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Rassegna stampa del 6 maggio 2015

LA SICILIA

Strada tra Raffadali e Siculiana «trazzera» più che Provinciale.
RAFFADALI. s.d.b.) La strada provincia le n° 17 che collega Raffadali a Siculiana è ormai diventata un colabrodo e peri tanti pendolari che ogni giorno vi transitano, sta diventando un vero e proprio incubo. Senza considerare che l'imminente stagione balneare, con le migliaia di villeggianti pronte a riversarsi sulla spiaggia di Siculiana Marina, non farà altro che peggiorare la si tuazione.
Purtroppo non è la prima volta che ci occupiamo del problema e, temiamo, non sarà l'ultima. Oltre alle tante buche che compaiono quasi quotidianamente sul selciato, diversi tratti so no interessati da frane e smottamenti che hanno creato diverse crepe sul manto stradale e in alcuni casi ci sono stati dei crolli che hanno inghiottito la sede stradale. L'impressione immediata per chi vi transita è quella del l'abbandono più totale. Le erbacce aggrediscono giorno dopo giorno la sede stradale che diventa sempre più ri stretta con i rischi e le conseguenze che ne derivano. L'unica novità, anche se avremmo preferito annunciare l'inizio dei lavori di rifacimento, riguarda la "sottolineatura" delle buche e dei tratti più pericolosi, apparsa qual che giorno addietro, con tracce e disegni marcati con la vernice bianca. Figure e segni, a mo' di rebus, facilmente interpretabili, che rimarcano e indi cano la pericolosità del tratto stradale.
Non si tratta di una novità assoluta, già in diverse altre parti si è ricorso a questa provocazione per attirare l'attenzione delle autorità competenti. E a dire il vero, in alcuni casi, l'effetto è stato positivo.

PRESIDENTE DELLA REGIONE
Blitz di Crocetta nell'ex Provincia ma solo per il Clouster
I piantoni della Polizia Provinciale lo hanno atteso per oltre un'ora sotto il sole tra gli sguardi incuriositi di tanti che si ponevano la domanda di chi sarebbe venuto in visita alla Provincia in un qualsiasi martedì pomeriggio.
Il presidente della Regione Rosario Crocetta arriva allo stesso orario al quale sarebbe già dovuto essere stato a Licata per partecipare alla festa del Patrono dopo aver pranzato in un ristorante cittadino. Le motivazioni della sua visita, comunicata solo in mattinata al Libero Consorzio (ma non alla Prefettura) poco hanno a che fare con Agrigento, che è divenuta una sorta di "check point". Il Governatore, infatti, doveva tenere un incontro del Comitato di supporto e controllo per la gestione dello spazio Cluster all'Expo di Milano dopo le recenti polemiche che hanno riguardato l'area espositiva. Per Crocetta, impegnato stamattina a Gela (Caltanissetta) e impegnato appunto a Licata "sarebbe stato impossibile fare la riunione a Palermo, anche a causa delle interruzioni al ponte dell'autostrada". "La Sicilia ha avuto un danno di immagine grave, che occorre immediatamente riparare — farà sape re più tardi con una nota stampa -. Per tale finalità il governo della Regione istituisce subito un comitato di supporto e controllo per la gestione dello spazio Cluster. Obiettivi del comitato: proporre iniziative per l'ottimizzazione dello spazio, verifica del le procedure amministrative e contabili adottate dalla gestione Cluster, intensificazione dell'azione di cooperazione internazionale". Una dichiarazione che ha provocato l'immediata risposta di Dario Cartabellotta, responsabile Unico del Cluster BioMediterraneo. "Se il comitato avrà pure le funzioni di supporto — ha detto - sarà proficuo per il Cluster, la cui apertura, il primo maggio, e' stata fatta per volere del presidente del Consiglio Matteo Renzi e del commissario Expo Giuseppe Sala".
La presenza del governatore al Palazzo di Provincia, comunque, è anche occasione per avere chiarezza sul futuro dei "quasi" Liberi Consorzi, al momento in piena crisi sotto il profilo economico. "Onestamente non abbiamo tagliato noi i fondi alle province ma il Governo nazionale perché intende abolirle —ha replicato Crocetta -, Io credo che si stia cercando di dare una risposta migliore, perché mentre nel resto del Paese le Province spariscono, qui sicuramente potremo fare un lavoro migliore sul fronte della riorganizzazione. Ci sono tesi diverse dentro il Parlamento Siciliano, spero si possa raggiungere una sintesi ed entro un mesetto approvare la legge. Posso comunque rassicurare i dipendenti sul fatto che nessuno perderà il posto di lavoro".
Per Crocetta, debitamente sollecitato, c'è tempo anche per un breve passaggio sulle amministrative lo cali. "Alle elezioni comunali ad Agrigento sosterremo il candidato di centrosinistra".
Ma ad Agrigento è Lillo Firetto...
"Esattamente".
G. SCH.

