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Rassegna stampa del 21 aprile 2015

LA SICILIA
Strade alternative distrutte l'Anas dispone interventi. RIBERA Il tessuto vario urbano della cittadina, che è stato interessato per oltre tre mesi, dal vorticoso transito delle autovetture e dei grossi camion dirottati sulla città a causa del crollo del ponte della strada statale 115, sul fiume Verdura, sarà riparato con interventi di manutenzione straordinaria che dovrebbe porre fine ai disagi degli automobilisti. La riqualificazione delle strade urbane ed extraurbane riberesi è previsto dal progetto di ricostruzione del ponte Verdura, come opere di compensazione, per i danni che la viabilità cittadina ha subito quando sul suo sistema viario, dal mese di febbraio a tutto maggio del 2013, passarono tante decine di migliaia di veicoli che dalle province di Agrigento viaggiavano per Trapani e Palermo e viceversa. Lo ha annunciato il sindaco Carmelo Pace che precisa come nella gara di appalto dell'importante opera pubblica di costruzione del nuovo ponte Verdura, sulla SS 115, siano previste delle somme di denaro che saranno utilizzate per le riparazioni del percorso urbano, la via circonvallazione, Imbornone, Verga, Belmonte e il corso Umberto I, su cui è stato dirottato Come percorso alternativo il transito veicolare per i tre mesi di chiusura del ponte. Dall'Anas abbiamo appreso che, sul percorso extraurbano che interessa la strada statele 386, Ribera-Chiusa Sciafani, l'ente già da tempo cura la manutenzione ordinaria dell'arteria, anch'essa interessata dall'intenso traffico di due anni fa. A metà dei 2013, infatti, il sindaco di Ribera Carmelo Pace e il primo cittadino di Calamonaci Enzo Inga chiesero all'Anas di provvedere al ripristino delle strade interne dei paesi che erano state danneggiate dal passaggio soprattutto dei grossi camion che hanno creato bubboni e buche nell'asfalto. Tali lavori saranno connessi all'inizio della ricostruzione del ponte Verdura la cui gara di appalto per un importo di oltre 11 milioni di euro dovrà finalmente essere esitata nella giornata oggi a Palermo presso il compartimento regionale dell'Anas, dopo un ritardo di qualche mese, a causa di problemi burocratici legati all'esame delle istanze presentate dalle ditte partecipanti al bando. Migliaia di automobilisti si chiedono sino a quando il traffico veicolare sul ponte \/erdura sarà ancora regolato dal semaforo, in un senso unico alternato.
ENZO MINIO

BILANCIO DI STABILITA' Da oggi l'esame in commissione all'Ars. L'Aula convocata per venerdì. Manovra regionale, 800 emendamenti. Agevolazioni e sostegno per l'agricoltura. PALERMO, Sono circa ottocento gli emendamenti al bilancio e al disegno di legge di stabilità, depositati in commissione Bilancio che da oggi inizia l'esame dei documenti contabili della Regione per approvarli entro il 30 di aprile. Piuttosto stringente il calendario dei lavori stabilito dal presidente della stessa commissione, Nino Dina, essendo l'Aula stata convocata per venerdì 24 aprile, giorno in cui, secondo il presidente Giovanni Ardizzone, bilancio e finanziaria dovranno essere incardinati e possibilmente completare la discussione generale. Per concedere, quindi, i termini per gli emendamenti. Lunedì o martedì della prossima settimana, dovrebbe iniziare la corsa contro il tempo per l'approvazione del bilancio e del disegno di legge di stabilirà. Nei prossimi giorni, a Roma, il presidente della Regione Rosario Crocetta, dovrebbe firmare l'intesa con cui il governo nazionale concede alla Sicilia la possibilità di utilizzare il Fondo sviluppo e coesione (Fsc) per coprire il disavanzo di bilancio, insieme con la retrocessione di una parte dell'Irpef dei dipendenti statali che lavorano nell'Isola e l'iva sui consumi. Misure queste ultime che dovrebbero essere strutturali e non occasionali.
