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Rassegna stampa del 20-21 e 22 giugno 2015

20 giugno - sabato
LA SICILIA
Accordo per i impiego di condannati a lavori socialmente utili. Il commissario straordinario dell'ex provincia regionale di Agrigento Marcello Maisano e il presidente reggente del Tribunale di Agrigento Luisa Turco hanno sottoscritto un accordo triennale per lo svolgimento di lavori di pubblica utilità. Prevede l'utilizzo di dieci imputati, ritenuti colpevoli, che hanno avuto applicata dal Giudice la pena del lavoro di pubblica utilità. Queste persone presteranno la loro attività in favore della collettività nell'ambito della struttura del Giardino botanico di Agrigento. In particolare potranno essere da supporto del personale dell'Ente in attività impiegatizie; agli operai nel servizio di giardinaggio, di pulizia e manutenzione delle strade, piazze aree verdi, sgombero da ramaglie e altro; altre prestazioni di lavoro di pubblica utilità pertinenti la specifica professionalità del condannato e compatibili con i servizi appartenenti al Giardino Botanico.
L'attività verrà svolta a titolo gratuito in favore della collettività in conformità con quanto disposto nella sentenza di condanna, nella quale il giudice, indica il tipo e la durata del lavoro di pubblica utilità la struttura dove la stessa e svolta e le persone incaricate di coordinare la prestazione dell'attività lavorativa dei condannati.
L'attività del lavoro di pubblica utilità può essere anche di solo supporto amministrativo ed organizzativo le prestazioni consistono in attività di supporto all'operatore titolare del servizio a cui il condannato è destinato. Tenuto conto del contesto economico attuale caratterizzato da una congiuntura economica ed occupazionale particolare i condannati sono tenuti a svolgere attività non
retribuita".
FABIO ZACCARIA

COMUNE. Si chiude la gestione commissariale di Maria Grazia Brandara, s'insedia Angelo Cambiano.
Oggi il passaggio delle consegne Cerimonia a mezzogiorno ne! complesso monumentale del Carmine.
E' il giorno del passaggio di consegne tra il commissario straordinario Mariagrazia Brandara e il neo eletto sindaco Angelo Cambiano.
La cerimonia, propedeutica all'insediamento del primo cittadino e della nuova giunta di assessori, si terrà questa mattina con inizio alle ore 12 all'interno dell'aula capitolare del complesso monumentale del Carmine, Cambiano è in tanto tornato a parlare dopo la sua elezione specificando come "desidererei che si iniziasse a scrivere una pagina nuova per questa città con senso di responsabilità da parte di tutte le forze politiche in campo. C'è tanto lavoro da fare e abbiamo voglia di metterci subito al lavoro". Cambiano si è detto cosciente del fatto che "tante sono le emergenze cercheremo di affrontarle tutte per dare soluzione alle problematiche". Il neo sindaco ha affrontato anche i temi legati alla viabilità, con il viadotto Petrulla in primis (situazione che, come ha
evidenziato il primo cittadino di Ravanusa Carmelo D Angelo ieri attraverso le pagine del nostro giornale sembra però vicina allo sbloccarsi) Il viadotto sta creando danni ingenti alla nostra economia - evidenzia Cambiano- soprattutto agli stabilimenti balneari ma anche alle attività artigianali e commerciali. Sempre a proposito di questo tema durante il comizio di ringraziamento di lunedì scorso in piazza Progresso Cambiano ha gia anticipato di volersi sedere attor no a un tavolo con Anas chiedendo di velocizzare i tempi per il ripristino dell'infrastruttura. Il neo primo cittadino, come detto, questa mattina riceverà il testimone" dal commissario Brandara che ieri, attraverso una nota, ha salutato la città al termine della sua gestione commissariale.
'Si conclude un periodo che mi ha offerto l'opportunità di espletare il mio mandato di commissario straordinario in questo straordinario comune, con una esperienza che ha arricchito in primo luogo il mio patrimonio personale in termini di rapporti umani — scrive l'onorevole Brandara — in sette mesi, ho imparato a conoscere voi cittadini licatesi, con il vostro affetto, il sostegno, le proposte, i bisogni, tanta onestà. Ho visto una città costituita da gente laboriosa per la quale la tolleranza non significa rassegnazione e la ricerca di mediazione non è sottomissione. Gente consapevole del valore di questo territorio che con le sue coste sua storia, il suo cibo, la sua natura, può candidarsi, senza ombra di smentita, a rappresentare una delle per le della Sicilia. Questa esperienza, rimarrà indelebile ricchezza, per la mia anima e il mio vissuto Non e ancora arrivata invece la proclamazione ufficiale dei trenta nuovi consiglieri comunali.
GIUSEPPE CELLURA.

