LA SICILIA.
CUPA, OGGI LA DECISIONE DI PALERMO
Oggi per il Consorzio universitario,
Agrigento sarà un altro giorno cruciale. Dopo il muro contro muro
dei giorni scorsi con il rettore Roberto Lagalla, che non aveva
lesinato critiche al Cupa annunciando il rischio concreto di non
confermare l'offerta formativa per il prossime anno accademico
stamattina Consiglio di amministrazione dell'Università di Palermo
si dovrà pronunciare sui rapporti di natura
economica tra i due enti.
Il rischio di decisioni dannose per il
nostro territorio, al momento, pare sia stato scongiurato dopo che
ieri il consiglio di amministrazione del Cupa ai riunito per
sottoscrivere un documento che, pare, andrà ad articolare quello
prodotto alcuni giorni fa con il quale in sostanza, si negava a
Palermo la possibilità di coprire economicamente anche il costo dei
docenti incardinati.
"E' andato tutto benissimo con il
Rettorato ha spiegato li presidente Maria Immordino -, abbiamo
raggiunto la 'quadra', come si suole dire, e siamo abbastanza
sereni. Non abbiamo prodotto un nuovo atto, ma abbiamo dato una
interpretazione autentica d quel documento precisando alcuni aspetti
che preoccupavano l'università di Palermo".
Ovviamente ci pare di capire che non ci
saranno nuovi impegni di spesa..
"No, no ci mancherebbe altro. Noi in
base alla convenzione abbiamo messo in bilancio le risorse e
manterremo i nostri impegni con l'Università, poi se la Regione
non darà quanto dovuto sarà difficile per tutti".
Insomma, almeno sul fronte dei rapporti
con Palermo le nuvole sembrano essersi diradate, al punto che
Immordino già annuncia una conferenza stampa congiunta con il
rettore Lagalla nei giorni a venire. "Basta con questi articoli con
i quali si sostiene che il Cupa chiuderà dice - che stanno
spingendo gli studenti a non iscriversi.
Intanto, a quanto pare, una delegazione
di studenti agrigentini si recherà domani a Palermo per assistere
alla trattazione del Bilancio e ricordare, con la propria presenza,
alla politica agrigentina di fare la propria parte per garantire gli
emendamenti clic stanziano oltre 5 milioni di euro per mutai poli
decentrati più delle somme per i contributi straordinari. Per
Agrigento sono stati stanziati circa 800mila euro che saranno
attribuiti alla Provincia regionale con un finanziamento vincolato.
Basterà?
G. SCHICCHI
Sicilia24h
La Regione Siciliana invia il
decreto di nomina del commissario straordinario Marcello Maisano
Notificato al Libero Consorzio Comunale
di Agrigento il decreto di nomina a Commissario Straordinario del
Dirigente Regionale Marcello Maisano. Il decreto n. 129 del 24 aprile
porta le firme dell'Assessore Regionale delle Autonomie Locali e
della Funzione Pubblica Ettore Leotta e del Vice Presidente della
Regione Mariella Lo Bello, d'ordine del Presidente Crocetta.
Il decreto di nomina prevede una durata
dell'incarico che non potrà superare il 31 luglio 2015, nelle more
dell'approvazione della legge di riforma degli enti di area vasta
che dovrà essere approvato nelle prossime settimane. Al Commissario
straordinario che assumerà dopo l'insediamento le funzioni del
Presidente, della Giunta e del Consiglio Provinciale, è dovuto il
compenso mensile previsto dal D.P. n. 138 dell'8 maggio 2009, oltre
al trattamento di missione.
Il Dott. Malsano è un dirigente di
terza fascia del Dipartimento Regionale dell'Istruzione e della
Formazione Professionale.
