per le Amministrative di fine maggio che - da Enna ad
Agrigento passando per Gela e Marsala - sta dilaniando il Pd e il
centrosinistra fra faide interne e alleanze sconfessate."Respingo
con sdegno il barbaro tentativo di coinvolgermi politicamente in un
episodio di solidarietà umana nei confronti di un vecchio amico con
il quale oggi i percorsi politici sono totalmente diversificati e
assolutamente distanti", dice Zambuto. "Gallo
Afflitto era in difficoltà perché alcuni media avevano rilanciato
le dichiarazioni di un pentito secondo il quale il deputato nel 1988
avrebbe concorso a un omicidio di mafia. Mi ha chiesto lui, insomma,
di testimoniare davanti a Berlusconi sulla sua onestà - sostiene
Zambuto -. E lo ha chiesto a me proprio perché, da avversario,
potevo risultare credibile". Le gravi accuse nei confronti di
Gallo Afflitto sono state ritenute dai magistrati prive di
fondamento. "Nessuno, se non in completa malafede, può
mettere in dubbio la mia linearità politica nei confronti del Pd e
del suo progetto di cambiamento del paese. - aggiunge - Sono pronto a
sopportare il peso mediatico di chi vuole strumentalizzare quanto
accaduto, pur tuttavia consapevole del tempo di barbarie civile e
politica che stiamo vivendo, in cui non si riescono più a
distinguere i gesti e il loro significato, sono pronto a fare un
passo indietro e rimettere il mio mandato all'assemblea regionale del
Pd affinché non sia proprio il Partito Democratico che oggi
coraggiosamente guida l'Italia con il Premier Matteo Renzi, a dover
subire una vergognosa ed ignobile macchina del fango".Zambuto
ribadisce "l'assoluta ininfluenza politica dell' incontro, in
quanto in quella data le primarie della coalizione Ag 2020 erano già
state indette e al tavolo costituente avevano preso parte tutti i
rappresentanti del Pd compreso il presidente della Regione Siciliana
Rosario Crocetta"."Ribadisco,
se proprio una colpa mi si vuole attribuire in questa vicenda, -
conclude - è quella di essere stato solidale con chi si trovava
umanamente in difficoltà. Ma io di questo non devo scusarmi proprio
con nessuno". Ieri intanto la coalizione delle Primarie di
Agrigento ha dato via libera alla proposta di candidatura del
deputato nazionale Angelo Capodicasa a sindaco della città dei
Templi. E' passata dunque la linea del segretario del Pd Fausto
Raciti che aveva scaricato Alessi, vincitore delle primarie.
AGRIGENTO.
L'Anas
pubblicherà stamattina, sulla Gazzetta Ufficiale, il bando di gara
relativo ai lavori di riparazione degli impalcati del viadotto
«Petrulla» sulla strada statale 626 dir «Della Valle del
Salso», in provincia di Agrigento. L'investimento
complessivo dell'intervento è di oltre 2,2 milioni di euro.
L'Anas comunica inoltre che sono stati aggiudicati i lavori di
manutenzione straordinaria del Viadotto Salso, sempre sulla SS
626 dir, per un importo complessivo, al netto del ribasso, pari
a circa 3 milioni di euro. Il viadotto «Petrulla» è
attualmente chiuso al traffico, a seguito del crollo di una delle
campate, avvenuto nel luglio del 2014. Fino
ad oggi l'Anas ha svolto diverse attività di indagine per
verificarne lo stato manutentivo e programmare i necessari
interventi di ripristino.
Gli interventi riguardano, in particolare, la ricostruzione della
campata crollata attraverso l'utilizzo di nuove travi a cavi
scorrevoli interni ed esterni e la riparazione degli impalcati
esistenti per un miglioramento delle condizioni di sicurezza
preesistenti. Inoltre è prevista la sostituzione dei giunti
esistenti e il rifacimento della pavimentazione e
dell'impermeabilizzazione dell'impalcato. Il termine previsto
per l'esecuzione dei lavori è di 240 giorni consecutivi a
partire dalla data del verbale di consegna. La richiesta di
partecipazione alla gara dovrà pervenire attraverso
raccomandata/posta celere del servizio postale, entro e non
oltre le ore 10 del giorno 7 maggio 2015 al seguente indirizzo:
Anas Spa - Direzione Regionale per la Sicilia - U.O. Gare - con
sede in Via A/De Gasperi 247, C.A.P. 90146 - Palermo