Per dare nuovo ossigeno all'agricoltura, il disegno di legge di stabilità prevede una norma che consente alle cooperative, soprattutto a quelle vitivinicole, che hanno cambiali agrarie scadute e per quelle che scadranno fino al 31 dicembre 2015, di ammortizzarle in cinque anni tramite l'lrcac. Ciò per evitare che siano costrette a svendere il vino sfuso per pochi centesimi, essendo il prezzo sceso anche del 75%. Della norma si potranno avvalere tutte le cooperative che operano nell'agroalimentare. Per consentire agli agricoltori di utilizzare le risorse del Psr 2014-2020, ieri a Catania, ai è svolto un incontro tra Regione (rappresentata dal capo di gabinetto dell'assessore all'Agricoltura, Nino Parrinello), Abi e Ismea che darà la garanzia sui mutui che saranno necessari per integrare gli investimenti. Un'intesa che consentirà all'assessorato all'Agricoltura di conoscere in tempo le difficoltà di ottenere credito e intervenire tempestivamente, per evitare che parte delle risorse europee non vengano utilizzate.
L'accesso al credito per le aziende agricole negli ultimi anni è diventato un vero problema. li credito erogato per ettaro in Sicilia è il -66% rispetto alla media nazionale e -88% rispetto alla Lombardia. Nel 2012, in Sicilia, rispetto ai 2007, il credito agrario è crollato del 16,3%.
«Quello del credito agli agricoltori è un problema molto serio - ha detto l'assessore all'Agricoltura, Nino Caleca - che dovremmo risolvere grazie all'intesa con le banche e l'Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare). In particolare vogliamo facilitare l'accesso al credito dei giovani che decidono di investire in agricoltura. Su questo punto abbiamo già un filo diretto con l'Europa».
Grazie alla garanzia dell'Ismea, le banche non avranno motivo di praticare tassi esosi agli agricoltori. «E stato questo - ha aggiunto Caleca - il punto debole della precedente programmazione del Psr. Gli uffici hanno appreso delle difficoltà di credito solo quando gli imprenditori hanno rinunciato ad utilizzare le misure per migliorare le proprie aziende», «Adesso - gli ha fatto eco il capo di gabinetto, Parrinello - gli eventuali problemi li conosceremo fin dall'inizio. E grazie alla convenzione con Ismea si dovrebbe avere un allineamento verso il basso dei tassi d'interesse, Tra l'altro, l'Ismea sta siglando un analoga convenzione con il ministero delle Politiche agricole».

Sicilia24h
Nota Anci Sicilia su manifestazione a Caltanissetta CALTANISSETTA MARTEDI'- 21 APRILE 2015 Ore 8.30 Sit-In dei Sindaci uscita autostradale di Scillato-strada S.P. 24 (in prossimità del Viadotto Himera) per sollecitare interventi urgenti per la viabilità dell'Isola.
L'AnciSicilia, guidata dal Presidente Leoluca Orlando insieme a numerosi Sindaci, a cominciare da quelli del territorio madonita, muniti di fasce tricolori, daranno vita a un sit-in dimostrativo finalizzato a sollecitare un immediato intervento a soluzione della difficilissima situazione viaria, che penalizza i Comuni limitrofi e che divide l'intera Isola in due, facendola tornare a livelli infrastrutturali pari a quelli di 30-40 anni fa.
Ore 10.30 Assemblea, promossa dall'AnciSicilia e aperta a movimenti associazioni e semplici cittadini per "Per una proposta civica dai territori" Teatro Regina Margherita- Corso Vittorio Emanuele II, 1 - Caltanissetta.
A conclusione dei lavori Assembleari i Sindaci, muniti di fascia tricolore si recheranno presso il centro di accoglienza di Caltanissetta per un momento di raccoglimento e di riflessione in ricordo delle vittime del terribile naufragio avvenuto nel Canale di Sicilia, domenica 19 aprile.

LiveSicilia
CROCETTA DIMENTICA DI NOMINARE I COMMISSARI E LE STRADE PROVINCIALI CONTINUANO A CROLLARE di Accursio Sabella Dopo il crollo del pilone di Scillato e il cedimento di altri viadotti, tornano essenziali le arterie secondarie gestite dalle ex Province. Ma in questi giorni gli enti sono ancora senza guida. E dopo due anni di commissariamenti, tra frane, buche e tratti interrotti, quelle vie sono un disastro.
