LA SICILIA
Strada tra Raffadali e Siculiana
«trazzera» più che Provinciale.
RAFFADALI. s.d.b.) La strada provincia
le n° 17 che collega Raffadali a Siculiana è ormai diventata un
colabrodo e peri tanti pendolari che ogni giorno vi transitano, sta
diventando un vero e proprio incubo. Senza considerare che
l'imminente stagione balneare, con le migliaia di villeggianti
pronte a riversarsi sulla spiaggia di Siculiana Marina, non farà
altro che peggiorare la si tuazione.
Purtroppo non è la prima volta che ci
occupiamo del problema e, temiamo, non sarà l'ultima. Oltre alle
tante buche che compaiono quasi quotidianamente sul selciato, diversi
tratti so no interessati da frane e smottamenti che hanno creato
diverse crepe sul manto stradale e in alcuni casi ci sono stati dei
crolli che hanno inghiottito la sede stradale. L'impressione
immediata per chi vi transita è quella del l'abbandono più
totale. Le erbacce aggrediscono giorno dopo giorno la sede stradale
che diventa sempre più ri stretta con i rischi e le conseguenze che
ne derivano. L'unica novità, anche se avremmo preferito annunciare
l'inizio dei lavori di rifacimento, riguarda la "sottolineatura"
delle buche e dei tratti più pericolosi, apparsa qual che giorno
addietro, con tracce e disegni marcati con la vernice bianca. Figure
e segni, a mo' di rebus, facilmente interpretabili, che rimarcano e
indi cano la pericolosità del tratto stradale.
Non si tratta di una novità assoluta,
già in diverse altre parti si è ricorso a questa provocazione per
attirare l'attenzione delle autorità competenti. E a dire il vero,
in alcuni casi, l'effetto è stato positivo.
PRESIDENTE DELLA REGIONE
Blitz di Crocetta nell'ex
Provincia ma solo per il Clouster
I piantoni della Polizia Provinciale lo
hanno atteso per oltre un'ora sotto il sole tra gli sguardi
incuriositi di tanti che si ponevano la domanda di chi sarebbe venuto
in visita alla Provincia in un qualsiasi martedì pomeriggio.
Il presidente della Regione Rosario
Crocetta arriva allo stesso orario al quale sarebbe già dovuto
essere stato a Licata per partecipare alla festa del Patrono dopo
aver pranzato in un ristorante cittadino. Le motivazioni della sua
visita, comunicata solo in mattinata al Libero Consorzio (ma non alla
Prefettura) poco hanno a che fare con Agrigento, che è divenuta una
sorta di "check point". Il Governatore, infatti, doveva tenere un
incontro del Comitato di supporto e controllo per la gestione dello
spazio Cluster all'Expo di Milano dopo le recenti polemiche che
hanno riguardato l'area espositiva. Per Crocetta, impegnato
stamattina a Gela (Caltanissetta) e impegnato appunto a Licata
"sarebbe stato impossibile fare la riunione a Palermo, anche a
causa delle interruzioni al ponte dell'autostrada". "La Sicilia
ha avuto un danno di immagine grave, che occorre immediatamente
riparare farà sape re più tardi con una nota stampa -. Per tale
finalità il governo della Regione istituisce subito un comitato di
supporto e controllo per la gestione dello spazio Cluster. Obiettivi
del comitato: proporre iniziative per l'ottimizzazione dello
spazio, verifica del le procedure amministrative e contabili adottate
dalla gestione Cluster, intensificazione dell'azione di
cooperazione internazionale". Una dichiarazione che ha provocato
l'immediata risposta di Dario Cartabellotta, responsabile Unico del
Cluster BioMediterraneo. "Se il comitato avrà pure le funzioni di
supporto ha detto - sarà proficuo per il Cluster, la cui
apertura, il primo maggio, e' stata fatta per volere del presidente
del Consiglio Matteo Renzi e del commissario Expo Giuseppe Sala".