SCIACCA E RIBERA
Discariche sature, sventata in extremis emergenza rifiuti
E' stata sfiorata una grave emergenza rifiuti nell'area ex Ato Agi che comprende Sciacca e altri sedici Comuni del versante occidentale della provincia di Agrigento.
Gli autocompattatori della Sogeir ieri non hanno potuto scaricare la spazzatura nella di- scarica pubblica Saraceno Salinella di Sciacca, ormai satura. Si sono quindi diretti a Siculiana, nella discarica privata Catanzaro, ma sono sta ti respinti nonostante ci fosse un provvedi mento della Regione. I mezzi hanno trascorso la notte carichi di rifiuti nei Comuni dove svolgono la loro quotidiana attività di raccolta. Solo in tarda serata, al termine di una riunione operativa svoltasi a Palermo, è stato dato il via libera ad un conferimento straordinario, per un periodo limitato, nella discarica di Sciacca. I rilievi effettuati ieri mattina dai tecnici dell'Asp, hanno accertato condizioni idonee ad un sovraccarico. La vasca potrà rimanere in funzione per un paio di mesi circa e potrà ricevere, attraverso un innalzamento degli argini, altre lO tonnellate di spazzatura, il tempo necessario per completa re la realizzazione di una nuova vasca, final mente autorizzati dopo un'attesa di quasi due anni. Senza il provvidenziale via libera, i rifiuti dell'area ex Ato Agi sarebbero dovuti partire, dopo la mezzanotte, in direzione Catania, con il risultato che la raccolta sarebbe cominciata nella tarda mattinata di oggi, al rientro degli autocompattatori. Molti autocompattatori hanno problemi tecnici ed oggi la grave situazione finanziaria degli ex Ato rifiuti non consente spese straordinarie. Un'emergenza sfiorata a causa di una Regione che ha perso tempo per il rilascio delle autorizzazioni all'ampliamento del le vasche. Il progetto per la nuova vasca della di- scarica Saraceno Salinella era pronto da quasi due anni e fermo nei cassetti dell'assessorato regionale territorio ed ambiente.
L'autorizzazione è arrivata solo pochi giorni fa dopo un blitz" a Palermo di tutti i sindaci,
- preoccupati della chiusura della discarica dir Sciacca. Intanto a Ribera da ieri mattina è in emergenza perché gli operatori ecologici non raccolgono i rifiuti solidi urbani in quanto hanno i mezzi pieni e stracarichi e non sanno a qua le discarica rivolgersi per conferire l'immondi zia, a causa della chiusura del sito di Sciacca.
I mezzi si trovano fermi da 24 ore nell'isola ecologica di contrada "Scirinda". Gli operai hanno chiuso i cancelli del centro di raccolta perché non sanno più dove mettere i rifiuti.
La prima conseguenza è stata il blocco ieri mattina della raccolta che a Ribera funziona da anni con il sistema porta a porta, essendo stati eliminati i cassonetti. E' successo che i contenitori di plastica con l'immondizia si ritrovano per strada davanti alle abitazioni e tanti sacchetti penzolano con i lacci dai balconi degli stabili. Si rischia l'emergenza sanitaria perché gli utenti o tengono in casa per qualche giorno i rifiuti o li devono ammassare fuori davanti la porta di casa, nei sacchi di plastica o nei picco li contenitori già ricolmi. li sindaco Carmelo Pace invita la cittadinanza a non gettare rifiuti al meno oggi.
GIUSEPPE RECCA
ENZO MINIO


