LA SICILIA
Strade alternative distrutte l'Anas
dispone interventi.
RIBERA Il tessuto vario urbano della
cittadina, che è stato interessato per oltre tre mesi, dal vorticoso
transito delle autovetture e dei grossi camion dirottati sulla città
a causa del crollo del ponte della strada statale 115, sul fiume
Verdura, sarà riparato con interventi di manutenzione straordinaria
che dovrebbe porre fine ai disagi degli automobilisti. La riqualificazione delle strade urbane
ed extraurbane riberesi è previsto dal progetto di ricostruzione del
ponte Verdura, come opere di compensazione, per i danni che la
viabilità cittadina ha subito quando sul suo sistema viario, dal
mese di febbraio a tutto maggio del 2013, passarono tante decine di
migliaia di veicoli che dalle province di Agrigento viaggiavano per
Trapani e Palermo e viceversa. Lo ha annunciato il sindaco Carmelo
Pace che precisa come nella gara di appalto dell'importante opera
pubblica di costruzione del nuovo ponte Verdura, sulla SS 115, siano
previste delle somme di denaro che saranno utilizzate per le
riparazioni del percorso urbano, la via circonvallazione, Imbornone,
Verga, Belmonte e il corso Umberto I, su cui è stato dirottato Come
percorso alternativo il transito veicolare per i tre mesi di chiusura
del ponte. Dall'Anas abbiamo appreso che, sul
percorso extraurbano che interessa la strada statele 386, Ribera-Chiusa
Sciafani, l'ente già da tempo cura la manutenzione ordinaria
dell'arteria, anch'essa interessata dall'intenso traffico di
due anni fa. A metà dei 2013, infatti, il sindaco
di Ribera Carmelo Pace e il primo cittadino di Calamonaci Enzo Inga
chiesero all'Anas di provvedere al ripristino delle strade interne
dei paesi che erano state danneggiate dal passaggio soprattutto dei
grossi camion che hanno creato bubboni e buche nell'asfalto. Tali lavori saranno connessi all'inizio
della ricostruzione del ponte Verdura la cui gara di appalto per un
importo di oltre 11 milioni di euro dovrà finalmente essere esitata
nella giornata oggi a Palermo presso il compartimento regionale
dell'Anas, dopo un ritardo di qualche mese, a causa di problemi
burocratici legati all'esame delle istanze presentate dalle ditte
partecipanti al bando. Migliaia di automobilisti si chiedono sino a
quando il traffico veicolare sul ponte \/erdura sarà ancora regolato
dal semaforo, in un senso unico alternato.
ENZO MINIO
BILANCIO DI STABILITA' Da oggi
l'esame in commissione all'Ars. L'Aula convocata per venerdì.
Manovra regionale, 800 emendamenti. Agevolazioni e sostegno per
l'agricoltura.
PALERMO, Sono circa ottocento gli
emendamenti al bilancio e al disegno di legge di stabilità,
depositati in commissione Bilancio che da oggi inizia l'esame dei
documenti contabili della Regione per approvarli entro il 30 di
aprile. Piuttosto stringente il calendario dei lavori stabilito dal
presidente della stessa commissione, Nino Dina, essendo l'Aula
stata convocata per venerdì 24 aprile, giorno in cui, secondo il
presidente Giovanni Ardizzone, bilancio e finanziaria dovranno essere
incardinati e possibilmente completare la discussione generale. Per
concedere, quindi, i termini per gli emendamenti. Lunedì o martedì
della prossima settimana, dovrebbe iniziare la corsa contro il tempo
per l'approvazione del bilancio e del disegno di legge di
stabilirà. Nei prossimi giorni, a Roma, il presidente della Regione
Rosario Crocetta, dovrebbe firmare l'intesa con cui il governo
nazionale concede alla Sicilia la possibilità di utilizzare il Fondo
sviluppo e coesione (Fsc) per coprire il disavanzo di bilancio,
insieme con la retrocessione di una parte dell'Irpef dei dipendenti
statali che lavorano nell'Isola e l'iva sui consumi. Misure
queste ultime che dovrebbero essere strutturali e non occasionali.