PALERMO - La proroga dei commissariamenti è arrivata, col via libera dell'Ars. Ma gli incarichi dei vecchi commissari sono scaduti l'8 aprile e il presidente della Regione ha dimenticato di nominare i nuovi. Così, ciò che resta delle Province è pure senza una guida, dopo che la "epocale riforma" annunciata da Crocetta si è rivelata un colossale flop amministrativo e politico. Condito dal recente "affondamento" dell'ultimo disegno di legge, sotto i colpi della maggioranza nascosta dietro il voto segreto.
Senza guida. Senza un futuro chiaro, che vada oltre il termine dei nuovi commissariamenti: fine luglio. Ma intanto, le ex Province non hanno un commissario in carica. "Assistiamo - ha denunciato il segretario regionale della Cgil Mimma Argurio - a un paradosso, a un fatto inconcepibile soprattutto alla luce delle emergenze infrastrutturali e sociali che si trovano ad affrontare i vari territori siciliani: il governo regionale da un lato si affretta a prorogare fino al 31 luglio la gestione commissariale, ma poi si dimentica di nominare i commissari straordinari, con i precedenti già scaduti. Questi territori- sottolinea Argurio - per le funzioni e le competenze attualmente svolte non possono essere lasciati per tanto tempo senza guida".
Il ritardo delle nuove nomine è solo l'ultimo capitolo di una vicenda che ha creato solo guasti. Guai che finiscono per amplificarsi, oggi, dopo il crollo del pilone di Scillato che ha ridato "centralità" alle straduzze e trazzere provinciali. Vie che, però, in questi due anni di commissariamenti sono rimaste abbandonate all'incuria. E la "mappa" della viabilità provinciale adesso è una costellazione di disastri.
E a metterlo nero su bianco è lo stesso governatore Crocetta, in una delibera di poco più di un mese fa. Una delibera che fa riferimento alle precipitazioni che hanno colpito la Sicilia nei primi mesi del 2015. Eventi atmosferici che sono "piombati" su strade già in condizioni allarmanti. E che hanno finito per provocare nuove frane, smottamenti, crolli. La Sicilia, quella dimenticata pur di guadagnare titoli di giornale, cede giorno dopo giorno.
Senza guide. E senza soldi. Anche per questo motivo, il deputato Pd e presidente della prima commissione all'Ars, Antonello Cracolici, ha presentato ieri un emendamento in Finanziaria per "stanziare 50 milioni di euro in favore dei Liberi Consorzi di Comuni, per interveti urgenti sulle strade provinciali. Il blocco della A19 - spiega Cracolici - è solo la punta dell'iceberg, ma ha anche fatto emergere in tutta la sua gravità lo stato di degrado della nostra viabilità interna. Con questo emendamento non si risolve certo il problema, ma quantomeno si creano le condizioni per poter superare le emergenze. So bene - conclude Cracolici - che la situazione finanziaria della Regione lascia margini di manovra minimi, mi aspetto comunque che su questa proposta si possa trovare un punto di intesa".
E la questione della viabilità è finita anche dentro una articolata interpellanza parlamentare del deputato siciliano di Sinistra Ecologia e Libertà Erasmo Palazzotto che, chiedendo di far luce sulle cause del crollo del viadotto Hymera, ha evidenziato la nuova centralità delle strade alternative, quasi sempre in pessime condizioni: "La viabilità secondaria su strada provinciale - scrive Palazzotto nell'atto ispettivo - è spesso fondamentale per i percorsi casa lavoro, nonché per raggiungere in modo rapido le vie principali. Anche per motivi di pubblica sicurezza e in caso di emergenza. Pertanto la condizione drammatica delle strade provinciali è fonte di enormi disagi per intere comunità. A titolo di esempio - prosegue - si richiama la situazione sulla Provinciale 2, Partinico-San Cipirrello fondamentale per raggiungere gli istituti scolastici di Partinico dai comuni dell'area limitrofa e la Provinciale 4 Corleone-San Cipirello che è stata ripristinata dagli abitanti del comprensorio in modo non conforme pur di poter raggiungere i propri appezzamenti di terreno. Identica situazione - aggiunge Palazzotto - con frane non segnalate, avvallamenti e rischi, si vive sulle provinciali 20 (San Giuseppe Jato-Monreale) e 34 (San Giuseppe Jato-Piana degli Albanesi), come denunciato dai sindaci della zona, che hanno chiesto interventi urgenti senza, però, ottenere riscontri positivi da regione e provincia per mancanza di fondi".
