16 maggio - sabato
LA SICILIA
Impiegati pronti alla guerra
Libero Consorzio. Vertice ieri in
Prefettura per fare il punto sui tagli in arrivo nell'ex Provincia.
g. s.) La protesta dei lavoratori della
Provincia Regionale non si ferma, ma le risposte o le proposte ancora
non si vedo no all'orizzonte, I dipendenti del Libero consorzio di
Agrigento ieri hanno tenuto una nuova assemblea confermando il
proprio stato di agitazione e preparando si a sostenere, insieme agli
altri colleghi dell'isola, forme di protesta anche eclatanti. Una
situazione della quale i dipendenti hanno aggiornato la Prefettura,
chiedendo che si faccia tramite con il Governo nazionale.
Le notizie trapelate durante i lavori
dell'assemblea permanente, del resto, non sono rassicuranti: il
taglio di risorse previsto in seguito alla legge di Stabilità
nazionale secondo gli uffici potrà comportare uno squilibrio di
bilancio e mettere fortemente in dubbio la garanzia degli stipendi
del personale e la conferma degli stessi contratti a tempo
determinato. Allo stesso modo, nell'immediato futuro, la Provincia
potrebbe non essere più nelle condizioni di garantire i servizi
indispensabili, con gravi ripercussioni su scuole superiori,
viabilità provinciale, servizi sociali.
Così i lavoratori hanno tracciato un
"crono-programma" della protesta: il prossimo 18 maggio la
deputazione agrigentina è stata chiamata a "rapporto" presso i
locali dell'ex Provincia per incontrare una delegazione di
lavoratori, rappresentanze sindacali unitarie e sindacati mentre due
giorni dopo dovrebbero confrontarsi con la deputazione nazionale, li
problema del resto è collegato ad una legge del Governo di Renzi,
che dispone appunto che anche le Province restituiscano allo Stato
somme che, nel caso di Agrigento. ammonterebbero solo quest'anno ad
oltre 7 milioni di euro. Finanziamenti dei quali! potrebbe-dovrebbe
farsi carico la Regione che; però, non è verosimilmente nelle
condizioni di onorare. Da chiarire tutti gli aspetti collegati alla
mancata legge di riforma, soprattutto per quanto riguarda la mobilità
tra enti, con i Comuni che stanno "congelando" le dotazioni
organiche rendendo impossibile un eventuale trasferimento dal Libero
consorzio ai municipi.
LAMPEDUSA. Extracomunitari
trasferimenti in Sicilia col traghetto Sansovino a ritmo quasi
quotidiano
Nave di linea per i migranti
LAMPEDUSA. E' il traghetto di linea
"Sansovino" della Compagnia delle Isole a trasportare i migranti
a Porto Empedocle. Arrivi che nell'ultimo mese sono stati
praticamente quotidiani, magari con meno clamore mediatico rispetto
agli arrivi in porto delle navi della Guardia costiera, della Marina
militare o delle navi mercantili ed il successivo trasbordo in
banchina con le motovedette.
Ma i numeri sono elevatissimi così
come la frequenza, praticamente giornaliera, e vedono protagonista,
come dicevamo, il traghetto in servizio per le Pelagie che a
Lampedusa ne imbarca una inedia di 250 a viaggio. Da ricorda re come
nei giorni scorsi si sia svolto un vertice alla Regione, chiesto
dalla Compagnia delle Isole, stanca di vedere devastato il proprio
traghetto da questi continui trasferimenti.
Con gli ultimi, arrivati proprio ieri
sera, 250 appunto, in questi primi me si del 2015 il "Sansovino"
ne ha portati a Porto Empedocle ben 5.258 migranti più 31 cadaveri.
Quasi il doppio di quelli che, invece, sono arrivati a bordo di unità
navali militari o tramite il coinvolgimento di navi mercantili ed il
successivo trasbordo in porto con l'utilizzo delle motovedette che
ammontano a 3001, per un totale dei migranti arriva ti a Porto
Empedocle nel 2015 di 8.283.