Per dare nuovo ossigeno
all'agricoltura, il disegno di legge di stabilità prevede una
norma che consente alle cooperative, soprattutto a quelle
vitivinicole, che hanno cambiali agrarie scadute e per quelle che
scadranno fino al 31 dicembre 2015, di ammortizzarle in cinque anni
tramite l'lrcac. Ciò per evitare che siano costrette a svendere il
vino sfuso per pochi centesimi, essendo il prezzo sceso anche del
75%. Della norma si potranno avvalere tutte le cooperative che
operano nell'agroalimentare. Per consentire agli agricoltori di
utilizzare le risorse del Psr 2014-2020, ieri a Catania, ai è svolto
un incontro tra Regione (rappresentata dal capo di gabinetto
dell'assessore all'Agricoltura, Nino Parrinello), Abi e Ismea che
darà la garanzia sui mutui che saranno necessari per integrare gli
investimenti. Un'intesa che consentirà all'assessorato
all'Agricoltura di conoscere in tempo le difficoltà di ottenere
credito e intervenire tempestivamente, per evitare che parte delle
risorse europee non vengano utilizzate.
L'accesso al credito per le aziende
agricole negli ultimi anni è diventato un vero problema. li credito
erogato per ettaro in Sicilia è il -66% rispetto alla media
nazionale e -88% rispetto alla Lombardia. Nel 2012, in Sicilia,
rispetto ai 2007, il credito agrario è crollato del 16,3%.
«Quello del credito agli agricoltori è
un problema molto serio - ha detto l'assessore all'Agricoltura,
Nino Caleca - che dovremmo risolvere grazie all'intesa con le
banche e l'Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo
alimentare). In particolare vogliamo facilitare l'accesso al
credito dei giovani che decidono di investire in agricoltura. Su
questo punto abbiamo già un filo diretto con l'Europa».
Grazie alla garanzia dell'Ismea, le
banche non avranno motivo di praticare tassi esosi agli agricoltori.
«E stato questo - ha aggiunto Caleca - il punto debole della
precedente programmazione del Psr. Gli uffici hanno appreso delle
difficoltà di credito solo quando gli imprenditori hanno rinunciato
ad utilizzare le misure per migliorare le proprie aziende», «Adesso
- gli ha fatto eco il capo di gabinetto, Parrinello - gli eventuali
problemi li conosceremo fin dall'inizio. E grazie alla convenzione
con Ismea si dovrebbe avere un allineamento verso il basso dei tassi
d'interesse, Tra l'altro, l'Ismea sta siglando un analoga
convenzione con il ministero delle Politiche agricole».
Sicilia24h
Nota Anci Sicilia su
manifestazione a Caltanissetta
CALTANISSETTA
MARTEDI'- 21 APRILE
2015
Ore 8.30 Sit-In dei
Sindaci uscita autostradale di Scillato-strada S.P. 24 (in
prossimità del Viadotto Himera) per sollecitare interventi
urgenti per la
viabilità dell'Isola.
L'AnciSicilia, guidata
dal Presidente Leoluca Orlando insieme a numerosi Sindaci, a
cominciare da quelli del territorio madonita, muniti di fasce
tricolori, daranno vita a un sit-in dimostrativo finalizzato a
sollecitare un immediato intervento a soluzione della difficilissima
situazione viaria, che penalizza i Comuni limitrofi e che divide
l'intera Isola in due, facendola tornare a livelli
infrastrutturali pari a quelli di 30-40 anni fa.
Ore 10.30 Assemblea,
promossa dall'AnciSicilia e aperta a movimenti
associazioni e
semplici cittadini per "Per una proposta civica dai
territori" Teatro Regina
Margherita- Corso Vittorio Emanuele II, 1 - Caltanissetta.
A conclusione dei lavori
Assembleari i Sindaci, muniti di fascia tricolore si recheranno
presso il centro di accoglienza di Caltanissetta per un momento di
raccoglimento e di riflessione in ricordo delle vittime del
terribile naufragio avvenuto nel Canale di Sicilia, domenica 19
aprile.
LiveSicilia
CROCETTA DIMENTICA DI
NOMINARE I COMMISSARI
E LE STRADE
PROVINCIALI CONTINUANO A CROLLARE
di Accursio Sabella
Dopo il crollo del
pilone di Scillato e il cedimento di altri viadotti, tornano
essenziali le arterie secondarie gestite dalle ex Province. Ma in
questi giorni gli enti sono ancora senza guida. E dopo due anni di
commissariamenti, tra frane, buche e tratti interrotti, quelle vie
sono un disastro.