Marchio d'Area: dal 3 al 7
maggio un educational ed un workshop
Il Libero Consorzio Comunale di
Agrigento, nell'ambito di un progetto inserito nei marchi d'area,
organizza dal 03 al 07 maggio un educational ed un workshop con la
presenza di buyers qualificati, rappresentanti di tour operator
nazionali ed internazionali. Il programma della manifestazione
prevede la visita di diversi comuni della provincia e di alcune
strutture turistico-ricettive, oltre ad una visita all'Eremo di
Santa Rosalia alla Quisquina. I buyers visiteranno i comuni di Santo
Stefano di Quisquina, Cianciana, Cammarata, Sant'Angelo Muxaro,
Bivona, Burgio e San Biagio Platani.
La manifestazione è organizzata per
gli operatori del settore della provincia di Agrigento che
partecipano alle iniziative del "Marchio d'Area" "Agrigento
terra di storia, natura ed enogastronomia". Saranno ammessi al
Workshop coloro che compileranno la scheda di partecipazione che si
trova sul sito dell'Ente, nella home page, dando priorità
all'ordine di presentazione. Le adesioni potranno essere inviate
via email all'indirizzo j.cimino@provincia.agrigento.it oppure via
fax 0922593678 fino al 30 aprile.
Coloro che saranno ammessi al workshop
riceveranno le schede dei buyers presenti con tutti i dati necessari
sull'operatore e sul rappresentante presente sul territorio e
potranno incontrarli nel work shop che si svolgerà il 05 maggio c.a.
alle ore 15 presso Il Palazzo Marchese Greco a Bivona. L'Ufficio
predisporrà un elenco degli operatori dell'offerta che potranno
incontrare i buyers.
Per qualsiasi informazione gli
operatori potranno rivolgersi al dipendente Jorge Cimino tel. 0922/593649.
LiveSicilia
Un massacro per i Comuni se Roma non
dà l'ok
Pip, precari e partecipate: le
novità in Finanziaria
Accursio Sabella
L'accordo col governo Renzi non
c'è ancora. Così restano "congelati" 450 milioni. Se
qualcosa andrà storto, colpiti gli enti locali e i lavoratori,
insieme ai Forestali. La denuncia di Sicilia Nazione: "Sui
residui attivi altro regalo allo Stato". Tra i 102 articoli del
testo qualche sanatoria, la centrale unica per gli acquisti e la
scelta di un advisor per le aziende regionali: costerà 150 mila
euro.
PALERMO - "E se a Roma si decidesse
di andare al voto anticipato? Chi garantirebbe quell'accordo?". Il
deputato del Movimento cinque stelle Giorgio Ciaccio ha aggiunto un
dubbio ai dubbi. Un fantasma, in effetti, aleggia sulla manovra
Finanziaria giunta all'esame dell'Ars, esame che riprenderà questo
pomeriggio alle 15 dopo la "raccolta" degli emendamenti
presentati fino a ieri sera dai deputati.
Ma quel dubbio intanto, rimane: "Se
il governo Renzi non rispettasse l'accordo?". L'intesa è quella
relativa allo "sblocco" di 450 milioni di euro attualmente
accantonati, quindi "congelati". Somme che al momento, nonostante
la Finanziaria sia già a Sala d'Ercole, non sono ancora state
trasferite in Sicilia visto che non c'è alcun atto ufficiale a
ratificare l'accordo. Che succederebbe se, per un motivo o per un
altro, quei soldi non dovessero arrivare? E un motivo, a dire il
vero, è rimbalzato ieri durante la discussione generale della legge
di stabilità. Le difficoltà e le divisioni a Montecitorio sulla
legge elettorale hanno portato lo stesso premier a porre, di fatto,
la fiducia: "O passa, o si va a votare". Se davvero accadesse?
Il piano "B"? Un massacro per i
Comuni
Il "piano B" sarebbe un massacro.
Soprattutto per i Comuni siciliani. Che si vedrebbero privati
addirittura della metà dei trasferimenti previsti nella manovra.