La presenza del governatore al Palazzo
di Provincia, comunque, è anche occasione per avere chiarezza sul
futuro dei "quasi" Liberi Consorzi, al momento in piena crisi
sotto il profilo economico. "Onestamente non abbiamo tagliato noi i
fondi alle province ma il Governo nazionale perché intende abolirle
ha replicato Crocetta -, Io credo che si stia cercando di dare una
risposta migliore, perché mentre nel resto del Paese le Province
spariscono, qui sicuramente potremo fare un lavoro migliore sul
fronte della riorganizzazione. Ci sono tesi diverse dentro il
Parlamento Siciliano, spero si possa raggiungere una sintesi ed entro
un mesetto approvare la legge. Posso comunque rassicurare i
dipendenti sul fatto che nessuno perderà il posto di lavoro".
Per Crocetta, debitamente sollecitato,
c'è tempo anche per un breve passaggio sulle amministrative lo
cali. "Alle elezioni comunali ad Agrigento sosterremo il candidato
di centrosinistra".
Ma ad Agrigento è Lillo Firetto...
"Esattamente".
G. SCH.
SCIACCA E RIBERA
Discariche sature, sventata in
extremis emergenza rifiuti
E' stata sfiorata una grave emergenza
rifiuti nell'area ex Ato Agi che comprende Sciacca e altri sedici
Comuni del versante occidentale della provincia di Agrigento.
Gli autocompattatori della Sogeir ieri
non hanno potuto scaricare la spazzatura nella di- scarica pubblica
Saraceno Salinella di Sciacca, ormai satura. Si sono quindi diretti a
Siculiana, nella discarica privata Catanzaro, ma sono sta ti respinti
nonostante ci fosse un provvedi mento della Regione. I mezzi hanno
trascorso la notte carichi di rifiuti nei Comuni dove svolgono la
loro quotidiana attività di raccolta. Solo in tarda serata, al
termine di una riunione operativa svoltasi a Palermo, è stato dato
il via libera ad un conferimento straordinario, per un periodo
limitato, nella discarica di Sciacca. I rilievi effettuati ieri
mattina dai tecnici dell'Asp, hanno accertato condizioni idonee ad
un sovraccarico. La vasca potrà rimanere in funzione per un paio di
mesi circa e potrà ricevere, attraverso un innalzamento degli
argini, altre lO tonnellate di spazzatura, il tempo necessario per
completa re la realizzazione di una nuova vasca, final mente
autorizzati dopo un'attesa di quasi due anni. Senza il
provvidenziale via libera, i rifiuti dell'area ex Ato Agi sarebbero
dovuti partire, dopo la mezzanotte, in direzione Catania, con il
risultato che la raccolta sarebbe cominciata nella tarda mattinata di
oggi, al rientro degli autocompattatori. Molti autocompattatori hanno
problemi tecnici ed oggi la grave situazione finanziaria degli ex Ato
rifiuti non consente spese straordinarie. Un'emergenza sfiorata a
causa di una Regione che ha perso tempo per il rilascio delle
autorizzazioni all'ampliamento del le vasche. Il progetto per la
nuova vasca della di- scarica Saraceno Salinella era pronto da quasi
due anni e fermo nei cassetti dell'assessorato regionale territorio
ed ambiente.
L'autorizzazione è arrivata solo
pochi giorni fa dopo un blitz" a Palermo di tutti i sindaci,
- preoccupati della chiusura della
discarica dir Sciacca. Intanto a Ribera da ieri mattina è in
emergenza perché gli operatori ecologici non raccolgono i rifiuti
solidi urbani in quanto hanno i mezzi pieni e stracarichi e non sanno
a qua le discarica rivolgersi per conferire l'immondi zia, a causa
della chiusura del sito di Sciacca.
I mezzi si trovano fermi da 24 ore
nell'isola ecologica di contrada "Scirinda". Gli operai hanno
chiuso i cancelli del centro di raccolta perché non sanno più dove
mettere i rifiuti.
La prima conseguenza è stata il blocco
ieri mattina della raccolta che a Ribera funziona da anni con il
sistema porta a porta, essendo stati eliminati i cassonetti. E'
successo che i contenitori di plastica con l'immondizia si
ritrovano per strada davanti alle abitazioni e tanti sacchetti
penzolano con i lacci dai balconi degli stabili. Si rischia
l'emergenza sanitaria perché gli utenti o tengono in casa per
qualche giorno i rifiuti o li devono ammassare fuori davanti la porta
di casa, nei sacchi di plastica o nei picco li contenitori già
ricolmi. li sindaco Carmelo Pace invita la cittadinanza a non gettare
rifiuti al meno oggi.