Sicilia24h

Cupa, cu piglia un turcu è so...
Ci mancava solo lei, tale Amelia Scibetta, dirigente Politiche del Lavoro e Pubblica Istruzione dell'ex Provincia regionale di Agrigento, ad inserirsi (e non si capisce in che termini, in che qualità, con quale specifico incarico, i sostituzione di chi, su suggerimento di chi...) in una diatriba, quella del Cupa, la quale necessita interventi solo ed esclusivamente costruttivi, forti e squisitamente politici.
Non si capisce perché la Scibetta si sostituisce anche al commissario straordinario per scrivere una nota con la quale sottolinea, sostanzialmente, che il Libero Consorzio non è più da considerarsi socio del Cupa in quanto sono venute a mancare le condizioni che lo mantenevano tale e cioè quel famoso transito degli 800 mila euro che avrebbero dovuto essere accreditati e vincolati nella ex Provincia per poi essere destinati alla sopravvivenza del Cupa.
Non riusciamo a comprendere come un dirigente del Libero Consorzio possa non solo sostituirsi ad un Commissario Straordinario, ma anche capace scavalcarlo ed quindi annullare un suo provvedimento, e cioè quello di revoca del recesso, più precisamente la determinazione commissariale n° 24/2015.
Cosa sta succedendo non lo riusciamo a capire. Pare che nel totale sbando del Libero Consorzio stiano sbandando proprio tutti; di fatto, chi si alza prima al mattino arriva in ufficio e si sostituisce al Commissario Straordinario.
Perché tenerlo ancora li dott. Marcello Maisano? Ricordate la Di Liberto, disfattista totale? Bene, adesso la Di Liberto ha trovato una degna sostituta che firma atti che lasciano il tempo che trovano perché dimentica che sopra la sua testa c'è un Commissario (possibilmente lo stesso che fra alcuni mesi firmerà ancora altri straordinari "premi" per i dirigenti e, quindi, anche per la Scibetta, alla faccia dei precari e del Cupa (se considerate che per premiare i premiati tra indennità e premi speciali saltano via qualcosa come 330 mila euro).
Fermo restando che la signora Di Liberto, prima di mozzare mani e piedi al Cupa con quel famoso atto di recesso, ha provveduto a premiare per meriti, fra gli altri sette dirigenti, anche la dottoressa Scibetta. Un premio che vale 41 mila euro e passa.
Pensate che questa determina è la numero 55 del 2 aprile scorso. Qualche giorno dopo la Di Liberto ha fatto armi e bagagli ed è andata via.
Ovviamente tutto ciò non è tollerabile e, quindi, tornando alla lettera della Scibetta non si è voluto assolutamente considerare che quello fu un momento assai difficile per l''Università agrigentina e che quindi gli 800 mila euro sono arrivati senza transitare da nessuna parte ed in via del tutto eccezionale e di urgenza.
Ad evitare altri simili, spiacevoli episodi, a questo punto non possiamo fare altro che invocare ancora una volta i nostri deputati regionali con a capo il vice presidente della Regione Mariella Lo Bello la quale, si è intestata questa battaglia sin dall'inizio. Però non occorre mollare la preda, onde evitare che domani possa alzarsi dal letto una Scibetta di turno e scrivere tutto ciò che vuole.
Lo Bello e le altre belle facce che vedete inquadrate hanno una grossa responsabilità, cioè quella di salvare il diritto allo studio di oltre tremila giovani e poi quello di dare in pizzico di dignità ad una città ammaccata da tutte le parti.
Non è possibile che le sorti del Cupa o dei precari debbano essere in balìa di gente come la Di Liberto o la Scibetta; qui occorre un atto di forza come quello promesso dalla stessa Lo Bello; il primo è riuscito ma adesso occorre la totale scesa in campo della politica agrigentina pronta a battere i pugni sul tavolo di Crocetta (io glieli darei in faccia...) per far valere un diritto sacrosanto.
Anche la Camera di Commercio ha un suo ruolo, seppur minimo. Uscita fuori approfittando del momento delicato e rimarcando alla perfezione le gloriose gesta di Ponzio Pilato, adesso deve cambiare rotta. E qui è necessario l'intervento dell'onorevole Riccardo Gallo il quale dovrà necessariamente fare una chiacchieratina con il presidente Vittorio Messina.
Lo stesso Firetto, dovrà compartecipare come ha fatto sempre il Comune di Agrigento (se riesce a trovarle i soldini) così come anche i Comuni della provincia che partecipano con quote minoritarie.
Smettiamola per favore e chiudiamo un capitolo piuttosto buio della vita agrigentina.
Il capo squadra Mariella Lo Bello è pregata di attivarsi immediatamente.

