LA SICILIA
L'UFFICIO STAMPA DELLA REGIONE
AZZERATO DA CROCETTA
I giudici: «Era lavoro subordinato»
La Corte d'Appello, sezione Lavoro,
di Palermo ha riconosciuto il rapporto di lavoro dipendente con la
Regione dei giornalisti Gregorio Arena e Giancarlo Felice, componenti
per oltre vent'anni dell'Ufficio stampa della Presidenza e
licenziati nel 2012 dal governatore Rosario Crocetta. Lo ha reso noto
l'Assostampa Sicilia, aggiungendo che la Corte, con la stessa
ordinanza, ha deciso di trasmettere gli at ti alla Corte
costituzionale affinché si pronunci sulla legittimità della
procedura di assunzione.
«Viene così clamorosamente e
definitivamente smentita - afferma l'Assostampa - la fantasiosa te
si del presidente Crocetta che il rapporto di lavoro fosse di natura
meramente fiduciaria e di collaborazione. Perseguendo i suoi tini, il
governatore ha lasciato da oltre due anni la Sicilia senza un ufficio
stampa strutturato e al passo con i tempi. Unico caso in Italia».
«Non sembra potersi dubitare sulla
natura di rapporto di lavoro subordinato - affermano i giudici -
sussistendo tutti quegli elementi sintomatici che, secondo la
giurisprudenza amministrativa, strutturano il rapporto di impiego
pubblico come il vincolo di subordinazione gerarchica, l'inserimento
stabile nell'organizzazione dell'En te, l'utilizzazione sulla
base di ordini di servizio o atti equivalenti nel quadro di un orario
di lavoro predeterminato, stabilità e continuità dei corrispettivo,
l'esclusività nel la prestazione dell'attività lavorativa».
Il collegio si sofferma sull'art. 11
della legge regionale 79/76 istitutiva dell'Ufficio stampa e
documentazione della Regione, affermando che «poiché si tratta di
posti in organico istituiti con legge, soltanto così (cioè come
lavoro subordinato ndr) può intendersi il testuale richiamo al
trattamento normativo ed economico previsto dal Ceni (Fnsi-Fieg, ndr)
per i giornalisti in relazione alle qualifiche di equiparazione».
Vertice in Prefettura sulla gestione
dei servizio idrico
E' in programma oggi alle 12.30,
convocato dal Prefetto Nicola Diomede, un in contro sulla gestione
del servizio idrico in provincia di Agrigento.
All'incontro sono stati invitati il
commissario dell'Ato Idrico, il presidente della Girgenti Acque, i
sindaci di Menfi e Casteltermini e il coordinatore di Inter. Co. PA,
Franco Zammuto. L'iniziativa scaturisce dalle sollecitazioni
rivolte al Prefetto dal comitato Inter. Co. PA., per conosce- rese
esista una strategia o se sono in cor so iniziative, da parte del
commissario dell'Ato Idrico, relativamente alla gestione del
servizio da parte di Girgenti Acque, considerate le innumerevoli
manifestazioni di malessere rappresentate dai cittadini in questi
anni.
"Come inter. Co. PA dice Zammuto
- oltre a manifestare tutta l'insoddisfazione per l'operato del
gestore e sul control lo esercitato dall'Ato e da chi lo
rappresenta, chiederemo in particolare al commissario se, all'atto
del suo insediamento, ha mai valutato se esistono le condizioni per
chiedere la risoluzione anticipata per inadempienza del gestore Gir
genti Acque, considerato che è stata chiesta a gran voce dalla
cittadinanza, e se è mai stato stipulato il protocollo di legalità
sottoscritto nel 2010 tra la Regione, il Ministero e Federutility,
che prevede una serie di adempimenti sulla trasparenza", In
occasione dell'incontro dello scor so marzo, quando il comitato e i
sindaci sono stati ricevuti da Diomede dopo la manifestazione
provinciale, vennero elencati alla massima autorità dello Stato in
provincia, una serie di impegni assunti contrattualmente e
costantemente disattesi da Girgenti acque: il recupero delle perdite
direte alla fornitura continua h24, gli investimenti su nuove reti
che non ci sono stati, i problemi di depurazione e presunti
atteggiamenti di vessazioni che i cittadini sarebbero costretti a
subire con cadenze sempre più frequenti, oltre al grave ritardo
dell'approvazione di una legge da parte della Regione che metta
ordine delle diverse forme di attuazione del sistema di gestione
dell'acqua. Dopo una serie di polemiche, alcuni giorni dopo
l'incontro in prefettura, il gestore del servizio propose al
comitato un confronto, ma l'assemblea di Inter. Co. PA quasi
all'unanimità decise di rifiutare l'invito, nella convinzione
che interlocutore sulle problematiche dei disservizi, sia soltanto
l'Ato idrico.