GIUSEPPE RECCA
ENZO MINIO
CON LA RIFORMA 4142 REGIONALI IN
PENSIONE ENTRO IL 2020
IL RISPARMIO SARA' DI 35MLN
Giuseppe Bianca
PALERMO. «li migliore risultato
possibile». Ettore Leotta, assessore regionale alla Funzione
pubblica del governo Crocetta, Sintetizza così il suo pensiero sulle
norme pensionistiche recentemente approvate in Finanziaria. Leotta
prosegue: »La possibilit3 di ottenere la finestra sino al 2020 era
quello che ci eravamo prefissati per ridurre gli organici e
rilanciare l'azione amministrativa della Regione. E chiaro che si
poteva fare di più e meglio, ma facendo parte di una coalizione
politica dovevamo garantire unitarietà dell'azione di governo e
portare a casa l'obiettivo. La Regione siciliana è pienamente
titolata a normare sotto gli aspetti del personale, anche se
l'assessore Baccei ha posto in termini problematici la questione
della legittimità»,
A conti fatti, secondo le prime
previsioni del dipartimento della Funzione pubblica, la Regione
siciliana andrà a risparmiare da 7,500 a 10.000 euro su ogni
pensione di dirigenti all'anno ed una inedia sul comparto di quasi
5.000 euro per ogni anno, arrivando ad un risparmio nel quinquennio
2016 2020 pari a circa 35 milioni di euro.
Per quanto riguarda il comparto con i
requisiti "pre-Fornero", dovrebbero essere 1.747 le persone che
nel 2016 sarebbero pronte ad andare via, che ariiverebbero a 3.300
nel quinquennio 16-20; mentre per quanto riguarda la diligenza con i
requisiti "pre-Fornero", avrebbero 397 i dipendenti che
andrebbero comunque in pensione, e 239 con i requisiti attuali
previsti dal la legge Fornero. Complessivamente nel periodo 2016-2020
andrebbero via 842 dirigenti, di cui 447 con requisiti della legge
Fornero.
Si potrà andare in pensione con una
decurtazione del dieci per cento del l'importo; questo non deve
essere superiore al 90% della media delle retribuzioni degli ultimi
cinque anni. Fino al 2016, cIti va con i requisiti attuali 8- no al
2020 subirà una decurtazione del 10%. Questo risultato non può
essere superiore al 90% della media del le retribuzioni degli ultimi
cinque anNi. Il retto nel periodo compreso tra il 2017 ed il 2020 si
abbassa sino a raggiungere 185% della media delle retribuzioni degli
ultimi cinque anni. Se si apre poi il varco, come molti immaginano,
sulla interpretazione della lesione dei diritti acquisiti, la Regione
siciliana si esporrà comunque al concreto rischio di una valanga di
ricorsi da parte del personale. E questa una previsione altamente
probabile che emerge dagli stati d animo dei dipendenti regionali,
per i quali gli articoli 53 e 54 della recente legge Finanziaria, che
hanno disposto l'armonizzazione del sistema contabile pensionistico
regionale a quello statale, e la successiva norma transitoria in
materia di collocaMento in quiescenza, porterebbero ad una vera e
propria lesione dei diritti acquisiti.
In particolare, con l'art. 53 che
stravolge il calcolo della quota maturata sino al 2003, in base alle
norme relative agli impiegati civili dello Stato. Verrebbe intaccato
il pregresso, raggiungendo l'obiettivo di fatto non della semplice
equiparazione al sistema sta tale, me dell'automatico passaggio al
lo stesso sistema statale. A conti fatti, in una prima fase ancora da
verificare, la quota del trattamento dei regionali fatta con il
metodo del sistema statale produrrebbe addirittura un trattamento
complessivo dei regionali leggermente inferiore a quello statale,
ragione per la quale ci si è affrettati a precisate nella norma che
i due trattamenti devono equivalersi su un piano sostanziale. La
decurtazione su un prepensionamento potrebbe essere assimilata ad uno
schema in cui, in ogni caso, il lavoratore godrà di un beneficio.
Caso diverso andrebbe a configurarsi nella penalizzazione per chi ha
maturato pienamente i requisiti e che potrebbe rappresentare elemento
di impugnativa.