PALERMO - La proroga dei
commissariamenti è arrivata, col via libera dell'Ars. Ma gli
incarichi dei vecchi commissari sono scaduti l'8 aprile e il
presidente della Regione ha dimenticato di nominare i nuovi. Così,
ciò che resta delle Province è pure senza una guida, dopo che la
"epocale riforma" annunciata da Crocetta si è rivelata un
colossale flop amministrativo e politico. Condito dal recente
"affondamento" dell'ultimo disegno di legge, sotto i colpi della
maggioranza nascosta dietro il voto segreto.
Senza guida. Senza un
futuro chiaro, che vada oltre il termine dei nuovi commissariamenti:
fine luglio. Ma intanto, le ex Province non hanno un commissario in
carica. "Assistiamo - ha denunciato il segretario regionale
della Cgil Mimma Argurio - a un paradosso, a un fatto inconcepibile
soprattutto alla luce delle emergenze infrastrutturali e sociali che
si trovano ad affrontare i vari territori siciliani: il governo
regionale da un lato si affretta a prorogare fino al 31 luglio la
gestione commissariale, ma poi si dimentica di nominare i commissari
straordinari, con i precedenti già scaduti. Questi territori-
sottolinea Argurio - per le funzioni e le competenze attualmente
svolte non possono essere lasciati per tanto tempo senza guida".
Il ritardo delle nuove
nomine è solo l'ultimo capitolo di una vicenda che ha creato solo
guasti. Guai che finiscono per amplificarsi, oggi, dopo il crollo del
pilone di Scillato che ha ridato "centralità" alle straduzze e
trazzere provinciali. Vie che, però, in questi due anni di
commissariamenti sono rimaste abbandonate all'incuria. E la "mappa"
della viabilità provinciale adesso è una costellazione di disastri.
E a metterlo nero su
bianco è lo stesso governatore Crocetta, in una delibera di poco più
di un mese fa. Una delibera che fa riferimento alle precipitazioni
che hanno colpito la Sicilia nei primi mesi del 2015. Eventi
atmosferici che sono "piombati" su strade già in condizioni
allarmanti. E che hanno finito per provocare nuove frane,
smottamenti, crolli. La Sicilia, quella dimenticata pur di guadagnare
titoli di giornale, cede giorno dopo giorno.
Senza guide. E senza
soldi. Anche per questo motivo, il deputato Pd e presidente della
prima commissione all'Ars, Antonello Cracolici, ha presentato ieri un
emendamento in Finanziaria per "stanziare 50 milioni di euro in
favore dei Liberi Consorzi di Comuni, per interveti urgenti sulle
strade provinciali. Il blocco della A19 - spiega Cracolici - è
solo la punta dell'iceberg, ma ha anche fatto emergere in tutta la
sua gravità lo stato di degrado della nostra viabilità interna. Con
questo emendamento non si risolve certo il problema, ma quantomeno si
creano le condizioni per poter superare le emergenze. So bene -
conclude Cracolici - che la situazione finanziaria della Regione
lascia margini di manovra minimi, mi aspetto comunque che su questa
proposta si possa trovare un punto di intesa".
E la questione della
viabilità è finita anche dentro una articolata interpellanza
parlamentare del deputato siciliano di Sinistra Ecologia e Libertà
Erasmo Palazzotto che, chiedendo di far luce sulle cause del crollo
del viadotto Hymera, ha evidenziato la nuova centralità delle strade
alternative, quasi sempre in pessime condizioni: "La viabilità
secondaria su strada provinciale - scrive Palazzotto nell'atto
ispettivo - è spesso fondamentale per i percorsi casa lavoro, nonché
per raggiungere in modo rapido le vie principali. Anche per motivi di
pubblica sicurezza e in caso di emergenza. Pertanto la condizione
drammatica delle strade provinciali è fonte di enormi disagi per
intere comunità. A titolo di esempio - prosegue - si richiama la
situazione sulla Provinciale 2, Partinico-San Cipirrello fondamentale
per raggiungere gli istituti scolastici di Partinico dai comuni
dell'area limitrofa e la Provinciale 4 Corleone-San Cipirello che è
stata ripristinata dagli abitanti del comprensorio in modo non
conforme pur di poter raggiungere i propri appezzamenti di terreno.