CON LA RIFORMA 4142 REGIONALI IN PENSIONE ENTRO IL 2020
IL RISPARMIO SARA' DI 35MLN
Giuseppe Bianca
PALERMO. «li migliore risultato possibile». Ettore Leotta, assessore regionale alla Funzione pubblica del governo Crocetta, Sintetizza così il suo pensiero sulle norme pensionistiche recentemente approvate in Finanziaria. Leotta prosegue: »La possibilit3 di ottenere la finestra sino al 2020 era quello che ci eravamo prefissati per ridurre gli organici e rilanciare l'azione amministrativa della Regione. E chiaro che si poteva fare di più e meglio, ma facendo parte di una coalizione politica dovevamo garantire unitarietà dell'azione di governo e portare a casa l'obiettivo. La Regione siciliana è pienamente titolata a normare sotto gli aspetti del personale, anche se l'assessore Baccei ha posto in termini problematici la questione della legittimità»,
A conti fatti, secondo le prime previsioni del dipartimento della Funzione pubblica, la Regione siciliana andrà a risparmiare da 7,500 a 10.000 euro su ogni pensione di dirigenti all'anno ed una inedia sul comparto di quasi 5.000 euro per ogni anno, arrivando ad un risparmio nel quinquennio 2016— 2020 pari a circa 35 milioni di euro.
Per quanto riguarda il comparto con i requisiti "pre-Fornero", dovrebbero essere 1.747 le persone che nel 2016 sarebbero pronte ad andare via, che ariiverebbero a 3.300 nel quinquennio 16-20; mentre per quanto riguarda la diligenza con i requisiti "pre-Fornero", avrebbero 397 i dipendenti che andrebbero comunque in pensione, e 239 con i requisiti attuali previsti dal la legge Fornero. Complessivamente nel periodo 2016-2020 andrebbero via 842 dirigenti, di cui 447 con requisiti della legge Fornero.
Si potrà andare in pensione con una decurtazione del dieci per cento del l'importo; questo non deve essere superiore al 90% della media delle retribuzioni degli ultimi cinque anni. Fino al 2016, cIti va con i requisiti attuali 8- no al 2020 subirà una decurtazione del 10%. Questo risultato non può essere superiore al 90% della media del le retribuzioni degli ultimi cinque anNi. Il retto nel periodo compreso tra il 2017 ed il 2020 si abbassa sino a raggiungere 185% della media delle retribuzioni degli ultimi cinque anni. Se si apre poi il varco, come molti immaginano, sulla interpretazione della lesione dei diritti acquisiti, la Regione siciliana si esporrà comunque al concreto rischio di una valanga di ricorsi da parte del personale. E questa una previsione altamente probabile che emerge dagli stati d animo dei dipendenti regionali, per i quali gli articoli 53 e 54 della recente legge Finanziaria, che hanno disposto l'armonizzazione del sistema contabile pensionistico regionale a quello statale, e la successiva norma transitoria in materia di collocaMento in quiescenza, porterebbero ad una vera e propria lesione dei diritti acquisiti.
In particolare, con l'art. 53 che stravolge il calcolo della quota maturata sino al 2003, in base alle norme relative agli impiegati civili dello Stato. Verrebbe intaccato il pregresso, raggiungendo l'obiettivo di fatto non della semplice equiparazione al sistema sta tale, me dell'automatico passaggio al lo stesso sistema statale. A conti fatti, in una prima fase ancora da verificare, la quota del trattamento dei regionali fatta con il metodo del sistema statale produrrebbe addirittura un trattamento complessivo dei regionali leggermente inferiore a quello statale, ragione per la quale ci si è affrettati a precisate nella norma che i due trattamenti devono equivalersi su un piano sostanziale. La decurtazione su un prepensionamento potrebbe essere assimilata ad uno schema in cui, in ogni caso, il lavoratore godrà di un beneficio. Caso diverso andrebbe a configurarsi nella penalizzazione per chi ha maturato pienamente i requisiti e che potrebbe rappresentare elemento di impugnativa.


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