Agrigento press

Cupa, chiamati a raccolta i soci
Consorzio universitario, si chiamano a "raccolta" i soci per tentare di scongiurare l'altrimenti inevitabile liquidazione. Giorno 25 il commissario dell'ex Provincia Regionale di Agrigento Maisano, il presidente della Camera di Commercio Messina e il sindaco Firetto sono stati "invitati" per un incontro assolutamente ufficioso, durante il quale si dovrà discutere del destino del pacchetto azionario del Cupa. Una ufficiosità dovuta necessariamente al fatto che la convocazione formale di un'assemblea dei soci (organo che non viene riunito da diversi mesi, ormai) porterebbe alla definitiva presa d'atto dell'assenza della copertura della quasi totalità delle azioni.
Una situazione di "animazione sospesa" che prosegue da dicembre e che fino ad oggi il Cda dell'università agrigentina ha potuto "giustificare" appoggiandosi alle garanzie fornite dalla Regione rispetto alla copertura delle poste per i costi standard. Impegno mantenuto dall'Ars (nella misura di due finanziamenti da circa 1.600.000) che al Libero consorzio però, come è stato reso ufficialmente noto il 12 giugno, non bastano per garantire la propria partecipazione societaria.
Così l'intento del Consiglio di amministrazione del Cupa è quello di cercare di ricucire lo "strappo", nella piena consapevolezza che l'ultimo socio fondatore "sopravvissuto", ovvero il Comune di Agrigento, non è nelle condizioni di farsi carico di circa un milione di euro annue di contributo ordinario e dell'acquisto di pari importo di azioni.
E se dall'Università continuano a ribadire che vi sarebbe la volontà della Camera di commercio di tornare in sede all'assemblea (versione fermamente respinta dall'ente camerale), nell'aria circola anche la possibilità che il Cupa possa chiedere ai soci "infedeli" di garantire comunque la copertura economica per l'anno in corso. Tutto è codificato infatti nell'articolo 21 della convenzione, il quale stabilisce che perché l'atto di recesso dall'assemblea sia formalizzato è necessario che questa ne prenda atto, e che fino ad allora il socio "resta obbligato nei confronti del Consorzio per i contributi annuali". Una possibilità che sia Camera di Commercio che ex Provincia, ovviamente, hanno formalmente rigettato.