GIUSEPPE RECCA
VIADOTTO AKRAGAS Ieri L'assessore
regionale ai Trasporti ha confermato i rumors dei giorni scorsi
Pizzo: « tra domani e giovedì
riaprirà»
Tra domani e giovedì il viadotto
Akragas dovrebbe essere definitivamente riaperto.
La notizia, tanto attesa, è stata
diffusa ieri durante il sopralluogo dell'assessore regionale Pizzo
e conferma, dopo giorni di "rumors" l'impressione che appunto
la fase di studio sulla struttura si fosse ormai conclusa e che,
anche se solo parzialmente, è possibile disporne la riapertura. La
scorsa settimana, infatti, Anas aveva iniziato a collocare una nuova
segnaletica orizzontale che, in un viadotto chiuso, sarebbe stata
"fuori posto".
Si riparte, quindi, anche se al momento
nessuna novità è stata invece comunicata rispetto ai dettagli: non
è stato reso noto, ad esempio, se sarà garantita la circolazione
solo su una corsia con divieto di sorpasso in ampi tratti del
viadotto. Una impressione ricavabile dal fatto che, ancora oggi, ampi
tratti risultano ancora interdetti con l'apposizione dei cosiddetti
New Jersey". Ad osservare da lontano senza ave
re però da parte dell'ente autostradale alcun chiarimento, come
spesso avviene sembra abbastanza probabile che le interruzioni
saranno nei punti in cui Anas dovrà realizzare gli interventi di
messa insicurezza e manutenzione straordinaria dopo aver condotto una
lunga ed "improvvisa" campagna di carotaggi e sondaggi
finalizzati a conoscere lo stato di salute del calcestruzzo. Una
chiusura consumatasi in un anonimo pomeriggio
di giovedì senza nessun avviso per la
popolazione e gli altri enti interessati che adesso, altrettanto
improvvisamente, viene interrotta dopo quasi un mese e mezzo.
Sarà quindi possibile tornare ad
utilizzare il tanto amato e al contempo odiato viadotto, con
un conseguente alleggerimento del carico di traffico al mo mento
deviato su contrada Fondacazzo e sul Quadrivio Spinasanta. Inoltre,
considerato che, almeno fino a luglio-agosto, non ci si potrà
servire di via Agrò e via Volpe, la possibilità di transitare dal
via dotto potrebbe dare uno "sfogo" per il traffico in uscita
dalla zona a valle della città, soprattutto via Dante.
G.S.
Agrigentoflash
I precari scendono in piazza.
I precari degli enti pubblici scendono
in piazza per chiedere dignità e garanzie sul proprio futuro.
Domattina alle 10 si terrà il concentramento in piazza Cavour dei
lavoratori contrattualizzati a termine e del bacino LSU presso gli
Enti Locali, le strutture del Comparto Sanità, i dipartimenti
regionali della Protezione Civile, dell'Acqua e Rifiuti e
dell'Ambiente, e di tutti gli altri Enti regionali e territoriali
utilizzatori "per rivendicare la definitiva stabilizzazione dopo
due decenni di precariato nell'ambito delle pubbliche
amministrazioni siciliane". Ad Agrigento convergeranno i lavoratori
di Caltanissetta, Enna, Palermo e Trapani sotto le bandiere della
Cgil.
LiveSicilia
I precari degli enti locali
Sciopero generale e manifestazioni
PALERMO - Oggi 12 maggio, i precari
degli Enti locali incroceranno le braccia in tutta l'isola. Lo
sciopero è stato proclamato da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl per
l'intera giornata. In piazza, tutti i lavoratori contrattualizzati
a termine e del bacino Lsu presso gli Enti Locali, le strutture del
Comparto Sanità, i dipartimenti regionali della Protezione Civile,
dell'Acqua e Rifiuti e dell'Ambiente, e di tutti gli altri Enti
regionali e territoriali utilizzatori. Chiedono la definitiva
stabilizzazione dopo venti anni di precariato nelle pubbliche
amministrazioni siciliane. Le manifestazioni, vista la difficoltà di
fare convergere tutti su Palermo dopo il crollo del viadotto sulla
A/19, saranno due e si svolgeranno ad Agrigento e Messina. Per i
lavoratori di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo e Trapani, il
concentramento è ad Agrigento, in Piazza Cavour alle 10.00 da dove
il corteo muoverà sino alla sede della Prefettura. Per i lavoratori
di Catania, Ragusa, Siracusa e Messina, il concentramento è previsto
invece nella città dello Stretto, in Piazza Antonello (ore 10.00)
per poi procedere in corteo sino alla sede della Prefettura. A
chiusura, previsti gli interventi dei segretari delle tre sigle
confederali. "Questa giornata di sciopero - dicono i segretari
generali Michele Palazzotto (Fp Cgil), Gigi Caracausi (Cisl Fp) e
Enzo Tango (Uil Fpl) - rientra in un fitto calendario di iniziative
che si protrarranno sino alla definitiva risoluzione della ormai
pluridecennale vertenza del precariato".