Identica situazione - aggiunge Palazzotto - con frane non
segnalate, avvallamenti e rischi, si vive sulle provinciali 20 (San
Giuseppe Jato-Monreale) e 34 (San Giuseppe Jato-Piana degli
Albanesi), come denunciato dai sindaci della zona, che hanno chiesto
interventi urgenti senza, però, ottenere riscontri positivi da
regione e provincia per mancanza di fondi".
E l'elenco delle strade
provinciali impercorribili, danneggiate o pericolose è lunghissimo.
Una litania. La Provincia più dissestata, ironia della sorte, è
proprio quella del governatore Crocetta. Che a Caltanissetta ha pure
inviato il proprio capo di gabinetto Giulio Guagliano. Ovviamente,
quei problemi affondano le radici in un periodo precedente all'arrivo
dell'ultimo (anzi, ormai penultimo) commissario. Ma il quadro è
desolante. Sulla Provinciale 8 registrate voragini e frane con
interruzione della viabilità nel territorio di Butera; sulle
Provinciali 7 e 26 nel territorio di Mazzarino danni e allegamenti;
sulla Provinciale 12 di Niscemi, colate di fango e smottamenti così
come sulla Sutera-Campofranco. E ancora, la Regione ha registrato una
serie di movimenti franosi nel resto della provincia. Si tratta della
strada che collega Butera a Gela, la Campobello di Licata-Falconara,
la Ravanusa-Butera e quella che collega il centro di Butera alla
strada "Moddomesi". E ancora, frane tra Resuttano e il confine
con la provincia di Palermo, tra San Cataldo e Santa Caterina e tra
San Cataldo e Marianopoli, all'altezza della "Stazione Mimiani",
a Pozzillo, nella zona di Serradifalco, Mazzarino, Riesi, Niscemi,
Sommatino e tra il capoluogo Caltanissetta e Delia. Solo esempi.
Perché l'elenco è lunghissimo. E comprende strade di collegamento e
trazzere sempre di competenza provinciale.
"Gran parte della
viabilità interna - ha commentato con amara ironia sul Fatto
quotidiano Giuseppe Pipitone - risale direttamente al periodo dei
Borbone: e in qualche caso la manutenzione dell'ultimo secolo e
mezzo non ha cambiato più di tanto il volto delle strade siciliane".
Un po' in tutte le Province. Anche nell'Agrigentino, ad esempio,
sulla strada provinciale 37 è crollato il ponte San Carlo nel
territorio di Caltabellotta, mentre una frana ha distrutto una strada
nel territorio di San Giovanni Gemini. Stesso discorso se ci si
sposta all'estremo Oriente dell'Isola, dove è franata, ad esempio,
la Provinciale 10 tra Taormina e Castelmola che è stata interrotta,
mentre sulal Provinciale 87, nel territorio di Castroreale, si è
addirittura abbassata la sede stradale a causa dell'aggravemento di
una frana. Frane che hanno reso quasi impraticabili la Provinciale
che porta a Fiumedinisi, e anche verso Messina (nella zona
industriale di Larderia). Nel territorio di Tripi, sempre nel
Messinese, una frana a monte della Provinciale 115 ha provocato il
distacco e il crollo di massi di notevoli dimensioni che sono caduti
su terreni privati e strade comunali. Stesso discorso sulla
Provinciale 56 per Rometta, mentre quella tra Roccalumera e Mandanici
è interrotta. Tra San Teodoro e Portella Bufali il manto stradale è
ceduto ed è pieno di buche.
Solo esempi, questi.
Perché di casi simili sono rintracciabili in tutte le Province
siciliane. E ovviamente, come già accennato, non va meglio nella
Provincia di Palermo, dalle frane e dai massi caduti sulla
provinciale che collega Scillato e Collesano, fino alle esondazioni
sulla strada tra Partinico a Montelepre. Non troppo distanti dal
capoluogo, in fondo. Dove due anni fa hanno "abolito" le
Province, condannandole a due anni di dannosi commissariamenti. Fino
a pochi giorni fa. Quando persino i commissari sono andati via. E
nessuno li ha ancora sostituiti.