E l'elenco delle strade provinciali impercorribili, danneggiate o pericolose è lunghissimo. Una litania. La Provincia più dissestata, ironia della sorte, è proprio quella del governatore Crocetta. Che a Caltanissetta ha pure inviato il proprio capo di gabinetto Giulio Guagliano. Ovviamente, quei problemi affondano le radici in un periodo precedente all'arrivo dell'ultimo (anzi, ormai penultimo) commissario. Ma il quadro è desolante. Sulla Provinciale 8 registrate voragini e frane con interruzione della viabilità nel territorio di Butera; sulle Provinciali 7 e 26 nel territorio di Mazzarino danni e allegamenti; sulla Provinciale 12 di Niscemi, colate di fango e smottamenti così come sulla Sutera-Campofranco. E ancora, la Regione ha registrato una serie di movimenti franosi nel resto della provincia. Si tratta della strada che collega Butera a Gela, la Campobello di Licata-Falconara, la Ravanusa-Butera e quella che collega il centro di Butera alla strada "Moddomesi". E ancora, frane tra Resuttano e il confine con la provincia di Palermo, tra San Cataldo e Santa Caterina e tra San Cataldo e Marianopoli, all'altezza della "Stazione Mimiani", a Pozzillo, nella zona di Serradifalco, Mazzarino, Riesi, Niscemi, Sommatino e tra il capoluogo Caltanissetta e Delia. Solo esempi. Perché l'elenco è lunghissimo. E comprende strade di collegamento e trazzere sempre di competenza provinciale.
"Gran parte della viabilità interna - ha commentato con amara ironia sul Fatto quotidiano Giuseppe Pipitone - risale direttamente al periodo dei Borbone: e in qualche caso la manutenzione dell'ultimo secolo e mezzo non ha cambiato più di tanto il volto delle strade siciliane". Un po' in tutte le Province. Anche nell'Agrigentino, ad esempio, sulla strada provinciale 37 è crollato il ponte San Carlo nel territorio di Caltabellotta, mentre una frana ha distrutto una strada nel territorio di San Giovanni Gemini. Stesso discorso se ci si sposta all'estremo Oriente dell'Isola, dove è franata, ad esempio, la Provinciale 10 tra Taormina e Castelmola che è stata interrotta, mentre sulal Provinciale 87, nel territorio di Castroreale, si è addirittura abbassata la sede stradale a causa dell'aggravemento di una frana. Frane che hanno reso quasi impraticabili la Provinciale che porta a Fiumedinisi, e anche verso Messina (nella zona industriale di Larderia). Nel territorio di Tripi, sempre nel Messinese, una frana a monte della Provinciale 115 ha provocato il distacco e il crollo di massi di notevoli dimensioni che sono caduti su terreni privati e strade comunali. Stesso discorso sulla Provinciale 56 per Rometta, mentre quella tra Roccalumera e Mandanici è interrotta. Tra San Teodoro e Portella Bufali il manto stradale è ceduto ed è pieno di buche.
Solo esempi, questi. Perché di casi simili sono rintracciabili in tutte le Province siciliane. E ovviamente, come già accennato, non va meglio nella Provincia di Palermo, dalle frane e dai massi caduti sulla provinciale che collega Scillato e Collesano, fino alle esondazioni sulla strada tra Partinico a Montelepre. Non troppo distanti dal capoluogo, in fondo. Dove due anni fa hanno "abolito" le Province, condannandole a due anni di dannosi commissariamenti. Fino a pochi giorni fa. Quando persino i commissari sono andati via. E nessuno li ha ancora sostituiti.




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