Numeri elevati, quindi, con arrivi in
sordina, quasi inosservati. In tutto l'anno 2013 i migranti
arrivati con il tra ghetto da Lampedusa furono 5.684, per un totale,
sommati quelli arrivati a bordo nelle navi militari, di 8.004.
Lo scorso anno, invece, i trasferimenti
con il Sansovino hanno riguardato 2.065 unità, una cifra di molto
inferiore ai 15.269 arrivi con le navi militari di Marenostrum, in
prevalenza unità del la Guardia costiera.
Adesso la strategia del Ministero del
l'interno sembra cambiata, almeno nei confronti di Porto Empedocle,
con il decentramento degli arrivi e lo smistando delle unità della
Marina militare italiana, Guardia costiera e quel le europee del
dispositivo Triton in altri porti della Sicilia ma anche in diversi
approdi in Italia.
Tantissimi migranti vengono invece,
portati a Lampedusa dove il rinnovato centro di prima accoglienza è
sempre strapieno, da qui il successivo inoltro con il traghetto a
Porto Empedocle, da qui gli uffici della Questura provvedo no a tutta
la trafila burocratica e l'accompagnamento nei centri di
accoglienza, come Villa Sikania a Siciliana o altri centri
accreditati.
Ed a proposito di navi è arrivata ieri
sera a Porto Empedocle la "Hmc Protee tor" una nave inglese
impegnata nel dispositivo europeo Triton, una sosta tecnica prima di
prendere posizione nel Canale di Sicilia.
R.A.
Su acqua e depuratori
due schiaffi alla Sicilia
Rischio d'infrazione per la
mancata riforma degli Ato idrici
Palazzo Chigi nomina commissario
l'assessore Contraffatto.
GIUSEPPE BIANCA
PAlERMO. Sull'asse dei rapporti tra
governo nazionale e governo regionale continuano a giocarsi partite
importanti, tra queste quella relativa alla questione della riforma
del sistema idrico con una diffida annunciata a Palazzo d se entro 90
giorni l'esecutivo regionale non approverà la riforma del sistema
idrico, il governo centrale provvederà autonomamente a farla. Il
governo nazionale, tra l'altro, ha convocato il gpverno regionale e
il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone per il prossimo 21
maggio, dal momento che la nostra è l'unica regione in Italia a
non aver individuato gli enti di governo entro il 2014, così come
previsto dallo Sb Italia.
Intanto Palazzo Chigi nomina un
commissario che si sostituisce all'inerzia dei Comuni. Il compito
spetterà a Vania Contrafatto, assessore regionale all'Energia,
vicina all'area che fa riferimento al renziano Davide Faraone. Non
sarà pertanto il governatore siciliano, Rosario Crocetta, a doversi
occupare di questa delicata e complessa fase in cui dovrà essere
data una fortissima accelerazione allo stato delle cose. Sarebbero
una quarantina gli interventi da realizzare al più presto, per un
valore di 634 milioni di euro.
L?assessore Contrafatto ha voluto
rilasciare solo una breve dichiarazione: «Non si tratta di gestire
un'emergenza, ma mettere mano a quello che non è stato fatto in
tutti questi anni. Sono cose che si devono fare altrimenti perderemo
i fondi europei in questione».
Nella lista degli interventi da
realizzare attraverso la gestione commissariale ci sono il maxi
depuratore di Acireale (133,7 milioni) e Misterbianco (sempre in
provincia di Catania. 205 milioni), oltre ai 12 interventi ad Augusta
(Siracusa) per 37,7 milioni. Queste saranno le prime 14 opere, altre
22 so no individuate, altre ancora saranno commissariate in una
seconda fase.
La delibera Cipe 60/2012 stanziava
originariamente 1.643 milioni di euro Fesr e Fas, sbloccando opere
per 1,8 miliardi di euro, ma ad oggi la disponibilità è intorno al
miliardo e cento milioni di euro. Il rischio delle sanzioni previste
potrebbe arrivare sino a 485 milioni di euro. Le infrazioni
contestate dall'Ue sarebbero oltre cento. Diverse tra loro per
gravità, consistenza e singola fase di accertamento, ma che
potrebbero ugualmente culminare in una serie di multe la Regione
siciliana vuole assolutamente scongiurare. La Sicilia perderebbe
risorse sia attraverso sanzioni specifiche che in termini di mancata
riassegnazione per non esse re stata in grado di utilizzarle.