Quasi 180 dei 355 milioni iscritti in Finanziaria si libereranno
solo, come detto, se il governo Renzi darà l'ok. Senza contare che
sempre ai Comuni, un emendamento del governo approvato in Commissione
bilancio ha anche tolto altri 20 milioni di spese per investimenti,
destinandoli agli interventi sulle strade provinciali. Congelati
invece 7 milioni dei 19 destinati alle ex Province per la spesa
corrente. In questo caso, la spesa per gli investimenti è stata
sostanzialmente bloccata: dovrà servire interamente per le strade. E
un altro blocco della spesa potrebbe ricadere sempre sui Comuni. È
quella destinata al personale precario degli enti locali: congelati
90 dei 246 milioni complessivi.
Sul piatto del contenzioso con lo
Stato, ecco anche il futuro di migliaia di lavoratori siciliani.
Quasi 50 dei 136 milioni euro stanziati per i Forestali, così come
un terzo del finanziamento per i Consorzi di bonifica è vincolato a
quell'accordo. E lo stesso vale per gli ex Pip che ieri hanno
iniziato la propria protesta (durerà ben quattro giorni) di fronte
Palazzo dei Normanni. Chiedono certezze che al momento nemmeno il
governo può dare. Solo l'ok di Roma, infatti, libererà quasi 10 dei
27 milioni destinati a loro. Caso simile per Arpa (4 milioni su 11),
Eas (4 milioni su 12) e per la società partecipata Servizi ausiliari
Sicilia (16 milioni su 45). A rischio anche alcuni stanziamenti
destinati a disabili (congelati quattro degli undici milioni
stanziati), minori (a rischio 5 dei 14 milioni in finanziaria) e
ciechi (618 mila euro sui complessivi 1,7 milioni previsti per la
stamperia Braille). Congelata interamente anche la somma di 62
milioni stanziata per il cofinanziamento regionale ai Progetti
obiettivo del Piano sanitario nazionale.
Il default mascherato e i residui
attivi
L'ironia della sorte vuole, però, che
quella cifra che la Regione avrà solo in seguito al via libera del
governo centrale, equivale quasi a quella già riconosciuta dalla
Corte costituzionale alla Sicilia in una recente sentenza che
riguarda le entrate relative alle accise: oltre 400 milioni di euro,
appunto, che il governo regionale ha "scelto" di non incassare,
rinunciando nel giugno scorso a contenziosi con lo Stato per oltre 4
miliardi. Un tema che è tornato ieri nelle parole degli esponenti di
Sicilia Nazione, un movimento autonomista e "anti-Crocetta", che
hanno scelto l'Ars per sentenziare: "La Regione è fallita".
"Il bilancio - ha attaccato
l'economista Massimo Costa - non è veritiero nelle previsioni di
crescita economica non allineandosi nemmeno a quelle, già
esageratamente ottimistiche del Def nazionale. Le politiche recessive
porteranno a un ulteriore recessione di circa il 2 % di Pil". E
ancora, ecco tornare il tema dei residui attivi. In Aula l'assessore
all'Economia Baccei ha rivendicato l'opera di "pulizia" del
bilancio e di cancellazione delle entrate non più esigibili. "La
cancellazione di residui attivi - ha aggiunto però Costa - vedono
come parte passiva lo stesso Stato inadempiente al quale la Sicilia
sta 'regalando' altri cinque miliardi". Per l'ex assessore
all'Economia Armao "la Sicilia è ormai al default non più
virtuale, ma effettivo grazie alla incapacità dei governi Crocetta e
per colpa di quella bancarotta preferenziale di cui parliamo da mesi
nei confronti del governo nazionale".
Pip, precari, partecipate: le novità
della Finanziaria
E i dubbi sul bilancio accompagneranno
quelli di una Finanziaria composta da ben 102 articoli.