21 giugno - domenica

LA SICILIA

Ex Province siciliane, martedì sciopero dei dipendenti I sindacati: "Si acceleri l'istituzione dei Liberi consorzi".
PALERMo. Uno sciopero dei dipendenti delle ormai ex Province regionali, è stato indetto per martedì prossimo da Cgil, Cisl, Uil e dal sindacato autonomo Csa per sollecitare l'Ars ad approvare il disegno di legge per l'istituzione dei Liberi consorzi di comuni e le Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina entro la fine del mese di luglio.
A preoccupare i sindacati, le recenti dichiarazioni con cui il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha preso le distanze dal disegno di legge in discussione all'Ars - in pratica il recepimento della cosiddetta «riforma Delrio» - ma anche il clima politico che si è creato nell'ambito della maggioranza che sostiene il governo regionale, dopo le recenti elezioni amministrative. Come si ricorderà, il presidente della Regione, nei giorni scorsi, ha detto non condividere il disegno di legge sui nuovi enti intermedi perché non consente di crea re nuovi Liberi consorzi di comuni, come quello di Gela o di Caltagirone. E ciò non può che destare preoccupazione nel segretario generale di Cisl-Sicilia, Mimmo Milazzo.
Cosa pensa della posizione politica esplicitata dal presidente della Regione su questa riforma?.
«Il giudizio di Crocetta, per quanto istituzionalmente autorevole non può bloccare l'Ars così come la politica non può condannare la Sicilia all'impasse. È indispensabile che maggioranza e opposizione costruiscano velocemente sinergie per superare lo stallo in cui siamo costretti. Nessuno dimentichi che a pagare le conseguenze dell'immobilità, sono i più deboli: disabili, ciechi, sordo muti. E, poi, le scuole sul fronte della sicurezza, oltre la cosiddetta viabilità secondaria che, come sappiamo, in Sicilia è già un colabrodo».
Il disegno di legge, causa dei litigi tra i partiti della maggioranza, è stato scritto più volte. A Sala d'Ercole è stato bocciato l'ari. i che ha obbligato il presi dente dell'Ars a rinviare il provvedi mento in commissione Affari istituzionali.
«La politica la smetta di litigare sulla pelle dei dipendenti delle ex Province. Faccia presto. Entro luglio, prima della pausa estiva, completi la riforma degli enti di area vasta. Partiti e vertici istituzionali pensino piuttosto a trovare un'intesa. Le beghe politiche non porta no da nessuna parte. Seimila persone in Sicilia attendono una legge di riforma chiara sui servizi alla collettività, risorse e personale dei Liberi consorzi di comuni e delle Città metropolitane. È vero, il ddl dopo la bocciatura dell'art. 1 è ancora fermo. E la Sicilia che su questo terreno si era mossa prima dello Stato, adesso è nel pantano. C'è il rischio che esploda il caos».
Quale sarebbe la migliore riforma peri sindacati?
«La Cisl ha offerto le proprie proposte al la competente commissione legislativa dell'Ars e sono state recepite. A noi sta a cuore che il realizzi l'équilibrio tra servizi e personale, che è una ricchezza da salvaguardare e, semmai, valorizzare.. Ora ci aspettiamo che prima délla pausa estiva Città metropolitane e Liberi consorzi di comuni siano istituiti. Per noi è un passaggio fondamentale affinché i servizi pubblici possano essere davvero meglio organizzati nel territorio. Inoltre, le Città metropolitane sono previste come soggetti attuatori di spesa dei fondi Ue. Ma se non vengono istituite a chi andranno queste risorse?».

Futuro dei Liberi Consorzi: martedì 23 giugno sciopero regionale a Palermo
A seguito della proclamazione dello sciopero regionale indetto da Cgil, Cisl, Uil per tutti i lavoratori delle ex province, contro i tagli della legge di stabilità nazionale e la mancata riforma dei Liberi Consorzi Comunali in Sicilia da parte della Regione Sicilia che pregiudica il futuro istituzionale, funzionale ed occupazionale dell'Ente, per la giornata del 23/06/2015 saranno garantiti soltanto i servizi pubblici minimi ed essenziali previsti dalla legge e dal contratto (Viabilità - Pronto intervento - Polizia Giudiziaria - Protezione civile). Pertanto si informa l'utenza e la cittadinanza che l'alta adesione dei lavoratori allo sciopero potrebbe determinare disservizi e/o la totale chiusura degli uffici.

LIBERO CONSORZIO COMUNALE
Gara d'appalto per manutenzione edifici
Nuova tornata di gare al Libero Consorzio Comunale (ex Provincia regionale di Agrigento). L'Ufficio Gare aggiudicato l'appalto relativo per l'accordo quadro annuale con un solo operatore per i lavori di manutenzione ordinaria negli edifici, impianti sportivi e scuole di proprietà o concessi in uso all'ex Provincia. Si tratta di una procedura aperta, grazie alla quale si potrà intervenire in qualsiasi momento sulla base delle relazioni tecniche e degli ordini di servizio redatti dai tecnici del settore edilizia e Gestione Patrimoniale. La gara, dell'importo complessivo di 79.000 euro, è stata aggiudicata all'impresa G.F. di Favara.