La gestione commissariale dovrebbe
pertanto facilitare le procedure ed accorciare i tempi. Dove si è
inceppato il meccanismo che ha rappresentato l'a nello debole nella
fase di realizzazione di queste opere pubbliche? La sovrapposizione
di livelli di responsabilità, con l'accavallarsi di scontri sulla
gestione degli Ato e sulle relative trasformazioni, ha contribuito ad
alimentare una notevole perdita di tempo, che og gi rischia di
costare carissima. In un primo momento si era deciso di trasferire le
competenze ai Comuni, dal no mento che gli Aro erano sciolti o in fa
sedi collasso, tranne nei caso degli Ato idrici c Enna e
Caltanissetta, ma i Comuni non sono stati in grado di porta re avanti
appalti e procedure.
Oggi all'orizzonte appare sempre più
netto e delineato il rischio concreto di vedersi recapitare multe
salatissime legate al fatto che la Sicilia non sia stata in grado di
spendere oltre un miliardo di euro di Fondi Fas e Fesr. Alcuni di
questi progetti giacciono già dal 2009 con le somme che sono state
riprogrammate nel 2012. Sono stati firmati contratti solo per 69
opere su 180, pari a 367 milioni di euro su 1.807 (il 20%), e i
lavori sono partiti solo su 32 opere, per 148 milioni di euro.
Gli interventi sono ancora bloccati, in
gran parte ancora ciascuna di queste si trova in un punto diverso
della realizzazione dell'opera: c'è chi ha individuato l'area
e deve definire il progetto, chi si trova con il progetto provvisorio
e non ha espletato la gara per realizzar lo, e persino chi deve
ancora individuare il luogo dove fare il depuratore in progettazione.
17 maggio - domenica
IL CODICE DELL'IDENTITA DIGITALE
DEI CITTADINI
In arrivo lo «Spid», permetterà
di usare ondine i servizi della Pa.
ANNA RITA RAPETTA
ROMA. Pagare le tasse scolastiche e
universitarie, il bollo e i contributi controllate la propria
posizione contributiva ritirare referti medici dialogare con la
Pubblica amministrazione, e richiedere un'agevolazione o una
prestazione assistenziale direttamente senza avvalersi di Caf o
intermediari Presto non sarà più necessario recarsi fisicamente
allo sportello per avere informazioni o svolgere una serie di
pratiche burocratiche. Il debutto dello Spid 2015 il codice
personale rilasciato dall'Agenzia per l'Italia Digitale (Agid) a
cittadini e imprese che ne faranno richiesta e che può essere
utilizzato per accedere e fruire di tutti i servizi telematici della
Pa a partire da Inps e Inail Agenzia delle Entrate, Regioni e Comuni
è ormai al le porte. E un unico codice di identificazione che
permetterà di accedere da pc smartphone e tab e che funziona per
tutti i servizi della Pubblica amministrazione. Sarà composto da 4
lettere a cui seguono 10 caratteri alfa numerici. L'obiettivo è
rilasciare 3milionidi Spid entro quest'anno per arrivare a 10
milioni a fine 2017.
L'avvio del sistema era previsto per
aprile, ma resta no ancora alcuni passaggi formali prima
dell'ufficializzazione. L'Agid ha messo a punto quattro regola
menti con tutte le istruzioni del caso. Mancano solo il via libera
del Garante della privacy e la firma del nuovo direttore generale
dell'Agenzia, Antonio Samaritani. Il meccanismo, però, è già
definito. L'identificazione del cittadino al sistema avverrà per
mezzo del l'ldp, ldentity provider personale, che fornisce
sicurezza durante la navigazione e la riservatezza e protezione della
privacy degli utenti in termini di legge in modo tale che tali
servizi possano essere utilizza ti sia in ambito pubblico che privato
sia da pc che da mobile.