Cosa prevede
il testo esitato dalla commissione? I primi articoli sono quelli
puramente legati alle Finanze. All'articolo 4 è previsto il nuovo
mutuo acceso dal governo: 145 milioni che serviranno per gli
investimenti di Comuni e Province. Stanziati i fondi per il personale
(stabile e a tempo determinato) degli enti in dissesto. Ma la legge
di stabilità presenta anche una serie di agevolazioni per alcune
categorie. È il caso dei 180 lavoratori del Coinres che potranno
transitare, attraverso una norma rivendicata da alcuni deputati come
Figuccia (Forza Italia) e Greco (Pds-Mpa), nelle nascenti società
deputato alla gestione dei rifiuti. Ecco saltare fuori, poi,
nonostante i tempi di "magra", un milione destinato ai comandati
degli assessorati Salute e dell'Economia, oltre che del dipartimento
acque e rifiuti. Altri 890 mila euro invece serviranno per garantire
le assunzioni dei testimoni di giustizia. Una norma, poi, aprirebbe
anche agli ex Pip destinatari di un provvedimento giudiziario per
reati gravi di ricevere un contributo regionale. Una clamorosa marcia
indietro del governatore che nei mesi scorsi si era dichiarato
"inflessibile". Previsti, poi, ovviamente i contestatissimi tagli
a Forestali e personale della Regione, che domani protesteranno in
occasione dello sciopero generale indetto unitariamente dalle sigle.
Tra le novità della manovra, poi,
quelle che riguardano il tema delle partecipate. Oltre alla scomparsa
dei cda e alla scelta di un amministratore unico (per il quale però
non varrà più il tetto stipendiale di 50 mila euro), è prevista la
nomina di un amministratore delegato. Intanto, il processo di
accorpamento e scioglimento delle aziende verrà compiuto attraverso
il ricorso a un advisor (o a società esterne) per il costo annuo di
150 mila euro. A proposito di partecipate, poi, in vista, si legge
nella legge di stabilità, della sostituzione del personale a tempo
determinato della società Sicilia e-Servizi è previsto il
trasferimento "in comando" del personale regionale. Creata poi la
centrale unica degli acquisti (da dove dovrà passare quasi l'intero
approvvigionamento di beni e servizi della Regione), la possibilità
dello "sbigliettamento" nei parchi e nelle riserve naturali,
l'inventario dei beni immobili della Regione e la possibilità per i
concessionari di beni demaniali di "sanare" la propria posizione
anche rateizzando il costo delle concessioni non pagate alla Regione
negli anni passati. Tutto regge, ovviamente, se lo Stato garantirà
alla Regione qui 450 milioni di euro che ancora non ci sono. "Stiamo
approvando una manovra - ha protestato ieri il capogruppo del
Cantiere popolare Toto Cordaro - sulla base di una promessa orale".
"Per chiudere il bilancio - ha replicato in Aula l'assessore
Baccei - abbiamo fatto i miracoli". Ma adesso "l'inviato
speciale" del governo romano dovrà anche convincere Renzi e il suo
esecutivo a scongelare qui soldi. Prima, magari, che la legge
elettorale faccia saltare tutto in aria.
Agrigentonotizie
AGRIGENTO, IN PROVINCIA IL DECRETO
DI NOMINA DEL NUOVO COMMISSARIO
Il decreto di nomina prevede una
durata dell'incarico che non potrà superare il 31 luglio 2015, nelle
more dell'approvazione della legge di riforma degli enti di area
vasta che dovrà essere approvato nelle prossime settimane.
Notificato al Libero Consorzio Comunale
di Agrigento il decreto di nomina a commissario straordinario del
dirigente regionale Marcello Maisano. Il decreto 129 del 24 aprile
porta le firme dell'assessore regionale alle Autonomie locali e
alla Funzione pubblica Ettore Leotta e del vicepresidente della
Regione Mariella Lo Bello, d'ordine del presidente Crocetta. Il decreto di nomina prevede una durata
dell'incarico che non potrà superare il 31 luglio 2015, nelle more
dell'approvazione della legge di riforma degli enti di area vasta
che dovrà essere approvato nelle prossime settimane. Al commissario
straordinario, che assumerà dopo l'insediamento le funzioni del
presidente, della Giunta e del Consiglio provinciale, è dovuto il
compenso mensile previsto dal D.P. n. 138 dell'8 maggio 2009, oltre
al trattamento di missione.
Marcello Malsano è un dirigente di
terza fascia del Dipartimento regionale dell'Istruzione e della
Formazione professionale.