22 giugno - lunedì


LA SICILIA

DOMANI È PREVISTA ALTA ADESIONE ALLA MANIFESTAZIONE PROMOSSA A PALERMO
Libero Consorzio, i dipendenti scendono in piazza.
g. s.) "Attenzione, la partecipazi9ne sarà massiccia e i servizi saranno sospesi".
L'annuncio arriva dall'ex Provincia regionale di Agrigento, i cui dipendenti saranno domani mattina a Palermo per partecipare alla manifestazione regionale contro il "salasso" previsto per gli enti di area vasta dalla Finanziaria nazionale. Quasi 8 milioni di euro per l'anno in corso solo per l'Ente agrigentino (che doveva no essere versati entro il 31 maggio e che oggi si rischia possa essere incassata dallo Stato attraverso decreti ingiuntivi), che andranno quasi a raddoppiarsi Il prossimo anno e che, hanno certificato segretario generale e dirigente del settore contabile, stanno portando il Libero consorzio (che pure potrebbe contare su un grosso avanzo di amministrazione) ad Uil passo dal dissesto. I dirigenti, infatti, scrive vano: "le spese del personale in atto sostenute sono ormai incompatibili con le effettive risorse disponibili e devono,, necessariamente, essere ridotte ulteriormente, nel rispetto dei vincoli contrattuali e/o normativi, e devono essere ridotte al minimo tutte le altre spese an che quelle essenziali, anche se in tal caso risulteranno compromessi i servizi e le funzioni obbligatorie dell'Ente. E' doveroso sottolinea re il concreto rischio per l'Ente, qualora non dovessero intervenire le auspicabili modifiche normative, di non poter, legittimamente, sostenere il pesante concorso al contenimento della spesa pubblica richiesto dall'articolo 244 del Tuel".
Dalla Regione, si ricorderà, era stata individuata come strada quella di tentare un "braccio di ferro" con lo Stato tentando di recupera re somme che a loro volta sarebbero state garantite alle ex Province, ma anche in tal senso le risposte scarseggiano. E le paure crescono.

grandangolo

Agrigento, domani dipendenti ex Provincia a Palermo per protestare
In piazza i dipendenti delle ex Province per lo sciopero proclamato dai sindacati Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e dall'autonomo Csa. La manifestazione e' in programma domani, a PALERMO, con il concentramento alle 9,30 in piazza Verdi, davanti al teatro Massimo. Da lì muoverà il corteo che si snodera' fino in piazza del Parlamento, sede dell'Assemblea regionale, dove si terranno i comizi dei rappresentanti sindacali regionali. A seguire dovrebbe svolgersi l'incontro chiesto dai sindacati, tra una delegazione di vertici delle organizzazioni dei lavoratori e il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone. "La politica la smetta di litigare sulla pelle dei dipendenti delle ex Province. Faccia presto. Entro luglio, prima della pausa estiva, completi la riforma degli enti di area vasta", dice il segretario della Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo, alla vigilia dello sciopero. "Le beghe politiche non portano da nessuna parte. Seimila persone in Sicilia attendono una legge di riforma chiara su servizi alla collettivita', risorse e personale dei liberi consorzi di Comuni e delle citta' metropolitane", aggiunge Milazzo. Il disegno di legge che dovrebbe assegnare funzioni e competenze ai Liberi Consorzi, al momento, e' fermo all'Ars dopo la recente bocciatura dell'articolo 1 e la Sicilia, che sul terreno della riforma s'era mossa prima dello Stato, pare immobile, inghiottita dal pantano. La conseguenza, sostengono alla Cisl, e' che senza una legge che disciplini le nuove realta' istituzionali, "il caos esplode". Oltretutto, "le nuove citta' metropolitane - osserva Milazzo - sono soggetti attuatori di spesa Ue. Ma senza la legge che le istituisce, chi spende le risorse che l'Ue assegna a questi enti?". Ma il fronte caldo, per il sindacato, e' quello dei lavoratori: "La guerra tra partiti e dentro i partiti ci porta nel baratro sociale", denuncia il segretario Cisl. Perche' "senza le nuove norme, ad aumentare di giorno in giorno e' il rischio mobilita' per i lavoratori. E quanto alle Partecipate provinciali, a prendere concreta forma - incalza - finirebbe con l'essere lo spettro della liquidazione". A dare voce alla preoccupazione Cisl, anche Gigi Caracausi, segretario della Fp Cisl Sicilia (la funzione pubblica), per il quale "se non arriva la legge, gia' a settembre i precari delle ex Province potrebbero trovarsi con la lettera di licenziamento in tasca. I dipendenti in organico a loro volta scivolerebbero nella mobilita' che, come si sa, e' l'anticamera della perdita del lavoro".

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