Dopo l'entrata a regime di Spid in
Italia, sarà possibile utilizzare il pin unico anche in ambito
internazionale, in quanto il sistema accettato dagli altri Stati
membri dell'unione Europea andrà successivamente integrato con un
progetto sperimentale chiamato Stork teso a sviluppare
un'infrastruttura comunitaria digitale accessibile sia ai privati
cittadini sia alle società.
Per ottenere l'identità digitale
sarà necessario fare domanda all'Agid, procedendo (online o
direttamente recandosi presso le sedi predisposte) con una
registrazione in cui si dovranno fornire informazioni base necessarie
per l'identificazione (nome, cognome, data di nascita, codice
fiscale, residenza, estremi del documento di riconoscimento,
indirizzo e-mail e re capiti telefonici). A quel punto, al cittadino
o all'impresa non resta che attendere il proprio pin (che arriverà
via e-mail o tramite raccomandata) e accede re al servizio
direttamente dal sito dell'ente in questione e cliccare sulla nuova
icona " Entra con Italia. it".
Rinvenuti rifiuti sanitari
PORTO EMPEDOCLE. Blitz di polizia di
Stato e provinciale vicino al Caos
PORTO EMPEDOcLE, Gli agenti della
polizia di Stato e di quella Provinciale non hanno cre duto alloro
occhi. Coordinati rispettiva mente dal vice questore aggiunto Cesare
Castelli e dal comandante Vincenzo Giglio hanno infatti scoperto non
lontano dallo stabilimento Vetem, nei pressi dei luoghi del Caos un
sorta di «cimitero» di scarti sanitari. Siringhe, provette, altri
presidi medici abbandonati! come se niente fosse, alla mercè degli
agenti atmosferici.
la scoperta è avvenuta «casualmente»
al culmine di un intervento invece mirato, a carico di un tizio
scoperto a gettare rifiuti di vario genere nei dintorni. Mentre le
forze dell'ordine erano intente a sanzionare e denunciare
l'incivile di turno, dedito a scarica re erbacce e altre schifezze
nei dintorni, ecco che scrutando nei paraggi è emersa la scandalosa
discarica. Una tale quantità di
materiale palesemente utilizzato in
precedenza in strutture sanitarie, lasciata a terra, come se si
trattasse di comune spazzatura. Tra le siringhe, le provette, i
cerotti e altro materiale, i poliziotti dei Commissariato Frontiera e
dell'ex Provincia regionale hanno rinvenuto anche dell'altro tipo
di materiale dalle caratteristiche ben più pericolo se.
Di cosa si tratti non è dato ancora
saper lo; visto che come prima cosa, la zona è stata delimitata da
nastro. Contemporanea mente sono stati awiati accertamenti di un
certo rilievo, su alcuni campioni prelevati in questo scandaloso
esempio di degrado. Non è da escludere che si possa trattare di
materiale venuto a contatto con radiazioni, se non esso stesso
radioattivo anche se in quantità minimale. Saranno gli accermenti a
chiarire questo risvolto inquietante della
vicenda. Una vicenda che conferma
quanto sia noto ai più... tranne che alle istituzioni preposte alla
salvaguardia dell'ambiente e del territorio.
L'intera zona compresa tra lo
stabilimento Vetem e l'abortito cantiere per la realizzazione del
cosiddetto «asse urbano» è continuo ricettacolo di ogni nefandeùa
prodotta dall'uomo. Dai copertoni usurati di vari mezzi di
trasporto, ai rifiuti di ogni tipo, dall'amianto, alla legna, dalla
plastica al cartone.
Adesso qualche cialtrone operante nel
l'ambito sanitario ha pensato di disfarsi de gli scarti in questo
modo facile facile, invece di destinare il tutto alle apposite
strutture di smaltimento. Gli inquirenti però sono convinti di
risalire a chi ha creato questo scempio nello scempio.
FRANCESCO DI MARE
18 maggio - lunedì
Regione alla «cassa» dei Templi
La legge di stabilità del Governo
Crocetta prevede un prelievo dèl 10% degli incassi
Il Parco archeologico della Valle dei
Templi diventa "stampella" (per quanto in piccola parte) del
disastrato bilancio della Regione. Con la legge di stabilità che è
ormai ufficialmente "operativa", essendo pubblicata sulla
gazzetta ufficiale, trovano fondamento e concretezza le
preoccupazioni che circolavano nei giorni scorsi rispetto
all'intenzione del Governo regionale di recuperare per quanto
possibile somme dagli introiti dei siti archeologici.
All'articolo 60 del documento,
infatti, si legge che "per l'esercizio finanziario 2015 il 10 per
cento dei proventi derivanti dai biglietti di ingresso e servizi a
pagamento che affluiscono ai bilanci dei parchi di cui alla legge
regionale 3 novembre 2000, n. 20 è versato in entrata al bilancio
della Regione a titolo di concorso alle spese del personale dei
parchi". Se in effetti oltre ad Agrigento esiste da ormai poco più
di un anno il parco di Selinunte e cave di Cusa, il Parco agrigentino
è in effetti quello che, potendo contare su un bilancio di oltre 4
milioni di euro l'anno, potrà versare circa 400mila euro
"Dal nostro punto di vista - spiega
il direttore Giuseppe Parello lo possiamo considerare quasi un
riconoscimento al merito, alla capacità che ha l'ente di far
fronte a questa spesa avendo un bilancio sano che negli anni è anche
cresciuto. Cercheremo per ciò che è possibile di ottimizzare al
massimo la spesa senza venir mai meno ai servizi, continuando a
puntare sulla diversificazione del le fonti di incasso. M oggi,
infatti, il Parco può contare sullo sbigliettamento, che è comunque
la voce più importante, ma sta investendo su iniziative parallele
che producono ricchezza e che di certo ci possono consentire di
affrontare il tutto con maggior serenità". Il riferimento,
verosimilmente, è agli introiti su cui il Parco può contare grazie
ai canoni con-
nessi ai servizi aggiuntivi, alla
vendita dell'olio e del vino della Valle e alla commercializzazione
di alcuni prodotti, come il cartone animato realizzato nei mesi
scorsi.
1110 per cento degli incassi da
stornare al la Regione, comunque, non è Punica novità contenuta
nella legge di Stabilità. Sempre al l'articolo 60, infatti, sono
previste delle modi fiche alla legge regionale 27aprile1999, o 10,
per capirci quella che stabilisce che parchi e musei versioni fino al
30 per cento degli in cassi ai Comuni all'interno dei quali
ricadono. Da quest'anno, infatti, il versamento sarà "effettuato
in forma anticipata nella misura dell' per cento calcolata sugli
introiti del l'anno precedente, previa definizione, in accordo con
i Servizi competenti per la gestione dei parchi, dei musei, delle
gallerie e del le zone archeologiche e monumentali regionali, degli
interventi e progetti da realizzare", mentre il restante potrà
essere erogato "a
seguito di rendicontazione delle spese
effettuate". Significa che quindi adesso che il Comune di
Agrigento, nello specifico, potrà con tare su un anticipo rispetto
alle somme cor risposte da Museo Griffo, Casa natale di Pirandello e
il Parco archeologico, il che potrebbe portare a qualche difficoltà
di bilancio agli en ti regionali non autonomi, come i primi due.
La Regione, comunque, nel prevedere le
modifiche impone una "stretta" all'utilizzo delle somme
precisando che "la mancata destinazione dei roventi da parte dei
comuni alle finalità indicate nella conVenzione comporta il recupero
delle somme, anche trami te compensazione, da parte dell'Assessorato
regionale dei beni culturali e dell'identità siciliana". Un
passaggio che potrebbe sottende i l'avvio di una fase più
"letterale" della legge nell'investimento delle somme rispetto
a quanto fatto fino ad oggi:
GIOACCHINOSCHICCHI